18.1.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 17/11


Risoluzione sulla situazione dei centri d’informazione Europe Direct (EDIC)

(2017/C 017/03)

Presentata dai gruppi politici PSE, PPE, ALDE, AE e ECR

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI,

vista la sua risoluzione del 16 febbraio 2012 sui centri di informazione Europe Direct (EDIC) (CdR 84/2012),

visto il proprio parere sul tema Ricollegare l’Europa ai cittadini: rafforzare e migliorare la comunicazione a livello locale del 3 dicembre 2014 (CdR 4460/2014),

1.

constata che l’Unione europea si trova di fronte a importanti sfide politiche ed economiche. Il persistere di un deficit democratico e la crescente disaffezione nei confronti dell’UE mostrata dai cittadini rivelano la necessità di sforzi congiunti da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’attività politica a livello europeo al fine di rafforzare l’impegno con i cittadini dell’UE nel progetto europeo e di rafforzare la legittimità delle politiche europee;

2.

sottolinea che gli enti regionali e locali sono in una posizione ideale per aiutare a meglio collegare i cittadini con i soggetti attivi sulla scena politica europea e per far conoscere direttamente ai leader europei le esigenze dei cittadini. Per questa ragione si dovrebbe annettere maggiore importanza alla comunicazione europea decentrata;

3.

si impegna a intensificare la cooperazione con gli EDIC nell’ambito della sua strategia di comunicazione per il periodo 2015-2020;

4.

ricorda che la rete Europe Direct, con i suoi 518 centri di informazione negli Stati membri, svolge un ruolo fondamentale nella strategia europea di comunicazione decentrata. Si tratta di uno degli strumenti più importanti della Commissione europea per informare i cittadini a livello locale e regionale sull’importanza concreta dei diversi temi di politica europea per la loro vita quotidiana;

5.

si compiace del processo di valutazione in corso del quadro della Commissione europea per il contenuto e gli aspetti tecnici degli EDIC in vista della preparazione del periodo di finanziamento 2018-2023 e della fissazione delle nuove condizioni quadro degli EDIC;

6.

considera fondamentale l’attività di networking svolta dagli EDIC con le istituzioni europee e le altre reti di informazione della Commissione europea ed il ruolo di collegamento con le istanze ed i bisogni dei territori, delle istituzioni locali e dei soggetti della società civile;

7.

osserva che, con riferimento all’attuale situazione di crisi, il lavoro degli EDIC è diventato sempre più importante e impegnativo. Considerando le numerose sfide che l’UE deve affrontare, l’obiettivo dovrebbe essere quello di utilizzare appieno il potenziale degli EDIC e di rafforzare ulteriormente il suo ruolo nell’ambito della comunicazione europea. È importante garantire una distribuzione geografica equilibrata e bisogna evitare che vi sia una riduzione del numero attuale di centri presenti nei singoli enti locali e regionali;

8.

ritiene che l’attività degli EDIC possa essere garantita in futuro attraverso un approfondimento della già intensa collaborazione e del finanziamento da parte dell’UE;

9.

propone che le risorse finanziarie assegnate agli EDIC per il prossimo periodo di finanziamento siano sostanzialmente accresciute nell’ambito dell’attuale quadro pluriennale. In particolare l’importo forfettario assegnato a ciascun EDIC per la sua offerta di base di informazioni dovrebbe essere raddoppiato e gli importi forfettari standard per il finanziamento dei diversi moduli dovrebbero essere aumentati, assicurando al tempo stesso che gli EDIC si impegnino ad aumentare la loro efficienza e a massimizzare il corretto impiego delle loro risorse. Infine, mettere maggiori risorse finanziarie a disposizione di moduli pilota consentirà di reagire alle situazioni di crisi. In tal modo si potrebbe assorbire un aumento dei costi, come ad esempio per i salari e i canoni di locazione;

10.

auspica che sia migliorato il finanziamento degli EDIC, in considerazione dell’accresciuto impegno che viene loro richiesto. L’importo del finanziamento accordato dovrebbe quindi essere aumentato in misura significativa;

11.

insiste sul fatto che, in virtù della pubblica utilità delle attività svolte dagli EDIC, queste debbano continuare a essere esentate dall’IVA;

12.

sottolinea l’opportunità di ridurre drasticamente gli oneri amministrativi;

13.

conferma che, in linea di principio, le misure della Commissione europea in materia di attività di comunicazione europea decentrata raggiungono i gruppi destinatari. Tuttavia, in tema di politiche europee, le priorità della Commissione europea corrispondono solo parzialmente alle esigenze dei cittadini. Quanto più il tema è astratto tanto meno sarà considerato dai cittadini come una questione politica rilevante. Per questo motivo, ci si dovrebbe impegnare in modo particolare ad affrontare le questioni politiche europee che toccano la vita quotidiana dei cittadini;

14.

reputa opportuno rafforzare la relazione degli EDIC con le reti associative istituite a livello locale e regionale e ciò al fine di individuare aree d’interesse per i cittadini in diversi ambiti e adattare in tal modo l’informazione europea alle loro domande, stabilendo un canale di comunicazione bidirezionale;

15.

osserva che il sistema a moduli è generalmente giudicato valido. Tuttavia, sono necessarie determinate modifiche, quali per esempio l’introduzione di maggiore flessibilità nei diversi moduli;

16.

esorta la Commissione europea a concedere agli EDIC la possibilità di adeguare le misure programmate in funzione sia delle preferenze di comunicazione della Commissione che delle esigenze locali. Se vogliamo dare un futuro al progetto europeo, i soggetti della politica europea devono comunicare con i cittadini in modo tale che questi ultimi vedano di nuovo l’Europa come una casa comune, come una comunità di valori e di pace, come forza trainante per il progresso sociale e culturale e la giustizia. Grazie ad un’offerta d’informazioni vicina ai suoi cittadini, gli EDIC possono creare un collegamento tra entrambe le parti e promuovere l’Europa in modo positivo tra i cittadini;

17.

propone di condurre, parallelamente all’inizio del nuovo periodo di finanziamento 2018-2023, una campagna d’informazione che metta l’accento sul valore aggiunto del marchio «Europe Direct» e faccia conoscere il lavoro quotidiano degli EDIC e le loro attività europee di ambito locale e regionale, al fine di completare l’informazione abituale sulle riunioni ad alto livello, che non offre ai cittadini un’immagine d’insieme del progetto europeo;

18.

propone che il sistema modulare sia esteso alle priorità regionali, a formati e a gruppi ancora non definiti come destinatari e che in particolare i moduli disponibili siano usati in modo flessibile, con l’obiettivo di adattare, per quanto possibile, la comunicazione alle esigenze locali; Il nuovo bando dovrebbe consentire la presentazione di progetti su scala regionale per adattare per quanto possibile la comunicazione alle esigenze locali. In tal modo si valorizzerebbe il partenariato fra diversi enti che concorrono a garantire la copertura del territorio con servizi al pubblico adeguati, strategie comunicative più curate e al passo con i tempi e relazioni con gli stakeholder e con le altre reti europee più strutturate. Sarebbe utile contemplare la possibilità di utilizzare in parte forme di partenariato che prevedono la collaborazione fra pubblico e privato, come del resto incentivato dalla stessa Commissione europea nella programmazione dei fondi europei 2014-2020. A tali progetti dovrebbe essere garantito un finanziamento adeguato sulla base della popolazione coperta e degli sportelli aperti al pubblico;

19.

chiede inoltre che si introduca la possibilità di finanziare azioni di collaborazione tra diversi centri d’informazione, sia per facilitare lo scambio di buone pratiche tra centri di zone differenti, sia per trarre vantaggio dalle sinergie, soprattutto quando il pubblico destinatario sia lo stesso, con caratteristiche ed esigenze simili;

20.

sottolinea in conclusione che il ruolo degli EDIC è fondamentale per gli enti regionali e locali, che conoscono meglio le parti interessate del livello locale e regionale, nonché i temi che rivestono un interesse per i cittadini. Essi hanno una competenza particolare nell’individuare quale tipo di informazioni e quale metodologia aiuteranno a raggiungere i cittadini e a interessarli. Il loro ruolo è pertanto fondamentale in materia di comunicazione europea e dovrebbe essere ulteriormente rafforzato, in particolare attraverso una più stretta collaborazione con le istituzioni europee;

21.

appoggia la richiesta del Parlamento europeo alla Commissione di fornire orientamenti adeguati e completi per gli organizzatori di Iniziative dei cittadini europei (1);

22.

propone che la Commissione europea rafforzi la collaborazione tra reti europee di diversa natura in modo da rendere possibile un’attività di informazione e comunicazione diretta ai cittadini più efficace, offrendo loro uno spettro più ampio di risposte alle loro domande.

Bruxelles, 16 giugno 2016

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Markku MARKKULA


(1)  Cfr. risoluzione del Parlamento europeo del 28 ottobre 2015 sull’Iniziativa dei cittadini europei [2014/2257(INI)].