EQUAL

L'iniziativa comunitaria EQUAL mira a promuovere nuovi strumenti per lottare contro le discriminazioni e le diseguaglianze di ogni tipo sul mercato del lavoro in un contesto di cooperazione nazionale e favorire l'inserimento sociale e professionale dei richiedenti asilo.

ATTO

Comunicazione della Commissione agli Stati membri, del 13.04.2000, che stabilisce le linee di orientamento dell'iniziativa comunitaria EQUAL riguardante la cooperazione transnazionale per la promozione di nuovi mezzi per lottare contro le discriminazioni e le diseguaglianze in relazione con il mercato del lavoro [C(2000)853 - Gazzetta ufficiale C127 del 05.05.2000].

SINTESI

La crescente interdipendenza delle economie degli Stati membri ha portato all'inserimento nel Trattato di Amsterdam di un nuovo titolo sull'occupazione (Titolo VIII). Questo prevede l'elaborazione di una strategia europea per l'occupazione (esdeenfr) e l'adozione annuale di linee di orientamento (2001 (esdeenfr)) che gli Stati membri sono invitati a prendere in considerazione nella definizione delle rispettive politiche nazionali.

Attuate nei Piani d'azione nazionali (PAN) (DE), (EN), (FR) di ogni Stato membro, le linee di orientamento per l'occupazione si basano su quattro punti:

L'Unione europea sviluppa del pari una strategia integrata per lottare contro l'emarginazione sociale e la discriminazione basata in particolare sul sesso o sull'orientamento sessuale, sulla razza o sull'origine etnica, sulla religione o sulle convinzioni, su un handicap particolare ovvero sull'età.

Esistono in tale settore politiche e programmi ()derivati dagli artt. 13 (lotta contro la discriminazione) e 137 del Trattato (promozione dell'inserimento sociale). L'iniziativa comunitaria EQUAL partecipa anche alla realizzazione di tale strategia concentrando i suoi interventi sul mercato del lavoro.

Basandosi sugli insegnamenti dei programmi ADAPT ()e EMPLOI (esdeenfr) realizzati nel periodo 1994-1999, la Commissione europea intende proseguire tale esperienza. Per il periodo 2000-2006 essa mantiene pertanto EQUAL tra le quattro nuove iniziative comunitarie (INTERREG III, LEADER+, URBAN II) presentate nel regolamento generale (CE) n.1260/1999 sui Fondi strutturali.

PRINCIPI GENERALI

Gli Stati membri e la Commissione cofinanziano l'Iniziativa comunitaria EQUAL. Soltanto il Fondo sociale europeo (FSE) partecipa al finanziamento comunitario di EQUAL che raggiunge 3,274 miliardi di euro su 7 anni. Le disposizioni contenute nel regolamento generale sui Fondi strutturali sono valide per l'attuazione di EQUAL, in particolar modo per quanto riguarda quelle sulla modulazione dei tassi di partecipazione comunitaria in funzione della situazione geografica degli interventi.

L'Iniziativa comunitaria EQUAL si distingue dai programmi dell' Obiettivo 1, dell' Obiettivo 2 e dell' Obiettivo 3 dei Fondi strutturali. Essa rappresenta infatti un laboratorio permanente di sperimentazione che consente di elaborare e di divulgare nuovi approcci di realizzazione delle politiche per l'occupazione, al fine di lottare contro le discriminazioni e le diseguaglianze di ogni tipo, comprese quelle di cui sono vittime i richiedenti asilo. Al termine, le soluzioni innovatrici dimostratesi efficaci verranno segnalate alle autorità politiche e di gestione in vista della loro integrazione (mainstream) negli interventi principali sostenuti nel quadro dei Fondi strutturali.

Ogni Stato membro presenta alla Commissione un Programma d'Iniziativa Comunitaria (PIC) nel quale espone la strategia e le modalità di attuazione di EQUAL. Gli interventi finanziati nell'ambito dei PIC sono riuniti in settori tematici e attuati nell'ambito di Partnership di sviluppo (PDD) geografiche o settoriali. Strumento di valore aggiunto europeo di EQUAL, la cooperazione transnazionale promuove gli scambi di esperienze e di buone procedure. Inoltre, l'innovazione costituisce parte integrante dell'iniziativa comunitaria e puo' essere collegata ai processi (miglioramento degli approcci esistenti, nuovi metodi, nuovi strumenti), agli scopi perseguiti (obiettivi che fanno emergere qualifiche nuove o promettenti e nuove aree di occupazione) ovvero al contesto (nuove strutture amministrative o politiche, sistemi innovativi di intervento).

Approccio tematico

Gli Stati membri basano la loro strategia per EQUAL su settori tematici specifici nell'ambito dei 4 pilastri su cui sono basate le linee di orientamento per l'occupazione (oltre al settore tematico dei "richiedenti asilo"). Suscettibili di essere modificati ogni due anni in funzione degli sviluppi del mercato del lavoro, tali settori tematici sono i seguenti:

In funzione del contesto nazionale che interviene nella definizione delle priorità d'azione, gli Stati membri scelgono senza eccezione almeno un campo di azione per ogni pilastro. La promozione della parità fra le donne e gli uomini è parte integrante dell'insieme dei settori tematici prescelti, oltre alle azioni specifiche previste nel quadro del pilastro 4.

In funzione dell'ampiezza del fenomeno a livello nazionale, gli Stati membri prevedono un livello minimo di azioni in favore dei richiedenti asilo. Questi ultimi si dividono in tre categorie: 1) i richiedenti asilo la cui domanda è in corso di esame da parte dello Stato membro; 2) coloro i quali sono stati ammessi ad un programma di reinserimento o di evacuazione umanitaria ovvero si trovano sotto un regime di protezione temporanea; 3) i richiedenti asilo ai quali lo statuto di rifugiati non è stato concesso ma che beneficiano tuttavia di un'altra forma di protezione (protezione complementare o sussidiaria) poiché la loro situazione individuale gli impedisce di tornare nei paesi di origine. Nell'Unione europea, la situazione dei richiedenti asilo è particolarmente difficile. A questi è vietato l'accesso al mercato del lavoro, oppure sono previste condizioni restrittive. Così, ad esempio, azioni previste in loro favore potrebbero assumere la forma di PDD settoriali (intervento di tutte le parti interessate a livello nazionale per finanziare l'integrazione di tali persone) o geografici (su un territorio ove tale categoria è fortemente rappresentata). Le azioni previste per i richiedenti asilo costituiscono il 9° settore tematico dell'iniziativa EQUAL nell'ambito del quale le PDD possono svolgere le loro azioni.

La partnership

La partnership è una componente essenziale per l'attuazione dell'iniziativa comunitaria EQUAL. Destinatarie finali del sostegno finanziario, le Partnership di Sviluppo (PDD) riuniscono gli operatori interessati e competenti: le autorità pubbliche a livello nazionale, regionale o locale; le collettività territoriali; i servizi pubblici per l'occupazione; le organizzazioni non governative (ONG); le imprese e segnatamente le Piccole e medie imprese (PMI); le parti sociali. Tutti questi operatori collaborano per stabilire una strategia d'intervento in ciascuno dei settori tematici suindicati. Insieme, essi definiscono e decidono (principio dell'empowerment) obiettivi comuni e ricercano soluzioni innovatrici per la lotta contro le diseguaglianze e le discriminazioni.

Gli Stati membri definiscono il tipo di partnership adeguato alla situazione nazionale scegliendo tra due approcci distinti:

Dato che l'FSE è l'unico fondo comunitario di sostegno alle PDD, le azioni che possono essere autorizzate nel quadro di altri Fondi strutturali (FEDER, FEOGA sezione "orientamento", IFOP) possono essere oggetto di sovvenzioni quando risultano conformi alle disposizioni del Trattato, segnatamente per quanto attiene agli aiuti di Stato.

AZIONI DA FINANZIARE

Per ciascuno dei settori tematici d'intervento, l'iniziativa comunitaria EQUAL sostiene 4 azioni distinte:

DIFFUSIONE E VALUTAZIONE A LIVELLO EUROPEO

Gli Stati membri, le parti sociali e la Commissione collaborano per sfruttare il potenziale dell'impatto delle buone procedure di EQUAL sulla strategia europea per l'occupazione. A livello dell'Unione europea, la Commissione appronta un meccanismo di valutazione per stimare le implicazioni dell'iniziativa comunitaria attraverso tre azioni distinte:

Inoltre, scelti sulla base di bandi di gara di importo non superiore al 2 % del concorso FSE, fornitori esterni di servizi svolgono compiti specifici per contribuire alla realizzazione del programma EQUAL beneficiando di un sostegno comunitario corrispondente al 100 % del loro costo totale.

I PROGRAMMI D'INIZIATIVA COMUNITARIA

In conformità del principio di programmazione definito dal regolamento di base sui Fondi strutturali e sulla base delle rispettive dotazioni finanziarie indicative, gli Stati membri presentano alla Commissione un progetto di Programma d'iniziativa comunitaria (PIC) per l'attuazione di EQUAL entro 4 mesi dalla pubblicazione sulla GU della presente comunicazione.

Sotto forma di un Documento unico di Programmazione (DOCUP), ogni PIC comporta una descrizione dettagliata dei seguenti elementi: la situazione attuale in materia di discriminazione e di diseguaglianze sul mercato del lavoro; una valutazione ex ante dell'impatto previsto sulla situazione socioeconomica a livello locale o settoriale; la strategia di attuazione basata sulle priorità scelte (con un aspetto specifico per i richiedenti asilo) e le attività d'informazione; la complementarità tra tale strategia e il Piano d'azione nazionale, i patti territoriali per l'occupazione e altri programmi comunitari; le azioni e i metodi che favoriscono la parità di opportunità tra le donne e gli uomini; un compendio degli insegnamenti delle iniziative ADAPT e EMPLOI precedenti; le modalità di assistenza tecnica necessarie per l'attuazione del PIC; un piano di finanziamento indicativo illustrante la partecipazione prevista dell'FSE e il sostegno pubblico e privato previsti; i processi di consultazione dell'insieme delle parti interessate nell'assunzione delle decisioni; le modalità di controllo, di sviluppo e di valutazione dell'attuazione di EQUAL (inviti a presentare proposte, contratti concessi ai beneficiari finali, integrazione nelle politiche o mainstreaming, composizione del comitato di controllo, raccolta di dati e indicatori necessari per una valutazione costante).

In esito ad un periodo di contrattazione di 5 mesi, la Commissione provvede ad approvare ogni PIC con una decisione che conferma un concorso dell'FSE. Ogni PIC viene successivamente completato con un complemento di programmazione.

Per ulteriori informazioni sui Fondi strutturali, si consulti il sito EQUAL della Direzione generale Occupazione e Affari sociali.

ATTI CONNESSI

Proposta di regolamento del Consiglio, del 14 luglio 2004, che stabilisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione [COM(2004) 492 def.].

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 luglio 2004, riguardante il Fondo europeo di sviluppo regionale [COM (2004)495 def.].

Atto relativo alle condizioni di adesione all'Unione europea della Repubblica ceca, della Repubblica d'Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca, nonché agli adattamenti dei trattati sui quali è fondata l'Unione europea - Allegato II: elenco di cui all'articolo 20 dell'atto di adesione - 15. Politica regionale e coordinamento degli strumenti strutturali. Tale atto prevede 223 milioni di euro di stanziamenti per EQUAL per i dieci nuovi Stati membri, nel periodo compreso tra il 1° maggio 2004 e il 31 dicembre 2006.

Comunicazione della Commissione che stabilisce le linee d'orientamento della seconda fase dell'iniziativa comunitaria EQUAL [COM (2003)840 del 30/12/2003].

Decisione C/2000/1221 della Commissione del 12.05.2000 che stabilisce una ripartizione indicativa per Stato membro degli stanziamenti per l'iniziativa comunitaria EQUAL per il periodo 2000-2006.DECISIONI DI APPROVAZIONE DEI PIC: - Decisione C/2001/31 du 8.3.2001 (Danimarca) - Decisione C/2001/33 du 8.3.2001 (Francia) - Decisione C/2001/34 du 9.3.2001 (Grecia) - Decisione C/2001/35 du 8.3.2001 (Regno Unito) - Decisione C/2001/36 du 22.3.2001 (Spagna) - Decisione C/2001/37 du 9.3.2001 (Svezia) - Decisione C/2001/40 du 26.3.2001 (Belgio francofono e germanofono) - Decisione C/2001/41 du 16.3.2001 (Finlandia) - Decisione C/2001/42 du 22.3.2001 (Lussemburgo) - Decisione C/2001/43 du 26.3.2001 (Italia) - Decisione C/2001/579 du 30.3.2001 (Paesi Bassi) - Decisione C/2001/580 du 29.3.2001 (Portogallo) - Decisione C/2001/581 du 30.3.2001 (Belgio neerlandofono) - Decisione C/2001/582 du 18.4.2001 (Germania) - Decisione C/2001/585 du 2.5.2001 (Austria) - Decisione C/2001/586 du 2.5.2001 (Irlanda del Nord) - Decisione C/2001/588 du 22.5.2001 (Irlanda)

Parere del Comitato delle Regioni [Gazzetta ufficiale C 156 del 06.06.2000]Decisione - C(2000) 1382 [Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].In data 24 maggio 2000, la Commissione ha adottato la decisione relativa alla concessione di un contributo del Fondo sociale europeo al finanziamento di un insieme di azioni sotto forma di una sovvenzione globale, attuata attraverso l'assistenza comunitaria prevista nel quadro del Fondo sociale (azioni dell'art. 6, par. 1 e) di cui al regolamento (CE) n. 1784/99 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 luglio 1999.

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, che stabilisce le linee d'orientamento della seconda fase dell'iniziativa comunitaria EQUAL, riguardante la cooperazione transnazionale per la promozione di nuove procedure di lotta contro le discriminazioni e la disuguaglianza di ogni tipo, in relazione al mercato del lavoro - Libera circolazione delle buone idee [COM(2003) 840 - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]. La Commissione redige un bilancio dei primi risultati di EQUAL. Essa sottolinea le procedure promettenti che possono già contribuire all'elaborazione di nuovi strumenti di lotta contro le discriminazioni e contro le disuguaglianze sul mercato del lavoro e fissa il quadro della seconda fase che inizia nel 2004 con la partecipazione dei dieci paesi aderenti.

I principi e la struttura della seconda fase sono gli stessi della prima fase. L'approccio tematico viene così mantenuto. La promozione della parità fra donne e uomini è sempre parte integrante di tutti i settori tematici e viene inoltre attuata ricorrendo ad azioni specifiche.

La Commissione prevede, a decorrere dal 1° gennaio 2005, l'apertura di una finestra « transnazionalità », consistente nella pubblicazione, sulla base di dati comuni EQUAL (BDCE), di tutte le partnership di sviluppo (PDS) selezionate dagli Stati membri. Verrà così offerta a tutte le partnership di sviluppo una possibilità uguale di trovare partner transnazionali

La Commissione presenta inoltre alcune raccomandazioni in vista di migliorare l'efficacia di EQUAL, segnatamente semplificandone l'attuazione amministrativa.

Ultima modifica: 01.08.2005