21.4.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 125/69


Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1316/2013 e (UE) n. 283/2014 per quanto riguarda la promozione della connettività internet nelle comunità locali»

[COM(2016) 589 final — 2016/0287 (COD)]

(2017/C 125/10)

Relatore unico:

Emilio FATOVIC

Consultazione

Parlamento europeo, 6.10.2016

Consiglio, 25.10.2016

Base giuridica

Articolo 172 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea

Sezione competente

Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione

Adozione in sezione

11.1.2017

Adozione in sessione plenaria

26.1.2017

Sessione plenaria n.

522

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

195/1/0

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Il CESE si compiace dell'iniziativa della Commissione Wifi4EU volta a diffondere l'accesso gratuito a Internet nei luoghi pubblici e che porterà vantaggi sia in termini di accessibilità, in primis a favore delle categorie sociali più svantaggiate, sia di crescita economica dei territori, in particolare nei settori dei servizi pubblici, della sanità, del commercio e del turismo.

1.2

Il Comitato si rallegra del fatto che una sua proposta, più volte rilanciata in precedenti pareri, sia finalmente divenuta organica ai processi di digitalizzazione dell'Unione europea (1). Questa discende dalla convinzione che l'accesso a Internet rappresenti un diritto fondamentale di ogni cittadino, nonché uno strumento ineludibile di inclusione sociale e crescita economica.

1.3

Il CESE fa notare che il rapido progresso del digitale rischia di rendere obsolete nel breve periodo tutte le tecnologie installate. Il Comitato, quindi, invita la Commissione ad individuare obiettivi di sviluppo sociali oltre che tecnologici, in modo da rendere l'iniziativa Wifi4EU più dinamica, durevole e resiliente.

1.4

Il Comitato condivide l'idea di ispirarsi al progetto EDUROAM per dar vita a Wifi4EU, e propone di integrare i due processi in modo da garantire a tutti i cittadini un'identità digitale unica su tutto il suolo europeo, così come già fissato dal regolamento eIDAS. Tale processo avrebbe ricadute importanti anche in termini di rafforzamento del sentimento di cittadinanza europea e di superamento della « povertà digitale ».

1.5

Il CESE considera Wifi4EU un progetto strategico ed i 120 milioni di EUR stanziati una cifra ampliamente inadeguata a coprire i bisogni dell'intero territorio europeo. Il Comitato, quindi, auspica un incremento sostanziale della dotazione finanziaria in modo da poter ambire all'accesso al wifi gratuito e ad altissima velocità entro il 2025 in tutti i luoghi pubblici sul suolo europeo, in modo da implementare l'iniziativa secondo il principio «Quality Wifi4all». In tale ottica sarebbe importante prevedere una maggiore integrazione tra tutti i servizi pubblici wifi già attivi in modo da sfruttare a pieno le risorse disponibili ed evitare sprechi.

1.6

Il CESE considera poco chiari e contrastanti i criteri individuati per la ripartizione dei fondi («first come, first served» e il criterio geografico). Il Comitato raccomanda che si tengano in considerazione la popolazione degli Stati e la loro estensione geografica, stabilendo a priori l'entità massima dei fondi spettanti a ciascun Paese, in modo che tutti i territori possano accedervi in modo equilibrato.

1.7

Il CESE propone di riservare una quota del 20 % alle aree meno sviluppate economicamente e digitalmente con attenzione particolare alle isole, zone montagnose, di confine o periferiche oppure ai territori che sono stati esposti a calamità naturali, in modo da investire le risorse dove c'è maggiore necessità. Il Comitato raccomanda che i criteri per l'iscrizione all'albo fornitori non prevedano discriminazioni in merito alle dimensioni dell'azienda.

1.8

Il CESE condivide il principio di destinare i fondi per portare la connessione Internet gratuita dove oggi non è presente. Tuttavia, il Comitato, invita la Commissione ad integrare — nell'ambito della visione strategica — l'iniziativa pubblica con quelle che prevedono un partenariato pubblico-privato.

1.9

Il CESE chiede di implementare un servizio wifi gratuito di qualità, assicurando una connessione minima a 100 megabit/s nel periodo 2017-2020, ma immaginando fin d'ora che questo dovrà adeguarsi a velocità maggiori già nel medio periodo. Ciò risponde a tre ragioni:

a)

per rendere coerente Wifi4EU con la comunicazione la Società dei Gigabit;

b)

perché una semplice connessione adsl per propri limiti tecnici non garantirebbe una connessione di qualità soddisfacente a decine di persone contemporaneamente;

c)

perché un servizio pubblico gratuito non deve essere necessariamente di scarsa qualità.

1.10

Il CESE condivide l'adozione di meccanismi deburocratizzati e semplificati per accedere ai finanziamenti. Il Comitato, tuttavia, invita la Commissione a fissare un periodo minimo di erogazione del servizio pari a 3 anni, punito con la restituzione del finanziamento ricevuto.

2.   Introduzione e premessa metodologica

2.1

La proposta COM(2016) 589 che modifica i regolamenti (UE) n. 1316/2013 e (UE) n. 283/2014 per quanto riguarda la promozione della connettività Internet nelle comunità locali rientra in un pacchetto di misure sulle telecomunicazioni, adottato dalla Commissione europea il 13 settembre 2016, che comprende anche i seguenti provvedimenti:

la comunicazione «Connettività per un mercato unico digitale competitivo: verso una società dei Gigabit europea» — COM(2016) 587;

il piano d'azione «5G per l'Europa» — COM(2016) 588;

la proposta di direttiva per un nuovo codice europeo delle comunicazioni elettroniche — COM(2016) 590;

la proposta di regolamento volta a rafforzare l'attuale Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC), trasformandolo in agenzia, pur mantenendone l'attuale denominazione — COM(2016) 591.

2.2

Il CESE ha elaborato un parere su ciascuna proposta ma con una regia unica, al fine di garantire che i rispettivi documenti siano armonici e coerenti nella visione e nei contenuti (il presente parere è strettamente correlato ai seguenti: TEN/611 «Società dei Gigabit europea», TEN/612 «Codice europeo delle comunicazioni elettroniche», TEN/613 «Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC)» e TEN/615 «Il 5G per l'Europa: un piano d'azione») nonché in continuità con i precedenti pareri del CESE in materia.

3.   Sintesi della proposta della Commissione

3.1

La proposta di regolamento, con la quale si lancia l'iniziativa denominata «Wifi4EU», si inscrive in un pacchetto di misure riunite sotto la comunicazione «Società dei Gigabit europea». Tale iniziativa è volta a finanziare la creazione di hotspot gratuiti per il collegamento a Internet presso luoghi pubblici (biblioteche, piazze, parchi, ospedali, edifici pubblici in generale), ispirandosi e integrando l'iniziativa di successo EDUROAM che già consente di offrire tale servizio presso università e istituti superiori.

3.2

La Commissione ha stanziato 120 milioni di EUR stimando di coinvolgere nel periodo 2017-2020 tra 6 000 e 8 000 comuni, raggiungendo una volta a regime tra 40 e 50 milioni di connessioni al giorno. La ridotta dotazione finanziaria configura l'iniziativa come un progetto pilota.

3.3

Sono beneficiari dell'iniziativa i comuni che ad oggi ancora non offrono tale servizio. I progetti non potranno superare il budget di 60 000 euro e riceveranno la copertura fino al 100 % dei costi di acquisto e di installazione degli hotspot, mentre i costi di abbonamento al servizio Internet, così come la manutenzione delle apparecchiature, saranno a carico degli enti locali.

3.4

Gli enti locali saranno incentivati a sviluppare e promuovere i loro servizi digitali gratuiti soprattutto nei settori dell'e-tourism, e-health, e-government.

3.5

La proposta, circoscritta ai luoghi pubblici, è immaginata per non entrare in conflitto e non distorcere il libero mercato del traffico digitale, bensì rafforzarlo attraverso la diffusione del digitale nei territori meno sviluppati.

3.6

La proposta della Commissione stabilisce tre criteri chiave per l'assegnazione dei fondi:

a)

vi possono accedere solo le comunità locali che ad oggi non offrono tale servizio;

b)

erogazione diretta dei fondi in ordine cronologico di presentazione della domanda («first come, first served»);

c)

adozione di un criterio geografico per ripartire in modo equilibrato i fondi stanziati.

3.7

La proposta prevede un modello semplificato per accedere ai fondi e rendicontare l'attività svolta attraverso una serie di voucher che saranno successivamente utilizzati per pagare le imprese incaricate di istallare le apparecchiature. La Commissione potrà verificare in tempo reale l'effettivo funzionamento degli hotspot in modo da poter intervenire ed avviare controlli se necessario.

4.   Osservazioni generali

4.1

Il CESE si compiace dell'iniziativa della Commissione Wifi4EU volta a diffondere Internet nei luoghi pubblici e che porterà vantaggi sia in termini di accessibilità (2), in primis a favore delle categorie sociali più svantaggiate affrontando il problema della povertà digitale  (3), sia di crescita economica dei territori, in particolare nei settori della salute, dei servizi pubblici, del commercio e del turismo (4).

4.2

Il Comitato si rallegra del fatto che una sua proposta, più volte rilanciata in precedenti pareri, sia finalmente divenuta organica ai processi di digitalizzazione dell'Unione europea (5). Questa discende dalla convinzione che l'accesso a Internet rappresenti un diritto fondamentale di ogni cittadino, nonché uno strumento di inclusione sociale e crescita economica.

4.3

Il CESE invita la Commissione ad immaginare un impatto durevole dell'iniziativa Wifi4EU nei territori beneficiari. Infatti, il rapido progresso del digitale rischia di rendere obsolete nel breve periodo tutte le tecnologie installate. Per questo il Comitato raccomanda di inserire il progetto pilota in una visione strategica più ampia e resiliente che ponga gli obiettivi sociali davanti a quelli meramente tecnologici.

4.4

Il Comitato ritiene che la proposta non chiarisca adeguatamente come questa iniziativa si inserirà nel processo di digitalizzazione dell'UE, attualmente a macchia di leopardo. Si oscilla, infatti, tra territori che non hanno ancora la connessione adsl e altri che hanno già le reti a banda ultra larga e che stanno già sperimentando con successo velocità a 1Gigabit/secondo. Il CESE auspica che l'iniziativa si ponga obiettivi ambiziosi in termini di qualità del servizio offerto.

4.5

Il CESE segnala che la proposta non è supportata da un adeguato ed approfondito studio di fattibilità. Ciò è dimostrato dal fatto che i dati forniti dalla Commissione sulla capacità d'impatto sono eccessivamente generici, non adeguatamente supportati da una valutazione socio-economica e, probabilmente, sovrastimati rispetto alle reali potenzialità a causa della ridotta dotazione finanziaria.

4.6

Il CESE si rammarica che lo stanziamento previsto si limiti a 120 milioni di euro, declassando un'iniziativa così importante ad un mero progetto pilota. Il Comitato, quindi, auspica che si aumenti sensibilmente la dotazione finanziaria in modo da elevare Wifi4EU al rango di misura strutturale e strategica, con obiettivi misurabili, organica al modello di Società dei Gigabit e funzionale a raggiungere gli obiettivi di sviluppo digitale previsti per il 2025. Il CESE evidenzia la necessità di integrare il programma Società dei Gigabit con l'obiettivo del 100 % di connessione gratuita wifi in tutti i luoghi pubblici entro il 2025.

4.6.1

Il CESE ricorda che la previsione iniziale del CEF riguardo al potenziamento di reti e servizi digitali ammontava a oltre 9 mld di EUR, successivamente ridotti a poco più di 1 miliardo. Il Comitato conferma ancora una volta il rammarico per tale riduzione di fondi disponibili per una priorità essenziale di una Europa competitiva, ed auspica di poter recuperare risorse dalle voci di bilancio.

5.   Osservazioni specifiche

5.1

Il Comitato riscontra che i criteri individuati per l'assegnazione dei fondi non sono adeguatamente sviluppati nella proposta e teme che questi possano entrare in conflitto tra loro. In modo particolare si evidenzia che il principio «first come, first served» rischia di favorire le realtà già digitalizzate sottraendo fondi agli Stati e alle realtà locali che ne hanno maggiore bisogno.

5.2

Il CESE raccomanda che si tengano in considerazione, nella ripartizione dei fondi, la popolazione degli Stati e la loro estensione geografica, stabilendo a priori l'entità massima dei fondi spettanti per ciascun Paese, in modo che tutti i territori possano accedervi in modo equilibrato.

5.2.1

Il CESE auspica che l'albo fornitori per la realizzazione della infrastrutture, al quale le aziende interessate dovranno iscriversi per essere selezionate dai comuni, non preveda discriminazioni in merito alle dimensioni dell'impresa.

5.3

Il Comitato auspica che una quota del 20 % del budget sia riservata alle aree meno sviluppate economicamente e digitalmente con attenzione particolare alle isole, alle zone montuose, di confine o periferiche oppure ai territori che sono stati esposti a calamità naturali, in modo da investire le risorse dove c'è maggiore necessità (6).

5.4

Il CESE condivide il principio di destinare i fondi per portare la connessione Internet gratuita dove oggi non è presente. Tuttavia, il Comitato è consapevole sia dell'urgenza sia della complessità dello sforzo tecnologico ed economico necessario per portare in tutta Europa tale servizio. Pertanto il CESE invita la Commissione a integrare — nell'ambito della visione strategica — l'iniziativa pubblica con quelle che prevedono un partenariato pubblico-privato.

5.5

Il CESE chiede di implementare un servizio wifi gratuito di qualità, assicurando una connessione minima a 100 magabit/s (banda ultra larga) nel periodo 2017-2020, ma immaginando fin d'ora che questo dovrà adeguarsi a velocità maggiori già nel medio periodo. Ciò risponde a tre ragioni:

a)

per rendere coerente Wifi4EU con la comunicazione la Società dei Gigabit, che punta a portare la fibra ultra veloce (1Gigabit/secondo) in tutti i siti dell'UE in cui sono erogati servizi pubblici (pubblica amministrazione, ospedali, biblioteche) entro il 2025;

b)

perché una semplice connessione adsl per propri limiti tecnici (tempi di latenza, stabilità di connessione e banda massima) non potrebbe garantire una connessione di qualità soddisfacente a decine di persone contemporaneamente;

c)

perché il concetto di servizio pubblico gratuito non deve corrispondere a quello di scarsa qualità.

5.6

Il CESE condivide l'idea di ispirarsi al progetto EDUROAM per dar vita a Wifi4EU, ma considera che tali iniziative devono essere rese da subito complementari a partire dal garantire a tutti i cittadini di accedere con un'identità digitale unica su tutto il suolo europeo. A tal proposito il Comitato propone di riutilizzare quanto già stabilito e previsto dal regolamento eIDAS (7) sull'identità digitale che ha dimostrato di offrire garanzie sia per la tutela dei dati sia per la sicurezza contro usi distorti del servizio (terrorismo). Tale processo avrebbe ricadute importanti anche in termini di rafforzamento del sentimento di cittadinanza europea.

5.7

Il CESE condivide l'adozione di meccanismi deburocratizzati e semplificati per accedere ai finanziamenti. Il Comitato, tuttavia, nota che la proposta della Commissione non prevede un periodo minimo nel quale gli enti locali beneficiari siano obbligati ad offrire il servizio di connessione wifi gratuita (punito con la restituzione dei fondi ricevuti). Il CESE raccomanda di fissare a 3 anni tale obbligo di erogazione minima del servizio.

5.8

La Commissione dovrebbe ulteriormente incentivare gli Stati a favorire la diffusione degli accessi gratuiti a Internet in wifi presso tutti i luoghi pubblici. Questo sarebbe di particolare importanza nelle cittadine di piccole dimensioni e nei territori a scarsa vocazione di mercato, dove i grandi operatori commerciali difficilmente faranno investimenti significativi nelle infrastrutture digitali, nell'ottica di uno sviluppo più armonico dell'UE che offra maggiori opportunità e qualità della vita a tutti.

5.9

Il CESE ribadisce la sua richiesta alla Commissione di tener conto dell'aspetto demografico. Molte persone anziane sono ancora, di fatto, degli analfabeti digitali. Il Comitato raccomanda pertanto che l'iniziativa Wifi4EU comporti la creazione di un punto di accesso unico, multilingue e facile da usare; e raccomanda inoltre che i comuni che ricevono mezzi finanziari offrano formazioni soprattutto per le persone anziane, in modo da promuovere la diffusione di Internet, garantire il successo dell'iniziativa, combattere l'esclusione sociale e rendere più coese le comunità locali.

Bruxelles, 26 gennaio 2017

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Georges DASSIS


(1)  GU C 161 del 6.6.2013, pag. 8.

(2)  GU C 389 del 21.10.2016, pag. 28.

(3)  GU C 451 del 16.12.2014, pag. 25.

(4)  GU C 318 del 29.10.2011, pag. 9.

(5)  GU C 161 del 6.6.2013, pag. 8.

(6)  GU C 161 del 6.6.2013, pag. 8.

(7)  GU L 257 del 28.8.2014, pag. 73.