Politiche comunitarie in materia di sviluppo e di assistenza esterna: relazione 2008

Con una quota di quasi il 60 % dell'aiuto mondiale nel 2008, l'Unione europea (UE) e i suoi Stati membri sono stati i primi donatori di aiuti allo sviluppo. La presente relazione dimostra la capacità di reazione rapida dell'UE, particolarmente sollecitata in occasione delle crisi economiche che hanno colpito i paesi in via di sviluppo nel corso di quest'anno.

ATTO

Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, del 30 giugno 2009, intitolata «Relazione annuale 2009 sulle politiche comunitarie in materia di sviluppo e assistenza esterna e sulla loro attuazione nel 2008» [COM(2009) 296 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Il 2008 è stato un anno segnato dall'impennata dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, oltre che dalla crisi finanziaria globale. Malgrado un contesto sfavorevole, l'Unione europea (UE) ha dimostrato la sua capacità di mantenere i suoi impegni e di rispondere alle nuove richieste dei paesi in via di sviluppo.

L’UE è un partner essenziale a livello mondiale, soprattutto su questioni globali come il clima, l'energia, il commercio e il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM). La presente relazione sottolinea l'importanza di una maggiore coerenza delle politiche europee a servizio dello sviluppo, in considerazione dei rapporti d'interdipendenza tra l'UE e i suoi partner.

Nel 2008 la Commissione ha rivisto i progressi a medio termine verso il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio e ha fissato alcune tappe fondamentali per il 2010. La Commissione ha inoltre intensificato gli sforzi per integrare nel processo di sviluppo questioni quali la parità di genere, l’ambiente e i diritti dell’infanzia e delle popolazioni indigene. La Commissione ritiene altresì che una buona governance fiscale e democratica sia essenziale per il successo delle riforme.

Più aiuti, di migliore qualità

Per attenuare l'impatto dell'impennata dei prezzi, l'UE ha istituito uno strumento alimentare di 1 miliardo di euro per il periodo 2008-2010. Nel 2008 la Commissione ha aumentato inoltre di 140 milioni di euro la dotazione di bilancio per gli aiuti alimentari umanitari e mobilitato 200 milioni di euro a titolo del Fondo europeo di sviluppo (FES).

L'UE ha rinnovato il suo impegno a favore di un aumento globale dell'aiuto allo sviluppo nel corso dei prossimi anni. Il volume di aiuti è così aumentato del 90 % dal 2001, raggiungendo 9,33 miliardi di euro nel 2008.

Anche l'efficacia dell'aiuto va rivista. In quest'ottica si dovrà:

La relazione riscontra una crescita del sostegno al bilancio pari al 39 % (3,86 miliardi di euro a titolo del bilancio dell'UE e del FES), sotto forma di trasferimenti di fondi nella tesoreria nazionale del paese beneficiario, che sta gradualmente sostituendo il finanziamento diretto legato a progetti, a condizione che la gestione delle finanze pubbliche dei paesi beneficiari sia stata valutata positivamente. La Commissione lavora al miglioramento dei criteri di ammissibilità e di valutazione dei rischi.

Nel 2008, la Commissione ha avviato una riforma per ampliare la sua capacità di azione in materia di cooperazione tecnica e rafforzare le sue unità di attuazione dei progetti di sviluppo. Tale riforma è sostenuta dal lancio di «capacity4Dev» (EN), una piattaforma interattiva on line.

Percorso di partenariato

Un sostegno più efficace deve basarsi sul coordinamento di tutti i donatori e sulla condivisione delle esperienze. Questo approccio ha prevalso nella distribuzione dell'aiuto in Afghanistan, nel Territorio palestinese occupato (strumento finanziario PEGASE) (EN) e in Iraq (strumento finanziario IRFFI) (EN).

La Commissione ha proseguito la sua collaborazione con le Nazioni Unite, la Banca mondiale e tutti i donatori, nel quadro della pianificazione delle operazioni di ripresa dopo una crisi, una catastrofe o un conflitto.

La Commissione prepara una nuova strategia a favore della partecipazione delle autorità locali alle azioni di cooperazione allo sviluppo.

Valutazione dell'azione

In materia di cooperazione allo sviluppo, l'UE conduce un'azione orientata verso i risultati. Per intensificare l'efficacia e l'impatto del suo aiuto, la Commissione ha valutato le programmazioni geografiche, tematiche e le modalità di fornitura dell'aiuto. Infine, secondo la Commissione, i settori in cui occorre lavorare maggiormente sono: la visibilità delle azioni, la creazione di sinergie fra le diverse attività e la coerenza fra aiuti nazionali e regionali.

Ultima modifica: 27.11.2009