52000DC0316

Relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale sul funzionamento delle restrizioni quantitative applicate dalla Danimarca, dalla Svezia e dalla Finlandia ai prodotti soggetti ad accisa che i viaggiatori provenienti da altri Stati membri possono importare nel territorio dei suddetti paesi per proprio uso /* COM/2000/0316 def. */


RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE sul funzionamento delle restrizioni quantitative applicate dalla Danimarca, dalla Svezia e dalla Finlandia ai prodotti soggetti ad accisa che i viaggiatori provenienti da altri Stati membri possono importare nel territorio dei suddetti paesi per proprio uso

1. Introduzione

1.1. Contesto

Secondo i principi del mercato interno, ai cittadini privati è concesso di importare beni soggetti ad accisa da uno Stato membro a un altro senza alcuna restrizione, purché tali beni siano acquistati da privati per proprio uso e trasportati dai medesimi. Le accise devono essere applicate nello Stato membro in cui sono stati acquistati i prodotti e questi ultimi non possono essere nuovamente tassati nello Stato membro di destinazione. L'obiettivo di tale regola armonizzata è di assicurare il buon funzionamento del mercato interno.

Una deroga temporanea dal suddetto principio è stata accordata alla Danimarca, alla Finlandia e alla Svezia, paesi che erano soliti applicare consistenti accise alle bevande alcoliche e ai prodotti a base di tabacco, sia per garantire un'importante gettito fiscale sia per motivi di ordine sociale. I suddetti Stati membri sono autorizzati ad imporre restrizioni quantitative su alcuni prodotti che possono essere importati in tali paesi dai privati (l'allegato 1 contiene una descrizione generale delle restrizioni effettivamente applicate dai paesi in questione). Inoltre, detti Stati membri sono autorizzati ad effettuare i controlli necessari per verificare le restrizioni e ad applicare diritti d'accisa alle quantità eccedenti tali limiti. Tuttavia, tali controlli non possono essere effettuati, su vasta scala, alla frontiera interna e non possono essere sistematici. Le presenti deroghe limitano il diritto dei cittadini di beneficiare pienamente del mercato interno e rischiano addirittura di dare luogo a una doppia tassazione dei prodotti soggetti ad accisa legittimamente acquistati in uno Stato membro e importati in uno Stato membro che applica restrizioni. Di conseguenza, la Commissione ha sempre ritenuto opportuno limitare il campo di applicazione e la durata delle deroghe al livello minimo indispensabile, per consentire agli Stati membri interessati di prepararsi in vista della completa eliminazione delle restrizioni.

Le deroghe sono esposte nell'articolo 26 della direttiva 92/12/CEE [1]. La deroga concessa alla Danimarca, applicabile alle bevande spiritose e ai prodotti a base di tabacco, si basa su tale disposizione a decorrere dall'abolizione dei controlli fiscali alle frontiere tra Stati membri avvenuta l'1 gennaio 1993 (prima di tale data la Danimarca applicava restrizioni simili sulla base di una disposizione speciale contenuta nella direttiva 69/169/CEE [2] sulle franchige concesse ai viaggiatori). Le deroghe per la Finlandia e la Svezia, applicabili a tutte le bevande alcoliche e ai prodotti a base di tabacco, sono state inizialmente concesse fino alla fine del 1996 nell'atto di adesione di tali paesi all'Unione europea.

[1] Direttiva 92/12/CEE relativa al regime generale, alla detenzione, alla circolazione ed ai controlli dei prodotti soggetti ad accisa (GU L 76, 23.3.1992, p. 1), modificata dalla direttiva 96/99/CE del 30 dicembre 1996 (GU L 8, 11.1.1997, p .12-13).

[2] Direttiva del Consiglio 69/169/CEE del 28 maggio 1969 relativa all'armonizzazione delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative riguardanti la franchigia dalle imposte sulla cifra d'affari e dalle altre imposizioni indirette interne riscosse all'importazione nel traffico internazionale di viaggiatori (GU L 133, 4.6.1969, p. 6), modificata dalla direttiva del Consiglio 94/4/CE del 14 febbraio 1994 (GU L 60, 3.3.1994, p. 14-15).

Successivamente, le deroghe sono state estese con la direttiva 96/99/CE [3] che modifica l'articolo 26 della direttiva 92/12/CEE, a decorrere dall'1 gennaio 1997 [4] La Commissione ha proposto tale estensione nel 1996, allo scopo di concedere agli Stati membri interessati più tempo per adeguarsi alle implicazioni del mercato interno, a condizione tuttavia che l'estensione fosse di breve durata e avvenisse contemporaneamente a una graduale liberalizzazione delle restrizioni quantitative.

[3] GU L 8, 11.1.1997, p. 12-13.

[4] L'articolo 26 della direttiva 92/12/CEE modificata dalla direttiva 96/99/CE recita:

Sulla base di tale proposta, il Consiglio ha autorizzato la Finlandia e la Danimarca ad estendere le restrizioni fino al 31 dicembre 2003, a condizione che tali paesi procedano gradualmente alla sospensione di tali limitazioni entro la fine del 2003. La Svezia non ha potuto sottoscrivere un accordo per una data di scadenza definitiva della propria deroga in quel periodo e il Consiglio ha autorizzato un'estensione della deroga fino alla fine del giugno 2000, previa introduzione di un meccanismo di revisione.

Quando le merci sono importate da persone residenti nei loro territori, la Danimarca e la Finlandia sono autorizzate a limitare l'ammissione in franchigia da accise ai viaggiatori che hanno trascorso un periodo superiore a 24 ore al di fuori del loro territorio, ma soltanto la Danimarca si è avvalsa di tale facoltà.

1.2. Termini di riferimento della relazione

Conformemente all'articolo 26, paragrafo 2 della direttiva 92/12/CEE, la Commissione presenta al Parlamento e al Consiglio, entro il 30 giugno 2000, una relazione sull'applicazione delle deroghe da parte della Danimarca e della Finlandia [5].

[5] La relazione viene altresì inviata al Comitato economico e sociale che, una volta consultato sulla proposta della Commissione che ha portato all'estensione delle limitazioni nordiche, ha espresso il desiderio di essere consultato sulla relazione.

L'articolo 26, paragrafo 3 della direttiva 92/12/CEE fissa la scadenza della deroga svedese al 30 giugno 2000. Tale disposizione contiene tuttavia una clausola di revisione che si riferisce al meccanismo di revisione di cui all'articolo 28 terdecies della direttiva sull'IVA [6]. La Commissione ritiene che tale clausola possa, al massimo, significare che la Commissione deve altresì presentare una relazione sull'applicazione della deroga svedese. Per tale motivo, e poiché la Svezia ha richiesto l'autorizzazione ad estendere la propria deroga fino alla data di scadenza delle deroghe di Danimarca e Finlandia, la Commissione ritiene appropriato includere l'applicazione della deroga svedese nella presente relazione.

[6] Sesta direttiva del Consiglio 77/388/CEE del 17 maggio 1977 in materia di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alle imposte sulla cifra di affari - Sistema comune di imposta sul valore aggiunto : base imponibile uniforme (GU L 145, 13.6.1977, p. 1) modificata dalla direttiva del Consiglio 1999/85/CE del 22 ottobre 1999 (GU L 277, 28.10.1999, p. 34-36).

Considerando che, ai sensi dell'articolo 26, paragrafo 1 della direttiva 92/12/CEE, la Danimarca e la Finlandia possono stabilire le modalità precise del processo di liberalizzazione, l'obiettivo principale della presente relazione consiste nel controllare le misure adottate finora da tali Stati membri al fine di procedere gradualmente alla sospensione delle limitazioni entro la data di scadenza prevista (capitolo 4). Inoltre, la relazione esamina le modalità adottate dalla Danimarca, dalla Finlandia e dalla Svezia per l'applicazione e il controllo delle limitazioni in vigore (capitolo 2), oltre a valutare fino a che punto le limitazioni applicate soddisfino gli obiettivi previsti, sulla base dei risultati dei controlli eseguiti conformemente all'articolo 26, paragrafo 4 della direttiva 92/12 e dei dati statistici relativi alle quantità di prodotti soggetti ad accisa interessati dalle restrizioni che vengono importati nel paese da un altro Stato membro rispetto al consumo privato complessivo di tali prodotti (capitolo 3).

La descrizione della situazione in ognuno degli Stati membri interessati e i dati statistici utilizzati vengono ricavati dalle loro risposte a un questionario con il quale vengono richieste informazioni sugli aspetti sopramenzionati.

2. Applicazione e controllo delle restrizioni

Nei tre Stati membri interessati, i viaggiatori provenienti da un altro Stato membro che importano bevande alcoliche o prodotti a base di tabacco in quantità superiori alle franchigie devono dichiarare tali prodotti volontariamente alle autorità fiscali o doganali.

In Danimarca, occorre compilare un formulario di dichiarazione che dev'essere successivamente inserito in una cassetta delle lettere "Told-Skat". Se nel punto di arrivo (in aeroporto) esiste un corridoio rosso, le dichiarazioni devono essere rilasciate passando attraverso tale varco. Entro un mese dal rilascio di tale dichiarazione, ai viaggiatori viene comunicato l'importo da pagare. Le autorità danesi, pur non tenendo il conto delle somme versate ogni anno per tale scopo, sostengono che non sembrano essere numerosi i viaggiatori che si avvalgono di tale strumento per dichiarare le merci importate alla dogana o per iscritto. Inoltre, aggiungono che i controlli sul rispetto delle limitazioni alle frontiere interne sono piuttosto scarsi, dato che attualmente la maggior parte dei passaggi di frontiera sono incustoditi. I controlli sui bagagli dei viaggiatori vengono effettuati in maniera casuale.

Ai viaggiatori in arrivo in Finlandia da un altro Stato membro viene consigliato di scegliere il corridoio passeggeri appropriato, ogniqualvolta questo sia disponibile. I viaggiatori che importano nel paese merci eccedenti le quantità esenti da accisa devono passare attraverso il varco rosso. I viaggiatori provenienti da un altro Stato membro che arrivano a bordo di un autoveicolo a un punto di entrata sprovvisto di varco rosso devono apporre un cartoncino rosso o verde, a seconda dei casi, ben visibile sotto il parabrezza.

Le istruzioni finlandesi relative ai poteri, alle competenze e agli obblighi delle autorità doganali in materia di controllo dei passeggeri in arrivo in Finlandia da un altro Stato membro prevedono che i poteri contemplati nella legge doganale possano essere altresì esercitati nel controllo del traffico intracomunitario. Tuttavia, in tali casi, le ispezioni devono essere eseguite per motivi specifici e giustificati, sulla base di un sospetto emerso a seguito dell'esame della situazione complessiva da parte delle autorità, nel caso individuale. Le motivazioni giustificate comprendono, ad esempio, la durata o l'obiettivo del viaggio, l'assenza di bagaglio, la mancanza di chiarezza in merito ai motivi del viaggio, le informazioni sul soggetto in questione, ecc.

In Svezia, le merci eccedenti le quantità esenti da accisa devono essere dichiarate alla dogana se i prodotti vengono importati attraverso un posto di controllo doganale custodito. I viaggiatori possono scegliere di versare l'imposta immediatamente, alla dogana, o entro due settimane, all'autorità fiscale a Gävle. Se le merci non vengono importate attraverso un posto di controllo doganale custodito, dev'essere rilasciata una dichiarazione all'autorità fiscale a Gävle. La dichiarazione dev'essere ricevuta entro cinque giorni dall'importazione e l'imposta dev'essere versata entro due settimane dalla decisione di imposizione del tributo.

Dalla breve descrizione delle suddette procedure, è evidente che l'applicazione delle restrizioni sui viaggiatori dipende, in primo luogo, dall'osservanza volontaria da parte dei viaggiatori. La Danimarca, la Finlandia e la Svezia hanno comunicato che i controlli sui viaggiatori sono generalmente scarsi e vengono eseguiti soltanto in maniera casuale o per motivi debitamente giustificati (sospetti di frode). È opportuno notare che, nonostante il loro basso profilo, i controlli e le formalità amministrative rimangono delle barriere al libero movimento delle persone e delle merci.

Il capitolo successivo esamina i risultati dei controlli in termini di accise versate alle autorità e numero di controlli eseguiti per ciascuno degli Stati membri individualmente. Inoltre, si propone di valutare l'efficacia dei controlli sulle restrizioni e dell'applicazione delle stesse limitazioni, sulla base di dati statistici sul consumo totale e sulla proporzione stimata del consumo totale "importato" da altri Stati membri.

3. Risultati dei controlli

3.1. Danimarca

Come anticipato, le autorità danesi non archiviano i dati relativi agli importi versati ogni anno in seguito alle dichiarazioni depositate nella cassetta delle lettere "Told-Skat", ma sostengono che non sembrano essere molti i viaggiatori che si avvalgono di tale strumento.

Per quanto riguarda il numero dei controlli eseguiti e gli accertamenti effettuati in materia di contrabbando di sigarette e bevande spiritose a seguito di tali controlli, le autorità danesi hanno fornito i seguenti dati (i dati separati relativi ai risultati dei controlli eseguiti alle frontiere interne sono disponibili soltanto dal 1998 in poi).

Tabella 1: risultati dei controlli dei viaggiatori intracomunitari da parte delle autorità doganali danesi

>SPAZIO PER TABELLA>

L'importo accertato non versato relativo al contrabbando di sigarette è stato pari al 2,9% dell'insieme delle imposte versate per le vendite effettuate nel 1999. Per quanto riguarda le bevande spiritose, gli accertamenti di importazioni di contrabbando sono aumentati significativamente nel 1999, nonostante il fatto che il numero dei controlli sia diminuito e hanno rappresentato circa l'8,4% dell'insieme delle vendite annuali regolarmente tassate.

I quantitativi accertati di merci di contrabbando, pur essendo considerevoli, rappresentano soltanto una parte dei prodotti consumati in Danimarca senza il pagamento di accise. Secondo le autorità danesi, una percentuale piuttosto consistente dei consumi sarebbe rappresentata dalle bevande alcoliche e dai prodotti a base di tabacco acquistati illegalmente, sebbene risulti difficile calcolarne l'importo. I prodotti consumati in Danimarca senza il pagamento di accise, equivalgono, secondo le stime delle autorità, al 50% dei prodotti consumati tassati, per quanto riguarda le bevande spiritose e al 20% per quanto riguarda le sigarette (i dati relativi alle sigarette sono paragonabili ai dati relativi alla birra e al vino, che non sono soggetti a restrizioni. Il dato relativo alla birra e al vino era solitamente più alto, ma è probabilmente diminuito a seguito delle riduzioni apportate al livello delle accise applicate a tali prodotti). Poiché le sigarette e le bevande spiritose, che sono soggette alla regola delle 24 ore, vengono tipicamente importate dai viaggiatori che rientrano dalle vacanze, dai viaggi per affari ecc., si ritiene che tali importi siano in un certo senso diminuiti a seguito dell'abolizione delle vendite esenti da imposte (duty free) l'1 luglio 1999, ma i prodotti restano molto meno cari in altri Stati membri.

Conclusioni

I quantitativi accertati di merci di contrabbando, pur essendo considerevoli, rappresentano soltanto una parte dei prodotti consumati esenti da accisa. La percentuale di prodotti consumati non tassati è molto alta per le bevande spiritose, molto più elevata anche di quella del vino e della birra, che sono esenti da restrizioni. Ciò dimostra che le restrizioni sono difficili da applicare in un mercato interno e non sono efficaci nella lotta al contrabbando. Il governo danese sostiene che le restrizioni non possono essere tolte senza un adeguamento particolarmente significativo del dazio, in mancanza del quale gli acquisti transfrontalieri potrebbero assumere proporzioni catastrofiche. Tuttavia, anche attualmente, le importazioni private esenti da accise rappresentano oltre la metà dei consumi privati tassati di bevande spiritose nel loro complesso, nonostante l'applicazione delle restrizioni.

3.2. Finlandia

La Finlandia non dispone di dati separati sull'importo totale delle accise applicate sui quantitativi eccedenti i limiti massimi autorizzati importati dai viaggiatori nel paese. Dati separati sono disponibili soltanto presso la dogana di Turku, che rappresenta il principale punto di imbarco/sbarco per il traffico intracomunitario. Il numero di ispezioni effettuate presso tale sede è trascurabile (circa 1 000 all'anno) così come l'importo delle accise riscosse annualmente (47 440 FMK nel 1999). Per quanto riguarda il traffico aereo, gli importi delle accise riscosse risultano insignificanti.

Il numero complessivo di ispezioni eseguite sui viaggiatori provenienti da altri Stati membri è estremamente ridotto. Nel 1997 e nel 1999 è oscillato tra circa 6000 e 8000 ogni anno. Il numero di ispezioni che si sono tradotte con l'adozione di misure è variato da un minimo di circa 300 a un massimo di oltre 400. I dati relativi al 1995 e al 1996 non sono disponibili.

Questo livello estremamente basso di controlli può forse essere spiegato dal fatto che le importazioni intracomunitarie da parte dei viaggiatori rappresentano soltanto una percentuale minima delle importazioni complessive di tabacco e di alcolici da parte dei viaggiatori. La tabella in appresso mostra i quantitativi totali di bevande alcoliche e sigarette importati senza alcun ulteriore pagamento di accise, nonché la ripartizione di tali importazioni in funzione dell'area di provenienza.

Tabella 2: importazioni complessive effettuate dai viaggiatori nel 1998 e 1999 senza alcun ulteriore pagamento di accise (entro i limiti intracomunitari o del paese terzo, oppure al di sopra di tali limiti ma non dichiarate) e ripartizione di tali importazioni in funzione dell'area di provenienza [7].

[7] Secondo i sondaggi di opinione condotti dall'istituto di statistica finlandese negli anni dal 1996 al 1999.

>SPAZIO PER TABELLA>

Dalla presente tabella emerge che la maggior parte delle bevande alcoliche e delle sigarette importate in Finlandia dai viaggiatori provengono da paesi terzi. Le importazioni dalla Svezia possono essere trascurate nell'ambito della presente relazione dato che vengono generalmente acquistati prodotti esenti da imposte sui traghetti che collegano la Svezia alla Finlandia attraverso le isole Åland. Le importazioni in Finlandia di birra dai paesi terzi rappresentano la voce più consistente; esse registrano il più elevato volume e corrispondono al 75% delle importazioni complessive di birra.

Nella prossima tabella vengono raffrontati i dati sulle importazioni totali e sulle importazioni da altri paesi con il consumo totale in Finlandia nel 1998.

Tabella 3: importazioni da Stati membri diversi dalla Svezia e da paesi terzi diversi dalla Russia e dall'Estonia, nel 1998 in percentuale delle importazioni totali

>SPAZIO PER TABELLA>

La tabella mostra chiaramente che le importazioni dagli Stati membri diversi dalla Svezia rappresentano una minima parte del consumo privato totale (cfr. ultima colonna della tabella). I dati comprendono anche le importazioni da paesi terzi diversi dall'Estonia e dalla Russia (per le quali non sono disponibili dati separati). Inoltre, un'ampia percentuale di tali merci è stata probabilmente acquistata nei negozi sotto controllo doganale fino al 30 giugno 1999. A questo proposito, un rapporto del Centro nazionale di ricerca e sviluppo per la salute e il benessere rileva una probabile diminuzione dei quantitativi di bevande alcoliche e sigarette importate dai viaggiatori provenienti da altri Stati membri, compresa tra il 20% e il 30%, dal secondo al terzo trimestre 1999. La conclusione generale di tale rapporto è che i quantitativi di bevande alcoliche e di sigarette acquistati dai viaggiatori in altri paesi dell'UE (pagando le relative imposte) e successivamente importati in Finlandia sono ancora piuttosto trascurabili e sono a stento aumentati dal 1995. Sebbene sia impossibile fornire cifre esatte in merito a tali prodotti, è ragionevole ipotizzare che meno del 10% di tutte le bevande alcoliche e dei prodotti a base di tabacco importati in Finlandia dai viaggiatori siano prodotti soggetti ad accisa provenienti da altri Stati membri.

Conclusioni

I controlli eseguiti in Finlandia sui viaggi intracomunitari appaiono scarsi e, malgrado ciò, la quantità di prodotti soggetti ad accisa importati in Finlandia dai viaggiatori provenienti da altri Stati membri è estremamente ridotta e addirittura in diminuzione. Tale fatto può essere dovuto alla situazione geografica della Finlandia, che rende meno interessanti gli acquisti transfrontalieri, ma anche al deterrente costituito dall'applicazione delle restrizioni e delle severe sanzioni previste. La maggior parte delle importazioni comprendono prodotti esenti da imposte importati per via aerea (fino al 1° luglio 1999), merci esenti da imposte acquistate sui traghetti tra la Svezia e la Finlandia o prodotti importati da paesi terzi.

3.3. Svezia

Le autorità svedesi registrano i dati relativi alle accise riscosse dall'ufficio delle imposte di Gävle. Tali dati riguardano le dichiarazioni rilasciate alle autorità doganali senza pagamento immediato e le dichiarazioni rese spontaneamente dai viaggiatori entrati in Svezia attraverso dogane incustodite o attraverso punti di entrata sprovvisti di dogana. Il gettito complessivo è stato pari a 8,7 milioni di SKR nel 1997, 20,9 milioni di SKR nel 1998 e 8,1 milioni di SKR nel 1999. Il netto incremento registrato nel 1998, secondo la spiegazione fornita dalle autorità svedesi, è dovuto al fatto che dal 1° luglio 1998 le autorità doganali hanno assunto il potere di confiscare le merci in presenza di un rischio effettivo di evasione dell'imposta. Tale misura ha grosso modo interrotto la pratica, divenuta abituale, di non dichiarare le merci eccedenti le quantità esenti da accisa o di fornire false generalità al momento delle dichiarazioni, anche se gli effetti della misura sembrano essere stati temporanei, dato che le entrate nel 1999 sono tornate al livello del 1997.

Le autorità svedesi non sono solite compilare statistiche sul numero di controlli eseguiti sui viaggiatori provenienti da altri Stati membri. Sono tuttavia disponibili alcuni dati relativi ai controlli eseguiti sui pullman a Helsingborg (l'attraversamento tra questo porto e la Danimarca dura soltanto 20 minuti). Nel 1999 sono stati eseguiti controlli su 431 pullman, con la conseguente confisca di 64 000 litri di bevande spiritose, 9 453 litri di vino, 13 029 litri di birra e 31 900 sigarette. La maggior parte delle merci confiscate non sono state reclamate. Infatti, generalmente nessuno ammette di aver esportato merci in quantitativi eccedenti le quote esenti da accisa. Vi sono indizi del fatto che questi pullman vengono regolarmente utilizzati per cercare di importare bevande alcoliche che vengono successivamente rivendute.

Informazioni più dettagliate sono disponibili sugli importi complessivi di bevande alcoliche e prodotti a base di tabacco confiscati dalle autorità doganali dal 1992. Sebbene i quantitativi confiscati siano aumentati considerevolmente rispetto al 1996, il numero delle operazioni di confisca è diminuito, con un conseguente aumento significativo delle quantità di merci confiscate per ogni singola operazione. Per le bevande spiritose e i prodotti a base di tabacco, ad esempio, i quantitativi confiscati sono aumentati da 80 462 litri nel 1995 a 507 581 litri nel 1998, mentre i quantitativi di merci confiscate in ogni singola operazione sono aumentati da 16 a circa 120 litri. Tale evoluzione potrebbe indicare che il contrabbando di bevande alcoliche è sempre più frequentemente associato a frodi organizzate e all'attività di organizzazioni criminali piuttosto che alla semplice violazione delle limitazioni da parte dei viaggiatori individuali.

Secondo la relazione KALK "Il consumo di alcol in Svezia negli anni '90", il consumo pro capite di bevande alcoliche è aumentato complessivamente da 7,8 litri (di alcol puro al 100%) nel 1995 a 8,2 litri nel 1997.

Tabella 4: consumo totale di bevande alcoliche in litri di alcol al 100% per abitante di età superiore a 15 anni (in base ai dati di KALK [8])

[8] KALK è un progetto sulle statistiche relative al consumo di alcol in Svezia, finanziato dai principali operatori pubblici e privati del settore delle bevande alcoliche.

>SPAZIO PER TABELLA>

La tabella mostra un netto aumento, a decorrere dal 1995, della quota di consumo totale di alcol rappresentata dalle bevande alcoliche importate a titolo privato da altri Stati membri, che, da circa il 9-10% tra il 1990 e il 1995, è salita a circa il 14% nel 1996 e al 18% nel 1997. (I quantitativi comprendono i prodotti esenti da imposte acquistati nei viaggi intracomunitari. Non sono disponibili dati per la quota eccedente le franchigie da accisa).

Per quanto riguarda le sigarette, la disponibilità di dati statistici risulta più limitata. Secondo le stime fornite dal "Consiglio per la prevenzione della criminalità", il consumo totale nel 1998 è stato pari a 9,2 miliardi di sigarette, di cui circa 2 miliardi acquistate in esenzione da imposte e 0,2 miliardi acquistate in Danimarca. I consumi registrati sono diminuiti da circa 8 miliardi di sigarette nel 1995 e 1996 a 6 miliardi nel 1997 e 1998. Tale diminuzione può essere in parte attribuita alla crescita del contrabbando di sigarette che, secondo il Consiglio per la prevenzione della criminalità, avrebbe gestito nel 1998 500 milioni di sigarette.

Conclusioni

Dai dati sopramenzionati emerge innanzitutto che, dei tre Stati membri interessati, è la Svezia ad attuare con maggiore intensità i controlli delle restrizioni intracomunitarie. Al contrario della Danimarca, la Svezia applica restrizioni all'insieme delle bevande alcoliche e dei prodotti a base di tabacco. Contrariamente alla Finlandia, il contesto geografico della Svezia favorisce la possibilità di fare acquisti transfrontalieri negli Stati membri che applicano aliquote inferiori. Contemporaneamente, i dati statistici sulle importazioni private mostrano che in Svezia un'ampia percentuale dei consumi privati è rappresentata dai prodotti importati privatamente da altri Stati membri dai cittadini senza il pagamento di imposte e che tale percentuale è in aumento. Malgrado l'adozione di misure più severe, le frodi continuano apparentemente a verificarsi e stanno perfino aumentando mentre non diminuisce il consumo pro capite di bevande alcoliche.

4. Misure adottate

L'articolo 26, paragrafo 1 della direttiva 92/12/CEE obbliga la Danimarca e la Finlandia a procedere gradualmente alla sospensione delle limitazioni tra il 1° gennaio 1997 e la fine del 2003, lasciando tuttavia tali paesi liberi di definire i dettagli precisi del processo di liberalizzazione.

La Danimarca ha introdotto le restrizioni per le bevande spiritose e i prodotti a base di tabacco al momento dell'abolizione dei controlli fiscali alle frontiere tra Stati membri avvenuta l'1 gennaio 1993 (prima di tale data la Danimarca applicava restrizioni simili sulla base di una disposizione speciale contenuta nella direttiva 69/169/CEE sulle franchigie concesse ai viaggiatori). A decorrere da tale data, e nonostante l'obbligo giuridico imposto dalla direttiva, la Danimarca non ha aumentato i quantitativi di bevande spiritose o di prodotti a base di tabacco che possono essere importati dai viaggiatori. È stato compiuto un piccolo passo avanti al momento in cui la deroga è stata estesa dal 1° gennaio 1997, quando la regola delle 36 ore è stata sostituita dalla regola delle 24 ore.

La Finlandia ha proceduto a una leggera liberalizzazione delle restrizioni sulle bevande spiritose e sui prodotti intermedi a decorrere dal 1° gennaio 1998, data a partire dalla quale è divenuto possibile importare 1 litro di bevande spiritose E (invece di O) 3 litri di prodotti intermedi. È attualmente allo studio del Consiglio una proposta che prevede la liberalizzazione graduale della restrizione intracomunitaria per la birra tra la metà del 2000 e la sua completa rimozione il 31 dicembre 2003. Per gli altri prodotti (vino, prodotti intermedi, prodotti a base di tabacco) non è stata finora adottata alcuna misura.

Poiché alla fine del giugno 2000 era prevista la scadenza della deroga concessa alla Svezia, nell'articolo 26 non è stato inserito nessun obbligo di liberalizzazione delle restrizioni prima di tale data. Dal momento dell'adesione all'UE, la Svezia non ha adottato nessuna misura per aumentare le franchigie, il che giustifica in larga misura la richiesta di un ulteriore prolungamento sulla falsariga delle deroghe concesse alla Danimarca e alla Finlandia.

In sintesi, dall'estensione delle deroghe nel 1997 ad oggi non è stato pressoché compiuto alcun passo avanti. La Finlandia ha deciso di procedere a una graduale liberalizzazione delle restrizioni sulla birra a decorrere dal luglio 2000, ma non ha annunciato nessuna misura per gli altri prodotti, né lo ha fatto la Danimarca per i prodotti ai quali applica restrizioni. La Commissione insiste sull'obbligo giuridico che questi Stati membri devono soddisfare e li invita ad adottare immediatamente le azioni necessarie per consentire una transizione armoniosa verso l'applicazione delle normali regole comunitarie. Per quanto riguarda la Svezia, qualsiasi estensione da prendere in considerazione deve indicare le tappe precise del processo di liberalizzazione tra il luglio 2000 e la fine del 2003.

5. Conclusioni generali

Come accennato nell'introduzione, le restrizioni quantitative applicate da Danimarca, Finlandia e Svezia ai prodotti soggetti ad accisa che possono essere importati nei territori di tali paesi da altri Stati membri dai viaggiatori per proprio uso, rappresentano una deroga dal principio della libera circolazione nel mercato interno. Le deroghe sono state chiaramente concesse, ed estese nel 1997, al fine di consentire agli Stati membri interessati di adeguare gradualmente la propria politica all'insieme dei requisiti previsti dal mercato interno. Ciò significava, esplicitamente o implicitamente, che i suddetti Stati membri avrebbero dovuto adottare le misure necessarie per procedere alla graduale rimozione delle restrizioni.

La presente relazione ha dimostrato che il rispetto delle restrizioni dipende in larga misura dall'osservanza volontaria da parte dei viaggiatori e che le limitazioni sono difficili da controllare efficacemente in un mercato interno basato sul principio della libera circolazione di merci e persone. L'intensità dei controlli effettuati differisce da Stato a Stato, soprattutto in considerazione dei diversi contesti geografici. Dalle statistiche sul consumo totale dei prodotti soggetti a restrizioni e sulla percentuale del consumo totale rappresentata dai prodotti provenienti da altri Stati membri, risulta che quest'ultima quota è generalmente significativa (soprattutto in Danimarca e Svezia) e sta aumentando, nonostante l'applicazione delle restrizioni. Ciò conferma che l'applicazione delle restrizioni non sembra efficace per scoraggiare l'importazione da parte dei viaggiatori di quantitativi eccedenti i limiti massimi autorizzati e sembra addirittura favorire la diffusione di attività illegali e del contrabbando organizzato. Tali attività possono e devono essere contrastate dagli Stati membri, anche laddove non esistono restrizioni per i viaggiatori legittimi.

Nel complesso sembra che l'applicazione di restrizioni ai viaggiatori intracomunitari non sia perfettamente conciliabile con i principi del mercato interno, in particolare considerando che il diritto comunitario proibisce i controlli sistematici alle frontiere interne.. Pertanto, la Commissione invita ciascuno degli Stati membri interessati ad adottare le misure necessarie al fine di prepararsi ad assicurare una transizione armoniosa all'applicazione delle regole generali in vigore, al più tardi entro la data di scadenza delle rispettive deroghe. A questo proposito, e malgrado l'obbligo giuridico imposto alla Danimarca e alla Finlandia, non è stata apportata nessuna modifica di rilievo all'ambito di applicazione delle restrizioni dalla loro proroga nel 1997. La Finlandia ha provveduto solo di recente alla liberalizzazione delle restrizioni per la birra, nel quadro di un intervento di rafforzamento delle restrizioni applicate alle importazioni di birra da paesi terzi.

ALLEGATO 1

Deroghe dell'articolo 26 (restrizioni quantitative intracomunitarie per i viaggiatori)

>SPAZIO PER TABELLA>