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Verso una strategia per la protezione dell'ambiente marino

1) OBIETTIVO

Elaborare una strategia tematica per promuovere l'uso sostenibile dei mari e degli oceani e la conservazione degli ecosistemi marini di tutto il mondo.

2) ATTO

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo- Verso una strategia per la protezione e la conservazione dell'ambiente marino [COM/2002/0539 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

3) SINTESI

Il Sesto programma di azione in materia di ambiente prevede l'elaborazione di una strategia tematica per la protezione e la conservazione dell'ambiente marino. La comunicazione della Commissione risponde a questa richiesta e rappresenta un primo passo verso tale strategia che sarà elaborata nell'ambito di un processo aperto e cooperativo cui parteciperanno le istituzioni comunitarie, le organizzazioni regionali e le altre parti interessate.

La situazione attuale

La comunicazione presenta e riassume le informazioni disponibili sullo stato e sulla qualità dell'ambiente marino, con particolare riferimento ai mari regionali europei. L'ambiente marino è sottoposto a numerose minacce (perdita o degrado della biodiversità o alterazioni della sua struttura, scomparsa degli habitat, contaminazione da sostanze pericolose o nutrienti, possibili conseguenze future del cambiamento climatico).

Tra le pressioni esercitate sono citate la pesca commerciale, l'esplorazione delle riserve di petrolio e di gas, la navigazione, il deposito di sostanze pericolose e nutrienti di origine fluviale o atmosferica, lo scarico di rifiuti, il degrado fisico degli habitat dovuto al dragaggio e all'estrazione della sabbia e della ghiaia.

La comunicazione passa in rassegna le politiche e legislazioni esistenti nell'Unione europea in materia di protezione dei mari e degli oceani (cfr. l'allegato 2). Esse concernono temi o zone geografiche particolari e non esiste una politica generale ed integrata per la salvaguardia dell'ambiente marino. Sono anche esaminate convenzioni, organizzazioni e accordi regionali e internazionali (cfr. l'allegato 4).

È conferita un'importanza particolare alla situazione delle conoscenze sull'ambiente marino e sono sottolineate varie e importanti lacune:

  • effetti delle variazioni di origine antropica e dei processi naturali sulla biodiversità, e capacità e velocità di recupero una volta ridotti o eliminati i fattori di disturbo;
  • impatto delle alterazioni della varietà e della struttura delle specie sul funzionamento dell'ecosistema marino e costiero;
  • con riferimento alla gestione della pesca, è necessario disporre di dati più attendibili e precisi, su prodotti chimici, scarichi industriali in mare, apporti di nutrienti e sostanze radioattive;
  • mancanza di una cartografia integrata dei vari elementi della biodiversità marina.

Un'analisi delle attività di ricerca in corso sull'ambiente marino figura nell'allegato 3 della comunicazione. Esistono problemi a livello di attività di monitoraggio, valutazione, ricerca, sfruttamento e notifica dei dati e delle informazioni.

Nelle conclusioni la comunicazione segnala che numerosi problemi devono ancora essere risolti e che pesano ancora gravi minacce sull'ambiente marino, malgrado i lavori svolti negli ultimi tre decenni. Sono stati compiuti progressi considerevoli circa la qualità dei mari europei e, in alcuni casi, le tendenze al peggioramento dell'inquinamento sono state bloccate o addirittura invertite.

Gli obiettivi della strategia

Dopo l'esame della situazione attuale, la Commissione propone che la strategia per la protezione dell'ambiente marino definisca vari obiettivi ambiziosi, chiari e coerenti per promuovere l'uso sostenibile dei mari e la conservazione degli ecosistemi marini.

L'obiettivo globale della strategia di protezione dell'ambiente marino è quindi promuovere l'uso sostenibile dei mari e la conservazione degli ecosistemi marini, soprattutto le zone di grande valore in termini di biodiversità.

Altri obiettivi settoriali della strategia concernono l'impoverimento della diversità biologica, la distruzione degli habitat, gli scarichi di sostanze pericolose, l'eutrofizzazione, le sostanze radioattive, l'inquinamento da idrocarburi, i rifiuti, i trasporti marittimi, la salute, il cambiamento climatico, la ricerca e il miglioramento del coordinamento.

Le azioni della strategia

La comunicazione ribadisce che le attività necessarie per conseguire questi obiettivi devono comprendere gli elementi seguenti:

  • l'elaborazione di una politica coerente, attraverso la progressiva adozione di un approccio basato sugli ecosistemi e fondato sulle politiche esistenti.
  • una più efficace attuazione ed applicazione integrate della normativa vigente e di quella in corso di adozione;
  • una serie di meccanismi e di azioni per facilitare il coordinamento di queste misure e delle varie organizzazioni ed altre parti interessate;
  • l'avvio di iniziative finalizzate ad acquisire maggiori informazioni sulle tendenze passate e sulla probabile evoluzione futura dello stato dei mari europei e a migliorare le procedure e le metodologie di valutazione di queste informazioni;
  • la promozione dei vari strumenti finanziari per la protezione dell'ambiente marino ed il rafforzamento del loro coordinamento;
  • l'applicazione di questi elementi strategici sia a livello regionale che a livello mondiale.

La comunicazione propone anche attività specifiche per ciascun settore.

4) disposizioni d'applicazione

5) altri lavori

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, del 24 ottobre 2005, " Strategia tematica per la tutela e la conservazione dell'ambiente marino " [COM(2005) 504 - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]

La Commissione propone un quadro e degli obiettivi comuni per la tutela e la conservazione dell'ambiente marino. Al fine di conseguire gli obiettivi comuni, gli Stati membri dovranno valutare le esigenze delle zone marine che si trovano nel loro territorio. Successivamente dovranno elaborare e realizzare dei piani di gestione coerenti in ogni regione, garantendone poi il controllo

Ultima modifica: 10.05.2006

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