52002DC0315

Relazione della Commissione - Relazione intermedia della Commissione europea sull'avvio dell'attuazione operativa della seconda fase del programma Leonardo da Vinci (2000-2006) /* COM/2002/0315 def. */


RELAZIONE DELLA COMMISSIONE - Relazione intermedia della Commissione europea sull'avvio dell'attuazione operativa della seconda fase del programma Leonardo da Vinci (2000-2006)

INDICE

1. Da Leonardo I a Leonardo II

2. Quadro strategico

2.1. La strategia complessiva

2.2. Complementarità fra le politiche

3. Organizzazione della gestione e procedure

3.1. Organizzazione della gestione

3.2. Funzionamento della gestione del programma

4. Attività 2000 e 2001

4.1. Procedura A: Progetti di mobilità

4.2. Procedura B: Progetti pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali

4.3. Procedura C: Materiale di riferimento, azioni tematiche, azioni congiunte

4.4. La rete Euroguidance

4.5. Partecipazione ai progetti e loro destinatari

4.5.1. Coinvolgimento delle imprese, in particolare delle PMI

4.5.2. Pari opportunità uomo-donna

4.5.3. Partecipazione dei paesi candidati

5. Seguito dei progetti

5.1. Monitoraggio dei progetti in corso

5.2. Divulgazione dei risultati dei progetti di Leonardo da Vinci

5.3. Valorizzazione dei risultati dei progetti di Leonardo da Vinci

6. Conclusioni e ulteriori passi

Allegati

Introduzione

Leonardo da Vinci è il programma d'azione comunitaria per la realizzazione di una politica della formazione professionale in Europa. Il suo obiettivo consiste nello sviluppare qualità, innovazione e dimensione europea dei sistemi e delle pratiche riguardanti la formazione professionale: si tratta dunque di uno strumento fondamentale nella costruzione dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita a livello europeo.

Data l'importanza del programma, tutte le parti interessate hanno concordato di esaminarne con tempestività i piani d'attuazione. Pertanto, la decisione del Consiglio del 1999 all'articolo 13, paragrafo 5, stabilisce che la Commissione presenti al Parlamento europeo, al Consiglio dei ministri, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni "entro il 30 giugno 2002 una prima relazione intermedia sull'attuazione operativa iniziale del presente programma". La presente relazione adempie a tale obbligo.

La metodologia qui applicata è quella di un'analisi delle attività avviate dai soggetti partecipanti al programma durante i suoi primi due anni. La relazione d'attività non è una valutazione dell'efficienza, efficacia ed effetto del programma, dal momento che è ancora troppo presto per tale operazione: essa piuttosto funge da base per le future valutazioni del programma. La presente relazione poggia sulle fonti accessibili dalla Commissione e sul materiale fornito da alcuni paesi partecipanti.

1. Da Leonardo I a Leonardo II

La seconda fase di Leonardo da Vinci si basa sulle esperienze accumulate con la prima fase, dal 1995 al 1999. Il varo della seconda fase del programma ha fornito l'opportunità di rimediare a molte delle deficienze strutturali del passato:

* il numero degli obiettivi del programma è stato ridotto da 19 a 3;

* il numero delle misure del programma è sceso da 23 a 5;

* due delle cinque misure sono state rese chiaramente prioritarie: le misure di mobilità (39% del bilancio) e i progetti pilota (36% del bilancio complessivo);

* il bilancio totale è stato aumentato dai 620 milioni di euro del periodo 1995-1999 ai 1 150 milioni di euro del 2000-2006;

* il programma finanzia ora un numero di progetti minore ma con un maggiore impatto potenziale;

* gli inviti a presentare proposte hanno ora validità pluriennale (anziché annuale), al fine di accrescerne l'affidabilità e prevedibilità per i potenziali utilizzatori;

* è stato introdotto un procedimento di candidatura in due fasi, con proposte preventive seguite da proposte definitive, al fine di rendere il tutto più agile e trasparente.

2. Quadro strategico

2.1. La strategia complessiva

Il programma Leonardo da Vinci promuove la cooperazione nel settore dell'istruzione e della formazione professionale al fine di incoraggiare l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. L'orientamento generale e la struttura del programma si basano sull'articolo 150 del trattato, fondamento giuridico primario della decisione che istituisce la seconda fase del programma. Tale articolo assegna alla Comunità europea il compito di attuare una politica di formazione che rafforzi e integri le azioni degli Stati membri, nel pieno rispetto della responsabilità di questi ultimi per quanto riguarda il contenuto e l'organizzazione della formazione professionale.

In questo contesto, il programma Leonardo da Vinci si pone tre obiettivi principali:

1. migliore le capacità e le competenze di coloro che partecipano alla formazione professionale iniziale, e in particolare dei giovani;

2. migliorare la qualità della formazione professionale permanente, nonché renderla più accessibile;

3. promuovere e rafforzare il contributo della formazione professionale al processo d'innovazione.

Allo scopo di rendere più operativi questi obiettivi nell'ottica della presentazione di proposte, la Commissione, con l'assistenza del comitato del programma, ha definito sei priorità per il primo invito a presentare proposte:

* Priorità 1 - Occupabilità

* Priorità 2 - Collaborazione tra gli istituti di formazione e le imprese

* Priorità 3 - Integrazione sociale delle persone svantaggiate sul mercato del lavoro

* Priorità 4 - Adattabilità e imprenditorialità

* Priorità 5 - Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC)

* Priorità 6 - Trasparenza delle qualifiche

Diversamente dalla prima, la seconda fase del programma fa esplicito riferimento all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, promosso a obiettivo trasversale. Il programma, che si rivolge a persone di tutte le età e tutte le categorie professionali che partecipino alla formazione professionale, contiene elementi di collegamento fra la formazione e i settori correlati, ad esempio azioni congiunte coi programmi in materia educativa e giovanile.

I Capi di Stato e di governo, riuniti in sede di Consiglio europeo di Lisbona nel marzo del 2000, hanno confermato il ruolo dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita nel rendere l'Europa la società più dinamica e competitiva basata sulla conoscenza al mondo. In seguito a una consultazione paneuropea cui hanno partecipato 12 000 fra esperti e cittadini, nel novembre 2001 la Commissione ha adottato la comunicazione "Realizzare uno spazio europeo dell'apprendimento permanente" (COM(2001) 678 definitivo.), che stabilisce sei priorità d'azione da attuarsi a tutti i livelli. Il documento definisce anche un quadro strategico per lo sviluppo dell'istruzione e della formazione in Europa, insieme agli elementi essenziali di strategie di apprendimento lungo tutto l'arco della vita coerenti ed esaustive a livello nazionale.

Per il futuro, l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita sarà il principio guida di tutte le attività svolte nel quadro del programma. La Commissione utilizzerà il programma come uno strumento fondamentale per l'attuazione della propria strategia in materia di apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Tre delle sei priorità d'azione proposte nella comunicazione "Realizzare uno spazio europeo dell'apprendimento permanente" [COM(2001) 678 definitivo.] sono state scelte dalla Commissione in cooperazione col comitato di programma per il prossimo invito a presentare proposte per il 2003 e il 2004, dal momento che sono volte essenzialmente a sostenere l'attuazione a livello europeo. Tutte le proposte presentate ai sensi del programma dovranno dunque riguardare una di tali priorità:

* Valutare l'apprendimento: le proposte possono contribuire a individuare, valutare e riconoscere l'apprendimento non formale e informale, nonché al trasferimento e al mutuo riconoscimento dei certificati e dei diplomi dell'istruzione formale.

* Nuove forme di apprendimento e insegnamento e competenze di base nell'istruzione e formazione professionale: le proposte possono contribuire a sviluppare nuovi metodi di apprendimento per migliorare le competenze di base, e fra queste le capacità fondamentali (come imparare a imparare), le nuove competenze (ad es. nel campo delle TIC) e le attitudini alla mobilità (ad es. la conoscenza di lingue straniere).

* Orientamento e consulenza: le proposte possono contribuire a migliorare la dimensione europea dell'orientamento e dei servizi di consulenza tramite lo scambio di esperienze e standard.

La riduzione da sei a tre priorità consentirà di razionalizzare e chiarificare maggiormente il programma a tutto beneficio degli utilizzatori. L'intenzione non è sostituire i tre obiettivi programmatici attuali, ma renderli operativi nella prospettiva dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Il programma si avvantaggerà di questa razionalizzazione, poiché risulterà più capace di ottenere degli effetti e un valore aggiunto europeo.

2.2. Complementarità fra le politiche

È stato riconosciuto che una certa mancanza di complementarità coi settori d'attività correlati ha rappresentato una debolezza della prima fase del programma (1995-99). Pertanto, la Commissione ha elaborato un approccio più strategico e sistematico per garantire delle sinergie con altri programmi comunitari. Un risultato concreto di questa cooperazione sarà la maggiore visibilità di Leonardo da Vinci nella formulazione delle politiche di altri servizi della Commissione.

L'apprendimento lungo tutto l'arco della vita è stato elevato a priorità di ricerca nell'ambito del tema, anch'esso prioritario, "Cittadini e governance in una società basata sulla conoscenza" dalla proposta di Sesto programma quadro dell'UE per la ricerca 2002-2006. In questo modo si potrà accrescere la complementarità fra Leonardo da Vinci e il nuovo programma di ricerca a livello strategico e progettuale.

La complementarità fra Leonardo da Vinci da una parte e la Strategia europea per l'occupazione e il Fondo sociale europeo (FSE) dall'altra è fondamentale, dal momento che tutti contribuiscono allo sviluppo del potenziale europeo in materia di risorse umane. Nel novembre 2001, la Commissione ha presentato al comitato di programma un documento in cui delineava un approccio complessivo e suggeriva una serie di azioni concrete volte a migliorare la complementarità tra Leonardo da Vinci e l'FSE, allo scopo di ridurre le possibilità di doppio finanziamento e aprire un'ulteriore opportunità di utilizzare i risultati di Leonardo da Vinci nell'attività dell'FSE. Lo stesso documento è stato presentato al comitato del Fondo, che lo ha discusso nel marzo 2002.

Per il futuro immediato, la Commissione rafforzerà la cooperazione coi settori d'attività correlati, come previsto dalla comunicazione sull'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.

3. Organizzazione della gestione e procedure

La relazione finale sulla prima fase del programma (1995-99) individuava nella gestione del programma un suo evidente punto debole. Per correggere tale debolezza, la decisione del Consiglio rafforza il ruolo delle strutture nazionali - le Agenzie nazionali - come indicato all'articolo 5 e all'allegato III. La sfera d'attività delle Agenzie nazionali è ampia: alle Agenzie infatti spetta un ruolo importante lungo tutto il ciclo vitale dei progetti, dalla consulenza alla selezione e monitoraggio dei progetti, fino al pagamento dell'ultimo saldo.

3.1. Organizzazione della gestione

Per quanto riguarda la gestione del programma, il rapporto triangolare fra la Commissione, le autorità nazionali e le Agenzie nazionali ha rafforzato la collaborazione fra le diverse entità. In seguito a opportune discussioni con gli Stati membri, la Commissione ha adottato una decisione che stabilisce disposizioni relative alle responsabilità degli Stati membri e della Commissione riguardo alle agenzie nazionali nel contesto di Leonardo da Vinci (C(2000) 402 def. del 18.02.2000), in modo da garantire la stesura di orientamenti e norme comunitarie chiare, nonché una precisa definizione delle responsabilità.

* Il ruolo della Commissione europea

La Commissione ha il compito di garantire l'attuazione del programma in conformità della decisione del Consiglio.

Affinché a questo ruolo si adempia con efficacia ed efficienza, l'organizzazione interna del competente servizio della Commissione è stata adattata alle esigenze dell'attuazione del programma.

Con procedura d'appalto, la Commissione ha incaricato un ufficio di assistenza tecnica che, diversamente dalla prima fase del programma, seguirà i tre programmi Leonardo da Vinci, Socrates e Gioventù. Si tratta di una positiva razionalizzazione dell'assistenza tecnica a livello comunitario. L'Ufficio di assistenza tecnica svolge mansioni organizzative e di segreteria in relazione alla valutazione delle proposte e mansioni di supporto in un buon numero di attività (monitoraggio dei progetti, organizzazione di riunioni, preparazione dei contratti), necessarie per il buon funzionamento del programma a livello comunitario.

* Il ruolo del comitato Leonardo da Vinci

Il ruolo del comitato di programma è quello di assistere la Commissione nell'attuazione del programma stesso. Il comitato, composto da due rappresentanti per Stato membro, è presieduto dalla Commissione. Fanno parte del comitato anche i rappresentanti dei paesi candidati che partecipano al programma nonché, in qualità di osservatori, rappresentanti delle parti sociali a livello nazionale ed europeo.

Il comitato ha sempre partecipato a pieno titolo alle decisioni necessarie all'attuazione del programma, e continua a farlo.

Dalla metà del 2001, conseguentemente alla rigida attuazione della decisione del Consiglio in materia di comitologia (1999/468/CE) e al relativo accordo col Parlamento europeo, quest'ultimo è costantemente informato di tutte le attività riguardanti la gestione del programma: tutti i documenti presentati dalla Commissione al comitato di programma sono stati inviati anche al Parlamento, ed è stato introdotto un periodo di quattro settimane, detto di "droit de régard", fra un parere del comitato e la relativa decisione della Commissione.

* Il ruolo delle autorità nazionali

In linea col maggiore decentramento introdotto nella gestione del programma, il ruolo delle autorità nazionali è stato rafforzato rispetto alla situazione della prima fase.

In conformità della decisione della Commissione del 18 febbraio 2000 [C(2000) 402 definitivo.], le autorità nazionali, ciascuna nel proprio settore di competenza, sono ora responsabili di garantire il coordinamento, la gestione integrata e la supervisione per il raggiungimento degli obiettivi del programma. In tale ottica esse coinvolgono tutte le parti interessate al settore della formazione professionale, e hanno il compito di garantire la divulgazione al pubblico delle informazioni relative al programma, nonché di adottare misure per rimuovere gli ostacoli nell'accesso al programma stesso. In generale, esse adottano anche i provvedimenti atti a garantire un efficiente svolgimento del programma a livello nazionale.

* Il ruolo delle Agenzie nazionali

In conseguenza del decentramento gestionale, le Agenzie nazionali amministrano circa l'83% del bilancio del programma. I loro compiti specifici, che vanno oltre la semplice amministrazione, riguardano:

- l'organizzazione e pubblicazione di informazioni relative agli inviti a presentare proposte,

- l'organizzazione della valutazione delle proposte per le procedure A e B e della selezione per i progetti della procedura A,

- la preparazione, invio, monitoraggio, controllo e liquidazione degli accordi coi promotori secondo le azioni/misure decentrate del programma,

- l'informazione e le attività di consulenza ai partecipanti al programma, oltre alla divulgazione dei risultati dei progetti.

3.2. Funzionamento della gestione del programma

L'attuazione della seconda fase si concentra sulla razionalizzazione della struttura gestionale e sulla semplificazione e accelerazione delle procedure. I risultati della valutazione finale nazionale e della valutazione esterna della prima fase (1995-1999) hanno indicato concordemente che le complesse procedure di gestione hanno intralciato il funzionamento del programma nel passato. La Commissione, nella propria relazione finale sulla prima fase, ha riconosciuto questo stato di cose e proposto varie azioni per migliorare le procedure.

* Interazione fra le strutture gestionali

Durante la transizione dalla prima alla seconda fase del programma, la Commissione e le autorità nazionali hanno cooperato per mettere in atto la necessaria organizzazione gestionale. Gli Stati membri hanno selezionato le strutture nazionali di gestione appropriate e hanno informato il rispettivo pubblico sul programma. La Commissione, con l'assistenza del comitato di programma, ha pubblicato l'invito a presentare proposte con le sei priorità previste. Inoltre, la Commissione e il comitato si sono accertati della trasparenza e leggibilità degli orientamenti per i promotori e della presentazione su Internet.

È soprattutto il funzionamento delle Agenzie nazionali a svolgere un ruolo cruciale nell'attuazione di gran parte del programma: le Agenzie nazionali sono state istituite durante la prima metà del 2000 in tutti i paesi partecipanti, con nomina delle rispettive autorità nazionali. Il loro contratto di funzionamento è concluso con la Commissione. Tutte le strutture sono state completate in tempo utile per una scorrevole organizzazione della prima tornata di candidature nel 2000.

La Commissione e le autorità nazionali sorvegliano da vicino il funzionamento delle Agenzie nazionali: le autorità nazionali procedono a verifiche interne delle strutture, e la Commissione organizza riunioni a intervalli regolari coi rappresentanti delle Agenzie nazionali a Bruxelles per discutere degli aspetti gestionali di comune interesse. Inoltre, il personale della Commissione visita regolarmente le strutture per controllarne il funzionamento. Il monitoraggio delle Agenzie nazionali è effettuato anche tramite azioni di audit.

I primi due anni di attuazione delle disposizioni alle Agenzie nazionali ne hanno mostrato la graduale autonomizzazione in termini di gestione qualitativa e finanziaria del programma. I riscontri avuti sono stati generalmente positivi, in particolare in relazione all'osservanza degli orientamenti comunitari da parte delle strutture visitate. I problemi incontrati in una minoranza di casi per quanto riguarda queste nuove strutture non compromettono la gestione complessiva del programma. Va anche notato che uno dei principali vantaggi della gestione da parte di una rete di agenzie nazionali è che, quando si verifica un problema in un paese, ciò non si ripercuote negativamente sui promotori/beneficiari degli altri paesi partecipanti.

Le autorità nazionali hanno adempiuto all'obbligo di fornire informazioni al pubblico fin dall'inizio, organizzando manifestazioni di lancio nella prima parte del 2000 in modo da render noto il programma alle potenziali categorie di utilizzatori. La Comunità ha cofinanziato queste manifestazioni, che hanno avuto un pubblico ampio e competente.

Nel 2002 si dovrebbe svolgere una valutazione approfondita dell'attuazione delle disposizioni relative alla Agenzie nazionali, in modo coordinato fra Leonardo da Vinci, Socrates e Gioventù, come previsto dalle rispettive decisioni della Commissione.

* Costi della gestione

I costi della gestione del programma a carico del bilancio assegnato a Leonardo da Vinci sono costituiti dai contributi al funzionamento delle Agenzie nazionali e dalle spese amministrative della Commissione per l'assistenza tecnica, e sono riportati nella seguente tabella:

>SPAZIO PER TABELLA>

Con questa percentuale dell'8,6, la gestione risulta più efficiente che nella prima fase del programma (1995-99), quando si era a quota 10,0%.

* Pagamenti ai progetti

Il ritardo sproporzionato nei pagamenti ai progetti durante la prima fase del programma è stato un problema rilevante, come riconosciuto dalla Commissione nella relazione finale sulla prima fase. Per rimediare al problema, la Commissione ha adottato vari provvedimenti.

Anzitutto, col decentramento della gestione del programma, le Agenzie nazionali effettuano i pagamenti direttamente ai promotori dei progetti. Diversamente dalla struttura di gestione centralizzata che ha caratterizzato la prima fase, le Agenzie nazionali sono più vicine ai progetti sul campo e dispongono della flessibilità richiesta nella gestione dei pagamenti.

Inoltre, la Commissione ha introdotto il sistema decentrato di gestione finanziaria richiesto dalla riforma interna della Commissione nelle parti del programma direttamente amministrate dalla Commissione stessa. I pagamenti sono di competenza delle unità direttamente responsabili della gestione del programma.

* Semplificazione delle procedure

La semplificazione e accelerazione delle procedure a beneficio degli utilizzatori è stato un problema di primo piano dei primi due anni del programma. La Commissione ha adottato varie iniziative, esposte qui sotto, in cooperazione col comitato di programma, sulla base dei riscontri ottenuti dalle Agenzie nazionali e dai promotori sul campo.

Già nel 2000 sono stati razionalizzati i criteri formali di idoneità per i candidati. Alcuni dei criteri meno rilevanti sono stati aboliti, per ottenere una maggiore chiarezza.

La Commissione ha ridotto la lunghezza dei moduli di candidatura a un terzo rispetto alla fase 1995-99. Il manuale finanziario e amministrativo è stato notevolmente razionalizzato rispetto a tale fase, e la quantità dei dati richiesti ai progetti è stata ridotta al minimo necessario.

La Commissione, assistita da un gruppo d'esperti nominati dalle autorità nazionali, ha effettuato un accurato riesame con conseguente semplificazione e razionalizzazione di tutti i documenti di relazione e valutazione da utilizzare per le varie attività connesse col periodo di vita di un progetto.

Si sono prodotti moduli standardizzati per la valutazione delle relazioni intermedie e finali, poi forniti alle Agenzie nazionali. In tal modo è garantita un'impostazione unitaria e razionale per quanto riguarda il monitoraggio dei progetti, senza un inutile aggravio del funzionamento dei progetti stessi.

Un altro problema molto importante è stato quello della riduzione del tempo che intercorre tra la presentazione di una proposta e la selezione finale. La decisione del Consiglio limita la durata della selezione a un massimo di nove mesi. Attualmente, il tempo necessario per trattare e selezionare le candidature si colloca a una media di sette mesi. Per i progetti di mobilità, la situazione è ancor migliore, dato che il tempo medio di selezione si aggira sui tre mesi.

4. Attività 2000 e 2001

Agli Allegati 1 e 2 si trova una visione d'insieme delle attività del programma in termini di risorse ricevute (bilancio ex post) e risultati (numero di beneficiari della mobilità e numero di progetti, ripartizione finanziaria totale per paese partecipante).

4.1. Procedura A: Progetti di mobilità

L'obiettivo di fondo della misura di mobilità è dotare gli individui che partecipano alla formazione professionale dei mezzi finanziari per poter avere un'esperienza di studio o di lavoro all'estero nel quadro di un progetto di mobilità. Si tratta della parte più importante del programma, dal momento che il 39% del bilancio totale è da assegnare ai progetti di mobilità. Ciascun progetto si occupa di un certo numero di persone che beneficiano della mobilità, all'interno della stessa categoria destinataria.

Questa procedura "decentrata" è gestita a livello nazionale con l'aiuto delle Agenzie nazionali. Tuttavia, la supervisione complessiva e la definizione delle specifiche rimangono affidate al livello comunitario, e in tal senso la Commissione e gli Stati membri cooperano in seno al comitato di programma. Le proposte relative ai progetti di mobilità sono presentate, in conformità delle norme definite dall'invito a presentare proposte della Comunità, da organizzazioni (e non da individui) direttamente all'Agenzia nazionale del paese in cui si trova il promotore del progetto. L'Agenzia nazionale, in base alle specifiche definite a livello comunitario e agendo a nome dello Stato membro, procede a selezionare i progetti.

In linea con la decisione, la Commissione assegna annualmente dei contributi complessivi a ciascuno Stato partecipante in base a determinati criteri. L'applicazione nel dettaglio di tali criteri è stata decisa dal comitato di programma su iniziativa della Commissione. Al momento attuale è in vigore una base affidabile e stabilita di comune accordo per l'assegnazione dei contributi a ciascun paese.

Nei due anni presi in analisi è stato assegnato un totale di 141,2 milioni di euro di finanziamenti comunitari. In tutto, circa 4 800 progetti sono stati selezionati, il che corrisponde a 75 500 contributi per i singoli beneficiari di un'esperienza di studio o di lavoro all'estero. Tali dati individuali possono essere suddivisi nel modo seguente:

* circa 35 500 contributi per persone che partecipano a una formazione professionale iniziale (collocamenti in genere da 3 settimane a nove mesi in istituti di formazione o in imprese all'estero),

* circa 15 400 contributi per studenti (collocamenti dai 3 ai 12 mesi in imprese all'estero),

* circa 14 000 contributi per giovani lavoratori e neolaureati (collocamenti dai 2 ai 12 mesi in istituti di formazione o in imprese all'estero),

* circa 10 600 contributi per i professionisti della formazione (ad es. responsabili delle risorse umane, dei programmi di formazione, formatori e specialisti in orientamento, formatori e tutori pedagogici nel campo delle competenze linguistiche per scambi transnazionali fra 1 e 6 settimane). In questa categoria destinataria, i paesi candidati sono particolarmente ben rappresentanti.

Leonardo da Vinci è l'unico fra i programmi dell'UE a offrire occasioni di mobilità a queste categorie destinatarie. Va anche osservato che il programma comprende 30 paesi (15 Stati membri, 3 paesi SEE e 12 candidati all'adesione).

* La misura di mobilità ha avuto un particolare successo di pubblico. In alcuni paesi, le Agenzie nazionali hanno ricevuto candidature per un totale triplo rispetto ai fondi disponibili. Al fine di far corrispondere meglio domanda e offerta la Commissione, in cooperazione col comitato di programma, ha deciso di accrescere il bilancio per la mobilità, dal 2000 al 2001, del 3,6%. Durante questi primi due anni il programma ha potuto finanziare circa 37 750 contributi all'anno, con un aumento di più del 45% rispetto alla prima fase del programma.

Facendo leva su tanta popolarità la Commissione, in collaborazione con le strutture gestionali competenti, porrà maggiormente l'accento sulla qualità dei soggiorni all'estero. Uno degli strumenti che possono apportare una maggiore qualità è "Europass -Formazione", entrato in vigore nel gennaio 2000 come punto centrale della decisione del Consiglio relativa "alla promozione di percorsi europei di formazione integrata dal lavoro, ivi compreso l'apprendistato". I collegamenti fra "Europass-Formazione" e il programma sono numerosi:

- in primo luogo, "Europass-Formazione" è scaturito da un progetto di Leonardo da Vinci;

- in secondo luogo, nel fornire l'Europass ai beneficiari di Leonardo da Vinci, il programma ha aiutato a popolarizzare questa nuova iniziativa europea. Nel 2000 e nel 2001, un buon numero di percorsi europei ha avuto luogo nel quadro di Leonardo da Vinci, anche se con notevoli variazioni da un paese all'altro. Ciò è dovuto in parte al collegamento istituzionale: molti Punti nazionali di contatto per "Europass-Formazione" sono anche Agenzie nazionali per Leonardo da Vinci;

- in terzo luogo, i soggiorni all'estero dei partecipanti a Leonardo da Vinci guadagnano in qualità grazie all'uso dell'Europass. Con "Europass-Formazione", ciascuno può documentare i risultati concreti che ha ottenuto durante un'esperienza di studio o di lavoro all'estero.

Per il prossimo invito a presentare proposte 2003/2004, la Commissione raccomanderà vivamente la documentazione dei singoli soggiorni, tramite "Europass-Formazione" o altri strumenti di riconoscimento e certificazione delle esperienze all'estero.

4.2. Procedura B: Progetti pilota, competenze linguistiche, reti transnazionali

Questa procedura "semidecentrata" è costituita da un processo di selezione in due stadi, nel quale i paesi partecipanti valutano e selezionano le proposte preventive e la Commissione, con l'assistenza di esperti indipendenti, è incaricata di valutare e mettere in graduatoria le proposte complete. Ciascun paese e la Commissione si consultano sui risultati rispettivi, e la Commissione alla fine definisce l'elenco finale. Tale procedura si applica alle azioni sottoindicate.

* Progetti pilota

I progetti pilota sono la seconda parte del programma in ordine di grandezza, col 36% del bilancio complessivo. Il programma sostiene la concezione, lo sviluppo, la sperimentazione e la valutazione di progetti pilota transnazionali volti a sviluppare o divulgare l'innovazione nel settore della formazione professionale. Il sostegno comunitario, che può arrivare al 75% delle spese ammissibili del progetto con un massimale fissato a 200 000 EUR all'anno per progetto, copre fino a un massimo di tre anni.

Per generare un valore aggiunto europeo, la transnazionalità è un requisito essenziale di tutti i progetti: ciascun progetto deve riunire in un lavoro comune verso un unico obiettivo soggetti provenienti da almeno tre paesi partecipanti. La durata media dei progetti è di tre anni.

Nel 2000 e 2001, in questo quadro sono stati selezionati 373 progetti pilota. La misura ha anche riscosso un particolare successo fra il pubblico. Per questi motivi la Commissione, in cooperazione col comitato di programma, ha deciso di aumentare il bilancio disponibile dell'8%.

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

Durante tutta la prima fase del programma, una media di 514 progetti pilota paragonabili fra loro all'anno (2 569 per il periodo 1995-99) ha ricevuto una media di 120 000 EUR per progetto (310,06 milioni di EUR di finanziamento UE per il 1995-99). Pertanto, la seconda fase di Leonardo da Vinci ha messo in pratica quanto previsto all'inizio: finanziare un minor numero di progetti con importi maggiori. I vantaggi sono chiari: un minor numero di progetti è più facile da gestire e, soprattutto, i progetti di maggiori dimensioni hanno un maggiore impatto potenziale.

* Competenze linguistiche

I progetti interessati si riferiscono a tre settori principali: controlli linguistici e comunicativi, strumenti per l'apprendimento o l'insegnamento delle lingue, progetti di divulgazione in campo linguistico. Nel 2000 e 2001 sono stati selezionati 45 progetti, per un contributo UE complessivo pari a circa 13,6 milioni di EUR. Nel 2001 il numero delle proposte complete è diminuito, con un parallelo aumento della loro qualità complessiva.

La misura relativa alle lingue dovrebbe portare a una maggiore diversificazione delle lingue insegnate e alla promozione delle lingue meno diffuse. Ciascun progetto è mirato a, in media, tre-quattro lingue, comprese quelle meno diffuse, anche se si registra una forte predominanza dell'inglese, seguito da tedesco e francese.

Per quanto riguarda i partenariati, anche se sono ammissibili a finanziamento le collaborazioni bilaterali, i progetti selezionati coinvolgono in media soggetti di 5 paesi diversi. Questa forte dimensione transnazionale dovrebbe permettere di arrivare a risultati di un certo valore in molti paesi. Inoltre, i partenariati sembrano poggiare su solide basi a livello nazionale, con una media di 10 soggetti partecipanti per progetto, vale a dire quasi due soggetti per paese partecipante. Ciò dovrebbe garantire un certo impatto dei risultati dei progetti sui sistemi nazionali.

Verso la fine di quest'anno, la Commissione lancerà uno studio di valutazione dell'impatto dei progetti d'istruzione e formazione sull'apprendimento delle lingue e il plurilinguismo in Europa.

* Reti transnazionali

Le reti in questione riuniscono vari soggetti attivi nel campo della formazione professionale, affinché portino avanti tre attività specifiche: a) mettere in comune le competenze in un settore specifico a livello regionale o settoriale e condividere le relative esperienze, b) individuare tendenze e richiesta di qualifiche, c) divulgare i risultati del lavoro intrapreso dalle reti stesse. Nel 2000 e 2001 sono state selezionate 27 reti, con un contributo UE totale pari a circa 8,1 milioni di EUR (4,0 milioni di EUR nel 2000, 4,1 nel 2002). Poiché il finanziamento UE per i progetti rientranti in questa misura è limitato dalla decisione al 50% dei costi ammissibili e gli obiettivi generali della misura stessa sono ritenuti complessi, è stato presentato un numero relativamente basso di proposte. Per differenziare questa misura dalle altre e semplificare le cose, nell'ottobre del 2001 la Commissione ha diffuso una "nota esplicativa" che sottolineava gli obiettivi primari della misura e sostituiva la precedente guida speciale per le reti transnazionali. La nota è stata comunicata a tutte le Agenzie nazionali. La Commissione ritiene da alcuni segnali che, per la tornata di selezioni del 2002, la semplificazione e i chiarimenti introdotti produrranno proposte di una qualità senza precedenti.

4.3. Procedura C: Materiale di riferimento, azioni tematiche, azioni congiunte

Questa procedura "centralizzata" consiste in un processo a due fasi, tramite il quale la Commissione seleziona sia le proposte preventive che quelle definitive, queste ultime con l'assistenza di esperti indipendenti. È sempre la Commissione ad assicurare stipula, gestione e seguito di questi progetti. La procedura C si applica anche ai progetti presentati, nel quadro di tutte le misure, da organizzazioni di respiro europeo (le cosiddette euro-organizzazioni). Nel 2000 e 2001 sono stati selezionati 19 euro-progetti, per un bilancio complessivo pari a 6,0 milioni di EUR. La procedura C si applica alle azioni sotto indicate.

* Materiale di riferimento

Questa misura sostiene le azioni avviate su base transnazionale relativamente a temi prioritari d'interesse comune. L'obiettivo di fondo è ottenere dati comparabili sui sistemi o i meccanismi di formazione, nonché produrre analisi, buone prassi e informazioni quantitative e qualitative a sostegno delle politiche nel settore.

Nei primi due anni sono stati selezionati 26 progetti (19 nel 2000, 7 nel 2001), per un finanziamento UE complessivo pari a 9,9 milioni di EUR (7,2 milioni di EUR nel 2000, 2,7 nel 2001). Si è osservata una tendenza generale a una diminuzione del numero di proposte, con un parallelo aumento della loro qualità complessiva. Per quanto riguarda i progetti statistici, il numero dei progetti presentati è risultato però al di sotto delle aspettative e delle esigenze.

La Commissione, in cooperazione col comitato di programma, metterà in atto un programma di lavoro che ottimizzerà le procedure per i progetti statistici. L'obiettivo è quello di coordinare meglio i progetti nel settore statistico nel quadro delle attività di Leonardo con le attività portate avanti da Eurostat e dall'OCSE.

* Azioni tematiche

La misura relativa ai progetti pilota prevede una sottomisura, intesa a sostenere un piccolo numero di progetti riguardanti temi di particolare interesse a livello comunitario. Nel 2000, soltanto 2 progetti presentavano una qualità sufficiente per poter essere selezionati, su 14 proposte complete ammissibili. Nel 2001 sono stati selezionati 3 progetti. Dei cinque progetti, uno riguarda l'integrazione sociale, due la trasparenza e la certificazione e uno si occupa della valorizzazione dei risultati. Il finanziamento complessivo dell'UE per i due anni ammonta a 2,6 milioni di EUR, pari allo 0,75% del bilancio complessivo. Finora, la qualità di molte candidature è risultata inferiore alle aspettative, forse per una mancanza di chiarezza nella decisione del Consiglio a proposito di tale misura.

La Commissione, in cooperazione col comitato di programma, chiarirà ulteriormente la portata di questa misura.

* Azioni congiunte

Le Azioni congiunte fra Leonardo da Vinci e i programmi comunitari nei settori dell'istruzione e della gioventù sono considerate un primo passo concreto verso un approccio coerente in materia di apprendimento lungo tutto l'arco della vita.

In seguito all'adozione formale dei programmi Socrates e Gioventù nel 2000, la Commissione ha lanciato il primo invito specifico a presentare proposte nella prima metà del 2001. Per la corretta gestione di tali azioni è stato istituito un comitato congiunto composto da membri dei tre comitati di programma.

La prima tornata di selezioni si è completata alla fine dello stesso anno, dando i seguenti risultati:

- 3 progetti sono stati selezionati nel quadro del tema "trasferimento e accumulo dei crediti formativi",

- 3 nel quadro del tema "servizi di orientamento e consulenza"

- 1 nel quadro del tema "centri multifunzionali e e-learning".

È stato stanziato un contributo UE totale pari a circa 1,8 milioni di EUR (di cui 0,6 milioni da Leonardo da Vinci).

Per il futuro, la Commissione aumenterà in modo considerevole l'ambito delle Azioni comuni, con un'altra dimensione e altri programmi, nonché il bilancio. Per la tornata di selezioni del 2002 è stato stanziato un totale di 3,5 milioni di EUR (1,2 milioni da Leonardo da Vinci).

4.4. La rete Euroguidance

Euroguidance è la rete europea dei Centri di risorse nazionali per l'orientamento professionale. La rete, istituita nel 1992-93, comprende attualmente più di 50 centri di tutti i paesi partecipanti, col cofinanziamento di Leonardo da Vinci e delle competenti autorità nazionali. Per i primi due anni del programma, il cofinanziamento comunitario è stato pari a 3,1 milioni di EUR (2000: 1,5 milioni, 2001: 1,6 milioni).

Nel 2000 e 2001, la Commissione ha razionalizzato gli obiettivi della rete: adesso Euroguidance promuove anzitutto la mobilità in Europa a) fornendo informazioni sulle opportunità di istruzione o formazione, in particolar modo ai professionisti dell'orientamento, ma anche a cittadini, imprese e istituzioni, b) sostenendo lo scambio d'informazioni sui sistemi d'istruzione e formazione e sulle qualifiche in Europa. Un risultato concreto sono stati i molti seminari organizzati, nonché pubblicazioni, libri, fascicoli informativi.

La Commissione intende utilizzare la rete Euroguidance per realizzare l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Nel quadro dell'iniziativa della Commissione di istituire un portale Internet sulle opportunità di apprendimento a livello europeo, i centri di risorse fungeranno da importanti terminazioni locali del portale, aiutando a lanciare la versione pilota nell'ottobre del 2002. Inoltre, la rete svolgerà un ruolo di primaria importanza nel Forum europeo dell'orientamento che si aprirà nel 2002, e che contribuirà a un approccio di apprendimento lungo tutto l'arco della vita in materia di orientamento.

4.5. Partecipazione ai progetti e loro destinatari

4.5.1. Coinvolgimento delle imprese, in particolare delle PMI

La relazione finale della Commissione sulla prima fase del programma (1995-99) riconosce che la partecipazione delle aziende, in particolar modo delle piccole e medie imprese (PMI), è rimasta al di sotto delle aspettative. Poiché il coinvolgimento del settore privato è essenziale per l'economia, la creazione di posti di lavoro e la formazione in Europa, l'intenzione dichiarata è quella di aumentare la partecipazione delle aziende alla seconda fase del programma.

La tabella che segue indica il numero e la percentuale di tutti i promotori di progetti e dei soggetti partecipanti alle proposte preventive della procedura B nell'anno di selezione 2001 (secondo le autovalutazioni fornite nei moduli di candidatura):

>SPAZIO PER TABELLA>

Questi dati indicano che il 20% circa di tutti i promotori dei progetti e dei soggetti partecipanti si considerano imprese (cfr. le prime tre righe). Le piccole e medie imprese sono al terzo posto fra i tipi di organizzazioni più numerose nella partecipazione al programma (16% di tutti i promotori e i soggetti partecipanti). Inoltre, le PMI sono il tipo più comune di organizzazione partecipante ai progetti che riguardano la parità fra i sessi, e si trovano al secondo posto per quanto riguarda i progetti rivolti alle persone con disabilità (cfr. sotto). Il motivo può risiedere nel fatto che questo tipo di progetti riguarda da molto vicino la sfera dell'occupazione, che necessita di un coinvolgimento da parte delle imprese.

Va anche osservato che, per quanto le imprese partecipino ai progetti, raramente ne sono i diretti promotori. La Commissione ritiene che ciò si spieghi col carattere ancora troppo poco snello delle procedure di candidatura. È quindi molto probabile che un'ulteriore semplificazione aumenti la partecipazione delle imprese in qualità di promotori.

Per rendere ancor più chiara l'effettiva partecipazione ai progetti pilota e alla mobilità, prossimamente la Commissione lancerà uno studio su questo specifico tema. I risultati di tali studi dovrebbero contribuire a incoraggiare maggiormente le imprese, soprattutto le PMI, a partecipare più massicciamente al programma.

4.5.2. Pari opportunità uomo-donna

Si trattava di uno degli obiettivi della prima fase del programma, nonché di un settore d'azione prioritario nell'insieme delle politiche comunitarie. Nella sua relazione finale sulla prima fase del programma, la Commissione riconosce che i risultati in termini di dati, progetti e impatto sono stati modesti. Nella seconda fase, le pari opportunità uomo-donna sono elevate a obiettivo trasversale del programma.

I dati a disposizione suggeriscono che in particolare i progetti di mobilità mostrano una forte partecipazione femminile. La quota di donne che hanno partecipato alle misure di mobilità nel periodo 2000-2001 nel quadro del programma Leonardo da Vinci è stata assai alta:

>SPAZIO PER TABELLA>

(Fonte: Stime della Commissione basate sui dati forniti dalle Agenzie nazionali al 25.02.02)

La situazione è in parte differente quando si tratta dei progetti pilota riguardanti la parità fra i sessi. I progetti di Leonardo da Vinci, in generale, sono tarati sulle esigenze di più di una categoria destinataria, per cui la parità fra i sessi rientra spesso in progetti che riguardano le categorie svantaggiate in generale. Dieci progetti (su 496 progetti delle procedure B e C), pari a un finanziamento UE di 4,7 milioni di EUR, riguardano esclusivamente le pari opportunità.

Tuttavia, il numero dei progetti va valutato in rapporto alla loro potenziale efficacia. Generalmente, i progetti promuovono l'occupabilità e l'accesso delle donne al lavoro, aumentandone la partecipazione alla formazione al lavoro nei settori che conoscono un aumento dell'occupazione o in settori tradizionalmente dominati dagli uomini, ad esempio fissando obiettivi. I progetti contribuiscono a superare il divario formativo e/o all'equilibrio fra i sessi in settori specifici. Si tratta di settori di tradizionale appannaggio femminile, come quello sanitario e dell'assistenza, dell'amministrazione e dei servizi ai clienti, ma anche di settori a tradizionale prevalenza maschile, come le tecnologie dell'informazione e i trasporti. I progetti forniranno un repertorio delle buone prassi per quanto riguarda le donne nella carriera scientifica, la divulgazione delle quali permetterà di incidere nel contesto delle pratiche di formazione permanente e di riqualificazione professionale all'interno delle PMI. I progetti stanno dunque offrendo concrete possibilità di contrastare gli stereotipi legati al sesso.

Partecipano a questi 10 progetti transnazionali circa 125 organizzazioni da 19 paesi diversi. Solitamente sono le PMI a guidare i progetti relativi alla parità fra i sessi, seguite dagli istituti di formazione e dai centri di ricerca.

Nel 2000 e 2001, diverse attività della Commissione hanno cercato di aumentare la sensibilità sull'importanza delle pari opportunità uomo-donna. L'obiettivo era rendere le pari opportunità una questione di qualità per l'intero programma. Nel gennaio del 2000 sono stati emessi opportuni orientamenti su come trattare le pari opportunità nel quadro del programma. La Commissione ha pubblicato, su un sito web specifico, una guida ai metodi di valutazione dell'impatto dal punto di vista del genere per quanto riguarda i progetti, nonché vari link a una base di dati speciale finalizzata alla ricerca di altri soggetti interessati a partecipare a un progetto.

Per mettere ulteriormente in evidenza questo punto, la Commissione, nel quadro delle sue attività di valutazione per il 2002, intende elevare a priorità la questione delle pari opportunità uomo-donna. Più specificamente, essa lancerà uno studio relativo all'impatto ottenuto sulle pari opportunità fra i sessi dai programmi comunitari in materia di istruzione e cultura.

4.5.3. Partecipazione dei paesi candidati

Oltre agli Stati membri dell'UE e ai paesi del SEE, la decisione del Consiglio ha aperto il programma ai paesi associati dell'Europa centrale e orientale, nonché a Cipro, a Malta e alla Turchia. Nel 2000, i consigli di associazione hanno adottato gli opportuni accordi in questo senso con quasi tutti i paesi candidati. Una caratteristica nuova rispetto alla prima fase del programma sta nel fatto che il contributo finanziario che questi paesi devono pagare per la loro partecipazione (una sorta di "biglietto d'ingresso") non è più compensata da un "giusto ritorno".

Tutti i paesi candidati hanno corrisposto un "biglietto d'ingresso" di circa 47,1 milioni di EUR nel 2000 e nel 2001 ("spese amministrative" escluse), che corrisponde a una quota del 14%. Fra i 496 progetti delle procedure B e C riferiti al 2000 e al 2001, 71 progetti sono stati presentati da promotori con sede nei 12 paesi candidati. Una priorità speciale di tali promotori sono i progetti riguardanti le competenze linguistiche, 16 su 45 progetti. Questi dati suggeriscono che il loro grado di partecipazione è generalmente comparabile col loro peso complessivo, e che i promotori seguono determinate priorità. Vi sono però alcuni squilibri, soprattutto nel caso della procedura C, dove è stato selezionato solo un progetto proveniente dai paesi candidati su 55.

La Commissione intende risolvere tali squilibri. Come primo passo, le prossime valutazioni e i prossimi studi speciali analizzeranno la partecipazione dei paesi candidati e avanzeranno raccomandazioni per favorirla.

Il solo paese candidato non ancora partecipante è la Turchia, il cui coinvolgimento era ancora allo stadio preparatorio al momento di stilare la presente relazione.

5. Seguito dei progetti

5.1. Monitoraggio dei progetti in corso

Esistono due tipi di monitoraggio: quello dei singoli progetti e quello collettivo tematico. Il primo è un processo costante che riguarda tutte le questioni contrattuali e amministrative connesse con ciascun progetto fin dall'inizio. Esso è effettuato dalle Agenzie nazionali (progetti delle procedure A e B) e dalla Commissione (progetti di procedura C).

Per quanto riguarda il monitoraggio collettivo tematico la Commissione, in cooperazione col comitato di programma, ha deciso nel 2001 di avviare questo processo dinamico al fine di consentire una fecondazione reciproca tra i progetti, di seguire i progressi e di far sì che le esperienze accumulate con lo svolgimento dei progetti migliorino la realizzazione del programma.

Il monitoraggio collettivo tematico è effettivamente partito alla fine del 2001. In ragione delle priorità del programma e dell'attuale andamento delle politiche nel settore della formazione professionale, la Commissione ha scelto cinque temi in cooperazione col comitato di programma:

1. integrazione nel mercato del lavoro per le categorie con problemi particolari

2. sviluppo delle competenze presso le imprese, soprattutto quelle piccole e medie;

3. adattamento dell'offerta di formazione e nuovi metodi formativi - la qualità della formazione;

4. trasparenza, valutazione e validazione

5. e-learning

Inoltre, i progetti linguistici sono stati seguiti più da vicino. Oltre a essere sottoposti a monitoraggio collettivo tematico, i progetti linguistici sono anche stati invitati a seminari ad hoc per discutere delle questioni specificamente riguardanti le loro attività.

Nel gennaio 2002 la Commissione, in cooperazione con le Agenzie nazionali, ha deciso di varare un piano di lavoro biennale nel rispetto dei cinque temi di cui sopra. Questo lavoro sarà portato avanti congiuntamente dalle Agenzie nazionali capofila e dalle agenzie associate, sotto la supervisione della Commissione. Il CEDEFOP e altre sedi competenti saranno coinvolte opportunamente.

Per il 2002 sono previste le seguenti attività:

- identificazione e raggruppamento per tema di tutti i progetti B e C,

- costituzione di una base di dati tematica accessibile su Internet,

- collaborazione con vari soggetti competenti a livello nazionale e comunitario (parti sociali, responsabili decisionali, esperti ecc.),

- stesura di una scheda informativa per illustrare i progetti.

5.2. Divulgazione dei risultati dei progetti di Leonardo da Vinci

La Commissione, in cooperazione con le parti interessate al programma, ha elaborato un approccio strategico alla divulgazione, riguardante i risultati della prima e della seconda fase del programma. La divulgazione dev'essere una condizione indispensabile per tutti i progetti, per cui ogni candidatura deve prevedere un piano di divulgazione, che diventa un criterio di qualità in sede di selezione dei progetti.

La prima fase del programma (1995-99) ha lasciato un'eredità di esperienze e prodotti:

* circa 7 300 progetti di mobilità con 127 000 partecipanti e il conseguente bagaglio di esperienze di mobilità;

* circa 3 300 progetti pilota transnazionali in tutte le misure, ciascuno con un prodotto concreto sotto forma di moduli di formazione, curricula, analisi, ecc.

Nella divulgazione di questi risultati si è individuata una debolezza della prima fase programmatica (1995-1999). In seguito all'annuncio contenuto nella relazione finale della Commissione relativa a tale fase, la Commissione stessa ha adottato numerosi passi concreti per migliorare la divulgazione dei risultati dei progetti della prima fase.

Un primo importante passo intrapreso dalla Commissione è stato quello di raccogliere il materiale a disposizione, per poi creare una base di dati su Internet. Tale base può essere consultata mediante opportuni criteri di ricerca, ed è aperta al pubblico. Inoltre, la Commissione sta preparando diversi opuscoli che saranno poi distribuiti al grande pubblico. Questo materiale, prodotto in diverse lingue su formato cartaceo e per web, contiene informazioni sui progetti che presentano le migliori prassi in un determinato settore, come ad esempio "Le donne e le professioni tecniche" o "Formazione e assistenza sanitaria".

Il lavoro per completare e migliorare la base dati continuerà.

Dal 2003 in poi i progetti selezionati dovranno creare un sito proprio che presenterà su Internet i progressi e i risultati conseguiti fino a quel momento. Saranno istituiti dei collegamenti fra questi siti e la base dati comunitaria.

5.3. Valorizzazione dei risultati dei progetti di Leonardo da Vinci

Per valorizzazione s'intende l'azione di potenziare od ottimizzare i risultati dei progetti mediante la loro sperimentazione e sfruttamento, al fine di incrementarne il valore e l'impatto.

È già stata compiuta un'analisi di circa 800 risultati dei progetti iniziati nel 1995, 1996 e 1997; un'analisi relativa ai risultati dei progetti avviati nel 1998 e nel 1999 è effettuata man mano che i dati necessari si rendono disponibili.

Un documento di consultazione preparato dalla Commissione e contenente una serie di idee destinate a modellare la strategia futura per la valorizzazione dei prodotti di Leonardo da Vinci è stato discusso durante una conferenza tenutasi sotto la Presidenza spagnola (Madrid, 29-30 aprile 2002).

Sono avanzate alcune proposte concrete al fine di migliorare le condizioni relative allo sviluppo dei progetti e a una maggiore trasferibilità dei risultati dei progetti ai sistemi d'istruzione e formazione, nonché alle pratiche delle imprese. Si sottolinea l'importanza di creare collegamenti tra il monitoraggio, la valutazione e la valorizzazione delle attività.

È presentato un certo numero di raccomandazioni al fine di garantire che i risultati dei progetti si generalizzino nelle pratiche correnti e che gli insegnamenti del programma siano recepiti dalla formulazione delle politiche. Fra le misure di valorizzazione proposte si conta l'istituzione di legami con altre iniziative comunitarie, l'utilizzo delle reti per trar partito dai risultati e l'istituzione di un meccanismo di coordinamento. Inoltre, si sottolinea che il compito della valorizzazione dev'essere ripartito fra la Commissione e gli Stati membri.

Sono individuate due condizioni preliminari per la valorizzazione: la fissazione di criteri qualitativi chiari da applicarsi per tutta la durata di un progetto e un'attiva divulgazione dei risultati. Devono essere introdotti sistemi efficaci d'informazione a livello europeo e nazionale per comunicare i risultati del programma, attività nella quale la Commissione deve assumere un ruolo di battistrada grazie a una politica informativa attiva e vigile.

Entro la fine del 2002 sarà stilato un piano d'azione per la valorizzazione; sarà inoltre completata un'analisi tematica della prima fase del programma.

6. Conclusioni e ulteriori passi

La decisione emessa dal Consiglio nel 1999 per istituire la seconda fase fornisce una solida base per rimediare a molte delle deficienze strutturali del passato. All'inizio della seconda fase la Commissione e i paesi partecipanti hanno messo in atto tutte le strutture del programma necessarie ai suoi utilizzatori.

* Il quadro strategico istituito dalla decisione del Consiglio e l'invito a presentare proposte del 2000 hanno contribuito allo sviluppo della politica europea della formazione nella prospettiva dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. In tal modo, il programma ha messo una cornice chiara e coerente a disposizione dei promotori dei progetti, affinché questi elaborino le proprie idee.

Per il futuro la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, intende ulteriormente razionalizzare gli obiettivi del programma. Essa rafforzerà la complementarità fra Leonardo da Vinci e le altre politiche correlate della Comunità, nella prospettiva data dall'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.

* I ruoli delle strutture di gestione del programma sono stati chiariti, con la centralizzazione delle funzioni politiche e il decentramento dei compiti gestionali. La Commissione, in cooperazione col comitato di programma, ha adottato le misure necessarie per l'attuazione del programma. Le autorità nazionali, con l'aiuto delle Agenzie nazionali, hanno gestito la maggior parte dei fondi a tutto beneficio degli utilizzatori finali attivi sul campo.

* La Commissione, in cooperazione col comitato di programma, ha adottato una serie di decisioni volte alla razionalizzazione, semplificazione e accelerazione della gestione e delle procedure. Pertanto, i costi complessivi della gestione sono rimasti contenuti, i pagamenti ai progetti sono risultati considerevolmente più veloci, i criteri formali di ammissibilità sono stati semplificati e la durata delle procedure di selezione si è ridotta, soprattutto per quanto riguarda le misure di mobilità.

La Commissione, in cooperazione col comitato di programma, razionalizzerà ulteriormente le procedure. Le prossime valutazioni, e in particolare i risultati della valutazione esterna prevista per il 2003, forniranno gli elementi per ottimizzare le procedure in conformità della decisione del Consiglio.

Le attività svolte dal programma nel 2000 e nel 2001 hanno avuto particolare successo:

* la richiesta per la mobilità ha superato (in alcuni casi di tre volte) i fondi disponibili. Il programma è stato comunque in grado di finanziare circa 32 000 beneficiari all'anno, con un incremento del 40% rispetto alla prima fase del programma;

* Le misure dei progetti pilota iscritti alla procedura B sono risultate assai popolari, e anche in questo caso la domanda ha superato l'offerta. Rispetto al 1995-99 è stato selezionato un minor numero di progetti, che avevano però maggiori dimensioni. Così, tutti i 496 progetti selezionati delle procedure B e C promettono di dare risultati di rilievo.

La Commissione, in cooperazione col comitato di programma, adotterà misure volte a rafforzare gli aspetti qualitativi dei progetti. Ciò è particolarmente importante per le misure di mobilità, per le quali sarà compiuto, nella seconda metà del 2002, uno sforzo mirante a documentare meglio le singole conquiste. L'aspetto dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita sarà rafforzato particolarmente dai progetti rientranti nella procedura C.

Per quanto riguarda la partecipazione e il pubblico destinatario dei progetti, i dati disponibili suggeriscono che:

* il coinvolgimento delle imprese si attesta attualmente attorno al 20% di tutti i soggetti partecipanti e dei promotori; le PMI sono il terzo tipo di organizzazione più rappresentato;

* il filone delle pari opportunità uomo-donna è particolarmente rilevante per la misura di mobilità, col 55% di tutti i beneficiari rappresentato da donne;

* le condizioni legali per i promotori dei paesi candidati si stanno progressivamente parificando a quelle degli altri paesi; la loro partecipazione alle diverse misure ne riflette i particolari interessi tematici.

La Commissione, in conformità della decisione del Consiglio, contribuirà ad aumentare la partecipazione di particolari categorie destinatarie e dei paesi candidati. Come primo passo, le prossime valutazioni e studi analizzeranno le opportune misure utili a incrementare l'accesso al programma da parte delle imprese, delle donne e dei promotori provenienti dai paesi candidati.

* La divulgazione dei risultati della prima fase del programma (1995-99) è attualmente in corso. Si sono avviate diverse iniziative, fra cui un'ampia base di dati e un approccio strategico alla divulgazione, che vede la stretta cooperazione della Commissione con le Agenzie nazionali;

* il monitoraggio collettivo tematico dei progetti in corso è appena iniziato, con la costituzione di cinque gruppi tematici;

* il concetto di valorizzazione dei risultati di tutti i progetti è stato chiarito dalla Commissione in cooperazione con gli Stati membri: si tratta di potenziare i risultati dei progetti tramite la loro sperimentazione e sfruttamento.

Nel prossimo futuro, la Commissione intensificherà i propri sforzi per trasferire i risultati del programma nella formulazione delle politiche. Nel settore specifico della valorizzazione sarà redatto un piano d'azione entro la fine del 2002.

In sintesi, i primi due anni di attuazione della seconda fase di Leonardo da Vinci sono stati generalmente efficienti ed efficaci. Nel futuro la Commissione, in stretta cooperazione col comitato di programma, continuerà il lavoro volto a ottimizzare il potenziale del programma nella prospettiva dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e a beneficio degli utilizzatori.

ALLEGATO 1

La seguente tabella contiene una visione d'insieme delle attività del programma in termini di risorse ricevute (bilancio ex post) e risultati (numero di beneficiari della mobilità e numero di progetti):

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

ALLEGATO II: Ripartizione dei finanziamenti (in EUR) per paese partecipante e per misura (AGN = cofinanziamento delle Agenzie nazionali)

PAC = Paesi candidati all'adesione

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>