52005DC0535




[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 25.10.2005

COM(2005) 535 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Attuazione del programma comunitario di Lisbona:Una strategia per la semplificazionedel contesto normativo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONEAL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO,AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEOE AL COMITATO DELLE REGIONI

Attuazione del programma comunitario di Lisbona:Una strategia per la semplificazionedel contesto normativo (Testo rilevante ai fini del SEE)

1. INTRODUZIONE

Nella comunicazione del marzo 2005 su “Una migliore regolamentazione per la crescita e l’occupazione”[1] la semplificazione è indicata come un’azione prioritaria dell’UE. La presente comunicazione costituisce una risposta alla richiesta del Parlamento europeo e del Consiglio di semplificare la legislazione dell’UE migliorandone qualità. L’intervento si inserisce pienamente nel contesto della strategia riveduta di Lisbona a favore della crescita e dell’occupazione in Europa e s’incentra pertanto sugli aspetti dell’acquis relativi alla competitività delle imprese dell’UE. L’obiettivo generale è contribuire a un contesto normativo europeo che soddisfi i più rigorosi criteri legislativi rispettando i principi della sussidiarietà e della proporzionalità.

Conformemente a tali principi l’UE deve deliberare solo se un’azione proposta può essere realizzata meglio a livello comunitario. L’azione non deve andare al di là di quanto necessario per raggiungere gli obiettivi perseguiti, deve essere efficace sotto il profilo dei costi ed assumere la forma legislativa più diretta. A tale riguardo la semplificazione mira a rendere la legislazione comunitaria e nazionale meno gravosa, di facile applicazione e quindi più efficace nel conseguire gli obiettivi preposti.

Nel corso degli ultimi 50 anni lo sviluppo dell’Unione europea ha prodotto un ampio corpus legislativo comunitario, l’ acquis , che spesso ha sostituito 25 sistemi normativi con uno solo, offrendo in tal modo alle imprese un contesto giuridico più certo e parità di condizioni in cui operare. Questo corpus legislativo è stato determinante ad esempio per la realizzazione del mercato interno, lo sviluppo di una politica ambientale dell’UE e la definizione di alti livelli di tutela dei lavoratori e dei consumatori nell'UE. Nel contempo la legislazione può anche comportare costi e ostacolare le attività commerciali, distogliere risorse da impieghi più razionali e in alcuni casi frenare innovazione, produttività e crescita. Il problema è stabilire il giusto equilibrio per assicurare un contesto normativo necessario, semplice ed efficace.

Nella comunicazione del marzo 2005 la Commissione definisce un approccio riveduto inteso a migliorare la normativa e a promuovere la competitività, incentrato sui seguenti aspetti:

(1) perfezionamento e promozione del ricorso alla valutazione d’impatto per le nuove proposte, compresa l’elaborazione di una metodologia volta a misurare i costi amministrativi[2]. Nel giugno 2005 la Commissione ha adottato nuovi orientamenti approfonditi sulla valutazione d’impatto. Si tratta di una valutazione basata sul principio dello sviluppo sostenibile e concepita per consentire ai responsabili politici di prendere decisioni sulla base di un’attenta analisi dell’impatto economico, sociale e ambientale della nuova legislazione;

(2) esame delle proposte legislative pendenti. Nel settembre 2005, a seguito di un esame esaustivo, la Commissione ha annunciato l’intenzione di ritirare 68 proposte pendenti[3].

(3) introduzione di un nuovo metodo per semplificare la legislazione esistente. La presente comunicazione definisce un approccio riveduto della Commissione relativo al futuro lavoro di semplificazione.

La semplificazione non è una nuova tematica[4]. È giunto tuttavia il momento di imprimere una profonda svolta ai lavori intrapresi. La strategia si basa sul precedente lavoro effettuato dalle istituzioni per razionalizzare la normativa comunitaria e sulla consultazione delle parti interessate. L’accento è posto sull’istituzione di un sistema normativo europeo che contribuirà a conseguire gli obiettivi della strategia di Lisbona.

Si tratta di un’iniziativa particolarmente importante per le piccole e medie imprese (PMI) europee, che costituiscono il 99% di tutte le imprese e assorbono i due terzi dell'occupazione. Essendo di dimensioni più ridotte, le SME risentono in modo sproporzionato per gli oneri legislativi e amministrativi poiché dispongono di risorse e competenze più limitate per far fronte a disposizioni normative e regolamentari spesso complesse. Occorre quindi valutare il modo per prendere in considerazione queste particolari necessità nel contesto della semplificazione. A tale riguardo merita particolare attenzione la riduzione dell’onere di raccolta di statistiche e dati da parte delle PMI.

Una migliore regolamentazione non comporta tuttavia una deregolamentazione. Una semplificazione a livello comunitario e nazionale significa agevolare la vita dei cittadini e degli operatori. Il fine è un contesto legislativo più efficace e più adatto a conseguire gli obiettivi strategici della Comunità.

2. Una nuova strategia di semplificazione a livello di UE

La revisione dell’acquis deve diventare un processo continuo e sistematico che consenta alle istituzioni legislative di riesaminare la legislazione tenendo conto di tutti i legittimi interessi del settore pubblico e privato.

Al fine di avviare tale processo è stata individuata una prima serie di atti legislativi a seguito di un’ampia consultazione. Il processo continuo sarà poi alimentato dai risultati di nuove e più sistematiche procedure di revisione intese all’individuazione di future priorità in tema di semplificazione sulla base di un’ampia analisi dell’impatto degli atti legislativi. Tale processo comprende un’analisi economica completa e prenderà in considerazione le ambizioni dell’Unione europea in campo sociale e ambientale quali componenti fondamentali dell’obiettivo principale dello sviluppo sostenibile sancito dal trattato.

a. Un programma modulato fondato sull’esperienza pratica delle parti interessate

L’allegato 2 della presente comunicazione definisce un programma modulato che rientra nella nuova strategia di semplificazione. Il programma indica gli atti legislativi che la Commissione intende riesaminare e valutare al fine di semplificarli nei prossimi tre anni.

Nella prima metà dell’anno in corso la Commissione ha avviato un ampio processo di consultazione degli Stati membri e della comunità imprenditoriale, intergrato da una consultazione pubblica su Internet[5]. Il risultati della consultazione, sintetizzati nell’allegato I della presente comunicazione, vengono ora analizzati in rapporto all’esperienza interna della Commissione, per valutare l’opportunità di ogni richiesta di semplificazione. Le disposizioni normative che sembrano frenare la competitività (compresi gli oneri amministrativi) saranno esaminate dalla Commissione per verificare se siano necessarie e proporzionate agli altri interessi pubblici perseguiti. A tale riguardo, al fine di determinare la natura del problema ed eventuali soluzioni, assieme ai risultati di consultazioni pubbliche si terrà conto dei risultati raccolti da servizi di sostegno come SOLVIT[6].

Il programma modulato risponde a preoccupazioni specifiche emerse dall’ampio processo di consultazione in merito ad aspetti centrali della competitività delle imprese, quali diritto societario e servizi finanziari, trasporti, tutela dei consumatori e gestione dei rifiuti. Vengono inoltre prese in considerazione le priorità già individuate dal Consiglio[7]. Il programma sarà sistematicamente riveduto e aggiornato.

La Commissione integrerà inoltre tutte le principali iniziative di semplificazione nei programmi di lavoro annuali relativi alla legislazione e intende pubblicare una serie di comunicazioni complementari che indicheranno più dettagliatamente il modo in cui il lavoro della semplificazione sarà portato avanti o integrato nei settori dell’agricoltura[8], dell’ambiente[9], della salute e della sicurezza sul luogo del lavoro[10], della pesca[11], della fiscalità, delle dogane, delle statistiche[12] e del diritto del lavoro[13]. Tali comunicazioni contribuiranno alla consultazione delle parti interessate.

Il programma modulato comprende iniziative di semplificazione di vasta portata relative a settori centrali per la competitività delle imprese, quali la legislatura sui rifiuti e sull’etichettatura. Vengono considerate anche normative specifiche, relative a settori come gli autoveicoli e i prodotti da costruzione, nonché norme orizzontali con effetti intersettoriali in ambiti quali gli appalti pubblici e la fiscalità. |

b. Un'impostazione basata su valutazioni settoriali continue e approfondite

Al fine di proseguire la valutazione dell’acquis oltre la durata dell’attuale programma di semplificazione, la Commissione intende individuare le necessità di semplificazione dal punto di vista settoriale. Tale impostazione consentirà di valutare l’efficacia globale del contesto normativo del settore interessato e le possibilità di ulteriori semplificazioni. A tal fine per ogni settore considerato verrà esaminato l’impatto della normativa generale e di quella specifica. L’impostazione comprenderà un’analisi dei benefici e dei costi, amministrativi e di altro genere, della normativa in questione.

L’attenzione sarà rivolta inizialmente a tre settori: autoveicoli, edilizia e rifiuti. Al momento viene valutato l’impatto dell’attuale contesto normativo in stretta collaborazione con le parti interessate, al fine di pianificare lo sviluppo sostenibile di questi settori industriali e definire la migliore strategia normativa possibile. Per esempio, si prevede che a seguito dell’iniziativa CARS 21[14] nel settore automobilistico sarà raccomandata una significativa riduzione del volume della legislazione comunitaria mediante un riferimento diretto alle disposizioni internazionali e una maggiore flessibilità nella valutazione della conformità e nelle procedure di collaudo dei veicoli.

Conformemente agli orientamenti della comunicazione Implementing the Community Lisbon Programme: A policy framework to strengthen EU manufacturing – towards a more integrated approach for industrial policy [15] (Attuazione del programma comunitario di Lisbona: un contesto politico per promuovere l’industria manifatturiera dell’UE – Verso un’impostazione più integrata della politica industriale) la Commissione intende applicare gradualmente tale impostazione ad altri settori industriali, quali l’industria farmaceutica, l’industria meccanica, le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e i settori ad alta intensità energetica. La semplificazione riguarderà anche campi del diritto con effetti intrasettoriali. Il risultato degli esami sarà integrato nel programma modulato.

L'approccio sarà esteso ai servizi il cui peso economico corrisponde a più del 70% del PIL dell'UE. I servizi alimentano gli altri settori economici e creano importanti mercati per prodotti dell’industria manifatturiera, quali strumenti per le telecomunicazioni, per il trasporto ferroviario e aerospaziale e per la produzione di energia. Poiché nel mercato interno un numero sempre crescente di servizi è fornito su base transfrontaliera, è essenziale che il contesto normativo dell’UE ne potenzi la competitività, conferendo in tal modo un vantaggio competitivo all’intera economia dell’UE.

La semplificazione si baserà su un’analisi approfondita dell'impatto su tutte le parti interessate, compresi i rappresentanti del settore commerciale e industriale, tenendo conto degli obiettivi perseguiti dalla legislazione. I settori prioritari dell’industria manifatturiera sono identificati nella presente comunicazione. |

3. La strategia di semplificazione della Commissione

La Commissione intende ricorrere ai metodi di semplificazione di seguito illustrati.

a. Abrogazione

Numerosi atti legislativi adottati dal 1957 sono divenuti in seguito irrilevanti o obsoleti a causa del progresso tecnico o tecnologico, dell’evoluzione delle politiche perseguite dall’Unione europea, di cambiamenti nell’applicazione di regole generali del trattato o dell’elaborazione di regole o norme internazionali. Spesso tali atti obsoleti sono già stati formalmente abrogati. Sono tuttavia in vigore atti aventi scarso o nessun effetto pratico. Alcune disposizioni di tali atti continuano a imporre obblighi soprattutto di carattere amministrativo sia per le autorità, sia per le imprese. La Commissione continuerà a impegnarsi per garantire l’abrogazione degli atti giuridici irrilevanti o obsoleti[16].

È tuttavia importante che l’abrogazione di strumenti comunitari sia seguita dall'abrogazione dei corrispondenti provvedimenti di attuazione nazionali per ottenere l’effetto pratico auspicato. Occorre assicurare che i vantaggi di un contesto normativo comunitario meno gravoso non vengano annullati da nuove norme nazionali e nuove barriere tecniche. A tale riguardo la Commissione considera la proposta di abrogazione della direttiva sul preconfezionamento[17] come un mezzo per verificare la volontà politica delle istituzioni colegislatrici di impegnarsi nel compito della semplificazione.

Al fine di evitare l’obsolescenza, e più in generale, di costringere le autorità legislative a verificare regolarmente pertinenza, efficacia e proporzionalità della normativa in vigore, è stata considerata la possibilità di introdurre nelle proposte legislative della Commissione una clausola di limitazione temporale della validità. Pur non escludendo tale strumento, la Commissione ritiene che le clausole di revisione abbiano una funzione analoga e presentino un minor rischio di lacune legislative.

Per contribuire ad evitare l’obsolescenza la Commissione intende introdurre in futuro nelle proprie proposte legislative una clausola di revisione oppure, se non sussiste il pericolo di effetti negativi sulla continuità giuridica, una clausola di limitazione temporale della validità. |

b. Codificazione [18]

La codificazione contribuisce a ridurre notevolmente il volume della legislazione comunitaria e nel contempo produce testi più leggibili e giuridicamente certi, facilitando in tal modo la trasparenza e l’attuazione. La Commissione intende proseguire il proprio programma di codificazione[19] con l’obiettivo di completare la codificazione dell'acquis entro il 2007. Le traduzioni e il successivo consolidamento[20] degli atti in tutte le 20 lingue ufficiali comporterà un sensibile aumento dei testi codificati da adottare a partire dalla fine del 2005.

c. Rifusione[21]

La rifusione è un valido strumento di semplificazione poiché parallelamente modifica e codifica gli atti giuridici considerati.

A seguito dell’accordo interistituzionale[22] la Commissione intende ricorrere ove possibile a questa tecnica nelle proposte di modifiche agli atti vigenti. Sarà data priorità alla rifusione di atti giuridici, al fine di accrescere le sinergie, di ridurre al minimo sovrapposizioni e ridondanze e di migliorare la chiarezza e la coerenza della normativa comunitaria. Considerata la natura di questo strumento, valido ma complesso, il ricorso a tale metodo va previsto soprattutto in caso di modifiche sostanziali, in cui può effettivamente contribuire alla chiarezza, all’efficacia e alla semplificazione del diritto comunitario.

Il settore dei rifiuti è disciplinato da 18 direttive e 6 regolamenti e non meno di 22 atti comunitari regolano l’etichettatura dei prodotti alimentari. La rifusione di questi testi definirà un contesto normativo più chiaro e razionale per gli operatori economici. |

d. Modifica della strategia normativa

La definizione di un contesto normativo migliore comporta la necessità di interrogarsi sull’impostazione di disposizioni in vigore da decenni. Il consenso politico è indispensabile per accompagnare e promuovere i cambiamenti in qualsiasi settore d’intervento.

Coregolamentazione e prescrizioni essenziali

In alcuni casi la coregolamentazione può costituire un metodo economicamente più efficace e più adeguato di conseguire alcuni obiettivi strategici rispetto ai classici strumenti legislativi. La normazione effettuata da organismi indipendenti è un esempio di un ben noto strumento di coregolamentazione attivamente promosso dalla Commissione come alternativa o complemento alla legislazione[23].

Mentre l’esperienza passata ha talvolta prodotto risultati contrastanti, l’accordo interistituzionale “Legiferare meglio” fornisce ora un quadro stabile di metodi di regolamentazione alternativi che dovrebbe rafforzarne la credibilità e facilitarne l'uso.

Per molti prodotti industriali e di consumo il marchio CE attesta che sono stati certificati e possono essere commercializzati nella Comunità. Il corrispondente approccio comunitario all’armonizzazione tecnica limita il contenuto della legislazione comunitaria a prescrizioni essenziali e rimanda alle norme armonizzate europee per tutte le disposizioni tecniche dettagliate, fissando così procedure di valutazione della conformità semplici e meno gravose. Nel corso degli ultimi vent’anni questa strategia ha condotto a una considerevole riduzione degli interventi delle autorità pubbliche (nazionali ed europee) prima della commercializzazione dei prodotti e a una maggiore fiducia nella capacità delle forze di mercato di garantire che siano commercializzati solo prodotti sicuri.

Questa strategia normativa è attualmente oggetto di revisione da parte della Commissione. Il rafforzamento dell’approccio dovrebbe comportarne l'estensione al maggior numero possibile di settori, anche al di là dell’armonizzazione tecnica dei prodotti industriali, per esempio al settore dei servizi. Quanto è stato raggiunto in settori in cui la sicurezza è essenziale, come le attrezzature o i dispositivi medici, potrebbe indubbiamente essere esteso, o ulteriormente sviluppato in altri settori, per esempio i cosmetici, le emissioni acustiche delle macchine o la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

In altri settori la legislazione dell’UE potrebbe contenere disposizioni meno dettagliate nei testi di base ed essere quindi più flessibile se, sulla base della legislazione quadro, fosse riconosciuta la competenza della Commissione ad adottare provvedimenti di attuazione mediante procedure più veloci. Nell’aprile 2004 la Commissione ha modificato una proposta intesa a modificare le norme relative alle competenze di esecuzione della Commissione[24].

La Commissione intende promuovere un metodo legislativo più semplice ed accrescere il proprio sostegno alla normazione, dimostratasi efficace nell’ambito della libera circolazione delle merci. Per esempio, l’elaborazione di norme europee sulle disposizioni tecniche relative al legname consentirà di abrogare la direttiva esistente. Un altro esempio è costituito dalle norme relative alle buone pratiche di laboratorio, che hanno consentito l’applicazione delle direttive sui cosmetici senza ulteriori iniziative legislative.

Dalle direttive ai regolamenti

Come indicato chiaramente nella comunicazione su una migliore regolamentazione per la crescita e l’occupazione, la scelta dell’adeguato approccio giuridico deve basarsi su un’attenta analisi. La sostituzione di direttive con regolamenti può in alcuni casi favorire la semplificazione poiché i regolamenti, consentendo un’applicazione immediata, garantiscono che tutte le parti interessate rispettino le stesse norme nello stesso momento e focalizzano l’attenzione sull’applicazione concreta delle norme comunitarie. Questo contributo alla semplificazione è stato ampiamente riconosciuto nelle consultazioni, in cui si è sottolineato che eviterebbe applicazioni nazionali divergenti.

In conformità delle disposizioni del trattato e tenendo conto del protocollo del trattato relativo a sussidiarietà e proporzionalità, la Commissione intende sfruttare ulteriormente, vagliando caso per caso, il potenziale di semplificazione costituito dalla sostituzione di direttive con regolamenti. |

e. Un maggiore ricorso alle tecnologie dell’informazione

Il considerevole potenziale delle tecnologie dell’informazione può essere sfruttato più efficacemente. Servizi amministrativi on line integrati e sicuri possono contribuire a ridurre gli oneri burocratici accelerando le procedure, riducendo il flusso cartaceo, consentendo un’applicazione più uniforme della legislazione e limitando il rischio di errori.

La semplificazione sarà l’oggetto specifico del prossimo piano d’azione della Commissione sui servizi amministrativi on line, che avrà inizio nel 2006 nel contesto dell’iniziativa i2010[25] e sarà incentrato sulle esperienze dirette e sulle pratiche ottimali che si dimostrano concretamente vantaggiose in termini di efficacia e di soddisfazione degli utenti.

La Commissione garantirà che la struttura giuridica e operativa possa favorire procedure semplificate e prive di supporto cartaceo.

Ove necessario, la Commissione proporrà modifiche della legislazione, al fine di rinnovare le procedure per consentire l’impiego di strumenti e tecnologie moderni. I lavori preparatori sulla modernizzazione del codice doganale sono a uno stadio avanzato e sono già state presentate alcune proposte relative al settore fiscale. Gli obblighi statistici delle imprese potrebbero essere semplificati anche attraverso un più ampio ricorso agli strumenti informatici.

La Commissione intende rafforzare le proprie iniziative nel settore dei servizi amministrativi on line con l’avvio di un piano d’azione al riguardo nel 2006. Se necessario la normativa comunitaria sarà adattata in modo da accrescere il potenziale delle moderne tecnologie dell’informazione. |

4. Il sostegno delle istituzioni e degli Stati membri

La Commissione può realizzare l’obiettivo comune della promozione di un migliore contesto normativo per imprese e cittadini, volto a rafforzare la competitività europea, solo se tutte le istituzioni sosterranno senza riserve tale strategia e si assumeranno pienamente la loro parte di responsabilità al riguardo. A tal fine occorre sviluppare non solo un metodo comune, ma anche una mentalità condivisa.

- La Commissione eserciterà il proprio diritto d’iniziativa nell’elaborare proposte di semplificazione. In base alle pratiche in tema di migliore regolamentazione questo comporterà rigorose valutazioni ex post, compresa una consultazione approfondita delle parti interessate e un’attenta analisi delle diverse opzioni volta a dimostrare il valore aggiunto dei provvedimenti proposti in rapporto alla crescita e all'occupazione. Per garantire che le priorità relative alla semplificazione siano attuate tempestivamente in tutti i settori, la Commissione stabilirà adeguate procedure interne per verificare i progressi e riferire al Collegio.

- Poiché spetta all’autorità colegislatrice adottare le proposte di semplificazione presentate dalla Commissione, è indispensabile applicare interamente l’accordo interistituzionale “Legiferare meglio” del 2003 e utilizzare tutti gli strumenti intesi a promuovere la semplificazione della legislazione dell’UE in questo ambito. A tale riguardo la Commissione ricorda l’impegno assunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio di migliorare i metodi di lavoro in merito alla semplificazione[26]. Le tre istituzioni hanno inoltre riconosciuto la necessità di definire un approccio comune per la valutazione d’impatto e la Commissione auspica che entro la fine dell’anno si giunga a un accordo.

- Per le imprese dell’UE il contesto normativo può migliorare solo se alle iniziative prese a livello comunitario corrispondono programmi altrettanto ambiziosi negli Stati membri. Contrariamente a una diffusa convinzione il contesto normativo delle imprese è costituito principalmente da normative nazionali. Prescrizioni tecniche, obblighi di etichettatura, procedure di autorizzazione e altre prescrizioni amministrative vengono aggiunti alla legislazione comunitaria dalle autorità legislative nazionali. La Commissione continuerà a impegnarsi nel miglioramento della regolamentazione nell’ambito del metodo aperto di coordinamento istituito per monitorare i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi di Lisbona. La Commissione promuoverà inoltre la semplificazione nell’ambito della propria valutazione della conformità dei provvedimenti nazionali al diritto comunitario.

5. CONCLUSIONI

Partendo da un programma di lavoro basato sulle osservazioni degli Stati membri e delle parti interessate, la Commissione elaborerà le proprie priorità in tema di semplificazione facendo riferimento a:

- un’ampia analisi dei settori scelti relativa all’impatto della legislazione, compresi gli aspetti economici, ambientali e sociali,

- un metodo di semplificazione basato su tecniche quali l’abrogazione, la codificazione, la rifusione e la modifica dei metodi di applicazione,

- un metodo legislativo caratterizzato da una chiara preferenza per le prescrizioni essenziali rispetto alle disposizioni tecniche, da un più frequente ricorso alla coregolamentazione nonché dalla promozione e da un maggiore impiego delle tecnologie dell’informazione,

- ove possibile, un maggiore ricorso ai regolamenti anziché alle direttive, così come alle clausole di revisione, sulla base di analisi caso per caso.

Al fine di assicurare una tempestiva attuazione delle priorità in tema di semplificazione, la Commissione razionalizzerà i propri metodi di lavoro interni per garantire un ampio monitoraggio e seguito del processo di semplificazione, a livello amministrativo e politico. La Commissione continuerà inoltre a consultare regolarmente le parti interessate sulle modalità di sviluppo del programma di semplificazione nei prossimi anni.

Considerata la necessità di un impegno comune nella semplificazione da parte delle istituzioni, la Commissione invita il Parlamento europeo, il Consiglio, il Comitato economico e sociale e il Comitato delle regioni a comunicare le proprie osservazioni sulla presente comunicazione.

ALLEGATO 1

Risultati del processo di consultazione

Gli Stati membri e le principali associazioni di categoria hanno inviato contributi dettagliati, costituiti in genere da una descrizioni delle difficoltà incontrate e da indicazioni sul modo per risolverle. Il settore citato più frequentemente è la tutela dell’ambiente, seguito da agricoltura e sicurezza alimentare, diritto societario, trasporti e politica dei consumatori.

Un’analisi preliminare della consultazione in corso mostra che gran parte delle risposte fornite fanno riferimento a oneri burocratici o normative nazionali piuttosto che alla legislazione dell’UE. I problemi più frequentemente descritti riguardano norme inerenti al settore fiscale e a quello dell’occupazione, in cui la legislazione nazionale svolge un ruolo primario.

Le necessità di semplificazione emerse dalla consultazione degli Stati membri e delle parti interessate possono essere ripartite in cinque ampie categorie:

- chiarire e migliorare la leggibilità della legislazione: molte osservazioni fanno riferimento a concetti, definizioni o provvedimenti incompleti. Le ambiguità causano incertezza del diritto e contraddizioni al momento del recepimento delle direttive dell’UE nel diritto nazionale, e questo a sua volta comporta distorsioni della competitività e una frammentazione del mercato interno. A tale riguardo alcuni contribuiti hanno sottolineato che un maggiore ricorso ai regolamenti anziché alle direttive eviterebbe recepimenti erronei o divergenti a livello nazionale. Numerosi contributi hanno inoltre evidenziato l'importanza di continuare a consolidare e codificare la legislazione comunitaria al fine di migliorarne l'accessibilità e la leggibilità;

- aggiornare e modernizzare il contesto normativo: le parti interessate hanno indicato una serie di testi giuridici con definizioni o procedure non più adeguate alla realtà tecnica, economica e settoriale, nonché procedure che appaiono inutilmente onerose o lente. Sono stati inoltre forniti esempi di atti giuridici privati in gran parte della propria sostanza a causa di mutamenti di altre parti dell'acquis, di modifiche del trattato o dell’elaborazione di norme internazionali. Le parti interessate ritengono infine che alcuni atti giuridici non abbiano conseguito gli obiettivi prefissati e hanno presentato proposte per modificarne l’impostazione;

- ridurre i costi amministrativi[27]: molti contributi hanno segnalato il problema di procedure inutilmente complesse ed eccessivamente burocratiche che ostacolano soprattutto le PMI, caratterizzate da mancanza di risorse umane. Per esempio si sono registrate numerose osservazioni sia delle imprese sia delle amministrazioni pubbliche in merito alla frequenza e al carattere ripetitivo degli obblighi statistici e di comunicazione e al livello di precisione richiesto per conformarvisi;

- accrescere la coerenza dell’acquis: una serie di osservazioni ricevute riguarda sovrapposizioni, coordinamento inadeguato o presunte incoerenze tra parti della legislazione dell’UE. A tale riguardo le parti interessate hanno fornito esempi concreti di casi in cui a loro avviso non è assicurata la coerenza tra strumenti relativi allo stesso settore strategico o tra settori diversi;

- migliorare la proporzionalità dell’acquis : secondo diversi partecipanti alla consultazione alcune disposizioni sono eccessivamente prescrittive, sproporzionate e costose rispetto agli obiettivi perseguiti. Si tratta probabilmente del problema di più ampia portata e allo stesso tempo più difficile da affrontare, poiché concerne la sostanza di atti giuridici che sono il risultato di un processo legislativo nel corso del quale l’autorità legislatrice ha preso in considerazione varie preoccupazioni. Questo tipo di valutazione può essere effettuato solo caso per caso, tenendo conto dei legittimi interessi pubblici e del settore privato.

- ALLEGATO 2

Programma modulato di semplificazione

Il programma modulato riguarda la legislazione settoriale e orizzontale che è stata scelta poiché caratterizzata da un potenziale di semplificazione che potrebbe condurre a un miglioramento della competitività industriale. Il programma è stato definito a seguito di una consultazione degli Stati membri e delle parti interessate.

Il presente elenco comprende le priorità settoriali identificate dalla Commissione (rifiuti, autoveicoli ed edilizia) nelle proprie comunicazioni relative a una migliore regolamentazione, ma anche i risultati di un’ampia consultazione degli Stati membri e delle parti interessate.

Tra i settori considerati rientrano quelli dell’agricoltura e dei prodotti alimentari, dell’industria manifatturiera, quali i prodotti cosmetici e farmaceutici o gli apparecchi a pressione, e dei servizi. Il programma comprende inoltre ambiti normativi con effetti intersettoriali, come il diritto societario, la proprietà intellettuale, la fiscalità, le dogane e le statistiche.

(*) = azione identificata dal Consiglio nel proprio elenco di priorità adottato il 25 novembre 2004

Imprese | Settore d’intervento | Strumento | Azione |

2005 |

Tutti i settori | Statistiche delle imprese | Regolamento (CE, Euratom) n. 58/97 del Consiglio del 20 dicembre 1996 relativo alle statistiche strutturali sulle imprese | * | Rifusione |

Libera circolazione dei lavoratori | Regolamento (CEE) n. 574/72 del Consiglio, del 21 marzo 1972, che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CEE) n. 1408/71 relativo all'applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati e ai loro familiari che si spostano all'interno della Comunità | Revisione: un nuovo regolamento di applicazione in sostituzione del regolamento 574/72 semplificherà le procedure tanto per i cittadini dell'UE quanto per le autorità degli Stati membri |

Salute e sicurezza | Direttiva 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1989, concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, nonché altre 19 direttive sulla salute e la sicurezza da esaminare relativamente agli obblighi di comunicazione degli Stati membri | Revisione dell’impostazione normativa mediante un’armonizzazione della periodicità delle relazioni, sostituendo ove possibile più relazioni con una sola relativa a tutti gli aspetti (consultazione con le parti sociali attualmente in corso) |

Industria agricola e alimentare | Agricoltura biologica | Regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio, del 24 giugno 1991, relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari | Rifusione al fine di stabilire i principi di base dell’agricoltura biologica, ridurre le prescrizioni specifiche definite a livello di UE, assicurare un adeguato funzionamento del mercato e istituire un sistema permanente per le importazioni |

Fitosanità | Direttiva 66/401/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione delle sementi di piante foraggere Direttiva 66/402/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione delle sementi di cereali Direttiva 2002/54/CE del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa alla commercializzazione delle sementi di barbabietole Direttiva 2002/55/CE del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa alla commercializzazione delle sementi di ortaggi Direttiva 2002/57/CE del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa alla commercializzazione delle sementi di piante oleaginose e da fibra | Rifusione volta a semplificare le norme relative alle autorizzazioni temporanee di commercializzazione delle sementi che non soddisfano le prescrizioni in tema di facoltà germinativa minima. Per rimediare più velocemente a carenze temporanee nell’approvvigionamento di sementi occorre che gli Stati membri seguano chiare regole anziché deroghe specifiche adottate conformemente alla procedura di comitatologia. |

Politica della qualità | Regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio, del 14 luglio 1992, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli ed alimentari | Revisione volta a migliorare l’efficacia del processo di registrazione mediante una semplificazione delle procedure, un miglioramento della coerenza e un chiarimento del ruolo di ciascuna parte |

Regolamento (CEE) n. 2082/92 del Consiglio, del 14 luglio 1992, relativo alle attestazioni di specificità dei prodotti agricoli ed alimentari | Rifusione al fine di semplificare le procedure e migliorare il processo di registrazione |

Radioprotezione | Regolamento (CE) n. 1661/1999 della Commissione, del 27 luglio 1999, che determina le modalità di applicazione del regolamento (CEE) n. 737/90 del Consiglio relativo alle condizioni d'importazione di prodotti agricoli originari di paesi terzi a seguito dell'incidente verificatosi nella centrale di Cernobil | Rifusione volta in particolare ad eliminare l’allegato III del regolamento (elenco degli uffici doganali attraverso i quali i prodotti elencati nell’allegato I possono essere dichiarati idonei all’immissione in libera pratica nella Comunità europea) |

Zucchero | Regolamento (CE) n. 1260/2001 del Consiglio, del 19 giugno 2001, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dello zucchero | Revisione dell’organizzazione comune del mercato dello zucchero al fine di conformarsi ad obblighi internazionali per migliorare la competitività, di introdurre un fondo temporaneo per la ristrutturazione del settore e di integrare l’aiuto ai coltivatori di barbabietole da zucchero nel regime di pagamento unico |

Industria manifatturiera | Industria farmaceutica | Regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004 che istituisce procedure comunitarie per l'autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario, e che istituisce l'agenzia europea per i medicinali | Nuovo regolamento per aiutare le PMI nella procedura centralizzata che prevedrà uno sportello unico nell’EMA per le PMI e specificherà le condizioni per la riduzione dei diritti o il differimento del loro pagamento per le PMI. |

Servizi finanziari | Credito transfrontaliero | Direttiva 97/5/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 gennaio 1997 sui bonifici transfrontalieri | Rifusione (una nuova proposta di direttiva abrogherà la direttiva vigente e tre raccomandazioni) |

Servizi di trasporto | Trasporto aereo | Regolamento (CEE) n. 2299/89 del Consiglio, del 24 luglio 1989, relativo ad un codice di comportamento in materia di sistemi telematici di prenotazione Regolamento (CEE) n. 3089/93 del Consiglio del 29 ottobre 1993 che modifica il regolamento (CEE) n. 2299/89 relativo ad un codice di comportamento in materia di sistemi telematici di prenotazione Regolamento (CE) n. 323/1999 del Consiglio dell'8 febbraio 1999 che modifica il regolamento (CEE) n. 2299/89 relativo ad un codice di comportamento in materia di sistemi telematici di prenotazione (CRS) | Abrogazione di tre regolamenti poiché non sussiste più il rischio di abuso di posizione dominante che li aveva resi necessari. L’abrogazione di questi atti nelle attuali condizioni di maggiore competitività contribuirà a rendere il mercato più efficiente. |

Trasporto marittimo | Direttiva 95/21/CE del Consiglio, del 19 giugno 1995, relativa all'attuazione di norme internazionali per la sicurezza delle navi, la prevenzione dell'inquinamento e le condizioni di vita e di lavoro a bordo, per le navi che approdano nei porti comunitari e che navigano nelle acque sotto la giurisdizione degli Stati Membri (controllo dello Stato di approdo) | Rifusione di una direttiva di base e di cinque direttive di modifica al fine di stabilire un nuovo sistema telematico d’informazione e di modificare di conseguenza gli obblighi di comunicazione |

Direttiva 94/57/CE del Consiglio relativa alle disposizioni ed alle norme comuni per gli organi che effettuano le ispezioni e le visite di controllo delle navi (Stato di bandiera/società di classificazione) | Rifusione della direttiva di base e di tre direttive di modifica, al fine di migliorare la chiarezza e di rendere più efficace l’applicazione. |

2006 |

Tutti i settori | Diritto societario | Prima direttiva 68/151/CEE del Consiglio, del 9 marzo 1968, intesa a coordinare, per renderle equivalenti, le garanzie che sono richieste, negli Stati Membri, alle società a mente dell'articolo 58, secondo comma, del Trattato per proteggere gli interessi dei soci e dei terzi Terza direttiva 78/855/CEE del Consiglio, del 9 ottobre 1978, basata sull'articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e relativa alle fusioni delle società per azioni Sesta direttiva 82/891/CEE del Consiglio, del 17 dicembre 1982, basata sull'articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e relativa alle scissioni delle società per azioni Direttiva 2005/…/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulle fusioni transfrontaliere delle società per azioni [decima direttiva del Consiglio in attesa di adozione formale] Undicesima direttiva 89/666/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1989, relativa alla pubblicità delle succursali create in uno Stato membro da taluni tipi di società soggette al diritto di un altro Stato Dodicesima direttiva 89/667/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1989, in materia di diritto delle società relativa alle società a responsabilità limitata con un unico socio Direttiva 2003/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2003, che modifica la direttiva 68/151/CEE del Consiglio per quanto riguarda i requisiti di pubblicità di taluni tipi di società | Codificazione o rifusione (in base ai risultati di un esame in corso che comprende una consultazione delle parti interessate) |

Diritti d’autore | Direttiva 91/250/CEE del Consiglio, del 14 maggio 1991, relativa alla tutela giuridica dei programmi per elaboratore Direttiva 92/100/CEE del Consiglio, del 19 novembre 1992, concernente il diritto di noleggio, il diritto di prestito e taluni diritti connessi al diritto di autore in materia di proprietà intellettuale Direttiva 93/83/CEE del Consiglio, del 27 settembre 1993, per il coordinamento di alcune norme in materia di diritto d'autore e diritti connessi applicabili alla radiodiffusione via satellite e alla ritrasmissione via cavo Direttiva 93/98/CEE del Consiglio, del 29 ottobre 1993, concernente l'armonizzazione della durata di protezione del diritto d'autore e di alcuni diritti connessi Direttiva 96/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 1996, relativa alla tutela giuridica delle banche di dati Direttiva 2001/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione | Rifusione volta a migliorare la coerenza e l’efficacia del contesto normativo adeguandolo alle nuove tecnologie digitali. |

Codice doganale | Regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale comunitario Regolamento (CEE) n. 918/83 del Consiglio del 28 marzo 1983 relativo alla fissazione del regime comunitario delle franchigie doganali Regolamento (CE) n. 82/2001 del Consiglio, del 5 dicembre 2000, relativo alla definizione della nozione di "prodotti originari" e ai metodi di cooperazione amministrativa nel commercio tra il territorio doganale della Comunità e Ceuta e Melilla Regolamento (CEE) n. 3925/91 del Consiglio, del 19 dicembre 1991, relativo all'eliminazione dei controlli e delle formalità applicabili ai bagagli a mano e ai bagagli registrati delle persone che effettuano voli intracomunitari nonché ai bagagli delle persone che effettuano una traversata marittima intracomunitaria Regolamento (CE) n. 1207/2001 del Consiglio, dell'11 giugno 2001, sulle procedure destinate a facilitare il rilascio dei certificati di circolazione EUR 1, la compilazione delle dichiarazioni su fattura e dei formulari EUR 2 e la concessione della qualifica di esportatore autorizzato previsti dalle disposizioni sugli scambi preferenziali tra la Comunità europea e alcuni paesi e che abroga il regolamento (CE) n. 3351/83 | Rifusione e modernizzazione del codice doganale mediante un nuovo regolamento. Nel contesto dell’iniziativa doganale elettronica il codice doganale modernizzato costituirà la base giuridica per lo scambio di dati elettronici tra tutti coloro che partecipano alle operazioni doganali (commercianti, amministrazioni doganali degli Stati membri e autorità di frontiera, come polizia o autorità veterinarie) Il commercio internazionale sarà agevolato da procedure e norme doganali razionalizzate e semplificate, da sistemi doganali automatizzati e interconnessi nonché dalla stretta cooperazione tra tutte le autorità e le parti che intervengono nella circolazione delle merci attraverso le frontiere della Comunità. |

Normativa doganale | Regole di origine (basate sul codice doganale comunitario) | Rifusione al fine di semplificare il sistema delle regole di origine |

Ambiente (rifiuti) | Direttiva 75/442/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1975, relativa ai rifiuti Direttiva 91/156/CEE del Consiglio del 18 marzo 1991 che modifica la direttiva 75/442/CEE relativa ai rifiuti Direttiva 91/689/CEE del Consiglio, del 12 dicembre 1991, relativa ai rifiuti pericolosi | * | Revisione nel contesto della strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti |

Direttiva 75/439/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, concernente l'eliminazione degli oli usati | * | Abrogazione nel contesto della strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti |

Salute e sicurezza | Direttiva 89/655/CEE del Consiglio, del 30 novembre 1989, relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (seconda direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE) Direttiva 95/63/CE del Consiglio, del 5 dicembre 1995, che modifica la direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori (seconda direttiva particolare a norma dell'articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE) Direttiva 2001/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001, che modifica la direttiva 89/655/CEE del Consiglio relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (seconda direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE) | Codificazione |

Direttiva 83/477/CEE del Consiglio del 19 settembre 1983 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro (seconda direttiva particolare ai sensi dell'articolo 8 della direttiva 80/1107/CEE) Direttiva 91/382/CEE del Consiglio del 25.06.91 che modifica la direttiva 83/477/CEE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro (seconda direttiva particolare ai sensi dell'articolo 8 della direttiva 80/1107/CEE) Direttiva 98/24/CE del Consiglio, del 7 aprile 1998, sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro Direttiva 2003/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 marzo 2003, che modifica la direttiva 83/477/CEE del Consiglio sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro | Codificazione |

Proprietà industriale | Regolamento (CE) n. 40/94 del Consiglio, del 20 dicembre 1993, sul marchio comunitario e successive modifiche: regolamento 3288/94, regolamento 1653/2003, regolamento 807/2003, regolamento 1992/2003 e regolamento 422/2004 | Codificazione. |

Insolvenza | Direttiva 80/987/CEE del Consiglio, del 20 ottobre 1980, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative alla tutela dei lavoratori subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro Direttiva 2002/74/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 settembre 2002, che modifica la direttiva 80/987/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla tutela dei lavoratori subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro | Codificazione |

Appalti pubblici | Direttiva 71/304/CEE del Consiglio, del 26 luglio 1971, concernente la soppressione delle restrizioni alla libera prestazione dei servizi in materia di appalti di lavori pubblici ed all'aggiudicazione degli appalti di lavori pubblici tramite agenzie o succursali | Abrogazione (in attesa dell’esito dell’esame in corso) |

Direttiva 2001/78/CE della Commissione, del 13 settembre 2001, che modifica l'allegato IV della direttiva 93/36/CEE del Consiglio, gli allegati IV, V e VI della direttiva 93/37/CEE del Consiglio, gli allegati III e IV della direttiva 92/50/CEE del Consiglio, modificate dalla direttiva 97/52/CE, nonché gli allegati XII a XV, XVII e XVIII della direttiva 93/38/CEE del Consiglio, modificata dalla direttiva 98/4/CE (Direttiva sull'impiego di modelli di formulari nella pubblicazione degli avvisi di gare d'appalto pubbliche) | Rifusione e sostituzione con un regolamento |

Regolamento (CE) n. 2195/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 novembre 2002 relativo al vocabolario comune per gli appalti pubblici (CPV) | Aggiornamento e modernizzazione del CPV, da trasformare in uno strumento per procedure d’appalto interamente informatizzate. |

Direttiva 89/665/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1989, che coordina le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative all'applicazione delle procedure di ricorso in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture e di lavori Direttiva 92/13/CEE del Consiglio, del 25 febbraio 1992, che coordina le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative all'applicazione delle norme comunitarie in materia di procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia e degli enti che forniscono servizi di trasporto nonché degli enti che operano nel settore delle telecomunicazioni | Revisione in corso con probabili effetti di semplificazione |

Professioni regolamentate | Direttiva 74/556/CEE del Consiglio, del 4 giugno 1974, relativa alle modalità delle misure transitorie nel settore delle attività attinenti al commercio e alla distribuzione dei prodotti tossici e alle attività che comportano l'utilizzazione professionale di tali prodotti, comprese le attività di intermediari Direttiva 74/557/CEE del Consiglio, del 4 giugno 1974, relativa all'attuazione della libertà di stabilimento e della libera prestazione dei servizi nel settore delle attività non salariate e delle attività di intermediari attinenti al commercio ed alla distribuzione dei prodotti tossici | Abrogazione (in attesa dell’esito dell’esame in corso) |

Aiuti di Stato | Regolamento (CE) n. 68/2001 della Commissione, del 12 gennaio 2001, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti destinati alla formazione Regolamento (CE) n. 363/2004 della Commissione, del 25 febbraio 2004, recante modifica del regolamento (CE) n. 68/2001 della Commissione relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti destinati alla formazione Regolamento (CE) n. 70/2001 della Commissione, del 12 gennaio 2001, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese Regolamento (CE) n. 364/2004 della Commissione, del 25 febbraio 2004, recante modifica del regolamento (CE) n. 70/2001 per quanto concerne l'estensione del suo campo d'applicazione agli aiuti alla ricerca e sviluppo Regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione, del 12 dicembre 2002, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a favore dell'occupazione Rettifica del regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a favore dell'occupazione (GU L 337 del 13.12.2002) | Regolamento della Commissione sull’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato ad aiuti regionali, PMI, ricerca e sviluppo, aiuti per la tutela dell’ambiente, occupazione e formazione. Rifusione e consolidazione di quattro atti vigenti (quali modificati) in un unico strumento generale di esenzione per categoria e integrazione di due nuovi aspetti (aiuti regionali e per la tutela dell’ambiente), evitando in tal modo la necessità di altri due nuovi strumenti. L’esenzione per categoria assumerà la forma di regolamento della Commissione e costituisce una misura procedurale volta a esonerare dall’obbligo di notifica preventiva a norma dell’articolo 87, paragrafo 1, alcuni tipi di aiuti conformi alle disposizioni dell’articolo 87, paragrafo 3. |

Fiscalità | Direttiva 69/335/CEE del Consiglio, del 17 luglio 1969, concernente le imposte indirette sulla raccolta di capitali | Rifusione al fine di modernizzare e semplificare l'attuale contesto legislativo comunitario nel settore delle imposte indirette relativo alla raccolta di capitali e di giungere a una graduale eliminazione dell’imposta sui capitali |

Sesta direttiva 77/388/CEE del Consiglio, del 17 maggio 1977, in materia di armonizzazione delle legislazioni degli Stati Membri relative alle imposte sulla cifra di affari - Sistema comune di imposta sul valore aggiunto: base imponibile uniforme | Revisione: 1) per quanto riguarda le disposizioni sull’IVA relative ai servizi finanziari, comprese le assicurazioni: modernizzazione delle attuali norme obsolete che ostacolano l’efficienza del settore dei servizi finanziari dell’UE (banche, gruppi finanziari); 2) relativamente al trattamento IVA delle autorità pubbliche e alle esenzioni a favore di alcune attività di interesse pubblico: riesame inteso ad assicurare un regime dell’IVA più armonizzato e neutro e a stabilire parità di condizioni tra enti pubblici e privati nell’UE. |

Direttiva 92/12/CEE del Consiglio, del 25 febbraio 1992, relativa al regime generale, alla detenzione, alla circolazione ed ai controlli dei prodotti soggetti ad accisa | Rifusione al fine di semplificare e modernizzare le prescrizioni e di informatizzare le procedure |

Statistiche del commercio | Regolamento (CEE) n. 2658/87 del 23 luglio 1987 relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune (“Nomenclatura combinata”) | Semplificazione intesa a ridurre il numero delle sottovoci tariffarie riesaminando la necessità di informazioni statistiche dettagliate, al fine di ridurre l’obbligo di rilevazioni statistiche a carico degli operatori economici |

Industria agricola e alimentare | Organizzazioni comuni dei mercati | Regolamento (CE) n. 1786/2003 del Consiglio, del 23 settembre 2003, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dei foraggi essiccati Regolamento (CE) n. 1785/2003 del Consiglio, del 23 settembre 2003, relativo all'organizzazione comune del mercato del riso Regolamento (CE) n. 1784/2003 del Consiglio, del 29 settembre 2003, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dei cereali Regolamento (CE) n. 2529/2001 del Consiglio del 19 dicembre 2001 relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore delle carni ovine e caprine Regolamento (CE) n. 1260/2001 del Consiglio, del 19 giugno 2001, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dello zucchero Regolamento (CE) n. 1673/2000 del Consiglio, del 27 luglio 2000, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore del lino e della canapa destinati alla produzione di fibre Regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999 relativo all'organizzazione comune del mercato vitivinicolo Regolamento (CE) n. 1255/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999 relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore del latte e dei prodotti lattiero- caseari Regolamento (CE) n. 1254/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999 relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore delle carni bovine Regolamento (CE) n. 2201/96 del Consiglio del 28 ottobre 1996 relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti trasformati a base di ortofrutticoli Regolamento (CE) n. 2200/96 del Consiglio del 28 ottobre 1996 relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore degli ortofrutticoli Regolamento (CEE) n. 404/93 del Consiglio, del 13 febbraio 1993, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore della banana Regolamento (CEE) n. 2075/92 del Consiglio, del 30 giugno 1992, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore del tabacco greggio Regolamento (CEE) n. 2777/75 del Consiglio, del 29 ottobre 1975, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore del pollame Regolamento (CEE) n. 2771/75 del Consiglio, del 29 ottobre 1975, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore delle uova Regolamento (CEE) n. 2759/75 del Consiglio, del 29 ottobre 1975, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore delle carni suine Regolamento (CEE) n. 2358/71 del Consiglio, del 26 ottobre 1971, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore delle sementi Regolamento (CEE) n. 1696/71 del Consiglio, del 26 luglio 1971, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore del luppolo Regolamento (CEE) n. 827/68 del Consiglio, del 28 giugno 1968, relativo all'organizzazione comune dei mercati per taluni prodotti elencati nell'allegato II del trattato Regolamento (CEE) n. 234/68 del Consiglio, del 27 febbraio 1968, relativo all'attuazione di un'organizzazione comune dei mercati nel settore delle piante vive e dei prodotti della floricoltura Regolamento (CE) N. 865/2004 del Consiglio del 29 aprile 2004 relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dell'olio di oliva e delle olive da tavola e recante modifica del regolamento (CEE) n. 827/68 | Avvio di un graduale processo di rifusione delle attuali 21 organizzazioni comuni dei mercati settoriali e codificazione in un unico strumento orizzontale sull’organizzazione comune dei mercati |

Norme di commercializzazione delle uova | Regolamento (CEE) n. 1907/90 del Consiglio, del 26 giugno 1990, relativo a talune norme di commercializzazione applicabili alle uova | Rifusione al fine di agevolare l’applicazione delle norme sulla commercializzazione delle uova a vantaggio di consumatori, produttori, commercianti e amministrazioni pubbliche |

Colture energetiche | Regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio, del 29 settembre 2003, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori e che modifica i regolamenti (CEE) n. 2019/93, (CE) n. 1452/2001, (CE) n. 1453/2001, (CE) n. 1454/2001, (CE) n. 1868/94, (CE) n. 1251/1999, (CE) n. 1254/1999, (CE) n. 1673/2000, (CEE) n. 2358/71 e (CE) n. 2529/2001 | Riesame delle disposizioni sul regime di aiuti (articolo 90) |

Prodotti alimentari | Direttiva 89/107/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1988 per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri concernenti gli additivi autorizzati nei prodotti alimentari destinati al consumo umano Direttiva 94/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 1994, sugli edulcoranti destinati ad essere utilizzati nei prodotti alimentari Direttiva 94/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 1994, sulle sostanze coloranti destinate ad essere utilizzate nei prodotti alimentari Direttiva 95/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 1995, relativa agli additivi alimentari diversi dai coloranti e dagli edulcoranti | Rifusione dell’attuale legislazione sugli additivi alimentari in un unico atto e aggiornamento delle procedure di valutazione e di autorizzazione (EFSA, comitatologia). Sostituzione di una direttiva con un unico regolamento. Procedure di valutazione e di autorizzazione più efficaci consentiranno di velocizzare il processo decisionale in modo che produttori e consumatori potranno beneficiare di nuovi additivi in tempi più brevi. Attualmente le autorizzazioni relative agli additivi alimentari sono disciplinate in 3 diverse direttive (coloranti, edulcoranti e altri additivi), alcune delle quali sono state modificate a più riprese. Riunendo tali autorizzazioni e le disposizioni dell’attuale direttiva quadro in un solo regolamento la normativa sugli additivi rimarrà concisa e sarà anche di più facile consultazione per tutte le parti interessate. La procedura di valutazione e di autorizzazione è stata elaborata assieme a quella per gli aromi alimentari. |

Direttiva 88/388/CEE del Consiglio del 22 giugno 1988 sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri nel settore degli aromi destinati ad essere impiegati nei prodotti alimentari e nei materiali di base per la loro preparazione Regolamento (CE) n. 2232/96 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 ottobre 1996 che stabilisce una procedura comunitaria per le sostanze aromatizzanti utilizzate o destinate ad essere utilizzate nei o sui prodotti alimentari | Rifusione al fine di modernizzare e adeguare allo sviluppo tecnico e scientifico l’attuale legislazione sugli aromi e di definire chiare procedure di valutazione e di autorizzazione (EFSA, comitatologia). Un nuovo contesto consentirà all’industria europea di sviluppare più efficacemente nuovi aromi e nuove applicazioni. Tale contesto chiarirà quando è necessario sottoporre un aroma a valutazione e quando non lo è e a quali condizioni un aroma può essere definito naturale. Chiarimento della procedura di autorizzazione. Sostituzione con un regolamento. |

Ortofrutticoli (freschi e trasformati) | Regolamento (CE) n. 2201/96 del Consiglio del 28 ottobre 1996 relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti trasformati a base di ortofrutticoli Regolamento (CE) n. 2202/96 del Consiglio del 28 ottobre 1996 che istituisce un regime di aiuti ai produttori di taluni agrumi | Revisione intesa ad accrescere la competitività dell’industria degli ortofrutticoli trasformati, a migliorare la gestione degli strumenti del mercato, a ridurre le distorsioni commerciali e ad eliminare gli atti giuridici obsoleti |

Prodotti fitosanitari | Direttiva 91/414/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari | * | Rifusione e sostituzione della direttiva con un regolamento. La revisione ha l’obiettivo di armonizzare ulteriormente la procedura di autorizzazione dei prodotti fitosanitari, definire i compiti dell’EFSA per la valutazione delle sostanze attive e riesaminare le norme sulla protezione dei dati al fine di mantenere un equilibrio tra gli interessi della ricerca e le imprese generiche. Procedure di valutazione e di autorizzazione più efficaci eviteranno doppioni, consentiranno di velocizzare il processo decisionale e garantiranno una diffusione più armonizzata di prodotti fitosanitari nella Comunità. Il nuovo regolamento disporrà inoltre che il ritiro delle autorizzazioni e la scadenza delle dilazioni non interferisca con il normale periodo d'impiego del prodotto fitosanitario. Attualmente la direttiva è stata modificata più di 50 volte. L’intenzione è riunire tutte le modifiche in un numero limitato di regolamenti di applicazione o di allegati. |

Fecola di patate | Regolamento (CE) n. 1868/94 del Consiglio, del 27 luglio 1994, che istituisce un regime di contingentamento per la produzione di fecola di patate | Un nuovo regolamento sostituirà l’attuale legislazione sulla fecola di patate. L’applicazione è prevista per la campagna di commercializzazione 2007-2008. |

Normativa sugli aiuti di Stato | Regolamento (CE) n. 1/2004 della Commissione del 23 dicembre 2003 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese attive nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli Orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo (GU C 28 dell'1.2.2000) Orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato a favore della pubblicità dei prodotti di cui all'allegato I del trattato nonché di determinati prodotti non compresi in detto allegato (GU C 252 del 12.9.2001). Orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato per i test TSE, i capi morti e i rifiuti dei macelli (GU C 324 del 24.12.2002). Regolamento (CE) n. 1860/2004 della Commissione, del 6 ottobre 2004, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nei settori dell’agricoltura e della pesca Comunicazione della Commissione in merito agli aiuti di Stato per prestiti agevolati a breve termine nel settore agricolo (“crediti di gestione”) (GU C 44 del 16.2.1996) Comunicazione della Commissione che modifica la disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo (solo la parte relativa all’agricoltura) (GU C 48 del 13.2.1998) | Rifusione. I sette atti in vigore relativi agli aiuti di Stato saranno ridotti a tre: il regolamento di esenzione, una sola serie di orientamenti e il regolamento de minimis |

Vino | Regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999 relativo all'organizzazione comune del mercato vitivinicolo | Rifusione al fine di accrescere la competitività e la sostenibilità del settore, di controllare e gestire meglio il mercato del vino e di migliorare l’equilibrio tra offerta e domanda in termini qualitativi e quantitativi. |

Radioprotezione | Regolamento (Euratom) n. 3954/87 del Consiglio del 22 dicembre 1987 che fissa i livelli massimi ammissibili di radioattività per i prodotti alimentari e per gli alimenti per animali in caso di livelli anormali di radioattività a seguito di un incidente nucleare o in qualsiasi altro caso di emergenza radioattiva, modificato dai seguenti atti: - Regolamento (Euratom) n. 2218/89 del Consiglio del 18 luglio 1989 recante modifica del regolamento (Euratom) n. 3954/87 - Regolamento n. 770/90 della Commissione, del 29 marzo 1990, che fissa i livelli massimi di radioattività ammessi negli alimenti per animali contaminati a seguito di incidenti nucleari o di altri casi di emergenza da radiazione - Regolamento n. 944/89 della Commissione del 12 aprile 1989 che fissa i livelli massimi ammissibili di contaminazione radioattiva per i prodotti alimentari secondari a seguito di un incidente nucleare o di qualsiasi altro caso di emergenza radioattiva | Codificazione |

Regolamento (CEE) n. 737/90 del Consiglio, del 22 marzo 1990, relativo alle condizioni d'importazione di prodotti agricoli originari dei paesi terzi a seguito dell'incidente verificatosi nella centrale nucleare di Cernobil Regolamento (CE) n. 616/2000 del Consiglio, del 20 marzo 2000, che modifica il regolamento (CEE) n. 737/90 relativo alle condizioni d'importazione di prodotti agricoli originari dei paesi terzi a seguito dell'incidente verificatosi nella centrale nucleare di Cernobil | Codificazione. |

Industria manifatturiera | Industria farmaceutica | Regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio, del 26 giugno 1990, che definisce una procedura comunitaria per la determinazione dei limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale | Rifusione intesa a ridurre il numero degli elenchi di sostanze, – migliorare la trasparenza nella procedura di valutazione, – assicurare la conformità alle norme commerciali internazionali. La rifusione fornirà incentivi per garantire la disponibilità di medicinali veterinari per gli animali da produzione alimentare e per assicurare la coerenza con il parallelo riesame della legislazione sul controllo dei residui presenti nei prodotti alimentari di origine animale. |

Legname | Direttiva 68/89/CEE del Consiglio, del 23 gennaio 1968, relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri in materia di classificazione del legname grezzo | Abrogazione |

Servizi finanziari | Assicurazioni | Direttiva 2002/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 novembre 2002, relativa all'assicurazione sulla vita Direttiva 98/78/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 ottobre 1998 relativa alla vigilanza supplementare sulle imprese di assicurazione appartenenti ad un gruppo assicurativo Prima direttiva 73/239/CEE del Consiglio, del 24 luglio 1973, recante coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di accesso e di esercizio dell'assicurazione diretta diversa dell'assicurazione sulla vita Direttiva 76/580/CEE del Consiglio, del 29 giugno 1976, che modifica la direttiva 73/239/CEE recante coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di accesso e di esercizio dell'assicurazione diretta diversa dell'assicurazione sulla vita Direttiva 84/641/CEE del Consiglio del 10 dicembre 1984 che modifica, per quanto riguarda in particolare l'assistenza turistica, la prima direttiva 73/239/CEE recante coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di accesso e di esercizio dell'assicurazione diretta diversa dell'assicurazione sulla vita Direttiva 87/343/CEE del Consiglio del 22 giugno 1987 che modifica, per quanto riguarda l'assicurazione crediti e l'assicurazione cauzione, la prima direttiva 73/239/CEE recante coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di accesso e di esercizio dell'assicurazione diretta diversa dall'assicurazione sulla vita Direttiva 87/344/CEE del Consiglio del 22 giugno 1987 recante coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative all'assicurazione tutela giudiziaria Seconda direttiva 88/357/CEE del Consiglio del 22 giugno 1988 recante coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative riguardanti l'assicurazione diretta diversa dell'assicurazione sulla vita, e alla fissazione delle disposizioni volte ad agevolare l'esercizio effettivo della libera prestazione di servizi e che modifica la direttiva 73/239/CEE Direttiva 90/618/CEE del Consiglio dell'8 novembre 1990 che modifica, in particolare, per quanto riguarda l'assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli, la direttiva 73/239/CEE e la direttiva 88/357/CEE che coordinano le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative riguardanti l'assicurazione diretta diversa dell'assicurazione sulla vita Direttiva 92/49/CEE del Consiglio, del 18 giugno 1992, che coordina le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative riguardanti l'assicurazione diretta diversa dell'assicurazione sulla vita e che modifica le direttive 73/239/CEE e 88/357/CEE (terza direttiva assicurazione non vita) Direttiva 2002/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 marzo 2002, che modifica la direttiva 79/267/CEE del Consiglio per quanto riguarda il margine di solvibilità delle imprese di assicurazione sulla vita Direttiva 73/240/CEE del Consiglio, del 24 luglio 1973, intesa a sopprimere le restrizioni alla libertà di stabilimento in materia di assicurazioni dirette diverse dell'assicurazione sulla vita Direttiva 78/473/CEE del Consiglio, del 30 maggio 1978, relativa al coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative in materia di coassicurazione comunitaria | Nel contesto del progetto “Solvibilità II”, rifusione delle pertinenti direttive sulle assicurazioni in un unico strumento. |

Assicurazione degli autoveicoli | Direttiva 72/166/CEE del Consiglio, del 24 aprile 1972, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri in materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e di controllo dell'obbligo di assicurare tale responsabilità modificata dai seguenti atti: Direttiva 72/430/CEE del Consiglio, del 19 dicembre 1972, che modifica la direttiva 72/166/CEE del Consiglio, del 24 aprile 1972, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri in materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli, e di controllo dell'obbligo di assicurare tale responsabilità Seconda direttiva 84/5/CEE del Consiglio del 30 dicembre 1983 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri in materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli Terza direttiva 90/232/CEE del Consiglio, del 14 maggio 1990, relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri in materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli Direttiva 2000/26/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 maggio 2000, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e che modifica le direttive 73/239/CEE e 88/357/CEE del Consiglio (Quarta direttiva assicurazione autoveicoli) Direttiva 2005/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2005, che modifica le direttive del Consiglio 72/166/CEE, 84/5/CEE, 88/357/CEE e 90/232/CEE e la direttiva 2000/26/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sull'assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli. | Rifusione in un’unica direttiva (in sostituzione di sei direttive) |

Valori mobiliari | Direttiva 98/26/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 1998 concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli | Direttiva che è oggetto di una valutazione ex post. La Commissione adotterà la relazione di valutazione alla fine del 2005 o all’inizio del 2006 |

A. Strumenti centrali del diritto comunitario riguardanti specificamente OICVM e fondi d’investimento che sono oggetto di codificazione: Direttiva 85/611/CEE del Consiglio del 20 dicembre 1985 concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di taluni organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (o.i.c.v.m.) Direttiva 88/220/CEE del Consiglio del 22 marzo 1988 che modifica la direttiva 85/611/CEE concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di taluni organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (o.i.c.v.m.), per quanto riguarda la politica d'investimento di alcuni o.i.c.v.m. Direttiva 2001/107/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 gennaio 2002, che modifica la direttiva 85/611/CEE del Consiglio concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di taluni organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) al fine di regolamentare le società di gestione e i prospetti semplificati Direttiva 2001/108/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 gennaio 2002, che modifica la direttiva 85/611/CEE del Consiglio concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di taluni organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM), per quanto riguarda gli investimenti degli OICVM B. Modifiche introdotte da altri atti giuridici orizzontali su prodotti o servizi che saranno ugualmente integrati nella versione codificata. Direttiva 95/26/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 giugno 1995, che modifica le direttive 77/780/CEE e 89/646/CEE relative agli enti creditizi, le direttive 73/239/CEE e 92/49/CEE relative alle assicurazioni diverse dalle assicurazioni sulla vita, le direttive 79/267/CEE e 92/96/CEE relative alle assicurazioni sulla vita, la direttiva 93/22/CEE relativa ai servizi di investimento e la direttiva 85/611/CEE in materia di taluni organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) al fine di rafforzare la vigilanza prudenziale Direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004 relativa ai mercati degli strumenti finanziari, che modifica le direttive 85/611/CEE e 93/6/CEE del Consiglio e la direttiva 2000/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 93/22/CEE del Consiglio Direttiva 2005/1/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2005, che modifica le direttive 73/239/CEE, 85/611/CEE, 91/675/CEE, 92/49/CEE e 93/6/CEE del Consiglio e le direttive 94/19/CE, 98/78/CE, 2000/12/CE, 2001/34/CE, 2002/83/CE e 2002/87/CE al fine di istituire una nuova struttura organizzativa per i comitati del settore dei servizi finanziari | Codificazione dell’acquis sugli OICVM in un’unica direttiva, che riunirà: 4 strumenti centrali del diritto comunitario riguardanti specificamente OICVM e fondi d’investimento e altri 3 atti giuridici orizzontali su prodotti o servizi che saranno ugualmente integrati nella versione codificata. |

Servizi di trasporto | Trasporto aereo | Regolamento (CEE) n. 2407/92 del Consiglio, del 23 luglio 1992, sul rilascio delle licenze ai vettori aerei Regolamento (CEE) n. 2408/92 del Consiglio, del 23 luglio 1992, sull'accesso dei vettori aerei della Comunità alle rotte intracomunitarie Regolamento (CEE) n. 2409/92 del Consiglio, del 23 luglio 1992, sulle tariffe aeree per il trasporto di passeggeri e di merci | Rifusione al fine di migliorare la leggibilità e di eliminare ambiguità e disposizioni obsolete |

Trasporto marittimo | Direttiva 2001/25/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 aprile 2001, concernente i requisiti minimi di formazione per la gente di mare | Codificazione |

Trasporto ferroviario | Regolamento (CE) n. 881/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che istituisce un'Agenzia ferroviaria europea (regolamento sull'agenzia) Direttiva 2004/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa alla sicurezza delle ferrovie comunitarie e recante modifica della direttiva 95/18/CE del Consiglio relativa alle licenze delle imprese ferroviarie e della direttiva 2001/14/CE relativa alla ripartizione della capacità di infrastruttura ferroviaria, all’imposizione dei diritti per l’utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria e alla certificazione di sicurezza (direttiva sulla sicurezza delle ferrovie) | Modifica di questi atti giuridici al fine di semplificare il processo di certificazione per le imprese ferroviarie e per l’industria ferroviaria. Ciò avverrà mediante un’estensione delle competenze dell’Agenzia ferroviaria europea. |

Trasporto su strada | Direttiva 96/96/CE del Consiglio del 20 dicembre 1996 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative al controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi | Codificazione dell’atto di base e delle quattro direttive della Commissione che lo adeguano al progresso tecnico e possibile semplificazione (in base ai risultati di uno studio in corso che sarà completato entro la fine del 2006) |

Direttiva 96/26/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, riguardante l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci e di viaggiatori, nonché il riconoscimento reciproco di diplomi, certificati e altri titoli allo scopo di favorire l'esercizio della libertà di stabilimento di detti trasportatori nel settore dei trasporti nazionali ed internazionali | Rifusione che comporterà una semplificazione delle procedure. |

Raccomandazione della Commissione, del 6 aprile 2004, relativa all'applicazione della normativa in materia di sicurezza stradale (2004/345/CE) | Semplificazione degli obblighi di comunicazione (strumento: gruppo di lavoro composto da rappresentanti nazionali) al fine di evitare atti supplementari; il lavoro è in corso. |

Trasporto di merci pericolose | Direttiva 94/55/CE del Consiglio, del 21 novembre 1994, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose su strada Direttiva 96/49/CE del Consiglio del 23 luglio 1996 per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al trasporto di merci pericolose per ferrovia | Rifusione: nuova direttiva o regolamento, interrompendo nel contempo la traduzione e la pubblicazione degli allegati in tutte le lingue comunitarie (± 900 pagine per ogni modalità). |

Trasporto di merci pericolose | Direttiva 96/35/CE del Consiglio del 3 giugno 1996 relativa alla designazione e alla qualificazione professionale dei consulenti per la sicurezza dei trasporti su strada, per ferrovia o per via navigabile di merci pericolose Direttiva 2000/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2000, relativa alle prescrizioni minime applicabili all'esame di consulente per la sicurezza dei trasporti su strada, per ferrovia e per via navigabile di merci pericolose | Abrogazione: i provvedimenti inclusi in queste direttive sono già integrati in accordi internazionali esistenti |

Energia | Energie nuove e rinnovabili | Direttiva 92/75/CEE del Consiglio, del 22 settembre 1992, concernente l'indicazione del consumo di energia e di altre risorse degli apparecchi domestici, mediante l'etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti | Rifusione, segnatamente per estendere il campo d’applicazione della direttiva |

Regolamento (CE) n. 2422/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 6 novembre 2001, concernente un programma comunitario di etichettatura relativa ad un uso efficiente dell'energia per le apparecchiature per ufficio | Rifusione (nel contesto del rinnovo del pacchetto relativo all’accordo internazionale “Energy Star” che comprende la proposta di una nuova direttiva del Consiglio) al fine di semplificare le procedure e ridurre gli obblighi per gli Stati membri |

Energia nucleare | CEEA Consiglio: Statuto dell'agenzia di approvvigionamento dell'Euratom (GU 27 del 6.12.1958) CEEA Agenzia di approvvigionamento: Regolamento dell'Agenzia di approvvigionamento della Comunità Europea dell'Energia Atomica che fissa le modalità relative al raffronto delle offerte e delle domande di minerali, materie grezze e materie fissili speciali (GU 32 dell’11.5.1960) | Rifusione: le procedure di approvazione dei contratti di approvvigionamento saranno semplificate. |

Scorte di petrolio | Direttiva 68/414/CEE del Consiglio, del 20 dicembre 1968, che stabilisce l'obbligo per gli Stati Membri della CEE di mantenere un livello minimo di scorte di petrolio greggio e/o di prodotti petroliferi 68/416/CEE: Decisione del Consiglio, del 20 dicembre 1968, concernente la conclusione e l'applicazione degli accordi intergovernativi particolari relativi all'obbligo per gli Stati membri di mantenere un livello minimo di scorte di petrolio greggio e/o di prodotti petroliferi Direttiva 72/425/CEE del Consiglio, del 19 dicembre 1972, che modifica la direttiva del Consiglio del 20 dicembre 1968, che stabilisce l'obbligo per gli Stati Membri della CEE di mantenere un livello minimo di scorte di petrolio greggio e/o di prodotti petroliferi Direttiva 73/238/CEE del Consiglio, del 24 luglio 1973, concernente le misure destinate ad attenuare le conseguenze delle difficoltà di approvvigionamento di petrolio greggio e prodotti petroliferi 77/706/CEE: Decisione del Consiglio, del 7 novembre 1977, che fissa un obiettivo comunitario di riduzione del consumo di energia primaria in caso di difficoltà di approvvigionamento di petrolio greggio e di prodotti petroliferi 79/639/CEE: Decisione della Commissione, del 15 giugno 1979, che fissa le modalità di applicazione della decisione 77/706/CEE del Consiglio Direttiva 98/93/CE del Consiglio del 14 dicembre 1998 che modifica la direttiva 68/414/CEE che stabilisce l'obbligo per gli Stati membri della CEE di mantenere un livello minimo di scorte di petrolio greggio e/o di prodotti petroliferi | Rifusione o abrogazione |

Pesca | Politica di conservazione | Regolamento (CE) n. 850/98 del Consiglio del 30 marzo 1998 per la conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche per la protezione del novellame, (e sue modifiche) | Rifusione volta a chiarire e migliorare la leggibilità delle disposizioni tecniche, a rafforzarne la coerenza e a modernizzare il contesto normativo |

Controllo e monitoraggio della pesca | Regolamento (CEE) n. 2847/93 del Consiglio, del 12 ottobre 1993, che istituisce un regime di controllo applicabile nell'ambito della politica comune della pesca | Rifusione in un unico documento di tutti gli aspetti relativi al controllo e al monitoraggio delle attività della pesca (dichiarazione delle catture, margini di tolleranza, dichiarazione di sbarco, trasporto, localizzazione della flotta, ecc.) e un maggiore impiego di strumenti informatici per ridurre gli obblighi di comunicazione |

Regolamento (CE) n. 3317/94 del Consiglio, del 22 dicembre 1994, che stabilisce le disposizioni generali relative all'autorizzazione ad esercitare la pesca nelle acque di un paese terzo nell'ambito di un accordo di pesca | Rifusione, al fine di chiarire e migliorare la gestione delle autorizzazioni di pesca e di introdurre strumenti informatici (“Autorizzazioni di pesca”). |

Strumento finanziario per la pesca | Regolamento (CE) n. 366/2001 della Commissione, del 22 febbraio 2001, relativo alle modalità di esecuzione delle azioni definite dal regolamento (CE) n. 2792/1999 del Consiglio Regolamento (CE) n. 908/2000 della Commissione, del 2 maggio 2000, relativo alle modalità di calcolo degli aiuti concessi dagli Stati membri alle organizzazioni di produttori nel settore della pesca e dell'acquacoltura Regolamento (CE) n. 2722/2000 della Commissione, del 13 dicembre 2000, che stabilisce le condizioni alle quali lo strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP) può contribuire all'eliminazione dei rischi patologici connessi all'acquacoltura | Rifusione in un unico documento |

2007 |

Tutti i settori | Contabilità | Quarta direttiva 78/660/CEE del Consiglio, del 25 luglio 1978, basata sull'articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e relativa ai conti annuali di taluni tipi di società Settima direttiva 83/349/CEE del Consiglio del 13 giugno 1983 basata sull'articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e relativa ai conti consolidati Ottava direttiva 84/253/CEE del Consiglio del 10 aprile 1984 basata sull'articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato, relativa all'abilitazione delle persone incaricate del controllo di legge dei documenti contabili Direttiva 90/604/CEE del Consiglio dell'8 novembre 1990 che modifica la direttiva 78/660/CEE sui conti annuali e la direttiva 83/349/CEE sui conti consolidati per quanto riguarda le deroghe a favore delle piccole e medie società nonché la pubblicazione dei conti in ecu Direttiva 90/605/CEE del Consiglio dell'8 novembre 1990 che modifica le direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE relative rispettivamente ai conti annuali e ai conti consolidati per quanto riguarda il loro campo d'applicazione Direttiva 94/8/CE del Consiglio del 21 marzo 1994 che modifica la direttiva 78/660/CEE per quanto concerne la revisione degli importi espressi in ecu Direttiva 2001/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, che modifica le direttive 78/660/CEE, 83/349/CEE e 86/635/CEE per quanto riguarda le regole di valutazione per i conti annuali e consolidati di taluni tipi di società nonché di banche e di altre istituzioni finanziarie Direttiva 2003/38/CE del Consiglio, del 13 maggio 2003, che modifica la direttiva 78/660/CEE relativa ai conti annuali di taluni tipi di società per quanto concerne gli importi espressi in euro Direttiva 2003/51/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2003, che modifica le direttive 78/660/CEE, 83/349/CEE, 86/635/CEE e 91/674/CEE relative ai conti annuali e ai conti consolidati di taluni tipi di società, delle banche e altri istituti finanziari e delle imprese di assicurazione (Testo rilevante ai fini del SEE) | * | Rifusione e codificazione dell’acquis relativo alla contabilità al fine di alzare la soglia che definisce le PMI (in modo da esentare più imprese dagli obblighi di comunicazione); (*) semplificare e aggiornare le norme sulla contabilità di cui alla quarta e alla settima direttiva del Consiglio relativamente alle PMI; consolidare tutti i regolamenti della Commissione relativi a IAS/IFRS/SIC/IFRIC in vigore nell’UE (con possibile abrogazione di sei regolamenti) integrare i principi internazionali di revisione nell’ottava direttiva del Consiglio riveduta |

Diritto societario | Prima direttiva 68/151/CEE del Consiglio, del 9 marzo 1968, intesa a coordinare, per renderle equivalenti, le garanzie che sono richieste, negli Stati Membri, alle società a mente dell'articolo 58, secondo comma, del Trattato per proteggere gli interessi dei soci e dei terzi Terza direttiva 78/855/CEE del Consiglio, del 9 ottobre 1978, basata sull'articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e relativa alle fusioni delle società per azioni Sesta direttiva 82/891/CEE del Consiglio, del 17 dicembre 1982, basata sull'articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del Trattato e relativa alle scissioni delle società per azioni Direttiva 2005/…/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulle fusioni transfrontaliere delle società per azioni [decima direttiva del Consiglio in attesa di adozione formale] Undicesima direttiva 89/666/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1989, relativa alla pubblicità delle succursali create in uno Stato membro da taluni tipi di società soggette al diritto di un altro Stato Dodicesima direttiva 89/667/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1989, in materia di diritto delle società relativa alle società a responsabilità limitata con un unico socio Direttiva 2003/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2003, che modifica la direttiva 68/151/CEE del Consiglio per quanto riguarda i requisiti di pubblicità di taluni tipi di società | Rifusione globale dell’intero acquis relativo al diritto societario. |

Acquis relativo alla tutela dei consumatori | Direttiva 85/577/CEE del Consiglio del 20 dicembre 1985 per la tutela dei consumatori in caso di contratti negoziati fuori dei locali commerciali Direttiva 90/314/CEE del Consiglio, del 13 giugno 1990, concernente i viaggi, le vacanze ed i circuiti «tutto compreso» Direttiva 97/7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 maggio 1997 riguardante la protezione dei consumatori in materia di contratti a distanza - Dichiarazione del Consiglio e del Parlamento europeo sull'articolo 6, paragrafo 1 - Dichiarazione della Commissione sull'articolo 3, paragrafo 1, primo trattino Direttiva 97/47/CE della Commissione del 28 luglio 1997 che modifica gli allegati delle direttive 77/101/CEE, 79/373/CEE e 91/357/CEE del Consiglio Direttiva 93/13/CEE del Consiglio, del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori Direttiva 98/6/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 febbraio 1998 relativa alla protezione dei consumatori in materia di indicazione dei prezzi dei prodotti offerti ai consumatori Direttiva 1999/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 1999, su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo Direttiva 98/27/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 1998 relativa a provvedimenti inibitori a tutela degli interessi dei consumatori | Razionalizzazione e semplificazione dell’acquis al fine di eliminare eventuali incoerenze, sovrapposizioni, barriere al mercato interno e distorsioni della competitività. Se nel corso della fase di analisi si dovesse concludere che occorre rivedere o completare l’acquis, la Commissione può scegliere in teoria tra due possibilità: a) un’impostazione verticale costituita da revisioni delle singole direttive esistenti (per es., della direttiva sul godimento a tempo parziale di beni immobili) o dalla proposta di nuovi atti giuridici riguardanti settori specifici (per es. una direttiva sul turismo, che includa le disposizioni della direttiva sui viaggi “tutto compreso” e della direttiva sul godimento a tempo parziale di beni immobili); b) un’impostazione più orizzontale consistente nell’adozione di uno o più strumenti quadro riguardanti aspetti comuni dell’acquis. Si tratta di strumenti che fornirebbero definizioni comuni e disciplinerebbero i principali diritti contrattuali dei consumatori e i relativi rimedi giuridici. Conformemente ai principi relativi una migliore regolamentazione tali strumenti razionalizzerebbero sensibilmente il contesto normativo poiché tutte le disposizioni pertinenti delle direttive attualmente in vigore sarebbero integrate nella nuova direttiva. La revisione riguarda 8 direttive di base e 6 direttive di modifica. |

Audit ambientale | Regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2001, sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) | Rifusione o modifica dell’approccio, compresi provvedimenti volti ad agevolare la partecipazione delle PMI. |

Ambiente - Emissioni degli impianti industriali | Direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento Direttiva 88/609/CEE del Consiglio del 24 novembre 1988 concernente la limitazione delle emissioni nell'atmosfera di taluni inquinanti originari dai grandi impianti di combustione Direttiva 1999/13/CE del Consiglio dell'11 marzo 1999 sulla limitazione delle emissioni di composti organici volatili dovute all'uso di solventi organici in talune attività e in taluni impianti | Riesame della direttiva sulla riduzione e la prevenzione integrate dell'inquinamento e di altri atti correlati ai fini di un'eventuale rifusione volta a migliorare chiarezza e coerenza e a razionalizzare segnatamente gli obblighi di comunicazione |

Direttiva 2000/76/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 dicembre 2000, sull'incenerimento dei rifiuti | * |

Ambiente - Strato di ozono | Regolamento (CE) n. 2037/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 giugno 2000, sulle sostanze che riducono lo strato di ozono | Rifusione intesa a migliorare e a chiarire, ove possibile, il contesto esistente |

Diritto del lavoro | Direttiva 91/533/CEE del Consiglio, del 14 ottobre 1991, relativa all'obbligo del datore di lavoro di informare il lavoratore delle condizioni applicabili al contratto o al rapporto di lavoro Direttiva 98/59/CE del Consiglio del 20 luglio 1998 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi Direttiva 2002/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2002, che istituisce un quadro generale relativo all'informazione e alla consultazione dei lavoratori | Codificazione in un’unica direttiva |

Statistiche - Intrastat | Regolamento (CE) n. 638/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativo alle statistiche comunitarie degli scambi di beni tra Stati membri e che abroga il regolamento (CEE) n. 3330/91 del Consiglio | * | Semplificazione volta a ridurre l’obbligo degli operatori economici di fornire informazioni statistiche, con eventuale esenzione delle PMI, tenendo conto dei risultati del progetto pilota sui costi amministrativi, attualmente in corso e di un futuro studio di fattibilità inteso ad analizzare la funzionalità di un sistema di raccolta a flusso unico |

Industria agricola e alimentare | Condizionalità ecologica | Regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio, del 29 settembre 2003, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori e che modifica i regolamenti (CEE) n. 2019/93, (CE) n. 1452/2001, (CE) n. 1453/2001, (CE) n. 1454/2001, (CE) n. 1868/94, (CE) n. 1251/1999, (CE) n. 1254/1999, (CE) n. 1673/2000, (CEE) n. 2358/71 e (CE) n. 2529/2001 | Riesame dei criteri di gestione obbligatori (articolo 8) corredato di adeguate proposte |

Mangimi / Alimentazione degli animali | Direttiva 79/373/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, relativa alla commercializzazione degli alimenti composti per gli animali Direttiva 96/25/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, relativa alla circolazione di materie prime per mangimi, che modifica le direttive 70/524/CEE, 74/63/CEE, 82/471/CEE e 93/74/CEE e che abroga la direttiva 77/101/CEE Direttiva 82/471/CEE del Consiglio, del 30 giugno 1982, relativa a taluni prodotti impiegati nell'alimentazione degli animali Direttiva 93/74/CEE del Consiglio, del 13 settembre 1993, concernente gli alimenti per animali destinati a particolari fini nutrizionali | Rifusione, modernizzazione e sostituzione delle quattro direttive con un regolamento, al fine di modificare le attuali prescrizioni sull’etichettatura dei mangimi, estendere l’elenco non esclusivo degli ingredienti per mangimi e conformare le procedure di autorizzazione ai principi e alle disposizioni della legislazione alimentare generale. I principali obiettivi della futura proposta sono garantire la sicurezza degli alimenti e dei mangimi, agevolare il funzionamento del mercato interno e tutelare gli interessi economici degli utilizzatori di mangimi. La rifusione consentirà di eliminare le attuali differenze tra disposizioni legislative, normative e amministrative degli Stati membri che ostacolano un agevole funzionamento del mercato interno; migliorare la chiarezza e la razionalità: gli operatori sostengono che le disposizioni legislative sono sparse in vari atti giuridici con prescrizioni diverse per prodotti simili; migliorare la sicurezza degli alimenti e dei mangimi: approccio armonizzato all’autorizzazione di alcuni ingredienti per mangimi e revisione di alcune prescrizioni sull’etichettatura che possono compromettere la sicurezza alimentare. Oltre alle quattro direttive di base la revisione riguarderà anche circa 30 direttive di applicazione. |

Prodotti alimentari | Direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 marzo 2000, relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti l'etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità, (e 4 direttive connesse) | * | Ampia rifusione della normativa sull’etichettatura volta ad aggiornare, modernizzare e fondere i diversi atti in un solo regolamento. L’obiettivo è semplificare e chiarire la struttura e l’ambito di applicazione dell’attuale legislazione sull’etichettatura, sia a livello verticale che orizzontale, riunendo tutti gli aspetti comuni in un unico strumento. Occorrerà definire meglio l'applicazione delle norme sull’etichettatura, al fine di consentire ai consumatori di fare scelte informate, sicure, sane e sostenibili; favorire un ambiente di mercato competitivo, in cui gli operatori possano ricorrere efficacemente all’etichettatura per vendere i propri prodotti. Il riesame potrebbe inoltre riguardare la coerenza con altre prescrizioni sull’etichettatura relative alla salute (etichettatura nutrizionale, etichette delle bevande alcoliche), all’etica (benessere degli animali, commercio equo), etichettatura sull’origine, ecc. |

Regolamento (CE) n. 298/97 della Commissione del 19 febbraio 1997 che stabilisce i prezzi rappresentativi ed i dazi addizionali all'importazione nel settore della carne di pollame e delle uova nonché per l'ovoalbumina e che modifica il regolamento (CE) n. 1484/95 | Rifusione e modernizzazione del regolamento, applicazione di una procedura di autorizzazione centralizzata |

Ortofrutticoli - Applicazione regionale | Regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio, del 29 settembre 2003, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori e che modifica i regolamenti (CEE) n. 2019/93, (CE) n. 1452/2001, (CE) n. 1453/2001, (CE) n. 1454/2001, (CE) n. 1868/94, (CE) n. 1251/1999, (CE) n. 1254/1999, (CE) n. 1673/2000, (CEE) n. 2358/71 e (CE) n. 2529/2001 | Riesame delle disposizioni dell’articolo 60 corredato di adeguate proposte |

Industria manifatturiera | Costruzione | Direttiva 89/106/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1988 relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da costruzione | * | Semplificazione, chiarimento e riduzione dei costi e degli oneri amministrativi, in particolare per le PMI, mediante una maggiore flessibilità nella formulazione e nel ricorso a disposizioni tecniche, norme di certificazione meno gravose ed eliminazione degli ostacoli all’applicazione che hanno limitato l’avvio di un efficace mercato interno dei prodotti da costruzione. |

Cosmetici | Direttiva 76/768/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative ai prodotti cosmetici nonché i relativi atti di modifica (7 direttive di modifica successive, due direttive che rinviano la data a partire dalla quale sono vietate le sperimentazioni su animali, nonché 37 direttive di adattamento al progresso tecnico) | Semplificazione / codificazione |

Dispositivi medici | Direttiva 90/385/CEE del Consiglio, del 20 giugno 1990, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative ai dispositivi medici impiantabili attivi | Rifusione in un regolamento. Adattamento delle procedure di autorizzazione alla commercializzazione. |

Direttiva 93/42/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1993, concernente i dispositivi medici | * |

Direttiva 2000/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2000, che modifica la direttiva 93/42/CEE del Consiglio per quanto riguarda i dispositivi medici che incorporano derivati stabili del sangue o del plasma umano Direttiva 2001/104/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 dicembre 2001, che modifica la direttiva 93/42/CEE del Consiglio relativa ai dispositivi medici | Rifusione in un regolamento al fine di migliorare la coerenza e consentire l’utilizzo di tecnologie informatiche per la trasmissione di informazioni. |

Autoveicoli | Circa 28 direttive specifiche sui veicoli a motore basate sulla direttiva 70/156/CEE del Consiglio, del 6 febbraio 1970, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative all'omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi | Quando la rifusione della direttiva 70/156/CEE sarà adottata, la Commissione potrà abrogare, verosimilmente nel 2007, circa 28 direttive su 56 (rendendo vincolanti i regolamenti UNECE). La semplificazione consentirà all’industria di adattarsi più velocemente agli sviluppi tecnici a livello internazionale. |

Più di 10 direttive che definiscono requisiti geometrici per i veicoli a motore (per es., la direttiva 92/21/CEE del Consiglio, del 31 marzo 1992, relativa alle masse ed alle dimensioni dei veicoli a motore della categoria M1) | Introduzione di prove virtuali e di procedure di autocontrollo al fine di ridurre i costi e gli oneri amministrativi delle attuali procedure. Le prove virtuali e le procedure di autocontrollo consentiranno di velocizzare lo sviluppo dei prodotti, riducendo i costi sia per l’industria sia per i consumatori. |

Armonizzazione tecnica dei prodotti | 25 direttive che stabiliscono prescrizioni essenziali per la libera circolazione di alcune categorie di prodotti nel mercato interno (le cosiddette direttive “nuovo approccio”) | Semplificazione delle norme di certificazione |

Servizi finanziari | Controllo | Direttiva 2002/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, relativa alla vigilanza supplementare sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario e che modifica le direttive 73/239/CEE, 79/267/CEE, 92/49/CEE, 92/96/CEE, 93/6/CEE e 93/22/CEE del Consiglio e le direttive 98/78/CE e 2000/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio | Riesame |

Servizi di trasporto | Trasporto marittimo | Direttiva 96/98/CE del Consiglio del 20 dicembre 1996 sull'equipaggiamento marittimo | Rifusione. |

2008 |

Tutti i settori | Fiscalità | Direttiva 2003/49/CE del Consiglio, del 3 giugno 2003, concernente il regime fiscale comune applicabile ai pagamenti di interessi e di canoni fra società consociate di Stati membri diversi, (quale modificata) | Rifusione al fine di semplificare l’attuale legislazione comunitaria consolidando l'atto giuridico e semplificando le procedure relative all’esenzione dalle ritenute alla fonte |

Industria agricola e alimentare | Settore lattiero-caseario | Regolamento (CE) n. 1788/2003 del Consiglio, del 29 settembre 2003, che stabilisce un prelievo nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari | Riesame delle disposizioni corredato di adeguate proposte |

Foraggi essiccati | Regolamento (CE) n. 1786/2003 del Consiglio, del 29 settembre 2003, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dei foraggi essiccati | Riesame delle disposizioni corredato di adeguate proposte |

Industria manifatturiera | Apparecchi a pressione e attrezzature | Direttiva 76/767/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative alle disposizioni comuni agli apparecchi a pressione ed ai metodi di controllo di questi apparecchi Direttiva 87/404/CEE del Consiglio del 25 giugno 1987 relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri in materia di recipienti semplici a pressione Direttiva 97/23/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 maggio 1997 per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di attrezzature a pressione Direttiva 1999/36/CE del Consiglio del 29 aprile 1999 in materia di attrezzature a pressione trasportabili | * | Rifusione in un unico atto giuridico mediante l’applicazione dell’approccio regolamentare riveduto all’armonizzazione tecnica |

Ambiente - Rifiuti | Direttiva 2002/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 2003, sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche Direttiva 2002/96/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 gennaio 2003 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) | Riesame basato sull’esperienza dell’applicazione delle direttive, così come sullo sviluppo delle tecnologie, sull’esperienza ricavata, sulle disposizioni ambientali e sul funzionamento del mercato interno. Se del caso, il riesame sarà corredato di proposte di revisione delle pertinenti disposizioni di tali direttive. |

Servizi di trasporto | Trasporto aereo | Direttiva 91/670/CEE del Consiglio, del 16 dicembre 1991, concernente l'accettazione reciproca delle licenze per l'esercizio di funzioni nel settore dell'aviazione civile Regolamento (CEE) n. 3922/91 del Consiglio, del 16 dicembre 1991, concernente l'armonizzazione di regole tecniche e di procedure amministrative nel settore dell'aviazione civile | Quando verranno estese le competenze dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea, in particolare per quanto riguarda le operazioni di volo e le licenze dei piloti, questi due atti, nonché i rispettivi adeguamenti tecnici e le relative modifiche, saranno abrogati. |

Infrastrutture | Regolamento (CE) n. 2236/95 del Consiglio del 18 settembre 1995 che stabilisce i principi generali per la concessione di un contributo finanziario della Comunità nel settore delle reti transeuropee | Rifusione |

Trasporto su strada | Regolamento (CEE) n. 3821/85 del Consiglio del 20 dicembre 1985 relativo all'apparecchio di controllo nel settore dei trasporti su strada | Rifusione |

Regolamento (CEE) n. 881/92 del Consiglio, del 26 marzo 1992, relativo all'accesso al mercato dei trasporti di merci su strada nella Comunità effettuati in partenza dal territorio di uno Stato membro o a destinazione di questo, o in transito sul territorio di uno o più Stati membri Regolamento (CEE) n. 684/92 del Consiglio, del 16 marzo 1992, relativo alla fissazione di norme comuni per i trasporti internazionali di viaggiatori effettuati con autobus Prima direttiva del Consiglio del 23 luglio 1962 relativa all'emanazione di talune norme comuni in materia di trasporti di merci su strada Regolamento (CEE) n. 3118/93 del Consiglio, del 25 ottobre 1993, che fissa le condizioni per l'ammissione di vettori non residenti ai trasporti nazionali di merci su strada in uno Stato membro Direttiva 98/12/CE della Commissione del 27 gennaio 1998 che adegua al progresso tecnico la direttiva 71/320/CEE del Consiglio per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla frenatura di talune categorie di veicoli a motore e dei loro rimorchi Regolamento (CE) n. 484/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 1° marzo 2002, che modifica il regolamento (CEE) n. 881/92 del Consiglio e il regolamento (CEE) n. 3118/93 del Consiglio al fine di istituire un attestato di conducente | Rifusione: un unico regolamento assicurerà la coerenza nel disciplinare parti diverse del settore nonché nell’impostazione normativa del settore |

Trasporto marittimo | Regolamento (CE) n. 725/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativo al miglioramento della sicurezza delle navi e degli impianti portuali | Rifusione |

Energia | Radioprotezione | Direttiva 89/618/Euratom del Consiglio, del 27 novembre 1989, concernente l'informazione della popolazione sui provvedimenti di protezione sanitaria applicabili e sul comportamento da adottare in caso di emergenza radioattiva Direttiva 90/641/Euratom del Consiglio, del 4 dicembre 1990, concernente la protezione operativa dei lavoratori esterni esposti al rischio di radiazioni ionizzanti nel corso del loro intervento in zona controllata Direttiva 92/3/Euratom del Consiglio, del 3 febbraio 1992, relativa alla sorveglianza ed al controllo delle spedizioni di residui radioattivi tra Stati membri e di quelle verso la Comunità e fuori da essa Direttiva 96/29/Euratom del Consiglio del 13 maggio 1996 che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti Direttiva 97/43/Euratom del Consiglio del 30 giugno 1997 riguardante la protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse a esposizioni mediche e che abroga la direttiva 84/466/Euratom Direttiva 2003/122/Euratom del Consiglio, del 22 dicembre 2003, sul controllo delle sorgenti radioattive sigillate ad alta attività e delle sorgenti orfane Regolamento (Euratom) n. 1493/93 del Consiglio, dell'8 giugno 1993, sulle spedizioni di sostanze radioattive tra gli Stati membri 93/552/Euratom: Decisione della Commissione, del 1ºottobre 1993, relativa al documento uniforme per la sorveglianza e il controllo delle spedizioni di residui radioattivi di cui alla direttiva 92/3/Euratom del Consiglio 90/143/Euratom: Raccomandazione della Commissione, del 21 febbraio 1990, sulla tutela della popolazione contro l'esposizione al radon in ambienti chiusi Raccomandazione della Commissione, del 20 dicembre 2001, sulla tutela della popolazione contro l'esposizione al radon nell'acqua potabile [notificata con il numero C(2001) 4580] | Rifusione in un’unica direttiva del Consiglio che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione dai pericoli derivanti dall’esposizione a radiazioni ionizzanti |

[pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic][pic]

[1] COM(2005) 97 del 16 marzo 2005.

[2] Commission communication on an EU common methodology for assessing administrative costs imposed by legislation (Comunicazione della Commissione su un metodo comune dell’UE per la valutazione dei costi amministrativi imposti dalla legislazione), COM(2005) 518 del 21 ottobre 2005 e SEC(2005) 1329.

[3] Comunicazione della Commissione sul risultato dell’esame delle proposte legislative pendenti, COM(2005) 462.

[4] La prima iniziativa di semplificazione della legislazione dell’UE à stata avviata nel 1997 e un secondo, ampio programma di semplificazione (COM(2003) 71) ha avuto inizio nel febbraio 2003. In seguito all’esame di 42 settori strategici la Commissione ha individuato più di 200 atti giuridici con un potenziale di semplificazione e ha adottato più di 35 iniziative di semplificazione. Attualmente 15 proposte legislative di semplificazione sono ancora pendenti. Al fine di agevolare l’accessibilità, la leggibilità e la coerenza dell’acquis comunitario si è inoltre compiuto un considerevole lavoro inteso a produrre testi consolidati e codificati. Diverse centinaia di abrogazioni e dichiarazioni di obsolescenza hanno infine contribuito in modo significativo a ridurre ulteriormente il volume dell’acquis.

[5] L'1 giugno 2005 la Commissione ha avviato un’indagine sul miglioramento del contesto in cui operano le imprese (http://europa.eu.int/yourvoice/forms/dispatch?userstate=checked&form=418&lang=IT&action=changelangformviewer). La consultazione è aperta sino alla fine dell’anno.

[6] http://europa.eu.int/solvit/.

[7] Nel novembre 2004 il Consiglio “Competitività” ha individuato 15 settori prioritari della legislazione comunitaria da sottoporre alla semplificazione. In risposta la Commissione, con l’adozione di tre proposte legislative e l’avvio di sette iniziative non legislative (che in una fase successiva potrebbero dar luogo a ulteriori iniziative legislative), entro la fine dell’anno avrà preso in considerazione 13 delle 15 priorità del Consiglio.

[8] Comunicazione “Semplificazione e migliore regolamentazione della politica agricola comune”, COM(2005) 509.

[9] La Commissione ha adottato un documento di lavoro della Commissione: “Migliore regolamentazione e strategie tematiche per l’ambiente ”, COM(2005) 466 def.

[10] Nel 2006 la Commissione presenterà una nuova strategia sulla salute e la sicurezza relativa al periodo 2007-2012.

[11] Nel dicembre 2004 la Commissione ha adottato una comunicazione intitolata “Prospettive di semplificazione e miglioramento della regolamentazione nella politica comune della pesca” (COM(2004) 820) e un documento di lavoro dei servizi della Commissione intitolato Analysis of the possibilities of simplification and improvement of the regulatory environment of the CFP and its implementation (Analisi delle possibilità di semplificazione e di miglioramento del contesto normativo della PCP e della sua applicazione, SEC(2004) 1596). Entro la fine dell’anno la Commissione adotterà un piano pluriennale di semplificazione della PCP a seguito della consultazione delle amministrazioni pubbliche e di rappresentanti del settore industriale.

[12] La prossima proposta della Commissione sul programma statistico pluriennale per il periodo 2008-2009 e, come fase pilota, il programma di lavoro annuale per il 2007 comprenderanno una serie di iniziative intese a ridurre gli obblighi statistici nei settori meno prioritari.

[13] Nel 2006 la Commissione presenterà un libro verde sullo sviluppo del diritto del lavoro.

[14] L’iniziativa riguardante il sistema di regolamentazione competitivo nel settore automobilistico per il XXI secolo ( Competitive Automotive Regulatory System for the 21st century , CARS 21) consiste in un gruppo ad alto livello che esamina la legislazione esistente al fine di migliorare il contesto normativo che influisce sulla competitività dell'industria automobilistica. Il gruppo presenterà raccomandazioni in un piano normativo per i prossimi 10 anni. Cfr. anche il sito http://europa.eu.int/comm/enterprise/automotive/pagesbackground/competitiveness/cars21.htm

[15] COM(2005) 474 def.

[16] Nel febbraio 2004 il Segretariato generale e il Servizio giuridico hanno pubblicato per i servizi della Commissione norme dettagliate sull’applicazione di questo aspetto della strategia di semplificazione agli atti autonomi della Commissione.

[17] COM(2004)708. La proposta comprende una disposizione che vieta agli Stati membri di disciplinare a livello nazionale ciò che è stato deregolamentato a livello comunitario.

[18] La codificazione è il processo mediante il quale le disposizioni di un atto e tutte le sue modifiche sono unificate in un nuovo atto giuridicamente vincolante che abroga gli atti cui si sostituisce senza mutare la sostanza delle disposizioni.

[19] Nel novembre 2001 la Commissione ha avviato un ampio programma di codificazione (COM(2001)645) relativo a tutto il diritto comunitario derivato.

[20] Il consolidamento è un processo mediante il quale le disposizioni di un atto e tutte le loro modifiche sono riunite meccanicamente senza alcun altro tipo di intervento. Il consolidamento dell’intero acquis dell’UE è stato completato, come previsto, nell’estate del 2003 e il risultato è disponibile senza restrizioni nel sito di EUR-lex.

[21] La rifusione è un processo mediante il quale un nuovo atto giuridicamente vincolante, che abroga gli atti cui si sostituisce, unisce alla modifica della sostanza della legislazione la codificazione delle altre disposizioni destinate a rimanere immutate.

[22] Accordo interistituzionale del 28 novembre 2001, ai fini di un ricorso più strutturato alla tecnica della rifusione degli atti normativi (GU C 77 del 28.3.2002, pag. 1).

[23] Comunicazione della Commissione sul ruolo della normazione europea nel quadro della legislazione e delle politiche europee (COM(2004)674 def.) e proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al finanziamento della normazione europea (COM(2005)377 def.).

[24] COM(2004) 324, che modifica COM(2002) 719.

[25] i2010 - A European Information Society for growth and employment (Una società dell’informazione per la crescita e l’occupazione, COM(2005) 229).

[26] 15 proposte legislative presentate in base al programma di semplificazione del 2003 sono ancora pendenti.

[27] I costi amministrativi si definiscono come i costi sostenuti dalle imprese, dal settore del volontariato, dalle autorità pubbliche e dai cittadini per conformarsi agli obblighi giuridici di fornire informazioni sulla propria azione o produzione ad autorità pubbliche o a privati. Le informazioni vanno intese in senso lato, ossia compresi i costi per etichettature, relazioni, controlli e valutazioni necessari per fornire le informazioni e per l’iscrizione nel registro.