Bruxelles, 13.7.2016

COM(2016) 480 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO,
AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Quinta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


1Introduzione

La quinta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento descrive la situazione aggiornata rispetto alla precedente relazione del 15 giugno 1 e valuta le azioni intraprese da tutti i portatori d'interessi dal 14 giugno 2016 all'11 luglio (il periodo di riferimento) al fine di attuare le raccomandazioni formulate per accelerare l'attuazione dei meccanismi di ricollocazione e reinsediamento.

Alla luce della necessità urgente di fornire sostegno sia alla Grecia che all'Italia, il Consiglio europeo 2 , nella sua ultima riunione del 28 giugno, ha ribadito il suo invito a porre in essere ulteriori interventi per accelerare l'attuazione dei programmi di ricollocazione e di reinsediamento.

Dall'11 giugno 2016 sono arrivate in Grecia 1 694 persone 3 . Questa cifra sembra riconfermare la continua tendenza al calo degli arrivi, dovuta all'applicazione della dichiarazione UE-Turchia. Il numero di migranti presenti in Grecia è rimasto stabile a circa 57 000, di cui circa 8 500 sulle isole e approssimativamente 48 500 sul continente 4 . Secondo recenti stime da parte delle autorità greche, circa 34 000 migranti presenti nella Grecia continentale hanno una delle nazionalità ammissibili alla ricollocazione.

In Italia, dall'11 giugno sono arrivate 24 977 persone 5 seguendo una tendenza in aumento simile a quella registrata nello stesso periodo del 2015. Anche gli arrivi di eritrei, una delle nazionalità ammissibili alla ricollocazione, sono rimasti elevati (quella eritrea è la seconda nazionalità per numero di arrivi in Italia, con più di 2 000 arrivi nel periodo di riferimento). Sulla base delle informazioni fornite dal ministero dell'Interno italiano, 4 650 eritrei sono attualmente in attesa di ricollocazione in Italia.

Durante il periodo di riferimento, il tasso complessivo di ricollocazione ha continuato ad attestarsi a un livello simile a quello registrato durante il precedente periodo di riferimento. Sono state ricollocate altre 776 persone e il numero totale delle persone ricollocate finora è salito a 3 056 (2 213 dalla Grecia e 843 dall'Italia). I progressi complessivi registrati in materia di ricollocazione rappresentano una tendenza positiva che è necessario proseguire, ma devono essere profusi ulteriori sforzi in tal senso.

Per quanto riguarda il reinsediamento, finora sono state reinsediate 8 268 persone delle 22 504 concordate nel quadro del programma di luglio 2015, comprese le 996 dall'ultima relazione, provenienti soprattutto da Turchia, Giordania e Libano. Con le misure stabilite nella dichiarazione UE-Turchia applicabili solo a partire dal 4 aprile 6 , 802 persone sono state reinsediate dalla Turchia nell'UE in base al meccanismo 1:1, di cui 291 dalla relazione precedente.

2Ricollocazione

2.1Eventi principali durante il periodo di riferimento

Mentre i trasferimenti di ricollocazione dalla Grecia sono aumentati nel periodo di riferimento (710 persone ricollocate rispetto alle 594 del precedente periodo di riferimento), quelli dall'Italia sono diminuiti e sono rimasti particolarmente insoddisfacenti (solo 66 persone ricollocate nel periodo di riferimento, rispetto alle 186 del precedente periodo di riferimento).

L'aumento del ritmo delle ricollocazioni dalla Grecia è il risultato di molti fattori, tra cui l'impegno di diversi Stati membri di ricollocazione, il rafforzamento della capacità del servizio greco di asilo per trattare le richieste di ricollocazione, la crescente disponibilità dei richiedenti asilo a partecipare al programma e il lavoro svolto dalla Commissione in collaborazione con il servizio greco di asilo, l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO), l'alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) nel rendere l'iter per la ricollocazione in Grecia più agevole ed efficiente. Per proseguire questa tendenza positiva, saranno necessari progressi nella disponibilità di esperti degli Stati membri.

Per quanto riguarda l'Italia, il tasso molto basso delle ricollocazioni può essere attribuito a diversi fattori. Tra questi figurano una procedura di ricollocazione meno consolidata nel paese, con un iter per la ricollocazione ancora in fase di definizione e una non sufficientemente stretta cooperazione tra le autorità italiane e gli Stati membri di ricollocazione (in particolare per quanto riguarda le questioni di sicurezza). L'Italia dovrebbe altresì accelerare l'apertura dei punti di crisi aggiuntivi già annunciati, nonché la creazione di punti di crisi mobili. Occorrono inoltre informazioni chiare sul numero di arrivi, sulle persone registrate e i potenziali candidati ammissibili alla ricollocazione presenti in Italia. Inoltre, i candidati ammissibili alla ricollocazione provenienti dall'Italia hanno in generale profili più complessi, che richiedono sforzi amministrativi supplementari sia da parte degli Stati membri di ricollocazione che da parte delle autorità italiane, per esempio dal punto di vista della fornitura di un servizio di interpretazione sufficiente. Per intensificare le ricollocazioni dall'Italia occorre creare maggiore fiducia tra le autorità, favorire una messa a punto e attuazione rapide dell'iter per la ricollocazione e un ulteriore sviluppo della capacità amministrativa delle autorità italiane, nonché assicurare impegni sufficienti e un'attuazione flessibile degli accordi esistenti. Gli Stati membri devono anche rispondere ai bandi per esperti da destinare in Italia.

Il ritmo estremamente lento della ricollocazione dei minori non accompagnati costituisce una fonte di grande preoccupazione. Solo 6 minori non accompagnati sono stati ricollocati nel periodo di riferimento. La Finlandia continua a essere l'unico Stato membro attivamente impegnato nella ricollocazione di questa categoria di richiedenti vulnerabili, mentre secondo le decisioni del Consiglio sulla ricollocazione questo gruppo di persone dovrebbe essere considerato prioritario. Nel frattempo, il numero di minori non accompagnati che arrivano in Italia continua ad aumentare (quasi 9 800 arrivi dall'inizio di gennaio, di cui 1 430 eritrei) e in Grecia dopo la pre-registrazione di massa è stato possibile identificare un numero stimato di 2 000 minori non accompagnati. Gli Stati membri dovrebbero incrementare urgentemente i loro sforzi mettendo a disposizione posti per minori non accompagnati nell'ambito dei rispettivi impegni formali.

La ricollocazione si applica alle nazionalità con un tasso medio di riconoscimento delle domande di protezione internazionale nell'UE pari o superiore al 75% 7 . Queste informazioni si basano su dati Eurostat e vengono aggiornate trimestralmente sulla base delle relazioni di Eurostat. L'ultima relazione trimestrale è stata pubblicata nel periodo di riferimento. Uno sviluppo significativo è il fatto che, dopo l'ultima relazione trimestrale di Eurostat, gli iracheni non sono più ammissibili alla ricollocazione 8 . Tuttavia, in linea con le decisioni del Consiglio sulla ricollocazione, questo cambiamento non ha ripercussioni su quei migranti già identificati come persone possibilmente bisognose di protezione internazionale.

2.2Azioni di ricollocazione da parte degli Stati membri

Dal 14 giugno all'11 luglio, sono state ricollocate 776 ulteriori persone: 710 dalla Grecia (verso Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Spagna) 9 e 66 dall'Italia (verso Cipro, Croazia (le sue prime ricollocazioni), Paesi Bassi e Portogallo) 10 . Il 15 giugno, la Francia ha ricollocato 126 persone dalla Grecia e il 7 luglio è stato ricollocato un altro gruppo di 124 richiedenti, dimostrando ancora una volta che è possibile ricollocare un gran numero di persone in singoli trasferimenti. Inoltre, Finlandia, Francia, Paesi Bassi e Portogallo hanno continuato con regolari trasferimenti mensili. Entro la fine di luglio sono previsti altri 133 trasferimenti di ricollocazione dalla Grecia 11 e 119 dall'Italia 12 .

Azioni volte ad affrontare l'esiguo numero di impegni: 10 Stati membri (Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Romania e Slovenia) 13 e la Svizzera 14 hanno presentato 858 15 nuove indicazioni di disponibilità a ricollocare rapidamente i richiedenti protezione internazionale ("impegni formali"), un numero inferiore rispetto al precedente periodo di riferimento. Il numero dei nuovi impegni formali è stato distribuito più equamente rispetto al precedente periodo di riferimento, con 380 impegni formali presentati per l'Italia e 478 per la Grecia. Il numero totale di impegni formali da parte degli Stati membri di ricollocazione ammonta a 9 119 (2 428 16 nei confronti dell'Italia e 6 691 della Grecia).

L'Austria 17 e l'Ungheria non hanno ancora presentato alcun impegno. La Polonia continua inoltre ad applicare una sospensione di fatto della procedura di ricollocazione 18 . Infine la maggior parte degli Stati membri finora non ha presentato impegni coerenti con le quote assegnate per l'intero periodo di applicazione delle decisioni (per es. Croazia, Repubblica ceca, Germania, Polonia e Slovacchia si sono impegnate soltanto per l'1-2% delle rispettive quote).

Azioni volte ad accelerare i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione: anche se un numero maggiore di Stati membri si sta ora attivamente impegnando con la ricollocazione dalla Grecia, alcuni Stati membri (Lussemburgo, Paesi Bassi e Svizzera) stanno profondendo sforzi per accelerare i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione.

Durante il periodo di riferimento, alcuni Stati membri (Estonia, Lettonia e Lituania) hanno respinto richieste di ricollocazione senza fornire una motivazione obiettiva o per motivi diversi da quelli indicati nelle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione.

Azioni volte a far fronte alle sfide connesse alla ricollocazione di richiedenti vulnerabili, tra cui minori non accompagnati: tra il 1° e il 30 giugno sono arrivati in Italia 3 169 minori non accompagnati, di cui circa 500 eritrei e pochissimi iracheni. In Grecia, sebbene non sia noto il numero di arrivi di minori non accompagnati durante lo stesso periodo, il Centro nazionale di solidarietà sociale (EKKA) riferisce che, dall'inizio del 2016 sono stati affidati all'EKKA 2 390 minori non accompagnati, dei quali 531 sono stati accolti in apposite strutture e 911 sono in attesa di accoglienza. Secondo i dati dell'operazione di pre-registrazione, al 7 luglio erano stati registrati 906 minori non accompagnati 19 .

Il ritmo di ricollocazione dei minori non accompagnati continua a essere estremamente lento. Dal 14 giugno solo sei minori non accompagnati sono stati ricollocati dalla Grecia (cinque in Finlandia e uno in Irlanda) e il numero totale dei minori non accompagnati ricollocati è così salito a 29. Solo alcuni Stati membri sono disposti ad accettare trasferimenti di ricollocazione di minori non accompagnati, e i posti offerti continuano a essere insufficienti per ricollocare tutti i minori non accompagnati ammissibili.

Azioni volte a rafforzare la capacità dell'EASO di sostenere l'Italia e la Grecia: il più recente bando dell'EASO per esperti da inviare in Italia, pubblicato il 28 maggio 2016, chiedeva 35 esperti supplementari. All'11 luglio, erano pervenute 40 offerte 20 . Il numero totale di esperti stanziati in Italia è di 32 esperti in materia di asilo e 35 mediatori culturali 21 , il che è ancora insufficiente per far fronte al crescente numero di arrivi ed è inferiore al numero di esperti necessari nell'ambito della pianificazione di emergenza concordato dall'EASO con le autorità italiane (74 esperti). Sussiste pertanto l'urgente necessità di nuove nomine a più lungo termine.

Per quanto riguarda la Grecia, l'EASO ha inviato un promemoria agli Stati membri per quanto riguarda l'ultimo bando per esperti 22 per sostenere il programma di ricollocazione in Grecia, dal momento che vi è la necessità continua di stanziare nuovi esperti man mano che il loro periodo di utilizzo giunge al termine. In Grecia sono stati inviati complessivamente 27 esperti in materia di asilo e 24 interpreti, i quali non sono sufficienti per far fronte all'aumento dei casi da presentare una volta completata l'operazione di pre-registrazione di massa. Per questo motivo, a seguito della rivalutazione delle necessità da parte delle autorità greche dopo l'operazione di pre-registrazione, l'EASO prenderà in considerazione la richiesta di ulteriori esperti e mediatori culturali.

2.3Azioni di Grecia e Italia, ivi compresi gli elementi principali delle tabelle di marcia

Grecia

Azioni per accelerare la registrazione dei migranti e il trattamento delle domande: come riportato nella quarta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento, il servizio greco di asilo (in stretta collaborazione con l'UNHCR e l'EASO) ha avviato un'operazione di
pre-registrazione di massa l'8 giugno, raggiungendo circa 49 000 persone attualmente residenti in centri di accoglienza temporanei sul continente
23 . All'11 luglio, sono state
pre-registrate 21 223 persone.

Azioni per migliorare la capacità di registrazione del servizio greco di asilo: le squadre di registrazione miste servizio di asilo/EASO sono composte da 6 esperti ad Atene, 3 esperti a Salonicco e 3 esperti ad Alessandropoli. Come indicato nella quarta relazione, parte del personale del servizio greco di asilo fornisce assistenza nell'operazione di pre-registrazione di massa. Pertanto, la capacità di trattamento del servizio greco di asilo non è stata ulteriormente potenziata, ma se ne prevede un significativo rafforzamento alla fine dell'operazione di pre-registrazione. In media, il servizio greco di asilo, con il sostegno dell'EASO, presenta su base giornaliera 110 candidati ammissibili alla ricollocazione.

Il numero di registrazioni è stato accompagnato da un analogo incremento del numero di impegni e durante il periodo di riferimento è diminuito il divario tra il numero di richieste di ricollocazioni presentate dalla Grecia e l'accettazione da parte degli Stati membri di ricollocazione: la Grecia ha trasmesso complessivamente 1 268 richieste di ricollocazione, ma ha ricevuto 1 224 nuove accettazioni da parte degli Stati membri di ricollocazione. Tuttavia questo divario resta importante e potrebbe creare una strozzatura significativa una volta completata l'operazione di pre-registrazione di massa.

Azioni per migliorare il coordinamento e accelerare i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione: l'8 luglio, nel corso della riunione dei funzionari di collegamento, è stato approvato il protocollo di ricollocazione.

Azioni finalizzate a migliorare la capacità di accoglienza in Grecia: all'8 luglio la capacità totale di accoglienza in Grecia era superiore a 50 000 posti 24 in strutture temporanee e in posti di accoglienza permanenti sia per i migranti irregolari sia per le persone potenzialmente bisognose di protezione internazionale che hanno espresso la volontà di chiedere asilo o lo hanno già fatto. Queste strutture devono tuttavia essere notevolmente migliorate per soddisfare le norme vigenti 25 . Dei 20 000 posti destinati ai candidati alla ricollocazione nell'ambito del programma di affitto dell'UNHCR nel dicembre 2015, al 4 luglio erano disponibili 7 652 posti, tra cui 2 349 posti in alberghi/interi edifici, 3 738 posti in appartamenti, 212 posti in famiglie ospitanti e 201 posti in apposite strutture per minori non accompagnati.

Per quanto riguarda i centri di ricollocazione, all'11 luglio, era pronto soltanto uno (Lagadikia) dei tre centri di ricollocazione che le autorità greche si sono impegnate a creare. All'8 luglio, erano state accolte nel centro 861 persone. Per gli altri due, le autorità greche non hanno ancora designato siti idonei. Sono tuttora in corso discussioni tra l'UNHCR 26 e le autorità greche riguardo alla disponibilità di altri siti per la costruzione di nuovi centri di ricollocazione, in particolare in Attica 27 . Come menzionato nella quarta relazione, questi siti dovrebbero essere designati con urgenza per evitare strozzature nell'iter per la ricollocazione, una volta completata l'operazione di pre-registrazione di massa.

Italia

Azioni per aumentare il numero dei punti di crisi e renderli pienamente operativi: i picchi registrati negli ultimi mesi nel numero di arrivi hanno dimostrato che l'attuale capacità di 1 600 posti nei quattro punti di crisi operativi (Pozzallo, Lampedusa, Trapani e Taranto) non è sufficiente. Inoltre, la maggior parte degli sbarchi continua ad aver luogo al di fuori delle aree dei punti di crisi. Come indicato nella quarta relazione, l'Italia dovrebbe accelerare l'apertura dei punti di crisi aggiuntivi già annunciati, nonché la creazione di punti di crisi mobili (con il sostegno delle agenzie dell'UE). Inoltre, dato il crescente tasso di minori non accompagnati che sbarcano in Italia, in tutti i punti di crisi dovrebbero essere predisposte aree dedicate ed essere offerti servizi di assistenza specifica.

Azioni per migliorare il coordinamento: dopo l'adozione delle procedure operative standard nei punti di crisi italiani 28 , sono state offerte diverse sessioni di formazione su queste procedure ai soggetti interessati a Trapani (27 giugno), Lampedusa (28 giugno) e Taranto (5 luglio). Tali attività formative sono state organizzate dal ministero dell'Interno italiano, in collaborazione con la Commissione, Frontex, Europol, EASO, UNHCR e OIM. Un'ulteriore sessione è in programma a Pozzallo il 12 luglio 2016. Il gruppo che ha redatto le procedure operative standard continuerà a riunirsi regolarmente e a monitorare la corretta applicazione delle disposizioni nelle operazioni giornaliere.

La Commissione sostiene le autorità italiane nello sviluppo di un iter per la ricollocazione. Un primo progetto di iter per la ricollocazione è stato preparato ed è in fase di discussione con le parti interessate per l'approvazione, che dovrebbe concludersi molto rapidamente. La Commissione organizzerà inoltre una riunione dei punti di contatto nazionali e delle autorità italiane al fine di migliorare il coordinamento tra gli attori pertinenti, nonché valutare e affrontare rapidamente le strozzature individuate.

La Commissione osserva altresì che vi è la necessità di informazioni chiare sul numero di arrivi, sulle persone registrate e i potenziali candidati ammissibili alla ricollocazione presenti in Italia. La Commissione sta lavorando con le autorità italiane e l'EASO al fine di stabilire procedure più chiare per quanto riguarda il miglioramento della divulgazione delle informazione su questi punti.

Azioni volte a migliorare la capacità di trattamento delle domande in Italia: come riportato nella quarta relazione, occorre aumentare la capacità delle autorità italiane di registrare e trattare le domande. In questo modo sarà possibile anche ridurre i rischi di fuga, visto che le richieste dei candidati verranno trattate più rapidamente. Le unità di registrazione delle domande devono essere rafforzate e la presenza dell'EASO nei nuovi centri di registrazione deve essere garantita.

Azioni volte ad accelerare i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione: l'Italia ha continuato ad applicare una politica molto rigida che non consente colloqui di sicurezza supplementari da parte dello Stato membro di ricollocazione. Di conseguenza, alcuni Stati membri continuano a non ricollocare candidati dall'Italia. Questo ha un impatto significativo sul numero di trasferimenti di ricollocazione dall'Italia, che continua a essere eccezionalmente basso. Come accennato nella quarta relazione, devono essere trovate soluzioni per permettere lo svolgimento di questi colloqui di sicurezza, in particolare considerati i profili più complessi dei candidati. Le raccomandazioni della quarta relazione restano valide come modo di costruire la fiducia e ridurre le richieste di colloqui supplementari da parte degli Stati membri di ricollocazione 29 .

Azioni volte a far fronte alle sfide connesse alla ricollocazione di richiedenti vulnerabili e minori non accompagnati: nessun minore non accompagnato è stato ancora ricollocato dall'Italia. Questo punto dovrebbe diventare una priorità fondamentale, in quanto vi sono quasi 1 500 minori non accompagnati potenzialmente ammissibili alla ricollocazione (la grande maggioranza, 1 430, provenienti dall'Eritrea). La mancanza di una procedura specifica per facilitare la ricollocazione dei minori non accompagnati per l'Italia li incoraggia indirettamente a spostarsi verso la loro destinazione auspicata in modo autonomo, esponendoli così a trafficanti e al rischio di diventare vittime della tratta. È essenziale mettere rapidamente in atto la ricollocazione pilota dei minori non accompagnati al fine di sviluppare una procedura di ricollocazione specifica per l'Italia.

2.4Azioni della Commissione e delle agenzie dell'UE

Commissione europea

La Commissione ha continuato a sostenere l'Italia e la Grecia sul campo 30 . La Commissione ha anche dedicato una sessione della dodicesima riunione del gruppo informale di esperti sui diritti del minore alla ricollocazione dei minori non accompagnati per aumentare la consapevolezza e condividere le esperienze positive (principalmente dalla Finlandia) su questo tema complesso. Nell'ambito del monitoraggio dell'attuazione delle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione, la Commissione ha espresso e continuerà a esprimere riserve nei riguardi degli Stati membri che finora non hanno ottemperato ai rispettivi obblighi.

Ufficio europeo di sostegno per l'asilo

Azioni volte ad accelerare il processo di ricollocazione e a migliorare la capacità di registrazione in Grecia e Italia: agli esperti vengono assegnate varie funzioni. Al momento in Grecia 12 esperti sostengono direttamente il processo di registrazione mediante il trattamento congiunto. Altri 14 esperti partecipano alla distribuzione di informazioni gestendo due sportelli telefonici e fornendo informazioni in materia di registrazione, ricollocazione e procedure Dublino nei campi nonché alle operazioni di pre-registrazione 31 . Sulla base delle raccomandazioni su come migliorare il processo di abbinamento, volto ad abbinare i richiedenti a Stati membri specifici, l'EASO sta finalizzando un piano di azione insieme al servizio greco di asilo per attuare il sostegno.

L'EASO ha inviato attualmente in Italia 32 dei 74 esperti degli Stati membri e dei paesi associati richiesti: 9 esperti nei punti di crisi, 4 esperti in due unità mobili (a Roma e Catania), 13 esperti nei centri di ricollocazione e 6 esperti nell'unità Dublino di Roma. L'EASO impiega inoltre fino a 48 mediatori culturali (per arabo, tigrinya e curdo) per sostenere il processo di ricollocazione (all'11 luglio, 35 mediatori culturali erano presenti sul campo).

3Reinsediamento

Sulla base delle informazioni ricevute dagli Stati partecipanti, 8 268 persone sono state reinsediate nel periodo fino all'11 luglio 2016, nel quadro del programma di reinsediamento del 20 luglio 2015, in 20 Stati di reinsediamento (Austria, Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Regno Unito). La maggior parte degli Stati che partecipano al programma ha comunicato che l'impegno a favore del reinsediamento era rivolto principalmente, ma non esclusivamente, ai cittadini siriani presenti in Giordania, Libano e Turchia.

I reinsediamenti dalla Turchia continuano ad aumentare, man mano che gli Stati membri completano le valutazioni dei fascicoli loro rinviati dalla Turchia tramite l'UNHCR. Dal 4 aprile 2016, 802 Siriani sono stati reinsediati dalla Turchia nell'ambito della parte del meccanismo 1:1 relativa al reinsediamento. Aumenta anche il numero di Stati membri che partecipano attivamente al meccanismo. Dopo la precedente relazione sui progressi, oltre che in Finlandia, Germania, Lituania, Paesi Bassi, Svezia, Italia, Lussemburgo e Portogallo, le operazioni di reinsediamento hanno avuto luogo anche in Lettonia e Spagna.

La dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo prevede l'attivazione del programma volontario di ammissione umanitaria con la Turchia quando gli attraversamenti irregolari tra la Turchia e l'UE saranno cessati o almeno diminuiti in modo significativo e sostenibile. Il Consiglio sta elaborando, in stretta cooperazione con la Commissione, l'EASO, l'UNHCR e l'OIM, le procedure operative standard per il programma volontario di ammissione umanitaria con la Turchia. I negoziati sul testo che è stato condiviso con la Turchia il 7 giugno sono in corso. Una volta che le procedure operative standard saranno concordate, dovrà essere valutato se sono state soddisfatte le condizioni per avviare l'attuazione di questo programma.

Per quanto riguarda la proposta della Commissione, presentata il 21 marzo 2016, di mettere a disposizione nuovi posti di reinsediamento o altre forme di ammissione legale dalla Turchia modificando la decisione (UE) 2015/1601 del Consiglio del 22 settembre sulla ricollocazione dei richiedenti protezione internazionale dall'Italia e dalla Grecia, il Consiglio è in attesa del parere del Parlamento, atteso per il mese di settembre 2016, prima dell'adozione della decisione. È importante che questa proposta sia adottata in tempi brevi in modo da consentire agli Stati membri di utilizzare la flessibilità ivi prevista.

La Commissione ha inoltre adottato oggi una proposta di regolamento che istituisce un quadro di reinsediamento dell'Unione 32 e invita il Parlamento europeo e il Consiglio a dare priorità a questa proposta.

4Prospettive future

La Grecia continua a fronteggiare una crisi umanitaria che richiede la rapida e piena attuazione degli obblighi assunti dagli Stati membri nel quadro delle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione. Per quanto riguarda l'Italia, in linea con tendenze stagionali ben consolidate, il numero di arrivi è in crescita e porterà a un rapido aumento dei candidati ammissibili alla ricollocazione.

Nella sua ultima riunione del 28 giugno, il Consiglio europeo 33 ha riconosciuto l'urgenza della situazione e ha ribadito il suo invito a porre in essere ulteriori interventi per accelerare l'attuazione dei programmi di ricollocazione e di reinsediamento. Occorre rispondere alle richieste formulate dai capi di Stato e di governo con un'azione risoluta sul campo da parte dei servizi nazionali competenti.

La Commissione riconosce i progressi e gli sforzi compiuti, confermati dall'aumento continuo del tasso di ricollocazione, almeno nel caso della Grecia. Tuttavia i risultati conseguiti non sono ancora all'altezza delle richieste formulate e dell'entità della sfida cui rispondere. Nella prima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento 34 , la Commissione ha calcolato che debbano essere portate a termine almeno 6 000 ricollocazioni al mese.

La Grecia sta svolgendo un'operazione di pre-registrazione rapida di vasta portata che accelererà l'identificazione e la registrazione completa dei candidati ammissibili alla ricollocazione. Sono 34 000 i potenziali candidati ammissibili alla ricollocazione. La Grecia deve continuare a rafforzare la propria capacità di trattamento onde evitare di creare una strozzatura una volta completata la pre-registrazione e consentire ai richiedenti di presentare domande complete con la massima celerità possibile, nonché creare con urgenza i nuovi centri di ricollocazione e continuare a ricollocare le persone ammissibili.

In Italia il continuo aumento delle domande di ricollocazione ammissibili (4 650 eritrei da ricollocare) impone alle autorità italiane di rafforzare rapidamente la capacità di trattamento, di cooperare più da vicino con gli Stati membri di ricollocazione nonché di mettere a punto e attuare rapidamente l'iter per la ricollocazione, sviluppando ulteriormente la capacità amministrativa. L'Italia dovrebbe altresì attuare con urgenza la ricollocazione pilota per i minori non accompagnati e stabilire procedure specifiche che consentano la ricollocazione di questa categoria di candidati vulnerabili.

Da parte loro, gli Stati membri dovrebbero assicurare con urgenza una risposta adeguata, aumentando il numero di impegni, nello specifico per i minori non accompagnati, pianificando con cura i trasferimenti di ricollocazione nei prossimi sei mesi e riducendo i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione (anche limitando i controlli di sicurezza supplementari a casi specifici e debitamente giustificati). La Grecia e l'Italia avranno bisogno di sostegno supplementare da parte degli Stati membri in modo che l'EASO possa inviare gli esperti necessari per aumentare le registrazioni, che dovrebbero essere disponibili per almeno sei mesi.

La Commissione esorta gli Stati membri a rispettare pienamente gli obblighi previsti dalle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione e li invita a partecipare in modo più attivo alla ricollocazione, assumere impegni e ricollocare i richiedenti in base alla rispettiva quota e su base regolare sia dall'Italia che dalla Grecia. Gli Stati membri che non hanno ancora assunto impegni, o non hanno ancora effettuato ricollocazioni, dovrebbero farlo senza ulteriori indugi.

La Commissione continuerà a seguire da vicino l'attuazione delle due decisioni del Consiglio sulla ricollocazione e a elaborare relazioni periodiche in materia. Essa si riserva il diritto di adottare provvedimenti nei confronti degli Stati membri che non ottemperano ai rispettivi obblighi.

Parallelamente, gli Stati membri dovrebbero continuare a onorare i loro impegni di reinsediamento, anche nell'ambito dell'attuazione della dichiarazione UE-Turchia 35 .

(1)

COM(2016) 416 final.

(2)

Conclusioni del Consiglio europeo del 7 marzo 2016, disponibili all'indirizzo: http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/03/07-eu-turkey-meeting-statement/ . Conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno 2016, disponibili all'indirizzo: http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/06/28-euco-conclusions/.

(3)

Arrivi irregolari dall'11 giugno al 10 luglio. Fonte Frontex, secondo quanto riferito dalla Grecia nel quadro del comunicato giornaliero sui Balcani occidentali.

(4)

Fonte: autorità greche e UNHCR.

(5)

Numero di arrivi irregolari in Italia attraverso le frontiere marittime dall'11 giugno al 10 luglio, secondo le informazioni comunicate attraverso l'applicazione JORA (Joint Operations Reporting Application) e raccolte nel quadro dell'operazione congiunta Triton 2016. I dati possono subire variazioni in seguito alla convalida.

(6)

SN 38/16 del 18.3.2016.

(7)

Articolo 3, paragrafo 2, delle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione. Per ulteriori informazioni, vedi la Prima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento — COM(2016) 165 final.

(8)

Le nazionalità ammissibili alla ricollocazione sono le seguenti: Repubblica centrafricana, Eritrea, Seychelles, Dominica, Bahrein, Laos, Arabia Saudita e Siria. Le nazionalità che hanno soddisfatto la soglia di ammissibilità del 75% in base ai dati Eurostat del 1° trimestre del 2016 e che non soddisfano più questa soglia sono Burundi, Paesi e territori d'oltremare britannici, Costa Rica, Iraq, Maldive e Saint Vincent e Grenadine.

(9)

70 persone in Belgio, 2 in Bulgaria, 29 a Cipro, 8 in Estonia, 68 in Finlandia, 256 in Francia, 28 in Irlanda, 18 in Lettonia, 28 in Lituania, 42 nei Paesi Bassi, 65 in Portogallo, 33 in Romania e 63 in Spagna.

(10)

4 persone a Cipro, 4 in Croazia, 50 nei Paesi Bassi e 8 in Portogallo.

(11)

24 persone in Finlandia, 104 nei Paesi Bassi e 5 in Portogallo.

(12)

50 persone in Francia, 15 in Lettonia, 22 in Portogallo e 32 in Spagna.

(13)

Estonia: 15 per la Grecia, Finlandia: 100 per l'Italia, Francia: 50 per l'Italia, Germania: 100 per la Grecia, Irlanda: 50 per la Grecia, Lituania: 80 per la Grecia, Paesi Bassi: 50 per l'Italia e 100 per la Grecia, Romania: 70 per l'Italia e 130 per la Grecia e Slovenia: 10 per l'Italia.

(14)

100 per l'Italia.

(15)

Si osservi che nel precedente periodo di riferimento si è registrato l'impegno della Francia nei confronti della Grecia per la ricollocazione di 400 persone, ma la conferma è pervenuta solo durante il presente periodo di riferimento.

(16)

Si segnala che nel periodo di riferimento precedente un impegno formale assunto dalla Romania non è stato preso in considerazione.

(17)

L'Austria beneficia di una sospensione temporanea della ricollocazione fino al 30% dei richiedenti assegnati allo Stato stesso ai sensi della decisione (UE) 2015/1601 del Consiglio. L'Austria beneficia quindi di una sospensione di un anno per quanto concerne la ricollocazione di 1 065 richiedenti. L'Austria è tuttavia tenuta a rispettare i normali obblighi giuridici per le restanti quote e di conseguenza ci si attende che assuma comunque impegni e ricollocazioni.

(18)

All'inizio di aprile la Polonia ha sospeso il trattamento di 73 richieste di ricollocazione trasmesse al paese dal servizio greco di asilo sulla base di un impegno presentato il 16 dicembre 2015, congelando di fatto la procedura di ricollocazione tre mesi e mezzo dopo avere presentato l'impegno. Lo stesso vale per le richieste provenienti dall'Italia.

(19)

È possibile che la riduzione dei numeri sia causata dai minori che hanno lasciato la Grecia attraverso la rotta dei Balcani occidentali a inizio 2016.

(20)

Austria, Svizzera, Lituania, Polonia, Repubblica ceca, Regno Unito, Romania, Germania, Lettonia, Spagna, Francia, Croazia, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Malta.

(21)

Il termine di attività di molti esperti si è concluso durante il periodo di riferimento.

(22)

Il quinto bando dell'EASO per esperti destinati a sostenere la ricollocazione in Grecia è stato pubblicato il 21 aprile ed è stato menzionato per la prima volta nella terza relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento. Il 24 giugno è stato inviato un promemoria.

(23)

  https://www.easo.europa.eu/news-events/joint-press-release-pre-registration-asylum-seekers-greek-mainland-starting-today .

(24)

Questa cifra non include i posti forniti nell'ambito della capacità del programma di affitto dell'UNHCR.

http://data.unhcr.org/mediterranean/documents.php?page=1&view=grid&Country[]=83

Queste strutture di emergenza temporanee e permanenti sono create sulle isole dell'Egeo nei punti di crisi, oltre che sul continente. All'11 luglio 2016 solo 1 138 posti di accoglienza permanenti ospitano esclusivamente candidati alla protezione internazionale e minori non accompagnati.

(25)

Raccomandazione della Commissione alla Repubblica ellenica per l'adozione di misure urgenti da parte della Grecia in vista della ripresa dei trasferimenti ai sensi del regolamento (UE) n. 604/2013 (C(2016)3805).

(26)

L'UNHCR ha accettato di mettere a disposizione dei centri di ricollocazione 6 000 posti nell'ambito del programma di affitto, al fine di ospitare tutti i candidati alla ricollocazione registrati. I principali beneficiari dell'accordo di delega con l'UNHCR per il programma di affitto di 20 000 posti sono i richiedenti asilo ammissibili alla ricollocazione, ma possono beneficiarne anche altri richiedenti per il ricongiungimento familiare in un altro Stato membro dell'UE e le persone che chiedono asilo in Grecia, in particolare i richiedenti vulnerabili. Si prevede che i 6 000 posti da mettere a disposizione dei centri di ricollocazione diventino la principale forma di accoglienza riservata ai beneficiari della ricollocazione.

(27)

I centri di ricollocazione devono essere finanziati dall'UE nell'ambito dell'accordo di delega con l'UNHCR relativo al programma di affitto.

(28)

Il testo è disponibile all'indirizzo: http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/it/hotspot .

(29)

Tra queste raccomandazioni vi sono la possibilità di coinvolgere gli esperti dell'EASO nella conduzione di colloqui più esaurienti, il miglioramento della qualità del fascicolo dei candidati includendo un modulo di sicurezza in cui siano elencati i vari controlli cui è stato sottoposto il candidato in ogni fase della procedura e i relativi risultati, la nomina di un corrispondente per la sicurezza da parte italiana e accordi di cooperazione bilaterale per confrontare e scambiare dati dattiloscopici a fini di sicurezza e penali.

(30)

 Questi aiuti di emergenza si aggiungono ai 509 milioni di EUR destinati alla Grecia per il periodo 2014-2020 tramite i programmi nazionali nell'ambito dei fondi del settore affari interni (AMIF e ISF), che mettono a disposizione notevoli finanziamenti anche per sostenere l'attuazione delle politiche di asilo.

(31)

Come riportato nella quarta relazione, è stato necessario rinviare il nuovo aumento del personale previsto — altri 18 esperti degli Stati membri a sostegno della registrazione – in quanto alcuni membri del personale del servizio di asilo sono impegnati nell'operazione di pre-registrazione.

(32)

GU C […] del […], pag. […].

(33)

Conclusioni del Consiglio europeo del 7 marzo 2016, disponibili all'indirizzo: http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/03/07-eu-turkey-meeting-statement/ . Conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno 2016, disponibili all'indirizzo: http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/06/28-euco-conclusions/.

(34)

COM(2016) 165 final.

(35)

Seconda relazione sui progressi compiuti nell'attuazione della dichiarazione UE-Turchia (COM(2016) 349).


Bruxelles, 13.7.2016

COM(2016) 480 final

ALLEGATO

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO,
AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Quinta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


Allegato 1: Ricollocazioni dalla Grecia fino all'11 luglio 2016

Stato membro

Impegno formale 1

Ricollocazioni effettive

Impegno giuridicamente previsto nelle decisioni del Consiglio

Austria 2

1 491

Belgio

200

90

2 415

Bulgaria

210

6

831

Croazia

10

594

Cipro

65

35

181

Repubblica ceca

30

4

1 655

Estonia

93

27

204

Finlandia

440

217

1 299

Francia

2 170

810

12 599

Germania

240

37

17 209

Ungheria

988

Islanda

Irlanda

130

38

240

Lettonia

129

39

295

Liechtenstein

Lituania

380

34

420

Lussemburgo

100

71

309

Malta

24

24

78

Paesi Bassi

450

242

3 797

Norvegia

Polonia

65

4 321

Portogallo

730

302

1 778

Romania

775

62

2 572

Slovacchia

10

652

Slovenia

60

28

349

Spagna

350

147

6 647

Svezia 3

2 378

Svizzera

30

TOTALE

6 691

2 213

63 302

(1)

   Trasmesso tramite DubliNet ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2, della decisione del Consiglio.

(2)

   Decisione di esecuzione (UE) 2016/408 del Consiglio, del 10 marzo 2016, relative alla sospensione temporanea della ricollocazione del 30% dei richiedenti assegnati all'Austria a norma della decisione (UE) 2015/1601 che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia.

(3)

   Decisione (UE) 2016/946 del Consiglio, del 9 giugno 2016, del che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio della Svezia, conformemente all'articolo 9 della decisione (UE) 2015/1523 e all'articolo 9 della decisione (UE) 2015/1601 che istituiscono misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia.


Bruxelles, 13.7.2016

COM(2016) 480 final

ALLEGATO

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO,
AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Quinta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


Allegato 2: Ricollocazioni dall'Italia fino all'11 luglio 2016

Stato membro

Impegno formale 1

Ricollocazioni effettive

Impegno giuridicamente previsto nelle decisioni del Consiglio

Austria 2

462

Belgio

30

29

1 397

Bulgaria

140

471

Croazia

10

4

374

Cipro

15

10

139

Repubblica ceca

20

1 036

Estonia

8

125

Finlandia

380

180

779

Francia

300

181

7 115

Germania

10

20

10 327

Ungheria

306

Islanda

Irlanda

20

360

Lettonia

30

2

186

Liechtenstein

Lituania

40

251

Lussemburgo

20

248

Malta

17

17

53

Paesi Bassi

175

125

2 150

Norvegia

Polonia

35

1 861

Portogallo

388

150

1 173

Romania

540

6

1 608

Slovacchia

250

Slovenia

20

6

218

Spagna

50

40

2 676

Svezia 3

50

39

1 388

Svizzera

130

34

TOTALE

2 428

843

34 953

(1)

   Trasmesso tramite DubliNet ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2, della decisione del Consiglio.

(2)

   Decisione di esecuzione (UE) 2016/408 del Consiglio, del 10 marzo 2016, relative alla sospensione temporanea della ricollocazione del 30% dei richiedenti assegnati all'Austria a norma della decisione (UE) 2015/1601 che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia.

(3)

   Decisione (UE) 2016/946 del Consiglio, del 9 giugno 2016, che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio della Svezia, conformemente all'articolo 9 della decisione (UE) 2015/1523 e all'articolo 9 della decisione (UE) 2015/1601 che istituiscono misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia.


Bruxelles, 13.7.2016

COM(2016) 480 final

ALLEGATO

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO,
AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Quinta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


Allegato 3: Conclusioni sulla situazione dei reinsediamenti all'11 luglio 2016, in linea con le conclusioni del 20 luglio 2015 e con il "meccanismo 1:1" con la Turchia (in vigore dal 4 aprile 2016)

Stato membro /
Stato associato

Impegni presi secondo il programma del 20 luglio 2015

Reinsediamenti totali, secondo il programma del 20 luglio 2015 e il meccanismo 1:1 con la Turchia

Paese terzo da cui il reinsediamento ha avuto luogo

Austria

1 900

1 453 1

Libano: 837; Giordania: 442; Turchia: 173; Iraq: 1

Belgio

1 100

333

Libano: 325; Giordania: 4; Turchia: 4

Bulgaria

50

0

Croazia

150

0

Cipro

69

0

Repubblica ceca

400

52

Libano: 32; Giordania: 20

Danimarca

1 000

481

Libano, Uganda

Estonia

20

0

Finlandia

293 2

192 3

Libano: 153; Egitto: 34; Iraq: 3; Yemen: 2
Turchia: 11 nell'ambito del meccanismo 1:1, al di fuori del programma del 20 luglio

Francia

2 375 4

335 5

Libano: 217, Giordania: 118

Germania

1 600

294

Turchia: 294 nell'ambito del meccanismo 1:1

Grecia

354

0

Ungheria

0

0

Islanda

50

48

Libano

Irlanda

520

273

Libano

Italia

1 989

419

Libano: 349; Turchia: 70 nell'ambito del meccanismo 1:1

Lettonia

50

6

Turchia: 6 nell'ambito del meccanismo 1:1

Liechtenstein

20

20

Turchia

Lituania

70

5

Turchia: 5 nell'ambito del meccanismo 1:1

Lussemburgo

30

0 6

Turchia: 27 nell'ambito del meccanismo 1:1, al di fuori del programma del 20 luglio

Malta

14

0

Paesi Bassi

1 000

366

Libano: 219; Giordania: 7; Turchia: 61 (di cui 56 nell'ambito del meccanismo 1:1); Marocco: 1; Etiopia: 8; Kenya 70

Norvegia

3 500

1 098

Libano

Polonia

900

0

Portogallo

191

12 7

Turchia: 12 nell'ambito del meccanismo 1:1

Romania

80

0

Slovacchia

100 8

0

Slovenia

20

0

Spagna

1 449

118

Libano: 61; Turchia: 57 nell'ambito del meccanismo 1:1

Svezia

491

380 9

Sudan: 85; Iraq: 10; Kenia: 6; Egitto: 3; Libano: 3; Giordania: 1; Turchia: 272 (di cui 264 nell'ambito del meccanismo 1:1);

Svizzera

519

519

Libano: 431

Siria: 88

Regno Unito

2 200

1 864 10

Giordania, Libano, Turchia, Egitto, Iraq e altri paesi in base delle esigenze umanitarie.

TOTALE

22 504

8 268

Un totale di 802 persone è stato reinsediato dalla Turchia nell'ambito del meccanismo 1:1, di cui 764 attraverso il programma del 20 luglio 2015

(1)

   Questo numero include i ricongiungimenti familiari e i casi di reinsediamento previsti dal programma austriaco di accoglienza umanitaria.

(2)

 Questo numero rientra nella quota nazionale finlandese di 750 persone da reinsediare nel 2016.

(3)

   La cifra non comprende 11 siriani reinsediati dalla Turchia nell'ambito del meccanismo 1:1 attraverso il programma nazionale finlandese.

(4)

   Questo numero si aggiunge alla quota nazionale annuale e ai precedenti impegni della Francia.

(5)

   In aggiunta a questo numero, durante lo stesso periodo, la Francia ha ammesso 117 siriani provenienti dalla regione e 55 rifugiati da altre parti del mondo, al di fuori del programma del 20 luglio 2015. Inoltre, nell'aprile del 2016 la Francia ha concesso 81 visti a rifugiati siriani vulnerabili dalla Turchia nel quadro del programma nazionale per i visti e l'asilo.

(6)

   Non sono ancora avvenuti reinsediamenti a norma delle conclusioni del 20 luglio 2015, ma 46 Siriani sono stati reinsediati in Lussemburgo dalla Turchia nel 2015 nell'ambito del programma nazionale di reinsediamento.

(7)

   Nel 2015 il Portogallo ha reinsediato 39 rifugiati provenienti dall'Egitto nell'ambito del piano nazionale, al di fuori del programma del 20 luglio 2015.

(8)

   La Slovacchia ha reinsediato 149 Assiri, al di fuori del programma del 20 luglio 2015.

(9)

   Nel 2015 la Svezia ha reinsediato 1 900 persone nell'ambito del suo piano nazionale, al di fuori del programma del 20 lugli 2015.

(10)

     Nel 2015 nell'ambito dei programmi nazionali di reinsediamento del Regno Unito.