Croazia - Affari economici e monetari

I paesi candidati conducono negoziati con l’Unione europea (UE) al fine di prepararsi all’adesione. Tali negoziati di adesione riguardano l’adozione e l’applicazione della legislazione europea (acquis) e specificatamente le priorità identificate congiuntamente dalla Commissione e dai paesi candidati, nel corso dello screening dell’acquis politico e legislativo dell’UE. Ogni anno la Commissione esamina i progressi compiuti dai candidati al fine di valutare gli sforzi ancora da effettuare fino alla loro adesione. Questo monitoraggio è oggetto di relazioni annuali presentate al Consiglio e al Parlamento europeo.

ATTO

Relazione della Commissione [COM(2010) 660 def. – SEC(2010) 1326 - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La relazione del 2010 presenta le riforme che hanno migliorato il livello generale di allineamento all’acquis, nonostante la crisi finanziaria ed economica internazionale. L’allineamento non è tuttavia ancora completato e la politica di coordinamento degli affari economici e monetari deve essere migliorata.

ACQUIS DELL’UNIONE EUROPEA (secondo i termini della Commissione)

La legislazione comunitaria in materia di unione economica e monetaria (UEM) contiene norme specifiche che stabiliscono l'indipendenza delle banche centrali degli Stati membri, proibiscono i finanziamenti diretti del settore pubblico da parte di tali banche nonché l'accesso privilegiato degli enti pubblici alle istituzioni finanziarie. Alla data della loro adesione,è previsto che i nuovi Stati membri coordinino le loro politiche economiche e rispettino le disposizioni contenute nel Patto di stabilità e di crescita in materia di sorveglianza di bilancio. Essi si impegnano inoltre a soddisfare i criteri stabiliti dal trattato per essere in grado di adottare l'euro. Fino alla data di adozione della moneta unica, i nuovi paesi parteciperanno all'unione economica e monetaria in qualità di Stati membri «con deroga» e considereranno la questione dei loro tassi di cambio come materia di interesse comune.

VALUTAZIONE (secondo i termini della Commissione)

Si rilevano ulteriori progressi relativamente alla politica economica e monetaria, un settore in cui l’allineamento con l’acquis è completo.

L’economia croata è stata gravemente colpita dalla crisi economica e finanziaria globale. A metà del 2010 il paese non dava segni di una chiara ripresa dopo la recessione che lo ha colpito nel primo trimestre del 2009. La disoccupazione, il disavanzo pubblico e il debito pubblico sono aumentati in misura considerevole. Il debito estero è ulteriormente aumentato e rimane uno dei punti più vulnerabili dell'economia. Le politiche della banca centrale hanno mantenuto la stabilità monetaria e il settore finanziario ha resistito relativamente bene alla crisi.

Si è mantenuto un ampio consenso politico sui principi di base dell'economia di mercato. Il programma di ripresa economica ha dato un orientamento a medio termine alla politica economica. Gli effetti positivi del programma in termini di crescita e competitività internazionale dipendono dalla sua effettiva attuazione. Considerati i vincoli esistenti, la politica macroeconomica si è dimostrata globalmente atta ad affrontare le ripercussioni della crisi economica e finanziaria mondiale. La politica monetaria ha permesso di salvaguardare la stabilità finanziaria e dei tassi di cambio, attenuando al tempo stesso la pressione sulla liquidità. Il disavanzo delle partite correnti si è ridotto in seguito alla recessione e le pressioni inflazionistiche sono ulteriormente diminuite. Il settore bancario ha confermato la propria capacità di resistere alle crisi.

Le riforme strutturali, tuttavia, sono andate avanti con estrema lentezza, anche per quanto attiene alla privatizzazione e alla ristrutturazione delle imprese in perdita. Il mercato del lavoro ha conservato una notevole rigidità, con tassi di occupazione e partecipazione poco elevati che hanno subito un ulteriore calo durante la recessione.

A livello di bilancio, le autorità hanno dato prova di scarso impegno per contenere il disavanzo in aumento e accrescere l’efficienza della spesa pubblica. I trasferimenti sociali sono rimasti elevati e non adeguatamente mirati e un numero considerevole di imprese di proprietà dello Stato ha continuato a ricevere aiuti statali mediante sovvenzioni e garanzie dirette e indirette. Per garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine è tuttora indispensabile migliorare, da un lato, il processo e la disciplina di bilancio e, dall'altro, l’efficienza della spesa pubblica. Il clima degli investimenti ha continuato a risentire di pesanti oneri normativi e di numerose tasse parafiscali.

ATTI CONNESSI

Relazione della Commissione [COM(2009) 533 def. – SEC(2009) 1333 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Relazione della Commissione [COM(2008) 674 def. – SEC(2008) 2694 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

La relazione 2008 prendeva atto dei progressi significativi e notava che l’allineamento all’acquis aveva raggiunto un livello soddisfacente nei settori del bilancio e delle finanze. Erano necessarie nuove regole e procedure per migliorare l'efficacia delle spese pubbliche e la capacità amministrativa.

Relazione della Commissione [COM(2007) 663 def. – SEC(2007) 1431 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione del 2007 prendeva atto dei progressi significativi nel ravvicinamento all’acquis nel settore degli «affari economici e monetari». La Commissione specificava comunque che il ravvicinamento non era ancora completato.

Relazione della Commissione [COM(2006) 649 def. – SEC(2006) 1385 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione del 2006 non indicava alcuno sviluppo nella politica monetaria. La Croazia doveva continuare a procedere alle modifiche indispensabili del suo quadro istituzionale e giuridico, in particolare relativamente all'indipendenza totale della sua Banca centrale. Nel settore della politica economica, il paese aveva invece compiuto qualche progresso nel ravvicinamento all'acquis.

Relazione della Commissione [COM(2005) 561 def. – SEC(2005) 1424 – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. La relazione del 2005 constatava che il paese era in grado di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione. Il tasso d'inflazione era piuttosto basso e il tasso di cambio sembrava stabilizzato; il notevole disavanzo dei conti pubblici e delle partite correnti era stato ridotto. Tuttavia, la Croazia doveva consolidare le finanze pubbliche, in particolare mediante misure strutturali nel settore delle sovvenzioni e dei trasferimenti sociali. Il processo di privatizzazione nel 2005 era stato accelerato. Invece, erano stati fatti pochi progressi nella ristrutturazione delle grandi imprese pubbliche, in particolare nel settore dell'energia. Tuttavia, la liberalizzazione delle telecomunicazioni aveva fatto notevoli passi avanti.

Parere della Commissione [COM(2004) 257 def. – Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale]. Nel suo parere del 20 aprile 2004, la Commissione concludeva che la Croazia era una democrazia stabile che disponeva di un'economia di mercato funzionante. Il paese era in grado di soddisfare i requisiti dell’acquis comunitario nel settore dell'unione economica e monetaria (UEM). Erano tuttavia necessari degli allineamenti riguardo alle disposizioni sul finanziamento monetario, l'accesso privilegiato del settore pubblico alle istituzioni finanziarie e la protezione dell'euro. Riguardo alla partecipazione della Croazia alla terza tappa dell’UEM, la Commissione era del parere che il paese aveva tempo a sufficienza per prepararsi alla partecipazione in qualità di Stato membro «con deroga».

See also

Ultima modifica: 03.12.2010