Proposta congiunta di DECISIONE DEL CONSIGLIO sulla posizione dell’Unione nel Consiglio di associazione creato dall’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, in merito all’adozione di una raccomandazione sull’esecuzione del piano d’azione UE-Marocco per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017) /* JOIN/2013/06 final - 2013/0107 (NLE) */
RELAZIONE A luglio 2005 il Marocco e l’Unione europea,
legate dall’accordo euromediterraneo di associazione entrato in vigore a marzo 2000,
hanno convenuto un piano d’azione quinquennale UE-Marocco nel quadro della
politica europea di vicinato (PEV). In questo contesto le relazioni UE-Marocco si
sono sviluppate e sono notevolmente maturate. Con l’adozione, a ottobre 2008,
del documento congiunto sullo status avanzato[1],
le relazioni tra i partner sono state rilanciate e notevolmente potenziate,
soprattutto in ambito politico e in materia di sicurezza, economia e commercio,
ma anche in altri settori, come per esempio i contatti tra i popoli. Il piano d’azione della PEV è giunto a termine
a luglio 2010 e le parti hanno ritenuto opportuno negoziare e concludere un
nuovo piano, che ribadisce obiettivi e ambizioni del documento congiunto sullo
status avanzato. Nell’attesa di raggiungere un accordo sul nuovo piano, le
parti hanno continuato consensualmente a applicare il piano d’azione del 2005. Le relazioni tra l’Unione e il Marocco si
inscrivono in un contesto politico regionale che dagli inizi del 2011 è in
piena evoluzione. La comunicazione congiunta al Parlamento
europeo e al Consiglio Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento ha
definito una nuova linea strategica improntata a una maggiore differenziazione:
ciascun partner sviluppa con l’UE relazioni commisurate alle proprie
aspirazioni, esigenze e capacità, nel rispetto del principio della
responsabilità reciproca e di un impegno condiviso a favore dei valori
universali dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto, e
tenendo conto della propria capacità di realizzare priorità definite di comune
accordo. Il nuovo piano d’azione indica chiaramente gli obiettivi prioritari
del partenariato privilegiato tra l’Unione e il Marocco, in linea con lo status
avanzato del paese e con il carattere esteso delle loro relazioni. Le parti hanno raggiunto una prima intesa sul
progetto di piano d’azione, riguardante segnatamente l’elenco delle azioni
prioritarie da realizzare, nel quadro dei colloqui esplorativi condotti con il
Marocco dal Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), in stretta
collaborazione con i servizi della Commissione e con gli Stati membri. Successivamente, in occasione dell’ultima riunione del Consiglio di
associazione UE-Marocco del 23 aprile 2012, le parti hanno constatato il
concretizzarsi di un’intesa, siglata poi a novembre 2012. La conclusione delle consultazioni tecniche da
ciascuna parte è stata notificata con scambio di lettere il 28 novembre 2012
(SEAE) e il 10 gennaio 2013 (Marocco). Il nuovo piano d’azione UE-Marocco per l’attuazione
dello status avanzato (2013-2017) che, per i prossimi anni, sarà il principale
strumento di riferimento delle relazioni bilaterali tra l’Unione e il Marocco,
individua una tabella di marcia da seguire per intensificare l’associazione tra
il Marocco e l’Unione. La PEV, che definisce un quadro strategico unico
imperniato sul partenariato, sulla titolarità condivisa, sulla differenziazione
in funzione dei risultati e sull’assistenza adeguata ai bisogni, continuerà ad
avere un ruolo di catalizzatore. La Commissione europea e l’Alta rappresentante
dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza (“Alta
rappresentante”) allegano il testo di una proposta congiunta di decisione del
Consiglio sulla posizione dell’Unione europea nel Consiglio di associazione
UE-Marocco circa l’adozione di una raccomandazione sull’esecuzione del piano d’azione. La Commissione europea e l’Alta rappresentante
chiedono quindi al Consiglio di adottare l’allegata proposta congiunta di
decisione del Consiglio. 2013/0107 (NLE) Proposta congiunta di DECISIONE DEL CONSIGLIO sulla posizione dell’Unione
nel Consiglio di associazione creato dall’accordo euromediterraneo che
istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da
una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, in merito all’adozione di una
raccomandazione sull’esecuzione del piano d’azione UE-Marocco per l’attuazione
dello status avanzato (2013-2017)
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, vista la decisione 2000/204/CE, CECA, del
Consiglio e della Commissione, del 24 gennaio 2000, relativa alla conclusione
dell’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità
europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra,
in particolare l’articolo 2, paragrafo 1, visto il trattato sull’Unione europea, in
particolare l’articolo 29, vista la proposta congiunta della Commissione
e dell’Alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: (1) L’accordo euromediterraneo
che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri,
da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, è stato firmato il 26 febbraio
1996 ed è entrato in vigore il 1° marzo 2000. (2) È intenzione delle parti
approvare il nuovo piano d’azione UE-Marocco nel quadro della politica europea
di vicinato (PEV) per l’attuazione dello status avanzato 2013‑2017, che
rispecchia il carattere privilegiato del loro partenariato e contribuirà a
attuare l’accordo euromediterraneo grazie all’elaborazione e all’adozione di
misure concrete volte a conseguire gli obiettivi dell’accordo stesso, HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La posizione dell’Unione europea nel Consiglio
di associazione creato dall’accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione
tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del
Marocco, dall’altra, in merito all’esecuzione del piano d’azione UE-Marocco nel
quadro della PEV per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017) si basa sul
progetto di raccomandazione del Consiglio di associazione allegato alla
presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore alla data
di adozione. Fatto a Bruxelles, il Per
il Consiglio Il
presidente Progetto
di RACCOMANDAZIONE sull’esecuzione
del piano d’azione UE-Marocco nel quadro della PEV per l’attuazione dello
status avanzato (2013-2017) Il Consiglio di associazione UE-Marocco, visto l’accordo euromediterraneo che
istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da
una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra, in particolare l’articolo 80, considerando quanto segue: (1)
L’articolo 80 dell’accordo euromediterraneo abilita
il Consiglio di associazione a formulare adeguate raccomandazioni ai fini della
realizzazione degli obiettivi stabiliti dall’accordo. (2)
Conformemente all’articolo 90 dell’accordo
euromediterraneo, le parti adottano qualsiasi misura generale o particolare
necessaria per l’adempimento degli obblighi che incombono loro ai sensi dell’accordo
e si adoperano per la realizzazione degli obiettivi ivi fissati. (3)
Le parti dell’accordo euromediterraneo hanno
approvato il testo del piano d’azione UE-Marocco nel quadro della politica
europea di vicinato (PEV) per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017). (4)
Detto piano d’azione contribuirà all’attuazione
dell’accordo grazie all’elaborazione e all’adozione di misure concrete,
concordate tra le parti, che daranno indicazioni pratiche ai fini della stessa
attuazione. (5)
Il piano d’azione persegue un duplice scopo:
prospetta misure concrete affinché le parti possano adempiere gli obblighi
derivanti dall’accordo euromediterraneo e definisce un quadro più ampio entro
cui intensificare le relazioni UE-Marocco, al fine di raggiungere un livello di
integrazione economica più elevato e di approfondire la cooperazione politica,
conformemente agli obiettivi generali dell’accordo euromediterraneo, (6)
HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE: Articolo unico Il Consiglio di associazione raccomanda che le
parti diano esecuzione all’allegato piano d’azione UE-Marocco nel quadro della
PEV per l’attuazione dello status avanzato (2013‑2017), nella misura in
cui la suddetta esecuzione miri a realizzare gli obiettivi dell’accordo
euromediterraneo che istituisce un’associazione tra le Comunità europee e i
loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall’altra. Fatto a […] Per il Consiglio di associazione Il presidente ALLEGATO
POLITICA
EUROPEA DI VICINATO PROGETTO
DI PIANO D’AZIONE DEL MAROCCO PER L’ATTUAZIONE DELLO STATUS AVANZATO (2013-2017) I. Introduzione La politica europea di vicinato (PEV) si pone obiettivi ambiziosi che
persegue secondo un approccio basato sulla responsabilità reciproca e sull’impegno
verso i valori universali e condivisi della democrazia, dello Stato di diritto,
della buona governance e del rispetto dei diritti umani. Ispirata ai principi dell’economia di mercato, del
libero scambio, dello sviluppo sostenibile, della riduzione della povertà e
della realizzazione di riforme politiche, economiche, sociali e istituzionali, la PEV mira tra l’altro a creare uno spazio di pace
e stabilità, a gestire le crisi e a prevenire e risolvere conflitti regionali. Questi valori e principi sono condivisi dal
Marocco, che se ne è ispirato per elaborare le proprie politiche interne e
internazionali. Il partenariato tra l’Unione europea (UE) e il
Marocco ha preso inizio con l’accordo commerciale del 1969 e ha conosciuto una
svolta decisiva con l’accordo di associazione firmato nel 1996 e con la PEV,
che hanno permesso di intensificare le relazioni politiche, economiche e
commerciali e di dare slancio agli scambi culturali e umani tra i partner. L’accordo
di associazione ha permesso di sviluppare gradualmente e di intensificare notevolmente
le relazioni UE-Marocco fino a dar vita a un vero e proprio partenariato, in
virtù del quale il paese gode di un ruolo privilegiato. L’adozione, a ottobre 2008, del documento
congiunto sul rafforzamento delle relazioni bilaterali (status avanzato) ha
impresso un nuovo corso alle relazioni tra i partner. Il documento rafforza un
partenariato ritenuto prioritario dall’Unione e dal Marocco, precisando quali
sono le nuove ambizioni del processo di rafforzamento delle relazioni
politiche, economiche e umane. Queste ambizioni sono state successivamente
confermate al vertice UE-Marocco, tenutosi a marzo 2010 a Granada, che ha
sottolineato il carattere specifico del partenariato. Giovandosi di relazioni
bilaterali molto avanzate, entrambi i partner sono attualmente impegnati a
rafforzare questo partenariato esemplare e reciprocamente benefico nell’intento
di affrontare insieme e in modo solidale comuni sfide politiche, economiche e
sociali. I progressi verso la buona governance e
le riforme politiche e socioeconomiche sono i principi comuni che sottendono
all’attuazione dello status avanzato. Nel caso del partenariato UE-Marocco,
occorrerà potenziare gli impegni verso la realizzazione dei principali riordini
avviati dal paese e il loro successivo completamento, sia in ambito politico –
in particolare democrazia, diritti umani e rispetto dello Stato di diritto –
che economico e sociale, soprattutto in modo da realizzare progressi tangibili
per lo sviluppo umano. L’intensità del sostegno dell’Unione dipenderà dalle
ambizioni e dai progressi delle riforme realizzate, come anche dai bisogni e
dalle capacità del paese. L’Unione e il Marocco continueranno a lavorare verso
questa meta secondo la linea della nuova costituzione adottata il 1° luglio 2011
dal Marocco e della nuova strategia sviluppata dall’Unione nel quadro del
partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo
meridionale. L’Unione riconosce che il ravvicinamento all’UE
è una scelta di base della politica estera del Marocco. Il paese mira a un’approssimazione
ottimale che consolidi e accompagni la dinamica del processo di modernizzazione
politica, di apertura economica e di coesione sociale e questa aspirazione è
concepita come mezzo privilegiato per promuovere la concertazione e il
coordinamento con l’Unione su questioni strategiche di interesse comune. Le
parti riaffermano la volontà di operare di concerto per dare nuovo slancio all’integrazione
regionale magrebina, ritenuta un fattore in grado di amplificare i benefici di
questo processo. Inoltre, in linea con l’articolo 8 del TUE e in risposta alle
aspirazioni del paese di stringere un nuovo accordo che regoli le relazioni
reciproche, le parti convengono di proseguire la riflessione sulla natura e
sulla forma di un tale accordo. Il piano d’azione UE-Marocco nel quadro della
PEV ha permesso un utilizzo più mirato degli strumenti dell’accordo di
associazione e ha sostenuto gli sforzi del paese verso una maggiore integrazione
delle strutture economiche e sociali nazionali con quelle dell’Unione. Tappa importante dell’incessante
processo di approfondimento delle relazioni UE-Marocco, il nuovo piano d’azione
per l’attuazione dello status avanzato azionerà tutte le leve, tutti i
meccanismi e tutti gli strumenti dello status avanzato. Questo nuovo piano
favorirà la concezione e la realizzazione di politiche e misure atte a
rafforzare lo Stato di diritto, la democrazia, i diritti umani, la crescita
economica, l’occupazione, la coesione sociale, la riduzione della povertà e la
tutela ambientale, e quindi a contribuire
allo sviluppo sostenibile quale obiettivo di lungo termine. L’attuazione del piano rispetterà il giusto
equilibrio tra la necessità di accelerare la dinamica di apertura e
modernizzazione dell’economia nazionale e l’imperativo di uno sviluppo
socioeconomico sostenibile. L’integrazione economica verrà inoltre
perseguita con il lancio di negoziati per un accordo di libero scambio globale
e approfondito (DCFTA) che permetteranno di approfondire le trattative
settoriali già concluse o in corso, in particolare in materia di
liberalizzazione del commercio dei servizi e libertà di stabilimento, e
vaglieranno la possibilità di migliorare su base reciproca le concessioni preferenziali
adottate nel quadro dell’accordo sulle misure di liberalizzazione per i
prodotti agricoli, i prodotti agricoli trasformati, il pesce e i prodotti della
pesca, ferme restanti le circostanze proprie a ciascuna parte. Operando una sintesi
tra il precedente piano d’azione e il documento congiunto sullo status
avanzato, il nuovo piano riprende le riforme e
le azioni previste non ancora realizzate del precedente, aggiungendovi elementi
nuovi ripresi dal documento congiunto. Coerentemente
con il programma di riforma del Marocco, il piano riflette inoltre i principi
di differenziazione e di titolarità e dà
carattere operativo alla tabella di marcia sullo status avanzato. In tal senso il nuovo documento implica la
necessità per il governo nazionale di approntare una strategia di
ravvicinamento normativo che, partendo da un’analisi delle attuali differenze,
definisca le priorità di convergenza e il calendario per la realizzazione. Questa strategia si avvarrà dei programmi di
sostegno dell’Unione. Il presente piano
prevede inoltre il graduale ravvicinamento normativo con l’acquis
dell’Unione finalizzato a integrare progressivamente l’economia marocchina nel
mercato interno dell’UE e a stimolare gli scambi, gli investimenti e la
crescita. Le parti si impegnano in
tal senso a analizzare in modo sistematico le differenze tra le leggi
marocchine e l’acquis basandosi sui riferimenti forniti dal piano d’azione.
Per ogni settore del piano d’azione verranno valutate le priorità e i mezzi
necessari a assicurare questa convergenza. Il ravvicinamento normativo potrà
avvenire alternativamente tramite: i) la graduale ripresa di tutto l’acquis
in determinati settori, nel breve o lungo termine; ii) il recepimento
di una parte dell’acquis; iii) la ripresa dei grandi principi dell’acquis
o delle buone pratiche in un determinato settore. Entro i primi due anni del
piano d’azione, il governo marocchino dovrà adottare un programma nazionale di
convergenza normativa con l’UE che ne determini priorità, portata e ritmo, come
chiesto nel discorso del trono del 2010. Il
nuovo piano d’azione orienterà la programmazione, l’attuazione e il
monitoraggio dell’assistenza dell’Unione, alla luce dei bisogni espressi e dei
risultati intermedi ottenuti. Il Marocco
e l’Unione metteranno a disposizione le risorse per realizzare le priorità
convenute. Nel caso dell’Unione il sostegno
verrà principalmente fornito nell’ambito di programmi indicativi nazionali
convenuti con il Marocco, che stabiliranno le priorità degli aiuti e la
dotazione finanziaria indicativa, e sarà
erogato nel rispetto rigoroso delle regole e delle procedure applicabili agli
aiuti esterni dell’UE. L’assistenza dell’UE al Marocco potrà
avvalersi di numerosi strumenti, tra cui quelli individuati in esito alla
riflessione sulla nuova strategia verso i paesi del vicinato. Tra questi figurano gli scambi di consulenze e
competenze tecniche, di buone pratiche e di know-how e il sostegno allo
sviluppo delle capacità, al potenziamento istituzionale, alle riforme
settoriali, alla promozione dell’integrazione e della coesione socioeconomica e
alla riduzione dei divari di sviluppo interregionali, come anche il sostegno
alla società civile. Anche i prestiti delle istituzioni finanziarie
europee concorreranno in misura considerevole all’attuazione del nuovo piano d’azione.
Il Fondo d’investimento per la politica di vicinato e il Fondo euromediterraneo
di investimenti e partenariato (FEMIP), finanziati dall’Unione, potranno avere
in tal senso un importante effetto leva per l’erogazione dei prestiti necessari
a finanziare le infrastrutture, ma anche per lo sviluppo e per il partenariato
con il privato. Questo permetterà anche di mobilitare tutti i fondi della Banca
europea per gli investimenti (BEI) garantiti nell’ambito del FEMIP. Le parti hanno inoltre deciso di avviare una
riflessione comune su come sfruttare al meglio i nuovi strumenti di attuazione
delle cooperazione finanziaria, quali quelli introdotti nell’ambito della nuova
strategia verso i paesi del vicinato, e su come mobilitare risorse finanziarie
che permettano di accompagnare il Marocco sulla strada delle riforme e dell’avvicinamento
all’Unione, nell’obiettivo di raggiungere un
grado di integrazione tra il Marocco e l’UE quanto più efficace e adeguato. La realizzazione del piano d’azione, che si
estende sul quinquennio 2013-2017, darà particolare attenzione alle azioni
prioritarie individuate dalla matrice di cui all’allegato III, che forma parte
integrante del piano stesso. Queste priorità potranno essere adattate, in corso
d’opera, da entrambe le parti per rispondere a nuove priorità del governo
marocchino e/o dell’Unione, senza dover adottare un nuovo piano d’azione. La realizzazione delle riforme in numerosi
settori chiave richiede obiettivi precisi e risorse adeguate. Il Comitato di associazione
e i sottocomitati istituiti nell’ambito dell’accordo di associazione seguiranno
regolarmente l’attuazione del piano d’azione, prestando attenzione soprattutto
ai progressi realizzati e all’assistenza erogata. Le parti potranno
inoltre presentare relazioni sullo stato di attuazione. Questo processo di
monitoraggio potrà avvalersi della collaborazione attiva della società civile. Il piano d’azione, che rientra nel processo di
attuazione dello status avanzato, è una fase importante dell’evoluzione delle
relazioni tra le parti verso un partenariato privilegiato. Su questa base proseguirà la riflessione del
gruppo ad hoc sullo status avanzato mirata a definire le nuove prospettive del
partenariato e a individuarne contenuti, strumenti e fini. II. Piano d’azione A. VERSO UNO SPAZIO DI VALORI CONDIVISI 1. Dialogo
politico e strategico 1.1 Cooperazione sulla politica
estera e di sicurezza Potenziare il dialogo e la cooperazione sulla politica estera e di
sicurezza allo scopo di assicurare che le questioni internazionali siano
oggetto di regolare concertazione, che vengano tenuti in considerazione gli
interessi di ciascuna parte e che siano rafforzate la sicurezza e la stabilità,
soprattutto nel Maghreb Intensificare il dialogo
politico bilaterale in particolare: ·
organizzando vertici ad hoc Marocco-UE; ·
organizzando riunioni ad hoc tra il ministro degli
Affari esteri del Marocco e l’Alta rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea
(AR/VP); ·
organizzando riunioni informali ad hoc tra il
ministro degli Affari esteri del Marocco e gli omologhi europei; ·
tramite la partecipazione ad hoc dei ministri di
dicasteri settoriali marocchini con gli omologhi europei a incontri a latere di
riunioni regolari del Consiglio dei ministri dell’UE; ·
organizzando riunioni ad hoc tra alti funzionari
marocchini e membri di comitati e gruppi del Consiglio dell’Unione, in
particolare il Comitato politico e di sicurezza (CPS), il gruppo
Mashreq/Maghreb (MAMA), il gruppo Africa (COAFR), il gruppo Terrorismo (COTER)
e il gruppo Diritti umani (COHOM); ·
tramite il sostegno del Marocco, di volta in volta,
a dichiarazioni e decisioni del Consiglio dell’Unione sulla politica estera e
di sicurezza comune (PESC) secondo modalità stabilite dall’UE. Maggiore concertazione nei consessi
multilaterali ·
Organizzare riunioni a New York tra il ministro
degli Affari esteri del Marocco e l’AR/VP per coordinare meglio le posizioni
dei partner. ·
Adottare iniziative congiunte nell’ambito del
Consiglio dei diritti umani dell’ONU e della III Commissione dell’Assemblea
generale o di altre organizzazioni internazionali, secondo priorità stabilite e
convenute dalle parti, e definire un calendario di riunioni di concertazione a
Ginevra e New York il giorno prima delle riunioni di organi delle Nazioni Unite
che si occupano di diritti umani. ·
Creare meccanismi di concertazione informali per
contribuire a migliorare l’attuazione delle convenzioni multilaterali. ·
Convocare riunioni di concertazione e coordinamento
su iniziative miranti a lottare contro le minacce alla sicurezza internazionale,
regionale e subregionale. ·
Garantire la concertazione Marocco-UE in materia di
lotta ai cambiamenti climatici. Intensificare la cooperazione sulla prevenzione dei conflitti e la
gestione delle crisi ·
Rafforzare la cooperazione e il dialogo nell’ambito
della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC). ·
Vagliare la conclusione di un accordo quadro sulla
sicurezza delle informazioni. ·
Concludere un accordo quadro per la partecipazione
del Marocco alle operazioni (civili e militari) dell’UE per la gestione delle
crisi. ·
Partecipare, ove necessario, a attività di
formazione sulla prevenzione dei conflitti e la gestione delle crisi
organizzate dall’Accademia europea per la sicurezza e la difesa (AESD). ·
Nel quadro del potenziamento della pace esplorare
possibilità di concertazione nel settore della gestione delle fasi
post-conflitto e della ricostruzione. ·
Sviluppare il partenariato per la pace e la
sicurezza in Africa, tenendo conto gli interessi delle parti. ·
Contribuire agli sforzi dell’ONU per la risoluzione
dei conflitti. ·
Partecipare attivamente all’iniziativa dei Centri d’eccellenza
chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRN) regionali destinati a
potenziate le capacità istituzionali a fronte dei rischi CBRN, siano essi di
origine dolosa, accidentale o naturale (il segretariato del Centro Africa
occidentale/versante atlantico potrebbe avere sede in Marocco). Approfondire la cooperazione sulla non proliferazione delle armi di
distruzione di massa e sul controllo delle esportazioni di armi e beni a
duplice uso ·
Contribuire all’attuazione del documento finale
della conferenza di revisione del trattato di non proliferazione delle armi
nucleari (TNP) del 2010. ·
Impegnarsi attivamente nel processo di negoziato
del trattato sul commercio delle armi (ATT). ·
Organizzare seminari e esercitazioni sull’applicazione
dei principi dell’iniziativa globale per combattere il terrorismo nucleare
(IGLTN/GICNT) ·
Intensificare il dialogo sulla non proliferazione
delle armi di distruzione di massa e relativi vettori, estendendolo all’esame
delle specifiche minacce che queste rappresentano per la sicurezza regionale,
in particolare tramite: –
la realizzazione di un piano nazionale sugli
obblighi internazionali in vigore, nello specifico le risoluzioni 1540/04 e 1977/2011
del Consiglio di sicurezza dell’ONU; –
l’adesione del paese e l’attuazione nazionale dei
pertinenti strumenti internazionali, partendo da una cooperazione rafforzata
con le competenti organizzazioni internazionali, come l’Agenzia internazionale
per l’energia atomica (AIEA); –
la cooperazione approfondita in materia di
prevenzione e lotta contro il traffico illecito di materiali, attrezzature e know
how che potrebbero intervenire nella fabbricazione di armi di distruzione
di massa e relativi vettori; –
la promozione dell’universalizzazione e dell’attuazione
del codice di condotta dell’Aia contro la proliferazione dei missili balistici
(HCOC) e del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari
(CTBT). ·
Realizzare un sistema nazionale efficace di
controllo delle esportazioni di armi e beni a duplice uso, che permetta di
controllare le esportazioni e il transito di armi o merci che potrebbero
intervenire nella fabbricazione di armi di distruzione di massa e relativi
vettori, soprattutto tramite; –
l’adozione di una normativa sul controllo delle
esportazioni che copra in particolare la destinazione finale di armi e di beni
a duplice uso e punisca le violazioni con sanzioni efficaci e adeguate; –
la creazione di un partenariato tra amministrazione
e operatori privati che assicuri la divulgazione e il rispetto degli obblighi
sul controllo delle esportazioni di armi e di beni a duplice uso. ·
Potenziare il dialogo sulle tematiche connesse al controllo
delle esportazioni di armi leggere e di piccolo calibro e al controllo del
trasbordo e del transito, anche con seminari ragionali di formazione e
sensibilizzazione. ·
Cooperare per prevenire e lottare contro il
traffico illecito di armi convenzionali, comprese quelle leggere e di piccolo
calibro. 1.2 Cooperazione sulla protezione
civile ·
Proseguire la cooperazione regionale sulla
prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi naturali o causate
dall’uomo. ·
Convenire disposizioni operative tra organismi
marocchini e servizi della Commissione europea per la cooperazione con il
centro di monitoraggio e informazione (MIC) del meccanismo unionale di
protezione civile, nelle situazioni in cui viene attivato. ·
Agevolare il potenziamento e la diversificazione
della cooperazione sulla protezione civile, anche per quanto riguarda la
prevenzione, la preparazione e la gestione delle catastrofi naturali e dei
rischi tecnologici, la creazione di un sistema d’allerta in caso di catastrofi
naturali e azioni adeguate di formazione e specializzazione. 1.3 Cooperazione regionale Sostenere la
realizzazione di iniziative e progetti di integrazione regionale ·
Impegnarsi attivamente a realizzare al meglio l’Unione
per il Mediterraneo, nell’intento di farne un ambito di partenariato mondiale e
solidale. ·
Impegnarsi per potenziare i meccanismi di
concertazione e cooperazione sub-regionali 5+5 e il formato Unione del Maghreb
arabo (UMA)-UE, segnatamente tramite lo sviluppo di progetti a geometria
variabile in settori di comune interesse. ·
Promuovere l’integrazione interregionale, in
particolare nell’UMA, anche in campo economico e commerciale. ·
Promuovere l’attuazione effettiva dell’accordo di
Agadir in modo da potenziare l’integrazione economica tra i paesi arabi con
sbocco sul Mediterraneo. ·
Intensificare la concertazione bilaterale sul
partenariato Africa-UE. 2. Democrazia, Stato di diritto e governance
Le azioni di questa sezione mirano al
rispetto dei principi democratici e dei diritti umani e alla governance,
soprattutto in vista dell’applicazione della costituzione marocchina adottata
il 1° luglio 2011 2.1 Democrazia, Stato di diritto
e governance Consolidare le istituzioni nel rispetto della democrazia, dello Stato
di diritto e del principio della separazione e dell’equilibrio dei poteri ·
Consolidare il ruolo del parlamento e del governo. ·
Consolidare il ruolo dei partiti politici nell’ottica
del pluralismo democratico e intensificare gli scambi tra partiti politici e
gruppi parlamentari. ·
Assicurare che l’opposizione parlamentare dia un
contributo e svolga un ruolo essenziale nei lavori parlamentari e garantirne i
diritti. ·
Consolidare il ruolo della società civile,
soprattutto estendendo la concertazione agli attori della società civile e alle
parti interessate dai progetti di legge in fase di elaborazione; istituire in tal senso istanze di concertazione per agevolarne la
partecipazione nelle fasi di elaborazione, attuazione e valutazione delle
politiche pubbliche. ·
Coinvolgere maggiormente i cittadini nella gestione
della cosa pubblica, in particolare introducendo il potere di petizione e di
proposta legislativa. ·
Potenziare gli interventi mirati a accrescere il
tasso di iscrizione alle liste elettorali e di partecipazione alle
consultazioni elettorali. ·
Consolidare le misure
e le istanze amministrative incaricate di rafforzare la pratica democratica e
lo Stato di diritto, soprattutto per quanto riguarda l’istituzione
della Corte costituzionale. ·
Continuare a garantire elezioni democratiche, in
linea con gli standard internazionali. ·
Continuare ad attuare la legge sull’osservazione
indipendente e imparziale delle elezioni,
anche con il coinvolgimento della società civile. ·
Continuare a attuare
le misure legislative intese a favorire l’accesso paritario di donne e uomini ai mandati e
alle funzioni elettive e proseguire gli sforzi mirati a estendere la
partecipazione femminile alla vita politica. ·
Favorire l’adozione
da parte del Marocco di misure che permettano ai cittadini marocchini residenti
all’estero di esercitare il diritto di voto e il diritto di candidarsi. ·
Sviluppare la
capacità d’intervento e l’indipendenza del Conseil national des droits de l’homme
(CNDH) e dell’Insitution du Médiateur. Modernizzare
l’amministrazione pubblica ·
Garantire servizi pubblici accessibili in modo paritario,
distribuiti equamente sul territorio e in grado di assicurare la continuità
delle prestazioni; fare in modo che i servizi pubblici rispettino le norme di
qualità, trasparenza, rendicontazione e responsabilità. Adottare e applicare
una carta dei servizi pubblici che dovrà definire regole di buona governance
per la funzione pubblica. ·
Potenziare nelle amministrazioni pubbliche le
strutture di accoglienza, guida e gestione dei reclami e mettere a punto
programmi di formazione per i funzionari delle strutture di accoglienza. ·
Modernizzare la
gestione delle risorse umane nella funzione pubblica. ·
Semplificare le
procedure amministrative. ·
Dispensare formazioni
sulle politiche dell’Unione. ·
Promuovere la parità
di genere nella funzione pubblica e in particolare l’accesso delle donne ai
posti di comando. ·
Garantire la
cooperazione sulla valutazione delle politiche pubbliche. 2.2 Devoluzione, decentralizzazione
e regionalizzazione Consolidare il processo di devoluzione e
decentralizzazione amministrativa e di bilancio ·
Attuare il processo di devoluzione amministrativa. ·
Potenziare la capacità dirigenziali e tecniche, e
di formazione e di gestione delle risorse umane degli enti locali. ·
Attuare la legge sulle finanze degli enti locali e
relativi raggruppamenti. ·
Semplificare e migliorare il gettito fiscale
locale. ·
Potenziare la capacità degli enti locali di
valutare e mobilitare il potenziale fiscale. ·
Incoraggiare iniziative di partenariato e
cooperazione tra gli enti locali marocchini e europei. ·
Realizzare il processo di regionalizzazione
allargata tramite l’adozione e l’attuazione della legge organica che definisce
il quadro e le modalità di funzionamento degli enti locali. ·
Potenziare la capacità delle amministrazioni che
assecondano e guidano il progetto di regionalizzazione, soprattutto per quanto
riguarda la definizione del modello di finanziamento e perequazione, di
organizzazione amministrativa e di sviluppo delle capacità di partenariato e
contrattualizzazione. ·
Professionalizzare i servizi locali e potenziare la
gestione dei lavori. ·
Incoraggiare
iniziative di cooperazione tra gli enti locali marocchini e il Comitato delle
regioni dell’UE. 2.3 Riforma della giustizia Riforma e indipendenza del sistema giudiziario ·
Potenziare indipendenza e efficacia della
magistratura e rendere operativo il Conseil supérieur du pouvoir judiciaire. ·
Attuare le riforme necessarie a garantire l’indipendenza
dei magistrati, soprattutto per quanto riguarda nomine, carriere, pensionamento
e disciplina. ·
Rivedere lo statuto di magistrati e cancellieri e
il quadro normativo che regola le diverse professioni giudiziarie. ·
Migliorare l’accesso universale alla giustizia e
garantirne la gratuità per coloro che non hanno mezzi sufficienti, ove previsto
dalla legge. ·
Garantire il diritto al giusto processo, la
presunzione di innocenza e il diritto al ricorso effettivo. ·
Portare a termine il nuovo codice penale e rivedere
il codice di procedura penale e di procedura civile, in linea con gli standard
internazionali. ·
Creare l’osservatorio nazionale della criminalità. ·
Sviluppare modelli alternativi di risoluzione delle
controversie, come mediazione, arbitrato e conciliazione, e applicare pene
alternative al carcere con un sistema di accompagnamento degli imputati. ·
Continuare a decentralizzare le giurisdizioni e a
rivedere la carta e l’organizzazione del sistema giudiziario. ·
Semplificare e migliorare le procedure giudiziarie,
diminuendo tra l’altro la durata di procedimenti e processi in modo che le
sentenze siano rese in termini ragionevoli e eseguite una volta pronunciate. ·
Migliorare l’assistenza giudiziaria ai detenuti,
secondo la legge. ·
Approfondire la formazione dei magistrati e di
altre professioni giudiziarie nei seguenti ambiti: diritti
umani, convenzioni internazionali, diritti dell’imputato, diritto delle
imprese. ·
Potenziare le sezioni per le cause di famiglia nei
tribunali di primo grado per assecondare l’applicazione del codice della
famiglia. ·
Rinforzare la capacità dei tribunali dei minori e
degli ufficiali di polizia giudiziaria per i minori. ·
Potenziare le capacità e le infrastrutture sociali
di sostegno: assistenti sociali e istituti per il monitoraggio e la
rieducazione dei minori. ·
Assicurare l’applicazione
degli standard internazionali nel settore della giustizia minorile, in
particolare le regole delle Nazioni Unite sugli standard minimi per l’amministrazione
della giustizia minorile (regole di Pechino) del 1985 e i principi guida delle
Nazioni Unite per la prevenzione della delinquenza minorile (principi guida di
Riyad) del 1990. Migliorare le condizioni detentive ·
Garantire il pieno rispetto dei diritti del
detenuto in tutte le fasi di detenzione. ·
Rafforzare gli aspetti istituzionali della Délégation
Générale à l’Administration Pénitentiaire et à la Réinsertion
soprattutto in termini di formazione, tutela dei diritti del detenuto (per
migliorare le condizioni di detenzione), lotta contro il sovraffollamento delle
carceri e reinserimento. ·
Garantire l’integrità fisica e morale degli
individui e potenziare la lotta contro l’impunità nei casi di abusi, anche per
quanto riguarda gli obblighi derivanti dalla Convenzione contro la tortura ed
altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti. ·
Prevedere formazioni rivolte a quadri e guardie
carcerarie per sviluppare le competenze pedagogiche e in materia di sicurezza e
diritti umani. ·
Creare nuovi centri pedagogici negli stabilimenti
penitenziari. ·
Cooperare per migliorare il reinserimento dei
detenuti. ·
Ridurre il sovraffollamento carcerario per
migliorare le condizioni di detenzione tramite un programma di costruzione e
ristrutturazione degli stabilimenti. ·
Decentralizzare il sistema penitenziario istituendo
nove direzioni regionali che garantiscano la gestione decentrata e la
prossimità agli stabilimenti di detenzione. 2.4 Promozione e tutela dei
diritti umani e delle libertà fondamentali Assicurare il rispetto, la promozione e la tutela dei diritti umani e
delle libertà fondamentali in linea con le norme internazionali ·
Proseguire gli sforzi di armonizzazione dell’ordinamento
marocchino con le norme internazionali sui diritti umani. ·
Accordare alle convenzioni internazionali
ratificate e pubblicate la supremazia sul diritto interno e armonizzare l’ordinamento
nazionale per renderlo conforme a queste convenzioni (preambolo della
costituzione). ·
Completare il processo di recepimento e attuazione
del protocollo facoltativo della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di
discriminazione nei confronti della donna (CEDAW). ·
Attuare le raccomandazioni del Comitato per l’eliminazione
della discriminazione razziale (CEDR) formulate in esito all’esame della
relazione periodica sul Marocco in occasione della 77a sessione di agosto 2010
a Ginevra. ·
Depositare presso le Nazioni Unite gli strumenti di
adesione del Marocco al primo protocollo facoltativo del patto internazionale
relativo ai diritti civili e politici (ICCPR) sui mezzi di ricorso, al
protocollo facoltativo della CEDAW e al protocollo facoltativo della
Convenzione contro la tortura. ·
Ratificare la Convenzione internazionale per la
protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate. ·
Proseguire l’attuazione da parte del Marocco delle
raccomandazioni formulate dal Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani
in esito all’esame periodico universale. ·
Esaminare l’opportunità di invitare in modo
permanente il Marocco alle procedure speciali. ·
Proseguire le consultazioni in vista della ratifica
dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale. ·
Assicurare una maggiore tutela giuridica del
diritto alla vita e mantenere la moratoria di fatto sulla pena capitale,
continuando nel frattempo il dialogo sulla revisione delle disposizioni del
codice penale per abolire la pena di morte e sull’adesione al secondo
protocollo facoltativo dell’ICCPR. ·
Proseguire l’applicazione di tutte le
raccomandazioni dell’Instance Equité et Réconciliation, in particolare
quelle sull’attuazione di una strategia nazionale di lotta contro l’impunità. ·
Adottare e realizzare il piano d’azione nazionale
sulla democrazia e i diritti umani. ·
Intensificare il dialogo e la cooperazione sulla lotta
contro il razzismo e la xenofobia. ·
Adottare e attuare una legge organica che riconosca
la lingua amazigh, lingua ufficiale del Marocco, al pari della lingua araba. ·
Consolidare gli
sforzi intrapresi per promuovere e preservare i diritti culturali delle diverse
etnie marocchine (in particolare quelli già avviati nel settore audiovisivo) e
assicurare la tutela dei dialetti parlati in Marocco. Istituire in tal senso un consiglio nazionale
delle lingue e della cultura marocchina. ·
Garantire la libertà
di culto. ·
Promuovere la
lotta contro ogni forma di discriminazione, in linea con l’articolo 26 dell’ICCPR. 2.5 Libertà di espressione, anche
audiovisiva, di associazione e di riunione Assicurare la tutela delle libertà fondamentali nel
rispetto delle norme internazionali ·
Potenziare le garanzie per la libertà di
espressione, secondo gli standard internazionali. ·
Adottare il nuovo codice della stampa nel rispetto
degli standard internazionali sui diritti umani e sostenere l’elaborazione e l’attuazione
di un codice etico dei giornalisti. Considerare di ridurre o eliminare le
misure restrittive della libertà dei giornalisti e garantire la tutela delle
fonti da questi utilizzate a fini professionali. ·
Garantire la reale autodisciplina della stampa
assicurando il rispetto rigoroso della democrazia e delle regole etiche e
deontologiche, in linea con gli standard internazionali. ·
Completare l’istituzione del Conseil National de
la Presse. ·
Attuare le riforme necessarie a garantire la
pluralità e l’indipendenza dei media, soprattutto l’indipendenza finanziaria,
liberalizzando tra l’altro il mercato dei media e della pubblicità. ·
Potenziare il ruolo della Haute Autorité de la
Communication Audiovisuelle nel processo di liberalizzazione del settore
audiovisivo e di promozione del pluralismo dei media e dell’espressione
pluralista dei movimenti di opinione e di pensiero. ·
Consolidare il pluralismo audiovisivo esterno
(pluralità degli operatori) e interno (pluralità dei contenuti), in modo da
assicurare i mezzi necessari a diversificare l’offerta di contenuti e in
particolare a creare un sistema di informazione professionale e efficace. ·
Adottare e attuare misure legislative sul diritto
di accesso alle informazioni detenute dalla pubblica amministrazione, dalle
istituzioni elettive e dagli enti che svolgono una missione di servizio
pubblico. ·
Predisporre meccanismi di mediazione cui ricorrere
prima di adire le vie legali per i reati di stampa. ·
Applicare in modo effettivo la normativa esistente
sul diritto di associazione e potenziare gli strumenti per impugnare decisioni
o omissioni della pubblica amministrazione. ·
Modificare la legge sulle manifestazioni e
assembramenti in luogo pubblico nell’intento di preservare l’equilibrio tra il
rispetto dell’ordine pubblico e la tutela dei diritti e delle libertà
fondamentali. ·
Adottare e attuare una legge organica che regoli l’esercizio
del diritto di sciopero, in concertazione con le parti sociali. 2.6 Promozione dei diritti delle
donne Promuovere in tutti i settori i diritti
civili, politici, sociali e economici delle donne e la parità di genere ·
Applicare la CEDAW e il principio della parità di
diritti e libertà in campo civile, politico, economico, sociale, culturale,
dell’istruzione e dell’ambiente. ·
Lavorare alla realizzazione della parità di genere,
all’istituzione dell’Autorité pour la Parité e alla lotta contro ogni
tipo di discriminazione. ·
Attuare l’Agenda gouvernemental pour l’égalité 2011-2015
quale piano d’azione del governo per la parità di genere nelle politiche
pubbliche. ·
Attuare le conclusioni della riunione
euromediterranea sul ruolo della donna nella società (Marrakech, novembre 2009). ·
Predisporre e potenziare meccanismi e strutture di
promozione e tutela dei diritti delle donne. ·
Continuare a introdurre dispositivi e mezzi per l’applicazione
rafforzata del codice della famiglia da parte degli operatori, continuare gli
sforzi di sensibilizzazione e formazione dei magistrati ai principi e agli
obiettivi del codice della famiglia e potenziare i tribunali della famiglia
dotandoli delle risorse materiali e umane necessarie. ·
Istituire e rendere operativo il fondo di
solidarietà familiare. ·
Completare il quadro normativo di contrasto delle
violenze sulle donne (nell’ambito della riforma del diritto penale e dell’adozione
della legge sulle violenze sulle donne). ·
Potenziare l’applicazione delle misure per la
parità di genere previste dal codice del lavoro. 2.7 Promozione dei diritti dei
minori e delle persone vulnerabili, in particolare dei portatori di handicap Assicurare la tutela dei diritti di minori e portatori di handicap nel
rispetto delle norme internazionali ·
Potenziare i dispositivi di verifica per un’applicazione
effettiva del codice del lavoro che vieta il lavoro minorile al di sotto dei 15
anni, in linea con le convenzioni 182 e 138 dell’Organizzazione
internazionale del lavoro (OIL). ·
Adottare e attuare una legge sulle condizioni di
assunzione e di lavoro per il personale domestico. ·
Generalizzare il regime di assistenza sanitaria per
le persone indigenti (RAMED). ·
Adottare e applicare la legge sui diritti dei
portatori di handicap. ·
Istituire un consiglio consultivo per la famiglia e
l’infanzia e un consiglio consultivo per i giovani e l’associazionismo. 2.8 Cooperazione tra Marocco, UE
e Consiglio d’Europa Sviluppare la cooperazione tra il Marocco e il Consiglio d’Europa,
soprattutto nei settori di competenza di quest’ultimo, e individuare le
sinergie tra gli assi di questa cooperazione e le azioni nell’ambito del
partenariato UE-Marocco ·
Avviare la cooperazione tra il CNDH marocchino e il
commissario per i diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa nel settore della
promozione dei diritti umani. ·
Provvedere alla graduale adesione del Marocco alle
pertinenti convenzioni del Consiglio d’Europa sulla protezione dei diritti
fondamentali cui possono aderire i paesi non membri del Consiglio d’Europa,
secondo le procedure di adesione previste, e in particolare: –
la convenzione sulla criminalità informatica e
relativo protocollo aggiuntivo; –
la convenzione sulla lotta contro la tratta degli
esseri umani; –
la convenzione europea sull’esercizio dei diritti
dei fanciulli; –
la convenzione per la protezione dei bambini contro
lo sfruttamento e gli abusi sessuali; –
la convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il
sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del
terrorismo; –
le convenzioni sulla lotta contro la corruzione e
relativo protocollo aggiuntivo; –
la convenzione per la prevenzione del terrorismo; –
la convenzione di assistenza giudiziaria in materia
penale e secondo protocollo aggiuntivo; –
la convenzione per la prevenzione della tortura e
delle pene o trattamenti inumani o degradanti; –
la convenzione sulla protezione delle persone
rispetto al trattamento automatizzato di dati di carattere personale; –
le convenzioni nel settore della comunicazione
audiovisiva, e sostenere l’adesione del Marocco all’Osservatorio europeo dell’audiovisivo. ·
Attuare il programma di cooperazione tripartita. ·
Proseguire l’attuazione dello statuto di “partner
per la democrazia” presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. ·
Incoraggiare iniziative di cooperazione tra gli
enti locali marocchini e il Congresso dei poteri locali e regionali del
Consiglio d’Europa. ·
Fare sì che il Marocco si avvalga delle competenze
della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione
di Venezia), di cui è membro dal 2007. ·
Provvedere al ravvicinamento dell’ordinamento
marocchino con le norme del Consiglio d’Europa in materia di diritti umani. 2.9 Lotta alla corruzione Cooperare per la lotta alla corruzione ·
Attuazione della convenzione delle Nazioni Unite e
altri strumenti pertinenti per la prevenzione e la lotta contro la corruzione. ·
Proseguire la cooperazione con l’OCSE in materia di
prevenzione e lotta contro la corruzione. ·
Proseguire l’aggiornamento e l’armonizzazione della
legislazione marocchina sulla prevenzione e la lotta contro la corruzione. ·
Attuare il piano d’azione della strategia nazionale
di prevenzione e lotta contro la corruzione. ·
Potenziare la capacità pubblica di valutare le
politiche in materia di prevenzione e lotta contro la corruzione. ·
Elaborare una cartografia dei rischi di corruzione
secondo un duplice approccio, regionale e settoriale. ·
Rafforzare trasparenza, semplificazione e
dematerializzazione delle procedure della pubblica amministrazione e realizzare
gli obiettivi dell’amministrazione online. ·
Potenziare gli organismi di ispezione, verifica e
rendicontazione, per garantire la trasparenza delle loro decisioni, e sviluppare
il coordinamento tra di loro. ·
Potenziare le regole di integrità e trasparenza per
la gestione dei fondi pubblici e la gestione delegata dei servizi pubblici e
per l’aggiudicazione e la realizzazione degli appalti pubblici. ·
Dar vita all’Instance nationale de probité et de
lutte contre la corruption e potenziarne ruolo, indipendenza e capacità. ·
Estendere la partecipazione della società civile
alla prevenzione della corruzione. ·
Sostenere la creazione di centri di assistenza
giuridica anticorruzione. ·
Potenziare le corti preposte al controllo
finanziario, tra cui la Corte dei conti. ·
Attuare la legge sulla protezione di vittime e denuncianti
dei reati di corruzione. Per realizzare tutti gli obiettivi della
sezione VERSO UNO SPAZIO DI VALORI CONDIVISI, il Marocco continuerà gli
sforzi mirati a sensibilizzare tutti gli attori e le parti interessate
nazionali circa la pertinenza di ispirarsi ai principi e ai valori della
Convenzione europea dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa, della Carta
dei diritti fondamentali dell’UE, degli accordi parziali del Consiglio d’Europa
e delle relative direttive europee in materia. L’allegato I fornisce un
elenco indicativo delle disposizioni giuridiche dell’UE utili a tal fine.
Questo sforzo di sensibilizzazione compete anche al legislatore nazionale che
terrà presenti questi valori e principi all’atto di legiferare. 3. Cooperazione in materia di giustizia e
sicurezza 3.1 Cooperazione giudiziaria in
materia civile e penale Adottare la normativa per la cooperazione
giudiziaria tra Stati ·
Applicare le principali convenzioni internazionali,
tra cui: –
la convenzione dell’Aia del 1965 relativa alla
notifica e alla trasmissione all’estero di atti giudiziari e extra-giudiziari
in materia civile e commerciale; –
la convenzione dell’Aia del 1970 sull’assunzione
delle prove all’estero in materia civile e commerciale; –
la convenzione dell’Aia del 1980 sugli aspetti
civili della sottrazione internazionale di minori; –
la convenzione dell’Aia del 1996 sulla competenza,
la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in
materia di potestà genitoriale e di misure di protezione dei minori. ·
Intensificare il dialogo sulla protezione
internazionale dei minori e sulle questioni di diritto di famiglia nel quadro
della partecipazione del Marocco alla Conferenza giudiziaria sulle questioni
transfrontaliere in materia di diritto di famiglia, il cosiddetto “processo di
Malta”, avviato dalla conferenza dell’Aia di diritto internazionale privato. ·
Attuare soluzioni concrete per prevenire, gestire e
risolvere le controversie sulla potestà genitoriale e in particolare sulla
sottrazione di minori. ·
Concludere un accordo di cooperazione tra il
Marocco e l’Unità di cooperazione giudiziaria dell’UE (EUROJUST), nel rispetto
delle esigenze relative alla protezione dei dati personali. 3.2 Cooperazione di polizia Continuare a intensificare la cooperazione
tra le autorità di polizia del Marocco e degli Stati membri ·
Promuovere la cooperazione di polizia sulle buone
pratiche. ·
Concludere un accordo di cooperazione strategica
tra le competenti autorità marocchine e l’Ufficio europeo di polizia (EUROPOL). ·
Concludere un accordo di cooperazione tra il
Marocco e l’Accademia europea di polizia (CEPOL) e di partecipazione del
Marocco alle azioni di formazione della CEPOL. ·
Creare un istituto superiore di lotta contro la
criminalità. 3.3 Cooperazione sulla lotta
antiterrorismo Continuare a intensificare e potenziare la
cooperazione in materia di prevenzione e lotta contro il terrorismo ·
Intensificare la cooperazione per la prevenzione e
la lotta contro il terrorismo sotto l’aspetto della prevenzione, dell’intelligence
e della cooperazione giudiziaria e di polizia. ·
Proseguire l’attuazione delle risoluzioni 1988/11, 1989/11 e 1373/01 del Consiglio
di sicurezza delle Nazioni Unite e ratificare tutte le convenzioni e i
protocolli internazionali pertinenti. ·
Proseguire la cooperazione nell’ambito del COTER. ·
Attuare la normativa antiterrorismo, comprese le
leggi sulla prevenzione e la lotta contro il finanziamento del terrorismo,
assicurando il pieno rispetto dei diritti umani. 3.4 Cooperazione nella lotta
contro la criminalità organizzata Ratifica e attuazione degli strumenti
internazionali di contrasto della criminalità organizzata ·
Attuare la Convenzione delle Nazioni Unite contro
la criminalità organizzata transnazionale e relativi protocolli aggiuntivi sul
traffico illecito di migranti via terra, via mare e via aria, sulla lotta
contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e
componenti e munizioni, e il protocollo aggiuntivo inteso a prevenire,
reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini. ·
Legiferare in linea con le norme e gli strumenti
internazionali pertinenti. ·
Elaborare la normativa sulla prevenzione e la lotta
alla tratta di esseri umani secondo gli standard e gli strumenti internazionali.
·
Potenziare le azioni di tutela dei gruppi più
vulnerabili (donne e bambini). ·
Garantire formazioni sui meccanismi di prevenzione
e lotta contro la criminalità organizzata, in particolare sulla tratta di
esseri umani per quanto riguarda l’identificazione,
la tutela e l’assistenza delle vittime. ·
Migliorare gli strumenti di analisi delle
caratteristiche della criminalità e dei metodi di traffico, tratta e
sfruttamento. ·
Provvedere allo scambio di informazioni e pratiche
sulla prevenzione e la lotta contro la criminalità informatica. Sviluppare metodi di contrasto della
tratta di esseri umani ·
Potenziare la strategia globale mirata a combattere
chi recluta, trasporta, ospita e sfrutta i migranti, così come altri
intermediari, clienti e beneficiari. ·
Promuovere azioni di formazione specializzate per
magistrati, forze di polizia e addetti ai controlli alle frontiere. 3.5 Lotta e prevenzione delle
droghe e del traffico di stupefacenti Nell’attuare i diversi aspetti della
strategia nazionale di lotta antidroga, intensificare la lotta contro il
traffico di stupefacenti, compresi il transito e l’esportazione, e contro la
tossicodipendenza, soprattutto tramite la prevenzione ·
Potenziare la strategia nazionale di prevenzione e
lotta antidroga, anche con azioni mirate a ridurre la domanda e l’offerta e con
misure di prevenzione e sviluppo delle regioni. ·
Proseguire il dialogo sulla prevenzione e sulla
lotta contro le droghe. ·
Avviare la cooperazione con l’Osservatorio europeo
delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), in particolare al fine di
concertare operazioni con l’osservatorio nazionale delle droghe e delle
tossicodipendenze. ·
Promuovere azioni di formazione specializzate per
gli organismi e per il personale addetti all’applicazione della legge (in
particolare le forze di polizia), all’inquadramento e al trattamento. ·
Rafforzare la capacità della Commission
nationale des stupéfiants. ·
Cooperare per portare avanti il processo di
eliminazione delle colture di cannabis e attuare programmi di sviluppo
alternativo. ·
Sviluppare, da parte del Marocco, programmi di
prevenzione, trattamento e riabilitazione per i tossicodipendenti, avvalendosi
anche della collaborazione delle competenti istanze del Consiglio d’Europa. ·
Creare e potenziare strutture specifiche che
permettano di assicurare l’inquadramento sanitario e sociale delle persone
affette da tossicodipendenza. ·
Cooperare per elaborare una normativa che vieti la
diversione dei precursori chimici e di altre sostanze utilizzate nella
produzione di droghe. 3.6 Riciclaggio di denaro e
criminalità economica e finanziaria Intensificare gli
sforzi e la cooperazione nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il
finanziamento del terrorismo ·
Attuare l’articolo 61 dell’accordo di associazione. ·
Provvedere allo scambio d’informazioni su
legislazione, pratiche, tipologie europee e strumenti internazionali (in
particolare le raccomandazioni del Gruppo di azione finanziaria internazionale
- GAFI) per la prevenzione e la lotta contro il riciclaggio di denaro e il
finanziamento del terrorismo. ·
Continuare a elaborare il quadro normativo e
regolamentare sulla prevenzione e la lotta contro il riciclaggio di denaro e il
finanziamento del terrorismo, in linea con i principi enunciati dalle
raccomandazioni del GAFI. ·
Potenziare i dispositivi nazionali di prevenzione e
lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. ·
Intensificare lo scambio di informazioni tra i
sistemi europei di cellule di informazione finanziaria (UIF: Unità di
informazione finanziaria) e il sistema marocchino, in particolare nell’ambito
del gruppo Egmont. ·
Elaborare un programma di formazione per
magistrati, procuratori, forze di polizia e i vari rami dell’amministrazione
competenti in materia. ·
Potenziare la capacità e il ruolo preventivo della
UIF marocchina. ·
Continuare a condurre campagne di sensibilizzazione
rivolte ai contribuenti. ·
Mettere a punto procedure di controllo e
supervisione dei contribuenti. 3.7 Gestione delle frontiere,
mobilità dei cittadini, politica migratoria, protezione internazionale e asilo Proseguire il dialogo su migrazione, mobilità
e sicurezza, per perseguire i seguenti obiettivi: ·
organizzare meglio la migrazione legale. ·
Massimizzare l’incidenza positiva della migrazione
sullo sviluppo. ·
Lottare efficacemente contro la migrazione illegale
e la tratta di esseri umani, cooperando anche in materia di riammissione e
controllo efficace delle frontiere. ·
Promuovere la protezione internazionale e
potenziare la politica di asilo. ·
Promuovere e tutelare i diritti dei migranti, siano
essi cittadini del Marocco residenti nell’UE o cittadini di paesi terzi
residenti in Marocco. ·
Promuovere iniziative a favore dell’integrazione
dei migranti marocchini che fanno ingresso regolarmente nell’UE e dell’inserimento
sociale e professionale dei marocchini che ritornano in patria. Obiettivo del dialogo è concludere un
partenariato per la mobilità in seno al quale le parti potranno convenire e
attuare una serie di iniziative su migrazione, mobilità e sicurezza. Le misure
individuate nel corso del dialogo potranno comprendere un accesso potenziato ai
canali della migrazione legale, condizioni agevolate per il rilascio dei visti
(avvalendosi per esempio del codice visti dell’UE), la riammissione verso il
paese di provenienza o ancora il reinserimento sociale e professionale in caso
di ritorno volontario. Il partenariato per la mobilità, concepito
come quadro di cooperazione di lungo termine destinato a evolvere nel tempo in
funzione delle relazioni tra il Marocco e l’UE, è in linea con l’approccio
globale in materia di migrazione e mobilità e con la relativa politica
marocchina e si fonda sul dialogo politico e la cooperazione. Sviluppare la protezione internazionale e
potenziare la politica di asilo attraverso le seguenti azioni: ·
potenziare il quadro normativo e istituzionale
marocchino sul diritto di asilo, nel rispetto delle norme internazionali e del
dettato costituzionale marocchino. ·
Proseguire l’attuazione dei principi della
Convenzione di Ginevra del 1951 e del relativo protocollo del 1967, con
riguardo soprattutto alle modalità di identificazione dei migranti bisognosi di
protezione internazionale, all’applicazione del principio di non respingimento
e alle conseguenze derivanti dallo status di rifugiato. ·
Potenziare le politiche pubbliche sulla migrazione
alla luce dei bisogni di protezione internazionale e della necessità di offrire
ai rifugiati soluzioni durature, che ne permettano anche l’integrazione. ·
Proseguire la cooperazione con l’Alto commissariato
delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) nel quadro del suo mandato in
Marocco e sviluppare le strutture nazionali preposte all’intera procedura di
asilo. 3.8 Protezione dei dati personali
Assicurare un elevato livello di protezione
dei dati personali nello sviluppare le applicazioni della società dell’informazione,
le banche dati pubbliche e gli scambi elettronici ·
Intensificare la cooperazione tra la Commission
nationale de contrôle de la protection des données à caractère personnel e
suoi omologhi europei preposti al controllo del trattamento dei dati personali. ·
Assicurare la protezione dei dati personali nell’ambito
dello sviluppo del commercio elettronico
(firma elettronica, gestione dei nomi di dominio). 4. Ravvicinamento tra i popoli 4.1 Cooperazione parlamentare ·
Potenziare l’operato della Commissione parlamentare
mista UE-Marocco. ·
Consolidare le capacità tecniche, organizzative e
legislative del parlamento. ·
Permettere la cooperazione tra il parlamento
marocchino e il Parlamento europeo per potenziare il partenariato UE-Marocco,
soprattutto attraverso l’attuazione del presente piano d’azione. 4.2 Incoraggiare le reti di
scambi e consultazioni tra attori della società civile e coinvolgere nuovi
attori ·
Consolidare le capacità organizzative, manageriali
e di sensibilizzazione degli attori dell’associazionismo marocchino. ·
Incoraggiare gli scambi tra ONG marocchine e
europee. ·
Facilitare l’accesso della società civile, in
particolare associazioni e circoli giovanili, alle nuove tecnologie dell’informazione
e della comunicazione. ·
Potenziare il ruolo delle Agences de
développement régional nell’attuazione dei programmi di cooperazione, di
scambi di esperienze e di sviluppo delle capacità degli attori della società
civile. ·
Instaurare un dialogo rafforzato tra l’UE (nello
specifico l’Agenzia per i diritti fondamentali) e il CNDH del Marocco. 4.3 Strutturare le relazioni tra
gli enti locali marocchini e l’UE e con il Comitato delle regioni ·
Intensificare gli scambi tra gli enti locali
marocchini e europei nell’ambito dell’Assemblea regionale e locale
euromediterranea (ARLEM). ·
Promuovere l’elaborazione di progetti di
cooperazione da parte degli enti locali, soprattutto attraverso le agenzie per
lo sviluppo. ·
Promuovere la governance multilivello e la
collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. ·
Potenziare gli enti locali e attuare programmi di
ammodernamento e formazione per le amministrazioni locali e regionali. 4.4 Cooperazione tra il Conseil
économique et social marocchino e il Comitato economico e sociale europeo Potenziare i
legami e promuovere una cooperazione strutturata tra il Conseil économique et social marocchino
e il Comitato economico e sociale europeo ·
Intavolare una cooperazione strutturata e un
dialogo regolare tra le due istituzioni. ·
Promuovere un dialogo sociale tra parti sociali,
organizzazioni della società civile marocchine e organizzazioni dell’UE. ·
Provvedere allo scambio di informazioni,
pubblicazioni e banche dati in modo da nutrire e perfezionare le attività delle
due istituzioni e da alimentarne i dibattiti. ·
Organizzare conferenze congiunte su temi di comune
interesse. 4.5 Cooperazione tra l’Institution du Médiateur e il Mediatore
europeo Intavolare una cooperazione strutturata e
un dialogo regolare tra le due istituzioni. ·
Sviluppare le competenze nel settore della
mediazione. ·
Elaborare un programma d’azione sulla convenzione
in fase di negoziato, in particolare: –
dispositivi per rafforzare i diritti dei cittadini
nei confronti della pubblica amministrazione; –
meccanismi di moralizzazione del settore pubblico; –
meccanismi per diffondere una cultura dei diritti
umani e dei principi di buona amministrazione. ·
Coordinare le azioni delle due istituzioni nei
consessi internazionali. 4.6 Cooperazione culturale ·
Portare a termine la procedura di ratifica e
attuazione della convenzione UNESCO del 2005 sulla protezione e la promozione
della diversità delle espressioni culturali. ·
Intensificare la cooperazione culturale al fine di
promuovere il dialogo interculturale. ·
Impegnarsi nei consessi internazionali quali l’UNESCO
per la promozione e la tutela della diversità culturale. ·
Promuovere il dialogo e la cooperazione sulla
conservazione e la valorizzazione del patrimonio e dell’eredità storica e sullo
sviluppo dell’industria della cultura. ·
Intensificare la partecipazione del Marocco ai
programmi di cooperazione culturale nella regione del Mediterraneo (EuroMed
Heritage e EuroMed Audiovisual), estendendola alle competenti istanze
marocchine quali la Haute Autorité de la Communication Audiovisuelle
(HACA), l’Institut Royal de la Culture Amazighe (IRCAM), il Conseil
de la communauté marocaine à l’étranger (CCME) ecc. ·
Modernizzare e migliorare la gestione del settore
culturale (pubblico e privato). ·
Rafforzare il ruolo del Marocco quale promotore del
dialogo interculturale sviluppando l’industria della cultura verso una maggiore
produzione e diffusione di contenuti audiovisivi che veicolino in particolare
valori e obiettivi condivisi con l’UE. ·
Cooperare con il Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa. ·
Cooperare per rielaborare il Plan national marocain pour l’Alliance
des Civilisations. B. VERSO UNO SPAZIO ECONOMICO COMUNE 5. Riforme economiche e sociali 5.1 Contesto macroeconomico Consolidare i progressi realizzati per
migliorare i risultati macroeconomici e promuovere crescita, occupazione e
sviluppo ·
Continuare a consolidare la stabilità del quadro
macroeconomico ricercando anche la sostenibilità del saldo delle partite
correnti e sviluppando il commercio estero nell’economia. ·
Continuare a condurre una politica di bilancio
prudente per raggiungere il risanamento dei conti pubblici nel medio termine e
garantire così stabilità e sostenibilità alle finanze pubbliche. ·
Portare avanti la politica di riduzione del debito
pubblico. ·
Potenziare la capacità operativa della Banca
centrale di condurre la politica di supervisione del sistema bancario e di
controllo dell’inflazione. ·
Potenziare il sistema di gestione delle finanze
pubbliche tramite lo scambio di competenze. ·
Diversificare le fonti di crescita economica. ·
Portare avanti la riforma della pubblica
amministrazione. ·
Continuare lo sforzo di riforma del regime delle
sovvenzioni dei prezzi dell’energia e di determinati produzioni alimentari in
modo da ridurre l’onere finanziario e assicurare sostenibilità alle finanze
pubbliche calibrando l’onere fiscale soprattutto a favore delle fasce a basso
reddito. 5.2 Fiscalità Continuare a
attuare una politica fiscale e a creare un’amministrazione tributaria in linea
con le norme europee e internazionali. Garantire il
gettito fiscale e rendere più equo il sistema tributario ·
Continuare il riordino dei regimi di deroga e
limitare l’introduzione di nuovi esoneri. ·
Allargare la base imponibile. ·
Continuare il riordino dell’IVA semplificandola e
migliorandone la neutralità. ·
Proseguire la riforma dell’imposta sul reddito. ·
Diffondere un senso civico fiscale e fiscalizzare
progressivamente il settore informale. Ammodernare l’amministrazione
tributaria ·
Proseguire l’informatizzazione dei servizi prestati
dalla Direction Générale des Impôts (DGI). ·
Proseguire il processo di semplificazione del
sistema tributario, armonizzando in particolare le scadenze per dichiarazioni,
ricorsi o sanzioni. ·
Garantire controlli fiscali più efficaci e
efficienti avvalendosi di nuovi approcci, ad esempio quello basato sul rischio
in combinazione con i controlli mirati, e dotando la DGI di un metodo di
programmazione automatica dell’audit. ·
Migliorare i sistemi di controllo interno:
tracciabilità delle decisioni; procedure interne di gestione; audit e controlli
di gestione; strumento di verifica degli indicatori di rendimento; quadro di
valutazione ecc. ·
Migliorare la qualità del servizio in generale e
del rapporto con il pubblico in particolare. Cooperazione
fiscale e progressiva convergenza verso il regime europeo di imposta sulle
società ·
Proseguire e intensificare il dialogo sull’applicazione
dei principi di buona governance fiscale, tra cui il Codice di condotta
dell’UE sulla tassazione delle imprese. ·
Attuare la Carta euromediterranea delle imprese
sotto l’aspetto di una fiscalità favorevole agli investimenti. ·
Formare i quadri della DGI. 5.3 Gestione e controllo delle
finanze pubbliche Rendere le modalità di programmazione,
gestione, esecuzione e controllo della spesa pubblica più trasparenti, efficaci
e efficienti Continuare a instaurare una gestione
razionale dei conti pubblici ·
Adottare la nuova legge organica finanziaria in
fase di elaborazione, secondo i principi di: –
programmazione pluriennale, –
gestione orientata ai risultati, –
trasparenza di bilancio, ridefinendo la struttura
del bilancio per riflettere la nozione di programmi, –
sostenibilità di bilancio, tramite l’introduzione
di nuove regole, –
ruolo maggiore e più definito del parlamento nell’iter
di bilancio. Proseguire la modernizzazione della
contabilità pubblica, introducendo progressivamente il principio della
contabilità per competenza ·
Diffondere il sistema informatico di gestione della
spesa pubblica. ·
Potenziare la capacità delle amministrazioni,
soprattutto quelle decentralizzate, e degli amministratori preposti alla
gestione del bilancio. ·
Ammodernare il sistema di gestione delle finanze
pubbliche locali. Ammodernare il sistema di controllo interno
della spesa pubblica ·
Continuare a sviluppare la capacità delle
amministrazioni preposte all’audit e a verificare la regolarità e i risultati
della spesa pubblica (Inspection général des finances/IGF, Inspection
générale des ministères/IGM, Inspection générale des administrations
territoriales/IGAT). ·
Continuare il progressivo ravvicinamento con le
norme e le metodologie internazionali (Federazione internazionale dei revisori
contabili/IFAC, Istituto di audit interno/IIA, Organizzazione internazionale
delle istituzioni superiori di controllo delle finanze pubbliche/INTOSAI) e con
le migliori pratiche dell’Unione in materia di controllo e audit delle entrate
e delle spese pubbliche. ·
Attuare la legislazione sulla responsabilità di
manager (ordinatori), controllori e contabili dello Stato. ·
Sviluppare la capacità per un’attuazione più
efficace della legislazione sul controllo finanziario delle imprese pubbliche
da parte dello Stato. ·
Procedere allo scambio di esperienze e competenze
tra le istituzioni marocchine preposte al controllo e all’audit delle finanze
pubbliche e le istituzioni europee apparentabili. Potenziare il sistema di controllo esterno
della spesa pubblica ·
Rafforzare la capacità della Corte dei conti. ·
Procedere allo scambio di esperienze tra la Corte
dei conti marocchina e le istituzioni degli Stati membri dell’UE responsabili
del controllo esterno. ·
Potenziare le competenze e la capacita d’analisi
del parlamento al momento dell’adozione e dell’esecuzione della legge
finanziaria per garantire maggiore democrazia di bilancio. 5.4 Riforme strutturali per
rendere più competitiva l’economia del Marocco Riforme strutturali e progressi verso un’economia
di mercato funzionale e competitiva ·
Proseguire le riforme volte a migliorare il clima
imprenditoriale, compresi i lavori in corso sulla Charte de l’investissement
e sulle infrastrutture fisiche, per sostenere gli investimenti e stimolare la
competitività e l’occupazione. ·
Instaurare un meccanismo di allarme e consultazione
rapidi per le misure che incidono su scambi e investimenti. ·
Attuazione del programma generale sulle piattaforme
industriali integrate e sulle aree di attività commerciali previsto dal patto
nazionale per l’emergenza industriale e dal piano Rawaj per il commercio e la
distribuzione. ·
Migliorare la disponibilità di aree industriali e
commerciali. ·
Proseguire l’attuazione di misure volte a aumentare
la produttività e la formazione della manodopera nei settori di punta dell’economia,
soprattutto quelli individuati dal patto nazionale per l’emergenza industriale
(aeronautica, automobile, elettronica, offshoring, agroalimentare e
tessile). ·
Realizzare studi strategici e commerciali per
sviluppare i settori industriali e nuove attività di nicchia. 5.5 Occupazione (compresi i
diritti sociali fondamentali e le norme fondamentali sul lavoro) e politica
sociale Intensificare il dialogo e la cooperazione
su occupazione, politica sociale e parità di genere Promuovere la parità di genere ·
Promuovere attivamente le pari opportunità in tutti
gli ambiti (lavoro, istruzione, formazione, imprenditoria, processo
decisionale). ·
Proseguire la politica di pari opportunità e di
lotta contro gli stereotipi di genere. ·
Consolidare le misure a tutela delle donne incinte
sul posto di lavoro. Rafforzare i diritti sociali fondamentali e
le norme fondamentali sul lavoro ·
Creare le condizioni propizie alla ratifica della
convenzione 87 dell’OIL sulla libertà sindacale e la tutela del diritto
sindacale. ·
Monitorare attentamente l’attuazione e l’applicazione
effettiva delle disposizioni di legge riguardanti le convenzioni OIL 29, 87, 98,
100, 105, 111, 138 e 182. ·
Potenziare il controllo sull’applicazione delle
norme in materia di lavoro, soprattutto sul lavoro minorile. ·
Continuare la concertazione con gli attori
economici e le parti sociali per l’adozione di una legge organica che regoli l’esercizio
del diritto di sciopero. ·
Sviluppare strutture di dialogo sociale (bipartito
e tripartito) adeguate e indipendenti e rafforzare la capacità delle parti
sociali. ·
Promuovere la responsabilità sociale delle imprese
e sviluppare pratiche imprenditoriali in linea con il Global Compact
delle Nazioni Unite, con la dichiarazione tripartita dell’OIL sulle società
multinazionali e la politica sociale e con le pratiche OCSE in materia. ·
Sviluppare il sistema di promozione e controllo
delle condizioni di salute, igiene e sicurezza sul posto di lavoro con azioni
di formazione, l’istituzionalizzazione del principio di precauzione, la prevenzione
dei rischi professionali collegati alla manipolazione di sostanze pericolose o
tossiche e gli scambi di buone pratiche e analisi miranti a ridurre infortuni e
malattie professionali. ·
Ravvicinare la legislazione nazionale ai principi
generali delle direttive europee relativi alla prevenzione dei rischi
professionali e alla protezione della sicurezza e della salute, all’eliminazione
dei fattori di rischio e di incidente, all’informazione, alla consultazione,
alla partecipazione equilibrata, alla formazione dei lavoratori e dei loro
rappresentanti[2],
e sostenere l’entrata in funzione dell’Institut national des conditions de
vie au travail. ·
Sviluppare metodi per una registrazione e un
trattamento trasparenti e coerenti di tutti i dati statistici sugli infortuni
sul lavoro. Introdurre politiche su lavoro,
occupabilità e occupazione decorosa mirate a creare posti di lavoro e a ridurre
la disoccupazione. Promuovere l’accesso all’occupazione produttiva e
decorosa nell’economia formale. ·
Sviluppare in Marocco politiche su lavoro,
occupabilità e occupazione dignitosa tenendo presenti gli orientamenti della
strategia occupazionale europea e il quadro d’azione definito dalla conferenza
ministeriale euromediterranea di Marrakech a novembre 2008, in linea con i principi
di giustizia e equità sociale. Nello specifico: –
aumentare la percentuale di popolazione attiva nel
settore formale produttivo, il tasso di attività delle donne e la proporzione
di lavoratori in proprio sul totale degli occupati; –
offrire formazioni qualificanti (apprendistato e
formazione scuola-lavoro), rivolte soprattutto ai giovani e a migliorare l’occupabilità
giovanile; –
rendere le qualifiche più rispondenti al mercato
del lavoro, in modo da permettere soprattutto l’accesso di giovani e donne a
posti di lavoro produttivi e formali; –
introdurre un sistema di valutazione e controllo delle
misure di promozione attiva dell’occupazione per accrescerne l’efficacia e la
rispondenza ai bisogni del mercato del lavoro. Sviluppare la capacità
dell’Agence nationale pour la promotion de l’emploi et des compétences
(ANAPEC); –
attuare il programma integrato per l’occupazione
dignitosa, previa adozione del Marocco e dell’OIL, e monitorare obiettivi e
indicatori. Promuovere l’adozione e l’applicazione di
un dispositivo generale per le politiche di protezione sociale e di inclusione
sociale ·
Adottare e applicare un regime di sussidi di
disoccupazione. ·
Continuare a ridurre a ritmo sostenuto la
percentuale di persone in condizioni di povertà assoluta o relativa o in
condizioni di vulnerabilità. ·
Continuare a ridurre a ritmo sostenuto la
percentuale di esclusione sociale (per es. percentuale di popolazione nelle
bidonville). ·
Continuare la cooperazione mirata a realizzare l’obiettivo
del Marocco di ridurre la povertà e estendere la coesione sociale. ·
Garantire a tutti l’inclusione sociale attiva
incoraggiando la partecipazione al mercato del lavoro soprattutto dei gruppi
più vulnerabili. ·
Introdurre provvedimenti amministrativi e
regolamentari concreti per l’integrazione socio-professionale dei portatori di
handicap. ·
Estendere la copertura sanitaria obbligatoria (AMO)
a tutte le categorie socio-professionali (lavoratori autonomi, liberi
professionisti e studenti). ·
Organizzare scambi di buone pratiche per estendere
la copertura e rafforzare il livello di protezione sociale, soprattutto negli
strati più indigenti della popolazione. ·
Garantire la sostenibilità finanziaria del sistema
di protezione sociale. Estendere il
sistema assicurativo di copertura sanitaria all’intera popolazione (e più nello
specifico alle fasce socialmente svantaggiate) completandolo in termini di
qualità e cure di base. ·
Ridurre la spesa media diretta delle famiglie
(sostenuta “di tasca propria”), soprattutto tra le fasce socialmente più
svantaggiate. ·
Aumentare la percentuale di popolazione realmente
coperta da un sistema di assicurazione sanitaria o di assistenza sanitaria. Convergenza: nel realizzare queste riforme, ai fini
della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, terrà
presenti le direttive europee in materia di sicurezza e salute sul posto di
lavoro (introdurre un nuovo dispositivo legislativo e regolamentare per
prevenire i rischi professionali), pari opportunità, lotta contro la
discriminazione e diritto del lavoro, come anche della Carta dei diritti
fondamentali dell’UE. 5.6 Sviluppo regionale e locale ·
Consolidare il processo di sviluppo a livello
locale: –
potenziare le risorse istituzionali e finanziarie
dei comuni, soprattutto rurali (“Communes 2015”); –
estendere i Plans Communaux de Développement
(elaborazione, adozione, revisione regolare); –
promuovere la cooperazione tra comuni; –
ammodernare l’amministrazione comunale
informatizzandola, automatizzando le procedure e migliorando la qualità dei
servizi ai cittadini; –
rafforzare il partenariato tra enti locali, settore
privato e organismi non governativi per realizzare e gestire le infrastrutture
e le attrezzature a carattere locale e regionale; –
sfruttare il potenziale fiscale delle collettività
territoriali. ·
Accelerare la riduzione delle disparità
interregionali e tra aree rurali e urbane: –
definire e attuare politiche di sviluppo regionale
e politiche per le aree specifiche (ad es. aree montane); –
elaborare e attuare piani di sviluppo regionale
nelle 16 regioni; –
ridurre le disparità di accesso alle infrastrutture
sociali e economiche di base; –
rafforzare la capacità degli attori dello sviluppo
regionale e locale; –
in occasione delle prossime valutazioni congiunte
Marocco-Commissione sull’applicazione della Carta euromediterranea delle
imprese, e con riserva dei finanziamenti disponibili, valutare se la Carta è
conosciuta e presa in considerazione nel paese, anche al di fuori dei poli di
sviluppo economico, e studiare quali sono i suoi effetti nelle diverse regioni
e per i diversi beneficiari finali; –
intensificare la cooperazione nel quadro dei
programmi regionali e transfrontalieri tra il Marocco e l’UE con l’obiettivo di
ridurre gli squilibri di sviluppo tra le diverse regioni e favorirne la
prosperità. 5.7 Sviluppo sociale e umano ·
Rendere più efficaci i progetti nell’ambito dell’Initiative
Nationale pour le Développement Humain (INDH). ·
Potenziare il controllo e la valutazione dei
progetti INDH. ·
Promuovere microprogetti in grado di creare posti
di lavoro e redditi stabili. ·
Estendere la partecipazione di donne, giovani e
disabili negli organi di governo dell’INDH. 5.8 Sviluppo sostenibile ·
Attuare le componenti della Charte nationale
pour l’environnement et le développement durable relative allo
sviluppo sostenibile conducendo in porto la legge quadro. ·
Continuare a introdurre strutture e procedure
legate alla pianificazione strategica in materia di sviluppo sostenibile e il
coordinamento tra i diversi attori. 6. Commercio,
mercato e riforma normativa 6.1 Ravvicinamento dell’ordinamento
marocchino con l’acquis in materia ·
Introdurre un meccanismo che permetta di
repertoriare le discrepanze tra la normativa marocchina è l’acquis dell’Unione
in modo da facilitare l’attuazione di un programma nazionale di convergenza. ·
Individuare i settori in cui il ravvicinamento
normativo è prioritario, le risorse nazionali necessarie e la sequenza di
attuazione. 6.2 Relazioni commerciali e
conclusione di un accordo di accordo di libero scambio globale e approfondito In linea con le raccomandazioni della tabella
di marcia Euromed e con gli obiettivi del documento congiunto sullo status
avanzato, le parti lavoreranno in un primo momento alla conclusione di un
accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA) e in seguito alla
costruzione di uno spazio economico comune. Onorare gli impegni di cui al titolo II
dell’accordo di associazione (libera circolazione delle merci) ·
Monitorare l’attuazione della componente
commerciale dell’accordo di associazione UE-Marocco, al fine di eliminare le
reciproche restrizioni all’importazione e all’esportazione di beni, sotto tutti
gli aspetti, tariffari e non. ·
Continuare e intensificare la liberalizzazione
degli scambi di merci in linea con le politiche settoriali. ·
Attuare l’accordo sulla liberalizzazione degli
scambi di prodotti agricoli, di prodotti agricoli trasformati, di pesci e
prodotti della pesca. ·
Provvedere alla formazione del personale e allo
sviluppo della capacità amministrativa nel settore del commercio
internazionale. Contribuire alla realizzazione della zona
di libero scambio euromediterranea ·
Continuare l’attuazione dell’accordo di libero
scambio con i partner mediterranei in ambito regionale, interregionale e
bilaterale. ·
Attuare l’accordo sulla composizione delle
controversie commerciali, e monitorarne l’attuazione, contribuendo tra l’altro
alla costituzione di un gruppo di arbitri marocchini nel settore del commercio
internazionale che potranno svolgere questa funzione nei procedimenti di
risoluzione delle controversie. ·
Monitorare l’attuazione dell’accordo di Agadir in
tutti i settori da esso coperti attualmente e adoperarsi per estenderne la
portata a altri settori quali i servizi e gli investimenti; incoraggiare l’applicazione
dell’accordo in altri paesi della regione. ·
Realizzare le iniziative mirate a potenziare il
partenariato euromediterraneo, in particolare il meccanismo euromediterraneo
per facilitare gli scambi e gli investimenti che comprenderà, tra le altre
cose, un meccanismo di allarme e consultazione rapidi per le misure che
incidono su scambi e investimenti. ·
Rafforzare la cooperazione e il dialogo sulla
definizione e sull’utilizzo degli strumenti di difesa commerciale. ·
Proseguire i negoziati bilaterali in corso sulla
libera circolazione dei servizi e la libertà di stabilimento. Conclusione di
un DCFTA ·
Avviare i negoziati sulla conclusione di un DCFTA
tra il Marocco e l’UE per la progressiva integrazione dei rispettivi mercati. ·
I negoziati sull’DCFTA
ricomprenderanno i seguenti settori (l’elenco non
è esaustivo, tenuto conto dei settori individuati come prioritari ai fini del
ravvicinamento legislativo): –
regolamentazione tecnica su prodotti industriali,
standard e valutazione della conformità; –
appalti pubblici; –
movimenti di capitali e pagamenti; –
tutela dei diritti di proprietà intellettuale; –
misure sanitarie e fitosanitarie; –
politica di concorrenza; –
dogane e facilitazione degli scambi; –
dialogo sugli strumenti di difesa commerciale; –
ampliamento della liberalizzazione del commercio
dei servizi e tutela degli investimenti; –
commercio e sviluppo sostenibile; –
vaglio della possibilità di migliorare le
concessioni preferenziali accordate nell’ambito dell’accordo di libero scambio
per i prodotti agricoli, i prodotti agricoli trasformati, il pesce e i prodotti
della pesca, tenuto conto della politica agricola, della sensibilità e delle
specificità dei prodotti interessati di entrambe le parti. 6.3 Agevolare l’accesso al mercato dei
prodotti industriali 6.3.1 Libera circolazione dei
prodotti industriali (settori armonizzati UE) Agevolare l’accesso
al mercato dei prodotti industriali e continuare a armonizzare la legislazione
marocchina sui prodotti industriali con la normativa e le pratiche
internazionali e europee ·
Nell’ambito dello status avanzato, continuare a
allineare la legislazione applicabile con l’acquis dell’UE e a
garantirne l’attuazione innalzando il livello delle infrastrutture della
qualità. ·
Continuare il ravvicinamento delle norme su
regolamenti tecnici, standard e valutazione della conformità per permetterne l’armonizzazione
progressiva con il quadro normativo europeo a livello orizzontale e nei settori
prioritari. ·
Rafforzare le istituzioni competenti in materia di
standardizzazione (IMANOR), accreditamento (COMAC), valutazione della
conformità, metrologia e vigilanza del mercato, soprattutto tramite lo scambio
di informazioni e competenze e tramite la loro integrazione nelle strutture
europee e internazionali, compresa l’adesione alla Cooperazione europea per l’accreditamento
EA. ·
Negoziare un accordo sulla valutazione della
conformità e l’accettazione dei prodotti industriali (ACAA) nei settori di
interesse comune che presentano norme e standard identici a quelli dell’Unione. 6.3.2 Eliminazione delle restrizioni
(settore non armonizzato UE) Agevolare la
circolazione delle merci e intensificare la cooperazione amministrativa ·
Continuare a prevenire le misure discriminanti e a
assicurarsi che gli interessati possano sollevare i problemi incontrati. ·
Rafforzare i punti di contatto centrali e i punti
di informazione nell’ambito dell’Accordo sugli ostacoli tecnici agli scambi per
facilitare la trasmissione d’informazioni e la cooperazione tra l’UE e il
Marocco e tra i diversi operatori economici. ·
Continuare l’analisi della legislazione marocchina
su etichettatura, composizione, fabbricazione e descrizione dei prodotti, al
fine di allinearla sui principi generali vigenti nell’UE. ·
Individuare e esaminare gli ostacoli non tariffari
e favorirne l’eliminazione tramite il meccanismo euromediterraneo per
facilitare gli scambi. 6.4 Questioni sanitarie e
fitosanitarie Migliorare la salute di piante e animali,
assicurare la sicurezza di alimenti e mangimi e facilitare gli scambi tra il
Marocco e l’UE ·
Continuare a attuare l’accordo OMC sull’applicazione
delle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS) e delle norme internazionali dell’Ufficio
internazionale delle epizoozie (UIE), la Convenzione internazionale per la
protezione delle piante (IPPC) e il Codex Alimentarius. ·
Applicare le norme sulla salute delle piante e
degli animali, sulla sicurezza di alimenti e mangimi e sul benessere degli
animali, per favorire il ravvicinamento con il livello di tutela dell’UE e con
la relativa normativa, anche in materia di igiene, identificazione e
tracciabilità degli animali vivi, derrate alimentari, mangimi, prodotti della
pesca ecc. In particolare: –
adottare i testi legislativi e regolamentari
elaborati e convalidati nell’ambito del progetto di gemellaggio finanziato dall’UE
nel periodo 2007-2009; –
adottare i testi applicativi della legge 28-07
sulla sicurezza dei prodotti alimentari. ·
Favorire la messa in regola delle industrie
agroalimentari, comprese quelle della pesca, con le norme igienico-sanitarie
previste dalla legge 28-07. ·
Cooperare in materia di omologazione dei pesticidi
e controllo di residui e contaminanti negli alimenti e nei mangimi e adottare
misure contro l’introduzione di organismi nocivi alle piante e ai prodotti
vegetali. ·
Cooperare con l’Office national de sécurité sanitaire des
produits alimentaires (ONSSA) nell’intento di: –
prevenire e combattere meglio le epizoozie; –
attuare la nuova normativa sulla sicurezza dei
prodotti alimentari (legge 28‑07); –
mettere in conformità i posti di controllo alle
frontiere; –
mettere in regola i laboratori in vista dell’accreditamento. ·
Continuare la cooperazione con l’ONSSA per creare
in particolare un sistema di regionalizzazione della salute animale che
faciliti le esportazioni marocchine nel quadro dell’accordo di libero scambio
delle merci tra il Marocco e l’Unione europea. ·
Proseguire la cooperazione in materia di allarme
sanitario e la partecipazione al sistema di allarme rapido per gli alimenti ed
i mangimi (RASFF) secondo le modalità dell’UE. ·
Proseguire la partecipazione del Marocco al sistema
TRACES (Trade Control and Expert System). ·
Cooperare con l’ONSSA per introdurre in Marocco un
sistema di omologazione degli impianti agroalimentari (derrate alimentari di
origine animale) che dovrà: a) garantire la tutela della salute dei
consumatori in Marocco; b) servire da strumento per migliorare la
trasparenza, la prevedibilità, l’affidabilità dei controlli e per facilitare
gli scambi; c) basarsi sulla valutazione dell’efficacia
dei sistemi ufficiali di ispezione e certificazione dei paesi esportatori (più
che su prodotti o impianti specifici), conformemente agli orientamenti e ai
principi delle norme internazionali, soprattutto la norma CAC/GL 26-1997 del Codex
Alimentarius; d) assicurare che le risorse dell’ONSSA
siano sfruttate in modo efficace e efficiente. Convergenza: per
realizzare questi obiettivi, il Marocco stabilirà le priorità e adotterà i testi
legislativi e regolamentari necessari (per esempio i testi di applicazione
della legge 28-07 sulla sicurezza dei prodotti alimentari e i progetti di testi
elaborati e convalidati nell’ambito del progetto di gemellaggio finanziato dall’UE
nel periodo 2007-2009). Ai fini della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto
dell’Unione, prenderà in considerazione la pertinente normativa europea in
materia veterinaria e fitosanitaria. 6.5 Agricoltura e pesca Agricoltura Ammodernamento e potenziamento delle
capacità del settore agricolo nel quadro della liberalizzazione degli scambi e
in linea con le prospettive del Plan Maroc Vert (PMV) ·
Sviluppare l’agricoltura solidale (II pilastro del
PMV), in particolare le colture su piccola scala nelle regioni fragili e
difficili. Nel quadro del potenziamento dei programmi di partenariato proposti
sono previste le seguenti tipologie di azioni prioritarie: –
sviluppare nelle aree montane l’arboricoltura
mediterranea per lottare contro la povertà; –
sviluppare i prodotti locali privilegiando le
filiere di interesse per entrambe le parti; –
migliorare il contesto economico nel settore
agricolo, soprattutto nei comparti meccanizzazione, commercializzazione,
servizi ai piccoli coltivatori, innovazione tecnologica, ricerca mirata a
migliorare la produttività e la qualità ecc.; –
sviluppare la produzione di qualità e la filiera
biologica; –
cooperare in materia di indicazioni geografiche; –
assicurare la preservazione delle risorse naturali
e della biodiversità. ·
Promuovere la produzione di qualità e consolidare
gli scambi attraverso le filiere. ·
Facilitare, potenziare e incoraggiare la
realizzazione di partenariati tra organizzazioni professionali di produttori
agricoli marocchini e europei. ·
Intavolare i negoziati per la conclusione di un accordo
bilaterale per la protezione delle indicazioni geografiche dopo tre mesi dall’entrata
in vigore dell’accordo sulla liberalizzazione degli scambi di prodotti
agricoli, agroindustriali e della pesca. ·
Assistere il Marocco affinché nel breve termine soddisfi
le condizioni per partecipare ai progetti pilota di sviluppo rurale (ENPARD) e
per permettere, nel medio termine, di sviluppare su base pluriennale l’iniziativa
ENPARD. Regolamentazione e standardizzazione della
conformità non sanitaria e dei codici di buone pratiche dei prodotti agricoli e
della pesca ·
Ravvicinare le legislazioni in materia di
standardizzazione, conformità non sanitaria e codici di buone pratiche dei
prodotti agricoli e della pesca in vista dell’armonizzazione progressiva con il
quadro giuridico europeo. ·
Rafforzare e inquadrare le istituzioni che si
occupano dei succitati aspetti dei prodotti agricoli e della pesca (Etablissement
Autonome de Contrôle et de Coordination des Exportations/EACCE, ONSSA e
altri), soprattutto tramite lo scambio di informazioni e tramite la loro
integrazione nelle strutture europee e internazionali. ·
Qualificazione del personale preposto a far
applicare la regolamentazione e le norme di conformità non sanitaria. Facilitare gli scambi eliminando le
barriere non tariffarie esistenti per i prodotti agricoli e della pesca ·
Aggiornare la legislazione marocchina su
etichettatura, composizione, fabbricazione, presentazione delle derrate
alimentari e descrizione dei prodotti agricoli e della pesca. ·
Ravvicinare le norme nazionali con i principi
generali in vigore nell’UE sull’etichettatura dei prodotti a base di carne,
sulla percentuale di materia grassa ecc. Migliorare il ravvicinamento normativo del
PMV in linea con l’obiettivo della convergenza ·
Consolidare la capacità giuridica e politica nel
settore agricolo: presentare la PAC e i dispositivi normativi europei interni e
esterni dell’UE, in particolare i diversi meccanismi dell’organizzazione comune
dei mercati agricoli. ·
Aggiornare la vecchia strategia sui prodotti e sui
mercati in linea con la nuova politica di modernizzazione dell’agricoltura. Pesca Assicurare l’attuazione
di un quadro di governance della pesca in linea con
il contenuto e con gli obiettivi della strategia Halieutis e con la
politica comune della pesca per quanto riguarda la conservazione e lo
sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche nei settori di comune
interesse ·
Assicurare la sostenibilità delle risorse (I asse
del Plan Halieutis (PH)): –
potenziare la ricerca scientifica; –
diffondere il sistema di gestione della pesca
basato sui livelli di cattura autorizzati (totale ammissibile di catture
(TAC)); –
ammodernare la flotta e adeguare lo sforzo di
pesca; –
continuare a contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN); –
stimolare lo sviluppo dell’acquacoltura. ·
Ottimizzare la produzione (II asse del PH): –
ammodernare le infrastrutture portuali e i luoghi
di sbarco della pesca; –
assicurare le gestione efficace degli spazi
portuali. ·
Valorizzare i prodotti della pesca e migliorare le
condizioni di commercializzazione (II e III asse del PH): –
agevolare l’accesso degli industriali alle materie
prime di qualità; –
stimolare la diversificazione e l’orientamento
della produzione industriale verso i mercati di punta; –
ristrutturare e dinamizzare il mercato interno; –
facilitare lo scambio di prodotti della pesca per
contribuire a creare una zona di libero scambio. ·
Integrare le questioni trasversali: –
governance pubblica:
potenziare il ruolo consultivo delle associazioni professionali e incoraggiare
il dialogo tra i diversi segmenti della filiera; –
dispositivo giuridico: consolidare, chiarire e
aggiornare; –
controllo e sorveglianza: potenziare i mezzi lungo
tutta la filiera; –
qualità e igiene: sfruttare i mezzi e i dispositivi
che assicurano la tracciabilità lungo tutta la filiera [collegamento con il
punto 5.4]; –
risorse umane e lavoro: creare un osservatorio sul
lavoro nel settore della pesca (condizioni di lavoro, valorizzazione del
personale femminile, misure di adeguamento al’ambiente economico); –
creare poli di competitività. Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, terrà presente il regolamento (CE)
n. 2371/2002 relativo alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile delle
risorse della pesca nell’ambito della politica comune della pesca, e atti
collegati, come anche le specifiche
disposizioni della politica comune della pesca nei settori di interesse
condiviso: –
integrazione della dimensione ambientale; –
controllo, monitoraggio e sorveglianza; –
sostegno alla ricerca. Attuazione della strategia Halieutis in linea con l’obiettivo della convergenza normativa, in
particolare per quanto riguarda la sostenibilità delle risorse della pesca ·
Continuare a adottare e attuare un nuovo quadro
giuridico adeguato che integri nella legislazione nazionale le norme europee
applicabili alla lotta contro la pesca INN, nello specifico il regolamento (CE)
n. 1005/2008, del 29 settembre 2008, che istituisce un regime comunitario per
prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non
regolamentata. ·
Sviluppare le capacità di monitoraggio e di
controllo della pesca e della circolazione legale di prodotti alieutici lungo
la filiera, in termini di: –
risorse umane formate per svolgere questa nuova
missione; –
mezzi che permettano una gestione elettronica dei
dati compatibile con gli standard dell’UE, principale meta dei prodotti
alieutici marocchini; –
controllo della posizione dei pescherecci via
satellite. ·
Continuare l’adozione e l’attuazione di un quadro
giuridico volto a preservare l’ambiente marino e a prevenirne l’inquinamento. ·
Dotare l’Institut National de
Recherche Halieutique (INRH), preposto a monitorare la qualità dell’ambiente
marino, di apparecchiature e mezzi di ricerca e follow-up adeguati. ·
Sviluppare l’acquacoltura e sostenere l’Agence
nationale pour le développement de l’aquaculture tramite l’adozione di un
quadro giuridico che funga da stimolo e rispetti le norme e gli standard
internazionali sulla protezione dell’ambiente, come modo per incoraggiare gli
investimenti in questo settore. ·
Continuare a ammodernare la flotta di pescherecci
senza intensificare la capacità di pesca. ·
Assicurare l’attuazione e il pieno rispetto delle
norme adottate in seno a organizzazioni internazionali e regionali di gestione
della pesca, quali la Commissione internazionale per la conservazione dei
tonnidi dell’Atlantico (ICCAT) e la Commissione generale per la
pesca nel Mediterraneo (CGPM). ·
Contribuire a regolamentare lo sforzo di pesca in
funzione del livello di sfruttamento delle risorse. ·
Incoraggiare l’impiego di attrezzi da pesca
selettivi. ·
Contribuire a prevenire l’inquinamento causato
dalle navi. ·
Applicare le norme e i requisiti previsti per la
formazione e la salute dei marittimi. ·
Potenziare le operazioni di ricerca e salvataggio
di vite umane in mare. 6.6 Libertà di stabilimento,
diritto societario, contabilità e audit Stabilimento Facilitare lo stabilimento e migliorare il
clima imprenditoriale ·
Promuovere un clima favorevole alle imprese, in
particolare riformando il sistema giudiziario, semplificando le procedure e
riducendo l’onere burocratico. ·
Attuare le misure che permettono di assicurare la
creazione di imprese online. ·
Potenziare l’Agence marocaine de développement
des investissements quale punto di riferimento per gli investitori
stranieri. ·
Assicurare un regolare dialogo con i rappresentanti
degli investitori stranieri per migliorare le condizioni di stabilimento. ·
Intensificare la cooperazione con le agenzie
euromediterranee per la promozione degli investimenti. Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco presterà particolare
attenzione: –
a semplificare le procedure amministrative
(assicurandosi che le procedure amministrative per l’accesso e l’esercizio
delle attività di servizi siano trasparenti, proporzionate e basate su criteri
obiettivi in modo da garantire ai fornitori di servizi previsibilità e certezza
del diritto); –
a accompagnare i fornitori di servizi nell’iter
delle procedure amministrative cui sono soggetti (divulgando meglio le
informazioni e introducendo dispositivi di sportello unico loro destinati); –
a diffondere l’adozione di un sistema di e-regulation
in tutti i centri di investimento regionali (CRI) del Marocco. Diritto societario Armonizzare il diritto societario per
assicurare la tutela di tutte le parti e facilitare l’attività delle imprese ·
Migliorare la protezione di azionisti e altre parti
in linea con le norme e le pratiche europee. ·
Completare il codice di buona governance per
i diversi tipi di società e imprese pubbliche, in linea con le norme europee e
internazionali, e monitorare l’applicazione di tutti i codici esistenti. ·
Continuare a sostenere l’Institut marocain des
Administrateurs (IMA) nell’obiettivo di sensibilizzare gli utenti,
veicolare e diffondere i principi del buon governo societario (incontri, forum
di discussione, siti internet ecc.) e assicurare attività di business
intelligence e di ricerca sulla governance societaria (pubblicazioni,
studi, osservatorio della governance d’impresa). ·
Portare a termine la modernizzazione del registro
delle imprese e del sistema di pubblicità tramite pubblicazione nella gazzetta
ufficiale per informare i terzi. Convergenza: per realizzare questi obiettivi, ai fini della convergenza normativa,
il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, prenderà in considerazione la normativa
europea sul diritto societario. Contabilità e
audit Applicare le norme contabili e di revisione
contabile europee e internazionali, in particolare per le società quotate ·
Proseguire gli sforzi tesi a promuovere carriere di
qualità per i revisori contabili. ·
Continuare le misure intraprese per promuovere l’adozione
e l’applicazione delle norme contabili e di revisione contabile europee e
internazionali per le società quotate, in particolare: –
la quarta direttiva 78/660/CEE del Consiglio, del 25
luglio 1978, basata sull’articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e
relativa ai conti annuali di taluni tipi di società; –
la settima direttiva 83/349/CEE del Consiglio, del 13
giugno 1983, basata sull’articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e
relativa ai conti consolidati; –
il regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, relativo all’applicazione di
principi contabili internazionali; –
la direttiva 2006/43/CE del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 17 maggio 2006, relativa alle revisioni legali dei conti
annuali e dei conti consolidati. 6.7 Servizi, servizi finanziari e servizi
postali Continuare a
sviluppare i settori dei servizi in Marocco ·
Allineare alle norme dell’Unione la legislazione
marocchina sulla regolamentazione di applicazione generale o settoriale, in
vista del ravvicinamento della normativa del Marocco a quella dell’UE. ·
Promuovere l’e-commerce. ·
Potenziare la capacità di valutare il commercio dei
servizi. ·
In base al quadro delineato dal protocollo sul
commercio dei servizi e lo stabilimento, facilitare le discussioni sul
riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali al fine di favorire la
mobilità dei prestatori di servizi. Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco terrà presente: –
la direttiva 2000/31/CE sul commercio elettronico; –
la direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel
mercato interno (il cui recepimento implica un lavoro sugli sportelli unici,
sulla sistematizzazione dei principi di semplificazione amministrativa e sulle
procedure amministrative elettroniche). Servizi
finanziari Continuare la
riforma dei servizi finanziari (banche, assicurazioni e mercato dei capitali)
in materia di regolamentazione e vigilanza tramite il ravvicinamento alla norme
europee (il settore finanziario è stato individuato come settore prioritario ai
fini della convergenza) ·
Continuare a applicare l’accordo di Basilea II e
relative modifiche (Basilea III). ·
Mantenere un sistema adeguato di garanzia dei depositi
bancari. ·
Continuare a potenziare il quadro regolamentare dei
mercati finanziari improntato alla prudenza e convergente con quello dell’UE. ·
Continuare a potenziare le prerogative, l’efficacia
e l’indipendenza delle autorità di vigilanza degli istituti finanziari, dei
mercati finanziari e delle società di assicurazione, in linea con gli standard
internazionali, e sviluppare la vigilanza macroprudenziale. ·
Potenziare il quadro istituzionale e regolamentare
in vista dello sviluppo dei mercati assicurativi e dei valori mobiliari. ·
Continuare a potenziare l’efficacia e la
credibilità della vigilanza finanziaria in linea con le raccomandazioni
espresse dal Fondo monetario internazionale (FMI) nella relazione del programma
di valutazione del settore finanziario (FSAP). Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco terrà presente l’acquis
dell’EU (previa analisi delle discrepanze e in funzione di una valutazione
delle priorità basata sull’analisi costi/benefici della convergenza e dei mezzi
necessari a garantirla; si veda l’allegato II). Servizi postali Continuare a sviluppare il settore postale
in Marocco ·
Procedere allo scambio di esperienze e competenze
sulla regolamentazione del settore della posta, anche al fine della convergenza
del quadro normativo con quello dell’UE. ·
Procedere allo scambio di esperienze per promuovere
la qualità dei servizi. ·
Procedere allo scambio di esperienze e competenze
in vista del potenziamento della capacità di valutazione dei mercati postali e
delle prospettive di crescita offerte dal mercato elettronico. ·
Stabilire regole chiare sulle autorizzazioni
concesse ai fornitori di servizi che operano nel segmento postale aperto alla
concorrenza. ·
Operare per stabilire regole chiare sul “servizio
universale”, definito come l’offerta di servizi postali di qualità determinata
forniti permanentemente in tutti i punti del territorio di una parte, a prezzi
accessibili a tutti gli utenti, precisandone le modalità di finanziamento. ·
Fare in modo che le decisioni dell’autorità di
regolamentazione e le sue procedure siano imparziali verso tutti gli operatori
del mercato e prevenire qualsiasi pratica
anticoncorrenziale nei mercati della posta e di corriere. ·
Creare quanto prima un’autorità di regolamentazione
giuridicamente distinta e indipendente dai fornitori di servizi di posta e di
corriere. Convergenza: direttiva 97/67/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 15
dicembre 1997, concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno
dei servizi postali comunitari e il miglioramento della qualità del servizio,
modificata dalle direttive 2002/39/CE e 2008/06/CE. 6.8 Movimenti di capitali e
pagamenti correnti Compiere progressi verso la progressiva
apertura del conto capitale ·
Provvedere alla progressiva apertura del conto
capitale. ·
Praticare lo scambio di buone pratiche per il
passaggio verso un’apertura totale del conto capitale. ·
Introdurre un meccanismo di vigilanza dei movimenti
di capitali. 6.9 Appalti pubblici Rendere più trasparenti e efficaci le
procedure di aggiudicazione di appalti pubblici e concessioni ·
Continuare a ravvicinare la legislazione marocchina
alle norme europee in modo da garantire apertura, trasparenza, divulgazione
delle informazioni e concorrenza. ·
Introdurre un sistema efficace e indipendente per
la risoluzione delle controversie sulle gare di appalto. ·
Continuare il processo di ammodernamento delle
procedure amministrative, di gestione e di controllo sull’esecuzione degli
appalti pubblici, garantendone soprattutto l’informatizzazione. ·
Normalizzare le procedure d’appalto di enti e
imprese pubblici istituiti per soddisfare specificatamente bisogni d’interesse
generale aventi carattere non industriale o commerciale. ·
Migliorare i regimi di acquisto degli operatori di
reti nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali. ·
Fornire formazioni efficaci rivolte a
acquirenti/ordinatori dell’amministrazione centrale e degli enti locali e ai
funzionari incaricati di controllare l’aggiudicazione e l’esecuzione degli
appalti. Convergenza: ·
per le procedure di aggiudicazione di appalti
pubblici o di concessioni, le direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE; ·
per migliorare l’efficacia delle procedure di
ricorso sull’aggiudicazione di appalti e concessioni, le direttive 89/665/CEE e
92/13/CEE modificate dalla direttiva 2007/66/CE. 6.10 Politica di concorrenza Introdurre un
quadro moderno per la politica di concorrenza e sviluppare la capacità
attuativa delle autorità di regolamentazione della concorrenza ·
Riformare la legge 06/99 al fine di consolidare l’attuale
architettura istituzionale della concorrenza riunendo in un’istituzione unica
(il Conseil de la Concurrence, nuova istanza costituzionale) tutte le
competenze di applicazione della politica di concorrenza, dotandola di uno
statuto che ne assicuri l’autonomia di gestione, i poteri di iniziativa, con la
possibilità di condurre indagini sotto il controllo giudiziario, e il potere di
emettere decisioni cogenti, con la possibilità di pronunciare pareri vincolanti
e non solo consultivi. ·
Potenziare le capacità amministrative di
applicazione del diritto della concorrenza e individuare eventuali iniziative
di cooperazione (tecnica d’analisi dei mercati, realizzazione di inchieste
della concorrenza, controllo delle concentrazioni, trattamento dei
contenziosi). ·
Assicurare il coordinamento e la concertazione tra
l’autorità della concorrenza e le autorità di regolamentazione settoriali
riservando competenza esclusiva al Conseil de la Concurrence nella lotta
contro le pratiche anticoncorrenziali e nel controllo delle concentrazioni
economiche. ·
Assicurare formazioni specialistiche ai giudici che
si occupano di cause e ricorsi nel settore della concorrenza. ·
Promuovere la graduale attuazione della
legislazione quadro in vigore in Marocco, soprattutto per quanto riguarda il
rispetto dei principi di non discriminazione, trasparenza e equità procedurale.
6.10.1 Aiuti di Stato Pervenire a una
definizione comune di aiuti di Stato, esenzioni e ruolo degli aiuti di Stato ai
fini della concorrenza ·
Aggiornare regolarmente le relazioni. ·
Mirare in particolare a dare una migliore
definizione degli aiuti di Stato e definire una metodologia di
contabilizzazione. ·
Approfondire lo scambio di informazioni sugli aiuti
di Stato e sugli aiuti diretti al bilancio e determinarne l’impatto in termini di
concorrenza. ·
Elaborare una definizione comune della natura degli
aiuti e della loro compatibilità con i principi della concorrenza. 6.11 Proprietà intellettuale e
industriale Garantire il
progressivo allineamento sul livello di protezione dell’UE e potenziare l’applicazione
effettiva delle disposizioni tenendo presente l’armonizzazione della
legislazione nazionale con l’accordo dell’OMC sulla protezione
dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPS) Obiettivi
specifici ·
Ravvicinamento dell’ordinamento marocchino con le
norme dell’Unione[3]: –
identificare le discrepanze delle norme sui diritti
di proprietà intellettuale (brevetti, disegni, modelli e marchi); –
elaborare e attuare una normativa che provveda all’allineamento
legislativo, soprattutto per quanto riguarda brevetti, disegni, modelli e
marchi (si veda la cooperazione in corso con l’Ufficio europeo dei brevetti -
UEB); –
analizzare le discrepanze in materia di diritti d’autore
e diritti connessi e elaborare e attuare una legislazione che provveda ai
necessari ravvicinamenti normativi. ·
Sviluppare la capacità amministrativa e
giudiziaria: –
potenziare la tutela dei diritti di proprietà
intellettuale, tramite l’applicazione di misure dissuasive e repressive
efficaci (giustizia, dogane); –
perseguire e potenziare l’obiettivo di sviluppare l’OMPIC
da qui al 2015; –
individuare i bisogni di formazione, analisi e
miglioramento dei sistemi informatici e di informazione (OMPIC); –
analizzare i bisogni e sviluppare la capacità del Bureau
marocain du droit d’auteurs (BMDA); –
proseguire la collaborazione con l’UEB e con l’Ufficio
per l’armonizzazione nel mercato interno (UAMI). ·
Coordinare, cooperare e sensibilizzare ai fini
della lotta contro la contraffazione e la pirateria: –
potenziare gli
sforzi tesi a assicurare una tutela efficace dei diritti di proprietà
intellettuale, soprattutto sotto il profilo giudiziario; –
proseguire e intensificare le azioni di contrasto
sul terreno della contraffazione e della pirateria potenziando e attribuendo
maggiori poteri alle dogane e al sistema giudiziario e sviluppandone la
capacità amministrativa; –
analizzare e valutare l’incidenza della
contraffazione e della pirateria sulla creazione e l’innovazione del paese; –
sensibilizzare il pubblico sull’importanza dei
diritti di proprietà intellettuale per la crescita economica del paese; –
cooperare con il settore privato e con le altre
istituzioni coinvolte e condurre regolari azioni di lotta contro la
contraffazione e la pirateria (piano d’azione del Comité
National pour la Propriété Industrielle et Anti-Contrefaçon/CONPIAC),
dialogo con le associazioni ecc.). ·
Cooperazione e negoziati: –
concludere i negoziati per un accordo di
validazione con l’UEB; –
proseguire e potenziare la cooperazione con gli
organismi degli Stati membri, di altri paesi e l’OMPIC; –
cooperare per l’attuazione dell’accordo
commerciale anticontraffazione (ACTA) e per la lotta
contro la contraffazione; –
continuare a ravvicinare la legislazione marocchina
alle norme europee, completare l’adesione alle convenzioni di cui all’articolo 39
dell’accordo di associazione e attuare la Carta euromediterranea delle imprese
negli aspetti riguardanti l’innovazione. Convergenza: per realizzare questi obiettivi, il Marocco terrà presente l’acquis
dell’UE (vedi allegato II). 6.12 Dogane Continuare a sviluppare la capacità delle
amministrazioni doganali, a armonizzare la normativa doganale con le norme
internazionali e comunitarie e a attuare le misure doganali atte a facilitare
gli scambi, assicurando al tempo stesso la sicurezza della catena logistica
internazionale ·
Attuare la procedura di riconoscimento reciproco
degli operatori economici autorizzati (OEA): –
analizzare la procedura e lo statuto degli OEA in
Marocco; –
intensificare il dialogo sul sistema degli OEA,
partendo dall’analisi della procedura e dello statuto in Marocco, onde
pervenire al riconoscimento reciproco degli OEA. ·
Proseguire i lavori intesi a una gestione
coordinata con gli altri attori alle frontiere (sportello unico). ·
Concludere e applicare la convenzione regionale
sulle norme di origine paneuromediterranee. ·
Assicurare la partecipazione e l’associazione del
Marocco fin dalle prime fasi del processo di revisione delle norme di origine
paneuromediterranee previste dalla convenzione regionale. ·
Riformare la catena di controllo: –
migliorare i controlli a monte organizzando
workshop e visite alle unità pilota operative, dando accesso alle informazioni
professionali e creando banche dati sui movimenti di mezzi di trasporto e
merci; –
migliorare i controlli a valle avvalendosi delle
migliori pratiche e mettendo a disposizione i mezzi tecnici sotto forma di
applicazioni informatiche dedicate; –
estendere presso le dogane marocchine il ricorso
all’analisi informatizzata dei rischi e allo scambio informatizzati di dati
sulle operazioni commerciali (Globally Networked Customs). ·
Sviluppare un partenariato pubblico/privato, mirato
in particolare a rendere più efficace il ruolo dell’Observatoire de l’Ethique,
sulla base dei principi della dichiarazione di Arusha dell’Organizzazione
mondiale delle dogane (OMD). ·
Provvedere all’applicazione e all’aggiornamento
permanente della nomenclatura combinata. ·
Assicurare la partecipazione del Marocco al
programma dell’UE “Dogana 2013” e ai programmi doganali futuri aperti ai paesi
terzi. 6.13 Politica delle imprese Il Marocco si impegna a applicare la Carta
euromediterranea delle imprese – diventata per il Marocco e per gli altri paesi
del Mediterraneo un documento comune di riferimento – al fine di migliorare il
clima degli investimenti, di stimolare lo spirito imprenditoriale, di
promuovere gli investimenti e l’accesso al mercato nella regione
euromediterranea. Migliorare il clima e le condizioni di
sviluppo di imprese competitive e promuovere gli investimenti ·
Migliorare il clima degli affari e continuare a
applicare la Carta euromediterranea delle imprese, tenendo presenti gli esiti
della valutazione congiunta del 2008 basata su 77 indicatori riguardanti i
diversi campi d’azione della carta[4].
Realizzare progressi soprattutto in termini di: –
riforma della normativa e semplificazione
amministrativa; –
accesso ai finanziamenti; –
politica d’innovazione; –
capitale umano (divulgazione dello spirito d’impresa
e miglioramento delle competenze). ·
Incoraggiare il coordinamento tra i ministeri e tra
tutti gli operatori pubblici e privati chiamati in causa nello sviluppo del
settore delle imprese e nella promozione dell’innovazione. ·
Incoraggiare i lavori del Comité national de l’environnement
des affaires (CNEA) che, in uno spirito di collaborazione pubblico-privato,
ha accelerato l’individuazione e l’attuazione di riforme atte a migliorare il
clima degli affari, soprattutto per quanto riguarda la semplificazione e la
trasparenza delle procedure amministrative, l’ammodernamento del quadro
giuridico degli affari e il miglioramento delle procedure di risoluzione delle
controversie commerciali. ·
Istaurare i comitati regionali per il clima degli
affari. ·
Valutare insieme i progressi realizzati in tutto il
paese e i loro benefici per le imprese che partecipano alle iniziative
regionali di valutazione e parametrazione dei risultati sulla base di
indicatori comuni. ·
Rivedere la Carta euromediterranea delle imprese
perché rifletta meglio i bisogni delle piccole e medie imprese (PMI) sul
modello dello “Small Business Act” per l’Europa. Prestare particolare attenzione
alla parità di genere, alla responsabilità sociale delle imprese e alla tutela
ambientale. ·
Dare migliore accoglienza agli investitori e
ancorare gli investimenti locali. ·
Sviluppare le infrastrutture industriali,
commerciali e tecnologiche, in particolare i poli d’innovazione, e promuovere
la creazione di cluster. ·
Predisporre un quadro favorevole allo sviluppo
della ricerca e dell’innovazione. ·
Migliorare l’accesso ai terreni industriali
facilitando i passaggi di proprietà immobiliare e il rilascio di concessioni
edilizie. ·
Mobilitare le imprese locali sugli investimenti
stranieri per stimolare l’innovazione e sviluppare l’economia locale. ·
Incoraggiare l’istituzione e le attività del Centre
marocain de l’innovation (CMI). ·
Introdurre lo statuto di nuova impresa innovatrice
e di autoimprenditore. ·
Potenziare il sostegno alle microimprese nell’ambito
della strategia nazionale per questa categoria. ·
Migliorare i mezzi di ricorso legali a disposizione
delle imprese (PMI comprese) sviluppando metodi alternativi di risoluzione
delle controversie (mediazione e arbitrato). ·
Migliorare la qualità e i tempi delle decisioni
giudiziarie rese dai tribunali del commercio. ·
Intensificare la cooperazione con i partner
mediterranei in materia di lotta alla pirateria e alla contraffazione, in
particolare tramite lo scambio di informazioni e competenze. ·
Istituire e rendere operativa l’Agence nationale pour la
promotion de la petite et moyenne entreprise (ANPME) dell’Observatoire
marocain des PME quale strumento di conoscenza, analisi e monitoraggio del
tessuto imprenditoriale. 6.14 Cooperazione industriale Sviluppare la capacità di attrattiva del
capitale ricerca ·
Favorire il trasferimento di tecnologie e il
partenariato industriale. ·
Creare poli di start up e incubatori d’impresa
nei comparti chiave individuati in Marocco e favorire le attività di ricerca e
sviluppo. ·
Favorire gemellaggi e partenariati con i cluster
europei. ·
Intensificare lo scambio di esperienze e migliori
pratiche in materia di ricerca e sviluppo e di innovazione industriale,
soprattutto per quanto riguarda la creazione di cluster e di piattaforme e
parchi tecnologici, sul modello delle città dell’innovazione. ·
Individuare azioni di partenariato che accompagnino
la nascita e lo sviluppo di attività industriali nel settore delle energie
rinnovabili, nell’ambito della strategia energetica nazionale. Proseguire il dialogo sul futuro del
settore tessile e dell’abbigliamento. ·
Continuare a intensificare lo scambio di buone
pratiche tra amministrazioni nazionali, associazioni industriali, imprese,
centri di ricerca e altre parti sociali del settore tessile e dell’abbigliamento
della regione euromediterranea. ·
Approfondire le discussioni sulle sfide del settore
tessile e dell’abbigliamento, sugli eventuali orientamenti futuri e sulle
azioni concrete per innovare il settore e rendere i prodotti tessili e dell’abbigliamento
industrialmente più competitivi nella regione euromediterranea. Promuovere il dialogo sui settori
industriali ·
Intensificare la scambio di buone pratiche e le
discussioni tra i partner nazionali dei diversi settori industriali sulle sfide
dell’industria, sugli eventuali orientamenti futuri e sulle azioni concrete per
innovare il tessuto industriale nazionale e rendere il Marocco industrialmente
più competitivo. ·
Intensificare il dialogo su diversi settori e/o
campi della politica industriale, ad esempio PMI, turismo, spazio, materie
prime, standardizzazione e ACAA. Promuovere lo sviluppo sostenibile delle
imprese ·
Favorire il trasferimento di tecnologie e di buone
pratiche di gestione e razionalizzazione e lo scambio di esperienze sullo
sviluppo sostenibile in modo da accompagnare lo sviluppo delle imprese
marocchine. Porre in essere programmi di lavoro
regionali per la cooperazione industriale euromediterranea con la
partecipazione del Marocco nella fase di follow up ·
Partecipare a attività di cooperazione industriale
euromediterranea in ambito regionale. 6.15 Tutela dei consumatori ·
Continuare a ravvicinare l’ordinamento marocchino
all’acquis dell’UE e completare la normativa nazionale sulla tutela dei
consumatori. ·
Sviluppare la capacità amministrativa, soprattutto
per quanto riguarda il Conseil supérieur de la consommation e il Centre
marocain de la consommation, in modo da garantire un’applicazione reale e
concreta della politica di tutela dei consumatori. ·
Continuare a promuovere in Marocco associazioni
nazionali per la tutela dei consumatori indipendenti e istituire un fondo che
finanzi i progetti proposti da queste associazioni. ·
Istituire il Centre marocain de la consommation. 6.16 Lavoratori e coordinamento
della sicurezza sociale Attuare in pieno gli impegni assunti in
forza dell’accordo di associazione in materia di lavoratori e coordinamento
della sicurezza sociale ·
Coordinare, nel rispetto delle norme vigenti, i
regimi di sicurezza sociale. ·
Garantire la piena applicazione della clausola di
pari trattamento su condizioni di lavoro, remunerazione e licenziamento, tanto
per i lavoratori marocchini che per i cittadini dell’UE con regolare contratto
di lavoro. ·
Garantire la piena applicazione della clausola di
non discriminazione sulla sicurezza sociale per i lavoratori e i loro
familiari. 6.17 Statistiche Completare l’armonizzazione
delle norme marocchine con le norme europee e internazionali ·
Adottare e attuare le leggi sulle statistiche e
continuare a realizzare il piano d’azione 2013-2017. ·
Continuare a armonizzare i dati e i metodi
statistici per far sì che le statistiche nazionali siano in linea con le buone
pratiche europee. ·
Continuare a migliorare e sviluppare
quantitativamente e qualitativamente il sistema statistico nazionale. ·
Creare un osservatorio dell’industria, del
commercio e delle nuove tecnologie e un osservatorio dell’innovazione. ·
Garantire la cooperazione tra l’Office des
Changes marocchino e gli organismi europei che producono dati statistici
sulla bilancia dei pagamenti. 7. TRASPORTI, ENERGIA, AMBIENTE, SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE, RICERCA E SVILUPPO 7.1 Trasporti e infrastrutture 7.1.1 Sviluppo della rete
infrastrutturale (strade, autostrade, aeroporti, porti e connessioni con le
reti europee) Dare attuazione alla politica nazionale dei
trasporti e delle infrastrutture con la realizzazione di un sistema di
trasporti di qualità, efficace, competitivo e sostenibile, basato sui seguenti
punti:i ·
consolidare e potenziare la politica di sviluppo e
manutenzione delle infrastrutture dei trasporti e delle loro connessioni con le
reti regionali, nello specifico con la rete transeuropea di trasporto (TEN-T),
e incoraggiare la partecipazione del settore privato. ·
Sviluppare la competitività logistica dell’economia
marocchina, in particolare creando aree logistiche, sviluppando attori e
risorse umane e ottimizzando il flusso di merci. ·
Promuovere la mobilità e il trasporto sostenibile
grazie a sistemi di trasporto efficienti, rispettosi dell’ambiente e sicuri per
le merci e i passeggeri. ·
Promuovere il ravvicinamento dei quadri normativi e
regolamentari agli standard europei e internazionali sui trasporti. ·
Sviluppare un quadro nazionale che permetta di
elaborare e realizzare piani per lo sviluppo urbano sostenibile per merci e
passeggeri nelle principali città. Elemento regionale ·
Continuare a partecipare alla pianificazione delle
infrastrutture dei trasporti nel Mediterraneo, in particolare la futura rete
transmediterranea di trasporto, all’individuazione dei mezzi per la sua
realizzazione e al miglioramento delle connessioni con la rete transeuropea di
trasporto. ·
Continuare a partecipare allo sviluppo, nella
regione mediterranea, dei sistemi di potenziamento via satellite, dei sistemi
globali di navigazione e delle applicazioni basate su questa tecnologia e
partecipare al nuovo progetto regionale di navigazione satellitare Euromed GNSS
II. ·
In linea con PART, il piano d’azione regionale per
il trasporto nel Mediterraneo, adottare adeguate misure di facilitazione atte a
migliorare il funzionamento della rete di trasporto e rendere più fluidi i
flussi di trasporto tra il Marocco, i partner regionali e l’Unione. 7.1.2 Trasporto e sicurezza stradali Attuare le misure
e le riforme individuate nel settore del trasporto e della sicurezza stradali ·
Vagliare la possibilità di aprire al Marocco l’accordo
Interbus, allo scopo di armonizzare le pratiche e le regole sul trasporto
stradale internazionale di passeggeri con le norme europee e di assicurarne la
promozione tra il Marocco e i paesi dell’UE. ·
Mettere a punto un sistema integrato di trasporto
pubblico intermodale. ·
Promuovere le norme europee e internazionali sulla
sicurezza stradale. ·
Introdurre un regime di licenze per le operazioni
passeggeri e merci, al fine di garantire condizioni di concorrenza eque nel
trasporto merci e incoraggiare il trasporto pubblico di passeggeri. ·
Sviluppare la capacità degli organismi preposti all’applicazione
delle norme di diritto sociale e dei requisiti tecnici, conformemente alle
convenzioni internazionali e alle norme europee nel settore delle merci
pericolose, di sviluppare sistemi di trasporto intelligenti e introdurre tempi di
guida e di riposo. 7.1.3 Trasporto ferroviario Attuare le misure e le riforme individuate nel settore del trasporto
ferroviario ·
Promuovere l’interoperabilità delle reti
ferroviarie marocchine e europee. ·
Cooperare all’introduzione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) al fine di
rispettare lo standard internazionale in materia e innalzare il livello di
sicurezza del traffico su rotaia. Elemento regionale ·
Vagliare i vantaggi della cooperazione regionale
per promuovere l’efficacia, la sicurezza e l’interoperabilità dei servizi di
trasporto terrestre (stradale, ferroviario e urbano). ·
Proseguire il ravvicinamento dei quadri normativi e
regolamentari agli standard europei e internazionali in ambito regionale. 7.1.4 Trasporto aereo Attuare le misure e le riforme individuate
nel settore dell’aviazione ·
Continuare a attuare la politica nazionale in
materia di aviazione e aggiornare la relativa normativa con l’adozione del
disegno di legge sul codice di aviazione civile. ·
Assicurare l’attuazione integrale dell’accordo
euromediterraneo nel settore del trasporto aereo del 2006 e in particolare il
processo di convergenza normativa ivi previsto. ·
Garantire una stretta cooperazione nel settore
della sicurezza aerea, in particolare tramite un programma di sviluppo dei
dispositivi di sicurezza mirante a potenziare la copertura radar e l’efficienza
del sistema di automazione del controllo aereo. ·
Verificare, in collegamento con il processo di
convergenza normativa previsto dall’accordo euromediterraneo nel settore del
trasporto aereo del 2006, la possibilità di aprire la partecipazione del
Marocco al cielo unico europeo. In tal senso
verrà esplorata la possibilità di permettere al Marocco di partecipare quanto
prima ai lavori del comitato per il cielo unico. ·
Continuare la cooperazione sulla gestione del
traffico aereo. ·
Continuare a predisporre la partecipazione
progressiva del Marocco al programma europeo di controllo delle compagnie aeree
(SAFA), dopo l’accordo di lavoro siglato il 23 marzo 2011 con l’Agenzia europea
per la sicurezza aerea (AESA). ·
Avviare la concertazione con l’UE per individuare
diposizioni che facilitino l’accesso ai mezzi di rimozione degli aeromobili
involontariamente bloccati a terra negli aeroporti internazionali del Marocco. ·
Avviare la concertazione con l’UE per individuare
un processo di riqualifica delle unità di salvataggio e lotta antincendio degli
aeromobili, in linea con le norme internazionali e/o europee, soprattutto per
quanto riguarda la scelta e l’acquisto degli equipaggiamenti di salvataggio e
lotta, ma anche in termini di formazione, qualifiche e/o certificazione. Elemento regionale ·
Proseguire il ravvicinamento dei quadri normativi e
regolamentari agli standard europei e internazionali in ambito regionale. ·
Proseguire la cooperazione con l’UE e con i partner
del Mediterraneo nell’ambito della partecipazione al progetto regionale Euromed
Aviation. ·
Proseguire la cooperazione e l’assistenza in
materia di sicurezza in seno all’AESA nel quadro della MASC, la cellula per la
sicurezza nel settore dell’aviazione per i paesi mediterranei. 7.1.5 Trasporto marittimo Attuare le misure e le riforme individuate
nel settore marittimo ·
Intensificare la cooperazione con l’UE al fine di
allineare la politica marocchina sulla sicurezza marittima con quella dell’Unione. ·
Intavolare il dialogo sullo sviluppo delle
infrastrutture portuali, sul miglioramento dei servizi portuali, sull’armonizzazione
delle procedure portuali, sulla gestione e la pianificazione dello spazio
marittimo, sulla sicurezza marittima e portuale e sul miglioramento delle linee
marittime tra l’UE e il Marocco, in particolare le autostrade del mare. ·
Applicare misure di sicurezza marittima efficaci
tramite sistemi di controllo dello Stato di approdo e di bandiera e rafforzare
la capacità delle strutture istituzionali dell’amministrazione marittima
affinché possano assolvere le responsabilità di sicurezza marittima,
prevenzione e controllo dell’inquinamento marino. ·
Attuare le convenzioni internazionali dell’Organizzazione
marittima internazionale (IMO) e le risoluzioni del Comitato per la protezione
dell’ambiente marino. ·
Per i porti individuati sulle autostrade del mare,
assicurare procedure amministrative rapide, efficaci e poco onerose (procedure
e coordinamento amministrativo delle ispezioni) e servizi di elevata qualità
(infrastrutture e servizi portuali, servizi marittimi e intermodali). ·
Rilanciare il dialogo con la Commissione per
definire un piano di cooperazione, in particolare sul potenziamento delle
capacità, la prevenzione e la lotta contro l’inquinamento nel Mediterraneo,
soprattutto in vista della partecipazione del Marocco all’Agenzia europea per
la sicurezza marittima (EMSA). Elemento
regionale ·
Continuare a partecipare alla cooperazione
regionale sulla politica marittima, i porti e i trasporti marittimi a corto
raggio (short sea shipping). ·
Proseguire la cooperazione con l’UE e i partner del
Mediterraneo nel quadro dell’Organizzazione marittima internazionale e
continuare la partecipazione ai progetti regionali Euromed sulla sicurezza
marittima (SAFEMED) e sulle autostrade del mare (MEDAMOS). 7.1.6 Catena logistica Attuare le misure
e le riforme individuate nel settore della logistica ·
Proseguire l’attuazione della nuova strategia
nazionale di sviluppo della competitività logistica in Marocco. ·
Instaurare il dialogo sulla catena logistica al
fine di includere il Marocco nelle azioni avviate nel 2007 dall’UE per
migliorare la catena logistica e garantirne la sicurezza. 7.1.7 Professioni dei trasporti ·
Intavolare la concertazione con l’UE per pervenire al riconoscimento reciproco delle
licenze delle professioni del trasporto, in particolare il personale di bordo
per i trasporti marittimo e aereo. Convergenza: per realizzare questi obiettivi, ai fini
della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, prenderà in
considerazione la normativa europea sul trasporto stradale, ferroviario, aereo,
marittimo e nel settore portuale. 7.2 Energia Intensificare il dialogo e la convergenza
delle politiche energetiche e dei quadri istituzionali e normativi in vista di
una progressiva integrazione del mercato marocchino dell’energia in quello dell’UE,
tenendo presente in particolare
le principali sfide ambientali ·
Attuare strategie energetiche convergenti con
quelle dell’UE e mirate alla sicurezza dell’approvvigionamento, alla
competitività e all’energia sostenibile. ·
Continuare a elaborare e realizzare strategie di
sviluppo a basse emissioni di CO2. ·
Realizzare la strategia energetica marocchina a
medio e lungo termine (2020/2030) e il Plan National d’Actions Prioritaires. ·
Intensificare l’attuale dialogo sull’energia
previsto dall’accordo di associazione. ·
Elaborare e attuare una visione 2020 per il
potenziamento delle istituzioni, in particolare del Ministère chargé de l’Energie
et des Mines, con una dimensione regionale. ·
Rafforzare il sistema di osservazione e
monitoraggio strategico, al fine di migliorare la previsione e la
pianificazione energetiche, e le statistiche energetiche, in particolare
tramite lo scambio di informazioni e competenze; sviluppare le competenze per
allinearsi agli standard europei. ·
Consentire lo scambio di competenze e esperienze
per intensificare e accelerare la convergenza con l’acquis dell’UE delle
politiche, soprattutto del gas e dell’elettricità, delle pratiche e del quadro
normativo, istituzionale, organizzativo, tecnico e regolamentare nel settore
dell’energia. ·
Diversificazione energetica: –
cooperare per creare le condizioni necessarie a
sviluppare l’impiego di gas naturale: quadro normativo e regolamentare, misure
tecniche e di sostegno; –
cooperare per sviluppare le fonti di energia
alternative: ricerca e sviluppo tecnologici nel settore degli scisti bituminosi
e del gas di scisto. ·
Attuare il regime nazionale di regolamentazione
dell’energia, soprattutto per quanto riguarda elettricità e gas naturale,
garantendo la graduale convergenza con le direttive dell’UE su gas e
elettricità. A tal fine adottare i codici dell’elettricità e del gas e relative
norme d’applicazione. ·
Continuare i riordini del settore dell’elettricità
e del gas per renderli più efficaci e consentirne la progressiva
liberalizzazione, in linea con l’acquis dell’UE. Potenziare la cooperazione energetica
regionale ·
Rafforzare il ruolo del Marocco nella cooperazione
sull’energia a livello regionale, soprattutto in vista della realizzazione del
piano solare per il Mediterraneo, in linea con l’attuazione del piano d’azione
prioritario 2008-2013 nell’ambito del partenariato euromediterraneo per l’energia,
e degli obiettivi dell’Unione per il Mediterraneo. ·
Proseguire la cooperazione nell’ambito delle
iniziative e dei progetti regionali. ·
Consolidare e rafforzare le interconnessioni e le
infrastrutture di transito attualmente presenti in Marocco per la connessione
delle reti dell’elettricità e del gas tra il sud e il nord del Mediterraneo. ·
Integrare progressivamente i mercati dell’elettricità
di Marocco, Algeria e Tunisia. ·
Sviluppare in Marocco la capacità di stoccaggio
regionale dei prodotti energetici. ·
Facilitare il finanziamento delle infrastrutture
energetiche: graduale ravvicinamento del sistema marocchino alle pratiche dell’UE,
soprattutto per quanto riguarda lo stoccaggio dei prodotti energetici. Cooperazione sulla sicurezza nucleare ·
Cooperare per creare le condizioni necessarie a
sviluppare eventualmente un programma elettronucleare civile: scambio di
informazioni e esperienze, disposizioni su sicurezza nucleare e
radioprotezione. ·
Procedere allo scambio di competenze e esperienze
in vista dell’introduzione di un quadro normativo in linea con le norme e le
pratiche dell’UE, onde assicurare in particolare il massimo grado di sicurezza
nucleare e un adeguato livello di protezione dalle radiazioni ionizzanti. ·
Cooperare in vista dell’istituzione in Marocco di
un’agenzia indipendente per il controllo della sicurezza nucleare e della
radioprotezione. Promuovere l’efficienza energetica ·
Proseguire le azioni sull’efficienza energetica
previste dal Programme National d’Actions Prioritaires, soprattutto
quelle riguardanti industria, habitat, edifici pubblici, trasporto e turismo. ·
Potenziare il quadro istituzionale e organizzativo, in
particolare l’Agence pour le Développement des Energies Renouvelables et de
l’Efficacité Energétique. ·
Attuare le misure regolamentari, in convergenza con
le norme dell’UE, gli incentivi richiesti, i meccanismi di finanziamento
innovativi (terzo investitore, CDM ecc.) e le azioni di divulgazione,
sensibilizzazione e comunicazione. ·
Partecipare al programma “Energia intelligente”
dell’UE. Sviluppare l’impiego di energie
rinnovabili ·
Realizzare gli obiettivi nazionali di sviluppo
delle energie rinnovabili e attuare il Plan Solaire Marocain e il Projet
Marocain de l’Energie Eolienne. ·
Proseguire le azioni volte a sviluppare le energie
rinnovabili su grande e piccola scala (caldaie solari, pannelli fotovoltaici
connessi e non connessi alla rete, biomassa ecc.) e sfruttare l’elettricità
verde, anche tramite incentivi e meccanismi di finanziamento innovativi. ·
Potenziare il quadro istituzionale e organizzativo,
elaborare e attuare piani d’azione in questi settori, in convergenza con le
norme dell’UE. ·
Sviluppare il potenziale nazionale in biomassa. ·
Cooperare nel campo della ricerca, dello sviluppo e
dell’innovazione, a favore dello sviluppo sostenibile. ·
Creare centri e istituti di ricerca e sviluppo per
la messa a punto di tecnologie energetiche sostenibili, per l’efficacia
energetica e le energie rinnovabili: definire temi di ricerca, creare unità di
ricerca, sviluppare le competenze. ·
Rafforzare i corsi accademici in questi ambiti
previsti dagli istituti di formazione dipendenti dal Ministère chargé de l’Energie. ·
Creare piattaforme di eccellenza e poli tecnologici
cui partecipino imprese innovative, centri di ricerca e istituti di formazione,
soprattutto in materia di energie rinnovabili, efficienza energetica e
dissalazione dell’acqua di mare tramite l’energia solare. ·
Introdurre su scala nazionale tecnologie e
materiali che favoriscano l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, in
particolare tramite filiere industriali e programmi di ricerca e sviluppo. Potenziare la sicurezza e il controllo
degli impianti energetici ·
Potenziare la sicurezza degli impianti energetici e
il relativo sistema di controllo tecnico e prevenzione dei rischi. ·
Procedere allo scambio di esperienze e competenze
per potenziare il laboratorio per l’energia del Ministère chargé de l’Energie,
soprattutto per quanto riguarda il controllo della qualità degli idrocarburi. ·
Procedere allo scambio di esperienze e competenze
per l’accreditamento del laboratorio per l’energia del Ministère chargé de l’Energie. ·
Cooperare per introdurre una strategia di
prevenzione e gestione dei rischi nel settore dell’energia, delle miniere,
degli esplosivi e dei congegni a pressione. 7.3 Miniere Intensificare
la cooperazione e il partenariato per lo sviluppo delle miniere. ·
Rafforzare la regolamentazione mineraria e
intensificare la miniera su piccola scala, la prospezione e l’estrazione
mineraria, la gestione del patrimonio minerario e geologico, lo sviluppo delle
infrastrutture e dei sistemi di informazione geologici. ·
Tutelare l’ambiente, risanare i siti minerari e
riconvertire le zone minerarie dopo la chiusura delle miniere. ·
Introdurre e sviluppare un sistema di informazioni
sul patrimonio minerario e petrolifero e pubblicare statistiche minerarie. ·
Organizzare e valorizzare il settore dei campioni
mineralogici e paleontologici. 7.4 Ambiente e acqua Promuovere
una buona governance ambientale e potenziare la
convergenza con le norme e le politiche dell’UE Sviluppare le
strutture amministrative e la pianificazione strategica ·
Sviluppare e completare il processo di creazione
delle istituzioni marocchine competenti in materia di tutela ambientale,
controllo dell’inquinamento e gestione delle acque a livello centrale,
regionale e locale; potenziare il coordinamento e la concertazione tra i
diversi attori. ·
Potenziare la capacità di pianificazione strategica
e le strategie finanziarie, sul modello dell’esperienza dell’UE. ·
Istituire e rendere operativi corpi di ispettori
che verifichino il rispetto della normativa ambientale marocchina. ·
Applicare gli strumenti di mercato (ad es. imposte
ambientali), rendere operativo il principio “chi inquina paga” e istituire un
sistema di responsabilità ambientale. Valutazioni ambientali ·
Rafforzare il sistema di valutazione dell’impatto
ambientale, i comitati nazionali e regionali che effettuano gli studi d’impatto
e le commissioni d’inchiesta pubblica, in convergenza con la normativa dell’UE. ·
Rafforzare il sistema di valutazione strategica
ambientale dei piani e dei programmi. Sostenere gli attori della società civile e
la partecipazione dei cittadini ·
Sostenere gli attori della società civile e
estendere la partecipazione dei cittadini in ambito ambientale, traendo spunto
dall’esperienza e dalle buone pratiche dell’UE. Disponibilità
delle informazioni e accesso ·
Potenziare il sistema di raccolta e trattamento dei
dati ambientali in Marocco, traendo spunto dall’esperienza e dalle buone
pratiche dell’UE. ·
Rendere le informazioni ambientali più accessibili
al pubblico e provvedere a un’attuazione effettiva della legge sul diritto del
pubblico di accedere alle informazioni ambientali e di partecipare al processo
decisionale ambientale. Comunicazione e diffusione delle
informazioni ·
Sviluppare e attuare strategie di comunicazione in
materia ambientale. ·
Produrre e pubblicare regolarmente relazioni sullo
stato dell’ambiente in ambito nazionale e regionale. Promuovere i
settori ambientali, il ravvicinamento e la convergenza con la normativa e le
politiche dell’UE sull’ambiente Qualità dell’aria ·
Promuovere una gestione migliore della qualità dell’aria
(valori minimi, soglie d’allerta, creazione e classificazione delle aree e
degli agglomerati, introduzione di un sistema di monitoraggio e valutazione
della qualità dell’aria) per migliorare la salute pubblica e l’ambiente,
traendo spunto dalla normativa dell’UE. ·
Preparare e adottare piani d’azione per contrastare
l’inquinamento atmosferico, compreso quello transfrontaliero. Protezione dell’ambiente
marino ·
Promuovere la tutela dell’ambiente marino e la
conservazione degli ecosistemi marini. ·
Adottare una
legislazione sulla gestione integrata delle aree costiere. Gestione dei
rifiuti ·
Attuare la strategia nazionale per la gestione dei
rifiuti. ·
Promuovere la creazione di una rete integrata di
impianti di trattamento dei rifiuti e centri di trattamento dei rifiuti
industriali. ·
Introdurre un sistema di licenze e registrazione
degli impianti di trattamento dei rifiuti e un sistema di ispezioni e controlli
degli impianti, ispirandosi ai principi della normativa dell’UE;
professionalizzare il settore informale. Tutela della
natura ·
Proseguire a porre in essere un sistema di aree
protette, traendo spunto dai principi e dalle buone pratiche dell’UE. ·
Continuare a attuare la strategia di tutela e
ricostruzione degli ecosistemi forestali,
frenare il disboscamento e
proseguire le operazioni di rimboscamento previste dal Plan Directeur de
Reboisement (PDR). Proseguire i lavori in corso per introdurre la
certificazione forestale (Forest Stewardship Council/SFC). ·
Sul versante della
biodiversità, migliorare le conoscenze scientifiche sulla biodiversità
nazionale (specie, ecosistemi, problemi di tassonomia). ·
Ripristinare gli
ecosistemi danneggiati e adottare misure per favorire la ricostituzione delle
specie minacciate, con la collaborazione della popolazione locale. ·
Attuare la legislazione nazionale sul commercio
delle specie selvatiche per garantire il rispetto degli obblighi derivanti
dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna
selvatiche minacciate di estinzione. Inquinamento e
rischi industriali ·
Porre in essere un sistema di prevenzione e
riduzione integrate dell’inquinamento provocato dai grandi impianti
industriali, traendo spunto dalle norme e dalle buone pratiche europee. ·
Porre in essere un sistema di controllo dei
pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose,
traendo spunto dalle norme e dalle buone pratiche europee. Prodotti
chimici ·
Adottare la normativa sulla registrazione, la
valutazione e l’autorizzazione delle sostanze chimiche, traendo spunto delle
norme e dalle buone pratiche dell’UE. ·
Adottare una strategia per la progressiva
sostituzione delle sostanze chimiche più pericolose per la salute umana e l’ambiente. Desertificazione
e azioni per la tutela dei suoli ·
Attuare le azioni previste dal piano d’azione per
la lotta contro la desertificazione e per la tutela dei suoli. Capacità di
rilascio dei permessi, di monitoraggio e di ispezione ·
Potenziare la capacità amministrativa delle
autorità marocchine di tutela dell’ambiente e gestione delle acque per quanto
riguarda i permessi, il monitoraggio e le ispezioni. Integrazione
ambientale ·
Continuare a integrare le questioni ambientali in
altri settori, quali acque, foreste, agricoltura, istruzione, energia,
trasporti, pesca, industria e ricerca. Potenziare
la cooperazione ambientale regionale e internazionale Cooperazione
internazionale ·
Intensificare l’attuazione di convenzioni e
protocolli ambientali sottoscritti dal Marocco e compiere progressi verso la
ratifica di convenzioni e protocolli ambientali aggiuntivi che fanno parte del
sistema giuridico dell’UE. Cooperazione
regionale ·
Intensificare la cooperazione nell’ambito della
Convenzione sulla protezione dell’ambiente marino e del litorale del Mediterraneo
(Convenzione di Barcellona) e relativi protocolli. ·
Continuare la cooperazione sull’iniziativa “Orizzonte
2020”. ·
Rafforzare la cooperazione con l’Agenzia europea
dell’ambiente nel contesto delle attività regionali e sui sistemi di
informazione ambientale condivisi. Convergenza: per realizzare queste riforme, ai
fini della convergenza normativa, il Marocco, con l’aiuto dell’Unione, prenderà
progressivamente in considerazione le pertinenti norme europee in materia di
buona governance ambientale, qualità dell’aria, gestione dei rifiuti,
gestione delle risorse idriche, tutela dell’ambiente marino, protezione della
natura, inquinamento industriale e prodotti chimici. Cambiamenti climatici ·
Sviluppare e completare il processo di creazione
delle istituzioni marocchine competenti per le questioni climatiche. ·
Attuare la Convenzione quadro delle Nazioni Unite
sui cambiamenti climatici; sviluppare e realizzare strategie e piani di
mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. ·
Stilare inventari delle emissioni di gas serra. ·
Collaborare per definire e introdurre un regime sui
cambiamenti climatici post-2012. ·
Cooperare per mitigare e favorire l’adattamento ai
cambiamenti climatici. ·
Cooperare per l’attuazione degli accordi di Cancun
e di Durban. ·
Promuovere una strategia di sviluppo a basse
emissioni che contribuisca all’economia verde. ·
Promuovere azioni di mitigazione adeguate a livello
nazionale e prevedere meccanismi di credito settoriale. ·
Promuovere l’integrazione dei cambiamenti climatici
nel processo decisionale. ·
Condurre una prima serie di azioni di preparazione
per un sistema di scambio di quote di emissione. ·
Integrare nel settore agricolo le priorità poste
dai cambiamenti climatici: aumentare la
percentuale di frutteti; utilizzare semi selezionati e varietà adatte al clima;
diffondere tecniche di raccolta delle acque e di ottimizzazione irrigua;
diffondere i risultati degli studi agronomici a beneficio dello sviluppo
agricolo. Acque Attuare la strategia idrica nazionale in
modo da consolidare i risultati e assicurare la gestione integrata delle
risorse idriche ·
Promuovere la gestione della domanda idrica e la
valorizzazione delle risorse idriche: –
economizzando le risorse idriche per l’irrigazione
tramite una conversione estesa all’irrigazione a goccia e aumentando l’efficienza
d’utilizzo delle acque per l’agricoltura; –
introducendo un sistema di trattamento delle acque
reflue a uso agricolo, traendo spunto dai principi della normativa dell’UE; –
economizzando le risorse idriche per l’acqua
potabile, a uso industriale e turistico. ·
Promuovere la preservazione e la protezione delle
risorse idriche, dell’ambiente naturale e delle aree vulnerabili: –
tutelando la qualità delle risorse idriche e
contrastando l’inquinamento; –
introducendo un sistema di depurazione dei liquami
prodotti dalle collettività e dall’industria; –
salvaguardando le nappe freatiche, i bacini
idrografici, le oasi e le zone umide; –
introducendo un sistema per migliorare la qualità
delle acque, comprese le acque di balneazione, traendo spunto dai principi della
normativa dell’UE. ·
Ridurre l’esposizione ai rischi naturali connessi
all’acqua e favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici: –
migliorare la tutela di beni e persone dalle
inondazioni e contrastare gli effetti della siccità con piani di gestione dei
bacini idrici; –
completare le azioni previste dal Plan National
de protection contre les Inondations; –
migliorare la prevenzione, in particolare
introducendo sistemi di avvertimento di piena e piani di soccorso. ·
Continuare il riordino regolamentare e istituzionale
completando l’attuazione della legge 10-95 e rivedendo la normativa con l’integrazione
degli aspetti non trattati, in particolare il risparmio idrico e il reimpiego
delle acque reflue depurate. ·
Modernizzare i sistemi di informazione e potenziare
mezzi e competenze: –
ammodernando l’amministrazione, rinnovando e
potenziando la governance idrica e gli organismi responsabili dei
bacini; –
potenziando e modernizzando il sistema di raccolta
e trattamento dei dati idrici in Marocco tramite l’introduzione di un sistema
nazionale di informazione sulle acque, traendo spunto dall’esperienza e dalle
buone pratiche dell’UE; –
potenziando la capacità amministrativa delle
autorità marocchine di gestione delle acque per quanto riguarda la politica
idrica, il rilascio di autorizzazioni, il monitoraggio e le ispezioni,
garantendo al tempo stesso il ravvicinamento alla normativa europea; –
sviluppando e realizzando strategie di
comunicazione e sensibilizzazione sul problema dell’acqua; –
potenziando la capacità di pianificazione
strategica e le strategie finanziarie, sul modello dell’esperienza dell’UE. ·
Gestione e sviluppo delle risorse idriche: –
promuovere e sviluppare le risorse idriche non
convenzionali tramite la dissalazione dell’acqua di mare, la demineralizzazione
delle acque salmastre, il reimpiego delle acque reflue depurate e la raccolta
di acqua piovana. 7.5 Società dell’informazione ·
Valutare come migliorare la cooperazione tra l’UE e
il Marocco nel settore della società dell’informazione, e più nello specifico
individuare le sinergie tra la strategia “Maroc Numéric” e l’Agenda
digitale europea. ·
Continuare a sviluppare e attuare un quadro
regolamentare onnicomprensivo in materia di comunicazioni elettroniche che
contempli, in particolare, l’autorizzazione, l’accesso e l’interconnessione di
reti e servizi, il servizio universale e i diritti degli utenti, la protezione
dei consumatori, il trattamento dei dati personali e la protezione della
privacy nel settore delle comunicazioni elettroniche e la gestione efficace
dello spettro delle radiofrequenze. ·
Continuare a percorrere, sul piano regolamentare, i
principali assi seguenti: –
riflettere sull’introduzione di regimi di
autorizzazioni per la fornitura di servizi di comunicazione elettronica; –
progredire nell’analisi di mercato, analizzando ad
esempio il mercato della fornitura all’ingrosso dell’accesso (fisico) all’infrastruttura
di rete, compreso l’accesso condiviso o totalmente disaggregato, in una data
postazione, e il mercato della fornitura all’ingrosso dell’accesso alla banda
larga; assicurare l’adempimento effettivo e consono degli obblighi d’accesso
(selezione e preselezione dell’operatore, accesso “bit-stream”, accesso
disaggregato ecc.) a carico degli operatori che esercitano un notevole potere
sui relativi mercati; –
facilitare la portabilità fissa e mobile garantendo
una migliore realizzazione del processo (tempi di portabilità del numero tra
operatori, periodo di interruzione del servizio per il consumatore, durata
massima del contratto, sanzioni in caso di abusi e comportamenti
anticoncorrenziali ecc.); –
assicurare l’effettiva realizzazione delle misure
sulla confidenzialità delle comunicazioni elettroniche e sulle comunicazioni
indesiderate (spam). ·
Sviluppare e attuare un meccanismo di potenziamento
della sicurezza dei sistemi di informazione e di protezione delle
infrastrutture e dei dati critici; promuovere il funzionamento resistente e
stabile delle reti e dei servizi, nel rispetto dei principi dell’apertura e
dell’interoperabilità. ·
Potenziare gli standard e l’architettura delle
applicazioni di e-governement in modo da creare un quadro d’interoperabilità
generale tra i sistemi di informazione pubblici, basandosi sul quadro di
interoperabilità europeo EIF. ·
Individuare, in consultazione con gli organismi
europei indipendenti competenti in materia (CEN, CENELEC, ETSI), le specifiche,
le norme e gli standard per la dematerializzazione delle transazioni Business
to Business (B2B) per le PME/PMI, in modo da informatizzare gli scambi e
rendere più fluide le transazioni commerciali. ·
Promuovere la cooperazione e lo scambio di
informazioni sulle strategie per le reti e le comunicazioni elettroniche, sull’utilizzo
dello spettro radio, sul regime di licenze e diritti di proprietà intellettuale
nel settore digitale, sullo sviluppo delle transazioni elettroniche per
favorire gli scambi business-to-business e sull’estensione in futuro
della società dell’informazione a livello nazionale, regionale e globale. ·
Continuare nello specifico a compiere progressi
verso l’attuazione della nuova strategia digitale Maroc Numéric nell’ambito
del dialogo e della cooperazione sulle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (TIC): –
rafforzare la creazione dei centri comuni d’accesso
per permettere a un maggior numero di cittadini di accedere alle nuove
tecnologie (internet a alta velocità e servizi pubblici), soprattutto nelle
zone remote e rurali, in modo da contrastare il divario digitale; –
sostenere lo sviluppo del digitale nazionale, in
ambito culturale e educativo, combinando azioni pubbliche, iniziative private e
partenariati internazionali; –
riflettere sull’apertura dei dati pubblici e delle
autorizzazioni di utilizzo e riutilizzo ai cittadini e alle imprese; –
incoraggiare la partecipazione della società civile
nell’attuazione della strategia Maroc Numéric tra la cittadinanza,
nel campo delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni; –
promuovere la cultura d’impresa e l’innovazione TIC
nel settore privato e nei corsi e programmi di formazione e insegnamento; –
procedere allo scambio di informazioni e buone
pratiche sulla certificazione della firma elettronica e sulla sicurezza delle
comunicazioni e delle transazioni elettroniche; –
sostenere l’elaborazione e la realizzazione di un
programma di migrazione nazionale del Marocco verso il sistema di
indirizzamenti Internet IPv6. ·
Intensificare ogni forma di cooperazione con l’UE
sulle norme e gli standard delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, in particolare per la televisione digitale, le reti digitali
mobili e internet del futuro, sulla connettività delle reti a altissima
velocità oggetto della ricerca (prossima fase di EUMEDCONNECT) e sul sostegno
normativo alle evoluzioni tecnologiche della società dell’informazione. –
Incoraggiare la partecipazione pubblica e privata
del Marocco, anche sotto forma di progetti comuni, alla componente “tecnologie
dell’informazione e della comunicazione” dei programmi di ricerca e innovazione
europei, in particolare nei campi collegati alle grandi sfide per la società,
allo sviluppo delle infrastrutture di rete ad alta velocità e ai dati a
sostegno della ricerca; –
promuovere una più intensa collaborazione regionale
con l’UE, la ricerca nazionale con i partner europei, la connessione o il
lancio di nuove reti di ricerca comuni e lo scambio di ricercatori con gli
Stati membri dell’Unione; –
prevedere il lancio di un programma di ricerca
euromediterraneo più adatto all’ambiente e allo sviluppo della regione
mediterranea. ·
Promuovere l’accesso libero a internet e la
cooperazione con gli organi di regolamentazione del Mediterraneo meridionale. ·
Collaborare con il Gruppo euromediterraneo di
regolatori delle comunicazioni elettroniche (EMERG) e con le autorità di
regolamentazione degli Stati membri dell’UE su questioni d’interesse reciproco. 7.6 Scienza, tecnologia, ricerca
e innovazione Sviluppare la capacità di ricerca e
innovazione al servizio dello sviluppo economico e della società e integrare il
Marocco nello Spazio europeo della ricerca ·
Rafforzare il ruolo del sistema di ricerca
nazionale nel processo di sviluppo del Marocco: –
migliorare la governance del sistema di
ricerca nazionale; –
sviluppare la certificazione dei laboratori e
incoraggiare la creazione di gruppi di ricercatori e equipe di ricerca; –
creare strutture di valorizzazione; –
potenziare il dispositivo di valutazione interna e
esterna delle attività di ricerca e introdurre meccanismi per un miglior
coordinamento dei diversi attori del sistema di ricerca nazionale; –
promuovere la collaborazione e il partenariato tra
università, istituti di ricerca e utenti finali dei risultati degli studi; –
continuare a applicare la Carta euromediterranea
delle imprese sotto gli aspetti riguardanti l’innovazione e valutare insieme i
progressi compiuti sulla base degli indicatori definiti in ambito regionale; –
promuovere i partenariati scientifici e tecnologici
nello spazio euromediterraneo; –
mobilitare le competenze marocchine residenti in
Europa per consolidare gli scambi e le relazioni tra il Marocco e l’UE in campo
scientifico, tecnologico, della ricerca e dell’innovazione; –
rivedere le condizioni di adesione del Marocco alle
rete EUREKA. ·
Partecipazione del Marocco allo Spazio europeo
della ricerca: –
vagliare le possibilità di cooperazione scientifica
sulla base, ad esempio, di attività di project twinning (gestione a
livello di programma) sulle principali tematiche comuni dei programmi di
ricerca e innovazione europei; –
migliorare le condizioni per la partecipazione del
Marocco ai programmi di ricerca e innovazione europei; –
sviluppare la capacità di ricerca delle università
e dei centri di ricerca marocchini in vista della futura associazione del paese
ai programmi di ricerca e innovazione europei e di una sua più ampia
partecipazione al COST (European
Cooperation in Science and Technology); –
potenziare la rete di punti di contatto tematici in
Marocco per i programmi di ricerca e innovazione europei e favorire gli scambi
con gli omologhi europei; –
intensificare lo scambio di personale nell’ambito
dei progetti di ricerca e promuovere la partecipazione dei ricercatori marocchini
ai dibattiti scientifici internazionali; –
creare le condizioni per permettere al Marocco di
aderire all’Istituto europeo di tecnologia (IET) e di partecipare ai relativi
programmi. Convergenza: per
realizzare questi obiettivi, ai fini della convergenza normativa, il Marocco,
con l’aiuto dell’Unione, prenderà in considerazione la normativa europea nei
settori scientifico e tecnologico, della ricerca e dell’innovazione, tenendo
presenti nello specifico le disposizioni dei programmi di ricerca e innovazione
europei volti a migliorare la competitività dell’industria e la qualità di vita
e a stimolare lo sviluppo sostenibile. 7.7 Audiovisivo ·
Promuovere lo scambio di pareri, informazioni e
esperienze sulla politica audiovisiva e sui relativi aspetti regolamentari. ·
Qualificare il settore migliorando le regole di governance,
la qualità delle prestazioni, la competitività e sviluppando le competenze con
azioni di formazione e di assistenza tecnica. ·
Sostenere l’introduzione di un sistema di
regolamentazione trasparente, efficiente e prevedibile, rivedere il quadro
normativo e porre in essere le nuove prerogative costituzionali della Haute
Autorité de la Communication Audiovisuelle. 7.8 Politica marittima
integrata Sviluppare il quadro delle relazioni in
modo da permettere al Marocco di partecipare alla politica marittima integrata
dell’UE ·
Sviluppare un approccio integrato a tutte le
attività connesse al mare o aventi incidenza sul mare e le zone costiere, sia
in ambito nazionale che regionale. ·
Continuare a migliorare la governance delle
diverse attività marittime, in particolare mettendo a punto strumenti quali la
pianificazione dello spazio marittimo e la gestione integrata delle zone
costiere, ma anche tramite la ricerca marina e marittima. 7.9 Turismo ·
Attuare la strategia per il turismo Vision 2020. ·
Provvedere allo scambio di informazioni su
politiche, azioni e progetti sul turismo sostenibile, responsabile e di elevata
qualità. 8. Istruzione, formazione e salute 8.1 Istruzione Consolidare il
principio delle pari opportunità ·
Ridurre il tasso di abbandono scolastico,
soprattutto tra le ragazze nelle zone rurali. ·
Migliorare il tasso di reintegro scolastico. ·
Migliorare il sistema delle borse di studio. ·
Contrastare la violenza nelle scuole. Estendere l’accesso
all’istruzione di base e lottare contro l’analfabetismo ·
Ridurre il tasso di analfabetismo, soprattutto tra
le ragazze e le donne nelle zone rurali. ·
Estendere l’istruzione obbligatoria (fino alla
scuola media inferiore). ·
Aumentare il tasso di istruzione secondaria
qualificante, soprattutto tra le ragazze. Migliorare la
qualità dell’insegnamento scolastico ·
Estendere l’istruzione prescolare. ·
Ridurre il tasso di ripetenti. ·
Estendere la conoscenza della lingua di
apprendimento e l’apprendimento delle lingue straniere. ·
Potenziare il dispositivo di formazione degli
insegnanti. ·
Potenziare i dispositivi di orientamento e sostegno
degli studenti in difficoltà. Continuare a attuare la Carta
euromediterranea delle imprese sotto gli aspetti legati all’istruzione ·
Sviluppare l’educazione allo spirito d’impresa come
competenza chiave dell’insegnamento primario e secondario. ·
Valutare insieme i progressi compiuti sulla base
degli indicatori definiti in ambito regionale per questo settore. 8.2 Formazione e formazione
professionale ·
Sostenere la riforma dell’insegnamento
professionale. ·
Proseguire il dialogo e gli scambi su strumenti
quali il sistema europeo dei crediti per l’istruzione e la formazione
professionale (ECVET) e l’assicurazione della qualità dell’istruzione e della
formazione professionale (EQARF VET). ·
Porre le condizioni istituzionali e operative per l’attuazione
di un quadro nazionale di certificazione. ·
Riformare il sistema e la governance della
formazione professionale (in collaborazione con le parti sociali) e rafforzare l’interazione
tra offerta e domanda di competenze per rispondere meglio al fabbisogno del
mercato del lavoro. ·
Potenziare l’analisi del mercato del lavoro e la
concezione di politiche pubbliche fondate sui dati. ·
Contribuire a potenziare la formazione continua, in
particolare a migliorare la gestione dei fondi per la formazione continua
(riordino dei contratti speciali), per renderla più accessibile e aumentarne la
qualità. ·
Continuare a applicare la Carta euromediterranea
delle imprese sotto gli aspetti riguardanti la formazione, prestando
particolare attenzione all’educazione allo spirito d’impresa. Migliorare la
raccolta di informazioni sulle formazioni fornite dalle imprese. Valutare
insieme i progressi compiuti sulla base degli indicatori definiti in ambito
regionale per questo settore. 8.3 Insegnamento superiore Sostenere la riforma del sistema d’insegnamento
superiore in Marocco e permetterne la convergenza con i principi del processo
di Bologna ·
Intraprendere il dialogo e gli scambi sui principi
e le raccomandazioni del processo di Bologna, che ha dato vita allo Spazio europeo
dell’istruzione superiore. ·
Assicurare la convergenza normativa e regolamentare
marocchina con gli obiettivi del processo di Bologna. ·
Introdurre strumenti atti a facilitare la trasparenza,
la comparabilità e il riconoscimento degli studi, come il sistema europeo di
accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS) e il supplemento al diploma
(adozione e reale attuazione del sistema di crediti, discipline e istituti
interessati). ·
Continuare a porre in essere il Cadre national
de qualification (NQF). ·
Potenziare lo sviluppo delle formazioni
professionali per migliorare l’impiegabilità dei laureati e incentivare
partenariati attivi con le professioni. ·
Porre in essere un dispositivo di monitoraggio dei
laureati e migliorarne il tasso di inserimento. ·
Potenziare il processo di devoluzione e
decentralizzazione dei servizi dell’istruzione e di decentralizzazione dell’insegnamento
superiore per sostenere i lavori in corso di “régionalisation élargie”. Migliorare l’accesso
al sistema dell’insegnamento superiore ·
Migliorare i servizi sociali agli studenti (borse
di studio sociali, borse per merito, capacità di alloggio nelle città
universitarie, mense universitarie, copertura medica di base AMO). ·
Predisporre misure di sostegno degli studenti,
soprattutto nei centri universitari a accesso libero. ·
Attuare misure per contrastare la ripetizione e l’abbandono
(dispositivo integrato per l’insegnamento delle lingue, moduli di metodologia
degli studi universitari, moduli di lingua e comunicazione, moduli di
informatica, sistema di tutorato, orientamento per matricole e studenti,
curricula comuni, possibilità di passare da una facoltà all’altra per
riorientarsi ecc.). ·
Introdurre un sistema di informazione efficiente. Migliorare
qualitativamente il sistema marocchino di insegnamento superiore ·
Migliorare capacità e competenze del personale
accademico. ·
Promuovere la formazione a distanza. ·
Dotare il sistema marocchino dell’insegnamento
superiore delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. ·
Rafforzare il processo di certificazione per l’insegnamento
universitario. ·
Rafforzare la governance e l’autonomia degli
istituti di insegnamento superiore. ·
Sviluppare le competenze per valutare programmi,
progetti e istituti di formazione (valutazione pedagogica, amministrativa e
finanziaria). ·
Porre in essere un sistema di valutazione
istituzionale per l’insegnamento superiore marocchino. ·
Rafforzare il sistema indipendente di garanzia
della qualità. ·
Garantire la formazione tramite la ricerca,
soprattutto per il ciclo dottorale. Intensificare
la cooperazione in materia di istruzione e formazione estendendo e/o
migliorando la partecipazione del Marocco ai programmi europei per l’insegnamento
superiore ·
Continuare a sostenere la riforma e la
modernizzazione dell’insegnamento superiore nell’ambito del programma TEMPUS e
suo successore. ·
Promuovere la partecipazione del Marocco agli
attuali programmi europei per la mobilità e il partenariato nell’istruzione
superiore. ·
Continuare a condurre campagne di informazione su
questi programmi rivolte ai candidati potenziali, agli studenti e agli
universitari. ·
Incoraggiare il ravvicinamento del sistema
marocchino con le procedure in vigore nell’UE per il riconoscimento dei
diplomi. ·
Incoraggiare gli scambi tra il centro MERIC Marocco
e la rete ENIC-NARIC. ·
Promuovere la cooperazione tra l’università
euromediterranea di Portoroz e le istituzioni di formazione marocchine. 8.4 Sostegno alla formazione
sulle politiche dell’Unione ·
Estendere la partecipazione del Marocco alle azioni
Jean Monnet di sostegno all’insegnamento universitario e ai progetti di ricerca
sull’integrazione europea. ·
Estendere la partecipazione del Marocco ai
programmi specifici di sensibilizzazione alle politiche comunitarie rivolti ai
responsabili dei paesi terzi. 8.5 Salute Innalzare il livello della sanità pubblica
in Marocco e intensificare il dialogo UE-Marocco sulla sanità ·
Proseguire la cooperazione sulla riforma della
sanità, segnatamente nell’ambito della strategia nazionale “Vision Santé 2020”
e del piano d’azione 2008-2012, e eventualmente su strumenti futuri, sull’adozione
delle legge quadro sulla sanità, sul miglioramento della qualità e dell’accesso
ai servizi sanitari, in particolare per i meno abbienti, sulla
regionalizzazione e sul potenziamento delle misure preventive. ·
Potenziare le istituzioni e i laboratori per
migliorare il monitoraggio e la sicurezza sanitari (istituzione dell’Agence
nationale de Santé publique). ·
Cooperare sugli indicatori della sanità,
soprattutto quelli connessi agli OSM 4 e 5. ·
Prevenire e controllare le malattie trasmissibili e
non trasmissibili, soprattutto le malattie di lunga durata e le malattie
croniche costose, anche tramite la ratifica e l’attuazione degli strumenti
internazionali nel settore della sanità, come la Convenzione quadro dell’OMS
per la lotta al tabagismo e il regolamento sanitario internazionale dell’OMS. ·
Cooperare per favorire il graduale ravvicinamento
nel lungo termine a determinate norme e pratiche attuative dell’UE in materia
di sanità. ·
Studiare la possibilità di approfondire la
cooperazione regionale sulla sanità, in particolare in ambito euromediterraneo.
Convergenza: per
realizzare questi obiettivi il Marocco adotterà testi legislativi e
regolamentari sul sistema sanitario e, con l’aiuto dell’Unione, prenderà in
considerazione, ai fini della convergenza normativa, le pertinenti direttive
europee e le raccomandazioni dell’OMS in materia di monitoraggio e sicurezza
sanitari. 8.6 Gioventù e sport ·
Intensificare la cooperazione sull’apprendimento
non formale dei giovani e degli animatori socio-educativi per promuovere gli
scambi, il dialogo interculturale e lo sviluppo della società civile, nello
specifico tramite i programmi destinati ai giovani come Gioventù in azione (2007-13),
Euro-Med per la Gioventù IV e loro successori. ·
Promuovere lo scambio di informazioni e buone
pratiche su temi di interesse comune: integrazione sociale nello sport e
tramite lo sport, sport e istruzione, attività fisica, lotta antidoping, lotta
contro la violenza nello sport (in particolare negli stadi). ·
Permettere ai quadri marocchini di partecipare alle
giornate di studio, ai seminari e agli incontri sui temi sportivi. ·
Collaborare per organizzare eventi in Marocco su
tematiche sportive, nell’ambito delle attuali strutture. C. Partecipazione del Marocco a programmi e
agenzie dell’Unione ·
Rafforzare la cooperazione con le seguenti agenzie
europee, anche nel contesto delle loro attività regionali: Autorità europea per
la sicurezza alimentare (EFSA), Fondazione europea per la formazione
professionale (ETF), Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA),
Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), Agenzia
europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne
(FRONTEX), EUROPOL, EUROJUST, Agenzia europea dell’ambiente (AEA), Agenzia
europea per la sicurezza marittima (EMSA). ·
Partecipazione del Marocco ai programmi dell’UE
aperti ai paesi terzi, in particolare: il programma quadro per la competitività
e l’innovazione (CIP), il programma Dogane 2013 (2008-2013), il programma SESAR
e il programma Marco Polo. ·
Partecipazione all’Enterprise Europe Network. ·
L’Unione contribuirà affinché si materializzi la
partecipazione del Marocco a questi programmi e agenzie. D. Dimensione finanziaria ·
Nell’ambito della dimensione finanziaria del
partenariato UE-Marocco, tener presenti i bisogni connessi: –
allo status avanzato; –
alla dinamica interna del Marocco imperniata sulle
riforme politiche, economiche e sociali con ingenti bisogni in termini di infrastrutture
economiche e sociali; –
alla necessità di favorire la crescita inclusiva e
ridurre la povertà; –
alla necessità di consolidare l’apertura e l’integrazione
del Marocco nell’economia mondiale e più particolarmente in quella dell’UE; –
alla nuova strategia dell’UE verso i paesi del
vicinato. ·
Esaminare in che modo raggiungere, a partire dal 2013,
una nuova tappa nell’accesso ai mezzi finanziari dell’UE necessari a sostenere
il Marocco, nella logica della politica regionale e di coesione dell’UE, e come
adottare nuove procedure attuative. ·
Ottimizzare il ricorso agli strumenti finanziari
esistenti, mirando meglio i programmi di cooperazione e favorendo una migliore
collaborazione tra il Marocco e l’UE in modo da sfruttare al massimo la
capacità di assorbimento del paese. ·
Sfruttare tutti i nuovi strumenti e programmi
tematici rilevanti e necessari, istituiti dall’UE nell’ambito dell’azione
esterna, tenendo presente i bisogni, i progressi compiuti sulla strada delle
riforme e la capacità di assorbimento del Marocco. III Monitoraggio e relazioni di controllo Monitoraggio
del piano d’azione ·
Al pari del piano precedente, il presente piano d’azione
è un documento di orientamento della cooperazione tra l’UE e il Marocco. ·
Il presente piano d’azione verrà presentato al
Consiglio di associazione UE/Marocco cui spetta adottarlo formalmente. ·
Le strutture comuni istituite nell’ambito dell’accordo
di associazione, in particolare i sottocomitati e i gruppi di lavoro
appositamente istituiti, provvederanno a far avanzare la realizzazione del
piano d’azione e ne garantiranno il monitoraggio. ·
I sottocomitati seguiranno attentamente il
ravvicinamento normativo all’acquis dell’UE durante l’anno trascorso
secondo quanto previsto dal piano d’azione e dal programma nazionale di
convergenza normativa e riferiranno al Comitato di associazione. A tal fine i
sottocomitati faranno in modo che i ministeri competenti inoltrino domande
pertinenti di ricorso a “TAIEX assessment” o a qualsiasi altro strumento
messo a disposizione dell’UE per valutare le discrepanze con l’acquis. Relazioni di controllo ·
L’UE e il Marocco possono esaminare unilateralmente
i progressi realizzati nell’attuazione del piano d’azione, indipendentemente
dalla revisione effettuata dal Comitato di associazione. ·
L’UE e il Marocco avranno la possibilità di
invitare le organizzazioni non governative e altre organizzazioni interessate
che operano in Marocco e nell’UE nei settori di pertinenza del piano d’azione a
trasmettere contributi ai fini del suddetto esame. IV Disposizioni finali ·
Il presente piano d’azione ha una durata di cinque
anni (2013-2017). ·
Il Comitato di associazione ha il compito di
analizzare lo stato di avanzamento del piano d’azione sulla base delle
relazioni e dei resoconti dei sottocomitati. Il Comitato di associazione potrà
inoltre proporre nuove priorità o modifiche del piano, in funzione dei
progressi realizzati e/o di nuove necessità, che dovranno essere approvate dal
Consiglio di associazione. ·
A tal fine il Comitato di associazione terrà conto
dei contributi delle organizzazioni non governative e di altre organizzazioni
interessate che operano in Marocco e nell’UE nei settori di pertinenza del
piano d’azione. ·
Dopo i primi tre anni di attuazione del piano d’azione,
le parti si impegnano a definire le tappe future per dare un nuovo quadro alle
loro relazioni, tenendo presenti le discussioni del gruppo di lavoro ad hoc
previsto dal documento congiunto sullo status avanzato. ALLEGATO I:
Elenco delle convenzioni europee e/o del Consiglio d’Europa ·
Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo
6 - Diritto a un equo processo); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (titolo
VI - Giustizia). ·
Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo
3 - Proibizione della tortura; protocollo n. 13 - abolizione della pena di
morte); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (articolo 2 e articolo 4). ·
Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo
10 - Libertà di espressione; articolo 11 - Libertà di riunione e di
associazione); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (articolo 11 e articolo 12). ·
Strategia quadro dell’UE sulla parità tra uomini e
donne. ·
Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo
14 - Divieto di discriminazione); Carta dei diritti fondamentali dell’UE
(titolo III). ·
Carta sociale europea (riveduta) del Consiglio d’Europa
(articolo 4, paragrafo 3, articoli 7, 8, 11, 15, 16, 17, 20 e 27). ·
Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo
14 - Divieto di discriminazione); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (titolo
III). ·
Convenzione del Consiglio d’Europa sul
trasferimento delle persone condannate e protocollo aggiuntivo. ·
Convenzione del Consiglio d’Europa sulla
criminalità informatica e protocollo aggiuntivo. ·
Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta
contro la tratta degli esseri umani. ·
Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio,
la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul
finanziamento del terrorismo. ALLEGATO II:
Principali riferimenti all’acquis dell’UE sul mercato interno Servizi finanziari La direttiva chiave del settore bancario
è la direttiva sui requisiti patrimoniali, che comprende le due direttive
seguenti: ·
direttiva 2006/48/CE del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 14 giugno 2006, relativa all’accesso all’attività degli
enti creditizi ed al suo esercizio (rifusione); ·
direttiva 2006/49/CE del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 14 giugno 2006, relativa all’adeguatezza patrimoniale
delle imprese di investimento e degli enti creditizi (rifusione). Altre direttive importanti del settore: ·
direttiva 2000/46/CE del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 18 settembre 2000, riguardante l’avvio, l’esercizio e la
vigilanza prudenziale dell’attività degli istituti di moneta elettronica; ·
direttiva 2002/87/CE del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, relativa alla vigilanza supplementare
sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di
investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario; ·
direttiva 94/19/CE del Parlamento Europeo e
del Consiglio, del 30 maggio 1994, relativa ai sistemi di garanzia dei
depositi. Direttive rilevanti per il Marocco nel settore
assicurativo: ·
direttiva 2009/138/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 25 novembre 2009, in materia di accesso ed esercizio delle
attività di assicurazione e di riassicurazione (solvibilità II), GU del
17.12.2009, che ingloba buona parte delle precedenti direttive assicurative
(codificazione), applicabile dalla fine del 2012; ·
su 5/6 anni: adottare la normativa per l’introduzione
di un sistema di solvibilità e vigilanza delle compagnie assicurative simile a
quello della direttiva Solvibilità II e fare altrettanto per l’assicurazione
auto sulla base della relativa direttiva; ·
direttiva 2009/103/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 16 settembre 2009, concernente l’assicurazione della
responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e il
controllo dell’obbligo di assicurare tale responsabilità (direttiva di
codificazione dell’assicurazione autoveicoli), GU del 9.10.2009. Direttive
rilevanti per il Marocco sui valori mobiliari: ·
direttiva 2003/6/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 28 gennaio 2003, relativa all’abuso di informazioni privilegiate
e alla manipolazione del mercato (abusi di mercato), e attuazione delle
direttive adottate dalla Commissione; ·
direttiva 2003/71/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 4 novembre 2003, relativa al prospetto da pubblicare per l’offerta
pubblica o l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari e che
modifica la direttiva 2001/34/CE, e relative raccomandazioni della Commissione; ·
direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 21 aprile 2004, relativa ai mercati degli strumenti finanziari,
che modifica le direttive 85/611/CEE e 93/6/CEE del Consiglio e la direttiva 2000/12/CE
del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 93/22/CEE del
Consiglio; ·
direttiva 2006/31/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 5 aprile 2006, che modifica la direttiva 2004/39/CE relativa ai
mercati degli strumenti finanziari per quanto riguarda talune scadenze; ·
direttiva 2006/73/CE della Commissione, del 10
agosto 2006, recante modalità di esecuzione della direttiva 2004/39/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai mercati degli strumenti
finanziari; ·
regolamento (EC) n. 1287/2006 della Commissione,
del 10 agosto 2006, recante modalità di esecuzione della direttiva 2004/39/EC
del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda gli obblighi in
materia di registrazioni per le imprese di investimento, la comunicazione delle
operazioni, la trasparenza del mercato, l’ammissione degli strumenti finanziari
alla negoziazione e le definizioni di taluni termini ai fini di tale direttiva; ·
direttiva 97/9/CE del Parlamento Europeo e del
Consiglio, del 3 marzo 1997, relativa ai sistemi di indennizzo degli
investitori; ·
regolamento (CE) n. 1060/2009 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, relativo alle agenzie di rating
del credito; ·
regolamento (UE) n. 236/2012 del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 14 marzo 2012, relativo alle vendite allo scoperto e a
taluni aspetti dei contratti derivati aventi ad oggetto la copertura del
rischio di inadempimento dell’emittente. Più importanti direttive sui fondi di
investimento: ·
direttiva 2009/65/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 13 luglio 2009, concernente il coordinamento delle disposizioni
legislative, regolamentari e amministrative in materia di taluni organismi d’investimento
collettivo in valori mobiliari (OICVM) (Testo rilevante ai fini del SEE); ·
direttiva 2007/16/CE della Commissione, del 19
marzo 2007, recante modalità di esecuzione della direttiva 85/611/CEE del
Consiglio concernente il coordinamento delle disposizioni legislative,
regolamentari ed amministrative in materia di taluni organismi d’investimento
collettivo in valori mobiliari (OICVM) per quanto riguarda il chiarimento di
talune definizioni; ·
direttiva 2010/43/UE della Commissione, del 1°
luglio 2010, recante modalità di esecuzione della direttiva 2009/65/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti
organizzativi, i conflitti di interesse, le regole di condotta, la gestione del
rischio e il contenuto dell’accordo tra il depositario e la società di
gestione; ·
rettifica della direttiva 2010/42/UE della
Commissione, del 1° luglio 2010, recante modalità di esecuzione della direttiva
2009/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda talune
disposizioni inerenti alle fusioni di fondi, alle strutture master-feeder e
alla procedura di notifica; ·
regolamento (UE) n. 583/2010 della Commissione, del
1° luglio 2010, recante modalità di esecuzione della direttiva 2009/65/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le informazioni chiave
per gli investitori e le condizioni per la presentazione di tali informazioni o
del prospetto su un supporto durevole diverso dalla carta o tramite un sito web
(Testo rilevante ai fini del SEE); ·
regolamento (UE) n. 584/2010 della Commissione, del
1° luglio 2010, recante modalità di esecuzione della direttiva 2009/65/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la forma e il contenuto
del modello standard della lettera di notifica e dell’attestato OICVM, l’utilizzo
dei mezzi elettronici per le comunicazioni tra le autorità competenti ai fini
della notifica, nonché le procedure per le verifiche sul posto e le indagini e
lo scambio di informazioni tra le autorità competenti (Testo rilevante ai fini
del SEE); ·
direttiva 2011/61/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio, dell’8 giugno 2011, sui gestori di fondi di investimento
alternativi. Direttive chiave sull’infrastruttura: ·
direttiva 2009/44/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 6 maggio 2009, che modifica la direttiva 98/26/CE concernente il
carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di
regolamento titoli; ·
direttiva 2002/47/CE relativa ai contratti di
garanzia finanziaria, per quanto riguarda i sistemi collegati e i crediti
privati. Servizi postali Direttive rilevanti per il Marocco sui servizi
postali: ·
direttiva 97/67/CE del Parlamento Europeo e del
Consiglio, del 15 dicembre 1997, concernente regole comuni per lo sviluppo del
mercato interno dei servizi postali comunitari e il miglioramento della qualità
del servizio, modificata dalle direttive 2002/39/CE e 2008/06/CE. Proprietà
intellettuale e industriale Direttive più
importanti: ·
direttiva 2004/48/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 29 aprile 2004, sul rispetto dei diritti di proprietà
intellettuale; ·
direttiva 2001/29/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 22 maggio 2001, sull’armonizzazione di taluni aspetti del
diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione; ·
direttiva 2001/84/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 27 settembre 2001, relativa al diritto dell’autore di un’opera d’arte
sulle successive vendite dell’originale; ·
direttiva 2006/116/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 12 dicembre 2006, concernente la durata di protezione del
diritto d’autore e di alcuni diritti connessi; ·
regolamento (CE) n. 1383/2003 del Consiglio, del 22
luglio 2003, relativo all’intervento dell’autorità doganale nei confronti di
merci sospettate di violare taluni diritti di proprietà intellettuale e alle
misure da adottare nei confronti di merci che violano tali diritti; ·
direttiva 91/250/CEE del Consiglio, sostituita
dalla direttiva 2009/24/CE, relativa alla tutela giuridica dei programmi per
elaboratore; ·
direttiva 92/100/CEE sostituita dalla direttiva 2006/115/CE
concernente il diritto di noleggio, il diritto di prestito e taluni diritti
connessi al diritto di autore in materia di proprietà intellettuale; ·
direttiva 93/83/CEE del Consiglio, del 27 settembre
1993, per il coordinamento di alcune norme in materia di diritto d’autore e
diritti connessi applicabili alla radiodiffusione via satellite e alla
ritrasmissione via cavo; ·
direttiva 96/9/CEE del Parlamento europeo e del
Consiglio, dell’11 marzo 1996, relativa alla tutela giuridica delle banche di
dati. Sui marchi: ·
direttiva 2008/95/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 22 ottobre 2008, sul ravvicinamento delle legislazioni degli
Stati membri in materia di marchi d’impresa (versione codificata); ·
regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio, del 26
febbraio 2009, sul marchio comunitario (versione codificata). Sui brevetti: ·
regolamento (CE) n. 469/2009 del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 6 maggio 2009, sul certificato protettivo complementare
per i medicinali (versione codificata); ·
regolamento (CE) n. 1610/96 del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 23 luglio 1996, sull’istituzione di un certificato
protettivo complementare per i prodotti fitosanitari; ·
regolamento (CE) n. 1901/2006 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativo ai medicinali per
uso pediatrico e che modifica il regolamento (CEE) n. 1768/92, la direttiva 2001/20/CE,
la direttiva 2001/83/CE e il regolamento (CE) n. 726/2004; ·
direttiva 98/44/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 6 luglio 1998, sulla protezione giuridica delle invenzioni
biotecnologiche; ·
regolamento (CE) n. 816/2006 del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 17 maggio 2006, concernente la concessione di licenze
obbligatorie per brevetti relativi alla fabbricazione di prodotti farmaceutici
destinati all’esportazione verso paesi con problemi di salute pubblica. Sui disegni: ·
direttiva 98/71/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 13 ottobre 1998, sulla protezione giuridica dei disegni e dei
modelli; ·
regolamento (CE) n. 6/2002 del Consiglio, del 12
dicembre 2001, su disegni e modelli comunitari. ALLEGATO III: Azioni prioritarie nell’ambito del piano d’azione
UE-Marocco per l’attuazione dello status avanzato (2013-2017) Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Dialogo politico e strategico || 1) Potenziare il dialogo politico bilaterale e la concertazione nei consessi multilaterali || a) organizzare riunioni ad hoc a livello ministeriale e/o di alti funzionari su temi di interesse comune || BT || b) lanciare iniziative congiunte, introdurre meccanismi di concertazione informali nei consessi ONU, soprattutto per la lotta contro le minacce alla sicurezza internazionale, per i diritti umani e per le questioni regionali || BT 2) Intensificare la cooperazione in materia di: prevenzione dei conflitti, gestione delle crisi, non proliferazione delle armi di distruzione di massa, controllo delle esportazioni di armi e beni a duplice uso, protezione civile, prevenzione dei rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN) || a) Concludere un accordo quadro per la partecipazione del Marocco alle operazioni (civili e militari) dell’UE per la gestione delle crisi || BT || b) Convenire disposizioni operative tra organismi marocchini e servizi della Commissione europea per la cooperazione con il centro di monitoraggio e informazione (MIC) || BT || c) Introdurre un efficace sistema nazionale di controllo delle esportazioni delle armi a duplice uso || MT Impegno attivo nel processo di negoziato del trattato sul commercio delle armi || (*) Questa colonna riporta le misure di sostegno in corso, in fase di elaborazione o che possono essere programmate. Tra le azioni prioritarie rientra anche la partecipazione del Marocco a programmi e agenzie dell’Unione. Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Stato di diritto, democrazia e governance || (3) Consolidare le istituzioni garanti della democrazia e dello Stato di diritto || a) Consolidare ruolo e capacità d’intervento di parlamento, governo, partiti politici, Conseil national des droits de l’homme (CNDH) e mediatore || MT Maggiore capacità delle istituzioni interessate || Programma di sostegno al CNDH e alla Délégation Inter-ministérielle aux Droits de l’Homme e potenziamento della capacità di queste istituzioni (SPRING) . Sostegno al Secrétariat Général de Gouvernement (programma P3A III) Sostegno al parlamento (programmi P3A III e “Réussir le Statut Avancé”) b) Adottare le disposizioni di legge appropriate || MT Maggiore capacità in fatto di qualità e conformità costituzionale dei testi di legge e dei regolamenti Maggiore capacità amministrativa del parlamento Creazione della corte costituzionale c) Intensificare la cooperazione con il Consiglio d’Europa || MT Graduale adesione alle pertinenti convenzioni du cui alla sezione 2.8 del piano d’azione Attuazione dello statuto di “partner per la democrazia” || Programmi “Réussir le Statut Avancé” e “Rafforzare le riforme democratiche nel vicinato meridionale” d) Modernizzare la pubblica amministrazione garantendo in particolare servizi pubblici accessibili in modo paritario, distribuiti equamente sul territorio e in grado di assicurare la continuità delle prestazioni; migliorare la qualità dei servizi pubblici || MT Attuazione di una carta dei servizi pubblici e di una carta della decentralizzazione. Semplificazione delle procedure amministrative. Introduzione dell’amministrazione online. || Programma HAKAMA e) Adottare la legge organica finanziaria || BT || Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Stato di diritto, democrazia e governance || || f) Avviare il processo di regionalizzazione avanzata || MT Adozione e attuazione della legge organica su condizioni, modalità di solidarietà tra gli enti territoriali, loro competenze e modalità di funzionamento Adozione e attuazione della legge organica su quadro e modalità di funzionamento degli enti locali || 4) Garantire una giustizia indipendente e efficace || a) Adottare una strategia di riforma del settore giustizia || BT || Programma potenziale di sostegno alla riforma della giustizia; sviluppo della capacità Programma “Rafforzare le riforme democratiche nel vicinato meridionale” b) Rafforzare l’indipendenza della magistratura || MT Creazione del Conseil supérieur du pouvoir judiciaire c) Adottare le adeguate disposizioni di legge || MT Adozione di un nuovo codice penale; rispetto dello scadenzario e delle priorità della strategia per la riforma del settore d) Modernizzare la giustizia in particolare semplificando e migliorando le procedure giudiziarie || MT Durata delle procedure ridotta; migliore accesso alla giustizia; sviluppo di modelli alternativi di risoluzione delle controversie e) Approfondire la formazione dei magistrati e di altre professioni giudiziarie Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Stato di diritto, democrazia e governance || 5) Consolidare il ruolo della società civile || a) Potenziare le istanze di concertazione per agevolare la partecipazione della società civile all’elaborazione, all’attuazione e alla valutazione delle politiche pubbliche || MT Impatto del processo consultivo tra i dipartimenti marocchini interessati e gli attori dell’associazionismo || Potenziamento della capacità delle organizzazioni della società civile tramite i programmi tematici IEDDH, SNS & AL, Migrazione e asilo, e tramite i programmi bilaterali b) Consolidare le capacità manageriali e organizzative degli attori dell’associazionismo marocchino affinché possano interagire con le istanze pubbliche nazionali e internazionali || MT Conclusione di partenariati || Progetto di sostegno alle dinamiche dello sviluppo rurale integrato nei territori agricoli del nord (DRIN), programma di sostegno alla promozione dell’uguaglianza e della parità di genere e programma di sostegno alla politica forestale, sostegno alla società civile nell’ambito dello strumento per la società civile 6) Potenziare la protezione dei diritti di donne e minori || a) Attuare la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) || BT || Programma di sostegno alla promozione dell’uguaglianza e della parità di genere; rafforzamento della capacità; sostegno alla società civile nell’ambito dello strumento per la società civile, programma “Réussir le statut avancé” b) Porre in essere l’Autorité pour la parité et la lutte contre toutes les formes de discrimination || BT c) Completare il quadro normativo sulla lotta alla violenza contro le donne, compresa la violenza coniugale || BT Adozione della legge contro la violenza femminile || d) Predisporre meccanismi per la tutela e la promozione dei diritti di donne, minori e portatori di handicap || MT Progressi compiuti nell’attuazione del piano governativo per l’uguaglianza; riforma del codice penale Adozione e attuazione della legge sulle condizioni di assunzione e di lavoro per il personale domestico; creazione del Conseil consultatif de la famille et de l’enfance || Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Stato di diritto, democrazia e governance || || e) Potenziare i dispositivi di verifica per un’applicazione effettiva del codice del lavoro che vieta il lavoro minorile al di sotto dei 15 anni || MT Rendicontazione dell’OIL || || 7) Consolidare il diritto di associazione, espressione e riunione || a) Adottare e attuare un nuovo codice della stampa che regoli stampa scritta e online e aspetti deontologici della professione || BT Processo inclusivo di consultazione di tutte le parti interessate all’elaborazione di un nuovo codice della stampa; creazione di un Conseil national de la presse Conformità con le norme internazionali || b) Continuare le riforme mirate al pluralismo e all’indipendenza dei media || MT Proseguire il processo di liberalizzazione del mercato dei media audiovisivi Rafforzare l’indipendenza della Haute Autorité de la Communication Audiovisuelle || || c) Applicare in modo effettivo la normativa sul diritto di associazione e modificare la legge sulle manifestazioni in luogo pubblico || BT Rilascio immediato dell’attestato di costituzione d’associazione; conformità alle disposizioni del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, in particolare l’articolo 21 || Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Stato di diritto, democrazia e governance || || d) Proseguire le trattative con le parti sociali per finalizzare la legge organica sulle condizioni e le modalità d’esercizio del diritto di sciopero, che integri l’esito delle trattative || MT Processo di trattativa con le parti sociali Conformità del quadro giuridico e delle pratiche con i principi posti dagli organi di controllo dell’OIL || || 8) Potenziare la lotta alla corruzione || a) Attuare la legge sulla protezione di vittime e denuncianti dei reati di corruzione nelle istituzioni || BT || Sostegno all’Instance nationale de probité et lutte contre la corruption (assistenza tecnica nell’ambito del programma P3A III) e sviluppo della capacità || || b) Porre in essere l’Instance nationale de probité et lutte contre la corruption e potenziarne ruolo, indipendenza e capacità || BT Adozione e attuazione della legge organica che istituisce l’Instance Nationale de probité et de lutte contre la corruption Rendicontazione annua dell’ICPC || c) Attuare il piano d’azione e adottare una strategia nazionale di prevenzione e lotta alla corruzione || MT Indicatori di Transparency International e di altre fonti rilevanti nazionali e internazionali || Programma “Rafforzare le riforme democratiche nel vicinato meridionale” Programma P3AIII Sigma Mobilità, migrazione e sicurezza || 9) Migliorare gestione delle frontiere, riammissione, mobilità dei cittadini, politica migratoria, protezione internazionale e asilo || Concludere un partenariato per la mobilità con più componenti: || BT || Le azioni di sostegno dell’UE e degli Stati membri, definite in allegato al partenariato per la mobilità, comprenderanno: sostegno alle riforme, sviluppo delle capacità, sostegno alla società civile, formazione e scambi di esperienze a) migrazione legale: condizioni agevolate per il rilascio dei visti anche nell’ambito del codice visti dell’UE; || b) migrazione illegale: lotta contro l’immigrazione illegale/gestione delle frontiere/accordo di riammissione || Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) || || c) nesso migrazione-sviluppo; || || competenze, campagne di sensibilizzazione, programma tematico “Migrazione e asilo”, cooperazione con le pertinenti agenzie UE; Sostegno allo sviluppo delle regioni a forte tasso di emigrazione (progetto DRIN nella regione del RIF) || || d) promozione della protezione internazionale e potenziamento della politica di asilo; || || Riforma economica e sociale || 10) Proseguire le riforme strutturali nei settori dell’economia e delle finanze || a) Attuazione del piano direttore delle piattaforme industriali integrate e delle zone di attività commerciali || MT Completamento dell’attuazione del patto nazionale per l’emergenza industriale nei settori di punta dell’economia (automobili, aeronautica, elettronica, offshoring, tessile, pelli, agroalimentare) e del piano Rawaj per il commercio e la distribuzione || Programma Hakama e SPRING (sostegno alle riforme e sviluppo delle capacità) || b) Proseguire l’attuazione delle misure volte a aumentare la produttività e la formazione della manodopera nei settori di punta dell’economia || c) Migliorare il clima degli affari, promuovere l’imprenditorialità, le PMI e la microimpresa e continuare a attuare la Carta euromediterranea delle imprese || MT Indicatori di monitoraggio della Carta euromediterranea delle imprese; attuazione del piano d’azione del Comité National de l’Environnement des Affaires (CNEA); creazione dell’osservatorio delle PMI; adozione della strategia per le microimprese Riforma normativa e semplificazione amministrativa Small Business Act per le PMI || Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Riforma economica e sociale || || d) Continuare la riforma della politica fiscale e della gestione delle finanze pubbliche || MT Miglioramento della trasparenza e dell’efficienza dell’amministrazione tributaria; Semplificazione del sistema fiscale (IVA compresa); attuazione della legge organica finanziaria || 11) Elaborare una strategia integrata per l’occupazione e promuovere la politica sociale e la sanità pubblica || a) Sviluppare politiche su lavoro, occupabilità e occupazione dignitosa tenendo presenti gli orientamenti della strategia occupazionale europea e il quadro d’azione definito dalla conferenza ministeriale euromediterranea di Marrakech sull’occupazione del novembre 2008 || BT || Programma “Réussir le Statut Avancé” e SPRING (sostegno alle riforme e sviluppo delle capacità) b) Adottare e applicare un regime di sussidi di disoccupazione || BT c) Provvedere a estendere l’assicurazione medica obbligatoria e il regime di assistenza sanitaria (RAMED) || BT || Programma “Copertura medica di base”; programma di sostegno al settore sanitario d) Migliorare il livello della sanità pubblica, in particolare attraverso il potenziamento istituzionale || MT Attuare la strategia nazionale “Vision Santé 2020”; Allineamento graduale con le pertinenti norme dell’OMS e/o dell’UE e) Riformare il regime dei contributi pubblici (“Caisse de compensation”) || BT Sostituzione di un regime di sovvenzioni generalizzate con un regime di sovvenzioni sui prezzi dell’energia e di alcuni prodotti alimentari, a favore delle fasce di popolazione a basso reddito || Programma “Copertura medica di base”; programma di sostegno alla promozione dell’uguaglianza e della parità di genere Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Riforma economica e sociale || || f) Lotta contro la povertà e la disparità sociale || MT Potenziamento della lotta alla povertà rurale Estensione della copertura medica di base Progetti dell’INDH più efficaci || Programma INDH II, sostegno alla politica sanitaria rurale (SPRING); programma di lotta all’analfabetismo (SPRING) Progetto di sostegno alle dinamiche dello sviluppo rurale integrato nei territori agricoli del Nord (DRIN) Commercio, mercato e riforma normativa || 12) Ravvicinamento all’acquis dell’UE || a) Ravvicinamento legislativo e regolamentare nei primi settori ritenuti prioritari: 1) servizi finanziari (assicurazioni); 2) appalti pubblici; 3) norme e regolamentazione tecnica (qualità e sicurezza) [per quest’ultimo si veda l’azione 13), lettera a)] || BT || Programma “Réussir le Statut Avancé” e gemellaggi istituzionali con il ministero dell’Industria b) Adottare un programma nazionale di convergenza normativa che definisca gli altri settori prioritari || Entro il 2015 (2 anni dall’adozione del PA) c) Adottare riforme legislative e regolamentari adeguate, in conformità con il programma nazionale di convergenza || MT Rispetto dello scadenzario e delle priorità del programma nazionale di convergenza, una volta stabilito 13) Approfondire le relazioni commerciali || Realizzare l’integrazione economica: || || Azioni di comunicazione a) facilitando l’accesso al mercato per i prodotti industriali tramite l’armonizzazione della normativa marocchina con quella dell’UE e un più elevato livello delle infrastrutture di qualità nei settori prioritari || BT Firma di accordi ACAA (prodotti elettrici e giocattoli) MT Firma di accordi ACAA (materiali da costruzione, apparecchi a gas e macchine) Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Commercio, mercato e riforma normativa || || b) Rafforzare la cooperazione sugli strumenti di difesa commerciale e sull’arbitrato || BT Acquisizione delle competenze in materia di difesa commerciale e arbitrato || c) Proseguire i negoziati per la conclusione di un accordo sulla liberalizzazione degli scambi di servizi e sullo stabilimento, in vista di avviare i negoziati per un ALS globale e approfondito || BT d) Avviare i negoziati per la conclusione di un accordo di libero scambio globale e approfondito || BT Risultati della missione di inquadramento 14) Compiere progressi in altri settori connessi al commercio || a) Proprietà intellettuale e industriale: progressivo ravvicinamento verso il livello di tutela dell’UE e rafforzamento della capacità amministrativa e giudiziaria || BT Riavvicinamento dell’ordinamento marocchino con le norme dell’Unione Adozione di misure dissuasive efficaci (giustizia, dogane) Valutazione dell’incidenza della contraffazione e della pirateria sulla creazione e l’innovazione nel paese Miglioramento del sistema dei brevetti d’invenzione || Gemellaggio istituzionale OMPIC || b) Aggiornare le norme sanitarie e fitosanitarie e sviluppare la capacità dell’Office national de sécurité alimentaires (ONSSA), in particolare in materia di omologazione di pesticidi, fertilizzanti e substrati di coltivazione || MT Adozione e attuazione dei testi di applicazione della legge 28-07 sulla sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari e dei progetti di testi sulla salute animale elaborati e convalidati nell’ambito del progetto di gemellaggio finanziato dall’UE nel periodo 2007-2009 || Programma “Réussir le statut avancé” Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Commercio, mercato e riforma normativa || || || Messa a norma dei laboratori in vista dell’accreditamento Introduzione di un sistema di regionalizzazione sulla sicurezza animale || || c) Innalzare il livello di protezione dei consumatori || MT Ulteriore ravvicinamento legislativo; sviluppo della capacità amministrativa del Conseil Supérieur de Consommation Istituzione del Centre marocain de la consommation || 15) Modernizzare e sviluppare la capacità del settore agricolo e della pesca || a) Promuovere la produzione di qualità || MT Conclusione di un accordo sulla protezione delle indicazioni geografiche || || b) Sviluppare l’agricoltura solidale (pilastro II del piano Maroc Vert), in particolare l’agricoltura su piccola scala nelle regioni fragili e problematiche, e lo sviluppo rurale || MT Sviluppo di prodotti di qualità, del territorio e della filiera biologica Dinamizzazione delle filiere beneficiarie nelle zone mirate Programmi pilota ENPARD || Programmi di sostegno al piano Maroc Vert, II pilastro Iniziativa ENPARD Sostegno alla strategia del Conseil agricole (SPRING) || c) Potenziare la business intelligence di prodotti e mercati || MT || || d) Attuare un quadro di governance della pesca, soprattutto per quanto riguarda il mestiere di commerciante di pesce all’ingrosso (in linea con la strategia Halieutis e la politica comune della pesca per quanto riguarda la conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche) || MT Strutturazione e dinamizzazione del mercato interno dei prodotti della pesca Maggiore valorizzazione dei prodotti della pesca e migliori condizioni di commercializzazione || Programma “Réussir le statut avancé” Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Infrastrutture || 16) Migliorare l’efficienza dei trasporti || a) Modernizzare la gestione del traffico aereo e migliorare la sicurezza aerea || MT Attuazione di un programma di sviluppo dei dispositivi di sicurezza mirante a potenziare la copertura radar e l’efficienza del sistema di automazione del controllo aereo || || b) Attuare una strategia marittima mirata a potenziare la sicurezza e la sorveglianza marittima || MT Rafforzamento dei sistemi di controllo dello Stato di approdo e di bandiera e dello Stato costiero || Programma “Réussir le statut avancé” (sviluppo della capacità e sostegno alle riforme) Programmi SAFEMED e MEDAMOS || 17) Potenziare l’approvvigionamento e la sicurezza energetica || a) Proseguire la convergenza legislativa e regolamentare in tutto il settore energetico, comprese le energie rinnovabili e il gas naturale, in vista dell’attuazione della strategia energetica marocchina mirata alla sicurezza dell’approvvigionamento, alla competitività e all’ammodernamento del settore || MT Elaborazione e attuazione di una visione per il 2020 || Programma “Réussir le statut avancé” || || b) Rafforzare le infrastrutture di interconnessione energetiche e l’integrazione dei mercati energetici || MT Creazione delle condizioni preferenziali per l’accesso degli operatori marocchini ai mercati energetici dell’UE e delle condizioni di integrazione dei mercati energetici || || || c) Porre le condizioni necessarie a sviluppare l’impiego di gas naturale e istituire un’autorità di regolamentazione || MT Quota del 20% di gas naturale nel bilancio energetico nazionale entro il 2020 || Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Infrastrutture || || d) Sviluppare le energie rinnovabili su larga scala e su piccola scala; esportare elettricità verde e promuovere l’efficienza energetica || MT Maggiore efficacia alla strategia di tutela e gestione sostenibile delle risorse forestali Raggiungimento dell’obiettivo del 42% di produzione di energia elettrica da energie rinnovabili entro il 2020 Conseguimento degli obiettivi fissati nel piano solare marocchino e nel progetto marocchino per l’energia eolica || Ambiente e sviluppo sostenibile || 18) Migliorare la tutela ambientale, la gestione delle risorse idriche e la lotta contro i cambiamenti climatici || a) Sviluppare e porre in essere le strategie e i programmi nazionali su ambiente e risorse idriche e mettere a punto una strategia nazionale per l’economia verde || MT Graduale ravvicinamento con la normativa UE || - Programma di sostegno alla politica forestale - Sostegno alla messa a punto di una strategia nazionale per l’economia verde e a una strategia contro i cambiamenti climatici; programma “Réussir le Statut Avancé” in materia di acque - Sostegno all’operatività della carta nazionale per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile || || b) Estendere la partecipazione della società civile e degli enti territoriali coinvolti nelle azioni ambientali || BT Azioni di formazione mirate a migliorare le competenze delle associazioni ambientaliste Contributo della società civile al processo di elaborazione dei documenti strategici e di programmazione; valutazione con la piattaforma delle ONG sul posto (GT-PEV) Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Ambiente e sviluppo sostenibile || || c) Garantire un impegno costante nella lotta contro i cambiamenti climatici || MT Attuazione degli accordi di Cancun e di Durban Attuazione della strategia nazionale contro i cambiamenti climatici e dei piani territoriali di lotta al riscaldamento globale || || || d) Promuovere lo sviluppo sostenibile delle imprese || MT Definizione di buone pratiche di gestione e razionalizzazione || Istruzione, insegnamento superiore e formazione professionale || 19) Migliorare il sistema d’istruzione e adeguare l’istruzione superiore e la formazione al fabbisogno del mercato del lavoro || a) Porre in essere la strategia di lotta all’analfabetismo || BT || Programma di sostegno all’attuazione della strategia per l’istruzione; sostegno alla strategia di alfabetizzazione (SPRING); INDH II; Erasmus Mundus, Tempus e nuovo programma Erasmus per tutti, gemellaggio e sostegno alla mobilità nell’ambito del programma “Réussir le Statut Avancé” || || b) Migliorare l’accesso, la qualità e la governance della scuola e dell’istruzione superiore || MT Riforma del sistema d’insegnamento superiore e convergenza normativa e regolamentare con gli obiettivi del processo di Bologna Maggiori opportunità di mobilità degli studenti e del personale accademico nel quadro dei partenariati con le università; potenziamento della garanzia della qualità (tramite la creazione dell’Agence d’assurance qualité dans l’enseignement supérieur) || Area || Obiettivi || Azioni del Marocco || Calendario/indicatori || Sostegno UE(*) Istruzione, insegnamento superiore e formazione professionale || || c) Realizzare la riforma dell’istruzione superiore e della formazione professionale finalizzata a una maggiore rispondenza al fabbisogno del mercato del lavoro || MT Migliore formazione della manodopera nei settori di punta dell’economia individuati dal patto nazionale per l’emergenza industriale (aeronautica, automobile, elettronica, offshoring, agroalimentare e tessile) Aumento del numero di insegnanti e di posti disponibili per gli studenti e miglioramento della qualità della formazione in questi ambiti || Programma di sostegno della strategia in materia di formazione professionale (SPRING) Ricerca e sviluppo e società dell’informazione || 20) Sviluppare le capacità in materia di società dell’informazione e di ricerca e innovazione || a) Attuare la nuova agenda digitale “Maroc Numérique 2013” e sviluppare sinergie con l’agenda digitale europea e le politiche europee sulla società dell’informazione || BT || || || b) Sviluppare la capacità di ricerca delle università e dei centri di ricerca marocchini || MT Rafforzamento della rete di punti di contatto nazionali tematici; convergenza normativa con le norme europee nel settore scientifico e tecnologico || || || || || || || || || BT = Breve Termine (prima della fine del 2014) || || || MT = Medio Termine (prima della fine del 2017) || || [1] Adottato dal Consiglio di associazione UE-Marocco il 13
ottobre 2008. [2] Direttiva 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1989,
concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, GU L 183 del 29.6.1989. [3] Progressivo allineamento alla direttiva 2004/48/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, sul rispetto dei diritti di
proprietà intellettuale e al regolamento (CE) 1383/2003 sull’intervento
dell’autorità doganale. [4] Procedure semplici per le imprese, istruzione e
formazione sullo spirito d’impresa, miglioramento delle competenze, accesso
esteso ai finanziamenti, regole fiscali favorevoli agli investimenti, accesso
esteso al mercato, innovazione, associazioni professionali forti, sistemi e
servizi di sostegno alle imprese di qualità, reti e partenariati
euromediterranei, chiarezza e pertinenza delle informazioni rivolte alle
imprese.