52007DC0724

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Un mercato unico per l’Europa del XXI secolo {COM(2007) 725 definitivo} {SEC(2007) 1517} {SEC(2007) 1518} {SEC(2007) 1519} {SEC(2007) 1520} {SEC(2007) 1521} /* COM/2007/0724 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 20.11.2007

COM(2007) 724 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Un mercato unico per l’Europa del XXI secolo

{COM(2007) 725 definitivo}{SEC(2007) 1517}{SEC(2007) 1518}{SEC(2007) 1519}{SEC(2007) 1520}{SEC(2007) 1521}

INDICE

1. Introduzione 3

2. Sfruttare le opportunità a beneficio dei cittadini 5

2.1. Più potere ai consumatori e alle PMI 5

2.2. Una globalizzazione a beneficio dell’Europa 7

2.3. Le nuove frontiere: conoscenza e innovazione 9

2.4. Le dimensioni sociale, ambientale e di coesione 10

3. Produrre risultati 12

3.1. Mercato unico: basarsi di più sull’evidenza, mirare di più all’impatto 12

3.2. Strumenti più mirati e applicati più efficacemente 13

3.3. Decentrare di più, basarsi sulle reti 14

3.4. Più accessibilità, migliore comunicazione 15

4. Conclusione 16

1. INTRODUZIONE

Pilastro dell’Unione europea, il mercato unico ha fatto della libera circolazione di persone, beni, servizi e capitali una realtà tangibile, apportando reali benefici ai cittadini europei[1]. Esso ha creato posti di lavoro e stimolato la crescita, oltre a dare agli europei la possibilità di vivere, lavorare, studiare e passare gli anni della pensione in un paese diverso. Un milione e mezzo di studenti di Erasmus, ad esempio, ha approfittato della mobilità a livello europeo. Il mercato unico ha portato ai consumatori una più ampia scelta di beni e servizi a prezzi più bassi, stimolando un aumento della qualità e della sicurezza dei prodotti; ha creato un insieme comune di norme per le imprese, nonché l’accesso ad un mercato di 500 milioni di consumatori. Il mercato unico ha svolto un ruolo essenziale per l’ordinato funzionamento delle politiche economiche e monetarie dell’Europa ed è servito da forte base per il lancio dell’Euro; allargato, ha reso l’Europa più aperta, più diversificata e più competitiva, creando nuove opportunità, rispettando i diritti sociali e promuovendo elevati standard in materia di salute, sicurezza e ambiente.

Malgrado queste realizzazioni, il mercato unico deve ancora valorizzare il suo potenziale inesplorato e adeguarsi alle nuove realtà. Nel febbraio 2007 la Commissione ha definito la sua visione per il mercato unico del XXI secolo: un mercato forte, innovativo e competitivo, che sfrutti al massimo il potenziale offerto dai servizi, vada a beneficio diretto di consumatori e imprenditori e metta l’Europa in posizione tale da reagire alla globalizzazione e influire più efficacemente sul modo in cui essa si configura[2].

La presente rassegna traduce questa visione in azione. Il mercato unico farà leva sulle sue forti basi attuali, riposizionandosi per rispondere alle nuove sfide: la globalizzazione, il rapido ritmo dell’innovazione e del cambiamento, l’evoluzione delle realtà sociali e ambientali. Inoltre, ora che l’EU è divenuta più grande e più diversificata, il mercato unico dovrà:

- produrre maggiori risultati per i cittadini, i consumatori e le PMI : il mercato unico deve essere più sensibile alle attese e alle preoccupazioni dei cittadini; continuare ad apportare benefici al consumatore in termini di prezzi più bassi, di qualità, diversità, convenienza e sicurezza di beni e servizi; dovrà promuovere condizioni adeguate di svolgimento dell’attività per le imprese piccole e medie;

- trarre miglior vantaggio dalla globalizzazione : il mercato unico costituisce una potente leva per portare agli europei i benefici della globalizzazione; dovrà valorizzare al massimo il proprio potenziale di trampolino di lancio per le imprese che si affacciano sui mercati globali, di sede attraente per gli investitori e come di leader globale per la fissazione di parametri per norme e standard;

- aprire nuove frontiere per la conoscenza e l’innovazione : il mercato interno dovrà promuovere più efficacemente i servizi e i beni ad alto contenuto di conoscenza e di tecnologia in quanto motori della crescita futura;

- comportare una forte dimensione sociale e ambientale : la politica del mercato interno dovrà tenere pienamente conto delle implicazioni sociali e ambientali dell’apertura dei mercati ed essere accompagnata da misure che diano modo a tutti i cittadini e a tutte le imprese di trarre vantaggio dalle nuove opportunità.

Tutte queste considerazioni rendono necessari nuovi metodi di lavoro e il ricorso ad un insieme diversificato di strumenti. Le iniziative finora intraprese hanno riguardato principalmente l’eliminazione degli ostacoli transfrontalieri, principalmente per mezzo di provvedimenti di leggi. È giunto ora il momento di mettere a punto un insieme più vario di strumenti e un’impostazione più rivolta all’impatto: rendere i mercati più efficienti nei settori che produrranno il miglior rendimento a livello di consumatori, di crescita e di creazione di posti di lavoro. In linea con gli obiettivi europei di “Migliore regolamentazione”, si presterà maggiore attenzione all’attuazione e al rispetto della normativa; all’ulteriore rafforzamento della valutazione d’impatto e della consultazione delle parti interessate; alla semplificazione, ove possibile, della normativa esistente, eliminando le trafile burocratiche non necessarie; all’assoggettamento di politiche e leggi ad una valutazione sistematica. Questo lavoro richiede un livello d’impegno che va molto al di là di “Bruxelles”: in una UE più ampia e più diversificata, per avere successo sono necessari il partenariato con gli Stati membri e il coinvolgimento di una più ampia molteplicità di parti interessate.

Il mercato unico è al centro di tutta una serie di politiche UE. La creazione dell’euro al volgere del secolo e la sua adozione da parte di un numero crescente di Stati membri rafforzano l’interazione fra mercato unico ed Unione economica e monetaria. L’euro si è dimostrato un fattore di stabilità e una forza trainante per il processo di formazione del mercato unico di cui ha beneficiato l’economia EU nel suo insieme, e non solo la zona euro. In quanto potente fattore di stimolo alla crescita e all’occupazione, il mercato unico si configura come fondamentale per realizzare le priorità della strategia di Lisbona. Alla presente rassegna si dovrà dare seguito nella prossima fase della strategia, per la quale la Commissione presenterà proposte nel dicembre 2007. Il mercato unico va inoltre di pari passo con politiche sociali ed ambientali destinate a contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile.

La presente rassegna espone un nuovo approccio al mercato unico; non include un classico programma di azione legislativa, ma l’obiettivo perseguito è invece quello di stimolare la flessibilità e l’adattabilità, salvaguardando al contempo la certezza giuridica e normativa necessaria a preservare l’ordinato funzionamento del mercato unico. Il modo in cui verranno realizzati questi obiettivi è riassunto alle pagine seguenti con azioni illustrative e viene descritto in forma più dettagliata nei documenti riguardanti il monitoraggio dei mercati, gli strumenti del mercato unico e gli strumenti commerciali che accompagnano la presente rassegna. Un documento d’accompagnamento sui servizi finanziari al dettaglio illustra in forma più approfondita l’applicazione di un tale approccio in questo importante settore. La rassegna è integrata da un documento politico sul modo di promuovere opportunità, accesso e solidarietà nell’Europa del XXI secolo, presentato unitamente ad essa nonché ad un documento correlato sui servizi d’interesse generale. Questi documenti, che insieme ad un riassunto delle realizzazioni del mercato unico formano il “pacchetto di verifica”, rappresentano una parte importante della risposta della Commissione alla sfide poste dalla globalizzazione, “L’interesse europeo: riuscire nell’era della globalizzazione”[3], presentato nell’ottobre 2007 al Consiglio europeo informale.

2. SFRUTTARE LE OPPORTUNITÀ A BENEFICIO DEI CITTADINI

2.1. Più potere ai consumatori e alle PMI

Il mercato unico dovrà produrre migliori risultati e benefici tangibili per i consumatori e le PMI, rispondendo alle loro aspettative e preoccupazioni. I consumatori devono provare fiducia e sentirsi in potere di rivendicare pienamente i loro diritti.

Apertura dei mercati e politica dei consumatori vanno di pari passo. Oggi i consumatori possono fare acquisti in altri paesi dell’UE o su internet senza preoccuparsi di pagare dazi doganali o supplementi IVA; beneficiano della garanzia di standard elevati per i generi alimentari e di consumo. L’etichettatura dei prodotti e dei generi alimentari, accompagnata dagli obblighi in materia di trasparenza dei prezzi, facilita il raffronto all’atto dell’acquisto. Le merci non conformi al contratto di vendita possono essere rimandate indietro e vanno sostituite o riparate. Sono in vigore leggi che vietano le pratiche commerciali sleali e la pubblicità fuorviante. La rete dei centri europei dei consumatori (rete CEC) svolge opera di consulenza e di supporto ai consumatori nelle dispute transfrontaliere. Recentemente la Commissione ha proposto la creazione di una carta dei consumatori dell’energia che enunci i diritti fondamentali di questi ultimi per quanto riguarda la fornitura di gas e di elettricità. Gli interessi dei consumatori sono inoltre tutelati dalla rigorosa applicazione delle norme di concorrenza dell’UE: sono stati smantellati i cartelli in settori che vanno dalle scale mobili alla birra; sono state vietate concentrazioni contrarie alla concorrenza fra linee aeree; società come Microsoft, Telefonica, Deutsche Telekom e Wanadoo sono state costrette a cessare gli abusi di posizione dominante; mediante i controlli sugli aiuti di Stato si accerta che i fondi pubblici siano usati correttamente. Tutte queste misure hanno contribuito all’esistenza di mercati più innovativi, che funzionano meglio e forniscono migliori beni e servizi a prezzi più convenienti.

È necessario fare di più. Il mercato unico deve continuare a porre l’accento sui settori che toccano la vita quotidiana dei consumatori, come l’energia, le telecomunicazioni, i servizi finanziari al dettaglio, il commercio all’ingrosso e al minuto. Va affrontato il problema dell’assenza di una concorrenza effettiva e della frammentazione dei mercati, dovute in parte alle differenze nazionali nel diritto contrattuale dei consumatori, così che questi possano effettivamente cogliere i frutti dell’apertura dei mercati e trovino più facile comprendere come il mercato unico può lavorare a loro favore. Educando i consumatori e conferendo loro maggiori diritti, ad esempio nel settore dei servizi finanziari al dettaglio, l’azione a livello UE può costituire uno stimolo in direzione della produttività e dell’efficienza. Sebbene sia già d’applicazione il quadro normativo per l’e-commercio, si può inoltre fare di più affinché i cittadini possano sfruttare le opportunità offerte da Internet.

Il mercato unico deve garantire elevati livelli di qualità, in particolare in settori come la sicurezza dei prodotti e dei generi alimentari. Si sta lavorando a migliorare la gestione del mercato dei beni, ad esempio rafforzando la sorveglianza del mercato e coordinando in maniera più efficace gli organi di accreditamento, certificazione e vigilanza. Questa politica dovrebbe inoltre tradursi in una migliore comprensione della marcatura CE, così da proteggere più efficacemente i consumatori dai prodotti non sicuri. Non solo i beni, ma anche i servizi, devono essere sicuri e di buona qualità. È necessario riflettere ulteriormente al miglior modo di garantire e comunicare la sicurezza e la qualità nel settore dei servizi.

Il mercato unico dovrà inoltre continuare a migliorare le condizioni quadro per le imprese. A differenza dei grandi operatori che hanno avuto molto successo nell’accedere alle opportunità offerte dal mercato unico, le imprese piccole e medie spesso trovano in mercato unico frammentato e di difficile penetrazione. Ad esempio, la diversità linguistica dell’Europa e la molteplicità di preferenze culturali e sul piano dei consumi, che peraltro rappresentano un punto di forza di valore incalcolabile ed una fonte di innovazione, rendono ancora più complesso il mercato unico per le PMI. Le diverse logiche seguite in materia di imposizione fiscale e la difficoltà di pervenire ad un sostegno unanime per un approccio comune alle norme in materia possono inoltre agire da freno alla penetrazione del mercato unico da parte delle PMI. Se negli ultimi anni la creazione di un’impresa è diventata più semplice e rapida in ogni parte d’Europa, è necessario fare di più per migliorare l’accesso per le PMI, facilitarne la crescita e liberarne il potenziale commerciale. La Commissione consulterà tutte le parti interessate così da mettere a punto ulteriori iniziative volte ad adeguare più efficacemente il mercato unico alle esigenze delle odierne PMI.

Riquadro Un mercato per i consumatori e le PMI

Diritti e rimedi offerti ai consumatori : un’impostazione globale ai diritti dei consumatori in tutta l’UE creerà un quadro normativo semplice e di facile applicazione e contribuirà ad eliminare le barriere agli acquisti transfrontalieri cui si trovano attualmente confrontati i consumatori e imprese. Conferire maggior potere ai consumatori, compresi i più vulnerabili, con particolari necessità o disabilità, definire i diritti e le norme di accessibilità e proteggere i consumatori contro rischi e minacce con i quali non possono misurarsi in quanto individui, costituisce un obiettivo centrale della strategia in materia di politica dei consumatori. Basandosi sulla sua rassegna dell’“acquis” comunitario relativo ai consumatori, nel 2008 la Commissione presenterà ulteriori iniziative sui diritti contrattuali dei consumatori e sui rimedi collettivi, anche facilitando le richieste di risarcimento danni per violazione dei diritti dei consumatori e del diritto comunitario della concorrenza.

Accesso a servizi finanziari al dettaglio di qualità : la scelta di un conto corrente in banca, di una modalità di pagamento, di un prodotto di investimento o assicurativo, di un mutuo personale, di un regime di risparmio, di pensione o di credito, di un’assicurazione veicoli a motore, comporta decisioni personali importanti con un impatto significativo sul bilancio familiare. I dati di fatto inducano a ritenere che questo settore possa produrre maggiori benefici in termini di prezzo, scelta e fiducia nei prodotti e servizi offerti. Un documento di lavoro dei servizi della Commissione, pubblicato unitamente alla presente relazione, descrive le iniziative previste dalla Commissione per stimolare la concorrenza e migliorare la capacità di decisione autonoma dei consumatori. Si tratta fra l’altro di misure destinate a promuovere l’alfabetizzazione finanziaria, a permettere ai consumatori di passare liberamente da un prestatore di servizi all’altro e cambiare facilmente conto in banca, ad eliminare i prodotti vincolati contrari alla concorrenza e a stimolare il mercato del credito ipotecario.

Sicurezza dei prodotti alimentari : l’UE è decisa ad assicurare la massima sicurezza dei prodotti alimentari su tutto il suo territorio. La Commissione presenterà un’iniziativa sull’etichettatura alimentare e nutrizionale e sottoporrà a riesame la legislazione in materia di nuovi prodotti alimentari.

Prodotti farmaceutici : Rafforzando e razionalizzando ulteriormente i meccanismi di sorveglianza del mercato dei prodotti medicinali si contribuirà ad offrire maggiore sicurezza ai pazienti in Europa. Migliorando l’accesso alle informazioni sui servizi e sui prodotti farmaceutici si darà modo ai pazienti di scegliere con maggior conoscenza di causa quando si tratta della loro salute. La Commissione sta preparando un pacchetto di misure destinate a realizzare questi obiettivi, che contribuiranno anche a confermare l’Europa come sede primaria di innovazione e sviluppo sul piano della salute.

Legge europea sulle piccole imprese : Nel 2008 la Commissione esaminerà una serie di iniziative a supporto delle PMI sotto forma di legge europea sulle piccole imprese. Questa potrebbe fornire orientamenti e disposizioni adattati specificamente alle PMI secondo il principio “pensare anzitutto in piccolo”, oltre a riunire in un unico dispositivo gli elementi relativi alle PMI presenti in varie politiche e leggi, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente gli oneri amministrativi superflui, aumentare la partecipazione delle PMI ai programmi UE, migliorare ulteriormente l’accesso delle PMI agli appalti pubblici e ridurre gli ostacoli agli scambi trasfrontalieri, promuovendo così ulteriore innovazione e crescita. La Commissione esaminerà inoltre il modo in cui le pratiche e le politiche in materia di imposizione fiscale incidono sulla crescita delle PMI e proporrà uno statuto di società privata europea per facilitare le attività transfrontaliere delle PMI.

Migliorare il contesto fiscale : Continuerà il lavoro di riduzione dei costi amministrativi connessi con gli oneri fiscali che sono conseguenza della frammentazione fiscale del mercato interno, in particolare per le PMI, oltre a consentire alle imprese di scegliere una base imponibile a livello UE. Le iniziative programmatiche destinate a ridurre la doppia imposizione dovrebbero anch’esse agevolare le attività transfrontaliere sia per le aziende che per i singoli cittadini.

2.2. Una globalizzazione a beneficio dell’Europa

La globalizzazione costituisce una fonte formidabile di dinamismo e di cambiamento. Il mercato unico è la migliore carta vincente di cui dispone l’Europa per raccogliere i benefici della globalizzazione: consente agli europei di beneficiare dell’apertura globale dei mercati grazie alla riduzione dei prezzi e alle aumentate possibilità di scelta; induce le imprese a migliorare l’efficienza e innovare, e le aiuta a rafforzare la propria competitività per l’accesso ai mercati globali; rende l’Europa più allettante per gli investitori e le imprese di tutto il mondo; dà modo all’Europa di porsi all’avanguardia nella fissazione degli standard e promuovere la convergenza delle norme a livello mondiale, facilitando le esportazioni europee e assicurando che le importazioni siano conformi agli standard necessari, proteggendo così inoltre i cittadini europei.

Nel mettere a punto il suo regime normativo l’UE ha collaborato con gli Stati membri per riconciliare le differenti impostazioni e trovare il giusto dosaggio, così da far prosperare gli scambi commerciali rispettando al contempo il diritto del lavoro e le norme in materia di salute, sicurezza e ambiente. L’UE ha così potuto mettere a punto un quadro normativo e di supervisione moderno e innovatore, in cui viene considerata come il soggetto promotore delle norme globali in molti settori come la sicurezza dei prodotti e degli alimenti, la tutela dell’ambiente, gli appalti pubblici, la contabilità e la regolamentazione finanziaria. La norma GSM è ormai utilizzata da quasi 2 miliardi e mezzo di utenti di telefonia mobile in tutto il mondo. Nello scambio di emissioni di CO2 , nella sicurezza dell’aviazione e nei prodotti chimici l’UE ha stabilito nuove norme che sono gradualmente in via di adozione in tutto il mondo. Anche la politica di concorrenza dell’UE ha assunto dimensioni globali: la Commissione ha contestato cartelli, concentrazioni contrarie alla concorrenza e abusi di posizione dominante che interessano i consumatori e le imprese europee, indipendentemente dalla nazionalità delle imprese interessate. Il contesto internazionale è in via di rapido cambiamento. Molte scadenze richiedono sempre più un’azione globale coordinata, che si tratti di affrontare il cambiamento climatico o di lottare contro la pirateria e le contraffazioni. Ad emergere è una nuova impostazione a livello internazionale focalizzata sulla cooperazione normativa, sulla convergenza degli standard e sull’equivalenza delle norme, che andrà ulteriormente sviluppata negli interessi reciproci dell’UE e dei suoi partner: si promuoverà così la “convergenza al vertice” anziché una “corsa al ribasso”.

Come si può realizzare questo obiettivo? Le proposte per il futuro dovranno costituire un’ulteriore elaborazione dei tre pilastri identificati nell’agenda “Europa globale”[4].

Riquadro 2. L’Europa globale: proposte per il futuro

Ampliare lo spazio di concorrenza per le imprese europee al di là dei confini fisici del mercato unico, aprendo altri mercati grazie alla liberalizzazione multilaterale e bilaterale degli scambi commerciali, nonché intervenendo attivamente per far rispettare i diritti di accesso al mercato. La Commissione resta decisa ad assicurare il successo dell’Agenda di Doha per lo sviluppo. Facendo leva sulla piattaforma creata dall’Organizzazione mondiale del commercio, la Commissione ha avviato negoziati per accordi di libero scambio “in profondità” finalizzati ad un miglior accesso al mercato per le imprese dell’UE e ad un ampio grado di convergenza regolamentare. Saranno inoltre avviate iniziative specifiche destinate a promuovere il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e la piena osservanza delle norme internazionali in materia di sussidi. Inoltre il controllo degli aiuti di Stato, in quanto uno degli strumenti della politica di concorrenza, garantisce un mercato interno competitivo e integrato. Questo aspetto va integrato da un ricorso attivo agli strumenti di politica commerciale così da reagire alle sovvenzioni sleali da parte dei paesi terzi e ad altre pratiche commerciali sleali, oltre ad assicurare parità di condizioni sul piano internazionale, anche mediante l’attiva apertura di mercati all’estero.

Ampliare lo spazio normativo del mercato interno promuovendo la cooperazione sulle norme e sui valori dell’Europa, provvedendo affinché che la normativa europea possa avvalersi delle pratiche ottimali in corso ovunque nel mondo e facendo sì che le norme europee diventino un punto di riferimento per gli standard globali. La Commissione è impegnata in una serie di dialoghi multilaterali e bilaterali destinati a migliorare la convergenza normativa con i principali partner e con i paesi immediatamente limitrofi. A livello multilaterale è importante far avanzare l’aspetto rappresentato dall’omogeneità normativa sull’agenda OMC. Le sedi bilaterali, come il dialogo normativo UE-USA sui mercati finanziari o il Consiglio economico transatlantico di recente istituzione, offrono buone opportunità di fattiva collaborazione. Questo lavoro dovrà essere più focalizzato, integrando i negoziati commerciali e collegandosi più efficacemente ad iniziative di cooperazione in materia di formazione, assistenza e ricerca. La Commissione dovrà inoltre sostenere le autorità europee di supervisione e regolamentazione approfondendone la cooperazione internazionale. L’UE deve continuare a svolgere un ruolo di punta nell’ambito degli organismi internazionali di fissazione della normativa e degli standard e, a tal fine, è necessario che parli con un’unica voce. Ad esempio la Commissione solleciterà una più stretta convergenza delle norme di concorrenza nelle sedi internazionali come l’OCSE. Infine, l’UE deve poter anche apprendere: un esame degli standard globali, attuato in sede di elaborazione delle soluzioni programmatiche europee, e il trarre ispirazione dalle pratiche ottimali delle autorità di regolamentazione dei paesi terzi dovrebbero servire a migliorare la normativa UE e a facilitarne l’accettazione all’estero.

Fare in modo che i benefici dell’apertura arrivino al cittadino europeo grazie a norme migliori, prezzi più bassi e maggiore scelta, obiettivi, questi, da realizzare grazie ad un rigoroso monitoraggio dei mercati e ad adeguate iniziative volte a migliorarne il funzionamento o creare un ambiente più competitivo, a livello UE o all’interno degli Stati membri. L’UE ha la responsabilità specifica di dare seguito agli accordi commerciali e fare sì che essi producano gli effetti che si sono prefissi. Il caso dei tessili rappresenta un esempio probante delle condizioni che vanno rispettate perché l’apertura dei mercati produca i risultati richiesti. Nel gennaio 2005, dopo una fase transitoria durata circa un decennio, è stato smantellato nel quadro delle norme OMC il sistema quarantennale di quote per i tessili e l’abbigliamento (l’accordo Multifibre). Uno studio recente dimostra che l’impatto per i consumatori dell’UE, pur in media positivo, ha registrato notevoli oscillazioni in funzione della struttura del settore nazionale concorrente e delle dimensioni assunte dalla concorrenza nel settore al dettaglio. In Irlanda e nel Regno Unito i prezzi dell’abbigliamento sono diminuiti del 50% circa in termini reali, restando invece in gran parte invariati in Italia e Spagna. Questo tipo di analisi sarà effettuato in altri settori, unitamente alla promozione di misure d’accompagnamento, in modo che i benefici del commercio internazionale vengano passati ai consumatori.

Un documento sulla dimensione esterna del mercato unico che accompagna la presente relazione fornisce ulteriori dettagli sul modo in cui gli strumenti del mercato unico vanno adeguati in funzione dell’evolversi del contesto globale.

2.3. Le nuove frontiere: conoscenza e innovazione

Il mercato unico, concepito inizialmente per un’economia basata sui prodotti primari e i manufatti, deve adattarsi per promuovere l’apertura e l’integrazione in un’economia basata sulla conoscenza e orientata ai servizi.

I servizi costituiscono oggi la forza economica dominante in Europa. Questo settore rappresenta il 70% del PIL, il 68% dell’occupazione e il 96% dei nuovi posti di lavoro creati nell’UE, ma appena il 20% degli scambi intra-UE. Questo fenomeno rispecchia il fatto che i servizi spesso hanno carattere intrinsicamente locale e il cliente vuole trovarsi vicino al prestatore, ma evidenzia anche la necessità di far emergere ulteriore potenziale, ridurre le barriere e aumentare la concorrenza nel settore. Il fatto che il 6% appena degli europei utilizzi transazioni elettroniche transfrontaliere attesta l’esistenza di un potenziale sinora non sfruttato.

Si stanno attuando numerosi interventi. La prestazione di servizi nell’UE dovrebbe trarre forte impulso dall’attuazione della direttiva sui servizi, che dovrà essere recepita nel diritto nazionale entro la fine del 2009. Analogamente, le iniziative avviate sulle industrie di rete – energia, telecomunicazioni, servizi postali, trasporti –stanno dando risultati sul terreno una volta pienamente attuate. Ad esempio, grazie al quadro regolamentare europeo unificato delle telecomunicazioni i cittadini e le imprese hanno beneficiato di prezzi più bassi, maggiore scelta e servizi innovativi. Il riorientamento degli aiuti di Stato in direzione di obiettivi orizzontali, come l’innovazione e la conoscenza, dovrebbe anch’esso contribuire a far emergere il potenziale del mercato unico.

Eppure, si può fare di più: ad esempio i cittadini, le imprese e le pubbliche autorità di tutta Europa dovrebbero essere messi in grado di sfruttare le nuove opportunità utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). Le TIC sono essenziali per il buon funzionamento del “mercato interno elettronico” in sede di creazione dei servizi di interoperabilità, come la e-fatturazione e gli e-appalti. Con il rapido sviluppo di queste tecnologie, vi è il rischio che gli Stati membri optino per soluzioni diverse tra loro o incompatibili e che per gli utenti finali emergano nuove barriere elettroniche. Gli Stati membri e la Commissione, lavorando insieme, dovranno raddoppiare gli sforzi volti ad evitare la frammentazione del mercato e promuovere soluzioni TIC comunemente accettate.

È necessario un più intenso lavoro per promuovere la libera circolazione della conoscenza e dell’innovazione come “quinta libertà” del mercato unico. Quest’ultimo può rappresentare una piattaforma di stimolo all’innovazione in Europa: incoraggia il diffondersi di nuove tecnologie in tutta l’EU, si presta alla creazione di reti, virtuali e reali, promuove lo sviluppo di un sofisticato settore logistico che consente la gestione integrata dei flussi di merci, energia, informazione, servizi e persone, e facilita lo scambio di conoscenze grazie alla mobilità di lavoratori, ricercatori e studenti. Ai paragrafi seguenti sono descritte varie iniziative di stimolo al mercato unico per la conoscenza e l’innovazione.

Riquadro 3. Allargare le frontiere: servizi, prodotti e soggetti innovativi

Mobilità dei ricercatori : Il 7° programma quadro per la ricerca fornisce supporto diretto alla creazione di reti di ricerca e alla loro integrazione in tutta l’UE. Nel quadro rappresentato dalla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca è in corso il lavoro di creazione dell’equivalente di un “passaporto di ricercatore” che dovrebbe eliminare le barriere alla mobilità dei ricercatori e facilitarne gli scambi.

Un quadro più moderno per le e-comunicazioni : Le nuove proposte di riforma del quadro normativo dell’UE per le telecomunicazioni, formulate dalla Commissione, sono finalizzate al completamento del mercato unico dei servizi telecom, essenziale per il contesto più ampio rappresentato dalla società e dall’economia digitale. Le proposte in questione aumenteranno la coerenza e la prevedibilità, faciliteranno il lancio di nuovi servizi transfrontalieri e libereranno inoltre il potenziale economico insito nella leadership che l’Europa esercita nel campo delle tecnologie wireless, rendendo le politiche in materia di spettro radio più efficienti, più flessibili e più dettate dal mercato. Nel 2008 alle proposte farà seguito un’iniziativa per l’aggiornamento del servizio universale, a sostegno della transizione verso la Società dell’informazione per tutti.

Diritti di proprietà intellettuale : Sono state gettate le basi per l’adozione delle decisioni relative ad un inquadramento UE comune per la tutela brevettuale, che produca un sistema di brevetti semplice, economico e di alta qualità per l’Europa. La Commissione presenterà nel 2008 una strategia per i diritti di proprietà industriale, comprese le attività finalizzate a migliorare la consapevolezza e l’applicazione dei DPI da parte della PMI e la gestione dei medesimi da parte degli enti di ricerca a finanziamento pubblico. Sarà inoltre proposto un piano d’azione doganale per combattere le contraffazioni e la pirateria.

Standardizzazione : La Commissione presenterà nel 2008 una strategia di standardizzazione che permetta ai risultati della R&S di accedere al mercato, in particolare tramite le PMI, e faciliti l’adozione di nuove tecnologie ecologiche e di risparmio energetico. Un accento particolare sarà posto sull’interazione con le PMI e con la comunità di ricercatori.

Fatturazione elettronica : La Commissione proporrà un quadro europeo in materia di fatturazione elettronica che faciliterà la trasmissione delle fatture in formato elettronico in tutta l’UE.

Autenticazione elettronica e firma elettronica : Basandosi sul lavoro attualmente in corso nel settore dell’e-governo, nel 2008 la Commissione presenterà uno specifico piano d’azione destinato a promuovere ulteriormente l’applicazione dell’e-autenticazione (identità elettronica) e della firma elettronica interoperabile e reciprocamente riconosciuta tra gli Stati membri, facilitando così la prestazione dei servizi pubblici a livello transfrontaliero.

Dogana elettronica: Nel 2008, quarantesimo anniversario dell’Unione doganale, la Commissione e gli Stati membri inizieranno a dare attuazione alla decisione sulla dogana elettronica, il cui obiettivo è l’interoperabilità dei sistemi IT di dogane e imprese in tutta l’UE.

2.4. Le dimensioni sociale, ambientale e di coesione

L’apertura dei mercati e l’integrazione europea hanno un impatto sociale ed ambientale di cui va tenuto conto sia all’interno che all’esterno dell’Europa. A tal fine è necessaria una più fattiva valutazione dell’impatto delle decisioni, nonché una migliore capacità collettiva di prevedere, promuovere e gestire i cambiamenti insiti nella maggiore apertura dei mercati e nello sviluppo tecnologico. Implicito in una tale politica è anche che i prezzi di mercato rispecchino i costi reali per la società e l’ambiente, nonché la necessità di sensibilizzare i cittadini sull’impatto sociale ed ambientale delle loro scelte in quanto consumatori. Queste priorità sono essenziali per l’efficienza a lungo termine del mercato unico e si trovano al centro della strategia di sviluppo sostenibile, così che i benefici di un mondo più aperto vengano condivisi più equamente e passati alle generazioni future.

Lo sviluppo del mercato unico è andato di pari passo con l’agenda sociale europea. L’insieme di valori e diritti condivisi, chiaramente espressi nell’articolo 2 del trattato di riforma e nell’“acquis” di politica sociale della Comunità, riflettono un impegno all’azione europea in varie aree di politica sociale.

La politica europea di coesione economica, sociale e territoriale, appoggiata dai Fondi strutturali, agisce da strumento connettivo che conferisce maggior potere a cittadini e imprese, contribuendo a liberare tutto il potenziale offerto dal mercato unico. Questa politica ha contribuito a diffondere i benefici del mercato interno a tutte le regioni dell’Unione, garantendo un’ampia compartecipazione ai benefici dell’apertura dei mercati e fungendo da ammortizzatore contro gli eventuali effetti negativi dell’aggiustamento.

Le società europee sono in via di rapido cambiamento. Progresso tecnologico e globalizzazione incidono sul modo in cui gli europei vivono e lavorano, con nuove opportunità di lavoro, di carriera e di servizi, domanda di nuove competenze e un cambiamento a ritmo sempre più rapido. Il mercato unico ha dato impulso a nuove tendenze nella mobilità intra-EU. Alcuni lavoratori hanno difficoltà di adattamento e vivono questi processi di più ampio respiro come una minaccia, particolarmente quando a riserntirne sono le loro comunità locali. Si tratta di preoccupazioni legittime, alle quali occorre dare risposta. Occorre garantire i diritti dei lavoratori e salvaguardare la parità di trattamento, particolarmente grazie alla corretta applicazione del diritto europeo del lavoro.

Prestare maggiore attenzione alla dimensione ambientale è importante non solo in sé, ma anche in quanto possibile fonte di numerose nuove opportunità. L’ecoindustria dà già lavoro ad un numero di occupati superiore a quello di settori come la produzione di autovetture o i prodotti farmaceutici. La determinazione dell’UE ad agire e promuovere i propri standard globalmente le conferirà un vantaggio iniziale nel promuovere le nuove tecnologie e creare nuovi posti di lavoro. L’esperienza europea nella lotta al cambiamento climatico, ad esempio, promuovendo servizi e prodotti a bassa emissione di carbonio, serve da ispirazione in tutto il mondo, stabilendo norme globali e generando nuovi mercati per le esportazioni.

Riquadro 4. Far avanzare l’Europa sociale

Spianare la strada per una nuova agenda sociale: Nel quadro dell’Agenda dei cittadini della Commissione è in corso una consultazione sulla realtà sociale europea. Unitamente alla presente relazione la Commissione enuncia in un documento politico la propria visione del modo in cui gli europei possono accedere alle opportunità generate da un’Europa aperta, moderna e in via di cambiamento. Le reazioni a questa visione serviranno da base per la preparazione di una nuova Agenda sociale nella quale saranno delineate le iniziative a livello europeo che la Commissione presenterà alla metà del 2008.

Servizi d’interesse generale : Il protocollo concordato unitamente al trattato di Lisbona enuncia i principi comunitari applicabili ai servizi di interesse generale e stabilisce un inquadramento nuovo, trasparente e affidabile a livello di trattato. Questo trae le conclusioni di un decennio di dibattiti sul ruolo dell’UE e mette in risalto la convergenza di vedute, particolarmente nella fase successiva al Libro bianco della Commissione del 2004. Un documento sui servizi di interesse generale, compresi quelli di carattere sociale, è presentato unitamente alla presente rassegna per fare il punto su questa nuova situazione. Farà ben presto seguito un’iniziativa sui servizi di assistenza sanitaria.

Facilitare la mobilità : La mobilità del lavoratore è un diritto istituito dal trattato UE ed essenziale al funzionamento del mercato unico. La libera circolazione dei lavoratori sarà ulteriormente facilitata quando scadranno le disposizioni transitorie previste per i nuovi Stati membri. Facendo seguito all’anno europeo della mobilità dei lavoratori (2006), la Commissione presenterà entro la fine del 2007 un piano d’azione per la mobilità professionale in cui figurerà una rassegna delle norme comunitarie in materia di coordinamento della sicurezza sociale.

Diritto del lavoro nell’UE : Le norme applicate a livello UE riconoscono i diritti fondamentali dei lavoratori, ad esempio in termini di informazione e consultazione, e prevedono requisiti minimi atti a garantire la parità di trattamento per dipendenti e imprese. Entro il 2008 la Commissione presenterà una proposta di modifica della direttiva sull’istituzione di un comitato aziendale europeo.

Integrazione transfrontaliera: Per aiutare i cittadini dell’UE che vivono e lavorano nelle regioni transfrontaliere è stato messo a punto un nuovo strumento giuridico denominato “Gruppo europeo di cooperazione territoriale” (GECT): esso contribuirà a mettere in atto nuove soluzioni cooperative a carattere transfrontaliero in settori quali l’assistenza sanitaria, la prevenzione dei rischi, la tutela dell’ambiente, la cultura, il turismo e le infrastrutture transfrontaliere locali.

3. PRODURRE RISULTATI

Per produrre risultati, il mercato unico deve adeguarsi ed applicare nuove strategie: ciò si presenta tanto più importante ora che l’UE è più grande e più diversificata. Far funzionare il mercato unico è responsabilità comune di tutte le istanze di amministrazione e di controllo, a tutti i livelli. Il mercato unico è costruito sulla fiducia: una fiducia che può essere promossa e rafforzata tramite sia la stretta collaborazione sul piano amministrativo che il miglioramento dell’informazione. È necessaria una nuova partnership per fare sì che il mercato unico produca risultati all’altezza del suo potenziale.

3.1. Mercato unico: basarsi di più sull’evidenza, mirare di più all’impatto

L’UE dovrebbe concentrarsi sui settori di maggiore importanza, intervenendo nei casi in cui i mercati non producono risultati e in cui eserciterà il massimo impatto. L’azione richiede a tutte le parti interessate uno sforzo di individuazione degli sviluppi del mercato, di identificazione dei problemi, di valutazione delle possibilità d’azione e di raccolta delle informazioni di ritorno sul terreno. Il lavoro finalizzato a migliorare il funzionamento dei mercati del gas e dell’elettricità fornisce in tal senso un buon esempio.

La Commissione e le autorità nazionali hanno vasta esperienza di monitoraggio dei mercati e dei settori, esperienza che va ulteriormente sviluppata. Gran parte della soluzione è rappresentata dalle indagini nel settore della concorrenza, dall’identificazione dei mercati di punta e dallo sviluppo di iniziative tecnologiche comuni. In vari settori sarà tuttavia necessario raccogliere una maggiore quantità di dati tramite un feedback effettivo a partire dal funzionamento del mercato unico sul terreno. Sarà inoltre necessario tenere maggiormente conto dei consumatori, delle PMI e della dimensione globale, nonché degli impatti sociali e ambientali.

Riquadro 5. Intervenire dove è importante farlo

Monitoraggio dei mercati e dei settori : Nel quadro della presente rassegna i servizi della Commissione hanno messo a punto una metodologia di monitoraggio più sistematico del funzionamento dei mercati-chiave dei beni e dei servizi. La prima fase di questa metodologia è consistita nel passare al vaglio i settori che offrivano i maggiori benefici potenziali in termini di crescita, creazione di posti di lavoro e benessere dei consumatori. Nella seconda fase i settori prescelti saranno esaminati più dettagliatamente al fine di determinare perché certi mercati funzionano male (mancanza di apertura/integrazione, assenza di scelta e trasparenza per i consumatori, basso grado di concorrenza, contesto normativo insufficiente e assenza di innovazione). Si potranno così formulare osservazioni cruciali che permetteranno di affrontare i difficili compiti cui si trovano confrontati il settore o i settori interessati. Un documento di lavoro dei servizi della Commissione, in cui figurano le prima risultanze, viene presentato unitamente alla presente relazione. La Commissione intende lavorare in stretta collaborazione con le autorità nazionali per mettere a punto questa nuova impostazione.

Osservatorio dei consumatori : Come input per la metodologia sopra delineata sarà istituito un osservatorio per il monitoraggio delle prestazioni del mercato dal punto di vista del consumatore, che indicherà i mercati dimostratisi insoddisfacenti in termini di esiti economici o sociali: a tal fine saranno utilizzati indicatori chiave come i reclami, i prezzi, la soddisfazione dei consumatori, le possibilità di passaggio ad altri fornitori e la sicurezza, e si farà inoltre ricorso, ovunque possibile, ad indicatori supplementari specifici per i vari settori. Saranno messe a punto nuove fonti di dati, ad esempio per mettere a raffronto i prezzi al consumo. L’osservatorio in questione sarà integrato nell’Osservatorio del mercato unico a partire dal 2009.

3.2. Strumenti più mirati e applicati più efficacemente

Per far progredire il mercato unico la Commissione è fermamente intenzionata ad utilizzare un dosaggio “più intelligente” di strumenti: strumenti semplici e che tengano pienamente conto della sussidiarietà, della proporzionalità e delle diverse tradizioni nazionali.

Per intraprendere con fiducia le attività transfrontaliere i cittadini e le imprese hanno bisogno di certezza del diritto. La regolamentazione resta dunque importante in alcuni settori, ma può non risultare sempre necessaria o adeguata, ad esempio nei casi in cui gli ostacoli al funzionamento del mercato unico non sono prevalentemente di natura giuridica, ma piuttosto comportamentali o istituzionali. In una UE contrassegnata dalla diversità, è ancora più forte l’incentivo a semplificare la legislazione. In pratica, i risultati migliori saranno dunque spesso realizzati tramite un dosaggio di strumenti (come il mercato unico e la concorrenza) che integri gli strumenti giuridicamente vincolanti con soluzioni quali l’orientamento, l’autoregolamentazione, la formazione o la promozione. Sarà necessario persistere negli sforzi per coinvolgere e consultare gli interessati sulle politiche del mercato unico. Le proposte importanti continueranno a passare per una rigorosa valutazione di impatto, e la Commissione è decisa a rinunciare all’intervento comunitario quando questo non ottiene più gli obiettivi desiderati o è stato superato, o dagli sviluppi del mercato o dall’azione a livello locale, regionale, nazionale o globale.

L’attuazione e il rispetto delle norme del mercato unico per tutta l’UE sono fondamentali. I benefici del mercato unico non si realizzeranno se il diritto europeo non sarà correttamente applicato o se i diritti da esso creati non saranno rispettati nella misura dovuta e i mezzi di ricorso assicurati. Il lavoro destinato a migliorare l’applicazione del diritto comunitario continuerà in modo che i cittadini, i consumatori e le imprese comprendano e possano effettivamente utilizzare il quadro normativo del mercato unico.

Riquadro 6. Fare uso ottimale degli strumenti del mercato unico

Un migliore dosaggio di strumenti : Unitamente alla presente relazione viene presentato un documento di lavoro dei servizi della Commissione che passa in rassegna gli strumenti disponibili per progettare, gestire e mettere in atto le politiche del mercato unico ed esamina i metodi atti a produrre i migliori risultati a tutti i livelli di governo.

Migliorare il recepimento : Come dichiarato nella sua recente comunicazione sull’applicazione del diritto comunitario[5], la Commissione, in stretta collaborazione con gli Stati membri, interverrà ad impedire che insorgano problemi in sede di applicazione del diritto comunitario e agirà rapidamente per correggere quelli che potranno manifestarsi. Le violazioni del diritto comunitario daranno luogo ad una reazione, e la Commissione accorderà la priorità alle infrazioni che avranno il maggiore impatto. Gli Stati membri sono invitati a trasmettere informazioni sulla corrispondenza fra le legislazioni, che indichino le modalità di recepimento della normativa comunitaria nel diritto nazionale. La Commissione pubblicherà informazioni di carattere più generale sull’attuale stato di applicazione del diritto e sui procedimenti giudiziari di rettifica delle violazioni del diritto comunitario.

Soluzione proattiva dei problemi : SOLVIT è una rete di esperti del mercato unico cui possono ricorrere i cittadini e le imprese che si trovano confrontati a problemi dovuti alla scorretta applicazione delle norme UE da parte delle autorità nazionali. Dalla sua creazione, nel luglio 2002, la rete di centri nazionali SOLVIT e dell’équipe SOLVIT della Commissione ha risolto oltre 1300 problemi, portando talvolta a modifiche considerevoli della normativa nazionale. L’80% circa dei problemi incontrati viene risolto senza ricorso alla magistratura, la maggior parte entro un termine di dieci settimane. A mano a mano che il pubblico viene sensibilizzato all’esistenza del servizio offerto da SOLVIT, sempre più numerosi sono i casi presentati.

3.3. Decentrare di più, basarsi sulle reti

Il mercato unico richiede l’intervento delle autorità e dei soggetti interessati a tutti i livelli dell’amministrazione nell’UE, i quali dovranno cooperare per far sì che le regole del mercato unico siano conosciute, comprese, applicate e fatte rispettare. La promozione della proprietà e il rafforzamento della fiducia reciproca sono cruciali per un efficace funzionamento del mercato unico: a tal fine sono necessari nuovi rapporti di lavoro e nuovi metodi.

L’esperienza di alcuni Stati membri ha dimostrato che molto si può ottenere con la creazione di “centri del mercato unico”, sedi di coordinamento delle iniziative nazionali finalizzate al funzionamento del mercato unico. A livello UE, l’esempio della rete europea della concorrenza dimostra come una rete creata dalle autorità di concorrenza degli Stati membri e dalla Commissione può garantire l’applicazione efficace e coerente delle norme UE. Come avviene, ad esempio, in campo doganale e attraverso la rete di tutela dei consumatori, l’UE può svolgere un ruolo anche nel favorire lo scambio di informazioni e di personale fra le amministrazioni nazionali. In molti settori vi è spazio per un’ulteriore promozione della cooperazione, della formazione di reti e dello scambio di pratiche fra le autorità amministrative, giudiziarie e regolamentari degli Stati membri, nonché tra gli organismi di regolamentazione dell’UE.

Riquadro 7. Lavorare in partenariato

Negli ultimi anni sono state adottate, a livello locale, regionale, nazionale e UE, molte iniziative destinate a migliorare la trasposizione, il recepimento e l’applicazione della normativa comunitaria, diffondere informazioni e sviluppare la collaborazione transfrontaliera tra le amministrazioni. L’UE può basarsi su queste esperienze per identificare le pratiche che funzionano e quello che non funzionano, nonché le aree in cui sono necessari maggiori sforzi per fare del mercato unico una realtà. La Commissione collaborerà con gli Stati membri in seno al Comitato consultivo per il mercato interno per identificare le pratiche ottimali, concordare gli orientamenti e fornire supporto reciproco. I coordinatori nazionali incaricati della strategia di Lisbona dovranno essere anch’essi invitati a svolgere un ruolo chiave nel rafforzare il coordinamento strategico e lo scambio di esperienze.

3.4. Più accessibilità, migliore comunicazione

È possibile fare molto di più per migliorare la comunicazione e dare pubblicità alle opportunità offerte dal mercato unico. Cittadini, imprese, autorità regionali e locali dovranno avere accesso alle informazioni e comprendere le regole se vorranno accedere alle opportunità da esso offerte. La trasparenza delle norme e la facilità di accesso alle informazioni sono inoltre particolarmente importanti per i partner all’esterno dell’UE.

Gli Stati membri sono incoraggiati a rafforzare le loro attività di comunicazione sul mercato unico e a pubblicizzare più adeguatamente le fonti di informazione. La Commissione appoggerà queste iniziative. Nel quadro della presente rassegna sono state intensificate le attività di comunicazione: è stato avviato un progetto pilota di “ambasciatori del mercato unico” ed è in via di elaborazione un singolo punto di accesso su internet per i vari servizi di assistenza dell’UE in materia. Queste iniziative andranno ad integrare il più ampio lavoro in corso tra la Commissione e gli Stati membri sull’informazione e la soluzione di problemi per i cittadini e le imprese.

Riquadro 8. Facilitare l’accesso alle informazioni

Vi serve aiuto? Servizi di assistenza dell’UE : Passate da un paese all’altro in Europa e volete sapere quali sono i vostri diritti? Cercate lavoro? Problemi di immatricolazione dell’auto? Difficoltà nell’avviare un’impresa? L’Europa ha le risposte e vi può aiutare. È in programma la creazione di un portale unico destinato ad integrare i servizi on line UE esistenti per i cittadini e le imprese che cercano risposte sul mercato unico, sotto forma di accesso “one-stop shop” agli attuali sistemi di informazione, assistenza e soluzione di problemi gestiti dall’UE (compresi Europe Direct, Your Europe, SOLVIT, Citizens’ Signpost Service, EURES e la nuova rete integrata di sostegno alle imprese).

Volete saperne di più sull’andamento del mercato unico? Osservatorio del mercato unico : La Commissione sottoporrà a monitoraggio l’andamento del mercato unico e riferirà regolarmente sulle priorità al Consiglio europeo di primavera. Si tratterà delle informazioni già raccolte sul recepimento delle direttive UE, sulle infrazioni e sull’uso dei meccanismi di soluzione dei problemi, come SOLVIT, ma anche di indicatori economici, ad esempio sulla sorveglianza dei mercati, e dell’ulteriore analisi comparativa dei risultati nei vari paesi dell’UE. Una prima edizione di questo Osservatorio del mercato unico allargato sarà pubblicata nel 2008.

4. CONCLUSIONE

Il mercato unico, uno dei successi più concreti dell’Unione europea, può aiutare l’Europa a venire incontro alle sfide del XXI secolo. Un mercato unico, aperto, integrato e competitivo stimolerà la crescita economica e l’instaurazione di sane relazioni commerciali, aprendo opportunità e creando posti di lavoro, oltre a promuovere gli interessi e i valori degli europei nell’era della globalizzazione. Esso andrà di pari passo con l’accesso universale ed effettivo ai servizi fondamentali, con elevati standard sociali ed ambientali ed alti livelli di investimento nella ricerca e nell’istruzione. In quanto impresa comune di tutte le parti interessate e di tutti i livelli di governo, il mercato unico dimostrerà come l’Europa può produrre risultati per i suoi cittadini.

Per sviluppare ulteriormente le idee enunciate nella presente rassegna, la Commissione invita il Parlamento europeo, il Consiglio, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni:

- ad esprimere il loro sostegno di massima al riposizionamento del mercato unico come descritto nella presente comunicazione: in particolare il Consiglio di primavera del 2008 dovrà fare sì che le priorità del mercato unico figurino in posizione più prominente nella strategia di Lisbona, compresa la sua dimensione esterna, e delle risultanze della presente relazione si tenga conto nell’imminente rassegna dell’Unione economica e monetaria in occasione del suo decimo anniversario, nel marzo 2008;

- a sottolineare l’importanza dei benefici sociali in termini di opportunità, accesso e solidarietà che possono derivare dal mercato unico avallando all’impostazione enunciata nel documento orientativo che accompagna la presente comunicazione;

- a sostenere l’impostazione ai servizi di interesse generale, compresi quelli di carattere sociale, enunciata nella comunicazione che accompagna la presente relazione.

[1] Un documento di lavoro dei servizi della Commissione pubblicato unitamente alla presente relazione ricorda le conquiste del mercato unico.

[2] COM(2007) 60 del 21.2.2007.

[3] COM(2007) 581 del 3.10.2007.

[4] COM(2006) 567 del 4.10.2006.

[5] COM(2007) 502 del 5.9.2007.