RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO Verso l'applicazione di principi contabili armonizzati per il settore pubblico negli Stati membri Idoneità degli IPSAS per gli Stati membri /* COM/2013/0114 final */
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO
E AL PARLAMENTO EUROPEO Verso l'applicazione di principi contabili
armonizzati per il settore pubblico negli Stati membri Idoneità degli IPSAS per gli Stati
membri 1. Contesto e quadro giuridico La presente relazione adempie l'obbligo della
Commissione di cui all'articolo 16, paragrafo 3, della
direttiva 2011/85/UE del Consiglio, dell'8 novembre 2011,
relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri[1], di valutare entro il
31 dicembre 2012 l'adeguatezza dei principi contabili internazionali
applicabili al settore pubblico (IPSAS) per gli Stati membri. Essa si basa
sulle informazioni raccolte grazie alle consultazioni con i servizi della
Commissione, organizzazioni internazionali, quali ad esempio il FMI, esperti
del settore e altri soggetti interessati degli Stati membri e di altri paesi,
nonché dall'Organismo Contabile Internazionale per l'emanazione dei principi
contabili del settore pubblico (International
Public Sector Accounting Standard Board - IPSASB), che stabilisce tali
principi. La crisi del debito sovrano ha accentuato la
necessità di una chiara dimostrazione da parte dei governi della loro stabilità
finanziaria e di una più rigorosa e trasparente rendicontazione dei loro dati
di bilancio. La direttiva 2011/85/UE del Consiglio ("direttiva
relativa ai quadri di bilancio") riconosce che la disponibilità di dati di
bilancio completi e affidabili, comparabili da uno Stato membro all'altro, è
determinante ai fini della sorveglianza dei bilanci a livello dell'UE. Essa
stabilisce quindi regole riguardanti le caratteristiche dei quadri di bilancio
degli Stati membri, che sono necessarie per garantire l'osservanza dell'obbligo
derivante dall'articolo 126 del trattato sul funzionamento dell'Unione
europea (TFUE) di evitare disavanzi pubblici eccessivi. Da un lato, la
disciplina di bilancio svolge un ruolo essenziale nella salvaguardia
dell'Unione economica e monetaria e, dall'altro, la stabilità finanziaria si
fonda sulla fiducia. La presente relazione analizza uno degli strumenti
necessari per instaurare tale fiducia e per meglio valutare e prevedere la
situazione di bilancio, vale a dire, principi contabili armonizzati per il
settore pubblico, basati sul principio per competenza. L'articolo 3 della direttiva 2011/85/UE
impone agli Stati membri di dotarsi "di sistemi di contabilità pubblica
che coprano in modo completo e uniforme tutti i sottosettori
dell'amministrazione pubblica e contengano le informazioni necessarie per
generare dati fondati sul principio di competenza al fine di predisporre i dati
basati sulle norme del SEC 95[2]".
È riconosciuta in tal modo la sostanziale incoerenza tra i conti del settore
pubblico, che registrano solo i flussi finanziari, e una sorveglianza di
bilancio a livello dell'UE basata sui dati forniti secondo il principio di
competenza conformemente alle norme del SEC 95. Ciò significa che i dati
finanziari devono essere convertiti in dati fondati sul principio di competenza
mediante approssimazioni e correzioni, comprese stime su scala macroeconomica.
Inoltre, se non esiste una contabilità per competenza a livello microeconomico,
le transazioni finanziarie e i bilanci devono essere elaborati attingendo a
fonti diverse, il che genera una "discrepanza statistica" tra il
disavanzo desunto dai conti non finanziari e quello desunto dai conti
finanziari. Anche la comunicazione della Commissione al
Parlamento europeo e al Consiglio del 15 aprile 2011 intitolata
"Rafforzamento della gestione della qualità delle statistiche
europee"[3]
constata la mancanza di coerenza tra i conti primari del settore pubblico e i
dati basati sul principio di competenza conformemente al SEC 95. Tale
comunicazione sottolinea che la qualità delle informazioni statistiche a
livello europeo dipende strettamente dall'appropriatezza dell'intero processo
di produzione statistica. Eurostat promuove quindi un sistema di principi
armonizzati di contabilità per competenza, in linea con i principi del SEC, per
tutte le entità del settore pubblico. Gli IPSAS rappresentano attualmente l'unico
insieme di principi contabili del settore pubblico riconosciuto a livello
internazionale. Essi si fondano sui principi internazionali di informativa
finanziaria (International Financial Reporting Standards – IFRS), largamente
utilizzati nel settore privato, e consistono attualmente in un totale di 32
principi contabili basati sul principio di competenza e di uno basato sul
principio di cassa. In tale contesto si inserisce l'obbligo per la
Commissione di valutare l'adeguatezza degli IPSAS per gli Stati membri, a norma
dell'articolo 16, paragrafo 3, della direttiva 2011/85/UE. 2. Introduzione L'attività delle amministrazioni pubbliche
rappresenta una voce importante del prodotto interno lordo (PIL) in tutte le
economie dell'UE e attività e passività sono sostanziali in tutti i paesi
dell'UE. È quindi importante che attività e passività siano gestite in maniera
efficace e che le amministrazioni pubbliche rispondano di tale gestione a
cittadini, rappresentanti, investitori e altri soggetti interessati. Le statistiche delle finanze pubbliche
forniscono informazioni sui conti dei vari sottosettori dell'amministrazione
pubblica che consentono ai responsabili politici e alle altre parti interessate
di analizzare la situazione finanziaria e il risultato di bilancio delle
amministrazioni pubbliche, nonché la sostenibilità a lungo termine delle
finanze pubbliche. Le principali fonti di queste statistiche sono i documenti e
le relazioni contabili delle diverse entità del settore pubblico, integrati da dati
finanziari. Ai fini della compilazione dei conti nazionali e, naturalmente,
della programmazione, del coordinamento e del controllo di bilancio è
essenziale disporre di conti finanziari delle amministrazioni pubbliche che
siano affidabili. Due dei principali indicatori della
sostenibilità del bilancio pubblico sono il debito e il disavanzo, utilizzati
nell'UE per verificare il rispetto delle disposizioni del patto di stabilità e
crescita. L'articolo 126 del TFUE e il protocollo n. 12 sulla procedura
per i disavanzi eccessivi, allegato ai trattati, precisa che il rapporto tra il
disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e il prodotto interno lordo (PIL) non
supera in linea di principio il 3% e quello tra il debito pubblico e il PIL il
60%. La Commissione controlla attentamente questi vincoli che gravano sulla
politica di bilancio nazionale al fine di garantire il buon funzionamento
dell'Unione economica e monetaria. Se uno Stato membro non riesce a rispettare
i limiti e il loro superamento non è considerato solo un caso eccezionale e
temporaneo, può essere avviata una PDE. Dopo che la Commissione ha espresso il
suo parere, il Consiglio decide, su proposta di quest'ultima, se esiste un
disavanzo eccessivo e, se del caso, trasmette allo Stato membro raccomandazioni
e un calendario per l'adozione di misure correttive. 3. Ragioni che giustificano
l'adozione per il settore pubblico di principi armonizzati di contabilità per
competenza La contabilità per competenza è l'unico
sistema informativo generalmente accettato che fornisce un quadro completo e
attendibile della posizione finanziaria ed economica e del risultato di
bilancio di un'amministrazione pubblica, in quanto presenta un quadro completo
di attività e passività, nonché di entrate e spese di un'entità per l'esercizio
contabile e al momento della loro chiusura. Nella contabilità per competenza le
operazioni non sono registrate al momento del pagamento in contanti, bensì
quando è creato, trasformato o estinto un valore economico o quando insorgono,
sono trasformati o estinti crediti o obbligazioni. La contabilità di cassa
registra le operazioni nell'istante in cui l'importo è incassato o pagato. La
contabilità per competenza è economicamente più valida della contabilità di
cassa; per questa ragione l'attuale quadro contabile dei controlli di bilancio
nell'UE, il SEC 95, si basa sulla contabilità per competenza. Inoltre, il
ricorso alla contabilità per competenza nel settore pubblico è necessario
perché impedisce un certo tipo di aggiustamenti di bilancio ammessi dalla
contabilità di cassa, che consente di anticipare o posticipare un pagamento in
modo tale da essere contabilizzato al momento stabilito dall'amministrazione
pubblica. Tuttavia, con la contabilità per competenza non si intende sopprimere
o sostituire la contabilità di cassa, in particolare quando quest'ultima è
applicata a fini di pianificazione e di controllo di bilancio. Di fatto, la
contabilità per competenza deve essere considerata uno strumento complementare
piuttosto che un'alternativa alla mera "contabilità di cassa". Nel
fornire una visione completa della situazione economica e finanziaria e del
risultato economico delle entità, la contabilità per competenza colloca la
contabilità di cassa nel contesto generale corrispondente. L'adozione di un insieme unico di principi
contabili basati sul principio di competenza a tutti i livelli delle
amministrazioni pubbliche in tutta l'Unione europea presenterà chiari vantaggi
per la gestione e la governance del settore pubblico. La contabilità per competenza
a livello microeconomico nel settore pubblico dovrebbe migliorare l'efficacia e
l'efficienza della pubblica amministrazione e agevolare la messa in sicurezza
di liquidità, premessa indispensabile per il funzionamento del servizio
pubblico. Come nel caso di qualsiasi altra attività economica, la gestione e il
controllo dell'efficacia e dell'efficienza del settore pubblico dipendono dalla
gestione e dal controllo della sua situazione economica e finanziaria, nonché
dai suoi risultati. La contabilità in partita doppia basata sul principio di
competenza è il solo sistema generalmente accettato che fornisce le
informazioni necessarie in maniera affidabile e in tempo utile. Inoltre,
l'utilizzo di una contabilità per competenza armonizzata da parte delle amministrazioni
pubbliche rafforza la trasparenza, la responsabilità e la comparabilità
dell'informativa finanziaria nel settore pubblico e può contribuire a
migliorare l'efficienza e l'efficacia dell'audit delle finanze pubbliche. 3.1. Contabilità per competenza:
situazione attuale negli Stati membri dell'UE La maggior parte degli Stati membri ha già
introdotto il sistema della contabilità per competenza conformemente ai
principi nazionali applicabili all'intero settore pubblico o è in procinto di
farlo. Undici Stati membri dispongono di sistemi misti, ossia applicano
pratiche di contabilità diverse ai vari livelli dell'amministrazione pubblica[4]. Il quadro contabile e i
sistemi contabili della Commissione europea, delle altre istituzioni e degli
altri organismi dell'UE si basano sul principio di competenza e si ispirano
agli IPSAS. Lo stesso vale per molte altre organizzazioni internazionali. Pertanto, benché trovi sempre maggior
riscontro (anche se non unanime) la necessità di una contabilità per competenza
per le amministrazioni pubbliche dell'UE e dei suoi Stati membri, manca
tuttavia a tutt'oggi un approccio armonizzato. 3.2. Quadro contabile
macroeconomico Il sistema europeo dei conti (SEC), che
costituisce il quadro statistico a livello macroeconomico per la contabilità
dei settori pubblico e non pubblico nell'UE, si basa sul principio di
competenza. I dati relativi al disavanzo e al debito pubblico stabiliti sulla
base del SEC ai fini della PDE sono il risultato del consolidamento dei conti
individuali delle entità del settore pubblico degli Stati membri e sono
definiti dalla legislazione dell'UE. Nel contesto della sorveglianza di bilancio
dell'Unione europea e della PDE, la Commissione, conformemente
all'articolo 126 del TFUE, ha il compito di valutare regolarmente la
qualità sia dei dati effettivi trasmessi dagli Stati membri sia dei conti del
settore delle amministrazioni pubbliche compilati sulla base del SEC, da cui
tali dati derivano. Gli sviluppi recenti - in particolare le conseguenze di
un'informativa finanziaria inadeguata da parte di alcuni Stati membri - hanno
dimostrato che il sistema delle statistiche di bilancio non è riuscito a
ridurre in misura adeguata il rischio di trasmissione a Eurostat di dati di
qualità scadente. Inoltre, gli effetti della crisi economica e finanziaria
hanno messo in evidenza la necessità di rafforzare la struttura di governance
economica per la zona euro e per l'intera Unione europea. Il
29 settembre 2010 la Commissione ha risposto adottando un pacchetto
di proposte legislative, il "pacchetto sulla governance economica
europea" (nel seguito il "six-pack"), che il
16 novembre 2011 è stato adottato dal Parlamento europeo e dal
Consiglio[5]. Tali misure mirano ad
ampliare e a migliorare la sorveglianza delle politiche di bilancio, delle
politiche macroeconomiche e delle riforme strutturali al fine di rimediare alle
lacune individuate nella legislazione in vigore. Sono previsti nuovi meccanismi
di esecuzione in caso di inadempienza da parte degli Stati membri. È evidente
che tali meccanismi devono essere basati su informazioni statistiche di elevata
qualità, elaborate sulla base di principi contabili solidi e armonizzati
adattati al settore pubblico europeo. Per ottenere dati di qualità sul debito e sul
disavanzo sulla base del principio di competenza a livello macrocontabile sono
necessari, a livello microcontabile, dati a monte (vale a dire, dati contabili
primari per le entità pubbliche) che siano di qualità, coerenti e comparabili.
La microcontabilità nel settore pubblico presenta diverse varianti negli Stati
membri, il che rende difficile un raffronto sia a livello nazionale sia tra gli
Stati membri. L'attuale approccio volto a conciliare i dati contabili
microeconomici del settore pubblico non armonizzati ai fini della procedura per
disavanzi eccessivi è giunto al limite. Lo sviluppo di sistemi di contabilità a
livello microeconomico, armonizzati per tutte le entità del settore pubblico
(ossia le amministrazioni pubbliche) in tutti gli Stati membri dell'UE,
contestualmente ai controlli interni e agli audit esterni, sembra essere
l'unica soluzione efficace per la raccolta dei dati sul disavanzo e sul debito
in base alla contabilità per competenza, nel rispetto delle norme di qualità
più elevate, conformemente ai requisiti di legge esistenti. È questo uno dei
concetti chiave che sottendono alla direttiva 2011/85/UE. 3.3. Necessità di armonizzazione In vista della compilazione delle statistiche
macroeconomiche sull'amministrazione pubblica e con riferimento
all'articolo 338 del TFUE, la qualità dei dati statistici richiesti
migliorerebbe considerevolmente se tutte le entità pubbliche applicassero
principi contabili armonizzati. Ciò consentirebbe inoltre di utilizzare tavole
di concordanza comuni per trasformare i conti delle entità in conti conformi al
SEC, facilitando quindi notevolmente il processo di verifica statistica. La trasparenza di bilancio è necessaria ai
fini della stabilità macroeconomica e della sorveglianza e dell'orientamento
delle politiche. L'adozione di principi armonizzati di contabilità pubblica
favorirebbe la trasparenza, la comparabilità e l'efficienza in termini di costi
e costituirebbe la base per una migliore governance nel settore pubblico. A
livello macroeconomico, la crisi finanziaria mette in evidenza l'importanza di
disporre di dati finanziari e di bilancio tempestivi e affidabili e illustra le
conseguenze di un'informativa finanziaria incompleta e scarsamente comparabile
nel settore pubblico. A più lungo termine si potrebbe prevedere un
affinamento dei principali indicatori per la procedura dei disavanzi eccessivi,
basando i risultati della contabilità pubblica a livello macroeconomico
(disavanzo/debito) su un consolidamento molto più diretto di conti
microeconomici coerenti ed esaurienti. L'adozione di un quadro integrato di
contabilità e di informativa finanziaria, con alcuni adeguamenti ai concetti
del SEC 95, consentirebbe di desumere i dati relativi al debito e al disavanzo
direttamente da tali sistemi. Il debito e il disavanzo potrebbero essere fondati
sui dati contabili del settore pubblico, armonizzati e affidabili, già
sottoposti a controlli interni e a audit esterni, direttamente in base ai
principali indicatori o indirettamente attraverso i rendiconti finanziari. Ciò
potrebbe inoltre contribuire a ridurre il tempo necessario per comunicare i
dati sul disavanzo e sul debito. Le amministrazioni pubbliche hanno un obbligo
di servizio pubblico nei confronti degli operatori del mercato (titolari di
obbligazioni statali e potenziali investitori), al pari delle società quotate
in borsa nei confronti dei partecipanti al mercato azionario, che consiste nel
fornire informazioni tempestive, affidabili e comparabili sulla loro situazione
finanziaria e sui loro risultati economici. È inoltre necessario
assicurare un livello minimo di comparabilità sul piano internazionale, in
particolare in ragione del fatto che in un mercato finanziario mondiale i
titoli di Stato sono in concorrenza tra loro; da ciò la necessità di istituire
un sistema basato su principi generali universalmente accettati per il settore
pubblico. Con riferimento all'articolo 114 del TFUE, una
contabilità per competenza armonizzata garantirebbe una maggiore trasparenza,
necessaria per il corretto funzionamento del mercato interno dei servizi finanziari,
in mancanza della quale i detentori di titoli di Stato rischiano di concludere
transazioni ignari dei rischi che tali titoli comportano. Questo potrebbe a sua
volta generare un effetto di contagio che comprometterebbe seriamente la
stabilità finanziaria. Ciò che vale per i principi contabili per il
settore privato, armonizzati all'interno dell'UE per quanto riguarda le società
quotate in borsa, è altrettanto valido per le entità del settore pubblico. Una
contabilità per competenza armonizzata per il settore pubblico fornirebbe una
base più solida per comprendere la situazione finanziaria e i risultati
economici di amministrazioni e entità pubbliche a tutti i livelli. La
superiorità del principio di competenza è indiscutibile. Ciò vale per il
controllo di bilancio sia a livello macroeconomico sia a livello
microeconomico. A livello macroeconomico la contabilità si basa già su tale
principio; una contabilità per competenza armonizzata è essenziale anche a
livello microeconomico. A livello di entità amministrative, tale
contabilità presenterebbe dei vantaggi quanto a trasparenza e
responsabilizzazione e migliorerebbe la qualità del processo decisionale, in
quanto le informazioni disponibili devono tener conto, in forma comparabile,
della totalità dei costi e dei vantaggi. Inoltre, la prospettiva di una
maggiore integrazione europea sul piano fiscale e del bilancio implica la
necessità di disporre di principi contabili armonizzati nel settore pubblico
affinché le decisioni di bilancio a livello nazionale possano essere valutate a
livello dell'UE. Per ragioni di responsabilità e di trasparenza, le entità
pubbliche dovrebbero render conto in maniera esauriente e comparabile dell'uso
che esse fanno delle risorse pubbliche e dei risultati conseguiti. 3.4. La futura governance dell'UE
in materia di politiche di bilancio Nella relazione
"Verso un'autentica Unione economica e monetaria" presentata dai
presidenti Van Rompuy, Barroso, Juncker e Draghi, in cui si evidenzia la
necessità di quadri integrati di politica finanziaria, economica e di bilancio,
si legge tra l'altro: "Politiche
di bilancio nazionali solide sono la pietra miliare dell'UEM. La priorità nel
breve termine è completare ed attuare le nuove misure per una governance
economica più forte. Negli ultimi anni miglioramenti significativi del quadro
regolamentato in cui si collocano le politiche di bilancio dell'UEM sono stati
realizzati (six pack) o convenuti (trattato sulla stabilità, sul coordinamento
e sulla governance), con un accento più forte sulla prevenzione degli squilibri
di bilancio, sugli andamenti del debito, sui meccanismi di esecuzione migliori
e sulla titolarità nazionale delle regole dell'UE. Gli altri elementi relativi
al rafforzamento della governance di bilancio nella zona euro ("two pack"),
che devono ancora concludere l'iter legislativo, dovrebbero essere finalizzati
con urgenza e attuati completamente. Questo nuovo quadro di governance
consentirà un ampio coordinamento ex ante dei bilanci annuali degli Stati
membri della zona euro e rafforzerà la sorveglianza di quelli che si trovano in
difficoltà finanziarie". Molti dei principali obiettivi definiti nella
direttiva 2011/85/UE del Consiglio, come la maggiore trasparenza e la
responsabilità del settore pubblico, nonché statistiche di bilancio più
affidabili, aggiornate e comparabili necessitano di uno strumento comune,
armonizzato e dettagliato di contabilità e di informativa finanziaria. La relazione appoggia pienamente la
comunicazione della Commissione "Piano per un’Unione economica e monetaria
autentica e approfondita - Avvio del dibattito europeo"[6]. 3.5. I costi potenziali
dell'armonizzazione È necessario valutare i potenziali benefici a
fronte dei costi dell'attuazione di un sistema armonizzato di contabilità per
competenza nel settore pubblico degli Stati membri dell'UE. Le informazioni
fornite dai paesi che hanno già adottato il metodo per competenza consentono di
effettuare una stima solo approssimativa dei costi che dovrebbero sostenere gli
Stati membri, che potrebbero essere tuttavia elevati. Essi dipendono in larga
parte dal livello e dal ritmo scelti per l'introduzione di tale metodo,
dall'estensione e dalla complessità del settore pubblico, nonché dal grado di
completezza e di attendibilità dei sistemi esistenti. Inoltre, l'esperienza
dimostra che gli Stati membri, nell'introdurre i nuovi principi contabili,
potrebbero ritenere opportuno ammodernare i loro sistemi di gestione delle
finanze pubbliche. Sulla base dell'esperienza dei paesi per i
quali sono disponibili dati sui costi, il costo del passaggio dal sistema di
contabilità di cassa a quello di contabilità per competenza per un paese
europeo di medie dimensioni potrebbe aggirarsi intorno ai 50 milioni EUR
per la sola amministrazione centrale (senza contare gli altri livelli dell'amministrazione
pubblica). In tale importo rientrerebbero ad esempio le spese per
l'instaurazione dei nuovi principi e del sistema contabile informatico a
livello centrale, ma non i costi associati ad una riforma completa del sistema
di informativa finanziaria. Per gli Stati membri più grandi e, in particolare,
per quelli dotati di autonomia regionale, con sistemi di amministrazione
pubblica più complessi, o per quelli che non hanno fatto passi avanti nell'uso
della contabilità per competenza, i costi potrebbero risultare molto più
elevati, soprattutto se il passaggio ad un sistema per competenza armonizzato è
associato a ampie riforme delle pratiche contabili e di informativa
finanziaria. In Francia, ad esempio, il costo delle riforme in materia di contabilità
per competenza e di bilancio nel corso dell'ultimo decennio è stato stimato a
1,5 miliardi EUR. Per uno Stato membro più piccolo, che dispone già
di un sistema nazionale di contabilità per competenza, i costi potrebbero
essere inferiori ai 50 milioni EUR. Tutte le stime dei costi rilevati
oscillano tra lo 0,02 e lo 0,1% del PIL. Inoltre, l'applicazione di un sistema
armonizzato di contabilità per competenza negli Stati membri richiederebbe da
parte della Commissione un notevole investimento in termini di guida, di
competenza e di risorse. Va tenuto conto inoltre del fatto che, benché
la contabilità per competenza sia un sistema più elaborato della semplice
contabilità di cassa, l'armonizzazione degli innumerevoli principi, piani e
procedure contabili e sistemi informatici, nonché di principi e pratiche di
audit che spesso coesistono anche all'interno di un unico sottosettore
dell'amministrazione pubblica di uno stesso Stato membro, consentirebbe di
snellire le formalità burocratiche e di ridurre i costi, compensando
largamente, a medio e lungo termine, l'investimento previsto. Inoltre, i
presunti costi finanziari, reali e sostanziali, possono essere visti alla luce
dei vantaggi potenziali, consistenti, tra l'altro, in una migliore governance e
una maggiore responsabilizzazione, una più efficiente gestione del settore
pubblico e una rafforzata trasparenza, necessaria al buon funzionamento dei
mercati. Ne potrebbe conseguire un calo dei rendimenti pretesi dai detentori di
titoli di Stato (dato peraltro non misurabile). 4. Principi contabili
internazionali per il settore pubblico (IPSAS) Come suindicato, gli IPSAS sono attualmente
gli unici principi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello
internazionale. Essi si basano sul presupposto che una gestione moderna del
settore pubblico, in linea con i principi di economia, efficienza ed efficacia,
dipende da sistemi informativi di gestione capaci di fornire informazioni
tempestive, accurate e affidabili sulla situazione e sui risultati finanziari ed
economici di uno Stato, come nel caso di qualsiasi altro tipo di entità
economica. Attualmente, dei quindici Stati membri dell'UE
che hanno stabilito un collegamento con gli IPSAS nei loro principi nazionali
di contabilità pubblica, nove li hanno basati sugli IPSAS (o li hanno allineati
ad essi), cinque fanno riferimento ad essi e uno li applica ad alcuni settori
delle amministrazioni locali. Tuttavia, pur riconoscendo l'alto valore degli
IPSAS, nessuno Stato membro li ha attuati integralmente. La presente relazione è accompagnata da un
documento di lavoro dei servizi della Commissione che presenta una sintesi del
sistema degli IPSAS e dei sistemi attualmente utilizzati dagli Stati membri per
la contabilità del settore pubblico[7].
Inoltre, tra febbraio e maggio 2012 Eurostat ha realizzato una consultazione
pubblica per raccogliere opinioni in merito all'adeguatezza dei principi
contabili internazionali. È inoltre disponibile una sintesi delle risposte
ricevute[8]. Le conclusioni generali che si possono trarre dai
pareri espressi dalle autorità degli Stati membri e da altre parti nella
consultazione pubblica sono di due tipi: da un lato è evidente che gli IPSAS,
come sono ora, non possono essere automaticamente applicati negli Stati membri
dell'Unione europea; dall'altro, essi rappresentano indiscutibilmente un
riferimento per una potenziale contabilità del settore pubblico armonizzata a
livello europeo. Al tempo stesso è necessario dare una risposta alle seguenti
preoccupazioni: ·
attualmente i principi IPSAS non descrivono con
sufficiente precisione le pratiche contabili da seguire, dal momento che alcuni
di essi danno la possibilità di scegliere tra vari altri trattamenti contabili,
il che limita l'armonizzazione nella pratica; ·
allo stato attuale l'insieme dei principi non è
completo sul piano della copertura o della sua applicabilità pratica ad alcuni
importanti tipi di flussi pubblici, quali le imposte e le prestazioni sociali,
e non tiene sufficientemente conto delle esigenze, delle caratteristiche e
degli interessi specifici dell'informativa finanziaria per il settore pubblico.
Una questione importante è la capacità degli IPSAS di risolvere il problema del
consolidamento dei conti secondo la definizione dell'amministrazione pubblica,
che costituisce al momento un concetto chiave del controllo di bilancio
nell'UE; ·
inoltre, attualmente gli IPSAS non risultano essere
sufficientemente stabili: infatti, alcuni di essi dovranno essere senza dubbio
aggiornati una volta ultimati i lavori sull'attuale progetto di completamento
del quadro concettuale degli IPSAS, probabilmente nel 2014; ·
al momento, la gestione degli IPSAS risente
dell'insufficiente partecipazione delle autorità contabili del settore pubblico
dell'Unione. Nel 2012 il quadro di governance degli IPSAS è stato rivisto per
tener conto delle preoccupazioni delle parti interessate. Ogni riforma di
questo tipo deve garantire il rafforzamento dell'indipendenza del processo di
normalizzazione tenendo effettivamente conto dei bisogni specifici del settore
pubblico. Inoltre, l'IPSAS Board non sembra disporre delle risorse necessarie
per soddisfare con la dovuta rapidità e flessibilità la domanda di nuovi
principi e di linee direttive riguardo a questioni legate all'evoluzione del
contesto di bilancio, in particolare in conseguenza della crisi. D'altro
canto, la maggior parte dei soggetti interessati conviene sull'adeguatezza
degli IPSAS come quadro di riferimento per il futuro sviluppo di un insieme di
principi contabili europei per il settore pubblico (nel seguito "EPSAS"). 5. Verso principi contabili per
il settore pubblico armonizzati a livello europeo (European Public Sector
Accounting Standards - epsas) La decisione definitiva in merito
all'opportunità di adottare gli EPSAS richiede una serie di ulteriori
importanti misure che non rientrano nell'ambito della presente relazione e non
possono quindi essere anticipate. Tuttavia, i punti seguenti illustrano come
sia possibile applicare tali principi contabili una volta adottata una
decisione in tal senso. Con i principi contabili EPSAS, l'UE avrebbe i
mezzi per sviluppare con la necessaria rapidità principi propri in risposta
alle proprie esigenze specifiche. Essi costituirebbero un insieme di principi
contabili armonizzati per il settore pubblico, basati sul metodo per competenza,
adattati alle esigenze specifiche degli Stati membri e applicabili nella
pratica. L'applicazione di tali principi a livello dell'UE ridurrebbe
considerevolmente la complessità dei metodi e dei processi di compilazione
utilizzati per convertire tali dati in una base quasi armonizzata e limiterebbe
i rischi per quanto riguarda l'affidabilità dei dati comunicati dagli Stati
membri e pubblicati da Eurostat. Si prevede che la prima fase consisterà
nell'instaurare una governance dell'UE per questo progetto al fine di chiarire
il quadro concettuale e l'obiettivo di una contabilità europea comune per il
settore pubblico. Gli EPSAS potrebbero essere basati inizialmente sull'adozione
di un insieme di principi di base IPSAS. Essi potrebbero inoltre ispirarsi agli
IPSAS che sono stati concordati dagli Stati membri. Questi ultimi non devono
tuttavia essere considerati un fattore limitante dello sviluppo degli EPSAS. Va osservato tuttavia che la definizione di un
insieme di principi contabili armonizzati a livello europeo per il settore
pubblico non garantirebbe di per sé una disponibilità di dati contabili
aggiornati di elevata qualità. Dovrebbero essere rispettate anche altre
condizioni, vale a dire: ·
un forte sostegno politico e la compartecipazione
al progetto; ·
amministrazioni pubbliche in grado di gestire un
sistema contabile più complesso a livello di singola entità pubblica; ·
sistemi informatici integrati per il bilancio, i
pagamenti, la gestione dei contratti, la contabilità in partita doppia, la
gestione delle fatture e le dichiarazioni statistiche; ·
la rendicontazione in tempo debito di tutti gli
eventi economici nel sistema contabile integrato delle entità pubbliche (ad
esempio, a cadenza mensile); ·
la disponibilità di risorse umane e di sistemi
informatici moderni; ·
un efficace controllo interno e un audit esterno
della contabilità pubblica. Per tutti gli Stati membri, ma in particolare
per quelli che utilizzano attualmente solo la contabilità di cassa,
l'applicazione di una contabilità per competenza secondo gli EPSAS potrebbe
rappresentare un'importante riforma. Potrebbero tuttavia sorgere problemi
riguardo ai seguenti aspetti: ·
questioni concettuali e tecniche in materia di
contabilità; ·
conoscenze tecniche del personale e dei consulenti,
competenze di formazione; ·
comunicazione con dirigenti e decisori e loro
formazione; ·
rapporti con i controllori e loro formazione; ·
adeguamento o modernizzazione dei sistemi
informatici; ·
adattamento dei quadri normativi nazionali
esistenti. Se sarà adottato
il principio degli EPSAS, la Commissione potrà prendere in considerazione la
possibilità di fornire assistenza in alcuni di questi ambiti, ad esempio
partecipando all'organizzazione di scambi di formazioni e consulenze, aiutando
le amministrazioni pubbliche degli Stati membri a risolvere problemi
concettuali e tecnici o coordinando e divulgando la pianificazione delle
riforme contabili degli Stati membri. Nel caso in cui i
sistemi informativi di gestione finanziaria pubblica di uno Stato membro
presentino notevoli ed evidenti lacune e incoerenze, occorrerà esaminarle nel
quadro del progetto di attuazione degli EPSAS e tenere conto di ciò nel
calendario di attuazione. 5.1. Strutture degli EPSAS L'elaborazione e l'adozione dei principi EPSAS
richiederanno una forte governance a livello dell'UE. Nel quadro del sistema di
sviluppo e di gestione di tali principi saranno stabilite l'agenda per
l'elaborazione di ciascun principio e chiare procedure di adozione. La
struttura gestionale degli EPSAS dovrà comprendere i necessari compiti in
materia di legislazione, definizione dei principi e prestazione di assistenza
tecnica e consulenza in materia contabile. Tenuto conto della specificità del settore
pubblico e dell'importanza data alla comparabilità intra-UE, la definizione
della struttura gestionale degli EPSAS sarà ispirata al modello utilizzato
dalla Commissione nel determinare quella degli IFRS nel contesto dell'UE, ma
non sarà esattamente la stessa. Andrebbe sfruttata in tal senso, per quanto
possibile, l'esperienza e la competenza delle strutture gestionali della
contabilità del settore pubblico degli Stati membri. Tuttavia, i responsabili degli EPSAS dovranno
stabilire e mantenere stretti legami con il l'IPSAS Board per istruire la loro
agenda e il loro processo decisionale, anche perché non è escluso che, in
alcuni casi, i principi EPSAS debbano discostarsi dagli IPSAS. È importante non
creare inutili divergenze tra EPSAS e IPSAS, né tra EPSAS e IFRS, dal momento
che le entità controllate dallo Stato potrebbero già essere soggette all'obbligo
di informativa sulla base degli IFRS o dei principi nazionali di contabilità
commerciale. Gli EPSAS dovranno inoltre essere messi a
punto al fine di ridurre al minimo le differenze con il SEC e nella prospettiva
di ottenere, alla fine, sistemi completi e integrati, applicabili ai livelli
micro e macro. 5.2. Adozione degli EPSAS L'elaborazione,
l'adozione e l'attuazione degli EPSAS dovranno svolgersi gradualmente nell'arco
di un determinato periodo di tempo. Gli EPSAS saranno attuati a tappe nel medio
termine e si concentreranno all'inizio sulle voci contabili in cui
l'armonizzazione è più importante, quali entrate e spese (imposte e prestazioni
sociali, passivi e attivi finanziari) e, in una seconda fase, sulle attività
non finanziarie ed altro. Occorrerà procedere in maniera selettiva e
tener conto in particolare della prospettiva delle piccole e medie entità e del
principio dell'importanza relativa. La strategia dovrà definire priorità,
fissare scadenze chiave, quindi proporre una tabella di marcia concreta. Per
portare avanti il progetto EPSAS, la Commissione, in cooperazione con gli Stati
membri, elaborerà una base comune di principi contabili europei per il settore
pubblico in vista della loro integrazione in una proposta di regolamento
quadro. Il regolamento quadro dovrà inoltre stabilire il sistema gestionale
degli EPSAS e la procedura per lo sviluppo di principi EPSAS specifici.. Al fine di garantire un'adeguata applicazione
a livello nazionale, il contenuto dettagliato di ciascun principio dovrà essere
definito di concerto con gli Stati membri in modo da tener conto dei seguenti
requisiti: ·
contabilità per competenza; ·
contabilità in partita doppia; ·
informativa finanziaria armonizzata a livello
internazionale; ·
conformità ai principi del SEC. 5.3. Un possibile primo insieme di
EPSAS Il primo elemento
potrebbe essere una proposta di regolamento quadro relativa all'applicazione
del principio della contabilità per competenza. L'organismo
preposto alla statuizione degli EPSAS potrebbe classificare i 32 principi IPSAS
basati sulla contabilità per competenza in tre categorie: ·
principi che possono essere attuati senza
adeguamenti o apportando lievi modifiche; ·
principi che necessitano di un adeguamento o per i
quali sarà necessario adottare un approccio selettivo; ·
principi che necessitano di una modifica per essere
attuati. Gli Stati membri saranno invitati stabilire un
piano di attuazione per tutti i sottosettori dell'amministrazione pubblica. Ad
esempio, l'insieme di base degli EPSAS sarà applicabile a tutte le entità
pubbliche e, tenendo conto del principio dell'importanza relativa, coprirà la
maggior parte delle spese del settore dell'amministrazione pubblica degli Stati
membri dell'UE. 6. Prossime tappe La Commissione ritiene che, prima di decidere
in merito al progetto concreto di realizzazione e di attuazione degli EPSAS
negli Stati membri, sono necessarie ulteriori misure preparatorie. Restano vari
problemi importanti da risolvere su questioni non contemplate dalla presente
relazione, quali la definizione del quadro EPSAS e la fissazione di una prima
serie di principi di base EPSAS, nonché la pianificazione della loro
attuazione. La Commissione dovrebbe inoltre descrivere le tappe necessarie per
il futuro progetto e tener conto delle considerazioni relative alla valutazione
d'impatto. Una decisione potrà essere presa solo sulla base di una valutazione
ex ante dei pro e dei contro, nonché dei probabili costi e benefici. Una volta presa tale decisione, sulla base
dell'esperienza acquisita dai paesi che negli ultimi anni hanno attuato sistemi
di contabilità per competenza nel settore pubblico, il processo di attuazione
avverrà per tappe. Esso dovrà essere pianificato con cura, prendendo in
considerazione la posizione iniziale di ciascuno Stato membro per quanto
riguarda, ad esempio, lo stato di sviluppo dei principi contabili nazionali
esistenti e la disponibilità di dati di bilancio. In alcuni Stati membri
potrebbe essere opportuno avviare l'attuazione dapprima a livello nazionale e,
successivamente, ai livelli regionale e locale. È inoltre prevedibile che per
quanto riguarda le entità più piccole il grado di attuazione sarà limitato o
che, quantomeno, sarà data priorità alle entità più importanti, tenuto conto
della loro importanza relativa. Il processo potrà svolgersi in tre fasi: 1) una fase preparatoria dedicata alla
raccolta di maggiori informazioni e pareri e alla definizione di una tabella di
marcia. Questa fase inizierà nel 2013 e includerà l'organizzazione di altre
consultazioni e di una conferenza ad alto livello, nonché la preparazione di
proposte più dettagliate; 2) una fase dedicata all'elaborazione e
alla messa in atto di modalità pratiche riguardanti aspetti quali il
finanziamento, la gestione, le possibili sinergie e le preoccupazioni delle
piccole entità pubbliche. Questa fase culminerà nella pubblicazione di una
proposta di regolamento quadro. Il regolamento quadro imporrà l'applicazione
del principio della contabilità per competenza e pianificherà lo sviluppo in
futuro di altri principi contabili specifici; 3) la fase di attuazione: il processo
di attuazione sarà graduale e, nel caso in cui i principi contabili di uno
Stato membro si discostino notevolmente dagli EPSAS, richiederà più tempo,
nonostante le previsioni di un completamento del processo a medio termine in
tutti gli Stati membri. La strategia proposta prevede un approccio,
equilibrato basato sui risultati conseguiti, e garantisce l'indipendenza del
sistema statistico europeo, ma sempre in stretta collaborazione con i suoi
principali fornitori di dati e gli utilizzatori istituzionali. È inoltre
importante sottolineare che gli EPSAS non dovranno comportare ulteriori
adempimenti burocratici, né oneri amministrativi aggiuntivi per i rispondenti o
ritardi nella produzione statistica. La Commissione svilupperà ulteriormente la
strategia delineata nella presente relazione tenendo conto dei vincoli di
bilancio, nel rispetto delle competenze che le sono attribuite in virtù dei
trattati. In considerazione dei diversi aspetti in
gioco, è importante procedere rapidamente, consultando i principali
interessati, anche quando sono necessarie iniziative legislative. Nelle
prossime fasi, da avviare nel 2013, si terrà conto delle considerazioni
relative all'impatto e si prevederà una tabella di marcia indicante in
dettaglio le misure da adottare, comprese le iniziative legislative, per
stabilire i principi contabili per il settore pubblico, armonizzati a livello
dell'UE. [1] GU L 306 del 23.11.2011, pag. 41. [2] Regolamento (CE) n. 2223/96 del Consiglio, del 25 giugno
1996, relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nella
Comunità (GU L 310 del 30.11.1996, pag. 1). [3] COM(2011) 211 definitivo. [4] ‘Overview
and comparison of public accounting and auditing in the 27 Member States' [5] Regolamento (UE) n. 1173/2011 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 16 novembre 2011, relativo all'effettiva esecuzione della
sorveglianza di bilancio nella zona euro (GU L 306 del 23.11.2011, pag. 1);
Regolamento (UE) n. 1174/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del
16 novembre 2011, sulle misure esecutive per la correzione degli squilibri
macroeconomici eccessivi nella zona euro (GU L 306 del 23.11.2011, pag. 8);
regolamento (UE) n. 1175/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16
novembre 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio per il
rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della
sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (GU L 306 del
23.11.2011, pag. 12); regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli
squilibri macroeconomici (GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25); regolamento (CE)
n. 1177/2011 del Consiglio, dell'8 novembre 2011, che modifica il regolamento
(CE) n. 1467/97 per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di
attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 306 del 23.11.2011,
pag. 33); direttiva 2011/85/UE del Consiglio, dell'8 novembre 2011, relativa ai
requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri (GU L 306 del23.11.2011,
pag. 41). [6] COM(2012) 777 definitivo. [7] Documento di lavoro dei servizi della Commissione che
accompagna la relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo
intitolato "Towards implementing harmonised public sector accounting
standards in Member States" (Verso l'applicazione di principi
contabili armonizzati per il settore pubblico negli Stati membri). [8] Public
consultation — Assessment of the suitability of the International Public Sector
Accounting Standards for the Member States: Summary of responses.