EUR-Lex Access to European Union law
This document is an excerpt from the EUR-Lex website
Document 52013DC0253
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS Energy Technologies and Innovation
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Tecnologie energetiche e innovazione
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Tecnologie energetiche e innovazione
/* COM/2013/0253 final */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Tecnologie energetiche e innovazione /* COM/2013/0253 final */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL
PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO
E AL COMITATO DELLE REGIONI Tecnologie energetiche e innovazione 1. INTRODUZIONE La tecnologia e l’innovazione sono elementi
fondamentali per tutte le sfide energetiche che ci aspettano ….. L’UE deve impegnarsi di più per immettere sul
mercato tecnologie energetiche nuove, ad elevate prestazioni, a basse emissioni
di carbonio e sostenibili. Le nuove tecnologie sono essenziali per conseguire
tutti gli obiettivi UE 2020[1]
nel settore delle politiche energetiche, climatiche, economiche e sociali, ma
anche per realizzare gli obiettivi per il 2030 e il 2050. L’UE deve dotarsi di
una strategia forte e dinamica in materia di tecnologie e innovazione sia per
realizzare i suoi obiettivi strategici che per rafforzare la propria
competitività e coordinare meglio gli investimenti. …… per integrare la legislazione dell’UE
nel settore energetico Le politiche dell’UE relative al mercato
energetico interno, all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili
favoriscono la commercializzazione delle tecnologie, dai pannelli fotovoltaici
agli apparecchi efficienti, i contatori intelligenti o la domotica. L’UE deve
rafforzare ulteriormente il ruolo della tecnologia e dell’innovazione
nell’ambito della politica energetica, non solo ricorrendo a tecnologie
specifiche, ma anche incentivando lo sviluppo di nuovi modelli commerciali,
l’adeguamento sociale e dei mercati e il miglioramento dei sistemi energetici
per garantire una prospettiva strategica a più lungo termine per gli
investimenti. …..in un panorama energetico in costante
evoluzione Grazie alle politiche UE, gli investimenti
mondiali nelle energie rinnovabili sono progressivamente aumentati, rendendo
necessaria una maggior flessibilità e una gestione adeguata dell’energia.
L’abbandono graduale dell’energia nucleare in alcuni paesi e la rapida
espansione della produzione di gas non convenzionali stanno modificando
l’economia energetica a livello mondiale. Per favorire la competitività
industriale europea, la politica unionale in materia di tecnologie e
innovazione energetiche deve mirare a ridurre rapidamente i costi e a
accelerare l’introduzione di nuove tecnologie sostenibili nel mercato. Ciò
riveste particolare importanza in una fase di crisi economica che ha un impatto
diretto sugli investimenti privati e i bilanci nazionali. 2. REALIZZAZIONI DELL’UE 2.1. La legislazione ha portato la
tecnologia e l’innovazione sul mercato Il mercato interno dell’energia dell’UE
contribuisce a creare mercati aperti e competitivi in cui gli operatori
dell’industria investono in tecnologie e servizi nuovi e innovativi. La portata
del mercato interno dell’energia consente alle forze di mercato di incentivare
lo sviluppo tecnologico e l’innovazione. Questa evoluzione è sostenuta dagli
sforzi per ammodernare, integrare e ampliare le infrastrutture di rete fino al
2020 e oltre, soprattutto per l’energia elettrica. L’UE ha individuato 12
corridoi prioritari, anche l’integrazione quota maggiore di energia eolica e
solare, al fine di garantire un approvvigionamento ininterrotto. Le regole
tecniche per il mercato interno in fase di elaborazione (ad esempio, codici di
rete) mirano soprattutto all’integrazione delle tecnologie per far fronte all’evoluzione
del sistema energetico. In questo ambito, gli operatori dei sistemi di
trasmissione (Transmission System Operators - TSO) stanno mettendo a
punto nuovi metodi di modellazione e strumenti più intelligenti per la gestione
delle reti. Per consentire ai consumatori di svolgere un ruolo attivo in un
mercato energetico integrato, la politica UE sta incentivando anche lo sviluppo
di tecnologie “intelligenti” e informatiche, come quelle dei contatori
intelligenti, dei veicoli elettrici, dell’orientamento della domanda (demand
response), della microgenerazione e di tecnologie di stoccaggio locale per
favorire la flessibilità della domanda e un miglior controllo dei consumi. Per conseguire gli obiettivi stabiliti per il
2020, la politica energetica UE favorisce il passaggio verso tecnologie a bassa
produzione di carbonio. Grazie all’impulso della direttiva sull’energia
rinnovabile e al sostegno ottenuto negli Stati membri, si sono registrate una
forte crescita delle energie rinnovabili e notevoli riduzioni dei costi.
Nell’ambito della transizione verso un sistema energetico a basse emissioni di
carbonio, la politica UE ha incentivato le tecnologie di cattura e stoccaggio
del carbonio (CCS) e una produzione più sicura dell’energia nucleare . Grazie alla legislazione e alla politica in
materia di efficienza energetica dell’UE, tra cui le direttive sull’efficienza
energetica e la progettazione ecocompatibile, le tecnologie sono in fase di
immissione sul mercato. Parallelamente, la legislazione settoriale sull’efficienza
energetica per la progettazione ecocompatibile sta incentivando lo sviluppo e
la diffusione di apparecchi efficienti dal punto di vista energetico (caldaie,
lavatrici, televisori, computer) e consente ai consumatori di risparmiare
energia. Nel settore edilizio, la legislazione UE promuove la ristrutturazione
di edifici all’insegna dell’efficienza energetica e la costruzione di edifici a
energia quasi zero. Nel settore dei trasporti si incentiva la vendita di
veicoli a basse emissioni e elettrici. Il sistema UE di scambio di emissioni e la
decisione sulla condivisione dello sforzo hanno portato all’integrazione del
prezzo delle emissioni di gas serra nelle decisioni operative e di investimento
delle imprese dell’UE e hanno contribuito ad una significativa riduzione delle
stesse emissioni. Tuttavia il forte ruolo del sistema nella promozione degli
investimenti a lungo termine nella decarbonizzazione è messo in dubbio, visto
che il segnale di prezzo del carbonio è risultato basso e volatile in seguito
alla crisi. 2.2. Migliorare le condizioni
quadro per la ricerca e l’innovazione L’Unione dell’innovazione ha messo a punto una
strategia integrata di ricerca e innovazione per migliorare i finanziamenti
pubblici e affrontare gli ostacoli che frenano gli investimenti privati. Le
condizioni quadro sono notevolmente migliorate, anche in termini di protezione
unitaria del brevetto (riducendo notevolmente i costi di brevettazione), di
efficacia del regime del capitale di rischio a livello di UE e di modernizzazione
delle regole degli appalti pubblici. Lo Spazio europeo della ricerca sta
migliorando l’impatto dei finanziamenti degli Stati membri a favore della
ricerca e le condizioni quadro per i ricercatori, anche grazie ad un maggiore
allineamento dei fondi provenienti da vari Stati membri, migliorando la
carriera e la mobilità dei ricercatori e garantendo loro l’accesso a
infrastrutture scientifiche di prim’ordine. 2.3. Il piano SET – motore del 7°
programma di ricerca dell’UE Il piano strategico dell’UE per le tecnologie
energetiche (SET) è stato messo a punto nel 2008 come quadro di “spinta della
tecnologia” delle politiche energetiche e climatiche. Si basa su una struttura
di attuazione fondata su tre pilastri: un gruppo direttivo, le iniziative
industriali europee (IIE) e l’Alleanza europea per la ricerca nel settore
dell’energia, ed è supportato da un sistema di informazione (SETIS)[2]. Grazie al gruppo direttivo
sulle tecnologie energetiche europee è stato avviato un dialogo strutturato con
gli Stati membri che ha permesso una maggiore convergenza delle politiche di
ricerca e innovazione e ha favorito una transizione verso azioni congiunte per
conseguire obiettivi comuni più rapidamente e in modo più efficace. Il piano SET ha definito prioritarie le tecnologie
più importanti per gli obiettivi della politica energetica e climatica per il
2020: vento, sole, reti elettriche, CCS, bioenergia, energia nucleare, celle a
combustibile e idrogeno, efficienza energetica. Le iniziative industriali
europee istituite per tutti questi settori hanno stabilito delle aree
prioritarie di ricerca e innovazione mediante “tabelle di marcia tecnologiche”,
che comprendono una tabella di marcia specifica sui materiali[3], e hanno incentrato il loro
campo d’azione su grandi progetti di valore europeo. Grazie all’Alleanza
europea per la ricerca nel settore dell’energia, le capacità di ricerca
nazionali sono raggruppate per mettere a punto soluzioni nuove il cui impatto
si avvertirà dopo il 2020. Sono stati messi a disposizione fondi europei,
principalmente nell’ambito del Settimo programma quadro di ricerca (7° PQ)
mediante la mobilitazione di varie aree tematiche, tra cui “Energia” e
“Tecnologie abilitanti fondamentali” (come, le ICT e i materiali). Dal 2007 al
2012, nell’ambito della tematica “Energia” del 7° PQ sono stati finanziati
circa 350 progetti per un importo pari a circa 1,8 miliardi di EUR. Il 7° PQ ha
garantito anche un congruo sostegno tramite i partenariati pubblico-privato e
alcuni strumenti finanziari (vedi qui di seguito). Inoltre è stato garantito un
sostegno a livello di UE attraverso l’Istituto europeo di innovazione e
tecnologia (IET) e la sua comunità della conoscenza e dell’innovazione
“InnoEnergy”. Un ulteriore finanziamento significativo è giunto dal Programma energetico
europeo per la ripresa (EEPR) e dal programma “Riserva nuovi entranti (NER)
300”. Gli investimenti pubblici e privati a favore dello sviluppo tecnologico
per i settori del piano SET sono passati da 3,2 miliardi di EUR nel 2007 a 5,4
miliardi di EUR nel 2010[4]
(Figura 1) Oggigiorno l’industria è all’origine del 70% degli investimenti
totali di ricerca e sviluppo delle priorità del piano SET mentre gli Stati
membri partecipano per il 20% e la Commissione europea per il 10%. Figura 1 - Stima
della R&S del settore pubblico e dell’industria nel 2010 per tipo di
tecnologie e per fonte (JRC/SETIS)[5]
Grazie a questo impegno, per le tecnologie del
piano SET sono stati conseguiti importanti risultati in termini di sviluppi
tecnologici e riduzione dei costi. Nel corso dell’ultimo ventennio, i prezzi dei
sistemi fotovoltaici sono diminuiti in tutto il mondo grazie ai progressi della
tecnologia e del mercato. Il costo dei moduli PV è calato drasticamente (di un
terzo in due anni)[6]. L’obiettivo del piano SET di 1 EUR/kW[7] entro il
2030 potrebbe diventare realtà già entro il 2020, con una notevole riduzione
dei costi per la società. L’energia eolica (essenzialmente on-shore)
contribuisce già in larga misura alla produzione di energia: 106 GW di capacità
eolica installata alla fine del 2012 hanno generato 210 TWh o 7% della
produzione di energia elettrica europea[8].
Il fatturato annuo dei principali fabbricanti di impianti eolici è arrivato a
20 miliardi di EUR nel 2012. L’energia eolica è un mercato globale con un forte
impatto locale: la quota di mercato dei produttori di turbine a livello
mondiale dipende in larga misura dall’andamento dei loro mercati nazionali. Intanto
prosegue anche l’attività dell’UE concernente le applicazioni eoliche offshore,
settore in cui la tecnologia continua a migliorare e i costi diminuiscono. Nel settore dei trasporti, l’impegno dell’UE
si orienterà sul conseguimento dell’obiettivo del 10% del consumo energetico
derivante dalle energie rinnovabili, in particolare grazie ai combustibili
alternativi. Per far fronte al cambiamento indiretto della destinazione d’uso
dei terreni, la Commissione ha proposto di realizzare al massimo la metà
dell’obiettivo del 10% con i biocombustibili convenzionali, portando la domanda
di combustibili avanzati a 6 Mtoe o a 15 impianti, ognuno con una capacità
annua di 100 Ktoe. L’avvio è stato positivo con il finanziamento, nell’ambito
del 7° PQ, di 9 progetti di dimostrazione su ampia scala relativi a
biocarburanti lignocellulosici per una capacità tra 40 e 80 mila tonnellate per
anno. 2.4. Programma Energia
intelligente – Europa (EIE) Dal 2007 il programma di innovazione Energia
intelligente – Europa (EIE) ha promosso la commercializzazione delle tecnologie
e ha affrontato gli ostacoli non tecnologici (finanziari, regolamentari e
amministrativi). Il programma si incentra sull’efficienza energetica e le
energie rinnovabili. Attraverso oltre 300 progetti ha ottenuto più di 4
miliardi di EUR di investimenti in tutti i settori di utilizzo finale, in
particolare i trasporti. L’EIE ha consentito di razionalizzare i nuovi
sistemi commerciali che incentivano i finanziamenti privati. Uno di questi è il
contratto di rendimento energetico (EPC) in cui l’investimento iniziale a
favore di misure di risparmio energetico è compensato dai risparmi realizzati
grazie al rafforzamento dell’efficienza energetica. Finora l’EIE ha diffuso
questo modello commerciale in 10 Stati membri, dove a volte il concetto era
praticamente sconosciuto. L’EIE ha anche istituito una cooperazione con
degli istituti finanziari in modo da mobilitare investimenti pari a circa due
miliardi di EUR (dei quali 38 milioni provenienti dall’UE) a favore
dell’energia sostenibile, mediante i meccanismi di assistenza nello sviluppo di
progetti (come ELENA[9]
e Mobilising Local Energy Investment). Il programma è stato il primo a
finanziare i promotori della “trasformazione energetica” come le autorità
locali e regionali, le scuole, gli ospedali e l’edilizia sociale e a tentare di
rispondere alle esigenze degli operatori sul terreno mediante formazioni e
informazioni. Si prevede che gli investimenti generino risparmi energetici pari
ad oltre 2000 GWh/anno. Tramite l’iniziativa “Build-up Skills” il
programma mira in particolare a soddisfare le esigenze degli operatori
dell’edilizia in relazione alla costruzione di edifici ad energia quasi zero.
Nel settore delle industrie ad elevata intensità energetica, il progetto CARE+
ha mobilitato delle PMI dell’industria chimica al fine di realizzare risparmi
energetici nell’ordine del 10-20%. 2.5. I partenariati
pubblico-privato e le imprese comuni Sostenuta nell’ambito del 7° PQ, l’impresa
comune “Celle a combustibile e idrogeno” ha consentito l’attuazione di un
programma di attività di ricerca e dimostrazione avviato su iniziativa
dell’industria e riguardante applicazioni fisse e mobili per la generazione di
energia. Le sovvenzioni assegnate finora, pari ad un importo totale di 380
milioni di EUR, hanno portato alla maturità commerciale una serie di
applicazioni (veicoli per movimentazioni materiali, sistemi elettrogeni di
riserva) e hanno consentito di ridurre notevolmente i costi e aumentare
l’efficienza e la durata di vita delle applicazioni. Nel quadro dei partenariati pubblico-privato
(PPP) di ricerca sull’efficienza energetica degli edifici, le fabbriche del
futuro e i veicoli verdi è stato possibile riunire le parti interessate di
questi settori al fine di definire un programma comune e canalizzare i fondi
dell’UE verso i loro obiettivi. Nel periodo 2009-2012 l’UE ha impegnato un
importo totale di 1,6 miliardi di EUR, cui va ad aggiungersi una cifra
equivalente di investimenti privati. Le PPP sono riuscite a ottenere una forte
partecipazione delle PMI. 2.6. Migliorare l’accesso al
finanziamento del debito – Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei
rischi (RSFF) Nell’ambito del 7° PQ, il RSFF sostiene la
Banca europea per gli investimenti (BEI) nella concessione di circa 10 miliardi
di EUR in impegni di erogazione di prestiti (1 miliardo di contributo UE) per
attirare oltre 20 miliardi di EUR di investimenti nella ricerca e
nell’innovazione, in larga misura da parte di imprese di grandi e medie
dimensioni. L’RSFF incoraggia i promotori di progetti a svolgere attività di
ricerca e innovazione associate ad un elevato livello di rischio Nel periodo
dal 2009 al 2012, il settore energetico ha rappresentato tra il 14 e il 18% del
portafoglio dell’RSFF, con importanti investimenti pioneristici nell’energia
solare e eolica e investimenti destinati a migliorare l’efficienza energetica,
soprattutto nel settore automobilistico. 2.7. Dimensione regionale –
Sostegno dalla politica di coesione Nell’ambito del bilancio della politica di
coesione, l’energia sostenibile beneficia di considerevoli finanziamenti: nel
periodo di programmazione 2007-2013 si prevedono investimenti pari a oltre 10
miliardi di EUR a favore dell’efficienza energetica e delle energie
rinnovabili. Ricordiamo, ad esempio, il progetto “Wave Hub” nell’Inghilterra
sudoccidentale il cui fine è la creazione del più grande sito al mondo di
sperimentazione di dispositivi per la generazione di energia elettrica dal moto
ondoso. Un altro esempio è il progetto di cluster “Green buildings”
nell’Austria meridionale che mette in contatto professionisti del settore della
costruzione e edilizio con dei ricercatori per affrontare alcune problematiche,
tra cui i cambiamenti climatici, e agevolare l’ innovazione grazie alla
cooperazione. 2.8 Valutazione del quadro dell’UE
per le tecnologie e l’innovazione energetiche L’Europa è sulla buona strada per quanto
riguarda la promozione dello sviluppo di tecnologie energetiche e la creazione
di condizioni favorevoli all’innovazione, ma rimane molto da fare. La rapida evoluzione del panorama dell’energia
richiede un approccio sistemico e la capacità di reagire ai nuovi sviluppi. Sia
la valutazione dell’attuazione del piano SET[10]
che la consultazione pubblica[11]
effettuata a sostegno della presente comunicazione confermano che il piano SET
dovrebbe essere maggiormente incentrato sull’integrazione dei sistemi
energetici e delle attività lungo la catena dell’innovazione. Risulta chiaro
che, a tal fine, occorre un maggior coordinamento delle IEI e dell’EERA.
Occorre inoltre rafforzare le azioni di sviluppo realizzate dalle imprese in
relazione alla catena di approvvigionamento ed è necessario un maggior
coordinamento degli attori e degli investimenti lungo la catena di ricerca e di
innovazione per accelerare lo sviluppo e la penetrazione sul mercato. Inoltre, anche se gli Stati membri condividono
obiettivi industriali e di ricerca comuni, il loro impegno nei confronti del
piano SET attualmente non è ottimale. Gli investimenti coordinati e/o congiunti
tra Stati membri e con l’UE devono essere incentivati per favorire gli
investimenti del settore privato a favore delle tabelle di marcia tecnologiche
IEE e i programmi comuni EERA. Analogamente occorre ottenere dai partner
industriali un chiaro impegno, anche nell’ambito dei PPP, a favore di una
visione comune e di obiettivi chiari, mentre le capacità di ricerca nell’ambito
dell’EERA devono essere maggiormente integrate per accelerare il conseguimento
di risultati rafforzando i legami con l’industria. Nella valutazione esterna del programma EEI
effettuata nel 2011[12]
si è giunti alla conclusione che il programma svolge un ruolo fondamentale
nello sviluppo dell’innovazione dei servizi, della conoscenza, delle capacità e
di nuovi modelli commerciali che incentivano i finanziamenti privati per la
diffusione nel mercato di tecnologie di efficienza energetica e di energie
rinnovabili. Sulla base di questo esempio positivo, le misure a favore della
diffusione nel mercato dell’innovazione energetica dovrebbero essere estese ad
altri ambiti strategici nel campo energetico ed essere più strettamente
collegate ai Fondi strutturali e di coesione. Sulla stessa scia, la valutazione intermedia
dell’impresa comune FGH[13]
ha auspicato un orientamento più marcato verso la ricerca applicata e le
attività di dimostrazione su scala più ampia legate alle esigenze dei sistemi
energetici, come l’uso dell’idrogeno per immagazzinare l’elettricità
rinnovabile. Questa valutazione evidenzia l’esigenza di una
catena di ricerca e innovazione integrata a livello dell’UE dalla ricerca di
base all’immissione sul mercato. 3. STRATEGIA PER LE TECNOLOGIE E LE
INNOVAZIONI ENERGETICHE ALL’ORIZZONTE 2020 E OLTRE La strategia europea in materia di tecnologie
e innovazioni energetiche deve accelerare il ritmo dell’innovazione nelle
tecnologie di punta a basse emissioni di carbonio e nelle soluzioni innovative,
ma anche colmare il divario tra ricerca e mercato. Questo aspetto è chiaramente
riconosciuto nelle proposte della Commissione concernenti “Orizzonte 2020” che
riunisce, in un quadro semplificato, il sostegno UE a favore della ricerca e
dell’innovazione (ivi compresi i programmi successivi al 7° PQ, e all’EIE-II e
l’ulteriore sostegno a favore dell’IET). Gli aiuti del’UE sono ancora,
tuttavia, una parte limitata dell’insieme dei finanziamenti concessi in Europa,
e occorre che principi e gli sviluppi di base siano equamente rispecchiati
negli investimenti del settore privato e degli Stati membri. L’attuazione deve
basarsi sempre più su partenariati che garantiscano la scala e la portata
necessarie e consentano di rafforzare l’impatto di risorse pubbliche e private
limitate. 3.1. Principi fondamentali Valore aggiunto a livello dell’UE L’intervento dell’UE deve concentrarsi nei
settori in cui apporta un effettivo valore aggiunto e dovrebbe incentrarsi su
attività su ampia scala che vanno al di là di quello che gli Stati membri, da
soli o in composizioni bilaterali, possono realizzare, promuovendo
l’innovazione mediante la regolamentazione e il finanziamento. Occorre
sostenere l’acquisizione di capacità in materia di ricerca e di innovazione al
fine di accelerare gli sviluppi e di realizzare economie di scala. Stabilire le priorità tenendo conto del
sistema energetico nel suo insieme Lo sviluppo delle tecnologie energetiche
dovrebbe essere considerato dalla prospettiva dell’offerta di servizi
energetici efficaci rispetto ai costi per i clienti finali: illuminazione,
riscaldamento, raffreddamento, trasporti non inquinanti, ecc. I progressi
tecnologici nei vari settori dovrebbero essere valutati in relazione alla loro
integrazione e al loro impatto sull’insieme del sistema energetico (produzione,
trasporto, distribuzione e utilizzo dell’energia). L’approccio sistemico
presuppone il superamento delle attuali divisioni tra fonti energetiche e
utilizzi finali e dunque la valorizzazione delle sinergie tra settori (energia,
ICT, trasporti, agricoltura), sfruttando le complementarità e le ricadute
intersettoriali e cercando soluzioni fondate sul ciclo di vita che riducono il
fabbisogno complessivo di energia, mediante la riduzione dei rifiuti e il
riutilizzo e il riciclaggio dei materiali. Azioni di integrazione lungo la catena
di innovazione energetica e rafforzamento del nesso con la politica energetica Il sostegno al ciclo dell’innovazione, dalla
ricerca di base alla commercializzazione, presuppone il sostegno a misure di
diffusione nel mercato per sviluppare capacità, testare concetti per le
tecnologie della prossima generazione, eliminare gli ostacoli regolamentari,
analizzare le condizioni di mercato di tecnologie specifiche e creare un clima
e prospettive propizi ad un aumento degli investimenti a favore
dell’innovazione. Raggruppamento delle risorse e utilizzo
di un portafoglio di strumenti finanziari La sfida energetica presuppone investimenti
nella ricerca e l’innovazione che sono fuori dalla portata di uno Stato membro
o di un operatore privato. In un momento in cui occorrono urgentemente
soluzioni fondate sulla ricerca e le risorse pubbliche sono sotto pressione,
occorre incentivare gli investimenti individuali degli Stati membri per
sostenere l’industria con programmi che consentano di realizzare sviluppi
industriali ambiziosi e di ampia portata e, indirettamente, con una maggiore
integrazione degli istituti di finanziamento e di ricerca nazionali. Occorrono
meccanismi di finanziamento adeguati per le varie fasi dell’innovazione e della
diffusione. Occorre valorizzare maggiormente le sinergie con i fondi
strutturali e di investimento dell’Unione, in particolare mediante i quadri
strategici nazionali e/o regionali della ricerca e dell’innovazione per una
specializzazione intelligente[14].
Si può ricorrere anche ad altri programmi per il finanziamento
dell’innovazione, come il “Meccanismo per collegare l’Europa” (reti
intelligenti e autostrade elettriche) o strumenti di finanziamento come quelli
proposti nell’ambito della componente “Accesso al capitale di rischio” di
Orizzonte 2020 o quelli offerti direttamente dalla Banca europea per gli
investimenti. Inoltre in futuro si potrebbe riflettere su meccanismi di
finanziamento ETS analoghi a quelli del programma “NER 300”. Non escludere nessun’opzione, pur
concentrandosi sulle tecnologie più promettenti per il post-2020 La maggior parte delle tecnologie hanno tempi
di maturazione lunghi: le decisioni di investimento adottate oggi avranno
ripercussioni anche ben oltre il 2020. L’UE deve pertanto incentivare lo
sviluppo di una gamma di tecnologie che potrebbero giungere a maturità dopo il
2020. La strategia per le tecnologie e l’innovazione energetiche istituisce un
quadro di riferimento per fornire a breve e lungo termine tecnologie e
soluzioni economicamente sostenibili, sia sul mercato dell’UE e che sul mercato
mondiale. Questa strategia si fonda sulla proposta della Commissione europea
riguardante il programma Orizzonte 2020, il cui processo di adozione è in
corso. Integrerà anche l’esito del dibattito sul Libro verde relativo al quadro
2030 per la politica in materia di clima e energia. 3.2 I principali sviluppi
indispensabili Sfruttare appieno il potenziale
dell’efficienza energetica, incentrandosi sul consumo finale Investire nell’efficienza energetica consente
ai consumatori di risparmiare e alle imprese dell’UE di ridurre la dipendenza
dai prezzi dell’energia, diminuire i costi e rafforzare la competitività. Gli edifici rappresentano quasi il 40%
del consumo finale di energia, pertanto occorre accelerare il ritmo delle
ristrutturazioni degli edifici esistenti e della costruzione di edifici a
consumo energetico prossimo allo zero. Occorre mettere a punto e sottoporre a
dimostrazione nuovi materiali di costruzione, nuove soluzioni per
l’integrazione delle energie rinnovabili negli edifici e nuovi modelli
commerciali per la ristrutturazione degli edifici all’insegna dell’efficienza
energetica. Queste attività devono essere sostenute dalla convergenza delle
strategie regolamentari nazionali e regionali al fine di ridurre i carichi
amministrativi, stabilire metodologie armonizzate per la misurazione della
prestazione energetica degli edifici e rendere sostenibile il mercato unico. Occorre dare priorità allo sviluppo e alla
diffusione delle innovazioni che riducono notevolmente la fattura energetica
delle imprese, in particolare nel caso delle industrie ad elevata intensità
energetica e delle PMI (a titolo di esempio, l’utilizzo sistematico
dell’isolazione nelle imprese in tutta Europa ridurrebbe del 4% il consumo
annuo di energia). Ciò presuppone che si sostenga l’acquisizione di competenze
per realizzare i risparmi derivanti dall’efficienza energetica nelle imprese,
grazie alla formazione di esperti di audit energetici e gestori
dell’energia. Offerta di soluzioni competitive per un
sistema energetico pulito, sostenibile, sicuro e efficiente Le innovazioni che garantiscono la
flessibilità e la sicurezza del sistema energetico europeo consentiranno di
ridurre i costi dell’intera infrastruttura energetica, preparandola nel
contempo a farsi carico di quote molto più ampie di energia rinnovabile. Le
tecnologie di stoccaggio dell’elettricità saranno fondamentali a livello di
trasporto e distribuzione. Occorrono innovazioni per garantire la
continuità della fornitura di elettricità e razionalizzare la domanda di
infrastrutture mediante il bilanciamento, all’insegna dell’efficacia dei
costi, dell’elettricità rinnovabile, a livello locale tramite l’orientamento
della domanda (demand response) e, a livello di trasporto, mediante
l’innovazione nel trasporto di elettricità su lunghe distanze per consentire il
bilanciamento tra vari siti di produzione a partire da fonti rinnovabili, in
particolare per il collegamento delle eoliche offshore. Le tecnologie che permettono la
partecipazione attiva dei consumatori consentiranno di migliorare
l’efficienza energetica sulle reti, mediante un uso più ampio delle TIC. È
necessario procedere all’innovazione delle reti di distribuzione e allo
sviluppo di un ambiente di mercato che, pur garantendo l’adeguata protezione
dei consumatori più vulnerabili, dia loro la possibilità di beneficiare delle
condizioni di prezzo e approvvigionamento più vantaggiose e di produrre e
vendere la loro propria energia. Anche se alcune tecnologie sono state messe a
punto e immesse sul mercato con esiti positivi (energia eolica di terra e
energia fotovoltaica solare) grazie al sostegno alla loro diffusione, occorre
un approccio aperto e flessibile per sviluppare ulteriormente una serie di
opzioni energetiche efficaci rispetto ai costi e sostenibili. Tra le
energie rinnovabili promettenti si annoverano gli impianti offshore di
energia eolica galleggianti e in mare aperto, l’energia oceanica, i progressi
nell’energia solare concentrata e le applicazioni fotovoltaiche innovative.
Occorre inoltre proseguire le ricerche nei settori delle tecnologie di
riscaldamento e raffreddamento, dell’idrogeno e delle celle a combustibile.
L’innovazione è necessaria anche nel campo dei nuovi materiali, nelle
tecnologie abilitanti fondamentali come le TIC, le nanotecnologie, la micro e
la nanoelettronica, la fotonica, le biotecnologie e i processi di produzione
avanzati. Il progetto concernente il reattore sperimentale termonucleare
internazionale (ITER)[15]
è al cuore della ricerca a lungo termine dell’UE nel campo dell’energia da
fusione. Lo sviluppo tecnologico è indispensabile per
garantire il funzionamento sicuro dei sistemi nucleari, lo sviluppo di soluzioni
sostenibili per la gestione dei rifiuti radioattivi e l’acquisizione di
competenze in campo nucleare. L’attenzione dovrebbe incentrarsi sulla
sicurezza degli impianti nucleari esistenti, in particolare in considerazione
del prolungamento della loro durata di vita, e sulla sicurezza degli impianti
nucleari futuri. Deve proseguire la ricerca nel settore delle soluzioni a lungo
termine per la gestione dei rifiuti radioattivi in Europa grazie allo sviluppo
dello smaltimento geologico. Queste attività dovrebbero essere accompagnate da
attività di ricerca multidisciplinare sui rischi legati alle dosi ridotte di
radiazioni. I reattori di fissione nucleare della prossima generazione, come i
sistemi “generazione IV”, costituiscono potenziali opzioni di lungo termine per
l’energia nucleare. Garantire un’offerta di carburanti di
sostituzione sostenibili da integrare nel mix di carburanti utilizzato nei
trasporti europei[16], conformemente alla strategia sui carburanti alternativi per la
sostituzione a lungo termine del petrolio in tutti i modi di trasporto,
richiede uno sviluppo mirato e la riduzione dei costi dei combustibili (in
particolare i biocombustibili avanzati, il biometano e l’idrogeno), ma anche
tecnologie per le applicazioni nei trasporti. Promuovere l’innovazione in ambienti
reali nell’ambito di un quadro fondato sul mercato Occorre prestare particolare attenzione alle
città che consumano molta più energia di quanta ne producano. Occorre integrare
maggiormente e ottimizzare i flussi di energia, di informazioni e di trasporto
a livello di quartieri, città e comunità. È su questa base che si fonda il
“Partenariato europeo di innovazione – Città e comunità intelligenti”:[17]: dimostrazione di soluzioni
urbane intelligenti su scala commerciale, fondate sull’utilizzo delle TIC nei
settori dell’energia e dei trasporti che possono offrire soluzioni efficaci
rispetto ai costi nelle aree urbane europee. Sono necessarie misure a favore della
diffusione sul mercato dell’insieme delle tecnologie energetiche innovative per
incrementare gli investimenti nelle catene di approvvigionamento e sostenere
l’attuazione delle politiche in materia di reti, energie rinnovabili e
efficienza energetica, affrontando gli ostacoli non tecnologici, in
particolare: ·
acquisizione, da parte degli operatori del mercato
e delle autorità pubbliche, della capacità di elaborare politiche e
misure che favoriscano la penetrazione delle tecnologie nel mercato. Ciò
presuppone la formazione continua degli operatori (sviluppo di competenze dei
tecnici e degli ingegneri, ad esempio); ·
sostegno allo sviluppo e alla penetrazione di
soluzioni di finanziamento innovative per le energie rinnovabili e
l’efficienza energetica, anche ai fini della loro diffusione. Le strategie nazionali e regionali in materia
di innovazione sono destinate a svolgere un ruolo cruciale nella promozione
dell’innovazione in ambienti reali. Sarebbe opportuno mobilitarle per sostenere
lo sviluppo di capacità di ricerca e innovazione e accelerare la valorizzazione
e la diffusione dei risultati della ricerca e dell’innovazione sul mercato, con
una particolare attenzione alla creazione di un clima commerciale propizio
all’innovazione per le PMI e le industrie locali e regionali, in particolare
migliorando l’accesso al capitale di rischio. 4. ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA IN MATERIA DI
TECNOLOGIE E INNOVAZIONI ENERGETICHE Il piano SET rimane lo strumento fondamentale
per affrontare le sfide summenzionate. Costituisce il punto di riferimento per
gli investimenti a livello di UE, nazionale e regionale, ma anche per gli
investimenti privati a favore della ricerca e dell’innovazione nel settore
energetico. Anche il piano SET, tuttavia, deve essere
rafforzato in vista delle nuove sfide e per consolidare meglio le capacità e le
risorse disponibili nell’insieme dell’Europa per la ricerca e l’innovazione. A
tal fine sono proposte le modifiche seguenti: ·
Per quanto riguarda l’integrazione del sistema
energetico e della catena di innovazione, occorre mettere a punto, sotto la
guida del gruppo direttivo del piano SET, una tabella di marcia integrata che
contenga i principi e le misure fondamentali riportati nella presente
comunicazione. Questa tabella di marcia integrata dovrebbe costituire una
sintesi delle tabelle di marcia (aggiornate) del piano SET, pur tenendo conto
delle specificità delle tecnologie; dovrebbe riguardare l’intera catena di
ricerca e innovazione, dalla ricerca di base alla dimostrazione e al sostegno
per l’immissione in commercio e dovrebbe indicare chiaramente i ruoli e i
compiti che spettano alle varie parti interessate come l’EERA, le iniziative
industriali europee, i PPP europei pertinenti, nonché le università, gli
investitori e i finanziatori, promuovendo nel contempo sinergie e interazioni.
La prima tabella di marcia integrata dovrebbe essere messa a punto entro la
fine del 2013. ·
Sulla base della tabella di marcia integrata, gli
Stati membri e la Commissione dovrebbero elaborare un piano d’azione che
stabilisca gli investimenti coordinati e/o congiunti da parte degli Stati
membri, tra gli Stati membri e con l’UE. Questi investimenti non dovrebbero
limitarsi a programmi di sovvenzioni, ma comprendere strumenti di ingegneria
finanziaria e appalti pubblici. Il piano d’azione seguirà un approccio
flessibile e comprenderà diverse modalità di attuazione, tra cui l’adeguamento
dei finanziamenti degli Stati membri e CE a favore delle priorità contenute
nella tabella di marcia integrata, e investimenti congiunti tra Stati membri
e/o con l’Unione europea. Dovrebbe riguardare le capacità di finanziamento
istituzionale e di ricerca dell’EERA. Il piano d’azione dovrebbe essere messo a
punto entro metà 2014 e periodicamente aggiornato e sostenuto da reti di
organismi di finanziamento. ·
Un sistema di notifica valido basato sul sistema
SETIS (Strategic Energy Technologies Information System) del piano SET
monitorerebbe l’attuazione della tabella di marcia integrata e del piano
d’azione. Sulla base dei dati forniti dagli Stati membri, sarebbe opportuno
riferire ogni anno sui progressi compiuti per consentire la valutazione
dell’impatto sugli obiettivi strategici nel campo energetico e un orientamento
più adeguato del sostegno dell’UE e nazionale. ·
Sarebbe opportuno istituire una struttura di
coordinamento, nell’ambito del gruppo direttivo del piano SET, per promuovere
gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione in materia di efficienza
energetica. La struttura dovrebbe inglobare le PPP dell’UE pertinenti in questo
ambito, il partenariato europeo per l’innovazione “Città e comunità
intelligenti” e altre iniziative destinate a facilitare l’immissione sul
mercato. A questa struttura dovrebbero partecipare alla comunità di ricerca,
gli operatori del mercato e dell’industria, le autorità pubbliche e i
finanziatori. Sarà forse necessario rafforzare la composizione,
il funzionamento e il mandato del Gruppo direttivo del piano SET per far
fronte all’elaborazione della Tabella di marcia integrata. Analogamente, le iniziative industriali
europee e le piattaforme tecnologiche associate devono adeguare il loro
mandato, la loro struttura e la loro composizione, anche rafforzando la
componente industriale, per aggiornare le loro tabelle di marcia tecnologiche e
contribuire alla tabella di marcia integrata. Occorre occuparsi delle
tecnologie emergenti e dei nuovi sviluppi, in particolare dello stoccaggio e
dell’energia marina in relazione alla strategia di crescita nel settore
marittimo (“Crescita blu”). Nello stesso tempo, occorre che l’Alleanza
europea della ricerca nel settore dell’energia (EERA) integri
ulteriormente le sue capacità di ricerca e rafforzi l’impatto sul
mercato/commerciale dei suoi risultati, in stretta collaborazione con le
Iniziative industriali europee. Occorre attirare nuove parti interessate in
tutte queste strutture per affrontare la questione dell’innovazione non
tecnologica e dell’eliminazione degli ostacoli regolamentari, finanziari, di
mercato e legati alle consuetudini migliorando così la preparazione del
mercato. Le parti interessate in questione comprendono operatori locali, PMI,
il settore delle TIC, autorità di regolamentazione, operatori di rete,
finanziatori e consumatori. La dimensione esterna dovrebbe
rafforzare l’eccellenza e l’attrattiva dell’UE in quanto partner di ricerca. In
linea con la strategia di cooperazione internazionale[18] e nell’ambito di Orizzonte
2020, la cooperazione internazionale in materia di R&S dovrebbe incentrarsi
sulle principali sfide in materia di ricerca e innovazione nel campo energetico
nelle quali potrebbe apportare valore aggiunto e benefici all’UE. La dimensione
esterna della politica energetica, tra cui si annoverano i “Dialoghi bilaterali
in materia di energia”[19]
e gli accordi di cooperazione scientifica e tecnologica conclusi dalla
Commissione con i paesi terzi partner dovrebbero essere attuati in modo coordinato
e nell’ottica di un reciproco rafforzamento. Anche la Convenzione quadro
delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che costituisce un
quadro internazionale per le tecnologie climatiche e energetiche, è un partner
importante. Si prevede che, grazie al suo “meccanismo tecnologico”, il mercato
globale per il trasferimento tecnologico verso i paesi emergenti e in via di
sviluppo si espanderà. Paesi come USA, Giappone e Cina stanno
avviando e attuando programmi ambiziosi sulla “decarbonizzazione”, che offrono
importanti opportunità di cooperazione nel campo della ricerca e
dell’innovazione per il settore europeo della ricerca e opportunità di mercato
per l’industria, ad esempio per le reti intelligenti, le celle a combustibile e
l’idrogeno, le energie rinnovabili o la sicurezza nucleare e la fusione
nucleare. È necessario che prosegua la cooperazione multilaterale tra UE, Usa e
Giappone sulle materie prime essenziali per l’energia. Le potenzialità
dell’energia solare dovrebbero essere ulteriormente valorizzate in cooperazione
con i paesi partner de Mediterraneo. 5. CONCLUSIONI La strategia per la tecnologie e l’innovazione
energetiche è parte integrante della politica energetica dell’UE. In quanto
tale, deve completare le misure esistenti e garantire che l’UE sia in prima
linea dell’innovazione nei mercati energetici internazionali, ma anche
affrontare le sfide poste dalla situazione economica attuale. Deve contribuire
al rafforzamento della nostra competitività dei costi energetici e affidabilità
dell’approvvigionamento. Nella presente comunicazione, la Commissione ha
illustrato la sua strategia per garantire che l’UE continui a disporre di un
settore tecnologico e dell’innovazione di prim’ordine per affrontare le sfide
per il 2020 e oltre. A sostegno di questa impostazione, la
Commissione ·
intende: ·
garantire, entro la fine del 2013, lo sviluppo,
insieme alle parti interessate del piano SET, di una tabella di marcia
integrata sulle priorità individuate nella strategia dell’UE per le tecnologie e
l’innovazione in campo energetico; ·
definire, entro la metà del 2014 e insieme agli
Stati membri, un piano d’azione di investimenti congiunti e individuali a
sostegno della tabella di marcia integrata; ·
rafforzare, insieme agli Stati membri, il sistema di
notifica per il monitoraggio della tabella di marcia integrata e il piano
d’azione basati sul sistema strategico di informazione delle tecnologie
energetiche (SETIS) del piano SET; ·
invitare, insieme agli Stati membri nell’ambito del
gruppo direttivo, le iniziative industriali europee e le relative piattaforme
tecnologiche europee a modificare il loro mandato, la loro struttura e la loro
composizione al fine di aggiornare le tabelle di marcia tecnologiche e
contribuire alla tabella di marcia integrata; ·
istituire una struttura di coordinamento,
nell’ambito del gruppo direttivo del piano SET, per promuovere gli investimenti
nella ricerca e l’innovazione in materia di efficienza energetica; ·
invita il Parlamento europeo e il Consiglio a: –
riaffermare il loro sostegno a favore del piano SET
nell’ambito delle politiche europee in materia di energia e cambiamenti
climatici e il suo rafforzamento in vista dello sviluppo delle tecnologie e
dell’innovazione energetiche, come indicato nella presente comunicazione; –
approvare i principi di base proposti e gli
sviluppi necessari per la tecnologia e l’innovazione in materia energetica
nell’UE; –
sostenere l’adeguamento delle risorse unionali,
nazionali, regionali e private a questa impostazione integrata in termini di
ricerca e innovazione; ·
invita gli Stati membri e le regioni a sostenere
l’attuazione della tabella integrata e del piano d’azione mediante: –
il rafforzamento del coordinamento tra i loro
programmi energetici e di innovazione, anche attraverso i fondi strutturali e
di investimento dell’UE e i proventi delle aste nell’ambito del sistema ETS
dell’UE; –
il rafforzamento della collaborazione mediante
azioni congiunte e cluster su progetti caratterizzati da un valore
aggiunto europeo; –
un’ulteriore integrazione degli istituti di
finanziamento e di ricerca nazionali grazie all’Alleanza europea per la ricerca
nel settore dell’energia; –
l’offerta di un supporto per una rapida immissione
sul mercato di tecnologie energetiche sostenibili. [1] Come dichiarato nella comunicazione sul piano SET del
2007 (COM(2007) 723) e nella comunicazione “Investire nello sviluppo di
tecnologie a basse emissioni di carbonio” del 2009 (COM(2009) 519). [2] Il gruppo direttivo del piano SET, composto da
rappresentanti degli Stati membri, è stato incaricato di progettare azioni
comuni e rendere disponibili delle risorse per l’attuazione del piano SET. Le
IEE si basano sulle piattaforme tecnologiche europee e propongono tabelle di
marcia tecnologiche per allineare gli sforzi dell’UE, degli Stati membri e
dell’industria per il conseguimento di obiettivi comuni. L’EERA raggruppa gli
istituti di ricerca energetica più avanzati e la sua missione è attuare
programmi congiunti grazie alla condivisione delle capacità nazionali in
Europa. Il partenariato europeo di innovazione “Città e comunità intelligenti”
inizialmente concepito come elemento di efficienza energetica del piano SET,
adesso integra, a livello di città e comunità, applicazioni su scala reale di
soluzioni innovative nei settori dell’energia, dei trasporti e delle TIC. Il
sistema informatico per le tecnologie energetiche strategiche (SETIS) della
Commissione è guidato e coordinato dal Centro comune di ricerca (JRC) della
Commissione europea. [3] SEC(2011) 1609 – Documento di lavoro dei servizi della
Commissione "Materials Roadmap Enabling Low Carbon Energy Technologies". [4] Nel COM(2009) 519 è stato calcolato che occorrono 8
miliardi di EUR l’anno per portare avanti adeguatamente le azioni del piano
SET. [5] Per il settore nucleare la spesa riguarda l’Euratom. [6] Documento di lavoro dei servizi della Commissione,
Valutazione della tecnologia - Figura 3.2. [7] 1 euro/kW per sistemi “chiavi in mano” di 100 kW entro
il 2030 (prezzi 2011, IVA esclusa). [8] I calcoli del JRC basati su un fattore di capacità del
23% che è la cifra media per il 2011 per l’Europa. [9] Il meccanismo ELENA, per progetti di prima applicazione,
è stato varato dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli
investimenti (BEI) nel dicembre 2009 per sostenere gli investimenti a favore di
progetti in materia di efficienza energetica e energie rinnovabili. Gestito
dalla BEI, la KfW, la CEB e la BERD, il meccanismo ELENA è finanziato dal
programma “Energia intelligente per l’Europa” della Commissione europea. [10] La valutazione del piano SET ad opera del JRC/SETIS è
disponibile: http://setis.ec.europa.eu/set-plan-implementation/set-plan-review-2010-2012 [11] La
relazione integrale relativa alla consultazione pubblica è reperibile
all’indirizzo: http://ec.europa.eu/energy/technology/consultations/20130315_technology_innovation_en.htm [12] “Ex-ante evaluation of a successor of the ‘Intelligent
Energy- Europe II’ (2007-2013)”, disponibile all’indirizzo:
http://ec.europa.eu/energy/intelligent/files/doc/2011_iee2_programme_ex_ante_en.pdf [13] Disponibile
all’indirizzo: http://ec.europa.eu/research/evaluations/pdf/archive/other_reports_studies_and_documents/eval_fuel_cell_hydro_report_2011.pdf [14] Nella proposta concernente la politica regionale
2014-2020, gli Stati membri o le regioni sono tenuti a elaborare questo tipo di
strategie. [15] Messo a punto congiuntamente da Giappone, Cina, India,
Corea del Sud, Russia, Stati Uniti e UE. [16] COM(2013) 17 final. [17] C(2012) 4701 final. [18] COM(2012) 497 final. [19] COM(2011) 539 definitivo.