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Piano sulle migliori pratiche, le norme e le procedure

Il piano mira a rafforzare la lotta contro la tratta degli esseri umani finalizzata a qualsiasi tipo di sfruttamento e a proteggere, assistere e reinserire le vittime.

ATTO

Piano UE sulle migliori pratiche, le norme e le procedure per contrastare e prevenire la tratta di esseri umani [GU C 311 del 9.12.2005].

SINTESI

Il programma dell’Aia, adottato dal Consiglio europeo nel novembre 2004, invita la Commissione e il Consiglio a mettere a punto, nel 2005, un piano per elaborare norme comuni, migliori pratiche e meccanismi destinati a prevenire e contrastare la tratta degli esseri umani.

Principi generali che disciplinano l’attuazione del piano d’azione

Nella comunicazione al Parlamento e al Consiglio del 18 ottobre 2005 sulla lotta contro gli esseri umani, la Commissione ha delineato i mezzi necessari per sviluppare un approccio integrato basato sul rispetto dei diritti umani ed elaborare una risposta politica coordinata, segnatamente nei settori della libertà, della sicurezza e della giustizia, delle relazioni esterne, della cooperazione allo sviluppo, degli affari sociali e dell’occupazione, della parità di genere e della non discriminazione.

È essenziale migliorare la nostra comprensione collettiva dei problemi legati alla tratta degli esseri umani, considerando anche le cause primarie nei paesi di origine, i fattori che ne facilitano lo sviluppo nei paesi di destinazione e i legami con altri tipi di reato. Per conoscere meglio la portata e la natura di questo fenomeno che colpisce l’Unione europea, occorre elaborare, entro l’autunno 2006, orientamenti comuni per la raccolta di dati, compresi indicatori comparabili, e sviluppare un modello comune di ricerca che gli Stati membri useranno per potenziare le ricerche possibili in aree specifiche, a cominciare dalla tratta dei bambini.

L'UE riconosce che è indispensabile che gli Stati membri assicurino che i diritti umani delle vittime della tratta siano pienamente tutelati in tutte le fasi del processo. Gli Stati membri dovrebbero adoperarsi per sviluppare un'adeguata struttura pubblica di coordinamento per valutare e coordinare le politiche nazionali e garantire il trattamento appropriato delle vittime.

Gli Stati membri e la Commissione dovrebbero attuare politiche che rafforzino l'azione penale contro la tratta degli esseri umani, considerando anche la protezione delle vittime potenziali e dei gruppi vulnerabili quali le donne e i bambini.

La politica dell'UE in questa materia dovrebbe mirare a un approccio dei diritti dei bambini che si basi su principi universalmente riconosciuti, che rispetti in particolare i principi sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e tenga conto del programma d'azione del Consiglio d'Europa sui bambini e la violenza (2006 - 2008).

Dovrebbero essere adottate strategie di prevenzione specifiche incentrate sul genere, elemento chiave per combattere la tratta di donne e ragazze. Nel far ciò si dovrebbe altresì tener conto dell'applicazione dei principi di parità di genere e dell'eliminazione della domanda di qualsiasi forma di sfruttamento, compresi lo sfruttamento sessuale e lo sfruttamento del lavoro domestico.

Entro la fine del 2006 saranno attuate varie azioni per prevenire la tratta degli esseri umani, tra cui: la predisposizione di materiale per campagne dell’UE volte a sensibilizzare ai pericoli insiti nel fenomeno e dare pubblicità alle attività di prevenzione e repressione per dissuadere i trafficanti; la creazione di una rete di contatti nei media sulla tratta per far conoscere al pubblico i successi riportati, all'interno e all'esterno dell'UE.

La tratta di esseri umani è un reato grave contro la persona che deve essere affrontato come una priorità dai servizi di contrasto. La tratta deve essere convertita da attività della criminalità organizzata a basso rischio e alto profitto in una ad alto rischio e basso profitto. L’UE dovrebbe rafforzare la sua azione per privare la tratta degli esseri umani di qualsiasi redditività e, laddove vi sia stato vantaggio finanziario, sequestrare e confiscare qualsiasi bene.

Per contrastare la tratta finalizzata allo sfruttamento della mano d'opera, dovrebbe essere intensificata la cooperazione con i servizi responsabili del controllo delle condizioni di lavoro e delle indagini finanziarie connesse al lavoro irregolare.

Analogamente, i servizi incaricati dell'applicazione della legge dovrebbero collaborare maggiormente con l'Europol, che dovrebbe partecipare regolarmente agli scambi di informazioni, alle operazioni congiunte e alle attività delle squadre investigative comuni. Dovrebbe essere consultato anche l’Eurojust, al fine di agevolare l'azione penale contro i trafficanti.

Le strategie di contrasto della tratta di esseri umani dovrebbero procedere di pari passo con le strategie contro la corruzione e la povertà. Inoltre, le organizzazioni dei datori di lavoro, i sindacati e le organizzazioni della società civile che operano nel settore dovrebbero cooperare con le autorità pubbliche. È altresì necessario che gli Stati membri e le istituzioni UE continuino a cooperare con le organizzazioni internazionali competenti, come l’ONU, l’OSCE e il Consiglio d'Europa.

Sul piano regionale, è indispensabile trovare soluzioni per prevenire la tratta degli esseri umani e garantire la protezione delle vittime. A questo proposito, gli Stati membri e la Commissione dovrebbero intensificare gli sforzi per promuovere iniziative regionali che completino e ispirino la cooperazione a livello dell’UE.

Il piano d'azione sarà riveduto e aggiornato regolarmente; la tabella delle azioni allegata permetterà una valutazione e un aggiornamento periodici.

ATTI COLLEGATI

Documento di lavoro della Commissione del 17 ottobre 2008 – Valutazione e monitoraggio dell'attuazione del piano UE sulle migliori pratiche, le norme e le procedure per contrastare e prevenire la tratta di esseri umani [COM(2008) 657 def. – Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale]. La presente relazione offre una panoramica sull'attuazione delle misure anti-tratta negli Stati membri UE e in Norvegia, nonchè nelle istituzioni UE.

L'armonizzazione della legislazione anti-tratta degli Stati membri è proceduta rapidamente negli ultimi anni, specialmente per quanto concerne il diritto penale e l'assistenza alle vittime. Tuttavia, esiste una vasta incongruità tra l'adozione e l'attuazione della legislazione. Inoltre la Commissione sta progettando la revisione della decisione quadro sulla lotta contro la tratta. In questo modo i meccanismi di assistenza alle vittime saranno resi più efficaci. Se l'intensificazione della cooperazione internazionale delle strutture repressive e giudiziarie è cresciuta, restano ancora altri miglioramenti da attuare. Sono stati istituiti dei meccanismi di coordinamento a livello governativo, ma resta ancora molto lavoro da fare sui sistemi di monitoraggio.

Gli organi UE interessati si sono anche impegnati ad adottare determinate misure anti-tratta. Tuttavia esiste ancora una forte debolezza nella pratica e diverse misure restano da attuare del tutto.

Nel perseguimento della politica anti-tratta a livello comunitario, la Commissione propone che, nel breve termine, gli sforzi si concentrino sulle seguenti azioni cruciali:

  • la nomina di Relatori Nazionali, specialmente a scopo di monitoraggio;
  • la creazione o il miglioramento di meccanismi nazionali per l'identificazione e l'orientamento delle vittime verso i servizi di assistenza;
  • la creazione o il miglioramento dei sistemi di tutela dei minori;
  • il sostegno, anche finanziario, ad organizzazioni non governative (ONG) attive nel campo;
  • la formazione delle parti interessate;
  • il miglioramento della coordinazione delle indagini e dei procedimenti giudiziari;
  • l'ulteriore sviluppo della cooperazione sulle misure antri-tratta con i paesi partner esterni all'UE.

Il risultato di questo piano sarà utilizzato come base per una nuova strategia post-2009.

Ultima modifica: 30.05.2011

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