52007DC0575

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Una politica marittima integrata per l'Unione europea {COM(2007) 574 definitivo} {SEC(2007) 1278} {SEC(2007) 1279} {SEC(2007) 1280} {SEC(2007) 1283} /* COM/2007/0575 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 10.10.2007

COM(2007) 575 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Una politica marittima integrata per l'Unione europea

{COM(2007) 574 definitivo}{SEC(2007) 1278}{SEC(2007) 1279}{SEC(2007) 1280}{SEC(2007) 1283}

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Una politica marittima integrata per l'Unione europea

1. Sintesi

I mari sono la linfa vitale dell'Europa. Gli spazi marittimi e i litorali costituiscono un elemento essenziale del suo benessere e della sua prosperità – essi offrono rotte commerciali, fungono da regolatore climatico e rappresentano una fonte di alimentazione, energia e risorse e un luogo favorito dai suoi cittadini come residenza e per le attività ricreative.

Le interazioni tra l'Europa e il mare sono attualmente più intense e più varie che in passato e creano un valore aggiunto senza precedenti. Ma la pressione comincia a farsi sentire. Le nostre relazioni con gli oceani sono arrivate a un bivio.

Da un lato, la tecnologia e le conoscenze ci consentono di ottenere dal mare ricchezze sempre maggiori, e sempre più gente affluisce sulle coste europee per beneficiarne. Dall'altro, l'effetto cumulato di tutta questa attività conduce a conflitti di utilizzazione e al deterioramento dell'ambiente marino da cui tutto il resto dipende.

L'Europa deve rispondere a questa sfida; in un contesto di rapida globalizzazione e di cambiamento climatico si avverte urgentemente la necessità di un intervento.

La Commissione europea ne è consapevole e ha avviato una consultazione e un'analisi globale sulle relazioni tra l'Europa e il mare[1]. Le parti interessate hanno risposto in massa, rivelando chiaramente l'enorme potenziale dei mari e l'entità della sfida costituita dallo sfruttamento sostenibile di tale potenziale. La consultazione ha inoltre fornito molteplici idee su come l'Europa possa affrontare adeguatamente tale sfida.

Sulla base di questi preziosi contributi, la Commissione propone una politica marittima integrata per l'Unione europea, basata sull'esplicito riconoscimento della correlazione di tutte le questioni connesse agli oceani e ai mari europei e della necessità che le politiche marittime vengano elaborate congiuntamente al fine di ottenere i risultati auspicati.

Tale approccio integrato e intersettoriale ha trovato l'appoggio di tutte le parti interessate. La sua applicazione richiederà un rafforzamento della cooperazione e un efficace coordinamento di tutte le politiche marittime ai diversi livelli decisionali.

Una politica marittima integrata rafforzerà la capacità dell'Europa di far fronte alle sfide della globalizzazione e della competitività, al cambiamento climatico, al degrado dell'ambiente marino, alla sicurezza marittima nonché alla sicurezza e alla sostenibilità dell'approvvigionamento energetico. Essa deve basarsi sull'eccellenza nella ricerca, nella tecnologia e nell'innovazione in campo marittimo e tener conto dell'agenda di Lisbona per la crescita e l'occupazione e dell'agenda di Göteborg per lo sviluppo sostenibile.

Una politica marittima integrata dell'UE dovrà:

- Cambiare il modo di elaborare le politiche e adottare le decisioni – lo sviluppo di politiche e l'adozione di decisioni a compartimenti stagni non risultano più adeguati a nessun livello. Le interazioni vanno capite e prese in considerazione; devono essere elaborati strumenti comuni; le sinergie devono essere identificate e sfruttate e i conflitti evitati o risolti.

- Elaborare e presentare un programma di lavoro – le azioni condotte nell'ambito delle diverse politiche settoriali devono svilupparsi in un contesto politico coerente. Il piano di azione che accompagna la presente comunicazione offre un'idea chiara della varietà e della portata del lavoro da svolgere. Fra i progetti di particolare importanza figurano i seguenti:

- uno spazio per il trasporto marittimo europeo senza frontiere;

- una strategia europea per la ricerca marina;

- lo sviluppo da parte degli Stati membri di politiche marittime integrate nazionali;

- una rete europea per la sorveglianza marittima;

- una tabella di marcia per la pianificazione dello spazio marittimo da parte degli Stati membri;

- una strategia volta a mitigare gli effetti del cambiamento climatico sulle regioni costiere;

- la riduzione delle emissioni di CO2 e dell'inquinamento dovuti al trasporto marittimo;

- l'eliminazione della pesca illegale e della pesca al traino distruttiva in alto mare;

- una rete europea di poli marittimi;

- un esame delle esenzioni previste dal diritto del lavoro dell'UE per il settore del trasporto marittimo e il settore della pesca.

La presente comunicazione pone le basi per l'inquadramento amministrativo e gli strumenti intersettoriali necessari ai fini di una politica marittima integrata dell'UE e definisce le principali azioni che la Commissione cercherà di realizzare nel corso del proprio mandato. Queste azioni saranno guidate dai principi di sussidiarietà e competitività e caratterizzate da un approccio per ecosistemi e dalla partecipazione delle parti interessate.

2. Contesto

L'Europa possiede 70 000 km di coste che si affacciano su due oceani e quattro mari: l'oceano Atlantico e l'oceano Artico, il Baltico, il mare del Nord, il Mediterraneo e il mar Nero. Le regioni marittime dell'Unione europea contribuiscono per circa il 40% al PIL e accolgono il 40% della sua popolazione.

Il benessere dell'Europa è pertanto legato inscindibilmente al mare. I cantieri navali e il trasporto marittimo, i porti e la pesca restano le attività marittime di base, ma l'energia off-shore (compresi il petrolio, il gas e le energie rinnovabili) e il turismo costiero e marittimo costituiscono a loro volta fonti significative di reddito. I porti marittimi e il settore del trasporto marittimo consentono all'Europa di beneficiare del rapido sviluppo degli scambi internazionali e di svolgere un ruolo di punta nell'ambito dell'economia mondiale, mentre lo sfruttamento delle risorse minerali, l'acquacoltura, le biotecnologie marine e le nuove tecnologie sottomarine offrono sempre maggiori opportunità di profitto. Altrettanto importanti sono gli usi ricreativi, estetici e culturali dei mari nonché i servizi ecosistemici da essi forniti.

Garantire un uso sostenibile dell'ambiente marino costituisce un prerequisito per la concorrenzialità delle industrie ad esso correlate. La crescente vulnerabilità delle zone costiere, il crescente affollamento delle acque costiere, il ruolo chiave svolto dagli oceani nel sistema climatico e il continuo deterioramento dell'ambiente marino rendono necessaria una maggiore attenzione per i nostri oceani e i nostri mari.

La sostenibilità degli oceani costituisce attualmente una delle maggiori sfide globali, strettamente connessa al cambiamento climatico.

La crescente concorrenza per l'utilizzo dello spazio marino e l'impatto cumulativo delle attività umane sugli ecosistemi marini rendono inadeguata l'attuale, frammentata procedura decisionale nel settore degli affari marittimi e richiedono un approccio maggiormente collaborativo e integrato. Per troppo tempo le politiche relative a settori come il trasporto marittimo, la pesca, l'energia, la sorveglianza e il controllo dei mari, il turismo, l'ambiente marino e la ricerca marina hanno proceduto su binari separati, provocando talvolta inefficienze, incoerenze e conflitti di utilizzazione.

Sulla base di questa analisi, la Commissione punta alla creazione di una politica marittima integrata che abbracci tutti gli aspetti dei nostri rapporti con gli oceani e con il mare. Questo approccio innovativo e globale offrirà un contesto politico coerente, consentendo uno sviluppo ottimale e sostenibile di tutte le attività connesse al mare.

3. Quadro amministrativo e strumenti per una politica marittima

Una politica marittima integrata richiede un quadro amministrativo che applichi l'approccio integrato a tutti i livelli, nonché strumenti politici orizzontali e intersettoriali. Essa richiede inoltre una solida base finanziaria, che tenga conto dei risultati delle azioni preparatorie.

3.1. Applicazione dell'approccio integrato alla gestione degli affari marittimi

La Commissione ha istituito una task force "Politica marittima" con il compito di analizzare gli affari marittimi e le politiche che li riguardano, stabilendo un coordinamento tra le diverse politiche settoriali e assicurando che le interazioni tra di esse vengano prese in considerazione, nonché orientando lo sviluppo di strumenti politici intersettoriali. Essa ha inoltre cominciato a riunire le agenzie comunitarie che svolgono funzioni connesse agli affari marittimi al fine di garantire il loro contributo collettivo allo sviluppo della politica marittima.

Nell'elaborazione delle proprie politiche in materia di affari marittimi la Commissione sarà guidata fin dall'inizio da migliori principi di regolamentazione: identificazione delle principali iniziative di argomento marittimo nell'ambito degli strumenti di pianificazione e di programmazione, consultazione della società civile e delle parti interessate, valutazioni d'impatto e gruppi di lavoro interservizi contribuiranno ad assicurare che la Commissione sia in grado di elaborare e presentare proposte realmente integrate.

Le altre istituzioni e agenzie comunitarie sono invitate ad interrogarsi sul miglior modo per applicare in modo sistematico l'approccio integrato alle politiche marittime. Alcuni Stati membri hanno iniziato ad elaborare meccanismi di coordinamento nell'ambito dell'elaborazione delle loro politiche marittime. Tutte le parti interessate dovrebbero partecipare al processo di governance e sono invitate a richiamare l'attenzione della Commissione su ogni norma comunitaria che a loro avviso risulti contraria al conseguimento degli obiettivi di una politica marittima integrata.

- La Commissione:

- inviterà gli Stati membri ad elaborare politiche marittime nazionali integrate, lavorando in stretto contatto con le parti interessate, in particolare le regioni costiere;

- proporrà nel 2008 una serie di orientamenti per queste politiche marittime integrate e presenterà, a partire dal 2009, una relazione annuale sulle azioni dell'UE e degli Stati membri al riguardo;

- organizzerà una struttura di consultazione delle parti interessate, alimentando un ulteriore sviluppo della politica marittima e consentendo lo scambio delle migliori pratiche.

3.2. Strumenti per una politica integrata

Un quadro amministrativo integrato per gli affari marittimi richiede strumenti di pianificazione orizzontale che coinvolgano le varie politiche marittime settoriali e sostengano un processo decisionale integrato. Fra i progetti di particolare importanza figurano i tre seguenti: la sorveglianza marittima, di cruciale importanza ai fini di un uso sicuro e controllato dello spazio marino; la pianificazione spaziale marittima, che costituisce uno strumento di pianificazione fondamentale ai fini di un processo decisionale sostenibile; nonché una fonte completa e accessibile di dati e informazioni.

3.2.1. Una rete europea per la sorveglianza marittima

La sorveglianza marittima è fondamentale per garantire l'uso sicuro dei mari e la protezione delle frontiere marittime europee. Il miglioramento e l'ottimizzazione delle attività di sorveglianza marittime, nonché l'interoperabilità a livello europeo, sono importanti per consentire all'Europa di rispondere alle difficoltà e alle minacce connesse alla sicurezza della navigazione, all'inquinamento marino, all'applicazione delle leggi e alla sicurezza generale.

Le attività di sorveglianza vengono svolte dagli Stati membri, ma la maggior parte delle difficoltà e minacce che essi affrontano sono di natura transnazionale. Nella maggior parte degli Stati membri, le attività di sorveglianza relative alla pesca, all'ambiente, al controllo dei mari o all'immigrazione rientrano nelle competenze di vari enti preposti all'applicazione delle leggi che operano indipendentemente tra loro. Ciò porta spesso ad un uso subottimale delle poche risorse disponibili.

La Commissione sottolinea pertanto la necessità di un più elevato grado di coordinamento in materia di sorveglianza marittima grazie a una più stretta cooperazione tra le guardie costiere dei vari Stati membri e altri enti competenti.

La graduale realizzazione di una rete integrata di sistemi per il monitoraggio delle navi e la navigazione elettronica nelle acque costiere dell'Europa e in alto mare, inclusa la sorveglianza via satellite e l'identificazione e la localizzazione a lungo raggio (LRIT), costituirebbero uno strumento prezioso per le autorità pubbliche.

- La Commissione:

- promuoverà una migliore collaborazione tra le guardie costiere degli Stati membri e altri servizi competenti;

- provvederà alla realizzazione di un sistema di sorveglianza maggiormente integrato per riunire i sistemi di monitoraggio e di localizzazione esistenti che vengono attualmente utilizzati per garantire la sicurezza e la protezione in mare, la tutela dell'ambiente marino, il controllo della pesca, il controllo delle frontiere esterne e altre attività rivolte all'applicazione della legge.

3.2.2. Pianificazione dello spazio marittimo e gestione integrata delle zone costiere (ICZM)

I quadri di pianificazione esistenti sono in gran parte concentrati sulla terraferma e spesso non tengono conto di come lo sviluppo costiero possa influire sul mare e viceversa. Dobbiamo affrontare le difficoltà che nascono da usi sempre più concorrenti del mare, che includono il trasporto marittimo, la pesca, l'acquacoltura, le attività ricreative, la produzione di energia off-shore e altre forme di sfruttamento dei fondali marini.

La pianificazione dello spazio marittimo costituisce pertanto uno strumento fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle zone marine e delle regioni costiere, nonché ai fini del risanamento ambientale dei mari europei.

Seguendo una raccomandazione dell'UE[2], gli Stati membri hanno iniziato ad utilizzare l'ICZM per regolare lo sviluppo spaziale delle attività economiche e per creare sistemi di pianificazione territoriale per le acque costiere europee. Entrambi questi strumenti contribuiscono a rispettare gli impegni derivanti dalla strategia tematica per la protezione dell'ambiente marino[3] e offrono agli operatori una migliore prevedibilità per la pianificazione dei loro futuri investimenti. Verrà creato un sistema per lo scambio delle migliori pratiche tra le autorità coinvolte nella pianificazione dello spazio marino e nell'ICZM.

Le competenze decisionali in quest'ambito spettano agli Stati membri. A livello europeo occorre un impegno a favore di principi e orientamenti comuni volti a facilitare il processo in modo flessibile e a garantire il rispetto degli ecosistemi marini che si estendono oltre le frontiere marittime nazionali.

- La Commissione:

- redigerà nel 2008 una tabella di marcia per facilitare lo sviluppo della pianificazione dello spazio marino da parte degli Stati membri.

3.2.3. Dati e informazioni

La disponibilità e un facile accesso a un'ampia gamma di dati relativi ai fattori naturali e alle attività umane connesse agli oceani costituiscono la base di un processo decisionale strategico sulla politica marittima. Data la vasta quantità di dati raccolti e immagazzinati in tutta Europa con finalità disparate, la creazione di un'infrastruttura adeguata per i dati e le informazioni di argomento marino si impone come una necessità.

Tali dati dovrebbero essere raccolti nell'ambito di un sistema globale e compatibile e resi accessibili in quanto strumento per una migliore governance, per la diffusione di servizi con valore aggiunto e per uno sviluppo marittimo sostenibile. Si tratta di un'impresa considerevole che presenta molteplici sfaccettature e che dovrà essere sviluppata secondo un piano chiaro e coerente nell'arco di diversi anni.

- La Commissione:

- adotterà nel 2008 misure volte alla realizzazione di una rete europea di dati e osservazioni marine[4] e promuoverà la cartografia multidimensionale delle acque degli Stati membri al fine di migliorare l'accesso a dati di alta qualità.

4. SETTORI DI INTERVENTO PER UNA POLITICA MARITTIMA INTEGRATA DELL'UE

La politica marittima integrata dell'UE concentrerà la propria azione principalmente sui cinque settori seguenti:

4.1. Incoraggiare al massimo lo sfruttamento sostenibile degli oceani e dei mari

L'obiettivo principale di una politica marittima integrata europea è di creare condizioni ottimali per l'uso sostenibile degli oceani e dei mari, che consenta lo sviluppo dei settori marittimi e delle regioni costiere.

In molti Stati membri, il recente sviluppo dell'economia marittima è stato superiore alla crescita globale dell'economia, in particolare nelle regioni attive nel settore della logistica marittima. Il trasporto marittimo di container è aumentato considerevolmente a partire dal 2000 e dovrebbe triplicarsi da qui al 2020. Le regioni attive su altri mercati a forte crescita, come quelli delle attrezzature marine, dell'energia eolica off-shore, della nautica da diporto o delle crociere, continueranno a loro volta a beneficiare di questa crescita. Le industrie europee dispongono inoltre di un considerevole potenziale per la realizzazione di nuovi prodotti marittimi di punta in grado di primeggiare sui mercati mondiali, grazie alla loro consolidata esperienza nel campo della tecnologia marittima.

Ma una gran parte del potenziale resta inutilizzata. Ai fini di uno sviluppo sostenibile delle attività legate al mare è indispensabile una visione strategica aggiornata che consenta lo sviluppo di trasporti marittimi, porti e settori affini concorrenziali, affidabili e sicuri garantendo al tempo stesso che tale sviluppo non metta a repentaglio la salute dell'ecosistema marino.

Il trasporto marittimo ha un'importanza fondamentale per il commercio internazionale e interno dell'Europa e resta la struttura portante del polo marittimo. Tuttavia, tale settore continuerà a prosperare solo a condizione che l'Unione prosegua i propri sforzi per raggiungere un elevato livello di sicurezza e protezione marittima, contribuendo in tal modo a proteggere vite umane e ambiente e favorendo nel contempo condizioni di concorrenza omogenee.

Benché il trasporto marittimo costituisca una fonte preoccupante di inquinamento atmosferico e di emissioni di CO2, esso resta considerevolmente più efficiente del trasporto stradale sotto il profilo del consumo energetico. Per questo motivo, e data la necessità di ridurre la presenza dei camion sulle strade congestionate dell'Europa, una politica marittima integrata favorisce decisamente la promozione di un trasporto marittimo affidabile e sicuro. Gli attuali programmi dell'UE (TEN-T e MARCO POLO) continueranno a sostenere la creazione di autostrade del mare e reti di trasporto marittimo a corto raggio. Il futuro sviluppo delle reti transeuropee di trasporto dovrebbe inoltre tener conto del crescente utilizzo dei mari nel settore dell'energia.

Il trasporto marittimo resta comunque svantaggiato rispetto ad altri mezzi di trasporto. Le altre modalità di trasporto ricevono infatti maggiori investimenti dal settore pubblico. Inoltre, rispetto a un camion, una nave che viaggia tra due porti dell'UE è soggetta a procedure più lunghe e complesse, data l'assenza di un vero mercato interno per il trasporto marittimo in Europa. Al fine di sfruttare al massimo il potenziale del settore del trasporto marittimo europeo, questa disparità rispetto agli altri modi di trasporto deve essere eliminata tramite la semplificazione delle formalità amministrative e doganali per i servizi marittimi effettuati all'interno dell'UE.

- Al fine di migliorare l'efficienza del trasporto marittimo in Europa e di garantirne la concorrenzialità a lungo termine, la Commissione:

- proporrà la creazione di uno spazio per il trasporto marittimo europeo senza frontiere;

- provvederà ad elaborare una strategia dei tra sporti marittimi per il periodo 2008-2018.

I porti marittimi europei costituiscono un altro collegamento essenziale nell'ambito della catena logistica da cui dipende l'economia europea. Essi sono inoltre centri di attività economica che svolgono un ruolo determinante per la qualità dell'ambiente urbano e naturale circostante.

La globalizzazione implica una crescita senza precedenti del commercio internazionale. Dato che il 90% del commercio estero dell'Europa e quasi il 40% del suo commercio interno passa per i suoi porti, non è difficile comprendere l'entità della sfida che i porti europei si trovano ad affrontare per poter continuare a trattare una domanda in crescente aumento. Lo sviluppo della loro capacità deve avvenire in parallelo alla crescita del commercio interno e internazionale dell'Europa ed essere compatibile con gli obiettivi delle politiche europee ad esso collegate, in particolare gli obiettivi ambientali e quelli legati alla competitività.

- La Commissione:

- proporrà una nuova politica per i porti che tenga conto dei loro molteplici ruoli e del più ampio contesto della logistica europea;

- formulerà proposte intese a ridurre il livello dell'inquinamento atmosferico proveniente dalle navi nei porti, in particolare eliminando gli svantaggi fiscali connessi all'utilizzo della rete elettrica terrestre;

- pubblicherà orientamenti relativi all'applicazione della normativa ambientale comunitaria allo sviluppo portuale.

La catena logistica marittima europea richiede inoltre industrie all'avanguardia nei settori della cantieristica, delle riparazioni navali e delle attrezzature marittime : a questo proposito, l'Unione europea trarrà ispirazione da iniziative di successo[5] per promuovere lo sviluppo di queste industrie e in particolare delle piccole e medie imprese.

Occorreranno maggiori investimenti nel campo della ricerca e della tecnologia per proseguire la crescita economica senza aggravare ulteriormente il degrado ambientale. Tali investimenti creeranno inoltre nuove opportunità. Tecnologie rispettose dell'ambiente che consentano alle attività marittime di prosperare salvaguardando al tempo stesso l'ambiente marino permetteranno all'Europa di tenere il passo con l'innalzamento degli standard globali e lo sviluppo di nuovi e promettenti settori, come le biotecnologie marine, le energie rinnovabili off-shore, la tecnologia e le attrezzature subacquee e l'acquacoltura marina.

La tecnologia consente inoltre all'Europa di sfruttare appieno il potenziale del mare come fonte di petrolio e di gas[6] nonché di energie rinnovabili e costituisce una via per il trasporto energetico, diversificando le rotte del trasporto di energia e rafforzando in tal modo la sicurezza dell'approvvigionamento. La situazione energetica dell'Europa fa presagire un aumento delle possibili sinergie tra la risorse energetiche e le politiche marittime[7]. A questo proposito, la comunicazione della Commissione del gennaio 2007[8] su una strategia energetica per l'Europa ha riconosciuto la necessità di sviluppare ulteriormente l'uso degli oceani e dei mari per promuovere gli obiettivi energetici europei.

L'integrazione e la competitività delle imprese nel settore marittimo sono notevolmente rafforzate dalla formazione di poli multisettoriali[9] . Tali poli contribuiscono a salvaguardare il patrimonio di conoscenze marittime dell'Europa e occuperanno pertanto una posizione centrale nell'ambito della politica marittima. La cooperazione tra i settori pubblico e privato nei centri di eccellenza marittima offre inoltre un contesto favorevole che consente di comprendere e programmare adeguatamente le interazioni fra le varie industrie e i diversi settori.

- La Commissione favorirà la formazione di poli multisettoriali e centri regionali di eccellenza marittima e promuoverà una rete europea di poli marittimi.

Un altro obiettivo della Commissione è quello di accrescere il numero e la qualità dei posti di lavoro a disposizione dei cittadini europei. Il declino dell'occupazione marittima costituisce motivo di preoccupazione e deve essere fermato, poiché l'esperienza dei marittimi costituisce una risorsa fondamentale anche per le attività che si svolgono a terra.

Un miglioramento della politica del personale e delle condizioni di lavoro (inclusa la salute e la sicurezza), accompagnato da uno sforzo comune di tutte le parti interessate del settore marittimo e da un quadro normativo efficiente che tenga conto del suo contesto globale, è necessario per attrarre i cittadini europei verso questo settore. La Commissione offre il suo pieno sostegno al dialogo sociale sull'integrazione nel diritto comunitario della convenzione OIL sulle norme del lavoro marittimo. La Commissione promuoverà inoltre la progettazione di un sistema in grado di offrire agli europei migliori e più ampie prospettive professionali nell'ambito dei poli marittimi. Tale sistema consentirà fra l'altro di estendere la portata degli studi marittimi e migliorare le competenze e le qualifiche per le professioni marittime.

- La Commissione:

- riesaminerà, in stretta collaborazione con le parti sociali, le esenzioni applicate ai settori marittimi nel quadro del diritto del lavoro comunitario[10];

- promuoverà un certificato di eccellenza marittima.

Malgrado gli sforzi compiuti in passato, lo sviluppo delle attività economiche nelle regioni costiere e sui mari dell'Europa si associa a un deterioramento della qualità dell'ambiente marino . La Commissione ha già proposto una strategia marittima dell'UE comprendente una proposta di direttiva[11] volta a bloccare e invertire questa tendenza, nonché a fornire un quadro di azione comunitaria per migliorare le condizioni ambientali dell'ambiente marino in un contesto di sviluppo sostenibile.

A ciò si aggiunge il grave impatto che il cambiamento climatico avrà probabilmente sulle regioni costiere. Lo stoccaggio del carbonio nel sottosuolo marino è un'attività innovativa che offre un gran potenziale per l'attenuazione del cambiamento climatico. L'Unione europea deve rimanere all'avanguardia di questa tecnologia e definire un quadro politico coerente per sfruttarne pienamente il potenziale.

A tal fine è indispensabile realizzare gli obiettivi fissati nella regolamentazione ambientale europea, in particolare nella direttiva "Habitat"[12] e nella proposta strategia tematica per la tutela dell'ambiente marino. Altrettanto rilevante in proposito è l'acquis comunitario in materia di sicurezza marittima e di prevenzione dell'inquinamento causato dalle navi. La rapida adozione delle proposte contenute nel terzo pacchetto marittimo costituirà un importante contributo a tale acquis.

- La Commissione:

- avvierà azioni pilota al fine di ridurre l'impatto del cambiamento climatico sulle zone costiere;

- sosterrà attivamente gli sforzi internazionali per ridurre l'inquinamento atmosferico causato dalla navi e formulerà proposte a livello europeo qualora tali sforzi non dovessero produrre risultati;

- sosterrà attivamente gli sforzi internazionali per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra dalle navi e, qualora tali sforzi non dovessero produrre risultati, prenderà in considerazione le possibili opzioni di intervento europeo a tal riguardo;

- tenendo debitamente conto del lavoro avviato a livello internazionale, presenterà proposte affinché lo smantellamento delle navi obsolete venga effettuato con modalità efficienti, sicure ad ecologicamente sostenibili.

Nell'ambito della gestione della pesca occorre tenere in maggior conto il benessere delle comunità costiere, dell'ambiente marino e dell'interazione tra la pesca ed altre attività. Gli sforzi saranno tesi alla ricostituzione degli stock ittici, con l'ausilio di valide informazioni scientifiche e un più diffuso passaggio a una pianificazione pluriennale. La Commissione interverrà per garantire che la politica comune della pesca rispecchi l'approccio per ecosistemi della strategia per l'ambiente marino e si adopererà per eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata nelle acque europee e in alto mare.

La gestione degli stock alieutici secondo il principio del rendimento massimo sostenibile offrirà un futuro migliore alle comunità di pescatori europei e garantirà il loro contributo alla sicurezza alimentare dell'Europa. Questo obiettivo deve essere raggiunto entro il 2015, in linea con gli impegni assunti a livello internazionale.

Il miglioramento della sicurezza dei pescatori sul luogo di lavoro deve essere ugualmente preso in considerazione nell'ambito del più vasto contesto delle condizioni di lavoro e della politica sociale nel settore marittimo, e l'esperienza dei pescatori e la loro conoscenza dell'ambiente marino andrebbero sfruttati a vantaggio dell'intera società.

Lo sviluppo dell'acquacoltura destinato a soddisfare la crescente domanda globale di alimenti del mare deve essere realizzato nell'ambito di un quadro normativo che favorisca l'imprenditoria e l'innovazione e garantisca il rispetto di norme rigorose per l'ambiente e la salute pubblica.

- La Commissione:

- interverrà con fermezza per ottenere l'eliminazione dei rigetti in mare[13] e delle pratiche di pesca distruttive come la pesca al traino in alto mare in habitat sensibili[14];

- adotterà misure energiche per eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata [15];

- promuoverà lo sviluppo di un settore dell'acquacoltura ecologicamente sicuro in Europa.

4.2. Creare una base di conoscenze e innovazione per la politica marittima

La scienza, la tecnologia e la ricerca marine sono di fondamentale importanza per uno sviluppo sostenibile delle attività basate sul mare.

La ricerca scientifica e la tecnologia consentono di ottenere una migliore comprensione dell'impatto delle attività umane sui sistemi marini e offrono dunque la chiave per rompere il legame tra sviluppo delle attività marittime e degrado ambientale.

Il consolidamento dell'approccio interdisciplinare alle scienze marine può aiutarci a comprendere meglio l'interazione tra le attività marittime e costituirà dunque un elemento indispensabile di una politica marittima integrata. Esso sarà inoltre fondamentale per consentirci di prevedere e attenuare nella misura del possibile gli effetti del cambiamento climatico.

La ricerca marina e marittima ha costi elevati e non può permettersi inefficienze. Per poter fare un uso ottimale delle risorse dell'Europa è necessario elaborare una chiara strategia che combini le priorità politiche e quelle della ricerca, affronti le sfide intersettoriali, potenzi al massimo le sinergie tra gli sforzi degli Stati membri e quelli della Comunità, eviti le duplicazioni e migliori il dialogo tra le parti interessate. L'Europa deve inoltre esaminare in che modo la ricerca possa apportare un miglior contributo all'innovazione e come trasformare nel modo più efficace le conoscenze e le competenze in prodotti industriali e servizi.

Lo sviluppo della rete di osservazioni e dati sull'ambiente marino[16] costituirà uno strumento importante per la realizzazione di questa strategia.

- La Commissione:

- presenterà nel 2008 una strategia globale europea per la ricerca marina e marittima;

- pubblicherà inviti a presentare proposte congiunte nell'ambito del 7° programma quadro di ricerca per promuovere un approccio integrato e migliorare la comprensione degli affari marittimi;

- sosterrà la ricerca volta a prevedere, attenuare e adattare gli effetti del cambiamento climatico sulle attività marittime, l'ambiente marino, le zone costiere e le isole;

- sosterrà la creazione di un partenariato europeo relativo alle scienze marine per favorire un dialogo concertato tra la comunità scientifica, l'industria e i responsabili politici.

4.3. Offrire una migliore qualità di vita nelle regioni costiere

Nel corso dell'ultimo decennio, la crescita della popolazione delle regioni costiere e insulari è stata due volte superiore alla crescita media della popolazione dell'UE. Le zone costiere costituiscono altresì la destinazione della maggior parte dei turisti in Europa, il che rende particolarmente urgente, in queste regioni, la necessità di conciliare sviluppo economico, rispetto dell'ambiente e qualità della vita.

Le autorità regionali e le comunità costiere hanno un ruolo importante da svolgere nella regolazione delle attività costiere e marittime. Il Comitato delle regioni, le regioni costiere e le loro reti costituiscono dunque partner fondamentali nel quadro dell'elaborazione di una politica marittima integrata dell'UE.

I porti e le industrie marittime conferiscono a queste regioni un'importanza strategica per tutta l'Europa. Esse offrono importanti servizi per l'entroterra e costituiscono una base per garantire il controllo delle frontiere marittime e delle acque costiere. Ciò comporta una forte pressione sulle infrastrutture, pressione di cui occorre tener conto nell'assegnazione delle risorse comunitarie. Le regioni costiere sono inoltre particolarmente interessate dal cambiamento climatico e la gestione dei rischi costieri può avere gravi ripercussioni sul bilancio e sull'economia di queste regioni.

Il mare è un elemento determinante per il turismo costiero e marittimo e ha costituito un importante catalizzatore per lo sviluppo economico delle coste europee. La Commissione coopererà più attivamente con le parti interessate per formulare una politica turistica sostenibile che tenga conto del turismo costiero e marittimo.

Le fonti di finanziamento esistono, ma le parti interessate ritengono di avere un accesso insufficiente all'informazione. La Commissione si adopererà per ottimizzare il sostegno ai progetti marittimi nelle regioni costiere e insulari, nell'ambito dei vari strumenti finanziari comunitari disponibili.

Risulta altresì evidente la necessità di disporre di migliori dati socioeconomici relativi ai settori marittimi e alle regioni costiere, poiché le difficoltà incontrate per ottenere queste informazioni limitano la capacità delle parti interessate regionali di sviluppare piani e investimenti razionali a lungo termine.

La collaborazione interregionale è inoltre essenziale ai fini di uno sviluppo delle regioni costiere dell'Europa che tenga conto della loro diversità e specificità. La Commissione farà pertanto pieno uso del Programma di cooperazione territoriale per sostenere lo sviluppo marittimo interregionale.

Le isole e le regioni ultraperiferiche risentono di considerevoli svantaggi economici ma dispongono di un elevato potenziale con riguardo alle attività marittime e alla ricerca marina. Queste estese zone marittime forniscono servizi connessi agli ecosistemi che rivestono un considerevole interesse per l'Unione. La Commissione, nel quadro della recente comunicazione sulle regioni ultraperiferiche dell'UE, promuoverà sia lo sviluppo del loro potenziale marittimo che la loro cooperazione con le regioni limitrofe.

- La Commissione:

- promuoverà, nell'ambito della futura iniziativa sul turismo, il turismo marittimo e costiero;

- realizzerà una base di dati sui finanziamenti comunitari disponibili per i progetti marittimi e le regioni costiere e svilupperà entro il 2009 una base di dati contenente informazioni socioeconomiche per i settori marittimi e le regioni costiere;

- proporrà una strategia comunitaria per la prevenzione dei disastri, che metta in evidenza i rischi cui sono esposte le regioni costiere;

- promuoverà lo sviluppo del potenziale marittimo delle isole e delle regioni ultraperiferiche.

4.4. Promuovere il ruolo di guida dell'Europa negli affari marittimi internazionali

L'UE si adopererà in vista della realizzazione di una gestione internazionale più efficiente degli affari marittimi e di un'efficiente applicazione del diritto marittimo internazionale, incoraggiando gli Stati membri a ratificare gli strumenti pertinenti. Essa promuoverà il coordinamento degli interessi europei nei principali consessi internazionali.

L'accesso ai mercati internazionali per le industrie marittime e i servizi europei, lo sfruttamento scientifico e commerciale sostenibile delle acque profonde, la tutela della biodiversità marina mondiale, il miglioramento della sicurezza e della protezione marittima, le condizioni di lavoro, la riduzione dell'inquinamento provocato dalle navi e la lotta contro le attività illegali nelle acque internazionali costituiranno le priorità esterne per la politica marittima integrata dell'Unione.

Verrà inoltre riservata un'attenzione particolare alle implicazioni geopolitiche del cambiamento climatico. In questo contesto, la Commissione presenterà nel 2008 una relazione sulle questioni strategiche connesse all'oceano Artico.

Gli affari marittimi costituiranno un argomento regolare nelle discussioni con i partner dell'UE che hanno già adottato misure a favore di un approccio marittimo integrato, come l'Australia, il Canada, il Giappone, la Norvegia e gli Stati Uniti, nonché con altri partner come il Brasile, la Cina, l'India e la Russia.

L'UE svilupperà inoltre responsabilità congiunte con riguardo ai mari che condivide con i suoi vicini più prossimi. In particolare, essa presenterà proposte in vista di una maggiore cooperazione nella gestione del Mediterraneo e del mar Nero. Essa promuoverà la cooperazione in materia di affari marittimi nel quadro della Dimensione settentrionale della sua politica di relazioni esterne e introdurrà gli affari marittimi nel programma di cooperazione con i paesi in via di sviluppo, inclusi i piccoli Stati insulari. In quest'ambito, essa promuoverà nei paesi in via di sviluppo il rafforzamento delle capacità in materia di elaborazione di una politica marittima e di un diritto del mare.

La Commissione proporrà un accordo di attuazione della convenzione UNCLOS[17] sulla biodiversità marina in settori che non rientrano nella giurisdizione nazionale e si adopererà in vista di una positiva conclusione dei negoziati internazionali sulle zone marine protette in alto mare.

- La Commissione:

- promuoverà la cooperazione nell'ambito delle politiche di allargamento e di vicinato europeo, nonché la Dimensione settentrionale, al fine di affrontare le questioni legate alla politica marittima e alla gestione dei mari condivisi;

- proporrà una strategia per la proiezione esterna della politica marittima dell'Unione attraverso un dialogo strutturato con i partner principali.

4.5. Migliorare la visibilità dell'Europa marittima

Le parti interessate ritengono che il processo di elaborazione di una politica marittima dell'UE abbia permesso al pubblico di prendere coscienza del valore dell'economia e del patrimonio marittimo e abbia diffuso tra le parti interessate la sensazione di condividere un obiettivo e un'identità comuni.

Una politica marittima integrata dovrebbe riuscire a rafforzare la visibilità dell'Europa marittima e a migliorare l'immagine delle attività marittime e delle professioni del mare.

Essa dovrebbe inoltre promuovere il patrimonio marittimo europeo, offrendo un sostegno alle comunità marittime, incluse le città portuali e le comunità tradizionali di pescatori, i loro prodotti artigianali e le loro tecniche tradizionali, e incoraggiando la creazione di legami che aumentino le loro conoscenze e la loro visibilità.

- La Commissione:

- pubblicherà un Atlante europeo dei mari come strumento educativo e come mezzo per evidenziare l'esistenza di un patrimonio marittimo comune;

- proporrà a partire dal 2008 la celebrazione di una Giornata marittima europea che aumenti la visibilità degli affari marittimi e promuova collegamenti tra le organizzazioni che si occupano del patrimonio marittimo, i musei e gli acquari.

5. CONCLUSIONE

Il Consiglio europeo del giugno 2007 ha espresso compiacimento per l'ampio dibattito svoltosi in Europa sulla futura politica marittima. I capi di Stato e di governo hanno invitato la Commissione a presentare in ottobre un piano d'azione europeo. Tenuto conto del principio di sussidiarietà, tale piano d'azione è volto a sfruttare pienamente il potenziale delle attività economiche basate sul mare secondo modalità sostenibili per l'ambiente.

La presente comunicazione e il piano d'azione ad essa allegato, che tengono conto dei pareri espressi dalle altre istituzioni europee, dai governi degli Stati membri, dai Parlamenti e da un gran numero di parti interessate, costituiscono la risposta della Commissione alla richiesta del Consiglio europeo.[18]

La Commissione invita il Consiglio europeo, il Consiglio dei Ministri e il Parlamento europeo, nonché il Comitato economico e sociale e il Comitato delle regioni, le autorità nazionali e regionali e le altre parti interessate a dar prova di iniziativa nel quadro di questa politica.

[1] Cfr. la relazione sul processo di consultazione COM(2007) 574. Si veda anche il Libro verde Verso una politica marittima dell'Unione: una visione europea degli oceani e dei mari COM(2006) 275.

[2] Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio 2002 relativa all'attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa (2002/413/CE).

[3] Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (direttiva sulla strategia per l’ambiente marino) COM(2005) 505.

[4] Basandosi fra l'altro sull'iniziativa GMES.

[5] Come ad esempio Waterborne Platform e LeaderShip 2015.

[6] Secondo l'Associazione internazionale di produttori di petrolio e di gas (OGP), il 40% del petrolio e il 60% del gas attualmente consumati in Europa vengono estratti off-shore.

[7] Cfr. il documento di lavoro dei servizi della Commissione "Energy policy and maritime policy: ensuring a better fit" [Politica energetica e politica marittima: garantire una maggiore compatibilità]

[8] Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo: Una politica energetica per l'Europa COM(2007) 1.

[9] Cfr. il documento di lavoro dei servizi della Commissione allegato alla presente comunicazione.

[10] Comunicazione sul riesame della normativa sociale nella prospettiva di creare nuovi e migliori posti di lavoro nel settore marittimo dell'UE, COM(2007) 591.

[11] COM(2005) 504 e COM(2005) 505.

[12] Direttiva del Consiglio 92/43/CEE, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.

[13] Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo: Una politica per ridurre le catture accessorie ed eliminare i rigetti nella pesca europea COM(2007) 136.

[14] Comunicazione e proposta di regolamento previste per il 17 ottobre.

[15] Comunicazione e proposta di regolamento previste per il 17 ottobre.

[16] Cfr. sezione 3.2.3.

[17] Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

[18] Per i particolari, si vedano le conclusioni della consultazione su una politica marittima europea, COM(2007) 574 del 10.10.2007.