52007DC0162

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale Europeo e al Comitato delle Regioni - Relazione sul piano d'azione per le tecnologie ambientali (2005-2006) [SEC(2007) 413] /* COM/2007/0162 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 2.5.2007

COM(2007) 162 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Relazione sul piano d'azione per le tecnologie ambientali (2005-2006) [SEC(2007) 413]

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Relazione sul piano d'azione per le tecnologie ambientali (2005-2006) (Testo rilevante ai fini del SEE)

Le prove scientifiche sono ormai schiaccianti: i cambiamenti climatici costituiscono una seria minaccia a livello mondiale che richiede una risposta rapida a livello mondiale…se non agiamo, i costi totali e i rischi dei cambiamenti climatici potrebbero aumentare fino al 20% del PIL o oltre[1].

The Stern Review, 2006

L'attività umana esercita una tale pressione sulla Terra che la capacità degli ecosistemi del pianeta di soddisfare le esigenze delle generazioni future non può più essere data per scontata…60% dei servizi degli ecosistemi mondiali hanno subito una degradazione o sono stati utilizzati in modo insostenibile …[2]

Relazione di valutazione dell'ecosistema del millennio, ONU, 2005

L'impronta ecologica dell'umanità supera attualmente circa il 25% della capacità del pianeta di rigenerarsi…. Negli ultimi venti anni, abbiamo superato la capacità della Terra a sostenere il nostro modo di vita e adesso dobbiamo smetterla. Dobbiamo equilibrare i nostri consumi e la capacità naturale dell'ambiente a rigenerarsi e ad assorbire i nostri rifiuti, altrimenti corriamo il rischio di provocare danni irreversibili[3].

WWF, Living Planet Report, 2006

ECOINNOVAZIONE PER LA CRESCITA, L'OCCUPAZIONE E L'AMBIENTE

Le minacce ambientali evolvono

Le minacce ambientali evolvono più rapidamente di quanto non si prevedesse inizialmente. Possiamo ancora contrastarle se agiamo immediatamente. È necessaria un'azione sistematica e concertata, sia a livello europeo che su scala mondiale. La domanda da porsi è: "Come possiamo agire in modo efficace e per tempo?" Possiamo agire in un modo che favorisca la crescita economica. Utilizzando gli strumenti giusti per promuovere l' innovazione possiamo affrontare le sfide cui ci troviamo confrontati. L'Europa è in grado di assumere un ruolo guida.

L'ecoinnovazione offre soluzioni e opportunità

Per migliorare la situazione dobbiamo riconsiderare i nostri processi e prodotti industriali e le nostre pratiche aziendali. Dobbiamo ricorrere all'ecoinnovazione e alle ecotecnologie[4] per realizzare i progressi eccezionali necessari. La tecnologia può contribuire all'individuazione di soluzioni. Il nostro obiettivo principale è che l'ecoinnovazione entri a far parte di tutti i settori di attività in modo da risolvere molti dei problemi ambientali che si pongono adesso. Mediante misure adeguate (sostegno finanziario o regolamentazione) possiamo sostenere l'ecoinnovazione e orientare le forze del mercato verso un'economia di primo piano su scala mondiale, che sia nel contempo competitiva ed ecologica.

L'ecoinnovazione è attualmente una pietra angolare della strategia dell'Unione europea

La strategia rinnovata di Lisbona dell'UE attribuisce alle tecnologie ambientali "grandi potenzialità economiche, ambientali e occupazionali"[5]. Il Consiglio di primavera del 2006 si è espresso a favore di una forte promozione e diffusione delle ecoinnovazioni e delle tecnologie ambientali[6]. Nell'ambito della nuova strategia per lo sviluppo sostenibile dell'UE si ritiene che le ETAP siano necessarie per quanto riguarda i cambiamenti climatici, l'energia pulita, il consumo e la produzione sostenibili[7]. L'Istituto europeo della tecnologia di prossima creazione dovrebbe accordare la massima priorità ai problemi ambientali[8].

Le presidenze sottolineano l'importanza dell'ecoinnovazione

Anche le presidenze del Consiglio hanno riconosciuto l'importanza dell'ecoinnovazione. Le presidenze britannica e austriaca hanno riconosciuto il ruolo fondamentale dell'ecoinnovazione e delle tecnologie ambientali per la crescita e l'occupazione. La presidenza finlandese ha incoraggiato "una nuova generazione di politiche ambientali" basate sull'ecoefficienza e l'ecoinnovazione[9]. La presidenza tedesca in corso raccomanda vivamente un " New Deal " per l'ambiente, l'economia e l'occupazione[10].

Relazioni sullo stato di avanzamento e le priorità per il futuro

Il piano d'azione dell'Unione europea per le tecnologie ambientali (ETAP)[11] mira ad incoraggiare l'ecoinnovazione e l'adozione su grande scala di tecnologie rispettose dell'ambiente. Avviato nel 2004, il piano definisce le azioni su scala europea che gli Stati membri e le parti interessate dovranno realizzare. La prima relazione è stata pubblicata nel 2005[12]. La presente relazione:

- delinea le tendenze e gli sviluppi;

- illustra i progressi realizzati nell'applicazione del piano;

- raccomanda delle aree prioritarie per le azioni future.

TENDENZE E SVILUPPI

Ecoinnovazione ed ecoregolamentazione

La capacità di ecoinnovazione delle imprese europee è sottovalutata. L'esperienza dimostra che una legislazione adeguatamente concepita incentiva l'innovazione e le tecnologie ambientali che a loro volta possono aiutare le imprese a ridurre considerevolmente i costi[13]. L'attuazione completa della legislazione europea (come l'ecoprogettazione, l'IPPC, la direttiva RAEE e la direttiva RoHS) favorirà ulteriormente l'ecoinnovazione in futuro.

Le ecoindustrie contribuiscono all'economia e alla creazione di posti di lavoro nell'UE

Le ecoindustrie europee, col 2,1% del PIL[14] dell'UE, rappresentano una parte importante e in rapida crescita dell'economia europea. Le ecoindustrie comprendono il controllo dell'inquinamento atmosferico, la gestione delle acque reflue e dei rifiuti solidi, la bonifica del suolo, le energie rinnovabili e il riciclaggio. Le ecoindustrie e gli ecoservizi rappresentano 3,5 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Circa il 75% di questi posti di lavoro è in settori ad elevata intensità di manodopera, come ad esempio la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti solidi.

Forte crescita

Alcuni settori registrano una forte crescita, sia in Europa che a livello mondiale. Le centrali eoliche sono aumentate del 20-25% nel corso degli ultimi cinque anni[15]. Il mercato mondiale dell'energia fotovoltaica dovrebbe aumentare del 25-35% in futuro[16], e il settore della gestione delle risorse idriche dovrebbe registrare una crescita annua del 6% nel corso dei prossimi dieci anni[17]. Il settore del riciclaggio dei rifiuti solidi ha registrato una crescita annua del 4,5% nel corso del periodo 2000-2004[18].

Una posizione solida a livello mondiale

Le imprese europee che operano nel settore delle ecoindustrie detengono una solida posizione a livello mondiale. Si calcola che l'UE possieda un terzo del mercato mondiale delle ecoindustrie[19]. L'indice di sostenibilità Dow Jones indica che le imprese europee sono le più "sostenibili" in tredici dei diciotto principali settori economici[20].

Gli investimenti finanziari aumentano costantemente

Dal 2003 al 2006 nel settore delle tecnologie pulite sono stati effettuati investimenti di capitale di rischio per circa 2 miliardi di euro che rappresentano il 10% del capitale di rischio in Europa[21]. Gli investimenti provengono in misura sempre maggiore da imprese avviate[22]. Nel settore bancario, gli investimenti sostenibili e socialmente responsabili sono aumentati significativamente nel corso degli ultimi anni[23]. Nell'Unione europea, la Banca europea degli investimenti (BEI) ha istituito il meccanismo finanziario per i cambiamenti climatici (CCFF) di un valore di 1 miliardo di euro.

Tuttavia, occorre rafforzare l'impegno affinché i benefici ambientali raggiungano la dimensione necessaria

Tutti questi segni positivi sono in netto contrasto con quelli, particolarmente preoccupanti, concernenti lo stato dell'ambiente, in particolare:

- le minacce dei cambiamenti climatici, i livelli delle emissioni dei gas serra e le difficoltà per conseguire gli obiettivi di Kyoto nell'UE[24];

- anche se la qualità dell'aria è progressivamente migliorata[25], l'inquinamento atmosferico in Europa contribuisce ogni anno alla perdita di 750 000 anni di vita[26];

- gli ecosistemi registrano tassi insostenibili di erosione a causa dell'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali [27].

Occorre assolutamente intervenire su ampia scala e in modo sistematico

Affinché la situazione ambientale migliori significativamente in tempi relativamente brevi occorre che le tecnologie ambientali siano diffuse e adottate in misura molto maggiore nell'UE e sul piano mondiale. L'ecoinnovazione deve essere al centro delle innovazioni europee e rappresentare la norma in tutti i settori economici. Non c'è più tempo per compiacersi.

PROGRESSI NELL'APPLICAZIONE DEL PIANO

Lo stato di avanzamento dei lavori è descritto rispetto alle grandi linee del piano.

PASSAGGIO DALLA FASE DI RICERCA AL MERCATO

Incrementare e dare un taglio più mirato alle attività di ricerca e di dimostrazione

Dal varo dell'ETAP sono stati assegnati circa 1,4 miliardi di euro a progetti di tecnologie ambientali nell'ambito del Sesto programma quadro. Nel Settimo programma quadro si prevede di dedicare fino al 30% dello stanziamento di bilancio (pari a 32 miliardi di euro) alle tecnologie ambientali, particolarmente l'idrogeno e le celle a combustibile, i processi di produzione non inquinanti, le fonti energetiche alternative, la cattura del CO2, i biocombustibili e le bioraffinerie, l'efficienza energetica, le tecnologie dell'informazione per una crescita sostenibile, i trasporti efficienti e non inquinanti, le tecnologie dell'acqua, la gestione del suolo e dei rifiuti e dei materiali non inquinanti.

Creare piattaforme tecnologiche

Sono state varate oltre trenta piattaforme tecnologiche, alcune delle quali prevedono nel loro programma le tecnologie ambientali[28]. Alcune piattaforme intendono conseguire parte dei loro obiettivi attraverso iniziative tecnologiche comuni, istituendo partnership tra il settore pubblico e quello privato.

Verifica delle tecnologie

I lavori relativi ad un sistema di verifica delle tecnologie ambientali proseguono. È emerso che l'assenza di verifica continua ad ostacolare l'accesso alle nuove tecnologie ambientali[29]. Una serie di progetti di ricerca[30] stanno definendo le basi di un sistema di verifica nel settore del trattamento delle acque, della decontaminazione dei suoli e dell'inquinamento atmosferico. Tra i risultati previsti figurano dei protocolli di prova per queste tecnologie. È in corso uno studio di mercato per determinare i campi di applicazione adeguati[31]. Un sistema pilota istituito nell'ambito del programma LIFE consentirà di testare un sistema di verifica basato su 10-15 tecnologie.

Verso un piano strategico europeo per le tecnologie energetiche

Il piano strategico per le tecnologie energetiche[32] di recente adozione mira a ridurre il costo delle energie non inquinanti e a porre le imprese dell'UE in una posizione di forza nel settore estremamente dinamico delle tecnologie a basse emissioni di carbonio. Il piano individua, da una parte, le tecnologie per le quali l'Unione europea deve mobilitare risorse e, d'altra parte, quelle per le quali occorre accelerare lo sviluppo e la diffusione.

MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI MERCATO

Obiettivi di prestazione

Per istituire un sistema di obiettivi di prestazione nell'UE sono stati realizzati degli studi che comprendono, in particolare, l'analisi del programma giapponese Top Runner[33] , gli obiettivi di prestazione per alcuni processi[34], e un progetto pilota concernenti i gruppi di prodotti seguenti: cemento, finestre, pneumatici, trattamento del letame e tessili. Sulla base di questi lavori, una consultazione pubblica permetterà di individuare le migliori modalità operative per un sistema di questo tipo, anche in relazione al ruolo dell'etichetta ecologica, dell'etichetta energetica[35] e la valutazione comparativa (benchmarking) di prodotti.

Mettere a disposizione strumenti finanziari

Tra le fonti di finanziamento più importanti figurano:

- Il programma per la competitività e l'innovazione

Nell'ambito del programma "Imprenditorialità e innovazione", sono stati stanziati 433 milioni di euro per promuovere l'ecoinnovazione.

Circa 228 milioni di euro saranno assegnati a strumenti di finanziamento, in particolare al Meccanismo per la crescita e l'innovazione , gestito dal Fondo europeo per gli investimento ( FEI ) che coinvestirà, con fondi di capitale di rischio nel campo dell'ecoinnovazione, 205 milioni di euro per reti e progetti di prima applicazione commerciale. 728 milioni di euro saranno assegnati all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili.

- Banca europea per gli investimenti (BEI)

La BEI e la Commissione stanno elaborando un Meccanismo di finanziamento con condivisione dei rischi (RSFF) con l'intento di migliorare l'accesso al finanziamento del debito per le ricerche particolarmente rischiose, svolte dal settore privato e dal settore pubblico. Una dotazione di 2 miliardi di euro sarà destinata a progetti concernenti le tematiche del 7° PQ e il meccanismo consentirà alla Banca europea per gli investimenti di concedere prestiti fino a 10 miliardi di euro.

- Effetto leva della politica di coesione

Attualmente circa il 21% dei Fondi strutturali sono stati assegnati all'innovazione e la Commissione ha invitato gli Stati membri ad aumentare questa percentuale nel nuovo periodo di programmazione. L'ecoinnovazione, le energie rinnovabili, l'efficienza energetica e i trasporti urbani non inquinanti sono alcune delle priorità della politica di coesione (2007-2013). Gli orientamenti strategici della Comunità sulla coesione spesso ricordano che le imprese, per godere di una posizione di forza in futuro, dovrebbero investire nell'ecoinnovazione [36].

- LIFE

Il programma LIFE ambiente ha, dal 1992, cofinanziato circa 2 750 progetti pilota per un investimento totale di 2,6 miliardi di euro. Circa due terzi degli investimenti sono destinati a progetti di promozione delle tecnologie ambientali[37].

Strumenti basati sul mercato

La Commissione ha recentemente adottato un Libro verde sugli strumenti basati sul mercato[38] nel quale sono esaminati degli strumenti efficaci rispetto ai costi (come le tasse sull'energia, sui trasporti e altre fonti di inquinamento e l'uso più diffuso del sistema di scambio dei diritti di emissione) che potrebbero essere utilizzati parallelamente alla regolamentazione e agli incentivi finanziari. Il documento mira a suscitare un dibattito sull'utilizzazione di questi strumenti su scala comunitaria e nazionale.

Riesaminare la disciplina sugli aiuti di Stato

È stata adottata la disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla ricerca, lo sviluppo e l'innovazione che stabilisce le condizioni per la concessione, da parte degli Stati membri, di un aiuto di Stato alla ricerca, l'innovazione e lo sviluppo. Tale disciplina contiene un riferimento specifico all''ecoinnovazione[39]. Sono stati adottati anche gli orientamenti sugli aiuti di Stato a sostegno degli investimenti in capitale di rischio nelle PMI. Infine si sta procedendo alla revisione della disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela dell'ambiente e in particolare delle condizioni stabilite per la concessione di aiuti alle imprese che intendono investire nelle tecnologie ambientali.

Appalti verdi

Vari Stati membri hanno iniziato ad attuare piani d'azione riguardanti gli appalti pubblici "verdi", e altri si preparano a farlo. Il manuale della Commissione sugli appalti pubblici è oggetto di un'ampia diffusione in tutte le lingue dell'UE. Un nuovo sito web descrive le buone pratiche e le strategie nazionali per gli appalti verdi. È in corso di preparazione una serie di strumenti elettronici in formato Web contenente informazioni giuridiche e finanziarie destinate ai responsabili degli appalti pubblici di fornitura[40].

Azioni di sensibilizzazione

Un nuovo sito web e un bollettino informativo dell'ETAP presentano le novità, gli sviluppi politici e le pratiche promettenti negli Stati membri, nonché vari esempi di eco-innovazioni[41].

INTERVENIRE SU SCALA MONDIALE

Opportunità di finanziamento a livello mondiale

Il programma tematico per l'ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali (ENRTP)[42] dell'Unione europea affronta la questione del rispetto delle norme ambientali e del consumo e della produzione sostenibili, e può servire a promuovere le tecnologie ambientali. Il Fondo mondiale per la promozione dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili (GEEREF)[43] fornirà il capitale di avviamento a progetti riguardanti le energie rinnovabili in varie regioni. LA BEI e la Commissione esaminano attualmente le possibilità di cooperazione in questo settore. Il meccanismo di finanziamento per i cambiamenti climatici (CCFF) consentirà inoltre di accordare un finanziamento a progetti di livello mondiale.

Investimenti e commercio responsabili

Nell'ambito dei negoziati dell'OMC sulla liberalizzazione multilaterale del commercio (ciclo di Doha per lo sviluppo), la Commissione ha svolto un ruolo di primo piano a favore della riduzione o dell'eliminazione delle tariffe e dell'abolizione delle barriere non tariffarie nel commercio di beni, tecnologie e servizi ambientali. Sta inoltre esaminando le possibilità di un trattamento rapido ( fast tracking ) di questi aspetti negli accordi di libero scambio regionali che saranno negoziati nel corso dei prossimi anni con alcuni dei suoi principali partner commerciali, in particolare in Asia.

COORDINAMENTO

Condivisione delle pratiche promettenti: le tabelle di marcia nazionali dell'ETAP

Ventuno Stati membri e la Norvegia hanno completato le loro tabelle di marcia per l'attuazione dell'ETAP. Tali documenti sono accessibili al pubblico e contengono un insieme significativo di informazioni sui programmi e i meccanismi, fornendo esempi di pratiche promettenti[44]. Dall'esame delle tabelle di marcia risulta che alcuni Stati membri stanno istituendo sistemi interessanti su cui ci si potrà basare o da cui si potranno trarre insegnamenti in tutta l'UE (cfr. l'allegato). Ricordiamo in particolare:

- Il regime del "conto energia" ( feed-in tariff ) utilizzato in Germania che è stato fondamentale nell'incremento dell'utilizzo di energie rinnovabili - vari Stati membri hanno adottato regimi analoghi.

- Il decreto nazionale adottato dall'Italia, secondo il quale almeno il 30% dei prodotti acquistati dagli enti pubblici devono essere prodotti riciclati.

- Le politiche nazionali e regionali della Spagna e la serie di misure coordinate che ne derivano che hanno dato un considerevole impulso allo sviluppo dell'energia solare.

- Il programma britannico " National Industrial Symbiosis " che mira a ridurre di un milione di tonnellate i rifiuti prodotti per regione e per anno, grazie ad un sistema di mediazione per le imprese.

- Una serie di regimi finanziari per la promozione dell'ecoinnovazione istituiti in particolare nei Paesi Bassi, in Danimarca, in Finlandia e in Svezia.

Partecipazione delle parti interessate: il Forum sull'ecoinnovazione

Il Forum sull'ecoinnovazione è una piattaforma in cui le parti interessate possono riunirsi, lavorare in rete e proporre azioni per il futuro. La prima riunione del Forum si è svolta a Poznan (Polonia) e riguardava "Il finanziamento dell'ecoinnovazione". Il Forum si riunirà ogni due anni per esaminare temi di attualità[45].

PROBLEMATICHE E PRIORITÀ PER IL FUTURO

Incrementare l'adozione – Incrementare la domanda

Affinché i cambiamenti possano avvenire sulla scala necessaria, l'ecoinnovazione deve essere presente in tutte le imprese e i settori. Per ottenere dei veri benefici, il tasso di adozione e di diffusione delle tecnologie in questione deve aumentare significativamente. Le tecnologie ambientali già esistenti nel mercato possono determinare vantaggi ambientali significativi, ma la maggior parte sono confinate in nicchie di mercato come lo testimoniano le lampade economiche la cui quota di mercato è tuttora inferiore al 3% del mercato europeo delle lampade[46]. Occorre imprimere un nuovo impulso per favorire la diffusione e l'adozione delle ecoinnovazioni su ampia scala.

La relazione Aho sulla creazione di un'Europa innovativa[47], la recente comunicazione sull'innovazione[48] e altri documenti[49] raccomandano di ricorrere alla " pressione della domanda " per promuovere l'innovazione. "I mercati guida" possono anch'essi incentivare la domanda [50] [51]. L'analisi delle tabelle di marcia dell'ETAP (cfr. allegato) indica che attività R&S sulle tecnologie ambientali sono realizzate sistematicamente in quasi tutti gli Stati membri – tuttavia, lo stesso non avviene con le politiche destinate a incrementare la domanda.

È necessario un intervento sistematico e coordinato sulla domanda. Occorre rafforzare le misure seguenti: gli appalti pubblici "verdi", gli strumenti basati sul mercato, i finanziamenti destinati alle imprese affinché optino per le tecnologie pulite, il rafforzamento della sensibilizzazione delle imprese e dei consumatori Queste azioni possono determinare un aumento della domanda, sia a livello europeo che a livello nazionale, contribuendo al successo delle tecnologie e dei prodotti ambientali.

La Commissione e gli Stati membri dovrebbero portare avanti e rafforzare le azioni ETAP che creano domanda in modo sistematico e coordinato[52].

Promuovere gli appalti verdi

Gli appalti pubblici e privati sono, per loro natura abbastanza diversi, ma gli uni e gli altri possono condizionare notevolmente il comportamento di acquisto e l'adozione dei prodotti e delle tecnologie verdi.

- Gli appalti del settore pubblico rappresentano circa il 16% del PIL dell'UE. È stato realizzato un lavoro considerevole in questo settore ed ora sarebbe opportuno avviare l'attuazione pratica nell'insieme dell'Europa.

- Gli appalti del settore privato sono anch'essi importanti pur non essendo disciplinati da una serie di regole esaustive. Le grandi imprese condizionano e fanno pressione sulle loro catene di fornitori.

- Azione: basarsi sul lavoro già svolto e dare un impulso agli appalti pubblici verdi. Diffondere modelli di capitolati d'oneri. Elaborare nel 2007 una comunicazione sugli appalti, stabilire degli obiettivi (su base volontaria) e elaborare degli orientamenti sugli indicatori e la valutazione comparativa.

- Azione: la CE, gli Stati membri e le altri parti interessate elaborano strategie per gli appalti del settore privato.

Mobilitare maggiori investimenti finanziari

Il settore finanziario (banche, assicurazioni, fondi pensione, investitori) possono svolgere un ruolo di maggior rilievo nell'incoraggiare le imprese e il settore industriale ad adottare le tecnologie ambientali. La politica di coesione incentrata sull'ecoinnovazione, le iniziative della BEI e del FEI e il programma sulla competitività e l'innovazione costituiscono dei passi in questa direzione. Le misure destinate a favorire lo scambio delle buone pratiche e coinvolgere le principali istituzioni finanziarie europee e internazionali potrebbero essere rafforzate.

- Azione: applicare gli strumenti finanziari dell'UE. Utilizzare le risorse finanziarie comunitarie per ottenere ulteriori impegni finanziari. Riunire le principali istituzioni finanziarie. Incoraggiare l'adozione di orientamenti e di obiettivi in materia di investimenti finanziari sull'ecoinnovazione.

Istituire sistemi di verifica delle tecnologie e obiettivi di prestazione

Le norme possono stabilire livelli di prestazione e dare sicurezza al mercato. I sistemi di verifica offrono al mercato misurazioni affidabili delle prestazioni ambientali. La fissazione di obiettivi di prestazione per gruppi di prodotti potrebbe permettere di migliorare le prestazioni ambientali. Se i sistemi di obiettivi di prestazione danno impulso ai prodotti di un intero settore, si possono ottenere delle economie di scala. Attualmente si stanno esaminando i collegamenti tra i sistemi di obiettivi di prestazione e l'etichettatura ecologica. Esiste l'opportunità di migliorare gli attuali criteri di etichettatura dei prodotti e dei servizi come l'Ecolabel, l'etichettatura energetica e l'Energy Star e tenersi aggiornati sull'evoluzione dei sistemi analoghi a livello internazionale.

- Azione: completare gli studi al fine di istituire sistemi di verifica delle tecnologie e di obiettivi di prestazione. Gestire e portare a termine sistemi pilota. Esaminare i collegamenti con i sistemi di etichettatura ecologica. Elaborare proposte legislative concernenti la verifica delle tecnologie ambientali (2008) ed una comunicazione sui sistemi di obiettivi di prestazione (2008). Riesaminare e modernizzare gli attuali sistemi di etichettatura. Tenersi informati sugli sviluppi a livello internazionale.

Basarsi sulle pratiche promettenti degli Stati membri

Dalle tabelle di marcia nazionali dell'ETAP emerge chiaramente che si stanno attuando una serie di politiche promettenti per la promozione dell'ecoinnovazione. È opportuno informarsi su questi sistemi, soprattutto quelli che generano un incremento della domanda, e trarne degli insegnamenti. Per dare un forte impulso alle politiche di ecoinnovazione si potrebbero comparare i sistemi nazionali diffondendo quelli più efficaci. In questo modo, gli Stati membri potrebbero imparare, adattare ed applicare politiche analoghe per ottenere un effetto moltiplicatore in tutta Europa.

- Azione: nel 2007 avviare una fase iniziale durante la quale gli Stati membri propongono le loro migliori pratiche e scambiano gli insegnamenti tratti dalle loro esperienze. Elaborare regole di attuazione in vista di un sistema completo nel 2008.

Incentrarsi sui settori più redditizi

A breve termine si possono ottenere notevoli benefici incentrandosi sui settori che consentono di conseguire rapidamente risultati significativi sul piano ambientale (strategia dei risultati più facilmente ottenibili). Ciò presuppone che ci si concentri sui settori in cui l'ecoinnovazione, le tecnologie ambientali, i prodotti, i processi e i servizi perfezionati possono comportare benefici ambientali più elevati. Tra questi settori figurano:

- gli edifici

- i prodotti alimentari e le bevande

- i trasporti privati

- le industrie di riciclaggio e di trattamento delle acque reflue

Alcuni studi indicano che l'impatto ambientale dei prodotti è più elevato nei primi tre settori elencati[53]. Altri studi indicano che questi settori vantano un elevato potenziale di crescita sostenibile[54]. L'edilizia sostenibile, ad esempio, è attualmente oggetto di un'iniziativa congiunta degli Stati membri[55].

Gli strumenti di finanziamento della ricerca, gli appalti verdi, le norme di prestazione, il finanziamento, le pratiche nazionali promettenti e l'ottimizzazione delle condizioni di regolamentazione potrebbero essere utilizzati per promuovere l'ecoinnovazione in questi settori. Inoltre questi strumenti possono essere utilizzati per contribuire alla determinazione dei mercati guida in cui l'ecoinnovazione avrà un ruolo da svolgere.

- Azione: nel corso 2007, individuare i settori chiave in cui la tecnologia e i prodotti comunitari possono apportare elevati benefici ambientali ed economici a livello mondiale.

Elaborare misure di sostegno

Oltre alle cinque azioni destinate ad incrementare la domanda, occorre svolgere un lavoro di sostegno più generale.

Garantire delle risorse strategiche di conoscenza sull'ecoinnovazione

Si avverte chiaramente l'esigenza di analisi affidabili delle tendenze nel settore dell'ecoinnovazione. Per rafforzare la crescita e gli investimenti sarebbe opportuno riunire conoscenze strategiche e aggiornate per le organizzazioni pubbliche europee, le imprese e i finanziatori[56]. I servizi della Commissione stanno studiando come raccogliere in modo efficace, sintetizzare e condividere queste conoscenze, in particolare esaminano la fattibilità di un "osservatorio in rete" sull'ecoinnovazione, che si baserebbe su una serie di progetti e di reti già esistenti e potrebbe comprendere alcuni dei principali osservatori europei.

- Azione: garantire delle risorse efficaci e strategiche di conoscenze sull'ecoinnovazione che fornirebbero statistiche utili, ed individuare le tendenze emergenti e le opportunità commerciali a livello mondiale.

Prom uovere la sensibilizzazione e la partecipazione attiva

Un aspetto importante della sensibilizzazione è la promozione della partecipazione attiva dei consumatori e delle imprese. La creazione del forum europeo sull'ecoinnovazione è solo un piccolo passo in questa direzione. Attività analoghe potrebbero essere realizzate a livello regionale, nazionale ed internazionale.

- Azione: definire insieme agli Stati membri le azioni da realizzare nell'ambito del programma LIFE+. Migliorare la comunicazione a livello dell'Unione europea. Continuare a gestire il forum europeo e rafforzare la partecipazione. Promuovere l'ecoinnovazione sul piano internazionale.

Mettere a profitto la ricerca

Si possono ottimizzare i risultati canalizzando e valorizzando ulteriormente le ricerche svolte nell'ambito del Settimo programma quadro e creando delle sinergie tra le tematiche di ricerca, le piattaforme tecnologiche, i mercati guida e la regolamentazione. La ricerca sui metodi di valutazione della tecnologia può contribuire anche a migliorare i sistemi futuri di verifica e di standardizzazione. Esiste la possibilità di promuovere maggiormente i lavori di ricerca sulle tecnologie ambientali su scala internazionale.

- Azione: canalizzare i futuri temi di ricerca (2007-13) basati sulle priorità dell'ETAP e i futuri mercati guida in cui l'innovazione svolge un ruolo significativo.

S INTESI E AZIONI PRIORITARIE PER IL FUTURO

Sono stati realizzati notevoli progressi ma rimane ancora molto da fare. Per far fronte alle sfide ambientali globali, per consentire all'ecoinnovazione di apportare dei benefici ambientali ed economici su vasta scala, per consentire all'Europa di cogliere le opportunità che le si offrono– tutte le attività devono essere intensificate e svolte su una scala diversa, ponendo maggiormente l'accento sulla domanda. È opportuno pertanto concentrarsi su cinque azioni di incremento della domanda e tre azioni di sostegno:

INCREMENTO DELLA DOMANDA

- promuovere ulteriormente gli appalti verdi

- mobilitare investimenti finanziari più importanti

- istituire sistemi di verifica delle tecnologie e di obiettivi di prestazione

- basarsi sulle pratiche promettenti degli Stati membri

- incentrarsi su settori che apportano benefici considerevoli

MISURE DI SOSTEGNO

- garantire delle risorse strategiche in materia di conoscenza

- promuovere la sensibilizzazione e la partecipazione attiva

- valorizzare la ricerca

[1] Stern report: the Economics of Climate Change (Aspetti economici dei cambiamenti climatici).

[2] Millennium Ecosystem Assessment

[3] Living Planet Report 2006

[4] Per ecoinnovazione si intende qualsiasi innovazione che rechi un beneficio sul piano ambientale e comprende l'innovazione tecnologica, l'innovazione in materia di processi e l'innovazione commerciale.

[5] COM(2005) 330 def.

[6] Consiglio 7775/06.

[7] Consiglio 10117/06.

[8] ec.europa.eu/education/policies/educ/eit/index_en.html

[9] Conclusioni della presidenza, luglio 2006 Turku, Finlandia

[10] Politica industriale ecologica, Memorandum per un "Nuovo Deal" - Ministero dell'ambiente tedesco. (2006)

[11] COM(2004) 38 def.

[12] COM(2005) 16 def.

[13] Innovation Dynamics Induced by Environmental Policy (2006) e Ex-post estimates of costs to business of EU environmental legislation (2006)

[14] Eco-industry, its size, employment perspectives and barriers to growth in an enlarged EU . (Ecoindustria, dimensioni, prospettive occupazionali e ostacoli alla crescita nell'UE allargata) (2006)

[15] Wind Force 10 GWEC (2005)

[16] Solar Generation EPIA (2006)

[17] Ambiente, innovazione, occupazione. Ministero dell'Ambiente della Repubblica federale di Germania 2006

[18] European Business Facts and Figures 2005

[19] Analysis of the EU Eco-industries, their employment and export potential (Analisi delle ecoindustrie dell'UE, il loro potenziale in termini di occupazione ed esportazioni). ECOTEC (2002)

[20] Dow Jones Sustainability Indexes Annual Review (2006)

[21] European Cleantech Investment Report (2006)

[22] Cleantech goes global, Environmental Finance (giugno 2006)

[23] European SRI Study – 2006. European Social Investment Forum

[24] Greenhouse gas emissions trends and projections in Europe 2006. AAE (2006)

[25] LRTAP Convention Emission Inventory 1990-2004. AAE (2006)

[26] Aspetti sanitari dell'inquinamento atmosferico OMS (2004)

[27] COM(2006) 216 def.

[28] cordis.europa.eu/technology-platforms

[29] Environmental Innovation - bridging the gap between environmental necessity and economic opportunity (DTI 2006)

[30] www.promote-etv.org; www.est-testnet.net; www.eurodemo.info

[31] Studio di mercato concernente le potenzialità di un sistema di verifica IPTS su scala europea (di prossima pubblicazione)

[32] COM(2006) 847 e COM(2007) 1 def.

[33] The Top Runner Programme in Japan – its effectiveness and implication for the EU (Il programma Top Runner in Giappone, efficacia e implicazioni per l'UE), Agenzia svedese di protezione dell'ambiente (novembre 2005)

[34] Performance Targets in Production Processes (Obiettivi di prestazione nei processi produttivi), IPTS (in corso di pubblicazione)

[35] Direttive 92/75/CE e 2005/32/CE

[36] Regolamento 1083/2006 del Consiglio e decisione 2006/702/CE del Consiglio

[37] ec.europa.eu/environment/life

[38] COM(2007) 140 def.

[39] ec.europa.eu/comm/competition/state_aid/reform/rdi_en.pdf

[40] Vedi http://ec.europa.eu/environment/gpp

[41] ec.europa.eu/environment/etap

[42] ec.europa.eu/development/body/theme/environment/ENRTP.htm

[43] COM(2006) 583

[44] ec.europa.eu/environment/etap/roadmaps_en.htm

[45] ec.europa.eu/environment/etap/forum_en.htm

[46] Residential Lighting Consumption and Saving Potential in the Enlarged EU CCR (2006).

[47] Creating an Innovative Europe . Commissione europea, EUR22005 (2006)

[48] COM(2006) 502 def.

[49] A Will to Compete: a competitive, clean and clever Europe (La volontà di competere; un'Europa competitiva, pulita ed intelligente) (2006)

[50] Rapporto sulla competitività europea. SEC(2006) 1467/2

[51] Consiglio competitività, 15717/06, dicembre 2006

[52] Sulla base degli esiti del Libro verde concernente gli strumenti basati sul mercato, si potrebbero intraprendere ulteriori azioni.

[53] Impatto ambientale dei prodotti (EIPRO) mentre IMPRO studia le modalità per ridurre questi impatti. Gli studi su basano su analisi del ciclo di vita, ad esempio l'edilizia comprende le nuove costruzioni, ma manutenzione, la riparazione e la demolizione. In questo caso il termine "edilizia" è utilizzato al posto di "settore abitativo" e comprende mobili, apparecchi domestici e l'energia per il riscaldamento dei locali e dell'acqua.

[54] www.popa-ctda.net; www.ectp.org

[55] www.ukswedensustainability.org

[56] L'osservatorio europeo TIC fornisce un servizio analogo: www.eito.com