52001DC0446

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Agenzia europea per la ricostruzione - Relazione annuale 2000 ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 14 del regolamento (CE) n. 2667/2000 del Consiglio /* COM/2001/0446 def. */


RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO - Agenzia europea per la ricostruzione - Relazione annuale 2000 ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 14 del regolamento (CE) n. 2667/2000 del Consiglio

INDICE

Attività principali

1. sintesi

2. istituzione dell'agenzia

2.1. Base giuridica

2.2. Ruolo del consiglio direttivo

3. programma di ricostruzione nel kosovo

3.1. La nascita dell'Agenzia

3.2. Coordinamento dei donatori

3.3. Principi fondamentali di cooperazione

3.4. Programma globale per il 2000

3.5 Monitoraggio

3.6 Valutazione dell'impatto sociale

4. programma di aiuti d'urgenza in serbia

5. mezzi finanziari

5.1 Bilancio dell'Agenzia

5.2 Gestione finanziaria

5.3 Struttura della gestione

Allegato A Riunioni del comitato direttivo dell'Agenzia a Salonicco nel 2000

Allegato B Organigramma dell'Agenzia europea per la ricostruzione

Allegato C Sintesi dei programmi dell'Agenzia nel Kosovo al 31/12/2000 (in migliaia di

euro)

Allegato D Sintesi del bilancio dell'Agenzia per il 2000 (in migliaia di euro)

Punti di contatto

L'Agenzia europea per la ricostruzione è incaricata di gestire i più importanti programmi di assistenza CE in Kosovo, Serbia e Montenegro. Istituita nel febbraio 2000, ha sede in Grecia, a Salonicco, e dispone di centri operativi a Pristina, Belgrado e Podgorica. È un'agenzia indipendente dell'Unione europea, responsabile di fronte al Consiglio europeo e al Parlamento europeo, ed è diretta da un consiglio direttivo composto dalla Commissione europea e dai rappresentanti degli Stati membri dell'UE.

In un primo tempo l'Agenzia ha ereditato i programmi realizzati nel Kosovo per un importo di 70 milioni di euro; successivamente ha assunto la responsabilità della gestione di altri 440 milioni di euro (260 milioni di euro per il Kosovo e 180 milioni di euro per la Serbia) a titolo del bilancio 2000. L'importo complessivo per il programma di assistenza 2001 dovrebbe aumentare a 500 milioni di euro circa (inclusi i 170 milioni di euro impegnati per il Kosovo nel dicembre 2000).

Tuttavia, con l'estensione del suo mandato alla Serbia e al Montenegro e tenendo conto delle responsabilità che le sono state attribuite nel gennaio 2001 per l'attuazione dei precedenti programmi di assistenza CE, l'Agenzia gestisce un portafoglio complessivo di circa 1 miliardo di euro per la Repubblica federale di Iugoslavia.

Attività principali

L'Agenzia

* Istituita nel febbraio 2000 a Pristina, in maggio a Salonicco, in dicembre a Belgrado, nel febbraio 2001 a Podgorica

* Base giuridica: regolamento Obnova sostituito dal regolamento "CARDS" per l'assistenza UE all'Europa sudorientale e dal regolamento relativo all'Agenzia, adottati entrambi nel dicembre 2000

* Dei fondi impegnati durante l'anno (escluso il mese di dicembre), il 92% è stato oggetto di contratti e il 53% è stato erogato

* Le spese amministrative ammontano al 2,5% dell'importo complessivo impegnato per il Kosovo nel 2000

* In media, il termine per i pagamenti è stato di 13 giorni

* 142 addetti (64 internazionali, 78 locali) // * Ripristino della rete fognaria/acque reflue

* Sostegno ad importanti complessi minerari e per la fusione del piombo

* Importazione e asta di fertilizzanti, strumento di credito rurale per gli agricoltori

* Formazione e prestiti a 350 farmacie

* Autoveicoli e attrezzature per la Forza di protezione del Kosovo

* Finanziamenti per lo sminamento di più di 1 000 campi minati

* Autoveicoli, attrezzature e formazione per ripristinare i servizi postali/di telecomunicazione

Kosovo

* Una dotazione pari a 30 milioni di euro è stata riportata dal 1999, mentre un importo pari a 262 milioni di euro è stato impegnato nel 2000

* Riforma strutturale nel settore dell'energia

* Riorganizzazione parziale della centrale elettrica Kosovo B

* Attrezzature pesanti, gru, parti di ricambio per miniere di carbone

* Importazione di elettricità

* Ripristino o ricostruzione di 12 000 abitazioni

* Ricostruzione o ripristino di una sezione di 180 km su tre importanti arterie stradali

* Servizi di consulenza per PMI, anticipi di microcredito per un importo pari a 2 milioni di euro

* Costruzione di una piattaforma multimodale per la principale stazione ferroviaria del Kosovo

* Ripristino di 4 ponti precedentemente distrutti

* Pezzi di ricambio, attrezzi, veicoli per società di pubblici servizi nel settore delle risorse idriche // Serbia

* Sostegno alla definizione di un programma di aiuti d'urgenza (EAP) per un importo pari a 180 milioni di euro nel mese di dicembre

* Gestione del programma a decorrere dal gennaio 2001

* Gasolio da riscaldamento per 60 centrali municipali, scuole, ospedali, centrali elettriche e miniere

* Importazione dell'elettricità necessaria a coprire i consumi di 45 giorni

* Farmaci e forniture di base a 160 farmacie e 175 centri sanitari

* Vendita a prezzi ridotti di 15 000 t di zucchero e olio vegetale, il ricavato è stato utilizzato a favore della ripresa del settore agricolo

* Progetti di ricostruzione per città e scuole selezionate in 160 aree

* Prestiti a favore di organi di comunicazione indipendenti

// Montenegro

* Apertura di un ufficio temporaneo nel febbraio 2001

* Gestione dei programmi CE in corso, prima definizione delle attività da realizzare nel 2001

1. sintesi

L'Unione europea si impegna risolutamente a garantire la stabilità dell'Europa sudorientale. Il nostro obiettivo è creare una situazione che renda impensabile ogni conflitto militare. Attraverso il quadro strategico del processo di stabilizzazione e di associazione, l'Unione europea sta infatti offrendo ai paesi della regione la possibilità di condividere il suo futuro politico ed economico [1].

[1] EC (9/2000) 'The European Union and south eastern Europe - building a brighter future.

Chris Patten, Commissario europeo per le Relazioni esterne

L'Agenzia europea per la ricostruzione è stata istituita nel febbraio 2000. È nata da un precedente impegno, assunto verso la fine della crisi del Kosovo nel giugno 1999, quando il Consiglio europeo decise di partecipare attivamente all'opera di ricostruzione e ripresa. Durante l'estate 1999 era stato istituito un organismo temporaneo, la Task force della Commissione europea per la ricostruzione del Kosovo (TAFKO CE), al fine di attuare i programmi d'urgenza.

Durante i primi cinque mesi seguiti al conflitto, l'amministrazione internazionale ad interim MINUK - insieme ad altre agenzie - ha iniziato a valutare i danni subiti da persone, infrastrutture e abitazioni. Successivamente, durante la Seconda conferenza dei donatori del Kosovo, tenutasi a Bruxelles nel novembre 1999, è stata presentata una relazione sulle esigenze in materia di ricostruzione e ripresa. Durante la conferenza, l'UE ha ribadito l'intenzione di assumere un ruolo importante nel programma di ricostruzione e di cooperare e collaborare strettamente con le altre istituzioni dei donatori per seguire una strategia comune. È stato così che l'Agenzia, che ha un consiglio direttivo costituito dai rappresentanti degli Stati membri dell'UE e della Commissione europea, il quale si riunisce periodicamente per controllare le sue attività, ha sostituito la TAFKO CE e ha dato inizio alla sua attività.

L'Agenzia ha elaborato il proprio programma di lavoro 2000 per il Kosovo sulla scia dei programmi settoriali sviluppati con la MINUK. Il piano si concentrava sulle esigenze più immediate nel campo della ricostruzione infrastrutturale ed economica, ma anche su una prospettiva a più lungo termine, che considerava la necessità di sviluppare un'economia orientata sul mercato e di favorire l'impresa privata. Fin dal principio l'Agenzia ha deciso di destinare gli aiuti soprattutto al ripristino e alla ricostruzione delle infrastrutture e dei servizi pubblici di base indispensabili per riportare il Kosovo alla normalità. Fra i principali settori selezionati vanno annoverati l'energia, l'edilizia abitativa, i trasporti e l'approvvigionamento idrico, ma sono state avviate azioni anche nei settori della sanità, dell'agricoltura e dello sviluppo d'impresa. Il bilancio destinato a tali programmi ammontava a circa 262 milioni di euro. Realizzati sulla base di una tabella di marcia rigorosa, i programmi hanno avuto un notevole impatto immediato, in particolare nei settori dell'edilizia abitativa e dell'energia. Alla fine di dicembre, il 92% dei nuovi fondi impegnati entro il luglio 2000 era stato oggetto di contratti.

A seguito dei cambiamenti politici registrati in Serbia nell'ottobre/novembre 2000, in dicembre le attività dell'Agenzia sono state estese all'intero territorio della Repubblica federale di Iugoslavia. Nel dicembre 2000, l'Agenzia ha contribuito ad attuare un programma di aiuti d'urgenza per un importo di 180 milioni di euro a favore dei settori sociali che in Serbia richiedevano gli interventi più immediati. L'8 gennaio 2001 l'Agenzia ha assunto la responsabilità delle principali attività di aiuto dell'UE in Serbia e in Montenegro.

La gravità della situazione imponeva di mobilizzare il più rapidamente possibile i fondi UE. Coordinando in loco tutte le procedure di appalto, l'Agenzia è riuscita a sbloccare i fondi in tempi record. Al termine dello scorso anno, l'Agenzia aveva firmato contratti per progetti in Kosovo per un importo di 241 milioni di euro. L'86% di tale cifra è stato assegnato seguendo le consuete procedure di gara e il restante 14% mediante procedure semplificate ed accelerate. Nel frattempo, i costi correnti dell'Agenzia si sono mantenuti a 8,5 milioni di euro, il 2,5% dell'importo complessivo impegnato nel 2000 per il Kosovo.

Contesto

L'Agenzia europea per la ricostruzione è un organo esecutivo, che gestisce la maggior parte dei programmi di assistenza realizzati dalla Comunità europea in Kosovo, Serbia e Montenegro nel quadro dei regolamenti Obnova e successivamente CARDS. Nel Kosovo, essa esercita la sua attività in una provincia per la cui gestione l'amministrazione ad interim MINUK ha ricevuto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (risoluzione 1244 del giugno 1999) un chiaro mandato politico.

Estendendo la sua azione all'intera Repubblica federale di Iugoslavia, l'Agenzia è presente in Kosovo, in Serbia e in Montenegro e opera così nel quadro dell'impegno strategico dell'UE a favore di un processo di stabilizzazione e di associazione nell'Europa sudorientale, un processo che mira alla massima integrazione possibile dei paesi della regione nel contesto politico ed economico dell'Europa.

L'Agenzia non è responsabile dell'attuazione di altri strumenti comunitari, quali l'aiuto umanitario fornito da ECHO o l'assistenza finanziaria macroeconomica destinata alla Serbia, al Montenegro e al Kosovo.

2. istituzione dell'agenzia

2.1. Base giuridica

L'Agenzia europea per la ricostruzione è stata istituita a seguito di una decisione del Consiglio europeo di Colonia, Germania, il 4 giugno 1999.

Il Consiglio europeo, consapevole dello sforzo eccezionale che si dovrà compiere per ricostruire la regione al termine della crisi e della necessità di porre rapidamente in atto le misure più appropriate, invita la Commissione ad elaborare entro la fine di giugno proposte intese a creare un'agenzia incaricata di attuare i programmi di ricostruzione comunitari. Il Consiglio, il Parlamento europeo e la Corte dei conti sono invitati a fare tutto quanto è in loro potere affinché l'agenzia diventi operativa prima della fine dell'estate. (Paragrafo 67 delle conclusioni della Presidenza)

L'Agenzia ha iniziato la sua attività nel Kosovo nel febbraio 2000, subentrando alla Task force della Commissione europea per la ricostruzione del Kosovo (TAFKO CE), che era stata creata nel luglio 1999 come organo temporaneo.

La base giuridica per le attività dell'Agenzia era il regolamento (CE) n. 2454/1999, del 15 novembre 1999, relativo all'aiuto alla Bosnia Erzegovina, alla Croazia, alla Repubblica federale di Iugoslavia e all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (Obnova). Quest'ultimo aveva modificato il regolamento (CE) n. 1628/1996 del Consiglio e all'articolo 14 stabiliva quanto segue:

Per quanto riguarda i programmi di ricostruzione e di ritorno dei rifugiati (...), in un primo tempo nel Kosovo e, quando la situazione lo permetterà, in altre regioni della Repubblica federale di Iugoslavia, la Commissione può delegarne l'esecuzione a un'agenzia. A tal fine ha istituito l'Agenzia europea per la ricostruzione, in prosieguo denominata "Agenzia", con l'obiettivo di attuare i programmi di ricostruzione e di ritorno dei profughi di cui al primo comma. L'estensione delle attività dell'Agenzia a regioni della Repubblica federale di Iugoslavia diverse dal Kosovo (...) è decisa dal Consiglio a maggioranza qualificata, su proposta della Commissione. Alla luce di tale decisione, l'Agenzia può stabilire altri centri operativi.

L'articolo 16 stipula che l'Agenzia sarà inizialmente stabilita a Pristina e sarà dotata di un notevole grado di autonomia di gestione per poter avviare l'opera di ricostruzione in Kosovo, utilizzando i servizi generali dell'Agenzia situati nella sede di Salonicco.

In passato i regolamenti Obnova e Phare stabilivano procedure diverse in materia di assistenza UE all'Europa sudorientale. Per garantire un unico quadro giuridico, il 5 dicembre 2000 il regolamento Obnova e quello Phare (nella misura in cui quest'ultimo riguardava i paesi in questione) sono stati sostituiti dal nuovo regolamento (CE) n. 2666/2000 del Consiglio relativo all'assistenza all'Albania, alla Bosnia Erzegovina, alla Croazia, alla Repubblica federale di Iugoslavia e all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia. Il nuovo regolamento (CARDS - Assistenza comunitaria, ricostruzione, sviluppo e stabilizzazione) è stato integrato dal regolamento (CE) n. 2667/2000 del Consiglio, del 5 dicembre 2000, che ha confermato le attività in corso dell'Agenzia europea per la ricostruzione.

A seguito dei mutamenti politici registrati in Serbia e dell'elezione di Kostunica a presidente della Repubblica federale di Iugoslavia, il 9 ottobre 2000 il Consiglio Affari generali ha deciso di estendere le attività dell'Agenzia europea per la ricostruzione all'intera Repubblica federale di Iugoslavia. A decorrere dall'8 gennaio 2001, la Commissione ha trasferito all'Agenzia la responsabilità dell'attuazione dei suoi programmi di assistenza per la Repubblica federale di Iugoslavia.

I principali compiti dell'Agenzia sono fornire aiuti immediati e sostenere la ricostruzione e lo sviluppo a lungo termine. L'Agenzia è incaricata di:

* raccogliere, analizzare e trasmettere alla Commissione le informazioni riguardanti i danni, le esigenze connesse alla ricostruzione e i settori e le zone geografiche prioritarie che richiedono assistenza;

* elaborare progetti di programmi per la ricostruzione;

* attuare l'assistenza comunitaria nel quadro dei programmi Obnova e successivamente CARDS, conformemente alle decisioni della Commissione.

L'Agenzia può inoltre attuare specifici programmi di ricostruzione interamente finanziati da altri donatori.

2.2. Ruolo del consiglio direttivo

Il consiglio direttivo dell'Agenzia è costituito da un rappresentante per ogni Stato membro e da due rappresentanti della Commissione europea, uno dei quali è il presidente (e non partecipa al voto). Le decisioni del consiglio devono essere adottate alla maggioranza dei due terzi (fatta eccezione per il regime linguistico, che deve essere stabilito all'unanimità). Il ruolo del consiglio definito nel regolamento Obnova è stato modificato nel nuovo regolamento (CE) n. 2667/2000 del Consiglio del 5 dicembre 2000, che rappresenta l'attuale base giuridica dell'Agenzia.

A norma degli articoli 4, paragrafo 13 e 7 del nuovo regolamento dell'Agenzia, il consiglio direttivo decide:

* le modalità di valutazione dell'attuazione e della corretta esecuzione dei progetti;

* le proposte di programmi degli altri donatori che l'Agenzia potrebbe attuare;

* la definizione, insieme alla MINUK, del quadro contrattuale pluriennale per l'attuazione dell'assistenza comunitaria per il Kosovo;

* la presenza nel consiglio direttivo, in veste di osservatori, di rappresentanti dei paesi e delle organizzazioni che affidano all'Agenzia l'esecuzione dei loro programmi;

* l'istituzione di nuovi centri operativi dell'Agenzia;

* l'adozione del bilancio annuale dell'Agenzia.

Nel regolamento Obnova al consiglio direttivo spettava anche il compito di esaminare i programmi di lavoro annuali preliminari dell'Agenzia, di definire i principi necessari all'attuazione dei programmi di ricostruzione, di decidere i progetti ed i programmi da presentare alla Commissione e di finalizzare e adattare i progetti dell'Agenzia.

Il direttore, che è il rappresentante legale e l'autorità avente potere di nomina dell'Agenzia, è responsabile della preparazione del progetto di programma d'azione annuale, dell'amministrazione corrente dell'Agenzia, della preparazione ed esecuzione del bilancio, e dell'attuazione di tutti gli orientamenti e le decisioni del consiglio direttivo.

Il direttore informa il consiglio direttivo sul quadro strategico, sul programma indicativo pluriennale e sul programma d'azione annuale nel quale si iscrive l'assistenza comunitaria alla Repubblica federale di Iugoslavia, che, a norma del nuovo regolamento CARDS, devono essere adottati dalla Commissione previa consultazione di un comitato di gestione con sede a Bruxelles composto da rappresentanti degli Stati membri UE e presieduto dalla Commissione.

Il direttore riferisce regolarmente al consiglio direttivo sullo stato di esecuzione dei compiti dell'Agenzia (elencati all'articolo 2, paragrafo 1) e in particolare sullo stato di esecuzione dei progetti e sul funzionamento delle attività nei centri operativi dell'Agenzia. Il consiglio direttivo può approvare raccomandazioni su tali punti e in particolare, eventualmente, sul progetto di programma annuale.

Tenuto conto dei nuovi compiti affidati al consiglio direttivo, il regolamento dell'Agenzia stabilisce che il consiglio è convocato dal presidente "ogni qualvolta ciò sia necessario, e almeno una volta per trimestre" (articolo 4, paragrafo 9), mentre il regolamento Obnova prevedeva riunioni mensili.

Nel 2000 il consiglio direttivo si è riunito undici volte a Salonicco ed è stata effettuata una visita in loco a Pristina (13-14 settembre). I principali problemi affrontati e le decisioni adottate sono elencati nell'allegato A.

3. programma di ricostruzione nel kosovo

3.1. La nascita dell'Agenzia

Durante il Consiglio europeo di Colonia (giugno 1999) l'Unione europea ha riconosciuto l'importanza fondamentale di contribuire alla ricostruzione e alla ripresa del Kosovo e ha confermato la sua volontà di impegnarsi attivamente in tale sforzo. Nel 1999 la Comunità europea ha fornito 127 milioni di euro per i programmi di ricostruzione da realizzare nel Kosovo, al fine di ripristinare adeguate condizioni di vita prima dell'inverno, effettuare riparazioni urgenti ad infrastrutture essenziali, riorganizzare la pubblica amministrazione ed effettuare operazioni di sminamento. L'assistenza è stata fornita attraverso la Task force CE per la ricostruzione del Kosovo (TAFKO), un organismo temporaneo istituito a tal fine dalla Commissione.

Nei cinque mesi seguiti alla fine del conflitto nel 1999, la missione delle Nazioni Unite nel Kosovo (MINUK) e altre agenzie ONU specializzate, la KFOR e il Gruppo internazionale di gestione hanno valutato la portata dei danni umani e infrastrutturali subiti dal Kosovo. È stata inoltre presa in considerazione la necessità di cancellare dieci anni di disprezzo dei diritti umani e delle istituzioni pubbliche.

Sulla base di tali orientamenti, la Commissione europea e la Banca mondiale hanno elaborato una relazione [2] che è stata presentata durante la seconda conferenza dei donatori nel novembre 1999. Nella relazione veniva delineata una strategia di ripresa, venivano fissati obiettivi e priorità globali e stimati i finanziamenti esterni necessari per ciascun settore.

[2] EC/WB (3 November 1999) 'Towards stability and prosperity: a programme for reconstruction and recovery in Kosovo.

Durante la conferenza l'UE ha confermato l'intenzione di continuare a svolgere un ruolo importante nel Kosovo, e ha fissato il principio della stretta collaborazione e cooperazione con la MINUK e gli altri donatori bilaterali nei settori chiave della ricostruzione e dello sviluppo.

Nel febbraio 2000 è stata istituita, come nuova agenzia esecutiva, l'Agenzia europea per la ricostruzione che, basandosi sull'esperienza della TAFKO CE, ne ha portato a termine i programmi nel quadro del proprio programma 2000.

3.2. Coordinamento dei donatori

Nel 2000 il coordinamento tra l'Agenzia e gli altri donatori è stato raggiunto grazie:

* alla partecipazione alle riunioni quindicinali convocate dai dipartimenti della MINUK per la ricostruzione economica e l'amministrazione;

* alle riunioni quindicinali dei rappresentanti degli Stati membri dell'UE convocate dall'Agenzia a Pristina, per discutere le priorità del programma e i programmi bilaterali;

* alle riunioni ad hoc con funzionari della MINUK e altre agenzie al fine di assicurare la coerenza con le priorità della MINUK; e a contatti quotidiani e informali con i principali donatori in ciascun settore.

Altre riunioni di coordinamento dei donatori sono state organizzate per settori specifici, per esempio le riunioni quindicinali presiedute dalla MINUK nel settore dell'edilizia abitativa. Questi incontri si sono dimostrati fondamentali per evitare ogni frammentazione nella pianificazione e per ridurre i rischi di programmi doppione.

3.3. Principi fondamentali di cooperazione

Entro l'aprile 2000 i 20 dipartimenti settoriali in cui si suddivide la struttura comune amministrativa ad interim della MINUK avevano elaborato programmi in cui si evidenziavano politiche, strategie e priorità in relazione alle esigenze emerse nei loro settori. Tali programmi si basavano sui tre macro obiettivi indicati durante la conferenza dei donatori, cioè:

* Lo sviluppo di un'economia di mercato prospera, aperta e trasparente;

* La riorganizzazione della pubblica amministrazione e la creazione di istituzioni trasparenti, efficaci e sostenibili;

* L'impegno ad alleviare le conseguenze del conflitto e ad affrontare il retaggio degli anni '90.

I programmi non erano intesi come mera fornitura di beni, ma erano orientati in senso politico. La priorità è stata data ai settori dell'energia e dell'edilizia abitativa, considerati quelli con il maggiore impatto sulla collettività.

Il piano di lavoro annuale dell'Agenzia per il 2000 è stato sviluppato parallelamente alla strategia per la ricostruzione della MINUK [3]. Quest'ultima includeva il piano per gli investimenti nel settore pubblico, basato sul precedente piano CE/BM. Il programma dell'Agenzia verteva sulle esigenze più immediate nel campo della ricostruzione infrastrutturale ed economica, ma contribuiva anche allo sviluppo a lungo termine di un'economia di mercato nel Kosovo, prevedendo iniziative intese a favorire la partecipazione del settore privato.

[3] UNMIK (April 2000) 'Kosovo: Reconstruction 2000.

L'Agenzia ha adottato una strategia di programmazione basata su tempi stretti per l'attuazione e concentrata sui settori chiave che costituiscono elementi essenziali nel processo di ricostruzione. Tali settori sono l'energia, l'edilizia abitativa, i trasporti, l'ambiente e l'approvvigionamento idrico. I tempi di attuazione sono stati accelerati per quanto riguarda la maggior parte di questi settori che possono risentire di rallentamenti dei lavori durante l'inverno, quando le condizioni climatiche rendono difficili le attività all'esterno. Tra gli altri settori a cui è stata data priorità nel programma 2000 figurano lo sviluppo delle imprese, l'agricoltura e la sanità. Il 27 aprile il consiglio direttivo ha approvato all'unanimità il piano di lavoro dell'Agenzia.

Dopo l'esame del consiglio direttivo e sentito il comitato di gestione Obnova, la Commissione ha adottato le seguenti proposte di finanziamento:

* il 22 febbraio sono stati riportati 30 milioni di euro provenienti dai finanziamenti Obnova per il 1999 (20 milioni di euro per le importazioni di energia, 10 milioni di euro per i servizi pubblici);

* il 16 maggio 140 milioni di euro sono stati destinati ad un programma di ricostruzione (60 milioni di euro per il settore dell'energia, 55 milioni di euro per l'edilizia abitativa, 15 milioni di euro per i trasporti e 10 milioni di euro per l'approvvigionamento idrico);

* il 26 giugno un importo pari a 25 milioni di euro è stato assegnato ad un programma di sviluppo economico;

* il 7 luglio 10 milioni di euro sono stati destinati ad un programma nel settore della sanità;

* il 27 novembre un importo pari a 11,5 milioni di euro è stato riassegnato dal bilancio amministrativo all'importazione di elettricità (7-9 milioni di euro) e al riscaldamento urbano (2-4 milioni di euro);

* il 28 novembre è stato approvato un programma d'azione per un importo pari a 40 milioni di euro (28-32 milioni di euro per il settore dell'energia, 4-6 milioni di euro per l'edilizia abitativa e 4-6 milioni di euro per il trattamento dei rifiuti).

3.4. Programma globale per il 2000

Una sintesi dei progetti elaborati dall'Agenzia e oggetto di contratti nel 2000 figura nell'allegato C, il quale indica anche lo stato di esecuzione dei progetti al 31 dicembre 2000. Nell'allegato si fa inoltre il punto sui progressi registrati dall'Agenzia nell'attuazione dei programmi in corso ereditati dalla TAFKO e finanziati sul bilancio 1999.

Tra il luglio e il settembre 2000 l'Agenzia ha inoltre elaborato programmi di lavoro annuali per il 2001. Il primo programma per un importo di 171 milioni di euro riguarda progetti nei settori dell'energia, dei trasporti, dell'agricoltura e delle imprese. Il programma è stato presentato al consiglio direttivo e approvato il 13 novembre nell'ambito dei finanziamenti del 2000. Il secondo programma, approvato dal consiglio direttivo il 15 dicembre, comprende progetti nei settori dell'edilizia abitativa, dell'approvvigionamento idrico e della gestione dei rifiuti solidi, dell'agricoltura e delle attività agroindustriali, del governo locale e della società civile, e della sanità. È stato impegnato ufficialmente nel febbraio 2001.

Qui di seguito figura un esame dei progetti elencati nell'allegato C. Vengono valutate la situazione del settore, la strategia adottata dall'Agenzia, indicate le componenti del progetto e valutati l'impatto e i risultati ottenuti.

Energia

In Kosovo l'energia elettrica proviene da tre fonti: due impianti alimentati a lignite (Kosovo A e Kosovo B) che utilizzano lignite proveniente dalle vicine miniere a cielo aperto, un piccolo impianto idroelettrico nazionale con una capacità installata pari a 35 Megawatt e le importazioni regionali di energia. Una delle centrali a lignite, Kosovo A, ha più di trent'anni di vita e si sta avvicinando alla fine della sua operatività. La seconda, Kosovo B, è in funzione da quindici anni e ha un buon potenziale di ripristino. Entrambe le centrali hanno ridotto l'attività e hanno subito atti di vandalismo durante il conflitto del 1999. Anche le miniere, che dispongono di riserve per più di 100 anni, si trovano in uno stato di abbandono e non forniscono quindi la quantità di carbone necessaria per garantire la massima produzione d'energia.

A partire dal luglio 1999 l'assistenza si è occupata delle ristrutturazione urgenti e della fornitura di pezzi di ricambio e materiali d'uso corrente necessari per far funzionare gli impianti, soprattutto durante i difficili mesi invernali. Il team di gestione internazionale nominato per sostenere la gestione locale si è impegnato anche a garantire l'aumento delle entrate in un sistema in cui esse coprono meno del 15% delle spese.

La strategia di settore della MINUK prevedeva una fornitura stabile di 650 Mw nel periodo invernale durante il quale si registra il massimo della domanda, di cui almeno 450 Mw dovevano essere prodotti dalle centrali del Kosovo. La rete elettrica kosovara fa parte di una rete regionale dei Balcani, che nel 2000 ha permesso di compensare il deficit di energia attraverso l'importazione di elettricità da vari paesi vicini.

Strategia dell'Agenzia

La piena operatività delle centrali elettriche è stata considerata un obiettivo chiave del programma dell'Agenzia, perché l'insufficienza delle forniture durante l'inverno (attualmente circa il 50% degli impianti di riscaldamento è elettrico) avrebbe reso ancora più gravi i problemi causati dalla guerra. Inoltre, un'adeguata fornitura di energia è un presupposto per il funzionamento di altri impianti e per lo sviluppo economico. Il programma ha adottato un'impostazione che prevedeva di concentrare le risorse sul Kosovo e di rendere più stabile e vantaggiosa la produzione di energia. Il programma ha lasciato anche il necessario spazio ad un'analisi più approfondita sul futuro del settore.

Nell'ambito di un programma per la riparazione e la sostituzione delle attrezzature essenziali, sono stati valutati con la massima attenzione i metodi per aumentare la produzione delle miniere di carbone.

Componenti del progetto

Nel 2000 il sostegno dell'Agenzia al settore dell'energia nel Kosovo ha riguardato il sistema di produzione, le miniere di carbone, l'impianto Kosovo B, le importazioni di elettricità e, in misura minore, il sistema di trasporto.

I principali programmi attuati nel 2000 sono i seguenti:

* trasformazione parziale dell'unità Kosovo B2 per un costo complessivo pari a circa 40 milioni di euro con la sostituzione o la riparazione di attrezzature essenziali entro i termini fissati. L'unità è stata ricollegata alla rete il 5 dicembre 2000;

* fornitura di piccole parti di ricambio essenziali alla società elettrica del Kosovo per un valore di circa 5,5 milioni di euro per assicurare il funzionamento dell'unità di produzione B1 durante l'inverno 2000-2001;

* sostegno alle importazioni di elettricità nel Kosovo per un importo di circa 25 milioni di euro per un periodo di 12 mesi, nei casi in cui non sia stato possibile disporre della produzione locale;

* fornitura di macchine speciali, riparazioni di escavatori, ripristino di officine meccaniche ed elettriche, revisione del sistema di trasporto per un importo di circa 18 milioni di euro;

* consolidamento del sistema di trasporto (10 milioni di euro), per rendere più sicuro il trasporto dell'elettricità importata dai paesi vicini, quando necessario.

Altri piccoli contratti sono stati conclusi per integrare i programmi principali, e anche per sostenere programmi e attività più importanti in miniere e in impianti, e nel settore dei trasporti; per esempio, sono state realizzate azioni quali la riparazione di trasformatori poco affidabili e il riavvolgimento dei motori ad alta tensione.

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Il programma di ripristino nel settore dell'energia è la voce principale del bilancio dell'Agenzia. Il ripristino di una struttura così vasta e complessa ha assorbito gran parte delle energie della MINUK, dell'Agenzia e della comunità dei donatori.

Le attrezzature e le consulenze in materia di gestione fornite alle miniere a cielo aperto hanno garantito una produzione più regolare di carbone, e la creazione di un sistema di gestione che sarà in grado di migliorare regolarmente la produzione. Le tecniche estrattive che hanno assicurato un'alta produttività a spese della sostenibilità a lungo termine vengono modificate a favore di metodi più scientifici.

L'unità Kosovo B1 è stata parzialmente ripristinata e attualmente garantisce una produzione regolare di 270 Mw; ciò significa una diminuzione delle interruzioni nell'erogazione di corrente e un aumento di potenza. L'unità B2 ha subito riparazioni per garantirne il funzionamento.

Comunque, per integrare le fonti di energia interne nei momenti in cui si registra il massimo della domanda sono stati conclusi dei contratti per l'importazione di elettricità.

Edilizia abitativa

Durante la guerra del 1999 quasi la metà delle 250 000 abitazioni del Kosovo è stata danneggiata o distrutta. Dalla valutazione effettuata nel luglio 1999 dall'IMG per conto della Commissione europea è emerso che 41 000 abitazioni sono state parzialmente distrutte, 32 000 gravemente danneggiate (tetti e interni bruciati), e 47 000 sono state completamente distrutte (fino alle fondazioni). Con le loro case gravemente danneggiate o distrutte, circa 500 000 persone si sono quindi trasformate in senzatetto. Grazie all'intervento urgente di ECHO e di altri donatori prima dell'inverno 1999-2000, è stato fornito un riparo alle famiglie più colpite che non hanno potuto trovare ospitalità tra i parenti e che sono state trasferite in case parzialmente ristrutturate, tende, prefabbricati e centri collettivi. La TAFKO CE ha avviato nel 1999 un importante programma per aiutare i Kosovari nel ripristino di circa 3 600 abitazioni danneggiate dalla guerra. Il programma è stato ripreso dall'Agenzia nel 2000.

Strategia dell'Agenzia

Conformemente agli orientamenti in materia di ripristino dell'edilizia abitativa elaborati dalla MINUK, la priorità è stata data alle famiglie più colpite, le cui abitazioni erano state completamente distrutte o di cui era stato distrutto il tetto. Gli orientamenti summenzionati erano stati elaborati in stretta collaborazione con il personale dell'Agenzia, e hanno fatto in modo che le famiglie più vulnerabili ricevessero un'adeguata assistenza in relazione all'importo del danno subito. La partecipazione kosovara ai programmi è stata favorita affidando un ruolo centrale al comitato per l'edilizia municipale appositamente istituito in determinate aree, incoraggiando un'impostazione "autonoma" presso i beneficiari e appaltando ad imprese locali la fornitura di materiale. Le ONG dell'UE, responsabili dell'attuazione del programma, hanno fatto ricorso a esperti locali e abili operai.

Componenti del progetto

Nel Kosovo, grazie agli aiuti, 23 città su 30 hanno intrapreso la ricostruzione delle case danneggiate. Durante il primo semestre del 2000 l'Agenzia ha portato a termine il ripristino di 3 600 abitazioni (14 milioni di euro) proseguendo il lavoro della TAFKO CE. Nel giugno 2000 è stato avviato un programma (seconda fase) che prevede la ricostruzione di 8 400 abitazioni (60 milioni di euro) inserite nella maggior parte dei casi nella categoria "completamente distrutte"; questa fase dovrebbe essere conclusa nell'aprile 2001. Diciotto diversi partner delle ONG hanno assistito l'Agenzia nell'attuazione del programma.

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Nel 2000 l'Agenzia ha portato a termine la ricostruzione di 8 170 abitazioni; alla fine di dicembre si stava completando il tetto di altre 2 000, mentre in altri 1 530 casi i lavori erano stati appena avviati. La ricostruzione di quasi 12 000 alloggi dovrebbe permettere a circa 100 000 beneficiari di tornare a una vita più normale. In media, gli aiuti nel settore dell'edilizia abitativa ammontano a circa 740 euro pro capite.

Per molti abitanti dei villaggi rurali, la ricostruzione si è tradotta non soltanto nel ritorno in un alloggio abitabile, ma anche in un miglioramento del livello di vita rispetto alla situazione anteguerra. In tutto il Kosovo sono state create notevoli opportunità di occupazione nel settore edilizio. Inoltre, la partecipazione del comitato per l'edilizia abitativa municipale alla scelta e all'approvazione dei beneficiari ha favorito l'emergere di organismi decisionali democratici a livello locale. Tenuto conto dell'ampia copertura geografica del programma, la popolazione del Kosovo è stata testimone di un contributo importante e durevole dell'UE a favore delle famiglie più gravemente colpite dalla guerra.

Trasporti

Il Kosovo dispone di una rete di strade principali e secondarie a due corsie (1 700 km), di una rete ferroviaria lunga 330 km che serve la regione e la collega ad altri paesi e di un aeroporto regionale. Come nel caso delle altre infrastrutture kosovare, gran parte del sistema si trova in condizioni precarie. Istituendo il dipartimento dei trasporti e delle infrastrutture, la MINUK ha inteso ripristinare questi sistemi e trasformare il settore per prepararlo a una gestione più competitiva.

Nel 1999 la TAFKO CE ha avviato un programma d'urgenza per il ripristino di alcuni importanti ponti e strade. Per tenere le strade aperte durante l'inverno, sono stati forniti spazzaneve. Inoltre, è stato ripristinato il materiale rotabile, sono state fornite parti di ricambio ed è stata costruita una piattaforma multimodale strada/ferrovia.

Strategia dell'Agenzia

L'Agenzia intende migliorare le infrastrutture stradali, riparando le superfici danneggiate dalla guerra e dall'usura provocata dal traffico pesante e dal passaggio della KFOR. Le riparazioni dovrebbero agevolare la circolazione tra le principali città del Kosovo e tra il Kosovo e i paesi vicini. Il programma verte sul miglioramento delle strade principali, sul rifacimento del manto stradale e sul ripristino dei ponti distrutti. L'adeguamento del sistema ferroviario dovrebbe permettere di migliorare i collegamenti regionali verso il sud e di ripristinare le strutture per la movimentazione delle merci strada/ferrovia.

Componenti del progetto

Sulla scia dei lavori intrapresi nel 1999 dalla TAFKO CE, l'Agenzia ha contribuito al ripristino di alcuni importanti tratti stradali gravemente danneggiati, e di due ponti situati su grandi arterie (1 milioni di euro). Grazie ad un altro programma (2,5 milioni di euro) di sostegno al sistema ferroviario, la MINUK ha ricostruito una piattaforma multimodale, riparato materiale rotabile e fornito parti di ricambio. Inoltre, durante l'inverno sono stati forniti spazzaneve e sale antigelo (2,5 milioni di euro).

Grazie al programma sono state riasfaltate tre delle principali arterie stradali del Kosovo, che collegano Pristina e Skopje, Doganovic e Globocica (importante nodo tra l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e il Kosovo), Pristina e Pec (9,8 milioni di euro). L'Agenzia ha inoltre ripristinato il valico di frontiera Blace con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (2,5 milioni di euro). Ha poi ristrutturato due ponti fondamentali per il sistema stradale, a Milosevo, tra Pristina e Mitrovica, e a Vrani Do, tra Pristina e Podujevo (1,3 milioni di euro).

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

I programmi dell'Agenzia hanno ridotto notevolmente i ritardi e i tempi di percorrenza tra i principali centri urbani e i paesi vicini, migliorando così la sicurezza e riducendo il numero di vittime degli incidenti. Il rifacimento del manto stradale sulle strade principali ha inoltre protetto il fondo stradale, evitando ulteriori danni e interventi su superfici estese.

La maggior parte dei programmi di ristrutturazione delle strade e dei ponti è stata portata a termine prima dell'inverno e i benefici sono già evidenti. I tempi di attesa per i camion che trasportano merci al valico di frontiera Blace con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia sono stati notevolmente ridotti. Durante l'inverno, grazie agli spazzaneve e agli interventi antigelo, tutte le strade sono rimaste aperte al traffico.

I treni hanno ripreso a circolare nel Kosovo. Il traffico merci è ripreso, e i treni passeggeri transitano sulla linea nord-sud.

Approvvigionamento idrico e ambiente

26 società forniscono alla popolazione urbana delle principali città del Kosovo servizi per l'approvvigionamento idrico e il trattamento delle acque reflue. Attualmente, il 50% circa della popolazione è collegata alla rete idrica, il 20/30% alla rete fognaria (anche se in Kosovo non esistono impianti di trattamento). La ricostruzione urbana metterà a dura prova reti che, oltre ad essere in pessime condizioni da un punto di vista tecnico, sono gestite da personale non adeguatamente preparato. Le perdite lungo la rete superano in media il 50% e il recupero dei costi della fornitura idrica è inferiore al 15%.

Il 40% della popolazione urbana ha accesso ad impianti per la raccolta dei rifiuti solidi. Nel luglio 1999 non c'erano discariche operative in Kosovo.

Strategia dell'Agenzia

In un primo momento, l'Agenzia si è concentrata su interventi urgenti alla rete idrica urbana, per impedirne il collasso ed assicurare che la popolazione disponesse di un minimo di acqua potabile. Nel secondo semestre del 2000 è stato adottato un approccio maggiormente orientato sullo sviluppo ed è stato elaborato ed attuato un programma per il ripristino dell'approvvigionamento idrico caratterizzato da una componente di potenziamento istituzionale per le organizzazioni locali.

Componenti del progetto

Parti di ricambio, macchine speciali e attrezzi per le riparazioni urgenti sono stati messi a disposizione di quasi tutte le società pubbliche di approvvigionamento idrico del Kosovo. Grazie ai finanziamenti dell'Agenzia, è stato portato a termine anche un programma per la manutenzione dei camion. Nella città di Mitrovica sono state effettuate riparazioni urgenti sulla rete idrica e lavori di trattamento delle acque (2,4 milioni di euro).

A 13 città è stata fornita assistenza tecnica per lanciare un programma per l'approvvigionamento idrico e il ripristino del sistema di trattamento delle acque reflue, che copre la metà del territorio del Kosovo (10,9 milioni di euro).

Per quanto riguarda i rifiuti solidi, sono stati avviati alcuni programmi urgenti, al fine di rimuovere i rifiuti solidi che si accumulano da molti anni ed introdurre principi base per la gestione delle discariche. In questo settore è stato commissionato uno studio che riguarda l'intero paese per preparare lo sviluppo immediato e a lungo termine delle infrastrutture per il trattamento dei rifiuti solidi (6,4 milioni di euro).

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Sono diminuite le lunghe interruzioni nell'approvvigionamento idrico causate da guasti alle infrastrutture. Si sta cercando di migliorare le scarse capacità istituzionali e di gestione del settore. Il programma per il miglioramento della gestione dovrebbe subire un'accelerazione grazie all'elezione di autorità locali responsabili e ad una migliore collaborazione tra le società per l'approvvigionamento idrico che si sono riunite in una nuova associazione. Nel frattempo, grazie agli interventi urgenti nel settore della gestione dei rifiuti solidi, sono stati eliminati i gravi rischi per la salute che incombevano sulla popolazione. Lo studio del settore ha preparato il terreno per futuri miglioramenti nel settore del trattamento dei rifiuti solidi.

Sviluppo delle imprese

Durante gli anni '90 le misure coercitive imposte da Belgrado e le sanzioni internazionali che hanno colpito il governo serbo hanno condizionato pesantemente l'economia. Di conseguenza, alcuni Kosovari sono emigrati in Europa occidentale formando una diaspora con un notevole potenziale economico; altri sono tornati nelle campagne all'interno delle loro famiglie e dei clan sviluppando un'importante economia informale (le capacità imprenditoriali sono molto diffuse fra la popolazione del Kosovo).

L'economia si basa su tre principali componenti: un gran numero di piccole fattorie a conduzione familiare, un numero relativamente elevato di aziende private, circa 300 imprese collettive e 124 imprese pubbliche o statali, registrate dalla MINUK al 31 ottobre 2000. Le imprese sono presenti in molti settori dell'economia, anche se più della metà è impegnata nell'agricoltura, nell'industria, nell'edilizia, nel commercio all'ingrosso e al dettaglio e nelle ristrutturazioni. La politica di ricostruzione economica della MINUK mirava a dare impulso all'economia rurale per garantire occupazione ed aumentare la produzione alimentare, favorire le imprese private e rilanciare quelle pubbliche.

Strategia dell'Agenzia

Gli sforzi dell'Agenzia hanno contribuito a riorientare l'economia del Kosovo verso un sistema di mercato fornendo e ampliando le possibilità di credito e le consulenze nel campo della gestione pratica per il settore privato, specialmente per le piccole e medie imprese. Tenuto conto delle dimensioni e dei problemi ambientali causati dal complesso minerario Trepca nei pressi di Mitrovica, l'Agenzia ha fornito sostegno per la sua bonifica.

Componenti del progetto

Progetti selezionati dalla MINUK nel settore edilizio e agroindustriale beneficeranno di sovvenzioni per il sostegno agli investimenti e di assistenza alla gestione (4 milioni di euro).

L'Agenzia ha offerto un contributo pari a 1 milione di euro alla Banca per le piccole imprese per uno strumento di credito destinato alle piccole aziende attraverso il fondo di rifinanziamento della tedesca Kredietanstalt fur Wiederaufbau (KfW).

Per garantire fonti immediate di finanziamento alle imprese del Kosovo, in attesa del pieno sviluppo del settore bancario, è stato istituito uno strumento di credito comune CE/Banca mondiale per le piccole e medie imprese (5 milioni di euro). Lo strumento fornisce prestiti diretti ad imprese private già esistenti e per il prestito bancario bisognerà attendere il pieno sviluppo del settore.

Saranno forniti aiuti (6 milioni di euro) per il sostegno e per consulenze in materia di gestione ambientale per le miniere Trepca e per il pagamento dei salari del personale addetto alla sicurezza e alle cure mediche, mentre consulenti indipendenti della MINUK si occuperanno anche della gestione della miniera Trepca.

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

In Kosovo le possibilità di credito sono scarse, nonostante i notevoli risparmi raccolti dalla diaspora kosovara. Chi non può ottenere prestiti nell'ambito della propria famiglia, non ha molte altre possibilità di credito. Dal settembre 2000 ad oggi sono state sovvenzionate 123 piccole aziende.

Grazie alla Banca mondiale, ai finanziamenti, all'assistenza tecnica e al credito dell'Agenzia è stato creato un istituto finanziario non bancario, che si sta rivelando efficace e continua ad espandersi. Finora sono stati erogati 12 prestiti per PMI, per un totale di 2 milioni di euro.

Grazie ad un accordo in base al quale la MINUK si è impegnata a pagare gli operai e a fornire le attrezzature necessarie, è iniziata la bonifica del complesso minerario Trepca (3,5 milioni di euro). Gli esperti indipendenti che sorvegliano la gestione della miniera offrono consulenze ad un'industria estrattiva finora trascurata e mal gestita. È stato completato anche un audit tecnico e ambientale per l'azienda di fusione del piombo Zvecam.

Sono state fornite attrezzature per quattro aziende che producono mattoni e tegole e consulenze tecniche e nel campo della gestione ad aziende selezionate dello stesso settore. Finora sono stati erogati 3,5 milioni di euro.

Agricoltura

Prima del conflitto del 1999 la popolazione rurale del Kosovo rappresentava il 65% circa di quella complessiva, e il 90% di questa fascia di popolazione lavorava nel settore agricolo. L'alta percentuale si spiegava con la perdita di posti di lavoro durante gli anni '90 e con il conseguente ritorno della popolazione nelle campagne per assicurarsi la sopravvivenza.

Prima della guerra, i due terzi delle terre coltivabili appartenevano a privati (in media 3,2 ettari per proprietà) ed il resto era gestito da 18 agrokombinat statali e da 145 cooperative autogestite.

Fino al 1990 le forniture giungevano alle aziende agricole attraverso un sistema di cooperative, ma durante gli anni '90 il sistema ha risentito delle misure restrittive e di una situazione di abbandono. La produzione agricola è calata quando il sistema delle cooperative e quello di commercializzazione sono crollati. Molte aziende agricole hanno perso il raccolto dell'intero anno - e il loro bestiame - durante la guerra e per questo motivo nel 1999 la produzione agricola si è mantenuta a livelli di pura sussistenza. Ricominciare è stato difficile per molti agricoltori per mancanza di crediti, o a causa degli alti interessi richiesti dai creditori.

Dopo la fine della guerra la MINUK e gli altri donatori hanno aiutato le popolazioni rurali sfollate a rientrare nei loro villaggi, a ristrutturare le loro abitazioni e a ricominciare a guadagnarsi da vivere. Per favorire la ripresa dell'agricoltura è stata fornita notevole assistenza alle aziende agricole, soprattutto riparando i macchinari e fornendo mezzi di produzione agricola essenziale. Altri aiuti sono stati destinati al rilancio del settore agroindustriale, all'occupazione e all'incremento dei redditi agricoli. Iniziative a lungo termine assicureranno i diritti di proprietà e creeranno un quadro vitale basato sul mercato per i servizi e i prodotti agricoli.

Strategia dell'Agenzia

L'Agenzia ha sostenuto la strategia della MINUK soprattutto fornendo fertilizzanti e favorendo l'accesso al credito. I fertilizzanti sono stati assegnati attraverso una gara d'appalto internazionale a procedura aperta e distribuiti attraverso una serie di aste pubbliche locali, per fare in modo che le cooperative e gli operatori del settore privato riprendessero la loro attività e per fissare un prezzo di mercato. Il ricavato delle vendite è stato utilizzato per creare uno strumento di credito rotativo per la comunità rurale. Tale strumento è inteso a fornire finanziamenti per piccoli agricoltori all'interno e all'esterno dell'azienda agricola, per migliorare la produzione e costituire una base per la crescita di un sistema sostenibile di risparmio collettivo.

Componenti del progetto

37 500 t di fertilizzanti (9 milioni di euro) sono state importate e vendute all'asta a operatori privati e rivenditori. Agli offerenti è stato concesso l'80% di credito, da rimborsare dopo la vendita dei fertilizzanti ai clienti di tutto il Kosovo in contanti o in contanti e credito. Il ricavato della vendita all'asta sarà utilizzato per finanziare lo sviluppo del sistema pilota di credito rurale.

Tale strumento (2 milioni di euro), finanziato dall'Agenzia e da altri donatori (AFDF, Francia), è stato istituito nel giugno 2000. La fase pilota ha interessato due città, in cui saranno istituite associazioni di risparmio e credito.

Principali obiettivi e impatto ottenuto nel settore

La fornitura e la vendita all'asta dei fertilizzanti su basi di credito hanno consentito un'ampia partecipazione dei Kosovari e miravano ad impedire la creazione di un monopolio nel settore della distribuzione. Più del 50% degli acquirenti era rappresentato dagli operatori che tradizionalmente si occupano delle forniture alle fattorie. Molti acquirenti hanno successivamente venduto le loro partite di merce direttamente agli operatori tradizionali. Dai sondaggi è emerso che il prezzo dei fertilizzanti pagato dalle fattorie nel 2000 era inferiore del 30% al prezzo del 1999.

Secondo gli operatori commerciali e gli agricoltori il progetto ha contribuito a normalizzare la struttura di mercato e a fissare un meccanismo dei prezzi in Kosovo, e il credito ha contribuito al finanziamento e all'importazione di altri servizi e forniture essenziali per le aziende agricole. Tuttavia, è probabile che nuove aste non caratterizzate da componenti di credito discrezionale attireranno soprattutto operatori del settore. Al 31 gennaio 2001, 83 operatori hanno rimborsato tutte le loro rate, e 14 le hanno rimborsate parzialmente. I sei operatori che non hanno rimborsato nessuna delle rate sono sotto inchiesta e potrebbero essere citati in giudizio per frode.

Lo strumento per il credito rurale è ancora agli inizi ma ha registrato un buon successo. In una delle città, durante la prima settimana, hanno firmato 109 persone. Dai sondaggi emerge inoltre che i principi dello strumento di credito sono ben chiari e che tali sistemi sviluppano nuove abilità e reti e favoriscono un senso di proprietà e solidarietà di gruppo.

Sanità

Il sistema sanitario del Kosovo, come molti altri servizi pubblici, ha risentito dello stato di abbandono e della carenza cronica di investimenti per nuove attrezzature. Inoltre, il sistema si è basato in misura eccessiva su cure ospedaliere costose e inefficaci; persino i disturbi più comuni infatti sono stati trattati in ospedale, piuttosto che in centri sanitari locali. Il problema è stato aggravato anche dalla carente preparazione di medici e infermieri emersa a livello di cure di base. Tutti gli studi elaborati dalla MINUK e da altri donatori nel settore della sanità hanno raccomandato di adottare politiche centrate sulla formazione e su nuovi investimenti nel settore delle cure mediche di base.

Strategia dell'Agenzia

Il programma nel settore della sanità si è basato sul principio generale della ricerca di un migliore equilibrio tra cure di base e cure ospedaliere. È stato fornito sostegno per la formazione e l'istituzione di meccanismi di accreditamento per il personale medico e paramedico. Sono stati inoltre forniti medicinali, destinati in particolare a centri sanitari distrettuali e locali.

Componenti del progetto

Assistenza tecnica e crediti (4,5 milioni di euro) sono stati forniti a 350 farmacie statali del Kosovo per creare un sistema autosufficiente. Un programma dell'OMS ha finanziato la formazione di 350 medici di base, specialisti e dirigenti del settore sanitario (5 milioni di euro). Grazie ad una struttura centrale con sede a Pristina è stato ammodernato il servizio delle trasfusioni (0,5 milioni di euro).

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Nel Kosovo prosegue l'attuazione di una politica centrata sulle cure mediche di base e circa il 50% dei pazienti viene ora trattato in un primo momento a livello locale da personale che conosce i propri pazienti. Si spera di portare tale percentuale all'80%. Sono stati distribuiti farmaci fondamentali, che sono ora disponibili in tutto il Kosovo a prezzi accessibili. Sono stati ristrutturati i centri trasfusionali e la nuova gestione del servizio, che ha sede a Pristina, consente di ridurre notevolmente il rischio di trasmissione dell'HIV/AIDS. Tuttavia, l'Agenzia non potrà ottenere risultati importanti nel settore fino a quando la MINUK non si impegnerà nell'elaborazione di una politica farmaceutica per l'intero Kosovo.

***

I progetti qui di seguito illustrati sono stati elaborati dalla TAFKO CE nel 1999 e ripresi dell'Agenzia il 23 febbraio 2000.

Governo locale, società civile

Durante gli anni '90, l'amministrazione locale, che tradizionalmente si occupa dei servizi pubblici locali, ha trascurato gravemente la popolazione albanese del Kosovo. Quest'ultima ha di conseguenza creato istituzioni parallele, informali finanziate dalla diaspora e da contributi volontari della popolazione locale. Dopo la partenza dei Kosovari serbi nel luglio 1999 sono stati distrutti documenti e archivi, portati via attrezzature e danneggiati edifici pubblici. La MINUK è intervenuta per garantire che fossero soddisfatte le esigenze di base della popolazione e per istituire un contesto favorevole ad un governo locale democratico. Essa ha elaborato un quadro giuridico per l'amministrazione locale (il regolamento sull'autogoverno delle città del Kosovo) come base della transizione verso una forma più democratica di governo.

Le elezioni municipali dell'ottobre 2000 hanno segnato il primo passo verso il ritorno del Kosovo ad una gestione pluralista, affidabile e trasparente a livello di amministrazione locale. Il personale della MINUK ha compiuto sforzi per integrare le comunità di minoranza nelle strutture amministrative locali. A livello centrale, l'OSCE ha promosso i diritti umani e il concetto di società civile favorendo la partecipazione popolare e sostenendo campagne di sensibilizzazione.

Strategia dell'Agenzia e componenti del progetto

La TAFKO CE prima del febbraio 2000 e successivamente l'Agenzia hanno sostenuto i programmi della MINUK per la democratizzazione e lo sviluppo del governo locale fornendo sostegno materiale a livello locale, consulenze nel campo della gestione e destinando fondi alla ricostruzione. Sono stati realizzati 51 progetti per la ricostruzione di importanti edifici e strutture municipali (8 milioni di euro). 25 esperti nel campo della gestione sono stati distaccati dagli Stati membri e hanno lavorato a livello di amministrazione locale, fornendo consulenze pratiche e in materia di politica (7,2 milioni di euro). Prima delle elezioni dell'ottobre 2000 sono stati finanziati progetti nel settore della società civile per un importo pari a 500 000 euro.

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Gli esperti distaccati nelle città hanno collaborato con il personale locale per elaborare procedure e sistemi di base nel settore dell'amministrazione. Queste attività hanno favorito lo sviluppo di una serie di iniziative per il potenziamento delle capacità a livello locale che contribuiranno agli sforzi a lungo termine per ristabilire una sana amministrazione locale attraverso l'elezione dei consigli comunali. Tutti gli esperti avevano una vasta esperienza pratica nella gestione del governo locale e delle città e hanno fatto da tramite tra la MINUK e il personale kosovaro.

Forza di protezione del Kosovo

Dopo il luglio 1999 la MINUK ha dovuto ripristinare rapidamente strade e servizi e queste attività richiedevano fornitura e gestione rapide dei trasporti e delle attrezzature. Si è fatto ricorso alla KPC, come organizzazione civile, senza alcun carattere militare.

Strategia dell'Agenzia e componenti del progetto

La TAFKO CE ha fornito sostegno alla KPC sotto forma di finanziamenti per consentirle di assumere un ruolo importante nella ricostruzione. Saranno inoltre garantiti strumenti e attrezzature grazie ad un accordo finanziario con la MINUK in vista della fornitura di veicoli per il trasporto di materiali e personale, della costruzione e del ripristino di strade, dell'invio di attrezzature logistiche per uffici e telecomunicazioni (5 milioni di euro).

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Le attrezzature sono pronte e se ne attende la consegna.

Sminamento

Occorre neutralizzare le numerose mine terrestri inesplose lanciate durante i bombardamenti NATO del 1999 e la ritirata serba. Data la gravità del problema, che limitava le coltivazioni agricole e i trasporti e ostacolava il ritorno a una vita normale, lo sminamento è iniziato nel luglio 1999 ed è continuato nel 2000. Il Centro di coordinamento delle Nazioni Unite per lo sminamento ha elaborato una base di dati per effettuare la mappatura degli oltre 1 000 campi minati e per dare la priorità allo sminamento. È stata avviata inoltre una campagna di sensibilizzazione sul pericolo delle mine.

Strategia dell'Agenzia e componenti del progetto

La TAFKO CE ha destinato 6 milioni di euro al Fondo del Centro di coordinamento delle Nazioni Unite che ha finanziato lo sminamento.

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Il primo dei due progetti prioritari di sminamento è stato realizzato utilizzando finanziamenti UE. Sono state effettuate operazioni di sminamento, valutate le nuove aree prioritarie per l'intervento, è stata realizzata una campagna di sensibilizzazione per la popolazione locale e garantita assistenza alle vittime. Il programma si è rivelato molto efficace e ha tenuto conto dell'esperienza accumulata durante gli altri conflitti nei Balcani. I rapidi interventi di sminamento hanno consentito il ripristino di strade e ponti molto importanti.

Poste e telecomunicazioni

Durante il conflitto le infrastrutture del settore delle telecomunicazioni sono state gravemente danneggiate e molti impianti, centraline e sistemi di trasmissione sono stati completamente distrutti. Durante gli anni '90 sono stati realizzati pochissimi investimenti per le riparazioni e il rinnovo delle strutture e il Kosovo ha la più bassa percentuale di allacciamenti telefonici in Europa (6 linee ogni 100 abitazioni). Anche gli uffici postali erano stati danneggiati, e il servizio disponeva di pochi veicoli con i quali raccogliere e consegnare la posta. Oltre a ricostruire e modernizzare le reti di telecomunicazione e il sistema postale, occorre definire un quadro normativo adeguato per fissare responsabilità e principi operativi. A titolo temporaneo la MINUK ha affidato questi servizi all'autorità del Kosovo per le poste e telecomunicazioni.

Strategia dell'Agenzia e componenti del progetto

La TAFKO CE ha contribuito alla ripresa dell'attività della PTK effettuando interventi di sminamento intorno agli impianti, procurando nuove attrezzature e fornendo consulenza tecnica. Sono stati erogati fondi per la ripresa dei servizi di telecomunicazione a Pristina. È stato inoltre commissionato un audit finanziario della PTK. Sono stati firmati otto contratti per la fornitura di veicoli e attrezzature destinati all'amministrazione delle poste e sono stati portati a termine due programmi di formazione (8 milioni di euro).

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Il ripristino degli impianti di telecomunicazione ha migliorato notevolmente il funzionamento delle linee nel Kosovo. La fornitura di nuovi veicoli ha fatto in modo che la maggior parte delle zone rurali sia ormai raggiunta dal servizio postale.

Università di Pristina

Come molti altri istituti di istruzione, l'Università di Pristina ha subito gravi danni durante gli anni '90 e necessitava di ristrutturazioni sostanziali, ristrutturazioni che sono iniziate nel 1998, ma che sono state poi interrotte dalla guerra. Il programma di ripristino mira a fornire adeguate strutture per lo studio, l'insegnamento e l'alloggio per una nuova generazione di studenti.

Strategia dell'Agenzia e componenti del progetto

Gli edifici e le strutture per l'insegnamento saranno ripristinate e rinnovate grazie ad un finanziamento pari a 4,4 milioni di euro.

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Sono stati effettuati importanti lavori di ristrutturazione degli edifici ed alcune strutture vengono già utilizzate dall'università e dagli studenti.

Fornitura di carte d'identità

A causa della guerra, le popolazioni locali del Kosovo sono state generalmente private dei documenti giuridici di base, soprattutto delle carte d'identità. Disporre nuovamente di questo tipo di documento è un presupposto essenziale per il funzionamento dell'economia e della società democratica. È stato inoltre necessario riorganizzare urgentemente l'anagrafe per consentire alla MINUK di indire in tempi rapidi elezioni locali.

Strategia dell'Agenzia e componenti del progetto

L'Agenzia si è limitata a finanziare una base di dati centrale, un software per computer e a fornire materiali e attrezzature per la preparazione di carte d'identità. Ha fornito inoltre sostegno alla gestione.

Principali risultati e impatto ottenuto nel settore

Anche se i tempi previsti per quanto riguarda la fornitura di impianti e la formazione sono stati rispettati, sono state distribuite soltanto 36 000 carte d'identità e, di conseguenza, la MINUK non ha potuto rilasciare i documenti per le elezioni di ottobre. L'inconveniente si è verificato soprattutto a causa di una mancanza di coordinamento a livello di task force comune per la registrazione anagrafica. Attualmente la gestione del progetto è passata all'ufficio centrale per la registrazione anagrafica della MINUK che sta attuando un piano d'azione per il rilascio di 11 000 carte al giorno, il quale sarà completato entro la fine del luglio 2001. Grazie al rinnovamento delle strutture in ciascuna città, sono stati istituiti centri per la registrazione all'anagrafe e la documentazione.

3.5 Monitoraggio

In base agli orientamenti approvati dal comitato direttivo, nel luglio 2000 l'Agenzia ha istituito un'unità di monitoraggio. Tre responsabili elaborano periodicamente relazioni sull'andamento del progetto in tutti i settori, confrontano i risultati con le condizioni di attuazione dei progetti, prestando particolare attenzione al raggiungimento degli obiettivi, al rispetto dei tempi previsti, all'impatto sociale e alla visibilità. Esprimono un parere indipendente, al fine di individuare tempestivamente eventuali problemi e proporre rimedi. Inoltre, per migliorare la qualità del programma, propongono input per strategie di settore, proposte di finanziamento e condizioni di attuazione.

Particolare attenzione e molto tempo sono stati dedicati ai settori dell'energia, dei trasporti, dell'edilizia abitativa e dell'agricoltura. Sono stati esaminati documenti di strategia e proposte di finanziamento e sono state fornite consulenze per tutti i settori. Particolare importanza è stata attribuita alle tematiche trasversali, all'analisi comparativa e all'introduzione di indicatori verificabili.

3.6 Valutazione dell'impatto sociale

L'impostazione adottata dall'Agenzia nel passaggio dagli aiuti d'urgenza ad una prospettiva di sviluppo a lungo termine ha comportato l'inclusione nella programmazione di una dimensione sociale, soprattutto per quanto riguarda le tematiche relative al genere, alle minoranze e ai diritti umani. L'obiettivo è individuare e venire incontro alle esigenze specifiche di alcuni gruppi vulnerabili riguardo all'uguaglianza e all'accesso alle risorse. Nel 2000 si è assistito ad una sempre maggiore partecipazione e formazione delle popolazioni locali ai programmi dell'Agenzia e sono stati elaborati quadri di sostegno e potenziamento delle capacità per le istituzioni e gli organismi locali.

Pertanto, l'Agenzia esegue valutazioni dell'impatto sociale nel quadro di una più ampia strategia al fine di valutare l'impatto dei suoi programmi settoriali sulle popolazioni interessate e di agevolarne l'effettiva ed efficace attuazione. Le valutazioni si basano su un metodo sistematico e orizzontale per individuare, esaminare e valutare l'impatto sociale di un progetto o di un programma sul singolo, sui gruppi sociali all'interno di una comunità o su un'intera comunità, affinché le informazioni ottenute possano essere usate nel processo decisionale. In particolare, vengono analizzati i vari aspetti del contesto sociale, previsti gli eventuali mutamenti che potrebbero verificarsi in caso di attuazione di una determinata azione o di un intervento alternativo e sviluppate soluzioni per alleviare l'eventuale impatto negativo che i cambiamenti potrebbero avere su una popolazione già colpita. Finora, tali valutazioni sono state eseguite nei settori dell'agricoltura e dell'edilizia abitativa.

4. programma di aiuti d'urgenza in serbia

Nell'ottobre 2000 il Consiglio Affari generali ha esteso il mandato dell'Agenzia alla Serbia e al Montenegro. A seguito di questa decisione, l'Agenzia ha aiutato la Commissione a raccogliere un importo pari a 180 milioni di euro per un programma di aiuti d'urgenza destinati alla Serbia, a fornire consulenze informali e ad elaborare programmi prioritari. L'8 gennaio 2001 la Commissione ha affidato all'Agenzia la responsabilità per l'attuazione dei programmi.

Le zone prioritarie scelte dalla Commissione per l'invio degli aiuti comprendevano le aree della Serbia che necessitavano di un'assistenza più urgente. I primi progetti, "Petrolio per la democrazia" (assistenza alle città democratiche serbe, ottobre 1999) e "Scuole per la Serbia democratica" (luglio 2000), sono stati estesi a tutte le città.

L'Agenzia ha contribuito all'elaborazione dei seguenti programmi:

Energia

Gasolio

È stato fornito gasolio da riscaldamento per gli impianti di 60 città (80% della popolazione), per scuole e ospedali. Grazie a un finanziamento di 30 milioni di euro sono stati riforniti anche centrali elettriche e miniere di carbone. L'operazione è stata condotta a buon fine, nonostante l'enorme difficoltà logistica di consegnare quantità massicce di gasolio durante l'inverno. Le consegne sono state tenute sotto stretto controllo per impedire furti e abusi, grazie a un'importante azione che ha coinvolto oltre 100 persone in tutta la Serbia. È prevista una seconda fornitura di gasolio per gli impianti di riscaldamento grazie a fondi non ancora uitlizzati provenienti dallo stanziamento di 180 milioni di euro. In questo modo sarà possibile proseguire l'azione per tutto l'inverno fino alla fine del marzo 2001.

Importazioni di elettricità

Buona parte del fabbisogno serbo in elettricità è coperto con le importazione dall'UE, le quali hanno contribuito a stabilizzare le forniture di energia durante l'inverno (45 milioni di euro). Una vasta campagna pubblicitaria attraverso i canali televisivi e i giornali è stata lanciata nel 2001 per evidenziare il contributo dell'UE e promuovere il risparmio energetico.

Pezzi di ricambio per le miniere di carbone

Sono stati firmati i contratti per la fornitura di pezzi di ricambio essenziali per garantire la produzione nelle miniere (7 milioni di euro).

Medicinali

L'Unione europea sta fornendo farmaci essenziali e attrezzature mediche a 160 farmacie pubbliche e a 175 centri sanitari di tutta la Serbia. La consegna di farmaci prodotti a livello locale alle farmacie pubbliche è iniziata nel mese di dicembre (11 milioni di euro), mentre per il marzo 2001 sono previste le importazioni di medicinali e forniture ospedaliere (6 milioni di euro). Il programma è stato ben pubblicizzato tra i beneficiari ed il pubblico in generale, grazie all'affissione di poster e alla distribuzione di opuscoli nelle farmacie. Sono stati preparati spot televisivi, trasmessi a partire da febbraio per tenere il pubblico informato sul programma. Il programma ha fornito alla popolazione serba farmaci essenziali non più disponibili da alcuni anni, e ha dato il necessario impulso all'industria farmaceutica serba. Alcune linee di produzione (come quella dell'insulina) hanno a ripreso a funzionare proprio grazie al programma.

Prodotti alimentari

È stato firmato con il Programma alimentare mondiale un contratto (24,5 milioni di euro) per la fornitura di 15 000 t di zucchero e di olio vegetale alla popolazione serba. Tali prodotti vengono venduti a prezzi accessibili e una parte del ricavato viene destinato ad un fondo inteso a favorire la ripresa dell'agricoltura serba. Il programma è monitorato attentamente da un gruppo di ispettori. Complessi regolamenti in materia di sicurezza alimentare hanno causato alcuni problemi al momento dello sdoganamento delle merci importate, ma i primi prodotti sono stati commercializzati nel mese di febbraio.

Città e scuole per una Serbia democratica

Il programma dello scorso anno "Scuole per la democrazia" sta per essere esteso a tutte le 160 città serbe. Il programma sosterrà anche i progetti locali (per esempio, il ripristino degli impianti idrici e la raccolta dei rifiuti). È in corso una valutazione particolareggiata delle esigenze della popolazione. Tutti i contratti dovrebbero essere firmati entro la fine del giugno 2001 (25 milioni di euro).

Mezzi di comunicazione

Il comitato Helsinki sostiene le stazioni dei media indipendenti in Serbia con una sovvenzione pari a 500 000 euro. Il programma segue quello realizzato lo scorso anno dall'UE a favore degli organi di informazione indipendenti.

5. mezzi finanziari

5.1 Bilancio dell'Agenzia

Per il 2000 il bilancio iniziale dell'Agenzia era fissato a 266 milioni di euro. Alla fine dell'anno, dopo aumenti successivi, il bilancio aveva raggiunto un importo pari a 682 milioni di euro. Nel bilancio finale è compreso un importo supplementare pari a 171 milioni di euro per l'assistenza al Kosovo approvato alla fine del 2000 ma da erogare nel 2001.

La Commissione ha assegnato i fondi supplementari in anticipo per consentire all'Agenzia di attuare rapidamente i programmi. Altri fondi incorporati nel bilancio 2000 comprendono i 177 milioni di euro del programma di aiuti d'urgenza per la Serbia (per ulteriori dettagli cfr. allegato D).

Le autorità di bilancio CE (Parlamento e Consiglio) hanno assegnato ai costi correnti dell'Agenzia (personale e attrezzature) un importo massimo pari all'8% del bilancio 2000. La spesa effettiva per i costi correnti è stata pari a 8,5 milioni di euro, cioè soltanto al 2,5% dei nuovi fondi dell'Agenzia impegnati per il Kosovo nel 2000. Pertanto, nel corso dell'anno, l'Agenzia ha destinato direttamente ai progetti di aiuto il 97,5% dei fondi in bilancio.

Alla fine del dicembre 2000 l'Agenzia aveva firmato contratti per progetti per un importo pari a 241 milioni di euro. L'86% dei contratti era stato assegnato in base alle consuete procedure d'appalto e il restante 14% attraverso gare d'appalto semplificate e accelerate. Alla fine dell'anno, dei fondi impegnati dall'Agenzia per l'assistenzaa al Kosovo nel 2000, e fatta eccezione per i fondi resisi disponibili all'inizio di dicembre, il 92% era stato oggetto di contratti e il 53% era stato erogato.

L'unità contratti dell'Agenzia (costituita da sei persone) ha preparato circa 320 contratti, mentre la sua unità bilancio ha esaminato gli esborsi per 1 170 progetti. In media, ogni pratica relativa ad un pagamento è stata evasa in 13 giorni, dal ricevimento della fattura fino all'ordine di trasferimento alla banca. Sono compresi i tempi necessari all'approvazione delle relative relazioni.

5.2 Gestione finanziaria

L'efficacia nella preparazione e nell'attuazione dei progetti è stata garantita anche dalle procedure di gestione finanziaria e di bilancio dell'Agenzia.

Sono stati istituiti un registro generale completamente autonomo e sistemi per la contabilità di bilancio, la contabilità analitica e di tesoreria. L'Agenzia ha deciso di applicare tutti i metodi raccomandati dalle istituzioni delle Comunità europee, compresa la Corte dei conti. Per il controllo finanziario, l'Agenzia ha fatto ricorso al sistema SINCOM utilizzato anche dalla Commissione europea. Per i pagamenti internazionali, grazie a un sistema elettronico che utilizza una rete di telecomunicazioni sicura, è stato garantito il rapido trasferimento dei fondi ai contraenti.

L'Agenzia ha sviluppato una serie di procedure inserite in un manuale consultabile per via elettronica da tutto il personale interessato. Nel manuale figurano norme e procedure per appalti, contratti e contabilità, nonché diagrammi sulle attività, descrizione delle mansioni, regolamenti, ecc. Ogni nuova istruzione o orientamento specifico vengono inseriti nel manuale. Gli orientamenti tengono presenti i principi della miglior prassi ricavati dagli altri programmi esterni della CE. Sono state incluse anche le raccomandazioni della Corte dei conti e del direttore generale CE responsabile dell'audit interno. Sono state elaborate e utilizzate per ciascun progetto liste di controllo standard periodicamente aggiornate per la preparazione dei contratti e dei pagamenti.

L'Agenzia ha installato una rete informatica interna nel centro operativo di Pristina e ha creato un proprio sito web. Grazie a quest'ultimo, per i progetti di assistenza alla gestione del personale è possibile utilizzare un sistema informatico. Ciò ha semplificato e accelerato l'accesso a tutte le informazioni relative ai programmi, ai progetti e ai contratti, compresa la situazione relativa alla loro attuazione finanziaria. Periodicamente, sono state organizzate sessioni di formazione per il personale impegnato nel settore dei pagamenti e dei contratti.

Durante la visita effettuata presso l'Agenzia nel luglio 2000, la missione della direzione generale CE responsabile dell'audit ha giudicato positivamente i sistemi finanziari interni. Nel dicembre 2000 anche la Corte dei conti ha esaminato dettagliatamente i conti dell'Agenzia. La relazione finale non è stata ancora completata ma al termine delle due settimane di missione i revisori hanno sottolineato con soddisfazione che l'Agenzia, pur operando in un contesto difficile, stava ottenendo rapidamente buoni risultati.

5.3 Struttura della gestione

Personale

Il 17 gennaio 2000, durante la prima riunione del comitato direttivo dell'Agenzia, su proposta della Commissione, Hugues Mingarelli è stato nominato direttore. Durante la seconda riunione del 28 febbraio, il comitato ha approvato un organigramma che prevedeva l'assunzione di 51 agenti temporanei (AT) e 34 agenti locali (AL) per i servizi generali a Salonicco e per le tre divisioni di Pristina (cioè programmazione, azioni e finanziamento - per la struttura dell'Agenzia cfr. allegato B). Il 24 luglio il comitato ha permesso di innalzare a 54 il numero degli addetti locali per il 2000.

Le assunzioni sono state quasi completate e al 1° febbraio 2001 il personale è distribuito come segue: 10 AT e 10 AL presso la sede di Salonicco (operativa dal 2 maggio 2000); 40 AT e 42 AL presso il centro operativo di Pristina e 2 AL presso l'ufficio di assistenza di Skopje (che si occupa soprattutto dello sdoganamento dei materiali per l'attuazione dei progetti per il Kosovo). Tuttavia, occorrerà sostituire alcuni membri del personale di Pristina che sono stati trasferiti verso i nuovi centri operativi.

Il 15 dicembre, con l'estensione del mandato dell'Agenzia alla Serbia e al Montenegro, il comitato ha presentato e approvato un nuovo organigramma per il 2001 che prevede l'assunzione di 33 AT e 61 AL per Belgrado, 7 AT e 10 AL per Podgorica, 6 AT e 10 AL per il centro operativo di Pristina e 7 AT e 7 AL per la sede di Salonicco. Quindi, il numero complessivo di agenti temporanei salirà a 104 e quello degli agenti locali a 142. All'inizio del febbraio 2001, 15 AT e circa 30 AL hanno preso servizio a Belgrado e 6 AT e 2 AL a Podgorica.

Si è proceduto ad alcune assunzioni per Belgrado immediatamente e direttamente a dicembre, in quanto la Commissione aveva affidato all'Agenzia il compito di gestire il programma di aiuti d'urgenza 2000 per la Serbia. Tuttavia, la maggior parte delle opportunità di lavoro è stata e sarà pubblicata. Conformemente all'articolo 10 del regolamento (CE) n. 2667/2000 del Consiglio del 5 dicembre 2000, l'Agenzia si basa sulle norme stabilite dalla Commissione nell'ultimo statuto dei funzionari per quanto riguarda salari, indennità e condizioni di lavoro.

Centri operativi

A Pristina il centro operativo è situato all'interno del Museo del Kosovo che la MINUK ha assegnato a titolo gratuito alla task force della Commissione. Anche a Salonicco e a Podgorica i governi greco e montenegrino rispettivamente hanno offerto sedi gratuite all'Agenzia. A Belgrado sono stati affittati temporaneamente degli uffici (per sei mesi, fino al 9 luglio 2001) in attesa che il governo federale o serbo decida se concedere uffici gratuiti. A Skopje è stato affittato a costi minimi un piccolo ufficio.

Accordi relativi alla sede centrale e agli uffici

Il 26 giugno il direttore dell'Agenzia e il governo greco hanno firmato un accordo attualmente in fase di attuazione, che definisce i privilegi e le immunità dell'Agenzia e del suo personale. Nel frattempo, nel febbraio 2001 sono stati negoziati e firmati con il governo della Repubblica federale di Iugoslavia, della Serbia e del Montenegro accordi analoghi relativi agli uffici.

Bilancio amministrativo

Per la spesa amministrativa dell'Agenzia nel 2000 erano stati approvati rispettivamente in gennaio e aprile un bilancio iniziale di 5 milioni di euro e uno supplementare pari a 15 milioni di euro. Nel mese di ottobre, 11,5 milioni di euro sono stati riassegnati a progetti. Pertanto, il bilancio amministrativo per il 2000 ammontava a 8,5 milioni di euro, cioè al 2,5% del bilancio 2000 dell'Agenzia per il Kosovo.

Allegato A Riunioni del comitato direttivo dell'Agenzia a Salonicco nel 2000

Data // Principali argomenti discussi e decisioni adottate

17 gennaio // * Istituzione del comitato direttivo

* Nomina del direttore

* Accettata la sede offerta dal governo greco a Salonicco

* Adozione del bilancio provvisorio dell'Agenzia per il 2000 (5 milioni di euro) e approvazione dell'organigramma provvisorio

28 febbraio // * Discussione del regime linguistico dell'Agenzia e discussione preliminare del programma di lavoro per il Kosovo per il primo semestre

* Adozione del bilancio dell'Agenzia per il 2000 (266 milioni di euro)

* Approvazione delle modifiche all'organigramma, dei contratti tipo di lavoro e disposizioni particolari per gli agenti temporanei nominati a Pristina

* Istituzione del comitato consultivo sugli appalti e i contratti

24 marzo // * Discussione del regime linguistico, programma di lavoro annuale per il Kosovo e questioni relative alla gestione

* Adozione del regolamento interno del comitato direttivo

* Presentazione del bilancio annuale modificato (296 milioni di euro, tenuto conto del riporto dal 1999 al 2000 di un importo pari a 30 milioni di euro)

* Inaugurazione degli uffici dell'Agenzia a Salonicco

27 aprile // * Conferma del programma di lavoro annuale per il Kosovo (versione definitiva del 6 aprile, a seguito della procedura scritta lanciata il 29 marzo)

* Accordo sui progetti di proposte relativi ad un nuovo programma di ricostruzione per il Kosovo (140 milioni di euro), e ai costi correnti dell'Agenzia (15 milioni di euro), in vista della presentazione al comitato di gestione Obnova e dell'adozione da parte della Commissione

* Adozione dei principi relativi all'assegnazione dei contratti

* Nomina del contabile dell'Agenzia e di due assistenti contabili

29 maggio // * Scambio di opinioni con il vicerappresentante del Segretario generale J. Dixon (IV Pilastro MINUK)

* Accordo sui progetti di programma per lo sviluppo economico (25 milioni di euro) e la sanità (10 milioni di euro)

* Adozione del regolamento finanziario dell'Agenzia e decisione sulla creazione di un conto di anticipazione per spese amministrative limitate e urgenti

* Presentazione del secondo bilancio annuale modificato (sempre pari a 296 milioni di euro ma con modifiche tecniche nel titolo III)

26 giugno // * Discussione del regime linguistico

* Riassegnazione di un importo pari a 5 milioni di euro a titolo della riserva di bilancio 1999 per lo sminamento (2 milioni di euro) e programma per l'occupazione nei villaggi (3 milioni di euro)

24 luglio // * Discussione sulla situazione energetica nel Kosovo nel 2000-2001, sul complesso minerario Trepca, e sullo stato di avanzamento dei progetti per il 2000

* Approvazione del secondo organigramma modificato (soltanto agenti locali), dell'adesione dell'Agenzia all'accordo OLAF e dell'istituzione di un conto di anticipazione per l'ufficio di Skopje

* Nomina di un terzo assistente contabile

15 settembre // * Discussione delle procedure di monitoraggio dell'Agenzia e dei problemi relativi alla gestione

* Valutazione informale della visita in loco a Pristina del 13-14 settembre

12 ottobre // * Definizione di un progetto di programma d'azione sulla proposta di utilizzazione di un importo supplementare pari a 40 milioni di euro concesso dal Parlamento europeo

* Approvazione della riassegnazione di un importo pari a 11,5 milioni di euro dal bilancio amministrativo a quello operativo, e approvazione delle modifiche al programma di lavoro annuale

* Adozione del terzo bilancio annuale modificato (334 milioni di euro)

* Discussione della proposta dell'Agenzia per gli aiuti alla ricostruzione del Kosovo nel 2001

13 novembre // * Scambi di opinioni con il vicerappresentante del Segretario generale A. Bearpark (IV Pilastro MINUK)

* Approvazione dei progetti di programma per il ripristino delle infrastrutture e lo sviluppo economico del Kosovo nel 2001 (171 milioni di euro) e per i costi correnti dell'Agenzia durante la prima parte del 2001 (4 milioni di euro)

* Adozione del quarto bilancio annuale modificato (507 milioni di euro, incluso l'importo pari a 171 milioni di euro per il 2001)

15 dicembre // * Informazioni della Commissione sui nuovi regolamenti dell'Agenzia e CARDS

* Discussione sullo stato di avanzamento dei programmi 2000 per il Kosovo e su problemi relativi alla gestione

* Approvazione dei progetti di programma per l'edilizia abitativa, il sostegno istituzionale e nei settori della sanità e dell'approvvigionamento idrico/trattamento dei rifiuti per il Kosovo nel 2001 (100 milioni di euro) e dei costi correnti dell'Agenzia per la seconda parte del 2001 e l'inizio del 2002 (10 milioni di euro)

* Adozione del quinto bilancio annuale modificato 2000 (682 milioni di euro, compresi i fondi per la Serbia), del bilancio iniziale dell'Agenzia per il 2001 (129 milioni di euro), dell'organigramma per il 2001 e delle disposizioni particolari per gli agenti temporanei in servizio a Belgrado e Podgorica

* Approvazione dell'apertura di centri operativi a Belgrado e Podgorica

Allegato B Organigramma dell'Agenzia europea per la ricostruzione

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato C Sintesi dei programmi dell'Agenzia nel Kosovo al 31/12/2000 (in migliaia di e

>SPAZIO PER TABELLA>

uro)

Allegato D Sintesi del bilancio dell'Agenzia per il 2000 (in migliaia di euro)

Entrate //

Sovvenzioni della Commissione europea //

Bilancio CE 2000 per il Kosovo //

Trasferimento da altre linee di bilancio CE al Kosovo (12/2000) [4] // 171 000,0

[4] Fondi impegnati nel 2000 da utilizzare nel 2001.

Trasferimento dal bilancio di riserva CE per il Kosovo (11/2000) // 40 000,0

Bilancio iniziale CE per il Kosovo 2000 (11/2000) // 11 500,0

Bilancio iniziale CE per il Kosovo 2000 (07/2000) // 10 000,0

Bilancio iniziale CE per il Kosovo 2000 - costi correnti (07/2000) // 3 500,0

Bilancio iniziale CE per il Kosovo 2000 (06/2000) // 25 000,0

Bilancio iniziale CE per il Kosovo 2000 (05/2000) // 140 000,0

Riporto dal 1999 al bilancio CE 2000 per azioni in Kosovo (02/2000) // 30 000,0

Totale parziale // 431 000,0

Bilancio CE 1999 per il Kosovo //

Bilancio CE 1999 per il Kosovo, riporto dalla TAFKO CE (02/2000) // 65 905,5

Bilancio CE 1999 per il Kosovo - costi correnti // 5 000,0

Totale parziale // 70 905,5

Bilancio CE 2000 per la Serbia //

Bilancio iniziale CE 2000 per la Serbia (12/2000) // 175 000,0

Bilancio iniziale CE 2000 per la Serbia - costi correnti // 2 000,0

Totale parziale // 177 000,0

Varie //

Interessi bancari // 700,0

Fondi di contropartita - fertilizzanti e alimenti per animali // 2 720,0

Totale parziale // 3 420,0

Totale // 682 325,5

Spese //

Personale (Pristina, Salonicco, Skopje)

Totale parziale // 5 817,7

Uffici, attrezzature, costi correnti (Pristina, Salonicco, Skopje) Totale parziale // 5 392,3

Progetti //

Progetti per il Kosovo impegnati nel 1999 dalla TAFKO CE, trasferiti all'Agenzia // 65 905,5

Programmi per il Kosovo impegnati nel 2000 che saranno attuati dall'Agenzia // 430 220,0

Progetti per la Serbia impegnati nel 2000 dalla Commissione europea e trasferiti all'Agenzia // 175 000,0

Totale parziale // 671 125,5

Totale // 682 325,5

Punti di contatto

Agenzia europea per la ricostruzione

Sedi centrali

Salonicco - Egnatia 4, Thessaloniki 54626, Grecia

Tel. +30 31 505 100, Fax +30 31 505 172

Centri operativi

Pristina - The Museum, Miladin Popovic, Pristina, Kosovo

Tel. +873 762 066 077, Fax +873 762 066 019

Belgrado - Trg Republike 5/IV, Belgrade 11000, Serbia

Tel. +381 11 30 234 00, Fax +381 11 30 234 55

Podgorica - Urb. Parcel 137, Gorica C, Podgorica 81000, Montenegro

Tel. +381 81 231 740, Fax +381 81 231 741

Ufficio di assistenza

Skopje - Paleta Makedonia, Marsal Tito 12, Skopje 1000, ex Repubblica iugoslava di Macedonia

Tel. +389 91 290 366, Fax +389 91 225 350

info@ear.eu.int

www.ear.eu.int