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Document 52015XC1030(02)

Pubblicazione di una domanda di registrazione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

OJ C 358, 30.10.2015, p. 8–10 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

30.10.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 358/8


Pubblicazione di una domanda di registrazione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

(2015/C 358/08)

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di registrazione ai sensi dell’articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1).

DOCUMENTO UNICO

«POLJIČKI SOPARNIK»/«POLJIČKI ZELJANIK»/«POLJIČKI ULJENJAK»

N. UE: HR-PGI-0005-01224 — 8.5.2014

DOP ( ) IGP ( X )

1.   Denominazioni

«Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak»

2.   Stato membro o paese terzo

Croazia

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 2.3. Prodotti di panetteria, pasticceria, confetteria o biscotteria

3.2.   Descrizione del prodotto

Il «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» è un prodotto da forno ottenuto con farina di grano tenero, bietole, cipolla rossa, olio di oliva e olio misto (olio di oliva e olio di girasole in parti uguali), aglio, sale e acqua. Il prodotto finale è una sfoglia a forma di focaccia ripiena di bietole e cipolle rosse (chiamate «kapule» nel linguaggio quotidiano nella zona geografica delimitata), cotta, cosparsa di cenere, su una brace rovente aperta («komin» nel linguaggio quotidiano nella zona geografica delimitata).

È di forma rotonda, con un diametro di 90 - 110 cm. La superficie viene spennellata d’olio d’oliva e cosparsa d’aglio tritato o finemente tagliato. Dopo la cottura e l’aggiunta dell’olio e dell’aglio si taglia in parti («fete» nel linguaggio quotidiano nella zona geografica delimitata) in forma di losanghe (localmente «pašajice»).

Caratteristiche organolettiche:

odore: di sfoglia cotta al fuoco di legna su una brace aperta e di aglio;

sapore: di bietola, olio d’oliva e aglio;

colore: da giallo chiaro a verde chiaro.

3.3.   Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

Le materie prime del «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» sono farina di grano tenero, bietole, cipolla rossa, olio di oliva e olio misto (olio di oliva e olio di girasole in parti uguali), aglio, sale e acqua.

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella zona geografica delimitata

L’intero processo di produzione del «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak», dalla preparazione della pasta alla farcitura e alla cottura, deve avvenire nella zona geografica di cui al punto 4.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

Il «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» deve essere tagliato con un particolare coltello arrotondato (il centro del coltello ha una lama arrotondata), per ottenere parti (chiamate «fete») a forma di losanghe («pašajice»).

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura

Quando è commercializzato, il prodotto in oggetto deve recare il marchio comune «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak». Tutti coloro che utilizzano la denominazione di origine e che commercializzano il prodotto in conformità alle sue specifiche hanno il diritto di utilizzare il marchio comune, alle medesime condizioni.

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4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La zona geografica di Poljica è delimitata a nord-est dal fiume Cetina, ad ovest dal fiume Žrnovnica e a sud dal Mare Adriatico.

La zona è composta dalla Bassa Poljica, la Poljica Centrale e l’Alta Poljica. Alla Bassa Poljica appartengono le località di Podstrana, Jesenice e Zakučac. Nella Poljica Centrale si trovano Žrnovnica, Tugare, Dubrava, Gata, Čišla, Naklice, Zvečanje, Ostrvica, Kostanje, Podgrađe, Sitno Donje, Sitno Gornje, Srinjine e Seoca. In Alta Poljica si trovano Donji Dolac, Gornji Dolac, Srijane e Trnbusi.

5.   Legame con la zona geografica

La protezione del «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» si basa su una lunga tradizione di produzione, e la sua consolidata notorietà si è mantenuta fino ai giorni nostri. Il prodotto è originario della regione della storica Repubblica di Poljica, viene servito in occasione di cerimonie e feste e la sua produzione risale ancora al periodo delle incursioni turche sul litorale e nella Zagora dalmata, il retroterra (Šimunović-Petrić Z., 1992, Ethnologica Dalmatica, pagg. 95-99). Dai racconti tramandati di generazione in generazione e da vecchie annotazioni disponibili si evince che il «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» era un prodotto destinato ai poveri.

La regione di Poljica è costituita da suoli particolarmente carsici, dove predominano terreni poco profondi, canicola e siccità estreme e scarsità di precipitazioni, e le superfici agricole coltivabili sono esigue. Da sempre le popolazioni locali si sono dedicate prevalentemente alla produzione di cereali e verdure, base della loro alimentazione.

Le aspre condizioni di questa regione carsica, dovute alle scarse coltivazioni praticate e alla povertà degli abitanti, hanno portato le donne di Poljica (chiamate nel linguaggio locale «stopanjice», «casalinghe») a ricorrere alla loro inventiva e abilità per utilizzare quelle semplici colture disponibili (bietole, cipolla e aglio), insieme all’olio di oliva e alla farina e far nascere il «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak».

Tutto il processo di preparazione, lavorazione e produzione del «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» è il frutto della particolare abilità e conoscenza sviluppata dalla popolazione locale e della tradizione che si tramanda e si coltiva di generazione in generazione nella zona geografica in oggetto.

Tutte le fasi della lavorazione del «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» sono esclusivamente manuali. Le fasi e le abilità particolari che si differenziano dai procedimenti abituali, e per le quali è fondamentale il sapere degli abitanti del luogo, sono le seguenti: il bordo dello strato superiore e quello dello strato inferiore della sfoglia si chiudono a mano, ripiegandoli l’uno contro l’altro, in modo che il ripieno rimanga all’interno. Prima della cottura, inoltre, occorre una particolare abilità per trasferire manualmente, con molta attenzione, il «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» dalla tavola di legno (detta «sinija») alla brace («komin»): essendo molto sottile, se spostato troppo velocemente o senza la dovuta attenzione, il «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» può deformarsi e perdere il suo aspetto caratteristico.

L’attuale modalità di preparazione del «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» e i suoi ingredienti e gli utensili tradizionali utilizzati per la sua lavorazione sono rimasti identici a quelli un tempo, come descritto da Ivanišević nel libro pubblicato nel 1906 (Ivanišević F., Poljica narodni život i običaji [«Poljica, Vita e abitudini popolari»] 2006, ristampa dell’edizione del 1906, pagg. 72 e 93-94).

Uno degli elementi della notorietà del «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» consiste nell’abilità e nel savoir-faire necessari per tagliare questa pietanza in parti («fete») a forma di losanghe («pašajice»), che rendono il piatto riconoscibile quando viene servito. Questo specifico modo di tagliare il prodotto si tramanda e si conserva di generazione in generazione, e costituisce un fattore aggiuntivo della sua riconoscibilità.

A testimonianza della particolare reputazione del «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» e della sua lunga tradizione di produzione vi è il fatto che nel 2007 questo prodotto è stato inserito fra i beni culturali immateriali protetti della Repubblica di Croazia dal Ministero della Cultura, ed è considerato parte del patrimonio culturale croato (decisione del Ministero della Cultura, 2007).

Da pietanza dei poveri, il «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» è diventato oggi un prodotto sempre più richiesto dai consumatori, specialmente nelle grandi festività della vigilia di Natale e in Quaresima, quando tradizionalmente si mangia di magro (Poljica, List Poljičkog dekanata [Pubblicazione del decanato di Poljica], 1975, pagg. 41-43).

Oggi sul mercato e nel linguaggio comune la denominazione più spesso usata, e quella con cui il prodotto è più conosciuto, è quella di «Poljički soparnik». I nomi «Poljički zeljanik» e «Poljički uljenjak» sono anch’essi utilizzati, per lo più fra gli abitanti di Poljica. La fama di cui gode ancora oggi il «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» è attestata dal fatto che il suo nome e la sua preparazione appaiono nella rivista gastronomica specializzata Dobra hrana («Il buon cibo»), che pubblica ricette di prodotti tradizionali (rivista Dobra hrana, supplemento del quotidiano Jutarnji list, n. 37, 2014).

Il «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak» è stato anche al centro della famosa trasmissione televisiva culinaria Tri, dva, jedan- kuhaj! («Tre, due, uno, si cucina!») del canale RTL (http://www.rtl.hr/tri-dva-jedan-kuhaj/recepti/1155655/soparnik-prastaro-jelo-jos-iz-vremena-turaka/), ulteriore testimonianza di quanto sia nota questa pietanza nella Repubblica di Croazia.

Il prodotto si è messo in particolare luce negli Anni 90 del secolo scorso, in occasione di manifestazioni culturali e artistiche oppure commerciali nella regione di Poljica. Una di queste è il festival estivo di Omiš (Ljetni festival - Omiško ljeto), che si tiene ogni anno col titolo «Cultura e costumi di Poljica – “Poljički soparnik”/“Poljički zeljanik”/“Poljički uljenjak”» (Kultura i običaji Poljica – «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak»), e durante il quale questa pietanza viene preparata nel modo tradizionale e valutata per l’aspetto e il sapore da una speciale giuria, che premia poi il miglior risultato (Ljetni festival XXIV - Omiško ljeto, Kultura i običaji Poljica «Poljički soparnik»/«Poljički zeljanik»/«Poljički uljenjak», 2013).

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

(Articolo 6, paragrafo 1, secondo comma, del regolamento in questione)

http://www.mps.hr/UserDocsImages/HRANA/SOPARNIK/Izmijenjena%20Specifikacija%20proizvoda-soparnik.pdf


(1)  GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.


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