52000DC0202

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo L'organizzazione e la gestione di Internet - Aspetti di politica internazionale ed europea 1998-2000 /* COM/2000/0202 def. */


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO L'organizzazione e la gestione di Internet - Aspetti di politica internazionale ed europea 1998-2000

SINTESI

Introduzione

L'organizzazione e la gestione dell'infrastruttura di Internet comportano numerose funzioni di coordinamento tecnico, di portata limitata ma essenziali. La presente comunicazione affronta i seguenti punti:

- i recenti sviluppi nel settore registrati nel periodo 1998-2000;

- il trasferimento delle responsabilità del governo degli Stati Uniti all'ICANN [1];

[1] The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN).

- i principali problemi politici per l'Unione europea e a livello internazionale;

- le conclusioni operative per l'Unione europea.

La presente comunicazione attira inoltre l'attenzione sull'attuale espansione di Internet in Europa e la sua importanza crescente, come infrastruttura-chiave economica e sociale. La Commissione ha già adottato alcune misure intese a migliorare l'economia e l'efficienza dell'infrastruttura di comunicazioni per l'utilizzo di Internet, e continuerà ad effettuare un monitoraggio degli sviluppi della situazione in merito a tali aspetti.

Aspetti internazionali

I protagonisti europei del settore privato hanno svolto un ruolo decisivo nel definire la posizione dell'Unione europea a tutti i livelli nel coordinamento globale delle funzioni dell'infrastruttura di Internet: il Comitato direttivo dell'ICANN (ICANN Board), le organizzazioni di sostegno, il sistema di root server del DNS, i registri (registry) e le autorità di registrazione (registrar) di Internet, come pure nell'IETF (Internet Engineering Task Force) e nel consorzio World Wide Web. Senza tale impegno, il ruolo svolto dall'Unione europea e dagli Stati membri a livello di politiche pubbliche sarebbe molto meno efficace, se non impossibile. Conservare e approfondire l'appartenenza e la partecipazione all'organizzazione ICANN da parte del settore privato europeo è una precondizione critica per il successo della partecipazione dell'Unione europea, sia dal punto di vista della comunità di utilizzatori di Internet in Europa, sia dal punto di vista delle politiche pubbliche.

Per quanto concerne il ruolo internazionale dell'Unione europea, la Commissione chiede al Consiglio e al Parlamento europeo di confermare l'attuale ruolo dell'Unione europea come partecipante, coordinatore e se del caso, negoziatore nel settore; ciò riguarda gli organismi internazionali, segnatamente la WIPO e l'UIT, le relazioni bilaterali con numerosi governi, tra cui quello degli Stati Uniti, e il ruolo dell'Unione europea e degli Stati membri all'interno del Comitato GAC (Governmental Advisory Committee - Comitato consultivo dei governi) dell'ICANN. Tali responsabilità sul piano internazionale vanno oltre la semplice presenza e supervisione del processo ICANN. Esse comportano anche aspetti specifici delle politiche pubbliche dell'Unione europea:

- il ruolo neutrale dell'ICANN sul piano mondiale,

- la portata dei poteri sull'infrastruttura Internet che ancora restano al governo degli Stati Uniti,

- gli aspetti internazionali in materia di proprietà intellettuale, di politica della concorrenza e di protezione dei dati,

- la portata dell'autorità dell'ICANN per quanto concerne i registri e le autorità di registrazione.

La creazione e il mantenimento di un contesto di giurisdizione internazionale neutrale si sta rivelando molto più difficile di quanto in origine previsto all'epoca in cui il processo è stato avviato - nel 1998.

L'Unione europea ha auspicato, pertanto, una partecipazione mondiale equilibrata alle strutture di gestione di Internet e una rappresentanza internazionale negli organismi competenti dell'ICANN, nel rispetto del principio della diversità geografica. Tuttavia, a tutt'oggi molti paesi in via di sviluppo sono sottorappresentati in questo processo. Pertanto, considerando il ruolo e la responsabilità dell'Unione europea in materia di sviluppo, la Commissione tenterà di individuare modalità per migliorare la partecipazione di tali paesi all'organizzazione e alla gestione di Internet.

La presente comunicazione approfondisce in dettaglio ciascuno di questi temi e riporta le conclusioni e raccomandazioni elaborate dalla Commissione in ciascun caso.

Conclusioni relative al contesto interno dell'Unione europea

La presente comunicazione affronta inoltre una serie di problemi di politica dell'Unione europea che richiedono ulteriore attenzione nei prossimi mesi; inoltre, se si vuole che la Commissione raggiunga i propri obiettivi, saranno necessari il sostegno e la cooperazione permanente del Consiglio e degli Stati membri. Si tratta, tra l'altro, degli obiettivi indicati qui di seguito.

- Sistema dei nomi di dominio Internet (Internet Domain Name System - DNS): seguito appropriato alla consultazione pubblica di recente avviata dalla Commissione in merito alla creazione di un nuovo dominio Internet di primo livello: .EU. Un'ulteriore comunicazione è prevista in materia prima del luglio 2000.

- Diritti di proprietà intellettuale (IPR): redazione di un codice di condotta o di altro strumento appropriato per affrontare problemi in corso nel settore della registrazione abusiva di nomi di dominio (il cosiddetto cybersquatting);

- Domini di primo livello nazionali, corrispondenti ai codici di paese (ccTLD, National Country Code Top Level Domains):

- attuazione delle linee guida per le prassi ottimali, secondo quanto raccomandato dal GAC dell'ICANN;

- elaborazione e attuazione delle linee guida in materia di protezione dei dati e della vita privata;

- sviluppo, da parte dei registri nazionali, di un codice di prassi ottimali relativamente alle proprie politiche di registrazione.

- Metodi alternativi di risoluzione delle controversie: sviluppo e attuazione di politiche di risoluzione alternativa delle controversie alla luce delle raccomandazioni della WIPO appropriate ai registri di domini di primo livello (TLD) che operano nell'Unione europea.

- Politica della concorrenza: la Commissione accerterà se gli accordi e le pratiche di registrazione commerciale nel settore dell'organizzazione e della gestione di Internet rientrino nel campo di applicazione delle norme comunitarie in materia di concorrenza (articoli 81 e 82) e, se del caso, adotterà un'azione appropriata sulla base dei poteri ad essa direttamente conferiti dal trattato CE.

Questi sviluppi a livello di politiche continueranno ad essere coordinati, se del caso, con gli Stati membri tramite il gruppo di lavoro informale su Internet già esistente, riunito dietro richiesta della Commissione.

L'infrastruttura di Internet

La topografia e la capacità dell'infrastruttura dorsale di Internet in Europa sono fonte di preoccupazione, in quanto l'attuale struttura dei prezzi e l'ampiezza di banda disponibile hanno l'effetto di dirottare una quota significativa del traffico Internet europeo al di là dell'Atlantico e in senso contrario. I costi e le inefficienze che ne derivano sono già notevoli e diverranno intollerabili mano a mano che quote sempre maggiori di comunicazioni e di commercio si sposteranno su Internet nel prevedibile futuro. Di conseguenza, la sicurezza e la competitività delle comunicazioni Internet in Europa dipendono dalla sicurezza e dai costi dei punti di scambio (exchange points) Internet situati negli Stati Uniti. La Commissione intende completare al più presto la raccolta di informazioni a questo riguardo e proseguire le proprie politiche intese ad incoraggiare il rapido avvio di una dorsale Internet ad elevatissima ampiezza di banda che attraversi tutta l'area europea.

Conclusione

Alla luce delle conclusioni della presidenza del Consiglio europeo di Lisbona, non resta che sottolineare l'importanza di questi problemi. In effetti, l'essenza stessa della società dell'informazione e del commercio elettronico nell'Unione europea e su scala mondiale è condizionata dalla stabilità e affidabilità di Internet nel contesto dell'estremamente rapida crescita di quest'ultima.

Il Parlamento europeo e il Consiglio sono invitati ad adottare le politiche e le azioni previste dalla Commissione nella presente comunicazione e a sostenerne la messa in opera in cooperazione con gli Stati membri. Tali politiche e azioni sono sintetizzate nel capitolo 10 della presente comunicazione.

l'organizzazione e la gestione di internet aspetti di politica internazionale ed europea

1 INTRODUZIONE

Internet è una rete di comunicazioni mondiale, sostanzialmente a disposizione di tutti. Fin dall'inizio, l'organizzazione denominata IANA (Internet Assigned Numbers Authority) ha ripetutamente ribadito il proprio "impegno a preservare le funzioni di coordinamento centrale della rete Internet mondiale nell'interesse di tutti." Il governo degli Stati Uniti ha inoltre riconosciuto che la comunità di utenti di Internet - sempre più di portata planetaria - deve avere voce in capitolo nelle decisioni che influiscono sulla gestione tecnica di Internet. [2] Pertanto, il principale interesse internazionale per quanto concerne l'organizzazione e la gestione di Internet al momento attuale consiste nel garantire che l'interesse pubblico mondiale per quanto riguarda Internet sia effettivamente tradotto nella pratica. In effetti, tutte le iniziative previste nella recente iniziativa della Commissione europea denominata eEurope dipendono, in ultima analisi, dall'efficienza e dall'economia dell'infrastruttura di Internet in Europa e su scala mondiale.

[2] Il Libro bianco del governo USA del luglio 1998 afferma, tra l'altro, che:

Nella propria Comunicazione del mese di luglio 1998 al Parlamento europeo ed al Consiglio [3], la Commissione ha riferito sui progressi compiuti negli Stati Uniti ed a livello internazionale per quanto concerne il trasferimento al settore privato di alcune funzioni relative all'organizzazione ed alla gestione di Internet. Tale processo ha comportato il trasferimento di funzioni (precedentemente svolte dalla IANA in base ad un contratto con il governo statunitense) ad una nuova organizzazione privata, l'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) e l'incorporamento delle funzioni della IANA nell'ICANN. Da allora, i servizi della Commissione si sono tenuti in stretto contatto con le autorità statunitensi ed europee e con altri enti internazionali interessati durante la definizione delle strutture e delle condizioni di funzionamento della nuova organizzazione. Ciò è stato fatto in coordinamento con gli Stati membri.

[3] COM(1998) 476 def.

Oltre ad affrontare tali funzioni di coordinamento strettamente definite svolte dall'ICANN, la presente Comunicazione informa il Consiglio e il Parlamento europeo sui recenti sviluppi in merito ad alcune altre questioni particolarmente importanti e propone ulteriori azioni per assicurare ed incoraggiare una piena partecipazione europea a tali sviluppi. In particolare:

* la struttura gestionale e i membri facenti parti del nuovo sistema devono rappresentare un giusto equilibrio degli interessi a livello mondiale;

* il nuovo sistema di registrazione deve essere posto in atto in modo corretto e tempestivo, per quanto concerne tra l'altro norme accettabili di tutela dei dati, la concorrenza, l'individuazione e la rintracciabilità delle operazioni commerciali [4], e l'appropriata tutela dei diritti di proprietà intellettuale esistenti;

[4] Bisogna ricordare che l'ICANN è responsabile di garantire un elevato livello di trasparenza nel DNS su scala globale e non è un organismo in grado di emanare politiche. Inoltre, l'ICANN non ha accettato alcun ruolo che potesse comportare una tutela ad un livello più elevato (ad esempio, territoriale) di determinati diritti di proprietà intellettuale quali i marchi depositati (trademark) e i diritti d'autore (copyright).

* è inoltre necessario preparare sistemi adeguati in Europa sia per gli indirizzi numerici sia per i nomi di dominio, onde far fronte ad un massiccio aumento dell'impiego di Internet e delle sue applicazioni.

Di conseguenza, gli interessati europei sono incoraggiati a partecipare alle attività delle istanze esistenti e nuove per garantire i necessari progressi in questi settori e nei settori correlati.

2 la nuova struttura

2.1 La Internet Corporation for Assigned Numbers and Names (ICANN)

Sulla base del Libro bianco statunitense diffuso nel mese di giugno 1998, è stata creata nell'ottobre 1998 la Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN), che è stata registrata come società di utilità pubblica senza fini di lucro nella Contea di Los Angeles, in California. Nel suo atto costitutivo è specificato che

"L'ICANN opera a beneficio dell'insieme della comunità Internet, svolgendo le sue attività in conformità ai principi pertinenti del diritto internazionale, delle convenzioni internazionali e delle leggi locali applicabili e, ... attraverso processi aperti e trasparenti che consentono il libero svolgimento della concorrenza ed il libero ingresso nei mercati connessi con Internet".

Il Protocollo d'intesa (Memorandum of Understanding - MoU) sottoscritto il 25 novembre 1998 prevede che il ministero del Commercio degli Stati Uniti e l'ICANN

"... concepiranno, svilupperanno e sperimenteranno congiuntamente i meccanismi, i metodi e le procedure da porre in atto e le misure necessarie per trasferire la responsabilità della gestione delle funzioni del sistema dei nomi di dominio, attualmente svolte da o per conto del governo degli Stati Uniti, ad un ente privato senza fini di lucro".

Entro il mese di ottobre 2000, l'ICANN dovrebbe assumere la responsabilità di coordinare la gestione del sistema dei nomi di dominio (Domain Name System), l'allocazione degli spazi di indirizzo del protocollo Internet, il coordinamento dei nuovi parametri del protocollo Internet e la gestione del sistema di root name server di Internet. Anche se quando il Libro bianco statunitense è stato pubblicato la soglia dell'ottobre 2000 sembrava lontana, alla luce dei successivi ritardi essa rappresenta ora un'impegnativa scadenza per tutti gli interessati. A fine 1999 si erano già fatti notevoli progressi, benché nel contesto dei suoi Accordi con l'ICANN e la NSI (Network Solutions Inc.), il Ministero del commercio degli Stati Uniti abbia mantenuto un notevole grado di autorità diretta sull'ICANN. Si deve ancora decidere come e quando il governo statunitense rinuncerà a tali competenze. In tal caso, resterà da vedere fino a che punto e come sarà esercitata la necessaria supervisione pubblica delle importanti funzioni dell'ICANN. La Commissione ha attirato l'attenzione del Ministero del commercio statunitense sull'importanza di risolvere tali problemi in modo tempestivo.

Un primo Comitato direttivo dell'ICANN formato da dieci membri è stato nominato nell'autunno 1998 e la nuova organizzazione si è messa al lavoro. [5] Nove altri membri del Comitato sono stati eletti alla fine del 1999 [6]. Attualmente il personale dell'ICANN è tutto americano e residente negli Stati Uniti. [7] Sarebbe opportuno ora che l'ICANN cominciasse a diversificare la composizione del suo personale ad alto livello, responsabile della formulazione delle politiche. Questo dovrebbe essere uno dei compiti prioritari del Direttore generale permanente che deve essere nominato nel prossimo futuro.

[5] Cfr. http://www.icann.org and http://www.iana.org

[6] L'attuale organigramma dell'ICANN è riportato nell'allegato alla presente comunicazione.

[7] Compreso il personale ex IANA di Los Angeles, California e parte del personale del Berkman Center, una dipendenza della Harvard Law School di Cambridge, nel Massachusetts.

2.1.1 Il finanziamento dell'ICANN

Dopo la sua riunione a Santiago nel mese di agosto 1999, l'ICANN ha istituito una task force, formata da dieci rappresentanti dei registri degli indirizzi IP di Internet nonché dei registri e delle autorità di registrazione dei nomi di dominio, incaricata di esaminare le modalità di finanziamento permanenti per l'ICANN. A Los Angeles, il Comitato direttivo dell'ICANN ha adottato le raccomandazioni della task force e ne ha approvato l'attuazione per l'anno che inizia il 1º luglio 1999. Le raccomandazioni riguardano il principio di recupero dei costi, appropriato per un'organizzazione senza fini di lucro, i miglioramenti nella procedura di bilancio dell'ICANN e la ripartizione del bilancio tra categorie di contributori. Queste ultime comprendono:

(i) i registri dei nomi di dominio,

(ii) le autorità di registrazione dei nomi di dominio,

(iii) i registri degli indirizzi IP.

Le quote per l'attuale esercizio finanziario di transizione sono le seguenti: il 55% per le autorità di registrazione ed il registro di gTLD (domini di primo livello generici), il 35% per i registri di ccTLD (domini di primo livello di codice di paese) e il 10% per i registri degli indirizzi IP. In seno a ciascuna comunità finanziatrice saranno messe a punto formule e quote eque e proporzionali. Per quanto riguarda i dispositivi di finanziamento relativi ai registri dei ccTLD, il GAC dell'ICANN ha raccomandato che siano inseriti in accordi tra l'ICANN e le organizzazioni dei registri interessate.

Si potrebbe tuttavia migliorare l'equilibrio tra il finanziamento tramite registri di nomi di domini e il finanziamento tramite registri IP. Il modo più equo e meno sgradevole per ottenere i fondi necessari a più lungo termine sarebbe una piccola tassa sull'uso di tutti i "blocchi" di indirizzi IP allocati (presenti e futuri). Ciò potrebbe inoltre costituire un piccolo incentivo ad un più efficace uso dei blocchi di indirizzi IP allocati in futuro. Il finanziamento dell'ICANN non deve diventare dipendente da pochi grandi registri di nomi di domini. Inoltre, numerosi piccoli registri di nomi di dominio, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dispongono di risorse scarse. In effetti, l'ICANN potrà avere difficoltà a riscuotere tali contributi dai numerosi registri di ccTLD su scala mondiale. Ai membri del GAC che fanno parte dell'Unione europea è stato garantito, dai rispettivi registri nazionali, che nell'Unione ciò non costituirà un problema.

Il Comitato direttivo dell'ICANN reputa che le proprie organizzazioni di sostegno e i membri esterni ("At Large Membership") debbano essere in grado di autofinanziarsi. Talune attività, come il trattamento delle domande di accreditamento da parte delle autorità di registrazione, devono essere oggetto di un finanziamento speciale, in modo che non si introducano inavvertitamente sussidi nella struttura finanziaria dell'ICANN.

2.1.2 Membri dell'ICANN

È attualmente previsto che i nove Direttori "esterni" siano eletti dai "membri esterni" ("At Large Membership") dell'ICANN in due stadi nel periodo 2000-2002. Recentemente, anche i singoli sono stati autorizzati a far parte dei membri dell'ICANN. Si sta attualmente elaborando il metodo per l'elezione dei membri del Comitato tramite una votazione on-line. Tale metodo dovrà conformarsi all'obiettivo di una composizione di membri largamente rappresentativa, che tenga in debito conto le differenze culturali ed economiche presenti nella comunità globale degli utenti e la necessità di proteggere l'organismo dalla monopolizzazione ad opera di gruppi di interesse minoritari.

Altre opzioni attualmente al vaglio comprendono, tra l'altro, la scelta dei membri "esterni" del Comitato ("At Large Board Members") in via indiretta, tramite un Consiglio eletto competente in materia ("Membership Council"), e l'eventualità di riservare cinque dei seggi del Comitato per l'elezione diretta da parte dei membri delle regioni geografiche della struttura dell'ICANN.

Attualmente la Commissione e gli Stati membri non hanno ancora realizzato pienamente l'obiettivo di stimolare la partecipazione europea di tali comunità di interessati alla DNSO (Organizzazione di sostegno ai nomi di dominio). Gli utilizzatori di Internet del settore del servizio pubblico - come le università, i musei, le biblioteche e le autorità regionali e locali - sono attualmente sottorappresentante nelle comunità di interessati non commerciali. Gli utilizzatori commerciali in generale, e le PMI in particolare, sono sottorappresentate nella comunità degli utilizzatori commerciali.

2.1.3 Conclusioni per quanto concerne la composizione dei membri dell'ICANN

La Commissione richiede con urgenza agli Stati membri e al Parlamento europeo di incoraggiare il flusso di informazioni per quanto riguarda le procedure dell'ICANN, compresa la composizione dei membri, a tutte le categorie di utilizzatori Internet, specialmente i singoli e le organizzazioni di servizio pubblico, per garantire un adeguato livello di partecipazione e rappresentanza degli interessi in gioco.

2.2 Governmental Advisory Committee (GAC)

In parte in risposta all'interessamento delle autorità pubbliche del mondo intero, tra cui l'Unione europea, lo statuto dell'ICANN prevede inoltre l'esistenza di un Governmental Advisory Committee (Comitato consultivo dei governi - GAC) che deve

"valutare le attività dell'ICANN, ed esprimere un parere in proposito, quando si tratti di attività che riguardano gli interessi dei governi, in particolare le questioni per le quali può esservi un'interazione tra le politiche dell'ICANN e varie leggi ed accordi internazionali".

La Commissione e gli Stati membri partecipano ai lavori del Governmental Advisory Committee. Il GAC ha adottato principi operativi congruenti con gli obiettivi previsti inizialmente per questo organismo dall'Unione europea. [8] Il GAC ha già offerto consulenza al Comitato direttivo dell'ICANN su questioni quali la risoluzione delle controversie, la diversità geografica e le politiche per i registri di ccTLD. La partecipazione dell'Unione europea a tali negoziati è stata coordinata in anticipo attraverso il gruppo di lavoro informale per Internet convocato periodicamente dalla Commissione e dal Consiglio "Telecomunicazioni". La portata e il funzionamento del GAC dell'ICANN richiedono alcuni commenti:

[8] Cfr. http://www.noie.gov.au.docs.GAC_Operating_Principles.htm

(1) Il GAC dell'ICANN è aperto tutti i governi [9]; esso conta attualmente circa 35 membri. La Commissione intende continuare a promuovere ed agevolare la partecipazione su scala globale al GAC dell'ICANN attraverso le relazioni bilaterali dell'Unione in tutto il mondo. Il GAC attualmente comprende un ristretto numero di organizzazioni internazionali direttamente interessate alla politica dell'ICANN, tra cui l'UIT, la WIPO e l'OCSE.

[9] Possono entrare a far parte del GAC tutti i governi nazionali. Possono divenire membri anche altre "economie specifiche" (Distinct Economies) riconosciute come tali in sedi internazionali, come pure organizzazioni governative multinazionali e organizzazioni basate su trattati, su invito del GAC tramite il suo Presidente, o su invito del Comitato direttivo dell'ICANN (Statuto dell'ICANN, sezione 3a).

(2) Il GAC ha unicamente funzione consultiva. In genere, sembra che i governi non desiderino esercitare un ruolo decisionale più diretto nell'organizzazione e nella gestione dell'infrastruttura di Internet e siano quindi, in linea generale, a favore della posizione espressa in materia dal governo degli Stati Uniti. Inoltre, il Comitato direttivo dell'ICANN è stato in pratica pronto ad accettare i pareri espressi dal GAC. Finora non vi sono state divergenze di pareri tali da mettere alla prova la disponibilità dei governi ad accettare un ruolo (formalmente) secondario in tale contesto.

Comunque, qualora l'ICANN estendesse la sua influenza, tacitamente o di fatto, ad altre aree d'indirizzo generale in cui a parere dei governi sono coinvolti gli interessi dei loro cittadini, o qualora vi fosse un grosso disaccordo tra il Comitato direttivo ed il GAC, probabilmente sarebbe necessario riesaminare le relazioni in vigore.

(3) Nei Principi operativi del GAC è riportata, tra l'altro, la seguente descrizione dei suoi obiettivi generali.

"Il funzionamento sicuro, affidabile ed economicamente conveniente di Internet, compreso il servizio ininterrotto e la connettività universale;

lo sviluppo vigoroso di Internet, per il bene di tutti, per scopi pubblici, privati, di istruzione e commerciali, in tutto al mondo;

la trasparenza e l'adozione di pratiche non discriminatorie nell'attribuzione dei nomi e degli indirizzi Internet da parte dell'ICANN;

l'effettiva concorrenza a tutti i livelli di attività appropriati e condizioni di equa concorrenza, che portino benefici a tutte le categorie di utenti per quanto concerne tra l'altro una maggior scelta, prezzi più bassi e servizi migliori; pratiche di informazione corretta, per quanto concerne tra l'altro il rispetto della vita privata e le questioni che interessano i consumatori; e la libertà di espressione."

Questi ambiziosi principi non saranno soddisfatti automaticamente o spontaneamente in Europa e tantomeno a livello mondiale. Gli obiettivi di politica pubblica concordati richiederanno gli sforzi concertati di tutti i partecipanti ad Internet. In Europa ciò sarà particolarmente importante durante i prossimi due o tre anni, vista l'ondata di nuove domande ed opportunità che si sta attualmente materializzando sulla rete. È importante riconoscere che l'efficace gestione della infrastruttura di Internet da parte dell'ICANN è un presupposto essenziale di molti altri obiettivi ed aspirazioni nel più ampio contesto delle politiche connesse con Internet, specialmente per quanto riguarda la società dell'informazione, il commercio elettronico e le telecomunicazioni.

In conclusione, anche nell'ambito delle ridotte competenze che loro spettano, l'ICANN e il GAC adotrano già decisioni del tipo di quelle che, in altri contesti, i governi adotterebbero essi stessi nel quadro di organismi internazionali.

Per ora, sembra che tutti concordino che la natura di Internet e la rapidità degli eventi escludono tale approccio e che l'attuale struttura di autoregolamentazione, affiancata da un'attiva supervisione da parte delle politiche pubbliche, costituisca la migliore soluzione disponibile.

3 Indirizzamento di Internet

Per agevolare gli utenti, i nomi di Internet sono rappresentati comunemente da nomi di dominio sotto forma di testo quale europa.cec.eu.int, mentre gli indirizzi corrispondenti che sono utilizzati per instradare i dati da un elaboratore host ad un altro sono numerici. [10] Questo sistema numerico si basa attualmente su numeri della lunghezza di 32 bit (IPv4). Tutte le applicazioni Internet, attuali e future, si basano su tali indirizzi. Lo spazio di indirizzi IPv4 è venuto a trovarsi sempre più sotto pressione a causa dell'incremento dell'uso di Internet da parte di un numero sempre maggiore di persone, organizzazioni ed applicazioni - tra cui una vasta gamma di dispositivi elettronici mobili - e del passaggio da connessioni temporanee a connessioni permanenti. Di conseguenza, quasi tutti i dispositivi o le funzioni di comunicazione connesse ad ogni aspetto della vita quotidiana e della società comporteranno indirizzi Internet. Attualmente i dati segnalano che ben presto le esigenze in materia di indirizzi IP per le comunicazioni mobili accelereranno in modo significativo. Ciò renderà necessario sia un impiego più efficiente dei blocchi di indirizzi già esistenti IPv4, sia l'introduzione il più presto possibile della nuova generazione di indirizzi IPv6 basati su numeri di 128 bit.

[10] Di norma questi indirizzi sono scritti in notazione decimale puntata. Ciascun byte è scritto sotto forma di numero decimale da 0 a 255 e ciascun valore è separato da un punto (p. es. 130.50.15.6).

Non vi sono diritti di proprietà per i blocchi di indirizzi IP: essi sono considerati una pubblica risorsa. Le condizioni finanziarie ed altri termini per l'allocazione di blocchi di indirizzi IP, sia direttamente sia indirettamente, sono ancora da stabilire; è da tenere presente che ciò può influire sulla capacità dei registri di IP regionali di contribuire in modo appropriato al finanziamento futuro dell'ICANN.

L'allocazione degli indirizzi IP deve rispettare principi di aggregazione che agevolino un efficace instradamento del traffico IP. È estremamente importante che gli indirizzi IP siano gestiti in modo autonomo e neutrale, negli interessi di un mercato aperto e concorrenziale per tutti i servizi presenti e futuri basati su Internet. Una vasta gamma di nuovi e potenziali utenti del sistema di indirizzamento IP ha espresso di recente un particolare interesse per le politiche dell'ASO ed il funzionamento dei registri regionali. Il Comitato direttivo dell'ICANN ha creato un Gruppo di lavoro ad hoc, comprendente tutte le parti che si sono dichiarate interessate, che riesaminerà le politiche di indirizzamento IP nel contesto dell'ASO e riferirà al Comitato stesso entro il primo semestre del 2000.

3.1 Conclusioni in merito all'indirizzamento IP

Il sistema di indirizzamento IP, gestito tramite l'ICANN ed i registri regionali, è alla base dei requisiti di indirizzamento di tutti i servizi basati su Internet. Di conseguenza, la Commissione intende intraprendere le seguenti azioni:

* seguire da vicino gli sviluppi in seno all'ICANN ed alle sue componenti, nonché le politiche sviluppate, in quanto l'attribuzione di questi indirizzi avrà un effetto diretto sulla fattibilità e sulla convenienza economica dell'instradamento e quindi sull'efficienza dell'ambiente Internet,

* incoraggiare le nuove categorie di interessati, tra cui il settore pubblico, a definire e sviluppare i propri requisiti,

* incoraggiare il tempestivo passaggio all'IPv6, specialmente in seno alle istituzioni europee ed alle pubbliche amministrazioni degli Stati membri;

* agevolare l'espansione su scala mondiale di Internet, specialmente nei paesi in via di sviluppo, attraverso il passaggio dal sistema di indirizzamento IPv4 a quello IPv6;

* nel contesto di progetti di ricerca appropriati dell'Unione europea, promuovere lo sviluppo e l'utilizzo dell'IPv6 e più in generale delle tecnologie Internet della prossima generazione;

* incoraggiare lo sviluppo e l'introduzione di sistemi di assegnazione del nome e di indirizzamento futuri migliorati, tra cui i servizi di ricerca e consultazione elenchi Internet e le tecnologie di instradamento.

Si incoraggiano gli Stati membri ad appoggiare la messa in opera dell'indirizzamento IP della prossima generazione nelle rispettive pubbliche amministrazioni.

Ulteriori informazioni relative all'indirizzamento IP e all'ASO sono riportate nell'allegato alla presente comunicazione.

4 I Protocolli Internet

I protocolli Internet sono le norme e le convenzioni che consentono alle diverse entità su Internet di lavorare assieme per trasportare i dati tra le macchine e presentare i dati nelle applicazioni effettivamente visibili agli utilizzatori [11]. Lo sviluppo di nuovi protocolli e, ovviamente, la loro corretta applicazione software è fondamentale per lo sviluppo di nuovi servizi su Internet ed assumerà maggior importanza mano a mano che aumenta la gamma di applicazioni collegate ad Internet. I protocolli Internet sono sviluppati principalmente attraverso la Internet Engineering Task Force (task force ingegneria di Internet - IETF), anche se altri organismi, in particolare il consorzio World Wide Web, danno un contributo sempre maggiore a tale lavoro [12].

[11] Sono esempi di protocolli Internet il TCP - protocollo di controllo della trasmissione (Transmission Control Protocol), l'http - protocollo di trasferimento dell'ipertesto (Hypertext Transfer Protocol) e l'ftp - protocollo di trasferimento di file (file transfer protocol).

[12] La IAB (Internet Architecture Board) ha concesso il diritto d'autore per le RFC della IANA e dell'IETF alla Internet Society. Tali specifiche sono utilizzabili liberamente, esenti da royalty.

La Protocol Supporting Organisation (PSO) dell'ICANN si occupa delle norme tecniche di cui sopra; essa ha principalmente il compito di sviluppare e raccomandare politiche concrete nel campo dell'assegnazione dei parametri di protocollo ed è custode dell'immenso patrimonio costituito dalle specifiche e norme aperte di Internet, indipendenti dai sistemi e dalle piattaforme impiegate dall'utilizzatore finale di Internet. È estremamente importante che questo patrimonio dell'IEFT e della IANA sia conservato e sviluppato a tutti i livelli di servizi e di infrastrutture. La PSO e in ultima analisi, il Comitato direttivo dell'ICANN detengono una responsabilità internazionale di primo piano a tale riguardo.

L'uso sempre più commerciale di Internet e la concorrenza tra operatori e fornitori di servizi non deve in alcun modo divenire un pretesto per creare interfacce proprietarie o chiuse. Ciò potrebbe mettere a repentaglio l'attuale interoperabilità universale di Internet su scala mondiale.

4.1 Conclusioni in merito ai protocolli Internet

L'Unione Europea è da lungo tempo interessata agli aspetti di normalizzazione delle tecnologie dell'informazione, dal punto di vista dell'interoperabilità e della leale concorrenza. Mano a mano che tali tecnologie si evolvono su scala mondiale, in particolare nel contesto di Internet, la Commissione intende:

* continuare ad incoraggiare il sostegno e la partecipazione delle industrie e della tecnica europee alla PSO ed alle sue componenti;

* appoggiare la cooperazione internazionale tra gli organismi di normalizzazione, tra cui la PSO;

* incoraggiare in Europa una maggior presa di coscienza e un maggior impiego dei protocolli che sono in corso di elaborazione;

* incoraggiare le organizzazioni coinvolte in progetti di ricerca dell'Unione europea in questo campo a partecipare più attivamente al processo di sviluppo dei protocolli;

* garantire che sia garantita e potenziata l'attuale neutralità delle specifiche Internet tra sistemi operativi differenti e altre piattaforme, in particolare in vista del crescente interesse da parte degli utilizzatori per il software aperto (Open Software).

Ulteriori informazioni sui protocolli Internet e sulla PSO sono riportate nell'allegato alla presente comunicazione.

5 I nomi di dominio

I nomi di dominio sono i nomi mediante i quali possono essere facilmente identificati gli host di Internet, per esempio europa.eu.int, parallelamente al sistema di indirizzamento IP numerico utilizzato per la comunicazione in rete. Un numero limitato di domini di primo livello generici (gTLD) sono attualmente in uso su scala mondiale: si tratta di .com, .net e .org [13]. Circa 240 altri registri a livello nazionale o territoriale mantengono in funzione analoghi sistemi di nomi con un codice di paese (registri di ccTLD), quali ad esempio .es, .de o .us.

[13] Tra gli altri TLD si possono citare .gov, .mil (riservato al governo degli Stati Uniti), .int, .edu (riservato alle università americane).

La responsabilità globale dell'amministrazione di questi nomi spettava in passato alla IANA (Internet Assigned Numbers Authority) ed ora spetta all'ICANN. Tra le funzioni dell'ICANN rientra la delega per l'attribuzione di gTLD e ccTLD sulla base dei principi sviluppati nelle Request for Comments RFC 920 (1984) e RFC 1591 (1994), che forniscono informazioni sulle strutture dei nomi nel DNS (Domain Name System - sistema dei nomi di dominio) e sull'amministrazione dei domini.

Nel suo lavoro in tale settore, l'ICANN è coadiuvata dalla DNSO (Domain Name Supporting Organisation), che è formata da un Consiglio per i nomi (Names Council) e da un'Assemblea generale ed a cui devono partecipare sette categorie di interessati, tra cui le autorità di registrazione, i registri di gTLD, i registri di ccTLD, gli utenti commerciali, gli utenti non commerciali, i fornitori di servizi e gli organismi interessati alla proprietà intellettuale.

5.1 Concorrenza nel mercato dei registri di dominio di primo livello

Una delle principali funzioni del nuovo organismo, descritto nel Libro bianco statunitense del 1998 e ora denominato ICANN, è stata l'introduzione della concorrenza nel mercato della registrazione dei nomi di dominio gTLD per quanto riguarda sia le autorità di registrazione sia i registri di gTLD.

Per quanto concerne la concorrenza tra autorità di registrazione, l'ICANN ha fatto notevoli progressi, come descritto più avanti. Per quanto concerne la creazione di alternative ai domini gTLD esistenti, l'ICANN ha fatto finora progressi molto ridotti e vi sono ancora grosse difficoltà da risolvere prima che vi possa essere un accordo spontaneo sulla creazione di nuovi domini gTLD. Tale questione è all'esame della DNSO e del Comitato direttivo dell'ICANN. In tale contesto, si è anche suggerito che l'ICANN possa creare un TLD esclusivamente non commerciale, in cui le registrazioni da parte dei singoli possano beneficiare di un livello di anonimato che non sarebbe appropriato per i nomi di dominio commerciali.

Nel frattempo, si deve sottolineare che il registro NSI (Network Solutions, Inc.) ha recentemente confermato che non effettua più distinzioni, nella politica di registrazione e nei criteri di ammissibilità, tra i registri .com, .net e .org. Secondo il parere della Commissione, si è persa un'opportunità per gestire lo spazio di nomi di dominio disponibile in modo responsabile ed efficiente.

5.2 Nuovi domini di primo livello generici (gTLD)

Anche se la creazione di nuovi registri di gTLD è stata inserita nell'ordine del giorno della comunità Internet almeno fin dal 1996 e sono stati da allora discussi vari approcci alternativi, non si è raggiunto finora alcun consenso in materia. Agli inizi del 1997 l'International Ad Hoc Committee (IAHC) aveva proposto di creare sette nuovi gTLD, che avrebbero dovuto essere gestiti dal registro CORE (che si proponeva di creare). Pur raccogliendo notevoli consensi, la proposta ha incontrato anche una certa opposizione negli Stati Uniti, tanto da spingere il ministero per il Commercio statunitense a svolgere un'indagine nel giugno 1997, cui ha fatto seguito la pubblicazione di Libri verdi e bianchi sull'argomento. Una controproposta contenuta nel Libro verde statunitense del febbraio 1998, secondo la quale il governo degli Stati uniti avrebbe delegato egli stesso una serie di nuovi gTLD è stata criticata dall'Unione europea in quanto tendeva a confermare l'autorità e la giurisdizione statunitense in materia. Il Libro bianco statunitense proponeva che il primo Comitato direttivo (Initial Board) dell'ICANN avrebbe verificato l'eventuale necessità di creare nuovi TLD ed avrebbe introdotto un sistema di qualificazione dei registri e delle autorità di registrazione del DNS nei domini TLD esistenti ed in quelli nuovi. Intanto, risulta evidente che la vasta gamma di nomi già registrata con il .com, ecc. sta già restringendo la possibilità di registrare indirizzi brevi e dotati di un significato, perlomeno per quanto concerne la lingua inglese. [14]

[14] Dalla Wired News Survey pubblicata il 14 aprile 1999, risultava che su 25.500 termini del dizionario inglese standard, soltanto 1.760 erano ancora disponibili nel dominio .com. Fino a quel momento erano stati registrati soltanto circa 7,5 milioni di nomi di dominio. Nei cinque mesi successivi sono stati registrati più di 3 milioni di nomi. Relazione intermedia del gruppo di lavoro C di ICANN/DNSO, pag. 10. Cfr. http://www.dnso.org/dnso/notes/19991023.NCwgc-report.html

Il compito di stabilire se, come e quando introdurre nuovi gTLD è stato affrontato nel contesto dei gruppi di lavoro della DNSO ed è stata pubblicata una relazione interinale che passa in rassegna le soluzioni possibili senza formulare alcuna raccomandazione. [15] Nel marzo 2000, il Comitato direttivo dell'ICANN ha richiesto al proprio personale di preparare une relazione prima della metà di luglio, in base alla quale possa agire alle prossime riunioni del Comitato che si terranno a Yokoama, tenendo conto dei pareri del Consiglio competente in materia di nomi (Names Council).

[15] http://www.dnso.org/dnso/notes/19991023.NCwgc-report.html

IL GAC dell'ICANN ha appoggiato questo approccio, affermando quanto segue:

Per quanto concerne la possibilità di espandere lo spazio dei nomi di dominio, l'aggiunta di nuovi gTLD (nomi di dominio generici di primo livello) dovrà essere fatta con cautela e tramite un processo basato sul consenso. Si dovranno prendere attentamente in considerazione nuovi gTLD, tanto quelli per usi specifici [16], quanto quelli destinati ad una registrazione più generica o "aperta".

[16] Il riferimento a "nuovi TLD per usi specifici" rimanda al concetto di TLD "chartered" (domini di primo livello "riconosciuti") che verrebbero gestiti in base ad una politica di registrazione chiaramente definita e potenzialmente restrittiva, e sarebbero meno aperti dei gTLD esistenti.

Riconoscendo le responsabilità dell'ICANN nel conseguire consenso in merito alla creazione di ogni nuovo gTLD, l'ICANN dovrà evitare, nella creazione di nuovi gTLD, i codici alfa-3 della norma ISO 3166-1, le denominazioni correnti di lingue o di popolazioni a carattere nazionale, territoriale o regionale, come pure i codici ISO 639 per la rappresentazione dei nomi delle lingue, a meno che ciò non sia concordato con i governi o le pubbliche autorità interessate.

5.3 Accreditamento ICANN di autorità di registrazione in concorrenza

L'ICANN ha adottato linee guida per l'accreditamento delle prime autorità di registrazione ed una politica da riesaminare nella prima metà del 2000. Fino alla prima introduzione di servizi di registrazione in concorrenza nel mese di giugno, i servizi di registrazione nei domini .com, .net, e .org erano assicurati unicamente dalla Network Solutions, Inc., in base ad un Accordo di collaborazione del 1992 con il governo degli Stati Uniti. A febbraio del 2000, l'ICANN aveva accreditato come autorità di registrazione 110 società, 22 delle quali con sede in Europa [17]. Le autorità di registrazione allocano i nomi di dominio seguendo la politica dell'assegnazione al primo richiedente, basandosi su una base di dati comune per garantire che il nome richiesto sia libero.

[17] Per l'elenco completo delle autorità di registrazione accreditate, cfr. http://www.incann.org/registrars/accredited-list.html

Ai sensi dell'accordo stipulato tra la NSI e il Ministero del Commercio degli Stati Uniti, la durata dell'accordo sul registro della NSI è di quattro anni. Se l'attività relativa al registro e quella relativa alle funzioni di registrazione della NSI vengono totalmente separate entro 18 mesi e se le funzioni di registrazione vengono svolte da un organismo che non è affiliato all'autorità di registrazione e si impegna ad non affiliarsi mai ad una autorità di registrazione, la validità sarà estesa di altri quattro anni. Per il trasferimento delle attività di registrazione della NSI e per la designazione di un registro suo successore da parte dell'ICANN è necessaria l'approvazione del ministero per il Commercio.

Malgrado l'esistenza di questi accordi, la NSI ha recentemente raggiunto un accordo con la compagnia VeriSign, relativo alla fusione delle rispettive attività. In base all'accordo, la NSI è stata valutata per iscritto 21 miliardi di US$. A quanto pare, al Ministero del Commercio statunitense non è stata data l'opportunità di approvare o disapprovare questa modalità di trasferimento delle operazioni del registro della NSI. I nuovi proprietari del registri non hanno ancora confermato se intendono procedere alla completa separazione delle attività del registro e di quelle dell'autorità di registrazione, come attualmente previsto.

Il principale settore di attività della VeriSign è la certificazione digitale, nel cui mercato la compagnia detiene una posizione dominante. Di conseguenza, ci si può domandare se sia appropriato che i servizi relativi al nome di dominio e i servizi di certificazione digitale siano raggruppati in questo modo. Malgrado l'Unione europea riconosca l'importanza della certificazione digitale, come parte dell'infrastruttura per le firme elettroniche e il commercio elettronico, l'Unione europea (tanto il settore pubblico quanto quello privato) non ha accettato che il servizio VeriSign abbia una posizione privilegiata in questo nuovo mercato.

Tuttavia, l'ingente importo della transazione tra NSI e VeriSign sembra implicare che la compagnia è suscettibile di produrre un rilevante valore aggiunto, in quanto può sfruttare l'enorme banca data di registrazione della NSI ai fini della fornitura di altri servizi connessi ad Internet, tra cui, verosimilmente, la certificazione digitale. Ci si chiede inoltre (e l'interrogativo non ha ricevuto finora risposta) in che modo la VeriSign garantirà il rispetto delle norme e delle politiche europee in materia di protezione dei dati in questo settore.

Prima della fusione/acquisizione prevista tra la NSI e la VeriSign, la Commissione europea aveva valutato gli effetti degli accordi del novembre 1999 dal punto di vista della politica della concorrenza comunitaria e ha stabilito che essi rispondevano in linea di massima alle principali esigenze in materia di concorrenza da essa stessa individuate. La Commissione ha quindi cessato le indagini in quest'area. Tuttavia, la Commissione continuerà a seguire gli sviluppi della situazione, vista l'importanza su scala globale dei mercati interessati da questi accordi, ed ha comunicato la sua posizione in proposito al ministero per il Commercio degli Stati Uniti. [18] Questi nuovi sviluppi non possono che evidenziare l'importanza di un monitoraggio permanente della questione da parte delle autorità responsabili della concorrenza, sia nell'Unione europea che negli Stati Uniti.

[18] Lettera del 15.12 99 indirizzata al segretario di stato per il Commercio, sig. William Daley, dai sigg. Monti e Liikanen, e risposta del sig. Daley del 3 marzo 2000.

5.4 Esercizio dell'autorità dell'ICANN

Ai sensi degli accordi con il ministero per il Commercio statunitense e la NSI, l'ICANN è inoltre tenuta per contratto, nei confronti del registro e di tutte che le autorità di registrazione accreditate, a rispettare le specifiche procedure che regolano l'esercizio della sua autorità, in particolare per quanto concerne la definizione del consenso.

Il ministero per il Commercio statunitense ha inoltre riaffermato i propri diritti di supervisione sulle politiche dell'ICANN, compresi eventuali emendamenti agli accordi dell'ICANN con la NSI. Inoltre, l'ICANN non stipulerà alcun accordo con un qualsiasi registro successore della NSI per i domini di primo livello (TLD) .com, .net. and .org senza la previa approvazione da parte del ministero per il Commercio. Qualora il ministero per il Commercio non riconosca più l'ICANN od altro organismo suo successore risolvendo il Protocollo d'intesa da essi firmato, l'ICANN conviene che assegnerà al ministero per il Commercio qualsiasi diritto che l'ICANN detiene in tutti i contratti esistenti con i registri e le autorità di registrazione.

Malgrado l'ampia portata dei poteri e delle autorità che si riserva il governo statunitense (come di recente ribadito nel novembre 1999), il Ministero per il commercio statunitense ha ripetutamente rassicurato la Commissione europea che intende tuttora cedere il controllo di queste infrastrutture di Internet e completarne il trasferimento all'ICANN entro l'ottobre 2000.

La Commissione ha confermato alle autorità statunitensi che i restanti poteri di cui dispone il ministero per il Commercio per quanto concerne l'ICANN dovranno effettivamente cessare, come previsto dal libro bianco statunitense. La necessaria supervisione governativa dell'ICANN dovrà essere esercitata su base multilaterale, in prima istanza tramite il GAC (Governmental Advisory Committee).

La Commissione adotterà le misure necessarie a garantire che i principi di apertura, trasparenza e rispetto degli accordi internazionali siano pienamente rispettati nel periodo necessario a completare la fase di transizione e oltre. Ciò era previsto nel Libro bianco statunitense e nell'atto costitutivo dell'ICANN.

5.5 InterNIC

InterNIC è un centro informativo di rete integrato, interrogabile tramite "Whois", per gli attuali domini di primo livello generici .com, .net e .org. I nomi di dominio e il sito web InterNIC saranno trasferiti dalla NSI al Ministero per il commercio. Si prevede che il sito web sarà trasferito a tempo debito all'ICANN, ma ciò non è ancora avvenuto. In effetti, in questo settore e in altri, il personale dell'ICANN ha precisato che non è ancora in grado di assumere tutte le funzioni che sarebbero normalmente trasferite all'ICANN ai sensi degli accordi con il Ministero per il commercio statunitense, data la mancanza di personale e di altre risorse.

Fino a quando il trasferimento non sarà completato, la NSI manterrà in funzione il sito web Internic.net come sito di informazione al pubblico - con un repertorio di autorità di registrazione accreditate per .com, .net, e .org, e corredato di link rapidi con tali autorità di registrazione - e cesserà di utilizzare il termine InterNIC per le proprie attività.

Analoghi servizi InterNIC e Whois sono forniti dai registri nazionali e dai registri IP regionali, ad esempio il RIPE.

5.6 Gestione del sistema di root server

I root name server (server primari) che forniscono gli indirizzi Internet di primo livello essenziali per le comunicazioni di instradamento sono sottorappresentati al di fuori degli Stati Uniti. (I root name server di Internet sono tuttora gestiti da volontari sotto gli auspici della IANA, malgrado l'ICANN stia conducendo uno studio per stabilire quali saranno le esigenze future). Tredici root name server adempiono tali funzioni su scala globale; dieci di essi sono situati negli Stati Uniti, compreso il principale server detto "Root A", attualmente ancora nei locali della NSI. Gli altri tre si trovano a Tokyo, Londra e Stoccolma.

Non vi è nulla negli accordi tra il ministero per il Commercio statunitense, l'ICANN e la NSI che modifichi le attuali disposizioni per quanto concerne la gestione del root server di autorità (authoritative root server). La NSI continuerà a gestire il root server di autorità in conformità alle indicazioni del ministero per il Commercio. Quest'ultimo attende di ricevere dall'ICANN una proposta tecnica per la gestione della root di autorità, dopodiché la responsabilità di tale gestione potrà essere trasferita all'ICANN. Il ministero per il Commercio non prevede di trasferire ad un qualche ente la sua competenza sul root server di autorità.

5.7 Domini di primo livello di codice di paese (ccTLD)

L'ICANN è in linea generale l'autorità competente per quanto concerne il riconoscimento dei TLD di codice di paese (ccTLD - country-code TLD), sulla base dei codici ISO 3166 alpha-2 e delle suddivisioni di alcuni codici sulla base delle RFC 920 e 1591. [19] L'ICANN (come in precedenza la IANA) ritiene di non essere competente a decidere "cosa sia o cosa non sia un paese". Esse si sono quindi attenute agli elenchi di codici di paese di due lettere previsti dalla norma ISO 3166. Come avviene per le altre norme ISO, tali elenchi sono tenuti da un'agenzia di aggiornamento (Maintenance Agency), il cui segreteriato è assicurato in questo caso dal Deutches Institut für Normung (DIN).

[19] Richiesta di commenti (RFC): il termine indica l'ultimo aggiornamento di un documento di orientamenti o di normalizzazione, allo stadio di proposta o finalizzato, pubblicato dalla IANA.

Il GAC ha già dato all'ICANN consulenza in quest'area. Nei Principi operativi del GAC si afferma che:

"I domini di primo livello di codice di paese sono gestiti fiduciariamente dal registro per il pubblico interesse, tra cui l'interesse della comunità Internet, per conto delle pubbliche autorità in causa compresi i governi, che sono la massima autorità competente per quanto concerne i rispettivi ccTLD, compatibilmente con la connettività universale di Internet."

La IANA ha delegato 243 ccTLD ad una vasta gamma di organizzazioni di registro di tutto il mondo [20]. Tali decisioni, che attuano la RFC 1591, hanno fatto insorgere numerose difficoltà tra i registri e la comunità Internet locale, il governo o la pubblica autorità in causa. Tali questioni sono ora affrontate dall'ICANN e dal GAC. Il Comitato ha pubblicato una dichiarazione strategica riveduta [21] e il GAC ha recentemente adottato un documento dettagliato che stabilisce gli orientamenti per la prassi ottimale in materia di relazioni tra i registri di ccTLD, l'ICANN e le pubbliche autorità o i governi in causa. [22]

[20] Di queste, 46 sono in effetti territori (in genere isole) sotto l'amministrazione di stati sovrani: 4 per la Francia, 16 per il regno Unito, 5 per gli Stati Uniti. Uno dei ccTDL non corrisponde ad alcuna nazione sovrana (.aq per Antartide).

[21] Cfr. http://www.icann.org/tld-deleg-prac.html

[22] Cfr. http://www.noie.gov.au/docs/gac1.htm

Si prevede che l'ICANN, con il sostegno del GAC, sarà in grado di facilitare la soluzione dei problemi che ancora restano nel settore senza avere la mano troppo pesante per quanto riguarda l'autonomia operativa di cui giustamente gode la maggior parte dei registri di ccTLD. Inoltre, la diretta autorità dell'ICANN sui registri di ccTLD deve essere circoscritta e limitata ad alcuni parametri tecnici essenziali. Peraltro, le politiche di registrazione dei ccTLD devono interessare unicamente il registro, la relativa comunità Internet locale e i governi o le pubbliche autorità in causa. La questione deve interessare l'ICANN soltanto qualora siano coinvolti gli interessi di terzi in altre parti del mondo: ad esempio, ci si è chiesto se un ccTLD che accetta registrazioni commerciali da entità al di fuori del suo territorio debba applicare una politica di risoluzione delle controversie equivalente a quella adottata dalla WIPO per proteggere i terzi interessati in altre parti del mondo.

All'interno dell'Unione europea, a quanto risulta alla Commissione, tutti i registri di ccTLD nazionali godono della fiducia della comunità Internet locale e delle autorità degli Stati membri. Quale prassi ottimale ed eventualmente per tenere conto delle norme del mercato interno e della concorrenza dell'Unione europea, sarebbe comunque opportuno incoraggiare un maggior grado di armonizzazione e congruenza delle politiche di registrazione dei registri di ccTLD all'interno dell'Unione europea. La Commissione ha sottoposto tale questione all'organizzazione CENTR [23], di cui sono membri tutti i registri di ccTLD dell'Unione europea. Secondo le previsioni, la CENTR e le sue componenti completeranno l'esame della prassi ottimale in fatto di politiche di registrazione dei ccTLD in Europa entro il primo semestre del 2000 e sottoporranno ai rispettivi membri raccomandazioni in materia.

[23] Consiglio dei registri di TLD nazionali europei (CENTR).

Il parere adottato in merito dal GAC all'unanimità è stato pubblicato e trasmesso al Comitato direttivo dell'ICANN e ai registri dei ccTLD [24].

[24] Cfr. http://www.icann.org/gac/gac-cctldprinciples-23feb00.htm

Alla luce del consenso raggiunto tra gli Stati membri e a livello internazionale, la Commissione incoraggia gli Stati membri ad attuare le raccomandazioni del GAC in modo appropriato, nella misura in cui esse concernono le relazioni dei governi con l'ICANN e con i rispettivi registri di ccTLD nazionali.

Sarà inoltre opportuno che i registri di ccTLD nazionali nell'Unione europea adeguino le proprie politiche e prassi, per conseguire un elevato livello di trasparenza nelle rispettive operazioni. Nella misura in cui i registri nazionali accettano registrazioni da entità e singoli al di fuori del loro territorio, le loro politiche di risoluzione delle controversie devono tenere pienamente conto degli interessi dei terzi in altri Stati membri e nel resto del mondo.

Gli Stati membri devono inoltre partecipare attivamente con le rispettive organizzazioni di registro, al riesame delle politiche e prassi di registrazioni dei ccTLD nazionali e incoraggiare i registri a sviluppare e a mettere in atto politiche di registrazione coerenti con i principi del mercato interno e con la politica della concorrenza. Nel frattempo, la Commissione continuerà a verificare che le politiche di registrazione dei registri di ccTLD nazionali siano pienamente congruenti con il diritto dell'Unione europea in materia di mercato interno e di concorrenza.

5.8 La proposta relativa ad un nuovo dominio di primo livello: .EU

Come rilevato più sopra, per varie ragioni l'espansione dello spazio dei nomi di dominio Internet prevista nel 1996 non si è verificata e la questione è ancora all'ordine del giorno della nuova organizzazione ICANN. In considerazione dell'attuale fase di espansione di Internet in Europa, la Commissione propone quanto prima la creazione di un registro di dominio di primo livello .EU, per dare al DNS di Internet in Europa ulteriore spazio per individuarsi e per svilupparsi. [25]

[25] "La creazione del dominio Internet di primo livello .EU", COM(2000)153, 2 febbraio 2000.

I suggerimenti della Commissione sono stati oggetto di pubblica consultazione on-line. Essi saranno aggiornati alla luce delle osservazioni trasmesse e la Commissione deciderà le misure appropriate da adottare. Inoltre, il dominio .EU dovrà essere approvato dal Comitato direttivo dell'ICANN.

In vista della creazione del dominio di primo livello .EU, la Commissione sta esaminando l'opportunità di definire un quadro giuridico specifico per affrontare i problemi relativi all'accaparramento dei nomi di dominio (cybersquatting) e alla tutela dei diritti di proprietà industriale nel contesto del nuovo dominio di primo livello.

6 Diritti di proprietà intellettuale

6.1 Marchi depositati

Per quanto concerne i diritti di proprietà intellettuale, attualmente i principali interrogativi relativi ai nomi di dominio riguardano i marchi depositati. La maggior parte del lavoro svolto dalla WIPO (nonché la maggior parte della giurisprudenza) concerne la soluzione di potenziali o effettive controversie relative ai marchi depositati ed ai nomi di dominio. Tuttavia, questo non è tutto. I titolari di diritto d'autore (copyright) hanno già indicato di essere interessati ad usare i dati di registrazione del nome di dominio quale veicolo per individuare l'origine delle violazioni del copyright e degli atti di pirateria. È stata inoltre sollevata la questione dei diritti di proprietà intellettuale relativi ai nomi di dominio [26] ed alle stesse basi di dati di registrazione. [27]

[26] Cfr. vertenza Umbro (Umbro International, Inc., Judgment Creditor v. 3263851 Canada, Inc. Judgement Debtor, and Network Solutions, Inc., Garnishee, At Law n° 174388) Nineteenth Judicial Circuit of Virginia - February 3, 1999.

[27] Cfr. il dibattito sui diritti inerenti la base di dati WHOIS all'indirizzo: http://www.ntia.doc.gov/ntiahome/domainname/blileyrsp.htm

La politica seguita dalla Commissione consiste nello scoraggiare l'appropriazione di diritti di proprietà inerenti i nomi, specialmente in caso di parole generiche, e nel limitare il campo d'applicazione della proprietà di talune basi di dati relative al funzionamento del DNS nell'interesse della concorrenza e della tutela dei dati. [28] La base giuridica di questa posizione, per quanto concerne la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, non è ancora stata stabilita, anche se la giurisprudenza disponibile è del tutto unanime. La creazione di un quadro giuridico per il futuro dominio di primo livello .EU potrebbe agevolare l'istituzione di alcuni chiari principi-guida su scala europea, che comporterebbero un'armonizzazione di fatto di alcune prassi nazionali.

[28] Si deve precisare che gli atti del Congresso degli Stati Uniti relativi alla protezione delle basi di dati escludono specificamente dalla tutela il root server del DNS e le basi di dati Whois.

6.2 Registrazione abusiva di nomi di dominio

I nomi di dominio sono stati facile bersaglio di abusi dei diritti di proprietà intellettuale, in particolare per quanto riguarda marchi depositati. In linea di principio, è possibile limitare i rischi di violazione del marchio depositato nel DNS subordinando le registrazioni a talune norme: ciò è quanto avviene nel caso dei ccTLD nazionali.

Tuttavia, i principali TLD generici aperti ed i nomi .com, .org, e .net sono assegnati al primo richiedente ed a lui solo. Nel corso degli ultimi cinque anni sono state necessarie parecchie cause costose per ripristinare i diritti che erano stati violati, com'è avvenuto ad esempio nel caso delle registrazioni a scopo di speculazione ed in malafede di marchi depositati molto famosi. D'altro lato è necessario cercare un equilibrio per quanto concerne le piccole imprese che, in buona fede e con buoni motivi, registrano un nome che in seguito si rivela essere interessante per una compagnia più grande e più potente.

6.3 Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO)

Il 30 aprile 1999, la WIPO ha pubblicato la sua relazione finale sul procedimento relativo ai nomi di dominio Internet, [29] cui hanno attivamente contributo l'Unione europea e i suoi Stati membri. Il Comitato consultivo dei governi dell'ICANN si è espresso anch'esso a favore della messa in atto delle raccomandazioni della WIPO. L'ICANN ha adottato il principio di una procedura di risoluzione delle controversie uniforme per quanto concerne i gTLD ed ha avviato un processo per l'attuazione di altri aspetti delle raccomandazioni della WIPO. La messa in atto di tali raccomandazioni dipende dal fatto che esse siano applicate da tutte le autorità di registrazione di gTLD, compresa la NSI. Più recentemente (luglio 1999), un quorum di tali autorità di registrazione, tra cui la NSI, ha adottato un accordo standard per tutte le registrazioni DNS di gTLD che introdurrebbe concretamente una procedura di risoluzione delle controversie uniforme, come caldeggiato dall'Unione europea e raccomandato dalla WIPO. Quest'ultimo sviluppo va accolto con favore. La procedura si applica attualmente soltanto alla registrazione abusiva di marchi depositati - marchi di fabbrica (trademarks) e marchi di servizi. Tale politica potrebbe essere estesa anche ai registri di ccTLD che accettino registrazioni commerciali provenienti dall'esterno del proprio territorio. Il Comitato direttivo dell'ICANN ha sottoposto all'attenzione dell'Organizzazione di sostegno ai nomi di dominio (DNSO - Domain Name Supporting Organisation) altre raccomandazioni della WIPO, in particolare per quanto concerne la tutela dei marchi famosi e la creazione di nuovi gTLD. Il risultante ritardo nell'attuazione delle raccomandazioni della WIPO è stato criticato dai rappresentanti dell'industria. [30]

[29] Pubblicazione WIPO n. 92-805-0779-6, disponibile anche all'indirizzo: http://www.wipo2.wipo.int/process/eng/processhome.html

[30] Cfr. lettera ICC al Presidente del Comitato direttivo dell'ICANN.

Pertanto, la politica di tutela dei diritti di proprietà intellettuale in Internet promossa dall'Unione europea nel marzo 1998 e portata avanti dalla Commissione e dagli Stati membri per tutto il periodo successivo ha dato in gran parte buoni frutti. È stato infatti confermato il ruolo della WIPO ed una vasta gamma di utenti e di titolari di marchi depositati ha riconosciuto che il rispetto dei diritti inerenti i marchi depositati e l'adozione di procedure di soluzione delle controversie uniformi sono un elemento essenziale dell'espansione dell'uso di Internet nelle comunicazioni commerciali su scala mondiale.

6.4 Altri diritti relativi ai nomi nel DNS

Anche se i diritti inerenti i marchi depositati sono sempre più garantiti nel contesto del DNS, lo stesso non può dirsi per i diritti inerenti altre categorie di nomi, tra cui i nomi di luogo, i nomi di celebrità e le indicazioni geografiche, che possono richiedere anch'essi un certo grado di protezione. Alla luce di questi fatti, a seguito dell'adozione da parte del Congresso degli Stati Uniti di un atto relativo al cybersquatting, nel novembre 1999, numerosi membri del GAC dell'ICANN hanno richiesto alla WIPO di elaborare orientamenti relativi a politiche anti-cybersquatting. La Commissione, che partecipa a tali dibattiti, incoraggia e appoggia l'iniziativa. Il Comitato direttivo dell'ICANN ha inoltre richiesto alla WIPO di preparare un elenco concordato di "nomi famosi", in vista di elaborare eventuali liste di esclusione per il registri e per le autorità di registrazione del DNS. Il WIPO ha confermato di essere disposto ad accettare questo ulteriore compito. Si prevede che questi sviluppi costituiranno un'importante tappa per agevolare la creazione di nuovi gTLD.

Bisogna comunque ricordare che, per quanto riguarda le procedure di risoluzione delle controversie, ha una posizione preponderante la giurisdizione dei tribunali degli Stati Uniti, come già evidenziato nella prima replica della Comunità europea al governo degli Stati Uniti in materia di governo di Internet (Internet governance). In effetti, ai sensi dell'accordo di accreditamento delle autorità di registrazione, ogni eventuale controversia diversa da quelle relative ai nomi di dominio e ai marchi depositati è soggetta alle regole di arbitrato internazionale dell'American Arbitration Association, e la sede competente è la California.

6.5 Conclusioni

La Commissione continuerà il dialogo, soprattutto con la WIPO e le autorità statunitensi, in materia di risoluzione elle controversie e di messa in opera di dispositivi di risoluzione delle controversie alternativi, di portata realmente internazionale.

La legislazione e la giurisdizione nazionale basata sull'ubicazione dei registri dei nomi di dominio possono esercitare effetti extraterritoriali. La Commissione esaminerà le conseguenze di tali sviluppi nell'interesse delle autorità di registrazione europee nei registri di gTLD esistenti e proporrà le misure reputate necessarie.

In vista delle specifiche questioni che insorgono nell'ambito delle controversie relative ai nomi di dominio, la Commissione intende proporre un codice di condotta od altro strumento appropriato che limiti la portata degli abusi ora praticati nel settore. Ciò comporterebbe, tra l'altro, l'individuazione di categorie di nomi da proteggere e il trattamento dei marchi depositati e di altri marchi riconosciuti.

La Commissione richiederà la cooperazione degli Stati membri nella messa in opera di tale codice di condotta, che dovrebbe essere applicato in prima istanza a tutti i registri di TLD operanti nell'Unione europea. La Commissione adotterà inoltre le misure necessarie a garantire che discipline analoghe siano applicate, con effetti equivalenti, ai registri di TLD in altri paesi, anche per quanto concerne i gTLD esistenti.

7 Aspetti relativi alla tutela dei dati

7.1 Registrazione e dati Whois

Il "Rendiconto della politica di accreditamento delle autorità di registrazione" dell'ICANN, di cui fa parte tra l'altro l'Accordo sull'accreditamento delle autorità di registrazione, riporta disposizioni che prevedono che colui che richiede un nome di dominio trasmetta i dati personali (e altri dati) all'autorità di registrazione, che trasmette i dati al registro e alle relative basi di dati Whois (cfr. allegato alla presente comunicazione). La autorità di registrazione devono inoltre mantenere una base di dati (e fornire l'accesso pubblico alla medesima) contenente, per ogni titolare di dominio di secondo livello (ad esempio, .com) già registrato, il nome e l'indirizzo postale (e ulteriori dati dettagliati che consentano di contattare il titolare a fini amministrativi e tecnici)

I dati di cui sopra devono essere segnatamente trasferiti ad un registro; attualmente il registro che ha l'esclusiva è la Network Solutions, Inc. (NSI) e in certa misura l'ICANN od altri terzi, quale ad esempio un agente depositario. Dato che queste operazioni comportano trattamento di dati personali che rientrano nel campo di applicazione della direttiva 95/46/CE sulla tutela dei dati, è necessario conformarsi alle disposizioni della direttiva in questione.

7.2 Flussi di dati relativi alla registrazione dei nomi di dominio

I flussi di dati relativi al sistema di registrazione dei nomi di dominio NSI sono stati analizzati dall'ICANN e dai servizi della Commissione, e si stanno adottando misure per rafforzare la conformità alle norme dell'Unione europea sulla tutela dei dati. La Commissione ha chiesto che tutti coloro che richiedono la registrazione possano essere informati degli scopi specifici per cui sono raccolti i loro dati personali. Gli scopi per cui l'ICANN può utilizzare i dati che riceve in tale contesto devono essere rigorosamente circoscritti e limitati al funzionamento del DNS di Internet. La Commissione ha inoltre raccomandato che tutti i siti di depositari delle basi di dati di registrazione dei nomi di dominio in Europa dipendano dalla medesima giurisdizione dell'autorità di registrazione interessata.

I principali punti deboli dell'attuale "Accordo sull'accreditamento delle autorità di registrazione" riguardano la definizione dello scopo per cui i dati sono raccolti, memorizzati, trasmessi o altrimenti elaborati. Coloro che sono coinvolti nell'elaborazione dei dati personali devono assicurarsi che sia ottenuto il consenso informato del titolare del nome di dominio e devono rispettare l'assenza di diritti per quanto concerne i dati personali.

La Commissione ha trasmesso commenti dettagliati in merito all'ICANN e proseguono le discussioni con l'ICANN e con il ministero per il Commercio statunitense al fine di raggiungere un accordo sul livello adeguato di tutela dei dati richiesto. Secondo la Commissione, le autorità di registrazione, i registri o l'ICANN ed i suoi organi pertinenti non possono accampare alcun diritto sui dati personali dei soggetti a cui questi si riferiscono e tutti i diritti inerenti i dati dei singoli cittadini competono ai singoli cittadini interessati. Occorrerà prendere in considerazione l'applicazione di questo principio all'ICANN medesimo ed ai registri dei nomi di domini.

7.3 Trasparenza e accesso ai dati

L'accesso ai dati conservati dalle autorità di registrazione e dal registro, come ad esempio tramite i servizi Whois, costituisce un importante servizio di informazione per la comunità Internet mondiale e per chiunque abbia la responsabilità tecnica di un host collegato ad Internet. Oltre a questo ruolo fondamentale, tale accesso contribuisce a ridurre le controversie relative ai marchi depositati, in quanto le parti che ritengono che i loro diritti siano stati violati possono utilizzare tali dati per individuare le società od altre organizzazioni eventualmente responsabili della violazione del marchio depositato, sia essa deliberata o involontaria. L'accesso a tali dati costituisce quindi una delle principali raccomandazioni contenute nella relazione finale della WIPO. Le principali caratteristiche della registrazione dei nomi di dominio e dei dati Whois sono discusse in maggiore dettaglio nell'allegato alla presente comunicazione.

Tuttavia, dal punto di vista della tutela della vita privata e per quanto concerne i dati personali, per ottenere un determinato scopo può essere sufficiente accedere soltanto a taluni dati di contatto dell'entità registrante. Disposizioni pratiche, quale assicurarsi che non siano raccolti ed elaborati (al livello appropriato e per lo scopo pertinente) più dati del necessario, possono servire ad attenuare le preoccupazioni circa la tutela della vita privata nel trattamento dei nomi di dominio.

L'accesso a tali dati per altri scopi, segnatamente la prevenzione delle frodi, può essere previsto purché siano poste in essere salvaguardie appropriate, che garantiscano la conformità con le disposizioni della direttiva 95/46/CE. Un altro problema che deve essere considerato è l'obbligo di garantire la sicurezza e la riservatezza dei dati, delle comunicazioni e delle reti. [31]

[31] Cfr. l'articolo 17 della direttiva 95/46/CE e gli articoli 4 e 5 della direttiva 97/66/CE.

7.4 Conclusioni

La Commissione proseguirà i dibattiti con l'ICANN e con gli Stati Uniti per quanto riguarda le questioni legate alla protezione dei dati e della vita privata ed il modo in cui queste si riflettono nel quadro dei contratti tra l'ICANN ed i registri e le autorità di registrazione dei nomi di dominio. La Commissione esaminerà inoltre le modalità con cui le norme in materia di protezione dei dati devono essere applicate da parte dei registri di ccTLD negli Stati membri dell'Unione europea.

Se ciò si rivelasse necessario, la Commissione potrebbe inoltre raccomandare che l'ICANN e il GAC adottino politiche intese a limitare la raccolta, l'elaborazione e l'uso di dati di registrazione personali.

8 Politica di concorrenza

8.1 Dal punto di vista della politica della concorrenza, la Commissione seguirà da vicino gli sviluppi relativi all'organizzazione e alla gestione di Internet, data la natura globale di Internet e la portata globale dei mercati condizionati dagli accordi che sono stati raggiunti nel settore, nonché i loro possibili effetti sul commercio tra gli Stati membri dell'Unione europea. In particolare, la Commissione verificherà se gli accordi e le prassi di registrazione commerciale rientrano nel campo di applicazione delle regole comunitarie in materia di concorrenza (articoli 81 e 82) e, se del caso, adotterà azioni appropriate sulla base dei poteri direttamente ad essa conferiti dal trattato CE. Le autorità della concorrenza dell'Unione europea e degli Stati Uniti hanno già concordato un quadro di cooperazione bilaterale che si è già dimostrato utile in questo settore.

8.2 I registri di domini di primo livello di codice di paese (ccTLD) negli Stati membri

I principi generali della politica di concorrenza comunitaria sono evidentemente pertinenti anche per quanto concerne il funzionamento dei registri di ccTLD, nonché, e in specifico, per l'eventuale registro .EU.

La Commissione ha ricevuto una serie di reclami contro gli organismi di registro dei ccTLD in alcuni Stati membri: i reclami sono stati presentati per presunta violazione dell'articolo 82 del trattato CE. In generale, i reclami sono stati avanzati da società o da agenti di registrazione del DNS operanti per conto delle medesime.

La Commissione ha avviato un'indagine per verificare in che misura le prassi criticate costituiscano una restrizione della concorrenza ai sensi del diritto comunitario in materia di concorrenza. Ad alcuni degli organismi di registro dei ccTLD sono state formalmente indirizzate richieste di informazioni. Ulteriori richieste di informazioni potrebbero essere indirizzate ai medesimi organismi a breve termine. Le procedure della Commissione relative a tali reclami sono tuttora in corso.

8.3 I registri di domini di primo livello generici (gTLD)

Il punto di partenza del processo inteso ad aprire i gTLD alla concorrenza è rappresentato dall'adozione, da parte dell'ICANN, di un proprio documento che propone orientamenti per l'accreditamento delle autorità di registrazione dei nomi di dominio di Internet e per la selezione delle autorità di registrazione per il sistema sperimentale di registro condiviso per i domini .com, .org e .net.

Le autorità di registrazione desiderose di registrare nomi per conto dei propri clienti nei domini .com, .net e .org devono sottoporre le rispettive richieste di registrazione alla NSI - che è attualmente l'autorità di registrazione e il registro esclusivo per tali domini. Ciò sta consentendo a tale società di imporre alle autorità di registrazione concorrenti delle condizioni contrattuali che sono state recentemente portate all'attenzione delle autorità della concorrenza, negli Stati Uniti e in Europa.

Un contesto contrattuale complesso e sleale potrebbe seriamente compromettere la politica di accreditamento delle autorità di registrazione e l'accordo proposto dall'ICANN per l'accreditamento delle autorità di registrazione, e potrebbe mettere a repentaglio gli sforzi intesi a trasformare l'infrastruttura monopolistica basata sugli Stati Uniti facendola progredire in un contesto internazionale più bilanciato.

Altri temi di politica della concorrenza sono discussi nel contesto della politica di accreditamento delle autorità di registrazione dell'ICANN e degli accordi dell'ICANN con il Ministero del commercio statunitense e la NSI (cfr. precedenti punti 5.3 - 5.5).

9 L'infrastruttura Internet e l'instradamento del traffico Internet europeo

La capacità di Internet in Europa di soddisfare le enormi aspettative riposte attualmente su di essa presuppone che le attuali disparità di accesso, di uso dei contenuti e di costi siano rapidamente ridotte grazie a:

- un accesso meno costoso,

- una larghezza di banda adeguata e non costosa fino a domicilio,

- un'offerta molto più ampia di contenuti pertinenti da parte dei siti web europei,

- un impiego molto più diffuso di tutte le lingue europee,

- una infrastruttura dorsale in grado di trasportare in modo efficiente i flussi di traffico,

- più elevati livelli di sicurezza per gli usi commerciali.

Attualmente l'Unione europea e gli Stati membri stanno incoraggiando la tendenza alla convergenza in Internet dei mezzi di comunicazione e l'impiego di Internet come la principale, se non esclusiva, piattaforma per il commercio elettronico. Questi obiettivi sono parte integrante dell'iniziativa eEurope e delle politiche per la società dell'informazione, tra cui le attività di R&S. Tuttavia, la topografia internazionale di Internet dipende ancora in misura sproporzionata dalle comunicazioni da e per gli Stati Uniti. Attualmente il traffico Internet ha origine in misura sproporzionata negli Stati Uniti, ove ha sede la maggior parte dei siti web. Questa asimmetria del traffico Internet ha svariate ragioni [32], che sono discusse in maggiore dettaglio nell'allegato alla presente comunicazione.

[32] Anche se questi aspetti sono particolarmente importanti in Europa, dato il rapidissimo sviluppo dell'uso di Internet, essi sono tanto più della massima importanza in altre parti del mondo ove la dipendenza asimmetrica da Internet basata negli Stati Uniti è ancora più evidente.

La Commissione ha già richiamato l'attenzione sul fatto che la capacità e la struttura dei prezzi delle linee affittate transfrontaliere all'interno dell'Unione sono motivo di grave preoccupazione e stanno compromettendo gravemente la competitività di tutte le categorie di utenti Internet in tutta Europa.

Un altro problema è il prezzo di accesso a Internet da parte degli utilizzatori, che deve essere ulteriormente ridotto, in termini sia di tariffe di telecomunicazione per una larghezza di banda adeguata, sia di oneri di accesso ad Internet. La riduzione dei costi dell'accesso a larga banda alle piccole e medie imprese e a domicilio agevolerebbe in grande misura il commercio elettronico.

La Commissione ha adottato una raccomandazione relativa alla prassi ottimale da adottare per la fissazione dei prezzi delle linee affittate internazionali e transfrontaliere, e sta preparando una raccomandazione relativa allo scorporo dell'anello telefonico locale.

La Commissione intende raccogliere informazioni dai fornitori dell'infrastruttura dorsale di Internet e dai fornitori di servizi Internet in Europa, per individuare le eventuali ulteriori misure che potrebbero migliorare la situazione attuale per quanto concerne la capacità e l'instradamento dell'infrastruttura Internet in Europa.

Concludendo, la Commissione conferma che lo sviluppo dell'infrastruttura Internet è di importanza decisiva per l'economia dell'Unione europea. La Commissione intende rafforzare le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona e confermare che, per gli Stati membri, è essenziale agire quanto prima per attuare le raccomandazioni della Commissione relative alla fissazione dei prezzi delle linee affittate e allo scorporo dell'anello telefonico locale. Ciò dovrebbe accelerare un accesso e un uso più economico di Internet da parte di tutta la società e di tutta l'economia europea.

10 Conclusioni

Nella presente comunicazione, la Commissione ha tratto una serie di conclusioni e proposto una serie di raccomandazioni relative alle proprie politiche e priorità e per gli Stati membri. Tali punti sono sintetizzati qui di seguito.

Gestione di Internet

La Commissione continuerà a partecipare nelle sedi pertinenti e a incoraggiare gli interessi europei a partecipare anch'essi con lo scopo di garantire che nelle strutture di gestione di Internet sia adeguatamente rappresentato un equilibrio di interessi. Il nuovo sistema di registri dovrebbe essere messo in atto in modo corretto e tempestivo. Ciò dovrebbe comprendere, tra l'altro, regole in materia di protezione dei dati e in materia di concorrenza, appropriata tutela dei diritti di proprietà intellettuale e consentire, se del caso, di individuare e rintracciare le operazioni commerciali.

La Commissione esaminerà modalità per elaborare sistemi adeguati in Europa per gli indirizzi numerici e i nomi di dominio, per far fronte al massiccio incremento dell'uso di Internet e delle relative applicazioni.

Partecipazione all'ICANN e adesione in quanto membri dell'ICANN

La Commissione invita gli Stati membri e il Parlamento europeo ad incoraggiare il flusso di informazioni relativamente al processo ICANN, compreso il processo di adesione in quanto membri dell'ICANN, a tutte le categorie di utilizzatori di Internet, soprattutto i singoli e le organizzazioni di servizio pubblico, per garantire un adeguato livello di partecipazione e di rappresentanza degli interessi in gioco.

La prospettiva globale

L'efficace coordinamento di Internet è decisivo rispetto a molti altri obiettivi e aspirazioni nel più ampio contesto delle politiche connesse ad Internet, per la società dell'informazione, il commercio elettronico e le comunicazioni.

Anche nell'ambito delle ridotte competenze che loro spettano, l'ICANN e il GAC adottano già decisioni del tipo di quelle che, in altri contesti, i governi adotterebbero essi stessi nel quadro di organismi internazionali.

Per ora, sembra che tutti concordino che la natura di Internet e la rapidità degli eventi escludono tale approccio e che l'attuale struttura di autoregolamentazione, affiancata da un'attiva supervisione da parte delle politiche pubbliche, costituisca la migliore soluzione disponibile.

Il Consiglio e il Parlamento europeo sono invitati a confermare il proprio accordo sull'approccio corrente relativo a tali temi.

La Commissione adotterà le misure necessarie a garantire che i principi di apertura, trasparenza e rispetto degli accordi internazionali siano pienamente rispettati nel periodo necessario a completare la fase di transizione che comporta la cessazione dell'autorità del governo degli Stati Uniti e oltre; la necessaria supervisione governativa sarà esercitata in prima istanza dal GAC (Governmental Advisory Committee).

Indirizzamento di Internet

La Commissione intende adottare varie misure per agevolare, se del caso, la transizione dell'economia dell'informazione al sistema di indirizzamento IP, tra cui l'introduzione tempestiva dell'indirizzamento Internet della prossima generazione (Ipv6).

Protocolli Internet

La Commissione intende inoltre tenere pienamente conto dello sviluppo dei protocolli Internet, nel suo approccio alla normalizzazione delle tecnologie dell'informazione, segnatamente nei progetti di ricerca dell'Unione europea.

Principi relativi ai registri ccTLD

Si invitano gli Stati membri a mettere in atto le raccomandazioni del GAC in modo appropriato, nella misura in cui esse concernono le relazioni dei governi con l'ICANN e con i rispettivi registri di ccTLD nazionali. I registri di ccTLD nazionali nell'Unione europea dovrebbero adattare le rispettive politiche e prassi ai fini di conseguire un elevato livello di trasparenza e affidabilità nelle rispettive operazioni. Le loro politiche di risoluzione delle controversie dovrebbero tenere pienamente conto degli interessi dei terzi in altri Stati membri e altrove.

Si invitano gli Stati membri a partecipare attivamente al riesame delle politiche e delle prassi di registrazione dei ccTLD nazionali, con i rispettivi organismi di registro, e a incoraggiare i registri a sviluppare e attuare politiche di registrazione coerenti con i principi del mercato interno e con la politica di concorrenza comunitaria.

La Commissione continuerà a verificare che le politiche di registrazione dei registri di ccTLD nazionali siano pienamente coerenti con il diritto comunitario in materia di mercato interno e di concorrenza.

La proposta relativa ad un dominio di primo livello .EU

I suggerimenti della Commissione relativi alla creazione di un dominio di primo livello .EU sono stati oggetto di pubblica consultazione on-line. Essi saranno aggiornati alla luce delle osservazioni trasmesse e la Commissione deciderà le misure appropriate da adottare.

Dispositivi alternativi di risoluzione delle controversie

La Commissione continuerà il dialogo, soprattutto con la WIPO e le autorità statunitensi, in materia di risoluzione delle controversie e di messa in opera di dispositivi di risoluzione delle controversie alternativi, di portata realmente internazionale.

La legislazione e la giurisdizione nazionale basata sull'ubicazione dei registri dei nomi di dominio possono esercitare effetti extraterritoriali. La Commissione esaminerà le conseguenze di tali sviluppi nell'interesse delle autorità di registrazione europee nei registri di gTLD esistenti e proporrà le misure reputate necessarie.

In vista delle specifiche questioni che insorgono nell'ambito delle controversie relative ai nomi di dominio, la Commissione intende proporre un codice di condotta od altro strumento appropriato che limiti la portata degli abusi ora praticati nel settore. Ciò comporterebbe, tra l'altro, l'individuazione di categorie di nomi da proteggere e il trattamento dei marchi depositati e di altri marchi riconosciuti.

Protezione dei dati e della vita privata

La Commissione proseguirà i dibattiti con l'ICANN e con gli Stati Uniti per quanto riguarda le questioni legate alla protezione dei dati e della vita privata ed il modo in cui queste si riflettono nel quadro dei contratti tra l'ICANN ed i registri e le autorità di registrazione dei nomi di dominio. La Commissione esaminerà inoltre le modalità con cui le norme in materia di protezione dei dati devono essere applicate da parte dei registri di ccTLD negli Stati membri dell'Unione europea.

Se ciò si rivelasse necessario, la Commissione potrebbe inoltre raccomandare che l'ICANN e il GAC adottino politiche intese a limitare la raccolta, l'elaborazione e l'uso di dati di registrazione personali.

La Commissione esaminerà inoltre l'attuazione degli accordi dell'ICANN in materia di accreditamento, come pure delle politiche e dell'accordo relativi ai registri, e determinerà se essi si conformano ai requisiti pertinenti delle direttive 95/46/CE, 97/66/CE e alla direttiva di prossima pubblicazione sul commercio elettronico.

Politica della concorrenza

La Commissione esaminerà gli sviluppi del sistema di attribuzione dei nomi e di indirizzamento Internet dal punto di vista della politica della concorrenza.

Infrastruttura di Internet

La Commissione intende raccogliere le informazioni necessarie per individuare le eventuali ulteriori misure che potrebbero correggere gli squilibri attuali per quanto concerne la capacità e l'instradamento dell'infrastruttura Internet in Europa.

Si invitano gli Stati membri ad agire quanto prima per attuare le raccomandazioni della Commissione relative alla fissazione dei prezzi delle linee affittate e allo scorporo dell'anello telefonico locale, per accelerare un accesso e un uso più economico di Internet da parte di tutta la società e di tutta l'economia europea.

Allegato

L'ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI INTERNET

ASPETTI DI POLITICA INTERNAZIONALI ED EUROPEA

Informazioni esplicative e complementari

INDICE

1. L'organigramma dell'ICANN

2. L'indirizzamento IP e le organizzazioni di sostegno all'indirizzamento (ASO)

3. I protocolli Internet e l'organizzazione di sostegno al protocollo (PSO)

4. I dati relativi alla registrazione dei nomi di dominio e la tutela dei dati (Whois)

5. L'infrastruttura di Internet: topografia e instradamento del traffico di Internet

6. Glossario

L'organigramma dell'ICANN

TGRAPH

Comitati consultivi

Comitato consultivo in materia di membri

Comitato consultivo sul riesame indipendente

Comitato consultivo dei governi

Comitato consultivo sul root server del DNS // Comitati del Comitato direttivo

Comitato di audit

Comitato per i conflitti di interesse

Comitato per la rivalutazione

Comitato esecutivo

Comitato esecutivo di ricerca

Missione dell'ICANN

Conformemente all'atto costitutivo, l'ICANN è una società di utilità pubblica senza fini di lucro che non è intesa a garantire il profitto di alcun singolo individuo, ai sensi della legge della California sulle società di utilità pubblica senza fini di lucro (Non-profit Public Benefit Corporation Law for Charitable and Public Purposes). La società è organizzata e sarà gestita unicamente a scopi filantropici, educativi e scientifici.

Gli articoli specificano che "riconoscendo che Internet è una rete di reti internazionale, che non appartiene a nessuna singola nazione, individuo o organizzazione, l'ICANN perseguirà gli obiettivi filantropici e di interesse generale, al fine di diminuire gli oneri della gestione che incombono ai governi e di promuovere l'interesse pubblico mondiale per la stabilità operativa di Internet:

(i) coordinando l'assegnazione dei parametri tecnici di Internet necessari a garantire la connettività universale su Internet;

(ii) attuando e controllando le funzioni connesse al coordinamento degli spazi di indirizzo del protocollo Internet ("IP");

(iii) attuando e controllando le funzioni connesse al coordinamento del sistema dei nomi di dominio di Internet ("DNS"), compresa l'elaborazione di politiche per stabilire le circostanze in cui nuovi domini di primo livello siano aggiunti al sistema di root del DNS;

(iv) controllando il funzionamento del sistema di root server DNS di autorità di Internet".

Poteri del Comitato direttivo

I poteri dell'ICANN sono esercitati dal Comitato direttivo o sotto la direzione di quest'ultimo.

Per determinate questioni specificate nello Statuto, rispetto ad eventuali politiche che condizionino in modo sostanziale il funzionamento di Internet o di terzi, tra cui l'imposizione di diritti od oneri, il Comitato direttivo può decidere solo con voto di maggioranza di tutti i membri del Comitato medesimo. In tutti gli altri casi, il Comitato può decidere con voto di maggioranza dei presenti a ciascuna riunione ufficiale.

L'ICANN non deve assumere la funzione di registro o di autorità di registrazione del DNS o del registro degli indirizzi IP in concorrenza con organismi condizionati dalle politiche dell'ICANN medesima. L'ICANN è però autorizzata ad adottare tutte le misure necessarie a proteggere la stabilità operativa di Internet, nel caso di insolvibilità di un registro o di un'autorità di registrazione od altra emergenza.

La società non deve applicare le proprie norme, politiche, procedure o prassi in modo sleale o applicare ad alcuna parte un trattamento particolare, a meno che ciò non sia giustificato da motivi validi e ragionevoli, quali la promozione di un'effettiva concorrenza.

Struttura del Comitato direttivo

Il numero autorizzato dei direttori del Comitato non deve essere inferiore a nove (9) e non superiore a diciannove (19). Il Comitato direttivo elegge ogni anno un Presidente e un Vicepresidente tra i direttori (escluso il Presidente). Di norma un direttore resta in carica tre anni.

Il Comitato direttivo dell'ICANN è composto da diciannove direttori: nove direttori "esterni" ("at large"), nove scelti dalle tre organizzazioni di sostegno dell'ICANN, e il Presidente/Direttore generale (d'ufficio).

I nove direttori "esterni" del Comitato iniziale hanno un mandato iniziale; a loro succederanno nove direttori "esterni" scelti dai membri "esterni" dell'ICANN (membership "at large"). Ciascun Comitato direttivo successivo al Comitato iniziale avrà la seguente composizione:

(i) tre (3) direttori scelti dall'ASO (Organizzazione di sostegno agli indirizzi),

(ii) tre (3) direttori scelti dalla DNSO (Organizzazione di sostegno ai nomi di dominio),

(iii) tre (3) direttori scelti dalla PSO (Organizzazione di sostegno ai protocolli),

(iv) nove (9) direttori "esterni", che saranno i membri "esterni" del Comitato direttivo iniziale o i loro successori,

(v) la persona che al momento esercita le funzioni di Presidente della società (vale a dire, il Presidente/Direttore generale).

Rappresentanza internazionale

Ai fini di garantire un'ampia rappresentanza internazionale in seno al Comitato: (1) nel Comitato (ad eccezione del Comitato iniziale) deve sempre figurare almeno un cittadino originario di un paese ubicato in ciascuna delle regioni geografiche dell'ICANN, che deve ricoprire la carica di direttore "esterno" del Comitato; (2) nel Comitato, i membri originari di paesi ubicati nella medesima regione geografica non devono mai superare il 50% del numero totale dei direttori "esterni" in carica in un dato momento.

La scelta dei direttori da parte di ciascuna organizzazione di sostegno e da parte del Comitato esterno dovrà conformarsi a tutte le disposizioni applicabili in materia di diversità geografica.

Vi sono cinque regioni geografiche dell'ICANN: Europa, Asia/Australia/Pacifico, America Latina/Isole dei Caraibi, Africa, America settentrionale. I paesi specifici inclusi in ciascuna regione geografica saranno determinati dal Comitato direttivo, e tale scelta sarà periodicamente riesaminata dal Comitato (ma almeno a scadenza triennale) per determinare se sia opportuno modificare la situazione, tenendo conto dell'evoluzione di Internet.

L'attuale composizione geografica del Comitato direttivo dell'ICANN è la seguente:

America settentrionale:

Europa:

Asia/Pacifico

America Latina:

Africa: --

L'indirizzamento IP e le organizzazioni di sostegno all'indirizzamento (ASO)

È ora in corso di introduzione una versione ampliata ed aggiornata del sistema di indirizzamento IP, basata su numeri aventi una lunghezza di 128 bit (IPv6). Ciò costituisce una massiccia espansione dello spazio di indirizzi disponibile: (3x1036). La transizione dall'Ipv4 all'Ipv6 e il previsto grande aumento di indirizzi richiede un attento esame di aspetti quali l'organizzazione, l'aggregazione e l'instradabilità del sistema di indirizzamento IP in Europa e in tutto il mondo. La IANA e il RIPE hanno pubblicato di recente una serie di indicazioni generali provvisorie per quanto riguarda l'allocazione dello spazio di indirizzo Ipv6. [33] Si prevede che l'allocazione avverrà in modo gerarchico attraverso operatori di primo livello (Top Level) e di secondo livello (Next Level), che saranno i custodi di blocchi di indirizzi IP e che saranno in effetti responsabili dell'allocazione di blocchi più piccoli di indirizzi ai rispettivi clienti o utenti.

[33] Cfr. http://www.ripe.net

Scopo dell'ASO è sostenere, verificare e sviluppare raccomandazioni sugli orientamenti e la struttura di Internet in relazione al sistema di indirizzi IP. Essa attualmente comprende i tre registri di indirizzi Internet regionali, ossia AP-NIC (Asia-Pacifico), ARIN (Americhe) e RIPE-NCC (Europa). [34] Si prevede che saranno creati a tempo debito nuovi registri regionali per l'Africa e l'America Latina, che diverranno anch'essi membri dell'ASO. È probabile che nel prossimo futuro la Russia e altri paesi della CSI continueranno ad essere membri del RIPE. Nel mese di novembre 1999, l'ASO ha eletto tre membri del Comitato direttivo dell'ICANN.

[34] La NCC RIPE è un'associazione di oltre 1300 membri, per la maggior parte fornitori di servizi Internet, di 86 paesi. Essa esiste dal 1992. Il RIPE, invece, è un forum aperto per il coordinamento e lo sviluppo delle politiche ed è attivo fin dal 1989.

I protocolli Internet e le organizzazioni di sostegno ai protocolli (PSO)

I protocolli di Internet sono sviluppati attraverso le procedure denominate Requests for Comments (richieste di commenti - RFC); essi sono di conseguenza facoltativi e basati sul consenso. Tuttavia, l'esigenza fondamentale dell'interoperabilità a livello mondiale in pratica conferisce a tali richieste lo status di norme tecniche vincolanti.

La Protocol Supporting Organisation (PSO)

La Protocol Supporting Organisation (PSO) si occupa delle norme tecniche di cui sopra. Si tratta di un organismo consultivo basato sul consenso operante nel quadro dell'ICANN. Un protocollo d'intesa è stato redatto a questo proposito tra l'ICANN ed un gruppo di organizzazioni internazionali impegnate nello sviluppo di norme internazionali aperte concernenti Internet: l'IETF, il consorzio World Wide Web, l'UIT e l'ETSI. Ciascuna di queste organizzazioni ha designato due membri del Protocol Council. La PSO ha eletto tre membri del Comitato direttivo dell'ICANN.

La PSO ha principalmente il compito di sviluppare e raccomandare politiche concrete nel campo dell'assegnazione dei parametri di protocollo. Essa funzionerà in modo aperto e consentirà la partecipazione a tutti i singoli interessati.

Benché tenga in questa fase un basso profilo, la Protocol Supporting Organisation (PSO) potrebbe diventare una importante piattaforma per la collaborazione relativa alle norme Internet fra le industrie di tutto il mondo. Anche se la maggior parte del lavoro tecnico può essere svolta dagli organismi di normalizzazione, in particolare dalla IETF, è necessario garantire che esistano mezzi adeguati per risolvere eventuali disaccordi di natura tecnica o politica.

I dati relativi alla registrazione dei nomi di dominio e la tutela dei dati (Whois)

La registrazione di un nome di dominio comporta la comunicazione di dati identificativi del proprietario del nome di dominio. La parte delle informazioni che è in genere accessibile è solitamente denominata "dati Whois", dal nome del protocollo utilizzato. Tali informazioni sono essenzialmente necessarie per scopi tecnici, segnatamente in caso di difficoltà nella determinazione dei nomi di dominio, ma anche come dispositivo di convalida delle informazioni on-line fornite dal registrante.

Si è inoltre suggerito che, per l'affidabilità dell'identificazione degli operatori commerciali, si debbano fornire dettagli di registrazione della società, nonché un codice identificativo fiscale o analoghe informazioni, che dovrebbero essere accessibili anche dietro consultazione, come parte dei dati di registrazione. [35]

[35] Tale accesso sulla base di una ricerca dovrebbe tuttavia essere limitato ai nomi di dominio e alle parole chiave, e non ai nomi degli individui.

Attualmente, queste basi di dati specifiche Whois affrontano tre tipi di problemi:

- trasparenza: eliminare le informazioni imprecise o non aggiornate;

- coerenza: a seguito dell'introduzione del sistema di registro condiviso della NSI, quelli che in origine erano i dati Whois sono stati dispersi tra una serie di autorità di registrazione. Sono ora adottate misure tecniche per correggere tale anomalia. Inoltre, i dati Whois relativi ai gTLD e ai ccTLD non sono ancora disponibili su base coerente;

- finalità d'uso: i dati Whois possono essere consultati dal pubblico ma non possono essere utilizzati per scopi non autorizzati. Resta ancora da chiarire quali siano tali scopi, soprattutto in relazione alle leggi sulla protezione dei dati. I lavori in questo settori sono in corso.

Tutte le autorità di registrazione accreditate per il .com, .net e .org devono ora fornire accesso dietro consultazione ai dati di registrazione. Oltre al nome registrato e alle informazioni relative all'autorità di registrazione, i dati disponibili comprendono i nome, l'indirizzo postale e i dati per contattare il registrante (e-mail, numero telefonico e di fax) e i dati forniti a fini di contatti tecnici e amministrativi per i domini di secondo livello. Le autorità di registrazione accreditate devono inoltre informare i clienti sulle finalità della raccolta di tali dati e le restrizioni all'elaborazione e all'uso dei dati personali. L'ICANN informerà le autorità di registrazione delle finalità e delle condizioni di uso dei dati personali ricevuti dalle autorità di registrazione. [36] Le autorità di registrazione devono inoltre impedire che il sistema di registro condiviso sia utilizzato per inviare messaggi elettronici indesiderati (spam), impedendo ricerche automatiche e ripetitive di elevata entità intese ad estrarre dati da utilizzare per compilare o per dedurre l'identità del cliente o analoghe informazioni (profiling).

[36] La relazione della WIPO ha inoltre suggerito che il contratto di registrazione includa una disposizione secondo cui la comunicazione di informazioni scorrette o insufficienti sia considerata una violazione del contratto e comporti la sospensione del nome di dominio in questione. Tale raccomandazione è stata inclusa nell'accordo relativo all'accreditamento delle autorità di registrazione.

La Commissione seguirà attentamente l'attuazione degli accordi dell'ICANN in materia di accreditamento e delle politiche e degli accordi relativi ai registri, e determinerà se siano soddisfatti i requisiti pertinenti delle direttive 95/46/CE, 97/66/CE e della direttiva di prossima pubblicazione in materia di commercio elettronico.

L'infrastruttura di Internet: topografia e instradamento del traffico di Internet

L'asimmetria del traffico Internet in Europa ha vari motivi, imputabili all'originaria struttura di Internet, alle disparità di fonti di contenuto e dei fattori economici, tra cui l'attuale ancora inadeguata disponibilità di larghezza di banda a prezzi competitivi per le comunicazioni Internet in Europa.

Struttura:

Lo sviluppo iniziale di Internet nella maggior parte del mondo è stato basato sulla instaurazione di collegamenti tra le reti nazionali e Internet negli Stati Uniti. Il risultato pratico è che la capacità installata dell'infrastruttura dorsale di Internet fra ciascun Stato membro e gli Stati Uniti ha una larghezza di banda (capacità) parecchie volte superiore ai collegamenti tra gli Stati membri. La situazione di questo tipo in altre parti del mondo è manifestamente ancor più squilibrata. Di conseguenza, gran parte del traffico Internet transeuropeo è instradata attraverso gli Stati Uniti. A parte gli effetti economici di tale situazione, ciò significa che molte comunicazioni europee, tra cui informazioni commerciali importanti, dipendono quotidianamente dalla sicurezza e dall'affidabilità di questi collegamenti transatlantici.

Contenuto:

Attualmente la maggior parte delle pagine web è in inglese ed è collocata su elaboratori host negli Stati Uniti. Dei 100 siti web più visitati, 94 sono situati fisicamente negli Stati Uniti. Al momento, una percentuale ancora maggiore dei siti securizzati utilizzati per il commercio elettronico si trova negli Stati Uniti. A meno che non si provveda ad eliminare rapidamente questi squilibri, non solo Internet continuerà ad essere dominata da contenuti con base negli Stati Uniti dal punto di vista della lingua e della cultura, ma una quota significativa della crescita economica che può venire dal commercio elettronico in Europa consisterà in pratica anch'essa, semplicemente, in un'importazione di merci e di servizi dagli Stati Uniti. Inoltre, lo spostamento di servizi esistenti e lo sviluppo di nuovi prodotti economici reso possibile da Internet esercitano conseguenze sul sistema di tassazione indiretta (IVA); tali effetti saranno tra breve affrontati da un'appropriata proposta della Commissione.

Fattori economici:

Oltre a queste concrete ragioni dell'attuale asimmetria di Internet, vari fattori economici aggravano ulteriormente la situazione europea a discapito degli interessi economici degli operatori e degli utilizzatori europei. Il fatto che gran parte del traffico Internet dei paesi europei transiti per gli Stati Uniti significa che le relazioni commerciali tra i fornitori di servizi Internet europei e quelli americani non sono equilibrate. Ad esempio, soltanto pochissimi fornitori di servizi Internet statunitensi accettano il traffico dall'Europa su una base di parità ed in pratica il traffico che ha origine in Europa deve pagare per il privilegio di transitare per i punti di scambio (exchange points) con base negli Stati Uniti, mentre i grossi fornitori di servizi Internet con base negli Stati Uniti scambiano il reciproco traffico senza alcun addebito, da pari a pari.

Inoltre, soltanto alcuni fornitori dell'infrastruttura dorsale di Internet basati negli Stati Uniti fanno affari con i fornitori di servizi Internet europei, mentre questi ultimi devono operare scambi con i fornitori di servizi Internet statunitensi vista la predominanza su Internet, ad oggi, di contenuti con base statunitense. Taluni grossi fornitori di servizi Internet di proprietà e con base statunitense sono inoltre attivi sul mercato europeo. Attualmente non si sa se i loro addebiti di transito su Internet siano trattati sulla stessa base di quelli di altri fornitori di servizi Internet di proprietà europea o se le loro attività europee traggano vantaggio dagli accordi di interconnessione e di scambio alla pari più favorevoli di cui godono negli Stati Uniti. Questo aspetto sarà oggetto di un'indagine da parte dei servizi della Commissione interessati. Inoltre, il traffico Internet transfrontaliero che ha luogo nell'Unione europea deve sobbarcarsi il costo delle notoriamente eccessive tariffe internazionali per le linee affittate, ancora in vigore in diversa misura in tutta l'Unione europea, malgrado la liberalizzazione e l'introduzione della concorrenza nella fornitura dell'infrastruttura di telecomunicazioni.

Capacità

La liberalizzazione dell'infrastruttura di telecomunicazioni sta iniziando a produrre risultati incoraggianti, in termini di disponibilità di larghezza di banda e di una diminuzione dei prezzi di accesso. La raccomandazione di prossima pubblicazione relativa allo scorporo dell'anello telefonico locale dovrebbe esercitare un impatto significativo. Tuttavia, il processo richiederà tempo e la Commissione effettuerà un costante monitoraggio della situazione, in vista di ulteriori eventuali misure.

La larghezza di banda disponibile sul mercato per le comunicazioni transfrontaliere resta inadeguata in molte parti dell'Unione, aggravando quindi le già forti pressioni economiche che spingono il traffico Internet europeo ad essere instradato attraverso punti di scambio con base negli Stati Uniti. Di conseguenza, il traffico Internet europeo ed in particolare i fornitori di servizi Internet con base nell'Unione europea si trovano a dover scegliere tra pagare prezzi elevati per una larghezza di banda transfrontaliera inadeguata all'interno dell'Unione, o pagare (due volte) costosi collegamenti transatlantici e pagare fornitori di servizi Internet con base negli Stati Uniti per lo scambio del proprio traffico negli Stati Uniti. Tale situazione rappresenta una notevole distorsione del mercato globale di servizi legati ad Internet; essa pregiudica inoltre la competitività internazionale dei fornitori di servizi Internet e di altri operatori con base in Europa, nonché dei loro numerosi clienti che utilizzano Internet a fini commerciali, ad esempio per il commercio elettronico internazionale. Ovviamente, analoghe preoccupazioni possono valere per quanto concerne i paesi candidati all'ampliamento e quelli dell'area mediterranea. La Commissione sta attualmente esaminando i motivi degli elevati prezzi delle linee affittate transfrontaliere, e prenderà in esame altre misure se la situazione non accenna a migliorare.

Glossario di termini e di acronimi relativi ad Internet

CORE Council of Registrars (Consiglio delle autorità di registrazione), un registro condiviso senza fini di lucro istituito dalla relazione IAHC. Al settembre 1999 contava 55 società membre.

CcTLD Country code Top Level Domain (dominio di primo livello di codice di paese). Fa riferimento alla norma ISO 3166 di codici di due lettere per i paesi e le entità territoriali.

Cybersquatting Registrazione a fini di speculazione o abusiva di marchi depositati di proprietà di terzi.

Delega Delega da parte dell'ICANN/IANA di un TLD nel root Internet.

Designazione Designazione, da parte del governo o della pubblica autorità interessata, del delegato in quanto competente a creare l'organizzazione e la base di dati del registro.

DNS Domain Name System (sistema dei nomi di dominio).

GAC Governmental Advisory Committee (Comitato consultivo dei governi) dell'ICANN.

gTLD Generic Top Level Domain (dominio di primo livello generico): .com, .org, .int ecc.

IAHC International Ad Hoc Committee

IANA Internet Assigned Numbers Authority (predecessore dell'ICANN)

IETF Internet Engineering Task Force

InterNIC InterNIC è un concetto di centro informativo di rete integrato che è stato sviluppato da varie società, tra cui la Network Solutions, in collaborazione con il governo degli Stati Uniti. Ai sensi di un recente accordo con il governo degli Stati Uniti, la Network Solutions deve abbandonare l'uso del termine "InterNIC" in relazione ai propri prodotti e servizi. InterNIC è un marchio di servizi registrato del Ministero del commercio degli Stati Uniti.

ISO Organizzazione internazionale per la standardizzazione (Ginevra).

ISOC Internet Society

NSI Network Solutions Incorporated, in precedenza una società affiliata di Science Applications Investment Corporation (SAIC), di recente acquisita dalla VeriSign, Inc.

RFC Request for Comment (richiesta di commenti): in origine, la denominazione indicava un progetto di norma Internet (IETF). In pratica, una volta che la norma è stata stabilita per consenso, la denominazione RFC (numero...) resta immutata.

Warehousing (Accaparramento) - Registrazione a fini di speculazione di un gran numero di parole o nomi, non necessariamente per uso corrente ma in previsione di cederle successivamente, a fini di lucro.

Whois Il termine indica un protocollo utilizzato per effettuare consultazioni di taluni tipi di basi di dati. InterNic e RIPE e molti altri organismi forniscono le informazioni che rendono disponibili tramite un'interfaccia Whois. In misura crescente, l'accesso a queste basi di dati è fornito tramite l'accesso web: pertanto, col termine Whois si fa sempre più riferimento non tanto al protocollo tecnico impiegato sulla rete, quanto allo stile di accesso e ai dati richiesti.