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Libro bianco sulla comunicazione

Per colmare il divario tra l'UE e i suoi cittadini, la Commissione ha deciso di fare della comunicazione una politica a pieno titolo. Il presente Libro bianco intende quindi creare uno spazio pubblico europeo e propone quindi cinque grandi orientamenti che consentono ai cittadini di essere meglio informati e ascoltati.

ATTO

Comunicazione della Commissione, del 1° febbraio 2006, «Libro bianco su una politica di comunicazione europea» [COM(2006) 35 def. - Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Il presente libro bianco ha consentito l'avvio di un'ampia consultazione per migliorare la comunicazione e rilanciare il dibattito pubblico in Europa. Durante sei mesi, le istituzioni, i cittadini e le parti interessate hanno avuto l'occasione di apportare il loro contributo alla politica europea della comunicazione.

La Commissione ha individuato cinque settori d'azione. Ciascuno di esso è accompagnato da azioni concrete da realizzare, su cui si orienta la consultazione. La Commissione ha anche organizzato una serie di forum consultivi per consentire ai gruppi d'interesse di fornire il loro parere in materia. Infine ha pubblicato sondaggi Eurobarometro dalla primavera del 2006.

Definizione dei principi comuni

La politica di comunicazione dell'Unione europea deriva da numerosi principi come il diritto all'informazione e alla libertà di espressione, l'inserimento di tutti i cittadini nella discussione pubblica, la diversità e la partecipazione.

Per mettere in atto questi principi, la Commissione presenta alla consultazione le seguenti misure:

  • elaborazione di una carta europea o di un codice di condotta europeo sulla comunicazione: questo documento raggrupperà i principi comuni relativi alla comunicazione e proporrà a tutti i protagonisti interessati gli impegni da rispettare;
  • avviamento di un forum Internet dei cittadini: tale forum permetterà di consultare i cittadini sul contenuto della carta europea o del codice di condotta sulla comunicazione.

Implicazione dei cittadini

Migliorare l'educazione civica, stabilire un legame tra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni pubbliche: tali sono gli obiettivi da raggiungere per coinvolgere ulteriormente i cittadini. L'UE può sostenere gli Stati membri in materia di educazione civica, grazie a programmi quali Leonardo da Vinci, Socrates, Erasmus, Gioventù in azione o ancora programmi nel settore delle tecnologie dell'informazione.

Per stabilire un legame tra i cittadini, è opportuno promuovere contatti diretti tra i cittadini e l'Unione e contatti indiretti quali forum di dibattito su Internet. La Commissione ha peraltro elaborato un programma, Cittadini per l'Europa (es de en fr) che consente ai cittadini europei di incontrarsi e di organizzare discussioni pubbliche sull'Europa. Essa intende anche compilare l'inventario dei programmi esistenti per sfruttarne tutto il potenziale.

Infine per stabilire un legame tra i cittadini e le istituzioni pubbliche, occorre innanzitutto rendere le istituzioni europee più accessibili e accrescerne la trasparenza. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno compiuto in materia sforzi notevoli. Dal canto suo, la Commissione, ha instaurato norme minime di consultazione, avviato la propria iniziativa in materia di trasparenza e intende promuovere il multilinguismo con determinazione.

Il contatto con i cittadini può essere stabilito grazie a varie azioni tra le quali:

  • facilitare lo scambio di buone pratiche in materia di educazione civica, sviluppare strumenti educativi comuni e mettere in rete i professori europei che insegnano l'educazione civica;
  • collegare numericamente tutte le biblioteche europee;
  • creare nuovi spazi d'incontro per gli europei;
  • estendere programmi che consentano ai cittadini di visitare le istituzioni;
  • completare i siti Internet dell'Unione con forum on line;
  • rivedere le norme minime di consultazione per riequilibrare la rappresentanza dei gruppi d'interesse;
  • organizzare dibattiti aperti comuni durante i quali le tre grandi istituzioni rispondano alle domande del pubblico.

Collaborazione con i media e impiego delle nuove tecnologie

La copertura mediatica delle questioni europee è insufficiente. Per porvi rimedio, la Commissione auspica innanzitutto di fornire all'Europa un volto umano. Infatti è necessario conferire un'identità pubblica chiara all'Europa, troppo spesso percepita come anonima. In seguito è essenziale prendere in considerazione maggiormente le dimensioni nazionale, regionale e locale. Le questioni europee non devono essere unicamente trattate dai media specializzati ma anche essere discusse a livello nazionale e locale. Occorre anche che le istituzioni europee sostituiscano le politiche europee in un contesto locale. Infine, il potenziale offerto dalle nuove tecnologie deve essere sfruttato al massimo. Le nuove tecnologie non solo devono essere promosse in quanto costituiscono strumenti di democrazia transfrontaliera ma anche generalizzate affinché tutti possano avervi accesso.

Per far partecipare in modo più efficace i media alla comunicazione sull'Europa, la Commissione propone di mettere in atto le seguenti azioni:

  • elaborare una politica di comunicazione europea che incoraggi le autorità pubbliche a collaborare ulteriormente con i media;
  • fornire alle istituzioni europee migliori strumenti e capacità di comunicazione. Per ciò occorre innanzitutto modernizzare Europe By Satellite ma anche mettere in atto un programma europeo di formazione in comunicazione pubblica, destinato ai funzionari europei e nazionali;
  • adattare le informazioni fornite ai media alle esigenze delle popolazioni locali;
  • redigere una relazione sulle tecnologie dell'informazione e della democrazia in Europa per valutare meglio l'accesso dei cittadini ai nuovi strumenti di comunicazione.

Comprensione dell'opinione pubblica europea

In questo settore, la Commissione ha già sviluppato con successo strumenti di analisi del parere quali i sondaggi Eurobarometro o ancora lavori di ricerca autonoma nelle scienze sociali sulle questioni europee. La metodologia riguardante i sondaggi Eurobarometro è peraltro in fase di riesame.

Per un sondaggio dell'opinione europea, possono essere adottate altre misure:

  • rafforzare la cooperazione tra le istituzioni europee per concepire i sondaggi Eurobarometro e diffonderne i risultati;
  • accompagnare i nuovi sondaggi Eurobarometro con discussioni pubbliche;
  • organizzare dalla primavera 2006 sondaggi e indagini sulla comunicazione dell'UE;
  • mettere in atto una rete di esperti nazionali in materia di indagini di parere pubblico;
  • creare un osservatorio autonomo dell'opinione pubblica europea.

Cooperazione

L'elaborazione di una sfera pubblica europea necessita l'impegno di tutti gli attori interessati: gli Stati membri, le istituzioni dell'Unione, le autorità regionali e locali, le parti politiche e infine le organizzazioni della società civile. La Commissione propone all'insieme di questi attori una serie di azioni che consenta loro di impegnarsi ulteriormente nella comunicazione sull'Europa:

  • accrescere la cooperazione tra i livelli nazionale ed europeo: questa cooperazione potrà avvenire su una modalità finanziaria oppure su una modalità operativa, ad esempio mettendo a disposizione le reti e i centri informativi europei. Saranno sviluppati gli incontri tra ministri nazionali e commissari europei. Infine gli Stati membri potranno, da parte loro, organizzare discussioni pubbliche e parlamentari sulle priorità strategiche annue della Commissione;
  • accrescere la cooperazione tra le autorità nazionali incaricate della comunicazione pubblica per mettere in atto iniziative comuni e scambiare le buone pratiche;
  • comunicare ulteriormente sul ruolo dell'Unione nel mondo: si tratta di un mezzo efficace per implicare i cittadini dell'Europa stessa. Per questo è necessario rafforzare i mezzi concessi alla diplomazia;
  • accrescere la collaborazione tra le istituzioni dell'Unione in materia di informazione dei cittadini, ad esempio migliorando l'organizzazione del gruppo di lavoro interistituzionale d'informazione;
  • intensificare gli sforzi del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni nell'organizzazione di discussioni regionali e locali sulle questioni europee;
  • incoraggiare le parti politiche a coinvolgersi ulteriormente nelle questioni di politica europea;
  • incoraggiare le organizzazioni della società civile a concepire progetti mirati in collaborazione in materia di comunicazione pubblica.

Organizzazione della consultazione

La consultazione sul presente libro bianco era prevista per un periodo di sei mesi, da febbraio a luglio 2006.

Al termine di questa consultazione, sono stati costituiti per ciascun asse di lavoro prescelto gruppi di lavoro che raccoglievano rappresentanti della Commissione e i suoi partner. Questi ultimi avevano il compito di elaborare proposte concrete di azioni. La Commissione ha proposto, in una comunicazione del 3 ottobre 2007, diverse azioni che consentono di informare ed ascoltare meglio i cittadini europei. Queste azioni scaturiscono dal libro bianco sulla politica di comunicazione europea che sin dalla sua pubblicazione nel febbraio 2007, ha suscitato centinaia di reazioni:

ATTI COLLEGATI

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Insieme per comunicare l'Europa [COM(2007) 568 definitivo - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 13 ottobre 2005, «Contributo della Commissione al periodo di riflessione e oltre: il Piano D come Democrazia, Dialogo e Discussione» [COM(2005) 494 - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Comunicazione alla Commissione del 20 luglio 2005, «Piano d'azione (es de en fr) della Commissione relativo al miglioramento della comunicazione sull'Europa» [SEC(2005) 985 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Ultima modifica: 22.03.2008

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