Polonia

1) RIFERIMENTI

Parere della Commissione [COM(97) 2002 def. - Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale]

Relazione della Commissione [COM(98) 701 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]

Relazione della Commissione [COM(1999) 509 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]

Relazione della Commissione [COM(1999) 709 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]

Relazione della Commissione [COM(2003) 675 def. - SEC(2003) 1207 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale

Trattato di adesione dell'Unione europea [Gazzetta ufficiale L 236 del 23.09.2003]

2) SINTESI

Nel suo parere del luglio 1997 la Commissione europea riteneva necessario compiere sforzi per l'inserimento dell'acquis comunitario nella legislazione nazionale, specie per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro. Si pensava che ciò fosse realizzabile a medio termine, purché la Polonia continuasse i propri sforzi.

La relazione del novembre 1998 faceva peraltro osservare l'assenza di progressi concreti nella trasposizione e chiedeva di potenziare gli sforzi nel settore sociale, nonché di rafforzare le istituzioni competenti.

La relazione dell'ottobre 1999 confermava le conclusioni della precedente relazione e invitava la Polonia a impegnarsi particolarmente nel settore sociale, segnatamente in materia di sanità e di sicurezza sul lavoro, nonché in materia di sanità pubblica, di occupazione e di parità di opportunità. Inoltre, si chiedeva alla Polonia di potenziare in maniera significativa gli strumenti normativi dell'Ufficio nazionale dell'occupazione e dei servizi d'Ispettorato del lavoro. Il dialogo sociale doveva ancora essere sviluppato, in particolare a livello delle organizzazioni dei datori di lavoro.

Nella relazione del novembre 2000, la Commissione constata che sono stati compiuti pochi progressi nella trasposizione della normativa comunitaria consolidata in questo settore. Dovranno essere compiuti sforzi consistenti nella maggior parte dei settori relativi agli affari sociali.

La relazione del 2003 precisa che in generale la Polonia rispetta gli impegni e soddisfa i requisiti che derivano dai negoziati nei settori seguenti: parità di trattamento tra donne e uomini, dialogo sociale, politica dell'occupazione, integrazione e protezione sociale. La Polonia dovrebbe essere in grado di attuare questo acquis al momento dell'adesione.

D'altra parte però la Polonia rispetta solo parzialmente gli impegni e gli obblighi legati all'adesione nei seguenti settori: diritto del lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, sanità pubblica, Fondo sociale europeo e lotta contro la discriminazione.

Il trattato di adesione è stato firmato il 16 aprile 2003 e l'adesione ha avuto luogo il 1° maggio 2004.

"ACQUIS" COMUNITARIO

In campo sociale, oltre ai vari programmi d'azione specifici relativi soprattutto alla sanità pubblica e al Fondo sociale europeo, l'"acquis" legislativo riguarda la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, il diritto del lavoro e le condizioni di lavoro, la parità delle opportunità per uomini e donne, il coordinamento della previdenza sociale per i lavoratori migranti e i prodotti del tabacco.

In tutti questi campi la legislazione sociale dell'Unione stabilisce prescrizioni minime, accompagnate da clausole di salvaguardia per gli Stati membri più avanzati.

Inoltre, la consultazione delle parti sociali e il dialogo sociale a livello europeo sono previsti dagli articoli 138 e 139 del trattato (ex artt. 118A e 118B).

VALUTAZIONE

La relazione del 2003 ricorda che il codice del lavoro polacco è solo parzialmente allineato sull'acquis in materia di diritto del lavoro e che la trasposizione dev'essere completata in via prioritaria. La legislazione deve ancora essere messa in conformità per quanto riguarda l'orario di lavoro, il lavoro a tempo parziale, il trasferimento di imprese e il distacco dei lavoratori.

La relazione del 2003 constata che la situazione continua a peggiorare. Il tasso di disoccupazione superava già il 15% nel 1999 ed era del 16,4% nel 2000. Per il 2002 è passato al 19,9%. Esso riguarda principalmente i giovani e le persone non qualificate ed esistono importanti disparità regionali.

Per quanto riguarda la politica per l'occupazione è stato messo a punto dall'ottobre del 2000 un meccanismo per migliorare il funzionamento del sistema delle agenzie per l'occupazione oltre che un "piano d'azione nazionale per lo sviluppo dell'occupazione", basato sui quattro pilastri della strategia europea per l'occupazione.

D'altra parte la relazione del 2003 sottolinea che l'attuazione delle priorità messe in evidenza nella valutazione congiunta delle priorità delle politiche per l'occupazione non è ancora completata. La relazione raccomanda alla Polonia di prendere le misure necessarie per aumentare il tasso di occupazione, in modo particolare delle donne e dei lavoratori anziani, di continuare a migliorare le misure di incoraggiamento alla creazione di posti di lavoro e di incentivo al lavoro e di proseguire la riforma dei sistemi di istruzione e di formazione.

Per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, compresa l'iniziativa EQUAL, sebbene si siano avuti dei progressi considerevoli nel corso del 2003 è ancora necessario uno sforzo supplementare per rafforzare le capacità amministrative di gestione, di attuazione, di seguito, di audit e di controllo, sia a livello regionale che nazionale.

Il dialogo sociale è regolamentato in Polonia dal 1999. La forma predominante è quella del dialogo a tre livelli e sembra manchi ancora un dialogo sociale autonomo a livello settoriale. La relazione del 2003 precisa che il quadro istituzionale e amministrativo per il dialogo sociale è ora effettivamente operativo. Tuttavia le strutture di consultazione a tre livelli dovrebbero lavorare in modo più regolare, per sfociare in una consultazione più efficace dei partner sociali su una gamma di questioni più ampia per dare risultati più concreti. È necessario inoltre proseguire con il rafforzamento e la promozione del dialogo sociale autonomo, in particolare ai livelli settoriale, regionale e di impresa.

Le norme comunitarie in materia di parità di trattamento per le donne e gli uomini sono state integrate in una legge relativa ai regimi pensionistici, modificata ed entrata in vigore nell'aprile del 2000.

Alla vigilia dell'adesione la relazione del 2003 constata che la maggior parte della legislazione relativa alla parità di trattamento tra gli uomini e le donne è stata recepita.

La Polonia ha adottato e attuato una normativa apposita per trasporre la direttiva CE basata sull'articolo 13 del trattato CE sulla non discriminazione per motivi di razza o di origine etnica. Manca ancora la trasposizione, nel corso del 2004, degli aspetti della direttiva che non riguardano il lavoro e rimane da creare un organismo incaricato della parità.

La relazione del 2003 precisa che esistono ancora lacune nella legislazione relativa alla salute e alla sicurezza sul lavoro, per quanto riguarda la direttiva quadro oltre che numerose direttive specifiche: agenti cancerogeni, biologici e chimici sul luogo di lavoro, amianto e rumore, cure mediche a bordo di navi e pescherecci, per cui la trasposizione è solo parziale. La Polonia ha ottenuto un regime transitorio per l'utilizzo di attrezzature di lavoro per i lavoratori fino alla fine del 2005. È stato creato l'Ispettorato nazionale del lavoro ma il suo personale e le sue installazioni tecniche sono ancora insufficienti.

Nel settore della salute pubblica, la trasposizione della legislazione relativa all'acquis più recente in materia di tabacco dev'essere completata. Il quadro amministrativo e regolamentare per il controllo delle malattie trasmissibili è operativo ma maggiori sforzi devono essere effettuati sul piano dell'attuazione e dell'applicazione delle norme. Le autorità polacche devono continuare i loro sforzi per migliorare lo stato della salute della popolazione e dedicare maggiori risorse alla salute.

Nel gennaio del 1999 la Polonia ha avviato una riforma del sistema di previdenza sociale e del sistema sanitario. Quest'ultima ha determinato una diffusa agitazione sociale all'interno del corpo medico, che ha determinato inconvenienti nel funzionamento degli ospedali e nell'erogazione delle cure di pronto soccorso. I cambiamenti riguardano l'organizzazione dei servizi sanitari, il diritto agli aiuti, la definizione del nuovo ruolo dello Stato, segnatamente nella politica sanitaria, nonché l'aumento della responsabilità dei cittadini per quanto riguarda la loro salute.

La relazione del 2003 constata che nel campo della protezione sociale la Polonia deve continuare i suoi sforzi per attuare le riforme delle cure sanitarie e delle pensioni, che contribuiranno a migliorare il livello e l'efficacia della protezione sociale.

Nel corso del 2004 la Commissione e la Polonia devono finalizzare il memorandum congiunto sull'integrazione sociale che definisce le sfide più importanti legate alla promozione dell'integrazione sociale e gli orientamenti possibili della politica in questo settore. Dovranno essere elaborati a livello nazionale una strategia integrata e un piano d'azione in materia di integrazione sociale.

Ultima modifica: 19.01.2004