Riforma delle norme UE in materia di aiuti di Stato relativamente ai servizi di interesse economico generale

Scopo della presente comunicazione è avviare il dibattito politico in merito alla prossima revisione del pacchetto sugli aiuti di Stato sui servizi di interesse economico generale (SIEG).

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 23 marzo 2011 - «Riforma delle norme UE in materia di aiuti di Stato relativamente ai servizi di interesse economico generale» [COM(2011) 146 definitivo – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Contesto

Il pacchetto sugli aiuti di Stato per i servizi di interesse economico generale (SIEG) è destinato ad essere rivisto. L'attuale pacchetto include una serie di misure adottate nel 2005, in particolare la decisione relativa ai SIEG e la disciplina relativa ai SIEG, in cui la Commissione ha chiarito l'applicazione degli articoli 106 e 107 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) (in materia di aiuti di Stato) alla compensazione per la prestazione di SIEG.

Nella sua comunicazione «Verso un atto per il mercato unico», la Commissione si è impegnata ad adottare, entro il 2011, una comunicazione e una serie di provvedimenti sui servizi di interesse generale. La Commissione ha sottolineato che l'UE e i suoi Stati membri devono assicurare che i servizi pubblici siano più facili da utilizzare al livello appropriato, aderiscano a chiare norme di finanziamento, siano della massima qualità e accessibili a tutti. Le norme comunitarie sulla concorrenza si applicano solo ai servizi di interesse generale di natura «economica».

Revisione delle norme in materia di aiuti di Stato relative ai SIEG

L’obiettivo generale della riforma delle norme in materia di aiuti di Stato per i SIEG è quello di accrescere il contributo che i SIEG possono apportare ad una più ampia ripresa economica dell’UE. Gli Stati membri devono in effetti garantire determinati servizi a condizioni accessibili alla popolazione in generale, ad esempio ospedali, istruzione, servizi sociali, ma anche comunicazioni e trasporti.

In linea con le disposizioni della decisione relativa ai SIEG e della disciplina relativa ai SIEG, la Commissione ha svolto un’ampia consultazione. La Commissione ha richiesto agli Stati membri di presentare delle relazioni in merito all’applicazione del pacchetto attualmente in vigore in materia di SIEG ed ha inoltre avviato una consultazione pubblica in merito. Nel complesso il processo di consultazione ha concluso che l'introduzione del pacchetto SIEG attualmente in vigore è stata generalmente ben accolta e che gli strumenti giuridici esistenti hanno dato un contributo positivo all'obiettivo generale della certezza del diritto. La consultazione ha anche, però, dimostrato la necessità di un miglioramento, in particolare, la necessità di strumenti più chiari, semplici, proporzionati ed efficaci per garantire un’applicazione più agevole delle norme. Per conseguire gli obiettivi sopra esposti, la Commissione sta valutando la possibilità di basare la prossima riforma sui due principi fondamentali di chiarificazione e di un approccio diversificato e proporzionato.

Per garantire una maggiore chiarezza, la Commissione sta valutando la possibilità di fornire ulteriori chiarimenti in merito ai concetti chiave che sottendono alle norme sugli aiuti di Stato per i SIEG. Nella misura in cui tali concetti sono definiti dal trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), come interpretato dalla Corte, il ruolo della Commissione si limita a fornire chiarimenti sul modo in cui essa comprende il TFUE e la giurisprudenza. La Commissione sta valutando la possibilità di fornire ulteriori orientamenti, tra l’altro, su:

L'attuale pacchetto di SIEG distingue già diversi livelli di controllo. In un approccio diversificato e proporzionato, la Commissione intende fare una distinzione più chiara tra vari tipi di servizi in base alla gravità del rischio che gli aiuti di Stato in tali settori economici creino distorsioni della concorrenza nel mercato interno. Ciò comporterebbe:

Ultima modifica: 18.08.2011