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Linee di orientamento per le politiche del l'occupazione (2005-2008)

La Commissione presenta 8 linee di orientamento per migliorare l'occupazione nell'Unione europea (UE). Essa concentra gli sforzi sulle politiche miranti a raggiungere la piena occupazione, segnatamente tramite il miglioramento dell'inserimento delle persone svantaggiate, un maggior investimento nelle risorse umane, l'adattamento dei sistemi di istruzione e di formazione e la realizzazione di una maggior flessibilità collegata alla sicurezza del posto di lavoro.

ATTO

Decisione n. 2005/600/CE del Consiglio, del 12 luglio 2005, relativa alle linee di orientamento per le politiche per l'occupazione degli Stati membri.

SINTESI

Le linee di orientamento integrate per la crescita e l'occupazioneper il periodo 2005-2008 riuniscono in un unico testo, coerente e semplificato, i grandi orientamenti per le politiche economiche (GOPE), nonché le linee di orientamento per l'occupazione. Esse rappresentano lo strumento politico principale per lo sviluppo e per l'attuazione della strategia di Lisbona.

Le linee di orientamento per l'occupazione sono quindi presentate in uno strumento politico integrato* riguardante al tempo stesso i settori macro e microeconomico dell'Unione europea (UE). Tale strumento presenta, pertanto, una visione strategica chiara delle sfide europee attuali e consente all'Unione di canalizzare gli sforzi degli Stati membri sulle azioni prioritarie. Alcune linee di orientamento per l'occupazione vanno applicate tenendo conto delle linee di orientamento corrispondenti applicate ad altri settori. Ciò consente segnatamente di potenziare reciprocamente i diversi settori dell'economia.

In primo luogo, per attirare un maggior numero di persone sul mercato del lavoro e per modernizzare i sistemi di protezione sociale, la Commissione propone di:Â

  • applicare politiche per l'occupazione volte a raggiungere la piena occupazione, a migliorare la qualità e la produttività del lavoro e a potenziare la coesione sociale e territoriale (linea di orientamento integrata n. 17). Tali politiche dovrebbero aiutare l'Unione europea a raggiungere in media un tasso di occupazione complessivo del 70%, un tasso di occupazione delle donne non inferiore al 60% e un tasso di occupazione dei lavoratori anziani (da 55 a 64 anni) del 50%, nonché a ridurre la disoccupazione e l'inattività. Gli Stati membri dovrebbero fissare obiettivi nazionali in materia di tassi di occupazione;
  • favorire un approccio basato sul ciclo di vita con riferimento al lavoro (linea di orientamento integrata n. 18) tramite le azioni seguenti; -rinnovare gli sforzi volti a creare percorsi per i giovani verso l'occupazione e ridurre la disoccupazione dei giovani, come auspicato nel Patto europeo per la gioventù (es de en fr);- svolgere un'azione determinata al fine di aumentare l'attività professionale delle donne e di ridurre le disparità fra uomini e donne in materia di occupazione, di disoccupazione e di retribuzione;- permettere una migliore conciliazione della vita professionale e della vita familiare e proporre strutture accessibili e sostenibili di custodia dei bambini e di accoglienza delle altre persone a carico;- favorire condizioni di lavoro favorevoli all'invecchiamento attivo;- modernizzare i sistemi di previdenza sociale, compresi quelli pensionistici e di erogazione delle cure sanitarie per garantirne l'adeguatezza sociale, la sostenibilità finanziaria e la capacità di adattamento all'evoluzione dei bisogni, in modo da sostenere l'attività professionale, il mantenimento sul mercato del lavoro, nonché il prolungamento della vita professionale.

Questa linea di orientamento dovrebbe essere applicata tenendo conto della linea di orientamento n. 2 "Assicurare lo sviluppo della situazione economica e di bilancio".

  • Garantire mercati del lavoro che favoriscano l'inserimento, migliorare l'attrattiva dei posti di lavoro e rendere il lavoro finanziariamente attraente per chi è in cerca di lavoro, anche per le persone svantaggiate e per quelle inattive (linea di orientamento integrata n. 19) tramite le azioni seguenti:- applicare misure attive e preventive per il mercato del lavoro, come l'individuazione tempestiva dei bisogni, l'assistenza per la ricerca di un posto di lavoro, l'orientamento e la formazione nel quadro di piani d'azione personalizzati, la messa a disposizione dei servizi sociali necessari per favorire l'inserimento delle persone più distanti dal mercato del lavoro e per contribuire alla coesione sociale e territoriale, nonché all'eradicazione della povertà;- adattare permanentemente gli incentivi e gli effetti dissuasivi derivanti dai sistemi di prelievo e di prestazioni, ivi comprese la gestione e le condizioni delle prestazioni e la riduzione sensibile dei tassi di imposizione marginali effettivi elevati, segnatamente per le persone a basso reddito, garantendo nel contempo adeguati livelli di protezione sociale;- sviluppare nuove fonti di posti di lavoro nel settore dei servizi destinati alle persone e alle imprese, segnatamente a livello locale.
  • migliorare la risposta ai bisogni del mercato del lavoro (linea di orientamento integrata n. 20) tramite le azioni seguenti:- modernizzare e potenziare le autorità responsabili del mercato del lavoro, in particolare per quanto riguarda i servizi per l'occupazione;- garantire una maggior trasparenza delle offerte di lavoro e di formazione ai livelli nazionale e europeo;- rimuovere gli ostacoli alla mobilità dei lavoratori in tutta l'Europa, nel quadro dei trattati;- anticipare meglio i bisogni di competenze, le penurie e i blocchi sul mercato del lavoro;- gestire in maniera giudiziosa le migrazioni economiche.

In secondo luogo, per migliorare la capacità di adattamento dei lavoratori e delle imprese, nonché per aumentare la flessibilità dei mercati del lavoro, la Commissione propone di:

  • favorire la flessibilità conciliandola con la sicurezza del posto di lavoro e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, tenendo conto del ruolo delle parti sociali (linea di orientamento integrata n. 21) tramite le azioni seguenti:- adattare la legislazione relativa al lavoro, riesaminare ove necessario le diverse modalità contrattuali e le disposizioni relative al tempo di lavoro;- affrontare il problema del lavoro non dichiarato;- anticipare meglio e gestire positivamente i cambiamenti, fra cui le ristrutturazioni economiche ivi compresi i cambiamenti collegati all'apertura dei mercati, al fine di ridurre al minimo il loro costo sociale e di facilitare l'adattamento;- promuovere e diffondere forme innovatrici e adattabili di organizzazione del lavoro, al fine di migliorare la qualità e la produttività sul lavoro, anche con riferimento alla salute e alla sicurezza;- favorire le transizioni in materia di situazione professionale, ivi comprese la formazione, l'attività professionale autonoma, la creazione di imprese e la mobilità geografica.

Questa linea di orientamento dovrebbe essere applicata tenendo conto della linea di orientamento integrata "Favorire una maggiore coerenza delle politiche macroeconomica, strutturali e dell'occupazione" (n. 5) riguardante la politica macroeconomica;

  • assicurare un'evoluzione dei costi del lavoro e instaurare meccanismi di definizione delle retribuzioni che siano favorevoli all'occupazione (linea di orientamento integrata n. 22) tramite le azioni seguenti:- incoraggiare le parti sociali nei settori di rispettiva competenza a realizzare un quadro adeguato per i negoziati salariali che consenta di tener conto delle sfide da affrontare dal punto di vista della produttività e del mercato del lavoro, a tutti i livelli necessari, nonché di evitare le differenze di retribuzione fra gli uomini e le donne;- esaminare l'incidenza sull'occupazione dei costi del lavoro non salariali e, ove necessario, adattarne la struttura e il livello, segnatamente per ridurre la pressione fiscale sulle persone scarsamente retribuite.

Questa linea di orientamento dovrebbe essere applicata tenendo conto della linea di orientamento "Controllare che l'evoluzione dei salari contribuisca alla stabilità macroeconomica e alla crescita" (n. 4) riguardante la politica macroeconomica.

In terzo luogo, per investire maggiormente nel capitale umano, migliorando l'istruzione e le competenze, la Commissione propone di:

  • aumentare e migliorare l'investimento nel capitale umano (linea di orientamento integrata n. 23) tramite le azioni seguenti:- attuare politiche e azioni di inserimento in materia d'istruzione e di formazione volte a facilitare in maniera significativa l'accesso all'insegnamento professionale iniziale, all'insegnamento secondario e all'insegnamento superiore, anche per quanto riguarda gli apprendistati e la formazione imprenditoriale;- ridurre in maniera significativa il numero di alunni che lasciano la scuola prematuramente;- stabilire strategie efficaci di apprendimento durante l'intero arco della vita, da offrire a tutti, nel quadro delle scuole, delle imprese, delle autorità pubbliche e delle famiglie, in conformità degli accordi europei, anche prevedendo promozioni e meccanismi di ripartizione dei costi, al fine di aumentare la partecipazione alla formazione permanente e nelle imprese, in particolare per quanto riguarda i lavoratori poco qualificati e anziani.

Questa linea di orientamento dovrebbe essere applicata tenendo conto della linea di orientamento "Sviluppare e migliorare l'investimento nella ricerca-sviluppo, segnatamente da parte delle imprese " (n. 7) riguardante la politica microeconomica.

  • adattare i sistemi di istruzione e di formazione ai nuovi bisogni in materia di competenze (linea di orientamento integrata n. 24) tramite le azioni seguenti:- migliorare e garantire l'attrattiva, l'apertura e il livello di qualità dei sistemi di istruzione e di formazione, ampliare l'offerta di possibilità di istruzione e di formazione, garantire percorsi elastici di apprendimento e migliorare le possibilità di mobilità per gli studenti e per le persone in formazione;- facilitare e diversificare l'accesso per tutti all'istruzione e alla formazione nonché alla conoscenza per mezzo di una gestione del tempo del lavoro, di servizi di aiuto alle famiglie, di servizi d'orientamento professionale ed, eventualmente, di nuove formule di suddivisione dei costi;- rispondere ai bisogni nuovi sul piano professionale e sul piano delle competenze essenziali, nonché ai bisogni fuguri in termini di qualifiche, migliorando la definizione e la trasparenza delle qualifiche, il loro riconoscimento effettivo ed il riconoscimento dell'istruzione e della formazione non formali e informali.

Nel corso degli anni fino al 2008, l'aggiornamento dovrebbe essere limitato. La Commissione presenta le linee di orientamento integrate nel quadro della revisione a metà percorso della strategia di Lisbona.

Linee di orientamento integrate per la crescita e l'occupazione (2005-2008)

Linee di orientamento macroeconomiche (1) Garantire la stabilità economica nella prospettiva di una crescita sostenibile;(2) Assicurare la sostenibilità della situazione economica e di bilancio;(3) Promuovere una destinazione efficiente delle risorse basata sulla crescita e sull'occupazione;(4) Controllare che l'evoluzione salariale contribuisca alla stabilità economica;(5) Favorire una maggiore coerenza tra politiche macroeconomiche, strutturali e per l'occupazione;(6) Contribuire al dinamismo e al buon funzionamento dell'UEM. Linee di orientamento microeconomiche(7) Aumentare e migliorare gli investimenti nella ricerca e per lo sviluppo, segnatamente da parte delle imprese;(8) Facilitare l'innovazione in tutte le sue forme;(9) Facilitare la diffusione e l'utilizzazione effettiva delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e creare una società dell'informazione pienamente inclusiva;(10) Potenziare i vantaggi competitivi della base industriale europea;(11) Favorire l'utilizzazione sostenibile delle risorse e migliorare la protezione dell'ambiente;(12) Sviluppare e approfondire il mercato interno;(13) Garantire l'apertura e la competitività dei mercati per far fronte alla globalizzazione;(14) Rendere l'ambiente delle imprese più concorrenziale;(15) Incoraggiare l'imprenditorialità e creare un ambiente favorevole alle PMI;(16) Migliorare le infrastrutture europee. Linee di orientamento per l'occupazione(17) Attuare politiche del lavoro miranti a raggiungere la piena occupazione, a migliorare la qualità e la produttività del lavoro e a potenziare la coesione sociale e territoriale;(18) Promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo di vita;(19) Garantire mercati del lavoro che favoriscano l'inserimento di chi cerca lavoro, migliorare l'attrattività dei posti di lavoro e rendere il lavoro finanziariamente allettante per chi cerca lavoro, ivi comprese le persone svantaggiate e le persone inattive;(20) Migliorare la risposta ai bisogni del mercato del lavoro;(21) Favorire la flessibilità conciliandola con la sicurezza del lavoro e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, tenendo conto del ruolo delle parti sociali;(22) Controllare che l'evoluzione dei salari e degli altri costi del lavoro sia favorevole all'occupazione;(23) Aumentare e migliorare gli investimenti in capitale umano;(24) Adattare il sistema d'istruzione e di formazione ai nuovi bisogni in materia di competenze.Â

Riferimenti

Atto

Entrata in vigore - Data di scadenza

Termine di recepimento negli Stati membri

Gazzetta ufficiale

Decisione n. 2005/600/CE

25.4.2005

25.4.2005

L 205 del 12.7.5

ATTI COLLEGATI

Decisione 2007/491/CE del Consiglio, del 12 luglio 2007, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione [Gazzetta ufficiale L 183 del 13.7.2007].Come nel 2006, il Consiglio mantiene gli orientamenti nel 2007, ma insiste che vengano tenuti in considerazione dagli Stati membri nelle loro politiche a favore dell'occupazione.

Decisione 2006/544/CE, del 18 luglio 2006, relativa a orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione [Gazzetta ufficiale L 215 del 5.8.2006].

Considerando il ruolo essenziale che svolgono le politiche per l'occupazione nel quadro dell'Agenda di Lisbona, il Consiglio sollecita gli Stati membri in vista dell'applicazione dell'insieme di queste linee di orientamento 2005-2008 in seno ai programmi nazionali per l'occupazione. L'aggiornamento di questi orientamenti dovrebbe essere limitato al fine di garantire la stabilità necessaria ad un'applicazione efficace. Per questo motivo, il Consiglio decide di non modificare le linee di orientamento per il 2006.

Ultima modifica: 03.10.2007

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