31998D0268

98/268/CE: Decisione del Consiglio del 30 marzo 1998 relativa ai principi, alle priorità, agli obiettivi intermedi e alle condizioni specificati nel partenariato per l'adesione della Repubblica di Slovenia

Gazzetta ufficiale n. L 121 del 23/04/1998 pag. 0046 - 0050


DECISIONE DEL CONSIGLIO del 30 marzo 1998 relativa ai principi, alle priorità, agli obiettivi intermedi e alle condizioni specificati nel partenariato per l'adesione della Repubblica di Slovenia (98/268/CE)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 622/98 del Consiglio, del 16 marzo 1998, relativo all'assistenza in favore dei paesi candidati nell'ambito della strategia di preadesione (1), in particolare l'articolo 2,

vista la proposta della Commissione,

considerando che il Consiglio europeo di Lussemburgo ha stabilito che il partenariato per l'adesione è un nuovo strumento che costituisce l'asse fondamentale della strategia rafforzata di preadesione;

considerando che il regolamento (CE) n. 622/98 prevede che il Consiglio decide, a maggioranza qualificata e su proposta della Commissione, in merito ai principi, alle priorità, agli obiettivi intermedi e alle condizioni contenuti nei singoli partenariati per l'adesione man mano che questi sono presentati ai singoli paesi candidati, nonché in merito ai successivi adeguamenti più significativi loro applicabili;

considerando che l'assistenza comunitaria è subordinata alla realizzazione degli elementi essenziali, in particolare al rispetto degli obblighi previsti dagli accordi europei e ai progressi compiuti verso il raggiungimento dei criteri di Copenaghen; che, in mancanza di un elemento essenziale, il Consiglio, a maggioranza qualificata e su proposta della Commissione, può fare i passi opportuni in merito a qualsiasi aiuto di preadesione;

considerando che il Consiglio europeo di Lussemburgo ha deciso che l'attuazione del partenariato per l'adesione e i progressi compiuti nel recepimento dell'acquis siano esaminati dagli organi dell'accordo europeo;

considerando che il parere della Commissione ha presentato un'analisi obiettiva dei preparativi della Repubblica di Slovenia per l'adesione e ha individuato tutta una serie di aree prioritarie di ulteriore intervento;

considerando che, per preparare l'adesione, la Repubblica di Slovenia dovrebbe elaborare un programma nazionale per l'adozione dell'acquis; che tale programma prevede un calendario per realizzare le priorità e gli obiettivi intermedi fissati nel partenariato per l'adesione,

HA DECISO QUANTO SEGUE:

Articolo 1

A norma dell'articolo 2 del regolamento (CE) n. 622/98, i principi, le priorità, gli obiettivi intermedi e le condizioni contenuti nel partenariato per l'adesione della Repubblica di Slovenia sono riportati nell'allegato, che forma parte integrante della presente decisione.

Articolo 2

L'attuazione del partenariato per l'adesione è esaminata dagli organi dell'accordo europeo e attraverso gli appropriati organi del Consiglio, ai quali la Commissione riferisce regolarmente.

Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee.

Fatto a Bruxelles, addì 30 marzo 1998.

Per il Consiglio

Il Presidente

M. BECKETT

(1) GU L 85 del 20.3.1998, pag. 1.

ALLEGATO

SLOVENIA

1. Obiettivi

L'obiettivo del partenariato per l'adesione è definire in un unico quadro le aree prioritarie di ulteriore intervento individuate nel parere della Commissione sulla candidatura della Slovenia all'adesione all'Unione europea, gli strumenti finanziari disponibili per consentire al paese di realizzare tali priorità e le condizioni cui sarà soggetta tale assistenza. Il partenariato per l'adesione inquadrerà tutta una serie di strumenti politici utilizzati per assistere i paesi candidati nei preparativi per l'adesione, quali ad esempio il Programma nazionale per l'adozione dell'acquis comunitario, che dovrà essere adottato dalla Slovenia, la Valutazione comune delle priorità di politica economica, il Patto contro la criminalità organizzata e i Tracciati per il raggiungimento del mercato interno. Poiché questi strumenti sono tutti di natura differente, ciascuno di essi verrà approntato e attuato secondo procedure specifiche. I suddetti strumenti, pur non costituendo parte integrante del presente partenariato, dovranno includere priorità compatibili con esso.

2. Principi

Le aree prioritarie principali definite per i paesi candidati riguardano la capacità di ciascuno di soddisfare i criteri stabiliti nella riunione di Copenaghen, in base ai quali l'adesione all'Unione richiede:

- che il paese candidato abbia raggiunto una stabilità istituzionale che garantisca la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani, il rispetto e la protezione delle minoranze;

- l'esistenza di un'economia di mercato funzionante nonché la capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione;

- la capacità di assumersi gli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione, inclusa l'adesione agli obiettivi dell'unione politica, economica e monetaria.

Nella riunione di Madrid il Consiglio europeo ha sottolineato l'esigenza che i paesi candidati adeguino le loro strutture amministrative al fine di garantire, dopo l'adesione, un funzionamento armonioso delle politiche comunitarie; nella riunione di Lussemburgo ha inoltre posto l'accento sul fatto che il recepimento dell'acquis sul piano legislativo è un elemento necessario ma non sufficiente, in quanto occorre anche garantirne l'applicazione effettiva.

3. Priorità e obiettivi intermedi

Nei pareri della Commissione e nella relativa valutazione del Consiglio si è sottolineato l'ampiezza degli sforzi che i paesi candidati devono ancora compiere in talune aree per prepararsi all'adesione e si è concluso che, allo stato attuale, nessuno dei paesi soddisfa pienamente tutti i criteri stabiliti a Copenaghen. Tale situazione richiederà la definizione di priorità di livello intermedio, ciascuna delle quali sarà accompagnata da obiettivi specifici da stabilire in collaborazione con i paesi interessati; dal conseguimento di questi obiettivi dipenderanno il grado di assistenza fornita, i progressi che verranno realizzati nei negoziati in corso con alcuni paesi e l'avvio di nuovi negoziati con i restanti. Le priorità e gli obiettivi intermedi sono stati suddivisi in due gruppi: a breve e a medio termine. Quelli del primo gruppo sono stati selezionati in base al criterio che è realistico prevedere che la Slovenia sia in grado di conseguirli o di ottenere risultati sostanziali entro la fine del 1998. Tenuto conto delle capacità amministrative necessarie al loro conseguimento e del breve lasso di tempo a disposizione, il numero di priorità a breve termine selezionate è limitato. La realizzazione delle priorità a medio termine richiederà probabilmente più di un anno, anche se talune azioni potranno ed anzi dovranno già venire avviate nel corso del 1998.

Alla Slovenia verrà richiesta l'elaborazione entro la fine di marzo di un programma nazionale per l'adozione dell'acquis (PNAA) che definisca un calendario per l'attuazione di tali priorità ed il conseguimento degli obiettivi intermedi e indichi, se del caso e nei limiti del possibile, il personale e le risorse finanziarie necessari.

Il partenariato per l'adesione specificherà che la Slovenia dovrà affrontare tutte le questioni individuate nel parere. Il recepimento dell'acquis sul piano legislativo non è sufficiente, in quanto occorre anche garantirne l'effettiva applicazione sulla base degli stessi standard validi per l'Unione. In tutti i settori sottoelencati sono necessarie un'attuazione e un'applicazione effettive e credibili dell'acquis.

Sulla scorta dell'analisi sviluppata nel parere della Commissione e nella valutazione della discussione del Consiglio, per la Slovenia sono stati individuati i seguenti obiettivi intermedi e le seguenti priorità a breve e medio termine.

3.1. Priorità e obiettivi a breve termine (1998)

Riforma economica: definizione di priorità e di una valutazione comune relative alla politica economica a medio termine nell'ambito dell'accordo interinale di cooperazione; iniziative volte ad una ristrutturazione orientata verso il mercato nei settori bancario, finanziario e delle imprese; preparativi in direzione della riforma del sistema pensionistico.

Potenziamento delle capacità istituzionali e amministrative: in particolare, l'adozione di una legge sulla pubblica amministrazione; rafforzamento del sistema giudiziario, del catasto, delle amministrazioni veterinaria e fitosanitaria (soprattutto in relazione alle infrastrutture delle frontiere esterne), delle funzioni di controllo finanziario e di revisione contabile, potenziamento istituzionale nel settore ambientale, avvio della realizzazione delle strutture necessarie per la politica regionale e strutturale.

Mercato interno: include l'allineamento nei settori dell'imposizione indiretta, della proprietà industriale e intellettuale, dell'adozione di una normativa sull'IVA e dei preparativi per la sua applicazione nel 1999, della normalizzazione e certificazione (valutazione di conformità), della regolamentazione tecnica, del diritto societario, della libera circolazione dei capitali (in particolare la legislazione valutaria), l'istituzione di un'autorità preposta alla vigilanza sugli aiuti di Stato, la creazione di un registro degli aiuti di Stato e la creazione del quadro giuridico per il loro controllo, progressi in direzione dell'adozione di una legge antitrust.

Diritto di proprietà: ulteriore chiarificazione della situazione riguardante la legislazione sulla proprietà, in particolare per quanto riguarda il diritto dei cittadini dell'Unione di acquistare proprietà.

Ambiente: prosecuzione del recepimento della normativa quadro, completamento di programmi dettagliati di ravvicinamento e di strategie di applicazione relative a singole leggi. Pianificazione ed avvio dell'attuazione dei suddetti programmi e strategie.

3.2. Priorità e obiettivi a medio termine

Criteri politici: prosecuzione delle azioni volte ad accelerare la restituzione delle proprietà.

Politica economica: revisione periodica della valutazione comune delle priorità di politica economica, nell'ambito dell'accordo europeo, incentrata sul rispetto dei criteri di Copenaghen per l'adesione all'Unione e dell'acquis nel campo della politica economica e monetaria (coordinamento delle politiche economiche, presentazione di programmi di convergenza, impegno ad evitare deficit eccessivi); sebbene non sia previsto che adotti l'euro subito dopo l'adesione, la Slovenia dovrebbe perseguire politiche volte a conseguire una convergenza reale, coerentemente con gli obiettivi di coesione economica e sociale dell'Unione, e una convergenza formale compatibile con lo scopo ultimo dell'adozione dell'euro.

Potenziamento delle capacità istituzionali e amministrative: in particolare, i settori degli appalti pubblici (soprattutto la trasparenza), la vigilanza dei mercati delle assicurazioni e dei titoli, l'autorità slovena di controllo della concorrenza e il perfezionamento della normativa in materia, lo sviluppo e l'attuazione di politiche agricole e regionali, le politiche degli audiovisivi, l'amministrazione doganale e l'applicazione del codice doganale; un funzionamento più efficiente del sistema giudiziario; formazione del sistema giudiziario in materia di diritto comunitario e relativa applicazione; potenziamento delle istituzioni preposte alla giustizia e agli affari interni (dotandole di un organico sufficiente e adeguatamente qualificato, in particolare polizia, guardie di frontiera, personale dei ministeri e dei tribunali), rafforzamento dell'autorità per la sicurezza nucleare, riforma delle amministrazioni doganale e tributaria per garantire la puntuale applicazione dell'acquis e consolidamento dell'amministrazione preposta al controllo degli alimenti.

Mercato interno: include l'allineamento della legislazione sugli appalti pubblici, i servizi finanziari, gli aiuti di Stato (incluso l'allineamento delle norme di vigilanza e dei diritti speciali ed esclusivi); il potenziamento delle strutture preposte alla normalizzazione e alla valutazione di conformità; l'istituzione di un sistema di vigilanza del mercato e l'allineamento della legislazione tecnica orizzontale sui prodotti industriali; ulteriori azioni per la liberalizzazione del mercato dei capitali e per la promozione degli investimenti esteri, progressi nell'allineamento nel campo della tutela dei consumatori, il rafforzamento delle autorità preposte al controllo della concorrenza e degli aiuti di Stato, l'efficace applicazione della legge sulla concorrenza; la promozione dello sviluppo delle imprese, comprese le piccole e medie imprese (PMI), l'allineamento con l'acquis nei settori delle telecomunicazioni, della tutela dei consumatori e del mercato interno dell'energia.

Giustizia e affari interni: la lotta contro la criminalità organizzata (in particolare riciclaggio del denaro, stupefacenti e traffico di esseri umani) e la corruzione; l'allineamento della politica di rilascio dei visti con quella dell'Unione ed il completamento dell'allineamento con le convenzioni internazionali, l'attuazione della politica dell'immigrazione e delle procedure per la domanda di asilo, in particolare nella prospettiva dell'acquis di Schengen.

Sicurezza nucleare: politica nucleare e revisione dei piani di investimenti per adeguarli ai risultati della valutazione di rischio sismico che sarà condotta nella zona della centrale nucleare di Krsko.

Agricoltura: include l'istituzione di un catasto funzionante, il potenziamento delle politiche di sviluppo strutturale e rurale, l'allineamento con l'acquis nel settore agricolo (comprese le questioni veterinarie e fitosanitarie, in particolare i controlli alle frontiere esterne) e l'attenzione per gli aspetti ambientali dell'agricoltura e la biodiversità. Sviluppo della capacità di attuare e di applicare la politica agricola comune (PAC), in particolare i meccanismi di gestione e le strutture amministrative essenziali per il controllo dei mercati agricoli e la realizzazione delle misure di sviluppo strutturale e rurale, adozione ed applicazione dei requisiti veterinari e fitosanitari, modernizzazione di alcuni stabilimenti dell'industria alimentare e di impianti per esami e diagnosi, ristrutturazione del settore agroalimentare.

Pesca: sviluppo di capacità volte ad attuare e ad applicare la politica comune della pesca.

Trasporti: ulteriori iniziative per l'allineamento con l'acquis, soprattutto per il trasporto su strada (accesso al mercato, norme di sicurezza e regime fiscale) e per via ferroviaria e fornitura degli investimenti necessari per le infrastrutture dei trasporti, in particolare per l'estensione delle reti transeuropee.

Occupazione e affari sociali: sviluppo di strutture adeguate per il mercato del lavoro e revisione comune delle politiche sull'occupazione in preparazione della partecipazione al coordinamento dell'Unione; allineamento delle normative sul lavoro e sulla salute e sicurezza del lavoro e sviluppo di strutture preposte ad assicurarne il rispetto, in particolare tramite la rapida adozione della direttiva quadro sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro; rispetto delle pari opportunità tra uomini e donne; ulteriore sviluppo di un dialogo sociale attivo ed autonomo e di un sistema previdenziale.

Ambiente: include lo sviluppo del monitoraggio e della realizzazione di strutture e di capacità di controllo, la progressiva pianificazione ed esecuzione di programmi di ravvicinamento relativi a singole leggi. Particolare attenzione dovrà essere rivolta all'inquinamento atmosferico, al settore delle acque reflue, nonché alla prevenzione e alla riduzione integrate dell'inquinamento industriale e alla gestione dei rischi. Le esigenze di tutela dell'ambiente e la necessità di uno sviluppo sostenibile devono essere integrate nella definizione e nell'attuazione di politiche nazionali settoriali.

Politica e coesione regionali: istituzione di un quadro giuridico, amministrativo e di bilancio per lo sviluppo di una politica nazionale destinata ad affrontare le disparità regionali attraverso un approccio integrato, allo scopo di partecipare ai programmi strutturali dell'Unione dopo l'adesione.

4. Programmazione

Lo stanziamento Phare per il periodo 1995 1997 ammonta a 72 milioni di ecu. Ferma restando l'approvazione del bilancio PHARE per il periodo rimanente, la Commissione confermerà gli stanziamenti per il 1998 e il 1999. Le proposte di finanziamento saranno presentate al comitato di gestione PHARE, come previsto dal regolamento (CEE) n. 3906/89. Per tutti i progetti di investimenti sarà sistematicamente richiesto un cofinanziamento da parte dei paesi candidati. A partire dal 2000 l'assistenza finanziaria comprenderà gli aiuti all'agricoltura e uno strumento strutturale che darà la priorità a misure analoghe a quelle previste nel fondo di coesione.

5. Condizionalità

L'assistenza della Comunità sarà subordinata al rispetto degli impegni sottoscritti dalla Slovenia nell'ambito dell'accordo europeo, nonché all'adozione di ulteriori iniziative per soddisfare i criteri di Copenaghen e ai progressi compiuti nell'attuazione del presente partenariato per l'adesione. Qualora tali condizioni generali non dovessero essere rispettate, il Consiglio potrebbe decidere di sospendere l'assistenza finanziaria ai sensi dell'articolo 4 del regolamento (CE) n. 622/98.

6. Monitoraggio

L'attuazione del partenariato per l'adesione verrà monitorata nell'ambito dell'accordo europeo. Il monitoraggio sarà avviato nel 1998, prima della presentazione al Consiglio della prima relazione periodica della Commissione sui progressi compiuti dalla Slovenia, anche per quanto riguarda l'attuazione del partenariato per l'adesione.

Le pertinenti sezioni del partenariato per l'adesione saranno discusse nell'ambito del sottocomitato adeguato. Il comitato di associazione discuterà degli sviluppi complessivi, dei progressi compiuti e dei problemi incontrati nel conseguimento delle priorità e degli obiettivi intermedi, nonché di questioni specifiche riferite o sollevate dai sottocomitati. Il comitato di associazione riferirà al Consiglio di associazione in merito all'attuazione del partenariato per l'adesione.

Il comitato di gestione PHARE garantirà che le decisioni di finanziamento siano compatibili con il partenariato per l'adesione.

Il partenariato per l'adesione potrà all'occorrenza essere modificato a norma dell'articolo 2 del regolamento (CE) n. 622/98. La Commissione proporrà, prima della fine del 1999 e, in seguito, ad intervalli regolari, una revisione del partenariato, sulla quale il Consiglio adotterà una decisione formale. Le revisioni dovranno tener conto dell'esigenza di focalizzare ulteriormente gli obiettivi intermedi alla luce dei progressi compiuti dalla Slovenia nel conseguimento degli obiettivi definiti dal presente partenariato.