24.12.2016   

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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 484/1


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 19 dicembre 2016

sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti

(2016/C 484/01)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare gli articoli 165 e 166,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)

Nella società odierna è necessario che ogni persona possieda un ampio corredo di abilità, conoscenze e competenze, compreso un livello sufficiente di competenze alfabetiche, matematiche e digitali per poter realizzare appieno il proprio potenziale e svolgere un ruolo attivo nella società, assolvendo alle proprie responsabilità sociali e civiche. Tali abilità, conoscenze e competenze sono fondamentali anche per inserirsi fruttuosamente nel mercato del lavoro e per accedere all'istruzione e alla formazione terziaria.

(2)

Sempre più spesso le offerte di lavoro richiedono un livello più elevato di competenze a più ampio spettro. In futuro vi saranno meno posti di lavoro di tipo elementare. Anche i lavori per i quali tradizionalmente erano richieste qualifiche di basso livello o non erano richieste nessun tipo di qualifiche, diventano più impegnativi. Un'ampia maggioranza dei posti di lavoro richiederà un certo livello di competenza digitale, mentre un numero crescente di lavori elementari imporrà il possesso di alcune competenze fondamentali o generiche (come ad esempio comunicazione, risoluzione di problemi, lavoro di gruppo e intelligenza emotiva).

(3)

Nel 2015 si contavano 64 milioni di persone, vale a dire più di un quarto della popolazione di età compresa tra 25 e 64 anni nell'Unione, che avevano abbandonato l'istruzione e la formazione formali con una qualifica non superiore all'istruzione secondaria inferiore. Sebbene non vi siano strumenti per misurare i livelli della competenza di base di tali persone, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sulle competenze degli adulti («PIAAC»), che ha misurato i livelli di competenze alfabetiche, matematiche e di risoluzione dei problemi in ambienti tecnologicamente avanzati, indica che in 20 Stati membri proporzioni simili di adulti tra 16 e 65 anni si collocano al livello più basso di padronanza di tali competenze.

(4)

Anche i dati 2013 del Programme dell'OCSE for International Student Assessment (PISA) evidenziano una proporzione significativa di quindicenni i cui risultati sono al di sotto delle aspettative in fatto di lettura (17,8 %), matematica (22,1 %) e scienze (16,6 %). Tali percentuali restano al di sopra del parametro di riferimento del 15 % nell'Istruzione e formazione 2020 (ET 2020).

(5)

La PIAAC indica che gli adulti con una padronanza più elevata delle competenze alfabetiche, matematiche e di risoluzione dei problemi in ambienti tecnologicamente avanzati tendono a conseguire maggiori successi nel mercato del lavoro. Allo stesso tempo, una quota pari al 20-25 % degli europei adulti tra 16 e 65 anni con livelli bassi di padronanza di tali competenze ha meno probabilità di impegnarsi nell'apprendimento o di partecipare a pieno titolo a una vita economica e sociale fondata sulle tecnologie digitali. Essi corrono un rischio maggiore di disoccupazione, presentano una maggiore incidenza di povertà ed esclusione sociale, sono esposti a rischi sanitari più elevati e hanno un'aspettativa di vita inferiore, mentre i loro figli sono più soggetti al rischio di scarsi risultati formativi.

(6)

Le persone scarsamente qualificate che mostrano lacune fondamentali delle competenze di base possono costituire una quota elevata dei disoccupati, soprattutto di lungo periodo, e di altri gruppi vulnerabili, ad esempio i lavoratori anziani, le persone economicamente inattive e i cittadini di paesi terzi. Tali lacune ne rendono più difficile l'inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro.

(7)

Le politiche degli Stati membri volte a ridurre l'abbandono precoce dei sistemi di istruzione e formazione conformemente alla raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 (1) e alle conclusioni del Consiglio del 23 novembre 2015 sulle politiche di riduzione dell'abbandono scolastico, basate su misure di prevenzione, intervento e compensazione, hanno un effetto positivo. Nel 2015 il tasso medio di abbandono scolastico nell'Unione (fra quelli di età compresa fra 18 e 24 anni) si discostava di circa un punto percentuale dall'obiettivo del 10 % stabilito dalla strategia Europa 2020, seppure con notevoli differenze tra gli Stati membri. Anche se dovesse essere conseguito tale obiettivo, rimarrebbe un 10 % di persone che all'ingresso nell'età adulta incontrerebbero gravi problemi per quanto riguarda l'accesso a un'occupazione sostenibile. Continuano inoltre a sussisstere ampie quote di persone di 25 anni e oltre che hanno abbandonato la scuola precocemente, molti dei quali cittadini di paesi terzi e altre persone provenienti da un contesto migratorio o svantaggiato.

(8)

La partecipazione all'apprendimento permanente da parte degli adulti scarsamente qualificati costituisce un quarto di quella di coloro che hanno qualifiche corrispondenti all'istruzione terziaria. L'accesso alle opportunità di apprendimento permanente rimane disomogeneo tra i diversi gruppi socioeconomici e alcuni gruppi di popolazione in età lavorativa, in particolare i cittadini di paesi terzi, hanno un accesso ridotto. Incoraggiare un'ampia e inclusiva partecipazione è pertanto essenziale per il successo delle misure di miglioramento del livello delle competenze. Sono essenziali gli sforzi volti a raggiungere le persone che hanno bisogno di una motivazione speciale, di un sostegno e di un orientamento permanente, in particolare chi è più lontano dal mercato del lavoro o dall’istruzione e dalla formazione.

(9)

I percorsi di miglioramento del livello delle competenze mirerebbero agli adulti con un livello basso di abilità, conoscenze e competenze che non possono usufruire della garanzia per i giovani (2) e darebbero loro flessibili opportunità per migliorare le competenze alfabetiche, matematiche e digitali e proseguire per ottenere livelli più elevati del Quadro europeo delle qualifiche (EQF) pertinenti per il mercato del lavoro e una partecipazione attiva alla società. Ciò potrebbe essere conseguito mediante un'offerta di istruzione e formazione negli opportuni contesti, ove insegnanti e formatori qualificati applichino metodi didattici specificamente indirizzati agli adulti e sfruttino il potenziale dell'apprendimento digitale.

(10)

In funzione della legislazione nazionale, delle circostanze e delle risorse disponibili, gli Stati membri possono concentrare i percorsi di miglioramento del livello delle competenze sui gruppi prioritari di destinatari da loro individuati. I percorsi potrebbero essere erogati in ottemperanza alle disposizioni attuative adottate dagli Stati membri e in base all'interesse e all'impegno del singolo nella partecipazione.

(11)

Sviluppare il livello di competenze e di conoscenze degli adulti contribuisce notevolmente al conseguimento degli obiettivi strategici di Europa 2020, come indicato nel ciclo politico del semestre europeo.

(12)

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea stabilisce che ogni persona ha diritto all'istruzione e all'accesso alla formazione professionale e continua.

(13)

Gli obiettivi dell'azione di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite del 2015 invitano a garantire a tutti i giovani e a una buona parte degli adulti, sia uomini che donne, l'alfabetizzazione linguistica e matematica entro il 2030.

(14)

La raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente (3), fornisce un quadro di riferimento che coadiuva l'operato degli Stati membri per assicurare che al completamento dell'istruzione e della formazione iniziale i giovani abbiano sviluppato le competenze chiave a un livello che li prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento, come anche per la vita lavorativa. Tale quadro fornisce inoltre sostegno agli Stati membri per assicurare che gli adulti siano in grado di sviluppare e aggiornare le loro competenze chiave in tutto l'arco della loro vita.

(15)

Il Quadro europeo delle competenze digitali per i cittadini stabilisce un riferimento comune a livello europeo di cosa significhi essere competente nelle tecnologie digitali nella società odierna e definisce le competenze e i rispettivi livelli in cinque ambiti principali.

(16)

La raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (4), ha istituito un quadro di riferimento delle qualifiche comune che prevede otto livelli espressi in termini di risultati di apprendimento, che possono essere raggiunti attraverso diversi percorsi di apprendimento formale, non formale e informale.

(17)

La relazione congiunta del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione (ET 2020) ha indicato come priorità nel settore dell'apprendimento degli adulti, tra l'altro, l'offerta di competenze alfabetiche, matematiche e digitali, nonché di un numero sufficiente di seconde opportunità che conducano a una qualifica riconosciuta dall'EQF per chi è privo di EQF di livello 4. Tale relazione congiunta contiene anche gli obiettivi a medio termine per l'istruzione e la formazione professionale («IFP»), tra cui migliorare l'accesso alle qualifiche per tutti grazie a sistemi di IFP più flessibili e permeabili, in particolare offrendo servizi di orientamento integrati ed efficienti e rendendo disponibile la convalida dell'apprendimento non formale e informale.

(18)

La raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale (5), invita gli Stati membri a istituire entro il 2018 modalità nazionali di convalida (identificazione, documentazione, valutazione e certificazione) dell'apprendimento non formale e informale. Ciò comprende la possibilità per i disoccupati o le persone a rischio di disoccupazione di ottenere un bilancio di competenze inteso a stabilire le loro conoscenze, abilità e competenze.

(19)

La raccomandazione del Consiglio, del 22 aprile 2013, sull'istituzione di una garanzia per i giovani, raccomanda che i giovani di età inferiore ai 25 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale. Essa invita gli Stati membri a offrire ai giovani che hanno abbandonato gli studi e possiedono un basso livello di competenze la possibilità di riprendere il percorso scolastico e formativo o di seguire nuovi programmi di «seconda opportunità» in ambienti di apprendimento adeguati alle loro specifiche esigenze e che consentano loro di ottenere le qualifiche di cui non dispongono.

(20)

La raccomandazione del Consiglio, del 15 febbraio 2016, sull'inserimento dei disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro (6), raccomanda che ai disoccupati di lungo periodo siano offerti approfonditi orientamenti e valutazioni individuali e un accordo di inserimento lavorativo con un'offerta individuale, nonché l'indicazione di un punto di contatto unico, al più tardi al raggiungimento dei 18 mesi di disoccupazione.

(21)

La raccomandazione 2008/867/CE della Commissione, del 3 ottobre 2008, relativa all'inclusione attiva delle persone escluse dal mercato del lavoro (7), invita gli Stati membri ad accrescere e migliorare l'investimento nel capitale umano mediante politiche di istruzione e di formazione in grado di favorire l'inserimento, comprese strategie efficaci di istruzione e di formazione permanenti, adeguando i sistemi di istruzione e di formazione alle nuove esigenze in materia di competenze e alla domanda di competenze informatiche.

(22)

Le conclusioni del Consiglio, del 5 e 6 giugno 2014, sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi soggiornanti legalmente nell'Unione, hanno ribadito i principi fondamentali comuni della politica di integrazione degli immigrati nell'Unione europea adottati nel 2004, tra i quali il principio secondo cui «gli sforzi nel settore dell'istruzione sono cruciali per preparare gli immigrati e soprattutto i loro discendenti a una partecipazione più effettiva e più attiva alla società».

(23)

La risoluzione del Consiglio, del 21 novembre 2008, sul tema «Integrare maggiormente l'orientamento permanente nelle strategie di apprendimento permanente» (8), ha invitato gli Stati membri ad avvalersi di quattro principi guida per accompagnare i passaggi nell'intero arco della vita dei cittadini: favorire l'acquisizione della capacità di orientamento nell'arco della vita, facilitare l'accesso di tutti i cittadini ai servizi di orientamento, rafforzare la garanzia di qualità dei servizi di orientamento e incoraggiare il coordinamento e la cooperazione dei vari soggetti a livello nazionale, regionale e locale.

(24)

Nonostante questi sforzi, l'accesso e la partecipazione degli adulti scarsamente qualificati alle opportunità di istruzione e formazione costituiscono ancora una sfida. Le politiche attive del mercato del lavoro mirano a reinserire i disoccupati nel minor tempo possibile, ma non sempre forniscono opportunità di miglioramento del livello delle competenze personalizzate e flessibili. Sono rari gli interventi pubblici che affrontano la necessità di migliorare il livello di competenze per chi è già occupato, causando il rischio di obsolescenza delle competenze e di perdita dell'occupazione, mentre proprio le persone più lontane dal mercato del lavoro presentano le maggiori esigenze di miglioramento del livello delle competenze, ma sono più difficili da raggiungere.

(25)

Il Consiglio e i rappresentanti dei governi degli Stati membri hanno invitato la Commissione a presentare la proposta di una nuova agenda per le competenze in Europa che affronti, tra l’altro, modi per rafforzare lo sviluppo delle competenze e l’acquisizione delle conoscenze, riconoscendo che il completamento del livello di istruzione secondaria superiore o livello equivalente è tendenzialmente considerato il requisito minimo per garantire un passaggio efficace dall'istruzione al mercato del lavoro e per avere accesso alla prosecuzione dell'apprendimento.

(26)

La base di conoscenze di cui hanno bisogno responsabili politici e operatori è in crescita ma incompleta. Gli organismi dell'Unione, in particolare Eurostat, l'Agenzia esecutiva per l'Istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) e il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) potrebbero sviluppare ulteriormente la ricerca, la consulenza e l'analisi nei settori pertinenti. I risultati dei lavori svolti nell'ambito della cooperazione europea nel settore dell'occupazione, dell'istruzione e della formazione potrebbero contribuire ulteriormente allo sviluppo della base di conoscenze e dell'apprendimento reciproco.

(27)

Le organizzazioni dei datori di lavoro, i datori di lavoro, i sindacati, le camere di commercio, dell'industria e dell'artigianato, gli enti nazionali coinvolti nella programmazione, nell'organizzazione o nella promozione dell'istruzione e della formazione e nelle politiche di integrazione dei migranti, i servizi per l'impiego, gli erogatori di istruzione e formazione, le organizzazioni settoriali e intermedie, le organizzazioni della società civile, gli attori economici locali e regionali, le biblioteche, i servizi alle comunità e gli adulti discenti stessi sono tra i principali portatori di interessi che partecipano allo sforzo concertato necessario per contattare, impegnare, guidare e sostenere le persone nei loro progressi lungo i percorsi di miglioramento del livello delle competenze.

(28)

L'eterogeneità dei destinatari, unita alla frammentazione e alla complessità delle misure strategiche nel settore, comporta spesso l'assenza di approcci sistematici al miglioramento del livello delle competenze della forza lavoro e la scarsa consapevolezza dei vantaggi socioeconomici ottenibili. Sarebbero pertanto auspicabili sforzi strategici coerenti fondati su un effettivo coordinamento e su partenariati trasversali ai settori di intervento.

(29)

Poiché i sistemi di istruzione e formazione e le situazioni del mercato del lavoro variano notevolmente tra gli Stati membri e le regioni, non esiste un approccio universale per l'occupabilità. In tale contesto, i progressi verso un livello di qualifica specifico sono un mezzo per aumentare la propria occupabilità e la partecipazione attiva alla società, piuttosto che un fine in sé,

RACCOMANDA AGLI STATI MEMBRI DI,

in funzione della legislazione e delle circostanze nazionali nonché delle risorse disponibili e in stretta cooperazione con le parti sociali e gli erogatori di istruzione e formazione,

1.

offrire agli adulti con un basso livello di competenze, conoscenze e abilità, ad esempio coloro che hanno abbandonato l'istruzione e la formazione formali senza completare il ciclo di istruzione secondaria superiore o equivalente e che non possono usufruire della garanzia per i giovani, l'accesso a percorsi di miglioramento del livello delle competenze che diano loro l'opportunità, secondo le esigenze individuali, di:

a)

acquisire un livello minimo di competenze alfabetiche, matematiche e digitali; e/o

b)

acquisire un più ampio corredo di competenze, conoscenze e abilità rilevanti per il mercato del lavoro e la partecipazione attiva nella società, sulla base della raccomandazione 2006/962/CE relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente, compiendo progressi verso il conseguimento di una qualifica EQF di livello 3 o 4, in funzione delle circostanze nazionali;

2.

in funzione delle circostanze nazionali, delle risorse disponibili e delle strategie nazionali esistenti, individuare i gruppi prioritari di destinatari per l'erogazione a livello nazionale di percorsi di miglioramento del livello delle competenze. In tal sede tenere presenti anche il genere, la diversità e i vari sottogruppi della popolazione di destinatari;

3.

ove opportuno, strutturare i percorsi di miglioramento del livello delle competenze in tre fasi: valutazione delle competenze, fornitura di un'offerta formativa su misura, flessibile e di qualità e convalida e riconoscimento delle competenze acquisite. Tali fasi potrebbero essere agevolate da misure di orientamento e sostegno, come previsto ai punti da 12 a 14, nonché, se del caso, da un utilizzo ottimale delle potenzialità insite nelle tecnologie digitali.

Valutazione delle competenze

4.

offrire agli adulti che rientrano tra i gruppi prioritari di destinatari individuati conformemente al paragrafo 2 la possibilità di sottoporsi a una valutazione, ad esempio un bilancio delle competenze, per individuare le competenze possedute e le esigenze di miglioramento;

5.

applicare, ove opportuno, agli adulti scarsamente qualificati le modalità di convalida istituite conformemente alla raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale in termini di identificazione, documentazione, valutazione e/o certificazione delle competenze possedute;

Un'offerta formativa su misura e flessibile

6.

fornire un'offerta formativa, conformemente al paragrafo 1, che consenta di soddisfare le esigenze individuate dalla valutazione delle competenze. Nel caso di migranti provenienti da paesi terzi, includere se opportuno occasioni di apprendimento delle lingue e propedeutiche alla formazione;

7.

conformemente alle circostanze e ai sistemi nazionali, consentire un maggiore ricorso a unità basate sui risultati di apprendimento che possano essere documentate, valutate e convalidate, al fine di registrare i progressi dei discenti in diverse fasi;

8.

tenere conto, per quanto possibile, delle esigenze del mercato del lavoro locale, regionale e nazionale in sede di definizione dell'offerta formativa conformemente al punto 1 ed erogare tale offerta in stretta collaborazione con i pertinenti portatori di interessi, in particolare le parti sociali e gli attori economici locali, regionali e nazionali;

Convalida e riconoscimento

9.

sviluppare le modalità di convalida esistenti messe in atto conformemente alla raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale per valutare e certificare conoscenze, competenze e abilità acquisite, inclusa la formazione sul posto di lavoro, e incoraggiare la loro certificazione in vista del conseguimento di una qualifica, conformemente ai quadri e sistemi nazionali delle qualifiche;

10.

in funzione della legislazione, delle circostanze nazionali e delle risorse disponibili, fondare l'erogazione di percorsi di miglioramento del livello delle competenze sui principi indicati nei paragrafi da 11 a 18;

Coordinamento e partenariato

11.

garantire un coordinamento efficace per l'attuazione della presente raccomandazione e sostenere, se de caso, il coinvolgimento dei pertinenti attori pubblici e privati nei settori dell'istruzione e della formazione, dell'occupazione, sociale, culturale nonché in altri ambiti strategici di rilievo, e promuovere partenariati tra tali attori, compresa la cooperazione transfrontaliera e regionale;

Misure di sensibilizzazione, orientamento e sostegno

12.

attuare misure di motivazione e di sensibilizzazione, tra cui: diffondere la consapevolezza dei vantaggi del miglioramento del livello delle competenze, mettere a disposizione informazioni sugli orientamenti disponibili, sulle misure di sostegno, sulle opportunità di miglioramento del livello delle competenze e sugli organismi responsabili e fornire incentivi a coloro che sono meno motivati a farne uso;

13.

offrire orientamento e/o tutoraggio a sostegno dei discenti in tutte le fasi del processo di miglioramento del livello delle competenze;

14.

esaminare la possibilità di progettare e attuare misure di sostegno che affrontino con equità gli ostacoli alla partecipazione ai percorsi di miglioramento del livello delle competenze. Potrebbe trattarsi, tra l'altro, di sostegno diretto ai discenti o sostegno indiretto ai datori di lavoro per il miglioramento del livello delle competenze dei loro dipendenti;

15.

sostenere la formazione iniziale e lo sviluppo professionale continuo di personale dedicato per l'erogazione di percorsi di miglioramento del livello delle competenze, in particolare insegnanti e formatori professionali;

Monitoraggio e valutazione

16.

se possibile, entro un anno dall'adozione della presente raccomandazione ed entro la metà del 2018, e basandosi sui pertinenti meccanismi nazionali vigenti e sui quadri finanziari esistenti, definire appropriate misure per l'attuazione della presente raccomandazione a livello nazionale.

17.

valutare nell'ambito dei quadri nazionali esistenti tutte le misure di cui al punto 16 e il relativo impatto sui progressi dei gruppi di destinatari in termini di acquisizione di competenze alfabetiche, matematiche e digitali e/o per il conseguimento di una qualifica EQF di livello 3 o 4, in funzione delle circostanze nazionali;

18.

utilizzare i risultati della valutazione per ispirare opportunamente la progettazione e l'erogazione di percorsi di miglioramento del livello delle competenze a livello nazionale e ispirare ulteriori strategie e riforme sulla base di riscontri empirici;

RACCOMANDA ALLA COMMISSIONE DI:

19.

seguire, con il sostegno del comitato consultivo per la formazione professionale, l'attuazione della presente raccomandazione, in particolare attraverso scambi quali l'apprendimento reciproco, insieme ai pertinenti organismi e processi di coordinamento europeo in materia di occupazione e di politiche di istruzione e formazione;

20.

promuovere l'uso dei pertinenti quadri delle competenze esistenti, quali il Quadro europeo delle competenze digitali per i cittadini, come strumenti di valutazione

21.

facilitare l'apprendimento reciproco tra gli Stati membri e rendere disponibili le risorse e le informazioni principali sulla Piattaforma elettronica per l'apprendimento degli adulti in Europa (EPALE);

22.

sostenere e svolgere in cooperazione con organismi dell'Unione e organizzazioni internazionali come l'OCSE o l'Unesco pertinenti attività di ricerca e analisi sull'apprendimento degli adulti e sulle valutazioni delle competenze (ad esempio PIAAC);

23.

ove appropriato, lasciando impregiudicati i negoziati per il prossimo quadro finanziario pluriennale e in linea con le priorità definite per il periodo 2014-2020, sostenere l'utilizzo dei programmi attuali e futuri di finanziamento europeo nel settore dello sviluppo delle competenze, in particolare i fondi strutturali e di investimento europei e il programma Erasmus+, per l'attuazione della presente raccomandazione conformemente alla loro base giuridica;

24.

fare il punto della situazione entro il 31 dicembre 2018, nell'ambito delle vigenti procedure di segnalazione delle misure di attuazione definite dagli Stati membri;

25.

esaminare e valutare, in cooperazione con gli Stati membri e dopo aver consultato i portatori di interessi, le azioni intraprese a seguito della presente raccomandazione e, entro cinque anni dalla data della sua adozione, riferire al Consiglio in merito ai progressi compiuti per sviluppare i livelli di competenze alfabetiche, matematiche e digitali tra gli adulti scarsamente qualificati, all'esperienza acquisita e alle implicazioni per il futuro.

Fatto a Bruxelles, il 19 dicembre 2016

Per il Consiglio

Il president

L. SÓLYMOS


(1)  GU C 191 dell'1.7.2011, pag. 1.

(2)  Raccomandazione del Consiglio, del 22 aprile 2013, sull'istituzione di una garanzia per i giovani (GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1).

(3)  GU L 394 del 30.12.2006, pag. 10.

(4)  GU C 111 del 6.5.2008, pag. 1.

(5)  GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.

(6)  GU C 67 del 20.2.2016, pag. 1.

(7)  GU L 307 del 18.11.2008, pag. 11.

(8)  GU C 319 del 13.12.2008, pag. 4.