15.12.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 467/3


Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, sulla prevenzione della radicalizzazione che porta all’estremismo violento

(2016/C 467/02)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI

RICORDANDO il contesto politico nel quale s’iscrive la materia, riepilogato nell’allegato, e in particolare la dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’istruzione (1) e

RICONOSCENDO che:

l’Unione europea è uno spazio comune per costruire un’area prospera e pacifica di convivenza e di rispetto per la diversità sulla base dei valori e principi comuni riconosciuti dall’articolo 2 del trattato sull’Unione europea,

le sfide per l’Europa derivanti dai recenti atti di terrorismo evidenziano l’urgenza di prevenire e contrastare la radicalizzazione che porta all’estremismo violento (2). Numerosi sospettati di terrorismo sono cittadini dell’Unione europea radicalizzati, spesso traviati da influenze ideologiche pilotate dall’esterno con impiego, oltre che di metodi di contatto diretto, anche di potenti e insidiosi mezzi tecnologici di reclutamento e istigazione,

le circostanze umane e sociali che creano un terreno fertile per la radicalizzazione, in particolare fra i giovani, sono complesse e molteplici e possono includere: un senso profondo di alienazione personale e/o culturale, motivi di risentimento reali e/o percepiti, xenofobia e discriminazione, possibilità limitate di istruzione, formazione o impiego, emarginazione sociale, degrado urbano e rurale, interessi geopolitici, distorte convinzioni ideologiche e religiose, legami familiari non strutturati, traumi personali o problemi di salute mentale,

attenuare le vulnerabilità di fondo che espongono la società alla radicalizzazione e identificare e disinnescare i fattori ideologici scatenanti dell’estremismo violento rappresentano sfide che richiedono un’alleanza interistituzionale di soggetti trasversale a diversi settori d’intervento,

è essenziale affrontare tutti i tipi di radicalizzazione che portano all’estremismo violento, indipendentemente dall’ideologia religiosa e/o politica che ne è alla base;

RICONOSCONO la necessità imperativa di una cooperazione intersettoriale, come pure del sostegno dell’UE alle azioni degli Stati membri per la prevenzione della radicalizzazione, al fine di preservare il nostro modo di vivere e di offrire migliori opportunità ai giovani (3);

SOTTOLINEANO l’importanza di rafforzare la cooperazione con le organizzazioni internazionali attivamente coinvolte nella prevenzione della radicalizzazione e nella promozione dei diritti umani, quali le Nazioni Unite (in particolare l’Unesco), il Consiglio d’Europa, l’OCSE e altri consessi multilaterali;

ACCOLGONO CON FAVORE la comunicazione della Commissione intitolata «Sostenere la prevenzione della radicalizzazione che porta all’estremismo violento» (4);

Ruolo preventivo dell’istruzione e dell’animazione socioeducativa

CONVENGONO che l’istruzione e la formazione, compreso l’apprendimento non formale e informale, rappresentano potenti mezzi per promuovere i valori comuni (5), ad esempio attraverso l’educazione civica e ai diritti umani, i programmi educativi con un’enfasi sulle lezioni del passato e un contesto di apprendimento inclusivo, favorire la partecipazione, l’inclusione e la mobilità sociale, e porre in tal modo basi più solide per la società e la vita democratica;

CONVENGONO che anche l’animazione socioeducativa e le attività sportive e culturali a livello di comunità possono essere efficaci per rivolgersi ai giovani a rischio di radicalizzazione. Alla luce della varietà dei contesti in cui essi vivono, è essenziale un approccio individuale;

SOTTOLINEANO l’importanza fondamentale di individuare comportamenti allarmanti e di agire ai primi segni di radicalizzazione, instaurando una stretta comunicazione e collaborazione tra tutti i soggetti interessati (6) e i genitori, i pari e la famiglia in senso più ampio;

SOTTOLINEANO che, sebbene le competenze cognitive rimangano essenziali, nel processo di apprendimento è necessario sviluppare parimenti le competenze sociali, civiche e interculturali, le capacità comunicative e di risoluzione dei conflitti, l’empatia, la responsabilità, il pensiero critico e l’alfabetizzazione mediatica (7);

CONVENGONO che gli insegnanti, gli educatori (8) e il resto del corpo docente devono essere meglio formati e attrezzati per affrontare la diversità e le necessità di tutti i discenti e per trasmettere i valori comuni attraverso argomentazioni positive, esperienze di vita e una visione del mondo pacifica;

RITENGONO che la prevenzione della radicalizzazione debba essere sostenuta con azioni finanziate, in particolare, mediante Erasmus+, i fondi strutturali e d’investimento europei, Orizzonte 2020, Europa creativa, il programma «Europa per i cittadini», il programma «Diritti, uguaglianza e cittadinanza» e il Fondo sicurezza interna;

La dimensione securitaria della lotta alla radicalizzazione

RILEVANO che la radicalizzazione che porta al terrorismo e all’estremismo violento pone sfide significative e in evoluzione alla sicurezza dei nostri cittadini che devono essere affrontate in maniera globale, primariamente dagli Stati membri, in particolare a livello locale, ma anche con un sostegno coordinato a livello dell’UE in conformità dei trattati;

OSSERVANO che i recenti attacchi e tentati attacchi terroristici in Europa sono il riflesso di una minaccia terroristica mondiale divenuta più decentralizzata, più complessa e per molti aspetti più difficile da individuare, in parte a causa di un processo di radicalizzazione ancora più rapido;

TENGONO CONTO del fatto che il numero di combattenti di ritorno nel paese d’origine, compresi, in particolare, i combattenti terroristi stranieri di ritorno, le loro famiglie e i minori, potrebbe aumentare;

RICONOSCONO che una risposta vigorosa alla minaccia transnazionale della radicalizzazione richiede, oltre a misure preventive interne all’UE, una rapida attuazione di sforzi esterni dell’UE per affrontarne le cause profonde, prestando particolare attenzione alla cooperazione con la regione dei Balcani occidentali, la Turchia e l’Africa settentrionale e al sostegno alle stesse;

Contrastare la propaganda terroristica e gli incitamenti all’odio online

RILEVANO la necessità di coinvolgere e cooperare con i fornitori di servizi nella lotta all’illecito incitamento all’odio online (9), nel pieno rispetto della libertà di espressione, tenuto conto del ruolo dei social media in qualità di primo veicolo utilizzato per individuare e adescare potenziali individui radicali e spingerli a commettere atti violenti, e SOTTOLINEANO l’importanza di un approccio multipartecipativo (10);

SOTTOLINEANO il ruolo del Forum dell’UE su Internet nell’elaborazione di mezzi volti a ridurre l’accessibilità dei contenuti terroristici online e per conferire ai partner della società civile strumenti per diffondere online argomentazioni alternative;

RICONOSCONO il prezioso lavoro svolto dall’Agenzia per i diritti fondamentali (FRA), dalla rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (RAN) e dal suo Centro di eccellenza, nonché dal gruppo di consulenza per le comunicazioni strategiche per la Siria (SCATT) e SOTTOLINEANO l’importanza di un collegamento adeguato tra attori nazionali e locali;

RITENGONO che le iniziative online e offline che presentano argomentazioni alternative, positive e moderate possano rivelarsi fondamentali nel promuovere il rispetto reciproco e nel prevenire la radicalizzazione; RILEVANO la necessità di una valutazione e un’analisi ulteriori in merito all’impatto delle controargomentazioni;

INVITANO GLI STATI MEMBRI A

incoraggiare la cooperazione tra istituti di istruzione e formazione, comunità locali, amministrazioni locali e regionali, genitori, famiglia in senso più ampio, attori del settore della gioventù, volontari e società civile al fine di favorire l’inclusione e rafforzare il senso di appartenenza e di identità positiva,

ampliare le competenze degli insegnanti, degli educatori e del resto del corpo docente affinché siano in grado di riconoscere i primi segni di comportamento radicalizzato e di tenere «conversazioni difficili» (11) che aprano un dialogo con gli studenti e altri giovani in relazione a temi sensibili connessi alle sensazioni, ai principi e alle convinzioni personali,

se del caso, utilizzare gli esistenti strumenti e materiali per gli insegnanti, gli educatori e il resto del corpo docente, comprese reti in cui essi possano condividere consigli e orientamenti sul modo di gestire casi impegnativi, e le linee telefoniche di aiuto per i giovani, o crearne di nuovi,

promuovere l’educazione civica e globale, come pure il volontariato, per potenziare le competenze sociali, civiche e interculturali,

incoraggiare un’istruzione inclusiva (12) per tutti i bambini e i giovani, combattendo nel contempo il razzismo, la xenofobia, il bullismo e la discriminazione di qualsiasi forma,

contrastare, con il sostegno della Commissione e delle agenzie dell’UE interessate, l’uso di Internet a fini di radicalizzazione che porta al terrorismo e di reclutamento, segnatamente sviluppando la cooperazione con i fornitori di servizi e quella sulla comunicazione strategica e, ove opportuno, creando unità addette alla segnalazione su Internet, rispettando nel contempo i diritti fondamentali e conformemente agli obblighi derivanti dal diritto internazionale,

sostenere le attività del Forum dell’UE su Internet e del centro europeo antiterrorismo (ECTC) di Europol, in particolare i lavori svolti dall’EU IRU,

sostenere le organizzazioni della società civile per promuovere il rispetto reciproco e contrastare i reati generati dall’odio, l’incitamento all’odio e la propaganda terroristica mediante alternative positive alle argomentazioni e alle ideologie estremiste violente, nonché sviluppando controargomentazioni a tali ideologie,

fare ricorso alle reti a livello di UE, ad esempio il Centro di eccellenza della RAN, per proseguire lo scambio di «migliori prassi» in relazione alla lotta contro la radicalizzazione,

con il passaggio da SCATT (Gruppo di consulenza per le comunicazioni strategiche per la Siria) a ESCN (Rete europea per la comunicazione strategica), continuare a usufruire dei servizi di consulenza e di condivisione delle informazioni dell’ESCN per comprendere la radicalizzazione e la polarizzazione nelle comunità dell’Europa e rispondervi meglio, ad esempio integrando personale nell’ESCN a Bruxelles,

continuare a sviluppare programmi di deradicalizzazione, disimpegno e riabilitazione dei combattenti di ritorno nel paese d’origine, compresi in particolare i combattenti terroristi stranieri di ritorno, le loro famiglie e i minori;

INVITANO la Commissione a

portare avanti, in stretta cooperazione con gli Stati membri, i lavori su uno strumentario specifico (13) basato sulle migliori prassi destinato agli animatori socioeducativi, allo scopo di aiutare i giovani a sviluppare resilienza democratica, alfabetizzazione mediatica, tolleranza, pensiero critico e capacità di risoluzione dei conflitti,

promuovere e sostenere l’apprendimento e la ricerca tra pari per insegnanti, educatori e il resto del corpo docente, esperti, responsabili delle politiche e ricercatori, al fine di consentire la condivisione delle migliori prassi e acquisire una migliore comprensione della questione della radicalizzazione, anche elaborando un quadro strategico e un compendio online di buone prassi (14),

organizzare, vista la sfida pressante e dalle enormi sfaccettature di prevenire e contrastare la radicalizzazione, una conferenza multipartecipativa (15) che riunisca diversi settori e i pertinenti soggetti interessati (ad esempio nei settori della giustizia, degli affari interni, dell’istruzione, della gioventù, dello sport, della cultura e degli affari sociali) e i giovani,

promuovere la comprensione e il rispetto reciproci tra gli studenti e gli altri giovani dell’UE e dei paesi terzi attraverso scambi diretti e virtuali, quali l’estensione della rete eTwinning Plus a paesi selezionati del vicinato dell’UE e gli scambi giovanili virtuali Erasmus+,

incoraggiare i contatti diretti tra giovani provenienti da contesti svantaggiati e figure di riferimento positive, come artisti, sportivi o imprenditori, e far conoscere ai giovani storie di successo di loro interesse affinché si possano ispirare a esperienze di vita reale (16). Inoltre, per contribuire a creare alternative positive credibili alle argomentazioni estremiste violente, le persone uscite dalla radicalizzazione potrebbero parlare delle loro proprie esperienze,

rafforzare la cooperazione con i fornitori di servizi, accogliendo con favore il forte coinvolgimento dell’industria digitale e della società civile e lo sviluppo di iniziative tese a potenziare ulteriormente la rimozione effettiva di contenuti terroristici (in particolare mediante la predisposizione di una piattaforma comune di segnalazione) e la diffusione di argomentazioni alternative, segnatamente attraverso l’annunciato programma di responsabilizzazione della società civile,

fare tesoro del lavoro svolto dall’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali nella promozione del rispetto reciproco, della non discriminazione, delle libertà fondamentali e della solidarietà in tutta l’UE,

tenere conto delle presenti conclusioni al momento di predisporre e attuare le azioni proposte.


(1)  Dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’istruzione, Parigi, 17 marzo 2015.

(2)  Nel seguito del testo indicata come «radicalizzazione» per ragioni di brevità, riconoscendo che non tutte le forme di radicalizzazione portano necessariamente all’estremismo violento.

(3)  Dichiarazione di Bratislava del 16 settembre 2016.

(4)  Doc. 10466/16.

(5)  Trattato sull’Unione europea, articolo 2.

(6)  Quali insegnanti, personale docente delle università, operatori sociali, animatori socioeducativi, operatori sanitari, volontari, vicini di casa, allenatori sportivi, leader religiosi e informali, agenti della polizia locale (doc. 9640/16).

(7)  Doc. 9641/16.

(8)  Ai fini del presente testo, il termine «educatore» fa riferimento a chi fornisce apprendimento formale, non formale e informale.

(9)  Codice di condotta per contrastare l’illecito incitamento all’odio online del 31 maggio 2016 (Commissione con Facebook, Twitter, YouTube e Microsoft).

(10)  Si rileva in questo contesto la proposta della Commissione (documento 9479/16) di estendere alle piattaforme per la condivisione di video determinate disposizioni della direttiva sui servizi di media audiovisivi, in particolare il divieto di istigazione alla violenza e all’odio.

(11)  RAN Manifesto for Education - Empowering Educators and Schools (Manifesto sull’istruzione della RAN - Responsabilizzare gli educatori e le scuole).

(12)  Come indicato nella relazione congiunta 2015 del Consiglio e della Commissione sull’attuazione del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione (ET 2020) (2015/C-417/04).

(13)  Lavori in corso in seno al gruppo di esperti sull’animazione socioeducativa per la cittadinanza attiva e la prevenzione della marginalizzazione e della radicalizzazione violenta, come indicato nel piano di lavoro dell’UE per la gioventù per il 2016-2018 (GU C 417 del 15.12.2015, pag. 1).

(14)  Nell’ambito del mandato del gruppo di lavoro ET2020 sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’istruzione.

(15)  Come la conferenza periodica ad alto livello della RAN sulla radicalizzazione.

(16)  La rete sarà gestita a livello locale dalle agenzie nazionali Erasmus+, il che consentirà anche un adeguamento alle circostanze locali.


ALLEGATO

Nell’adottare le presenti conclusioni il Consiglio RAMMENTA in particolare:

la strategia antiterrorismo dell’UE (doc. 14469/4/05),

la strategia riveduta dell’UE volta a combattere la radicalizzazione e il reclutamento (doc. 9956/14),

le conclusioni del Consiglio «Affari esteri» sulla lotta al terrorismo del 9 febbraio 2015 (doc. 6026/15),

il Consiglio europeo del 12 febbraio 2015, in cui i capi di Stato e di governo hanno invitato ad adottare un approccio globale, comprendente iniziative in materia, tra l’altro, di integrazione sociale, molto importanti per prevenire la radicalizzazione violenta,

la dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’istruzione, adottata a Parigi il 17 marzo 2015 in occasione della riunione informale dei ministri dell’istruzione dell’Unione europea,

l’Agenda europea sulla sicurezza (doc. 8293/15),

il progetto di conclusioni del Consiglio sulla rinnovata strategia di sicurezza interna dell’Unione europea 2015-2020 (doc. 9798/15),

le conclusioni del Consiglio dell’Unione europea e degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio sul rafforzamento della risposta di giustizia penale alla radicalizzazione che porta al terrorismo e all’estremismo violento (doc. 14419/15),

la relazione congiunta ET 2020 sull’istruzione e la formazione, del novembre 2015 (doc. 14440/1/15 REV 1),

la nota del coordinatore antiterrorismo dell’UE al Consiglio sullo stato di attuazione della dichiarazione dei membri del Consiglio europeo del 12 febbraio 2015, delle conclusioni del Consiglio GAI del 20 novembre 2015 e delle conclusioni del Consiglio europeo del 18 dicembre 2015 (doc. 6785/16),

la dichiarazione comune dei ministri della giustizia e degli interni dell’UE e dei rappresentanti delle istituzioni dell’UE sugli attentati terroristici di Bruxelles del 22 marzo 2016, in cui si chiedono 10 misure nel settore della lotta al terrorismo, tra cui la continuazione dello sviluppo di misure preventive (doc. 7371/16),

la comunicazione dal titolo «Attuare l’Agenda europea» sulla sicurezza per combattere il terrorismo e preparare il terreno per l’Unione della sicurezza (doc. 8128/16),

le conclusioni del Consiglio, del 30 maggio 2016, sul ruolo del settore della gioventù in un approccio integrato e intersettoriale per prevenire e combattere la radicalizzazione violenta dei giovani (doc. 9640/16),

le conclusioni del Consiglio, del 30 maggio 2016, sullo sviluppo dell’alfabetizzazione mediatica e del pensiero critico per mezzo dell’istruzione e della formazione (doc. 9641/16),

le conclusioni del Consiglio sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali nel 2015 (in particolare la sezione concernente non discriminazione, incitamento all’odio, razzismo e xenofobia) (doc. 10005/16),

la dichiarazione di Bratislava del 16 settembre 2016,

il documento di attuazione relativo alla rinnovata strategia di sicurezza interna dell’Unione europea e alla lotta al terrorismo per la seconda metà del 2016 (doc. 11001/1/16 REV 1),

la prima relazione sui progressi compiuti verso un’autentica ed efficace Unione della sicurezza del 12 ottobre 2016 [COM(2016) 670 final].