52013JC0006

Proposta congiunta di DECISIONE DEL CONSIGLIO sulla posizione dell’Unione nel Consiglio di associazione creato dall’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, in merito all’adozione di una raccomandazione sull’esecuzione del piano d’azione UE-Marocco per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017) /* JOIN/2013/06 final - 2013/0107 (NLE) */


RELAZIONE

A luglio 2005 il Marocco e l’Unione europea, legate dall’accordo euromediterraneo di associazione entrato in vigore a marzo 2000, hanno convenuto un piano d’azione quinquennale UE-Marocco nel quadro della politica europea di vicinato (PEV).

In questo contesto le relazioni UE-Marocco si sono sviluppate e sono notevolmente maturate. Con l’adozione, a ottobre 2008, del documento congiunto sullo status avanzato[1], le relazioni tra i partner sono state rilanciate e notevolmente potenziate, soprattutto in ambito politico e in materia di sicurezza, economia e commercio, ma anche in altri settori, come per esempio i contatti tra i popoli.

Il piano d’azione della PEV è giunto a termine a luglio 2010 e le parti hanno ritenuto opportuno negoziare e concludere un nuovo piano, che ribadisce obiettivi e ambizioni del documento congiunto sullo status avanzato. Nell’attesa di raggiungere un accordo sul nuovo piano, le parti hanno continuato consensualmente a applicare il piano d’azione del 2005.

Le relazioni tra l’Unione e il Marocco si inscrivono in un contesto politico regionale che dagli inizi del 2011 è in piena evoluzione.

La comunicazione congiunta al Parlamento europeo e al Consiglio Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento ha definito una nuova linea strategica improntata a una maggiore differenziazione: ciascun partner sviluppa con l’UE relazioni commisurate alle proprie aspirazioni, esigenze e capacità, nel rispetto del principio della responsabilità reciproca e di un impegno condiviso a favore dei valori universali dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto, e tenendo conto della propria capacità di realizzare priorità definite di comune accordo. Il nuovo piano d’azione indica chiaramente gli obiettivi prioritari del partenariato privilegiato tra l’Unione e il Marocco, in linea con lo status avanzato del paese e con il carattere esteso delle loro relazioni.

Le parti hanno raggiunto una prima intesa sul progetto di piano d’azione, riguardante segnatamente l’elenco delle azioni prioritarie da realizzare, nel quadro dei colloqui esplorativi condotti con il Marocco dal Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), in stretta collaborazione con i servizi della Commissione e con gli Stati membri. Successivamente, in occasione dell’ultima riunione del Consiglio di associazione UE-Marocco del 23 aprile 2012, le parti hanno constatato il concretizzarsi di un’intesa, siglata poi a novembre 2012. La conclusione delle consultazioni tecniche da ciascuna parte è stata notificata con scambio di lettere il 28 novembre 2012 (SEAE) e il 10 gennaio 2013 (Marocco).

Il nuovo piano d’azione UE-Marocco per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017) che, per i prossimi anni, sarà il principale strumento di riferimento delle relazioni bilaterali tra l’Unione e il Marocco, individua una tabella di marcia da seguire per intensificare l’associazione tra il Marocco e l’Unione. La PEV, che definisce un quadro strategico unico imperniato sul partenariato, sulla titolarità condivisa, sulla differenziazione in funzione dei risultati e sull’assistenza adeguata ai bisogni, continuerà ad avere un ruolo di catalizzatore.

La Commissione europea e l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza (“Alta rappresentante”) allegano il testo di una proposta congiunta di decisione del Consiglio sulla posizione dell’Unione europea nel Consiglio di associazione UE-Marocco circa l’adozione di una raccomandazione sull’esecuzione del piano d’azione.

La Commissione europea e l’Alta rappresentante chiedono quindi al Consiglio di adottare l’allegata proposta congiunta di decisione del Consiglio.

2013/0107 (NLE)

Proposta congiunta di

DECISIONE DEL CONSIGLIO

sulla posizione dell’Unione nel Consiglio di associazione creato dall’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, in merito all’adozione di una raccomandazione sull’esecuzione del piano d’azione UE-Marocco per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

vista la decisione 2000/204/CE, CECA, del Consiglio e della Commissione, del 24 gennaio 2000, relativa alla conclusione dell’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, in particolare l’articolo 2, paragrafo 1,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,

vista la proposta congiunta della Commissione e dell’Alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)       L’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, è stato firmato il 26 febbraio 1996 ed è entrato in vigore il 1° marzo 2000.

(2)       È intenzione delle parti approvare il nuovo piano d’azione UE-Marocco nel quadro della politica europea di vicinato (PEV) per l’attuazione dello status avanzato 2013‑2017, che rispecchia il carattere privilegiato del loro partenariato e contribuirà a attuare l’accordo euromediterraneo grazie all’elaborazione e all’adozione di misure concrete volte a conseguire gli obiettivi dell’accordo stesso,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La posizione dell’Unione europea nel Consiglio di associazione creato dall’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, in merito all’esecuzione del piano d’azione UE-Marocco nel quadro della PEV per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017) si basa sul progetto di raccomandazione del Consiglio di associazione allegato alla presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore alla data di adozione.

Fatto a Bruxelles, il

                                                                       Per il Consiglio

                                                                       Il presidente

 

Progetto di

RACCOMANDAZIONE

sull’esecuzione del piano d’azione UE-Marocco nel quadro della PEV per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017)

Il Consiglio di associazione UE-Marocco,

visto l’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, in particolare l’articolo 80,

considerando quanto segue:

(1) L’articolo 80 dell’accordo euromediterraneo abilita il Consiglio di associazione a formulare adeguate raccomandazioni ai fini della realizzazione degli obiettivi stabiliti dall’accordo.

(2) Conformemente all’articolo 90 dell’accordo euromediterraneo, le parti adottano qualsiasi misura generale o particolare necessaria per l’adempimento degli obblighi che incombono loro ai sensi dell’accordo e si adoperano per la realizzazione degli obiettivi ivi fissati.

(3) Le parti dell’accordo euromediterraneo hanno approvato il testo del piano d’azione UE-Marocco nel quadro della politica europea di vicinato (PEV) per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017).

(4) Detto piano d’azione contribuirà all’attuazione dell’accordo grazie all’elaborazione e all’adozione di misure concrete, concordate tra le parti, che daranno indicazioni pratiche ai fini della stessa attuazione.

(5) Il piano d’azione persegue un duplice scopo: prospetta misure concrete affinché le parti possano adempiere gli obblighi derivanti dall’accordo euromediterraneo e definisce un quadro più ampio entro cui intensificare le relazioni UE-Marocco, al fine di raggiungere un livello di integrazione economica più elevato e di approfondire la cooperazione politica, conformemente agli obiettivi generali dell’accordo euromediterraneo,

(6) HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE:

Articolo unico

Il Consiglio di associazione raccomanda che le parti diano esecuzione all’allegato piano d’azione UE-Marocco nel quadro della PEV per l’attuazione dello status avanzato (2013‑2017), nella misura in cui la suddetta esecuzione miri a realizzare gli obiettivi dell’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra.

Fatto a […]

Per il Consiglio di associazione

Il presidente

ALLEGATO

POLITICA EUROPEA DI VICINATO

PROGETTO DI PIANO D’AZIONE DEL MAROCCO PER L’ATTUAZIONE DELLO STATUS AVANZATO (2013-2017)

I.            Introduzione

La politica europea di vicinato (PEV) si pone obiettivi ambiziosi che persegue secondo un approccio basato sulla responsabilità reciproca e sull’impegno verso i valori universali e condivisi della democrazia, dello Stato di diritto, della buona governance e del rispetto dei diritti umani. Ispirata ai principi dell’economia di mercato, del libero scambio, dello sviluppo sostenibile, della riduzione della povertà e della realizzazione di riforme politiche, economiche, sociali e istituzionali, la PEV mira tra l’altro a creare uno spazio di pace e stabilità, a gestire le crisi e a prevenire e risolvere conflitti regionali. Questi valori e principi sono condivisi dal Marocco, che se ne è ispirato per elaborare le proprie politiche interne e internazionali.

Il partenariato tra l’Unione europea (UE) e il Marocco ha preso inizio con l’accordo commerciale del 1969 e ha conosciuto una svolta decisiva con l’accordo di associazione firmato nel 1996 e con la PEV, che hanno permesso di intensificare le relazioni politiche, economiche e commerciali e di dare slancio agli scambi culturali e umani tra i partner. L’accordo di associazione ha permesso di sviluppare gradualmente e di intensificare notevolmente le relazioni UE-Marocco fino a dar vita a un vero e proprio partenariato, in virtù del quale il paese gode di un ruolo privilegiato.

L’adozione, a ottobre 2008, del documento congiunto sul rafforzamento delle relazioni bilaterali (status avanzato) ha impresso un nuovo corso alle relazioni tra i partner. Il documento rafforza un partenariato ritenuto prioritario dall’Unione e dal Marocco, precisando quali sono le nuove ambizioni del processo di rafforzamento delle relazioni politiche, economiche e umane. Queste ambizioni sono state successivamente confermate al vertice UE-Marocco, tenutosi a marzo 2010 a Granada, che ha sottolineato il carattere specifico del partenariato. Giovandosi di relazioni bilaterali molto avanzate, entrambi i partner sono attualmente impegnati a rafforzare questo partenariato esemplare e reciprocamente benefico nell’intento di affrontare insieme e in modo solidale comuni sfide politiche, economiche e sociali.

I progressi verso la buona governance e le riforme politiche e socioeconomiche sono i principi comuni che sottendono all’attuazione dello status avanzato. Nel caso del partenariato UE-Marocco, occorrerà potenziare gli impegni verso la realizzazione dei principali riordini avviati dal paese e il loro successivo completamento, sia in ambito politico – in particolare democrazia, diritti umani e rispetto dello Stato di diritto – che economico e sociale, soprattutto in modo da realizzare progressi tangibili per lo sviluppo umano. L’intensità del sostegno dell’Unione dipenderà dalle ambizioni e dai progressi delle riforme realizzate, come anche dai bisogni e dalle capacità del paese. L’Unione e il Marocco continueranno a lavorare verso questa meta secondo la linea della nuova costituzione adottata il 1° luglio 2011 dal Marocco e della nuova strategia sviluppata dall’Unione nel quadro del partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale.

L’Unione riconosce che il ravvicinamento all’UE è una scelta di base della politica estera del Marocco. Il paese mira a un’approssimazione ottimale che consolidi e accompagni la dinamica del processo di modernizzazione politica, di apertura economica e di coesione sociale e questa aspirazione è concepita come mezzo privilegiato per promuovere la concertazione e il coordinamento con l’Unione su questioni strategiche di interesse comune. Le parti riaffermano la volontà di operare di concerto per dare nuovo slancio all’integrazione regionale magrebina, ritenuta un fattore in grado di amplificare i benefici di questo processo. Inoltre, in linea con l’articolo 8 del TUE e in risposta alle aspirazioni del paese di stringere un nuovo accordo che regoli le relazioni reciproche, le parti convengono di proseguire la riflessione sulla natura e sulla forma di un tale accordo.

Il piano d’azione UE-Marocco nel quadro della PEV ha permesso un utilizzo più mirato degli strumenti dell’accordo di associazione e ha sostenuto gli sforzi del paese verso una maggiore integrazione delle strutture economiche e sociali nazionali con quelle dell’Unione.

Tappa importante dell’incessante processo di approfondimento delle relazioni UE-Marocco, il nuovo piano d’azione per l’attuazione dello status avanzato azionerà tutte le leve, tutti i meccanismi e tutti gli strumenti dello status avanzato.

Questo nuovo piano favorirà la concezione e la realizzazione di politiche e misure atte a rafforzare lo Stato di diritto, la democrazia, i diritti umani, la crescita economica, l’occupazione, la coesione sociale, la riduzione della povertà e la tutela ambientale, e quindi a contribuire allo sviluppo sostenibile quale obiettivo di lungo termine. L’attuazione del piano rispetterà il giusto equilibrio tra la necessità di accelerare la dinamica di apertura e modernizzazione dell’economia nazionale e l’imperativo di uno sviluppo socioeconomico sostenibile.

L’integrazione economica verrà inoltre perseguita con il lancio di negoziati per un accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA) che permetteranno di approfondire le trattative settoriali già concluse o in corso, in particolare in materia di liberalizzazione del commercio dei servizi e libertà di stabilimento, e vaglieranno la possibilità di migliorare su base reciproca le concessioni preferenziali adottate nel quadro dell’accordo sulle misure di liberalizzazione per i prodotti agricoli, i prodotti agricoli trasformati, il pesce e i prodotti della pesca, ferme restanti le circostanze proprie a ciascuna parte.

Operando una sintesi tra il precedente piano d’azione e il documento congiunto sullo status avanzato, il nuovo piano riprende le riforme e le azioni previste non ancora realizzate del precedente, aggiungendovi elementi nuovi ripresi dal documento congiunto. Coerentemente con il programma di riforma del Marocco, il piano riflette inoltre i principi di differenziazione e di titolarità e dà carattere operativo alla tabella di marcia sullo status avanzato. In tal senso il nuovo documento implica la necessità per il governo nazionale di approntare una strategia di ravvicinamento normativo che, partendo da un’analisi delle attuali differenze, definisca le priorità di convergenza e il calendario per la realizzazione. Questa strategia si avvarrà dei programmi di sostegno dell’Unione.

Il presente piano prevede inoltre il graduale ravvicinamento normativo con l’acquis dell’Unione finalizzato a integrare progressivamente l’economia marocchina nel mercato interno dell’UE e a stimolare gli scambi, gli investimenti e la crescita. Le parti si impegnano in tal senso a analizzare in modo sistematico le differenze tra le leggi marocchine e l’acquis basandosi sui riferimenti forniti dal piano d’azione. Per ogni settore del piano d’azione verranno valutate le priorità e i mezzi necessari a assicurare questa convergenza. Il ravvicinamento normativo potrà avvenire alternativamente tramite: i) la graduale ripresa di tutto l’acquis in determinati settori, nel breve o lungo termine; ii) il recepimento di una parte dell’acquis; iii) la ripresa dei grandi principi dell’acquis o delle buone pratiche in un determinato settore. Entro i primi due anni del piano d’azione, il governo marocchino dovrà adottare un programma nazionale di convergenza normativa con l’UE che ne determini priorità, portata e ritmo, come chiesto nel discorso del trono del 2010.

Il nuovo piano d’azione orienterà la programmazione, l’attuazione e il monitoraggio dell’assistenza dell’Unione, alla luce dei bisogni espressi e dei risultati intermedi ottenuti. Il Marocco e l’Unione metteranno a disposizione le risorse per realizzare le priorità convenute. Nel caso dell’Unione il sostegno verrà principalmente fornito nell’ambito di programmi indicativi nazionali convenuti con il Marocco, che stabiliranno le priorità degli aiuti e la dotazione finanziaria indicativa, e sarà erogato nel rispetto rigoroso delle regole e delle procedure applicabili agli aiuti esterni dell’UE.

L’assistenza dell’UE al Marocco potrà avvalersi di numerosi strumenti, tra cui quelli individuati in esito alla riflessione sulla nuova strategia verso i paesi del vicinato. Tra questi figurano gli scambi di consulenze e competenze tecniche, di buone pratiche e di know-how e il sostegno allo sviluppo delle capacità, al potenziamento istituzionale, alle riforme settoriali, alla promozione dell’integrazione e della coesione socioeconomica e alla riduzione dei divari di sviluppo interregionali, come anche il sostegno alla società civile.

Anche i prestiti delle istituzioni finanziarie europee concorreranno in misura considerevole all’attuazione del nuovo piano d’azione. Il Fondo d’investimento per la politica di vicinato e il Fondo euromediterraneo di investimenti e partenariato (FEMIP), finanziati dall’Unione, potranno avere in tal senso un importante effetto leva per l’erogazione dei prestiti necessari a finanziare le infrastrutture, ma anche per lo sviluppo e per il partenariato con il privato. Questo permetterà anche di mobilitare tutti i fondi della Banca europea per gli investimenti (BEI) garantiti nell’ambito del FEMIP.

Le parti hanno inoltre deciso di avviare una riflessione comune su come sfruttare al meglio i nuovi strumenti di attuazione delle cooperazione finanziaria, quali quelli introdotti nell’ambito della nuova strategia verso i paesi del vicinato, e su come mobilitare risorse finanziarie che permettano di accompagnare il Marocco sulla strada delle riforme e dell’avvicinamento all’Unione, nell’obiettivo di raggiungere un grado di integrazione tra il Marocco e l’UE quanto più efficace e adeguato.

La realizzazione del piano d’azione, che si estende sul quinquennio 2013-2017, darà particolare attenzione alle azioni prioritarie individuate dalla matrice di cui all’allegato III, che forma parte integrante del piano stesso. Queste priorità potranno essere adattate, in corso d’opera, da entrambe le parti per rispondere a nuove priorità del governo marocchino e/o dell’Unione, senza dover adottare un nuovo piano d’azione.

La realizzazione delle riforme in numerosi settori chiave richiede obiettivi precisi e risorse adeguate. Il Comitato di associazione e i sottocomitati istituiti nell’ambito dell’accordo di associazione seguiranno regolarmente l’attuazione del piano d’azione, prestando attenzione soprattutto ai progressi realizzati e all’assistenza erogata. Le parti potranno inoltre presentare relazioni sullo stato di attuazione. Questo processo di monitoraggio potrà avvalersi della collaborazione attiva della società civile.

Il piano d’azione, che rientra nel processo di attuazione dello status avanzato, è una fase importante dell’evoluzione delle relazioni tra le parti verso un partenariato privilegiato.

Su questa base proseguirà la riflessione del gruppo ad hoc sullo status avanzato mirata a definire le nuove prospettive del partenariato e a individuarne contenuti, strumenti e fini.

II.          Piano d’azione

A.           VERSO UNO SPAZIO DI VALORI CONDIVISI

1.           Dialogo politico e strategico

1.1         Cooperazione sulla politica estera e di sicurezza

Potenziare il dialogo e la cooperazione sulla politica estera e di sicurezza allo scopo di assicurare che le questioni internazionali siano oggetto di regolare concertazione, che vengano tenuti in considerazione gli interessi di ciascuna parte e che siano rafforzate la sicurezza e la stabilità, soprattutto nel Maghreb

Intensificare il dialogo politico bilaterale in particolare:

· organizzando vertici ad hoc Marocco-UE;

· organizzando riunioni ad hoc tra il ministro degli Affari esteri del Marocco e l’Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea (AR/VP);

· organizzando riunioni informali ad hoc tra il ministro degli Affari esteri del Marocco e gli omologhi europei;

· tramite la partecipazione ad hoc dei ministri di dicasteri settoriali marocchini con gli omologhi europei a incontri a latere di riunioni regolari del Consiglio dei ministri dell’UE;

· organizzando riunioni ad hoc tra alti funzionari marocchini e membri di comitati e gruppi del Consiglio dell’Unione, in particolare il Comitato politico e di sicurezza (CPS), il gruppo Mashreq/Maghreb (MAMA), il gruppo Africa (COAFR), il gruppo Terrorismo (COTER) e il gruppo Diritti umani (COHOM);

· tramite il sostegno del Marocco, di volta in volta, a dichiarazioni e decisioni del Consiglio dell’Unione sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) secondo modalità stabilite dall’UE.

Maggiore concertazione nei consessi multilaterali

· Organizzare riunioni a New York tra il ministro degli Affari esteri del Marocco e l’AR/VP per coordinare meglio le posizioni dei partner.

· Adottare iniziative congiunte nell’ambito del Consiglio dei diritti umani dell’ONU e della III Commissione dell’Assemblea generale o di altre organizzazioni internazionali, secondo priorità stabilite e convenute dalle parti, e definire un calendario di riunioni di concertazione a Ginevra e New York il giorno prima delle riunioni di organi delle Nazioni Unite che si occupano di diritti umani.

· Creare meccanismi di concertazione informali per contribuire a migliorare l’attuazione delle convenzioni multilaterali.

· Convocare riunioni di concertazione e coordinamento su iniziative miranti a lottare contro le minacce alla sicurezza internazionale, regionale e subregionale.

· Garantire la concertazione Marocco-UE in materia di lotta ai cambiamenti climatici.

Intensificare la cooperazione sulla prevenzione dei conflitti e la gestione delle crisi

· Rafforzare la cooperazione e il dialogo nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC).

· Vagliare la conclusione di un accordo quadro sulla sicurezza delle informazioni.

· Concludere un accordo quadro per la partecipazione del Marocco alle operazioni (civili e militari) dell’UE per la gestione delle crisi.

· Partecipare, ove necessario, a attività di formazione sulla prevenzione dei conflitti e la gestione delle crisi organizzate dall’Accademia europea per la sicurezza e la difesa (AESD).

· Nel quadro del potenziamento della pace esplorare possibilità di concertazione nel settore della gestione delle fasi post-conflitto e della ricostruzione.

· Sviluppare il partenariato per la pace e la sicurezza in Africa, tenendo conto gli interessi delle parti.

· Contribuire agli sforzi dell’ONU per la risoluzione dei conflitti.

· Partecipare attivamente all’iniziativa dei Centri d’eccellenza chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRN) regionali destinati a potenziate le capacità istituzionali a fronte dei rischi CBRN, siano essi di origine dolosa, accidentale o naturale (il segretariato del Centro Africa occidentale/versante atlantico potrebbe avere sede in Marocco).

Approfondire la cooperazione sulla non proliferazione delle armi di distruzione di massa e sul controllo delle esportazioni di armi e beni a duplice uso

· Contribuire all’attuazione del documento finale della conferenza di revisione del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) del 2010.

· Impegnarsi attivamente nel processo di negoziato del trattato sul commercio delle armi (ATT).

· Organizzare seminari e esercitazioni sull’applicazione dei principi dell’iniziativa globale per combattere il terrorismo nucleare (IGLTN/GICNT)

· Intensificare il dialogo sulla non proliferazione delle armi di distruzione di massa e relativi vettori, estendendolo all’esame delle specifiche minacce che queste rappresentano per la sicurezza regionale, in particolare tramite:

– la realizzazione di un piano nazionale sugli obblighi internazionali in vigore, nello specifico le risoluzioni 1540/04 e 1977/2011 del Consiglio di sicurezza dell’ONU;

– l’adesione del paese e l’attuazione nazionale dei pertinenti strumenti internazionali, partendo da una cooperazione rafforzata con le competenti organizzazioni internazionali, come l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA);

– la cooperazione approfondita in materia di prevenzione e lotta contro il traffico illecito di materiali, attrezzature e know how che potrebbero intervenire nella fabbricazione di armi di distruzione di massa e relativi vettori;

– la promozione dell’universalizzazione e dell’attuazione del codice di condotta dell’Aia contro la proliferazione dei missili balistici (HCOC) e del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT).

· Realizzare un sistema nazionale efficace di controllo delle esportazioni di armi e beni a duplice uso, che permetta di controllare le esportazioni e il transito di armi o merci che potrebbero intervenire nella fabbricazione di armi di distruzione di massa e relativi vettori, soprattutto tramite;

– l’adozione di una normativa sul controllo delle esportazioni che copra in particolare la destinazione finale di armi e di beni a duplice uso e punisca le violazioni con sanzioni efficaci e adeguate;

– la creazione di un partenariato tra amministrazione e operatori privati che assicuri la divulgazione e il rispetto degli obblighi sul controllo delle esportazioni di armi e di beni a duplice uso.

· Potenziare il dialogo sulle tematiche connesse al controllo delle esportazioni di armi leggere e di piccolo calibro e al controllo del trasbordo e del transito, anche con seminari ragionali di formazione e sensibilizzazione.

· Cooperare per prevenire e lottare contro il traffico illecito di armi convenzionali, comprese quelle leggere e di piccolo calibro.

1.2         Cooperazione sulla protezione civile

· Proseguire la cooperazione regionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi naturali o causate dall’uomo.

· Convenire disposizioni operative tra organismi marocchini e servizi della Commissione europea per la cooperazione con il centro di monitoraggio e informazione (MIC) del meccanismo unionale di protezione civile, nelle situazioni in cui viene attivato.

· Agevolare il potenziamento e la diversificazione della cooperazione sulla protezione civile, anche per quanto riguarda la prevenzione, la preparazione e la gestione delle catastrofi naturali e dei rischi tecnologici, la creazione di un sistema d’allerta in caso di catastrofi naturali e azioni adeguate di formazione e specializzazione.

1.3         Cooperazione regionale

Sostenere la realizzazione di iniziative e progetti di integrazione regionale

· Impegnarsi attivamente a realizzare al meglio l’Unione per il Mediterraneo, nell’intento di farne un ambito di partenariato mondiale e solidale.

· Impegnarsi per potenziare i meccanismi di concertazione e cooperazione sub-regionali 5+5 e il formato Unione del Maghreb arabo (UMA)-UE, segnatamente tramite lo sviluppo di progetti a geometria variabile in settori di comune interesse.

· Promuovere l’integrazione interregionale, in particolare nell’UMA, anche in campo economico e commerciale.

· Promuovere l’attuazione effettiva dell’accordo di Agadir in modo da potenziare l’integrazione economica tra i paesi arabi con sbocco sul Mediterraneo.

· Intensificare la concertazione bilaterale sul partenariato Africa-UE.

2.           Democrazia, Stato di diritto e governance

Le azioni di questa sezione mirano al rispetto dei principi democratici e dei diritti umani e alla governance, soprattutto in vista dell’applicazione della costituzione marocchina adottata il 1° luglio 2011

2.1         Democrazia, Stato di diritto e governance

Consolidare le istituzioni nel rispetto della democrazia, dello Stato di diritto e del principio della separazione e dell’equilibrio dei poteri

· Consolidare il ruolo del parlamento e del governo.

· Consolidare il ruolo dei partiti politici nell’ottica del pluralismo democratico e intensificare gli scambi tra partiti politici e gruppi parlamentari.

· Assicurare che l’opposizione parlamentare dia un contributo e svolga un ruolo essenziale nei lavori parlamentari e garantirne i diritti.

· Consolidare il ruolo della società civile, soprattutto estendendo la concertazione agli attori della società civile e alle parti interessate dai progetti di legge in fase di elaborazione; istituire in tal senso istanze di concertazione per agevolarne la partecipazione nelle fasi di elaborazione, attuazione e valutazione delle politiche pubbliche.

· Coinvolgere maggiormente i cittadini nella gestione della cosa pubblica, in particolare introducendo il potere di petizione e di proposta legislativa.

· Potenziare gli interventi mirati a accrescere il tasso di iscrizione alle liste elettorali e di partecipazione alle consultazioni elettorali.

· Consolidare le misure e le istanze amministrative incaricate di rafforzare la pratica democratica e lo Stato di diritto, soprattutto per quanto riguarda l’istituzione della Corte costituzionale.

· Continuare a garantire elezioni democratiche, in linea con gli standard internazionali.

· Continuare ad attuare la legge sull’osservazione indipendente e imparziale delle elezioni, anche con il coinvolgimento della società civile.

· Continuare a attuare le misure legislative intese a favorire l’accesso paritario di donne e uomini ai mandati e alle funzioni elettive e proseguire gli sforzi mirati a estendere la partecipazione femminile alla vita politica.

· Favorire l’adozione da parte del Marocco di misure che permettano ai cittadini marocchini residenti all’estero di esercitare il diritto di voto e il diritto di candidarsi.

· Sviluppare la capacità d’intervento e l’indipendenza del Conseil national des droits de l’homme (CNDH) e dell’Insitution du Médiateur.

Modernizzare l’amministrazione pubblica

· Garantire servizi pubblici accessibili in modo paritario, distribuiti equamente sul territorio e in grado di assicurare la continuità delle prestazioni; fare in modo che i servizi pubblici rispettino le norme di qualità, trasparenza, rendicontazione e responsabilità. Adottare e applicare una carta dei servizi pubblici che dovrà definire regole di buona governance per la funzione pubblica.

· Potenziare nelle amministrazioni pubbliche le strutture di accoglienza, guida e gestione dei reclami e mettere a punto programmi di formazione per i funzionari delle strutture di accoglienza.

· Modernizzare la gestione delle risorse umane nella funzione pubblica.

· Semplificare le procedure amministrative.

· Dispensare formazioni sulle politiche dell’Unione.

· Promuovere la parità di genere nella funzione pubblica e in particolare l’accesso delle donne ai posti di comando.

· Garantire la cooperazione sulla valutazione delle politiche pubbliche.

2.2         Devoluzione, decentralizzazione e regionalizzazione

Consolidare il processo di devoluzione e decentralizzazione amministrativa e di bilancio

· Attuare il processo di devoluzione amministrativa.

· Potenziare la capacità dirigenziali e tecniche, e di formazione e di gestione delle risorse umane degli enti locali.

· Attuare la legge sulle finanze degli enti locali e relativi raggruppamenti.

· Semplificare e migliorare il gettito fiscale locale.

· Potenziare la capacità degli enti locali di valutare e mobilitare il potenziale fiscale.

· Incoraggiare iniziative di partenariato e cooperazione tra gli enti locali marocchini e europei.

· Realizzare il processo di regionalizzazione allargata tramite l’adozione e l’attuazione della legge organica che definisce il quadro e le modalità di funzionamento degli enti locali.

· Potenziare la capacità delle amministrazioni che assecondano e guidano il progetto di regionalizzazione, soprattutto per quanto riguarda la definizione del modello di finanziamento e perequazione, di organizzazione amministrativa e di sviluppo delle capacità di partenariato e contrattualizzazione.

· Professionalizzare i servizi locali e potenziare la gestione dei lavori.

· Incoraggiare iniziative di cooperazione tra gli enti locali marocchini e il Comitato delle regioni dell’UE.

2.3         Riforma della giustizia

Riforma e indipendenza del sistema giudiziario

· Potenziare indipendenza e efficacia della magistratura e rendere operativo il Conseil supérieur du pouvoir judiciaire.

· Attuare le riforme necessarie a garantire l’indipendenza dei magistrati, soprattutto per quanto riguarda nomine, carriere, pensionamento e disciplina.

· Rivedere lo statuto di magistrati e cancellieri e il quadro normativo che regola le diverse professioni giudiziarie.

· Migliorare l’accesso universale alla giustizia e garantirne la gratuità per coloro che non hanno mezzi sufficienti, ove previsto dalla legge.

· Garantire il diritto al giusto processo, la presunzione di innocenza e il diritto al ricorso effettivo.

· Portare a termine il nuovo codice penale e rivedere il codice di procedura penale e di procedura civile, in linea con gli standard internazionali.

· Creare l’osservatorio nazionale della criminalità.

· Sviluppare modelli alternativi di risoluzione delle controversie, come mediazione, arbitrato e conciliazione, e applicare pene alternative al carcere con un sistema di accompagnamento degli imputati.

· Continuare a decentralizzare le giurisdizioni e a rivedere la carta e l’organizzazione del sistema giudiziario.

· Semplificare e migliorare le procedure giudiziarie, diminuendo tra l’altro la durata di procedimenti e processi in modo che le sentenze siano rese in termini ragionevoli e eseguite una volta pronunciate.

· Migliorare l’assistenza giudiziaria ai detenuti, secondo la legge.

· Approfondire la formazione dei magistrati e di altre professioni giudiziarie nei seguenti ambiti: diritti umani, convenzioni internazionali, diritti dell’imputato, diritto delle imprese.

· Potenziare le sezioni per le cause di famiglia nei tribunali di primo grado per assecondare l’applicazione del codice della famiglia.

· Rinforzare la capacità dei tribunali dei minori e degli ufficiali di polizia giudiziaria per i minori.

· Potenziare le capacità e le infrastrutture sociali di sostegno: assistenti sociali e istituti per il monitoraggio e la rieducazione dei minori.

· Assicurare l’applicazione degli standard internazionali nel settore della giustizia minorile, in particolare le regole delle Nazioni Unite sugli standard minimi per l’amministrazione della giustizia minorile (regole di Pechino) del 1985 e i principi guida delle Nazioni Unite per la prevenzione della delinquenza minorile (principi guida di Riyad) del 1990.

Migliorare le condizioni detentive

· Garantire il pieno rispetto dei diritti del detenuto in tutte le fasi di detenzione.

· Rafforzare gli aspetti istituzionali della Délégation Générale à l’Administration Pénitentiaire et à la Réinsertion soprattutto in termini di formazione, tutela dei diritti del detenuto (per migliorare le condizioni di detenzione), lotta contro il sovraffollamento delle carceri e reinserimento.

· Garantire l’integrità fisica e morale degli individui e potenziare la lotta contro l’impunità nei casi di abusi, anche per quanto riguarda gli obblighi derivanti dalla Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti.

· Prevedere formazioni rivolte a quadri e guardie carcerarie per sviluppare le competenze pedagogiche e in materia di sicurezza e diritti umani.

· Creare nuovi centri pedagogici negli stabilimenti penitenziari.

· Cooperare per migliorare il reinserimento dei detenuti.

· Ridurre il sovraffollamento carcerario per migliorare le condizioni di detenzione tramite un programma di costruzione e ristrutturazione degli stabilimenti.

· Decentralizzare il sistema penitenziario istituendo nove direzioni regionali che garantiscano la gestione decentrata e la prossimità agli stabilimenti di detenzione.

2.4         Promozione e tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali

Assicurare il rispetto, la promozione e la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali in linea con le norme internazionali

· Proseguire gli sforzi di armonizzazione dell’ordinamento marocchino con le norme internazionali sui diritti umani.

· Accordare alle convenzioni internazionali ratificate e pubblicate la supremazia sul diritto interno e armonizzare l’ordinamento nazionale per renderlo conforme a queste convenzioni (preambolo della costituzione).

· Completare il processo di recepimento e attuazione del protocollo facoltativo della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW).

· Attuare le raccomandazioni del Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale (CEDR) formulate in esito all’esame della relazione periodica sul Marocco in occasione della 77a sessione di agosto 2010 a Ginevra.

· Depositare presso le Nazioni Unite gli strumenti di adesione del Marocco al primo protocollo facoltativo del patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR) sui mezzi di ricorso, al protocollo facoltativo della CEDAW e al protocollo facoltativo della Convenzione contro la tortura.

· Ratificare la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate.

· Proseguire l’attuazione da parte del Marocco delle raccomandazioni formulate dal Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani in esito all’esame periodico universale.

· Esaminare l’opportunità di invitare in modo permanente il Marocco alle procedure speciali.

· Proseguire le consultazioni in vista della ratifica dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale.

· Assicurare una maggiore tutela giuridica del diritto alla vita e mantenere la moratoria di fatto sulla pena capitale, continuando nel frattempo il dialogo sulla revisione delle disposizioni del codice penale per abolire la pena di morte e sull’adesione al secondo protocollo facoltativo dell’ICCPR.

· Proseguire l’applicazione di tutte le raccomandazioni dell’Instance Equité et Réconciliation, in particolare quelle sull’attuazione di una strategia nazionale di lotta contro l’impunità.

· Adottare e realizzare il piano d’azione nazionale sulla democrazia e i diritti umani.

· Intensificare il dialogo e la cooperazione sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia.

· Adottare e attuare una legge organica che riconosca la lingua amazigh, lingua ufficiale del Marocco, al pari della lingua araba.

· Consolidare gli sforzi intrapresi per promuovere e preservare i diritti culturali delle diverse etnie marocchine (in particolare quelli già avviati nel settore audiovisivo) e assicurare la tutela dei dialetti parlati in Marocco. Istituire in tal senso un consiglio nazionale delle lingue e della cultura marocchina.

· Garantire la libertà di culto.

· Promuovere la lotta contro ogni forma di discriminazione, in linea con l’articolo 26 dell’ICCPR.

2.5         Libertà di espressione, anche audiovisiva, di associazione e di riunione

Assicurare la tutela delle libertà fondamentali nel rispetto delle norme internazionali

· Potenziare le garanzie per la libertà di espressione, secondo gli standard internazionali.

· Adottare il nuovo codice della stampa nel rispetto degli standard internazionali sui diritti umani e sostenere l’elaborazione e l’attuazione di un codice etico dei giornalisti. Considerare di ridurre o eliminare le misure restrittive della libertà dei giornalisti e garantire la tutela delle fonti da questi utilizzate a fini professionali.

· Garantire la reale autodisciplina della stampa assicurando il rispetto rigoroso della democrazia e delle regole etiche e deontologiche, in linea con gli standard internazionali.

· Completare l’istituzione del Conseil National de la Presse.

· Attuare le riforme necessarie a garantire la pluralità e l’indipendenza dei media, soprattutto l’indipendenza finanziaria, liberalizzando tra l’altro il mercato dei media e della pubblicità.

· Potenziare il ruolo della Haute Autorité de la Communication Audiovisuelle nel processo di liberalizzazione del settore audiovisivo e di promozione del pluralismo dei media e dell’espressione pluralista dei movimenti di opinione e di pensiero.

· Consolidare il pluralismo audiovisivo esterno (pluralità degli operatori) e interno (pluralità dei contenuti), in modo da assicurare i mezzi necessari a diversificare l’offerta di contenuti e in particolare a creare un sistema di informazione professionale e efficace.

· Adottare e attuare misure legislative sul diritto di accesso alle informazioni detenute dalla pubblica amministrazione, dalle istituzioni elettive e dagli enti che svolgono una missione di servizio pubblico.

· Predisporre meccanismi di mediazione cui ricorrere prima di adire le vie legali per i reati di stampa.

· Applicare in modo effettivo la normativa esistente sul diritto di associazione e potenziare gli strumenti per impugnare decisioni o omissioni della pubblica amministrazione.

· Modificare la legge sulle manifestazioni e assembramenti in luogo pubblico nell’intento di preservare l’equilibrio tra il rispetto dell’ordine pubblico e la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali.

· Adottare e attuare una legge organica che regoli l’esercizio del diritto di sciopero, in concertazione con le parti sociali.

2.6         Promozione dei diritti delle donne

Promuovere in tutti i settori i diritti civili, politici, sociali e economici delle donne e la parità di genere

· Applicare la CEDAW e il principio della parità di diritti e libertà in campo civile, politico, economico, sociale, culturale, dell’istruzione e dell’ambiente.

· Lavorare alla realizzazione della parità di genere, all’istituzione dell’Autorité pour la Parité e alla lotta contro ogni tipo di discriminazione.

· Attuare l’Agenda gouvernemental pour l’égalité 2011-2015 quale piano d’azione del governo per la parità di genere nelle politiche pubbliche.

· Attuare le conclusioni della riunione euromediterranea sul ruolo della donna nella società (Marrakech, novembre 2009).

· Predisporre e potenziare meccanismi e strutture di promozione e tutela dei diritti delle donne.

· Continuare a introdurre dispositivi e mezzi per l’applicazione rafforzata del codice della famiglia da parte degli operatori, continuare gli sforzi di sensibilizzazione e formazione dei magistrati ai principi e agli obiettivi del codice della famiglia e potenziare i tribunali della famiglia dotandoli delle risorse materiali e umane necessarie.

· Istituire e rendere operativo il fondo di solidarietà familiare.

· Completare il quadro normativo di contrasto delle violenze sulle donne (nell’ambito della riforma del diritto penale e dell’adozione della legge sulle violenze sulle donne).

· Potenziare l’applicazione delle misure per la parità di genere previste dal codice del lavoro.

2.7         Promozione dei diritti dei minori e delle persone vulnerabili, in particolare dei portatori di handicap

Assicurare la tutela dei diritti di minori e portatori di handicap nel rispetto delle norme internazionali

· Potenziare i dispositivi di verifica per un’applicazione effettiva del codice del lavoro che vieta il lavoro minorile al di sotto dei 15 anni, in linea con le convenzioni 182 e 138 dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL).

· Adottare e attuare una legge sulle condizioni di assunzione e di lavoro per il personale domestico.

· Generalizzare il regime di assistenza sanitaria per le persone indigenti (RAMED).

· Adottare e applicare la legge sui diritti dei portatori di handicap.

· Istituire un consiglio consultivo per la famiglia e l’infanzia e un consiglio consultivo per i giovani e l’associazionismo.

2.8         Cooperazione tra Marocco, UE e Consiglio d’Europa

Sviluppare la cooperazione tra il Marocco e il Consiglio d’Europa, soprattutto nei settori di competenza di quest’ultimo, e individuare le sinergie tra gli assi di questa cooperazione e le azioni nell’ambito del partenariato UE-Marocco

· Avviare la cooperazione tra il CNDH marocchino e il commissario per i diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa nel settore della promozione dei diritti umani.

· Provvedere alla graduale adesione del Marocco alle pertinenti convenzioni del Consiglio d’Europa sulla protezione dei diritti fondamentali cui possono aderire i paesi non membri del Consiglio d’Europa, secondo le procedure di adesione previste, e in particolare:

– la convenzione sulla criminalità informatica e relativo protocollo aggiuntivo;

– la convenzione sulla lotta contro la tratta degli esseri umani;

– la convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei fanciulli;

– la convenzione per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali;

– la convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo;

– le convenzioni sulla lotta contro la corruzione e relativo protocollo aggiuntivo;

– la convenzione per la prevenzione del terrorismo;

– la convenzione di assistenza giudiziaria in materia penale e secondo protocollo aggiuntivo;

– la convenzione per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti;

– la convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati di carattere personale;

– le convenzioni nel settore della comunicazione audiovisiva, e sostenere l’adesione del Marocco all’Osservatorio europeo dell’audiovisivo.

· Attuare il programma di cooperazione tripartita.

· Proseguire l’attuazione dello statuto di “partner per la democrazia” presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

· Incoraggiare iniziative di cooperazione tra gli enti locali marocchini e il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa.

· Fare sì che il Marocco si avvalga delle competenze della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia), di cui è membro dal 2007.

· Provvedere al ravvicinamento dell’ordinamento marocchino con le norme del Consiglio d’Europa in materia di diritti umani.

2.9         Lotta alla corruzione

Cooperare per la lotta alla corruzione

· Attuazione della convenzione delle Nazioni Unite e altri strumenti pertinenti per la prevenzione e la lotta contro la corruzione.

· Proseguire la cooperazione con l’OCSE in materia di prevenzione e lotta contro la corruzione.

· Proseguire l’aggiornamento e l’armonizzazione della legislazione marocchina sulla prevenzione e la lotta contro la corruzione.

· Attuare il piano d’azione della strategia nazionale di prevenzione e lotta contro la corruzione.

· Potenziare la capacità pubblica di valutare le politiche in materia di prevenzione e lotta contro la corruzione.

· Elaborare una cartografia dei rischi di corruzione secondo un duplice approccio, regionale e settoriale.

· Rafforzare trasparenza, semplificazione e dematerializzazione delle procedure della pubblica amministrazione e realizzare gli obiettivi dell’amministrazione online.

· Potenziare gli organismi di ispezione, verifica e rendicontazione, per garantire la trasparenza delle loro decisioni, e sviluppare il coordinamento tra di loro.

· Potenziare le regole di integrità e trasparenza per la gestione dei fondi pubblici e la gestione delegata dei servizi pubblici e per l’aggiudicazione e la realizzazione degli appalti pubblici.

· Dar vita all’Instance nationale de probité et de lutte contre la corruption e potenziarne ruolo, indipendenza e capacità.

· Estendere la partecipazione della società civile alla prevenzione della corruzione.

· Sostenere la creazione di centri di assistenza giuridica anticorruzione.

· Potenziare le corti preposte al controllo finanziario, tra cui la Corte dei conti.

· Attuare la legge sulla protezione di vittime e denuncianti dei reati di corruzione.

Per realizzare tutti gli obiettivi della sezione VERSO UNO SPAZIO DI VALORI CONDIVISI, il Marocco continuerà gli sforzi mirati a sensibilizzare tutti gli attori e le parti interessate nazionali circa la pertinenza di ispirarsi ai principi e ai valori della Convenzione europea dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa, della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, degli accordi parziali del Consiglio d’Europa e delle relative direttive europee in materia. L’allegato I fornisce un elenco indicativo delle disposizioni giuridiche dell’UE utili a tal fine. Questo sforzo di sensibilizzazione compete anche al legislatore nazionale che terrà presenti questi valori e principi all’atto di legiferare.

3.           Cooperazione in materia di giustizia e sicurezza

3.1         Cooperazione giudiziaria in materia civile e penale

Adottare la normativa per la cooperazione giudiziaria tra Stati

· Applicare le principali convenzioni internazionali, tra cui:

– la convenzione dell’Aia del 1965 relativa alla notifica e alla trasmissione all’estero di atti giudiziari e extra-giudiziari in materia civile e commerciale;

– la convenzione dell’Aia del 1970 sull’assunzione delle prove all’estero in materia civile e commerciale;

– la convenzione dell’Aia del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori;

– la convenzione dell’Aia del 1996 sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di potestà genitoriale e di misure di protezione dei minori.

· Intensificare il dialogo sulla protezione internazionale dei minori e sulle questioni di diritto di famiglia nel quadro della partecipazione del Marocco alla Conferenza giudiziaria sulle questioni transfrontaliere in materia di diritto di famiglia, il cosiddetto “processo di Malta”, avviato dalla conferenza dell’Aia di diritto internazionale privato.

· Attuare soluzioni concrete per prevenire, gestire e risolvere le controversie sulla potestà genitoriale e in particolare sulla sottrazione di minori.

· Concludere un accordo di cooperazione tra il Marocco e l’Unità di cooperazione giudiziaria dell’UE (EUROJUST), nel rispetto delle esigenze relative alla protezione dei dati personali.

3.2         Cooperazione di polizia

Continuare a intensificare la cooperazione tra le autorità di polizia del Marocco e degli Stati membri

· Promuovere la cooperazione di polizia sulle buone pratiche.

· Concludere un accordo di cooperazione strategica tra le competenti autorità marocchine e l’Ufficio europeo di polizia (EUROPOL).

· Concludere un accordo di cooperazione tra il Marocco e l’Accademia europea di polizia (CEPOL) e di partecipazione del Marocco alle azioni di formazione della CEPOL.

· Creare un istituto superiore di lotta contro la criminalità.

3.3         Cooperazione sulla lotta antiterrorismo

Continuare a intensificare e potenziare la cooperazione in materia di prevenzione e lotta contro il terrorismo

· Intensificare la cooperazione per la prevenzione e la lotta contro il terrorismo sotto l’aspetto della prevenzione, dell’intelligence e della cooperazione giudiziaria e di polizia.

· Proseguire l’attuazione delle risoluzioni 1988/11, 1989/11 e 1373/01 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ratificare tutte le convenzioni e i protocolli internazionali pertinenti.

· Proseguire la cooperazione nell’ambito del COTER.

· Attuare la normativa antiterrorismo, comprese le leggi sulla prevenzione e la lotta contro il finanziamento del terrorismo, assicurando il pieno rispetto dei diritti umani.

3.4         Cooperazione nella lotta contro la criminalità organizzata

Ratifica e attuazione degli strumenti internazionali di contrasto della criminalità organizzata

· Attuare la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale e relativi protocolli aggiuntivi sul traffico illecito di migranti via terra, via mare e via aria, sulla lotta contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, e il protocollo aggiuntivo inteso a prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini.

· Legiferare in linea con le norme e gli strumenti internazionali pertinenti.

· Elaborare la normativa sulla prevenzione e la lotta alla tratta di esseri umani secondo gli standard e gli strumenti internazionali.

· Potenziare le azioni di tutela dei gruppi più vulnerabili (donne e bambini).

· Garantire formazioni sui meccanismi di prevenzione e lotta contro la criminalità organizzata, in particolare sulla tratta di esseri umani per quanto riguarda l’identificazione, la tutela e l’assistenza delle vittime.

· Migliorare gli strumenti di analisi delle caratteristiche della criminalità e dei metodi di traffico, tratta e sfruttamento.

· Provvedere allo scambio di informazioni e pratiche sulla prevenzione e la lotta contro la criminalità informatica.

Sviluppare metodi di contrasto della tratta di esseri umani

· Potenziare la strategia globale mirata a combattere chi recluta, trasporta, ospita e sfrutta i migranti, così come altri intermediari, clienti e beneficiari.

· Promuovere azioni di formazione specializzate per magistrati, forze di polizia e addetti ai controlli alle frontiere.

3.5         Lotta e prevenzione delle droghe e del traffico di stupefacenti

Nell’attuare i diversi aspetti della strategia nazionale di lotta antidroga, intensificare la lotta contro il traffico di stupefacenti, compresi il transito e l’esportazione, e contro la tossicodipendenza, soprattutto tramite la prevenzione

· Potenziare la strategia nazionale di prevenzione e lotta antidroga, anche con azioni mirate a ridurre la domanda e l’offerta e con misure di prevenzione e sviluppo delle regioni.

· Proseguire il dialogo sulla prevenzione e sulla lotta contro le droghe.

· Avviare la cooperazione con l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), in particolare al fine di concertare operazioni con l’osservatorio nazionale delle droghe e delle tossicodipendenze.

· Promuovere azioni di formazione specializzate per gli organismi e per il personale addetti all’applicazione della legge (in particolare le forze di polizia), all’inquadramento e al trattamento.

· Rafforzare la capacità della Commission nationale des stupéfiants.

· Cooperare per portare avanti il processo di eliminazione delle colture di cannabis e attuare programmi di sviluppo alternativo.

· Sviluppare, da parte del Marocco, programmi di prevenzione, trattamento e riabilitazione per i tossicodipendenti, avvalendosi anche della collaborazione delle competenti istanze del Consiglio d’Europa.

· Creare e potenziare strutture specifiche che permettano di assicurare l’inquadramento sanitario e sociale delle persone affette da tossicodipendenza.

· Cooperare per elaborare una normativa che vieti la diversione dei precursori chimici e di altre sostanze utilizzate nella produzione di droghe.

3.6         Riciclaggio di denaro e criminalità economica e finanziaria

Intensificare gli sforzi e la cooperazione nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo

· Attuare l’articolo 61 dell’accordo di associazione.

· Provvedere allo scambio d’informazioni su legislazione, pratiche, tipologie europee e strumenti internazionali (in particolare le raccomandazioni del Gruppo di azione finanziaria internazionale - GAFI) per la prevenzione e la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

· Continuare a elaborare il quadro normativo e regolamentare sulla prevenzione e la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, in linea con i principi enunciati dalle raccomandazioni del GAFI.

· Potenziare i dispositivi nazionali di prevenzione e lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

· Intensificare lo scambio di informazioni tra i sistemi europei di cellule di informazione finanziaria (UIF: Unità di informazione finanziaria) e il sistema marocchino, in particolare nell’ambito del gruppo Egmont.

· Elaborare un programma di formazione per magistrati, procuratori, forze di polizia e i vari rami dell’amministrazione competenti in materia.

· Potenziare la capacità e il ruolo preventivo della UIF marocchina.

· Continuare a condurre campagne di sensibilizzazione rivolte ai contribuenti.

· Mettere a punto procedure di controllo e supervisione dei contribuenti.

3.7         Gestione delle frontiere, mobilità dei cittadini, politica migratoria, protezione internazionale e asilo

Proseguire il dialogo su migrazione, mobilità e sicurezza, per perseguire i seguenti obiettivi:

· organizzare meglio la migrazione legale.

· Massimizzare l’incidenza positiva della migrazione sullo sviluppo.

· Lottare efficacemente contro la migrazione illegale e la tratta di esseri umani, cooperando anche in materia di riammissione e controllo efficace delle frontiere.

· Promuovere la protezione internazionale e potenziare la politica di asilo.

· Promuovere e tutelare i diritti dei migranti, siano essi cittadini del Marocco residenti nell’UE o cittadini di paesi terzi residenti in Marocco.

· Promuovere iniziative a favore dell’integrazione dei migranti marocchini che fanno ingresso regolarmente nell’UE e dell’inserimento sociale e professionale dei marocchini che ritornano in patria.

Obiettivo del dialogo è concludere un partenariato per la mobilità in seno al quale le parti potranno convenire e attuare una serie di iniziative su migrazione, mobilità e sicurezza. Le misure individuate nel corso del dialogo potranno comprendere un accesso potenziato ai canali della migrazione legale, condizioni agevolate per il rilascio dei visti (avvalendosi per esempio del codice visti dell’UE), la riammissione verso il paese di provenienza o ancora il reinserimento sociale e professionale in caso di ritorno volontario.

Il partenariato per la mobilità, concepito come quadro di cooperazione di lungo termine destinato a evolvere nel tempo in funzione delle relazioni tra il Marocco e l’UE, è in linea con l’approccio globale in materia di migrazione e mobilità e con la relativa politica marocchina e si fonda sul dialogo politico e la cooperazione.

Sviluppare la protezione internazionale e potenziare la politica di asilo attraverso le seguenti azioni:

· potenziare il quadro normativo e istituzionale marocchino sul diritto di asilo, nel rispetto delle norme internazionali e del dettato costituzionale marocchino.

· Proseguire l’attuazione dei principi della Convenzione di Ginevra del 1951 e del relativo protocollo del 1967, con riguardo soprattutto alle modalità di identificazione dei migranti bisognosi di protezione internazionale, all’applicazione del principio di non respingimento e alle conseguenze derivanti dallo status di rifugiato.

· Potenziare le politiche pubbliche sulla migrazione alla luce dei bisogni di protezione internazionale e della necessità di offrire ai rifugiati soluzioni durature, che ne permettano anche l’integrazione.

· Proseguire la cooperazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) nel quadro del suo mandato in Marocco e sviluppare le strutture nazionali preposte all’intera procedura di asilo.

3.8         Protezione dei dati personali

Assicurare un elevato livello di protezione dei dati personali nello sviluppare le applicazioni della società dell’informazione, le banche dati pubbliche e gli scambi elettronici

· Intensificare la cooperazione tra la Commission nationale de contrôle de la protection des données à caractère personnel e suoi omologhi europei preposti al controllo del trattamento dei dati personali.

· Assicurare la protezione dei dati personali nell’ambito dello sviluppo del commercio elettronico (firma elettronica, gestione dei nomi di dominio).

4.           Ravvicinamento tra i popoli

4.1         Cooperazione parlamentare

· Potenziare l’operato della Commissione parlamentare mista UE-Marocco.

· Consolidare le capacità tecniche, organizzative e legislative del parlamento.

· Permettere la cooperazione tra il parlamento marocchino e il Parlamento europeo per potenziare il partenariato UE-Marocco, soprattutto attraverso l’attuazione del presente piano d’azione.

4.2         Incoraggiare le reti di scambi e consultazioni tra attori della società civile e coinvolgere nuovi attori

· Consolidare le capacità organizzative, manageriali e di sensibilizzazione degli attori dell’associazionismo marocchino.

· Incoraggiare gli scambi tra ONG marocchine e europee.

· Facilitare l’accesso della società civile, in particolare associazioni e circoli giovanili, alle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

· Potenziare il ruolo delle Agences de développement régional nell’attuazione dei programmi di cooperazione, di scambi di esperienze e di sviluppo delle capacità degli attori della società civile.

· Instaurare un dialogo rafforzato tra l’UE (nello specifico l’Agenzia per i diritti fondamentali) e il CNDH del Marocco.

4.3         Strutturare le relazioni tra gli enti locali marocchini e l’UE e con il Comitato delle regioni

· Intensificare gli scambi tra gli enti locali marocchini e europei nell’ambito dell’Assemblea regionale e locale euromediterranea (ARLEM).

· Promuovere l’elaborazione di progetti di cooperazione da parte degli enti locali, soprattutto attraverso le agenzie per lo sviluppo.

· Promuovere la governance multilivello e la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.

· Potenziare gli enti locali e attuare programmi di ammodernamento e formazione per le amministrazioni locali e regionali.

4.4         Cooperazione tra il Conseil économique et social marocchino e il Comitato economico e sociale europeo

Potenziare i legami e promuovere una cooperazione strutturata tra il Conseil économique et social marocchino e il Comitato economico e sociale europeo

· Intavolare una cooperazione strutturata e un dialogo regolare tra le due istituzioni.

· Promuovere un dialogo sociale tra parti sociali, organizzazioni della società civile marocchine e organizzazioni dell’UE.

· Provvedere allo scambio di informazioni, pubblicazioni e banche dati in modo da nutrire e perfezionare le attività delle due istituzioni e da alimentarne i dibattiti.

· Organizzare conferenze congiunte su temi di comune interesse.

4.5         Cooperazione tra l’Institution du Médiateur e il Mediatore europeo

Intavolare una cooperazione strutturata e un dialogo regolare tra le due istituzioni.

· Sviluppare le competenze nel settore della mediazione.

· Elaborare un programma d’azione sulla convenzione in fase di negoziato, in particolare:

– dispositivi per rafforzare i diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione;

– meccanismi di moralizzazione del settore pubblico;

– meccanismi per diffondere una cultura dei diritti umani e dei principi di buona amministrazione.

· Coordinare le azioni delle due istituzioni nei consessi internazionali.

4.6         Cooperazione culturale

· Portare a termine la procedura di ratifica e attuazione della convenzione UNESCO del 2005 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali.

· Intensificare la cooperazione culturale al fine di promuovere il dialogo interculturale.

· Impegnarsi nei consessi internazionali quali l’UNESCO per la promozione e la tutela della diversità culturale.

· Promuovere il dialogo e la cooperazione sulla conservazione e la valorizzazione del patrimonio e dell’eredità storica e sullo sviluppo dell’industria della cultura.

· Intensificare la partecipazione del Marocco ai programmi di cooperazione culturale nella regione del Mediterraneo (EuroMed Heritage e EuroMed Audiovisual), estendendola alle competenti istanze marocchine quali la Haute Autorité de la Communication Audiovisuelle (HACA), l’Institut Royal de la Culture Amazighe (IRCAM), il Conseil de la communauté marocaine à l’étranger (CCME) ecc.

· Modernizzare e migliorare la gestione del settore culturale (pubblico e privato).

· Rafforzare il ruolo del Marocco quale promotore del dialogo interculturale sviluppando l’industria della cultura verso una maggiore produzione e diffusione di contenuti audiovisivi che veicolino in particolare valori e obiettivi condivisi con l’UE.

· Cooperare con il Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa.

· Cooperare per rielaborare il Plan national marocain pour l’Alliance des Civilisations.

B.           VERSO UNO SPAZIO ECONOMICO COMUNE

5.           Riforme economiche e sociali

5.1         Contesto macroeconomico

Consolidare i progressi realizzati per migliorare i risultati macroeconomici e promuovere crescita, occupazione e sviluppo

· Continuare a consolidare la stabilità del quadro macroeconomico ricercando anche la sostenibilità del saldo delle partite correnti e sviluppando il commercio estero nell’economia.

· Continuare a condurre una politica di bilancio prudente per raggiungere il risanamento dei conti pubblici nel medio termine e garantire così stabilità e sostenibilità alle finanze pubbliche.

· Portare avanti la politica di riduzione del debito pubblico.

· Potenziare la capacità operativa della Banca centrale di condurre la politica di supervisione del sistema bancario e di controllo dell’inflazione.

· Potenziare il sistema di gestione delle finanze pubbliche tramite lo scambio di competenze.

· Diversificare le fonti di crescita economica.

· Portare avanti la riforma della pubblica amministrazione.

· Continuare lo sforzo di riforma del regime delle sovvenzioni dei prezzi dell’energia e di determinati produzioni alimentari in modo da ridurre l’onere finanziario e assicurare sostenibilità alle finanze pubbliche calibrando l’onere fiscale soprattutto a favore delle fasce a basso reddito.

5.2         Fiscalità

Continuare a attuare una politica fiscale e a creare un’amministrazione tributaria in linea con le norme europee e internazionali.

Garantire il gettito fiscale e rendere più equo il sistema tributario

· Continuare il riordino dei regimi di deroga e limitare l’introduzione di nuovi esoneri.

· Allargare la base imponibile.

· Continuare il riordino dell’IVA semplificandola e migliorandone la neutralità.

· Proseguire la riforma dell’imposta sul reddito.

· Diffondere un senso civico fiscale e fiscalizzare progressivamente il settore informale.

Ammodernare l’amministrazione tributaria

· Proseguire l’informatizzazione dei servizi prestati dalla Direction Générale des Impôts (DGI).

· Proseguire il processo di semplificazione del sistema tributario, armonizzando in particolare le scadenze per dichiarazioni, ricorsi o sanzioni.

· Garantire controlli fiscali più efficaci e efficienti avvalendosi di nuovi approcci, ad esempio quello basato sul rischio in combinazione con i controlli mirati, e dotando la DGI di un metodo di programmazione automatica dell’audit.

· Migliorare i sistemi di controllo interno: tracciabilità delle decisioni; procedure interne di gestione; audit e controlli di gestione; strumento di verifica degli indicatori di rendimento; quadro di valutazione ecc.

· Migliorare la qualità del servizio in generale e del rapporto con il pubblico in particolare.

Cooperazione fiscale e progressiva convergenza verso il regime europeo di imposta sulle società

· Proseguire e intensificare il dialogo sull’applicazione dei principi di buona governance fiscale, tra cui il Codice di condotta dell’UE sulla tassazione delle imprese.

· Attuare la Carta euromediterranea delle imprese sotto l’aspetto di una fiscalità favorevole agli investimenti.

· Formare i quadri della DGI.

5.3         Gestione e controllo delle finanze pubbliche

Rendere le modalità di programmazione, gestione, esecuzione e controllo della spesa pubblica più trasparenti, efficaci e efficienti

Continuare a instaurare una gestione razionale dei conti pubblici

· Adottare la nuova legge organica finanziaria in fase di elaborazione, secondo i principi di:

– programmazione pluriennale,

– gestione orientata ai risultati,

– trasparenza di bilancio, ridefinendo la struttura del bilancio per riflettere la nozione di programmi,

– sostenibilità di bilancio, tramite l’introduzione di nuove regole,

– ruolo maggiore e più definito del parlamento nell’iter di bilancio.

Proseguire la modernizzazione della contabilità pubblica, introducendo progressivamente il principio della contabilità per competenza

· Diffondere il sistema informatico di gestione della spesa pubblica.

· Potenziare la capacità delle amministrazioni, soprattutto quelle decentralizzate, e degli amministratori preposti alla gestione del bilancio.

· Ammodernare il sistema di gestione delle finanze pubbliche locali.

Ammodernare il sistema di controllo interno della spesa pubblica

· Continuare a sviluppare la capacità delle amministrazioni preposte all’audit e a verificare la regolarità e i risultati della spesa pubblica (Inspection général des finances/IGF, Inspection générale des ministères/IGM, Inspection générale des administrations territoriales/IGAT).

· Continuare il progressivo ravvicinamento con le norme e le metodologie internazionali (Federazione internazionale dei revisori contabili/IFAC, Istituto di audit interno/IIA, Organizzazione internazionale delle istituzioni superiori di controllo delle finanze pubbliche/INTOSAI) e con le migliori pratiche dell’Unione in materia di controllo e audit delle entrate e delle spese pubbliche.

· Attuare la legislazione sulla responsabilità di manager (ordinatori), controllori e contabili dello Stato.

· Sviluppare la capacità per un’attuazione più efficace della legislazione sul controllo finanziario delle imprese pubbliche da parte dello Stato.

· Procedere allo scambio di esperienze e competenze tra le istituzioni marocchine preposte al controllo e all’audit delle finanze pubbliche e le istituzioni europee apparentabili.

Potenziare il sistema di controllo esterno della spesa pubblica

· Rafforzare la capacità della Corte dei conti.

· Procedere allo scambio di esperienze tra la Corte dei conti marocchina e le istituzioni degli Stati membri dell’UE responsabili del controllo esterno.

· Potenziare le competenze e la capacita d’analisi del parlamento al momento dell’adozione e dell’esecuzione della legge finanziaria per garantire maggiore democrazia di bilancio.

5.4         Riforme strutturali per rendere più competitiva l’economia del Marocco

Riforme strutturali e progressi verso un’economia di mercato funzionale e competitiva

· Proseguire le riforme volte a migliorare il clima imprenditoriale, compresi i lavori in corso sulla Charte de l’investissement e sulle infrastrutture fisiche, per sostenere gli investimenti e stimolare la competitività e l’occupazione.

· Instaurare un meccanismo di allarme e consultazione rapidi per le misure che incidono su scambi e investimenti.

· Attuazione del programma generale sulle piattaforme industriali integrate e sulle aree di attività commerciali previsto dal patto nazionale per l’emergenza industriale e dal piano Rawaj per il commercio e la distribuzione.

· Migliorare la disponibilità di aree industriali e commerciali.

· Proseguire l’attuazione di misure volte a aumentare la produttività e la formazione della manodopera nei settori di punta dell’economia, soprattutto quelli individuati dal patto nazionale per l’emergenza industriale (aeronautica, automobile, elettronica, offshoring, agroalimentare e tessile).

· Realizzare studi strategici e commerciali per sviluppare i settori industriali e nuove attività di nicchia.

5.5         Occupazione (compresi i diritti sociali fondamentali e le norme fondamentali sul lavoro) e politica sociale

Intensificare il dialogo e la cooperazione su occupazione, politica sociale e parità di genere

Promuovere la parità di genere

· Promuovere attivamente le pari opportunità in tutti gli ambiti (lavoro, istruzione, formazione, imprenditoria, processo decisionale).

· Proseguire la politica di pari opportunità e di lotta contro gli stereotipi di genere.

· Consolidare le misure a tutela delle donne incinte sul posto di lavoro.

Rafforzare i diritti sociali fondamentali e le norme fondamentali sul lavoro

· Creare le condizioni propizie alla ratifica della convenzione 87 dell’OIL sulla libertà sindacale e la tutela del diritto sindacale.

· Monitorare attentamente l’attuazione e l’applicazione effettiva delle disposizioni di legge riguardanti le convenzioni OIL 29, 87, 98, 100, 105, 111, 138 e 182.

· Potenziare il controllo sull’applicazione delle norme in materia di lavoro, soprattutto sul lavoro minorile.

· Continuare la concertazione con gli attori economici e le parti sociali per l’adozione di una legge organica che regoli l’esercizio del diritto di sciopero.

· Sviluppare strutture di dialogo sociale (bipartito e tripartito) adeguate e indipendenti e rafforzare la capacità delle parti sociali.

· Promuovere la responsabilità sociale delle imprese e sviluppare pratiche imprenditoriali in linea con il Global Compact delle Nazioni Unite, con la dichiarazione tripartita dell’OIL sulle società multinazionali e la politica sociale e con le pratiche OCSE in materia.

· Sviluppare il sistema di promozione e controllo delle condizioni di salute, igiene e sicurezza sul posto di lavoro con azioni di formazione, l’istituzionalizzazione del principio di precauzione, la prevenzione dei rischi professionali collegati alla manipolazione di sostanze pericolose o tossiche e gli scambi di buone pratiche e analisi miranti a ridurre infortuni e malattie professionali.

· Ravvicinare la legislazione nazionale ai principi generali delle direttive europee relativi alla prevenzione dei rischi professionali e alla protezione della sicurezza e della salute, all’eliminazione dei fattori di rischio e di incidente, all’informazione, alla consultazione, alla partecipazione equilibrata, alla formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti[2], e sostenere l’entrata in funzione dell’Institut national des conditions de vie au travail.

· Sviluppare metodi per una registrazione e un trattamento trasparenti e coerenti di tutti i dati statistici sugli infortuni sul lavoro.

Introdurre politiche su lavoro, occupabilità e occupazione decorosa mirate a creare posti di lavoro e a ridurre la disoccupazione. Promuovere l’accesso all’occupazione produttiva e decorosa nell’economia formale.

· Sviluppare in Marocco politiche su lavoro, occupabilità e occupazione dignitosa tenendo presenti gli orientamenti della strategia occupazionale europea e il quadro d’azione definito dalla conferenza ministeriale euromediterranea di Marrakech a novembre 2008, in linea con i principi di giustizia e equità sociale. Nello specifico:

– aumentare la percentuale di popolazione attiva nel settore formale produttivo, il tasso di attività delle donne e la proporzione di lavoratori in proprio sul totale degli occupati;

– offrire formazioni qualificanti (apprendistato e formazione scuola-lavoro), rivolte soprattutto ai giovani e a migliorare l’occupabilità giovanile;

– rendere le qualifiche più rispondenti al mercato del lavoro, in modo da permettere soprattutto l’accesso di giovani e donne a posti di lavoro produttivi e formali;

– introdurre un sistema di valutazione e controllo delle misure di promozione attiva dell’occupazione per accrescerne l’efficacia e la rispondenza ai bisogni del mercato del lavoro. Sviluppare la capacità dell’Agence nationale pour la promotion de l’emploi et des compétences (ANAPEC);

– attuare il programma integrato per l’occupazione dignitosa, previa adozione del Marocco e dell’OIL, e monitorare obiettivi e indicatori.

Promuovere l’adozione e l’applicazione di un dispositivo generale per le politiche di protezione sociale e di inclusione sociale

· Adottare e applicare un regime di sussidi di disoccupazione.

· Continuare a ridurre a ritmo sostenuto la percentuale di persone in condizioni di povertà assoluta o relativa o in condizioni di vulnerabilità.

· Continuare a ridurre a ritmo sostenuto la percentuale di esclusione sociale (per es. percentuale di popolazione nelle bidonville).

· Continuare la cooperazione mirata a realizzare l’obiettivo del Marocco di ridurre la povertà e estendere la coesione sociale.

· Garantire a tutti l’inclusione sociale attiva incoraggiando la partecipazione al mercato del lavoro soprattutto dei gruppi più vulnerabili.

· Introdurre provvedimenti amministrativi e regolamentari concreti per l’integrazione socio-professionale dei portatori di handicap.

· Estendere la copertura sanitaria obbligatoria (AMO) a tutte le categorie socio-professionali (lavoratori autonomi, liberi professionisti e studenti).

· Organizzare scambi di buone pratiche per estendere la copertura e rafforzare il livello di protezione sociale, soprattutto negli strati più indigenti della popolazione.

· Garantire la sostenibilità finanziaria del sistema di protezione sociale.

Estendere il sistema assicurativo di copertura sanitaria all’intera popolazione (e più nello specifico alle fasce socialmente svantaggiate) completandolo in termini di qualità e cure di base.

· Ridurre la spesa media diretta delle famiglie (sostenuta “di tasca propria”), soprattutto tra le fasce socialmente più svantaggiate.

· Aumentare la percentuale di popolazione realmente coperta da un sistema di assicurazione sanitaria o di assistenza sanitaria.

Convergenza: nel realizzare queste riforme, ai fini della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, terrà presenti le direttive europee in materia di sicurezza e salute sul posto di lavoro (introdurre un nuovo dispositivo legislativo e regolamentare per prevenire i rischi professionali), pari opportunità, lotta contro la discriminazione e diritto del lavoro, come anche della Carta dei diritti fondamentali dell’UE.

5.6         Sviluppo regionale e locale

· Consolidare il processo di sviluppo a livello locale:

– potenziare le risorse istituzionali e finanziarie dei comuni, soprattutto rurali (“Communes 2015”);

– estendere i Plans Communaux de Développement (elaborazione, adozione, revisione regolare);

– promuovere la cooperazione tra comuni;

– ammodernare l’amministrazione comunale informatizzandola, automatizzando le procedure e migliorando la qualità dei servizi ai cittadini;

– rafforzare il partenariato tra enti locali, settore privato e organismi non governativi per realizzare e gestire le infrastrutture e le attrezzature a carattere locale e regionale;

– sfruttare il potenziale fiscale delle collettività territoriali.

· Accelerare la riduzione delle disparità interregionali e tra aree rurali e urbane:

– definire e attuare politiche di sviluppo regionale e politiche per le aree specifiche (ad es. aree montane);

– elaborare e attuare piani di sviluppo regionale nelle 16 regioni;

– ridurre le disparità di accesso alle infrastrutture sociali e economiche di base;

– rafforzare la capacità degli attori dello sviluppo regionale e locale;

– in occasione delle prossime valutazioni congiunte Marocco-Commissione sull’applicazione della Carta euromediterranea delle imprese, e con riserva dei finanziamenti disponibili, valutare se la Carta è conosciuta e presa in considerazione nel paese, anche al di fuori dei poli di sviluppo economico, e studiare quali sono i suoi effetti nelle diverse regioni e per i diversi beneficiari finali;

– intensificare la cooperazione nel quadro dei programmi regionali e transfrontalieri tra il Marocco e l’UE con l’obiettivo di ridurre gli squilibri di sviluppo tra le diverse regioni e favorirne la prosperità.

5.7         Sviluppo sociale e umano

· Rendere più efficaci i progetti nell’ambito dell’Initiative Nationale pour le Développement Humain (INDH).

· Potenziare il controllo e la valutazione dei progetti INDH.

· Promuovere microprogetti in grado di creare posti di lavoro e redditi stabili.

· Estendere la partecipazione di donne, giovani e disabili negli organi di governo dell’INDH.

5.8         Sviluppo sostenibile

· Attuare le componenti della Charte nationale pour l’environnement et le développement durable relative allo sviluppo sostenibile conducendo in porto la legge quadro.

· Continuare a introdurre strutture e procedure legate alla pianificazione strategica in materia di sviluppo sostenibile e il coordinamento tra i diversi attori.

6.           Commercio, mercato e riforma normativa

6.1         Ravvicinamento dell’ordinamento marocchino con l’acquis in materia

· Introdurre un meccanismo che permetta di repertoriare le discrepanze tra la normativa marocchina è l’acquis dell’Unione in modo da facilitare l’attuazione di un programma nazionale di convergenza.

· Individuare i settori in cui il ravvicinamento normativo è prioritario, le risorse nazionali necessarie e la sequenza di attuazione.

6.2         Relazioni commerciali e conclusione di un accordo di accordo di libero scambio globale e approfondito

In linea con le raccomandazioni della tabella di marcia Euromed e con gli obiettivi del documento congiunto sullo status avanzato, le parti lavoreranno in un primo momento alla conclusione di un accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA) e in seguito alla costruzione di uno spazio economico comune.

Onorare gli impegni di cui al titolo II dell’accordo di associazione (libera circolazione delle merci)

· Monitorare l’attuazione della componente commerciale dell’accordo di associazione UE-Marocco, al fine di eliminare le reciproche restrizioni all’importazione e all’esportazione di beni, sotto tutti gli aspetti, tariffari e non.

· Continuare e intensificare la liberalizzazione degli scambi di merci in linea con le politiche settoriali.

· Attuare l’accordo sulla liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli, di prodotti agricoli trasformati, di pesci e prodotti della pesca.

· Provvedere alla formazione del personale e allo sviluppo della capacità amministrativa nel settore del commercio internazionale.

Contribuire alla realizzazione della zona di libero scambio euromediterranea

· Continuare l’attuazione dell’accordo di libero scambio con i partner mediterranei in ambito regionale, interregionale e bilaterale.

· Attuare l’accordo sulla composizione delle controversie commerciali, e monitorarne l’attuazione, contribuendo tra l’altro alla costituzione di un gruppo di arbitri marocchini nel settore del commercio internazionale che potranno svolgere questa funzione nei procedimenti di risoluzione delle controversie.

· Monitorare l’attuazione dell’accordo di Agadir in tutti i settori da esso coperti attualmente e adoperarsi per estenderne la portata a altri settori quali i servizi e gli investimenti; incoraggiare l’applicazione dell’accordo in altri paesi della regione.

· Realizzare le iniziative mirate a potenziare il partenariato euromediterraneo, in particolare il meccanismo euromediterraneo per facilitare gli scambi e gli investimenti che comprenderà, tra le altre cose, un meccanismo di allarme e consultazione rapidi per le misure che incidono su scambi e investimenti.

· Rafforzare la cooperazione e il dialogo sulla definizione e sull’utilizzo degli strumenti di difesa commerciale.

· Proseguire i negoziati bilaterali in corso sulla libera circolazione dei servizi e la libertà di stabilimento.

Conclusione di un DCFTA

· Avviare i negoziati sulla conclusione di un DCFTA tra il Marocco e l’UE per la progressiva integrazione dei rispettivi mercati.

· I negoziati sull’DCFTA ricomprenderanno i seguenti settori (l’elenco non è esaustivo, tenuto conto dei settori individuati come prioritari ai fini del ravvicinamento legislativo):

– regolamentazione tecnica su prodotti industriali, standard e valutazione della conformità;

– appalti pubblici;

– movimenti di capitali e pagamenti;

– tutela dei diritti di proprietà intellettuale;

– misure sanitarie e fitosanitarie;

– politica di concorrenza;

– dogane e facilitazione degli scambi;

– dialogo sugli strumenti di difesa commerciale;

– ampliamento della liberalizzazione del commercio dei servizi e tutela degli investimenti;

– commercio e sviluppo sostenibile;

– vaglio della possibilità di migliorare le concessioni preferenziali accordate nell’ambito dell’accordo di libero scambio per i prodotti agricoli, i prodotti agricoli trasformati, il pesce e i prodotti della pesca, tenuto conto della politica agricola, della sensibilità e delle specificità dei prodotti interessati di entrambe le parti.

6.3         Agevolare l’accesso al mercato dei prodotti industriali

6.3.1      Libera circolazione dei prodotti industriali (settori armonizzati UE)

Agevolare l’accesso al mercato dei prodotti industriali e continuare a armonizzare la legislazione marocchina sui prodotti industriali con la normativa e le pratiche internazionali e europee

· Nell’ambito dello status avanzato, continuare a allineare la legislazione applicabile con l’acquis dell’UE e a garantirne l’attuazione innalzando il livello delle infrastrutture della qualità.

· Continuare il ravvicinamento delle norme su regolamenti tecnici, standard e valutazione della conformità per permetterne l’armonizzazione progressiva con il quadro normativo europeo a livello orizzontale e nei settori prioritari.

· Rafforzare le istituzioni competenti in materia di standardizzazione (IMANOR), accreditamento (COMAC), valutazione della conformità, metrologia e vigilanza del mercato, soprattutto tramite lo scambio di informazioni e competenze e tramite la loro integrazione nelle strutture europee e internazionali, compresa l’adesione alla Cooperazione europea per l’accreditamento EA.

· Negoziare un accordo sulla valutazione della conformità e l’accettazione dei prodotti industriali (ACAA) nei settori di interesse comune che presentano norme e standard identici a quelli dell’Unione.

6.3.2      Eliminazione delle restrizioni (settore non armonizzato UE)

Agevolare la circolazione delle merci e intensificare la cooperazione amministrativa

· Continuare a prevenire le misure discriminanti e a assicurarsi che gli interessati possano sollevare i problemi incontrati.

· Rafforzare i punti di contatto centrali e i punti di informazione nell’ambito dell’Accordo sugli ostacoli tecnici agli scambi per facilitare la trasmissione d’informazioni e la cooperazione tra l’UE e il Marocco e tra i diversi operatori economici.

· Continuare l’analisi della legislazione marocchina su etichettatura, composizione, fabbricazione e descrizione dei prodotti, al fine di allinearla sui principi generali vigenti nell’UE.

· Individuare e esaminare gli ostacoli non tariffari e favorirne l’eliminazione tramite il meccanismo euromediterraneo per facilitare gli scambi.

6.4         Questioni sanitarie e fitosanitarie

Migliorare la salute di piante e animali, assicurare la sicurezza di alimenti e mangimi e facilitare gli scambi tra il Marocco e l’UE

· Continuare a attuare l’accordo OMC sull’applicazione delle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS) e delle norme internazionali dell’Ufficio internazionale delle epizoozie (UIE), la Convenzione internazionale per la protezione delle piante (IPPC) e il Codex Alimentarius.

· Applicare le norme sulla salute delle piante e degli animali, sulla sicurezza di alimenti e mangimi e sul benessere degli animali, per favorire il ravvicinamento con il livello di tutela dell’UE e con la relativa normativa, anche in materia di igiene, identificazione e tracciabilità degli animali vivi, derrate alimentari, mangimi, prodotti della pesca ecc. In particolare:

– adottare i testi legislativi e regolamentari elaborati e convalidati nell’ambito del progetto di gemellaggio finanziato dall’UE nel periodo 2007-2009;

– adottare i testi applicativi della legge 28-07 sulla sicurezza dei prodotti alimentari.

· Favorire la messa in regola delle industrie agroalimentari, comprese quelle della pesca, con le norme igienico-sanitarie previste dalla legge 28-07.

· Cooperare in materia di omologazione dei pesticidi e controllo di residui e contaminanti negli alimenti e nei mangimi e adottare misure contro l’introduzione di organismi nocivi alle piante e ai prodotti vegetali.

· Cooperare con l’Office national de sécurité sanitaire des produits alimentaires (ONSSA) nell’intento di:

– prevenire e combattere meglio le epizoozie;

– attuare la nuova normativa sulla sicurezza dei prodotti alimentari (legge 28‑07);

– mettere in conformità i posti di controllo alle frontiere;

– mettere in regola i laboratori in vista dell’accreditamento.

· Continuare la cooperazione con l’ONSSA per creare in particolare un sistema di regionalizzazione della salute animale che faciliti le esportazioni marocchine nel quadro dell’accordo di libero scambio delle merci tra il Marocco e l’Unione europea.

· Proseguire la cooperazione in materia di allarme sanitario e la partecipazione al sistema di allarme rapido per gli alimenti ed i mangimi (RASFF) secondo le modalità dell’UE.

· Proseguire la partecipazione del Marocco al sistema TRACES (Trade Control and Expert System).

· Cooperare con l’ONSSA per introdurre in Marocco un sistema di omologazione degli impianti agroalimentari (derrate alimentari di origine animale) che dovrà:

a)      garantire la tutela della salute dei consumatori in Marocco;

b)      servire da strumento per migliorare la trasparenza, la prevedibilità, l’affidabilità dei controlli e per facilitare gli scambi;

c)      basarsi sulla valutazione dell’efficacia dei sistemi ufficiali di ispezione e certificazione dei paesi esportatori (più che su prodotti o impianti specifici), conformemente agli orientamenti e ai principi delle norme internazionali, soprattutto la norma CAC/GL 26-1997 del Codex Alimentarius;

d)      assicurare che le risorse dell’ONSSA siano sfruttate in modo efficace e efficiente.

Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco stabilirà le priorità e adotterà i testi legislativi e regolamentari necessari (per esempio i testi di applicazione della legge 28-07 sulla sicurezza dei prodotti alimentari e i progetti di testi elaborati e convalidati nell’ambito del progetto di gemellaggio finanziato dall’UE nel periodo 2007-2009). Ai fini della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, prenderà in considerazione la pertinente normativa europea in materia veterinaria e fitosanitaria.

6.5         Agricoltura e pesca

Agricoltura

Ammodernamento e potenziamento delle capacità del settore agricolo nel quadro della liberalizzazione degli scambi e in linea con le prospettive del Plan Maroc Vert (PMV)

· Sviluppare l’agricoltura solidale (II pilastro del PMV), in particolare le colture su piccola scala nelle regioni fragili e difficili. Nel quadro del potenziamento dei programmi di partenariato proposti sono previste le seguenti tipologie di azioni prioritarie:

– sviluppare nelle aree montane l’arboricoltura mediterranea per lottare contro la povertà;

– sviluppare i prodotti locali privilegiando le filiere di interesse per entrambe le parti;

– migliorare il contesto economico nel settore agricolo, soprattutto nei comparti meccanizzazione, commercializzazione, servizi ai piccoli coltivatori, innovazione tecnologica, ricerca mirata a migliorare la produttività e la qualità ecc.;

– sviluppare la produzione di qualità e la filiera biologica;

– cooperare in materia di indicazioni geografiche;

– assicurare la preservazione delle risorse naturali e della biodiversità.

· Promuovere la produzione di qualità e consolidare gli scambi attraverso le filiere.

· Facilitare, potenziare e incoraggiare la realizzazione di partenariati tra organizzazioni professionali di produttori agricoli marocchini e europei.

· Intavolare i negoziati per la conclusione di un accordo bilaterale per la protezione delle indicazioni geografiche dopo tre mesi dall’entrata in vigore dell’accordo sulla liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli, agroindustriali e della pesca.

· Assistere il Marocco affinché nel breve termine soddisfi le condizioni per partecipare ai progetti pilota di sviluppo rurale (ENPARD) e per permettere, nel medio termine, di sviluppare su base pluriennale l’iniziativa ENPARD.

Regolamentazione e standardizzazione della conformità non sanitaria e dei codici di buone pratiche dei prodotti agricoli e della pesca

· Ravvicinare le legislazioni in materia di standardizzazione, conformità non sanitaria e codici di buone pratiche dei prodotti agricoli e della pesca in vista dell’armonizzazione progressiva con il quadro giuridico europeo.

· Rafforzare e inquadrare le istituzioni che si occupano dei succitati aspetti dei prodotti agricoli e della pesca (Etablissement Autonome de Contrôle et de Coordination des Exportations/EACCE, ONSSA e altri), soprattutto tramite lo scambio di informazioni e tramite la loro integrazione nelle strutture europee e internazionali.

· Qualificazione del personale preposto a far applicare la regolamentazione e le norme di conformità non sanitaria.

Facilitare gli scambi eliminando le barriere non tariffarie esistenti per i prodotti agricoli e della pesca

· Aggiornare la legislazione marocchina su etichettatura, composizione, fabbricazione, presentazione delle derrate alimentari e descrizione dei prodotti agricoli e della pesca.

· Ravvicinare le norme nazionali con i principi generali in vigore nell’UE sull’etichettatura dei prodotti a base di carne, sulla percentuale di materia grassa ecc.

Migliorare il ravvicinamento normativo del PMV in linea con l’obiettivo della convergenza

· Consolidare la capacità giuridica e politica nel settore agricolo: presentare la PAC e i dispositivi normativi europei interni e esterni dell’UE, in particolare i diversi meccanismi dell’organizzazione comune dei mercati agricoli.

· Aggiornare la vecchia strategia sui prodotti e sui mercati in linea con la nuova politica di modernizzazione dell’agricoltura.

Pesca

Assicurare l’attuazione di un quadro di governance della pesca in linea con il contenuto e con gli obiettivi della strategia Halieutis e con la politica comune della pesca per quanto riguarda la conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche nei settori di comune interesse

· Assicurare la sostenibilità delle risorse (I asse del Plan Halieutis (PH)):

– potenziare la ricerca scientifica;

– diffondere il sistema di gestione della pesca basato sui livelli di cattura autorizzati (totale ammissibile di catture (TAC));

– ammodernare la flotta e adeguare lo sforzo di pesca;

– continuare a contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN);

– stimolare lo sviluppo dell’acquacoltura.

· Ottimizzare la produzione (II asse del PH):

– ammodernare le infrastrutture portuali e i luoghi di sbarco della pesca;

– assicurare le gestione efficace degli spazi portuali.

· Valorizzare i prodotti della pesca e migliorare le condizioni di commercializzazione (II e III asse del PH):

– agevolare l’accesso degli industriali alle materie prime di qualità;

– stimolare la diversificazione e l’orientamento della produzione industriale verso i mercati di punta;

– ristrutturare e dinamizzare il mercato interno;

– facilitare lo scambio di prodotti della pesca per contribuire a creare una zona di libero scambio.

· Integrare le questioni trasversali:

– governance pubblica: potenziare il ruolo consultivo delle associazioni professionali e incoraggiare il dialogo tra i diversi segmenti della filiera;

– dispositivo giuridico: consolidare, chiarire e aggiornare;

– controllo e sorveglianza: potenziare i mezzi lungo tutta la filiera;

– qualità e igiene: sfruttare i mezzi e i dispositivi che assicurano la tracciabilità lungo tutta la filiera [collegamento con il punto 5.4];

– risorse umane e lavoro: creare un osservatorio sul lavoro nel settore della pesca (condizioni di lavoro, valorizzazione del personale femminile, misure di adeguamento al’ambiente economico);

– creare poli di competitività.

Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, terrà presente il regolamento (CE) n. 2371/2002 relativo alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nell’ambito della politica comune della pesca, e atti collegati, come anche le specifiche disposizioni della politica comune della pesca nei settori di interesse condiviso:

– integrazione della dimensione ambientale;

– controllo, monitoraggio e sorveglianza;

– sostegno alla ricerca.

Attuazione della strategia Halieutis in linea con l’obiettivo della convergenza normativa, in particolare per quanto riguarda la sostenibilità delle risorse della pesca

· Continuare a adottare e attuare un nuovo quadro giuridico adeguato che integri nella legislazione nazionale le norme europee applicabili alla lotta contro la pesca INN, nello specifico il regolamento (CE) n. 1005/2008, del 29 settembre 2008, che istituisce un regime comunitario per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.

· Sviluppare le capacità di monitoraggio e di controllo della pesca e della circolazione legale di prodotti alieutici lungo la filiera, in termini di:

– risorse umane formate per svolgere questa nuova missione;

– mezzi che permettano una gestione elettronica dei dati compatibile con gli standard dell’UE, principale meta dei prodotti alieutici marocchini;

– controllo della posizione dei pescherecci via satellite.

· Continuare l’adozione e l’attuazione di un quadro giuridico volto a preservare l’ambiente marino e a prevenirne l’inquinamento.

· Dotare l’Institut National de Recherche Halieutique (INRH), preposto a monitorare la qualità dell’ambiente marino, di apparecchiature e mezzi di ricerca e follow-up adeguati.

· Sviluppare l’acquacoltura e sostenere l’Agence nationale pour le développement de l’aquaculture tramite l’adozione di un quadro giuridico che funga da stimolo e rispetti le norme e gli standard internazionali sulla protezione dell’ambiente, come modo per incoraggiare gli investimenti in questo settore.

· Continuare a ammodernare la flotta di pescherecci senza intensificare la capacità di pesca.

· Assicurare l’attuazione e il pieno rispetto delle norme adottate in seno a organizzazioni internazionali e regionali di gestione della pesca, quali la Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT) e la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM).

· Contribuire a regolamentare lo sforzo di pesca in funzione del livello di sfruttamento delle risorse.

· Incoraggiare l’impiego di attrezzi da pesca selettivi.

· Contribuire a prevenire l’inquinamento causato dalle navi.

· Applicare le norme e i requisiti previsti per la formazione e la salute dei marittimi.

· Potenziare le operazioni di ricerca e salvataggio di vite umane in mare.

6.6         Libertà di stabilimento, diritto societario, contabilità e audit

Stabilimento

Facilitare lo stabilimento e migliorare il clima imprenditoriale

· Promuovere un clima favorevole alle imprese, in particolare riformando il sistema giudiziario, semplificando le procedure e riducendo l’onere burocratico.

· Attuare le misure che permettono di assicurare la creazione di imprese online.

· Potenziare l’Agence marocaine de développement des investissements quale punto di riferimento per gli investitori stranieri.

· Assicurare un regolare dialogo con i rappresentanti degli investitori stranieri per migliorare le condizioni di stabilimento.

· Intensificare la cooperazione con le agenzie euromediterranee per la promozione degli investimenti.

Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco presterà particolare attenzione:

– a semplificare le procedure amministrative (assicurandosi che le procedure amministrative per l’accesso e l’esercizio delle attività di servizi siano trasparenti, proporzionate e basate su criteri obiettivi in modo da garantire ai fornitori di servizi previsibilità e certezza del diritto);

– a accompagnare i fornitori di servizi nell’iter delle procedure amministrative cui sono soggetti (divulgando meglio le informazioni e introducendo dispositivi di sportello unico loro destinati);

– a diffondere l’adozione di un sistema di e-regulation in tutti i centri di investimento regionali (CRI) del Marocco.

Diritto societario

Armonizzare il diritto societario per assicurare la tutela di tutte le parti e facilitare l’attività delle imprese

· Migliorare la protezione di azionisti e altre parti in linea con le norme e le pratiche europee.

· Completare il codice di buona governance per i diversi tipi di società e imprese pubbliche, in linea con le norme europee e internazionali, e monitorare l’applicazione di tutti i codici esistenti.

· Continuare a sostenere l’Institut marocain des Administrateurs (IMA) nell’obiettivo di sensibilizzare gli utenti, veicolare e diffondere i principi del buon governo societario (incontri, forum di discussione, siti internet ecc.) e assicurare attività di business intelligence e di ricerca sulla governance societaria (pubblicazioni, studi, osservatorio della governance d’impresa).

· Portare a termine la modernizzazione del registro delle imprese e del sistema di pubblicità tramite pubblicazione nella gazzetta ufficiale per informare i terzi.

Convergenza: per realizzare questi obiettivi, ai fini della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, prenderà in considerazione la normativa europea sul diritto societario.

Contabilità e audit

Applicare le norme contabili e di revisione contabile europee e internazionali, in particolare per le società quotate

· Proseguire gli sforzi tesi a promuovere carriere di qualità per i revisori contabili.

· Continuare le misure intraprese per promuovere l’adozione e l’applicazione delle norme contabili e di revisione contabile europee e internazionali per le società quotate, in particolare:

– la quarta direttiva 78/660/CEE del Consiglio, del 25 luglio 1978, basata sull’articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e relativa ai conti annuali di taluni tipi di società;

– la settima direttiva 83/349/CEE del Consiglio, del 13 giugno 1983, basata sull’articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e relativa ai conti consolidati;

– il regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, relativo all’applicazione di principi contabili internazionali;

– la direttiva 2006/43/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2006, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati.

6.7 Servizi, servizi finanziari e servizi postali

Continuare a sviluppare i settori dei servizi in Marocco

· Allineare alle norme dell’Unione la legislazione marocchina sulla regolamentazione di applicazione generale o settoriale, in vista del ravvicinamento della normativa del Marocco a quella dell’UE.

· Promuovere l’e-commerce.

· Potenziare la capacità di valutare il commercio dei servizi.

· In base al quadro delineato dal protocollo sul commercio dei servizi e lo stabilimento, facilitare le discussioni sul riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali al fine di favorire la mobilità dei prestatori di servizi.

Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco terrà presente:

– la direttiva 2000/31/CE sul commercio elettronico;

– la direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno (il cui recepimento implica un lavoro sugli sportelli unici, sulla sistematizzazione dei principi di semplificazione amministrativa e sulle procedure amministrative elettroniche).

Servizi finanziari

Continuare la riforma dei servizi finanziari (banche, assicurazioni e mercato dei capitali) in materia di regolamentazione e vigilanza tramite il ravvicinamento alla norme europee (il settore finanziario è stato individuato come settore prioritario ai fini della convergenza)

· Continuare a applicare l’accordo di Basilea II e relative modifiche (Basilea III).

· Mantenere un sistema adeguato di garanzia dei depositi bancari.

· Continuare a potenziare il quadro regolamentare dei mercati finanziari improntato alla prudenza e convergente con quello dell’UE.

· Continuare a potenziare le prerogative, l’efficacia e l’indipendenza delle autorità di vigilanza degli istituti finanziari, dei mercati finanziari e delle società di assicurazione, in linea con gli standard internazionali, e sviluppare la vigilanza macroprudenziale.

· Potenziare il quadro istituzionale e regolamentare in vista dello sviluppo dei mercati assicurativi e dei valori mobiliari.

· Continuare a potenziare l’efficacia e la credibilità della vigilanza finanziaria in linea con le raccomandazioni espresse dal Fondo monetario internazionale (FMI) nella relazione del programma di valutazione del settore finanziario (FSAP).

Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco terrà presente l’acquis dell’EU (previa analisi delle discrepanze e in funzione di una valutazione delle priorità basata sull’analisi costi/benefici della convergenza e dei mezzi necessari a garantirla; si veda l’allegato II).

Servizi postali

Continuare a sviluppare il settore postale in Marocco

· Procedere allo scambio di esperienze e competenze sulla regolamentazione del settore della posta, anche al fine della convergenza del quadro normativo con quello dell’UE.

· Procedere allo scambio di esperienze per promuovere la qualità dei servizi.

· Procedere allo scambio di esperienze e competenze in vista del potenziamento della capacità di valutazione dei mercati postali e delle prospettive di crescita offerte dal mercato elettronico.

· Stabilire regole chiare sulle autorizzazioni concesse ai fornitori di servizi che operano nel segmento postale aperto alla concorrenza.

· Operare per stabilire regole chiare sul “servizio universale”, definito come l’offerta di servizi postali di qualità determinata forniti permanentemente in tutti i punti del territorio di una parte, a prezzi accessibili a tutti gli utenti, precisandone le modalità di finanziamento.

· Fare in modo che le decisioni dell’autorità di regolamentazione e le sue procedure siano imparziali verso tutti gli operatori del mercato e prevenire qualsiasi pratica anticoncorrenziale nei mercati della posta e di corriere.

· Creare quanto prima un’autorità di regolamentazione giuridicamente distinta e indipendente dai fornitori di servizi di posta e di corriere.

Convergenza: direttiva 97/67/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 1997, concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e il miglioramento della qualità del servizio, modificata dalle direttive 2002/39/CE e 2008/06/CE.

6.8         Movimenti di capitali e pagamenti correnti

Compiere progressi verso la progressiva apertura del conto capitale

· Provvedere alla progressiva apertura del conto capitale.

· Praticare lo scambio di buone pratiche per il passaggio verso un’apertura totale del conto capitale.

· Introdurre un meccanismo di vigilanza dei movimenti di capitali.

6.9         Appalti pubblici

Rendere più trasparenti e efficaci le procedure di aggiudicazione di appalti pubblici e concessioni

· Continuare a ravvicinare la legislazione marocchina alle norme europee in modo da garantire apertura, trasparenza, divulgazione delle informazioni e concorrenza.

· Introdurre un sistema efficace e indipendente per la risoluzione delle controversie sulle gare di appalto.

· Continuare il processo di ammodernamento delle procedure amministrative, di gestione e di controllo sull’esecuzione degli appalti pubblici, garantendone soprattutto l’informatizzazione.

· Normalizzare le procedure d’appalto di enti e imprese pubblici istituiti per soddisfare specificatamente bisogni d’interesse generale aventi carattere non industriale o commerciale.

· Migliorare i regimi di acquisto degli operatori di reti nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali.

· Fornire formazioni efficaci rivolte a acquirenti/ordinatori dell’amministrazione centrale e degli enti locali e ai funzionari incaricati di controllare l’aggiudicazione e l’esecuzione degli appalti.

Convergenza:

· per le procedure di aggiudicazione di appalti pubblici o di concessioni, le direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE;

· per migliorare l’efficacia delle procedure di ricorso sull’aggiudicazione di appalti e concessioni, le direttive 89/665/CEE e 92/13/CEE modificate dalla direttiva 2007/66/CE.

6.10       Politica di concorrenza

Introdurre un quadro moderno per la politica di concorrenza e sviluppare la capacità attuativa delle autorità di regolamentazione della concorrenza

· Riformare la legge 06/99 al fine di consolidare l’attuale architettura istituzionale della concorrenza riunendo in un’istituzione unica (il Conseil de la Concurrence, nuova istanza costituzionale) tutte le competenze di applicazione della politica di concorrenza, dotandola di uno statuto che ne assicuri l’autonomia di gestione, i poteri di iniziativa, con la possibilità di condurre indagini sotto il controllo giudiziario, e il potere di emettere decisioni cogenti, con la possibilità di pronunciare pareri vincolanti e non solo consultivi.

· Potenziare le capacità amministrative di applicazione del diritto della concorrenza e individuare eventuali iniziative di cooperazione (tecnica d’analisi dei mercati, realizzazione di inchieste della concorrenza, controllo delle concentrazioni, trattamento dei contenziosi).

· Assicurare il coordinamento e la concertazione tra l’autorità della concorrenza e le autorità di regolamentazione settoriali riservando competenza esclusiva al Conseil de la Concurrence nella lotta contro le pratiche anticoncorrenziali e nel controllo delle concentrazioni economiche.

· Assicurare formazioni specialistiche ai giudici che si occupano di cause e ricorsi nel settore della concorrenza.

· Promuovere la graduale attuazione della legislazione quadro in vigore in Marocco, soprattutto per quanto riguarda il rispetto dei principi di non discriminazione, trasparenza e equità procedurale.

6.10.1    Aiuti di Stato

Pervenire a una definizione comune di aiuti di Stato, esenzioni e ruolo degli aiuti di Stato ai fini della concorrenza

· Aggiornare regolarmente le relazioni.

· Mirare in particolare a dare una migliore definizione degli aiuti di Stato e definire una metodologia di contabilizzazione.

· Approfondire lo scambio di informazioni sugli aiuti di Stato e sugli aiuti diretti al bilancio e determinarne l’impatto in termini di concorrenza.

· Elaborare una definizione comune della natura degli aiuti e della loro compatibilità con i principi della concorrenza.

6.11       Proprietà intellettuale e industriale

Garantire il progressivo allineamento sul livello di protezione dell’UE e potenziare l’applicazione effettiva delle disposizioni tenendo presente l’armonizzazione della legislazione nazionale con l’accordo dell’OMC sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPS)

Obiettivi specifici

· Ravvicinamento dell’ordinamento marocchino con le norme dell’Unione[3]:

– identificare le discrepanze delle norme sui diritti di proprietà intellettuale (brevetti, disegni, modelli e marchi);

– elaborare e attuare una normativa che provveda all’allineamento legislativo, soprattutto per quanto riguarda brevetti, disegni, modelli e marchi (si veda la cooperazione in corso con l’Ufficio europeo dei brevetti - UEB);

– analizzare le discrepanze in materia di diritti d’autore e diritti connessi e elaborare e attuare una legislazione che provveda ai necessari ravvicinamenti normativi.

· Sviluppare la capacità amministrativa e giudiziaria:

– potenziare la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, tramite l’applicazione di misure dissuasive e repressive efficaci (giustizia, dogane);

– perseguire e potenziare l’obiettivo di sviluppare l’OMPIC da qui al 2015;

– individuare i bisogni di formazione, analisi e miglioramento dei sistemi informatici e di informazione (OMPIC);

– analizzare i bisogni e sviluppare la capacità del Bureau marocain du droit d’auteurs (BMDA);

– proseguire la collaborazione con l’UEB e con l’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (UAMI).

· Coordinare, cooperare e sensibilizzare ai fini della lotta contro la contraffazione e la pirateria:

– potenziare gli sforzi tesi a assicurare una tutela efficace dei diritti di proprietà intellettuale, soprattutto sotto il profilo giudiziario;

– proseguire e intensificare le azioni di contrasto sul terreno della contraffazione e della pirateria potenziando e attribuendo maggiori poteri alle dogane e al sistema giudiziario e sviluppandone la capacità amministrativa;

– analizzare e valutare l’incidenza della contraffazione e della pirateria sulla creazione e l’innovazione del paese;

– sensibilizzare il pubblico sull’importanza dei diritti di proprietà intellettuale per la crescita economica del paese;

– cooperare con il settore privato e con le altre istituzioni coinvolte e condurre regolari azioni di lotta contro la contraffazione e la pirateria (piano d’azione del Comité National pour la Propriété Industrielle et Anti-Contrefaçon/CONPIAC), dialogo con le associazioni ecc.).

· Cooperazione e negoziati:

– concludere i negoziati per un accordo di validazione con l’UEB;

– proseguire e potenziare la cooperazione con gli organismi degli Stati membri, di altri paesi e l’OMPIC;

– cooperare per l’attuazione dell’accordo commerciale anticontraffazione (ACTA) e per la lotta contro la contraffazione;

– continuare a ravvicinare la legislazione marocchina alle norme europee, completare l’adesione alle convenzioni di cui all’articolo 39 dell’accordo di associazione e attuare la Carta euromediterranea delle imprese negli aspetti riguardanti l’innovazione.

Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco terrà presente l’acquis dell’UE (vedi allegato II).

6.12       Dogane

Continuare a sviluppare la capacità delle amministrazioni doganali, a armonizzare la normativa doganale con le norme internazionali e comunitarie e a attuare le misure doganali atte a facilitare gli scambi, assicurando al tempo stesso la sicurezza della catena logistica internazionale

· Attuare la procedura di riconoscimento reciproco degli operatori economici autorizzati (OEA):

– analizzare la procedura e lo statuto degli OEA in Marocco;

– intensificare il dialogo sul sistema degli OEA, partendo dall’analisi della procedura e dello statuto in Marocco, onde pervenire al riconoscimento reciproco degli OEA.

· Proseguire i lavori intesi a una gestione coordinata con gli altri attori alle frontiere (sportello unico).

· Concludere e applicare la convenzione regionale sulle norme di origine paneuromediterranee.

· Assicurare la partecipazione e l’associazione del Marocco fin dalle prime fasi del processo di revisione delle norme di origine paneuromediterranee previste dalla convenzione regionale.

· Riformare la catena di controllo:

– migliorare i controlli a monte organizzando workshop e visite alle unità pilota operative, dando accesso alle informazioni professionali e creando banche dati sui movimenti di mezzi di trasporto e merci;

– migliorare i controlli a valle avvalendosi delle migliori pratiche e mettendo a disposizione i mezzi tecnici sotto forma di applicazioni informatiche dedicate;

– estendere presso le dogane marocchine il ricorso all’analisi informatizzata dei rischi e allo scambio informatizzati di dati sulle operazioni commerciali (Globally Networked Customs).

· Sviluppare un partenariato pubblico/privato, mirato in particolare a rendere più efficace il ruolo dell’Observatoire de l’Ethique, sulla base dei principi della dichiarazione di Arusha dell’Organizzazione mondiale delle dogane (OMD).

· Provvedere all’applicazione e all’aggiornamento permanente della nomenclatura combinata.

· Assicurare la partecipazione del Marocco al programma dell’UE “Dogana 2013” e ai programmi doganali futuri aperti ai paesi terzi.

6.13       Politica delle imprese

Il Marocco si impegna a applicare la Carta euromediterranea delle imprese – diventata per il Marocco e per gli altri paesi del Mediterraneo un documento comune di riferimento – al fine di migliorare il clima degli investimenti, di stimolare lo spirito imprenditoriale, di promuovere gli investimenti e l’accesso al mercato nella regione euromediterranea.

Migliorare il clima e le condizioni di sviluppo di imprese competitive e promuovere gli investimenti

· Migliorare il clima degli affari e continuare a applicare la Carta euromediterranea delle imprese, tenendo presenti gli esiti della valutazione congiunta del 2008 basata su 77 indicatori riguardanti i diversi campi d’azione della carta[4]. Realizzare progressi soprattutto in termini di:

– riforma della normativa e semplificazione amministrativa;

– accesso ai finanziamenti;

– politica d’innovazione;

– capitale umano (divulgazione dello spirito d’impresa e miglioramento delle competenze).

· Incoraggiare il coordinamento tra i ministeri e tra tutti gli operatori pubblici e privati chiamati in causa nello sviluppo del settore delle imprese e nella promozione dell’innovazione.

· Incoraggiare i lavori del Comité national de l’environnement des affaires (CNEA) che, in uno spirito di collaborazione pubblico-privato, ha accelerato l’individuazione e l’attuazione di riforme atte a migliorare il clima degli affari, soprattutto per quanto riguarda la semplificazione e la trasparenza delle procedure amministrative, l’ammodernamento del quadro giuridico degli affari e il miglioramento delle procedure di risoluzione delle controversie commerciali.

· Istaurare i comitati regionali per il clima degli affari.

· Valutare insieme i progressi realizzati in tutto il paese e i loro benefici per le imprese che partecipano alle iniziative regionali di valutazione e parametrazione dei risultati sulla base di indicatori comuni.

· Rivedere la Carta euromediterranea delle imprese perché rifletta meglio i bisogni delle piccole e medie imprese (PMI) sul modello dello “Small Business Act” per l’Europa. Prestare particolare attenzione alla parità di genere, alla responsabilità sociale delle imprese e alla tutela ambientale.

· Dare migliore accoglienza agli investitori e ancorare gli investimenti locali.

· Sviluppare le infrastrutture industriali, commerciali e tecnologiche, in particolare i poli d’innovazione, e promuovere la creazione di cluster.

· Predisporre un quadro favorevole allo sviluppo della ricerca e dell’innovazione.

· Migliorare l’accesso ai terreni industriali facilitando i passaggi di proprietà immobiliare e il rilascio di concessioni edilizie.

· Mobilitare le imprese locali sugli investimenti stranieri per stimolare l’innovazione e sviluppare l’economia locale.

· Incoraggiare l’istituzione e le attività del Centre marocain de l’innovation (CMI).

· Introdurre lo statuto di nuova impresa innovatrice e di autoimprenditore.

· Potenziare il sostegno alle microimprese nell’ambito della strategia nazionale per questa categoria.

· Migliorare i mezzi di ricorso legali a disposizione delle imprese (PMI comprese) sviluppando metodi alternativi di risoluzione delle controversie (mediazione e arbitrato).

· Migliorare la qualità e i tempi delle decisioni giudiziarie rese dai tribunali del commercio.

· Intensificare la cooperazione con i partner mediterranei in materia di lotta alla pirateria e alla contraffazione, in particolare tramite lo scambio di informazioni e competenze.

· Istituire e rendere operativa l’Agence nationale pour la promotion de la petite et moyenne entreprise (ANPME) dell’Observatoire marocain des PME quale strumento di conoscenza, analisi e monitoraggio del tessuto imprenditoriale.

6.14       Cooperazione industriale

Sviluppare la capacità di attrattiva del capitale ricerca

· Favorire il trasferimento di tecnologie e il partenariato industriale.

· Creare poli di start up e incubatori d’impresa nei comparti chiave individuati in Marocco e favorire le attività di ricerca e sviluppo.

· Favorire gemellaggi e partenariati con i cluster europei.

· Intensificare lo scambio di esperienze e migliori pratiche in materia di ricerca e sviluppo e di innovazione industriale, soprattutto per quanto riguarda la creazione di cluster e di piattaforme e parchi tecnologici, sul modello delle città dell’innovazione.

· Individuare azioni di partenariato che accompagnino la nascita e lo sviluppo di attività industriali nel settore delle energie rinnovabili, nell’ambito della strategia energetica nazionale.

Proseguire il dialogo sul futuro del settore tessile e dell’abbigliamento.

· Continuare a intensificare lo scambio di buone pratiche tra amministrazioni nazionali, associazioni industriali, imprese, centri di ricerca e altre parti sociali del settore tessile e dell’abbigliamento della regione euromediterranea.

· Approfondire le discussioni sulle sfide del settore tessile e dell’abbigliamento, sugli eventuali orientamenti futuri e sulle azioni concrete per innovare il settore e rendere i prodotti tessili e dell’abbigliamento industrialmente più competitivi nella regione euromediterranea.

Promuovere il dialogo sui settori industriali

· Intensificare la scambio di buone pratiche e le discussioni tra i partner nazionali dei diversi settori industriali sulle sfide dell’industria, sugli eventuali orientamenti futuri e sulle azioni concrete per innovare il tessuto industriale nazionale e rendere il Marocco industrialmente più competitivo.

· Intensificare il dialogo su diversi settori e/o campi della politica industriale, ad esempio PMI, turismo, spazio, materie prime, standardizzazione e ACAA.

Promuovere lo sviluppo sostenibile delle imprese

· Favorire il trasferimento di tecnologie e di buone pratiche di gestione e razionalizzazione e lo scambio di esperienze sullo sviluppo sostenibile in modo da accompagnare lo sviluppo delle imprese marocchine.

Porre in essere programmi di lavoro regionali per la cooperazione industriale euromediterranea con la partecipazione del Marocco nella fase di follow up

· Partecipare a attività di cooperazione industriale euromediterranea in ambito regionale.

6.15       Tutela dei consumatori

· Continuare a ravvicinare l’ordinamento marocchino all’acquis dell’UE e completare la normativa nazionale sulla tutela dei consumatori.

· Sviluppare la capacità amministrativa, soprattutto per quanto riguarda il Conseil supérieur de la consommation e il Centre marocain de la consommation, in modo da garantire un’applicazione reale e concreta della politica di tutela dei consumatori.

· Continuare a promuovere in Marocco associazioni nazionali per la tutela dei consumatori indipendenti e istituire un fondo che finanzi i progetti proposti da queste associazioni.

· Istituire il Centre marocain de la consommation.

6.16       Lavoratori e coordinamento della sicurezza sociale

Attuare in pieno gli impegni assunti in forza dell’accordo di associazione in materia di lavoratori e coordinamento della sicurezza sociale

· Coordinare, nel rispetto delle norme vigenti, i regimi di sicurezza sociale.

· Garantire la piena applicazione della clausola di pari trattamento su condizioni di lavoro, remunerazione e licenziamento, tanto per i lavoratori marocchini che per i cittadini dell’UE con regolare contratto di lavoro.

· Garantire la piena applicazione della clausola di non discriminazione sulla sicurezza sociale per i lavoratori e i loro familiari.

6.17       Statistiche

Completare l’armonizzazione delle norme marocchine con le norme europee e internazionali

· Adottare e attuare le leggi sulle statistiche e continuare a realizzare il piano d’azione 2013-2017.

· Continuare a armonizzare i dati e i metodi statistici per far sì che le statistiche nazionali siano in linea con le buone pratiche europee.

· Continuare a migliorare e sviluppare quantitativamente e qualitativamente il sistema statistico nazionale.

· Creare un osservatorio dell’industria, del commercio e delle nuove tecnologie e un osservatorio dell’innovazione.

· Garantire la cooperazione tra l’Office des Changes marocchino e gli organismi europei che producono dati statistici sulla bilancia dei pagamenti.

7.           TRASPORTI, ENERGIA, AMBIENTE, SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE, RICERCA E SVILUPPO

7.1         Trasporti e infrastrutture

7.1.1      Sviluppo della rete infrastrutturale (strade, autostrade, aeroporti, porti e connessioni con le reti europee)

Dare attuazione alla politica nazionale dei trasporti e delle infrastrutture con la realizzazione di un sistema di trasporti di qualità, efficace, competitivo e sostenibile, basato sui seguenti punti:i

· consolidare e potenziare la politica di sviluppo e manutenzione delle infrastrutture dei trasporti e delle loro connessioni con le reti regionali, nello specifico con la rete transeuropea di trasporto (TEN-T), e incoraggiare la partecipazione del settore privato.

· Sviluppare la competitività logistica dell’economia marocchina, in particolare creando aree logistiche, sviluppando attori e risorse umane e ottimizzando il flusso di merci.

· Promuovere la mobilità e il trasporto sostenibile grazie a sistemi di trasporto efficienti, rispettosi dell’ambiente e sicuri per le merci e i passeggeri.

· Promuovere il ravvicinamento dei quadri normativi e regolamentari agli standard europei e internazionali sui trasporti.

· Sviluppare un quadro nazionale che permetta di elaborare e realizzare piani per lo sviluppo urbano sostenibile per merci e passeggeri nelle principali città.

Elemento regionale

· Continuare a partecipare alla pianificazione delle infrastrutture dei trasporti nel Mediterraneo, in particolare la futura rete transmediterranea di trasporto, all’individuazione dei mezzi per la sua realizzazione e al miglioramento delle connessioni con la rete transeuropea di trasporto.

· Continuare a partecipare allo sviluppo, nella regione mediterranea, dei sistemi di potenziamento via satellite, dei sistemi globali di navigazione e delle applicazioni basate su questa tecnologia e partecipare al nuovo progetto regionale di navigazione satellitare Euromed GNSS II.

· In linea con PART, il piano d’azione regionale per il trasporto nel Mediterraneo, adottare adeguate misure di facilitazione atte a migliorare il funzionamento della rete di trasporto e rendere più fluidi i flussi di trasporto tra il Marocco, i partner regionali e l’Unione.

7.1.2      Trasporto e sicurezza stradali

Attuare le misure e le riforme individuate nel settore del trasporto e della sicurezza stradali

· Vagliare la possibilità di aprire al Marocco l’accordo Interbus, allo scopo di armonizzare le pratiche e le regole sul trasporto stradale internazionale di passeggeri con le norme europee e di assicurarne la promozione tra il Marocco e i paesi dell’UE.

· Mettere a punto un sistema integrato di trasporto pubblico intermodale.

· Promuovere le norme europee e internazionali sulla sicurezza stradale.

· Introdurre un regime di licenze per le operazioni passeggeri e merci, al fine di garantire condizioni di concorrenza eque nel trasporto merci e incoraggiare il trasporto pubblico di passeggeri.

· Sviluppare la capacità degli organismi preposti all’applicazione delle norme di diritto sociale e dei requisiti tecnici, conformemente alle convenzioni internazionali e alle norme europee nel settore delle merci pericolose, di sviluppare sistemi di trasporto intelligenti e introdurre tempi di guida e di riposo.

7.1.3      Trasporto ferroviario

Attuare le misure e le riforme individuate nel settore del trasporto ferroviario

· Promuovere l’interoperabilità delle reti ferroviarie marocchine e europee.

· Cooperare all’introduzione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) al fine di rispettare lo standard internazionale in materia e innalzare il livello di sicurezza del traffico su rotaia.

Elemento regionale

· Vagliare i vantaggi della cooperazione regionale per promuovere l’efficacia, la sicurezza e l’interoperabilità dei servizi di trasporto terrestre (stradale, ferroviario e urbano).

· Proseguire il ravvicinamento dei quadri normativi e regolamentari agli standard europei e internazionali in ambito regionale.

7.1.4      Trasporto aereo

Attuare le misure e le riforme individuate nel settore dell’aviazione

· Continuare a attuare la politica nazionale in materia di aviazione e aggiornare la relativa normativa con l’adozione del disegno di legge sul codice di aviazione civile.

· Assicurare l’attuazione integrale dell’accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo del 2006 e in particolare il processo di convergenza normativa ivi previsto.

· Garantire una stretta cooperazione nel settore della sicurezza aerea, in particolare tramite un programma di sviluppo dei dispositivi di sicurezza mirante a potenziare la copertura radar e l’efficienza del sistema di automazione del controllo aereo.

· Verificare, in collegamento con il processo di convergenza normativa previsto dall’accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo del 2006, la possibilità di aprire la partecipazione del Marocco al cielo unico europeo. In tal senso verrà esplorata la possibilità di permettere al Marocco di partecipare quanto prima ai lavori del comitato per il cielo unico.

· Continuare la cooperazione sulla gestione del traffico aereo.

· Continuare a predisporre la partecipazione progressiva del Marocco al programma europeo di controllo delle compagnie aeree (SAFA), dopo l’accordo di lavoro siglato il 23 marzo 2011 con l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA).

· Avviare la concertazione con l’UE per individuare diposizioni che facilitino l’accesso ai mezzi di rimozione degli aeromobili involontariamente bloccati a terra negli aeroporti internazionali del Marocco.

· Avviare la concertazione con l’UE per individuare un processo di riqualifica delle unità di salvataggio e lotta antincendio degli aeromobili, in linea con le norme internazionali e/o europee, soprattutto per quanto riguarda la scelta e l’acquisto degli equipaggiamenti di salvataggio e lotta, ma anche in termini di formazione, qualifiche e/o certificazione.

Elemento regionale

· Proseguire il ravvicinamento dei quadri normativi e regolamentari agli standard europei e internazionali in ambito regionale.

· Proseguire la cooperazione con l’UE e con i partner del Mediterraneo nell’ambito della partecipazione al progetto regionale Euromed Aviation.

· Proseguire la cooperazione e l’assistenza in materia di sicurezza in seno all’AESA nel quadro della MASC, la cellula per la sicurezza nel settore dell’aviazione per i paesi mediterranei.

7.1.5      Trasporto marittimo

Attuare le misure e le riforme individuate nel settore marittimo

· Intensificare la cooperazione con l’UE al fine di allineare la politica marocchina sulla sicurezza marittima con quella dell’Unione.

· Intavolare il dialogo sullo sviluppo delle infrastrutture portuali, sul miglioramento dei servizi portuali, sull’armonizzazione delle procedure portuali, sulla gestione e la pianificazione dello spazio marittimo, sulla sicurezza marittima e portuale e sul miglioramento delle linee marittime tra l’UE e il Marocco, in particolare le autostrade del mare.

· Applicare misure di sicurezza marittima efficaci tramite sistemi di controllo dello Stato di approdo e di bandiera e rafforzare la capacità delle strutture istituzionali dell’amministrazione marittima affinché possano assolvere le responsabilità di sicurezza marittima, prevenzione e controllo dell’inquinamento marino.

· Attuare le convenzioni internazionali dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO) e le risoluzioni del Comitato per la protezione dell’ambiente marino.

· Per i porti individuati sulle autostrade del mare, assicurare procedure amministrative rapide, efficaci e poco onerose (procedure e coordinamento amministrativo delle ispezioni) e servizi di elevata qualità (infrastrutture e servizi portuali, servizi marittimi e intermodali).

· Rilanciare il dialogo con la Commissione per definire un piano di cooperazione, in particolare sul potenziamento delle capacità, la prevenzione e la lotta contro l’inquinamento nel Mediterraneo, soprattutto in vista della partecipazione del Marocco all’Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA).

Elemento regionale

· Continuare a partecipare alla cooperazione regionale sulla politica marittima, i porti e i trasporti marittimi a corto raggio (short sea shipping).

· Proseguire la cooperazione con l’UE e i partner del Mediterraneo nel quadro dell’Organizzazione marittima internazionale e continuare la partecipazione ai progetti regionali Euromed sulla sicurezza marittima (SAFEMED) e sulle autostrade del mare (MEDAMOS).

7.1.6      Catena logistica

Attuare le misure e le riforme individuate nel settore della logistica

· Proseguire l’attuazione della nuova strategia nazionale di sviluppo della competitività logistica in Marocco.

· Instaurare il dialogo sulla catena logistica al fine di includere il Marocco nelle azioni avviate nel 2007 dall’UE per migliorare la catena logistica e garantirne la sicurezza.

7.1.7      Professioni dei trasporti

· Intavolare la concertazione con l’UE per pervenire al riconoscimento reciproco delle licenze delle professioni del trasporto, in particolare il personale di bordo per i trasporti marittimo e aereo.

Convergenza: per realizzare questi obiettivi, ai fini della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, prenderà in considerazione la normativa europea sul trasporto stradale, ferroviario, aereo, marittimo e nel settore portuale.

7.2         Energia

Intensificare il dialogo e la convergenza delle politiche energetiche e dei quadri istituzionali e normativi in vista di una progressiva integrazione del mercato marocchino dell’energia in quello dell’UE, tenendo presente in particolare le principali sfide ambientali

· Attuare strategie energetiche convergenti con quelle dell’UE e mirate alla sicurezza dell’approvvigionamento, alla competitività e all’energia sostenibile.

· Continuare a elaborare e realizzare strategie di sviluppo a basse emissioni di CO2.

· Realizzare la strategia energetica marocchina a medio e lungo termine (2020/2030) e il Plan National d’Actions Prioritaires.

· Intensificare l’attuale dialogo sull’energia previsto dall’accordo di associazione.

· Elaborare e attuare una visione 2020 per il potenziamento delle istituzioni, in particolare del Ministère chargé de l’Energie et des Mines, con una dimensione regionale.

· Rafforzare il sistema di osservazione e monitoraggio strategico, al fine di migliorare la previsione e la pianificazione energetiche, e le statistiche energetiche, in particolare tramite lo scambio di informazioni e competenze; sviluppare le competenze per allinearsi agli standard europei.

· Consentire lo scambio di competenze e esperienze per intensificare e accelerare la convergenza con l’acquis dell’UE delle politiche, soprattutto del gas e dell’elettricità, delle pratiche e del quadro normativo, istituzionale, organizzativo, tecnico e regolamentare nel settore dell’energia.

· Diversificazione energetica:

– cooperare per creare le condizioni necessarie a sviluppare l’impiego di gas naturale: quadro normativo e regolamentare, misure tecniche e di sostegno;

– cooperare per sviluppare le fonti di energia alternative: ricerca e sviluppo tecnologici nel settore degli scisti bituminosi e del gas di scisto.

· Attuare il regime nazionale di regolamentazione dell’energia, soprattutto per quanto riguarda elettricità e gas naturale, garantendo la graduale convergenza con le direttive dell’UE su gas e elettricità. A tal fine adottare i codici dell’elettricità e del gas e relative norme d’applicazione.

· Continuare i riordini del settore dell’elettricità e del gas per renderli più efficaci e consentirne la progressiva liberalizzazione, in linea con l’acquis dell’UE.

Potenziare la cooperazione energetica regionale

· Rafforzare il ruolo del Marocco nella cooperazione sull’energia a livello regionale, soprattutto in vista della realizzazione del piano solare per il Mediterraneo, in linea con l’attuazione del piano d’azione prioritario 2008-2013 nell’ambito del partenariato euromediterraneo per l’energia, e degli obiettivi dell’Unione per il Mediterraneo.

· Proseguire la cooperazione nell’ambito delle iniziative e dei progetti regionali.

· Consolidare e rafforzare le interconnessioni e le infrastrutture di transito attualmente presenti in Marocco per la connessione delle reti dell’elettricità e del gas tra il sud e il nord del Mediterraneo.

· Integrare progressivamente i mercati dell’elettricità di Marocco, Algeria e Tunisia.

· Sviluppare in Marocco la capacità di stoccaggio regionale dei prodotti energetici.

· Facilitare il finanziamento delle infrastrutture energetiche: graduale ravvicinamento del sistema marocchino alle pratiche dell’UE, soprattutto per quanto riguarda lo stoccaggio dei prodotti energetici.

Cooperazione sulla sicurezza nucleare

· Cooperare per creare le condizioni necessarie a sviluppare eventualmente un programma elettronucleare civile: scambio di informazioni e esperienze, disposizioni su sicurezza nucleare e radioprotezione.

· Procedere allo scambio di competenze e esperienze in vista dell’introduzione di un quadro normativo in linea con le norme e le pratiche dell’UE, onde assicurare in particolare il massimo grado di sicurezza nucleare e un adeguato livello di protezione dalle radiazioni ionizzanti.

· Cooperare in vista dell’istituzione in Marocco di un’agenzia indipendente per il controllo della sicurezza nucleare e della radioprotezione.

Promuovere l’efficienza energetica

· Proseguire le azioni sull’efficienza energetica previste dal Programme National d’Actions Prioritaires, soprattutto quelle riguardanti industria, habitat, edifici pubblici, trasporto e turismo.

· Potenziare il quadro istituzionale e organizzativo, in particolare l’Agence pour le Développement des Energies Renouvelables et de l’Efficacité Energétique.

· Attuare le misure regolamentari, in convergenza con le norme dell’UE, gli incentivi richiesti, i meccanismi di finanziamento innovativi (terzo investitore, CDM ecc.) e le azioni di divulgazione, sensibilizzazione e comunicazione.

· Partecipare al programma “Energia intelligente” dell’UE.

Sviluppare l’impiego di energie rinnovabili

· Realizzare gli obiettivi nazionali di sviluppo delle energie rinnovabili e attuare il Plan Solaire Marocain e il Projet Marocain de l’Energie Eolienne.

· Proseguire le azioni volte a sviluppare le energie rinnovabili su grande e piccola scala (caldaie solari, pannelli fotovoltaici connessi e non connessi alla rete, biomassa ecc.) e sfruttare l’elettricità verde, anche tramite incentivi e meccanismi di finanziamento innovativi.

· Potenziare il quadro istituzionale e organizzativo, elaborare e attuare piani d’azione in questi settori, in convergenza con le norme dell’UE.

· Sviluppare il potenziale nazionale in biomassa.

· Cooperare nel campo della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione, a favore dello sviluppo sostenibile.

· Creare centri e istituti di ricerca e sviluppo per la messa a punto di tecnologie energetiche sostenibili, per l’efficacia energetica e le energie rinnovabili: definire temi di ricerca, creare unità di ricerca, sviluppare le competenze.

· Rafforzare i corsi accademici in questi ambiti previsti dagli istituti di formazione dipendenti dal Ministère chargé de l’Energie.

· Creare piattaforme di eccellenza e poli tecnologici cui partecipino imprese innovative, centri di ricerca e istituti di formazione, soprattutto in materia di energie rinnovabili, efficienza energetica e dissalazione dell’acqua di mare tramite l’energia solare.

· Introdurre su scala nazionale tecnologie e materiali che favoriscano l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, in particolare tramite filiere industriali e programmi di ricerca e sviluppo.

Potenziare la sicurezza e il controllo degli impianti energetici

· Potenziare la sicurezza degli impianti energetici e il relativo sistema di controllo tecnico e prevenzione dei rischi.

· Procedere allo scambio di esperienze e competenze per potenziare il laboratorio per l’energia del Ministère chargé de l’Energie, soprattutto per quanto riguarda il controllo della qualità degli idrocarburi.

· Procedere allo scambio di esperienze e competenze per l’accreditamento del laboratorio per l’energia del Ministère chargé de l’Energie.

· Cooperare per introdurre una strategia di prevenzione e gestione dei rischi nel settore dell’energia, delle miniere, degli esplosivi e dei congegni a pressione.

7.3         Miniere

Intensificare la cooperazione e il partenariato per lo sviluppo delle miniere.

· Rafforzare la regolamentazione mineraria e intensificare la miniera su piccola scala, la prospezione e l’estrazione mineraria, la gestione del patrimonio minerario e geologico, lo sviluppo delle infrastrutture e dei sistemi di informazione geologici.

· Tutelare l’ambiente, risanare i siti minerari e riconvertire le zone minerarie dopo la chiusura delle miniere.

· Introdurre e sviluppare un sistema di informazioni sul patrimonio minerario e petrolifero e pubblicare statistiche minerarie.

· Organizzare e valorizzare il settore dei campioni mineralogici e paleontologici.

7.4         Ambiente e acqua

Promuovere una buona governance ambientale e potenziare la convergenza con le norme e le politiche dell’UE

Sviluppare le strutture amministrative e la pianificazione strategica

· Sviluppare e completare il processo di creazione delle istituzioni marocchine competenti in materia di tutela ambientale, controllo dell’inquinamento e gestione delle acque a livello centrale, regionale e locale; potenziare il coordinamento e la concertazione tra i diversi attori.

· Potenziare la capacità di pianificazione strategica e le strategie finanziarie, sul modello dell’esperienza dell’UE.

· Istituire e rendere operativi corpi di ispettori che verifichino il rispetto della normativa ambientale marocchina.

· Applicare gli strumenti di mercato (ad es. imposte ambientali), rendere operativo il principio “chi inquina paga” e istituire un sistema di responsabilità ambientale.

Valutazioni ambientali

· Rafforzare il sistema di valutazione dell’impatto ambientale, i comitati nazionali e regionali che effettuano gli studi d’impatto e le commissioni d’inchiesta pubblica, in convergenza con la normativa dell’UE.

· Rafforzare il sistema di valutazione strategica ambientale dei piani e dei programmi.

Sostenere gli attori della società civile e la partecipazione dei cittadini

· Sostenere gli attori della società civile e estendere la partecipazione dei cittadini in ambito ambientale, traendo spunto dall’esperienza e dalle buone pratiche dell’UE.

Disponibilità delle informazioni e accesso

· Potenziare il sistema di raccolta e trattamento dei dati ambientali in Marocco, traendo spunto dall’esperienza e dalle buone pratiche dell’UE.

· Rendere le informazioni ambientali più accessibili al pubblico e provvedere a un’attuazione effettiva della legge sul diritto del pubblico di accedere alle informazioni ambientali e di partecipare al processo decisionale ambientale.

Comunicazione e diffusione delle informazioni

· Sviluppare e attuare strategie di comunicazione in materia ambientale.

· Produrre e pubblicare regolarmente relazioni sullo stato dell’ambiente in ambito nazionale e regionale.

Promuovere i settori ambientali, il ravvicinamento e la convergenza con la normativa e le politiche dell’UE sull’ambiente

Qualità dell’aria

· Promuovere una gestione migliore della qualità dell’aria (valori minimi, soglie d’allerta, creazione e classificazione delle aree e degli agglomerati, introduzione di un sistema di monitoraggio e valutazione della qualità dell’aria) per migliorare la salute pubblica e l’ambiente, traendo spunto dalla normativa dell’UE.

· Preparare e adottare piani d’azione per contrastare l’inquinamento atmosferico, compreso quello transfrontaliero.

Protezione dell’ambiente marino

· Promuovere la tutela dell’ambiente marino e la conservazione degli ecosistemi marini.

· Adottare una legislazione sulla gestione integrata delle aree costiere.

Gestione dei rifiuti

· Attuare la strategia nazionale per la gestione dei rifiuti.

· Promuovere la creazione di una rete integrata di impianti di trattamento dei rifiuti e centri di trattamento dei rifiuti industriali.

· Introdurre un sistema di licenze e registrazione degli impianti di trattamento dei rifiuti e un sistema di ispezioni e controlli degli impianti, ispirandosi ai principi della normativa dell’UE; professionalizzare il settore informale.

Tutela della natura

· Proseguire a porre in essere un sistema di aree protette, traendo spunto dai principi e dalle buone pratiche dell’UE.

· Continuare a attuare la strategia di tutela e ricostruzione degli ecosistemi forestali, frenare il disboscamento e proseguire le operazioni di rimboscamento previste dal Plan Directeur de Reboisement (PDR). Proseguire i lavori in corso per introdurre la certificazione forestale (Forest Stewardship Council/SFC).

· Sul versante della biodiversità, migliorare le conoscenze scientifiche sulla biodiversità nazionale (specie, ecosistemi, problemi di tassonomia).

· Ripristinare gli ecosistemi danneggiati e adottare misure per favorire la ricostituzione delle specie minacciate, con la collaborazione della popolazione locale.

· Attuare la legislazione nazionale sul commercio delle specie selvatiche per garantire il rispetto degli obblighi derivanti dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione.

Inquinamento e rischi industriali

· Porre in essere un sistema di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento provocato dai grandi impianti industriali, traendo spunto dalle norme e dalle buone pratiche europee.

· Porre in essere un sistema di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, traendo spunto dalle norme e dalle buone pratiche europee.

Prodotti chimici

· Adottare la normativa sulla registrazione, la valutazione e l’autorizzazione delle sostanze chimiche, traendo spunto delle norme e dalle buone pratiche dell’UE.

· Adottare una strategia per la progressiva sostituzione delle sostanze chimiche più pericolose per la salute umana e l’ambiente.

Desertificazione e azioni per la tutela dei suoli

· Attuare le azioni previste dal piano d’azione per la lotta contro la desertificazione e per la tutela dei suoli.

Capacità di rilascio dei permessi, di monitoraggio e di ispezione

· Potenziare la capacità amministrativa delle autorità marocchine di tutela dell’ambiente e gestione delle acque per quanto riguarda i permessi, il monitoraggio e le ispezioni.

Integrazione ambientale

· Continuare a integrare le questioni ambientali in altri settori, quali acque, foreste, agricoltura, istruzione, energia, trasporti, pesca, industria e ricerca.

Potenziare la cooperazione ambientale regionale e internazionale

Cooperazione internazionale

· Intensificare l’attuazione di convenzioni e protocolli ambientali sottoscritti dal Marocco e compiere progressi verso la ratifica di convenzioni e protocolli ambientali aggiuntivi che fanno parte del sistema giuridico dell’UE.

Cooperazione regionale

· Intensificare la cooperazione nell’ambito della Convenzione sulla protezione dell’ambiente marino e del litorale del Mediterraneo (Convenzione di Barcellona) e relativi protocolli.

· Continuare la cooperazione sull’iniziativa “Orizzonte 2020”.

· Rafforzare la cooperazione con l’Agenzia europea dell’ambiente nel contesto delle attività regionali e sui sistemi di informazione ambientale condivisi.

Convergenza: per realizzare queste riforme, ai fini della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, prenderà progressivamente in considerazione le pertinenti norme europee in materia di buona governance ambientale, qualità dell’aria, gestione dei rifiuti, gestione delle risorse idriche, tutela dell’ambiente marino, protezione della natura, inquinamento industriale e prodotti chimici.

Cambiamenti climatici

· Sviluppare e completare il processo di creazione delle istituzioni marocchine competenti per le questioni climatiche.

· Attuare la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici; sviluppare e realizzare strategie e piani di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

· Stilare inventari delle emissioni di gas serra.

· Collaborare per definire e introdurre un regime sui cambiamenti climatici post-2012.

· Cooperare per mitigare e favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici.

· Cooperare per l’attuazione degli accordi di Cancun e di Durban.

· Promuovere una strategia di sviluppo a basse emissioni che contribuisca all’economia verde.

· Promuovere azioni di mitigazione adeguate a livello nazionale e prevedere meccanismi di credito settoriale.

· Promuovere l’integrazione dei cambiamenti climatici nel processo decisionale.

· Condurre una prima serie di azioni di preparazione per un sistema di scambio di quote di emissione.

· Integrare nel settore agricolo le priorità poste dai cambiamenti climatici: aumentare la percentuale di frutteti; utilizzare semi selezionati e varietà adatte al clima; diffondere tecniche di raccolta delle acque e di ottimizzazione irrigua; diffondere i risultati degli studi agronomici a beneficio dello sviluppo agricolo.

Acque

Attuare la strategia idrica nazionale in modo da consolidare i risultati e assicurare la gestione integrata delle risorse idriche

· Promuovere la gestione della domanda idrica e la valorizzazione delle risorse idriche:

– economizzando le risorse idriche per l’irrigazione tramite una conversione estesa all’irrigazione a goccia e aumentando l’efficienza d’utilizzo delle acque per l’agricoltura;

– introducendo un sistema di trattamento delle acque reflue a uso agricolo, traendo spunto dai principi della normativa dell’UE;

– economizzando le risorse idriche per l’acqua potabile, a uso industriale e turistico.

· Promuovere la preservazione e la protezione delle risorse idriche, dell’ambiente naturale e delle aree vulnerabili:

– tutelando la qualità delle risorse idriche e contrastando l’inquinamento;

– introducendo un sistema di depurazione dei liquami prodotti dalle collettività e dall’industria;

– salvaguardando le nappe freatiche, i bacini idrografici, le oasi e le zone umide;

– introducendo un sistema per migliorare la qualità delle acque, comprese le acque di balneazione, traendo spunto dai principi della normativa dell’UE.

· Ridurre l’esposizione ai rischi naturali connessi all’acqua e favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici:

– migliorare la tutela di beni e persone dalle inondazioni e contrastare gli effetti della siccità con piani di gestione dei bacini idrici;

– completare le azioni previste dal Plan National de protection contre les Inondations;

– migliorare la prevenzione, in particolare introducendo sistemi di avvertimento di piena e piani di soccorso.

· Continuare il riordino regolamentare e istituzionale completando l’attuazione della legge 10-95 e rivedendo la normativa con l’integrazione degli aspetti non trattati, in particolare il risparmio idrico e il reimpiego delle acque reflue depurate.

· Modernizzare i sistemi di informazione e potenziare mezzi e competenze:

– ammodernando l’amministrazione, rinnovando e potenziando la governance idrica e gli organismi responsabili dei bacini;

– potenziando e modernizzando il sistema di raccolta e trattamento dei dati idrici in Marocco tramite l’introduzione di un sistema nazionale di informazione sulle acque, traendo spunto dall’esperienza e dalle buone pratiche dell’UE;

– potenziando la capacità amministrativa delle autorità marocchine di gestione delle acque per quanto riguarda la politica idrica, il rilascio di autorizzazioni, il monitoraggio e le ispezioni, garantendo al tempo stesso il ravvicinamento alla normativa europea;

– sviluppando e realizzando strategie di comunicazione e sensibilizzazione sul problema dell’acqua;

– potenziando la capacità di pianificazione strategica e le strategie finanziarie, sul modello dell’esperienza dell’UE.

· Gestione e sviluppo delle risorse idriche:

– promuovere e sviluppare le risorse idriche non convenzionali tramite la dissalazione dell’acqua di mare, la demineralizzazione delle acque salmastre, il reimpiego delle acque reflue depurate e la raccolta di acqua piovana.

7.5         Società dell’informazione

· Valutare come migliorare la cooperazione tra l’UE e il Marocco nel settore della società dell’informazione, e più nello specifico individuare le sinergie tra la strategia “Maroc Numéric” e l’Agenda digitale europea.

· Continuare a sviluppare e attuare un quadro regolamentare onnicomprensivo in materia di comunicazioni elettroniche che contempli, in particolare, l’autorizzazione, l’accesso e l’interconnessione di reti e servizi, il servizio universale e i diritti degli utenti, la protezione dei consumatori, il trattamento dei dati personali e la protezione della privacy nel settore delle comunicazioni elettroniche e la gestione efficace dello spettro delle radiofrequenze.

· Continuare a percorrere, sul piano regolamentare, i principali assi seguenti:

– riflettere sull’introduzione di regimi di autorizzazioni per la fornitura di servizi di comunicazione elettronica;

– progredire nell’analisi di mercato, analizzando ad esempio il mercato della fornitura all’ingrosso dell’accesso (fisico) all’infrastruttura di rete, compreso l’accesso condiviso o totalmente disaggregato, in una data postazione, e il mercato della fornitura all’ingrosso dell’accesso alla banda larga; assicurare l’adempimento effettivo e consono degli obblighi d’accesso (selezione e preselezione dell’operatore, accesso “bit-stream”, accesso disaggregato ecc.) a carico degli operatori che esercitano un notevole potere sui relativi mercati;

– facilitare la portabilità fissa e mobile garantendo una migliore realizzazione del processo (tempi di portabilità del numero tra operatori, periodo di interruzione del servizio per il consumatore, durata massima del contratto, sanzioni in caso di abusi e comportamenti anticoncorrenziali ecc.);

– assicurare l’effettiva realizzazione delle misure sulla confidenzialità delle comunicazioni elettroniche e sulle comunicazioni indesiderate (spam).

· Sviluppare e attuare un meccanismo di potenziamento della sicurezza dei sistemi di informazione e di protezione delle infrastrutture e dei dati critici; promuovere il funzionamento resistente e stabile delle reti e dei servizi, nel rispetto dei principi dell’apertura e dell’interoperabilità.

· Potenziare gli standard e l’architettura delle applicazioni di e-governement in modo da creare un quadro d’interoperabilità generale tra i sistemi di informazione pubblici, basandosi sul quadro di interoperabilità europeo EIF.

· Individuare, in consultazione con gli organismi europei indipendenti competenti in materia (CEN, CENELEC, ETSI), le specifiche, le norme e gli standard per la dematerializzazione delle transazioni Business to Business (B2B) per le PME/PMI, in modo da informatizzare gli scambi e rendere più fluide le transazioni commerciali.

· Promuovere la cooperazione e lo scambio di informazioni sulle strategie per le reti e le comunicazioni elettroniche, sull’utilizzo dello spettro radio, sul regime di licenze e diritti di proprietà intellettuale nel settore digitale, sullo sviluppo delle transazioni elettroniche per favorire gli scambi business-to-business e sull’estensione in futuro della società dell’informazione a livello nazionale, regionale e globale.

· Continuare nello specifico a compiere progressi verso l’attuazione della nuova strategia digitale Maroc Numéric nell’ambito del dialogo e della cooperazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC):

– rafforzare la creazione dei centri comuni d’accesso per permettere a un maggior numero di cittadini di accedere alle nuove tecnologie (internet a alta velocità e servizi pubblici), soprattutto nelle zone remote e rurali, in modo da contrastare il divario digitale;

– sostenere lo sviluppo del digitale nazionale, in ambito culturale e educativo, combinando azioni pubbliche, iniziative private e partenariati internazionali;

– riflettere sull’apertura dei dati pubblici e delle autorizzazioni di utilizzo e riutilizzo ai cittadini e alle imprese;

– incoraggiare la partecipazione della società civile nell’attuazione della strategia Maroc Numéric tra la cittadinanza, nel campo delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni;

– promuovere la cultura d’impresa e l’innovazione TIC nel settore privato e nei corsi e programmi di formazione e insegnamento;

– procedere allo scambio di informazioni e buone pratiche sulla certificazione della firma elettronica e sulla sicurezza delle comunicazioni e delle transazioni elettroniche;

– sostenere l’elaborazione e la realizzazione di un programma di migrazione nazionale del Marocco verso il sistema di indirizzamenti Internet IPv6.

· Intensificare ogni forma di cooperazione con l’UE sulle norme e gli standard delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in particolare per la televisione digitale, le reti digitali mobili e internet del futuro, sulla connettività delle reti a altissima velocità oggetto della ricerca (prossima fase di EUMEDCONNECT) e sul sostegno normativo alle evoluzioni tecnologiche della società dell’informazione.

– Incoraggiare la partecipazione pubblica e privata del Marocco, anche sotto forma di progetti comuni, alla componente “tecnologie dell’informazione e della comunicazione” dei programmi di ricerca e innovazione europei, in particolare nei campi collegati alle grandi sfide per la società, allo sviluppo delle infrastrutture di rete ad alta velocità e ai dati a sostegno della ricerca;

– promuovere una più intensa collaborazione regionale con l’UE, la ricerca nazionale con i partner europei, la connessione o il lancio di nuove reti di ricerca comuni e lo scambio di ricercatori con gli Stati membri dell’Unione;

– prevedere il lancio di un programma di ricerca euromediterraneo più adatto all’ambiente e allo sviluppo della regione mediterranea.

· Promuovere l’accesso libero a internet e la cooperazione con gli organi di regolamentazione del Mediterraneo meridionale.

· Collaborare con il Gruppo euromediterraneo di regolatori delle comunicazioni elettroniche (EMERG) e con le autorità di regolamentazione degli Stati membri dell’UE su questioni d’interesse reciproco.

7.6         Scienza, tecnologia, ricerca e innovazione

Sviluppare la capacità di ricerca e innovazione al servizio dello sviluppo economico e della società e integrare il Marocco nello Spazio europeo della ricerca

· Rafforzare il ruolo del sistema di ricerca nazionale nel processo di sviluppo del Marocco:

– migliorare la governance del sistema di ricerca nazionale;

– sviluppare la certificazione dei laboratori e incoraggiare la creazione di gruppi di ricercatori e equipe di ricerca;

– creare strutture di valorizzazione;

– potenziare il dispositivo di valutazione interna e esterna delle attività di ricerca e introdurre meccanismi per un miglior coordinamento dei diversi attori del sistema di ricerca nazionale;

– promuovere la collaborazione e il partenariato tra università, istituti di ricerca e utenti finali dei risultati degli studi;

– continuare a applicare la Carta euromediterranea delle imprese sotto gli aspetti riguardanti l’innovazione e valutare insieme i progressi compiuti sulla base degli indicatori definiti in ambito regionale;

– promuovere i partenariati scientifici e tecnologici nello spazio euromediterraneo;

– mobilitare le competenze marocchine residenti in Europa per consolidare gli scambi e le relazioni tra il Marocco e l’UE in campo scientifico, tecnologico, della ricerca e dell’innovazione;

– rivedere le condizioni di adesione del Marocco alle rete EUREKA.

· Partecipazione del Marocco allo Spazio europeo della ricerca:

– vagliare le possibilità di cooperazione scientifica sulla base, ad esempio, di attività di project twinning (gestione a livello di programma) sulle principali tematiche comuni dei programmi di ricerca e innovazione europei;

– migliorare le condizioni per la partecipazione del Marocco ai programmi di ricerca e innovazione europei;

– sviluppare la capacità di ricerca delle università e dei centri di ricerca marocchini in vista della futura associazione del paese ai programmi di ricerca e innovazione europei e di una sua più ampia partecipazione al COST (European Cooperation in Science and Technology);

– potenziare la rete di punti di contatto tematici in Marocco per i programmi di ricerca e innovazione europei e favorire gli scambi con gli omologhi europei;

– intensificare lo scambio di personale nell’ambito dei progetti di ricerca e promuovere la partecipazione dei ricercatori marocchini ai dibattiti scientifici internazionali;

– creare le condizioni per permettere al Marocco di aderire all’Istituto europeo di tecnologia (IET) e di partecipare ai relativi programmi.

Convergenza: per realizzare questi obiettivi, ai fini della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, prenderà in considerazione la normativa europea nei settori scientifico e tecnologico, della ricerca e dell’innovazione, tenendo presenti nello specifico le disposizioni dei programmi di ricerca e innovazione europei volti a migliorare la competitività dell’industria e la qualità di vita e a stimolare lo sviluppo sostenibile.

7.7         Audiovisivo

· Promuovere lo scambio di pareri, informazioni e esperienze sulla politica audiovisiva e sui relativi aspetti regolamentari.

· Qualificare il settore migliorando le regole di governance, la qualità delle prestazioni, la competitività e sviluppando le competenze con azioni di formazione e di assistenza tecnica.

· Sostenere l’introduzione di un sistema di regolamentazione trasparente, efficiente e prevedibile, rivedere il quadro normativo e porre in essere le nuove prerogative costituzionali della Haute Autorité de la Communication Audiovisuelle.

7.8         Politica marittima integrata

Sviluppare il quadro delle relazioni in modo da permettere al Marocco di partecipare alla politica marittima integrata dell’UE

· Sviluppare un approccio integrato a tutte le attività connesse al mare o aventi incidenza sul mare e le zone costiere, sia in ambito nazionale che regionale.

· Continuare a migliorare la governance delle diverse attività marittime, in particolare mettendo a punto strumenti quali la pianificazione dello spazio marittimo e la gestione integrata delle zone costiere, ma anche tramite la ricerca marina e marittima.

7.9         Turismo

· Attuare la strategia per il turismo Vision 2020.

· Provvedere allo scambio di informazioni su politiche, azioni e progetti sul turismo sostenibile, responsabile e di elevata qualità.

8.           Istruzione, formazione e salute

8.1         Istruzione

Consolidare il principio delle pari opportunità

· Ridurre il tasso di abbandono scolastico, soprattutto tra le ragazze nelle zone rurali.

· Migliorare il tasso di reintegro scolastico.

· Migliorare il sistema delle borse di studio.

· Contrastare la violenza nelle scuole.

Estendere l’accesso all’istruzione di base e lottare contro l’analfabetismo

· Ridurre il tasso di analfabetismo, soprattutto tra le ragazze e le donne nelle zone rurali.

· Estendere l’istruzione obbligatoria (fino alla scuola media inferiore).

· Aumentare il tasso di istruzione secondaria qualificante, soprattutto tra le ragazze.

Migliorare la qualità dell’insegnamento scolastico

· Estendere l’istruzione prescolare.

· Ridurre il tasso di ripetenti.

· Estendere la conoscenza della lingua di apprendimento e l’apprendimento delle lingue straniere.

· Potenziare il dispositivo di formazione degli insegnanti.

· Potenziare i dispositivi di orientamento e sostegno degli studenti in difficoltà.

Continuare a attuare la Carta euromediterranea delle imprese sotto gli aspetti legati all’istruzione

· Sviluppare l’educazione allo spirito d’impresa come competenza chiave dell’insegnamento primario e secondario.

· Valutare insieme i progressi compiuti sulla base degli indicatori definiti in ambito regionale per questo settore.

8.2         Formazione e formazione professionale

· Sostenere la riforma dell’insegnamento professionale.

· Proseguire il dialogo e gli scambi su strumenti quali il sistema europeo dei crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET) e l’assicurazione della qualità dell’istruzione e della formazione professionale (EQARF VET).

· Porre le condizioni istituzionali e operative per l’attuazione di un quadro nazionale di certificazione.

· Riformare il sistema e la governance della formazione professionale (in collaborazione con le parti sociali) e rafforzare l’interazione tra offerta e domanda di competenze per rispondere meglio al fabbisogno del mercato del lavoro.

· Potenziare l’analisi del mercato del lavoro e la concezione di politiche pubbliche fondate sui dati.

· Contribuire a potenziare la formazione continua, in particolare a migliorare la gestione dei fondi per la formazione continua (riordino dei contratti speciali), per renderla più accessibile e aumentarne la qualità.

· Continuare a applicare la Carta euromediterranea delle imprese sotto gli aspetti riguardanti la formazione, prestando particolare attenzione all’educazione allo spirito d’impresa. Migliorare la raccolta di informazioni sulle formazioni fornite dalle imprese. Valutare insieme i progressi compiuti sulla base degli indicatori definiti in ambito regionale per questo settore.

8.3         Insegnamento superiore

Sostenere la riforma del sistema d’insegnamento superiore in Marocco e permetterne la convergenza con i principi del processo di Bologna

· Intraprendere il dialogo e gli scambi sui principi e le raccomandazioni del processo di Bologna, che ha dato vita allo Spazio europeo dell’istruzione superiore.

· Assicurare la convergenza normativa e regolamentare marocchina con gli obiettivi del processo di Bologna.

· Introdurre strumenti atti a facilitare la trasparenza, la comparabilità e il riconoscimento degli studi, come il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS) e il supplemento al diploma (adozione e reale attuazione del sistema di crediti, discipline e istituti interessati).

· Continuare a porre in essere il Cadre national de qualification (NQF).

· Potenziare lo sviluppo delle formazioni professionali per migliorare l’impiegabilità dei laureati e incentivare partenariati attivi con le professioni.

· Porre in essere un dispositivo di monitoraggio dei laureati e migliorarne il tasso di inserimento.

· Potenziare il processo di devoluzione e decentralizzazione dei servizi dell’istruzione e di decentralizzazione dell’insegnamento superiore per sostenere i lavori in corso di “régionalisation élargie”.

Migliorare l’accesso al sistema dell’insegnamento superiore

· Migliorare i servizi sociali agli studenti (borse di studio sociali, borse per merito, capacità di alloggio nelle città universitarie, mense universitarie, copertura medica di base AMO).

· Predisporre misure di sostegno degli studenti, soprattutto nei centri universitari a accesso libero.

· Attuare misure per contrastare la ripetizione e l’abbandono (dispositivo integrato per l’insegnamento delle lingue, moduli di metodologia degli studi universitari, moduli di lingua e comunicazione, moduli di informatica, sistema di tutorato, orientamento per matricole e studenti, curricula comuni, possibilità di passare da una facoltà all’altra per riorientarsi ecc.).

· Introdurre un sistema di informazione efficiente.

Migliorare qualitativamente il sistema marocchino di insegnamento superiore

· Migliorare capacità e competenze del personale accademico.

· Promuovere la formazione a distanza.

· Dotare il sistema marocchino dell’insegnamento superiore delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

· Rafforzare il processo di certificazione per l’insegnamento universitario.

· Rafforzare la governance e l’autonomia degli istituti di insegnamento superiore.

· Sviluppare le competenze per valutare programmi, progetti e istituti di formazione (valutazione pedagogica, amministrativa e finanziaria).

· Porre in essere un sistema di valutazione istituzionale per l’insegnamento superiore marocchino.

· Rafforzare il sistema indipendente di garanzia della qualità.

· Garantire la formazione tramite la ricerca, soprattutto per il ciclo dottorale.

Intensificare la cooperazione in materia di istruzione e formazione estendendo e/o migliorando la partecipazione del Marocco ai programmi europei per l’insegnamento superiore

· Continuare a sostenere la riforma e la modernizzazione dell’insegnamento superiore nell’ambito del programma TEMPUS e suo successore.

· Promuovere la partecipazione del Marocco agli attuali programmi europei per la mobilità e il partenariato nell’istruzione superiore.

· Continuare a condurre campagne di informazione su questi programmi rivolte ai candidati potenziali, agli studenti e agli universitari.

· Incoraggiare il ravvicinamento del sistema marocchino con le procedure in vigore nell’UE per il riconoscimento dei diplomi.

· Incoraggiare gli scambi tra il centro MERIC Marocco e la rete ENIC-NARIC.

· Promuovere la cooperazione tra l’università euromediterranea di Portoroz e le istituzioni di formazione marocchine.

8.4         Sostegno alla formazione sulle politiche dell’Unione

· Estendere la partecipazione del Marocco alle azioni Jean Monnet di sostegno all’insegnamento universitario e ai progetti di ricerca sull’integrazione europea.

· Estendere la partecipazione del Marocco ai programmi specifici di sensibilizzazione alle politiche comunitarie rivolti ai responsabili dei paesi terzi.

8.5         Salute

Innalzare il livello della sanità pubblica in Marocco e intensificare il dialogo UE-Marocco sulla sanità

· Proseguire la cooperazione sulla riforma della sanità, segnatamente nell’ambito della strategia nazionale “Vision Santé 2020” e del piano d’azione 2008-2012, e eventualmente su strumenti futuri, sull’adozione delle legge quadro sulla sanità, sul miglioramento della qualità e dell’accesso ai servizi sanitari, in particolare per i meno abbienti, sulla regionalizzazione e sul potenziamento delle misure preventive.

· Potenziare le istituzioni e i laboratori per migliorare il monitoraggio e la sicurezza sanitari (istituzione dell’Agence nationale de Santé publique).

· Cooperare sugli indicatori della sanità, soprattutto quelli connessi agli OSM 4 e 5.

· Prevenire e controllare le malattie trasmissibili e non trasmissibili, soprattutto le malattie di lunga durata e le malattie croniche costose, anche tramite la ratifica e l’attuazione degli strumenti internazionali nel settore della sanità, come la Convenzione quadro dell’OMS per la lotta al tabagismo e il regolamento sanitario internazionale dell’OMS.

· Cooperare per favorire il graduale ravvicinamento nel lungo termine a determinate norme e pratiche attuative dell’UE in materia di sanità.

· Studiare la possibilità di approfondire la cooperazione regionale sulla sanità, in particolare in ambito euromediterraneo.

Convergenza: per realizzare questi obiettivi il Marocco adotterà testi legislativi e regolamentari sul sistema sanitario e, con l’aiuto dell’Unione, prenderà in considerazione, ai fini della convergenza normativa, le pertinenti direttive europee e le raccomandazioni dell’OMS in materia di monitoraggio e sicurezza sanitari.

8.6         Gioventù e sport

· Intensificare la cooperazione sull’apprendimento non formale dei giovani e degli animatori socio-educativi per promuovere gli scambi, il dialogo interculturale e lo sviluppo della società civile, nello specifico tramite i programmi destinati ai giovani come Gioventù in azione (2007-13), Euro-Med per la Gioventù IV e loro successori.

· Promuovere lo scambio di informazioni e buone pratiche su temi di interesse comune: integrazione sociale nello sport e tramite lo sport, sport e istruzione, attività fisica, lotta antidoping, lotta contro la violenza nello sport (in particolare negli stadi).

· Permettere ai quadri marocchini di partecipare alle giornate di studio, ai seminari e agli incontri sui temi sportivi.

· Collaborare per organizzare eventi in Marocco su tematiche sportive, nell’ambito delle attuali strutture.

C.           Partecipazione del Marocco a programmi e agenzie dell’Unione

· Rafforzare la cooperazione con le seguenti agenzie europee, anche nel contesto delle loro attività regionali: Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), Fondazione europea per la formazione professionale (ETF), Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA), Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne (FRONTEX), EUROPOL, EUROJUST, Agenzia europea dell’ambiente (AEA), Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA).

· Partecipazione del Marocco ai programmi dell’UE aperti ai paesi terzi, in particolare: il programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP), il programma Dogane 2013 (2008-2013), il programma SESAR e il programma Marco Polo.

· Partecipazione all’Enterprise Europe Network.

· L’Unione contribuirà affinché si materializzi la partecipazione del Marocco a questi programmi e agenzie.

D.          Dimensione finanziaria

· Nell’ambito della dimensione finanziaria del partenariato UE-Marocco, tener presenti i bisogni connessi:

– allo status avanzato;

– alla dinamica interna del Marocco imperniata sulle riforme politiche, economiche e sociali con ingenti bisogni in termini di infrastrutture economiche e sociali;

– alla necessità di favorire la crescita inclusiva e ridurre la povertà;

– alla necessità di consolidare l’apertura e l’integrazione del Marocco nell’economia mondiale e più particolarmente in quella dell’UE;

– alla nuova strategia dell’UE verso i paesi del vicinato.

· Esaminare in che modo raggiungere, a partire dal 2013, una nuova tappa nell’accesso ai mezzi finanziari dell’UE necessari a sostenere il Marocco, nella logica della politica regionale e di coesione dell’UE, e come adottare nuove procedure attuative.

· Ottimizzare il ricorso agli strumenti finanziari esistenti, mirando meglio i programmi di cooperazione e favorendo una migliore collaborazione tra il Marocco e l’UE in modo da sfruttare al massimo la capacità di assorbimento del paese.

· Sfruttare tutti i nuovi strumenti e programmi tematici rilevanti e necessari, istituiti dall’UE nell’ambito dell’azione esterna, tenendo presente i bisogni, i progressi compiuti sulla strada delle riforme e la capacità di assorbimento del Marocco.

III          Monitoraggio e relazioni di controllo

Monitoraggio del piano d’azione

· Al pari del piano precedente, il presente piano d’azione è un documento di orientamento della cooperazione tra l’UE e il Marocco.

· Il presente piano d’azione verrà presentato al Consiglio di associazione UE/Marocco cui spetta adottarlo formalmente.

· Le strutture comuni istituite nell’ambito dell’accordo di associazione, in particolare i sottocomitati e i gruppi di lavoro appositamente istituiti, provvederanno a far avanzare la realizzazione del piano d’azione e ne garantiranno il monitoraggio.

· I sottocomitati seguiranno attentamente il ravvicinamento normativo all’acquis dell’UE durante l’anno trascorso secondo quanto previsto dal piano d’azione e dal programma nazionale di convergenza normativa e riferiranno al Comitato di associazione. A tal fine i sottocomitati faranno in modo che i ministeri competenti inoltrino domande pertinenti di ricorso a “TAIEX assessment” o a qualsiasi altro strumento messo a disposizione dell’UE per valutare le discrepanze con l’acquis.

Relazioni di controllo

· L’UE e il Marocco possono esaminare unilateralmente i progressi realizzati nell’attuazione del piano d’azione, indipendentemente dalla revisione effettuata dal Comitato di associazione.

· L’UE e il Marocco avranno la possibilità di invitare le organizzazioni non governative e altre organizzazioni interessate che operano in Marocco e nell’UE nei settori di pertinenza del piano d’azione a trasmettere contributi ai fini del suddetto esame.

IV Disposizioni finali

· Il presente piano d’azione ha una durata di cinque anni (2013-2017).

· Il Comitato di associazione ha il compito di analizzare lo stato di avanzamento del piano d’azione sulla base delle relazioni e dei resoconti dei sottocomitati. Il Comitato di associazione potrà inoltre proporre nuove priorità o modifiche del piano, in funzione dei progressi realizzati e/o di nuove necessità, che dovranno essere approvate dal Consiglio di associazione.

· A tal fine il Comitato di associazione terrà conto dei contributi delle organizzazioni non governative e di altre organizzazioni interessate che operano in Marocco e nell’UE nei settori di pertinenza del piano d’azione.

· Dopo i primi tre anni di attuazione del piano d’azione, le parti si impegnano a definire le tappe future per dare un nuovo quadro alle loro relazioni, tenendo presenti le discussioni del gruppo di lavoro ad hoc previsto dal documento congiunto sullo status avanzato.

ALLEGATO I:

Elenco delle convenzioni europee e/o del Consiglio d’Europa

· Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 6 - Diritto a un equo processo); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (titolo VI - Giustizia).

· Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 3 - Proibizione della tortura; protocollo n. 13 - abolizione della pena di morte); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (articolo 2 e articolo 4).

· Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 10 - Libertà di espressione; articolo 11 - Libertà di riunione e di associazione); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (articolo 11 e articolo 12).

· Strategia quadro dell’UE sulla parità tra uomini e donne.

· Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 14 - Divieto di discriminazione); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (titolo III).

· Carta sociale europea (riveduta) del Consiglio d’Europa (articolo 4, paragrafo 3, articoli 7, 8, 11, 15, 16, 17, 20 e 27).

· Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 14 - Divieto di discriminazione); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (titolo III).

· Convenzione del Consiglio d’Europa sul trasferimento delle persone condannate e protocollo aggiuntivo.

· Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica e protocollo aggiuntivo.

· Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani.

· Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo.

ALLEGATO II:

Principali riferimenti all’acquis dell’UE sul mercato interno

Servizi finanziari

La direttiva chiave del settore bancario è la direttiva sui requisiti patrimoniali, che comprende le due direttive seguenti:

· direttiva 2006/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2006, relativa all’accesso all’attività degli enti creditizi ed al suo esercizio (rifusione);

· direttiva 2006/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2006, relativa all’adeguatezza patrimoniale delle imprese di investimento e degli enti creditizi (rifusione).

Altre direttive importanti del settore:

· direttiva 2000/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 settembre 2000, riguardante l’avvio, l’esercizio e la vigilanza prudenziale dell’attività degli istituti di moneta elettronica;

· direttiva 2002/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, relativa alla vigilanza supplementare sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario;

· direttiva 94/19/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 30 maggio 1994, relativa ai sistemi di garanzia dei depositi.

Direttive rilevanti per il Marocco nel settore assicurativo:

· direttiva 2009/138/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione (solvibilità II), GU del 17.12.2009, che ingloba buona parte delle precedenti direttive assicurative (codificazione), applicabile dalla fine del 2012;

· su 5/6 anni: adottare la normativa per l’introduzione di un sistema di solvibilità e vigilanza delle compagnie assicurative simile a quello della direttiva Solvibilità II e fare altrettanto per l’assicurazione auto sulla base della relativa direttiva;

· direttiva 2009/103/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, concernente l’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e il controllo dell’obbligo di assicurare tale responsabilità (direttiva di codificazione dell’assicurazione autoveicoli), GU del 9.10.2009.

Direttive rilevanti per il Marocco sui valori mobiliari:

· direttiva 2003/6/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2003, relativa all’abuso di informazioni privilegiate e alla manipolazione del mercato (abusi di mercato), e attuazione delle direttive adottate dalla Commissione;

· direttiva 2003/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 novembre 2003, relativa al prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica o l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2001/34/CE, e relative raccomandazioni della Commissione;

· direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, relativa ai mercati degli strumenti finanziari, che modifica le direttive 85/611/CEE e 93/6/CEE del Consiglio e la direttiva 2000/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 93/22/CEE del Consiglio;

· direttiva 2006/31/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, che modifica la direttiva 2004/39/CE relativa ai mercati degli strumenti finanziari per quanto riguarda talune scadenze;

· direttiva 2006/73/CE della Commissione, del 10 agosto 2006, recante modalità di esecuzione della direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai mercati degli strumenti finanziari;

· regolamento (EC) n. 1287/2006 della Commissione, del 10 agosto 2006, recante modalità di esecuzione della direttiva 2004/39/EC del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda gli obblighi in materia di registrazioni per le imprese di investimento, la comunicazione delle operazioni, la trasparenza del mercato, l’ammissione degli strumenti finanziari alla negoziazione e le definizioni di taluni termini ai fini di tale direttiva;

· direttiva 97/9/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 3 marzo 1997, relativa ai sistemi di indennizzo degli investitori;

· regolamento (CE) n. 1060/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, relativo alle agenzie di rating del credito;

· regolamento (UE) n. 236/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2012, relativo alle vendite allo scoperto e a taluni aspetti dei contratti derivati aventi ad oggetto la copertura del rischio di inadempimento dell’emittente.

Più importanti direttive sui fondi di investimento:

· direttiva 2009/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative in materia di taluni organismi d’investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) (Testo rilevante ai fini del SEE);

· direttiva 2007/16/CE della Commissione, del 19 marzo 2007, recante modalità di esecuzione della direttiva 85/611/CEE del Consiglio concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di taluni organismi d’investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) per quanto riguarda il chiarimento di talune definizioni;

· direttiva 2010/43/UE della Commissione, del 1° luglio 2010, recante modalità di esecuzione della direttiva 2009/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti organizzativi, i conflitti di interesse, le regole di condotta, la gestione del rischio e il contenuto dell’accordo tra il depositario e la società di gestione;

· rettifica della direttiva 2010/42/UE della Commissione, del 1° luglio 2010, recante modalità di esecuzione della direttiva 2009/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda talune disposizioni inerenti alle fusioni di fondi, alle strutture master-feeder e alla procedura di notifica;

· regolamento (UE) n. 583/2010 della Commissione, del 1° luglio 2010, recante modalità di esecuzione della direttiva 2009/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le informazioni chiave per gli investitori e le condizioni per la presentazione di tali informazioni o del prospetto su un supporto durevole diverso dalla carta o tramite un sito web (Testo rilevante ai fini del SEE);

· regolamento (UE) n. 584/2010 della Commissione, del 1° luglio 2010, recante modalità di esecuzione della direttiva 2009/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la forma e il contenuto del modello standard della lettera di notifica e dell’attestato OICVM, l’utilizzo dei mezzi elettronici per le comunicazioni tra le autorità competenti ai fini della notifica, nonché le procedure per le verifiche sul posto e le indagini e lo scambio di informazioni tra le autorità competenti (Testo rilevante ai fini del SEE);

· direttiva 2011/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 giugno 2011, sui gestori di fondi di investimento alternativi.

Direttive chiave sull’infrastruttura:

· direttiva 2009/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, che modifica la direttiva 98/26/CE concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli;

· direttiva 2002/47/CE relativa ai contratti di garanzia finanziaria, per quanto riguarda i sistemi collegati e i crediti privati.

Servizi postali

Direttive rilevanti per il Marocco sui servizi postali:

· direttiva 97/67/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 1997, concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e il miglioramento della qualità del servizio, modificata dalle direttive 2002/39/CE e 2008/06/CE.

Proprietà intellettuale e industriale

Direttive più importanti:

· direttiva 2004/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale;

· direttiva 2001/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione;

· direttiva 2001/84/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, relativa al diritto dell’autore di un’opera d’arte sulle successive vendite dell’originale;

· direttiva 2006/116/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, concernente la durata di protezione del diritto d’autore e di alcuni diritti connessi;

· regolamento (CE) n. 1383/2003 del Consiglio, del 22 luglio 2003, relativo all’intervento dell’autorità doganale nei confronti di merci sospettate di violare taluni diritti di proprietà intellettuale e alle misure da adottare nei confronti di merci che violano tali diritti;

· direttiva 91/250/CEE del Consiglio, sostituita dalla direttiva 2009/24/CE, relativa alla tutela giuridica dei programmi per elaboratore;

· direttiva 92/100/CEE sostituita dalla direttiva 2006/115/CE concernente il diritto di noleggio, il diritto di prestito e taluni diritti connessi al diritto di autore in materia di proprietà intellettuale;

· direttiva 93/83/CEE del Consiglio, del 27 settembre 1993, per il coordinamento di alcune norme in materia di diritto d’autore e diritti connessi applicabili alla radiodiffusione via satellite e alla ritrasmissione via cavo;

· direttiva 96/9/CEE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 marzo 1996, relativa alla tutela giuridica delle banche di dati.

Sui marchi:

· direttiva 2008/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2008, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d’impresa (versione codificata);

· regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio, del 26 febbraio 2009, sul marchio comunitario (versione codificata).

Sui brevetti:

· regolamento (CE) n. 469/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, sul certificato protettivo complementare per i medicinali (versione codificata);

· regolamento (CE) n. 1610/96 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 1996, sull’istituzione di un certificato protettivo complementare per i prodotti fitosanitari;

· regolamento (CE) n. 1901/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativo ai medicinali per uso pediatrico e che modifica il regolamento (CEE) n. 1768/92, la direttiva 2001/20/CE, la direttiva 2001/83/CE e il regolamento (CE) n. 726/2004;

· direttiva 98/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 1998, sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche;

· regolamento (CE) n. 816/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2006, concernente la concessione di licenze obbligatorie per brevetti relativi alla fabbricazione di prodotti farmaceutici destinati all’esportazione verso paesi con problemi di salute pubblica.

Sui disegni:

· direttiva 98/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 1998, sulla protezione giuridica dei disegni e dei modelli;

· regolamento (CE) n. 6/2002 del Consiglio, del 12 dicembre 2001, su disegni e modelli comunitari.

ALLEGATO III: Azioni prioritarie nell’ambito del piano d’azione UE-Marocco per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017)

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Dialogo politico e strategico || 1) Potenziare il dialogo politico bilaterale e la concertazione nei consessi multilaterali || a) organizzare riunioni ad hoc a livello ministeriale e/o di alti funzionari su temi di interesse comune || BT ||

b) lanciare iniziative congiunte, introdurre meccanismi di concertazione informali nei consessi ONU, soprattutto per la lotta contro le minacce alla sicurezza internazionale, per i diritti umani e per le questioni regionali || BT

2) Intensificare la cooperazione in materia di: prevenzione dei conflitti, gestione delle crisi, non proliferazione delle armi di distruzione di massa, controllo delle esportazioni di armi e beni a duplice uso, protezione civile, prevenzione dei rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN) || a) Concludere un accordo quadro per la partecipazione del Marocco alle operazioni (civili e militari) dell’UE per la gestione delle crisi || BT ||

b) Convenire disposizioni operative tra organismi marocchini e servizi della Commissione europea per la cooperazione con il centro di monitoraggio e informazione (MIC) || BT ||

c) Introdurre un efficace sistema nazionale di controllo delle esportazioni delle armi a duplice uso || MT Impegno attivo nel processo di negoziato del trattato sul commercio delle armi ||

(*)   Questa colonna riporta le misure di sostegno in corso, in fase di elaborazione o che possono essere programmate. Tra le azioni prioritarie rientra anche la partecipazione del Marocco a programmi e agenzie dell’Unione.

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Stato di diritto, democrazia e governance || (3) Consolidare le istituzioni garanti della democrazia e dello Stato di diritto || a) Consolidare ruolo e capacità d’intervento di parlamento, governo, partiti politici, Conseil national des droits de l’homme (CNDH) e mediatore || MT Maggiore capacità delle istituzioni interessate || Programma di sostegno al CNDH e alla Délégation Inter-ministérielle aux Droits de l’Homme e potenziamento della capacità di queste istituzioni (SPRING) . Sostegno al Secrétariat Général de Gouvernement         (programma P3A III) Sostegno al parlamento (programmi P3A III e “Réussir le Statut Avancé”)

b) Adottare le disposizioni di legge appropriate || MT Maggiore capacità in fatto di qualità e conformità costituzionale dei testi di legge e dei regolamenti Maggiore capacità amministrativa del parlamento Creazione della corte costituzionale

c) Intensificare la cooperazione con il Consiglio d’Europa || MT Graduale adesione alle pertinenti convenzioni du cui alla sezione 2.8 del piano d’azione Attuazione dello statuto di “partner per la democrazia” || Programmi “Réussir le Statut Avancé” e “Rafforzare le riforme democratiche nel vicinato meridionale”

d) Modernizzare la pubblica amministrazione garantendo in particolare servizi pubblici accessibili in modo paritario, distribuiti equamente sul territorio e in grado di assicurare la continuità delle prestazioni; migliorare la qualità dei servizi pubblici || MT Attuazione di una carta dei servizi pubblici e di una carta della decentralizzazione. Semplificazione delle procedure amministrative. Introduzione dell’amministrazione online. || Programma HAKAMA

e) Adottare la legge organica finanziaria || BT ||

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Stato di diritto, democrazia e governance || || f) Avviare il processo di regionalizzazione avanzata || MT Adozione e attuazione della legge organica su condizioni, modalità di solidarietà tra gli enti territoriali, loro competenze e modalità di funzionamento Adozione e attuazione della legge organica su quadro e modalità di funzionamento degli enti locali ||

4) Garantire una giustizia indipendente e efficace || a) Adottare una strategia di riforma del settore giustizia || BT || Programma potenziale di sostegno alla riforma della giustizia; sviluppo della capacità Programma “Rafforzare le riforme democratiche nel vicinato meridionale”

b) Rafforzare l’indipendenza della magistratura || MT Creazione del Conseil supérieur du pouvoir judiciaire

c) Adottare le adeguate disposizioni di legge || MT Adozione di un nuovo codice penale; rispetto dello scadenzario e delle priorità della strategia per la riforma del settore

d) Modernizzare la giustizia in particolare semplificando e migliorando le procedure giudiziarie || MT Durata delle procedure ridotta; migliore accesso alla giustizia; sviluppo di modelli alternativi di risoluzione delle controversie

e) Approfondire la formazione dei magistrati e di altre professioni giudiziarie

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Stato di diritto, democrazia e governance || 5) Consolidare il ruolo della società civile || a) Potenziare le istanze di concertazione per agevolare la partecipazione della società civile all’elaborazione, all’attuazione e alla valutazione delle politiche pubbliche || MT Impatto del processo consultivo tra i dipartimenti marocchini interessati e gli attori dell’associazionismo || Potenziamento della capacità delle organizzazioni della società civile tramite i programmi tematici IEDDH, SNS & AL, Migrazione e asilo, e tramite i programmi bilaterali

b) Consolidare le capacità manageriali e organizzative degli attori dell’associazionismo marocchino affinché possano interagire con le istanze pubbliche nazionali e internazionali || MT Conclusione di partenariati || Progetto di sostegno alle dinamiche dello sviluppo rurale integrato nei territori agricoli del nord (DRIN), programma di sostegno alla promozione dell’uguaglianza e della parità di genere e programma di sostegno alla politica forestale, sostegno alla società civile nell’ambito dello strumento per la società civile

6) Potenziare la protezione dei diritti di donne e minori || a) Attuare la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) || BT || Programma di sostegno alla promozione dell’uguaglianza e della parità di genere; rafforzamento della capacità; sostegno alla società civile nell’ambito dello strumento per la società civile,  programma “Réussir le statut avancé”

b) Porre in essere l’Autorité pour la parité et la lutte contre toutes les formes de discrimination || BT

c) Completare il quadro normativo sulla lotta alla violenza contro le donne, compresa la violenza coniugale || BT Adozione della legge contro la violenza femminile

|| d) Predisporre meccanismi per la tutela e la promozione dei diritti di donne, minori e portatori di handicap || MT Progressi compiuti nell’attuazione del piano governativo per l’uguaglianza; riforma del codice penale Adozione e attuazione della legge sulle condizioni di assunzione e di lavoro per il personale domestico; creazione del Conseil consultatif de la famille et de l’enfance ||

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Stato di diritto, democrazia e governance || || e) Potenziare i dispositivi di verifica per un’applicazione effettiva del codice del lavoro che vieta il lavoro minorile al di sotto dei 15 anni || MT Rendicontazione dell’OIL ||

|| 7) Consolidare il diritto di associazione, espressione e riunione || a) Adottare e attuare un nuovo codice della stampa che regoli stampa scritta e online e aspetti deontologici della professione || BT Processo inclusivo di consultazione di tutte le parti interessate all’elaborazione di un nuovo codice della stampa; creazione di un Conseil national de la presse Conformità con le norme internazionali ||

b) Continuare le riforme mirate al pluralismo e all’indipendenza dei media || MT Proseguire il processo di liberalizzazione del mercato dei media audiovisivi Rafforzare l’indipendenza della Haute Autorité de la Communication Audiovisuelle ||

|| c) Applicare in modo effettivo la normativa sul diritto di associazione e modificare la legge sulle manifestazioni in luogo pubblico || BT Rilascio immediato dell’attestato di costituzione d’associazione; conformità alle disposizioni del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, in particolare l’articolo 21 ||

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Stato di diritto, democrazia e governance || || d) Proseguire le trattative con le parti sociali per finalizzare la legge organica sulle condizioni e le modalità d’esercizio del diritto di sciopero, che integri l’esito delle trattative || MT Processo di trattativa con le parti sociali Conformità del quadro giuridico e delle pratiche con i principi posti dagli organi di controllo dell’OIL ||

|| 8) Potenziare la lotta alla corruzione || a) Attuare la legge sulla protezione di vittime e denuncianti dei reati di corruzione nelle istituzioni || BT || Sostegno all’Instance nationale de probité et lutte contre la corruption (assistenza tecnica nell’ambito del programma P3A III) e sviluppo della capacità

|| || b) Porre in essere l’Instance nationale de probité et lutte contre la corruption e potenziarne ruolo, indipendenza e capacità || BT Adozione e attuazione della legge organica che istituisce l’Instance Nationale de probité et de lutte contre la corruption Rendicontazione annua dell’ICPC ||

c) Attuare il piano d’azione e adottare una strategia nazionale di prevenzione e lotta alla corruzione || MT Indicatori di Transparency International e di altre fonti rilevanti nazionali e internazionali || Programma “Rafforzare le riforme democratiche nel vicinato meridionale” Programma P3AIII Sigma

Mobilità, migrazione e sicurezza || 9) Migliorare gestione delle frontiere, riammissione, mobilità dei cittadini, politica migratoria, protezione internazionale e asilo || Concludere un partenariato per la mobilità con più componenti: || BT || Le azioni di sostegno dell’UE e degli Stati membri, definite in allegato al partenariato per la mobilità, comprenderanno: sostegno alle riforme, sviluppo delle capacità, sostegno alla società civile, formazione e scambi di esperienze

a) migrazione legale: condizioni agevolate per il rilascio dei visti anche nell’ambito del codice visti dell’UE; ||

b) migrazione illegale: lotta contro l’immigrazione illegale/gestione delle frontiere/accordo di riammissione ||

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

|| || c) nesso migrazione-sviluppo; || || competenze, campagne di sensibilizzazione, programma tematico “Migrazione e asilo”, cooperazione con le pertinenti agenzie UE; Sostegno allo sviluppo delle regioni a forte tasso di emigrazione (progetto DRIN nella regione del RIF)

|| || d) promozione della protezione internazionale e potenziamento della politica di asilo; || ||

Riforma economica e sociale || 10) Proseguire le riforme strutturali nei settori dell’economia e delle finanze || a) Attuazione del piano direttore delle piattaforme industriali integrate e delle zone di attività commerciali || MT Completamento dell’attuazione del patto nazionale per l’emergenza industriale nei settori di punta dell’economia (automobili, aeronautica, elettronica, offshoring, tessile, pelli, agroalimentare) e del piano Rawaj per il commercio e la distribuzione || Programma Hakama e SPRING (sostegno alle riforme e sviluppo delle capacità)

|| b) Proseguire l’attuazione delle misure volte a aumentare la produttività e la formazione della manodopera nei settori di punta dell’economia

|| c) Migliorare il clima degli affari, promuovere l’imprenditorialità, le PMI e la microimpresa e continuare a attuare la Carta euromediterranea delle imprese || MT Indicatori di monitoraggio della Carta euromediterranea delle imprese; attuazione del piano d’azione del Comité National de l’Environnement des Affaires (CNEA); creazione dell’osservatorio delle PMI; adozione della strategia per le microimprese Riforma normativa e semplificazione amministrativa Small Business Act per le PMI ||

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Riforma economica e sociale || || d) Continuare la riforma della politica fiscale e della gestione delle finanze pubbliche || MT Miglioramento della trasparenza e dell’efficienza dell’amministrazione tributaria; Semplificazione del sistema fiscale (IVA compresa); attuazione della legge organica finanziaria ||

11) Elaborare una strategia integrata per l’occupazione e promuovere la politica sociale e la sanità pubblica || a) Sviluppare politiche su lavoro, occupabilità e occupazione dignitosa tenendo presenti gli orientamenti della strategia occupazionale europea e il quadro d’azione definito dalla conferenza ministeriale euromediterranea di Marrakech sull’occupazione del novembre 2008 || BT || Programma “Réussir le Statut Avancé” e SPRING (sostegno alle riforme e sviluppo delle capacità)

b) Adottare e applicare un regime di sussidi di disoccupazione || BT

c) Provvedere a estendere l’assicurazione medica obbligatoria e il regime di assistenza sanitaria (RAMED) || BT || Programma “Copertura medica di base”; programma di sostegno al settore sanitario

d) Migliorare il livello della sanità pubblica, in particolare attraverso il potenziamento istituzionale || MT Attuare la strategia nazionale “Vision Santé 2020”; Allineamento graduale con le pertinenti norme dell’OMS e/o dell’UE

e) Riformare il regime dei contributi pubblici (“Caisse de compensation”) || BT Sostituzione di un regime di sovvenzioni generalizzate con un regime di sovvenzioni sui prezzi dell’energia e di alcuni prodotti alimentari, a favore delle fasce di popolazione a basso reddito || Programma “Copertura medica di base”; programma di sostegno alla promozione dell’uguaglianza e della parità di genere

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Riforma economica e sociale || || f) Lotta contro la povertà e la disparità sociale || MT Potenziamento della lotta alla povertà rurale Estensione della copertura medica di base Progetti dell’INDH più efficaci || Programma INDH II, sostegno alla politica sanitaria rurale (SPRING); programma di lotta all’analfabetismo (SPRING) Progetto di sostegno alle dinamiche dello sviluppo rurale integrato nei territori agricoli del Nord (DRIN)

Commercio, mercato e riforma normativa || 12) Ravvicinamento all’acquis dell’UE || a) Ravvicinamento legislativo e regolamentare nei primi settori ritenuti prioritari: 1) servizi finanziari (assicurazioni); 2) appalti pubblici; 3) norme e regolamentazione tecnica (qualità e sicurezza) [per quest’ultimo si veda l’azione 13), lettera a)] || BT || Programma “Réussir le Statut Avancé” e gemellaggi istituzionali con il ministero dell’Industria

b) Adottare un programma nazionale di convergenza normativa che definisca gli altri settori prioritari || Entro il 2015 (2 anni dall’adozione del PA)

c) Adottare riforme legislative e regolamentari adeguate, in conformità con il programma nazionale di convergenza || MT Rispetto dello scadenzario e delle priorità del programma nazionale di convergenza, una volta stabilito

13) Approfondire le relazioni commerciali || Realizzare l’integrazione economica: || || Azioni di comunicazione

a) facilitando l’accesso al mercato per i prodotti industriali tramite l’armonizzazione della normativa marocchina con quella dell’UE e un più elevato livello delle infrastrutture di qualità nei settori prioritari || BT Firma di accordi ACAA (prodotti elettrici e giocattoli) MT Firma di accordi ACAA (materiali da costruzione, apparecchi a gas e macchine)

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Commercio, mercato e riforma normativa || || b) Rafforzare la cooperazione sugli strumenti di difesa commerciale e sull’arbitrato || BT Acquisizione delle competenze in materia di difesa commerciale e arbitrato ||

c) Proseguire i negoziati per la conclusione di un accordo sulla liberalizzazione degli scambi di servizi e sullo stabilimento, in vista di avviare i negoziati per un ALS globale e approfondito || BT

d) Avviare i negoziati per la conclusione di un accordo di libero scambio globale e approfondito || BT Risultati della missione di inquadramento

14) Compiere progressi in altri settori connessi al commercio || a) Proprietà intellettuale e industriale: progressivo ravvicinamento verso il livello di tutela dell’UE e rafforzamento della capacità amministrativa e giudiziaria || BT Riavvicinamento dell’ordinamento marocchino con le norme dell’Unione Adozione di misure dissuasive efficaci (giustizia, dogane) Valutazione dell’incidenza della contraffazione e della pirateria sulla creazione e l’innovazione nel paese Miglioramento del sistema dei brevetti d’invenzione || Gemellaggio istituzionale OMPIC

|| b) Aggiornare le norme sanitarie e fitosanitarie e sviluppare la capacità dell’Office national de sécurité alimentaires (ONSSA), in particolare in materia di omologazione di pesticidi, fertilizzanti e substrati di coltivazione || MT Adozione e attuazione dei testi di applicazione della legge 28-07 sulla sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari e dei progetti di testi sulla salute animale elaborati e convalidati nell’ambito del progetto di gemellaggio finanziato dall’UE nel periodo 2007-2009 || Programma “Réussir le statut avancé”

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Commercio, mercato e riforma normativa || || || Messa a norma dei laboratori in vista dell’accreditamento Introduzione di un sistema di regionalizzazione sulla sicurezza animale ||

|| c) Innalzare il livello di protezione dei consumatori || MT Ulteriore ravvicinamento legislativo; sviluppo della capacità amministrativa del Conseil Supérieur de Consommation Istituzione del Centre marocain de la consommation ||

15) Modernizzare e sviluppare la capacità del settore agricolo e della pesca || a) Promuovere la produzione di qualità || MT Conclusione di un accordo sulla protezione delle indicazioni geografiche ||

|| b) Sviluppare l’agricoltura solidale (pilastro II del piano Maroc Vert), in particolare l’agricoltura su piccola scala nelle regioni fragili e problematiche, e lo sviluppo rurale || MT Sviluppo di prodotti di qualità, del territorio e della filiera biologica Dinamizzazione delle filiere beneficiarie nelle zone mirate Programmi pilota ENPARD || Programmi di sostegno al piano Maroc Vert, II pilastro Iniziativa ENPARD Sostegno alla strategia del Conseil agricole (SPRING)

|| c) Potenziare la business intelligence di prodotti e mercati || MT ||

|| d) Attuare un quadro di governance della pesca, soprattutto per quanto riguarda il mestiere di commerciante di pesce all’ingrosso (in linea con la strategia Halieutis e la politica comune della pesca per quanto riguarda la conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche) || MT Strutturazione e dinamizzazione del mercato interno dei prodotti della pesca Maggiore valorizzazione dei prodotti della pesca e migliori condizioni di commercializzazione || Programma “Réussir le statut avancé”

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Infrastrutture || 16) Migliorare l’efficienza dei trasporti || a) Modernizzare la gestione del traffico aereo e migliorare la sicurezza aerea || MT Attuazione di un programma di sviluppo dei dispositivi di sicurezza mirante a potenziare la copertura radar e l’efficienza del sistema di automazione del controllo aereo ||

|| b) Attuare una strategia marittima mirata a potenziare la sicurezza e la sorveglianza marittima || MT Rafforzamento dei sistemi di controllo dello Stato di approdo e di bandiera e dello Stato costiero || Programma “Réussir le statut avancé” (sviluppo della capacità e sostegno alle riforme) Programmi SAFEMED e MEDAMOS

|| 17) Potenziare l’approvvigionamento e la sicurezza energetica || a) Proseguire la convergenza legislativa e regolamentare in tutto il settore energetico, comprese le energie rinnovabili e il gas naturale, in vista dell’attuazione della strategia energetica marocchina mirata alla sicurezza dell’approvvigionamento, alla competitività e all’ammodernamento del settore || MT Elaborazione e attuazione di una visione per il 2020 || Programma “Réussir le statut avancé”

|| || b) Rafforzare le infrastrutture di interconnessione energetiche e l’integrazione dei mercati energetici || MT Creazione delle condizioni preferenziali per l’accesso degli operatori marocchini ai mercati energetici dell’UE e delle condizioni di integrazione dei mercati energetici ||

|| || c) Porre le condizioni necessarie a sviluppare l’impiego di gas naturale e istituire un’autorità di regolamentazione || MT Quota del 20% di gas naturale nel bilancio energetico nazionale entro il 2020 ||

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Infrastrutture || || d) Sviluppare le energie rinnovabili su larga scala e su piccola scala; esportare elettricità verde e promuovere l’efficienza energetica || MT Maggiore efficacia alla strategia di tutela e gestione sostenibile delle risorse forestali Raggiungimento dell’obiettivo del 42% di produzione di energia elettrica da energie rinnovabili entro il 2020 Conseguimento degli obiettivi fissati nel piano solare marocchino e nel progetto marocchino per l’energia eolica ||

Ambiente e sviluppo sostenibile || 18) Migliorare la tutela ambientale, la gestione delle risorse idriche e la lotta contro i cambiamenti climatici || a) Sviluppare e porre in essere le strategie e i programmi nazionali su ambiente e risorse idriche e mettere a punto una strategia nazionale per l’economia verde || MT Graduale ravvicinamento con la normativa UE || - Programma di sostegno alla politica forestale - Sostegno alla messa a punto di una strategia nazionale per l’economia verde e a una strategia contro i cambiamenti climatici; programma “Réussir le Statut Avancé” in materia di acque - Sostegno all’operatività della carta nazionale per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile

|| || b) Estendere la partecipazione della società civile e degli enti territoriali coinvolti nelle azioni ambientali || BT Azioni di formazione mirate a migliorare le competenze delle associazioni ambientaliste Contributo della società civile al processo di elaborazione dei documenti strategici e di programmazione; valutazione con la piattaforma delle ONG sul posto (GT-PEV)

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Ambiente e sviluppo sostenibile || || c) Garantire un impegno costante nella lotta contro i cambiamenti climatici || MT Attuazione degli accordi di Cancun e di Durban Attuazione della strategia nazionale contro i cambiamenti climatici e dei piani territoriali di lotta al riscaldamento globale ||

|| || d) Promuovere lo sviluppo sostenibile delle imprese || MT Definizione di buone pratiche di gestione e razionalizzazione ||

Istruzione, insegnamento superiore e formazione professionale || 19) Migliorare il sistema d’istruzione e adeguare l’istruzione superiore e la formazione al fabbisogno del mercato del lavoro || a) Porre in essere la strategia di lotta all’analfabetismo || BT || Programma di sostegno all’attuazione della strategia per l’istruzione; sostegno alla strategia di alfabetizzazione (SPRING); INDH II; Erasmus Mundus, Tempus e nuovo programma Erasmus per tutti, gemellaggio e sostegno alla mobilità nell’ambito del programma “Réussir le Statut Avancé”

|| || b) Migliorare l’accesso, la qualità e la governance della scuola e dell’istruzione superiore || MT Riforma del sistema d’insegnamento superiore e convergenza normativa e regolamentare con gli obiettivi del processo di Bologna Maggiori opportunità di mobilità degli studenti e del personale accademico nel quadro dei partenariati con le università; potenziamento della garanzia della qualità (tramite la creazione dell’Agence d’assurance qualité dans l’enseignement supérieur) ||

Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*)

Istruzione, insegnamento superiore e formazione professionale || || c) Realizzare la riforma dell’istruzione superiore e della formazione professionale finalizzata a una maggiore rispondenza al fabbisogno del mercato del lavoro || MT Migliore formazione della manodopera nei settori di punta dell’economia individuati dal patto nazionale per l’emergenza industriale (aeronautica, automobile, elettronica, offshoring, agroalimentare e tessile) Aumento del numero di insegnanti e di posti disponibili per gli studenti e miglioramento della qualità della formazione in questi ambiti || Programma di sostegno della strategia in materia di formazione professionale (SPRING)

Ricerca e sviluppo e società dell’informazione || 20) Sviluppare le capacità in materia di società dell’informazione e di ricerca e innovazione || a) Attuare la nuova agenda digitale “Maroc Numérique 2013” e sviluppare sinergie con l’agenda digitale europea e le politiche europee sulla società dell’informazione || BT ||

|| || b) Sviluppare la capacità di ricerca delle università e dei centri di ricerca marocchini || MT Rafforzamento della rete di punti di contatto nazionali tematici; convergenza normativa con le norme europee nel settore scientifico e tecnologico ||

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|| BT = Breve Termine (prima della fine del 2014) || ||

|| MT = Medio Termine (prima della fine del 2017) || ||

[1]               Adottato dal Consiglio di associazione UE-Marocco il 13 ottobre 2008.

[2]               Direttiva 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1989, concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, GU L 183 del 29.6.1989.

[3]               Progressivo allineamento alla direttiva 2004/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e al regolamento (CE) 1383/2003 sull’intervento dell’autorità doganale.

[4]               Procedure semplici per le imprese, istruzione e formazione sullo spirito d’impresa, miglioramento delle competenze, accesso esteso ai finanziamenti, regole fiscali favorevoli agli investimenti, accesso esteso al mercato, innovazione, associazioni professionali forti, sistemi e servizi di sostegno alle imprese di qualità, reti e partenariati euromediterranei, chiarezza e pertinenza delle informazioni rivolte alle imprese.