15.12.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 417/25


Relazione congiunta 2015 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione (ET 2020)

Nuove priorità per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione

(2015/C 417/04)

1.   CONTESTO

L'Europa si trova ad affrontare una serie di compiti urgenti: ripristinare la creazione di posti di lavoro e la ripresa economica, conseguire una crescita sostenibile, ovviare alla carenza di investimenti, migliorare la coesione sociale, coordinare la risposta ai flussi migratori, prestare attenzione in via prioritaria alla prevenzione della radicalizzazione e della violenza. Allo stesso tempo deve risolvere problematiche a lungo termine quali l'invecchiamento della popolazione, l'adeguamento all'era digitale e la concorrenza nell'economia mondiale basata sulla conoscenza.

La risposta strategica dell'Europa nell'ambito degli orientamenti politici della Commissione europea, «Un nuovo inizio per l'Europa: il mio programma per l'occupazione, la crescita, l'equità e il cambiamento democratico» (1), segna un nuovo inizio. Esistono validi argomenti economici a favore del ruolo fondamentale che istruzione e formazione, in quanto settori favorevoli alla crescita, possono giocare nell'ambito di questo nuovo programma. Quello investito nel capitale umano è denaro ben speso. Un buon livello di istruzione e formazione contribuisce a promuovere una crescita economica sostenuta, oltre allo sviluppo sostenibile: alimenta ricerca e sviluppo, innovazione, produttività e competitività. Gli Stati membri dovrebbero effettuare i necessari investimenti in tutti i sistemi di istruzione e formazione al fine di migliorarne l'efficacia e l'efficienza nell'innalzare il livello di capacità e di competenza della forza lavoro e in tal modo consentire loro di anticipare e soddisfare meglio le esigenze in rapida evoluzione di mercati del lavoro dinamici in un'economia sempre più digitale e nell'ambito di cambiamenti tecnologici, ambientali e demografici. Gli Stati membri dovrebbero intensificare gli sforzi per migliorare l'accesso per tutti a un apprendimento permanente di qualità e per realizzare strategie di invecchiamento attivo che consentano l'allungamento della vita lavorativa.

I tragici episodi di estremismo violento all'inizio del 2015 hanno ricordato prepotentemente che le nostre società sono vulnerabili. Istruzione e formazione hanno un ruolo importante da svolgere nel garantire che i valori umani e civici che condividiamo siano salvaguardati e trasmessi alle future generazioni, nel promuovere la libertà di pensiero e di espressione, l'inclusione sociale e il rispetto degli altri, oltre che nel prevenire e contrastare tutte le forme di discriminazione, nel rafforzare l'insegnamento e l'accettazione di questi valori fondamentali comuni e gettare le fondamenta di società più inclusive attraverso l'istruzione — fin dalla più giovane età. (2) Istruzione e formazione possono contribuire a prevenire e contrastare la povertà e l'esclusione sociale, a promuovere il rispetto reciproco e a costruire le basi di una società aperta e democratica su cui poggia la cittadinanza attiva.

Allo stesso tempo, i sistemi di istruzione e formazione sono posti di fronte alla sfida di garantire un accesso equo a un'istruzione di qualità, in particolare raggiungendo i più svantaggiati e integrando persone provenienti da contesti eterogenei, compresa l'integrazione adeguata dei migranti arrivati di recente (3), nell'ambiente di apprendimento, in modo da promuovere la convergenza sociale verso l'alto.

In tale contesto istruzione e formazione contribuiscono in modo sostanziale a varie iniziative e strategie dell'UE — tra cui la strategia Europa 2020, la garanzia per i giovani, l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, l'iniziativa per il mercato unico digitale, l'agenda europea sulla sicurezza, l'agenda europea sulla migrazione e il piano di investimenti per l'Europa — nel pieno rispetto della competenza degli Stati membri in relazione ai rispettivi sistemi di istruzione e formazione. La collaborazione prevista nel quadro strategico ET 2020 integra l'azione nazionale e, mediante gli scambi tra pari, l'apprendimento reciproco nonché la raccolta di elementi concreti e dati, aiuta gli Stati membri a portare avanti riforme miranti a migliorare i loro risultati.

Istruzione e formazione forniscono agli individui la conoscenza, le capacità e le competenze che permettono loro di crescere e influire sulle proprie situazioni ampliando le loro prospettive, dotandoli di quanto necessario per avere successo nella vita, gettando le fondamenta per una cittadinanza attiva e i valori democratici e promuovendo l'inclusione, l'equità e l'uguaglianza.

La relazione di monitoraggio della Commissione concernente il settore dell'istruzione e della formazione (2015) indica che permangono gravi sfide:

in tutta l'UE il 22 % dei quindicenni ottiene risultati scolastici al di sotto delle aspettative in matematica. Tale percentuale corrisponde a un preoccupante 36,6 % degli alunni in condizioni socioeconomiche sfavorevoli. Inoltre il 18 % dei quindicenni dell'UE incontra difficoltà nella lettura e il 17 % ottiene risultati scolastici al di sotto delle aspettative in scienze. Risultati scolastici al di sotto delle aspettative in queste materie sono di circa il 60 % più diffusi tra i maschi che tra le femmine; (4)

un adulto su quattro in Europa risulta prigioniero della trappola delle scarse qualifiche, che ne limita l'accesso al mercato del lavoro, bloccando contemporaneamente ulteriori percorsi di istruzione o formazione. Solo il 4,4 % dei 66 milioni di adulti che hanno al massimo conseguito un diploma di istruzione secondaria inferiore partecipa a forme di apprendimento degli adulti; (5)

l'abbandono scolastico precoce (6) è attualmente pari all'11,1 %. Anche se sono stati compiuti notevoli progressi verso l'obiettivo principale comune di Europa 2020, ancora più di 4,4 milioni di studenti abbandonano la scuola in tutta Europa e circa il 60 % di loro è inattivo o disoccupato, il che comporta maggiori rischi di esclusione sociale e un minore impegno civico;

il numero di diplomati dell'istruzione superiore (7) continua a migliorare ed è attualmente al 37,9 %. Anche in questo caso sono stati compiuti notevoli progressi verso l'obiettivo principale comune di Europa 2020, ma l'occupabilità dei diplomati rimane statica in tutta l'UE.

L'ampia valutazione intermedia del quadro strategico ET 2020 effettuata nel 2014, che ha coinvolto gli Stati membri e le principali parti interessate e fornito la base della presente relazione, ha portato a tre principali conclusioni strategiche:

è stata confermata l'importanza di un quadro integrato che copra istruzione e formazione a tutti i livelli. L'odierna necessità di flessibilità e di permeabilità tra le esperienze di apprendimento richiede coerenza strategica a partire dall'educazione e dalle scuole della prima infanzia fino all'istruzione superiore, all'istruzione e alla formazione professionali e all'apprendimento degli adulti, così da sostenere il principio dell'apprendimento permanente;

i quattro obiettivi strategici del quadro ET 2020 (e gli attuali parametri di riferimento dell'UE) restano validi in quanto formulati in modo ampio e lungimirante nelle conclusioni del Consiglio relative a ET 2020 del 2009, che forniscono una solida base per le attività ET 2020 fino al 2020. La priorità strategica deve tuttavia essere ridefinita per includere sia le pressanti sfide economiche e occupazionali sia il ruolo dell'istruzione nel promuovere l'equità e l'inclusione e nel diffondere valori comuni europei, competenze interculturali e la cittadinanza attiva;

è importante il contributo del quadro strategico ET 2020 al programma globale dell'UE per l'occupazione, la crescita e gli investimenti, compreso il semestre europeo. A tal proposito sarebbe possibile rafforzare l'apprendimento reciproco e basato su conoscenze in relazione alle sfide in materia di riforme nonché la pertinenza del quadro in rapporto a ciascun paese, se del caso.

Alla luce delle sfide e delle conclusioni strategiche di cui sopra, e per meglio allineare ET 2020 con il mandato e le priorità politiche dell'UE, la presente relazione congiunta propone di orientare la collaborazione europea nell'ambito di detto quadro fino al 2020, aumentando in tal modo il suo ciclo di lavoro da 3 a 5 anni.

2.   LE PRINCIPALI SFIDE CHE DETERMINANO LA SCELTA DELLE PRIORITÀ FUTURE

Sulla base della valutazione condotta, e riconoscendo le differenze tra Stati membri, il presente capitolo illustra i principali sviluppi e le principali sfide nel sistema europeo di istruzione e formazione che hanno permesso l'identificazione dei nuovi settori prioritari e delle questioni concrete su cui si lavorerà fino al 2020.

I nuovi settori prioritari sono:

conoscenze, capacità e competenze significative e di alta qualità, sviluppate grazie all'apprendimento permanente, con particolare attenzione ai risultati dell'apprendimento per l'occupabilità, l'innovazione, la cittadinanza attiva e il benessere;

istruzione inclusiva, uguaglianza, equità, non discriminazione e promozione delle competenze civiche;

istruzione e formazione aperte e innovative, anche attraverso una piena adesione all'era digitale;

forte sostegno agli insegnanti, ai formatori, ai dirigenti scolastici e ad altro personale del settore dell'istruzione;

trasparenza e riconoscimento di competenze e qualifiche per facilitare la mobilità di studenti e lavoratori;

investimenti sostenibili, qualità ed efficienza dei sistemi di istruzione e formazione.

Tali settori prioritari e le questioni concrete ad essi connesse sono delineati nell'allegato del presente documento.

2.1.   La qualità e la pertinenza dei risultati dell'apprendimento sono cruciali per lo sviluppo di capacità e competenze

I bassi livelli di conoscenze e competenze di base in Europa ostacolano il progresso economico e limitano notevolmente la realizzazione personale, professionale e sociale. Per migliorare l'occupabilità, l'innovazione e la cittadinanza attiva, e in conformità alla raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006 sulle competenze fondamentali per l'istruzione e la formazione permanenti, le competenze di base devono accompagnarsi ad altri atteggiamenti e competenze chiave: creatività, imprenditorialità e spirito di iniziativa, competenze digitali (8), competenze nelle lingue straniere, pensiero critico — anche attraverso l'alfabetizzazione informatica e mediatica — e competenze che corrispondono a bisogni crescenti, come quelli nel settore dell'economia verde, in quello digitale e in quello sanitario.

La qualità dei risultati dell'apprendimento deve essere stimolata lungo tutto l'arco della vita . La maggior parte degli Stati membri ha messo in atto strategie globali di apprendimento permanente, ma tutti i paesi dovrebbero sviluppare tali strategie e garantire la permeabilità tra forme e livelli diversi di apprendimento e tra istruzione e formazione e mondo del lavoro. Ciò richiede continui sforzi di coordinamento e partnership tra diversi settori dell'apprendimento e tra gli istituti di istruzione e le parti interessate.

L'educazione e la cura della prima infanzia rappresentano il punto di partenza e costituiscono uno degli strumenti più efficaci per accrescere la padronanza di competenze fondamentali, ma occorre far fronte alla doppia sfida di ampliare l'accesso e migliorare la qualità. In alcuni paesi è particolarmente problematica la fornitura di servizi per bambini al di sotto dei tre anni. Come suggerito nel quadro di qualità per l'educazione e la cura della prima infanzia sviluppato da esperti degli Stati membri nel corso del precedente ciclo di lavoro, le questioni chiave su cui operare in futuro potrebbero comprendere il miglioramento dell'accesso, con particolare attenzione alle persone svantaggiate, la professionalizzazione del personale e sistemi efficienti in materia di governance, programmi di studio, finanziamento e monitoraggio.

Tutti gli Stati membri hanno introdotto misure volte a ridurre l'abbandono scolastico precoce , ma queste non sempre costituiscono strategie globali, come richiesto dalla raccomandazione del Consiglio (9) del 2011, o politiche equivalenti basate su dati concreti. Risultati positivi richiedono un impegno a lungo termine e una collaborazione intersettoriale, con particolare attenzione alla giusta combinazione di prevenzione, intervento precoce e misure di compensazione. A livello scolastico le politiche per contrastare l'abbandono dovrebbero comprendere approcci collaborativi, la partecipazione attiva dei genitori, partnership con le parti interessate esterne e la collettività, misure a sostegno del benessere degli alunni, orientamento e consulenza di qualità, che garantiscano che ciascun alunno abbia pari possibilità di accedere e partecipare a un'istruzione di qualità, nonché di trarne beneficio, e che consentano a tutti i discenti di realizzare appieno il proprio potenziale.

I sistemi di istruzione superiore dovrebbero stimolare l'economia della conoscenza e rispondere ai bisogni della società. L'istruzione superiore deve rispondere efficacemente alle esigenze di una società e di un mercato del lavoro in evoluzione, accrescendo le competenze e il capitale umano dell'Europa e rafforzandone il contributo alla crescita economica. Per realizzare tale obiettivo dovrebbe provvedere affinché la modernizzazione si concentri su sinergie tra istruzione, ricerca, innovazione e occupazione, creando collegamenti tra istituti di istruzione superiore, contesto locale e regioni, attuando approcci innovativi per migliorare la pertinenza dei programmi di studio, anche mediante l'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), migliorando il passaggio al mondo del lavoro e rafforzando la collaborazione internazionale. Anche se la riduzione del tasso di abbandono scolastico e l'aumento del tasso di diplomati, in particolare tra i gruppi svantaggiati, rimane una sfida per molti Stati membri, è prioritaria l'esigenza di garantire che tutte le forme di istruzione superiore forniscano agli studenti le conoscenze, capacità e competenze significative e di alto livello che li preparano alle loro future vite lavorative. L'istruzione superiore deve anche contribuire a preparare gli studenti alla cittadinanza attiva sulla base di un atteggiamento aperto e di un pensiero critico, oltre a sostenere lo sviluppo personale, svolgendo al contempo appieno il proprio ruolo nella trasmissione e creazione di conoscenze.

L'istruzione e la formazione professionale svolgono un ruolo chiave nello sviluppo delle competenze pertinenti . I diplomati di istituti di istruzione e formazione professionale mostrano già buoni tassi di occupazione nella maggior parte degli Stati membri. Ciò è dovuto anche a misure volte a migliorare le prestazioni, la qualità e l'attrattiva dell'istruzione e formazione professionale prese nel periodo 2011-2014 al fine di ottenere i risultati definiti nel comunicato di Bruges (2010) nell'ambito del processo di Copenaghen. Dovrebbero seguire ulteriori riforme in linea con i risultati a medio termine definiti nelle conclusioni di Riga del 22 giugno 2015 (cfr. allegato). Lo sviluppo di competenze pertinenti dovrebbe essere perseguito promuovendo ulteriormente tutte le forme di apprendimento basato sul lavoro, quali tirocini, apprendistati e sistemi in alternanza per l'istruzione e la formazione professionale, rafforzando l'alleanza europea per l'apprendistato, sviluppando ulteriori partnership con tutte le parti interessate a livello locale, regionale e nazionale e rafforzando l'anticipazione delle esigenze in termini di competenze. Al contempo dovrebbe essere rafforzato lo sviluppo professionale iniziale e continuo di insegnanti, formatori e tutori pedagogici dell'istruzione e formazione professionale (IFP), anche per mezzo di tirocini in aziende e industrie affinché rimangano aggiornati in merito agli sviluppi nel settore.

L'apprendimento degli adulti quale base per il miglioramento delle competenze, la riconversione professionale, la cittadinanza attiva e la coesione sociale. Recenti inchieste (10) che hanno portato alla luce i bassi livelli di competenze di base negli adulti, insieme all'influenza della globalizzazione sulle esigenze in termini di competenze e sugli alti tassi di disoccupazione, richiedono un rafforzamento dell'attuazione della rinnovata agenda europea per l'apprendimento degli adulti. Le priorità dovrebbero comprendere una governance più efficace, significativi aumenti dei livelli di offerta e partecipazione, un'offerta più flessibile, un accesso più ampio, un più stretto monitoraggio e una migliore garanzia di qualità (cfr. allegato). L'apprendimento degli adulti fornisce ai migranti arrivati di recente e alle persone provenienti da un contesto migratorio l'opportunità di continuare la propria istruzione o partecipare a programmi di riconversione professionale e accresce le loro opportunità di affermarsi sul mercato del lavoro e integrarsi nella società.

2.2.   L'istruzione e la formazione sono essenziali per promuovere la coesione sociale, l'uguaglianza, la non discriminazione e le competenze civiche

Nella maggior parte dei paesi europei e OCSE la disuguaglianza è al livello più alto da 30 anni a questa parte e ha un impatto negativo sui risultati scolastici, dato che i sistemi di istruzione tendono a riprodurre le condizioni socioeconomiche. Spezzare il ciclo intergenerazionale di basse qualifiche deve quindi essere una priorità. La maggior parte degli Stati membri ha adottato misure volte a migliorare l'accesso all'istruzione per i discenti svantaggiati. Ciononostante persiste un notevole divario educativo e l'accesso a un'istruzione e una formazione di qualità, a cominciare dall'educazione e cura della prima infanzia, rimane una sfida in svariate parti dell'UE. È necessaria un'azione efficace che risponda alla diversità in tutte le sue forme e offra un'istruzione e una formazione inclusive per tutti i discenti, con particolare attenzione ai gruppi svantaggiati, quali i discenti con esigenze particolari, i migranti arrivati di recente, le persone provenienti da un contesto migratorio e i rom. La garanzia per i giovani dovrebbe essere pienamente attivata (es. collocamenti sul mercato del lavoro, apprendistati, istruzione e formazione della «seconda opportunità»).

Si devono affrontare i divari di genere nell'istruzione e nella formazione, basati anche sul persistere degli stereotipi di genere, e le differenze di genere nelle scelte di percorso scolastico. Il bullismo, le molestie e la violenza, compresi quelli legati al genere, nell'ambiente di apprendimento non possono essere tollerati. Gli istituti di istruzione e gli insegnanti, i formatori, i dirigenti scolastici e altro personale del settore dell'istruzione devono essere preparati e sostenuti affinché i discenti sperimentino l'inclusione, l'uguaglianza, l'equità, la non discriminazione e la cittadinanza democratica nell'ambiente di apprendimento. Ambienti di apprendimento aperti, quali biblioteche pubbliche, centri aperti di istruzione per adulti e università aperte, dovrebbero essere incoraggiati quali mezzi di promozione dell'inclusione sociale.

La dichiarazione di Parigi dei ministri dell'istruzione del 17 marzo 2015 invitava ad agire a tutti i livelli per rafforzare il ruolo dell'istruzione nel promuovere la cittadinanza e i valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione, nel rafforzare la coesione sociale e aiutare i giovani a diventare membri responsabili, aperti e attivi della nostra società variegata e inclusiva (11). L'istruzione è importante per prevenire e combattere l'emarginazione e la radicalizzazione. Dare seguito alla dichiarazione costituisce una priorità fondamentale nel nuovo ciclo di lavoro. Consisterà in analisi congiunte, apprendimento tra pari, riunioni, diffusione di buone pratiche e misure concrete finanziate dal programma Erasmus+, in linea con le quattro aree identificate nella dichiarazione: i) garanzia che bambini e giovani acquisiscano competenze sociali, civiche e interculturali promuovendo valori democratici e diritti fondamentali, inclusione sociale, non discriminazione e cittadinanza attiva, ii) rafforzamento del pensiero critico e dell'alfabetizzazione mediatica, iii) sostegno all'istruzione di bambini e giovani svantaggiati e iv) promozione del dialogo interculturale tramite tutte le forme di apprendimento in cooperazione con altre politiche pertinenti e parti interessate.

L'importanza delle aree di azione di cui sopra è rafforzata dall'attuale afflusso di migranti in Europa. L'arrivo di persone di varie provenienze rappresenta una sfida per il settore dell'istruzione e della formazione e per le parti interessate in tutta Europa. L'integrazione nei sistemi di istruzione e formazione dei migranti che vivono nei nostri paesi è fondamentale per la loro inclusione sociale, occupabilità, realizzazione professionale e personale e cittadinanza attiva. In questo contesto facilitare l'effettivo apprendimento della(e) lingua(e) del paese ospitante è una priorità assoluta. Inoltre l'effettiva integrazione dei migranti dipende anche dallo sviluppo di competenze interculturali da parte di insegnanti, formatori, dirigenti scolastici, altri membri del personale del settore dell'istruzione, discenti e genitori per garantire che tutti siano maggiormente pronti ad affrontare la diversità multiculturale nell'ambiente di apprendimento. La dimensione europea della migrazione sottolinea l'importanza di sostenere pienamente gli Stati membri nelle loro azioni volte all'integrazione, ad esempio anche mediante analisi congiunte, apprendimento tra pari, conferenze e diffusione di buone pratiche.

2.3.   Un apprendimento pertinente e di elevata qualità richiede …

Un ricorso più attivo a pedagogie innovative e a strumenti per lo sviluppo di competenze digitali: L'istruzione e la formazione — a tutti i livelli — possono beneficiare dell'introduzione di pratiche pedagogiche innovative collaudate e di materiali didattici che abbiano dimostrato di poter contribuire concretamente a un apprendimento inclusivo e impegnato per discenti eterogenei. Vari Stati membri segnalano iniziative volte ad aumentare le competenze digitali di insegnanti e discenti, e un terzo di essi ha introdotto strategie nazionali per la digitalizzazione dell'istruzione. Rimangono tuttavia da affrontare sfide enormi. Le società stanno diventando sempre più digitali, il che stimola la domanda di competenze digitali. L'istruzione e la formazione devono far fronte a tale necessità e ciò richiede investimenti in infrastrutture, cambiamenti organizzativi, dispositivi digitali e competenze digitali da parte di insegnanti, formatori, dirigenti scolastici e altri membri del personale del settore dell'istruzione, oltre alla creazione di risorse didattiche digitali (aperte) e software didattici di alta qualità. L'istruzione e la formazione dovrebbero trarre beneficio dai nuovi sviluppi nelle TIC e adottare pedagogie innovative e attive, fondate su metodi partecipativi e basati su progetti. Ambienti di apprendimento aperti, quali biblioteche pubbliche, centri aperti di istruzione per adulti e università aperte, possono contribuire alla collaborazione tra settori dell'istruzione, anche per i discenti svantaggiati.

Forte sostegno a insegnanti, formatori, dirigenti scolastici e altri membri del personale del settore dell'istruzione, che svolgono un ruolo chiave nel garantire il successo dei discenti e nell'attuare la politica dell'istruzione: Molti Stati membri segnalano misure per migliorare la formazione degli insegnanti e sottolineano che la formazione iniziale e lo sviluppo professionale continuo di insegnanti e formatori dovrebbero essere idonei allo scopo e combinare disciplina, pedagogia e pratica. Fornire a tutto il personale interessato, a tutti i livelli e in tutti i settori dell'istruzione e della formazione, forti capacità e competenze pedagogiche basate su ricerche e pratiche solide rimane una priorità. Il personale dovrebbe essere formato per far fronte alle esigenze individuali dei discenti e alla loro crescente eterogeneità in termini di contesto sociale, culturale, economico e geografico, prevenire l'abbandono scolastico e usare pedagogie innovative e strumenti TIC in modo ottimale, oltre a godere di un sostegno all'inserimento dall'inizio della carriera.

In molti paesi la carenza di personale ostacola sempre di più la qualità dell'istruzione e l'interesse per la carriera d'insegnante è in forte declino. Gli Stati membri dovrebbero pertanto adottare misure volte ad aumentare l'attrattiva e il prestigio della professione di insegnante. (12) Sono necessarie politiche globali a lungo termine per garantire che vengano selezionati i candidati più idonei, di provenienza e con esperienze diverse, e che gli insegnanti abbiano interessanti opportunità di carriera, anche al fine di riequilibrare i forti pregiudizi di genere.

Mobilità agevolata per l'apprendimento a tutti i livelli: Il primo quadro di controllo della mobilità (2014), elaborato a seguito della raccomandazione del Consiglio del 2011 sulla mobilità per l'apprendimento, rivela che il contesto per la mobilità a fini di apprendimento varia notevolmente tra gli Stati membri, con notevoli ostacoli rimanenti in termini di informazione, sostegno agli studenti e riconoscimento. È necessario individuare e perseguire azioni in materia di trasparenza, garanzia di qualità, e la convalida e il riconoscimento di competenze e qualifiche. Occorrono dati migliori per monitorare la mobilità.

Il sostegno all'internazionalizzazione dell'istruzione superiore e dell'istruzione e formazione professionali rimarrà una priorità. Ciò potrebbe comprendere la cooperazione politica con altre regioni del mondo in materia di garanzia di qualità e di promozione dei risultati dell'apprendimento, di sviluppo di partnership strategiche e corsi comuni e di promozione della mobilità di studenti, docenti e ricercatori, oltre all'impegno volto a facilitare l'utilizzo di qualifiche acquisite al di fuori dell'UE.

Trasparenza e strumenti di riconoscimento dell'Unione rafforzati e semplificati, maggiore sinergia tra loro: La trasparenza e gli strumenti di riconoscimento sono essenziali per la mobilità, l'occupabilità e l'apprendimento permanente. Alcuni, come Europass, sono largamente utilizzati. Al fine di garantire maggiore trasparenza, la maggior parte degli Stati membri ha sviluppato quadri nazionali delle qualifiche rapportandoli al quadro europeo delle qualifiche (EQF). Svariati Stati membri hanno attuato il Sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET), il quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell'istruzione e della formazione professionale (EQAVET) e il quadro dei titoli accademici dello spazio europeo dell'istruzione superiore (QF-EHEA).

Per proseguire il lavoro iniziato è opportuno promuovere la convalida dell'apprendimento non formale e informale, oltre che agevolare la trasparenza e la comparabilità delle qualifiche in tutta Europa. Per quanto riguarda i migranti arrivati di recente, anche gli strumenti di trasparenza esistenti potrebbero contribuire a una migliore comprensione all'interno dell'UE delle qualifiche conseguite all'estero e viceversa. Un riconoscimento e una convalida adeguati possono incoraggiare la diffusione di pratiche di apprendimento aperte e innovative, comprese quelle che impiegano tecnologia digitale.

Ulteriori lavori dovrebbero anche concentrarsi sull'attuazione più efficace dell'EQF e dei quadri nazionali delle qualifiche e su un ulteriore sviluppo dell'EQF al fine di migliorare la trasparenza e comparabilità delle qualifiche. Il ricorso all'EQF e ai quadri nazionali delle qualifiche può sostenere le pratiche di riconoscimento esistenti e agevolare pertanto il processo di riconoscimento.

Dopo una valutazione d'impatto preliminare dovrebbe inoltre essere rivolta particolare attenzione a semplificare e razionalizzare mezzi UE esistenti come strumenti, portali e altri servizi su competenze e qualifiche rivolti al grande pubblico al fine di potenziarne la diffusione.

Impegno per ovviare alla carenza di investimenti: Investimenti efficaci nell'istruzione e nella formazione di qualità costituiscono una fonte di crescita sostenibile. A causa delle restrizioni di bilancio dovute alla crisi vari Stati membri hanno tuttavia tagliato la spesa per istruzione e formazione in termini reali. Ciò indica la necessità di sostenere gli Stati membri nell'elaborazione di riforme che offrano istruzione e formazione di qualità in modo più efficiente, in un contesto sociale ampio. Il piano di investimenti per l'Europa, Erasmus+, i fondi strutturali e di investimento europei, compresa l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, e Orizzonte 2020 possono contribuire a stimolare gli investimenti e sostenere le priorità strategiche del quadro ET 2020 garantendo al tempo stesso forti legami con le linee programmatiche.

3.   GESTIONE E METODI DI LAVORO

Rispetto alla relazione congiunta del 2012 la gestione del quadro ET 2020 è migliorata, in particolare grazie al rafforzamento della raccolta di informazioni (monitoraggio di istruzione e formazione) e del carattere operativo dei gruppi di lavoro e allo sviluppo di piattaforme periodiche per gli scambi tra le principali parti interessate, quale ad esempio il forum per l'istruzione, la formazione e la gioventù. La valutazione indica un consenso sul seguente approccio per il prossimo ciclo di lavoro:

Fondamentali per l'efficacia del quadro ET 2020 sono forti prove analitiche e il monitoraggio dei progressi , che saranno realizzati in cooperazione con Eurostat, la rete Eurydice, il Cedefop, l'OCSE e altre organizzazioni.

La semplificazione e la razionalizzazione delle relazioni nell'ambito del quadro ET 2020 rimangono una priorità e saranno agevolate dall'estensione del ciclo di lavoro a 5 anni. Verrà fatto un impiego ottimale dei fatti e dei dati analitici e aggiornati forniti, ad esempio, tramite la rete Eurydice e il Cedefop (ReferNet). Inoltre i capitoli specifici per paese della relazione di monitoraggio concernente il settore dell'istruzione e della formazione terranno conto anche di dati nazionali aggiornati, se metodologicamente solidi.

Legami più forti tra istruzione, imprese e ricerca, nonché il coinvolgimento delle parti sociali e della società civile rafforzeranno l'impatto del quadro ET 2020 e la pertinenza dei sistemi di apprendimento per l'aumento della capacità di innovazione dell'Europa. Le alleanze della conoscenza e le alleanze delle abilità settoriali nel quadro di Erasmus+, le azioni Marie Skłodowska-Curie e l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia nell'ambito di Orizzonte 2020 indicano la strada da seguire. Il dialogo con le parti interessate sarà inoltre stimolato mediante il forum per l'istruzione, la formazione e la gioventù, il forum europeo università-imprese, il forum per l'istruzione e la formazione professionale e le imprese, e i forum tematici negli Stati membri. Si cercherà la collaborazione con la società civile europea e le parti sociali europee al fine di impiegarne al meglio le competenze e il raggio d'azione.

Gli strumenti del quadro ET 2020 hanno dimostrato il loro valore ma non sempre hanno avuto un'incidenza efficace a livello nazionale, in particolare a causa di una mancanza di sincronizzazione delle attività, di carenze nella diffusione e della scarsa consapevolezza nazionale circa l'utilità dei risultati. Lo strumentario del quadro ET 2020 sarà rafforzato:

Per migliorare la trasparenza e la coerenza del quadro ET 2020, la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri (incluso il trio delle presidenze del Consiglio), preparerà un piano di lavoro ET 2020 progressivo indicativo che comprenda e fornisca un quadro generale chiaro delle principali attività e degli eventi di apprendimento tra pari previsti per le riunioni informali di alti funzionari, vale a dire durante le riunioni dei direttori generali per le scuole, per l'istruzione e la formazione professionale e per l'istruzione superiore («riunioni dei DG») e del gruppo di alto livello sull'istruzione e sulla formazione, dei gruppi di lavoro ET 2020, del gruppo consultivo EQF e del gruppo permanente sugli indicatori e i criteri di riferimento.

A partire dal 2016 una nuova generazione di gruppi di lavoro  (13) si occuperà delle questioni concrete del quadro ET 2020 riportate nell'allegato. Il loro mandato sarà proposto dalla Commissione e adattato alla luce dei commenti espressi dagli Stati membri, in particolare per mezzo del comitato dell'istruzione. I gruppi risponderanno periodicamente ai pertinenti gruppi informali degli alti funzionari (vale a dire le riunioni dei DG e il gruppo di alto livello sull'istruzione e sulla formazione), i quali serviranno da guida, e al comitato dell'istruzione che sottoporrà all'attenzione del Consiglio i risultati rilevanti. Saranno incoraggiati metodi di lavoro innovativi e i risultati dei gruppi saranno diffusi meglio al fine di consentire una reale condivisione delle conoscenze, nonché di facilitare il lavoro di seguito.

Le attività di apprendimento tra pari ET 2020 , normalmente condotte nell'ambito dei gruppi di lavoro, saranno rafforzate e consentiranno agli Stati membri che condividono sfide strategiche simili di lavorare in gruppo. Le valutazioni inter pares , organizzate su base volontaria in attuazione della relazione congiunta del 2012 e dedicate alle sfide specifiche per paese, si sono rivelate utili nel contesto delle riunioni informali dei direttori generali, ma richiedono maggiore preparazione e dialogo interattivo. La consulenza inter pares personalizzata può anche essere utilizzata per sostenere specifici programmi di riforme nazionali. (14)

La diffusione di buone pratiche e di insegnamenti appresi, utilizzando, se del caso, dati internazionali, verrà rafforzata mediante eventi tematici, scambi in materia di apprendimento strategico ed ogni modalità di trasferimento e scambi di conoscenze su ciò che funziona nell'ambito dell'istruzione. Per facilitare l'efficace impiego di alcuni risultati chiave dell'ET 2020 da parte degli attori nel campo dell'istruzione e della formazione, si presterà particolare attenzione alla diffusione dei messaggi fondamentali nelle lingue ufficiali dell'UE, compatibilmente con le risorse. Nei mandati dei gruppi di lavoro dell'ET 2020 verranno inoltre incluse disposizioni per la diffusione, che si rispecchieranno nel piano di lavoro progressivo.

Il monitoraggio di istruzione e formazione , sincronizzato con il semestre europeo e in grado di fornire dati aggiornati tematici e specifici per paese, sarà impiegato sistematicamente per alimentare i dibattiti strategici a livello del Consiglio nonché informare il Parlamento europeo nelle discussioni sulle sfide e sulle riforme dell'istruzione.

Il potenziale del programma Erasmus + sarà sfruttato appieno per amplificare gli effetti degli strumenti del quadro ET 2020, inquadrando tra l'altro la preparazione di sperimentazioni strategiche in seno ai gruppi di lavoro e utilizzando i dati raccolti mediante progetti di eccellenza.

Per quanto nel seguito alla relazione congiunta 2012 siano state adottate misure positive per promuovere la cooperazione in materia di istruzione e formazione con il comitato per l'occupazione, resta margine per studiare modalità per migliorare e strutturare meglio tale relazione, ad esempio incoraggiando un dibattito su questioni inerenti al capitale umano che si fondi maggiormente su elementi comprovati, in linea con le conclusioni del Consiglio EPSCO del 9 marzo 2015.

Rafforzare la cooperazione sia nell'ambito del Consiglio «Istruzione, gioventù, cultura e sport» che con altre formazioni del Consiglio.


(1)  Presentato dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker al Parlamento europeo a Strasburgo il 15 luglio 2014.

(2)  Dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l'istruzione, Parigi, 17 marzo 2015.

(3)  Ogniqualvolta si faccia riferimento ai migranti nel presente testo, si applica quanto segue:

Ciò non pregiudica la situazione giuridica in materia di accesso all'istruzione e alla formazione per diverse categorie di migranti ai sensi di quanto definito nel diritto internazionale, nel diritto dell'Unione europea e nel diritto nazionale applicabili.

(4)  Risultati dell'indagine PISA 2012 dell'OCSE «Excellence through equity.»

(5)  Indagine sulle competenze degli adulti: implicazioni delle politiche di istruzione e formazione in Europa, Commissione europea (2013).

(6)  La percentuale di popolazione tra i 18 e i 24 anni di età con un titolo uguale o inferiore al diploma di scuola secondaria inferiore e che non appartiene più al mondo dell'istruzione o della formazione.

(7)  La percentuale della popolazione tra i 30 e i 34 anni di età che ha completato con successo il ciclo di istruzione superiore (Eurostat).

(8)  L'apprendimento e l'acquisizione di competenze digitali vanno oltre le mere competenze informatiche e includono l'utilizzo sicuro, collaborativo e creativo delle TIC, compresa la codifica.

(9)  Il Regno Unito ha votato contro tale raccomandazione.

(10)  Si veda in particolare l'Indagine dell'OCSE sulle competenze degli adulti condotta nell'ambito del Programma per la valutazione internazionale delle competenze degli adulti (PIAAC).

(11)  L'istruzione non formale è importante per promuovere la partecipazione sociale e democratica dei giovani, che costituisce una priorità nell'ambito della cooperazione UE nel settore della gioventù (relazione dell'UE sulla gioventù 2015).

(12)  Misure strategiche volte a migliorare l'attrattiva della professione di insegnante in Europa, Commissione europea (2013).

(13)  Detti gruppi di lavoro, originalmente istituiti dalla Commissione nell'ambito del programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010» al fine di attuare il metodo di coordinamento aperto nei settori dell'istruzione e della formazione, costituiscono un forum per lo scambio delle migliori prassi in questi settori. Essi riuniscono su base volontaria esperti provenienti dagli Stati membri.

(14)  La consulenza inter pares è uno strumento che riunisce, su base volontaria e in modo trasparente, omologhi di un piccolo numero di amministrazioni nazionali per fornire consulenza esterna a un paese nel corso di uno sviluppo politico di rilievo. È intesa ad andare oltre la condivisione di informazioni e fornire un forum per trovare soluzioni a sfide nazionali nell'ambito di un workshop partecipativo.


ALLEGATO

SETTORI PRIORITARI PER LA COLLABORAZIONE EUROPEA NEL SETTORE DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE

La valutazione intermedia ha confermato la pertinenza dei quattro obiettivi strategici del quadro ET 2020 fissati dal Consiglio nel 2009, vale a dire:

1.

fare in modo che l'apprendimento permanente e la mobilità divengano una realtà;

2.

migliorare la qualità e l'efficacia dell'istruzione e della formazione;

3.

promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva;

4.

incoraggiare la creatività e l'innovazione, compresa l'imprenditorialità, a tutti i livelli dell'istruzione e della formazione.

All'interno di questi obiettivi strategici, l'esercizio di valutazione ha messo in evidenza l'obiettivo comune degli Stati membri di semplificare gli attuali settori d'azione prioritari. La tabella seguente propone una riduzione dei settori prioritari da 13 a 6, ciascuno dei quali può contribuire fino al 2020 a uno o più obiettivi strategici sostenendo e mantenendosi pienamente coerente con le priorità politiche generali dell'UE.

In risposta alla richiesta del Consiglio di indicare più concretamente gli argomenti per i lavori futuri, nella tabella seguente i settori prioritari si articolano in questioni concrete . Tali settori saranno oggetto di verifica mediante i metodi di lavoro e lo strumentario del quadro ET 2020; essi i) riflettono una sfida comune per gli Stati membri e ii) mostrano il valore aggiunto dell'affrontarli a livello europeo. Le questioni concrete costituiranno la base per i mandati dei gruppi di lavoro ET 2020 della prossima generazione.

Gli Stati membri sceglieranno, secondo le priorità nazionali, i settori e le questioni a cui desiderano apportare il loro contributo in termini di lavoro e collaborazione.

SETTORI PRIORITARI

Questioni concrete

1

Conoscenze, capacità e competenze significative e di alta qualità, sviluppate grazie all'apprendimento permanente, con particolare attenzione ai risultati dell'apprendimento per l'occupabilità, l'innovazione, la cittadinanza attiva e il benessere

i.

Potenziare le azioni strategiche mirate a ridurre in tutta Europa gli scarsi risultati nelle competenze di base riguardanti lingua, alfabetizzazione, matematica, scienze e alfabetizzazione digitale

ii.

Rafforzare lo sviluppo di competenze trasversali e competenze chiave, in linea con il quadro di riferimento sulle competenze chiave per l'apprendimento permanente, in particolare le competenze digitali, imprenditoriali e linguistiche

iii.

Rilanciare e proseguire strategie di apprendimento permanente e affrontare le fasi di transizione nell'ambito dell'istruzione e della formazione, promuovendo nello stesso tempo, mediante un orientamento di qualità, le transizioni verso e tra istruzione e formazione professionale, istruzione superiore e apprendimento degli adulti — compreso l'apprendimento non formale e informale — e da istruzione e formazione al mondo del lavoro

iv.

Promuovere l'accesso generalizzato ed equo a iniziative di educazione e cura della prima infanzia di elevata qualità e a prezzi ragionevoli, soprattutto per i più svantaggiati, e portare avanti il quadro di qualità in questo settore

v.

Ridurre l'abbandono scolastico offrendo alle strategie in ambito scolastico un sostegno basato su una visione globale inclusiva centrata sul discente dell'istruzione e delle «seconde opportunità», dando risalto agli ambienti di apprendimento e alle soluzioni pedagogiche efficaci

vi.

Promuovere la pertinenza dell'istruzione superiore per il mercato del lavoro e la società, anche attraverso migliori informazioni e previsioni sulle esigenze e i risultati del mercato del lavoro, ad esempio la tracciabilità della carriera dei laureati, la promozione dello sviluppo di programmi di studio, più apprendimento basato sul lavoro e una cooperazione rafforzata tra le istituzioni e i datori di lavoro

vii.

Attuare i risultati a medio termine di Riga nell'istruzione e formazione professionale (cfr. dettagli alla fine del testo), rafforzando nel contempo l'alleanza europea per l'apprendistato e la capacità di anticipare le esigenze del mercato del lavoro in termini di competenze

viii.

Attuare la rinnovata agenda europea per l'apprendimento degli adulti (cfr. dettagli alla fine del testo)

2

Istruzione inclusiva, uguaglianza, equità, non discriminazione e promozione delle competenze civiche;

i.

Tenere conto della crescente eterogeneità dei discenti e migliorare l'accesso a un'istruzione e una formazione ordinarie inclusive e di qualità per tutti i discenti, compresi i gruppi svantaggiati, come discenti con esigenze particolari, migranti arrivati di recente, persone provenienti da un contesto migratorio e rom, contrastando nel contempo discriminazioni, razzismo, segregazione, bullismo (compreso il bullismo online), violenza e stereotipi

ii.

Affrontare la questione dei divari di genere nell'istruzione e nella formazione, e della disparità di opportunità tra uomini e donne, e promuovere scelte di percorso scolastico più equilibrate sul piano del genere

iii.

Agevolare l'effettiva acquisizione della(e) lingua(e) di apprendimento e di lavoro da parte dei migranti mediante apprendimento formale e non formale

iv.

Promuovere le competenze civiche, interculturali e sociali, la comprensione e il rispetto reciproci e il riconoscimento dei valori democratici e dei diritti fondamentali a tutti i livelli di istruzione e formazione

v.

Potenziare il pensiero critico accanto all'alfabetizzazione mediatica e informatica

3

Istruzione e formazione aperte e innovative, anche attraverso una piena adesione all'era digitale

i.

Esaminare più a fondo il potenziale di metodi pedagogici innovativi e attivi, quali metodi di insegnamento interdisciplinari e collaborativi, al fine di promuovere lo sviluppo di abilità e competenze significative e di alto livello, favorendo al contempo un'istruzione inclusiva, destinata anche ai discenti svantaggiati e a quelli con disabilità

ii.

Promuovere la cooperazione stimolando la partecipazione di discenti, insegnanti, formatori, dirigenti scolastici e altri membri del personale del settore dell'istruzione, genitori e della comunità locale più ampia, come gruppi della società civile, parti sociali e imprese

iii.

Aumentare le sinergie tra attività di istruzione, ricerca e innovazione, con una prospettiva di crescita sostenibile, basandosi sugli sviluppi dell'istruzione superiore, con un nuovo accento su istruzione e formazione professionale e sulle scuole

iv.

Promuovere l'uso delle TIC al fine di aumentare la qualità e la pertinenza dell'istruzione a tutti i livelli

v.

Incentivare la disponibilità e la qualità di pedagogie e risorse educative aperte e digitali a tutti i livelli di istruzione, in collaborazione con le comunità «open source» europee

vi.

Attuare lo sviluppo di competenze digitali a tutti i livelli di apprendimento, anche non formale e informale, in risposta alla rivoluzione digitale

4

Forte sostegno agli insegnanti, ai formatori, ai dirigenti scolastici e ad altro personale del settore dell'istruzione

i.

Potenziare il reclutamento, la selezione e l'inserimento dei candidati migliori e più idonei alla professione di insegnante

ii.

Aumentare l'attrattiva, per entrambi i generi, e il prestigio della professione di insegnante

iii.

Sostenere l'istruzione iniziale e lo sviluppo professionale continuo a tutti i livelli, in particolare per affrontare la sempre maggiore eterogeneità dei discenti, l'abbandono scolastico, l'apprendimento basato sul lavoro, le competenze digitali e le pedagogie innovative, anche mediante strumenti UE quali eTwinning, School Education Gateway e la piattaforma elettronica per l'apprendimento degli adulti in Europa (EPALE)

iv.

Sostenere la promozione dell'eccellenza nell'insegnamento a tutti i livelli, nella concezione dei programmi di istruzione per gli insegnanti e nell'organizzazione dell'apprendimento e nelle strutture di incentivi, oltre a esplorare nuovi modi per valutare la qualità della formazione degli insegnanti

5

Trasparenza e riconoscimento di competenze e qualifiche per facilitare la mobilità di studenti e lavoratori

i.

Promuovere la trasparenza, la garanzia di qualità, la convalida e quindi il riconoscimento di competenze e/o qualifiche, comprese quelle acquisite mediante risorse di apprendimento digitale, online e aperto, nonché apprendimento non formale e informale

ii.

Semplificare e razionalizzare gli strumenti di trasparenza, documentazione, convalida e riconoscimento che interessano direttamente discenti, lavoratori e datori di lavoro, e attuare ulteriormente l'EQF e i quadri nazionali di qualifiche

iii.

Sostenere la mobilità di alunni, apprendisti, studenti, insegnanti, membri del personale del settore dell'istruzione e ricercatori

iv.

Sviluppare partnership strategiche e corsi comuni, in particolare mediante un rafforzamento dell'internazionalizzazione dell'istruzione superiore e dell'istruzione e formazione professionale

6

Investimenti sostenibili, qualità ed efficienza dei sistemi di istruzione e formazione

i.

Esplorare il potenziale del piano di investimenti per l'Europa nel settore dell'istruzione e della formazione, anche attraverso la promozione di modelli di finanziamento che attraggano attori e capitali privati

ii.

Incoraggiare gli Stati membri a elaborare strategie basate su dati concreti, comprese la valutazione e l'analisi dei sistemi di istruzione e formazione, per monitorare politiche e progettare riforme che assicurino in modo più efficiente un'istruzione di qualità

iii.

Incoraggiare modi innovativi per garantire investimenti sostenibili nell'istruzione e nella formazione, esaminando forme di finanziamento basato sui risultati e condivisione dei costi, ove opportuno

PRIORITÀ SPECIFICHE PER L'ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE E PER L'APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI FINO AL 2020

I programmi settoriali per l'istruzione e formazione professionale (processo di Copenaghen-Bruges) e per l'apprendimento degli adulti richiedono un'individuazione più precisa — e l'approvazione mediante la presente relazione congiunta — dei risultati e delle priorità per il periodo fino al 2020.

I.   ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IFP)

Le conclusioni di Riga del 22 giugno 2015 proponevano il seguente nuovo insieme di risultati (1) nel campo dell'IFP per il periodo 2015-2020:

Promuovere l'apprendimento basato sul lavoro in tutte le sue forme, con particolare attenzione all'apprendistato, coinvolgendo le parti sociali, le imprese, le camere di commercio e i fornitori di IFP, nonché stimolando l'innovazione e l'imprenditorialità.

Sviluppare ulteriormente i meccanismi di garanzia della qualità nell'istruzione e formazione professionale, in linea con la raccomandazione EQAVET (2) e, nel quadro dei sistemi di garanzia della qualità, istituire circuiti di informazione e feedback nei sistemi di istruzione e formazione professionale iniziale (IFPI) e continua (IFPC)  (3) basati sui risultati dell'apprendimento.

Migliorare l'accesso all'IFP e alle qualifiche per tutti grazie a sistemi più flessibili e permeabili, segnatamente offrendo servizi di orientamento integrati ed efficienti e rendendo disponibile la convalida dell'apprendimento non formale e informale.

Rafforzare ulteriormente le competenze chiave nei programmi di studio dell'IFP e fornire opportunità più efficaci per acquisire o sviluppare tali competenze mediante l'IFPI e l'IFPC.

Introdurre approcci sistematici e opportunità di sviluppo professionale iniziale e continuo di insegnanti, formatori e tutori pedagogici dell'IFP in ambito scolastico e lavorativo.

II.   APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI

La rinnovata agenda europea per l'apprendimento degli adulti (4) adottata dal Consiglio nel 2011 ha delineato una serie di settori prioritari per il periodo 2012-2014, collocandoli però in una prospettiva temporale più lunga, allineata ai quattro obiettivi strategici dell'ET 2020. Le priorità specifiche su cui gli Stati membri, con il sostegno della Commissione europea, dovrebbero concentrarsi fino al 2020 al fine di realizzare la visione più a lungo termine dell'agenda sono le seguenti:

Governance: assicurare la coerenza dell'apprendimento degli adulti con altri settori strategici, migliorare il coordinamento, l'efficacia e la pertinenza rispetto alle esigenze della società, dell'economia e dell'ambiente; aumentare, ove appropriato, gli investimenti, sia pubblici che privati.

Offerta e partecipazione: incrementare notevolmente l'offerta di apprendimento degli adulti di alta qualità, in particolare per quanto riguarda l'alfabetizzazione e le competenze matematiche e digitali, e aumentare la partecipazione mediante efficaci strategie di sensibilizzazione, orientamento e motivazione destinate ai gruppi che ne hanno maggiore bisogno.

Flessibilità e accesso: ampliare l'accesso aumentando la disponibilità dell'apprendimento sul luogo di lavoro e utilizzare efficacemente le TIC; mettere in atto procedure volte a individuare e valutare le competenze degli adulti poco qualificati e fornire un numero sufficiente di seconde opportunità che conducano a una qualifica riconosciuta dall'EQF per chi è privo di qualifiche EQF di livello 4.

Qualità: migliorare la garanzia di qualità, compresi il monitoraggio e la valutazione d'impatto, migliorare la formazione iniziale e continua degli insegnanti per adulti e raccogliere i dati necessari per provvedere efficacemente alle necessità.


(1)  http://ec.europa.eu/education/policy/vocational-policy/doc/2015-riga-conclusions_en.pdf

(2)  GU C 155 dell'8.7.2009.

(3)  GU C 324 dell'1.12.2010, pag. 5.

(4)  GU C 372 del 20.12.2011, pag. 1.