COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Verso una florida economia basata sui dati /* COM/2014/0442 final */
1.
Introduzione
Le
conclusioni del Consiglio europeo dell'ottobre 2013 si concentrano
sull'economia digitale, sull'innovazione e sui servizi quali elementi
propulsivi della crescita e dell'occupazione e invitano l'Unione europea ad
agire per creare un adeguato quadro generale per un mercato unico dei big
data e del cloud computing. La
presente comunicazione risponde all'invito del Consiglio descrivendo brevemente
le caratteristiche della futura economia basata sui dati ed esponendo alcune
conclusioni operative volte a sostenere e ad accelerare la transizione verso
un'economia di questo tipo. Essa descrive inoltre le attività attuali e future
nel campo del cloud computing[1]. La
presente comunicazione si basa sui risultati delle varie consultazioni[2]
e sulle pertinenti proposte legislative già presentate, ad esempio sulla
riforma delle norme unionali in materia di protezione dei dati personali e di
sicurezza delle reti e delle informazioni[3]. Contesto mondiale e invito all'azione È
in atto una nuova rivoluzione industriale trainata dai dati digitali,
dall'informatica e dall'automazione. Le attività umane, i processi industriali
e la ricerca generano un livello senza precedenti di raccolta ed elaborazione
di dati, le quali favoriscono la comparsa di nuovi prodotti, servizi, processi
commerciali e metodologie scientifiche. I
dataset risultanti sono
così grandi e complessi da rendere difficile l'elaborazione di una tale massa
di dati con gli strumenti e i metodi di gestione dei dati attualmente
disponibili. Allo stesso tempo, i progressi tecnologici consentono di trovare
nuove soluzioni per far fronte a queste sfide. Ad esempio, così come le
centrali elettriche forniscono energia all'industria manifatturiera, allo
stesso modo il cloud computing fornisce strumenti di elaborazione dati
su vasta scala all'economia dei dati. Secondo le previsioni, il mercato
mondiale della tecnologia dei big data e dei servizi correlati
raggiungerà i 16,9 miliardi di USD nel 2015, registrando un tasso di crescita
annuo medio del 40%, ossia circa sette volte superiore a quello del
mercato complessivo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
(TIC). Un recente studio prevede che nel solo Regno Unito nei prossimi cinque
anni il numero di specialisti dei big data operanti all'interno di
grandi aziende aumenterà di oltre il 240%[4]. Questa
tendenza mondiale presenta potenzialità enormi, che l'Europa non può lasciarsi
sfuggire, in vari campi: sanità, sicurezza alimentare, clima, uso efficiente
delle risorse, energia, sistemi di trasporto intelligenti e città intelligenti. L'economia
digitale europea è stata tuttavia lenta nell'abbracciare la rivoluzione dei
dati rispetto agli Stati Uniti e non dispone di una capacità industriale
equivalente. Nell'Unione europea il finanziamento della ricerca e
dell'innovazione (R&I) in materia di dati è ancora al di sotto della massa
critica e le attività in questo campo sono scarsamente coordinate. Si registra
una carenza di esperti dei dati che siano in grado di tradurre i progressi
tecnologici in opportunità commerciali concrete. La complessità dell'attuale
quadro giuridico e l'accesso insufficiente ai grandi dataset e alle
infrastrutture abilitanti creano barriere all'ingresso sul mercato delle PMI e
frenano l'innovazione. Di
conseguenza, in Europa il numero di imprese floride nel settore dei dati è
inferiore rispetto agli USA, dove i grandi attori hanno riconosciuto la
necessità di investire in strumenti, sistemi e nuovi processi basati sui dati.
Esistono tuttavia opportunità importanti in diversi settori (sanità, fabbriche
intelligenti, agricoltura, ecc.), dove l'applicazione di questi metodi è ancora
in fase embrionale e non sono ancora emersi attori mondiali dominanti. L'accelerazione
del processo di digitalizzazione dei servizi pubblici, giustificata dalla
necessità di modernizzare, tagliare i costi e fornire servizi innovativi, apre
nuove opportunità per ottimizzare l'archiviazione, il trasferimento,
l'elaborazione e l'analisi dei dati. Allo
stesso tempo, le notizie sull'utilizzo di tecnologie simili a fini di
sorveglianza da parte di soggetti pubblici o privati possono alimentare
preoccupazioni e ridurre la fiducia nell'economia digitale di individui e
organizzazioni. La Commissione ha sempre preso molto sul serio queste
preoccupazioni e continuerà a tenerne conto adottando norme efficaci in materia
di protezione dei dati e sicurezza delle reti e delle informazioni, sostenendo
le tecnologie sicure e informando i cittadini su come ridurre i rischi per la
vita privata e la sicurezza. Un elevato livello di fiducia è indispensabile per
l'economia basata sui dati[5]. Per
poter cogliere tali opportunità e competere a livello mondiale nell'economia
dei dati, l'UE deve: •
sostenere
iniziative "faro" in materia di dati che consentano di rafforzare la
competitività e migliorare la qualità dei servizi pubblici e la vita dei
cittadini. Le iniziative "faro" massimizzano l'impatto dei
finanziamenti dell'Unione nei settori economici di importanza strategica. I
possibili ambiti d'intervento includono il settore sanitario (medicina
personalizzata), la gestione integrata dei trasporti e della logistica per
intere regioni, la gestione della filiera alimentare con la tracciabilità dei
prodotti dall'azienda alla tavola, ecc.; •
sviluppare
le tecnologie abilitanti e le infrastrutture e le competenze soggiacenti,
soprattutto a vantaggio delle PMI; •
condividere,
utilizzare e sviluppare ampiamente le sue risorse di dati pubblici e le
infrastrutture di dati per la ricerca; •
incentrare
le attività di ricerca e innovazione sulle strozzature tecnologiche, giuridiche
e di altra natura; •
fare
in modo che i pertinenti quadri giuridici e le politiche, ad esempio in materia
di interoperabilità, protezione dei dati, sicurezza e diritti di proprietà
intellettuale, favoriscano l'uso dei dati, al fine di rafforzare la certezza
giuridica per le imprese e infondere nei consumatori la fiducia nei confronti
delle tecnologie per i dati; •
concludere
rapidamente l'iter legislativo della riforma del quadro normativo dell'UE per
la protezione dei dati e la sicurezza delle reti e delle informazioni, e
sostenere gli scambi e la cooperazione tra le autorità di contrasto competenti
(ad esempio in materia di protezione dei dati, tutela dei consumatori e sicurezza
delle reti); •
accelerare
la digitalizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici per
incrementarne l'efficienza e •
ricorrere
agli appalti pubblici per portare sul mercato i risultati delle tecnologie per
i dati. Un
piano d'azione coordinato che coinvolga Stati membri e Unione europea può
garantire la portata e l'entità necessarie delle attività richieste, come la
creazione di capacità di connettività, archiviazione ed elaborazione intensiva
dei dati all'avanguardia a livello mondiale o l'individuazione di settori di
importanza strategica per l'Unione dove siano possibili grandi passi avanti. Basandosi
sulle attività settoriali in corso che già contribuiscono alla realizzazione di
un'economia basata sui dati, ad esempio nel settore dei viaggi multimodali, la
presente comunicazione intende avviare un dibattito con il Parlamento, il
Consiglio e altre parti interessate, inclusa la rete di coordinatori digitali
nazionali[6], sullo sviluppo di un
tale piano d'azione. Per orientare questo dibattito, la presente comunicazione
descrive le caratteristiche di un'economia basata sui dati e definisce una
serie di azioni iniziali che possono contribuire alla sua realizzazione in
Europa.
2.
I
dati sono il fulcro dell'economia e della società della conoscenza del futuro
Le
modalità di generazione, raccolta, elaborazione e utilizzo dei dati digitali
sono in rapido aumento. Ad esempio, i produttori raccolgono ed elaborano i dati
per ottimizzare il flusso delle materie prime e delle merci, mentre nuovi beni
e servizi si avvalgono sempre più spesso dell'analisi dei dati incorporata (ad
esempio nei sistemi anticollisione). Secondo la norma
ISO/IEC 2382-1, i dati sono una rappresentazione reinterpretabile delle
informazioni in un formato convenzionale idoneo alla comunicazione,
all'interpretazione o all'elaborazione. I dati possono essere creati da persone
o generati da macchine/sensori, spesso sotto forma di
"sottoprodotto". Alcuni esempi sono i dati geospaziali, statistici,
meteorologici, della ricerca, ecc. A condizione che le norme in materia di
protezione dei dati personali (quando applicabili) siano rispettate, i dati,
una volta registrati, possono essere riutilizzati più volte, senza perdita di
fedeltà. Tale generazione di valori aggregati è al centro del concetto di
catena del valore dei dati. Ad esempio, i dati di localizzazione aggregati dei
telefoni cellulari nelle automobili possono essere riutilizzati per le
informazioni sulla situazione del traffico in tempo reale. Con il termine
"big data" si fa riferimento a grandi quantità di dati di tipo
diverso prodotti a grande velocità da numerosi tipi di fonti. La gestione di
questi dataset ad elevata variabilità e in tempo reale impone il ricorso
a nuovi strumenti e metodi, quali ad esempio potenti processori, software
e algoritmi[7]. In generale, l'analisi dei dati[8] migliora i risultati, i
processi e le decisioni. Contribuisce inoltre a generare nuove idee o soluzioni
o a prevedere gli eventi futuri con maggiore precisione. Con il progresso
tecnologico assistiamo alla riorganizzazione di interi settori di attività, che
si basano sistematicamente sull'analisi dei dati[9]. Con il termine
"innovazione guidata dai dati" si fa riferimento alla capacità delle
imprese e degli organismi pubblici di utilizzare le informazioni derivanti da
analisi dei dati migliorate per sviluppare beni e servizi migliori, in grado di
semplificare la vita quotidiana di individui e organizzazioni, incluse le PMI[10]. Per facilitare lo sfruttamento e
abbattere i costi delle transazioni, è necessario ridurre al minimo le
restrizioni e armonizzare il più possibile le norme in materia di riutilizzo
dei dati. Ispirandosi alla precedente politica della Commissione in materia di
dati aperti[11], la Carta sui dati
aperti del G8 del 2013 ingloba il principio dei "dati aperti
automaticamente (by default)" e sottolinea la necessità di rendere
i dati liberamente accessibili e consentirne il riutilizzo gratuito da parte
degli esseri umani e delle macchine. Con il termine
"dati aperti" si fa riferimento a un sottoinsieme di dati, vale a
dire ai dati resi liberamente accessibili a tutti per il riutilizzo a fini
commerciali e non. L'esistenza
di dataset, in luoghi e fonti diversi, aperti o riservati, che possono
includere dati personali soggetti a una protezione speciale, pone nuove sfide
per l'infrastruttura soggiacente. L'analisi dei dati richiede un ambiente
sicuro e affidabile che consenta le operazioni tra differenti servizi,
piattaforme e infrastrutture cloud e di calcolo ad alte prestazioni
(High-Performance Computing, HPC)[12]. L'innovazione
guidata dai dati crea enormi opportunità di lavoro nuove. Essa richiede
tuttavia team multidisciplinari costituiti da specialisti altamente qualificati
in analisi dei dati, apprendimento macchina e visualizzazione, nonché negli
aspetti giuridici correlati, quali la proprietà dei dati, le restrizioni di
licenza e la protezione dei dati. È fondamentale formare professionisti dei
dati in grado di eseguire analisi tematiche approfondite, sfruttare i risultati
generati dalle macchine, ricavare informazioni utili dai dati e utilizzarle per
migliorare il processo decisionale. Il programma Orizzonte 2020 dell'UE
e i programmi nazionali per il finanziamento delle attività di ricerca e
innovazione possono far fronte alle sfide tecniche in questo ambito: dalla
creazione e attivazione dei dati alle reti, dalle tecnologie di archiviazione e
comunicazione all'analisi su vasta scala, dagli strumenti software
avanzati alla cibersicurezza. Infine, è importante fornire il sostegno
necessario per promuovere l'innovazione e l'imprenditoria settoriali.
3.
Verso un'economia dell'Unione basata sui
dati
L'economia
basata sui dati sarà caratterizzata in modo rilevante da un ecosistema di
diversi tipi di attori che interagiranno in un mercato unico digitale, il che
creerà maggiori opportunità commerciali e aumenterà la disponibilità di
conoscenze e capitale, in particolare per le PMI, oltre a incentivare con
maggiore efficacia le pertinenti attività di ricerca e innovazione. Una florida economia basata sui dati
avrà le seguenti caratteristiche:
3.1.
Disponibilità
di dataset di buona qualità, affidabili e interoperabili e delle infrastrutture
abilitanti
(1) dataset: dati di buona qualità e affidabili provenienti da dataset di grandi dimensioni,
compresi i dati aperti (ad esempio, i dati derivanti dall'osservazione della
Terra e altri dati geospaziali, le risorse linguistiche, i dati scientifici, i
dati sui trasporti, i dati sanitari, i dati finanziari e la digitalizzazione
dei beni culturali), resi ampiamente disponibili per nuovi prodotti basati sui
dati. Assenza di restrizioni inopportune che ostacolino il flusso di dati tra
settori, lingue e frontiere nel mercato unico digitale. Livello adeguato di
fiducia da parte degli utenti nella tecnologia, nel comportamento dei fornitori
e nelle regole che li disciplinano; (2) la flessibilità richiesta per utilizzare i dataset: formati e protocolli standard e condivisi per raccogliere ed elaborare
i dati provenienti da fonti diverse in modo coerente e interoperabile tra
settori e mercati verticali (energia, trasporti, ambiente, città intelligenti, vendita al dettaglio, sicurezza, ecc.); (3) infrastrutture, risorse e servizi robusti:
portali di dati aperti e infrastrutture di ricerca che sostengono l'innovazione
guidata dai dati, sfruttando l'internet ad alta velocità e la
disponibilità di risorse informatiche estese e flessibili (in particolare i sistemi
informatici ad alte prestazioni, i servizi e le infrastrutture per il grid
computing e il cloud computing e le infrastrutture statistiche).
3.2.
Migliori
condizioni generali che facilitano la creazione di valore a partire dai dataset
(1) Un'adeguata base di competenze: cooperazione
tra le piccole e grandi imprese e le università per formare un numero sufficiente di esperti nel settore, al fine di
soddisfare la forte domanda sul mercato del lavoro. Tale cooperazione comporta
uno scambio proficuo, efficace ed efficiente, di talenti e competenze tra
settori diversi; (2) stretta cooperazione tra gli attori:
cooperazione intersettoriale in materia di ricerca e innovazione tra università/istituti di ricerca pubblici e partner privati,
soprattutto le PMI, mediante un accesso agevolato alle conoscenze e alle
tecnologie e un trasferimento più semplice delle stesse. Tale cooperazione pubblico-privato garantisce
la disponibilità e l'ulteriore
sviluppo di algoritmi, strumenti e metodi affidabili e adeguati per l'analisi
descrittiva e predittiva dei dati, l'elaborazione dei dati, la simulazione, la
visualizzazione, il supporto decisionale e l'integrazione dei risultati in
nuovi prodotti.
3.3.
Numerosi
ambiti di applicazione in cui una gestione migliore dei big data può fare la
differenza
(1) Sistemi: sistemi TIC in grado di effettuare
rilevamenti, attivazioni, calcoli e comunicazioni, incorporati in oggetti
fisici, interconnessi mediante internet e capaci di fornire a cittadini e
imprese una vasta gamma di applicazioni e servizi innovativi (oggetti connessi
intelligenti); (2) primi utilizzatori e catalizzatori: gli enti
pubblici agiscono da "clienti di lancio" (o "launching customer")
e intermediari per i nuovi servizi dati e prodotti digitali. Il settore
pubblico svolge un ruolo fondamentale nell'adozione dei servizi di cloud
computing e di altri approcci nuovi e nell'infondere fiducia a cittadini e
imprese, incluse le PMI.
4.
Un
piano d'azione per realizzare l'economia basata sui dati del futuro
Per progredire verso una fiorente
economia basata sui dati è necessario costituire delle comunità e creare il
contesto giusto.
4.1. Creazione
di comunità
1. Un partenariato pubblico-privato europeo sui dati
La Commissione è del parere che una
cooperazione strategica attraverso un partenariato pubblico-privato
contrattuale[13] possa rivestire un ruolo
importante nello sviluppo di una comunità basata sui dati e nella promozione
dello scambio di migliori pratiche. In linea con i
principi stabiliti nell'ambito del programma Orizzonte 2020, la
Commissione ritiene che un partenariato pubblico-privato contrattuale
sufficientemente ben definito sia il modo più efficace per realizzare gli
obiettivi del programma in questo settore, in particolare se si tiene conto del
livello di impatto richiesto, delle risorse impiegate e dell'importanza di un
impegno a lungo termine. Un partenariato pubblico-privato
contrattuale suggella l'impegno da parte della Commissione e del settore a
intraprendere attività di ricerca e innovazione e costituisce un prezioso forum
di discussione. Esso orienta le attività di R&I mediante un'agenda
strategica per la ricerca e l'innovazione, da coordinare con le agende degli
Stati membri, che concentri tutti gli sforzi pertinenti sulle sfide e sulle
strozzature più importanti, ottimizzi l'efficienza ed eviti le duplicazioni. Un partenariato pubblico-privato
contrattuale sui dati dovrebbe creare incentivi alla condivisione dei dataset
tra i partner e sviluppare meccanismi che facilitino il trasferimento delle
conoscenze e delle tecnologie. Dovrebbe stabilire una collaborazione con
istituti universitari e di ricerca per consentire a studenti e ricercatori di
sperimentare dataset realistici e di grandi dimensioni, promuovendo nel
contempo gli scambi tra specialisti dei dati ed esperti della sicurezza e della
protezione dei dati. Il settore si è organizzato e sta
preparando una proposta per un partenariato di questo tipo[14].
Se la valutazione sarà positiva, potrebbe essere avviato entro la fine del 2014.
2. Imprenditoria
digitale e incubatore di dati aperti
La
Commissione riconosce che le tecnologie digitali presentano grandi potenzialità
per incentivare le attività imprenditoriali e trasformare tutti i tipi di
imprese in Europa e ha pertanto lanciato una strategia per sostenere
l'imprenditoria digitale nell'Unione[15]. In
quest'ottica, nell'ambito di Orizzonte 2020, un incubatore di dati aperti
aiuterà le PMI a creare catene di fornitura basate sui dati, promuoverà un
accesso aperto o equo alle risorse di dati, agevolerà l'accesso al cloud
computing, promuoverà i collegamenti tra gli incubatori locali di dati in
Europa e aiuterà le PMI a ottenere consulenza legale. 3.
Sviluppo di una base di competenze La Commissione definirà una rete europea
di centri di competenza per incrementare il numero di professionisti dei dati
qualificati. Tale azione sarà integrata dal riconoscimento di nuove professioni
e competenze nel settore delle infrastrutture elettroniche, in linea con
l'iniziativa "Grande coalizione sulle competenze e le occupazioni
digitali"[16]. 4. Strumento di monitoraggio del
mercato dei dati La Commissione sta predisponendo uno
strumento di monitoraggio per misurare le dimensioni e seguire le tendenze del
mercato europeo dei dati. Tale strumento consentirà inoltre di mettere in
evidenza le relazioni esistenti tra i diversi attori dell'economia europea dei
dati. 5. Individuazione delle priorità
settoriali per la ricerca e l'innovazione La Commissione inviterà le parti
interessate e le comunità di ricerca (ad esempio, nei settori sanitario,
energetico, ambientale, delle scienze sociali e delle statistiche ufficiali) a
proporre iniziative "faro" che consentano di generare i maggiori benefici
sociali ed economici e di attirare i finanziamenti pubblici e privati
necessari.
4.2. Sviluppo
delle condizioni quadro
4.2.1.
Disponibilità
di dati e interoperabilità
1.
Promozione di politiche in materia di dati aperti Per facilitare l'attuazione della
politica[17] e del quadro giuridico[18] dell'Unione in materia di
dati aperti, la Commissione sta predisponendo orientamenti sulle licenze
standard raccomandate, sui dataset e sull'imposizione di un
corrispettivo in denaro per il riutilizzo dei documenti. La Commissione e gli altri organi
dell'Unione pubblicano i propri documenti come dati aperti sul portale Open
Data dell'UE.
Inoltre,
nel quadro del Meccanismo per collegare l'Europa, un'infrastruttura paneuropea
di servizi digitali basati sui dati aperti fungerà da "sportello
unico" per i dati aperti in tutta l'Unione[19]. Il
pacchetto della Commissione sull'informazione scientifica prevede misure intese
a promuovere la scoperta e la collaborazione in ambito scientifico al di là delle frontiere disciplinari e
geografiche[20]. L'obiettivo di rendere i dati ancora più
accessibili e riutilizzabili è perseguito anche da diverse iniziative della
Commissione concernenti dati settoriali (trasporti, ambiente, ecc.), nonché
tramite il libero accesso ai risultati di Orizzonte 2020[21]. 2.
Strumenti e metodi di trattamento dei dati Al fine di
promuovere le attività di ricerca e innovazione sulla business intelligence,
sui processi di supporto decisionale e sui sistemi di supporto alle PMI e agli
imprenditori del web, Orizzonte 2020 prende in esame gli strumenti software
e gli algoritmi per l'analisi descrittiva e predittiva dei dati, per la
visualizzazione dei dati, per l'intelligenza artificiale e per i processi
decisionali.
Tra gli altri argomenti affrontati
figurano le prove della validità concettuale (Proof of Concept, PoC) e
il collaudo di prototipi degli elementi abilitanti delle infrastrutture di dati
cloud (ad esempio, piattaforma come servizio e software come
servizio) per dataset di grandissime dimensioni o estremamente
eterogenei e azioni per far fronte a servizi e sistemi di grandi dimensioni,
complessi e ad elevata intensità di dati. Infine, Orizzonte 2020 incentiverà
la creazione e la messa in rete di centri di competenza destinati ad aiutare le
PMI a sviluppare tecnologie o servizi per i dati, ad accedervi e a integrarli
nei loro prodotti, processi aziendali o altre attività.
3. Promozione di nuove norme tecniche aperte
Le
norme tecniche aperte e l'interoperabilità dei dati costituiscono una priorità
in varie politiche della Commissione. Ciò trova riscontro nelle iniziative in
corso volte a definire norme a livello unionale in importanti settori
economici, come quello dei trasporti. Il programma ISA[22]
facilita l'utilizzo di norme comuni di base in materia di dati per le
amministrazioni nazionali. Per contribuire a creare un clima favorevole allo
scambio di dati aperti, la Commissione sosterrà la mappatura delle norme
pertinenti esistenti per diversi settori per i quali sono disponibili big
data (ad esempio, reti intelligenti, sanità, trasporti, ambiente, vendita
al dettaglio, industria manifatturiera, servizi finanziari). Le azioni future nell'ambito di
Orizzonte 2020 individueranno i settori industriali le cui attività
presentano un livello di omogeneità sufficiente a permettere l'ulteriore
sviluppo delle norme tecniche pertinenti.
4.2.2.
Infrastrutture
abilitanti per un'economia basata sui dati
1. Cloud computing
Le azioni della strategia europea in
materia di cloud computing concernenti la trasparenza delle norme
tecniche, la certificazione volontaria a livello dell'UE, la definizione di
clausole contrattuali sicure ed eque per gli utenti di servizi cloud e
l'istituzione di un partenariato europeo per il cloud computing
(European Cloud Partnership, ECP) permettono una più rapida adozione del cloud
computing affidabile, dando così maggiore impulso all'economia basata sui
dati. Il comitato direttivo dell'ECP ha
recentemente pubblicato una relazione dal titolo Trusted Cloud Europe (TCE)[23]. Dai risultati di un
sondaggio successivo è emerso un sostegno costante a favore dell'idea di un cloud
computing affidabile europeo, visione che si basa sulla rapida adozione del
regolamento generale sulla protezione dei dati in Europa e su meccanismi
efficaci per garantire la "sovranità dei dati" europea nella nuvola
informatica. A seguito di tale relazione, la Commissione intende avviare, entro
il 2015, una consultazione su un pacchetto di misure politiche che prevedono
una combinazione di opzioni in materia di regolamentazione e di opzioni di
coregolamentazione, introdotte dal mercato. Allo stesso tempo, le future azioni di
R&I nell'ambito di Orizzonte 2020 riguarderanno l'utilizzo e la
configurazione ottimali delle soluzioni di cloud computing per l'analisi
dei dati e le infrastrutture e i servizi avanzati[24].
2.
Infrastrutture elettroniche e calcolo ad alte prestazioni
L'accesso alle migliori strutture e ai
migliori servizi di supercalcolo per l'industria, le PMI e il mondo accademico
è già assicurato da PRACE[25], un'infrastruttura HPC
di livello mondiale per la ricerca. Le azioni future comprenderanno
l'istituzione di centri di eccellenza nell'applicazione dell'HPC per far fronte
alle sfide scientifiche, industriali o sociali attraverso i partenariati
pubblico-privato contrattuali esistenti in materia di HPC[26].
Verrà sostenuto anche lo sviluppo di tecnologie HPC di prossima generazione, un
fondamentale fattore abilitante orizzontale per la modellazione, la simulazione
e le applicazioni dei big data[27] avanzate. Data l'urgente necessità di fornire
capacità di calcolo a migliaia di ricercatori in tutta Europa, saranno
sostenuti anche i fattori abilitanti dello Spazio europeo della ricerca (SER)
digitale[28], come l'iniziativa di
reti su scala europea (EGI).
3.
Reti/banda larga/5G
Il partenariato pubblico-privato
contrattuale in corso per la tecnologia 5G[29] verte sui presupposti
tecnologici dell'internet mobile del futuro e accompagna le iniziative di
regolamentazione e di finanziamento[30] destinate a incoraggiare
gli investimenti privati nelle infrastrutture a banda larga. Esso sostiene
l'evoluzione delle dorsali incrementando la loro capacità di gestire grandi
quantità di dati.
4.
Internet degli oggetti (IoT)[31]
Verrà finanziata
una serie di progetti su vasta scala per far fronte alle questioni emergenti
della disponibilità, della qualità e dell'interoperabilità dei dati raccolti
mediante oggetti connessi intelligenti e altre tecnologie IoT.
5.
Infrastrutture pubbliche di dati
La Commissione
cercherà il sostegno degli Stati membri a favore di una rete interconnessa di
strutture di elaborazione dati, attraverso il collegamento dei centri dati
regionali e delle infrastrutture abilitanti, al fine di beneficiare delle
sinergie e di aumentare l'efficienza, in particolare per le PMI, il mondo
accademico, gli istituti di ricerca e il settore pubblico. Rafforzando la rete
GÉANT[32], la Commissione
investirà inoltre nella creazione di collegamenti con paesi terzi, soprattutto
quelli in via di sviluppo.
4.2.3.
Questioni
normative
1. Protezione dei dati personali e tutela dei consumatori
Il diritto fondamentale alla protezione
dei dati personali si applica ai big data quando questi sono a carattere
personale: il trattamento dei dati deve avvenire in conformità a tutte le norme
applicabili in materia di protezione dei dati. Il pacchetto di riforme della
Commissione intende definire un unico quadro normativo per la protezione dei
dati che sia moderno, solido, coerente ed esaustivo. Rafforzando la fiducia
degli utenti nell'ambiente digitale e migliorando la certezza giuridica, tale
pacchetto fornirà un contesto normativo essenziale per lo sviluppo di beni e
servizi relativi ai dati innovativi e sostenibili. Dopo l'adozione del pacchetto di riforme
la Commissione collaborerà con gli Stati membri e le parti interessate per fare
in modo che le imprese, in particolare le PMI, ricevano orientamenti adeguati,
in particolare su aspetti quali l'anonimizzazione e la pseudonimizzazione dei
dati, la minimizzazione dei dati, l'analisi dei rischi che riguardano i dati
personali e gli strumenti e le iniziative volti ad accrescere la consapevolezza
dei consumatori. La Commissione sosterrà inoltre attivamente la ricerca e
l'innovazione per le soluzioni tecniche correlate che migliorano la tutela
della vita privata "fin dalla progettazione". Su tale base, gli strumenti digitali
possono aiutare gli utenti a controllare e proteggere meglio i propri dati. La
Commissione avvierà un processo di consultazione sul concetto di tecnologie cloud
controllate dall'utente per l'archiviazione e l'utilizzo dei dati personali
("spazi di dati personali") e sosterrà le attività di ricerca e
innovazione relative a strumenti in grado di aiutare gli utenti a scegliere i
criteri di condivisione dei dati più adatti alle proprie esigenze. Sosterrà
inoltre i progetti tesi a ridurre le violazioni dei dati personali e ad
assicurare che i dati siano utilizzati secondo modalità compatibili con quelle
utilizzate per raccoglierli. Il diritto orizzontale in materia di
consumatori e di marketing si applica anche ai prodotti basati sulla tecnologia
dei big data. La Commissione garantirà che PMI, consumatori, fornitori e
utenti ricevano tutte le informazioni necessarie, non siano ingannati e possano
contare su contratti equi, in particolare per quanto riguarda l'uso dei dati
loro richiesti. Tali misure infonderanno la fiducia necessaria per sfruttare
tutto il potenziale dell'economia basata sui dati.
2. Data mining
La
Commissione sta esplorando le possibilità per migliorare l'innovazione guidata
dai dati e basata sul data mining (o estrazione di dati), incluso il text
mining, anche in relazione ai pertinenti aspetti legati al diritto
d'autore. La
Commissione prende atto delle iniziative degli Stati membri che facilitano
queste attività attraverso l'attuazione (o il riesame dell'attuazione) delle
eccezioni previste dal vigente quadro normativo sui diritti d'autore. 3.
Sicurezza La
Commissione valuterà i rischi relativi alla sicurezza connessi ai big data
e proporrà misure di gestione e attenuazione dei rischi, compresi orientamenti,
ad esempio sulle buone pratiche per l'archiviazione sicura dei dati, al fine di
promuovere una cultura della sicurezza in molti settori della società e
contribuire a individuare e contrastare meglio gli attacchi informatici.
La
Commissione sosterrà inoltre la ricerca e l'innovazione per contribuire a
ridurre il rischio di violazione dei dati e di sfruttamento segreto delle
banche dati per fini illeciti.
4.
Proprietà/trasferimento dei dati In
diversi settori, i requisiti in materia di ubicazione dei dati limitano il
flusso transfrontaliero di informazioni e ostacolano la realizzazione di un
mercato unico per il cloud computing e i big data. La Commissione
esaminerà tali ostacoli e valuterà le azioni politiche future, in particolare
tenendo conto della relazione Trusted Cloud Europe e delle raccomandazioni
avanzate dal partenariato europeo per il cloud. Inoltre,
la Commissione avvierà una consultazione e, coadiuvata da un gruppo di esperti,
valuterà la necessità di orientamenti su questioni specifiche relative alla
proprietà dei dati e alla responsabilità della loro fornitura, in particolare
per i dati raccolti tramite la tecnologia IoT.
5.
Conclusioni
Una
florida economia basata sui dati, che potrà prosperare in un mercato unico
digitale europeo retto da regole moderne e innovative, contribuirà al benessere
dei cittadini e al progresso socioeconomico creando nuove opportunità
commerciali e rendendo più innovativi i servizi pubblici. Le
azioni previste, una volta attuate, permetteranno di accelerare l'innovazione,
incrementare la produttività e accrescere la competitività in materia di dati
in tutti i settori economici e sul mercato mondiale, dove l'Europa avrà un
ruolo di primo piano. La
Commissione continuerà a consultare il Parlamento, il Consiglio, gli Stati
membri e tutte le parti interessate al fine di elaborare un piano d'azione più
dettagliato, a più livelli e fondato su dati concreti per progredire verso
l'economia basata sui dati del futuro e affrontare le future sfide sociali
dell'Europa. [1] Il
documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la presente
comunicazione illustra l'attuazione della strategia europea in materia di
cloud computing (COM(2012) 529). [2] Ad
esempio, http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/trusted-cloud-europe-survey;
https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/content/consultation-research-data-infrastructures-framework-action [3] COM(2012) 10
final, COM(2012) 11 final e COM(2013) 48 final. [4] Big
Data Analytics – An assessment of demand for labour and skills, 2012-2017.
e-skills UK report on behalf of SAS UK. [5] Cfr.
anche JOIN(2013) 1, comunicazione del 7.2.2013 dal titolo "Strategia
dell'Unione europea per la cibersicurezza: un ciberspazio aperto e
sicuro", che "definisce gli interventi necessari […] nell'intento di
fare dell'ambiente online dell'Unione l'ambiente in linea più sicuro al
mondo", pag. 3. [6] Da
stabilire sulla base delle conclusioni del Consiglio europeo dell'ottobre 2013. [7] Più
avanzati rispetto ai tradizionali strumenti di "data mining"
progettati per gestire principalmente dataset statici, su piccola scala
e dalla scarsa varietà, spesso mediante metodi manuali. [8] Tale
analisi può riguardare i "big data" così come numerosi altri dataset
("small data"). [9] Le
imprese che utilizzano '"processi decisionali basati sui dati"
registrano un aumento della produttività del 5-6%, Big Data for All:
Privacy and User Control in the Age of Analytics, O. Teme/J. Polonetsky,
Northwestern Journal of Technology and Intellectual Property 2012. [10] Data-Driven Innovation – A Guide for Policymakers:
Understanding and Enabling the Economic and Social Value of Data,
SIIA White Paper, 2013. [11] "Dati
aperti: un motore per l'innovazione, la crescita e una governance trasparente",
COM(2011) 882. Direttiva 2013/37/UE. [12] Calcolo
ad alte prestazioni: il posto dell'Europa nella corsa mondiale, COM(2012) 45. [13] Cfr.
articolo 25 del regolamento (UE) 1291/2013 che istituisce
Orizzonte 2020. [14] www.bigdatavalue.eu [15] http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/ict/digital-enterpreneurship/index_en.htm [16] http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/grand-coalition-digital-jobs-0 [17] COM(2011) 882
definitivo. [18] Direttiva 2013/37/UE. [19] Regolamento 2014/283/UE
sugli orientamenti per le reti transeuropee nel settore dell'infrastruttura di
telecomunicazioni. [20] Verso
un accesso migliore alle informazioni scientifiche, COM(2012) 401;
raccomandazione della Commissione sull'accesso all'informazione scientifica e
sulla sua conservazione, C(2012) 4890. [21] http://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020/grants_manual/hi/oa_pilot/h2020-hi-oa-pilot-guide_en.pdf [22] http://ec.europa.eu/isa/;
http://ec.europa.eu/isa/documents/isa_lexuriserv_en.pdf [23] "Establishing a Trusted Cloud Europe: A policy
vision document by the Steering Board of the European Cloud Partnership",
http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/trusted-cloud-europe [24] Cfr.
ad esempio http://www.helix-nebula.eu/, l'iniziativa
"Cloud for Science" dell'ESA, del CERN, dell'EMBL, ecc. [25] http://www.prace-ri.eu/ [26] http://ec.europa.eu/research/press/2013/pdf/ppp/hpc_factsheet.pdf [27] http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/calls/h2020-fethpc-2014.html [28] Un
partenariato rafforzato per lo Spazio europeo della ricerca a favore
dell'eccellenza e della crescita, COM(2012) 392. [29] http://5g-ppp.eu/ [30] Ad
esempio il pacchetto "continente connesso" (http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/connected-continent-single-telecom-market-growth-jobs) e la
voce del Meccanismo per collegare l'Europa relativa alle telecomunicazioni
(http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/connecting-europe-facility). [31] L'internet
degli oggetti è un'infrastruttura di rete mondiale dinamica in cui
"oggetti" fisici e virtuali di tutti i tipi comunicano e sono
integrati senza soluzione di continuità. [32] Rete
di dati paneuropea per la comunità della ricerca e dell'istruzione,
http://www.geant.net/.