52006DC0474

Libro Verde sulle tecnologie di rilevazione nel lavoro delle autorità di contrasto, doganali ed altre autorità di sicurezza /* COM/2006/0474 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 1.9.2006

COM(2006) 474 definitivo

LIBRO VERDE

sulle tecnologie di rilevazione nel lavoro delle autorità di contrasto, doganali ed altre autorità di sicurezza

(presentata dalla Commissione)

INDICE

Introduzione 4

I. NORMALIZZAZIONE E RICERCA IN MATERIA DI SICUREZZA 7

1. Normalizzazione 7

2. La ricerca in materia di sicurezza 7

II. ESIGENZE E SOLUZIONI 9

1. Esigenze e soluzioni tecnologiche 9

1.1 Soluzioni flessibili 9

1.2 Soluzioni portatili e mobili 10

2. Interoperabilità dei sistemi 10

3. Integrazione delle informazioni ottenute sulla base di tecnologie di rilevazione diverse e miglioramento dell’analisi dei dati 10

III. USO E CERTIFICAZIONE DI ATTREZZATURE E STRUMENTI 12

1. Migliori pratiche e utilizzo degli strumenti e delle attrezzature esistenti 12

2. Individuazione e diffusione delle migliori pratiche e utilizzo di nuovistrumenti ed attrezzature 12

3. Utilizzo di strumenti di analisi di dati e di testi 13

4. Sperimentazione e certificazione della qualità delle attrezzature e deglistrumenti 15

IV. STUDI 16

V. APPLICAZIONE DEI RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE 17

1. Rafforzamento del dialogo specifico tra settore pubblico e privato sullarilevazione e le tecnologie associate 17

2. Piano d’azione 18

ALLEGATO 19

I. Informazioni sulla preparazione del Libro verde 19

II. Normalizzazione e scambio di dati personali 20

III. Studi 20

1. Protezione di eventi di massa 20

2. Cooperazione e condivisione delle informazioni tra laboratori di medicinalegale e istituti di ricerca sulla sicurezza 21

3. Il diritto e la tecnologia specifica per la rilevazione 21

4. La tecnologia specifica di rilevazione e il suo uso pratico 21

5. Tecnologie di rilevazione personale e biometria 21

LIBRO VERDE

sulle tecnologie di rilevazione nel lavoro delle autorità di contrasto, doganali ed altre autorità di sicurezza (Testo rilevante ai fini del SEE)

INTRODUZIONE

La sicurezza è una componente fondamentale della politica della Commissione. La lotta alla criminalità e al terrorismo costituisce un aspetto cruciale della politica a favore della sicurezza. La Commissione ha delineato la propria politica contro il terrorismo nella comunicazione dell’ottobre 2004, “Prevenzione, preparazione e risposta in caso di attacchi terroristici”, che sottolinea l'importanza del dialogo tra il settore pubblico e quello privato sulle questioni di sicurezza come strumento per consentire al settore pubblico e privato di avviare un dialogo approfondito sulle esigenze dell’Europa in materia di sicurezza. Anche il “ Programma dell’Aia: Rafforzamento della libertà, della sicurezza e della giustizia nell’Unione europea”, adottato dal Consiglio nel novembre 2004, che rappresenta l’attuale programma politico dell’UE in materia di giustizia ed affari interni, sottolinea l’importanza dell’interazione tra settore pubblico e privato nella lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo. Il presente Libro verde mira a fornire gli elementi per avviare tale dialogo nel campo delle tecnologie di rilevazione.

Le tecnologie di rilevazione sono impiegate in misura crescente nell’attività quotidiana delle autorità di contrasto per la lotta al terrorismo e ad altre forme di criminalità. Ne è diffuso l’utilizzo per la protezione dei passeggeri all’imbarco di un volo e dei tifosi che assistono ad eventi sportivi, nonché per l'individuazione di sostanze pericolose nell’aria, acqua e nel cibo. Le autorità di contrasto si servono di queste tecnologie anche per proteggere le frontiere e controllare le merci che entrano nel territorio dell’Unione europea. Inoltre, le tecnologie di rilevazione sono essenziali per proteggere la proprietà privata e le infrastrutture di particolare importanza. Il presente Libro verde mira a individuare il ruolo che l’Unione europea può ricoprire per favorire lo sviluppo delle tecnologie di rilevazione al servizio della sicurezza del cittadino. Occorre tuttavia ricordare che le tecnologie di rilevazione rappresentano intrinsecamente un’intrusione nella sfera personale dell’individuo e possono presentare una minaccia per le libertà e i diritti. Pertanto, nel migliorare e nell’utilizzare le tecnologie di rilevazione è indispensabile passare attentamente al vaglio tale aspetto e la questione fondamentale dei limiti di tale intrusione. Con la presente iniziativa la Commissione intende fornire il proprio apporto per affrontare entrambi i problemi.

Il 28 e 29 novembre 2005 la Commissione ha organizzato a Bruxelles una conferenza dal tema[1] – Public-Private Security Dialogue: Detection Technologies and Associated Technologies in the Fight against Terrorism (“Dialogo tra il settore pubblico e quello privato sulle questioni di sicurezza: tecnologie di rilevazione e tecnologie associate nella lotta al terrorismo”). La partecipazione di oltre un centinaio di rappresentanti delle maggiori associazioni del settore e del settore pubblico ha dimostrato l'interesse delle parti in causa sono notevolmente interessate a sviluppare una politica in questo campo. Per il settore pubblico erano presenti membri delle autorità di contrasto, doganali e di altre autorità di sicurezza.

Il ruolo dell’Europa in settori come la ricerca e la fissazione di norme sulla sicurezza è incontestabile. Nonostante in alcuni settori sia già stato realizzato un lavoro considerevole in cooperazione con gli Stati membri, l'industria e altre parti interessate, c’è ancora spazio per elaborare ulteriormente una politica europea specifica sulle tecnologie di rilevazione. Per quanto riguarda la sicurezza aerea, il regolamento (CE) n. 2320/2002 e il regolamento n. 622/2003[2] comprendono entrambi norme dettagliate sulle attrezzature di controllo e sulla metodologia da usare. In tale settore sono stati stabiliti norme e protocolli di prova in stretta collaborazione con la Conferenza europea dell’aviazione civile, che riunisce esperti delle autorità competenti degli Stati membri e di altri Stati europei. Inoltre, la Commissione ha contatti regolari con le industrie e le altre parti interessate (Gruppo SAGAS - Stakeholders Advisory Group on Aviation Security ).

Nell’intento di rafforzare l’approccio comune nei confronti delle tecnologie di rilevazione, la Commissione ha promosso la presente iniziativa per accrescere l’interazione tra il settore pubblico e privato, allo scopo di canalizzare gli investimenti nella normalizzazione, la ricerca, la certificazione e l’interoperabilità dei sistemi di rilevazione e di trasformare i risultati della ricerca in strumenti utili e applicabili. Occorre creare un circolo virtuoso nel quale il lavoro di ricerca e la spesa del settore privato vengono indirizzati da un settore pubblico che sia consapevole di ciò che vuole e di ciò che il settore privato può offrire. Questo dovrebbe contribuire a sviluppare un mercato avanzato dei prodotti di rilevazione e delle soluzioni in materia di sicurezza, portando di conseguenza a una maggiore disponibilità di prodotti e servizi a costo inferiore.

Per raggiungere l’obiettivo sono necessari un’azione comune e un migliore coordinamento e scambio di informazioni tra tutte le parti interessate in Europa. È necessario definire meglio i bisogni ed individuare soluzioni praticabili sia dal punto di vista tecnologico che economico. Il presente Libro verde non mira assolutamente a sostituirsi ad altre attività a livello nazionale o europeo . La Commissione non intende percorrere sentieri già battuti, ma approfondire la conoscenza dei buoni approcci e pratiche, appoggiandoli e diffondendoli nell’Unione europea.

La Commissione spera che il presente Libro verde stimoli il maggior numero possibile di risposte utili alla riflessione e di suggerimenti concreti sulla via da seguire. Di conseguenza, è indispensabile un'ampia partecipazione da parte degli Stati membri, del settore privato e delle altre parti interessate . La Commissione non ignora tuttavia che esistono esigenze di riservatezza sia nel settore pubblico che privato, per ragioni di sicurezza e commerciali. Si invita quindi chi risponde ad indicare le risposte che non è opportuno divulgare per ragioni di riservatezza e a proporre una strategia alternativa che tenga conto di tali esigenze.

Le politiche relative alle tecnologie di rilevazione e alle tecnologie associate devono rispettare pienamente il quadro normativo vigente, in particolare la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la Convenzione europea sui diritti dell'uomo e i principi e norme sulla protezione dei dati previsti dalla direttiva 95/46/CE. In questo contesto, la Commissione sottolinea che la progettazione, la fabbricazione e l’utilizzo delle tecnologie di rilevazione e delle tecnologie associate, nonché la normativa e le altre misure dirette a disciplinarle o a promuoverle, devono rispettare pienamente i diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e dalla Convenzione europea sui diritti dell'uomo. Occorre garantire in maniera particolare il rispetto della protezione dei dati personali e del diritto alla vita privata. Poiché il ricorso alle tecnologie di rilevazione comporta, di solito, un'ingerenza nei diritti fondamentali alla vita privata e alla protezione dei dati personali, qualunque turbativa di tali diritti deve rispettare la Convenzione europea sui diritti dell’uomo; in particolare, deve essere conforme alla legge, deve costituire una misura necessaria in una società democratica per proteggere un interesse pubblico ed essere proporzionata all’interesse pubblico perseguito.

I. NORMALIZZAZIONE E RICERCA IN MATERIA DI SICUREZZA

1. NORMALIZZAZIONE

Esiste una varietà enorme di possibilità tecnologiche nel settore delle tecnologie di rilevazione e le tecnologie associate per il lavoro delle autorità di contrasto, e sono quindi necessarie norme minime. Tuttavia, la varietà delle possibilità rende necessario concentrarsi su un processo di normalizzazione, che è possibile solo se esiste un’interazione sufficiente tra il settore pubblico (esigenze) e il settore privato (soluzioni). A livello europeo tale interazione è considerata insufficiente sia dal settore pubblico che da quello privato. Inoltre, malgrado si stiano sviluppando numerose attività positive sia a livello nazionale che europeo, manca una visione generale di ciò che sta accadendo, che sarebbe necessaria per evitare ripetizioni e determinare meglio le priorità. È evidente che, per ragioni di sicurezza, non è possibile discutere pubblicamente dell’elaborazione delle norme. Il dibattito riguarderà quindi principalmente l'auspicabilità o meno di norme comuni.

La normalizzazione tocca anche l’utilizzo e il trattamento dei dati e delle informazioni raccolti dagli strumenti di rilevazione, ad esempio come prove nei procedimenti giudiziari. Le autorità competenti trarrebbero beneficio dall’individuazione e dallo scambio delle migliori pratiche in materia. È opportuno, inoltre, elaborare norme tecniche per garantire che i dati raccolti siano conformi ai requisiti di legge per l’uso di tali dati nei procedimenti giudiziari.[3]

Domande

Sono necessarie norme comuni per le tecnologie di rilevazione e le tecnologie associate utilizzate nel lavoro delle autorità di contrasto? Quali norme considerate prioritarie?

Per quali norme manca il sostegno finanziario nella fase che precede la normalizzazione?

Per evitare ripetizioni e migliorare la trasparenza, sarebbe utile una banca dati consultabile/un elenco aggiornato/un manuale dei tentativi di normalizzazione passati, presenti e previsti nel campo delle tecnologie di rilevazione e collegate, a livello nazionale ed europeo?

Sareste interessati a individuare e scambiare le migliori pratiche per l’utilizzo e il trattamento dei dati e delle informazioni raccolti dagli strumenti di rilevazione, con l'obiettivo della piena conformità con la normativa applicabile in materia di prove nell'ambito dei procedimenti giudiziari?

Quale sarebbe la maniera migliore di individuare e scambiare tali pratiche?

2. LA RICERCA IN MATERIA DI SICUREZZA

La ricerca nel campo della sicurezza è un altro settore fondamentale per la messa a punto di nuove soluzioni e prodotti relativi alla sicurezza destinati alle autorità di contrasto degli Stati membri. In questo contesto occorre sottolineare il ruolo del comitato consultivo per la ricerca europea per la sicurezza (ESRAB, European Security Research Advisory Board ). L’ESRAB adotta una prospettiva ampia e globale in materia e suggerisce alla Commissione i contenuti e le azioni della ricerca da svolgere, oltre ai meccanismi per monitorare gli sviluppi interessanti nell’ambito di altri programmi.

A livello europeo e degli Stati membri sono in corso numerose attività di ricerca in materia di sicurezza. Tuttavia, manca un meccanismo per raggruppare e diffondere le informazioni sulle attività di ricerca passate, presenti e proposte a livello europeo, nazionale e, in ultima analisi, nell’ambito del settore privato. Un meccanismo di questo tipo eviterebbe che le risorse, già limitate, siano sprecate ripetendo progetti che si sovrappongono del tutto o in parte. Inoltre, se necessario, si potrebbe prevedere un meccanismo separato per la condivisione delle attività di ricerca soggette ad obbligo di riservatezza, con la garanzia che solo coloro che sono abilitati ad accedere alle informazioni possano farlo.

Dopo oltre un anno di lavoro, l’ESRAB è sul punto di completare una relazione che sarà pubblicata nel settembre 2006. La relazione elenca circa 120 risorse e 100 tecnologie fondamentali di sicurezza per cui sono indispensabili ulteriori ricerche e sviluppo a livello di UE, mentre una serie di altre tecnologie sono o saranno trattate a livello nazionale.

Domande

Come dovrebbero essere diffuse le informazioni sulla ricerca in materia di sicurezza in Europa per promuovere la competitività ed evitare al tempo stesso lo spreco delle risorse limitate?

II. ESIGENZE E SOLUZIONI

1. ESIGENZE E SOLUZIONI TECNOLOGICHE

Good, effective and usable solutions and products can be developed only if the producers of these solutions and pÈ possibile elaborare soluzioni e prodotti qualità, efficaci e utilizzabili solo se coloro che ideono tali soluzioni e prodotti dispongono di informazioni sufficienti sulle effettive esigenze degli utenti finali. Tuttavia, a livello europeo sembra esistere la necessità di una migliore interazione tra coloro che hanno bisogno di soluzioni tecnologiche (cioè le competenti autorità di contrasto) e coloro che le forniscono. Tale interazione dovrebbe inoltre cercare di individuare le esigenze a breve, medio e lungo termine. Coloro che forniscono le soluzioni dovrebbero inoltre indicare i tempi entro cui tali soluzioni saranno disponibili.

Inoltre, il dialogo tra produttori ed utenti dovrebbe estendersi ad interrogativi più profondi sulla natura delle nostre società e sul ruolo delle tecnologie di rilevazione. Anche tale dibattito è importante se si desidera preservare i valori e la natura delle nostre società.

Domande

Siete interessati a un dibattito più ampio sul ruolo delle tecnologie di rilevazione e sul loro potenziale influsso sulle società europee?

In quali settori specifici le competenti autorità di contrasto hanno bisogno di progressi tecnologici? Si prega di indicare il livello di priorità in relazione alle esigenze specifiche.

Esiste una lacuna tra i bisogni in termini di capacità di rilevazione e le tecnologie attualmente offerte dal mercato? Quali sono le possibili soluzioni per colmare tali lacune?

In quali settori specifici il settore privato fornisce già, o intende fornire, soluzioni tecnologiche? Si prega di indicare i tempi entro cui tali soluzioni sarebbero disponibili e economicamente convenienti.

Sarebbe utile redigere un elenco o istituire una banca dati europea consultabile che indichi le specifiche necessità delle autorità di contrasto competenti e al tempo stesso le soluzioni offerte dal settore privato?

In caso negativo, quali altre soluzioni proporreste per migliorare lo scambio di informazioni tra coloro che hanno bisogno di informazioni tecnologiche e coloro che le forniscono?

1.1 Soluzioni flessibili

Le minacce attuali, dovute alla criminalità o al terrorismo, sono di diverso tipo, in costante mutazione e presenti in differenti forme e a differenti livelli in differenti situazioni. Pertanto, sono necessari diversi livelli di protezione e di reazione in momenti diversi, e quindi soluzioni flessibili.

Domande

Quali sono gli strumenti e le attrezzature esistenti di cui sarebbe possibile migliorare l’applicabilità e l'efficacia, aumentandone la flessibilità?

Quali nuovi strumenti ed attrezzature flessibili sono necessari?

1.2 Soluzioni portatili e mobili

La natura della minaccia del terrorismo e della criminalità non solo cambia nel tempo, ma sta diventando sempre più mobile, e quindi le autorità di contrasto hanno bisogno di soluzioni portatili. Soluzioni del genere possono migliorare la convenienza economica ed essere tempestivamente trasferite da un luogo a un altro in cui siano necessarie, dal momento che non è assolutamente possibile coprire ogni punto di entrata o punto critico con lo stesso livello di sicurezza. Inoltre, le soluzioni portatili e mobili possono offrire nuovi approcci operativi.

Domande

Quali strumenti ed attrezzature esistenti potrebbero essere impiegati meglio e in maniera più efficace nel lavoro delle autorità di contrasto se fossero mobili e portatili?

Quali nuovi strumenti ed attrezzature portatili e mobili sono necessari?

2. INTEROPERABILITÀ DEI SISTEMI [4]

Gli Stati membri dell’UE e le autorità nazionali competenti dispongono già di una serie di sistemi utili per la lotta alla criminalità e al terrorismo, ma spesso tali sistemi non sono in grado di comunicare tra loro e ciò può ostacolare il lavoro comune di lotta alla criminalità e al terrorismo a livello nazionale ed europeo. Inoltre, i sistemi devono essere conformi ai quadri normativi vigenti e agli altri orientamenti esistenti (ad esempio la protezione dei dati, la violazione della privacy da parte dei sistemi di rilevazione).

Domande

Quali sono i sistemi di cui è necessario migliorare l’interoperabilità?

Ritenete che uno studio sugli ostacoli, legali e di altro tipo, all’interoperabilità dei sistemi nell’Unione europea sarebbe utile per individuare le limitazioni?

3. INTEGRAZIONE DELLE INFORMAZIONI OTTENUTE SULLA BASE DI TECNOLOGIE DI RILEVAZIONE DIVERSE E MIGLIORAMENTO DELL’ANALISI DEI DATI

L’integrazione dei dati provenienti da tecnologie di rilevazione diverse in un unico sistema di analisi dei dati potrebbe accrescere l’efficacia dei sistemi di rilevazione. Qualunque misura adottata in questo senso deve rispettare le norme sulla protezione dei dati.

Domande

In quali settori ritenete che l’integrazione delle informazioni ottenute sulla base di tecnologie di rilevazione diverse migliorerebbero l’efficienza complessiva?

In quali settori sono necessarie migliori tecniche di analisi dei dati?

III. USO E CERTIFICAZIONE DI ATTREZZATURE E STRUMENTI

1. MIGLIORI PRATICHE E UTILIZZO DEGLI STRUMENTI E DELLE ATTREZZATURE ESISTENTI

Non sempre sono necessarie soluzioni tecnologiche completamente nuove per affrontare minacce esistenti o nuove in maniera efficiente e, d’altronde i bilanci pubblici spesso non possono finanziarle. Di conseguenza, è indispensabile esaminare come sia possibile usare in modo più efficiente o aggiornare strumenti esistenti e già acquisiti. In questo modo si può agire in maniera economicamente conveniente per migliorare l'efficienza, aumentare l'affidabilità e ridurre il numero di falsi allarmi.

Manca un meccanismo che permetta alle autorità dei diversi Stati membri di condividere le esperienze in materia. Ad esempio, si potrebbero condividere le informazioni sui progressi ottenuti mediante modifiche delle procedure operative o aggiornamenti economicamente convenienti.

Domande

Quale sarebbe il modo migliore di individuare e condividere le migliori pratiche nel settore?

Individuazione delle migliori pratiche

Credete che possa essere effettuata mediante una valutazione inter pares o sottoponendo dei questionari agli Stati membri?

Diffusione delle migliori pratiche

La diffusione dovrebbe avvenire mediante una banca dati sicura e consultabile o per mezzo di incontri e seminari?

Potete suggerire altri modi per individuare e diffondere meglio le migliori pratiche in materia?

Se si ritenesse necessario aggiornare uno strumento o un’attrezzatura e nessun’autorità di un altro Stato membro procedesse a tale aggiornamento, sarebbe accettabile consultare il settore privato in merito?

2. INDIVIDUAZIONE E DIFFUSIONE DELLE MIGLIORI PRATICHE E UTILIZZO DI NUOVI STRUMENTI ED ATTREZZATURE

Il lavoro delle autorità nazionali potrebbe inoltre essere coadiuvato da un sistema che agevoli lo scambio di informazioni sull’utilizzo di nuovi strumenti ed attrezzature, permettendo loro di imparare l’uno dall’altro e di sfruttare le esperienze altrui. Gli scambi di informazioni, esperienze e migliori pratiche su strumenti ed attrezzature potrebbero aiutare le autorità ad individuare quali attrezzature rispondano meglio alle loro specifiche esigenze.

Oltre a ciò, si potrebbe promuovere il collaudo di attrezzature nuove o sperimentali mediante il finanziamento comunitario e/o del settore privato. Un collaudo su maggiore scala delle attrezzature nuove e sperimentali potrebbe aiutare l’industria europea a trasformare la ricerca in materia di sicurezza in prodotti efficaci e competitivi.

Domande

Quale sarebbe il modo migliore di individuare e condividere le informazioni e le migliori pratiche nel settore?

Individuazione delle migliori pratiche

Credete che possa essere effettuata mediante una valutazione inter pares o sottoponendo dei questionari agli Stati membri?

Diffusione delle informazioni e delle migliori pratiche

La diffusione dovrebbe avvenire mediante una banca dati sicura e consultabile o per mezzo di incontri e seminari a porte chiuse?

Avete altri suggerimenti per individuare le migliori pratiche in materia e diffonderle in maniera più efficace?

Strumenti sperimentali e nuovi

Siete interessati a collaudare strumenti ed attrezzature nuove o sperimentali?

Per quali ragioni?

Sarebbe opportuno un finanziamento parziale del collaudo degli strumenti e delle attrezzature nuove o sperimentali da parte della Comunità e/o del settore privato?

3. Utilizzo di strumenti di analisi di dati e di testi

Le autorità di contrasto nazionali ed europee devono far fronte ad un aumento costante del volume di documentazione e di informazioni da sottoporre a trattamento. Per rispondere a tale sfida con maggiore efficienza esistono strumenti informatici moderni per l’analisi di dati e di testi. Tale tecnologia può aiutare ad estrarre le informazioni che interessano da quantità enormi di documenti. Ad esempio, è possibile filtrare in modo intelligente testi e documenti per aiutare la navigazione ( clustering di documenti), per l’autocategorizzazione (canalizzando e ordinando per rilevanza il flusso dei documenti nell’ambito delle squadre investigative) e per verificare la validità dei codici utilizzati. Gli obiettivi sono i seguenti:

- reperire rapidamente gli elementi chiave nelle raccolte di documenti;

- operare un pretrattamento per una ricerca documentaria mirata;

- classificare dei documenti sulla base del contenuto per favorire ulteriori analisi meglio mirate;

- provvedere a un’analisi automatizzata delle informazioni in varie fonti.

La potenzialità di questi strumenti moderni non è abbastanza sfruttata negli Stati membri. Tuttavia, benché vada promosso il ricorso a tali tecnologie, occorre ricordare che il loro utilizzo in determinate applicazioni, ad esempio per il monitoraggio della posta elettronica, rappresenta in sé un’intrusione del diritto fondamentale del cittadino alla riservatezza. La posta elettronica è comunque corrispondenza e in quanto tale gode del diritto alla riservatezza delle comunicazioni sancito dalla Convenzione europea sui diritti umani. L’utilizzo di qualsiasi tecnica di analisi dei dati e dei testi deve quindi essere conforme alla legge, deve costituire una misura necessaria in una società democratica per proteggere un interesse pubblico ed essere proporzionato all’interesse pubblico perseguito. Il sostegno al rispetto dei diritti fondamentali e dei principi di protezione dei dati dovrebbe essere implicito in tali strumenti e nel loro utilizzo. Infine, tali attività saranno svolte con il controllo e la supervisione delle competenti autorità pubbliche.

Domande

Esercizio di sensibilizzazione

Gli Stati membri e gli organismi europei competenti sarebbero interessati a condividere le migliori pratiche e i vantaggi potenziali dell’uso di strumenti di analisi di dati e di testi?

Le autorità degli Stati membri che si servono di tale tecnologia accetterebbero di condividere l’esperienza con i loro omologhi?

Sarebbero utili seminari a porte chiuse sull’argomento, organizzati dagli Stati membri, da Europol o da OLAF?

Potenziamento della capacità dell’UE di analisi di dati e di testi

Ritenete che una valutazione potrebbe essere utile un centro di eccellenza a livello europeo, accessibile a tutti gli Stati membri e alle autorità nazionali competenti, sarebbe utile per sfruttare le potenzialità di tali strumenti nella pratica?

In caso negativo, quali altre opzioni suggerireste per sfruttare al meglio le potenzialità di tali strumenti?

Individuazione e diffusione delle migliori pratiche

Ritenete che una valutazione inter pares o un questionario inviato agli Stati membri sarebbe utile per individuare le migliori pratiche per l’utilizzo di tali strumenti?

In caso contrario, quali altri approcci suggerireste per individuare le migliori pratiche nel settore?

Potenziamento delle risorse regionali per la ricerca di dati e di testi

Negli Stati membri e presso gli organismi europei sono disponibili riserve di risorse per assistere gli Stati membri che non dispongono di tali tecnologie sul trattamento dei documenti?

Se non esistessero riserve di risorse o se esistessero solo in quantità limitata, sarebbe utile e pratico un aumento di risorse finanziato dall’UE, negli Stati membri o a livello europeo?

Gli Stati membri che non dispongono di sufficienti risorse di analisi di dati e di testi accetterebbero di ricorrere agli strumenti di altri organismi, se disponibili?

Sarebbe possibile creare centri europei o regionali per l’analisi di dati e di testi a cui potrebbero ricorrere più Stati membri e autorità nazionali per l’analisi di dati e di testi?

Gli strumenti esistenti di analisi dei dati e dei testi sono adeguati per le varie lingue europee?

Esistono strumenti adeguati per aiutare le autorità alle prese con testi e documenti in lingua straniera?

Altro

Se siete in disaccordo con una delle opzioni suggerite sopra, come affrontereste i problemi sollevati in quel punto?

4. SPERIMENTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ DELLE ATTREZZATURE E DEGLI STRUMENTI

Il mercato offre già una serie di prodotti per la rilevazione, ma molto spesso è difficile stabilire quali strumenti e prodotti siano migliori o almeno siano conformi a determinati requisiti minimi. Tale carenza potrebbe essere affrontata con un sistema europeo di certificazione e benchmarking degli strumenti di buona qualità, destinato a semplificare il compito di decidere quali strumenti ed attrezzature rispondano alle esigenze specifiche di una determinata autorità. Ciò potrebbe aiutare le autorità nazionali a decidere quali attrezzature e strumenti acquistare e ad utilizzare in maniera ottimale risorse limitate.

Per ovviare alla mancanza di un sistema che determini la qualità degli strumenti si potrebbe creare un sistema di autorità nazionali di certificazione che condividano esperienze e conoscenze. Tali autorità concorderebbero inoltre le norme di benchmarking e di certificazione delle soluzioni tecnologiche di qualità. Questo tipo di certificazione potrebbe essere usato non solo per aiutare le autorità nazionali a determinare se uno strumento sia adeguato o no, ma anche per diffondere le soluzioni europee su altri mercati. È evidente che per ragioni di sicurezza non è possibile discutere pubblicamente dell'elaborazione di protocolli di prova.

Domanda

Sarebbe utile creare una rete di autorità nazionali di certificazione che condividano esperienze e conoscenze, oltre a un sistema di certificazione e benchmarking della qualità?

In caso negativo, quale altra soluzione suggerireste per risolvere il problema?

Sarebbe utile che esistessero norme comuni di certificazione e benchmarking?

In caso negativo, come assicurereste la trasparenza del processo e l’utilizzabilità dei risultati in tutta l’Unione europea?

IV. STUDI[5]

I PARTECIPANTI ALLA CONFERENZA HANNO INDIVIDUATO ALCUNI PUNTI CHE RICHIEDONO UN ULTERIORE APPROFONDIMENTO. LA COMMISSIONE PROPONE PERTANTO DI CONDURRE STUDI SUI SEGUENTI TEMI:

1. la tecnologia e la protezione degli eventi di massa;

2. gli ostacoli alla cooperazione e alla condivisione di informazioni tra laboratori di medicina legale e istituti di ricerca in materia di sicurezza;

3. le norme giuridiche che disciplinano l’uso delle specifiche tecnologie di rilevazione;

4. l’impiego pratico di tecnologie di rilevazione specifiche;

5. il quadro normativo che disciplina l’utilizzo della rilevazione delle persone (in particolare la sorveglianza) nell’UE;

6. i livelli entro cui può essere accettata la rilevazione delle persone (in particolare la sorveglianza e l’uso della biometria) nell’UE.

In generale, tali studi devono servire a migliorare le conoscenze delle parti interessate e a garantire l'osservanza dei quadri normativi vigenti nella realizzazione e nell'uso delle tecnologie di rilevazione. In altri casi, gli studi potrebbero essere impiegati per riflettere su opzioni relative alle politiche e ad ulteriori misure pratiche.

Domande

Sareste interessati a ricevere studi su questi argomenti, sulla base delle informazioni contenute nell’allegato?

In caso contrario, si prega di precisare le ragioni e di suggerire alternative per affrontare i problemi menzionati.

V. APPLICAZIONE DEI RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE

1. RAFFORZAMENTO DEL DIALOGO SPECIFICO TRA SETTORE PUBBLICO E PRIVATO SULLA RILEVAZIONE E LE TECNOLOGIE ASSOCIATE

Il presente Libro verde espone una serie di attività che possono contribuire a migliorare l’interazione tra il settore pubblico e quello privato nel campo delle tecnologie di rilevazione, aiutando al tempo stesso le forze di sicurezza degli Stati membri ad avere accesso ai migliori strumenti e soluzioni e alle migliori pratiche. Tali attività possono inoltre aiutare il settore privato a focalizzare meglio gli investimenti e a rispondere alle esigenze del settore pubblico. È evidente tuttavia che per questo è necessaria un’intensa cooperazione tra il settore pubblico e il settore privato. È quindi indispensabile approfondire il dialogo specifico tra pubblico e privato in materia e ciò può essere ottenuto in diversi modi, ad esempio con l'istituzione di un organismo specifico o di un gruppo specifico nel quadro di un partenariato orizzontale tra pubblico e privato sulla sicurezza che dovrebbe essere avviato nel prossimo futuro.

L’obiettivo di tale attività non sarebbe di competere con gli organismi esistenti, ma piuttosto di colmare le lacune dell’interazione tra il settore pubblico e il settore privato con la partecipazione delle autorità di contrasto competenti a livello europeo. L’organismo non dovrebbe nemmeno essere permanente, ma dovrebbe essere dotato di obiettivi chiaramente definiti e, una volta raggiunti questi, verrebbe sciolto. L’organismo servirebbe da foro di discussione per gli esperti sia del settore pubblico che privato, contribuendo ad affrontare i problemi menzionati nel documento o nuove sfide che potrebbero presentarsi nel corso dell’applicazione dei risultati della pubblica consultazione sul presente documento.

D’altro canto, è evidente che alcune delle possibili azioni proposte nel presente documento richiederebbero un'azione degli Stati membri senza il coinvolgimento del settore privato. Inoltre, la definizione dei compiti previsti da tale cooperazione dipenderebbe da un accordo tra settore pubblico e privato e con la loro partecipazione gli Stati membri potrebbero influenzarne il ruolo e l’orientamento. Il partenariato dovrebbe affrontare il problema della condivisione di informazioni riservate tra settore pubblico e privato, anche se occorre sottolineare che il settore pubblico non è l’unico depositario di informazioni sensibili.

Domande

Uno strumento come il dialogo specifico rafforzato tra pubblico e privato sulla rilevazione e le tecnologie associate sarebbe utile per l’applicazione dei risultati della consultazione pubblica sul presente documento?

In caso affermativo, siete d’accordo con i suggerimenti di cui sopra o avete opinioni diverse?

In caso negativo, quali altri meccanismi suggerireste per dare un seguito alla consultazione pubblica del presente documento?

Sareste interessati a offrire un contributo ai lavori o a parteciparvi direttamente?

2. PIANO D’AZIONE

A livello nazionale e europeo i piani d’azione si sono dimostrati uno strumento positivo per monitorare l’azione in settori complessi come la lotta al terrorismo o alla criminalità. Sia la conferenza che il presente documento hanno sollevato numerosi interrogativi in relazione alle tecnologie di rilevazione e alle tecnologie associate nel lavoro delle competenti autorità di contrasto. Per monitorare i progressi in questo campo, e per fissare obiettivi, si potrebbe elaborare un piano d’azione basato sulle risposte a queste domande e, se necessario, su ulteriori consultazioni.

Domande

Un piano d’azione sarebbe uno strumento utile per attuare le misure individuate dalle risposte al presente documento?

Commento conclusivo

Le risposte al presente documento vanno inviate per posta elettronica entro il 10/1/2007 al seguente indirizzo: JLS-D1-Detection @ec.europa.eu . Tutte le risposte del settore pubblico e privato saranno pubblicate sul sito internet della Commissione, a meno che le fonti precisino chiaramente di desiderare che alcune specifiche informazioni siano mantenute confidenziali.

ALLEGATO

I. Informazioni sulla preparazione del Libro verde

Il presente Libro verde è basato sui risultati della conferenza ed affronta i temi e le questioni che sono emersi in maniera prevalente nelle discussioni (come la normalizzazione, la ricerca in materia di sicurezza, il miglioramento delle soluzioni tecnologiche, la protezione della riservatezza, il quadro normativo e gli altri orientamenti che le tecnologie devono rispettare, ecc.). Al dibattito hanno preso parte oltre un centinaio di partecipanti delle imprese e del settore pubblico. A rappresentare quest'ultimo c'erano membri delle autorità di contrasto, doganali e di altre autorità di sicurezza, della Commissione e rappresentanti degli Stati membri. Benché il titolo della conferenza facesse pensare alla lotta al terrorismo come tema principale, è risultato chiaro fin dall’inizio che per non tralasciare importanti problemi di sicurezza sarebbe stato necessario un approccio più ampio. Tale necessità è stata ribadita da una decisione del Consiglio del dicembre 2005 che prevede di basare la protezione delle infrastrutture critiche europee su un approccio generale che tenga conto di tutti i tipi di rischio. Inoltre, la conferenza ha optato per un approccio globale, riunendo gli operatori di diversi settori per discutere dei seguenti temi:

- le tecnologie di rilevazione nella protezione delle infrastrutture

- le tecnologie di rilevazione e la biometria

- la rilevazione di esplosivi e di sostanze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN).

Tutti i dibattiti erano incentrati sul lavoro delle autorità di contrasto, di sicurezza e doganali. Si tratta di un approccio che ha consentito alla conferenza di individuare numerose aree di interesse comune sia per il settore pubblico che per il settore privato (come l’interazione tra coloro che forniscono le soluzioni e coloro che ne hanno bisogno nel settore pubblico). Ciò traspare in tutto il documento.

Definizione delle tecnologie di rilevazione e delle loro categorie

Ai fini della consultazione, il termine “tecnologie di rilevazione” è usato nel senso più ampio possibile. Le tecnologie di rilevazione possono essere in loco o esterne e probabilmente la maniera più efficace per affrontare alcuni dei rischi per la sicurezza in varie situazioni è integrare le tecnologie in un sistema complesso (come il sistema dei trasporti). Per tecnologia di rilevazione si può intendere qualunque strumento si usi per rilevare qualcosa in un contesto di sicurezza, in un’ottica di polizia, doganale o di sicurezza. È possibile individuare varie categorie[6] che, se tenute in considerazione nel rispondere alle domande che appaiono nel presente documento, possono contribuire a indirizzare meglio le risposte:

- rilevatori portatili

- portali di rilevazione

- dispositivi per la sorveglianza

- rilevazione dei dati biometrici

- strumenti per la ricerca di dati e testi

- altri strumenti di rilevazione di natura informatica, ecc.

Nel rispondere alle domande si dovrebbe inoltre tener conto delle tecnologie associate, visto che per trovare soluzioni efficaci è importante anche servirsi di tecnologie che aiutino l’essere umano a interpretare i dati raccolti dallo strumento di rilevazione. Occorrono tecnologie per integrare le soluzioni e rendere i sistemi interoperabili. Le categorie sopra menzionate non devono limitare chi risponde, che è anzi invitato ad andare di là di tali categorie.

II. Normalizzazione e scambio di dati personali

La Commissione sottolinea che, per quanto riguarda il trattamento dei dati personali, la direttiva 95/46/CE fornisce già un quadro normativo per lo scambio di informazioni contenenti dati personali in relazione alle attività legate al “primo pilastro”. Per quanto riguarda lo scambio di informazioni nell’ambito della cooperazione giudiziaria e penale, e secondo il principio della disponibilità, la Commissione ha presentato una proposta di atto normativo, che è attualmente oggetto di discussione.

III. Studi

1. Protezione di eventi di massa

Ogni anno gli Stati membri dell’UE organizzano numerosi eventi a partecipazione di massa di importanza nazionale, europea, ma anche internazionale. Nell’attuale situazione i costi per la sicurezza possono assorbire una parte notevole delle risorse finanziarie. Tutti gli Stati membri potrebbero trarre vantaggio da un approccio comune al problema.

Per preparare il terreno per eventuali misure da adottare in materia, la Commissione propone di organizzare uno studio sulla protezione degli eventi di massa. Lo studio dovrebbe esaminare quali strumenti, attrezzature e conoscenze in materia di sicurezza utilizzati per la protezione degli eventi di massa siano trasferibili da un evento o sito ad un altro. Lo studio prenderebbe inoltre in considerazione la praticità e le implicazioni dell'utilizzo di attrezzature di proprietà della Comunità europea, o condivise nella Comunità, o di elaborare un modello commerciale per i servizi forniti dal settore privato, o di combinare i tre approcci. Questa parte dello studio dovrebbe determinare quale soluzione:

- sia la più conveniente economicamente e sia abbastanza flessibile da soddisfare le diverse esigenze degli Stati membri;

- sia accessibile a tutti gli Stati membri o con un'adeguata condivisione dei costi tra loro.

Una volta pronti i risultati dello studio, la Commissione esaminerà le future tappe da seguire, insieme agli Stati membri e ad altre parti interessate pertinenti.

2. Cooperazione e condivisione delle informazioni tra laboratori di medicina legale e istituti di ricerca sulla sicurezza

I partecipanti alla conferenza hanno sottolineato che esistono a livello nazionale problemi giuridici e di altra natura che ostacolano un'efficace cooperazione e condivisione di informazioni tra gli istituti nazionali di medicina legale a livello europeo. La Commissione suggerisce pertanto di realizzare uno studio in merito, che esamini anche come porre rimedio a tale situazione.

È stato evidenziato un problema simile anche per quanto riguarda la cooperazione e lo scambio di informazioni tra istituti di ricerca sulla sicurezza. Anche su quest'ultimo problema potrebbe essere opportuno realizzare uno studio specifico.

3. Il diritto e la tecnologia specifica per la rilevazione

Le autorità di contrasto, doganali e di sicurezza sono spesso oggetto di controllo per quanto riguarda il loro rispetto delle norme applicabili. Anche quando la tecnologia in sé non viola la legge, il modo in cui viene impiegata può destare preoccupazioni. Individuare il quadro normativo che disciplina l'uso, e circoscrive i limiti, delle soluzioni tecnologiche potrebbe sensibilizzare sia il settore pubblico che quello privato e facilitare l'osservanza delle norme vigenti. Anche il settore privato potrebbe trarre vantaggio da uno studio di questo tipo, nel proporre e nel progettare soluzioni tecnologiche e servizi per il settore pubblico.

4. La tecnologia specifica di rilevazione e il suo uso pratico

Allo stesso modo, l'orientamento e le migliori pratiche nell'impiego delle tecnologie, e in particolare delle tecnologie di rilevazione, devono tenere conto del modo in cui gli utilizzatori di tali tecnologie si servono di tali strumenti nella pratica e trattano le persone sottoposte a rilevazione. È possibile che una determinata tecnologia in sé non violi la legge, ma il suo uso nella pratica da parte di un operatore può destare preoccupazioni. Inoltre, lo sviluppo di nuove tecnologie o l'evoluzione dell'uso di tecnologie esistenti può condurre a situazioni in cui il loro uso non è ancora disciplinato dalla legge. Inoltre, è possibile che l'uso particolare di una tecnologia non violi la legge, ma che sia contrario alle migliori pratiche o ai codici di condotta elaborati per integrare la normativa. La conoscenza delle norme (gli strumenti) in materia può fornire orientamenti sulla conformità al quadro normativo (in particolare i diritti fondamentali e la protezione dei dati) e su cosa sia accettabile o meno in una situazione in cui non esiste ancora una normativa.

5. Tecnologie di rilevazione personale e biometria

La rilevazione delle persone (compresa la sorveglianza) e la biometria sono temi che toccano direttamente l'individuo, e pertanto è in corso un delicato dibattito politico sul ricorso a tali strumenti per accrescere la sicurezza in Europa. La Commissione auspica che sia intrapreso uno studio per individuare il quadro normativo che disciplina la tecnologia di rilevazione delle persone e la biometria. Lo studio analizzerebbe gli ordinamenti giuridici degli Stati membri e dell'UE, stabilendo quindi quali regole esistenti disciplinino la rilevazione delle persone e la biometria. Uno studio di questo tipo è particolarmente importante nel rendere conformi alla legge le soluzioni tecnologiche proposte dal settore privato. In termini semplici, aiuterebbe il settore privato a capire quali requisiti normativi e di altro tipo debbano rispettare le soluzioni tecnologiche elaborate.

Si potrebbero inoltre elaborare studi speciali sul livello di accettazione della sorveglianza e della biometria da parte della popolazione nei singoli Stati membri e nell'UE. La metodologia di tali studi dovrebbe garantire che non ci sia confusione tra i due temi, la sorveglianza e la biometria. Studi di questo tipo potrebbero aiutare l'UE e i governi nazionali a sviluppare strategie di comunicazione adeguate su questi temi. In generale, entrambi gli studi agevolerebbero il dibattito politico in Europa su tali importanti temi.

[1] Per ulteriori informazioni, cfr. la parte I dell’allegato.

[2] Regolamento (CE) n. 2320/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 che istituisce norme comuni per la sicurezza dell'aviazione civile, GU L 355 del 30.12.2002, pag. 1 e Regolamento (CE) n. 622/2003 della Commissione, del 4 aprile 2003, che stabilisce talune misure di applicazione delle norme di base comuni sulla sicurezza dell'aviazione, GU L 89 del 5.4.2003, pag. 9.

[3] Per quando riguarda la normativa che disciplina lo scambio di dati personali, cfr. la parte II dell’allegato.

[4] Occorre tenere conto anche dei sistemi diversi dai sistemi di informazione.

[5] Per un'esposizione più dettagliata delle ragioni per cui tali studi sono ritenuti necessari, cfr. la parte III dell’allegato.

[6] Si tratta di un elenco di categorie non esaustivo.