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Document 52016DC0105

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Ottava relazione sullo stato di attuazione e i programmi per l'attuazione (a norma dell'articolo 17) della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane

COM/2016/0105 final

Bruxelles, 4.3.2016

COM(2016) 105 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Ottava relazione sullo stato di attuazione e i programmi per l'attuazione
(a norma dell'articolo 17) della direttiva 91/271/CEE concernente
il trattamento delle acque reflue urbane

{SWD(2016) 45 final}


Ottava relazione sullo stato di attuazione e sui programmi per l'applicazione (a norma dell'articolo 17) della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane

1. Contesto politico    

2. Valutazione di conformità globale    

2.1. Reti fognarie e sistemi individuali o altri sistemi adeguati (articolo 3)    

2.2. Trattamento secondario o biologico (articolo 4)    

2.3. Trattamento più spinto o trattamento terziario e aree sensibili (articolo 5)    

2.4. Grandi centri urbani/grandi autori degli scarichi    

2.5. Tendenze osservabili relativamente alla conformità    

2.6. Informazioni sulla conformità a livello regionale    

2.7. Sfide da affrontare    

3. Azioni di promozione della conformità    

3.1 Programmi di finanziamento    

3.2 Programmi per l'applicazione (articolo 17)    

3.3 Migliorare la gestione e la divulgazione dei dati    

3.4 Applicazione giuridica    

4. Creare occupazione e crescita investendo nelle infrastrutture per i servizi idrici    

5. Innovazione: essenziale per sostenere l'efficienza delle risorse e la crescita    

6. Conclusioni    



1. Contesto politico

Le acque reflue non raccolte e non trattate prodotte dai 500 milioni di abitanti dell'UE rappresentano una delle principali fonti di inquinamento che si ripercuote sulla qualità delle acque dolci 1 e marine 2 e rappresenta un rischio per la salute umana e la biodiversità.

 

La direttiva concernente il trattamento delle acque reflue urbane 3 stabilisce requisiti minimi per la raccolta e il trattamento delle acque reflue urbane e rappresenta uno dei principali strumenti politici dell'acquis dell'UE in materia di acque. Dall'adozione nel 1991, l'attuazione della suddetta direttiva ha permesso in particolare di ridurre significativamente 4 lo scarico delle maggiori sostanze inquinanti, quali il carico organico e i nutrienti, principali cause dell'eutrofizzazione delle acque. Tuttavia, l'attuazione è ancora lungi dall'essere completa. Alcuni degli Stati membri che hanno aderito all'UE nel 2004 o successivamente sono confrontati a grosse lacune in termini di conformità.

L'attuazione della direttiva è complessa, a causa degli aspetti finanziari e di pianificazione connessi alla costruzione di infrastrutture per le acque reflue. Per superare queste difficoltà, l'UE ha destinato finanziamenti considerevoli nell'ambito dei fondi della politica di coesione dell'UE (17,8 miliardi di EUR nel periodo di programmazione 2007-2013, ancora soggetto a modifiche). Gli investimenti nelle infrastrutture hanno incentivato, in modo diretto e indiretto, la crescita economica e l'occupazione, contribuendo così a una delle principali priorità dell'attuale Commissione, ossia promuovere l'occupazione, la crescita e gli investimenti 5 .

La presente relazione raccoglie per la prima volta i dati comunicati dagli Stati membri sulla raccolta e sul trattamento delle acque reflue urbane 6 e sui programmi per l'applicazione 7 . Presenta una chiara panoramica delle lacune a livello di conformità e degli interventi definiti dagli Stati membri per colmarle, illustrando inoltre le esigenze previste a livello di investimenti e i termini per soddisfarle.

Proseguire gli interventi tesi a migliorare e a mantenere la conformità alla direttiva sulle acque reflue urbane è essenziale, come riconosciuto anche dal 7° programma di azione in materia di ambiente 8 , secondo cui, al fine di proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell'Unione entro il 2020, è necessario ridurre considerevolmente l'impatto delle pressioni sulle acque di transizione, costiere e dolci, in linea con i requisiti della direttiva quadro sulle acque.

Anche la disponibilità di servizi igienico-sanitari di elevata qualità riveste grande importanza per i cittadini dell'UE, come emerso nell'ambito dell'iniziativa dei cittadini europei "Right2Water". L'iniziativa è stata riconosciuta dalla Commissione 9 , che si è impegnata ad adottare misure finalizzate a rispondere alle problematiche sollevate in quella sede, tra cui il rafforzamento dell'attuazione, l'adozione di misure volte a migliorare la trasparenza della gestione dei dati sulle acque e un dialogo più strutturato tra i portatori d'interesse 10 .

2. Valutazione di conformità globale

La valutazione di conformità è svolta seguendo la metodologia per la valutazione dei dati, disponibile nella rete Reportnet dell'AEA 11 .

Nell'ambito di questo ultimo esercizio di comunicazione tutti i 28 Stati membri dell'UE hanno trasmesso delle serie di dati relative principalmente al 2012 e, in casi eccezionali e giustificati, al 2011 (Cipro, Ungheria e Lituania).

Sono stati valutati solo i dati di 25 Stati membri: quelli comunicati da Italia e Polonia non erano di qualità sufficiente, mentre per la Croazia nel 2012 non era applicabile alcun obbligo di conformità.

L'ottava relazione sull'attuazione interessa oltre 19 000 centri urbani di piccole e grandi dimensioni ("agglomerati") con una popolazione superiore a 2 000 abitanti, che generano un inquinamento corrispondente a quello prodotto da una popolazione di 495 milioni di cosiddetti abitanti equivalenti (a.e.) 12 . Rispetto alla relazione precedente, si è osservato un calo di circa 100 milioni di a.e., principalmente per il ricalcolo della dimensione degli agglomerati in Repubblica Ceca, Spagna, Ungheria e Romania che tiene conto di nuovi dati relativi a censimento, turismo e industria, nonché per l'assenza dei dati relativi alla popolazione di Italia e Polonia.

Quasi 15 000 centri urbani di piccole e grandi dimensioni (ovvero, l'86% del carico inquinante dell'UE) sono situati nei 15 Stati membri che hanno aderito all'Unione europea prima del 2004. I restanti centri si trovano nei 13 Stati membri che sono entrati a far parte dell'UE nel 2004, 2007 e 2013 13 . Molti agglomerati di diversi Stati membri delle ultime adesioni (Bulgaria, Cipro, Lettonia, Ungheria, Romania, Slovenia e Slovacchia) devono rispettare scadenze successive al 2011/2012 e non sono stati pertanto oggetto di valutazione nella presente relazione.

I tassi di conformità riscontrati per l'UE-15 sono risultati in genere molto elevati e, a livello di singoli Stati membri, sono piuttosto frequenti tassi del 95-100%. I risultati sono molto inferiori nell'UE-13, in particolare nelle aree sensibili. Ciononostante, dall'ultima relazione (SWD(2013) 298 final) si sono osservati notevoli progressi.

I risultati per l'intera UE-28 restano comunque molto elevati, poiché il contributo annuale di carico inquinante dell'UE-13 è relativamente basso (14%).

Introdurre un nuovo approccio: deviazione dalla conformità

Per avere un quadro più ampio della situazione negli Stati membri per quanto concerne l'obiettivo di raccolta e trattamento delle acque reflue, la presente relazione include per la prima volta una valutazione delle lacune relative alle acque reflue effettivamente raccolte, collegate e trattate in modo opportuno. Questo approccio va ad aggiungersi alla valutazione di conformità ufficiale, utilizzata per esaminare il rispetto degli obblighi giuridici derivanti dalla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. La metodologia e i risultati sono presentati nell'allegato 14 e possono essere riassunti come riportato di seguito 15 .

Nonostante resti molto da fare per garantire la piena conformità alla direttiva sulle acque reflue urbane, sono stati compiuti notevoli passi avanti e gran parte delle acque reflue urbane in Europa è effettivamente sottoposta a un trattamento opportuno prima di essere immessa nuovamente nell'ambiente.

Per raggiungere la piena conformità, sono necessari interventi volti a colmare le lacune esistenti:

11 milioni di a.e. (2%) devono essere collegati e trattati o sottoposti ad altri sistemi individuali adeguati;

48 milioni di a.e. (9%) delle acque reflue urbane già collegate devono essere sottoposte a un trattamento secondario;

39 milioni di a.e. (12%) delle acque reflue già collegate devono essere sottoposte a un trattamento più spinto.

2.1. Reti fognarie e sistemi individuali o altri sistemi adeguati (articolo 3)

La maggior parte degli Stati membri raccoglie una larga parte delle acque reflue, con un tasso medio di conformità pari al 98% (in aumento rispetto al 94% della relazione precedente) e, per venti Stati membri, del 100%. Tutti gli Stati membri hanno mantenuto o migliorato i risultati registrati in precedenza, eccetto la Bulgaria. Solo due Stati membri hanno continuato a presentare tassi di conformità inferiori al 60% (Bulgaria e Slovenia). Vi sono paesi in cui la rete fognaria è ancora soltanto parziale e che si avvalgono di sistemi individuali o altri sistemi adeguati 16 , in percentuali relativamente elevate (oltre il 20%). È questo il caso di Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, e Slovacchia.

2.2. Trattamento secondario o biologico (articolo 4)

Il 92% delle acque reflue dell'UE è stato sottoposto a trattamento secondario a norma delle disposizioni della direttiva sulle acque reflue urbane, con un aumento di 10 punti percentuali rispetto alla relazione precedente. Sedici Stati membri hanno ottenuto tassi di conformità del 90-100%, ulteriori cinque tra il 50 e il 90% (Cipro, Repubblica Ceca, Spagna, Francia e Portogallo), mentre tre (Bulgaria, Malta e Slovenia) hanno raggiunto livelli inferiori. Sebbene i tassi di conformità degli Stati membri dell'UE-13 restino più bassi, con un tasso complessivo del 68%, sono stati fatti progressi importanti rispetto alla relazione precedente, nella quale risultava che solo il 39% delle acque reflue era stato sottoposto a trattamento secondario.

2.3. Trattamento più spinto o trattamento terziario e aree sensibili (articolo 5)

Quasi il 75% del territorio dell'UE è ormai designato come area sensibile. Quindici Stati membri hanno designato come tale il loro intero territorio, mentre tredici hanno indicato come "aree sensibili" solo alcuni corpi idrici. Ungheria e Slovenia si sono impegnate ad applicare in futuro un trattamento più spinto nella regione del proprio territorio situata nel bacino del Danubio e non inclusa negli obblighi relativi a questo tipo di trattamento nei rispettivi trattati di adesione. Informazioni dettagliate riguardo alle aree sensibili sono disponibili nel visualizzatore di dati dell'AEA 17 .

Il tasso di conformità complessivo, pari all'88%, conferma i notevoli progressi realizzati dalla precedente relazione, pari a 11 punti percentuali. Tuttavia, a causa dei ritardi nell'attuazione di trattamenti più spinti negli Stati membri dell'UE-13, questi ultimi presentano un tasso di conformità medio del 32%. Nel complesso, nove Stati membri hanno raggiunto livelli inferiori al 50%, altri quattro Stati membri tra il 50 e il 90% e, dal lato positivo, dodici hanno registrato tassi di conformità del 90-100%. Tra le difficoltà osservate per raggiungere una piena conformità rientrano l'elevato fabbisogno di investimenti e la mobilitazione dei finanziamenti necessari, nonché le lunghe e complesse procedure per la creazione di nuove infrastrutture o per il miglioramento di quelle esistenti.

Figura 1. Risultati sulla conformità a livello dell'UE-28, dell'UE-15 e dell'UE-13 relativamente all'articolo 3 (reti fognarie), all'articolo 4 (trattamento secondario) e all'articolo 5 (trattamento più spinto). I valori medi sono riportati e ponderati in base al carico inquinante prodotto dai singoli Stati membri.

Figura 2. Risultati sulla conformità per Stato membro relativamente all'articolo 3 (reti fognarie), all'articolo 4 (trattamento secondario) e all'articolo 5 (trattamento più spinto) della direttiva sulle acque reflue urbane. La classificazione proposta riporta i paesi in ordine crescente di conformità, indicando prima i paesi con i livelli di conformità più bassi in base all'articolo 5. In Lettonia i risultati relativi alla conformità all'articolo 5 sono stati pari allo 0%, poiché il paese ha comunicato che nessuno degli impianti di trattamento ha applicato un trattamento più spinto, anche se le prestazioni N e P sono conformi ai requisiti della direttiva. Sono possibili tassi di conformità inferiori all'articolo 4 rispetto all'articolo 5, perché l'articolo 5 si riferisce soltanto alle aree sensibili. I tassi di conformità in Romania sono stati calcolati in base alla percentuale di carico totale risultata conforme rispettivamente agli articoli 3, 4 e 5, a norma dei requisiti del trattato di adesione, piuttosto che in base alla percentuale di carico associata agli agglomerati che presentano una piena conformità (i dati sull'elenco di agglomerati associati ai tassi di conformità previsti dal trattato di adesione non erano disponibili).

 

2.4. Grandi centri urbani/grandi autori degli scarichi

La presente relazione interessa 463 grandi centri urbani (> 150 000 abitanti), oltre 100 in meno rispetto alla relazione precedente, in particolare per l'esclusione dei dati di Italia e Polonia. Il carico inquinante prodotto da questi grandi centri urbani rappresenta il 46% del carico totale generato. Circa l'89% del carico è sottoposto a un trattamento più spinto rispetto a quanto previsto dalla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. La percentuale di carico non raccolto o raccolto ma non trattato è diminuita dal 5 al 2,2% dalla relazione precedente. Tuttavia, il livello di conformità varia in modo significativo tra i grandi centri urbani. Ad esempio, solo 14 delle 28 capitali 18 degli Stati membri dell'UE possono essere ritenute pienamente conformi nel 2011/2012, il che rappresenta comunque un aumento pari a tre capitali rispetto al periodo di riferimento della relazione precedente.

2.5. Tendenze osservabili relativamente alla conformità

Nel corso degli anni i risultati in termini di conformità delineano una tendenza positiva, ad eccezione del calo registrato nel 2005/2006 e 2007/2008, dovuto al fatto che alcuni paesi tra quelli con i risultati meno positivi non avevano trasmesso dati nel 2005/2006. Le tendenze a lungo termine devono essere valutate cautamente, poiché i dati comunicati non sempre interessavano gli stessi Stati membri/agglomerati, per diverse ragioni, come ad esempio, i sistemi informatici non ottimali nei primi esercizi, la progressiva scadenza dei termini provvisori a livello dell'UE-13 o le comunicazioni lacunose da parte di alcuni Stati membri.

La presente relazione include nuovi dati relativi a Cipro, Estonia, Lettonia, Ungheria, Slovenia, Slovacchia e Romania, dovuti allo scadere dei nuovi termini e ai conseguenti nuovi obblighi in termini di conformità. D'altro canto, i dati relativi a Italia, Polonia e Croazia non hanno potuto essere inclusi nel calcolo dei risultati dell'UE.

Figura 3. Evoluzione nei tassi di conformità dall'anno di riferimento 1998 (in base alle serie di dati incomplete disponibili).

2.6. Informazioni sulla conformità a livello regionale

Nella presente relazione la Commissione ha per la prima volta elaborato e incluso i risultati a livello regionale, il che permette di fornire un quadro più accurato e dettagliato dell'attuazione negli Stati membri, dove le cifre complessive non sempre risultano utili.

Gli Stati membri con elevati tassi di conformità a livello nazionale presentano generalmente la stessa tendenza in tutte le regioni. Tuttavia, tassi di conformità più bassi a livello nazionale sono spesso dovuti agli scarsi risultati di alcune regioni (ad esempio, in Bulgaria, Slovenia, Portogallo, Spagna e Irlanda).

Le regioni sono state classificate come "rurali", "urbane" o "bilanciate", in funzione della distribuzione della popolazione (rispettivamente: popolazione che viveva in agglomerati soprattutto di "piccole dimensioni", soprattutto di "grandi dimensioni" e, infine, in agglomerati di "piccole dimensioni" e "grandi dimensioni" in egual misura).

La percentuale di regioni con tassi di conformità elevati (90-100%) agli articoli 3, 4 e 5 (se applicabili) mostra che le regioni cosiddette "urbane" ottengono migliori risultati, seguite poco dopo dalle regioni "bilanciate", mentre le regioni "rurali" presentano tassi di conformità inferiori. Ciò potrebbe essere dovuto alla scadenza successiva del termine stabilito per raggiungere la conformità per i piccoli agglomerati.

Figura 4. Percentuale di regioni (urbane, rurali o bilanciate) in cui si sono raggiunti tassi di conformità agli articoli 3, 4 e 5 tra il 90 e il 100%.

2.7. Sfide da affrontare

Nonostante il miglioramento della conformità alla direttiva sulle acque reflue urbane, restano ancora alcune sfide da affrontare:

- la trasmissione puntuale di serie di dati complete e di buona qualità da parte di tutti gli Stati membri, in modo da garantire una maggiore affidabilità dei risultati in materia di conformità. L'elaborazione di quadri strutturati per l'attuazione e l'informazione (Structured Implementation and Information Framework, SIIF) potrebbe essere una soluzione per facilitare una trasmissione più efficace e snella delle informazioni richieste nell'ambito della direttiva sulle acque reflue urbane;

- alcuni Stati membri dell'UE-13 sono ancora in ritardo in merito al rispetto degli obblighi in materia di conformità che gli competono, in particolare per quanto concerne il trattamento delle acque reflue, specie il trattamento più spinto. Gli Stati membri dell'UE-13, i cui termini non sono ancora scaduti, devono garantire che siano prese le misure opportune per raggiungere la conformità, prima dello scadere dei periodi transitori. È essenziale definire un'adeguata pianificazione delle priorità per le infrastrutture e assicurare gli investimenti necessari;

- i bassi tassi di conformità di alcuni Stati membri e regioni dell'UE-15 in cui i termini per la conformità sono scaduti da anni, ne rendono ugualmente prioritario il progresso;

- la conformità nei grandi centri urbani è migliorata, tuttavia molti di quelli che scaricano nelle aree sensibili non applicano ancora nessun trattamento più spinto. Si tratta di una situazione particolarmente preoccupante, a causa delle pressioni poste sull'ambiente acquatico.

3. Azioni di promozione della conformità

Per aiutare gli Stati membri a raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva sulle acque reflue urbane, si sono intraprese una serie di azioni, tra cui dialoghi bilaterali, sviluppo di programmi per l'applicazione, garanzia di investimenti nelle infrastrutture mediante i Fondi strutturali e di investimento europei e miglioramento della gestione e della divulgazione dei dati sull'applicazione. Qualora l'inosservanza persista, la Commissione avvia un'azione formale per violazione del diritto dell'UE.

3.1 Programmi di finanziamento

La costruzione delle reti fognarie e degli impianti di trattamento necessita di ingenti investimenti, per i quali l'UE offre opportunità di finanziamento nell'ambito dei Fondi strutturali e di investimento europei. Negli ultimi periodi di programmazione, detti fondi hanno svolto un ruolo essenziale nel consentire agli Stati membri di effettuare gli investimenti necessari per ottemperare alle disposizioni della direttiva sulle acque reflue urbane. Nel periodo di programmazione 2007-2013 sono stati stanziati circa 17,8 miliardi di EUR nell'ambito dei fondi della politica di coesione a favore di tali infrastrutture in 22 Stati membri. I negoziati sui programmi operativi per il periodo 2014-2020 sono attualmente allo stadio finale. Per questo periodo devono essere soddisfatte alcune condizioni ex-ante che includono, per gli investimenti nei servizi idrici, una politica in materia di tariffazione dell'acqua. Questo meccanismo prevede opportuni incentivi per un utilizzo efficiente delle risorse idriche, nonché un adeguato contributo proveniente dai differenti utilizzi dell'acqua e destinato al recupero dei costi dei servizi idrici, a un tasso determinato nei piani di gestione dei bacini idrografici elaborati nell'ambito della direttiva quadro sulle acque. Esso garantisce inoltre che gli investimenti siano effettuati nell'ambito di un quadro strategico e che i finanziamenti contribuiscano all'attuazione dell'acquis dell'UE relativo all'ambiente.

3.2 Programmi per l'applicazione (articolo 17)

A norma dell'articolo 17 della direttiva sulle acque reflue urbane 19 , nel 2014 gli Stati membri hanno comunicato informazioni relative ai loro programmi per la sua applicazione. Il seguito di questo articolo è stato "riattivato" dal Piano per la salvaguardia delle risorse idriche 20 , al fine di migliorare i tassi di conformità. Integrare le informazioni relative alla conformità con informazioni sui programmi per l'applicazione pianificati e in corso permette di valutare se le misure previste saranno sufficienti per raggiungere la conformità in tempi ragionevoli e con le giuste priorità. I programmi per l'applicazione contengono altresì valide informazioni sulla pianificazione finanziaria e le risorse necessarie.

Gli Stati membri 21 hanno presentato informazioni su 8 600 progetti 22 relativi alle reti fognarie e agli impianti di trattamento, nonché a sistemi individuali o altri sistemi appropriati, da effettuare tra il 2014 e il 2027. La maggioranza dei progetti presentati saranno completati entro il 2018. La maggior parte dei progetti (70%) mira a ridurre o eliminare il livello di inadempimento dei requisiti già applicabili, mentre una parte minore (30%) mira a garantire la conformità entro i termini fissati. Il 37% dei progetti riguarda investimenti nelle reti fognarie e il 63% interessa gli impianti di trattamento.

La maggior parte dei progetti sono pianificati nell'UE-13. I restanti riguardano gli Stati membri più lontani dal raggiungere gli obiettivi (ad es. Italia e Spagna), gli Stati membri i cui termini per le aree recentemente designate come sensibili non sono ancora giunti a scadenza (ad es. Francia) o con infrastrutture conformi ma che devono essere rinnovate. Le infrastrutture previste per il trattamento interessano il 7% (43 milioni di a.e.) del carico inquinante complessivo generato nell'UE.

Figura 5. Numero di opere previste per le reti fognarie e gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane.

L'investimento totale previsto, necessario per la realizzazione di nuovi progetti fondamentali per il raggiungimento della piena conformità alla direttiva, è stimato a 22 miliardi di EUR 23 , equamente distribuiti tra reti fognarie e impianti di trattamento. Il cofinanziamento previsto dell'UE copre il 25% delle esigenze di investimento totali.

I piani di investimento 24 vanno al di là e includono anche gli importi stimati necessari per l'ampliamento e l'ammodernamento dei sistemi esistenti. In base ai piani di investimento, i tassi di investimento annuali aumenteranno del 14% rispetto alla situazione attuale 25 , raggiungendo una media di circa 25 miliardi di EUR l'anno: tra il 2015 e il 2018 si investiranno circa 100 miliardi di EUR in infrastrutture per le acque reflue.

Figura 6. Investimenti attuali vs previsti nelle reti fognarie e negli impianti di trattamento delle acque reflue urbane.

Gli importi degli investimenti rappresentano 50 EUR per abitante per i prossimi anni.

Figura 7. Investimenti pro capite nelle reti fognarie e negli impianti di trattamento delle acque reflue urbane.

Le tendenze differiscono, tuttavia, tra i diversi Stati membri. Mentre in alcuni paesi gli investimenti aumenteranno o rimarranno stabili, in altri subiranno un calo, come illustrato nella figura seguente.

 

Figura 8. Investimenti annuali attuali vs previsti nelle reti fognarie e negli impianti di trattamento delle acque reflue urbane.

3.3 Migliorare la gestione e la divulgazione dei dati

Dal 2012 la Commissione europea gestisce un programma pilota nell'ambito della direttiva sulle acque reflue urbane, volto ad assistere gli Stati membri nel miglioramento dei processi di comunicazione e di divulgazione pubblica dei dati, mediante lo sviluppo di un quadro strutturato per l'attuazione e l'informazione (in appresso SIIF). Il concetto è stato introdotto per la prima volta nella comunicazione relativa a come trarre il massimo beneficio dalle misure ambientali dell'UE 26 . Una migliore gestione dei dati contribuirà a migliorare l'attuazione della direttiva sulle acque reflue urbane e a ridurre l'onere amministrativo, anche consentendo il pieno rispetto dei requisiti di cui alla direttiva 2007/2/CE che istituisce un'Infrastruttura per l'informazione territoriale nella Comunità europea (Inspire) 27 e della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale 28 . Sinora quattro Stati membri (Cipro, Lituania, Slovenia e Irlanda) hanno partecipato allo sviluppo di SIIF nazionali, che includono migliori sistemi informatici e siti web 29 relativi ai dati sulle acque reflue 30 . Nella prossima fase si aggiungeranno altri tre Stati membri (Croazia, Polonia e Romania). Inoltre, la Commissione intrattiene una stretta collaborazione con l'AEA, al fine di migliorare l'organizzazione e la divulgazione di informazioni a livello dell'UE 31 . Il risultato del programma pilota sui SIIF sarà utilizzato per sviluppare SIIF operativi per altri Stati membri e partner dell'UE interessati.

3.4 Applicazione giuridica

La Commissione ha garantito la conformità alla direttiva sulle acque reflue urbane da parte degli Stati membri in particolare per mezzo di un dialogo costante e di azioni di promozione della conformità ma anche avviando, ove necessario, dialoghi bilaterali e procedimenti di infrazione nei confronti degli Stati membri inadempienti. In questi casi ci si è in genere avvalsi di procedimenti "orizzontali", relativi a diversi agglomerati sottoposti agli stessi obblighi in materia di conformità 32 : per gli Stati membri di "vecchia" data, a partire dalla scadenza dei termini pertinenti previsti dalla direttiva, mentre per i "nuovi" Stati membri, di volta in volta allo scadere dei termini per la conformità.

Per quanto concerne il primo gruppo di Stati, la Corte di giustizia dell'UE ha pronunciato sette sentenze dall'inizio del 2013, tre delle quali fondate sull'articolo 260 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e con cui ha imposto a tre Stati membri (Belgio 33 , Lussemburgo 34 e Grecia 35 ) il pagamento di una somma forfettaria e una penalità per non essersi conformati alle precedenti sentenze del 2004, 2006 e 2007. Si tratta dei primi casi in cui la Corte ha inflitto sanzioni pecuniarie per l'inadempimento della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. Attualmente cinque casi sono pendenti dinanzi alla Corte.

Inoltre, la Commissione ha avviato dal 2012 una serie di procedimenti orizzontali, relativi a centinaia di agglomerati di un unico Stato membro.

Infine, per gli Stati membri "più recenti" sono stati fissati termini provvisori e specifici nei rispettivi trattati di adesione, che hanno già iniziato a scadere. La Commissione verifica la conformità degli Stati membri ai termini provvisori principalmente grazie ai regolari esercizi di comunicazione.

Secondo la settima relazione (2009-2010), la Commissione ha avviato dialoghi bilaterali con dieci Stati membri. Le presunte infrazioni differiscono da uno Stato membro all'altro, poiché non tutti i termini provvisori coincidono.

4. Creare occupazione e crescita investendo nelle infrastrutture per i servizi idrici

La costruzione di infrastrutture per l'erogazione di servizi di qualità per il trattamento delle acque reflue implica numerosi investimenti e operazioni che contribuiscono in modo significativo a stimolare l'occupazione e la crescita nel settore idrico.

Considerando solo il settore industriale 36 , ciò rappresenta un valore aggiunto pari a circa 15 miliardi di EUR l'anno.

Figura 9. Evoluzione del valore aggiunto dell'industria per il trattamento delle acque reflue dell'UE-28 dal 2008 al 2012.

Considerando il contesto più generale, occorre osservare che la gestione delle acque reflue nel settore delle merci e dei servizi 37 rappresenta più di 600 000 posti di lavoro e genera un valore di produzione annuale di oltre 100 miliardi di EUR e un valore aggiunto di circa 42 miliardi di EUR (investimenti, manutenzione, funzionamento, esportazione di tecnologie e conoscenze).

Figura 10. Evoluzione del valore dell'occupazione equivalente a tempo pieno e della produzione nella gestione delle acque reflue nell'UE-28 dal 2003 al 2012.

Come illustrato sopra, il settore delle acque reflue continuerà a crescere.

Pertanto, l'attuazione della direttiva sulle acque reflue urbane non contribuisce soltanto a raggiungere gli obiettivi ambientali, ma apporta anche un contributo significativo alla promozione di occupazione, crescita e investimenti 38 . Come previsto dal piano di investimenti della Commissione 39 , diversi progetti selezionati per beneficiare del sostegno riguardano investimenti nelle infrastrutture per le acque reflue e l'acqua potabile.

5. Innovazione: essenziale per sostenere l'efficienza delle risorse e la crescita

Per garantire ai cittadini servizi idrici di elevata qualità nel modo più efficace sotto il profilo dei costi, è essenziale investire nello sviluppo e nell'attuazione su larga scala di soluzioni innovative dirette ad aumentare l'efficienza delle risorse, quali, ad esempio, soluzioni per il recupero energetico, recupero dei nutrienti, trattamento finalizzato a ottenere prodotti commerciabili e riutilizzo dell'acqua. L'innovazione è inoltre un importante vettore per stimolare la competitività, la creazione di posti di lavoro e la crescita economica.

Il partenariato europeo per l'innovazione (PEI) relativo all'acqua 40 mira a facilitare lo sviluppo di soluzioni innovative e a creare opportunità di mercato, sia all'interno che all'esterno dell'UE. Sono stati stabiliti otto settori prioritari, specificatamente: riutilizzo e riciclo dell'acqua; trattamento di acqua e acque reflue, incluso recupero delle risorse; interconnessione energia/risorse idriche; gestione del rischio di alluvioni e siccità; servizi ecosistemici; gestione delle risorse idriche; sistemi di sostegno decisionale e monitoraggio; tecnologie intelligenti e finanziamenti per l'innovazione. Il partenariato relativo all'acqua si fonda su 29 gruppi di azione multilaterali volontari, i cui partner sviluppano, sperimentano, incrementano, disseminano e incoraggiano l'adozione, da parte del mercato e della società, di soluzioni innovative per le principali sfide connesse all'acqua. Sono già stati lanciati diversi progetti, che costituiscono l'elemento centrale della fase di attuazione del partenariato. Le soluzioni innovative sono altresì essenziali per ridurre le conseguenze negative sull'ambiente nelle zone densamente popolate e per renderle "città intelligenti".

L'importanza della ricerca e dell'innovazione per le risorse idriche è stata riconosciuta anche in Orizzonte 2020, il programma di finanziamento dell'UE per la ricerca e l'innovazione per il 2014-2020. Nell'ambito del programma di lavoro di Orizzonte 2020 relativo al 2014-2015, l'acqua è stata elencata tra le aree di interesse, con l'obiettivo di proporre al mercato soluzioni innovative nel settore idrico, nonché sostenere l'attuazione da parte degli Stati membri del PEI relativo all'acqua e dell'iniziativa di programmazione congiunta sull'acqua. Tra gli altri aspetti, l'accento è stato posto sui progetti di dimostrazione e di prima applicazione commerciale, al fine di colmare il divario tra le soluzioni innovative nel settore idrico e le prime applicazioni commerciali. Inoltre, nell'ambito del programma di lavoro di Orizzonte 2020 relativo al 2016-2017, le questioni concernenti l'acqua vengono affrontate nell'intera struttura di Orizzonte 2020, in modo da proseguire le iniziative intraprese nel 2014-2015. Le azioni a favore dell'innovazione in materia di acqua, per l'Europa e al di là dell'Europa, interessano soprattutto gli ambiti dell'economia circolare, delle città sostenibili, dei servizi climatici, della resilienza territoriale, ecc. In particolare, la sfida per la società "Azione per il clima, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime" di Orizzonte 2020 promuove il concetto di approccio sistemico attraverso progetti dimostrativi/pilota su larga scala, che presentino un sufficiente livello di innovazione e progresso rispetto allo stato dell'arte e mirino a mettere in atto e sperimentare nuove soluzioni tecnologiche e non tecnologiche. I progetti dovrebbero altresì essere un mezzo per suscitare l'interesse di innovatori e utenti dell'innovazione (ad esempio, industrie, operatori finanziari, istituti accademici e di ricerca, enti pubblici o privati, regioni, città, cittadini e rispettive organizzazioni, ecc.), contribuendo così a sbloccare altri investimenti pubblici/privati nel settore idrico e a rafforzare le sinergie con altri meccanismi pertinenti di finanziamento dell'UE, quali i Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE), in particolare nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

Particolarmente pertinenti per il settore delle acque reflue sono le soluzioni innovative per il riutilizzo dell'acqua e il loro importante potenziale contributo all'efficienza delle risorse. Nell'ambito del seguito dato al piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee 41 , la Commissione sta esaminando la possibilità di creare uno strumento a livello dell'UE volto a incoraggiare il riutilizzo dell'acqua, requisito previsto dall'articolo 12 della direttiva sulle acque reflue urbane.

6. Conclusioni

L'attuazione della direttiva sulle acque reflue urbane ha permesso di ridurre significativamente il carico inquinante proveniente da sostanze organiche e nutrienti e svolge quindi un ruolo essenziale per il raggiungimento del buono stato ecologico delle acque marine e dolci.

Nonostante le sfide connesse ai forti investimenti richiesti e alla necessità di pianificare a lungo termine, nell'UE-15 si sono raggiunti tassi di conformità elevati. Nell'UE-13 continuano a registrarsi significative lacune in termini di conformità, in particolare per quanto concerne il trattamento. Sono necessari interventi e investimenti più decisivi per raggiungere la piena conformità in tempi ragionevoli.

I programmi per l'applicazione indicano che gli Stati membri prevedono investimenti significativi per colmare le lacune in termini di conformità, grazie alla costruzione di infrastrutture per le acque reflue. Gli Stati membri devono continuare a raccogliere le informazioni necessarie sia per definire tempestivamente le future esigenze di investimento e i costi del funzionamento sia per migliorare o mantenere l'efficacia dei sistemi in atto.

Sono indispensabili ulteriori interventi per migliorare la qualità e la tempestività dei dati comunicati riguardo all'attuazione della direttiva sulle acque reflue urbane. A tal fine la Commissione sta riesaminando ed elaborando i processi e gli strumenti necessari, in collaborazione con l'AEA e gli Stati membri.

Il settore dell'industria idrica rappresenta un importante vettore per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Gli investimenti finalizzati a garantire una piena conformità alla legislazione dell'UE presentano un potenziale significativo in termini di creazione di nuovi posti di lavoro e di crescita.

Gli investimenti nelle tecnologie innovative sono essenziali per accrescere l'efficienza dell'industria idrica in termini di risorse, nonché per contribuire alla creazione di posti di lavoro e alla crescita economica.

(1)  Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, di seguito "direttiva quadro sulle acque".
(2) Direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo dell'ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino).
(3) Direttiva 91/271/CEE del Consiglio concernente il trattamento delle acque reflue urbane, di seguito "la direttiva sulle acque reflue urbane".
(4) http://www.eea.europa.eu/soer-2015/synthesis/report/3-naturalcapital   
(5) http://ec.europa.eu/index_it.htm Orientamenti politici per la futura Commissione: .
(6) Articolo 15 della direttiva sulle acque reflue urbane.
(7) Articolo 17 della direttiva sulle acque reflue urbane.
(8) Decisione n. 1386/2013/UE, paragrafo 28.
(9) COM(2014) 177 final.
(10) http://ec.europa.eu/dgs/secretariat_general/followup_actions/citizens_initiative_it.htm   
(11) http://rod.eionet.europa.eu/obligations/613 Per ulteriori dettagli, cfr. .
(12) L'espressione "abitante equivalente", a.e., è riportata nella direttiva sulle acque reflue urbane e indica l'inquinamento organico generato prevalentemente dagli abitanti di un centro urbano di piccole/grandi dimensioni e da altre fonti, come ad esempio la popolazione non residente e le industrie agroalimentari.
(13) Nell'ottava relazione saranno utilizzate le espressioni UE-13, UE-15 e UE-28, con un chiaro significato a livello di UE, anche se per quanto riguarda le cifre relative all'attuazione tali espressioni si riferiranno rispettivamente a 11, 14 e 25 Stati membri, poiché per Croazia, Italia e Polonia i dati non sono stati trattati.
(14) Cfr. allegato.
(15) Polonia e Croazia escluse; Italia parzialmente inclusa nel calcolo. Le percentuali si riferiscono al carico generato per a.e. e dipendono, rispettivamente, dai termini scaduti e ancora validi.
(16)  Sistemi individuali o altri sistemi adeguati che raggiungano lo stesso livello di protezione ambientale delle reti fognarie.
(17) http://www.eea.europa.eu/data-and-maps/uwwtd/interactive-maps/urban-waste-water-treatment-maps  .
(18) Escluse Zagabria (ancora non soggetta a obblighi di conformità) e Varsavia (nessuna valutazione possibile).
(19) http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?qid=1405007191767&uri=CELEX:32014D0431
(20) http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52012DC0673  
(21) Grecia, Ungheria e Romania hanno trasmesso le informazioni in base al precedente modello previsto dall'articolo 17 e non erano pertanto tenute a fornire informazioni dettagliate sui progetti.
(22) decisione 2014/431/UE: decisione di esecuzione della Commissione, del 26 giugno 2014, concernente i moduli per la comunicazione delle informazioni relative ai programmi nazionali di applicazione della direttiva 91/271/CEE del Consiglio (notificata con il numero C(2014 4208) Tabelle 2 e 3 della .
(23) Grecia, Ungheria e Romania sono escluse dal calcolo.
(24) Tabella 4 di cui all'articolo 17 della decisione di esecuzione.
(25) Ogni Stato membro ha comunicato informazioni relative a diversi periodi. È stata calcolata una media annuale per ciascun anno per poter confrontare le situazioni dei singoli Stati membri. Per "situazione attuale" si intende l'investimento medio annuale tra il 2009 e il 2013 e per "situazione prevista" gli investimenti annuali medi tra il 2014 e il 2018.
(26) Comunicazione COM(2012) 95 final.
(27) http://inspire.ec.europa.eu/  
(28) http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32003L0004  
(29) In base a software di libero accesso.
(30) http://uwwtd.oieau.fr/ http://uwwtd.oieau.fr/cyprus/ http://uwwtd.oieau.fr/lithuania/ http://uwwtd.oieau.fr/Slovenian/  IE: CY: - LT: - SI:
(31) http://www.eea.europa.eu/data-and-maps/uwwtd/interactive-maps/urban-waste-water-treatment-maps  
(32) Nell'allegato è presentato un elenco dei casi di infrazione più pertinenti, a oggi, e delle sentenze dalla fine del 2012.
(33) C-533/11: la Corte ha condannato il Belgio a versare la somma forfettaria di 10 milioni di EUR, nonché una penalità di 859 404 EUR per semestre di ritardo nell'attuazione delle misure necessarie per conformarsi alla sentenza.
(34) C-576/11: la Corte ha condannato il Lussemburgo a versare la somma forfettaria di 2 milioni di EUR, nonché una penalità di 2 800 EUR per giorno di ritardo nell'attuazione delle misure necessarie per conformarsi alla sentenza.
(35) C-167/14: la Corte ha condannato la Grecia a versare la somma forfettaria di 10 milioni di EUR, nonché una penalità di 3 640 000 EUR per semestre di ritardo nell'attuazione delle misure necessarie per conformarsi alla sentenza.
(36) http://ec.europa.eu/eurostat/data/database Eurostat (NACE Rev. 2, B-E) .
(37) http://ec.europa.eu/eurostat/web/environment/environmental-goods-and-services-sector/database Eurostat
(38) http://ec.europa.eu/index_it.htm Orientamenti politici per la futura Commissione: .
(39) COM(2014) 0903 final: http://ec.europa.eu/priorities/jobs-growth-and-investment/investment-plan_it.
(40) http://www.eip-water.eu/about.
(41) http://ec.europa.eu/environment/water/blueprint/follow_up_en.htm   
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