RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO Quarta relazione sul monitoraggio dello sviluppo del mercato ferroviario /* COM/2014/0353 final */
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO
E AL PARLAMENTO EUROPEO Quarta relazione sul monitoraggio dello
sviluppo del mercato ferroviario SOMMARIO 1............ Evoluzione del
mercato interno nel settore dei servizi ferroviari 5 1.1......... Gli obiettivi del libro
bianco sui trasporti del 2011. 5 1.2......... Il mercato del trasporto
ferroviario di passeggeri oggi 6 1.3......... Evoluzione del mercato
del trasporto ferroviario di passeggeri 12 1.4......... Il mercato del trasporto
ferroviario di merci oggi 15 1.5......... Evoluzione del mercato
del trasporto ferroviario di merci 15 2............ Evoluzione del
mercato interno dei servizi da fornire alle imprese ferroviarie. 18 2.1......... Stazioni 18 2.1.1...... Stazioni nell'Unione
europea. 18 2.1.2...... Proprietà e gestione. 20 2.1.3...... Accesso agli impianti di
stazione da parte delle imprese ferroviarie. 22 2.1.4...... Qualità dei servizi nelle
stazioni (compresa l'accessibilità per le persone a mobilità ridotta) 22 2.2......... Terminal merci, stazioni
di smistamento e strutture di deposito. 24 2.3......... Impianti di manutenzione. 27 2.4......... Altri impianti: impianti
di accesso ai porti, di soccorso e di rifornimento. 28 3............ Condizioni quadro. 29 3.1......... Imposizione di diritti
per l'utilizzo dell'infrastruttura. 29 3.1.1...... Canoni d'uso
dell'infrastruttura per i servizi di trasporto merci 29 3.1.2...... Canoni d'uso
dell'infrastruttura per i servizi intercity. 31 3.1.3...... Canoni d'uso
dell'infrastruttura per i servizi suburbani 33 3.1.4...... Canoni d'uso
dell'infrastruttura: graduatoria generale. 35 3.2......... Assegnazione della
capacità. 36 3.3......... Investimenti
nell'infrastruttura ferroviaria. 39 3.4......... Evoluzione dei prezzi 41 Gli allegati della presente relazione
sono contenuti nel documento SWD(2014) 186 INTRODUZIONE A norma dell'articolo 15, paragrafo 4, della
direttiva 2012/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012,
che istituisce uno spazio ferroviario europeo unico (rifusione)[1], la Commissione
riferisce ogni due anni al Parlamento europeo e al Consiglio in merito ai
seguenti aspetti: a)
evoluzione del mercato interno nel settore dei
servizi ferroviari e b)
evoluzione del mercato interno nel settore dei servizi
da fornire alle imprese ferroviarie (allegato II della direttiva 2012/34/UE) c)
condizioni quadro d)
stato della rete ferroviaria dell'Unione e)
utilizzo dei diritti di accesso f)
ostacoli a servizi ferroviari più efficienti g)
limitazioni di infrastruttura h)
necessità di una normativa. A norma dell'articolo 15, paragrafo 3, della
direttiva 2012/34/UE, la Commissione deve controllare "l'uso delle reti"
e "l'evoluzione delle condizioni quadro nel settore ferroviario", in
particolare per quanto riguarda i seguenti aspetti: ·
imposizione dei diritti per l'utilizzo dell'infrastruttura ·
assegnazione della capacità ·
investimenti nell'infrastruttura ferroviaria ·
evoluzione dei prezzi ·
qualità dei servizi di trasporto ferroviario ·
servizi di trasporto ferroviario oggetto di
contratti di servizio pubblico ·
licenze ·
grado di apertura del mercato ·
armonizzazione tra gli Stati membri ·
sviluppo dell'occupazione e annesse condizioni
sociali. Rispetto alla direttiva precedente[2], la direttiva 2012/34/UE
ha ampliato il contenuto delle relazioni presentate periodicamente dalla
Commissione, in cui oggi rientrano l'evoluzione del mercato interno degli
impianti di servizio e condizioni quadro quali gli investimenti destinati alle
infrastrutture, l'evoluzione dei prezzi, la qualità dei servizi, i servizi
oggetto di obblighi di servizio pubblico, lo sviluppo dell'occupazione e le
annesse condizioni sociali, presentati per la prima volta nella relazione elaborata
nell'ambito del sistema di monitoraggio del mercato ferroviario (Rail Market
Monitoring Scheme, RMMS). I precedenti obblighi della Commissione in materia di
monitoraggio e presentazione di relazioni erano oggetto della direttiva 91/440/CEE,
modificata dalle direttive 2001/12/CE e 2004/51/CE e sono stati assolti ai
sensi del regolamento (CE) n. 91/2003 relativo alle statistiche dei trasporti
ferroviari. La presente relazione è la quarta sullo
sviluppo del mercato ferroviario ed è accompagnata da un documento di lavoro
dei servizi della Commissione SWD(2014) 186 in cui sono raccolti tutti gli
allegati contenenti la maggior parte dei dati su cui si basano le valutazioni.
Le relazioni precedenti sono state pubblicate nel 2007[3], 2009[4] e 2012[5] ed erano anch'esse
accompagnate da documenti di lavoro dei servizi della Commissione contenenti
gli allegati statistici. I dati per la presente relazione sono stati
raccolti principalmente presso gli Stati membri per mezzo di questionari ("questionari
RMMS" trasmessi nel 2011 e 2012) ed Eurostat, ma sono stati integrati con
dati raccolti presso altre fonti tra cui un sondaggio Eurobarometro (qualità
dei servizi), informazioni di pubblico dominio sulle tariffe ferroviarie,
relazioni finanziarie annuali, dati raccolti nell'ambito del quadro di
valutazione per gli aiuti di Stato o dati trasmessi da specifiche parti
interessate (tra cui UIC[6]
e UNIFE[7]).
La rilevazione dei dati in alcune delle aree inserite più di recente, ad
esempio il mercato interno dei servizi ferroviari, è ancora oggetto di
discussione nel contesto dello strumento di attuazione dell'RMMS; di
conseguenza, le informazioni presentate in tali aree sono ancora frammentarie. 1. Evoluzione del mercato interno nel settore dei servizi ferroviari 1.1. Gli obiettivi del libro bianco
sui trasporti del 2011 Il libro bianco sui
trasporti del 2011[8]
raccomanda che: ·
entro il 2030, il 30% dell'aumento del trasporto di
merci su strada su percorrenze superiori a 300 km sia trasferito verso il
trasporto ferroviario o per vie navigabili; ·
entro il 2050, il 50% del trasporto di merci su
strada su percorrenze superiori a 300 km sia trasferito verso il trasporto
ferroviario o per vie navigabili; ·
entro il 2050, la maggior parte del trasporto di
passeggeri sulle medie distanze avvenga per ferrovia. RIQUADRO 1: UNITÀ DI MISURA NEL TRASPORTO FERROVIARIO Il trasporto di passeggeri si misura prevalentemente
in passeggeri x km (passeggeri-km o p-km). Il treno-km indica invece la
distanza effettivamente percorsa dal treno. Un treno
Parigi-Bruxelles che trasporta 500 passeggeri su una distanza di 300 km genera 150 000 passeggeri-km
e 300 treni-km. Il trasporto di merci si misura in tonnellate
x km (tonnellate-km o t-km). 1.2. Il mercato del trasporto
ferroviario di passeggeri oggi In base a quanto emerso da un sondaggio Flash Eurobarometro
effettuato nel 2013[9]
intervistando oltre 28 000 persone di età superiore a 15 anni, solo il 12%
degli europei utilizza regolarmente il treno (per i treni suburbani, la
percentuale è del 14%): il 6% degli europei prende il treno almeno una volta
alla settimana e il 6% "diverse volte al mese"; al contrario,
il 32% non viaggia mai in treno, sebbene l'83% degli europei abiti a
non più di 30 minuti da una stazione ferroviaria[10] (cfr. grafico 14bis).
Grafico
1: frequenza d'uso delle ferrovie. Treni nazionali, regionali e internazionali,
2013 Fonte: Flash Eurobarometro 382a sulla soddisfazione
degli europei riguardo ai servizi ferroviari. Allegato 2 del documento di
lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. È interessante notare che, rispetto all'uso
dei treni convenzionali, l'uso delle ferrovie suburbane è più polarizzato tra
un gruppo di forti utilizzatori (14%) e il gruppo dei non utilizzatori (53%).
Il gruppo dei forti utilizzatori è composto perlopiù da cittadini giovani e
pendolari giovani[11],
mentre il gruppo dei non utilizzatori è composto prevalentemente da persone di
età superiore a 55 anni (di cui il 39% non ha mai utilizzato un treno
suburbano). Grafico
2: frequenza d'uso delle ferrovie, treni suburbani, 2013 Fonte: Flash Eurobarometro 382a sulla soddisfazione
degli europei riguardo ai servizi ferroviari. Allegato 2 del documento di
lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. I servizi ferroviari sono in larga misura
servizi nazionali: questi rappresentano infatti il 94% del totale dei
passeggeri-km nell'UE. I servizi internazionali rappresentano solo il 6% del
totale dei passeggeri-km, ma sono importanti in Lussemburgo (30%), Austria (15%),
Belgio (13%), Francia e Lettonia (entrambe 11%). Fonte: Eurostat. Fonte: questionari degli Stati membri, stime basate su
relazioni annuali, UIC e Steer Davies Gleave (Studio sul quarto pacchetto
ferroviario); i dati riferiti all'UE e al SEE (che comprende la Norvegia) sono
identici. Allegato 5a del documento di lavoro dei servizi della
Commissione SWD(2014) 186. In termini di segmenti di mercato, metà
dei viaggi ferroviari in Europa è assimilabile a servizi regionali e
suburbani, e l'altra metà è costituita da servizi a lunga
percorrenza/intercity o ad alta velocità (27% del totale di passeggeri-km
nel 2011[12]).
Differenze significative si registrano tra i diversi Stati membri: il Regno
Unito, ad esempio, è prevalentemente un mercato di pendolarismo, mentre la
Francia, grazie al TGV, è prevalentemente un mercato di servizi a lunga percorrenza. Fonte: questionari RMMS e stime (fonti: dataset UIC,
Amadeus, relazioni annuali CP, FS e RENFE, ipotesi contenute nel libro bianco
sui trasporti). Per Lituania, Lettonia ed Estonia non sono disponibili dati. I treni ad alta velocità sono utilizzati quasi
esclusivamente sul mercato dei servizi a lunga percorrenza in alcuni Stati
membri: nel 2011, in Francia e Spagna, rispettivamente il 58% e il 49% dei
passeggeri-km totali sono stati percorsi da treni ad alta velocità. Fonte: annuario
statistico EU transport in figures, Statistical pocketbook 2013, che riprende
dati UIC. Allegato 5b del documento di lavoro dei servizi della
Commissione SWD(2014) 186. In questo grafico, il trasporto ferroviario
ad alta velocità comprende tutto il traffico effettuato con rotabili ad alta
velocità (compresi i treni ad assetto variabile in grado di viaggiare a 200
km/h). Tali rotabili non richiedono necessariamente infrastrutture ad alta
velocità. RIQUADRO 2: SEGMENTI DEL MERCATO FERROVIARIO I servizi di
trasporto con treni ad alta velocità (ad es. TGV, ICE) e i servizi di trasporto
con treni convenzionali a lunga percorrenza (ad es. Intercity), che spesso (ma
non sempre) richiedono la prenotazione dei posti, sono in concorrenza
soprattutto con il trasporto aereo e, in misura limitata, con il trasporto
stradale effettuato con autovetture e pullman. I treni ad alta velocità
circolano (quasi sempre) su infrastrutture dedicate (dal 1990, i chilometri di
linee ad alta velocità sono sestuplicati, passando da 1 024 km a 6 872
km nel 2009[13])
e in genere si fermano solo in corrispondenza di grandi agglomerati urbani. I servizi di trasporto con treni a media
percorrenza/regionali (ad es. treni Inter-Regio) e con treni
suburbani/pendolari (ad es. RER, S-Bahn, Cercanias) sono in concorrenza
soprattutto con le autovetture e sono a posti liberi (senza prenotazione). I
servizi di trasporto con treni suburbani/pendolari sono spesso collegati alla
rete della metropolitana; sono svolti quasi esclusivamente con sovvenzioni e
contratti di servizio pubblico e prevedono fermate in un numero elevato di
stazioni. I servizi suburbani richiedono molto spesso frequenze elevate (ad es.
un treno ogni 5-15 minuti). 1.3. Evoluzione del mercato del
trasporto ferroviario di passeggeri Come si evince dal
grafico 6, la quota modale delle ferrovie è aumentata rispetto al 2003. Tuttavia, malgrado si sia registrato qualche
progresso, la quota dei viaggi effettuati in treno nell'UE rimane modesta
rispetto alla quota dei viaggi effettuati con altri mezzi di trasporto, come ad
esempio l'auto e l'aereo. La quota modale delle ferrovie nel 2011 è rimasta
stabile al 6,2% rispetto al 2010. Fonte: Eurostat. Allegato 3 del documento di
lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. I dati relativi al 2012 non sono ancora disponibili. Dal 1995, la crescita più consistente del
trasporto ferroviario rispetto agli altri modi di trasporto si è
registrata nel Regno Unito (+70%), in Svezia (+42%), Francia (+37%)
e Belgio (+26%). Il trasporto ferroviario si è invece ridotto di oltre il 60%
in Grecia, Polonia, Bulgaria, Romania, Estonia e Lituania (-90%). La quota
modale delle ferrovie nel trasporto passeggeri è aumentata del 16% rispetto al 1995
nell'UE-15 (non sono disponibili dati per l'UE-25), e del 3% rispetto al 2000 nell'UE-25.
Fonte: Eurostat. Come emerge dal grafico 8, i servizi
nazionali di trasporto ferroviario di passeggeri, che rappresentavano il 94%
del totale del traffico passeggeri nel 2011, sono cresciuti rispetto al 2010
soprattutto in Danimarca (+15%), Lituania (+12%), Lussemburgo e Regno Unito (+9%).
La crescita è stata vigorosa (6-8%) anche in Stati membri quali l'Austria, l'Italia[14] e la Repubblica ceca,
che hanno aperto il mercato alla concorrenza sulle linee nazionali a lunga percorrenza.
Dopo anni di flessione del traffico ferroviario, la Lituania e l'Italia sono
riuscite a invertire la tendenza e tornare a una situazione di crescita. Il
declino delle ferrovie in diversi Stati membri dell'Europa sud-orientale è
dovuto a ristrettezze di bilancio che si ripercuotono sulle compensazioni
previste per gli obblighi di servizio pubblico (-38% in Croazia e Grecia). Fonte: Eurostat, questionari RMMS compilati
dagli Stati membri. Il mercato europeo del trasporto ferroviario
nazionale di passeggeri si sta evolvendo in diversi Stati membri. Sulle linee a
lunga percorrenza Vienna-Salisburgo, Napoli-Roma-Milano/Venezia/Torino e
Praga-Ostrava si registra ormai la presenza di uno o più nuovi entranti
(imprese ferroviarie diverse da consociate). Sulla linea Roma-Milano, la quota
delle ferrovie rispetto al totale dei trasporti è salita dal 36% nel 2008 al 66%
nel 2012. Sulle linee indicate, le imprese ferroviarie incumbent hanno
fatto registrare un aumento del traffico (+10% nel caso dell'incumbent
italiano). I servizi ferroviari internazionali, che
rappresentavano il 6% del traffico ferroviario passeggeri nel 2012[15], hanno proseguito il loro andamento positivo (+25% nel periodo 2004‑2011)
crescendo circa del 2% nel 2011 e circa del 13% nel 2012. Tra il 2010 e
il 2012, la crescita più elevata del traffico ferroviario internazionale è
stata registrata in Finlandia (+42%), grazie soprattutto all'introduzione di
servizi ad alta velocità tra Helsinki e San Pietroburgo. La crescita è stata
molto sostenuta in diversi paesi dell'Europa centrale e orientale e anche in
Germania (+23%), Francia (+20%) e Italia (+13%), dove il nuovo operatore Thello
ha avviato servizi di collegamento notturno tra Parigi e Venezia. I servizi ad
alta velocità tra le due sponde del Canale della Manica hanno continuato a
crescere (+5% del traffico ferroviario internazionale nel Regno Unito). Fonte: Eurostat, questionari RMMS compilati dagli
Stati membri. Alcuni segnali
indicano però che su importanti mercati ferroviari internazionali quali il
Belgio e i Paesi Bassi il traffico internazionale di passeggeri è stazionario,
sebbene diverse imprese abbiano avviato le procedure amministrative per
effettuare servizi di collegamento ferroviario sugli assi
Londra/Parigi-Bruxelles-Colonia/Amsterdam o abbiano manifestato interesse a
farlo. Infine, la crisi che ha colpito alcuni Stati membri ha avuto
ripercussioni sui servizi di collegamento ferroviario internazionale. L'incumbent
greco TrainOSE ha cessato tutti i collegamenti internazionali, e i servizi di
trasporto ferroviario transfrontaliero di passeggeri hanno subito un crollo in
Irlanda (-78%), Croazia (-75%), Romania (-66%), Bulgaria (-50%), Spagna (-24%),
Portogallo (-13%) e Slovenia (-10%). Ciò potrebbe indicare che il servizio
pubblico sovvenzionato svolto con treni convenzionali a lunghissima percorrenza
non è competitivo rispetto ad altri modi di trasporto, in particolare rispetto
alle compagnie aeree low cost[16],
e in effetti la stessa situazione sembra essersi verificata in Italia all'inizio
degli anni 2000[17].
1.4. Il mercato del trasporto
ferroviario di merci oggi A differenza del trasporto ferroviario di
passeggeri, il trasporto ferroviario di merci ha
una connotazione di gran lunga più internazionale: nel 2011 circa il 47%
del totale di tonnellate-km nell'UE era costituito da traffico internazionale
(e all'interno di questo 47%, il 9% del totale di tonnellate-km era
rappresentato da traffico di transito). In Belgio, nei Paesi Bassi e negli
Stati baltici, più del 70% del trasporto ferroviario di merci è internazionale
(con origine in Germania e Russia); al contrario, nel Regno Unito solo il 2%
del trasporto ferroviario di merci è internazionale. In Germania, Francia e
Italia, che sono le altre tre economie principali dell'Unione europea, queste
percentuali raggiungono rispettivamente il 39%, 19% e 50%. Infine, in
Danimarca circa l'85% del traffico ferroviario merci è costituito da traffico
di transito. È importante sottolineare anche che la
Germania, con la sua infrastruttura ferroviaria, ha un ruolo centrale nel
trasporto ferroviario di merci: da sola rappresenta il
27% del totale delle tonnellate-km nell'UE e sopravanza nettamente persino il
secondo mercato ferroviario merci europeo, la Polonia (12%)[18]. La Germania è anche
al centro della rete ferroviaria dell'UE ed è lo Stato membro in cui si
concentra la percentuale di gran lunga più elevata dal traffico di transito (28%
delle tonnellate-km totali dei transiti), insieme all'Austria (13% delle
tonnellate-km dei transiti). 1.5. Evoluzione del mercato del trasporto
ferroviario di merci Dal 1995 la quota delle ferrovie nel trasporto
di merci è rimasta stabile rispetto a tutti gli altri modi di trasporto; è
stata del 10,2% nel 2010, dell'11% nel 2011 e del 10,9% nel 2012. Il
trasporto ferroviario di merci ha segnato il passo rispetto alla crescita
complessiva del trasporto di merci nell'UE: dal 1995 è cresciuto solo del 5% in
tonnellate-km, mentre la crescita complessiva riferita a tutti i modi di
trasporto è stata del 22%. Fonte: Eurostat. Allegato 3 del documento di lavoro
dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. Dal 1995, la quota
modale della ferrovie ha fatto registrare la crescita più elevata nel nord
Europa ed è invece diminuita nell'Europa meridionale ed orientale (con una
flessione più modesta negli Stati baltici). I tassi di crescita più elevati si
sono avuti nei Paesi Bassi (+76%), in Danimarca (+71%) e nel Regno Unito (+66%),
ma anche in Germania, che è il più grande mercato europeo del trasporto
ferroviario di merci. A fronte di una leggera crescita in Italia (+4%), il
trasporto ferroviario di merci è invece diminuito in Francia (-5%) e in
Spagna (‑54%). Fonte: Eurostat. Dal 2007, anno in cui i servizi ferroviari di
trasporto merci sono stati aperti alla concorrenza a livello UE, il traffico ha
continuato a crescere vigorosamente in Danimarca (+79%), Austria (+15%), Regno
Unito (+14%), ma anche in Romania, Irlanda, Portogallo e Lettonia. In Romania,
malgrado il prolungarsi della crisi economica rispetto ai paesi dell'Europa
settentrionale, il trasporto ferroviario di merci è aumentato dal 2007 grazie
all'elevata efficienza degli operatori ferroviari non affiliati che effettuano
il trasporto merci. Il trasporto ferroviario intermodale di
merci è in crescita, ma il trasporto a carro completo è in diminuzione. La quota del trasporto ferroviario intermodale di merci è salita dal 15%
al 18% tra il 2007 e il 2011, anche se la crescita ha riguardato
soprattutto Germania, Irlanda e Spagna. Il trasporto ferroviario intermodale è
stazionario in Francia e in Italia e rimane limitato (seppure in rapida
crescita) in Polonia e negli Stati Baltici[19].
Parallelamente, il trasporto a carro completo appare in flessione ovunque[20] (le serie di
dati Eurostat sono incomplete). In Germania è sceso dal 39% del totale delle tonnellate-km
nel 2004 a un ben più modesto 26% nel 2011. In Polonia, non è andato oltre il 17%
del totale di tonnellate-km nel 2010. Le tipologie di merci trasportate (cfr.
grafico) sono rimaste stabili e continuano ad essere costituite prevalentemente
da materie prime (derrate agricole, minerali) o da prodotti nelle prime fasi
della lavorazione industriale (metalli di base, prodotti chimici)[21]. Carbone, minerali,
prodotti petroliferi e prodotti chimici hanno rappresentato il 57% del totale
di tonnellate-km. Il trasporto di prodotti chimici è l'unico segmento cresciuto
in termini sia assoluti che relativi dal 2007 (+7%), ma è interessante notare
che questa crescita si è concentrata prevalentemente in Germania, Scandinavia e
negli Stati Baltici, e che il trasporto di prodotti chimici è invece diminuito
in Polonia e in Francia (-38%). Giova sottolineare a questo proposito l'importanza
di taluni trasporti in alcuni Stati membri: il trasporto ferroviario di carbone
in Polonia da solo è più importante del trasporto ferroviario complessivo di
merci di 20 Stati membri (considerati singolarmente). Fonte: Eurostat. Nella voce "Altro*"
sono compresi prodotti di vario genere (cfr. nota 21). Più della metà della flessione del traffico
nel periodo 2008-2012 è riconducibile all'evoluzione intervenuta in segmenti
specifici. In Germania, l'aumento del trasporto di
prodotti chimici e mezzi di trasporto non ha compensato le forti riduzioni del
trasporto ferroviario di derrate agricole, coke, legno e metalli di base. In
Francia, il calo ha riguardato principalmente il trasporto di prodotti chimici
(diversamente dalla Germania), metalli di base (come in Germania) e minerali
metallici; a fronte di tale riduzione, però, si è registrata una crescita nel
trasporto di merci raggruppate (incluse nel segmento "Altro").
Infine, più della metà della diminuzione registrata in Polonia, che per
dimensioni è il secondo mercato ferroviario per il trasporto merci nell'UE, è
legata a una riduzione del trasporto di carbone. Ci si dovrebbe anche chiedere se la
specializzazione del trasporto ferroviario di merci, che riguarda
prevalentemente le materie prime e i prodotti industriali di base, non renda l'andamento
del settore particolarmente vulnerabile ai cicli economici (evoluzione del
prezzo delle materie prime), alle politiche sull'energia (scelta di fonti di
energia specifiche) e alla gestione delle scorte (le scorte di materie prime
costano meno delle scorte di prodotti industriali finiti). Inoltre, per avere
successo, il trasporto ferroviario di merci dovrebbe orientarsi verso "nicchie"
a maggior valore aggiunto e accrescere le percorrenze medie. 2. Evoluzione del mercato interno
dei servizi da fornire alle imprese ferroviarie Le informazioni in questo campo sono ancora
frammentarie. La presente relazione esamina in particolare le strutture
proprietarie e gestionali e presenta informazioni sui problemi riguardanti l'accesso
agli impianti di servizio notificati ufficialmente. 2.1. Stazioni 2.1.1. Stazioni nell'Unione europea Nell'UE esistono circa 22 000 stazioni[22]; di queste, circa 250
sono "grandi stazioni" in cui transitano oltre 25 000
viaggiatori/giorno. L'importanza dei servizi suburbani, che trasportano un
numero molto più elevato di passeggeri, spiega il motivo per cui piccoli Stati
membri come i Paesi Bassi hanno più grandi stazioni della Spagna o dell'Italia
(anche in Lussemburgo esiste una grande stazione). Il numero di grandi stazioni
potrebbe dipendere anche dall'eventuale integrazione di alcune importanti reti
suburbane nella rete ferroviaria oggetto delle direttive sulle ferrovie[23]. Il decentramento
urbano potrebbe essere uno dei fattori che spiegano il motivo per cui la
Germania ha circa 112 grandi stazioni, contro le circa 45 e 38 rispettivamente
del Regno Unito e della Francia (dove la stazione di Paris-Nord è la più
trafficata in Europa). Fonte: questionari RMMS. Allegato 6 del documento di
lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. Anche la
densità delle stazioni sulla rete varia da uno Stato membro all'altro. In
media, la distanza tra due stazioni sulla rete ferroviaria non supera i 5
chilometri in Repubblica ceca, Slovacchia, Grecia e Austria; al contrario, in
Finlandia è in media di quasi 28 chilometri. Fonte: Eurostat, ultimi dati disponibili riguardo alla
lunghezza delle linee, EIM, CER, prospetti informativi della rete dei gestori
dell'infrastruttura, numero di stazioni per Stato membro indicato nei
questionari RMMS. Questo indicatore non implica che i treni si
fermino in tutte le stazioni, e non riflette nemmeno la distanza media dalla
stazione più vicina per i cittadini europei. L'ultimo Eurobarometro evidenzia
in effetti che gli Stati membri in cui la maggior parte della popolazione vive
a non più di 10 minuti dalla stazione più vicina non sono quelli con la più alta
densità di stazioni nella rete. Il Lussemburgo e la Danimarca sono i due Stati
membri in cui questa percentuale è più elevata, benché la distanza media tra
stazioni sia maggiore rispetto alla media UE-25. Al contrario, nella Repubblica
ceca e in Slovacchia la percentuale di popolazione che vive a non più di 10
minuti dalla stazione più vicina è simile alla media UE-25, sebbene questi due
Stati membri abbiano la distanza più bassa tra stazioni. Questo sembra indicare
che la distribuzione delle stazioni sul territorio non riflette la
distribuzione della popolazione. Grafico 14 bis: distanza oraria della popolazione dalla stazione più
vicina Fonte: Flash Eurobarometro 382a sulla
soddisfazione degli europei riguardo ai servizi ferroviari (interviste
telefoniche a 28 036 cittadini UE di età superiore a 15 anni). Allegato 7
del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. 2.1.2. Proprietà e gestione Sebbene per le stazioni si segnalino vari tipi
di assetti proprietari (cfr. tabella 1), nella maggior parte dei casi esiste
uno stretto collegamento tra le stazioni e l'incumbent; tale
collegamento può realizzarsi attraverso la capogruppo dell'incumbent
(come nel caso dell'Irlanda e della Polonia), oppure attraverso una sua
controllata (come in Germania), o ancora attraverso il gestore dell'infrastruttura
della capogruppo (come in Austria e in Italia). In molti casi, l'assetto
proprietario delle stazioni è complesso: ad esempio, in Francia, Paesi Bassi e
Belgio il gestore dell'infrastruttura è proprietario dei marciapiedi ma l'incumbent
ferroviario è proprietario del terminal, mentre in altri Stati membri le
stazioni sono di proprietà di gestori dell'infrastruttura indipendenti (ad es. Regno
Unito, Spagna) o dello Stato stesso (Portogallo, Lussemburgo, Slovacchia e
Bulgaria). Tabella 1: assetto proprietario delle stazioni in Europa Fonti: dati degli Stati membri per i questionari RMMS,
ricerche proprie per le informazioni mancanti
(sfondo grigio). Le strutture di gestione delle stazioni sono
di norma identiche alle strutture proprietarie; tuttavia, negli Stati membri in
cui le stazioni sono di proprietà dello Stato (Bulgaria, Slovacchia,
Portogallo, Ungheria e Lussemburgo), la gestione è affidata al gestore dell'infrastruttura[24]. In Francia, malgrado
la co-proprietà con il gestore francese dell'infrastruttura RFF, le stazioni
sono gestite esclusivamente dall'incumbent (SNCF Gares et Connexions).
Nel Regno Unito, Network Rail è proprietaria di e gestisce le 14 stazioni più
grandi; le altre stazioni sono di proprietà di Network Rail ma sono gestite
nell'ambito di un contratto di affitto dal principale operatore concessionario. In ogni caso, le stazioni sono ancora di
proprietà degli operatori ferroviari incumbent o gestite (almeno in
parte) dagli stessi in tutti gli Stati membri tranne la Bulgaria, il
Portogallo, la Slovacchia, la Spagna e il Regno Unito. 2.1.3. Accesso agli impianti di stazione
da parte delle imprese ferroviarie Le stazioni possono costituire un collo di
bottiglia, in particolare dove si registra una concentrazione di stazioni
importanti (ad esempio nel caso delle 8 mega-stazioni italiane o a Parigi).
NTV, l'impresa ferroviaria nuova entrante italiana che opera sulla linea ad
alta velocità Roma-Milano, è costretta a servirsi delle stazioni di Roma
Ostiense (anziché Roma Termini) e Milano Porta Garibaldi (anziché Milano
Centrale). L'uso di stazioni periferiche può peraltro essere una precisa scelta
aziendale: Ouigo, il servizio ferroviario low-cost tra Parigi e Lione,
prevede tariffe più convenienti per le partenze da Marne-la-Vallée
(Eurodisney), alle porte di Parigi. La proprietà e la gestione delle stazioni da
parte degli incumbent sono all'origine di situazioni di sospetto
conflitto di interessi o denunce in piena regola. NTV ha presentato al garante
della concorrenza italiano una denuncia nei confronti di Trenitalia, accusata
tra l'altro di abuso di posizione dominante anche in relazione alla gestione
della pubblicità nelle stazioni italiane. 2.1.4. Qualità dei servizi nelle
stazioni (compresa l'accessibilità per le persone a mobilità ridotta) In media, gli europei sono abbastanza
soddisfatti delle stazioni (le percentuali di soddisfazione sono leggermente
aumentate rispetto al 2011). Secondo il sondaggio Flash Eurobarometro condotto
nel 2013, il 51% degli europei esprime livelli di soddisfazione "elevati"
o "buoni" relativamente alle stazioni, e il 49% invece livelli "medi"
o "bassi". I livelli di soddisfazione più elevati relativamente alle
stazioni sono stati registrati nel Regno Unito (73%), in Irlanda (71%) e in
Lussemburgo (70%). Livelli di soddisfazione inferiori alla media si rilevano in
Germania (40%), Italia (34%) ed Europa centrale e sud-orientale. Grafico 15: indice di soddisfazione nei confronti delle stazioni
ferroviarie (2013) Fonte: Flash Eurobarometro 382a sulla soddisfazione
degli europei riguardo ai servizi ferroviari (interviste telefoniche a 28 036
cittadini UE di età superiore a 15 anni). Allegato 7 del documento di lavoro
dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. Secondo quanto evidenziato dallo stesso
sondaggio, il 68% degli europei è soddisfatto delle informazioni fornite sugli
orari dei treni e il 67% è soddisfatto della facilità di acquisto dei
biglietti. Gli europei danno un giudizio meno positivo circa la pulizia delle
stazioni (57% di soddisfazione) e l'accesso ai sistemi di gestione dei reclami
(37%). La soddisfazione riguardo alla pulizia delle stazioni raggiunge i
livelli più elevati in Lussemburgo, Austria (80%) e Regno Unito (79%), mentre
si situa a livelli inferiori alla media in Germania, Italia ed Europa centrale
e sud-orientale. Solo il 37% degli europei riferisce livelli di
soddisfazione "elevati" o "buoni" riguardo a tutti gli
aspetti dell'accessibilità per le persone a mobilità ridotta. La soddisfazione
raggiunge i livelli più elevati in Regno Unito (61%), Irlanda (56%) e Francia (52%),
mentre si situa a livelli inferiori alla media in Germania, Italia ed Europa
centrale e sud-orientale. Grafico
16: indice di soddisfazione riguardo all'accessibilità delle stazioni (2013) Fonte: Flash
Eurobarometro 382a sulla soddisfazione degli europei riguardo ai servizi
ferroviari (interviste telefoniche a 28 036 cittadini UE di età superiore
a 15 anni). Allegato 7 del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. Più in particolare, la maggior parte dei
cittadini UE esprime un giudizio positivo circa l'accessibilità delle
biglietterie tradizionali e delle biglietterie self-service (51%), ma dà
una valutazione meno positiva riguardo all'accessibilità dei marciapiedi (46%)
e delle carrozze (42%), e ancora meno positiva riguardo alle informazioni
sull'accessibilità fornite prima del viaggio (39%) o all'assistenza alle
persone a mobilità ridotta (37%). I livelli di insoddisfazione sono molto elevati
nel caso dei cittadini direttamente interessati (40% di insoddisfazione per l'accessibilità
dei marciapiedi e 42% per l'accessibilità delle carrozze). Le questioni relative all'accessibilità sono
essenziali per migliorare la quota modale delle ferrovie, in particolare se si
considera l'età crescente della popolazione europea. Il 34% dei cittadini
europei che non viaggiano mai in treno ha indicato almeno un aspetto legato all'accessibilità
tra i motivi del mancato utilizzo delle ferrovie. A quanto risulta, circa il
19% della popolazione UE non utilizza le ferrovie a causa di problemi di
accessibilità. 2.2. Terminal merci, stazioni di
smistamento e strutture di deposito Nel complesso, i terminal
merci, le stazioni di smistamento e i fasci di deposito sembrano essere per la
maggior parte di proprietà delle società capogruppo degli incumbent e
gestite dalle stesse (in particolare nei mercati in cui il trasporto
ferroviario di merci è molto sviluppato, come in Germania, Austria, Polonia,
Lituania, Lettonia); fanno eccezione il Regno Unito e i Paesi Bassi, dove tali
strutture sono prevalentemente di proprietà del gestore dell'infrastruttura
indipendente. In Portogallo, Bulgaria, Lussemburgo e Slovacchia, le strutture
sono di proprietà dello Stato ma sono gestite dal gestore dell'infrastruttura.
La Germania sembra rappresentare la maggior parte dei terminal merci segnalati[25]. Tabella 2: struttura
della proprietà dei terminal merci, delle stazioni di smistamento e dei fasci
di deposito in Europa Fonti: dati degli Stati membri per i questionari RMMS,
ricerche proprie per le informazioni mancanti
(sfondo grigio). 2.3. Impianti di manutenzione Nella maggior parte degli Stati membri, i
gruppi ferroviari incumbent restano proprietari degli impianti di
manutenzione; fanno eccezione Romania, Regno Unito e Paesi Bassi. Tabella 3: struttura della proprietà degli
impianti di manutenzione in Europa Fonti: dati degli
Stati membri per i questionari RMMS, ricerche proprie per le informazioni
mancanti
(sfondo grigio). 2.4. Altri impianti: impianti di
accesso ai porti, di soccorso e di rifornimento Per gli altri impianti, il controllo delle
imprese ferroviarie incumbent sembra minore e la presenza delle imprese
private è molto più consistente. Tuttavia, in Germania, Irlanda, Lettonia e
Lituania questi impianti sono prevalentemente controllati dall'incumbent
ferroviario. Tabella 4: struttura della proprietà degli
impianti di accesso ai porti, di soccorso e di rifornimento in Europa Fonti: dati degli
Stati membri per i questionari RMMS, ricerche proprie per le informazioni
mancanti
(sfondo grigio). 3. Condizioni quadro 3.1. Imposizione di diritti per l'utilizzo
dell'infrastruttura In base a quanto emerge dalla contabilità
finanziaria[26],
nel 2012 i "principali" gestori dell'infrastruttura (cfr. sezione 3.2)
hanno riscosso dalle imprese ferroviarie[27] un importo
stimato pari a 15,7 miliardi EUR sotto forma di canoni d'uso dell'infrastruttura
(+3% rispetto al 2011). I canoni d'uso dell'infrastruttura avrebbero
rappresentato il 41% delle entrate dei "principali" gestori dell'infrastruttura,
mentre i finanziamenti pubblici sarebbero stati pari al 48% (cfr. sezione 3.2).
RIQUADRO 3: CANONI D'USO DELL'INFRASTRUTTURA E SEGMENTI DEL MERCATO
FERROVIARIO Per poter utilizzare l'infrastruttura ferroviaria, le imprese
ferroviarie versano ai gestori dell'infrastruttura un "canone d'uso dell'infrastruttura".
Tale canone incide in misura diversa sui servizi ferroviari di trasporto merci,
intercity e suburbano. Il trasporto merci è per opinione generale il più
sensibile alle variazioni dei canoni di accesso all'infrastruttura. I canoni di
accesso pesano anche sulla struttura dei costi dei servizi intercity, ma
incidono solo in misura limitata sulle tariffe finali. Infine, relativamente ai
servizi oggetto di obblighi di servizio pubblico (in cui le tariffe ferroviarie
sono in genere comunque regolamentate), il livello dei canoni di accesso all'infrastruttura
è incorporato nell'architettura finanziaria del sistema ferroviario. 3.1.1. Canoni d'uso dell'infrastruttura
per i servizi di trasporto merci Come si evince dal grafico seguente, per un
treno merci da 1 000 tonnellate il canone da corrispondere nel 2014
per l'accesso all'infrastruttura è compreso in media tra 1,60 EUR/treno-km
e 3,40 EUR/treno-km, tranne che negli Stati baltici e in Irlanda. Negli Stati
baltici, i gestori dell'infrastruttura attirano un traffico d'entroterra
significativo dalla Russia, che opera su distanze molto lunghe e ha una massa
media di treni più elevata. Le reti alla periferia dell'Europa tendono ad
applicare canoni molto bassi o al contrario, nel caso dell'Irlanda, molto
elevati; lo stesso vale per le reti più piccole, dove i problemi legati all'attraversamento
delle frontiere fanno sì che i treni merci non possano pagare diritti elevati. Fonte: questionari RMMS. Nessun dato
disponibile per la Norvegia; *= per la Francia e l'Italia, i dati si
riferiscono al 2013 perché tali Stati membri non hanno fornito dati per il 2014.
Allegato 8 del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. Sebbene il trasporto ferroviario di merci
abbia notoriamente difficoltà a sopportare maggiorazioni tariffarie, a causa
dei margini ridotti, i treni merci risultano pagare canoni di accesso all'infrastruttura
più elevati rispetto ai treni passeggeri: considerando tutti gli Stati membri,
la mediana dei canoni di accesso all'infrastruttura per le merci è
più elevata del livello registrato per i servizi intercity e suburbani[28], anche quando
dal calcolo si escludono l'Irlanda e gli Stati baltici[29]. Infine, è
interessante notare che sulle reti completamente separate i canoni d'uso dell'infrastruttura
sono in genere più bassi[30].
I canoni di accesso all'infrastruttura
segnalati per il trasporto merci nel 2014 sono diminuiti in Bulgaria (-36%),
Repubblica ceca (-7%) e nei Paesi Bassi (-1%) e sono rimasti stabili (il che
equivale di fatto a una riduzione) in otto Stati membri[31]; al contrario, sono
aumentati notevolmente in Polonia (+13%) e in Svezia (+6,8%). Fatta eccezione
per le reti della Polonia e degli Stati baltici, si conferma un certo
livellamento dei canoni nei diversi Stati membri. In alcuni casi, gli aumenti hanno riguardato
in modo specifico taluni segmenti: in Germania, a fronte di un aumento della congestione,
i canoni di accesso alle linee affluenti per i treni merci con velocità
compresa tra 50 e 100 km/h sono aumentati del 12%, sebbene per il trasporto
merci l'aumento dei canoni medi di accesso all'infrastruttura risulti limitato
al 2% (e quindi allineato all'inflazione) tra il 2013 e il 2014. Confrontando l'evoluzione dei canoni medi di
accesso all'infrastruttura in Europa[32],
il livello medio per il trasporto merci risulta in costante diminuzione nel
corso degli ultimi anni (‑28% tra il 2008 e il 2014); inoltre, dato
ancora più interessante, la deviazione standard, vale a dire la dispersione dei
valori intorno alla media, è scesa da 2,26 ad appena 1. I canoni nazionali di
accesso all'infrastruttura, seppure ancora diversi, tendono quindi a convergere
verso la media europea, con un progressivo allineamento che risulta utile per
lo sviluppo di uno spazio unico ferroviario europeo per il trasporto merci
caratterizzato da tariffe non solo inferiori ma anche standardizzate. Grafico
17 bis: convergenza dei canoni di accesso all'infrastruttura per il
trasporto merci 3.1.2. Canoni d'uso dell'infrastruttura
per i servizi intercity Come si evince dal grafico
seguente, i canoni medi di accesso all'infrastruttura nel 2014 variano
notevolmente anche per i treni intercity da 500 tonnellate: far circolare un
treno intercity in Germania o in Francia (e in Belgio) costa in media il doppio
che in Italia o Spagna (che hanno anch'esse reti ad alta velocità) e cinque
volte di più che nel Regno Unito, in Repubblica ceca o in Svezia. Le reti con
linee ad alta velocità (BE, DE, FR, AT, IT, ES) si concentrano all'estremità "costosa"
della scala, insieme alle reti degli Stati baltici e dell'Irlanda. Fonte: questionari
RMMS; *= per la Francia e l'Italia, i dati si riferiscono al 2013 perché tali
Stati membri non hanno fornito dati per il 2014.**= per la Spagna, canoni medi
di accesso all'infrastruttura per treni ad alta velocità che circolano sulla
rete con velocità limitata a 260 km/h. Nessun dato disponibile per la Norvegia.
Allegato 8 del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. I canoni di accesso all'infrastruttura
comunicati per il 2014 per i treni intercity sono aumentati in diversi Stati
membri, in particolare in Polonia (+43%), Austria (+23%), Spagna (+14%) e
Svezia (+8,4%, sia pure da un livello di partenza molto basso). In Austria, l'aumento
del 23% è legato a un'addizionale per l'alta velocità, rigettata dall'autorità
di regolamentazione austriaca il 27 settembre 2013 in seguito alla denuncia
presentata dal nuovo entrante Westbahn, ma per la quale ÖBB Infrastruktur ha
presentato ricorso dinanzi all'Alta corte amministrativa austriaca. Infine, esaminando l'evoluzione
dei canoni di accesso all'infrastruttura per i treni intercity, si rileva che
tali canoni sono rimasti stabili ma la loro dispersione è aumentata. 3.1.3. Canoni d'uso dell'infrastruttura
per i servizi suburbani Come risulta evidente
esaminando il grafico che segue, i canoni medi di accesso all'infrastruttura
nel 2014 per un treno suburbano da 140 tonnellate mostrano una distribuzione
asimmetrica. In Francia, i canoni di accesso all'infrastruttura per i servizi
suburbani riferiti al 2013 superano i 10 EUR/treno-km, mentre in 20 Stati
membri sono inferiori a 2 EUR/treno-km. Anche in Germania i canoni di accesso
all'infrastruttura per i servizi suburbani sono molto superiori a quelli
applicati nella maggior parte degli Stati membri (e ciò nonostante i canoni in
Francia sono il doppio rispetto a quelli in Germania). Questa situazione
riflette la struttura del finanziamento delle ferrovie in Francia (dove le
regioni pagano canoni di accesso all'infrastruttura per i treni regionali che
svolgono servizi oggetto di obblighi di servizio pubblico – OSP – direttamente
al gestore dell'infrastruttura, che a sua volta paga la principale impresa
ferroviaria SNCF affinché effettui la manutenzione sull'infrastruttura), e in
Germania (dove le autorità regionali erogano sovvenzioni nell'ambito dei
servizi oggetto di OSP che includono il pagamento dei canoni di accesso all'infrastruttura).
I paesi in cui si registrano i canoni di accesso all'infrastruttura più bassi
per i servizi suburbani sono il Regno Unito e la Finlandia. Fonte: questionari
RMMS. Nessun dato disponibile per la Norvegia; *= per la Francia e l'Italia, i
dati si riferiscono al 2013 perché tali Stati membri non hanno fornito dati per
il 2014. Allegato 8 del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. I canoni di accesso all'infrastruttura per i
servizi suburbani sembrano essersi mantenuti stabili (con un lieve decremento),
ma la loro dispersione è aumentata. 3.1.4. Canoni d'uso dell'infrastruttura:
graduatoria generale Nel complesso, i canoni di accesso all'infrastruttura
fanno registrare i livelli minimi in Danimarca e Slovenia e i livelli massimi
in Germania (la rete più trafficata in Europa) e in Lituania, Lettonia ed
Estonia, che hanno reti ferroviarie isolate dalle regioni centrali dell'Europa[33]. Per riflettere meglio
la struttura del mercato, in futuro potrebbe essere utile e necessario affinare
ulteriormente questa analisi e distinguere tra servizi intercity regionali e
servizi ad alta velocità (anziché accorpare tutti i dati in un'unica categoria riferita
ai treni intercity). Infine, il fatto che alcuni Stati membri occupino una
buona posizione in graduatoria per il livello contenuto dei canoni di accesso
all'infrastruttura deve essere considerato con la dovuta cautela: a norma della
direttiva 2012/34/UE, gli Stati membri sono tenuti a finanziare in modo
adeguato le rispettive infrastrutture (e il livello contenuto dei canoni di
accesso spiega il motivo per cui il Regno Unito concede sovvenzioni cospicue
per gli investimenti). Grafico
20: canoni di accesso all'infrastruttura più bassi, graduatoria per i tre
segmenti Fonte: questionari
RMMS. Nessun dato disponibile per la Norvegia; *= per la Francia e l'Italia, i
dati si riferiscono al 2013 perché tali Stati membri non hanno fornito dati per
il 2014. **= per la Spagna, canoni medi di accesso all'infrastruttura per treni
ad alta velocità che circolano sulla rete con velocità limitata a 260 km/h. L'imposizione di canoni per l'accesso all'infrastruttura
sembra risentire essenzialmente di tre problemi: -
reti di transito importanti situate al centro del
sistema ferroviario europeo o utilizzate per il traffico con l'entroterra
applicano canoni più elevati rispetto alle reti più piccole e periferiche.
Questa situazione si registra sia per il trasporto merci, sia per il trasporto
passeggeri, e frena l'integrazione dei sistemi ferroviari nazionali, aggravando
le condizioni del traffico transfrontaliero a causa dei conseguenti alti costi
di interoperabilità; -
nei paesi orientali dell'Unione i canoni di accesso
all'infrastruttura rimangono più elevati per il trasporto merci che per il
trasporto passeggeri (servizi suburbani); dal punto di vista economico, questo
potrebbe indicare che la compensazione riconosciuta i servizi erogati nell'ambito
degli obblighi di servizio pubblico è insufficiente e che i gestori dell'infrastruttura
recuperano le perdite sostenute applicando canoni più elevati per i servizi di
trasporto merci. Ciò potrebbe portare a una perdita di competitività del trasporto
ferroviario di merci rispetto al trasporto stradale e impedire alle imprese
ferroviarie di ricavare gli introiti necessari per il rinnovo del parco
materiale rimorchiato. Infine, le richieste di informazioni
riguardanti i diritti corrisposti per le stazioni e gli impianti, la corrente
di trazione e il combustibile diesel non hanno dato risultati proficui, in
quanto l'acquisizione dei dati da parte degli Stati membri è stata piuttosto
frammentaria. Per i treni con percorrenze brevi e numerose fermate in stazione,
i canoni per le stazioni e i terminal rappresenterebbero una parte
significativa dei canoni totali di utilizzo dell'infrastruttura; in alcuni
Stati membri essi costituiscono più della metà dei canoni totali d'uso dell'infrastruttura.
I segmenti di mercato che richiedono un uso intensivo degli impianti, ad
esempio il trasporto regionale di passeggeri ad accesso libero e il trasporto a
carro completo, sono quelli in cui la concorrenza è meno forte. 3.2. Assegnazione della capacità RIQUADRO 4:
ASSEGNAZIONE DELLA CAPACITÀ L'assegnazione alle imprese ferroviarie dei diritti di
accesso alle tracce orarie da parte dei gestori dell'infrastruttura viene
effettuata ogni anno sulla base delle richieste presentate dalle imprese
ferroviarie. Ai gestori dell'infrastruttura vengono anche trasmesse richieste
di tracce orarie ad hoc, in particolare da parte delle imprese di
trasporto ferroviario di merci che non possono prevedere i loro servizi con un
anno di anticipo. Le richieste di tracce orarie possono essere rigettate in
caso di saturazione. La produttività dei binari ferroviari varia
nei diversi Stati membri: a un estremo ci sono le reti dense dei Paesi Bassi e
del Regno Unito, sottoposte a una forte pressione da parte dei servizi
pendolari, seguite dalle reti di Germania, Austria e Belgio; all'altro estremo
si trovano le reti ferroviarie relativamente sottoutilizzate degli Stati baltici
e dell'Europa sud-orientale. I treni-km per km di binario[34] sono quattro volte più
elevati nel Paesi Bassi che in Bulgaria, Romania ed Estonia. Fonte: Eurostat, UIC, RMMS (Bulgaria). Allegato 9 del documento di lavoro dei servizi
della commissione SWD(2014)
186. RIQUADRO 5: SATURAZIONE DELL'INFRASTRUTTURA FERROVIARIA I servizi erogati
nell'ambito di OSP in genere hanno tracce orarie pre-riservate, in quanto
richiedono frequenze molto elevate per tutta la giornata (in particolare i
treni suburbani). I treni ad alta velocità circolano (quasi sempre) su
infrastrutture dedicate e in genere si fermano solo in corrispondenza di grandi
agglomerati urbani. I treni merci operano in molti casi con tracce orarie
assegnate ad hoc. Per ogni linea
ferroviaria, vi è un livello massimo teorico di treni (capacità massima). La
differenza tra la capacità reale e la capacità teorica dipende da una serie di
condizioni limitanti, tra cui gli interventi di manutenzione, i piani delle
fermate, i movimenti incompatibili ai raccordi (treni agli scambi), l'eterogeneità
dei rotabili e vincoli esterni all'itinerario. Anche la configurazione delle
reti ferroviarie ha un ruolo importante: è più facile deviare la circolazione
dei treni nelle reti a maglia (ad es. quella tedesca) che nelle reti a stella
(ad es. quella francese e quella spagnola) Le reti ferroviarie europee sono utilizzate
prevalentemente dai treni passeggeri (78% del totale di treni-km), anche se vi
sono differenze nelle tipologie di servizi tra i diversi Stati membri. I treni
che circolano sulle reti molto trafficate del Regno Unito e dei Paesi Bassi, ma
anche in Irlanda e in Lussemburgo, sono principalmente treni passeggeri;
viceversa, i treni che circolano sulle reti poco utilizzate degli Stati baltici
sono soprattutto treni merci. Fonte: Eurostat,
DB, ISTAT, INSEE – situazione nel 2011; dalla media UE sono escluse DK, HU e
GR, per le quali non è stato possibile reperire dati. In base alle risposte al questionario RMMS,
solo cinque Stati membri dell'UE (Germania, Danimarca, Paesi Bassi, Romania e
Regno Unito) e la Norvegia hanno dichiarato "saturata" una parte
della loro infrastruttura. In totale, 1 324 km di linee[35] (0,6% del totale delle
linee UE) sono stati dichiarati saturati; in termini assoluti, i maggiori colli
di bottiglia sembrano situati in Germania (399 km), ma strozzature importanti
sono presenti anche in Danimarca e Romania. La maggior parte degli Stati membri ha deciso
di assegnare priorità ai servizi che comportano OSP (cfr. tabella 5), ai
servizi che hanno un valore diretto per la società e ai servizi ad alta
frequenza, che in molti casi coprono di fatto la maggior parte dei servizi
pendolari. La normativa UE sull'accesso al mercato consente l'assegnazione di
priorità nell'attribuzione delle tracce orarie a favore di servizi che hanno
valore per la società, di servizi in regime di OSP e di servizi internazionali
di trasporto merci. Nell'RMMS, la Francia non ha indicato di aver proceduto all'assegnazione
di priorità ai servizi ferroviari; viceversa, nei Paesi Bassi, nel Regno Unito,
in Lussemburgo e in Irlanda l'assegnazione di priorità riguarda più dell'85%
del totale dei treni-km (cfr. grafico 23). Tabella 5: tipi di priorità nell'assegnazione
delle tracce orarie Fonte: questionari RMMS. Fonte: questionari RMMS. Infine, un primo tentativo di tracciare un
bilancio delle richieste di tracce orarie rigettate indica che il maggior
numero di richieste rigettate si registra in Francia (4,1%) e in Polonia (1,3%).
In Francia, dove non sono ancora state definite le priorità per i servizi, la
maggior parte delle richieste rigettate ha riguardato i servizi locali e
regionali (2,3% del totale delle richieste di tracce orarie per servizi locali
e regionali, pari al 42% del totale delle richieste rigettate), ma il segmento
più colpito è stato quello del trasporto merci, sia nazionale che
internazionale (rispettivamente 18% e 13% di tracce orarie rigettate).
Richieste rigettate sono state segnalate anche in Germania, Paesi Bassi,
Norvegia e Ungheria (in tutti e quattro i paesi, sono state comunque inferiori
allo 0,1%). 3.3. Investimenti nell'infrastruttura
ferroviaria Il totale segnalato dei contributi statali ai
gestori dell'infrastruttura varia in funzione delle diverse fonti in base
alle quali tale dato può essere stimato (contabilità finanziaria dei gestori
dell'infrastruttura, quadro di valutazione per gli aiuti di Stato e
questionario RMMS sulla compensazione dei contratti pluriennali) e a causa
delle lacune esistenti nelle serie di dati, ma rimane complessivamente intorno
a 18-21 miliardi EUR (dati riferiti al 2012). Tutti gli Stati membri tranne sette (AT, CZ, EE, FI, GR, LV e PL) hanno concluso contratti pluriennali
con i rispettivi gestori dell'infrastruttura. Tali contratti coprono l'equivalente
del 73% dell'infrastruttura ferroviaria complessiva dell'UE e hanno una durata
media di cinque anni (in Spagna la durata è due anni, mentre in Lussemburgo il
periodo di validità dei contratti pluriennali arriva fino al 2024). Gli
indicatori di prestazioni utilizzati sono numerosi e diversi. È interessante
notare che diversi Stati membri nell'Europa centrale e sud-orientale utilizzano
la "velocità dei treni" come indicatore di prestazioni, mentre molte
reti saturate (Paesi Bassi, Germania e Belgio) utilizzano la puntualità o i
ritardi. Come illustrato nell'allegato 10b del documento
di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186 che accompagna la
presente relazione, gli investimenti effettuati nel 2012 sono stati poco meno
di 29 miliardi EUR per la rete convenzionale (circa il 7% in più
rispetto al 2011) e circa 34,5 miliardi EUR per la rete ferroviaria
nel suo complesso (compresa la rete ad alta velocità). Per quanto riguarda la
rete convenzionale, le quote rappresentate da manutenzione (29%), migliorìe
(36%) e rinnovo (35%) sono molto simili nel 2012 (nel 2011, invece,
la quota rappresentata dal rinnovo raggiungeva il 39%). RIQUADRO 6:
MANUTENZIONE, MIGLIORIE E RINNOVO Esistono varie
definizioni di "manutenzione", "migliorìe" e "rinnovo",
ma in generale per "migliorìe" si intendono l'ampliamento e l'ammodernamento
dell'infrastruttura ad esempio attraverso nuove tecnologie (quali ERTMS,
sostituzione dei passaggi a livello con sottopassaggi e ponti stradali), per "rinnovo"
si intende la sostituzione di elementi al fine di riportare l'infrastruttura
alle condizioni in cui era da nuova (ad esempio sostituzione di traverse,
pietrisco della massicciata o binari, ristrutturazione di un ponte), mentre per
"manutenzione" si intendono interventi che garantiscono il funzionamento
e prolungano la durata degli elementi esistenti (ad esempio molatura,
rincalzatura, taglio e potatura di alberi e cespugli lungo i binari). Infine, nel periodo 2007-2013 sono stati
finanziati con fondi UE, nell'ambito della TEN-T e dei fondi strutturali e di
coesione, progetti ferroviari per circa 22 miliardi EUR, con un importo
annuo di circa 3 miliardi EUR, che corrisponde approssimativamente al 2%
del bilancio annuale UE. Il finanziamento UE per l'infrastruttura
ferroviaria nell'ambito del programma quadro TEN-T 2007-2013 assegnato
entro la fine del 2013 è stato complessivamente pari a circa 4,4 milioni
EUR per le ferrovie (compreso l'ERTMS), che corrispondono al 65% del
totale dei fondi TEN-T assegnati entro la fine del 2013. Otto Stati membri
(IT, FR, DE, AT, ES, SE, BE e DK) hanno assorbito l'87% dei finanziamenti
totali TEN-T per il periodo 2007‑2013; gli altri 19 hanno
beneficiato di 587 milioni EUR (ciascuno di essi ha assorbito meno di 110
milioni EUR). Grafico 24a: finanziamenti TEN-T stanziati
per le ferrovie entro la fine del 2013, suddivisi per Stato membro Fonte: Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti
(INEA) – *Stati membri con meno di 100 milioni EUR di finanziamenti TEN-T
(considerati singolarmente; a questi Stati membri sono stati assegnati in
totale 587 milioni EUR di finanziamenti). Tra il 2007
e il 2012, il finanziamento dei progetti ferroviari è stato effettuato per la
maggior parte attraverso i fondi strutturali e di coesione (17 miliardi EUR). I
principali beneficiari sono stati Italia, Polonia, Spagna, Repubblica ceca e
Ungheria (tutti nell'ordine di 2 miliardi o più di EUR). Fonte: Commissione europea, 2011, DG REGIO. Di
conseguenza, per il periodo 2007-2012, i progetti ferroviari selezionati per l'assegnazione
di finanziamenti UE si sono concentrati in Italia, Spagna, Polonia e Repubblica
ceca. Stati membri quali la Danimarca, la Svezia e il Regno Unito sono rimasti
ai margini del flusso di finanziamenti. Grafico
24c: finanziamenti UE destinati a specifici progetti ferroviari ed ERTMS,
2007-2012 (milioni di EUR) Fonte: Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti
(INEA), Commissione europea, DG REGIO 3.4. Evoluzione dei prezzi In base all'indice dei prezzi al consumo
armonizzato (IPCA), che comprende anche i trasporti urbani, nel 2012 i prezzi
nominali dei servizi ferroviari sono aumentati del 4% rispetto al 2011.
Aumenti rilevanti si sono registrati nell'Europa centrale e sud-orientale (in
Slovacchia, il rincaro ha raggiunto il 35%). In Svezia, al contrario, i prezzi
sono scesi dell'1%. Fonte:
Eurostat. Tali variazioni rispecchiano un'analoga tendenza. Dal 2005, anno di
riferimento dell'IPCA, i prezzi ferroviari sono aumentati di oltre il 50% nella
maggior parte dell'Europa meridionale e centro-orientale. Nel Regno Unito e in
Italia, l'aumento nominale è stato superiore al 40%[36]; al contrario, in
Svezia è stato solo del 3,7%. Fonte: Eurostat. In ogni caso, dal 2005 le tariffe ferroviarie
sono aumentate in misura minore rispetto agli altri modi di trasporto: nell'UE-27,
sono aumentate di 0,15 punti percentuali in meno rispetto ai prezzi dei
trasporti nel loro complesso. Questa tendenza è particolarmente evidente per la
Svezia e il Regno Unito, dove i prezzi dei trasporti sono aumentati di 17 e 15
punti percentuali in più rispetto ai prezzi ferroviari; viceversa, nell'Europa
meridionale e centro-orientale i prezzi ferroviari hanno avuto rincari elevati
che sono risultati superiori all'aumento dei prezzi degli altri modi di
trasporto. In Germania, gli aumenti dei prezzi ferroviari sono stati allineati
agli aumenti dei prezzi dei trasporti in generale. Fonte: Eurostat. Le tariffe ferroviarie sono aumentate in misura
analoga ai prezzi legati al funzionamento dei mezzi di trasporto; è
interessante notare, però, che dal 2005 il prezzo dei carburanti è aumentato di
12 punti percentuali in più rispetto alle tariffe ferroviarie. Tuttavia, in
Portogallo e in vari Stati membri dell'Europa centrale e sud-orientale le
tariffe ferroviarie sono aumentate più dei prezzi dei carburanti (con punte
estreme di 50 punti percentuali come in Lettonia). Nella maggior parte dei "vecchi"
Stati membri (e in Polonia), le tariffe ferroviarie sono aumentate meno
rispetto al prezzo dei carburanti. In Belgio e in Svezia, il prezzo dei
carburanti è aumentato di oltre 30 punti percentuali in più rispetto alle
tariffe ferroviarie. Fonte: Eurostat. Al di là di questa panoramica macroeconomica,
è necessario ricordare che la variazione delle tariffe dipende fortemente dalla
struttura del finanziamento del mercato ferroviario. I servizi prestati in
regime di obbligo di servizio pubblico in genere hanno prezzi regolamentati,
mentre i servizi commerciali hanno prezzi non regolamentati. In alcuni Stati
membri, gli obblighi di servizio pubblico si applicano a tutto il territorio
(cfr. più avanti), ma nel Regno Unito, che rientra in questa categoria, i
prezzi regolamentati dagli OSP coesistono con prezzi non regolamentati. Nei
Paesi Bassi, l'incumbent NS sembra libero di fissare le proprie tariffe.
Infine, è importante sottolineare che la maggior parte dei servizi a lunga
percorrenza e internazionali è costituita da servizi commerciali (cfr. più
avanti). Le tariffe ferroviarie in alcune linee
commerciali possono variare notevolmente in termini relativi nei vari Stati
membri dell'UE; giova inoltre sottolineare che, dal punto di vista dei
consumatori, i biglietti di andata e ritorno in giornata rimangono costosi,
anche se in alcuni casi le "tessere fedeltà" offrono tariffe
dimezzate[37]
(cfr. più avanti). In base a quanto evidenziato in un'indagine sui prezzi
effettuata nel febbraio 2013 dai servizi della Commissione[38], i biglietti di andata
e ritorno in giornata in business class per le tratte Parigi-Londra,
Madrid-Barcellona, Colonia-Monaco costano circa 400 EUR. Analogamente, un
viaggio nel fine settimana tra Parigi e Londra prenotato con due settimane di
anticipo può ancora costare 260 EUR, mentre un viaggio con partenza immediata
tra Madrid e Barcellona può costare 173 EUR. Le tariffe delle società
ferroviarie sulle linee commerciali sono influenzate anche dalla concorrenza
esercitata dagli altri modi di trasporto (aereo e stradale). A quanto, risulta,
in alcune linee come la Londra-Parigi la grande maggioranza dei viaggi è
prenotata a prezzi ribassati tra sei settimane e 4 mesi in anticipo; non è
chiaro, però, se è la domanda che influenza i tempi di prenotazione o se invece
è la struttura tariffaria che influenza la domanda. Infine, secondo le autorità
tedesche, le tariffe complessive in Germania varierebbero fra 0,18 e 0,66
EUR/km; l'ampiezza della forbice è dovuta in particolare agli effetti delle "carte
fedeltà". Nel febbraio 2013, la tariffa media di andata
e ritorno in giornata in business class variava tra 0,13 EUR/km
sulla linea Praga-Ostrava (dove operano tre società in concorrenza tra loro) e 1,81 EUR/km
sulla linea Parigi-Londra. Le tariffe "tempo libero"[39] avevano un andamento
analogo e variavano tra 0,09 EUR/km sulla linea Praga-Ostrava e 0,86 EUR/km
sulla linea Parigi-Londra. È interessante notare che Ouigo (il servizio low-cost
di SNCF che opera su Marne-la-Vallée, alle porte di Parigi) e gli operatori
italiani ad alta velocità proponevano i servizi ad alta velocità meno costosi
con tariffe pari a circa 0,25 EUR/km, ossia la metà del prezzo dei servizi
TGV e ICE in Francia e in Germania (0,40/0,45 EUR/km), quindi molto al di
sotto del prezzo dei servizi internazionali nel quadrilatero PBKA[40] o sulle linee
Francia-Germania, dove non è ancora subentrata la concorrenza (0,60 EUR/km). Fonte: servizi
della Commissione, ricerca sui prezzi e calcoli interni; cfr. dati allegati,
rilevazione dei dati effettuata il 19 febbraio, 8 marzo e 1° aprile 2013.
Allegato 11 del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. Per gli obblighi di servizio pubblico è
inutile confrontare le tariffe, perché queste sono regolamentate; è più utile
confrontare la percentuale di finanziamento attribuibile ai passeggeri e quella
attribuibile alle autorità di trasporto pubblico. [1] GU L 343 del 14.12.2012, pag. 32. [2] Direttiva 2001/14/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 26 febbraio 2001, relativa alla ripartizione della capacità di
infrastruttura ferroviaria e all'imposizione dei diritti per l'utilizzo
dell'infrastruttura ferroviaria, GU L 75 del 15.3.2001, pag. 29. [3] Il 18 ottobre 2007 la Commissione europea ha adottato
una comunicazione al Consiglio e al Parlamento europeo sul monitoraggio dello
sviluppo del mercato ferroviario, COM(2007) 609, accompagnata dal documento di
lavoro dei servizi della Commissione SEC(2007) 1323. [4] Il 18 dicembre 2009, la Commissione europea ha adottato
una relazione al Consiglio e al Parlamento europeo sul monitoraggio dello
sviluppo del mercato ferroviario, COM(2009) 676, accompagnata dal documento di
lavoro dei servizi della Commissione SEC(2009) 1687. [5] Il 21 agosto 2012 la Commissione europea ha adottato la
terza relazione al Consiglio e al Parlamento europeo sul monitoraggio dello
sviluppo del mercato ferroviario, COM(2012) 0459, accompagnata dal documento di
lavoro dei servizi della Commissione SWD(2012) 246 final/2. [6] Union Internationale des Chemins de Fer. [7] Associazione europea dei produttori di attrezzature
ferroviarie. [8] Libro bianco della Commissione "Tabella di marcia
verso uno spazio unico europeo dei trasporti – Per una politica dei trasporti
competitiva e sostenibile", COM(2011) 0144 definitivo. [9] Flash Eurobarometro 382a sulla soddisfazione degli
europei riguardo ai servizi ferroviari, pubblicato il 16 dicembre 2012.
Nel sondaggio, sono state effettuate 28 036 interviste telefoniche (circa 1 000 persone
per ogni Stato membro) a cittadini di età superiore a 15 anni. Per maggiori
dettagli, cfr. allegato 1. [10] Ibid. [11] Giovani che usano il treno per andare al lavoro, a scuola
o all'università. [12] Annuario statistico EU transport in figures, Statistical
Pocketbook 2013, pag. 52. [13] Annuario statistico EU transport in figures, Statistical
Pocketbook, 2013. [14] I dati italiani, trasmessi nel gennaio 2014 dalle autorità
italiane, comprendono il traffico internazionale. [15] Questa stima si basa su un insieme di statistiche Eurostat
e RMMS (utilizzate per integrare i dati mancanti nella serie Eurostat). [16] Il traffico aereo sulla linea Lisbona-Madrid ha continuato
a crescere (lievemente) nel periodo 2009‑2011. [17] In Italia, il traffico ferroviario internazionale di
passeggeri si è ridotto del 50% rispetto al 2004. [18] Francia (8%),
Italia e Regno Unito (5%). [19] In Polonia, i volumi del trasporto intermodale sono invece
raddoppiati dal 2007 (fonte: Eurostat). [20] La relazione CER Rail Freight Status Report 2013
(pag. 37, figura 24) indica, facendo riferimento a varie fonti (Eurostat,
McKinsey, XRail), che la quota dei trasporti ferroviari a carro completo
sarebbe scesa dal 41% nel 2002 al 31% nel 2008. [21] Il 33% delle tonnellate-km indicato alla voce
"Altro" (cfr. grafico 12) comprende prodotti spesso costituiti da
prodotti finiti nel traffico intermodale. [22] Non esistono dati per Romania, Polonia, Finlandia e
Portogallo. [23] La definizione di questo indicatore potrebbe essere
ulteriormente precisata nel contesto dell'atto di esecuzione dell'RMMS. [24] In Lussemburgo, il gestore dell'infrastruttura fa parte
della capogruppo dell'incumbent. [25] Nessun dato disponibile per Regno Unito, Spagna,
Finlandia, Lettonia e Belgio. [26] La contabilità finanziaria può differire dalla contabilità
regolatoria, soggetta alla supervisione delle autorità di regolamentazione
nazionali. [27] In alcuni Stati membri, è difficile distinguere tra
finanziamenti pubblici e canoni d'uso dell'infrastruttura. In Francia, sono le
stesse regioni a corrispondere il canone d'accesso ("redevance d'accès")
dei servizi ferroviari in virtù degli obblighi di servizio pubblico che
acquisiscono da SNCF. Per tracciare il quadro dei flussi finanziari dalle
imprese ferroviarie ai gestori dell'infrastruttura, il pagamento del canone
d'accesso deve essere assimilato a una sovvenzione. [28] La mediana dei canoni medi di accesso all'infrastruttura
negli Stati membri per un treno merci da 1 000 tonnellate è di 2,31,
contro 1,81 per i servizi intercity e 1,30 per i servizi e suburbani. [29] Escludendo i canoni medi di accesso all'infrastruttura
applicati per il trasporto merci sulle quattro reti più "costose"
(Stati baltici e Irlanda), la mediana per il trasporto merci si riduce a 2,12
(contro 1,51 per i servizi intercity e 1,29 per i servizi suburbani), e la
varianza si riduce a 0,98 (inferiore a quella dei treni suburbani e intercity). [30] La mediana dei canoni di accesso all'infrastruttura per il
trasporto merci sulle reti completamente separate (BG, CZ, DK, EE, ES, FI, GR,
NL, RO, SE, SK e UK) è risultata di 1,93 EUR/treno-km rispetto alle altre reti;
la mediana è risultata in decima posizione, rispetto alla quindicesima per le
altre reti. Le eccezioni principali sono costituite da LU e SI, in cui i canoni
di accesso applicati per il trasporto di merci sono bassi. [31] Danimarca, Spagna, Finlandia, Ungheria, Lussemburgo,
Lettonia, Romania e Slovacchia; in tutti questi Stati membri i prezzi hanno
avuto un andamento inflattivo, rapportato al tasso di inflazione a 12 mesi del
novembre 2013; in Grecia, sulla base dello stesso indicatore, a causa
dell'andamento deflattivo dei prezzi (-0,7%) i canoni di accesso, nominalmente
stabili, sono di fatto aumentati. [32] L'Irlanda e gli Stati baltici sono esclusi da questo
calcolo perché sono isolati dal resto della rete europea. Tutti i dati sono
tratti dalle risposte ai questionari RMMS. [33] La Danimarca si classifica in media in seconda posizione
nella graduatoria delle reti ferroviarie meno costose (e la Svezia al quarto
posto), mentre la Lettonia si classifica in 24a posizione nella
classifica delle reti ferroviarie più costose. La Germania è in 21a
posizione tra le reti meno costose, e al 4° posto tra le più costose. [34] Il calcolo comprende i binari gestiti dai membri UIC; sono
esclusi gli altri binari, in particolare i cosiddetti "binari
industriali". [35] Tratti di linea dichiarati
saturati: Regno Unito 551 km, Germania 399 km, Romania 170 km, Norvegia 70 km e
Paesi Bassi 47 km. [36] I dati dell'autorità di regolamentazione britannica ORR
indicano per il periodo considerato un'evoluzione differenziata: tra il 2005 e
il 2012, i biglietti ad acquisto anticipato per i servizi suburbani di Londra
sono aumentati solo del 14%, mentre i biglietti per le fasce orarie di minor
traffico e i biglietti senza limitazione di fasce orarie sono rincarati
rispettivamente del 44% e 42%. [37] Heute vom Gleis gegenüber, Der Spiegel 14/2003, 30.3.2013. [38] La metodologia utilizzata per l'analisi delle tariffe è
illustrata nel documento di lavoro dei servizi della Commissione allegato alla
presente relazione ed è soggetta a ulteriore perfezionamento per gli Stati
membri nel contesto del gruppo di lavoro per il monitoraggio del mercato
ferroviario istituito in seno al comitato sullo spazio ferroviario europeo
unico. [39] La media è stata calcolata tra la tariffa di un biglietto
prenotato con due settimane di anticipo e quella di un biglietto con partenza
immediata. [40] PBKA: Parigi-Bruxelles-Köln (Colonia)-Amsterdam. RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO
E AL PARLAMENTO EUROPEO Quarta relazione sul monitoraggio dello
sviluppo del mercato ferroviario SOMMARIO 3.5......... Qualità dei servizi di trasporto
ferroviario. 44 3.5.1...... Servizi ferroviari rispetto agli altri
servizi 44 3.5.2...... Qualità dei servizi 44 3.5.3...... Frequenza. 47 3.5.4...... Puntualità. 47 3.6......... Servizi di trasporto ferroviario oggetto
di obblighi di servizio pubblico (OSP) 48 3.6.1...... Servizi oggetto di obblighi di servizio
pubblico e segmenti ferroviari 48 3.6.2...... Finanziamento dei servizi oggetto di
obblighi di servizio pubblico. 49 3.6.3...... Procedure di gara per i contratti di
servizio pubblico. 52 3.7......... Licenze delle imprese ferroviarie. 53 3.8......... Grado di apertura del mercato. 53 3.9......... Armonizzazione tra gli Stati membri 54 3.10....... Evoluzione dell'occupazione e delle
condizioni sociali 57 3.10.1.... Occupazione nelle ferrovie. 57 3.10.2.... Struttura socio-demografica del mercato del
lavoro nel settore ferroviario. 59 3.10.3.... Attività di formazione. 60 3.10.4.... Altri aspetti delle condizioni di lavoro. 60 4............ Stato della rete UE e limitazioni dell'infrastruttura. 61 4.5......... Variazione dell'infrastruttura. 61 4.6......... Gestione dell'infrastruttura. 61 4.7......... Elettrificazione. 61 4.8......... Movimenti di treni 61 5............ Utilizzo dei diritti di accesso. 62 5.5......... Trasporto ferroviario di merci 62 5.6......... Ferrovie per il trasporto di passeggeri –
segmenti regionali e suburbani 63 5.6.1...... Ferrovie per il trasporto di passeggeri –
tutti i segmenti 63 5.6.2...... Segmenti regionali e suburbani 63 5.6.3...... Segmenti alta velocità e lunga percorrenza. 64 5.7......... Ferrovie per il trasporto di passeggeri –
servizi internazionali 64 6............ Ostacoli a servizi ferroviari più
efficienti 64 7............ Conclusioni 64 Gli allegati della presente relazione
sono contenuti nel documento SWD (2014) 186 3.5. Qualità dei servizi di trasporto
ferroviario 3.5.1. Servizi ferroviari rispetto agli
altri servizi I servizi ferroviari continuano ad occupare
una posizione piuttosto bassa nelle classifiche del quadro di valutazione dei
mercati al consumo, che mette a confronto diversi tipi di servizi sul mercato
interno. In base all'indicatore di funzionamento dei mercati complessivo[41],
nel 2012 i servizi ferroviari erano in 27a posizione nella
classifica dei servizi sul mercato interno e precedevano solo i servizi
immobiliari, i mutui ipotecari e gli investimenti, fondi pensioni e titoli,
mentre le compagnie aeree, i servizi postali e i trasporti urbani erano in
posizioni nettamente migliori. 3.5.2. Qualità dei servizi RIQUADRO 7:
REGOLAMENTO RELATIVO AI DIRITTI DEI PASSEGGERI – NORME MINIME SULLA QUALITÀ DEL
SERVIZIO Il regolamento (CE) n. 1371/2007 relativo ai
diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario[42] stabilisce nell'allegato
III norme minime sulla qualità del servizio per i seguenti elementi: - informazioni e biglietti - puntualità dei treni e principi generali in
caso di perturbazioni del traffico - soppressione di treni - pulizia del materiale rotabile e delle
stazioni - indagine sul grado di soddisfazione della
clientela - trattamento dei reclami, rimborsi e
indennità per il mancato rispetto delle norme di qualità del servizio - assistenza fornita alle persone con
disabilità e a mobilità ridotta 3.5.2.1. Soddisfazione
globale In base al quadro di valutazione dei mercati
al consumo, i servizi ferroviari sono in 27a posizione fra i 30
servizi del mercato interno anche dal punto di vista della soddisfazione
globale (su una scala da 0 a 10, il 15% dei consumatori assegna ai servizi
ferroviari un punteggio compreso tra 0 e 4)[43].
In base al sondaggio Eurobarometro 2013, in
cui sono stati intervistati 28 036 cittadini dell'UE (circa 1 000 per
Stato membro), solo il 58% dei cittadini UE si è detto molto o abbastanza
soddisfatto del livello dei servizi ferroviari. Grafico
31: indice di soddisfazione nei confronti delle stazioni e dei viaggi
ferroviari (2013) Fonte: Flash Eurobarometro 382a sulla soddisfazione
degli europei riguardo ai servizi ferroviari (interviste telefoniche a
28 036 cittadini UE di età superiore a 15 anni). Allegato 12 del documento
di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. Per quanto riguarda la soddisfazione globale,
la Finlandia e il Regno Unito hanno l'indice di soddisfazione più elevato, con
oltre il 75%, di utenti soddisfatti; viceversa, in Bulgaria ed Estonia gli
utenti soddisfatti sono meno del 30%. Anche in Italia la percentuale di
soddisfazione è molto bassa (36%). In Germania e in Svezia, i cittadini che si
sono detti soddisfatti sono più del 50%, ma al di sotto della media UE che è
pari al 55%. Per la maggior parte degli indicatori, è
essenziale sottolineare che in linea di massima le percentuali di soddisfazione
più basse si registrano in Italia e negli Stati membri dell'Europa centrale e
sud-orientale. 3.5.2.2. Soddisfazione
per le transazioni di vendita al dettaglio[44] Il 68% degli europei è soddisfatto delle
informazioni fornite circa gli orari dei treni (gli insoddisfatti sono il 16%).
Per i treni convenzionali[45], rispetto al 2011 la
soddisfazione è aumentata leggermente (3 punti percentuali); aumenti più rilevanti
si registrano in Polonia e nei Paesi Bassi, dove la soddisfazione è cresciuta
rispettivamente del 16% e 12%. Il 67% degli europei è soddisfatto della
facilità di acquisto dei biglietti nelle stazioni (gli insoddisfatti sono il
17%, ma salgono al 37% in Germania). Rispetto
al 2011, la percentuale di soddisfazione[46]
è rimasta stabile al 78%; è molto migliorata in Austria e Grecia (con un
aumento percentuale di 14 e 10 punti percentuali), mentre in Italia, Danimarca
e Slovenia si situa a un livello preoccupante (e in tutti e tre i paesi è
diminuita di oltre dieci punti percentuali). L'insoddisfazione è leggermente
più elevata nei villaggi rurali (19%) che nelle città (14%), ed è leggermente maggiore
(20%) anche tra gli europei su cui pesano i problemi di accessibilità (ad es.
le persone a mobilità ridotta). Solo il 36% degli europei è soddisfatto dei
meccanismi di reclamo (la percentuale di insoddisfatti è del 18% ma sale fino al 31% in Italia). La soddisfazione relativa alla
gestione dei reclami è aumentata di 10 punti percentuali dal 2011, a
dimostrazione dei primi effetti dell'attuazione del regolamento (CE) n.
1371/2007. La soddisfazione è cresciuta di oltre 20 punti percentuali in
quattro Stati membri (Francia, Lettonia, Finlandia e Spagna) e di 10-20 punti
percentuali in altri sette, mentre è diminuita di oltre cinque punti
percentuali in Repubblica ceca, Italia ed Estonia. È importante sottolineare
che il 54% dei consumatori che hanno avuto un problema con i treni hanno
presentato reclamo all'impresa ferroviaria o a un terzo; tale percentuale è
inferiore alla media riferita a tutti i servizi, che è pari al 70%[47]. La maggior parte degli europei è soddisfatta
della disponibilità di biglietti cumulativi (58%); i livelli di
soddisfazione più alti si raggiungono in Francia, Belgio e Finlandia (tutti
sopra il 70%), ma anche nel Regno Unito e in Germania. Per quanto riguarda gli
altri livelli di soddisfazione, l'Italia e i paesi dell'Europa centrale e
sud-orientale (ma anche la Svezia e l'Austria) fanno registrare i risultati più
bassi. 3.5.2.3. Soddisfazione
per il servizio a bordo[48] La soddisfazione circa le informazioni
fornite durante i viaggi in treno, in particolare in caso di ritardo, è rimasta stabile ma insufficiente (meno del 50%). I livelli di
soddisfazione più elevati si rilevano nel Regno Unito (70%), in Finlandia e in
Irlanda; i livelli di insoddisfazione più elevati si registrano invece in
Francia (47%) e in Germania (42%). Dal 2011, nel segmento dei treni
convenzionali, miglioramenti notevoli sono stati ottenuti in Finlandia, Polonia
e Paesi Bassi (tutti con un aumento superiore a 9 punti percentuali). Soddisfazione circa la disponibilità di
personale: il 58% degli europei è soddisfatto della
disponibilità di personale nel rispettivo Stato membro. I livelli di
soddisfazione più elevati si registrano in Belgio, Finlandia e Lussemburgo
(tutti sopra il 70%), mentre i livelli di insoddisfazione più elevati si
registrano in Germania (32%), Irlanda e Francia (entrambe sopra il 28%). La soddisfazione circa la pulizia e la
manutenzione del materiale rotabile è rimasta a livelli insufficienti. Meno della metà degli europei (48%) esprime soddisfazione per la
pulizia delle carrozze ferroviarie, comprese le toilette. Le percentuali di
soddisfazione più alte si registrano in Finlandia, Irlanda e Regno Unito (oltre
il 68%), le più basse in Italia, Romania e Bulgaria (insieme alla Germania e
agli Stati membri dell'Europa centrale e sud-orientale). Dal 2011, sulle
linee convenzionali, gli aumenti più rilevanti si sono avuti in Austria,
Polonia e Repubblica ceca (in tutti e tre i paesi l'aumento ha superato i 10
punti percentuali), mentre le diminuzioni più rilevanti si sono registrate in
Italia, Portogallo e Lettonia (tutti con una flessione superiore a 10 punti
percentuali). La soddisfazione circa l'accesso ai treni con
bicicletta al seguito raggiunge i livelli più elevati
in Danimarca (47%) e nel Regno Unito (44%); i livelli più bassi si registrano
in Romania (28%), Francia (24%) e Germania (20%). 3.5.3. Frequenza La soddisfazione per la frequenza del servizio
è essenziale per attirare i viaggiatori verso le ferrovie: tra i fattori che
influenzano le decisioni di viaggio dei consumatori, il tempo, insieme al
prezzo, è il più critico[49].
Secondo il sondaggio Eurobarometro, nel complesso il 59% degli europei è
soddisfatto della frequenza. I livelli di insoddisfazione più bassi per la
frequenza del servizio si rilevano nel Regno Unito, in Svezia e nei Paesi
Bassi; i più alti in Italia e nell'Europa centrale e sud-orientale (come nei
sondaggi precedenti). In Francia e in Germania le opinioni sono polarizzate: la
soddisfazione per la frequenza è superiore alla media, ma lo è anche l'insoddisfazione. Fonte: Flash Eurobarometro 382a sulla soddisfazione
degli europei riguardo ai servizi ferroviari. Allegato 12 del documento di
lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. Per quanto concerne la frequenza sulle linee
ad alta velocità importanti, attualmente vi sono circa quattro treni/ora sulla
rete italiana ad alta velocità, che ha il vantaggio di attraversare le città
più importanti del paese, disposte su un unico asse. Anche sulle linee
Parigi-Nantes, Parigi-Lione e Francoforte-Colonia la frequenza ha raggiunto
almeno 3 treni/ora. Altre linee importanti, come la Parigi-Londra (che collega
le due principali città dell'UE) sono invece ancora ferme a 1,5 treni/ora. Nel complesso, sulle reti esaminate (cfr. analisi sulle tariffe), le frequenze
più elevate si registrano sulle linee con più di un operatore, come la rete ad
alta velocità italiana, la Vienna-Salisburgo e la Praga-Ostrava, dove la
frequenza raggiunge 2,5 treni/ora. Le frequenze lungo la direttrice
Parigi-Benelux/Germania rimangono inferiori a 1 treno/ora (in media). Fonte: orario ferroviario europeo, edizione estate
2013. 3.5.4. Puntualità Secondo il sondaggio Eurobarometro, l'insoddisfazione[50] per la puntualità e l'affidabilità
tocca i livelli massimi in Francia (47%), Germania (42%) e Italia (38%) e i
livelli minimi in Regno Unito, Estonia e Lituania. Al contrario, la
soddisfazione per la puntualità fa registrare le percentuali più elevate in
Irlanda, Lettonia, Austria e Regno Unito (più del 73%). Fonte: Flash Eurobarometro 382a sulla soddisfazione
degli europei riguardo ai servizi ferroviari. Allegato 12 del documento di
lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. I treni locali e regionali sono molto puntuali
in Lettonia, Portogallo, Austria e Lituania; al contrario, in Belgio e in
Ungheria (due mercati di pendolarismo importanti) la puntualità è scarsa[51]. Anche in Svezia e in
Italia la puntualità è inferiore al 90%. I treni a lunga percorrenza sono stati molto
puntuali in Finlandia, Danimarca e Italia; al contrario in Polonia e Lituania
la puntualità è stata scarsa. I livelli di puntualità di Germania e Portogallo
appaiono più bassi perché sono calcolati con una soglia di 5 minuti; in ogni
caso, l'insoddisfazione dei viaggiatori tedeschi è elevata. Fonti: questionari RMMS e Trafikverket per la Svezia
(sono esclusi i servizi suburbani). I dati relativi a Germania e Portogallo si
riferiscono a ritardi superiori rispettivamente a 6 e 3 minuti. Allegato 4 del
documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. Fonti: questionari RMMS e Trafikverket per la Svezia.
I dati relativi a Germania e Portogallo si riferiscono a ritardi superiori
rispettivamente a 6 e 5 minuti. Allegato 4 del documento di lavoro dei servizi
della Commissione SWD(2014)
186. È interessante notare
che i livelli di puntualità sono contrastanti: in Svezia e in Italia, i treni a
lunga percorrenza sono stati molto puntuali, al contrario dei treni locali; in
Portogallo e in Lituania, la situazione è esattamente opposta. Nessuna delle
percentuali registrate sembra spiegare l'elevata insoddisfazione per la
puntualità e l'affidabilità in Francia. Infine, nel segmento dei servizi ad
alta velocità, gli AVE in Spagna hanno ottenuto una puntualità del 99,2%;
sulle reti francesi, più congestionate, i TGV hanno raggiunto il 91%, e in
Belgio i servizi Thalys si sono fermati all'85%. Infine, nel trasporto
combinato di merci la puntualità ha raggiunto il 67% nel 2011, ma il 19% dei
treni ha fatto registrare ancora ritardi superiori a 3 ore, e il 4% ritardi
superiori a 24 ore[52]. Per quanto riguarda l'affidabilità,
sebbene le serie di dati siano incomplete, l'Ungheria è lo Stato membro con i
risultati peggiori: il 14% dei treni è stato soppresso. Danimarca, Francia,
Regno Unito e Norvegia hanno fatto registrare percentuali di treni soppressi
pari al 2-3%; percentuali simili sono state registrate in Regno Unito e
Norvegia per i servizi a lunga percorrenza. I servizi ad alta velocità appaiono
molto affidabili: in Francia e in Italia le soppressioni sono state inferiori
allo 0,2%. 3.6. Servizi di trasporto ferroviario
oggetto di obblighi di servizio pubblico (OSP) 3.6.1. Servizi oggetto di obblighi di servizio
pubblico e segmenti ferroviari Nel 2011-2012, i
servizi oggetto di obblighi di servizio pubblico hanno riguardato il 62‑65%
dei passeggeri-km nell'UE e circa il 74% dei treni-km.
Il numero di passeggeri-km in regime di OSP ha avuto una variazione sostanziale
in Francia (dove l'inclusione dei Trains d'équilibre du Territoire ha
portato la percentuale dei passeggeri-km nazionali dal 31% al 43%) e in
Finlandia (dove si è passati dal 14% nel 2010 al 45% nel 2012). Fonte: questionari
RMMS. Allegato 15 del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014)
186. La quota relativa dei servizi ferroviari effettuati
in regime di OSP e dei servizi commerciali varia per i diversi segmenti di
mercato. Nel Regno Unito, dove i servizi ferroviari sono costituiti per la
maggior parte da servizi pendolari (cfr. grafico 4), gli OSP si applicano
al 99% dei passeggeri-km nazionali; al contrario, in Francia, che è
prevalentemente un mercato ad alta velocità, gli OSP si applicano soltanto al
38% dei passeggeri-km. In Europa, tutti i servizi suburbani e
regionali (pari al 49% del totale dei passeggeri-km) sarebbero oggetto di OSP.
I servizi ad alta velocità, che rappresentavano circa il 27% dei passeggeri-km
dell'UE, non sembrano svolti in regime di OSP in nessuno degli Stati membri,
fatta eccezione forse per alcuni tratti delle linee nazionali nei Paesi Bassi e
in Austria (ad esempio Salisburgo-Innsbruck). Di conseguenza, si può concludere
che i due terzi dei servizi convenzionali a lunga percorrenza sono svolti in
regime di OSP. Infine, gli OSP possono applicarsi all'intera rete nazionale di
Stati membri piccoli come i Paesi Bassi, il Belgio, l'Ungheria, la Danimarca e
l'Irlanda, o di Stati membri più grandi come il Regno Unito, in forza di uno o
più contratti di servizio pubblico. Fonte: questionari RMMS, ricerche proprie, quadro di
valutazione per gli aiuti di Stato. La situazione in Polonia, dove sulle linee
regionali sono effettuati alcuni servizi commerciali, potrebbe essere
leggermente diversa. 3.6.2. Finanziamento dei servizi oggetto
di obblighi di servizio pubblico Nel 2011-2012, nell'UE sono stati erogati
finanziamenti pubblici per circa 18 miliardi EUR[53] per servizi ferroviari
oggetto di obblighi di servizio pubblico; circa 6 miliardi EUR sono stati
erogati nella sola Germania, 4,5 miliardi EUR in Francia e 2 miliardi EUR in
Italia. Nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, i contributi pubblici diretti sono
molto limitati perché tali Stati membri attuano il finanziamento incrociato dei
servizi in perdita con i proventi di servizi redditizi rientranti negli stessi
contratti di servizio pubblico relativi a servizi ferroviari e con i proventi
ricavati dalle tariffe pagate dai passeggeri (cfr. più avanti). Questo spiega
in parte il motivo per cui Lussemburgo e Francia erogano circa 18-17
EUR/treno-km[54]
di sovvenzioni, mentre nel Regno Unito e nei Paesi Bassi il contributo pubblico
non supera 0,1‑0,2 EUR/treno-km. Come in Francia, anche in Germania
il livello dei contributi netti varia[55].
Differenze si segnalano in Europa anche nel numero di passeggeri per treno nei
servizi oggetto di OSP: nei Paesi Bassi, in Francia, Belgio, Italia e Regno
Unito i passeggeri per treno sono circa 120, mentre in Repubblica ceca, Lituania
e Lussemburgo sono meno di 60. Fonte: questionari
RMMS, ricerche proprie, quadro di valutazione per gli aiuti di Stato. Allegato
15 del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. I costi dei servizi oggetto di OSP sono
coperti anche dalle tariffe pagate dai passeggeri, pari ad almeno 21 miliardi EUR
nell'UE. Come già spiegato, nel Regno Unito e nei
Paesi Bassi le tariffe pagate dai passeggeri coprono il 99% dei costi dei
servizi oggetto di OSP, mentre in Bulgaria, Germania, Italia e Repubblica ceca
il contribuente copre oltre il 70% dei costi dei servizi oggetto di OSP. Grafico 41: chi paga i servizi con OSP?
(2012) Fonte: questionari RMMS, ricerche proprie, relazioni annuali degli incumbent. RIQUADRO 8: FLUSSI FINANZIARI NEL SETTORE FERROVIARIO Sulla base dei dati forniti dagli Stati membri
nell'RMMS e dell'analisi della contabilità finanziaria delle imprese
ferroviarie (IF) e dei gestori dell'infrastruttura (GI), è possibile tracciare
il quadro dei principali flussi finanziari stimati (presentati nel grafico
seguente in miliardi EUR per l'anno 2012). I passeggeri hanno acquistato dalle
IF servizi viaggiatori per circa 38 miliardi EUR, mentre le imprese hanno
acquistato servizi merci per circa 11-13 miliardi EUR. Le IF hanno pagato ai GI
circa 15 miliardi EUR in canoni di accesso all'infrastruttura e i GI hanno
ricevuto circa 18 miliardi EUR in contributi statali. La compensazione degli
OSP è ammontata a circa 18-20 miliardi EUR. Infine, ma non meno importante, i
GI incassano circa 4 miliardi EUR sotto forma di altri ricavi (elettricità,
immobili, etc.). Grafico 42: flussi finanziari nel settore ferroviario (in miliardi di
EUR) Fonte: relazioni annuali, questionari RMMS. 3.6.3. Procedure di gara per i contratti
di servizio pubblico Diversi Stati membri bandiscono gare d'appalto
per i contratti di servizio pubblico riguardanti i servizi ferroviari. Alcuni
lo fanno su vasta scala (Regno Unito, Germania, Svezia), mentre altri lo fanno
solo per alcuni contratti (Polonia, Italia, Danimarca, Portogallo, Paesi Bassi,
Repubblica ceca e Slovacchia)[56].
Nel 2011, il Regno Unito ha bandito una gara per il rinnovo di cinque
concessioni, mentre la Germania e la Slovacchia hanno segnalato di aver bandito
gare per rispettivamente 18 e 1 contratti di servizio pubblico, anche se su
scala più piccola. Giova sottolineare che sembra stia emergendo
un mercato interno per i contratti di servizio pubblico (CSP). Un numero sempre
più elevato di appalti relativi a tali contratti per il settore ferroviario è
pubblicato sulla GUUE (sito TED), così come avviene per ogni altro appalto
pubblico. Nel 2012, gli avvisi di gara[57]
pubblicati per CSP sono stati 41, il doppio rispetto al 2006. Dal 2006,
gli avvisi pubblicati per CSP sono stati in tutto 205. La grande maggioranza di
tali avvisi si riferiva ad appalti in Germania (circa 113), ma questo può
essere dovuto anche alle dimensioni dei contratti; inoltre, alcuni elementi
indicano che in Germania quasi tutti gli appalti relativi a CSP sono pubblicati
sulla GUUE[58].
Il numero di avvisi di aggiudicazione e avvisi volontari ex
ante[59]
pubblicati è raddoppiato dal 2010 e quindi la trasparenza
è migliorata. Tabella 6: appalti per contratti di servizio pubblico
pubblicati sulla GUUE nel 2012, suddivisi per Stato membro || BG || CZ || DE || DK || IT || NL || PL || SE || UK || Totale Avvisi di gara || 3 || 1 || 113 || 1 || 2 || 3 || 62 || 13 || 7 || 205 Fonte: banca dati TED GUUE Fonte: banca dati TED GUUE. Gli appalti relativi a CSP pubblicati sulla
GUUE rappresentano un campione interessante della totalità degli appalti relativi
a CSP nell'UE. In questo contesto, è interessante notare che il 76% degli
appalti per CSP pubblicati utilizzavano come criterio di aggiudicazione "il
miglior rapporto qualità/prezzo"[60]
e solo il 23% utilizzava come unico criterio di aggiudicazione il prezzo. Sulla base di uno studio delle parti sociali
europee nel settore ferroviario, il trasferimento del personale sarebbe obbligatorio
in Repubblica ceca, Danimarca, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Regno
Unito e Norvegia e discrezionale in Austria, Bulgaria, Germania, Irlanda,
Polonia e Svezia[61].
Inoltre, in Austria, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia, dove sono in
vigore contratti collettivi, non è strettamente necessario prescrivere criteri
sociali nei documenti di appalto, perché le norme sociali si applicano a tutti
gli operatori. 3.7. Licenze
delle imprese ferroviarie La Germania continua ad avere il numero di
gran lunga più elevato di licenze (417), seguita dalla Polonia. È interessante
notare che tutte le licenze tedesche e neerlandesi sono notificate all'Agenzia
ferroviaria europea (AFE), mentre nel Regno Unito le licenze notificate alle
autorità nazionali sono più numerose di quelle notificate all'AFE
(probabilmente perché la maggior parte delle attività ferroviarie avviene sul
territorio del Regno Unito, visto che il traffico transfrontaliero di merci è
modesto e che solo i treni Eurostar assicurano servizi passeggeri
transfrontalieri). Un'altra peculiarità interessante del Regno Unito è il
rilascio di licenze per "operatori di ultima istanza" in caso di
fallimento dei concessionari[62]
o di prolungamento delle procedure di appalto. Il numero di licenze è
ovviamente molto basso negli Stati membri in cui l'incumbent ha ancora
il monopolio dei servizi passeggeri nazionali. Fonti: Agenzia
ferroviaria europea (banca dati ERADIS),
questionari RMMS compilati
dagli Stati membri. Allegato 16 del documento di lavoro dei servizi della
Commissione SWD(2014) 186. La maggior parte delle licenze notificate all'AFE riguarda il trasporto
merci (51%), in particolare in Germania e Polonia. Secondo quanto indicato dall'AFE,
circa 200 licenze sono state notificate per il trasporto passeggeri, circa 550
per il solo trasporto merci, e 336 per entrambi. Fonti: Agenzia ferroviaria europea (banca dati
ERADIS). Allegato 16 del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014)
186. 3.8. Grado di apertura del mercato A norma della legislazione UE, il mercato dei
servizi ferroviari merci è aperto alla concorrenza dal 2007 e quello dei
servizi internazionali passeggeri lo è dal 2010. Relativamente ai mercati
ferroviari che non sono aperti, si sottolinea che attualmente a livello UE non
vi è alcun obbligo di apertura dei mercati passeggeri nazionali, che rappresentano
il 94% dei passeggeri-km totali nell'UE. Nella valutazione
d'impatto del quarto pacchetto ferroviario, i servizi della Commissione hanno
stimato che nel 2010 circa il 40% del mercato dei servizi passeggeri
nazionali nell'UE era accessibile a nuovi entranti. Solo due Stati membri
(Svezia e Regno Unito) hanno aperto completamente i servizi commerciali e i
servizi in regime di OSP; considerando l'intera UE, il 40% dei passeggeri-km
non è aperto alla concorrenza. La stessa valutazione, ripetuta nel 2012 sulla
base delle ipotesi formulate nel 2010[63],
ha dato gli stessi risultati. Grafico 46: struttura del mercato
ferroviario (2012) Fonte: questionari RMMS, valutazione d'impatto
del quarto pacchetto ferroviario, CER (2010), stime proprie. Dieci Stati membri
(indicati con un asterisco nel grafico), che rappresentano il 20% del totale
dei passeggeri-km, hanno aperto i rispettivi mercati con modalità che
consentono la coesistenza di servizi commerciali a libero accesso e di servizi
svolti nell'ambito di CSP ad aggiudicazione diretta. In seguito alla decisione Bundesgerichtshof[64] che raccomanda
il ricorso generalizzato alle procedure di gara, la Germania non farà più parte
di questo gruppo. In Estonia, Lettonia, Lituania e Slovacchia, l'accesso
totalmente libero coesiste con CSP ad aggiudicazione diretta per tutti i
servizi ferroviari. Per legge, i CSP in questi Stati membri dovrebbero essere aggiudicati
mediante gara d'appalto; di fatto, tuttavia, l'unico partecipante alle gare è
stato l'incumbent. Questa percentuale
non si è modificata in misura sostanziale, dal momento che non sono state
segnalate ulteriori aperture del mercato, tranne per i servizi ferroviari
turistici in Spagna. È importante sottolineare che secondo la stampa[65] la Repubblica ceca sta
valutando la possibilità di ampliare il ricorso alle gare d'appalto per i
contratti di servizio pubblico e la Spagna sta valutando la possibilità di
aprire alla concorrenza alcuni servizi commerciali. Giova inoltre sottolineare
che in Germania il numero di treni-km nei servizi oggetto di OSP per i quali
sono state bandite gare è aumentato a più del 51%. Malgrado questa situazione, le imprese
ferroviarie europee hanno proseguito sulla strada dell'internazionalizzazione.
La quota delle vendite estere dei principali gruppi ferroviari europei è
diventata rilevante nel corso degli anni: ·
nel 2012, DB sembra aver realizzato il 42% del
volume d'affari fuori dalla Germania (la società, infatti, controlla tra le
altre Arriva e le principali imprese di trasporto ferroviario di merci in Regno
Unito, Danimarca e Paesi Bassi); ·
SNCF realizza il 24% del volume d'affari fuori
dalla Francia (sebbene il mercato francese sia completamente chiuso alla
concorrenza estera), in particolare attraverso la controllata Keolis (per i
treni suburbani) e le quote di partecipazione in NTV, Westbahn, Eurostar e
Thalys; ·
NS, che opera in un mercato passeggeri neerlandese
quasi totalmente chiuso alla concorrenza, sembra aver realizzato il 38% del
volume d'affari fuori dai Paesi Bassi attraverso la controllata Abellio; ·
Trenitalia è attiva anche fuori dall'Italia (e
realizza circa il 5% del volume d'affari attraverso la controllata tedesca Netinera). 3.9. Armonizzazione tra gli Stati
membri Quadro di valutazione del mercato ferroviario Dal 2000 sono state adottate 17 direttive in
ambito ferroviario. Con dati aggiornati al novembre 2013, il periodo di
recepimento di 15 di tali direttive era scaduto; per le altre due, invece, era
ancora in corso (direttive 2012/34/UE e 2013/9/UE). L'indicatore "deficit
di recepimento", elaborato per il quadro di valutazione del mercato unico[66], indica la percentuale
di direttive non recepite dagli Stati membri attraverso misure nazionali
debitamente notificate alla Commissione, rispetto al numero totale delle
direttive che avrebbero dovuto essere recepite entro la data limite (10
novembre o 10 aprile, visto che il quadro di valutazione del mercato unico è
pubblicato con cadenza semestrale). Il deficit di recepimento delle direttive
ferroviarie appare molto più elevato del deficit generale riferito al mercato
interno. Fonte: Commissione europea. Il deficit di
recepimento delle direttive ferroviarie era inizialmente del 56% a causa della
scarsa puntualità di recepimento del primo pacchetto ferroviario nelle
legislazioni nazionali (termine stabilito: aprile 2003). Tutti i nuovi entranti
del 2004 lo avevano recepito all'epoca della loro adesione; insieme all'assenza
di nuove direttive da recepire entro il novembre 2004 e il 2005, questo ha
determinato una riduzione del deficit. I due picchi del 2006 e 2010 sono dovuti
al superamento del termine previsto per il recepimento del secondo e del terzo
pacchetto ferroviario. Pur essendo stato praticamente riassorbito nel 2013, il
deficit di recepimento potrebbe tornare ad aumentare con la scadenza del
termine di recepimento della direttiva 2013/9/UE che modifica la direttiva
2008/57/CE (gennaio 2014). Alla fine di novembre 2013, solo otto Stati membri
avevano notificato misure nazionali (BG, HR, IE, GR, IT, LV, PL, SE). Fonte: Commissione europea. Nel complesso, i livelli di recepimento nei
tempi stabiliti sono bassi. Dal 2000, solo il 32% delle direttive ferroviarie è
stato recepito entro il termine stabilito, mentre per il 6% sono stati
necessari almeno due anni in più. Esaminando la situazione dei singoli Stati
membri, la Romania è il paese con i risultati migliori: oltre il 60% delle
direttive è stato recepito nei tempi stabiliti; al contrario, dal 2000 Austria
e Portogallo non hanno recepito nemmeno una direttiva entro il termine
stabilito. I ritardi medi
di recepimento delle direttive indicano che in quattro Stati membri (NL, LU,
DE, UK) occorrono in media 18 mesi più del periodo stabilito. Restringendo il
campo di indagine alle sole direttive sul mercato, in uno Stato membro (NL) il
ritardo di recepimento è superiore a due anni. Fonte: Commissione
europea; ** come spiegato nella nota 67, il ritardo medio complessivo per il mercato
interno riflette una tendenza generale. Sebbene vada considerato con cautela, il
confronto con la tendenza generale riguardante la totalità delle direttive sul
mercato interno[67]
indica che in 21 Stati membri i ritardi di recepimento
delle direttive sui mercati ferroviari sono stati superiori a quelli registrati
in altri campi. Se si considerano unicamente le direttive sull'interoperabilità
e sulla sicurezza ferroviarie, il numero degli Stati membri si riduce a 13. La
differenza tra i ritardi riguardanti le direttive ferroviarie e i ritardi
generali è particolarmente accentuata per i quattro Stati membri sopra indicati
(NL, LU, DE, UK), ma anche per SE, SI e GR. Al contrario, cinque Stati membri
hanno fatto registrare risultati migliori per le direttive ferroviarie che per
le direttive sul mercato interno in generale (EE, SK, FI, RO, BG). Grafico 50: infrazioni della
normativa ferroviaria Fonte: Commissione
europea. La Commissione ha avviato 134 procedure di infrazione riguardanti disposizioni
in campo ferroviario; 130 procedure hanno riguardato direttive, altre quattro hanno
riguardato regolamenti. Suddivise per argomento, il 32% delle procedure ha
riguardato disposizioni sul mercato ferroviario, mentre il 68% ha riguardato aspetti
legati all'interoperabilità e alla sicurezza. L'analisi per tipo di infrazione
indica tuttavia che le disposizioni sul mercato sono state oggetto di un numero
sproporzionato di infrazioni, pari al 56% del totale delle infrazioni per non
conformità e applicazione non corretta. Al contrario, il 95% delle infrazioni
per mancata notifica si riferisce alle direttive sull'interoperabilità e sulla
sicurezza. Polonia, Germania e Francia sono gli Stati membri per i quali sono
state avviate più procedure di infrazione per mancato o irregolare recepimento;
viceversa, Bulgaria e Lussemburgo sono gli Stati membri per i quali si è
registrato il numero minore di procedure di infrazione riguardanti tali
aspetti. Francia e Italia sono invece al primo posto per le infrazioni
riguardanti la non conformità delle misure di recepimento o l'applicazione non
corretta delle direttive ferroviarie. Paesi Bassi, Lussemburgo e Regno Unito,
vale a dire tre degli Stati membri più lenti nel recepimento delle direttive
ferroviarie, hanno avuto un solo procedimento di infrazione ciascuno per non
conformità o applicazione non corretta. Grafico 51: infrazioni per Stato
membro e per oggetto Fonte: Commissione europea. (*) I casi di
infrazione dichiarati irricevibili dalla Corte di giustizia europea non sono
inclusi. Fonte: Commissione europea. (*) I casi di infrazione
dichiarati irricevibili dalla Corte di giustizia europea non sono inclusi. 3.10. Evoluzione dell'occupazione e
delle condizioni sociali 3.10.1. Occupazione nelle ferrovie Sulla base dei dati indicati dagli Stati membri
nei questionari RMMS, circa 912 000 persone risultano impiegate nelle
imprese ferroviarie (561 000) o nei gestori dell'infrastruttura
(351 000)[68].
L'occupazione in questi due tipi di soggetti ferroviari sembra essere diminuita
del 4% nel 2012 rispetto al 2011. È interessante notare che, come si
evince dal grafico seguente, la percentuale complessiva di personale impiegato nei
gestori dell'infrastruttura è generalmente più elevata nell'Europa meridionale
e orientale e più bassa nell'Europa settentrionale. Fonte: questionari RMMS. **/*La
quota dei posti di lavoro indicati dalla Franca per i gestori dell'infrastruttura
comprende sia i dipendenti di SNCF Infrastructures e Réseau Ferré de France
(**), sia quelli esclusivamente di Réseau Ferré de France (*). Inoltre, i dipendenti dei
nuovi entranti risultano essere circa 118 000 (21% del totale). Anche i
macchinisti risultano essere circa 118 000 (21% del totale dei dipendenti)
in tutta l'UE, tenendo conto sia degli incumbent, sia dei nuovi
entranti. Infine, quattro dei cinque gestori dell'infrastruttura
a più alta intensità di manodopera (LU, AT, BE, SE, SK) in termini di posti di
lavoro per chilometro di infrastruttura gestiscono reti di dimensioni ridotte;
pertanto i diversi livelli di esternalizzazione (costruzione e manutenzione di
infrastrutture) e i diversi ambiti di attività rimangono esclusi dalla
valutazione. Fonte: questionari RMMS, relazioni annuali RFI, REFER,
RFF. 3.10.2. Struttura socio-demografica del
mercato del lavoro nel settore ferroviario[69] In tutti gli Stati membri europei, la proporzione
degli uomini impiegati nel settore ferroviario è superiore alla proporzione
degli uomini nella popolazione attiva in generale. Questa differenza è
particolarmente accentuata negli Stati membri dell'Europa meridionale quali GR,
ES e IT, ma anche in LU e BE. In GR e LU, più del 90% del personale totale è di
sesso maschile. Un'indagine organizzata dalle parti sociali europee del settore
ferroviario[70]
tra le imprese ferroviarie UE stima al 19,5% la percentuale delle donne,
ma indica che le donne sono fortemente sottorappresentate in alcune professioni
come quella dei macchinisti, in cui solo l'1,4% della forza lavoro è di sesso
femminile (nelle posizioni dirigenziali, le donne sono il 18% della forza
lavoro). Secondo questa indagine, la situazione tende a essere migliore nell'Europa
orientale (in Lettonia, il 58% degli ingegneri è di sesso femminile). Nel settore ferroviario, inoltre, i giovani
(di età inferiore a 30 anni) sono fortemente sottorappresentati. In tutti gli
Stati membri per i quali sono disponibili dati, la quota di personale di età
inferiore a 30 anni (barra blu nel grafico) è notevolmente inferiore alla
proporzione dei giovani nella popolazione attiva generale (area grigio chiaro
nel grafico). La percentuale di giovani di età inferiore a 30 anni fa
registrare i livelli minimi negli Stati membri meridionali (GR, ES e PT), ma anche
in PL o CZ; viceversa, i livelli più elevati, anche se inferiori alla
rispettiva media nazionale, si registrano in FR, LV e LU. Per contro, la
proporzione del personale ferroviario di età superiore a 50 anni (barre rosa e
rosse nel grafico) è superiore alla quota degli ultracinquantenni nella popolazione
attiva complessiva (area grigio scuro) in tutti gli Stati membri tranne RO. In
GR e FI, più della metà del personale ferroviario supera i 50 anni di età. In
altri 13 Stati membri, il personale di età superiore a 50 anni rappresenta
un terzo o più del totale (AT, BE, BG, CZ, DE, EE, IT, LT, LV, NL, PL, PT, SK).
In Francia, la proporzione è di poco superiore alla media nazionale (27,5% nel
settore ferroviario, rispetto a una media nazionale del 26,8%). Sebbene non
siano disponibili i dati relativi a paesi quali SE e UK, dove il settore
ferroviario appare particolarmente dinamico, questo quadro sembra indicare un
progressivo innalzamento dell'età della forza lavoro nel settore ferroviario;
tale tendenza potrebbe tradursi in una penuria di personale una volta che il
personale attuale avrà raggiunto l'età del pensionamento. Fonte: UIC (2010). Nella
maggior parte degli Stati membri esaminati, la percentuale del personale di
recente assunzione è bassa, generalmente a causa della riduzione degli organici
che si riscontra nel settore ferroviario come negli altri settori dell'economia.
Solo in tre Stati membri (LT, LV e RO) la proporzione del personale con meno di
5 anni di esperienza è superiore alla proporzione del personale con più di 30
anni di esperienza. Al contrario, in quattro Stati membri (BE, FI, DE e LU) il
gruppo più numeroso è quello con un'anzianità di servizio superiore a 30 anni.
In GR, PL ed ES, più dell'80% del personale ha un'anzianità di servizio di
oltre 20 anni. In altri 10 Stati membri (SI, BG, PT, AT, DE, CZ, SK, HU, BE,
FI) tale proporzione è superiore al 50%. A causa dell'invecchiamento
complessivo della forza lavoro, lo scarso ricambio generazionale potrebbe avere
effetti negativi sul settore e costringerlo a un ridimensionamento. Queste evoluzioni richiedono un monitoraggio
statistico meticoloso, in particolare per stabilire quali sono le professioni
più interessate dal progressivo innalzamento dell'età. Fonte: UIC (2010). 3.10.3. Attività di formazione Nei questionari RMMS, BG, DK, FI, GR, HU, LT,
NL, PT e UK hanno fornito informazioni sulle principali attività di formazione.
Nella maggior parte degli Stati membri, le attività di formazione hanno
riguardato in particolare la formazione del personale di condotta e la
sicurezza. Si segnalano i seguenti programmi. ·
In DK, le imprese ferroviarie e i gestori dell'infrastruttura
hanno elaborato un programma di formazione comune per favorire l'accettazione
delle competenze tra le diverse società. ·
In NL, una nuova scuola per macchinisti, totalmente
indipendente dalle imprese ferroviarie, è stata accreditata dal ministero dell'Istruzione
nel 2011. Nella primavera 2013 si sono diplomati 37 studenti. ·
In UK, il principale gestore dell'infrastruttura,
Network Rail, ha creato il programma intrasettoriale post-diploma "Track
and Train", finanziato dall'industria, che prevede l'inserimento di
neodiplomati per tre periodi di sei mesi in aree diverse di Network Rail e
nelle imprese ferroviarie. 3.10.4. Altri aspetti delle condizioni di lavoro Uno studio della Fondazione europea per il
miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro[71] presenta alcune
informazioni aneddotiche sull'evoluzione delle retribuzioni, sui contratti a
tempo determinato e sul lavoro flessibile. In Germania, risulta che siano
cresciute le disparità retributive tra i vecchi e i nuovi dipendenti;
viceversa, in Belgio, Francia, Italia, Lituania e Svezia si registrano aumenti
effettivi delle retribuzioni. Lo stesso studio indica che il lavoro a tempo
determinato continua a rappresentare una proporzione molto modesta nel settore
ferroviario; fa eccezione la Slovenia, dove la maggior parte dei contratti è
costituita da contratti a tempo determinato, regolamentati da un contratto
collettivo. Iniziative riguardanti l'orario di lavoro flessibile risultano in
corso in Slovacchia, Spagna e Repubblica ceca. 4. Stato della rete UE e
limitazioni dell'infrastruttura 4.5. Variazione dell'infrastruttura Tra il 2009 e il 2011, l'infrastruttura
ferroviaria UE è cresciuta di 882 km (+0,4%) e ha raggiunto 216 297 km. Dietro
questo aumento complessivo si celano però differenze tra i diversi Stati
membri: 981 km e 602 km di infrastruttura ferroviaria sono stati aggiunti
rispettivamente in Francia e Spagna, mentre in Austria, Bulgaria e Germania si
è avuta una riduzione rispettivamente di 335 km, 203 km e 138 km. In termini
relativi, la crescita maggiore si è avuta nei Paesi Bassi (+130 km, ossia +5%),
mentre la riduzione maggiore si è avuta in Estonia (-127 km, ossia -14%). Fonte: annuario statistico EU transport in figures,
Statistical Pocketbook, 2013. Dal 1995[72],
sono stati abbandonati circa 12 958 km di infrastruttura ferroviaria; le
diminuzioni più consistenti si sono avute negli Stati membri orientali
(Polonia, Lettonia, Estonia) e in Germania (-8 412 km, pari a una perdita
del 20%), mentre gli aumenti più rilevanti si sono registrati in
Slovenia/Croazia (+18%) e in Spagna (+1 624 km, ossia +11%). Fonte: annuario statistico EU transport in figures,
Statistical Pocketbook, 2013. 4.6. Gestione dell'infrastruttura Nel periodo 2011-2012, non
si è registrata nessuna evoluzione delle strutture di gestione dell'infrastruttura;
fa eccezione il Belgio, dove NMBS-SNCB Holding è stata divisa. Infrabel e
SNCB-NMBS sono oggi due entità separate che hanno una consociata comune
incaricata della gestione delle risorse umane. 4.7. Elettrificazione Complessivamente, nel 2011 solo il 53,2% dell'infrastruttura
ferroviaria dell'UE era elettrificato. Anche in questo campo si registrano
differenze notevoli tra gli Stati membri; l'elettrificazione è poco diffusa in
Regno Unito e nella Repubblica ceca (33% della rete) ed estremamente poco
diffusa in Grecia (17%) e negli Stati membri baltici (6%). 4.8. Movimenti di treni L'analisi dei movimenti di treni nei segmenti
della TEN[73]
evidenzia l'importanza prevista del traffico ferroviario di merci attorno alle
città, alle stazioni di smistamento e ai porti. Nel 2010, dei 56 segmenti
ferroviari UE con un traffico ferroviario merci superiore a 60 000 treni/anno[74] (ossia 164
treni/giorno), 44 erano in Germania e 7 in Austria (tutti sull'asse
Vienna-Salisburgo). In Germania, i segmenti più importanti sono situati attorno
alle stazioni di smistamento di Maschen (Amburgo), Seelze (Hannover) e
Oberhausen (Duisburg). Movimenti importanti di treni merci si registrano
attorno a città come Colonia, Varsavia, Cracovia e Innsbruck. L'analisi dei movimenti dei treni indica anche
che il consistente traffico merci in Germania alimenta il porto di Amburgo, e
che i porti di Anversa e Rotterdam sono meno sviluppati dal punto di vista dei
collegamenti ferroviari per il trasporto merci. Il traffico ferroviario attorno
al porto di Rotterdam ha raggiunto solo 32 600 treni/anno (vale a dire 89
treni/giorno)[75];
pertanto, il traffico ferroviario di merci a Rotterdam è solo il 25% di
quello di Amburgo, dove sono circolati circa 140 000 treni/anno (ossia
383 treni/giorno). Il traffico sulla linea ferroviaria Betuwe dedicata al
trasporto merci raggiunge "solo" 18 000 treni/anno (50 treni/giorno).
Queste conclusioni sembrano confermate da uno studio UIC, da cui si evince che
ad Amburgo la quota del traffico ferroviario con l'entroterra ha raggiunto il
36,8%, contro l'11% e il 12% rispettivamente per Rotterdam e Anversa[76]. Tendenze analoghe si riscontrano per il
trasporto ferroviario di passeggeri: i movimenti ferroviari più consistenti si
registrano nelle vicinanze di stazioni centrali importanti con reti ferroviarie
pendolari importanti, come Londra e Parigi, ma anche in molte città tedesche
(Berlino, Francoforte, Colonia, Stoccarda) e in grandi città europee
(Amsterdam, Barcellona, Helsinki, Stoccolma e Vienna), che hanno tutte un
traffico superiore a 200 000 treni/anno (circa 550 treni/giorno). È
interessante notare che i segmenti attorno a Roma e Madrid rimangono a
140 000 treni/anno, mentre Lussemburgo città gestisce 75 000
treni/anno, tanti quanti una città con due milioni di abitanti come Budapest. Questo indica che città
con reti ferroviarie suburbane importanti che si sovrappongono alla rimanente
infrastruttura ferroviaria sono o potrebbero diventare colli di bottiglia per i
servizi ad alta velocità[77]
o per i servizi merci[78].
Analogamente, nel trasporto ferroviario, i dati indicano che i flussi di
traffico dal bacino della Rurh ai Paesi Bassi (e probabilmente al Belgio) sono
molto inferiori a quelli per Amburgo, dove si trova la più grande stazione di
smistamento in Europa. Può essere interessante analizzare l'impatto che questi
flussi di traffico ferroviario merci lungo la direttrice nord-sud hanno sulla
congestione complessiva della rete tedesca, tenendo conto in particolare della
necessità di completare, sul lato tedesco, le interconnessioni con il Belgio e
i Paesi Bassi. 5. Utilizzo dei diritti di accesso 5.5. Trasporto ferroviario di merci Il mercato del trasporto ferroviario di merci è
stato aperto alla concorrenza nel 2007. Da allora, nuovi entranti si sono affacciati
sul mercato in tutti gli Stati membri tranne tre (Finlandia, Irlanda e
Lituania) e la quota totale stimata dei nuovi entranti[79] nel 2012 è stata
del 28%. L'incumbent tedesco DB è oggi il principale operatore
ferroviario in Danimarca e Paesi Bassi. Infine, nel Regno Unito e in Romania la
principale impresa ferroviaria detiene meno del 50% del mercato. Fonte: dati RMMS forniti dagli Stati membri;
*per la Spagna, i dati si basano sulla relazione annuale RENFE e sul questionario
RMMS, mentre per la Svezia i dati si riferiscono al 2010; ** compresa VFLI,
controllata dell'incumbent;
*** DB è il principale operatore ferroviario merci; **** dati non disponibili.
Allegato 19 del documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. 5.6. Ferrovie per il trasporto di
passeggeri – segmenti regionali e suburbani 5.6.1. Ferrovie per il trasporto di
passeggeri – tutti i segmenti Nel complesso, la quota di mercato totale di
tutte le imprese ferroviarie tranne la principale raggiunge il 23%. È
importante, tuttavia, distinguere tra la situazione dei nuovi entranti reali,
a cui sono stati aggiudicati contratti in seguito a gare d'appalto e/o
attraverso diritti di accesso libero, e la situazione delle altre imprese
ferroviarie "non incumbent", a cui sono stati assegnati
mediante aggiudicazione diretta diritti esclusivi per servizi commerciali o
servizi oggetto di obblighi di servizio pubblico. Questa differenziazione è
importante per distinguere ad esempio la situazione in Polonia, dove gli
operatori non incumbent sono operatori regionali a cui sono stati
aggiudicati direttamente contratti di servizio pubblico, dalla situazione nel
Regno Unito, dove le concessioni sono state aggiudicate in seguito a una gara d'appalto.
In queste condizioni, la quota stimata dei nuovi entranti nell'UE
considerata nel suo complesso è pari al 21%. Fonte: dati RMMS forniti dagli Stati membri;
OR = tutti i non incumbent
risultano essere operatori regionali. Allegato 19 del documento di lavoro dei
servizi della Commissione SWD(2014) 186. 5.6.2. Segmenti regionali e suburbani La quota dei nuovi entranti nelle ferrovie
regionali e suburbane raggiunge i livelli più elevati negli Stati membri che
hanno deciso di affidarsi alle gare d'appalto per l'aggiudicazione dei
contratti di servizio pubblico in modo esclusivo (Regno Unito, Svezia) o almeno
in larga misura (Germania, Romania). Lo stesso vale per Italia, Danimarca,
Paesi Bassi, Repubblica ceca, Austria e Polonia, dove alcuni contratti di
servizio pubblico sono stati aggiudicati mediante gare d'appalto. L'Ungheria è
un caso speciale perché gli incumbent sono due. Nel Regno Unito, l'incumbent
ha totalmente cessato di esistere e le concessioni sono state assegnate
mediante gare d'appalto. In Polonia, l'incumbent regionale ha cessato di
esistere ed è stato sostituito da operatori in house di proprietà delle
regioni polacche (attraverso aggiudicazione diretta). In diversi paesi tra cui
Francia, Spagna e Belgio non vi sono nuovi entranti nei servizi regionali.
Infine, nel quadro dell'ampliamento del ricorso alle gare d'appalto per il l'aggiudicazione
di servizi oggetto di OSP nella Repubblica ceca, Arriva ha effettuato servizi
pilota di prova in regime di accesso libero nei servizi suburbani di Praga. Fonte: dati RMMS forniti dagli Stati membri, integrati
con calcoli propri basati su UIC, CER, relazioni annuali. Allegato 19 del
documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014)
186.
*Vi sono due incumbent; la
quota di mercato indicata si riferisce al più piccolo; **non sono disponibili
dati per la Svezia. 5.6.3. Segmenti alta velocità e lunga
percorrenza La quota dei nuovi entranti nei servizi a
lunga percorrenza raggiunge il livello più elevato nel Regno Unito, dove l'incumbent
ha cessato di esistere, e in Estonia, dove il contratto di servizio pubblico
per i servizi a lunga percorrenza è stato aggiudicato a un nuovo entrante.
Nuovi entranti sono presenti in Svezia (Veolia, BluTag), Italia (Italo-NTV
sulla rete italiana ad alta velocità), Repubblica ceca (LeoExpress e Regiojet,
entrambi sulla linea Praga-Ostrava) e Austria (Westbahn sulla linea
Vienna-Salisburgo). Varie società hanno reso nota l'intenzione di avviare
servizi commerciali in ambito nazionale in diversi Stati membri. MTR, società
del vasto gruppo MTR di Honk Kong, si è detta intenzionata ad avviare nuovi
servizi sulla linea Stoccolma-Göteborg. Leo Express/DLA ha presentato richiesta
per operare sulle linee Varsavia-Cracovia/Katowice e Varsavia-Stettino, ma la
richiesta è stata respinta per motivi amministrativi[80]. Fonte: dati RMMS forniti dagli Stati membri, integrati
con calcoli propri basati su UIC, CER, relazioni annuali. Allegato 19 del
documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186.
*tutti i nuovi entranti sembrano essere nuovi entranti regionali
** non sono disponibili dati
per la Svezia. 5.7. Ferrovie per il trasporto di
passeggeri – servizi internazionali Nei servizi internazionali, l'unico nuovo
entrante è Thello, joint venture Veolia-Trenitalia che effettua collegamenti
notturni tra Parigi e Venezia. DB ha indicato che intende operare in
concorrenza con Eurostar sulla linea Bruxelles-Londra (con origine a
Francoforte). Anche Thello ha presentato richiesta per ottenere una licenza in
Belgio, e la città dell'Aia avrebbe sottoscritto un accordo con DB Arriva per
un collegamento con Bruxelles. Infine, grazie all'apertura del collegamento ad
alta velocità Francia-Spagna, SNCF e RENFE offrono servizi sulle linee
Parigi-Barcellona e Madrid-Marsiglia. 6. Ostacoli a servizi ferroviari più efficienti La Commissione ha
individuato nella mancata apertura dei mercati del trasporto ferroviario di
passeggeri in ambito nazionale (che rappresenta il 94% dei passeggeri-km
totali) e nell'assortimento inadeguato di funzioni per i gestori dell'infrastruttura
i due principali ostacoli, nell'area dell'accesso al mercato, al pieno
funzionamento dello spazio ferroviario europeo unico. Per conseguire gli
obiettivi stabiliti al riguardo, il 30 gennaio 2013 la Commissione ha adottato
le proposte del quarto pacchetto ferroviario riguardanti la modifica della
direttiva 2012/34/UE e del regolamento (CE) n. 1370/2007 relativo ai servizi
pubblici di trasporto passeggeri su strada e per ferrovia[81]. 7. Conclusioni La valutazione effettuata
nell'ambito della presente relazione conferma l'analisi formulata dalla
Commissione all'epoca della presentazione delle proposte contenute nel quarto
pacchetto ferroviario: il livello di soddisfazione relativo ai servizi
ferroviari presenta ampi margini di miglioramento, molte infrastrutture ad alta
velocità sono sotto-utilizzate (e il loro utilizzo potrebbe essere potenziato
puntando sul libero accesso) ed è necessario garantire l'efficienza dei consistenti
finanziamenti pubblici destinati alle ferrovie (pari a circa 36 miliardi EUR
sotto forma di contributi per l'infrastruttura e compensazioni di obblighi di
servizio pubblico) per garantire la redditività a lungo termine in un contesto
di ristrettezze delle finanze pubbliche. La valutazione contenuta in questa
relazione conferma anche la necessità di procedere all'adozione di vari atti di
esecuzione a norma della direttiva 2012/34/UE (costi diretti, equilibrio
economico dei contratti di servizio pubblico, statistiche RMMS, modello di
licenza, etc.). Inoltre, essa indica che le misure tese a migliorare l'accessibilità
per le persone a mobilità ridotta avranno probabilmente un impatto positivo per
tutta l'utenza. Il completamento dei corridoi ferroviari merci può contribuire
ad aumentare le percorrenze medie dei trasporti, migliorando il rapporto
costi-benefici delle ferrovie e rendendole così più concorrenziali. Infine,
questa relazione esprime appoggio per la realizzazione, nell'ambito di "Shift2Rail",
di un programma di ricerca e innovazione dedicato al miglioramento della
qualità dei servizi ferroviari, alla riduzione del costo dei trasporti
ferroviari nell'arco del ciclo di vita, e al miglioramento complessivo dell'affidabilità
nei diversi segmenti del mercato ferroviario, tra cui il trasporto di merci
(che deve poter avvenire in modo più fluido in tutta l'Europa per trasportare
quantitativi più elevati di prodotti ad alto valore aggiunto). [41] L'indicatore del funzionamento del mercato utilizzato nel quadro
di valutazione dei mercati al consumo è un indice composito che aggrega quattro
aspetti fondamentali dell'esperienza di consumo: la facilità di comparazione
dei servizi, la fiducia dei consumatori nel fatto che i fornitori rispettino la
normativa volta a proteggere i consumatori, i problemi riscontrati e la
soddisfazione globale dei consumatori. [42] GU L 315 del 3.12.2007, pag. 14. [43] Quadro di valutazione dei mercati al consumo 2012, pagina 27.
Le medie sul mercato interno sono pari al 9% per la fascia di punteggio 0-4 e
al 37% per la fascia di punteggio 5-7 (per i servizi ferroviari, la percentuale
per quest'ultima fascia di punteggio è del 40%). [44] Per maggiori informazioni, cfr. allegato 12 del documento
di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2014) 186. [45] Il sondaggio Flash Eurobarometro svolto nel 2013
relativamente alla qualità dei servizi ferroviari fa seguito a un sondaggio
analogo del 2011, che però non prendeva in considerazione i servizi suburbani.
Di conseguenza, i confronti tra i due sondaggi sono effettuati unicamente per i
servizi nazionali, internazionali e regionali ("convenzionali"). [46] Ibid. [47] Quadro di valutazione dei mercati al consumo 2012, pagina 24. [48] Cfr. allegato 12 del documento di lavoro dei servizi della
Commissione SWD(2014) 186. [49] Sebbene l'aspetto più importante sia la frequenza, altre
variabili legate al tempo hanno un peso rilevante nelle decisioni dei
viaggiatori; tra di esse si segnalano i tempi di attesa, la distanza dalla
stazione, il tempo di viaggio trascorso in treno e i trasferimenti. [50] Cittadini che nelle risposte si sono dichiarati
moderatamente o molto insoddisfatti della puntualità e dell'affidabilità. Sono
esclusi i cittadini che non hanno espresso un'opinione. [51] Irlanda, Repubblica ceca ed Estonia non hanno fornito
dati. [52] UIRR, Road-Rail Transport: new developments and best
practices, 55. Seduta del gruppo di lavoro UNECE sui
trasporti intermodali e la logistica, 6-7 novembre 2011, disponibile
all'indirizzo www.unece.org. Questi dati
sembrano confermati da CER (2013), Rail Freight Status Report 2013, da cui
risulta che nel periodo 2008-2012 meno del 70% dei treni merci è giunto a
destinazione con uno scostamento massimo di 15 minuti dall'orario previsto. [53] 17,8 miliardi nel 2011 (non sono disponibili dati per
Slovenia e Finlandia) e 18,4 miliardi nel 2012 (non sono disponibili dati per i
Paesi Bassi). [54] Il "contributo pubblico netto" per un treno
suburbano da 140 tonnellate in Francia è stimato in soli 7,1 EUR/treno-km:
10,9 EUR/treno-km servono per pagare i canoni di accesso all'infrastruttura. [55] Il "contributo pubblico netto" per un treno
suburbano da 140 tonnellate in Germania, dedotti i canoni di accesso
all'infrastruttura, è stimato in soli 4,8 EUR/treno-km. [56] Il numero di contratti aggiudicati negli Stati membri
dipende anche dalle dimensioni dei contratti. Nel Regno Unito le concessioni
sono solo 19; in Germania, invece, secondo la relazione Mofair le imprese
ferroviarie che operano con uno o più contratti di servizio pubblico sono
almeno 31. [57] Gli avvisi di gara sono stati interpretati come bandi di
gara e non come avvisi pubblicati per sole finalità di trasparenza (per queste
finalità, sono più adatti gli avvisi di preinformazione volontari o gli avvisi
di aggiudicazione). [58] Il questionario RMMS tedesco segnala che nel periodo 2009-2011
sono state bandite gare per 49 CSP; gli appalti relativi a CSP pubblicati sulla GUUE/TED
nello stesso periodo sono stati 45. [59] Nel settore ferroviario, il numero di avvisi di aggiudicazione
di appalti per procedure negoziate e accelerate senza pubblicazione preliminare
e avvisi di preinformazione volontari è raddoppiato dal 2009: dai 12
pubblicati in media nel 2006-2009 si è passati a 22 nel 2010-2012. [60] I criteri sociali, se utilizzati, sono raggruppati
statisticamente in questo criterio di aggiudicazione. [61] CER-ETF (2012), Social Aspects and the protection of
staff in case of change of railway operator: the current situation, pagg. 66-67.
In alcuni Stati membri vigono disposizioni che regolano il
trasferimento del personale nei trasporti urbani: questo è il motivo per cui
nell'elenco figurano alcuni Stati membri che non ricorrono agli appalti per
l'assegnazione dei CSP. [62] Le concessioni (franchise) sono i contratti di
servizio pubblico nel Regno Unito. [63] Tali ipotesi si basano essenzialmente su CER (2010),
Public service in rail transport in the European Union: an overview. [64] Bundesgerichtshof Beschluss X ZB4/10 vom 8. Februar 2011 S-Bahn Verkehr Rhein/Ruhr. [65] Railway Gazette (2013), Czech passenger market
opening in sight, 17.10.2013. [66] Quadro di valutazione del mercato unico:
http://ec.europa.eu/internal_market/scoreboard/ [67] In considerazione del numero limitato di direttive
ferroviarie (15) rispetto alle direttive sul mercato interno (oltre 1 500), il metodo
utilizzato per il calcolo dei ritardi medi di recepimento è diverso. Mentre il
quadro di valutazione del mercato interno calcola i ritardi medi a una
determinata data limite ogni anno, le statistiche ferroviarie indicano i
ritardi medi "netti" per le 15 direttive ferroviarie, ossia il tempo
trascorso tra il termine stabilito per il recepimento e l'effettiva notifica da
parte dello Stato membro. Di conseguenza, il grafico indica una tendenza
generale ma non possiede accuratezza statistica. Fonti: quadro di valutazione
del mercato interno n. 12, 14bis, 15, 16, 20, 21, 22, 23, 24. L'indicatore
tiene conto unicamente delle direttive non recepite entro il termine stabilito
(c'è stato un unico caso di totale mancato recepimento, ma nel frattempo la
direttiva non recepita è stata abrogata). [68] Almeno altre 63 100 persone lavorano negli impianti
di servizio ferroviari; i dati continuano però ad avere un'affidabilità
insufficiente per l'elaborazione di una stima riferita all'intera UE. [69] Se non diversamente indicato, tutti i dati presentati in
questa sezione sono tratti dall'edizione 2010 del compendio statistico
International Railway Statistics pubblicato dall'UIC (Unione internazionale
delle ferrovie). Il compendio non contiene dataset completi per IE, DK, UK e
SE, che quindi non è stato possibile includere negli studi sull'anzianità e
sulla struttura della popolazione dei lavoratori in relazione all'età. Per
quanto riguarda la struttura per sesso, ad Eurostat sono pervenuti i dati di SE
e UK ma non quelli di IE e DK. Questi due Stati membri sono quindi
completamente esclusi dall'ambito di indagine della presente sezione. Inoltre,
i dataset UIC per diversi Stati membri si discostano in modo significativo dai
dati indicati nei questionari RMMS compilati direttamente dagli Stati membri e
trasmessi ai servizi della Commissione europea; occorre pertanto
interpretare con la dovuta cautela gli indicatori presentati in questa sezione
per tali Stati membri, che sono: DE (DB Schenker inclusa nelle statistiche
UIC), NL (gestore dell'infrastruttura ProRail non incluso nelle
statistiche UIC), AT, BE, PL, RO (dataset UIC frammentari). [70] CER (2014), Results of the 2013 questionnaire on the
development of women employment in the railway sector in Europe, pubblicato
il 20.1.2014. Questa indagine è stata effettuata
congiuntamente dalle parti sociali europee nel settore ferroviario: imprese
(imprese ferroviarie rappresentate dal CER, associazione di categoria delle
ferrovie europee) e lavoratori (rappresentati dall'ETF, federazione europea dei
lavoratori dei trasporti). [71] Employment and industrial relations in the railway
sector, studio della Fondazione europea per il miglioramento delle
condizioni di vita e di lavoro, 2012. [72] Le prime decisioni sulla TEN
risalgono al 1996. [73] I dati sul
traffico nelle infrastrutture TEN e nella maggior parte dei casi anche quelli
sul traffico nelle infrastrutture non TEN sono raccolti da Eurostat
conformemente all'allegato G del regolamento 91/2003 ogni 5 anni (2005 e 2010;
i dati del 2010 sono appena stati resi noti). Per il 2010 non sono disponibili
dati per Belgio e Grecia; i dati relativi a Bulgaria e Romania non sono stati
registrati nel 2005, perché questi due paesi non erano ancora Stati membri UE. [74] 30 000
in ciascuna direzione nel segmento, quindi 60 000 treni in entrambe le
direzioni. [75] I dati
relativi ad Anversa non sono disponibili per il 2010. [76] UIC (2012): 2012
Report on Combined transport in Europe, dicembre 2012, pag. 80. [77] Come indicato
a proposito della qualità dei servizi, la frequenza dei servizi ad alta
velocità ha ancora dei margini di crescita (eccetto in Francia). [78] Le imprese di trasporto
ferroviario merci svedesi hanno indicato in Copenaghen, che movimenta 180 000 treni/anno,
un punto difficile da attraversare. In Germania, gli aumenti più consistenti
dei canoni di accesso all'infrastruttura si sono registrati sulle linee
regionali. [79] Poiché il
settore del trasporto merci non è più soggetto a obblighi di servizio pubblico
e per legge è completamente aperto, le "imprese ferroviarie diverse
dall'impresa principale" danno una buona stima della penetrazione dei
nuovi entranti sul mercato (l'impresa principale è quasi sempre l'incumbent).
Nel Regno Unito, dove British Rail ha cessato di esistere, tutte le imprese ferroviarie
potrebbero essere considerate nuovi entranti. [80] PKP PLK rejects Leo Express access bid, International
Rail Journal, 22.7.2013. A quanto risulta, la richiesta è
stata respinta perché l'autorità di regolamentazione non era stata consultata
in merito all'impatto di tali servizi sull'equilibrio economico dei contratti
di servizio pubblico. [81] GU L 315 del 3.12.2007, pag. 1.