Croazia – Giustizia e sicurezza

I paesi candidati conducono negoziati con l’Unione europea (UE) al fine di prepararsi all’adesione. Tali negoziati di adesione riguardano l’adozione e l’applicazione della legislazione europea (acquis) e specificatamente le priorità identificate congiuntamente dalla Commissione e dai paesi candidati, nel corso dello screening dell’acquis politico e legislativo dell’UE. Ogni anno la Commissione esamina i progressi compiuti dai candidati al fine di valutare gli sforzi ancora da effettuare fino alla loro adesione. Questo monitoraggio è oggetto di relazioni annuali presentate al Consiglio e al Parlamento europeo.

ATTO

Relazione della Commissione [COM(2010) 660 def. – SEC(2010) 1326 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La relazione 2010 sottolinea i sostanziali progressi compiuti dalla Croazia per migliorare la sua normativa in materia di asilo e immigrazione. Tali miglioramenti riguardano il controllo delle frontiere esterne, la cooperazione giudiziaria, la lotta contro la droga e le procedure di estradizione con la Serbia. Nonostante importanti progressi, occorre però proseguire l’allineamento con l’acquis nel settore dei visti.

ACQUIS DELL’UNIONE EUROPEA (secondo i termini della Commissione)

Obiettivo delle politiche europee nel settore della giustizia e affari interni è preservare e sviluppare l'Unione europea come spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Su questioni quali: i controlli alle frontiere, i visti, l'immigrazione, il diritto d'asilo, la cooperazione di polizia, la lotta alla criminalità organizzata e la cooperazione nel settore degli stupefacenti, la cooperazione doganale e la cooperazione giudiziaria in materia penale e civile, è necessario che gli Stati membri dispongano di risorse e materiale per garantire standard adeguati e accettabili di applicazione delle norme comuni sempre più numerose. A tal fine è fondamentale che tutte le istanze responsabili dell’applicazione della legge e gli altri organi competenti dispongano di capacità amministrative forti e ben integrate, conformi alle norme stabilite. Un altro elemento di fondamentale importanza è poi l’istituzione di una polizia professionale, affidabile ed efficiente. La parte più dettagliata delle politiche dell’UE relative alla giustizia, alla libertà e alla sicurezza è l'acquis di Schengen, che comporta la soppressione dei controlli alle frontiere interne dell'UE. Tuttavia, parti sostanziali dell’acquis di Schengen sono applicate dai nuovi Stati membri in seguito a una distinta decisione presa del Consiglio dopo la loro adesione.

Le politiche dell’UE nel settore dell’organizzazione giudiziaria e dei diritti fondamentali mirano a perseguire e a sostenere lo sviluppo dell’Unione quale spazio di libertà, sicurezza e giustizia. L’attuazione di un’organizzazione giudiziaria indipendente ed efficiente riveste un’importanza capitale. L’imparzialità, l’integrità e un alto livello di competenza in materia di giudizio da parte dei tribunali sono essenziali per il mantenimento dello Stato di diritto. Ciò presuppone un fermo impegno ad eliminare qualsiasi influenza esterna sull’organizzazione giudiziaria, a stanziare risorse finanziarie e adeguati mezzi di formazione. È necessario offrire le garanzie giuridiche necessarie per raggiungere eque procedure giudiziarie. Gli Stati membri devono lottare altresì efficacemente contro la corruzione poiché rappresenta una minaccia per la stabilità delle istituzioni democratiche e dello Stato di diritto. È opportuno realizzare un quadro giuridico solido e istituzioni affidabili su cui fondare una politica coerente di prevenzione e di dissuasione dalla corruzione. Gli Stati membri devono garantire il rispetto dei diritti fondamentali e dei diritti dei cittadini europei, quali sanciti dall’acquis e dalla Carta dei diritti fondamentali.

VALUTAZIONE (secondo i termini della Commissione)

La Croazia ha compiuto buoni progressi per quanto riguarda il sistema giudiziario e i diritti fondamentali. La riforma della giustizia è proseguita con l’adozione di nuove leggi che rafforzano l’indipendenza dell’apparato giudiziario e un’ulteriore riduzione dell'arretrato giudiziario.

La riforma giudiziaria rimane tuttavia un processo particolarmente impegnativo e restano da risolvere notevoli problemi, specialmente per quanto riguarda l’efficienza, l’indipendenza e la responsabilità dell’apparato giudiziario.

L’intensificazione delle misure anticorruzione ha dato qualche risultato positivo, ma la corruzione rimane diffusa in molti settori. Occorre sviluppare una casistica comprovata di indagini, azioni penali e sentenze, specialmente per la corruzione ad alto livello. Occorre rafforzare le misure di prevenzione migliorando, ad esempio, la trasparenza della spesa pubblica.

La tutela dei diritti fondamentali è stata rafforzata, ma occorre migliorarla in pratica, specialmente per le minoranze e i rifugiati.

La Croazia ha compiuto progressi sostanziali in materia di giustizia, libertà e sicurezza. Il sistema di asilo è stato notevolmente migliorato, ma si deve dar prova di impegno per integrare le persone che beneficiano di protezione in Croazia e tutelare i minori fra i migranti irregolari.

Si segnalano buoni progressi nel settore dei visti, nel quale occorre però proseguire l’allineamento con l’acquis.

Sono stati compiuti progressi per quanto riguarda le frontiere esterne. Occorre tuttavia modificare diversi aspetti del piano d'azione per la gestione integrata delle frontiere e accelerare il miglioramento delle attrezzature.

Si riscontrano progressi significativi per quanto riguarda la cooperazione giudiziaria in campo civile e penale e ulteriori passi avanti nella politica antidroga.

ATTI CONNESSI

Relazione della Commissione [COM(2009) 533 def. – SEC(2009) 1334 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Relazione della Commissione [COM(2008) 674 def. – SEC(2008) 2699 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione del 2008 indicava che è stato compiuto qualche progresso nella lotta contro la droga e la tratta degli esseri umani. Tuttavia, occorrevano ulteriori sforzi in materia di gestione delle frontiere e di lotta contro la criminalità organizzata. La riforma del sistema giudiziario era proseguita a ritmi piuttosto lenti mentre la maggior parte degli strumenti di lotta contro la corruzione sono già stati implementati. Permanevano comunque i problemi legati al sistema giudiziario e alla corruzione. Occorreva anche intensificare gli sforzi per garantire una capacità amministrativa sufficiente ai fini dell’attuazione e dell’applicazione corrette dell’acquis comunitario da parte della Croazia al momento della sua adesione.

Relazione della Commissione [COM(2007) 663 def. – SEC(2007) 1436 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

La relazione del 2007 osservava che erano stati realizzati progressi, in particolare in materia di gestione delle frontiere, di migrazione e di diritto d’asilo. Occorreva tuttavia attuare il piano d’azione per la gestione integrata delle frontiere e modernizzare le attrezzature. Occorreva proseguire gli sforzi per garantire capacità amministrative e attuative sufficienti in particolare per la cooperazione inter-istituzionale.

Relazione della Commissione [COM(2006) 649 def. – SEC(2006) 1390 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

La relazione 2006 indicava la presenza di progressi in materia di gestione delle frontiere, di politica dei visti e d’asilo. Occorreva ancora attualizzare il piano d’azione per la gestione integrata delle frontiere e modernizzare le attrezzature. L’allineamento sull’acquis procede bene, ma occorreva proseguire gli sforzi.

Relazione della Commissione [COM(2005) 561 def. – SEC(2005) 1426 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

La relazione 2005 rilevava che il paese aveva realizzato progressi nell’allineamento della sua legislazione, con l’adozione degli strumenti internazionali e con la regolamentazione della gestione delle frontiere.

Parere della Commissione [COM(2004) 257 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. Nel suo parere di aprile 2004, la Commissione riconosceva che la Croazia aveva compiuto alcuni sforzi per allineare la sua legislazione all’acquis. Erano evidenti i progressi in materia di riforme istituzionali, ad esempio nell’ambito della polizia, della polizia di frontiera e del servizio di informazione finanziaria. Occorreva tuttavia investire in attrezzature e infrastrutture, rafforzare la capacità amministrativa dei servizi delle forze dell’ordine e impegnarsi maggiormente in materia di diritti dei minori, rimpatrio dei rifugiati, riforma del sistema giudiziario, cooperazione regionale e lotta alla corruzione.

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Ultima modifica: 02.12.2010