52007DC0409

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Rafforzare il mercato interno della televisione mobile {SEC(2007) 980} {SEC(2007) 981} /* COM/2007/0409 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 18.7.2007

COM(2007) 409 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Rafforzare il mercato interno della televisione mobile

{SEC(2007) 980}{SEC(2007) 981}

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Rafforzare il mercato interno della televisione mobile

1. La televisione mobile: una nuova opportunità per la UE

Con televisione mobile si intende la trasmissione di contenuti audiovisivi verso un dispositivo mobile[1]. Essa ha le potenzialità per cambiare in modo radicale le modalità con cui i consumatori fruiscono dei servizi audiotelevisivi. Essa offre la possibilità di guardare tutti i tipi di contenuto in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo e crea la possibilità di un nuovo mondo interattivo, in cui il consumo di contenuti creativi tradizionali e a richiesta è integrato da servizi mirati alle necessità e ai gusti di ciascun consumatore. La televisione mobile si trova all'intersezione di due vigorose tendenze sociali, una più grande mobilità e nuove forme di accedere ai contenuti mediatici e potrebbe pertanto diventare una delle prossime tecnologie di consumo ad alta crescita.

Combinando comunicazioni mobili personali, uno dei settori più dinamici dei mercati europei, e contenuti audiovisivi , la televisione mobile si colloca all'avanguardia dei servizi innovativi di elevato valore. Secondo alcune stime entro il 2011 essa potrebbe costituire un mercato di un valore compreso tra 7 e 20 miliardi di euro e interessare a livello mondiale tra i 200 e i 500 milioni di consumatori[2]. Si tratta di un esempio di convergenza digitale, un concetto centrale della strategia i2010 della Commissione per la società dell'informazione. La convergenza digitale offre all'Europa nuove opportunità commerciali, nuovi posti di lavoro e nuovi servizi per i consumatori, contribuendo al benessere e alla competitività europea in linea con la rinnovata strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione e le azioni adottate dal Consiglio europeo di primavera 2006. Lo sviluppo della televisione mobile si concilia bene con gli obiettivi fissati dalla Commissione nella comunicazione al Consiglio Europeo informale di Lahti dal titolo "Un'Europa moderna e favorevole all'innovazione"[3].

I produttori europei di apparecchiature come pure i fornitori di servizi svolgono un ruolo preminente nella sperimentazione e promozione commerciale della televisione mobile in tutto il mondo. Fino ad oggi, tuttavia, l'introduzione e l'adozione dei servizi di televisione mobile all'interno della UE hanno conosciuto ritmi lenti. I concorrenti nei principali paesi partner della UE, in particolare quelli asiatici e statunitensi, hanno registrato progressi significativi mentre l'Europa rischia di perdere il proprio vantaggio competitivo nel settore dei servizi mobili [4] e perdere una grande opportunità di crescita e innovazione a meno che l'Europa ritrovi un certo slancio sostenuto da un adeguato livello di coordinamento.

Ecco perché è necessario mettere a punto un progetto per l'Europa. Oggi il mercato della televisione mobile si trova in una fase iniziale: il 2006 è stato un anno fondamentale in materia di progetti pilota e annunci; nel 2007 sono in atto operazioni commerciali in Italia, Finlandia e, in misura minore, in Germania e nel Regno Unito, ed è previsto l'avvio su scala nazionale di attività in Germania, Francia e Spagna. La diffusione di questo servizio è tuttavia lenta a causa di incertezze di tipo tecnologico e regolamentare. In generale si ritiene che il 2008 sarà un anno cruciale per l'adozione nella televisione mobile nella UE grazie all'organizzazione di importanti eventi sportivi, quali i campionati europei di calcio e i Giochi olimpici che offriranno un'opportunità unica per sensibilizzare i consumatori sull'esistenza di questi servizi e stimolarne l'adozione. Dare ai cittadini europei la possibilità di avere accesso a questi servizi innovativi nel 2008 e fare in modo che le società europee partecipino a questo processo sono obiettivi di interesse pubblico che giustificano un approccio proattivo da parte dell'Unione europea.

La chiave per favorire l'uso di questi servizi innovativi all'interno della UE risiede nella creazione di un contesto favorevole che permetta agli operatori e ai consumatori di cogliere i benefici del mercato interno e di realizzare le necessarie economie di scala.

Le trasmissioni di televisione mobile possono avvenire in forme differenti, dai programmi televisivi dal vivo o in differita ai programmi a richiesta. La trasmissione di servizi di televisione mobile può utilizzare diverse reti, tra cui la radiofonia mobile, la diffusione terrestre, via satellite o via Internet. Una distinzione utile può essere fatta tra televisione mobile unicast ("da uno a uno") e broadcast ("da uno a molti")[5]. Ai fini della presente comunicazione e della valutazione d'impatto a essa allegata, con " televisione mobile" si intende esclusivamente la radiodiffusione terrestre di servizi di televisione mobile . La ragione di questa scelta risiede nel fatto che esiste già un quadro normativo e regolamentare dei servizi sulle reti di comunicazione mobile esistenti e che tali servizi sono già ben sviluppati all'interno della UE, figurando nell'offerta commerciale della maggior parte degli operatori di terza generazione. Inoltre, solo la radiotrasmissione è in grado di fornire contemporaneamente lo stesso contenuto a un grande numero di utenti ed è pertanto la chiave per realizzare una diffusione commerciale di massa dei servizi televisione mobile. Anche i servizi mobili via satellite ( Mobile Satellite Services , MSS) possono costituire una piattaforma importante per le applicazioni di televisione mobile. Essi, tuttavia, presentano una serie di problemi diversi rispetto ai servizi mobili terrestri e sono attualmente oggetto di un' iniziativa distinta della Commissione[6].

2. I fattori fondamentali per garantire il successo della televisione mobile

Nel 2006 la Commissione ha avviato un dialogo con gli operatori del settore al fine di individuare e affrontare i problemi connessi con la diffusione dei servizi di televisione mobile. In particolare i servizi della Commissione hanno agevolato la creazione di un gruppo di coordinamento dell'industria, il Consiglio europeo della radiodiffusione mobile (EMBC) , un forum che ha riunito per la prima volta tutti i principali operatori interessati, emittenti, produttori, fornitori di contenuti e operatori delle telecomunicazioni. L'EMBC ha pubblicato le proprie raccomandazioni nel marzo 2007. Anche gli Stati membri sono stati regolarmente consultati su aspetti specifici nell'ambito dei consessi istituzionali, quali il gruppo politica dello spettro radio, il comitato per lo spettro radio e il comitato per le comunicazioni[7]. La Commissione continuerà a consultare gli operatori del settore e le organizzazioni dei consumatori e inviterà il settore industriale a proseguire sulla via dell'interoperabilità, soprattutto per quanto riguarda le trasmissioni e i servizi.

Le consultazioni effettuate hanno permesso di individuare tre fattori essenziali per garantire una buona diffusione della televisione mobile:

- gli aspetti tecnici (standard/interoperabilità);

- un contesto regolamentare che favorisca l'innovazione e gli investimenti;

- uno spettro di qualità per i servizi di televisione mobile.

2.1. Gli aspetti tecnici (standard/interoperabilità)

La definizione di uno standard tecnologico comune per la televisione mobile garantirebbe notevoli vantaggi ai consumatori e all'industria europei e darebbe a tutti gli operatori della catena di valore della televisione mobile – produttori di apparecchiature, sviluppatori di applicazioni, emittenti, aggregatori di contenuti, operatori di telefonia mobile - la certezza in merito alle decisioni sulle scelte tecnologiche. Solo la sicurezza del contesto tecnologico può favorire gli investimenti nella produzione di apparecchiature e nello sviluppo di servizi e di conseguenza le economie di scala necessarie per avviare i servizi. La disponibilità di apparecchiature e servizi oltre alla diminuzione dei prezzi stimoleranno la domanda, permettendo al settore di raggiungere la massa critica e garantendo la sostenibilità dei servizi di televisione mobile .

Il successo planetario del GSM, che ha sancito la leadership mondiale dell'Europa nelle comunicazioni mobili, dimostra quali benefici possano essere ottenuti quando tutti gli operatori dell'industria si mettono d'accordo per lo sviluppo di un nuovo servizio basato su uno standard comune. Anche nel settore della radiodiffusione sono frequenti gli accordi su standard comuni. Oggi per ciascuna piattaforma di trasmissione digitale in Europa le tecniche di trasmissione sono basate sui corrispondenti standard della famiglia DVB[8], attivamente promossi dalla Commissione europea nelle sue relazioni con i paesi terzi e sostenuti dalla ricerca europea. Un consenso in materia di standard comuni permetterebbe di commercializzare apparecchiature capaci di funzionare con tutte le reti europee di diffusione della televisione mobile, diffondendo la fiducia tra i consumatori. Le società che offriranno servizi di televisione mobile avranno meno difficoltà a operare le scelte tecnologiche. La riuscita dell'introduzione dei servizi di televisione mobile in Giappone, Corea del Sud e negli Stati Uniti è dovuta all'adozione di uno standard unico.

Attualmente vi è in Europa un rischio di frammentazione del mercato interno , dovuto all'esistenza di diverse tecnologie di televisione mobile per differenti piattaforme, che potrebbe non far emergere i benefici sopradelineati. Prendendo in esame gli esperimenti e i lanci commerciali basti sulle tecnologie del digitale terrestre[9], si rileva che lo standard DVB-H [10] è il più utilizzato nella maggior parte dei paesi e è diffusamente considerato uno standard aperto e affidabile. Per gli altri esperimenti e lanci commerciali viene usato lo standard T-DMB [11]. E altre tecnologie cominciano a essere sperimentate in Europa[12].

La Commissione guarda con favore alle iniziative promosse dal settore per quanto riguarda la definizione degli standard e gli aspetti dell'interoperabilità, soprattutto nel caso delle tecnologie in rapida evoluzione. Per quanto riguarda la televisione mobile, l'EMBC ha riconosciuto i vantaggi della definizione di un unico standard che consentirebbe di realizzare significative economie di scala a livello europeo, senza peraltro proporre tale standard comune. È necessario pertanto concentrare gli sforzi in tale direzione. Guardando alla situazione attuale, lo standard DVB-H appare come il più forte candidato per la futura diffusione della televisione mobile in Europa. Si tratta già dello standard maggiormente diffuso in Europa e si sta diffondendo sempre più anche a livello mondiale. In tutto il mondo (compresi gli Stati Uniti e l'Asia) sono stati avviati a titolo sperimentale circa 40 reti pilota basate sul DVB-H, 25 dei quali in Europa. Nella UE sono stati effettuati esperimenti in 15 Stati membri e l'Italia ha svolto un ruolo pionieristico nell'introduzione commerciale dei servizi basati sul DVB-H, seguita ora dalla Finlandia. La Francia, la Germania e la Spagna hanno intrapreso iniziative per rendere operative le reti DVB-H nel corso del 2007.

Diverse ragioni spiegano perché in Europa gli operatori di mercato abbiano scelto il DVB-H . Si tratta in primo luogo di uno standard del tutto retrocompatibile con il DVB-T e ciò riveste un'importanza particolare nel panorama europeo di passaggio alla trasmissione digitale, in quanto il DVB-T è usato dappertutto in Europa per la trasmissione digitale terrestre. Inoltre se si guarda al know-how, gli operatori di rete hanno acquisito esperienza nella creazione e nel funzionamento delle reti DVB-T. La maggior parte dei produttori europei, statunitensi e asiatici propone apparecchiature e soluzioni di sistema DVB-H, in quanto si tratta di un sistema pienamente standardizzato.

La Commissione ritiene pertanto che il DVB-H costituirà la base per l'introduzione e la diffusione dei servizi di televisione mobile nella UE. La Commissione incoraggerà il dialogo all'interno del settore, in modo che possa essere raggiunto un largo consenso sulle applicazioni DVB-H. Per favorire il consenso la Commissione intende adottare misure finalizzate ad aggiungere il DVB-H all'elenco degli standard [13] pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea[14]. Aggiungere il DVB-H all'elenco degli standard significa che gli Stati membri saranno invitati a incoraggiare l'uso del DVB-H per la fornitura di servizi di televisione mobile terrestre. La Commissione invita il settore industriale a garantire sollecitamente la soluzione di eventuali problemi ancora pendenti relativi ai diritti di proprietà intellettuale nell'ambito del DVB-H[15]. La Commissione continuerà a monitorare la situazione all'interno della UE e potrebbe presentare alcune proposte verso la metà del 2008, incluso se necessario delle misure per rendere obbligatorio uno standard aperto[16].

Inoltre l'interoperabilità rimane un obiettivo importante. L'esperienza del passato, soprattutto nel settore della televisione interattiva, dimostra che uno standard comune non è in sé sufficiente per garantire l'interoperabilità, soprattutto a livelli più elevati rispetto al trasporto fisico del segnale. La Commissione, pertanto, incoraggerà gli operatori del settore a muoversi di concerto, con l'obiettivo comune di massimizzare l'accesso dei consumatori ai servizi, affidandosi in particolare a standard aperti.

2.2. Un contesto regolamentare che favorisca l'innovazione e gli investimenti nella televisione mobile

Le procedure adottate a livello nazionale per autorizzare i servizi di televisione mobile variano in maniera considerevole. In molti Stati membri la televisione mobile è soggetta allo stesso regime generale che si applica alla radiodiffusione. In altri non esistono norme specifiche o si discute su quale quadro normativo adottare per i nuovi servizi in questione. A tutt'oggi esiste scarsa esperienza di servizi di trasmissione che utilizzano esclusivamente la trasmissione mobile (ovvero che non dispongono di una licenza per un programma di trasmissione "tradizionale" nel quadro della legislazione sugli audiovisivi). Questa situazione è alla base di un elevato livello di incertezza normativa e in alcuni casi di un vuoto legislativo che ha ripercussioni negative sui potenziali operatori di televisione mobile nel mercato interno.

La diffusione della televisione mobile necessita di un regime regolamentare trasparente e snello . Se da un lato è chiaro che le decisioni in materia di licenze rimangono di pertinenza degli Stati membri, dall'altro l'industria si aspetta una chiarificazione del quadro prevalente in questo ambito e aspira a ottenere un ragionevole livello di certezza soprattutto prima di lanciare servizi di televisione mobile in differenti Stati membri.

I regimi di autorizzazione dei servizi di televisione mobile devono tenere conto delle necessità del mercato interno con l'obiettivo di creare una situazione che consenta ai diversi operatori di competere in modo equo e in condizioni simili. All'interno della UE è necessario che gli approcci normativi siano coerenti al fine di chiarire la regolamentazione applicabile e stabilire un contesto normativo che favorisca gli investimenti e l'innovazione. La Commissione ritiene la televisione mobile un servizio in fase nascente che non dovrebbe essere gravato di obblighi inappropriati. Ad esempio per un servizio in fase nascente[17] non è ammessa l'imposizione di obblighi di trasmissione ("must carry") e altri obblighi inerenti alla radiodiffusione tradizionale potrebbero non essere adeguati alla televisione mobile. Gli Stati membri sono invitati a individuare e rimuovere tali ostacoli regolamentari. Gli Stati membri, inoltre, non dovrebbero vietare la condivisione delle infrastrutture[18] e dovrebbero invece incoraggiare la co-ubicazione, qualora sia necessario per facilitare la diffusione della rete, e imporla in caso di problemi di ordine ambientale[19].

Per quanto riguarda i regimi di regolamentazione e autorizzazione, la Commissione intende favorire i contatti tra gli Stati membri in vista di uno scambio di informazioni e dell'individuazione delle migliori pratiche. La Commissione fornirà orientamenti , se opportuno mediante linee guida e raccomandazioni, sugli aspetti regolamentari.

2.3. Garantire uno spettro di qualità per i servizi di televisione mobile

Un fattore fondamentale per garantire una buona diffusione dei servizi di televisione mobile è l'accesso allo spettro radio, un requisito essenziale per tali servizi con un'incidenza sull'interoperabilità, la facilità d'uso e i costi a carico degli operatori. È necessario che gli Stati membri e la Commissione europea riflettano insieme alla definizione di una politica dello spettro che risponda all'elevato livello di coordinamento auspicato dai consumatori e dall'industria. Tra gli Stati membri vi è un sostanziale consenso sui benefici che potrebbero essere ottenuti grazie a un tale approccio paneuropeo.

Tenendo conto della diverse necessità in materia di spettro, una sfida fondamentale nello stadio presente del ciclo dell'innovazione consiste nel garantire che i tipi di risorse dello spettro radio necessari siano messi a disposizione quanto prima in quante più zone europee possibili. È pertanto essenziale che gli Stati membri garantiscano senza indugi la disponibilità dello spettro per la televisione mobile su bande adeguate.

Un elemento importante da tenere in considerazione è il passaggio alla televisione digitale in Europa, già piuttosto avanzato in alcuni Stati membri, e l'abbandono della televisione analogica entro il 2012[20]. Questo processo permette di liberare un gran numero di radiofrequenze utili (il cosiddetto dividendo digitale ). Un approccio coordinato per l'assegnazione di questo spettro a livello europeo è essenziale per sfruttare i benefici del passaggio al digitale e consentire la diffusione di servizi nuovi e innovativi in tutta l'Unione. La televisione mobile è uno dei principali servizi candidati a beneficiare del dividendo digitale[21]. È chiaro che anche altre bande devono essere prese in considerazione come pure aspetti relativi alla tempistica e alla fattibilità. Inoltre sarà necessario riflettere sui requisiti transfrontalieri .

Lo spettro nella banda UHF (470-862 MHz) è considerato, per le sue caratteristiche tecniche, come il più adatto per i servizi mobili multimediali. Esso offre inoltre vantaggi grazie alla compatibilità del DVB-H con il DVB-T. L'utilizzo di questo spettro è tuttavia limitato da politiche nazionali divergenti quanto all'uso del dividendo digitale e da una mancanza di coordinamento a livello UE. La Commissione esorta gli Stati membri a mettere a disposizione dei servizi di televisione mobile una parte dello spettro UHF non appena si liberi. I servizi della Commissione hanno chiesto agli Stati membri di valutare se sia possibile riservare una sottobanda per la televisione mobile nell'ambito del dividendo digitale. Una comunicazione della Commissione sul dividendo digitale , prevista per la fine del 2007, illustrerà la strategia della Commissione per l'uso dello spettro reso disponibile dal passaggio al digitale, in particolare all'interno della banda UHF.

La Commissione, inoltre, lavora già di concerto con gli Stati membri per garantire che almeno alcune frequenze armonizzate siano rese disponibili per garantire l'avvio dei servizi di televisione mobile. La cosiddetta banda L (1452-1492 MHz), attualmente utilizzata in alcuni Stati membri per la radio digitale basata sul DAB[22], può costituire una soluzione di ripiego in diversi mercati nei quali non è disponibile altro spettro. La Commissione ha presentato proposte per aprire l'uso di tale banda e consentire l'impiego di un ampia gamma di tecnologie, inclusi i servizi mobili multimediali.

3. Una politica integrata per la televisione mobile

La presente comunicazione è incentrata sugli aspetti relativi al quadro normativo UE per le comunicazioni elettroniche (tecnologia, regimi di autorizzazione e politica dello spettro). Tuttavia perché la diffusione e l'adozione della televisione mobile abbiano successo sono fondamentali anche altri elementi, quali la disponibilità di contenuti La proposta di una nuova direttiva sui servizi audiovisivi dovrebbe modernizzare il quadro normativo anche per i contenuti della televisione mobile, sia in modalità broadcast che a richiesta.

Un'altra sfida fondamentale riguarda l'offerta di contenuti premium sulla televisione mobile in maniera flessibile e oltrepassando piattaforme e confini, garantendo al contempo un'adeguata remunerazione dei titolari dei diritti. Per consentire la fruizione della televisione mobile in ogni luogo e momento e su qualsiasi apparecchiatura saranno necessari un approccio ed una politica sul copyright che possano includere, in particolare, un regime paneuropeo per la concessione delle licenze.

Importante per la televisione mobile, in quanto affronta alcuni degli aspetti menzionati, sarà anche la comunicazione sui contenuti online che la Commissione adotterà nel corso del 2007.

4. tappe successive

La televisione mobile è una nuova e promettente piattaforma convergente che, combinando il mondo delle telecomunicazioni e quello degli audiovisivi, ha le potenzialità per svolgere un ruolo importante. La convergenza, concetto fondamentale dell'iniziativa i2010, offre all'Europa nuove opportunità economiche, nuovi posti di lavoro e servizi per i consumatori, contribuendo alla competitività e al benessere europei. Per garantire il successo dell'introduzione e della diffusione della televisione mobile in Europa è necessario il sostegno e la cooperazione attiva di tutti i soggetti che operano nel settore. Di seguito sono sintetizzate le principali azioni da intraprendere.

Gli Stati membri sono invitati a:

- facilitare la diffusione della televisione mobile tenendo conto della necessità di assicurare la massima interoperabilità, e incoraggiando tra l'altro la diffusione del DVB-H sul loro territorio;

- creare un contesto regolamentare favorevole per la fornitura di servizi di televisione mobile e coordinarsi tra di loro per uno scambio di migliori pratiche in relazione ai regimi di autorizzazione;

- mettere a disposizione il prima possibile lo spettro per la radiodiffusione mobile, anche all'interno della banda UHF non appena è disponibile.

L'industria è invitata a:

- cooperare al fine di raggiungere il massimo livello di interoperabilità, favorendo in particolare il consenso su uno standard comune aperto (il DVB-H);

- contribuire alla diffusione della televisione mobile in Europa attraverso un dialogo e una cooperazione continui nei modi e nelle forme opportuni.

La Commissione intende:

- favorire la convergenza verso uno standard comune aperto. A tal fine intende incoraggiare il dialogo a livello industriale e predisporre l'inserimento del DVB-H nell'elenco ufficiale degli standard della UE;

- monitorare l'attuazione del punto precedente negli Stati membri e, eventualmente, presentare alcune proposte verso la metà del 2008, comprensive, se necessario ed opportuno, di misure per rendere obbligatorio uno standard aperto;

- fornire orientamenti per la creazione di un quadro coerente in materia di regimi di autorizzazione a livello UE; individuare le migliori pratiche nella UE e favorirne l'adozione da parte degli Stati membri;

- definire una strategia UE per il "dividendo digitale" (banda UHF) che preveda di mettere a disposizione parte dello spettro per i servizi di radiodiffusione mobile.

[1] Esistono diversi dispositivi atti a ricevere la televisione mobile ma il più comune di essi è il telefono cellulare.

[2] Cfr. la valutazione di impatto per una rassegna dell'analisi di mercato.

[3] Comunicazione della Commissione al Consiglio Europeo (Riunione informale a Lahti - Finlandia, 20 ottobre 2006) Un'Europa moderna e favorevole all'innovazione, COM(2006) 589 del 12.10.2006, GU C 332 del 30.12.2006, pag. 42.

[4] Nella primavera 2007, ad esempio, si registravano oltre 4 milioni di utenti nella Corea del Sud e oltre 7 milioni in Giappone, a fronte di un massimo di 500.000 utenti nella UE.

[5] Secondo l'EMBC (Consiglio europeo della radiodiffusione mobile), con servizio di trasmissione mobile si intende un servizio per la diffusione simultanea di contenuto multimediale a molti destinatari (potenzialmente) sconosciuti.

[6] La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri , ha adottato la decisone 2007/98/CE (GU L 43 del 15.2.2007, pag. 32) che riserva le bande 2 GHz ai sistemi MSS, incluse le stazioni terrestri complementari, e che potrebbe aprire la strada all'eventuale diffusione dei servizi di televisione mobile su tali bande. La Commissione propone inoltre di coordinare a livello europeo la procedura di autorizzazione e la selezione di operatori, al fine di affrontare in maniera adeguata la natura transfrontaliera dei sistemi satellitari.

[7] Il sottocomitato sulle autorizzazioni.

[8] DVB-S e DVB-S2 per la radiodiffusione via satellite, DVB-C per le trasmissioni via cavo e DVB-T per il digitale terrestre.

[9] Sono in fase di sviluppo anche sistemi ibridi satellitari/terrestri al fine di costituire un'alternativa ai sistemi esclusivamente terrestri con una capacità di copertura superiore rispetto a questi ultimi. Il DVB-SH è un sistema consistente del DVB-H adattato per la banda S e il concetto operativo ibrido (satellitare/terrestre).

[10] Trasmissioni in digitale terrestre verso terminali portatili, uno standard ETSI basato sullo standard DVB-T.

[11] Digitale terrestre multimediale, uno standard ETSI basato sul T-DAB e comprendente anche il DAB-IP (IP TV su protocollo DAB). Il T-DMB è stato utilizzato in Germania per lanciare il servizio in occasione dei Campionati mondiali di calcio 2006. Il DAB-IP è attualmente usato nel Regno Unito.

[12] In particolare MediaFLO (Media Forward Link Only).

[13] Decisione della Commissione, dell' 11 dicembre 2006 , che stabilisce un elenco delle norme e/o delle specifiche per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica e le risorse ed i servizi correlati e sostituisce tutte le versioni precedenti [notificata con il numero C(2006) 6364]. (2007/176/EC), GU L 86 del 27.3.2007, pag. 11.

[14] Direttiva 2002/21/CE che istituisce un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica, del 7 marzo 2002, (GU L 108 del 24.4.2002, pag. 23). La procedura cui si fa riferimento è illustrata all'articolo 17, paragrafo 1, che prevede la consultazione degli Stati membri e un'ulteriore decisione specifica della Commissione finalizzata alla pubblicazione dell'elenco.

[15] Alla luce della positiva esperienza del DVB-T, è stato creato un pool di brevetti per il DVB-H.

[16] Come previsto dall'articolo 17, paragrafo 3, della direttiva 2002/21/CE. Ciò comporterebbe la pubblicazione di una comunicazione nella Gazzetta ufficiale e l'invito a tutte le parti interessate a inviare osservazioni. Ogni eventuale proposta della Commissione ai sensi dell'articolo 17, paragrafo 3, sarà corredata di una dettagliata valutazione d'impatto.

[17] L'articolo 31 della direttiva 2002/22/CE (direttiva servizio universale – GU L 108 del 24.4.2002, pag. 51) consente l'imposizione di obblighi di trasmissione alle reti di comunicazione elettronica soltanto se un numero significativo di utenti finali di tali reti le utilizza come mezzo principale di ricezione di tali servizi di diffusione.

[18] Accordi di questo tipo esistono in alcuni mercati in relazione alle infrastrutture GSM e/o UMTS e la per essi la Commissione ha concesso una deroga alle norme UE in materia di concorrenza.. Ad es.: decisione della Commissione del 16 luglio 2003 (caso COMP/38.369: T-Mobile Deutschland/O2 Germania: Accordo quadro per la condivisione delle infrastrutture di rete — Rahmenvertrag) (GU L 75 del 12.3.2004, pag. 32), e sentenza del Tribunale di primo grado del 2 maggio 2006 (causa T-328/03).

[19] Conformemente all'articolo 12 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).

[20] Si tratta di un obiettivo sostenuto dal Consiglio; alcuni Stati membri, tuttavia, prevedono il passaggio al digitale terrestre in una data successiva.

[21] Come è stato riconosciuto nel corso della riunione informale dei ministri delle telecomunicazioni della UE organizzata dalla presidenza finlandese a Bruxelles il 10 dicembre 2006.

[22] Digital Audio Broadcasting. Il DAB è un'importante tecnologia per la radio digitale.