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Document 52008DC0674

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio - Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2008-2009 {SEC(2008)2692} {SEC(2008)2693} {SEC(2008)2694} {SEC(2008)2695} {SEC(2008)2696} {SEC(2008)2697} {SEC(2008)2698} {SEC(2008)2699}

/* COM/2008/0674 def. */

52008DC0674

Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio - Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2008-2009 {SEC(2008)2692} {SEC(2008)2693} {SEC(2008)2694} {SEC(2008)2695} {SEC(2008)2696} {SEC(2008)2697} {SEC(2008)2698} {SEC(2008)2699} /* COM/2008/0674 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 5.11.2008

COM(2008) 674 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2008-2009

{SEC(2008)2692} {SEC(2008)2693} {SEC(2008)2694} {SEC(2008)2695} {SEC(2008)2696} {SEC(2008)2697} {SEC(2008)2698} {SEC(2008)2699}

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONEAL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2008-2009

1. INTRODUZIONE

Strumento politico di particolare efficacia, l’allargamento consente all'UE di perseguire i propri interessi strategici ai fini della stabilità, della sicurezza e della prevenzione dei conflitti. L'allargamento ha contribuito a diffondere prosperità e opportunità di crescita maggiori e a migliorare i collegamenti con rotte di trasporto e di approvvigionamento energetico di capitale importanza, conferendo all'UE un peso maggiore sulla scena mondiale. A maggio 2009, l'UE celebrerà il quinto anniversario dell'allargamento del 2004.

Il programma di allargamento attuale riguarda i paesi dei Balcani occidentali e la Turchia, a cui è stata prospettata l'adesione all'UE una volta che avranno soddisfatto le condizioni necessarie. Contribuendo alla pace e alla stabilità, la prospettiva europea ha messo i nostri partner in condizione di affrontare le sfide più impegnative, quale la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, e di preservare al tempo stesso la sicurezza regionale. La prospettiva europea rappresenta, tanto per i paesi dei Balcani occidentali quanto per la Turchia, un forte incentivo ad attuare le riforme politiche ed economiche. È nell'interesse strategico dell'Unione che questo processo non perda mordente, nel rispetto dei principi e delle condizioni convenuti. Questo interesse nei confronti di una stabilità futura è reso ancora più evidente dalle recenti minacce per la stabilità nei territori situati ad est dell'Unione, compreso il Caucaso meridionale.

L'importanza strategica della Turchia per l'Unione è andata aumentando in settori chiave quali la sicurezza energetica, la prevenzione e la soluzione dei conflitti e la sicurezza regionale nel Caucaso meridionale e in Medio Oriente. Gli impegni assunti con l'UE, tramite i negoziati e le relative riforme attualmente in corso, hanno conferito al paese maggiore peso ai fini della stabilità di una regione che si confronta con molteplici problematiche. Anche l'attuale clima di sicurezza in Europa fa appello ad una più solida stabilità e ad un ritmo di riforma più serrato nei Balcani occidentali.

In tale contesto, diventa quanto mai importante attuare in modo coerente il consenso rinnovato sull'allargamento definito dal Consiglio europeo del dicembre 2006 sulla base dei seguenti principi: consolidamento degli impegni, condizioni eque e rigorose e miglior comunicazione con i cittadini, associati alla capacità dell'UE di accogliere nuovi membri.

L'UE ha adottato provvedimenti volti a migliorare qualitativamente il processo di allargamento, avvalendosi in particolare degli insegnamenti tratti dagli allargamenti precedenti. Oramai lo Stato di diritto e il buon governo sono fattori centrali già nelle prime fasi. Il ritmo con cui i paesi candidati effettivi o potenziali si approssimano all'UE dipende dall'incedere delle riforme politiche ed economiche e dalla capacità di questi paesi di confrontarsi con i diritti e gli obblighi dell'adesione in conformità dei criteri di Copenaghen.

Per la risoluzione delle problematiche dei Balcani occidentali, i prossimi dodici mesi si annunciano decisivi. È possibile accelerare il ritmo con cui i paesi della regione progrediscono verso l'adesione all'UE, sempre che vengano rispettate le necessarie condizioni. La Croazia dovrebbe entrare nell'ultima fase dei negoziati di adesione entro la fine del 2009, sempre che abbia approntato i preparativi necessari. L'ex Repubblica iugoslava di Macedonia potrà avvicinarsi ulteriormente all’UE procedendo sulla strada delle riforme. I candidati potenziali che dimostrino di essere pronti potrebbero vedersi riconoscere lo status di candidati.

I negoziati di adesione con la Turchia procederanno ad un ritmo che terrà conto dei progressi realizzati nel campo delle riforme e del rispetto delle condizioni pertinenti. La Turchia deve rinnovare il suo impegno a favore delle riforme politiche.

Sebbene finora la crisi finanziaria internazionale abbia avuto ripercussioni dirette limitate sull’economia e sul settore finanziario dei Balcani occidentali e della Turchia, il forte aumento del disavanzo delle partite correnti in buona parte dei paesi ne accentua la vulnerabilità agli shock esterni. È probabile che la crisi finanziaria mondiale riduca le possibilità di credito estero e di investimenti esteri diretti (IED).

Quanto alla questione cipriota, i leader delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota hanno avviato, sotto l'egida dell'ONU, negoziati in piena regola intesi a trovare una soluzione globale. La Commissione sostiene lo sforzo profuso ed è pronta a fornire consulenza tecnica sulle questioni di competenza dell’UE.

L'Unione europea è più forte se ai suoi confini regnano la stabilità, la prosperità e la democrazia. Lavorando fianco a fianco sulla base di valori condivisi e interessi comuni, l'UE e i suoi vicini possono affrontare i problemi attuali in modo più efficace. L'Unione intensificherà inoltre le sue relazioni con i partner della politica europea di vicinato situati ad est e a sud onde rafforzare ulteriormente la sicurezza e la prosperità reciproche. Il partenariato orientale, attualmente in fase di preparazione, e il processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo saranno di particolare importanza al riguardo.

La presente comunicazione analizza i progressi compiuti dai paesi coinvolti nel processo di allargamento e le sfide principali per il futuro, illustrando la strategia adottata dalla Commissione per orientare e sostenere i loro sforzi nei prossimi dodici mesi.

2. ATTUARE IL CONSENSO RINNOVATO IN MATERIA DI ALLARGAMENTO

2.1. Progressi compiuti finora dai paesi e problematiche che devono ancora risolvere

Balcani occidentali

In questo ultimo anno, i paesi dei Balcani occidentali hanno operato un avvicinamento all'UE grazie ai progressi conseguiti, sebbene non uniformemente, a livello regionale nel campo delle riforme e del rispetto dei criteri e delle condizioni stabiliti. Nella regione è stata mantenuta la stabilità e la situazione è rimasta generalmente calma dopo la dichiarazione di indipendenza del Kosovo e l'entrata in vigore della costituzione kosovara. La regione ha continuato a registrare tassi di crescita elevati, grazie in particolare ad investimenti interni ed esteri; nell'insieme, le riforme sono andate avanti e gli standard di vita si sono innalzati. Il Consiglio di cooperazione regionale (CCR) è subentrato al patto di stabilità, avvicendamento che ha riconosciuto ai paesi direttamente interessati maggiore titolarità della cooperazione regionale in Europa sudorientale.

Sussiste tuttavia nei Balcani occidentali una serie di questioni cruciali che potrebbero ripercuotersi sulla sicurezza, sulla stabilità e sulla prosperità della regione. Le riforme e la riconciliazione non poggiano ancora su basi solide. Nella maggior parte dei paesi, la costruzione dello Stato, il consolidamento delle istituzioni e la migliore governance sono preoccupazioni prioritarie e occorre dar vita ad una pubblica amministrazione professionale, imparziale e responsabile. Il rispetto dello Stato di diritto, in particolare attraverso la riforma giudiziaria e la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, rimane una grave problematica irrisolta in tutta la regione. Il dialogo tra le forze politiche e lo spirito di compromesso risultano ancora flebili, anche per quanto riguarda le questioni di matrice etnica. Persistono i problemi di vicinato rimasti irrisolti. L'inflazione media è di nuovo in aumento. I disavanzi delle partite correnti si sono notevolmente accentuati. In alcuni paesi i tassi di disoccupazione si mantengono a livelli elevatissimi. Occorre procedere ad un ulteriore riordino della politica occupazionale e sociale. Le problematiche macroeconomiche si aggravano a causa del contesto esterno meno favorevole, in particolare della crisi finanziaria internazionale.

A livello nazionale, si rilevano i seguenti sviluppi.

I negoziati di adesione con la Croazia sono entrati in una fase decisiva, una prova questa per l'intera regione che la prospettiva dell'adesione poggia su basi reali, nel rispetto degli impegni sottoscritti dall'UE e sempre che risultino soddisfatte le condizioni necessarie.

Nell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, si rilevano progressi in una serie di settori fondamentali individuati dalla comunicazione della Commissione del marzo 2008[1], in particolare per quanto riguarda la riforma del sistema giudiziario e delle forze di polizia e il rispetto dei requisiti dell'accordo di stabilizzazione e associazione. Tuttavia, le elezioni parlamentari sono state accompagnate da una serie di incidenti violenti e da gravi irregolarità. Per realizzare le riforme conformemente al partenariato di adesione, occorre intavolare un dialogo politico costruttivo e intervenire con decisione.

L'Albania ha continuato a conseguire progressi per quanto riguarda le maggiori riforme politiche. L'attuazione dell'accordo interinale con l'UE, entrato in vigore due anni fa, risulta nell'insieme soddisfacente. Rimane tuttavia prioritario garantire lo Stato di diritto e il funzionamento adeguato delle istituzioni statali e occorre potenziare ulteriormente la capacità amministrativa ed esecutiva.

Il Montenegro ha portato avanti le riforme politiche. L'attuazione dell'accordo interinale con l'UE, entrato in vigore all'inizio dell'anno, risulta nell'insieme soddisfacente. Occorre tuttavia proseguire la riforma del sistema giudiziario e consentire il radicamento dello Stato di diritto, che rimangono le principali sfide. È necessario inoltre potenziare ulteriormente la capacità amministrativa ed esecutiva.

Con la firma dell'accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA) con la Bosnia-Erzegovina, l'Unione ha confermato il proprio impegno affinché il paese possa un giorno far parte dell'UE. L'attuazione dell'accordo interinale in Bosnia-Erzegovina è iniziata a luglio. Leader politici di spicco di entrambe le entità hanno messo tuttavia in discussione alcuni elementi costituzionali essenziali definiti dall'accordo di pace di Dayton-Parigi, il che ha frenato le riforme connesse all'UE. Non vi è un consenso forte su quali siano le principali priorità delle riforme.

In seguito alle elezioni presidenziali e parlamentari, la Serbia ha riconfermato di volersi impegnare verso un futuro europeo sulla base di valori condivisi. L'ASA è stato firmato e l'accordo interinale entrerà in vigore non appena il Consiglio avrà accertato la piena cooperazione della Serbia con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY). Un notevole passo avanti in questo senso è stato fatto con l'arresto e la consegna alla giustizia di Radovan Karadzic, ma il processo deve essere ancora completato. Sebbene la Serbia abbia dimostrato di avere la capacità amministrativa necessaria per poter realizzare progressi sostanziali verso l’adesione, il processo di riforma è andato a rilento negli ultimi dodici mesi. Il riordino della giustizia e l'adozione di misure preventive contro la corruzione costituiscono tuttora le principali sfide.

La nuova realtà configuratasi in Kosovo[2] ha condotto ad una ridefinizione della presenza internazionale, il che dovrebbe rendere più agevole il proseguimento della missione EULEX in corso. La situazione in Kosovo ha una natura sui generis e non può essere considerata un precedente. Il Consiglio europeo ha affermato che l'UE è pronta a sostenere lo sviluppo politico e economico del Kosovo in una chiara prospettiva europea, in linea con quella dell’intera regione. La costituzione kosovara, di recente promulgazione, è conforme agli standard europei e il paese ha adottato una serie considerevole di norme di base. Rimangono tuttavia le problematiche di fondo: potenziare le istituzioni, consentire il radicamento dello Stato di diritto e creare maggiore spazio per il dialogo e la riconciliazione tra le comunità.

Turchia

L'anno è stato caratterizzato da forti tensioni politiche. Il procuratore generale capo ha chiesto alla corte costituzionale lo scioglimento del partito al governo per attività antilaiche. La corte ha deciso infine di non soddisfare la richiesta del procuratore e di comminare invece una sanzione pecuniaria. Il verdetto della corte, che ha permesso di evitare una crisi politica, dovrebbe creare nuove opportunità di dialogo e diffondere un rinnovato spirito di compromesso tra gli schieramenti politici.

L’UE ha espresso ferma condanna per gli attentati terroristici del PKK, che hanno causato molte vittime. Le forze armate nazionali hanno lanciato diverse operazioni contro le basi del PKK nell’Iraq del nord.

Nelle relazioni estere, improntate ad una diplomazia attiva, la Turchia ha svolto un ruolo costruttivo con i suoi vicini e nel Medio Oriente più in generale. In seguito alla crisi in Georgia, il paese ha proposto una piattaforma per la stabilità e la cooperazione caucasica intesa a promuovere il dialogo tra i paesi della regione. La visita del presidente Gül a Erevan è stata la prima di un presidente turco in Armenia dall'indipendenza del paese. La Turchia ha dispiegato uno sforzo di mediazione tra Israele e Siria e ha condotto un dialogo con l'Iran sulla questione nucleare.

La posizione geostrategica della Turchia le conferisce un ruolo chiave per quanto riguarda la sicurezza energetica dell'UE, in particolare per la diversificazione delle fonti di energia. È fondamentale intensificare la cooperazione in materia di energia fra l'UE, la Turchia e altri Stati della regione, siano essi paesi fornitori o di transito. I progetti attuali e futuri riguardanti pipeline costituiscono una risorsa per tutti i paesi in cui passano, e specialmente per la Turchia. Il completamento nei tempi del corridoio meridionale di trasporto del gas mediante una rapida realizzazione dei progetti previsti, in particolare del gasdotto Nabucco, figura fra le principali priorità dell'UE in materia di sicurezza energetica.

Il governo in carica, nominato in seguito ad elezioni libere e democratiche tenutesi a luglio 2007, ha ricevuto un deciso mandato finalizzato alle riforme. Il governo ha rinnovato l'impegno ai fini del processo di adesione all'UE e delle riforme ivi afferenti e ha annunciato di lavorare ad una nuova costituzione. Si rilevano alcuni progressi nei settori della libertà di espressione e dei diritti delle comunità religiose non musulmane. L'articolo 301 del codice penale è stato emendato in modo da potenziare le misure a tutela della libertà di espressione. Il parlamento ha adottato una nuova legge sulle fondazioni che risolve una serie di problemi riguardanti le comunità religiose non musulmane. Il governo ha inoltre deciso di completare il progetto GAP nell'Anatolia sudorientale per lo sviluppo economico della regione a sud-est del paese.

Tuttavia occorre ora infondere un nuovo impulso alle riforme intese a potenziare il processo democratico e i diritti umani, a modernizzare il paese e a garantirne lo sviluppo, consentendone così il ravvicinamento all'UE. Particolare attenzione va prestata alla normativa riguardante i partiti politici, alla riforma costituzionale, alla libertà di espressione e ai diritti delle donne.

Sul fronte economico, la Turchia ha continuato a conseguire risultati relativamente positivi e a preservare la stabilità macroeconomica malgrado la crescita meno sostenuta del PIL. La crisi finanziaria internazionale ha portato a una rettifica dei prezzi delle attività e dei tassi di cambio, ma finora non ha avuto gravi ripercussioni sul settore bancario. Il notevole fabbisogno di finanziamenti esterni accentua tuttavia la vulnerabilità alle crisi esterne. Il paese, che può oramai considerarsi un'economia di mercato funzionante secondo i criteri economici di Copenaghen, dovrebbe essere in grado di far fronte nel medio termine alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione, sempre che continui ad attuare un programma globale di riforme volto a risolvere le carenze strutturali. È inoltre cresciuta l'interdipendenza economica tra la Turchia e l'UE.

2.2. Strumenti preadesione: affrontare le sfide principali

La Commissione si è avvalsa in pieno degli strumenti preadesione per perseguire le principali priorità individuate dal documento strategico del 2007 in materia di allargamento: costruzione dello Stato, buon governo, Stato di diritto e sviluppo della società civile. Questo approccio ha già prodotto notevoli frutti.

Ci si è adoperati con costante impegno per migliorare qualitativamente il processo di allargamento, stabilendo fra l'altro parametri di riferimento rigorosi a cui sono subordinate l'apertura e la chiusura dei capitoli di negoziato e presentando altri studi d'impatto sui principali settori strategici.

Il Consiglio ha adottato le proposte della Commissione sui partenariati per l'adesione e sui partenariati europei improntati alle suddette priorità chiave. La Commissione ha intensificato il dialogo politico basandosi sui partenariati quale principale documento di riferimento. Anche il dialogo economico è andato intensificandosi nell'ambito del meccanismo di vigilanza fiscale preadesione.

Le priorità definite nei partenariati hanno guidato la programmazione e la concessione degli aiuti nell'ambito dello strumento di assistenza preadesione (IPA), potenziando il sostegno fornito alle riforme di base. Per il 2008 gli aiuti a titolo dell'IPA ammontano a 1,4 miliardi di euro. Il 33% degli 840 milioni di euro destinati alla componente IPA “Assistenza alla transizione e sviluppo istituzionale” dei programmi nazionali è attualmente utilizzato ai seguenti fini: potenziare la governance , favorire la riforma amministrativa e giudiziaria, rafforzare lo Stato di diritto, sostenere la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, promuovere i diritti umani, tutelare le minoranze e favorire lo sviluppo della società civile. I programmi TAIEX e SIGMA[3] consentono inoltre di fornire assistenza sotto forma di risposte tempestive dei funzionari degli Stati membri dell’UE. Nel medio termine, l'assistenza alle menzionate riforme prevede anche reti di gemellaggi tra pubbliche amministrazioni e regimi di sovvenzioni a beneficio di progetti presentati da ONG.

La Commissione ha varato iniziative intese a coordinare il sostegno IPA con quello fornito dalle istituzioni finanziarie internazionali (IFI) e da altri donatori, potenziando così l'effetto leva dell'assistenza IPA in materia di sviluppo economico e sociale. Una linea di credito per i progetti infrastrutturali è stata istituita di concerto con la Banca europea per gli investimenti (BEI), la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB). Si tratta di un importante passo avanti verso l'istituzione, di qui al 2010, di un quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, come convenuto tra la Commissione, la BEI, la BERS e la CEB e approvato dal Consiglio europeo di giugno. Tra le iniziative figurano inoltre uno strumento per l'efficienza energetica e uno strumento unico a favore dello sviluppo delle PMI: il fondo europeo per l'Europa sudorientale, inteso a beneficio di decine di migliaia di piccole imprese operanti in tutta la regione.

L’attuazione dell’assistenza preadesione è passata dall'Agenzia europea per la ricostruzione (AER) alle delegazioni e agli uffici della Commissione a Belgrado, Podgorica, Pristina e Skopje. L'agenzia cesserà definitivamente di essere operativa il 31 dicembre 2008. L'intento ultimo consiste nel demandare l'esecuzione degli aiuti agli stessi partner, non appena dimostrino di essere pronti.

A giugno si è tenuta una conferenza dei donatori per lo sviluppo socioeconomico del Kosovo, organizzata dalla Commissione, dalla quale è risultato un impegno totale di 1,2 miliardi di euro, a cui l'Unione europea e gli Stati membri contribuiscono con circa 800 milioni di euro. Questi aiuti dovrebbero infondere un impulso notevole allo sviluppo del Kosovo. È tuttavia fondamentale che il governo kosovaro assecondi l'assistenza tenendo fede agli impegni finalizzati alla disciplina di bilancio, alla gestione della spesa pubblica e alla riforma della politica economica.

Particolare attenzione è stata prestata ai contatti interpersonali, in linea con il documento strategico del 2007 in materia di allargamento. In tutti i paesi interessati, nel 2008 sono entrati in vigore gli accordi di facilitazione del visto e di riammissione e la Commissione conduce con questi paesi un dialogo sulla liberalizzazione dei visti. In questo contesto, le road map definite per la liberalizzazione del regime dei visti indicano parametri chiari e realistici per la soppressione dell’obbligo del visto. Fra le misure volte a migliorare i contatti interpersonali rientrano anche le maggiori possibilità di mobilità offerte a laureati e studenti universitari dal programma Erasmus Mundus e i fondi aggiuntivi a favore di scambi e partenariati tra giovani nell’ambito del programma Gioventù in azione. Il programma Tempus ha continuato a fornire sostegno alla riforma dell’insegnamento superiore tramite partenariati tra università.

In seguito alla nascita della Comunità dell'energia, sono stati intavolati i negoziati volti alla creazione di una Comunità dei trasporti con i Balcani occidentali, per la quale è prevista la firma di un accordo nel 2009. Sono stati fatti anche passi avanti verso la realizzazione dello Spazio aereo comune europeo (ECAA). In materia di ambiente, è stato messo a punto un nuovo dispositivo di cooperazione regionale inteso ad affrontare le problematiche ambientali nella fase di preadesione.

In risposta alla crisi finanziaria internazionale, la Commissione si tiene pronta ad aiutare le autorità dei paesi interessati dall'allargamento a gestire le sue ripercussioni finanziarie ed economiche.

Notevoli sforzi sono stati profusi a sostegno delle iniziative di cooperazione regionale, conformemente all'agenda di Salonicco e alle fasi individuate dalla comunicazione della Commissione del marzo 2008. Il nuovo Consiglio di cooperazione regionale (CCR), attualmente operativo, ha il compito di garantire l'efficienza delle attività regionali e la loro ulteriore razionalizzazione. Tra le iniziative regionali che hanno beneficiato del sostegno della Commissione figura l'assistenza al segretariato del CCR, all'istituto regionale di pubblica amministrazione che dovrà sorgere a Danilovgrad (Montenegro), a una nuova iniziativa per la riduzione dei rischi di calamità e a progetti intesi al ripristino del patrimonio culturale e alla redazione di manuali di storia. La Commissione sostiene inoltre la cooperazione commerciale tramite il segretariato del CEFTA. Per quanto riguarda le frontiere, entreranno presto in vigore le disposizioni in materia di cumulo diagonale delle norme di origine tra l'UE e alcuni paesi dei Balcani occidentali, il che permetterà di agevolare l'integrazione commerciale a livello regionale[4].

La Commissione sta istituendo, nell'ambito dell'IPA, un nuovo strumento di finanziamento inteso a promuovere lo sviluppo e il dialogo con la società civile. Per l’esercizio in corso, il sostegno a titolo dello strumento per la società civile ammonta a circa 30 milioni di euro, destinati soprattutto al potenziamento della capacità a livello locale. La Commissione ha organizzato ad aprile un'importante conferenza sullo sviluppo della società civile nell'Europa sudorientale, che è servita da sprone ai contatti, allo scambio delle migliori pratiche e alla creazione di partenariati. Queste iniziative favoriscono la riconciliazione tra i popoli e i progressi verso l'adesione all'Unione.

Una migliore comunicazione con il pubblico è uno dei principi chiave del consenso rinnovato sull'allargamento. La Commissione continua a promuovere, sia negli Stati membri che nei paesi partner, il dibattito pubblico sull'allargamento dell'UE tramite attività di comunicazione rivolte alle organizzazioni della società civile, ai giornalisti e ai giovani, tra cui rientrano la produzione di video clip, l'organizzazione del festival europeo di calcio da strada di Foca e un concorso per giovani giornalisti dal nome Enlarge your vision (allarghiamo i nostri orizzonti). Le iniziative menzionate hanno completato gli sforzi di comunicazione profusi dagli Stati membri e dai paesi partner.

3. PROGRAMMA DI ALLARGAMENTO 2008-2009

3.1. Accelerare i progressi dei paesi dei Balcani occidentali verso l'adesione all'UE

Il Consiglio europeo di giugno 2008 ha ribadito il suo pieno sostegno alla prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali. Il Consiglio ha sottolineato che compiendo progressi consistenti nel campo delle riforme economiche e politiche e adempiendo alle condizioni e ai requisiti necessari, i restanti potenziali candidati dei Balcani occidentali dovrebbero ottenere lo status di candidati, in base ai loro meriti, con l'obiettivo ultimo dell'adesione all'UE.

La prospettiva di adesione all'UE resta fondamentale per la stabilità, la riconciliazione e lo sviluppo dei Balcani occidentali, in conformità del processo di stabilizzazione e di associazione. È nell'interesse dell'Unione europea, e dell'Europa nel suo insieme, che la regione percorra la strada delle riforme politiche ed economiche, della riconciliazione tra i popoli e dell'adesione all'UE a passo sostenuto. È opportuno che l'UE sia pronta ad accelerare i preparativi preadesione di questi paesi, non appena risultino soddisfatte le condizioni necessarie, e ad assicurare che la regione continui a beneficiare di un trattamento politico ed economico di massimo livello, in linea con il processo di stabilizzazione e di associazione. Tuttavia, i progressi sulla strada dell'adesione rimangono in ultima istanza una responsabilità dei popoli della regione e dei loro leader, dal momento che il loro ritmo è determinato dalla capacità dei singoli paesi di realizzare le riforme necessarie.

Alla sezione 3.2., la presente comunicazione illustra una proposta di road map indicativa per la conclusione dei negoziati tecnici con la Croazia entro fine 2009, purché siano riunite le relative condizioni.

L'ex Repubblica iugoslava di Macedonia potrà compiere ulteriori passi avanti sulla strada dell'adesione all'UE, una volta soddisfatti i criteri politici di Copenaghen e dopo aver realizzato le principali priorità previste dal partenariato di adesione. Ciò che il paese necessita sono soprattutto elezioni libere e democratiche. Bisogna migliorare il dialogo tra i maggiori partiti e attori politici in modo da consentire il normale funzionamento delle istituzioni e serrare il ritmo delle riforme. La Commissione intende monitorare da vicino i progressi dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia. Le principali priorità del partenariato ancora da realizzare sono le seguenti: stabilire un track record dell'attuazione delle riforme del sistema giudiziario; garantire l'imparzialità e la neutralità politica delle forze di polizia; continuare la lotta alla corruzione secondo metodi oggettivi; garantire che le assunzioni e le promozioni nella funzione pubblica si basino su criteri professionali.

Diversi paesi dei Balcani occidentali starebbero valutando di candidarsi all'adesione all’UE. La Commissione ribadisce che, nel percorso verso l'adesione, è fondamentale che i singoli paesi mostrino un bilancio soddisfacente, specie per quanto riguarda l'adempimento degli obblighi previsti dagli accordi di stabilizzazione e di associazione (ASA), disposizioni commerciali comprese. La candidatura all’adesione dà adito, a tempo debito e su richiesta del Consiglio, ad un parere nel quale la Commissione valuta il grado di preparazione del paese e ad uno studio che valuta l’impatto dell’adesione nei principali settori politici.

L’Albania dovrà garantire una preparazione e uno svolgimento adeguati delle elezioni parlamentari che si terranno nel 2009. In Montenegro, occorrerà intensificare il riordino del sistema giudiziario. Entrambi i paesi dovranno garantire ulteriori prestazioni nell’attuazione degli ASA, anche per quanto riguarda il potenziamento della capacità amministrativa e esecutiva e il maggior radicamento dello Stato di diritto.

In Bosnia-Erzegovina occorre ora raggiungere il consenso politico necessario per realizzare le riforme, soprattutto affinché il paese assuma una maggiore titolarità del proprio governo. Occorre che la direzione del paese sia concepita in modo condiviso onde garantire il funzionamento scorrevole delle istituzioni, creare delle strutture statali più funzionali ed efficienti e far sì che il paese si esprima con una sola voce sulle questioni europee. Alla fine del mese, il Consiglio per l'attuazione della pace (CAP) sarà chiamato a valutare se i tempi sono maturi per chiudere l’Ufficio dell'alto rappresentante. L’esito della valutazione dipenderà dai progressi realizzati nel raggiungimento di cinque obiettivi specifici[5] e dall’eventuale giudizio positivo dato dal CAP sulla situazione politica del paese sulla base del pieno rispetto dell’accordo di pace di Dayton. La Commissione si tiene a disposizione per sostenere gli sforzi della Bosnia-Erzegovina a tal fine.

Il Consiglio europeo di giugno ha affermato che la Serbia potrà percorrere la strada dell'adesione all'UE ad un passo più sostenuto, e acquisire così lo status di paese candidato, non appena risulteranno soddisfatte tutte le condizioni necessarie. Facendo leva sugli sviluppi positivi e ponendo in atto una piena cooperazione con l'ICTY, la Serbia dovrà percorrere con determinazione la strada maestra delle riforme e conseguire progressi tangibili nei settori prioritari, soprattutto potenziando lo Stato di diritto e accelerando il riordino della politica economica e di bilancio. Destinata a svolgere un ruolo chiave nella regione, la Serbia è spronata ad assumere un ruolo costruttivo nei confronti della partecipazione del Kosovo alle iniziative regionali e ai consessi internazionali e degli sforzi profusi dall'Unione per contribuire alla pace e alla stabilità dei Balcani occidentali.

Lo sviluppo socioeconomico del Kosovo è cruciale non solo per il benessere della popolazione kosovara, ma anche per la stabilità dell'intera regione. Il Consiglio europeo di giugno ha affermato che, in linea con il resto dei paesi dei Balcani occidentali, il Kosovo gode di una chiara prospettiva europea. L'Unione si aspetta che la Serbia si ponga in modo costruttivo nei confronti dello spiegamento di EULEX e incoraggi i serbi del Kosovo a prendere parte allo sviluppo del paese. Verrà intensificato il regolare dialogo tra la Commissione e le autorità kosovare sulle riforme. La Commissione intende esplorare tutte le possibilità di promuovere il coinvolgimento del Kosovo nella cooperazione regionale e si appella alle parti perché adottino un approccio costruttivo a tal fine. Verranno esaminati i mezzi per accrescere lo sviluppo politico e socioeconomico del Kosovo e verrà valutato in che modo il paese potrà progredire, in quanto parte della regione, verso l'integrazione nell'UE nel contesto del processo di stabilizzazione e associazione. Le conclusioni dell'analisi saranno illustrate nell'autunno 2009 nell'ambito di uno studio di fattibilità.

Ai fini dell'adesione all'Unione, le buone relazioni di vicinato e la cooperazione regionale sono fondamentali e costituiscono, in quanto tali, un elemento centrale del processo di stabilizzazione e di associazione. Quasi tutti i partner regionali hanno in sospeso questioni bilaterali con i propri vicini, tra cui figurano le controversie frontaliere. La Commissione continuerà a monitorare gli sviluppi in tal senso e a spingere tutti i partner a trovare, in via prioritaria, una soluzione alle questioni bilaterali. Occorre impegnarsi a fondo per accrescere la cooperazione giudiziaria in materia penale, anche per quanto riguarda le inchieste sui crimini di guerra nazionali.

I contatti interpersonali rendono tangibile la prospettiva europea agli occhi dei cittadini.

La Commissione continuerà inoltre a vegliare attentamente alla corretta esecuzione degli accordi di facilitazione del visto, seguendo l'attuazione delle road map per la liberalizzazione dei visti e aiutando i paesi a rispettare i parametri ivi definiti. In materia di visti, l'intensità del dialogo dipenderà dai risultati che ciascun paese riesce a conseguire. Nel corso del 2009 la Commissione potrà proporre, caso per caso, la soppressione dell'obbligo di visto, sempre che il paese in questione soddisfi i parametri stabiliti.

La Commissione intende inoltre raddoppiare i fondi IPA per il 2009 a copertura delle borse di studio per i paesi dei Balcani occidentali.

La partecipazione ai programmi e alle agenzie comunitari si è rivelata proficua ai fini della comunanza tra le istituzioni e i cittadini dei paesi partner e l'Unione. La Commissione intende incoraggiare i beneficiari dei paesi partner a partecipare in modo più ampio ai programmi loro destinati e vaglierà la possibilità di estendere l'accesso dei candidati potenziali a nuovi programmi. Quanto alle agenzie comunitarie, la Commissione cercherà di estendere le possibilità di partecipazione, ad esempio consentendo ai paesi interessati dal processo di allargamento di partecipare come osservatori alle riunioni del consiglio di amministrazione e dei gruppi di esperti. Per quanto riguarda i candidati potenziali, la Commissione propone di ampliare le possibilità e rivedere le condizioni di partecipazione. Nel primo anno di partecipazione, l'Unione potrebbe cofinanziare, tramite l'IPA, fino al 90% del contributo del paese a un programma o a un'agenzia comunitari. Per gli anni successivi, il contributo potrebbe diminuire, sia in percentuale che in valore reale. Il livello totale di cofinanziamento destinato ai programmi comunitari, ad esclusione di quelli per la ricerca e lo sviluppo, potrebbe rimanere in linea di massima intorno al 10% della programmazione IPA nazionale .

Il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile nel processo di riforma in corso nei paesi interessati dall'allargamento incide a fondo sul ritmo e sulla qualità del processo di adesione, consentendo inoltre all'allargamento di guadagnare terreno presso l'opinione pubblica. Il nuovo strumento per la società civile consentirà di finanziare nuovi progetti intesi al potenziamento delle capacità e alla creazione di reti, quali il programma di scambi " People 2 people ", l'istituzione nel primo semestre del 2009 di uffici di sostegno tecnico in ciascun paese e i regimi a sostegno di partenariati civici in materia di ambiente, efficienza energetica, salute e sicurezza sul posto di lavoro, lotta alla corruzione, alla criminalità organizzata e ai traffici illeciti. Nell'ambito dell'IPA 2009, i regimi di aiuti a favore dei partenariati della società civile daranno priorità alla cultura, alle minoranze e alle associazioni imprenditoriali.

Riscuotere sostegno presso i cittadini rimane un obiettivo prioritario della politica di allargamento dell'UE. Spetta in particolare agli Stati membri aiutare i cittadini a capire meglio le difficoltà e i vantaggi dell'allargamento. Dal canto loro, i paesi partner devono spiegare all'opinione pubblica nazionale le condizioni cui sono subordinati i progressi verso l'UE. La Commissione, che continuerà a dare centralità all'allargamento nell'ambito della politica di comunicazione, prevede di adottare nuove azioni a sostegno e a completamento degli sforzi dei paesi fornendo informazioni fattuali e promuovendo il dibattito tra i principali creatori di opinione.

3.2. Portare avanti i negoziati di adesione

Croazia

A tre anni dall'avvio dei negoziati, la Croazia ha conseguito, nell'insieme, buoni progressi. Sono stati aperti 21 capitoli su 35 e chiusi in via provvisoria quattro capitoli[6]. Grazie al ritmo più serrato con cui sono proceduti i lavori in questi ultimi mesi, la Croazia è riuscita a soddisfare i parametri di apertura per tutti i capitoli tranne due.

La Croazia, che ha continuato nell'insieme a rispettare le condizioni generali del processo di stabilizzazione e associazione, garantisce attualmente l'ampio rispetto degli obblighi derivanti dall'accordo di stabilizzazione e associazione. Il paese ha convenuto con la Commissione una soluzione intesa a sopprimere la tassazione discriminatoria sulle sigarette. Negli ultimi mesi, la Croazia ha adottato misure significative intese ad una migliore gestione dei fondi preadesione dell'UE, ma dovrà dimostrare di aver ottenuto risultati concreti al riguardo.

Alla luce dell'insieme dei progressi compiuti finora, e purché il paese soddisfi tutte le condizioni necessarie, è possibile che i negoziati di adesione con la Croazia giungano in fase finale entro la fine del 2009. In tale prospettiva, la Commissione propone una road map indicativa per la conclusione dei negoziati tecnici. Questo calendario indicativo potrà essere adeguato in funzione dei progressi compiuti nel raggiungimento delle condizioni. È necessario che la Croazia dedichi un notevole ulteriore impegno al completamento della realizzazione dei parametri fissati nei capitoli di negoziato. Il paese deve proseguire il lavoro di riforma, in particolare per quanto riguarda il sistema giudiziario e la pubblica amministrazione, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, la promozione dei diritti delle minoranze, compreso il rientro dei profughi, il proseguimento dei processi per crimini di guerra e l'accesso dell'ICTY ai documenti. La Croazia deve inoltre adoperarsi ancora e con determinazione nella ristrutturazione dei cantieri navali. La Commissione seguirà con attenzione l'adempimento degli impegni assunti dalla Croazia.

Turchia

Avendo scongiurato la crisi politica minacciata dal procedimento davanti alla Corte costituzionale contro il partito al governo, il paese deve ora rilanciare le riforme politiche. La vicenda ha sottolineato come sia importante modificare le norme sui partiti politici al fine di assicurare meccanismi di finanziamento trasparenti e di allineare le disposizioni in materia di scioglimento dei partiti con le norme e le migliori prassi europee. Sono necessarie norme che assicurino una maggiore tutela dei diritti dei cittadini, indipendentemente dalle convinzioni personali e dall'appartenenza politica, e occorre istituire la funzione di difensore civico. Bisogna continuare il riordino del sistema giudiziario e potenziare il dialogo tra le forze politiche del paese affinché il processo di riforma poggi su una base consensuale.

Sono richiesti ulteriori sforzi per promuovere l'uguaglianza di genere e i diritti delle donne, garantire nella pratica la libertà di espressione e di credo, prevenire la corruzione, rafforzare la tutela dei diritti culturali per tutti i cittadini, potenziare il controllo civile sul potere militare e allineare la legislazione sindacale con le norme dell'OIL e dell'Unione.

I leader delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota hanno avviato negoziati in piena regola intesi a trovare una soluzione globale alla questione di Cipro ed è ora fondamentale che la Turchia continui a sostenere gli sforzi in tal senso e l'impegno dell'ONU.

Le relazioni di buon vicinato restano fondamentali. La Turchia deve attuare in modo non discriminatorio il protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione e progredire verso la normalizzazione delle relazioni bilaterali con la Repubblica di Cipro. L'UE continuerà a valutare i progressi compiuti in merito alle questioni contemplate dalla dichiarazione del 21 settembre 2005, in linea con le conclusioni del Consiglio dell'11 dicembre 2006.

La definizione di un programma nazionale per l’adozione dell’acquis (NPAA) inteso a perseguire le priorità del partenariato di adesione sarà un segnale importante con il quale la Turchia darà prova di voler rilanciare lo sforzo riformatore. I negoziati di adesione con la Turchia procederanno ad un ritmo che terrà conto dei progressi del processo di riforma e del rispetto delle condizioni pertinenti.

***

L'opinione dei cittadini europei in merito ai futuri allargamenti è influenzata dalla percezione di quelli passati. È indispensabile prestare ascolto, affrontare le questioni che suscitano apprensione e fornire informazioni più esaurienti per illustrare chiaramente all'opinione pubblica quali sono i vantaggi e le sfide dell'allargamento.

Nel 2009 decorrono cinque anni dell'ingresso nell'Unione dei nuovi Stati membri e nel 2009 si celebra anche il 20° anniversario della caduta del muro di Berlino. In tale occasione, la futura presidenza ceca intende organizzare un evento di grande portata per celebrare l'anniversario dell'allargamento del 2004, al quale la Commissione intende dare pieno sostegno. Nella stessa occasione, la Commissione intende presentare uno studio sugli effetti del quinto allargamento sull'economia dell'Unione.

4. CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

Sulla base dell'analisi di cui sopra, la Commissione propone le seguenti conclusioni:

1. L'allargamento favorisce gli interessi strategici dell'UE in termini di stabilità, sicurezza e prevenzione dei conflitti. Esso ha contribuito a diffondere prosperità e opportunità di crescita maggiori e a migliorare i collegamenti con rotte di trasporto e di approvvigionamento energetico di capitale importanza, conferendo all'UE un peso maggiore sulla scena mondiale. Il programma di allargamento attuale riguarda i paesi dei Balcani occidentali e la Turchia, a cui è stata prospettata l'adesione all'UE una volta che questi avranno soddisfatto le condizioni necessarie.

2. Alla luce dei recenti problemi di stabilità insorti ad est dell'Unione, compreso nel Caucaso meridionale, l'attuazione coerente del consenso rinnovato sull'allargamento, definito dal Consiglio europeo del dicembre 2006, diventa quanto mai importante.

3. L'Unione europea si è adoperata per migliorare la qualità del processo di allargamento. Facendo seguito all'analisi contenuta nel documento di strategia annuale sull'allargamento del 2007, una maggiore attenzione viene rivolta sin dalle fasi iniziali allo Stato di diritto e al buon governo, includendo in questo la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, le riforme in campo amministrativo e giudiziario e lo sviluppo della società civile.

4. Le relazioni di buon vicinato e la cooperazione regionale conservano un'importanza fondamentale. La soluzione pacifica delle controversie resta una priorità per tutte le parti.

5. Alla luce dell'insieme dei progressi compiuti finora, e purché il paese soddisfi tutte le condizioni necessarie, è possibile che i negoziati di adesione con la Croazia giungano alla fase finale entro la fine del 2009. In questa prospettiva, la Commissione propone una road map indicativa per la conclusione dei negoziati tecnici. Questo calendario indicativo potrà essere adeguato in funzione dei progressi compiuti nel raggiungimento delle condizioni. È necessario che la Croazia dedichi un notevole ulteriore impegno al completamento della realizzazione dei parametri fissati nei capitoli di negoziato. Il paese deve proseguire il lavoro di riforma, in particolare per quanto riguarda la riforma del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, la promozione dei diritti delle minoranze, compreso il rientro dei profughi, il proseguimento dei processi per crimini di guerra e l'accesso dell'ICTY ai documenti. La Croazia deve inoltre adoperarsi ancora e con impegno nella ristrutturazione dei cantieri navali. La Commissione seguirà con attenzione l'adempimento degli impegni assunti dalla Croazia.

6. La Turchia deve rinnovare il suo impegno a favore delle riforme politiche al fine di potenziare il processo democratico e i diritti umani, modernizzare e sviluppare il paese e avvicinarlo maggiormente all'UE. I negoziati di adesione con la Turchia procederanno ad un ritmo che terrà conto dei progressi del processo di riforma e del rispetto delle condizioni pertinenti. La Turchia deve garantire l'attuazione piena e non discriminatoria del protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione e deve progredire verso la normalizzazione delle relazioni bilaterali con la Repubblica di Cipro.

7. Quanto alla questione cipriota, i leader delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota hanno avviato, sotto l'egida dell'ONU, negoziati in piena regola intesi a trovare una soluzione globale. La Commissione sostiene lo sforzo profuso ed è pronta a fornire consulenza tecnica sulle questioni di competenza dell’UE. La Commissione esorta entrambi i leader a compiere progressi decisivi ed invita la Turchia a contribuire ad un clima favorevole a tale soluzione globale.

8. È necessario che l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia assicuri lo svolgimento di elezioni libere e democratiche, determini un miglioramento del dialogo politico fra i principali partiti e interlocutori e realizzi le principali priorità del partenariato non ancora portate a termine. La Commissione continuerà a monitorare da vicino i progressi in questi settori.

9. È possibile accelerare il ritmo con cui i paesi dei Balcani occidentali progrediscono verso l'adesione all'UE, sempre che vengano rispettate le necessarie condizioni. I candidati potenziali che dimostrino di essere pronti potrebbero vedersi riconoscere lo status di candidati, conformemente alle procedure stabilite.

10. Mentre l'attuazione degli accordi interinali con l'Albania, il Montenegro e la Bosnia-Erzegovina va avanti, la questione dello Stato di diritto resta un importante problema da risolvere e la capacità amministrativa e di attuazione richiede ulteriori miglioramenti. In particolare, l'Albania dovrà provvedere all'adeguata preparazione e al corretto svolgimento delle elezioni politiche del 2009. Il Montenegro dovrà impegnarsi a fondo per portare avanti la riforma del sistema giudiziario. I leader politici della Bosnia-Erzegovina devono trovare un accordo sugli orientamenti del paese, così da parlare all'unisono sulle questioni internazionali e relative all'UE e da raggiungere un consenso sulle riforme fondamentali necessarie per l'integrazione europea.

11. Occorre che la Serbia, facendo leva sugli sviluppi positivi, cooperi pienamente con l'ICTY e compia concreti passi avanti nei maggiori ambiti di riforma. La Commissione ritiene che la Serbia abbia la possibilità di acquisire lo status di paese candidato nel 2009, purché siano rispettate le condizioni necessarie e conformemente al parere della stessa Commissione sul grado di preparazione del paese.

12. Il Kosovo ha una chiara prospettiva europea, in linea con il resto dei Balcani occidentali. Nell'autunno 2009, la Commissione presenterà uno studio di fattibilità per valutare come conseguire ulteriori progressi nello sviluppo politico e socioeconomico del paese e per esaminare in che modo il Kosovo potrà progredire, in quanto parte della regione, verso l'integrazione all'UE nel contesto del processo di stabilizzazione e associazione.

13. La Commissione è impegnata a far sì che i cittadini e le imprese dei paesi Balcani occidentali abbiano una visione concreta della prospettiva europea. Nel corso del 2009 la Commissione potrebbe proporre, in base ad una valutazione per paese, di sopprimere l'obbligo di visto, sempre che siano rispettati i parametri stabiliti nelle road map definite per la liberalizzazione del regime dei visti. Nel 2009 verranno raddoppiati i fondi per le borse di studio a favore degli studenti dei Balcani occidentali. Verranno portati avanti i negoziati per la creazione di una Comunità dei trasporti con i Balcani occidentali, per la quale è prevista la firma di un accordo nel 2009.

14. L'assistenza fornita nel quadro dello strumento preadesione (IPA) verrà ulteriormente concentrata sulle questioni relative alle riforme fondamentali. Ciò si riscontra nel quadro finanziario indicativo pluriennale riveduto per il periodo 2010-2012, che la Commissione presenta oggi. Nel 2009 proseguirà l'attuazione del nuovo strumento per la società civile. Verrà incentivata una maggiore partecipazione dei paesi partner alle agenzie e ai programmi comunitari.

15. Il coordinamento con le istituzioni finanziarie internazionali (IFI) e con gli altri donatori potenzia l'effetto leva dell'assistenza IPA. La Commissione si adopererà per istituire, entro il 2010, un quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, come convenuto con la Banca europea per gli investimenti, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e la Banca del Consiglio d'Europa.

16. Sebbene finora la crisi finanziaria internazionale abbia avuto ripercussioni dirette limitate sui Balcani occidentali e sulla Turchia, la Commissione si tiene pronta ad aiutare le autorità dei paesi interessati dall'allargamento a gestire le ripercussioni finanziarie ed economiche.

17. A maggio 2009, sotto la presidenza ceca, l'UE celebrerà il quinto anniversario dell'allargamento del 2004. In quell'occasione la Commissione presenterà uno studio relativo all'incidenza del quinto allargamento sull'economia dell'UE.

18. Il sostegno pubblico all'allargamento è vitale. È importante che le autorità degli Stati membri e le istituzioni dell'UE incentivino nel pubblico la comprensione dell'interesse dell'Unione nell'allargamento.

ALLEGATO 1

Una road map per arrivare alla fase finale dei negoziati di adesione con la Croazia

In linea con il quadro negoziale e con le conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2006, il ritmo dei negoziati di adesione dipende dalla misura in cui la Croazia soddisfa le necessarie condizioni. Conformemente al principio secondo il quale ogni paese viene valutato sulla base dei propri meriti, i progressi in sede negoziale sono subordinati all'attuazione da parte della Croazia delle riforme politiche, economiche, legislative e amministrative. Il paese deve proseguire il lavoro di riforma,, segnatamente per quanto riguarda il sistema giudiziario e la pubblica amministrazione, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, i diritti delle minoranze, compreso il rientro dei profughi, i processi per crimini di guerra, l'accesso dell'ICTY ai documenti che si trovano in Croazia e la ristrutturazione dei cantieri navali.

Considerato lo stretto collegamento esistente fra tali questioni e i negoziati di adesione, la Croazia dovrà dimostrare di aver ottenuto risultati concreti nell'adempimento degli obblighi assunti con l'accordo di stabilizzazione e di associazione, nel rispetto delle condizioni generali del processo di stabilizzazione e di associazione (PSA) e nel miglioramento della gestione dei fondi preadesione dell'UE.

Apertura dei capitoli rimanenti:

- Libera circolazione dei capitali

- Appalti pubblici

- Politica di concorrenza

- Agricoltura e sviluppo rurale

- Politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare

- Pesca

- Fiscalità

- Politica regionale

- Sistema giudiziario e diritti fondamentali

- Giustizia, libertà e sicurezza

- Ambiente

- Politica estera, di sicurezza e di difesa

La Commissione propone che la conferenza di adesione faccia il possibile per aprire i capitoli in sospeso entro la fine del 2008, sempre che la Croazia soddisfi le necessarie condizioni, e tutti i capitoli rimanenti agli inizi del 2009.

La Croazia deve impegnarsi maggiormente per soddisfare i parametri di apertura per il capitolo Politica di concorrenza , specie per quanto riguarda la cantieristica. Per quanto riguarda il capitolo Sistema giudiziario e diritti fondamentali , la Croazia deve fare gli ultimi sforzi per conformarsi ai criteri non ancora soddisfatti dei parametri di apertura.

Chiusura provvisoria dei capitoli rimanenti:

Devono ancora essere chiusi 31 capitoli. Ciò dipende dal rispetto, da parte della Croazia, dei parametri di chiusura fissati.

Il gran numero di regimi transitori chiesti dalla Croazia per determinati capitoli rende più che mai necessari ulteriori negoziati e può quindi ritardare la chiusura provvisoria di un capitolo.

Per poter entrare nell'ultima fase dei negoziati di adesione entro la fine del 2009, la Croazia dovrebbe completare i lavori relativi ai parametri di chiusura in tempi che consentano di chiudere i capitoli secondo il seguente elenco di priorità:

Elenco delle priorità per l'ultima parte del 2008

- Legge sulla proprietà intellettuale

- Politica economica e monetaria

- Reti transeuropee

- Unione doganale

Elenco delle priorità per il primo semestre del 2009

- Diritto di stabilimento e libertà di prestare servizi

- Diritto societario

- Servizi finanziari

- Società dell'informazione e media

- Politica dei trasporti

- Energia

- Statistiche

- Politica sociale e occupazione

- Tutela dei consumatori e della salute

- Politica estera, di sicurezza e di difesa

- Controllo finanziario

Elenco delle priorità per il secondo semestre del 2009

- Libera circolazione delle merci

- Libera circolazione dei lavoratori

- Libera circolazione dei capitali

- Appalti pubblici

- Politica di concorrenza

- Agricoltura e sviluppo rurale

- Politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare

- Pesca

- Fiscalità

- Politica regionale e coordinamento degli strumenti strutturali

- Sistema giudiziario e diritti fondamentali

- Giustizia, libertà e sicurezza

- Ambiente

- Disposizioni finanziarie e di bilancio

- Istituzioni

- Altre questioni.

Se la Croazia continuerà a progredire globalmente nei suoi preparativi, nel corso del 2009 la Commissione presenterà una comunicazione relativa a un pacchetto finanziario per l'adesione della Croazia.

La Commissione raccomanda inoltre che il Consiglio istituisca un gruppo di lavoro tecnico ad hoc per la stesura del trattato di adesione, sulla base dei testi elaborati dalla Commissione. Questo gruppo potrebbe operare parallelamente ai negoziati e, pertanto, iniziare i lavori nella prima metà del 2009. Al tempo stesso, la Croazia deve garantire che la traduzione dell' acquis nella sua lingua ufficiale sia disponibile per tempo.

Il calendario indicativo contenuto nella presente road map potrà essere adeguato in funzione dei progressi della Croazia. La Commissione continuerà ad aiutare la Croazia a prepararsi all'adesione e a fornirle la sua consulenza, anche attraverso un uso ottimale di strumenti come TAIEX e i gemellaggi e un'assistenza finanziaria mirata.

La Commissione verificherà attentamente che la Croazia rispetti gli impegni assunti in sede negoziale e riferirà in merito avvalendosi di missioni regolari di verifica inter pares, anche per quanto riguarda lo Stato di diritto, e di tutti gli altri strumenti disponibili.

ALLEGATO 2

Conclusioni relative ad Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia, Kosovo [7], Turchia

Albania

Per quanto riguarda i criteri politici , l'Albania ha registrato ulteriori progressi verso la democrazia e lo Stato di diritto, portando avanti una serie di riforme chiave sulla base di un consenso tra i vari partiti. Occorre tuttavia consolidare ulteriormente la cultura del dialogo fra i partiti politici e il buon funzionamento delle istituzioni statali. Le elezioni politiche del 2009 devono essere preparate adeguatamente per dimostrare la maturità democratica del paese. L'Albania deve rafforzare ulteriormente la propria capacità amministrativa. Sebbene si sia registrato qualche progresso, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata rimane una delle problematiche principali.

Si rilevano alcuni progressi nel settore della democrazia e dello Stato di diritto . Il parlamento albanese ha adottato vari emendamenti costituzionali di rilievo, che riguardano anche la riforma elettorale, sulla base di un ampio consenso fra i due partiti principali. Deve ancora essere adottato un nuovo codice elettorale in tempo per le elezioni politiche del 2009. L'Albania ha ottenuto buoni risultati nel consolidamento delle proprie strutture di governo necessarie per attuare gli impegni assunti in sede di ASA e per coordinare le misure finalizzate all'integrazione nell'UE. La capacità e la pianificazione strategica vanno però ulteriormente rafforzate . Per quanto riguarda la pubblica amministrazione , il paese dovrà dar prova di notevole impegno per costituire una funzione pubblica indipendente, efficiente e meritocratica. Si è proceduto ad altre nomine in violazione della legge sulla funzione pubblica. Qualsiasi progresso nel settore è subordinato ad una piena attuazione di questa legge, anche per quanto riguarda la struttura di carriera dei dipendenti pubblici.

La riforma del sistema giudiziario ha registrato qualche progresso con l'adozione di atti legislativi importanti sull'organizzazione della giustizia. Si è apportata qualche miglioria alle infrastrutture giudiziarie, che rimangono però inadeguate. Manca una strategia globale per la riforma della giustizia. Devono ancora essere adottati atti legislativi di notevole importanza, che riguardano il funzionamento dell'Alta corte di giustizia e dell'Ufficio del procuratore generale. L'esecuzione delle sentenze procede tuttora a rilento, specialmente nelle cause civili. Sussiste il problema dell'arretrato giudiziario e dell'inadeguatezza dell'infrastruttura dei tribunali. Il funzionamento della giustizia è tuttora carente e c'è ancora molto da fare per garantirne l'indipendenza, la trasparenza e l'efficienza.

Il governo ha mantenuto il suo impegno nella lotta alla corruzione , che rappresenta una priorità fondamentale del partenariato europeo. Sono stati adottati una strategia globale anticorruzione e il relativo piano d'azione, la cui attuazione non è però iniziata. I meccanismi di monitoraggio, inoltre, devono ancora essere valutati. Sono state introdotte procedure elettroniche per la fiscalità e gli appalti pubblici. Le inchieste anticorruzione hanno portato al licenziamento e, in alcuni casi, all'arresto di diversi funzionari. Vi è una maggiore sensibilizzazione alla corruzione, che rimane tuttavia molto diffusa e costituisce un problema particolarmente serio. Mancano disposizioni istituzionali valide e un coordinamento adeguato fra i diversi organismi incaricati di combattere la corruzione. La lotta alla corruzione nel sistema giudiziario rimane una questione di fondamentale importanza. È necessaria un'indagine approfondita sull'esplosione di Gerdec. C'è ancora molto da fare per risolvere le diverse problematiche connesse, tra cui la responsabilità giudiziaria e la trasparenza del finanziamento dei partiti politici.

Sono stati conseguiti alcuni progressi in materia di diritti umani e di tutela delle minoranze . Il quadro legislativo è stato in buona parte approntato. Si è presa qualche misura per quanto riguarda le azioni penali nei casi di maltrattamenti durante la custodia cautelare. Sono stati costruiti nuovi centri di custodia cautelare e nuove carceri . Occorre però un ulteriore, notevole impegno per tutelare i diritti umani e perseguire i responsabili delle violazioni. Per quanto riguarda l' accesso alla giustizia , è stata adottata la legislazione sul gratuito patrocinio, la cui applicazione lascia però a desiderare. Continuano a destare notevoli preoccupazioni le pessime condizioni di detenzione, ulteriormente aggravate dal sovraffollamento delle carceri.

L'Albania ha registrato ulteriori progressi per quanto riguarda la libertà di espressione . Il quadro legislativo per la politica nel settore dei media è migliorato, ma la legislazione vigente deve essere applicata in modo più efficace. Occorre adottare ulteriori provvedimenti per depenalizzare la diffamazione e garantire la libertà dell'informazione e l'indipendenza dell'ente regolatore dell'emittenza pubblica.

Il quadro legislativo esistente è favorevole alle organizzazioni della società civile . È stato creato un fondo per la società civile onde promuovere le ONG, ma non si sono ancora approntati i relativi meccanismi di attuazione. Le organizzazioni della società civile sono tuttora deboli e la loro partecipazione alla definizione delle politiche deve essere ulteriormente rafforzata.

Sono stati compiuti ulteriori progressi verso il consolidamento dei diritti delle donne , con l'adozione di nuove leggi sulla parità fra i sessi e di una strategia volta a prevenire le violenze domestiche, che però non è stata attuata. La tutela insufficiente delle donne contro tutte le forme di violenza continua a destare serie preoccupazioni. Sono stati compiuti altri passi avanti per quel che riguarda i diritti dei minori . Sono state adottate modifiche del codice penale in merito allo sfruttamento dei minori, ma occorre affrontare in modo più efficace il problema del lavoro minorile. Ora i giovani possono essere condannati a lavori di pubblica utilità o affidati ai servizi sociali. I tassi di frequenza scolastica dei bambini rom sono lievemente migliorati, ma la piena attuazione è ostacolata dalla mancanza di risorse. Si è adottata la strategia di protezione sociale 2008-2013, senza però predisporre i relativi meccanismi di attuazione. I meccanismi di sostegno alle persone socialmente vulnerabili e ai disabili sono tuttora insufficienti. Occorre un miglior coordinamento degli enti governativi. Si registrano pochi progressi per quanto riguarda il quadro legislativo della politica antidiscriminazione. La ritardata modifica del diritto del lavoro frena lo sviluppo del dialogo sociale.

Sono stati compiuti passi avanti nel consolidamento dei diritti di proprietà . La registrazione iniziale dei beni immobili è in fase di completamento ed è in corso il processo di stima delle proprietà per la valutazione delle domande di restituzione e compensazione. Le questioni irrisolte relative alle proprietà hanno frenato lo sviluppo di un mercato fondiario funzionale e mantenuto gli investimenti esteri a un livello inferiore alle potenzialità.

L'Albania ha preso qualche provvedimento per adempiere ai suoi impegni in materia di tutela delle minoranze , in particolare per promuovere l'uso delle lingue minoritarie. Occorrono altre misure, fra cui la raccolta di dati affidabili sull'entità e sulla situazione delle minoranze. Le iniziative adottate per migliorare la situazione dei Rom , specie per quanto riguarda l'iscrizione alla scuola, hanno avuto un impatto limitato. La partecipazione al Decennio rom e l'attuazione delle strategie esistenti richiedono un maggior coordinamento e risorse adeguate. La minoranza rom si trova ancora ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili ed è penalizzata per quanto riguarda l'accesso all'istruzione, alla protezione sociale, all'assistenza sanitaria, agli alloggi e all'occupazione.

Riguardo alle questioni regionali e agli obblighi internazionali , l'Albania ha continuato a svolgere un ruolo costruttivo in termini di mantenimento della stabilità regionale e promozione di buoni rapporti con gli altri paesi dei Balcani occidentali e con i paesi limitrofi dell'UE. Il paese ha partecipato attivamente alla cooperazione regionale, ivi compresi il Consiglio di cooperazione regionale (CCR), di recente creazione, e l'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA). Per quanto attiene alla Corte penale internazionale, l'accordo bilaterale di immunità concluso con gli Stati Uniti non è in linea con la posizione comune e con i principi guida dell'UE in materia.

L' economia albanese continua a svilupparsi a un ritmo relativamente rapido. Le pressioni inflazionistiche sono state contenute, ma gli squilibri esterni si sono accentuati e l'orientamento della politica di bilancio è diventato meno rigoroso. La stabilità macroeconomica è stata in gran parte mantenuta, grazie anche a numerose riforme strutturali. Il clima imprenditoriale è migliorato, ma lo sviluppo economico è tuttora ostacolato da un approvvigionamento energetico inaffidabile, da infrastrutture carenti, uno Stato di diritto debole e un'esecuzione inadeguata dei contratti.

Per quanto riguarda i criteri economici , l'Albania ha compiuto ulteriori progressi verso un'economia di mercato funzionante. Occorre portare avanti le riforme strutturali e investire somme ingenti nell'infrastruttura e nell'istruzione, per consentire all'economia di far fronte, a lungo termine, alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

È stato mantenuto un consenso politico sui principi di base delle politiche economiche orientate al mercato e della stabilità macroeconomica. L'economia ha resistito bene alle forti pressioni causate dal rincaro dei generi alimentari a livello mondiale. La maggiore efficienza del mercato del lavoro si accompagna a un miglioramento nella gestione delle finanze pubbliche, con un conseguente aumento del gettito fiscale. Si è portata avanti la privatizzazione delle grosse imprese pubbliche e si sono notevolmente semplificate le procedure di registrazione delle imprese.

Si sono prese misure per migliorare le competenze della forza lavoro e promuovere gli investimenti nelle infrastrutture. Parallelamente, è proseguita la ristrutturazione delle imprese. Il governo ha intensificato la lotta contro la corruzione e l'evasione fiscale. Il settore finanziario è rimasto sano, con un aumento della trasparenza sul mercato creditizio. Le distorsioni della concorrenza ascrivibili allo Stato sono rimaste limitate.

Si è registrato però un aumento dei rischi macroeconomici a fronte di un aggravamento del disavanzo delle partite correnti, causato prevalentemente dalla maggiore domanda di importazioni di energia e macchinari. Le esportazioni sono rimaste limitate e a un livello nettamente inferiore a quello delle importazioni. Sul fronte dei finanziamenti, gli afflussi di capitale sono rimasti relativamente modesti. Il ritardo registrato in termini di risanamento del bilancio ha contribuito ad accentuare il divario risparmio aggregato-investimenti a causa degli aumenti degli investimenti pubblici nelle infrastrutture. La ristrutturazione incompleta della centrale elettrica statale in perdita costituisce tuttora un rischio finanziario.

L'approvvigionamento energetico inaffidabile continua a frenare lo sviluppo economico. La competitività dell'economia risente tuttora della mancanza di personale qualificato e di un fondo capitale limitato (le infrastrutture, ad esempio, sono inadeguate). Il tasso di occupazione nel settore agricolo è rimasto eccessivamente elevato. L'ampio settore informale, incentivato dalle carenze delle politiche a livello fiscale e di spesa e dell'applicazione delle leggi, anche per quanto riguarda la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, costituisce tuttora un grosso problema, poiché riduce la base imponibile e l'efficienza delle politiche economiche.

Riguardo all'allineamento della legislazione, delle politiche e della capacità agli standard europei , l'Albania ha compiuto progressi e sta attuando gli impegni previsti dall'accordo interinale. Il paese ha fatto ulteriori passi avanti in settori come le dogane e la concorrenza, mentre i progressi sono ancora limitati in altri ambiti come l'energia, i trasporti e i diritti di proprietà intellettuale. Occorre migliorare ulteriormente i controlli veterinari e fitosanitari per poter fruire pienamente delle concessioni commerciali nell'ambito dell'accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA). La capacità amministrativa richiesta dalle disposizioni dell'ASA non relative al commercio e l'attuazione efficace delle norme deve essere ulteriormente rafforzata.

Benché siano stati fatti passi avanti in alcuni settori del mercato interno , occorre un ulteriore impegno per soddisfare gli obblighi dell'ASA. Si rilevano progressi in termini di adozione degli standard tecnici europei e di accreditamento. Si osserva qualche miglioramento per quanto riguarda la metrologia e la vigilanza del mercato, ma occorre ulteriore impegno. Il quadro legislativo per la tutela dei consumatori è migliorato, mentre non si rilevano progressi significativi riguardo al diritto di stabilimento . Sussistono inoltre restrizioni alla circolazione dei capitali .

Si sono registrati ulteriori progressi per quanto riguarda la capacità amministrativa doganale , accompagnati da un potenziamento delle infrastrutture ai valichi di frontiera. Le entrate doganali sono aumentate ulteriormente e l'Albania ha attuato nei tempi le riduzioni tariffarie previste dall'accordo interinale. Occorre tuttavia definire strategie per la tecnologia dell'informazione e la formazione, potenziare ulteriormente le infrastrutture e proseguire l'allineamento con le prassi dell'UE. Si registrano progressi nel settore della fiscalità . È aumentato il gettito dell'imposta sul reddito e sulle società. La riscossione delle imposte rimane tuttavia insufficiente, specialmente a livello del governo locale. Questo aspetto deve pertanto essere rafforzato, unitamente alla strategia di controllo e all'allineamento con la normativa e le prassi dell'UE.

Il paese ha registrato ulteriori progressi nel settore della concorrenza . L'autorità garante della concorrenza è stata ulteriormente potenziata con l'imposizione di ammende antitrust nei settori principali. Il quadro legislativo è globalmente in linea con l' acquis , ma la sua attuazione deve essere migliorata. L'Albania ha compiuto ulteriori progressi nell'adempimento dei suoi obblighi in materia di aiuti di Stato a norma dell'accordo di stabilizzazione e di associazione. È stato completato l'inventario dei regimi di aiuti.

Si osservano pochi progressi nel settore degli appalti pubblici . Sono state introdotte procedure elettroniche di appalto (e-procurement), ma occorre portare avanti il ravvicinamento legislativo, segnatamente per quanto riguarda le concessioni e i servizi pubblici. Pur essendo migliorata, la capacità dell'Agenzia per gli appalti pubblici deve essere ulteriormente rafforzata. Si deve garantire l'imparzialità delle procedure di revisione. Le procedure in vigore per il trattamento dei reclami non sono conformi agli standard internazionali. Sebbene siano state adottate modifiche del codice doganale in relazione ai diritti di proprietà intellettuale (DPI) e una legge sui DPI, l'applicazione di questi diritti rimane carente e i processi per violazione sono pochi. Le capacità degli uffici per i brevetti e i diritti d'autore sono tuttora insufficienti. Resta ancora molto da fare per adempiere agli obblighi assunti in materia di diritti di proprietà intellettuale nell'ambito dell'accordo interinale.

Si è registrato qualche progresso in termini di ravvicinamento agli standard europei in materia di occupazione e di politiche sociali . Sono stati predisposti programmi volti a promuovere l'occupazione dei gruppi vulnerabili. L'ispettorato del lavoro è stato potenziato, ma la sua capacità di far applicare i diritti dei lavoratori è scarsa. Gli standard per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro sono inadeguati. I progressi sono stati costanti per quanto attiene alla pubblica sanità . Si registra qualche miglioramento nel settore dell' istruzione , il cui bilancio è stato ulteriormente maggiorato. Si è introdotto un nuovo sistema centrale informatizzato per le iscrizioni universitarie e si è migliorato l'accesso per gli studenti disabili. Il tasso di iscrizione alla scuola secondaria nelle zone rurali rimane tuttavia basso. Si è registrato qualche progresso nel settore della ricerca , dove la capacità deve però essere ulteriormente rafforzata.

Si segnalano risultati soddisfacenti per quanto riguarda alcune politiche settoriali . I progressi registrati nel settore dell' industria e delle PMI riguardano l'applicazione della Carta europea per le piccole imprese. Si segnalano miglioramenti in materia di agricoltura , specie per quanto concerne il quadro legislativo e la creazione delle strutture di sviluppo rurale. Si è migliorato il quadro legislativo per la politica veterinaria, fitosanitaria e di sicurezza alimentare , ma la conformità con gli standard dell'UE rimane insufficiente e la capacità istituzionale deve essere ulteriormente rafforzata. La situazione è migliorata nel settore della pesca in termini di ispezioni, controllo e cooperazione internazionale. Occorre ulteriore impegno per quanto riguarda l'applicazione delle leggi.

La legislazione orizzontale in materia di ambiente è stata migliorata, ma l'applicazione procede a rilento. Occorre rafforzare la capacità amministrativa per l'elaborazione e l'attuazione della politica ambientale.

Si rileva qualche progresso nel settore dei trasporti . L'Albania continua a partecipare attivamente all'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale, ma occorrono ancora miglioramenti sostanziali in tutti i settori dei trasporti.

Sono stati registrati pochi progressi nel settore dell' energia . L'Albania ha portato avanti l'applicazione della normativa UE in linea con gli impegni previsti dal trattato che istituisce la Comunità dell'energia. È proseguita la ristrutturazione dell'ente per l'energia elettrica, di cui si sta cercando di migliorare la situazione finanziaria. Ciò nonostante, il settore dell'energia versa tuttora in condizioni critiche. La sicurezza della fornitura di elettricità non è garantita, poiché la capacità di produzione non basta per soddisfare la domanda interna e la capacità limitata di interconnessione rimane un ostacolo alle importazioni.

Va segnalato qualche progresso riguardo alla società dell'informazione e ai media, tra cui l'adozione di nuove leggi sulle comunicazioni elettroniche e sulla firma elettronica e l'avvio della liberalizzazione del mercato. Il quadro normativo, però, non è ancora allineato all'acquis e l'ente regolatore delle telecomunicazioni non possiede una capacità adeguata. Per quanto attiene alla politica audiovisiva, si è rafforzata la capacità amministrativa dell'autorità per l'emittenza radiotelevisiva, ma le risorse tecniche restano limitate. In materia di controllo finanziario , è stata adottata una nuova legge sul bilancio, ma l'introduzione della responsabilità manageriale e del controllo finanziario si trova ancora in una fase preliminare. Si osservano ragionevoli progressi nel settore delle statistiche . La capacità dell'ufficio statistico albanese è migliorata. È stata adottata la maggior parte delle classificazioni statistiche, in conformità degli standard dell'UE. L'allineamento è relativamente a buon punto.

Si sono registrati progressi, anche se in misura diversa, nella maggior parte dei settori connessi a giustizia, libertà e sicurezza , ma serve ancora un'azione di miglioramento ad ampio raggio. In materia di visti , si stanno creando un'anagrafe e un sistema di indirizzi affidabili per migliorare la sicurezza dei documenti. È stata adottata la legge sugli stranieri. L'accordo di riammissione CE-Albania è in vigore dal 2006; anche l'accordo sulla facilitazione del visto è entrato in vigore ed è stato lanciato il dialogo sulla liberalizzazione dei visti. Devono essere rilasciati passaporti biometrici in linea con gli standard dell'UE. Il regime dei visti non è ancora conforme agli standard dell'UE.

Il controllo delle frontiere è migliorato con l'adozione di una nuova legge sulla gestione dei confini, il potenziamento delle infrastrutture e la cooperazione fra gli organismi competenti. Si è iniziato ad attuare la strategia integrata per la gestione delle frontiere, ma occorre aumentare il personale e la formazione presso la polizia di frontiera, nonché intensificare la cooperazione transfrontaliera. Si segnalano pochi progressi per quanto riguarda la politica in materia di asilo . Il riesame del quadro legislativo finalizzato al ravvicinamento con gli standard dell'UE non è ancora terminato. La capacità di attuazione rimane insufficiente e la cooperazione fra gli organismi competenti deve essere rafforzata. Si rileva qualche progresso nel settore della migrazione . È stata creata un'unità centrale per il ritorno e la riammissione, a cui fanno capo i centri di riammissione regionali. I controlli all'emigrazione effettuati alle frontiere sono più efficaci, ma restano ancora da compiere notevoli progressi.

Non si è fatto molto per lottare contro il riciclaggio del denaro . Sono invece migliorati il quadro legislativo e la cooperazione tra banche e istituzioni finanziarie in questo settore, ma la capacità esecutiva per la confisca dei beni rimane insufficiente. Occorre migliorare ulteriormente le risorse investigative, la cooperazione tra gli organismi competenti e la capacità di attuazione.

Riguardo alla lotta contro la droga si sono registrati progressi limitati e il traffico di droga resta motivo di grave preoccupazione. Le azioni penali relative alla droga sono in aumento. Si sono predisposte infrastrutture più adatte per immagazzinare la droga confiscata in attesa del processo, ma occorre agire in modo deciso per ottenere risultati sufficienti e migliorare le misure e le apparecchiature di rilevamento alle frontiere.

Si registrano ulteriori progressi in materia di polizia con l'attuazione della nuova legge pertinente. Si è iniziato ad applicare l'accordo strategico Europol e la convenzione sulla cooperazione fra le forze di polizia dell'Europa sudorientale. Occorre tuttavia potenziare ulteriormente la gestione, il personale, la formazione e le strutture di controllo interno della polizia e impegnarsi maggiormente per elaborare statistiche affidabili sulla criminalità.

Si sono fatti pochi progressi per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata , che rimane un grave problema con ripercussioni negative sullo Stato di diritto e sul clima imprenditoriale. Si è adottata una strategia nazionale di lotta alla criminalità organizzata e si è migliorato il quadro legislativo. Una cooperazione più intensa con Interpol ha permesso di eseguire una serie di mandati d'arresto internazionali. Le misure volte a combattere la criminalità organizzata, tuttavia, sono in parte vanificate dalla corruzione e dalla protezione insufficiente dei testimoni. L'efficacia delle indagini risente inoltre dei problemi di cooperazione tra polizia e procure.

È stata adottata una strategia di lotta contro la tratta di esseri umani ma c'è ancora molto da fare, specie per quanto riguarda la protezione delle vittime. L'attuazione di questa strategia, e in particolare dei suoi aspetti relativi alla protezione delle vittime, richiede una maggiore volontà politica e un migliore coordinamento. L'Albania rimane un importante paese di origine della tratta degli esseri umani (sfruttamento sessuale di donne e ragazze e lavoro coatto), che è in aumento anche all'interno del paese per quanto riguarda le donne e i bambini.

Si sono osservati progressi apprezzabili per quanto riguarda la protezione dei dati personali . Si è creato il quadro legislativo ed è stata nominata un'autorità indipendente per il controllo dei dati, che però non dispone di poteri e risorse sufficienti per poter svolgere correttamente il suo mandato.

Bosnia-Erzegovina

La Bosnia-Erzegovina ha compiuto pochi progressi verso la realizzazione dei criteri politici in linea con il partenariato europeo. I risultati raggiunti nei quattro settori chiave definiti dalla Commissione e dal Consiglio nel 2005[8] hanno permesso di firmare l'accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA) nel giugno 2008. La mancanza di un consenso sulle caratteristiche principali della costruzione dello Stato, i frequenti attacchi contro l'accordo di pace di Dayton/Parigi e la retorica incendiaria hanno compromesso il buon funzionamento delle istituzioni e rallentato le riforme. Perché il paese possa progredire ulteriormente verso l'Unione europea i leader politici devono assolutamente condividere un'impostazione comune in merito alla gestione del paese e alle riforme fondamentali connesse all'avvicinamento all'UE ed essere in grado di esprimersi all'unanimità sulle questioni internazionali o inerenti all'UE. La Bosnia-Erzegovina deve inoltre rafforzare ulteriormente la sua capacità amministrativa, specialmente a livello dello Stato, e impegnarsi maggiormente per combattere la corruzione.

In materia di democrazia e Stato di diritto i progressi sono stati limitati per quanto riguarda la creazione di strutture statali più funzionali ed efficienti e sono stati inesistenti in termini di riforma costituzionale . Il sistema di governance della Bosnia-Erzegovina prevede ancora una presenza internazionale. La chiusura dell'ufficio dell'alto rappresentante (OHR) è subordinata ai progressi della Bosnia-Erzegovina verso la conformità con i requisiti specifici[9].

Le elezioni comunali dell'ottobre 2008 si sono svolte nel rispetto degli standard internazionali. Si è lievemente migliorata l'efficienza dell' Assemblea parlamentare della Bosnia-Erzegovina, che nel primo semestre del 2008 ha adottato una serie di leggi importanti basate sul partenariato europeo, ma la cui attività ha risentito del clima politico, dell'influenza sistematica dell'origine etnica sulle preferenze elettorali e di risorse amministrative inadeguate. Per quanto riguarda il governo a livello dello Stato, il consenso sull'integrazione europea ha contributo a far progredire l'agenda legislativa fino alla primavera del 2008. Negli ultimi mesi, tuttavia, le riforme si sono praticamente arenate. Il buon funzionamento di questo governo è ancora ostacolato dalle tensioni interne nonché dalla frammentazione e dal mancato coordinamento fra Stato e entità nella definizione delle politiche. La mancanza di una volontà politica e i problemi di capacità a livello del governo e del parlamento continuano a ritardare l'adozione delle leggi. La direzione per l'integrazione europea ha continuato a svolgere un ruolo importante nella promozione dell'integrazione europea, risentendo però delle scarse risorse a disposizione del personale e del difficile clima politico. La mancanza di un censimento recente pone notevoli problemi di pianificazione strategica per l'intero paese.

È stato realizzato qualche progresso nel settore della pubblica amministrazione , ma occorrono ancora ulteriori sforzi. L'ufficio del coordinatore della riforma della pubblica amministrazione è stato rafforzato e si sta attuando la strategia di riforma della pubblica amministrazione, che è una priorità fondamentale del partenariato europeo. Il fondo per la riforma della pubblica amministrazione è operativo. Si è migliorato il coordinamento tra le agenzie per la funzione pubblica dello Stato e delle entità, che partecipano congiuntamente a diversi programmi di formazione su vasta scala. Occorre però un deciso impegno per prevenire le ingerenze politiche, limitare il peso dell'identità etnica nelle nomine e creare una funzione pubblica professionale ed efficiente meritocratica e sulla competenza. La stesura della legge sulla proprietà di Stato, conditio sine qua non per la chiusura dell'OHE, procede con estrema lentezza. La nomina dei quattro ombudsman dello Stato e il trasferimento delle competenze degli ombudsman al livello statale sono stati rinviati.

È proseguito il processo di miglioramento del sistema giudiziario , con l'adozione di una strategia nazionale per lo sviluppo del settore della giustizia volta a rafforzare ulteriormente l'indipendenza, la responsabilità, l'efficienza, la professionalità e l'armonizzazione del sistema giudiziario. Il Consiglio superiore della magistratura ha continuato ad adoperarsi per migliorare la situazione nel settore giudiziario. Tuttavia, la frammentazione del sistema giudiziario e la complessità del quadro giuridico continuano ad ostacolare il funzionamento della giustizia. Sussistono problemi per quanto riguarda le azioni penali contro la criminalità organizzata e i crimini di guerra nelle entità e nei cantoni. Occorre rafforzare ulteriormente l'indipendenza, la responsabilità e l'efficienza del sistema giudiziario. Desta notevole preoccupazione il fatto che il governo della Republika Srpska abbia rimesso in discussione le competenze e la possibilità per le autorità giudiziarie statali di operare liberamente sul suo territorio.

La Bosnia-Erzegovina ha compiuto modesti progressi nella lotta alla corruzione , fenomeno ancora molto diffuso che costituisce un problema serio. La strategia nazionale di lotta alla corruzione non viene attuata correttamente. Le condanne per corruzione sono tuttora rare. La trasparenza delle attività della pubblica amministrazione è compromessa dalle pressioni politiche esercitate sugli organismi pubblici di audit esterno e di segnalazione dei casi di corruzione. La Bosnia-Erzegovina deve dar prova di maggiore impegno e determinazione per combattere la corruzione.

Si sono compiuti progressi limitati per quanto attiene ai diritti umani e alla protezione delle minoranze . La Bosnia-Erzegovina ha ratificato tutte le principali convenzioni ONU e internazionali in materia di diritti umani fra cui, nel luglio 2008, la Carta sociale europea riveduta. Occorre però migliorare l'attuazione delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani. In diversi casi, le decisioni della commissione per i diritti umani della Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina non sono state applicate correttamente.

Si rilevano alcuni progressi in materia di diritti civili e politici . Si sono prese misure per promuovere lo sviluppo della società civile . La costituzione del consiglio per la società civile è uno sviluppo positivo, anche se le organizzazioni della società civile rimangono globalmente deboli e la loro partecipazione alla definizione delle politiche deve essere ulteriormente incentivata. Sono stati stanziati i fondi necessari per la costruzione del carcere di Stato, ma le prassi seguite per le sanzioni penali non sono ancora state uniformate tra Stato e entità. Sussiste il problema dei maltrattamenti subiti dai detenuti, i cui responsabili vengono raramente perseguiti. L' accesso alla giustizia nei processi civili e penali desta tuttora preoccupazione e l'uguaglianza di fronte alla legge non è sempre garantita.

Sebbene i concetti di libertà di espressione e dei media, libertà di riunione e di associazione e libertà di culto figurino nelle costituzioni dello Stato e delle entità, I progressi registrati in questi settori sono tuttavia scarsi e la legislazione vigente deve essere applicata in modo più efficace. È stata adottata la legge della Federazione sull'emittenza pubblica, ma non si è ancora arrivati a un'armonizzazione totale con la legislazione statale pertinente. Occorre applicare correttamente tutte le leggi sull'emittenza per realizzare questa priorità fondamentale del partenariato europeo. Si è cercato di sottrarre risorse finanziarie al sistema radiotelevisivo pubblico. Si segnalano inoltre nuove aggressioni fisiche ai danni di giornalisti e direttori di giornale.

Si rilevano scarsi progressi in materia di diritti economici e sociali . Occorre un impegno costante per tutelare le donne da tutte le forme di violenza. Sebbene sia stato adottato un piano d'azione per i bambini , sussistono problemi in termini di salute, protezione sociale, istruzione e violenze domestiche nei loro confronti. La carenze dei sistemi di assistenza sociale si ripercuotono negativamente sulle condizioni dei gruppi vulnerabili , comprese le persone con disturbi mentali. La ratifica della Carta sociale europea riveduta è un segnale positivo, ma il dialogo sociale continua ad essere ostacolato in tutto il paese dalla complessità del sistema di governo e dalla frammentazione della legislazione. Si osservano ulteriori progressi per quanto riguarda i diritti di proprietà e la riforma fondiaria. Il mandato della commissione per le rivendicazioni delle proprietà di profughi e sfollati è stato esteso ai rimanenti casi di recupero delle proprietà. Sebbene nel quadro legislativo della Bosnia-Erzegovina figurino disposizioni a tutela dei diritti economici e sociali, l'attuazione rimane globalmente carente.

Si è registrato qualche progresso per quanto riguarda i diritti culturali e i diritti delle minoranze . È stato istituito a livello di Stato il Consiglio delle minoranze nazionali e nella Republika Srpska è operativo un Consiglio nazionale per le minoranze. Occorre prendere ulteriori provvedimenti per migliorare l'applicazione della legge sulle minoranze nazionali e modificare la costituzione a livello dello Stato per consentire alle minoranze di accedere a tutte le cariche politiche. La separazione dei bambini nelle scuole in funzione di criteri etnici resta un problema irrisolto. La Bosnia-Erzegovina ha aderito al Decennio 2005-2015 per l'inclusione dei rom . Sono stati istituiti un piano d'azione a favore dei rom per gli alloggi, la salute e l'occupazione e un meccanismo di coordinamento, ma la minoranza rom si trova ancora ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili ed è penalizzata per quanto riguarda l'accesso all'istruzione, alla protezione sociale, all'assistenza sanitaria, agli alloggi e all'occupazione. La mancata iscrizione all'anagrafe ne ostacola tuttora l'accesso ai diritti sociali ed economici di base.

La sicurezza dei profughi e degli sfollati è ulteriormente migliorata, ma si riscontrano pochi progressi per quanto riguarda l'integrazione socioeconomica dei rimpatriati.

Riguardo alle questioni regionali e agli obblighi internazionali , la Bosnia-Erzegovina ha continuato a partecipare attivamente alle iniziative della cooperazione regionale, tra cui il Consiglio di cooperazione regionale (CCR), la cui sede è stata inaugurata a Sarajevo nel febbraio 2008, e il CEFTA. La Bosnia-Erzegovina ha mantenuto un livello di collaborazione soddisfacente con l'ICTY, che rientra fra le principali priorità del partenariato europeo. Per quanto attiene alla Corte penale internazionale, l'accordo bilaterale di immunità concluso con gli Stati Uniti non è in linea con la posizione comune e con i principi dell'UE in materia. La Bosnia-Erzegovina è tuttora soggetta alla procedura di monitoraggio per quanto riguarda gli obblighi e gli impegni connessi al suo status di membro del Consiglio d'Europa.

Nel complesso, la Bosnia-Erzegovina intrattiene buoni rapporti con i suoi vicini, ma non ha fatto molto per risolvere le questioni in sospeso, comprese le vertenze riguardanti gli scambi commerciali e i confini con la Croazia e la Serbia.

L' economia della Bosnia-Erzegovina ha continuato ad espandersi rapidamente. La stabilità macroeconomica è stata minata dall'aumento dei disavanzi esterni, dalla crescita dell'inflazione e dalle politiche di bilancio espansionistiche. Il persistere di tassi di disoccupazione molto elevati e la scarsa partecipazione al mercato del lavoro rimangono fonte di preoccupazione, così come i diversi orientamenti impressi alle riforme dalle singole entità.

Per quanto riguarda il rispetto dei criteri economici , la Bosnia-Erzegovina ha compiuto progressi eterogenei verso la creazione di un'economia di mercato funzionante. Occorre realizzare con decisione ulteriori e significative riforme per permettere al paese di far fronte a lungo termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Si è fatto qualche progresso verso un consenso sui principi di base della politica economica e si è migliorata la cooperazione fra entità nei diversi settori della politica economica. È stato assunto un impegno a migliorare il coordinamento di bilancio con l'adozione della legge sul Consiglio di bilancio nazionale e l'inaugurazione, agli inizi di settembre, del Consiglio di bilancio ai sensi di questa legge. Si è raggiunto un accordo sulla ripartizione delle imposte indirette. Il regime del comitato monetario ha continuato a funzionare bene e la stabilità finanziaria è stata sostanzialmente mantenuta nonostante la volatilità internazionale e gli alti tassi di crescita del credito interno. Alcuni indicatori del mercato del lavoro sono migliorati. Le aliquote elevate dell'imposta sulle società e sul reddito nella Federazione sono state ridotte e si sono adottate misure legislative per evitare la doppia imposizione nel paese.

Il clima imprenditoriale è lievemente migliorato per quanto riguarda la registrazione delle imprese, le procedure fallimentari e l'accatastamento dei terreni. Si è agevolato l'accesso ai finanziamenti per il settore delle PMI. Il forte aumento degli IED registrato nel 2007 in seguito al gran numero di privatizzazioni nella Republika Srpska ha coperto integralmente il disavanzo delle partite correnti. Si è accelerato il potenziamento del capitale fisico, favorito anche dalla rapida crescita degli investimenti pubblici nella Republika Srpska.

Lo scostamento di bilancio iniziato nel 2006 è proseguito nel 2007 e nel 2008. I rischi di bilancio sono aumentati nella Federazione a causa dei forti impegni per la spesa sociale assunti a fronte di una diminuzione delle entrate di bilancio. A tutti i livelli di governo, inoltre, si è applicata una politica meno rigorosa per le retribuzioni del settore pubblico, con aumenti salariali e meccanismi di indicizzazione che mettono a repentaglio la sostenibilità di bilancio e la competitività del settore privato. La ristrutturazione e la liquidazione delle imprese pubbliche procedono a rilento e nella Federazione si sono registrati pochissimi progressi per quanto riguarda le privatizzazioni. Il tasso di disoccupazione è tuttora molto elevato.

Procede a rilento anche la riconversione delle strutture produttive verso attività con un maggior valore aggiunto. La scarsa capacità produttiva e le rigidità strutturali (contributi sociali elevati, meccanismi distorti di fissazione dei salari, trasferimenti sociali ingenti e non mirati, mobilità insufficiente della manodopera) frenano la creazione di posti di lavoro. Il clima imprenditoriale risente ancora di notevoli inefficienze amministrative. L'ampio settore informale, incentivato da un quadro normativo carente, da politiche inadeguate a livello fiscale e di spesa e da un'applicazione carente delle leggi, anche per quanto riguarda la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, costituisce tuttora un grosso problema, poiché riduce la base imponibile e l'efficienza delle politiche economiche.

La Bosnia-Erzegovina ha registrato qualche progresso per quanto riguarda l'allineamento della sua legislazione e delle sue politiche agli standard europei . Nel complesso, le disposizioni doganali dell'accordo interinale, entrato in vigore il 1° luglio 2008, sono state applicate correttamente, ma la Bosnia-Erzegovina deve rafforzare la propria capacità amministrativa e costituire il proprio track record di applicazione dell'ASA.

La Bosnia-Erzegovina ha compiuto qualche progresso in relazione alle priorità del partenariato nel settore del mercato interno . Per quanto attiene alla libera circolazione delle merci , si segnalano pochi progressi in materia di standardizzazione, certificazione e vigilanza del mercato. Si dovrà continuare a dar prova di notevole impegno per avvicinare il quadro legislativo alla normativa UE pertinente e sviluppare la capacità amministrativa necessaria. È stata adottata la legge sui prodotti farmaceutici e sui dispositivi medici, che contribuirà alla creazione di un mercato interno unico della Bosnia-Erzegovina in questo settore. Il Consiglio per la tutela dei consumatori è diventato pienamente operativo.

I progressi sono limitati in materia di servizi , diritto di stabilimento e diritto societario . Si sono fatti passi avanti per quanto riguarda la registrazione delle imprese, mentre non si segnala alcun progresso per quanto riguarda la creazione di un organismo statale unico per la vigilanza nel settore bancario e l'adozione della legislazione statale sul leasing e sulle obbligazioni.

Sebbene non si siano registrati ulteriori sviluppi in materia di libera circolazione dei capitali , i preparativi della Bosnia-Erzegovina in questo settore sono ben avviati. Il paese ha fatto progressi nel settore doganale in termini di allineamento legislativo e capacità amministrativa. Ora bisogna definire strategie doganali riguardanti la formazione, la tecnologia dell'informazione e altri settori. Si segnalano progressi anche nella realizzazione delle priorità del partenariato europeo in materia di fiscalità . Nel settembre 2008 è entrato in funzione il Consiglio fiscale nazionale. La riscossione dell'IVA è migliorata grazie allo sviluppo dell'attività economica e al maggior numero di soggetti passivi IVA registrati.

Per quanto attiene alla concorrenza , la Bosnia-Erzegovina ha fatto qualche progresso nel campo del controllo antitrust. Il Consiglio per la concorrenza ha intensificato le proprie attività, anche se non vi è stato alcun progresso in termini di allineamento legislativo con l' acquis . La situazione è immutata anche nel settore degli aiuti di Stato, dove la legislazione pertinente deve ancora essere adottata e non si è ancora creata un'autorità di controllo degli aiuti di Stato indipendente dal punto di vista operativo. I progressi nel campo degli appalti pubblici sono scarsi e le procedure pertinenti non vengono ancora applicate correttamente in tutto il paese. Si rilevano pochi miglioramenti nell'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale . Il quadro legislativo è incompleto e la capacità di attuazione deve essere rafforzata.

I progressi sono limitati anche per quanto riguarda le politiche sociali e occupazionali . Si sono migliorati il coordinamento e la pianificazione strategica nel settore della pubblica sanità. È stata istituita una conferenza dei ministri della salute, che si riunisce regolarmente, Si è presa qualche misura finalizzata all'attuazione della convenzione quadro dell'OMS, anche se occorrono ulteriori miglioramenti, ma la legislazione e le politiche in materia sociale e occupazionale restano estremamente frammentarie. La struttura istituzionale del paese continua a rappresentare un serio ostacolo allo sviluppo delle necessarie impostazioni coordinate.

Si rileva qualche progresso nell'allineamento agli standard europei in materia di istruzione . Il coordinamento tra i quattordici ministeri dell'istruzione del paese è leggermente migliorato con l'istituzione di una conferenza dei ministri. È stata adottata una legge statale sulla formazione professionale. La Bosnia-Erzegovina ha inoltre adottato altre misure per attuare le riforme di Bologna. Tuttavia, l'armonizzazione legislativa a livello di entità e di cantoni non è ancora completa e l'applicazione delle leggi nel paese non è omogenea. È stata avviata la procedura volta ad associare il paese al Settimo programma quadro di ricerca (PQ7), che dovrebbe aumentare le opportunità di ricerca con i partner dell'UE. Rimane ancora molto da fare, tuttavia, per rafforzare la capacità di ricerca nel paese.

I preparativi per l'adesione all' OMC sono relativamente a buon punto, ma la Bosnia-Erzegovina deve intensificare gli sforzi per raggiungere il suo obiettivo di una rapida adesione.

La Bosnia-Erzegovina ha registrato qualche progresso verso la conformità con gli standard europei per una serie di politiche settoriali . Si rilevano invece scarsi risultati in materia di industria e di piccole e medie imprese (PMI) . Mancano ancora una strategia nazionale per le PMI e una strategia di politica industriale.

È proseguito il ravvicinamento alle politiche UE in materia di agricoltura e pesca . È stata adottata la legge statale sull'agricoltura, sui prodotti alimentari e sullo sviluppo rurale, ma non si registra alcun progresso verso la creazione del ministero dell'agricoltura a livello statale. L'elaborazione di una strategia agricola globale è stata rinviata e i progressi nel settore della politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare sono stati modesti. Sussistono problemi legati alle scarse risorse umane e finanziarie e al coordinamento insufficiente tra i servizi dello Stato e delle entità. I preparativi della Bosnia-Erzegovina nel settore dell' ambiente sono ancora agli inizi. Non è stata ancora adottata a livello dello Stato una normativa ambientale, che definisca il quadro necessario ad una tutela uniforme dell'ambiente su tutto il territorio nazionale, né è stata istituita l'Agenzia di Stato per l'ambiente.

La Bosnia-Erzegovina ha compiuto qualche progresso nel settore dei trasporti , per quanto riguarda il potenziamento della struttura istituzionale e l'adeguamento del quadro normativo. Le reti di trasporto transeuropee sono state ulteriormente sviluppate, ma occorre ancora un notevole impegno in termini di riforme e di allineamento nel settore ferroviario. Il paese continua a partecipare attivamente all'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale. Il mercato dei vettori aerei commerciali è stato aperto dopo la ratifica dell'accordo sulla creazione di uno Spazio aereo comune europeo (ECAA). L'accordo ECAA deve tuttavia essere applicato in modo coerente. Occorre un ulteriore impegno per completare la trasformazione della struttura istituzionale e garantire le condizioni necessarie all'apertura del mercato per tutti i modi di trasporto.

Pochi sono i progressi nel settore dell' energia . In quanto parte del trattato che istituisce la Comunità dell'energia, la Bosnia-Erzegovina deve applicare la pertinente legislazione UE in materia di energia, ma accusa un notevole ritardo in diversi settori connessi, in particolare per quanto riguarda le riforme nel settore del gas. Nel settore dell'elettricità sono state scorporate le attività di trasmissione e sono stati istituiti il gestore di sistema indipendente (ISO) e la società nazionale di trasmissione dell'energia elettrica (Transco). Gli sviluppi relativi alla Transco, segnatamente una proposta della Republika Srpska di scindere la società a livello delle entità, compromettono quanto fatto finora nel settore dell'elettricità. Non è stata definita una strategia globale per l'energia.

La Bosnia-Erzegovina ha registrato qualche progresso in materia di società dell ’ informazione e media . Il quadro legislativo per l'emittenza pubblica in Bosnia-Erzegovina è stato completato con l'adozione della legge della Federazione sull'emittenza pubblica, anche se si deve ancora completare l'allineamento con la legislazione statale pertinente. Le nuove norme salariali applicate al personale e i problemi incontrati per nominare un direttore generale costituiscono ulteriori minacce per l'indipendenza dell'ente regolatore per le comunicazioni. Non si sono osservati progressi per quanto riguarda la creazione di un’agenzia di informazione a livello di Stato. Qualche limitato progresso è stato compiuto nel settore del controllo finanziario .

Si rileva qualche progresso nel settore delle statistiche . Tuttavia, l'accordo di cooperazione tra le istituzioni del paese che operano nel settore statistico a livello di Stato e di entità non è stato applicato correttamente. Le divergenze politiche hanno impedito di prendere una decisione che confermi l'organizzazione del censimento nel 2011. Sono necessari sforzi considerevoli per realizzare in Bosnia-Erzegovina un sistema statistico efficiente e conforme alle norme comunitarie.

In materia di giustizia, libertà e sicurezza si segnalano ulteriori progressi per quanto riguarda la gestione dei visti , la gestione delle frontiere , l' asilo e la migrazione , Occorre però adoperarsi per migliorare ulteriormente la situazione in tutti questi settori. L'accordo di facilitazione del visto fra la CE e la Bosnia-Erzegovina è entrato in vigore nel gennaio 2008. È iniziato un dialogo con la Commissione europea sulla liberalizzazione dei visti. Si sono prese altre misure per preparare l'introduzione dei passaporti biometrici. Occorre però migliorare ulteriormente il sistema di tutela dell’identità dei cittadini (CIPS), garantendone fra l'altro una gestione sicura ed efficace. È stata adottata una nuova strategia integrata per la gestione delle frontiere (IBM). La commissione di Stato per la gestione delle frontiere istituita nel luglio 2008 ha il compito di coordinare e di attuare l'IBM. Ora si tratta di migliorare il coordinamento alle frontiere fra le diverse autorità. Ulteriori progressi sono stati compiuti nella creazione di un sistema di asilo efficace. Si registra qualche progresso nel settore della migrazione . In maggio è stato aperto un centro provvisorio per l'accoglienza dei migranti irregolari, ma non è ancora stata adottata la nuova strategia sulla migrazione. La Bosnia-Erzegovina ha applicato correttamente l'accordo di riammissione con le Comunità europee, che è entrato in vigore nel gennaio 2008.

Non si è fatto molto per lottare contro il riciclaggio del denaro . Contestualmente al miglioramento della cooperazione a livello internazionale, è entrata in vigore la convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo. La legislazione nazionale deve tuttavia essere armonizzata con la convenzione. Per di più, non si è proceduto a un rafforzamento considerevole dell'organico dell'unità di informazione finanziaria presso l'Agenzia di investigazione e di protezione dello Stato. Occorre un maggiore impegno per rafforzare la capacità amministrativa di lottare contro il riciclaggio del denaro. Si è presa qualche misura antidroga e si è istituita la Commissione "narcotici". La Bosnia-Erzegovina, tuttavia, non ha adottato né una strategia sulle droghe illecite né un piano d'azione corrispondente. Il traffico di droga resta un grave problema la cui soluzione richiede un impegno costante.

Sono stati fatti progressi per quanto riguarda il funzionamento della polizia . L'adozione della legislazione pertinente sulle forze di polizia, che prevede la creazione di sette nuove agenzie a livello di Stato, rientra fra gli sviluppi positivi. Queste leggi devono essere applicate immediatamente. Occorre inoltre nominare i direttori delle nuove agenzie. Si è preso qualche provvedimento per agevolare il lavoro dell'Agenzia di investigazione e di protezione dello Stato. Le forze di polizia della Bosnia-Erzegovina rimangono però frammentate. Persiste inoltre la separazione delle competenze in materia di sistemi di comunicazione, banche dati, investigazioni informatiche, sistemi di analisi criminale e tecniche di polizia scientifica.

La Bosnia-Erzegovina ha fatto pochi progressi per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata , che rimane un grave problema con ripercussioni negative sullo Stato di diritto e sul clima imprenditoriale. L'attuazione della strategia di lotta alla criminalità organizzata è stata insufficiente. Il quadro normativo esiste già, ma l'attuazione delle disposizioni legislative deve essere migliorata. Non è stato dato un seguito sufficiente alla strategia antiterrorismo del 2006. La Bosnia-Erzegovina ha adottato un nuovo piano d'azione nazionale 2008-2012 per lottare contro la tratta di esseri umani . È entrata in vigore la convenzione del Consiglio d'Europa contro la tratta di esseri umani. Occorrono però ulteriori miglioramenti a livello di attuazione. La Bosnia-Erzegovina è un paese di origine, transito e destinazione della tratta di esseri umani, un fattore che rimane estremamente preoccupante. L'agenzia di Stato per la protezione dei dati non è ancora operativa.

Croazia

La Croazia continua a soddisfare i criteri politici . In generale sono stati compiuti progressi, ma resta necessario un costante impegno in alcuni settori quali la riforma della giustizia e dell'amministrazione, la lotta alla corruzione, i diritti delle minoranze e il rientro dei profughi. Le priorità del partenariato di adesione sono state realizzate parzialmente.

La democrazia e lo Stato di diritto sono stati ulteriormente rafforzati. Il governo e il parlamento hanno continuato a funzionare bene, ma resta ancora molto da fare per quanto riguarda il settore giudiziario, la pubblica amministrazione e la lotta alla corruzione. È essenziale che vengano compiuti significativi progressi in questi settori in modo da creare una solida base per la piena attuazione dell' acquis .

Si registra qualche progresso nella riforma della pubblica amministrazione . Il governo ha adottato una strategia di riforma della pubblica amministrazione e una proposta di revisione della legge generale sulle procedure amministrative; la legge sulla funzione pubblica è stata migliorata. La capacità dell'Ufficio centrale dello Stato per l'amministrazione è stata rafforzata. Sono state prese diverse iniziative di e-government. Non si è però completata la base giuridica necessaria per disporre di una funzione pubblica moderna e professionale. Non sono stati adottati tutti i regolamenti necessari per applicare la legge sulla funzione pubblica, che non viene attuata in modo coerente in tutta l'amministrazione statale. La legislazione sulle procedure amministrative deve ancora essere riveduta. Il sistema amministrativo resta inefficiente. Sussistono carenze nella gestione delle risorse umane e la funzione pubblica risente tuttora del frequente avvicendamento del personale e della mancanza di elementi qualificati. Il processo di decentramento ha subito notevoli ritardi. È necessario ancora un impegno costante in tutti i settori.

È stato compiuto qualche progresso nella riforma dell' apparato giudiziario con l'adozione di nuove leggi e l'approvazione, nel giugno 2008, di un piano d'azione riveduto su tutti i principali aspetti della riforma. Il sistema di ispezione giudiziaria sta dando i primi risultati. Sta emergendo lentamente un'impostazione più equilibrata nei procedimenti contro i crimini di guerra, con una più decisa volontà di perseguire i colpevoli indipendentemente dall'origine etnica. Sussiste però un considerevole arretrato giudiziario e la lunghezza dei procedimenti rimane eccessiva. Il processo di razionalizzazione dei tribunali non è ancora iniziato seriamente. Occorre migliorare ulteriormente la responsabilità, la professionalità e la competenza della magistratura. Ai crimini di guerra non viene applicato uno standard comune di responsabilità penale, indipendentemente dall'etnicità. Molti di questi crimini rimangono impuniti. Non si è ancora affrontato, dagli anni '90, il problema delle sentenze in contumacia. Le riforme del settore giudiziario procedono globalmente con relativa lentezza e occorrono risultati concreti. Ai cittadini croati non viene sempre garantita un'amministrazione efficace della giustizia.

Si è registrato qualche progresso nella lotta alla corruzione con l'ulteriore miglioramento del quadro legislativo e l'adozione di una strategia riveduta e di un piano d'azione anticorruzione. È stato approntato un nuovo sistema di coordinamento interministeriale per monitorare i tentativi di combattere la corruzione. L'ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (USKOK) continua a intensificare le sue attività. La corruzione rimane tuttavia ampiamente diffusa. Mancano il forte coordinamento e l'efficace controllo super partes necessari per attuare le misure anticorruzione. Occorre inoltre rafforzare la capacità amministrativa e migliorare l'efficienza della polizia nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. È aumentato il numero dei processi per corruzione, ma il numero di condanne effettive rimane basso. Occorrono misure più efficaci per combattere la corruzione ad alto livello. Non si è fatto molto per evitare i conflitti di interessi. Manca una cultura della responsabilità politica.

Si è osservato qualche progresso in materia di diritti umani e tutela delle minoranze . Nel complesso, i diritti umani sono tutelati, ma sussistono notevoli problemi in termini di attuazione della normativa. Occorre un deciso impegno per quanto riguarda i diritti delle minoranze e il rientro dei profughi.

Sono state adottate una nuova legge sul gratuito patrocinio e una normativa sulle parcelle degli avvocati volte a migliorare l' accesso alla giustizia, che negli ultimi dodici mesi è stato condizionato dai limiti della legislazione vigente e dalle carenze del sistema giudiziario. Si è presa qualche misura per migliorare le condizioni carcerarie . Negli istituti di pena sussiste però una carenza di personale e di spazi e il nuovo sistema di gratuito patrocinio deve ancora essere messo in funzione.

La libertà di espressione , compresi la libertà e il pluralismo dei media, è prevista dalla legislazione croata e viene globalmente rispettata. Si rilevano tuttavia minacce e aggressioni a danno dei giornalisti, specialmente quelli che si occupano di corruzione o di criminalità organizzata. Due giornalisti sono stati recentemente assassinati. I giornalisti e i direttori di giornale continuano a subire pressioni politiche indebite.

Le politiche di promozione dei diritti delle donne e dei minori hanno creato maggiore consapevolezza sulla questione. Tuttavia, sono necessari ulteriori miglioramenti in termini di attuazione. Occorre inoltre accelerare l'attuazione di misure volte a tutelare i diritti dei minori.

È stato creato l'ufficio dell'ombudsman per i disabili ed è stato elaborato un piano di attuazione nazionale 2007-2008 per l'inclusione sociale. Occorre però un impegno costante per quanto riguarda le persone socialmente vulnerabili e i disabili . La scelta di fornire assistenza a chi ha problemi di salute mentale attraverso servizi a livello delle comunità anziché negli istituti non ha dato risultati tangibili.

L'adozione nel luglio 2008 di una legge globale antidiscriminazione è un progresso considerevole, ma il livello di protezione effettiva contro le discriminazioni e le relative azioni giudiziarie non sono conformi agli standard dell'UE. Si rilevano determinate carenze nel funzionamento della polizia e delle istituzioni sanitarie e sociali.

Si è fatto qualche progresso in materia di minoranze , con l'adozione di un piano d'azione per l'attuazione della legge costituzionale sulle minoranze nazionali e di un piano di assunzioni 2008 a favore delle minoranze presso l'amministrazione statale. I finanziamenti destinati alle minoranze sono stati ulteriormente aumentati. Si sono prese altre misure a favore della minoranza rom, migliorando la situazione per quanto riguarda l'istruzione prescolare. Un esponente dell'etnia serba è stato nominato vice primo ministro.

Tuttavia, la situazione delle minoranze resta problematica. La Croazia deve incentivare uno spirito di tolleranza nei confronti della minoranza serba e adottare misure adeguate per tutelare coloro che potrebbero ancora essere oggetto di minacce o di atti discriminatori, ostili o violenti. Le minoranze incontrano tuttora particolari difficoltà a livello di occupazione, in quanto sono sottorappresentate nell'amministrazione statale, nel settore giudiziario, nella polizia e nel settore pubblico in senso lato. La minoranza rom si trova ancora ad affrontare condizioni di vita difficili e notevoli problemi nei settori dell'istruzione, della protezione sociale, della sanità, degli alloggi e dell'occupazione. Occorre attuare con maggior determinazione i programmi e le disposizioni di legge e garantire un monitoraggio adeguato, specialmente nel settore dell'occupazione.

Sono stati compiuti alcuni passi avanti per quel che riguarda il rientro dei profughi . È stato adottato un piano d'azione per l'attuazione accelerata dei programmi di fornitura di alloggi, che dovrebbe concludersi alla fine del 2009. Sono state prese decisioni importanti per la convalida dei diritti alla pensione. È proseguita la ricostruzione delle case, A tutt'oggi, il traguardo fissato per il 2007, pari a 1 400 unità abitative su un totale di 12 500 domande nell'ambito dei programmi di fornitura di alloggi agli ex titolari dei diritti di affitto, è stato in gran parte raggiunto. L'attuazione di questi programmi rimane però carente. Nelle zone urbane è stato risolto solo il 12% dei casi. Il conseguimento degli obiettivi del governo in termini di attuazione accusa ritardi, anche se negli ultimi mesi l'attuazione è stata accelerata. Coloro che rientrano devono inoltre affrontare altri seri problemi come l'ostilità, in alcune località, e la difficoltà di trovare lavoro. Occorre accelerare la creazione di condizioni economiche e sociali per un rientro sostenibile dei profughi.

Per quanto riguarda le questioni regionali e gli obblighi internazionali , la cooperazione con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY) è proseguita. Occorre tuttavia che si ponga rimedio ai problemi di accesso dell'ICTY a determinati documenti in Croazia. Gli accordi di Dayton/Parigi e di Erdut sono stati globalmente rispettati. È necessario garantire che le cause trasferite dall'ICTY alla giurisdizione croata siano trattate con imparzialità e lo stesso vale per le cause avviate a livello nazionale.

Nell'intera area della cooperazione regionale i progressi sono stati costanti. La Croazia ha continuato a partecipare attivamente alle iniziative regionali, ivi compresi il nuovo Consiglio di cooperazione regionale e il CEFTA. Si è fatto un notevole passo avanti quando la Croazia ha sospeso nuovamente l'attuazione della zona di protezione ittico-ambientale per i pescherecci dell'UE in conformità di impegni precedenti. Si registra qualche progresso in merito a determinate questioni bilaterali aperte fra la Croazia e i suoi vicini, ma occorre progredire ulteriormente verso la soluzione definitiva delle diverse questioni bilaterali ancora pendenti, in particolare quelle frontaliere. Occorre intensificare gli sforzi per rafforzare la cooperazione e le relazioni di buon vicinato con i paesi limitrofi.

L' economia della Croazia rimane solida. La crescita è rallentata in seguito alla diminuzione della domanda interna. La stabilità macroeconomica è stata mantenuta, ma l'inflazione è notevolmente aumentata, soprattutto a causa del rincaro dell'energia e dei generi alimentari. Finora l'economia croata non ha risentito in misura rilevante delle turbolenze finanziarie, ma l'aumento dei disavanzi esterni e dei livelli del debito ha accentuato le vulnerabilità esterne. Le riforme strutturali procedono a rilento. È indispensabile consolidare i progressi compiuti migliorando il clima imprenditoriale.

Per quanto concerne i criteri economici, la Croazia ha un'economia di mercato funzionante. Il paese dovrebbe essere in grado di far fronte a medio termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione, sempre che prosegua con determinazione il programma globale di riforme volto a ridurre le carenze strutturali.

Si è mantenuto un consenso politico sui principi di base dell'economia di mercato. L'attuazione di politiche macroeconomiche orientate alla stabilità è proseguita in un contesto internazionale sempre più incerto. La stabilità dei tassi di cambio si è rivelata vantaggiosa per il paese ed è rimasta un fattore di stabilità finanziaria. Il consolidamento di bilancio ha permesso di ridurre ulteriormente il disavanzo delle amministrazioni pubbliche, ma l'esistenza di operazioni parafinanziarie può comportare rischi di bilancio supplementari e compromette la trasparenza del bilancio. La crescita economica è rimasta solida con qualche riequilibrio, poiché al rallentamento dal consumo ha fatto riscontro un ulteriore incremento degli investimenti privati.

Il mercato del lavoro ha beneficiato della forte crescita occupazionale e la disoccupazione ha continuato a scendere. La capacità tecnica e istituzionale nel settore delle finanze pubbliche è stata ulteriormente rafforzata. Le misure prudenziali supplementari hanno migliorato la capacità di adattamento di un settore bancario globalmente sano e hanno ridotto i rischi macrofinanziari. L'economia croata è ben integrata in quella dell'UE.

In certi casi, tuttavia, la politica economica del governo non ha seguito un chiaro orientamento a medio termine. Il processo di riforme strutturali è andato avanti a rilento, con tempi spesso molto lunghi fra l'adozione delle strategie e la loro attuazione effettiva. Il coordinamento politico ha talvolta risentito della scarsa comunicazione tra governo e banca centrale. L'aumento dell'inflazione e degli squilibri esterni rischia di compromettere la stabilità macroeconomica e richiede pertanto un maggior consolidamento di bilancio. Non si è fatto molto per migliorare l'efficacia della spesa pubblica, specialmente nel settore sanitario. La spesa sociale è rimasta elevata e non mirata, risultando talvolta inefficiente. Le finanze pubbliche risentono tuttora della mancanza di una strategia di base per la pianificazione e l'esecuzione del bilancio.

Gli ingenti sussidi alle imprese non sono stati utilizzati al meglio per la ristrutturazione e la privatizzazione è andata avanti in modo discontinuo. Sebbene le procedure di registrazione delle imprese siano state ulteriormente semplificate, l'iniziativa del settore privato è tuttora ostacolata da una regolamentazione troppo complessa e da eccessivi requisiti ad hoc, che potrebbero compromettere le procedure di entrata nel/uscita dal mercato. Rimane fondamentale rafforzare e approfondire in modo più deciso le riforme strutturali.

La Croazia ha migliorato la propria capacità di assumere gli obblighi che comporta l'adesione . Il paese si sta muovendo a ritmo sostenuto per conformarsi ai criteri dell'UE e ha raggiunto un notevole grado di allineamento con le norme europee in diversi ambiti. Nella maggior parte dei settori si sono registrati progressi, prevalentemente in termini di allineamento legislativo, ma anche in relazione alla creazione di capacità amministrativa. I progressi apprezzabili compiuti gli anni precedenti in una serie di capitoli sono stati ulteriormente consolidati, ma c'è ancora molto da fare e, in generale, il livello di allineamento e il livello di capacità amministrativa devono ancora essere notevolmente innalzati.

Si segnalano notevoli progressi nell'allineamento della legislazione con l' acquis sulla libera circolazione delle merci . L'allineamento con l' acquis in questo capitolo è ben avviato, ma sussiste il problema di adeguare le infrastrutture per la valutazione della conformità e le attività di vigilanza del mercato. Occorre adoperarsi con notevole impegno per portare avanti l'allineamento con l' acquis e garantire l'effettiva applicazione ed attuazione della legislazione.

È stato compiuto qualche progresso per quanto riguarda la libera circolazione dei lavoratori, relativamente alla quale è stato raggiunto un livello soddisfacente di allineamento legislativo. La legislazione croata, tuttavia, non è ancora conforme alle norme dell'UE sull'accesso al mercato del lavoro. Occorre un impegno costante per sviluppare la capacità amministrativa necessaria, in particolare per il coordinamento dei regimi previdenziali.

Sebbene si sia registrato qualche progresso, c'è ancora molto da fare per quanto riguarda il diritto di stabilimento e la libera prestazione dei servizi . Sussistono diversi ostacoli al riguardo. L'allineamento globale all' acquis prosegue a un ritmo relativamente soddisfacente, ma in alcuni settori occorrono ancora sforzi considerevoli. Si deve rafforzare la capacità amministrativa corrispondente.

Si rileva qualche progresso in termini di libera circolazione dei capitali , soprattutto per quanto riguarda il trattamento delle domande di autorizzazione presentate da cittadini dell'UE per l'acquisto di beni immobili e l'adozione di un piano d'azione e di una nuova legislazione contro il riciclaggio del denaro. L'allineamento globale prosegue a un ritmo relativamente soddisfacente ma occorrerà ulteriore impegno, specialmente in sede di attuazione.

Si segnalano buoni risultati nel settore degli appalti pubblici , per il quale si è predisposta la necessaria struttura istituzionale ed è stata adottata una strategia globale. Occorre tuttavia portare avanti l'allineamento legislativo e rafforzare la capacità amministrativa. Le misure anticorruzione devono applicarsi anche al quadro legislativo e alla sua applicazione funzionale, migliorandone trasparenza ed efficienza.

Si rileva qualche progresso nel settore del diritto societario . L'allineamento procede bene, ma occorre un impegno costante per applicare gli emendamenti di recente adozione e rafforzare la capacità amministrativa.

Si segnalano buoni progressi per quanto riguarda la legge sulla proprietà intellettuale . L'allineamento legislativo è ad uno stadio molto avanzato. Occorre rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa per l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, sensibilizzare maggiormente le parti interessate e proseguire la lotta contro la pirateria e le contraffazioni.

Si rileva qualche progresso per quanto riguarda la politica di concorrenza , in particolare gli aiuti di Stato al settore siderurgico, la carta degli aiuti a finalità regionale e l'allineamento dei regimi di agevolazione fiscale. Occorre però un notevole impegno, specie per quanto riguarda gli aiuti alla ristrutturazione dei cantieri navali, di cui ci si deve occupare nell'ambito della privatizzazione prevista.

Si segnalano buoni progressi per quanto riguarda i servizi finanziari . L'allineamento legislativo è ben avviato, ma occorre rivolgere maggiore attenzione alla corretta applicazione delle leggi. Entrambe le autorità di vigilanza devono intensificare gli sforzi per migliorare la loro funzione di controllo e l'interazione consultiva con il settore.

La situazione è notevolmente migliorata nel settore della società dell'informazione e dei media , specie per quanto riguarda la liberalizzazione del mercato delle comunicazioni elettroniche e la riforma dei media. Si è raggiunto un buon livello di allineamento con l' acquis in questo capitolo, ma occorre un ulteriore impegno per garantire il buon funzionamento del mercato delle comunicazioni elettroniche.

I progressi sono stati molto eterogenei in materia di agricoltura e sviluppo rurale . Per quanto riguarda la politica della qualità e l'agricoltura biologica si è già a buon punto. In materia di sviluppo rurale, si è acquisita una valida esperienza nell'ambito dell'assistenza preadesione, ma occorre migliorare la capacità di assorbire in fondi dell'UE in questo settore. Il processo deve essere accelerato e considerevolmente rafforzato per quanto riguarda l'organismo pagatore, il SIGC e il LPIS. Il sistema di sostegno in vigore in Croazia, che è legato alla produzione, differisce dalla PAC riformata. Occorre cominciare ad allineare il sistema di sostegno per preparare un'agevole passaggio alla PAC.

Nel complesso, si sono registrati progressi soddisfacenti per quanto attiene alla politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare , in particolare grazie all'adozione di leggi attuative. Occorre un ulteriore impegno per quanto riguarda, in particolare, il benessere degli animali e il rafforzamento della capacità amministrativa e ispettiva.

La Croazia ha fatto qualche progresso in materia di pesca . Sono iniziati i preparativi, ma sussistono carenze nei settori della gestione, ispezione e controllo della flotta, delle azioni strutturali e degli aiuti di Stato. La Croazia dovrà intensificare i suoi sforzi per porvi rimedio.

Sono stati registrati progressi nel settore dei trasporti . La Croazia deve ancora istituire un ente regolatore competente ed efficiente per il settore delle ferrovie. Occorre un ulteriore impegno per quanto riguarda l'applicazione delle norme UE in materia di trasporto stradale, trasporto combinato delle merci e aviazione, compreso il rafforzamento della capacità amministrativa.

Si sono registrati buoni progressi nel campo dell' energia , ma occorrono ancora notevoli sforzi, specie per quanto concerne l'efficienza energetica, l'indipendenza e il potenziamento dell'ente regolatore e il rafforzamento della capacità amministrativa.

Nel settore della fiscalità ,la Croazia ha compiuto progressi molto limitati. L'allineamento legislativo non è proseguito. Sebbene la struttura generale della legislazione tributaria sia simile all' acquis , occorre un impegno considerevole in tutti i settori. La Croazia ha concordato con la Commissione un modo per eliminare l'imposizione fiscale discriminatoria sulle sigarette. Sono inoltre necessari notevoli sforzi per rafforzare la capacità amministrativa, compresa l'interconnettività dei sistemi informatici.

Si sono osservati progressi sostanziali nel settore della politica economica e monetaria . L'allineamento globale con l'acquis relativo alla politica economica e monetaria è a buon punto.

I progressi compiuti nel settore delle statistiche sono globalmente buoni. Si è raggiunto un livello soddisfacente di allineamento legislativo. Occorre però un ulteriore impegno, specialmente per migliorare la capacità amministrativa e le statistiche agricole, macroeconomiche e sull'attività delle imprese.

Si segnalano buoni progressi per quanto riguarda la politica sociale e l'occupazione . Si è raggiunto un buon livello di allineamento legislativo, anche se sussistono alcune carenze. Occorre un ulteriore impegno per rafforzare la capacità amministrativa in tempo utile prima dell'adesione onde garantire una corretta applicazione e attuazione.

La Croazia ha fatto progressi apprezzabili in termini di politica imprenditoriale e industriale , specie per quanto riguarda la politica per le PMI, la strategia industriale e la ristrutturazione dell'industria siderurgica. Occorre invece un notevole impegno in altri settori come la cantieristica. La Croazia ha raggiunto globalmente un buon livello di allineamento.

La Croazia ha fatto progressi apprezzabili per quanto riguarda le reti transeuropee e continua a partecipare attivamente all'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale.

Va segnalato qualche progresso nel settore della politica regionale e del coordinamento degli strumenti strutturali . La Croazia deve però rafforzare la propria capacità istituzionale e amministrativa. La legislazione croata è stata parzialmente allineata con l'acquis in questo capitolo.

La Croazia ha compiuto qualche progresso per quanto riguarda il sistema giudiziario e i diritti fondamentali . Le riforme nel settore giudiziario procedono con relativa lentezza. Devono ancora essere risolti problemi di rilievo. Si è approntata la maggior parte degli strumenti necessari per combattere la corruzione, che vanno però utilizzati con maggior determinazione considerata la gravità del problema. Le disposizioni normative in materia di diritti fondamentali sono generalmente adeguate, ma nonostante i progressi registrati sussistono ancora seri problemi a livello di applicazione.

La Croazia ha fatto qualche progresso in materia di giustizia, libertà e sicurezza , specie per quanto riguarda le misure volte a contrastare il traffico di droga e la tratta di esseri umani. Occorrono tuttavia sforzi considerevoli per la gestione delle frontiere esterne e risultati concreti nella lotta contro la criminalità organizzata, che è fonte di preoccupazione. La Croazia deve adoperarsi con maggiore impegno per disporre della capacità amministrativa necessaria all'applicazione dell'acquis UE dopo l'adesione.

Si rilevano progressi apprezzabili per quanto riguarda scienza e ricerca , istruzione e cultura . Il livello di allineamento raggiunto è globalmente buono, ma occorrono ulteriori sforzi.

Nel complesso, si registrano buoni progressi nel capitolo ambiente , specie per quanto riguarda la qualità dell'aria, i prodotti chimici e gli OGM. Occorrerà un impegno considerevole in materia di acqua, lotta contro l'inquinamento industriale, gestione dei rischi, cambiamenti climatici e settori orizzontali, affiancato da investimenti ingenti.

Si segnala qualche progresso in termini di tutela dei consumatori e della salute . Si è raggiunto un buon livello di allineamento legislativo, ma occorrono ulteriori sforzi per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti di consumo, compreso il sistema di segnalazione RAPEX, e l'acquis sulla salute pubblica relativo al tabacco e a tessuti e cellule riproduttivi.

La Croazia ha fatto buoni progressi in materia di unione doganale , ma deve portare avanti l'allineamento legislativo, creare i presupposti per un'applicazione efficace delle norme doganali e migliorare ulteriormente l'interconnettività dei sistemi informatici.

La Croazia ha registrato ulteriori progressi nel settore delle relazioni esterne , dove l'allineamento è ben avviato.

La Croazia ha continuato a fare progressi per quanto riguarda la politica estera, di sicurezza e di difesa , raggiungendo nel complesso un buon livello di allineamento. Il paese deve tuttavia rafforzare l'applicazione del controllo delle armi, migliorando anche la trasparenza delle informazioni in questo campo.

La Croazia ha fatto qualche progresso in materia di controllo finanziario , ma deve adoperarsi con impegno per creare un sistema solido e adeguato di controllo finanziario interno pubblico (PIFC), specie per quanto riguarda il sistema di gestione dei fondi dell'UE.

Si osservano ulteriori progressi relativamente alle disposizioni finanziarie e di bilancio , fra cui lo sviluppo di una struttura di coordinamento per le risorse proprie. La Croazia ha raggiunto globalmente un buon livello di allineamento.

Ex Repubblica iugoslava di Macedonia

Pur avendo fatto qualche progresso negli ultimi dodici mesi, l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia non soddisfa ancora i criteri politici . Le elezioni politiche del 2008 non sono risultate conformi ai principali standard internazionali e le raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR devono ancora essere attuate integralmente. La mancanza di un dialogo politico costruttivo fra i principali partiti e interlocutori politici ha compromesso il buon funzionamento delle istituzioni politiche; ora si sta dando prova di maggiore impegno per sviluppare il dialogo politico. Sono state prese misure per realizzare le priorità principali del partenariato di adesione, ma occorrono ulteriori sforzi.

L'attuazione dell'accordo quadro di Ohrid contribuisce al consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto . L'adozione della legge sulle lingue ha segnato una svolta importante nei rapporti fra le comunità etniche del paese. Occorre impegnarsi ulteriormente e con spirito costruttivo per conseguire gli obiettivi dell'accordo di Ohrid.

Le elezioni politiche anticipate del 2008 sono state segnate da violenze e irregolarità. Le autorità hanno iniziato a procedere contro i responsabili e ad attuare le raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR sullo svolgimento del processo elettorale, in particolare modificando il codice elettorale. In luglio è stata formata una nuova coalizione governativa multietnica. I partiti di opposizione hanno boicottato a lungo il nuovo parlamento , che ha fatto ampio uso della procedura di emergenza per adottare la legislazione. Occorre adoperarsi con ulteriore e notevole impegno per migliorare e sostenere il dialogo politico.

La riforma della pubblica amministrazione è proseguita con l'introduzione di incentivi salariali e l'adozione di un sistema di formazione permanente, come richiesto dalla legge sulla funzione pubblica. Si è fatto ben poco, tuttavia, per garantire che le assunzioni ad alto livello avvengano sulla base delle qualifiche professionali. La creazione di una funzione pubblica stabile, professionale e meritocratica è prioritaria. Occorre rafforzare il ruolo dell'agenzia della funzione pubblica e la capacità delle unità "Risorse umane" presso i ministeri competenti. La riforma della polizia è ulteriormente proseguita. Si è proceduto, in conformità della legge, alla nomina di otto nuovi comandanti regionali e di tutti i 38 nuovi comandanti locali. Si è proseguita la formazione degli agenti di polizia e migliorata la gestione delle riforme umane, ma la politicizzazione delle alte cariche della polizia in determinati settori desta serie preoccupazioni.

Si sono registrati buoni progressi in materia di riforma giudiziaria . La nuova Corte d'appello, il nuovo tribunale amministrativo e il Consiglio giudiziario sono in funzione e sono iniziate le riunioni del nuovo Consiglio dei pubblici ministeri. È stata aperta l'accademia per la formazione di giudici e pubblici ministeri e i tribunali sono stati dotati di nuovi sistemi informatici. Occorre però rafforzare ulteriormente l'indipendenza, l'efficienza, l'organico e il quadro di bilancio del settore giudiziario nonché coprire i posti vacanti presso le procure. Non si è smaltito l'arretrato giudiziario e si deve ancora costituire un track record dell'attuazione delle recenti riforme, specie per quanto riguarda l'imparzialità, la responsabilità e l'efficienza della magistratura.

Si registrano ulteriori progressi nell'attuazione della politica anticorruzione . Sono stati stanziati fondi specifici per il piano d'azione del governo ed è stato autorizzato il ricorso a misure investigative speciali nei casi di corruzione. È stato adottato un piano d'azione contro i conflitti di interessi, sono state pronunciate condanne in alcuni casi di corruzione di alto profilo. Vi è una maggiore sensibilizzazione alla corruzione, che rimane tuttavia molto diffusa e costituisce un problema particolarmente serio. Occorre prendere altri provvedimenti, in particolare per migliorare il coordinamento operativo fra le autorità incaricate di far applicare la legge e attuare le norme in materia di finanziamento dei partiti politici e delle campagne elettorali.

Il quadro legislativo e istituzionale per la tutela dei diritti umani e delle minoranze è stato in buona parte approntato, ma occorrono ulteriori sforzi per migliorarne l'applicazione in diversi settori.

I maltrattamenti ad opera della polizia devono essere oggetto di indagini e azioni giudiziarie più efficaci. Si sta progressivamente ammodernando l'infrastruttura carceraria , ma occorre prendere misure onde porre fine alle condizioni disumane e degradanti e instaurare una gestione professionale. Per quanto riguarda i diritti delle donne , è stata adottata una strategia nazionale contro le violenze domestiche e si sono rafforzate le disposizioni giuridiche in materia di stupro. Occorre tuttavia un impegno costante per tutelare le donne da tutte le forme di violenza. Per quanto riguarda i diritti dei minori , l'istruzione obbligatoria è stata prolungata ed è entrata in vigore la legge sulla giustizia minorile. Occorre tuttavia moltiplicare gli sforzi per tutelare i diritti dei minori.

Per quanto riguarda i diritti culturali e i diritti delle minoranze , si registra qualche progresso nell'attuazione della strategia sull'equa rappresentanza, in linea con l'accordo quadro di Ohrid. Sono state adottate una legge sulle lingue che prevede un maggiore uso della lingua albanese in parlamento e una legge sulla promozione e sulla tutela dei diritti delle comunità minori che prevede, in particolare, l'istituzione di un'agenzia specializzata.

Le autorità, tuttavia, devono prendere ulteriori provvedimenti per favorire l'integrazione delle comunità etniche del paese, specialmente in materia di istruzione. Non si presta sufficiente attenzione alle preoccupazioni delle minoranze etniche più piccole. Si segnalano pochi progressi per quanto riguarda i Rom . L'attuazione dei piani d'azione procede a rilento e i Rom si trovano ancora ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili, con problemi di accesso all'istruzione, alla protezione sociale, all'assistenza sanitaria, agli alloggi e all'occupazione.

Riguardo alle questioni regionali e agli obblighi internazionali , l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha collaborato pienamente con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY). Sono state adottate le riforme giudiziarie necessarie per garantire una buona gestione dei casi rinviati alle autorità nazionali e si è avviata la formazione pertinente di giudici e pubblici ministeri. Per quanto attiene alla Corte penale internazionale, l'accordo bilaterale di immunità concluso con gli Stati Uniti non è in linea con la posizione comune e con i principi dell'UE in materia.

Il paese ha continuato a partecipare attivamente alle iniziative regionali, compreso il nuovo Consiglio di cooperazione regionale (CCR), e ha assunto la prima presidenza dell'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA) dopo la sua entrata in vigore.

È stato istituito un comitato misto per la delimitazione dei confini con il Kosovo, che sta portando a termine il suo compito. Il governo ha deciso in ottobre di riconoscere l'indipendenza del Kosovo.

L'ex Repubblica iugoslava di Macedonia mantiene nel complesso buoni rapporti con i paesi della regione. Le relazioni con la Grecia, tuttavia, sono state rese più difficili dalla questione irrisolta del nome. È necessario evitare azioni e dichiarazioni che possano influire negativamente sulle relazioni di buon vicinato. Il mantenimento di relazioni di buon vicinato, compresa una soluzione alla questione del nome negoziata sotto l'egida dell'ONU e accettabile per entrambi i paesi, rimane di fondamentale importanza.

L' economia dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha mantenuto una crescita solida. Il difficile contesto economico internazionale, tuttavia, ha contribuito al forte deterioramento dei conti esteri e all'aumento dell'inflazione. Le riforme strutturali sono proseguite e il clima imprenditoriale è migliorato, ma il tasso di disoccupazione, tuttora molto elevato, continua a destare serie preoccupazioni. Carenze istituzionali e lacune nello Stato di diritto ostacolano ancora il buon funzionamento dell'economia di mercato e si ripercuotono negativamente sul clima imprenditoriale.

L'ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha fatto notevoli progressi verso la conformità con i criteri economici , avvicinandosi ulteriormente ad un'economia di mercato funzionante. Il paese dovrebbe essere in grado di far fronte a medio termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione, sempre che venga attuato risolutamente il programma globale di riforme volto a ridurre le notevoli carenze strutturali.

Il paese ha mantenuto un ampio consenso politico sugli orientamenti di base della politica economica. Il mix delle politiche è rimasto globalmente improntato alla stabilità e alla prevedibilità macroeconomiche. L'andamento della crescita è rimasto solido nel paese. Si è migliorata la qualità delle finanze pubbliche abbassando le aliquote fiscali, aumentando l'efficienza della riscossione delle imposte e accrescendo la spesa per le infrastrutture e l'istruzione. Il debito del settore pubblico è stato mantenuto a un livello relativamente basso. Il miglioramento della riscossione delle imposte dimostra che si è riusciti in una qualche misura a ridimensionare l'economia informale.

L'afflusso di IED ha registrato un notevole incremento nel corso dell'ultimo anno. La privatizzazione è praticamente terminata. La quota del settore privato rispetto alla produzione totale è pari a circa l'80% del valore aggiunto. I prezzi e gli scambi commerciali sono stati liberalizzati praticamente in tutti i settori. Le procedure fallimentari sono state ulteriormente abbreviate e la registrazione delle proprietà è stata resa più celere. Si è rafforzata l'indipendenza finanziaria delle agenzie di vigilanza e di regolamentazione. L'intermediazione finanziaria si è ulteriormente sviluppata. Oltre a promuovere la concorrenza fra le industrie di rete, si sono prese misure per migliorare la qualità del capitale umano. L’integrazione economica con l’UE procede bene.

Il deterioramento dei conti con l'estero del paese ha però accentuato le vulnerabilità esterne, rendendo ancora più importante la disciplina di bilancio. I mercati del lavoro non funzionano ancora bene. I tassi di disoccupazione rimangono elevatissimi. Il funzionamento dell'economia di mercato risente tuttora delle carenze istituzionali e della necessità di rafforzare lo Stato di diritto. La pubblica amministrazione rimane inefficiente e in alcuni settori il grado di certezza del diritto è ancora basso, il che rende il paese meno attraente per gli investimenti esteri. Il settore giudiziario continua a far da freno e non sempre gli enti preposti alla regolamentazione e alla vigilanza dispongono delle risorse necessarie per svolgere correttamente i loro compiti.

Nonostante i tentativi fatti per ridurre l'economia sommersa, le dimensioni del settore informale rimangono considerevoli a causa del quadro normativo inadeguato e delle carenze nell'applicazione della legge, anche per quanto riguarda la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Il settore informale costituisce tuttora un grosso problema, poiché riduce la base imponibile e l'efficienza delle politiche economiche.

L'ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha continuato ad adoperarsi per rafforzare la sua capacità di assumere gli obblighi che comporta l'adesione . Si segnala qualche progresso quanto al conseguimento delle priorità stabilite dal partenariato di adesione. Il paese, tuttavia, incontra ancora notevoli difficoltà per quanto riguarda l'attuazione e l'effettiva applicazione delle normative. Mancano adeguate risorse umane e finanziarie per attuare integralmente l'acquis.

Per quanto attiene alla libera circolazione delle merci , la capacità amministrativa è migliorata, ma non basta ancora per garantire una corretta attuazione. La maggior parte dell'acquis settoriale deve ancora essere recepita e attuata. I progressi sono limitati nei settori della libera circolazione dei lavoratori , del diritto di stabilimento e della libera prestazione dei servizi , dove l'allineamento della legislazione con l'acquis si trova ancora nella fase iniziale. Si segnalano progressi apprezzabili nel ravvicinamento della legislazione sulla libera circolazione dei capitali . La capacità amministrativa e l'applicazione della legge sono carenti per quanto riguarda la lotta al riciclaggio del denaro.

I progressi sono invece notevoli nel settore degli appalti pubblici , ma la nuova legislazione sulle concessioni e sui partenariati pubblico-privato non è stata ancora allineata con l'acquis. Occorre mantenere un impegno deciso e costante per formare gli enti aggiudicatori e gli operatori economici alle nuove norme in materia di appalti pubblici. Sono stati compiuti buoni progressi nel settore del diritto societario , nel quale l'allineamento legislativo ha raggiunto un livello soddisfacente. I progressi compiuti in materia di legge sulla proprietà intellettuale riguardano il rafforzamento del quadro normativo e della capacità amministrativa. L'applicazione delle norme sta lentamente migliorando, ma occorre un maggiore impegno per combattere in modo soddisfacente la pirateria e la contraffazione.

Si sono osservati progressi soddisfacenti, ma eterogenei, nel settore della concorrenza , anche in relazione alla politica degli aiuti di Stato. L'autorità garante della concorrenza deve essere dotata di personale più numeroso e qualificato nonché di finanziamenti adeguati. Il controllo ex-ante degli aiuti di Stato non è abbastanza efficace.

Nonostante i progressi registrati nell'allineamento legislativo con l' acquis sui servizi finanziari , la capacità amministrativa degli enti di vigilanza è tuttora carente, specialmente nel settore delle assicurazioni, dove l'applicazione risulta particolarmente inadeguata.

Per quanto riguarda la società dell'informazione e i media , si segnalano notevoli progressi in termini di allineamento con l' acquis sulle comunicazioni elettroniche, tra cui l'applicazione di misure attuative, che hanno introdotto condizioni più competitive a vantaggio dei consumatori. La situazione finanziaria del consiglio per l'emittenza radiotelevisiva e dell'emittente radiotelevisiva pubblica continua però a destare preoccupazione.

Ai progressi registrati nel settore dell' agricoltura e dello sviluppo rurale in relazione all'elaborazione delle politiche hanno fatto seguito un aumento della capacità amministrativa delle istituzioni competenti e un miglioramento dell'attuazione, ma l'allineamento con l'acquis è ancora nella fase iniziale. I modesti progressi rilevati nel settore della politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare riguardano soprattutto la legislazione. Pur essendo stata rafforzata, la capacità amministrativa non basta ancora a garantire la corretta applicazione dell' acquis . È proseguito l'allineamento legislativo nel settore della pesca , dove occorre però sviluppare la capacità amministrativa.

Si sono osservati progressi apprezzabili per quanto riguarda la politica dei trasporti , ma la capacità amministrativa rimane insufficiente in tutti i settori. Gli enti regolatori e le autorità garanti della sicurezza per il trasporto terrestre, aereo e ferroviario non sono ancora operativi. Occorre portare avanti le riforme avviate nel settore ferroviario.

Si rilevano progressi nel settore dell' energia , specie per quanto riguarda l'allineamento legislativo e la liberalizzazione del mercato dell'elettricità. Occorre però risolvere certe questioni in sospeso relative alle tariffe e alla distribuzione dell'energia elettrica. La capacità amministrativa di attuare la politica di efficienza energetica e i regolamenti sulla radioprotezione è stata migliorata, ma deve essere ulteriormente rafforzata. Il grado di indipendenza degli enti regolatori rimane insufficiente.

Il livello di allineamento legislativo è sufficiente in materia di fiscalità indiretta, mentre deve essere migliorato per la fiscalità diretta. Si è migliorata la capacità amministrativa per la riscossione delle imposte e il gettito fiscale è aumentato, ma occorrono ulteriori sforzi per garantire un'applicazione efficace della normativa tributaria. Si è fatto molto per combattere la corruzione nel settore e bisogna continuare su questa via.

Si osservano progressi in termini di allineamento legislativo con l'acquis e di capacità amministrativa nel settore della politica economica e monetaria . I progressi constatati in materia di statistiche riguardano il miglioramento delle infrastrutture statistiche e le statistiche settoriali. L'allineamento delle classificazioni con l'acquis è proseguito in modo soddisfacente, ma occorre un ulteriore impegno per raggiungere e mantenere una qualità sufficiente delle statistiche.

Si osservano progressi limitati nel settore della politica sociale e dell' occupazione , dove si è raggiunto un discreto livello di allineamento legislativo. Malgrado il graduale rafforzamento in corso, la capacità amministrativa non basta ancora a garantire una corretta attuazione delle leggi e delle politiche adottate

I progressi apprezzabili riscontrati in termini di politica industriale e delle imprese riguardano soprattutto il quadro normativo e le politiche settoriali.

Si segnalano progressi in materia di reti transeuropee . Il paese continua a partecipare attivamente all'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale. L'entità delle risorse finanziarie necessarie per potenziare le infrastrutture costituisce tuttora un ostacolo non trascurabile.

Si rileva qualche progresso in termini di politica regionale e coordinamento degli strumenti strutturali , sebbene ci sia ancora molto da fare per attuare le componenti dell'IPA preparatorie ai Fondi strutturali. Occorre rafforzare considerevolmente la capacità amministrativa a livello regionale e locale, nonché presso i ministeri competenti.

Si segnala qualche progresso relativamente al sistema giudiziario e ai diritti fondamentali . Per quanto riguarda la riforma giudiziaria , il Consiglio giudiziario funziona, è stato istituito il Consiglio dei pubblici ministeri e si è adottata la legge sull'ufficio del procuratore generale. Occorre però rafforzare ulteriormente l'indipendenza, l'efficienza, l'organico e il quadro di bilancio della giustizia. Si è modificata la legge sulla procedura penale per consentire il ricorso a misure investigative speciali nei casi di corruzione. Sono stati stanziati fondi specifici per il piano d'azione anticorruzione. Occorre però un ulteriore impegno, specie per quanto riguarda il finanziamento dei partiti politici e delle campagne elettorali. In merito ai diritti fondamentali, è stata adottata una legge sulle lingue che consente un maggiore uso della lingua albanese nella vita pubblica. Occorre tuttavia prestare maggiore attenzione alle preoccupazioni delle minoranze etniche più piccole, compresi i Rom.

La capacità operativa delle autorità competenti in materia di giustizia, libertà e sicurezza è stata ulteriormente migliorata. Si segnalano progressi in materia di cooperazione fra le forze di polizia, lotta alla criminalità organizzata, migrazione, asilo, politica dei visti e gestione delle frontiere. È stata adottata quasi tutta la legislazione pertinente, la cui attuazione è in corso. Gli accordi di facilitazione del visto e di riammissione fra la CE e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia sono entrati in vigore nel gennaio 2008. È iniziato un dialogo con la Commissione europea sulla liberalizzazione dei visti. Si sono registrati progressi apprezzabili verso la conformità con i parametri di riferimento della road map per la liberalizzazione dei visti, specie per quanto riguarda l'introduzione dei passaporti biometrici. Si sono fatti passi avanti in termini di profilazione e smantellamento dei gruppi criminali coinvolti nella tratta di esseri umani, ma l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia rimane un paese di origine, transito e destinazione per la tratta di esseri umani. La politicizzazione degli alti funzionari di polizia ha dato luogo ad abusi. La capacità amministrativa generale deve essere ulteriormente rafforzata e la criminalità organizzata rimane un grave problema, che ha ripercussioni negative sullo Stato di diritto e sul clima imprenditoriale.

Si sono registrati progressi in materia di scienza e ricerca per quanto riguarda l'organizzazione della cooperazione a livello nazionale nel settore della ricerca, ma la capacità rimane insufficiente. Il primo anno di partecipazione al Settimo programma quadro ha dato buoni risultati. Rimane necessario un impegno considerevole per agevolare l'integrazione nello Spazio europeo della ricerca.

Si segnalano buoni progressi in materia di istruzione e cultura , sebbene la capacità di applicare la legislazione promulgata rimanga insufficiente. Il paese deve continuare a prepararsi a gestire i programmi Lifelong Learning e Youth in Action.

Il quadro legislativo sull' ambiente è stato migliorato, specie per quanto riguarda la legislazione orizzontale, l'aria e i rifiuti. Deve ancora essere preparato un gran numero di leggi attuative. Si accusa un ritardo in settori come la qualità dell'acqua o la protezione della natura. La capacità amministrativa deve essere considerevolmente potenziata e gli investimenti nelle infrastrutture ambientali rimangono nettamente insufficienti malgrado i notevoli sforzi prodigati per aumentare le risorse finanziarie. Per quanto attiene alla tutela dei consumatori e della salute, si è osservato qualche progresso relativamente alla costruzione di una capacità istituzionale per la tutela dei consumatori e l'aumento dei fondi destinati alla pubblica sanità. Non esiste però un sistema efficace e trasparente di vigilanza del mercato. Le risorse amministrative non bastano per una piena attuazione della legislazione, delle strategie e dei piani d'azione in materia di pubblica sanità.

I progressi sono invece notevoli per quanto riguarda l' unione doganale . La riscossione dei tributi è notevolmente migliorata e si sono ottenuti risultati apprezzabili nella lotta alla criminalità transfrontaliera. La legislazione doganale è ben allineata con l' acquis , ma richiede un'ulteriore armonizzazione. La capacità amministrativa e operativa è notevolmente migliorata e si sono ottenuti risultati tangibili nella lotta alla corruzione.

È proseguito l'allineamento con la politica dell'UE in materia di relazioni esterne , grazie in particolare all'attuazione del CEFTA, e con la sua politica estera, di sicurezza e di difesa . Occorre rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa in questi settori.

Si sono fatti pochi progressi in termini di allineamento e di attuazione della legislazione sul controllo finanziario . Pur essendo stata rafforzata, la capacità amministrativa delle istituzioni responsabili del controllo finanziario interno pubblico e dell'audit esterno non basta ancora per far fronte agli obblighi derivanti dall' acquis . Riguardo alle disposizioni finanziarie e di bilancio si è osservato qualche progresso nella lotta contro le frodi a livello di dogane e di IVA. A tempo debito il paese dovrà dotarsi delle opportune strutture di coordinamento e delle norme di attuazione necessarie e rafforzare la propria capacità amministrativa per quanto riguarda le risorse proprie.

Montenegro

Il Montenegro ha compiuto notevoli progressi in termini di conformità con i criteri politici , miglioramento del quadro legislativo e rafforzamento della capacità istituzionale in linea con il partenariato europeo. L'applicazione della costituzione è proseguita bene, ma il Montenegro deve adoperarsi con maggiore impegno per attuare le riforme, con particolare attenzione al completamento della riforma giudiziaria. Sebbene si sia registrato qualche progresso, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata rimane una delle problematiche principali. Il consenso politico è ancora forte sulle questioni attinenti all'UE, ma deve essere ampliato per altri aspetti della costruzione dello Stato. Occorre rafforzare la capacità amministrativa.

La democrazia e lo Stato di diritto sono stati potenziati. Si è fatto qualche progresso nell'attuare la nuova costituzione adottata nell'ottobre 2007, ma occorre migliorare la governance e il funzionamento della magistratura nonché dimostrare una maggiore volontà politica per ottenere risultati nella lotta alla corruzione.

Il parlamento ha istituito un Consiglio per l'integrazione europea presieduto da un membro dell'opposizione. L'attività legislativa è stata intensa, ma il parlamento deve consolidare ulteriormente la sua capacità e la sua efficienza in quanto organo di legiferazione e di vigilanza politica.

Il governo ha preso altre misure per adeguarsi alle esigenze che ha comportato l'indipendenza del paese e ha migliorato ulteriormente il coordinamento per quanto riguarda l'integrazione europea. La gestione e la capacità rimangono tuttavia insufficienti, soprattutto presso i ministeri competenti.

Il quadro legislativo per la pubblica amministrazione è stato rafforzato. Si osservano progressi anche per quanto riguarda la gestione delle risorse umane e la riforma del governo locale. Tuttavia, la mancanza di risorse umane e finanziarie, le carenze strutturali e la corruzione compromettono tuttora l'efficienza generale della pubblica amministrazione. La capacità amministrativa rimane limitata. In settori chiave come la pianificazione urbana e la tutela dell'ambiente, le strutture e la capacità amministrative sono inadeguate e devono essere migliorate. Occorre migliorare ulteriormente la legge sulla funzione pubblica e garantirne un'applicazione coerente. L'ufficio del difensore civico è stato potenziato con la creazione di due posti di vice, ma la sua efficacia generale rimane limitata.

Si registra qualche progresso nella riforma della giustizia . Il Montenegro ha adottato un piano d'azione e una normativa per attuare la nuova costituzione. Nel settembre 2008 sono state create presso i tribunali superiori sezioni speciali per la lotta contro la criminalità organizzata, la corruzione, i crimini di guerra e il terrorismo. Manca però la legislazione di base sulla riforma necessaria per garantire l'indipendenza e la responsabilità della magistratura. Il sistema giudiziario rimane globalmente poco efficiente. L'arretrato delle cause civili e penali e la lunghezza eccessiva delle procedure continuano a destare preoccupazione. Le procedure penali relative alla deportazione e alla scomparsa di oltre 80 civili bosniaci nel 1992 non si sono ancora concluse.

Si registra qualche progresso in termini di rafforzamento del quadro strategico e amministrativo della lotta alla corruzione e di sensibilizzazione al problema della corruzione, L'attuazione, tuttavia, lascia ancora a desiderare e i risultati ottenuti finora sono limitati. Non sono ancora state adottate disposizioni normative fondamentali come la nuova legge sui conflitti di interessi. Il Montenegro non dispone di autorità di supervisione o di controllo che siano forti e indipendenti. La capacità investigativa insufficiente delle autorità incaricate di far applicare la legge fa sì che le condanne definitive nei casi di corruzione siano estremamente rare. La corruzione è tuttora diffusa e costituisce un problema particolarmente serio.

La situazione è migliorata nel settore dei diritti umani e della tutela delle minoranze , dove il Montenegro rimane globalmente in linea con gli standard europei. Nella legge sull'attuazione della costituzione deve essere chiarito il concetto di garanzia di applicazione retroattiva della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU). Sebbene nel novembre 2007 siano state adottate strategie pluriennali per la protezione sociale e la tutela dei minori , l'integrazione dei disabili e la protezione degli anziani, in pratica le condizioni di queste categorie non sono migliorate in misura rilevante. Occorre sensibilizzare maggiormente i cittadini e adottare una legislazione ad hoc sul problema delle violenze domestiche contro le donne . Il paese deve fare progressi per predisporre i meccanismi di attuazione, migliorare la protezione e promuovere una maggiore sensibilizzazione in merito alla discriminazione basata sul sesso. Considerate le recenti aggressioni ai danni di giornalisti, occorre tutelare meglio la libertà di espressione . Le indagini su questi casi devono essere esaurienti e approfondite. Destano preoccupazione le violenze e i casi di diffamazione a danno dei giornalisti. Le condizioni in cui operano le organizzazioni della società civile rimangono nel complesso soddisfacenti, ma la cooperazione fra governo e società civile può essere migliorata. Per quanto riguarda i diritti di proprietà , il processo di restituzione e compensazione va avanti e continuano ad affluire ricorsi contro le decisioni adottate dalle tre commissioni regionali di primo grado competenti in materia di restituzione.

Il Montenegro ha rafforzato il quadro per la tutela delle minoranze con l'adozione di una strategia per le minoranze e di una strategia nazionale per i Rom , la costituzione di consigli nazionali per le minoranze e la creazione di meccanismi di finanziamento specifici. Tuttavia la maggior parte delle misure di attuazione, fra cui la ripartizione dei fondi, deve ancora essere adottata. Le relazioni interetniche sono armoniose, ma i diritti sociali ed economici degli sfollati, molti dei quali sono Rom provenienti dal Kosovo, non vengono ancora garantiti. Le comunità rom, ashkali e egiziane si trovano ancora ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili, con problemi di accesso all'istruzione, alla protezione sociale, all'assistenza sanitaria, agli alloggi e all'occupazione. La strategia adottata di recente dal governo per il periodo 2008-2012 deve ora essere attuata.

Per quanto attiene alle questioni regionali e agli obblighi in campo internazionale , il Montenegro ha continuato a svolgere un ruolo costruttivo nella regione e a partecipare attivamente alla cooperazione regionale, ivi compresi il Consiglio di cooperazione regionale (CCR), di recente creazione, e l'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA). La collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (ICTY) rimane soddisfacente e il Montenegro ha firmato accordi di cooperazione sui casi relativi a crimini di guerra con le procure dello Stato di Serbia e Croazia.

Si sono ulteriormente migliorate le relazioni e la cooperazione con i paesi limitrofi. La cooperazione bilaterale è progredita, in particolare per quanto riguarda la soluzione di vertenze frontaliere bilaterali tra il Montenegro e la Croazia, che hanno deciso di deferire congiuntamente il caso della penisola di Prevlaka alla Corte internazionale di giustizia. Il Montenegro ha riconosciuto l'indipendenza del Kosovo[10] nell'ottobre 2008.

Per quanto attiene alla Corte penale internazionale, l'accordo bilaterale di immunità concluso con gli Stati Uniti non è in linea con la posizione comune e con i principi guida dell'UE in materia.

L' economia del Montenegro ha mantenuto una crescita sostenuta. Si è accelerato il ritmo delle riforme strutturali e si sono rafforzate le capacità istituzionali. La stabilità macroeconomica ha risentito dell'aumento dell'inflazione e delle vulnerabilità esterne. Il principale freno allo sviluppo economico è costituito dalle carenze dello Stato di diritto.

Per quanto riguarda i criteri economici , il paese ha compiuto ulteriori progressi verso un'economia di mercato funzionante. Per far fronte a medio termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione, il paese deve portare a termine rapidamente le riforme in corso.

La crescita economica è rimasta sostenuta grazie al massiccio afflusso di IED e alla forte domanda interna, che hanno ulteriormente ridotto la disoccupazione. Il rallentamento dell'attività creditizia delle banche commerciali, che nel 2008 è stata riportata a livelli più sostenibili, ha consolidato la stabilità macroeconomica. Questa solida posizione di bilancio ha consentito investimenti di capitale supplementari e un'ulteriore riduzione del debito pubblico esterno. L'accelerazione del processo di privatizzazione ha ridotto l'esposizione delle finanze pubbliche e migliorato la competitività.

È iniziata la ristrutturazione dei trasporti e dell'energia. La regolamentazione e il funzionamento dei servizi finanziari sono migliorati con la revisione e l'attuazione di una nuova legge bancaria e con la creazione di un organo di vigilanza nel settore assicurativo. È stato istituito il consiglio per l'eliminazione degli ostacoli all'attività imprenditoriale. Lo sviluppo delle risorse umane è proseguito con l'attuazione di programmi di formazione più efficaci. L'integrazione economica con l'Unione europea si è mantenuta a un livello elevato.

Il disavanzo delle partite correnti, tuttavia, è arrivato a livelli mai raggiunti prima e la struttura del suo finanziamento è diventata meno favorevole. L'orientamento della politica di bilancio è rimasto accomodante malgrado la natura temporanea della ripresa ciclica. L'inflazione headline è aumentata in seguito al rincaro dell'energia e dei generi alimentari. La carenza di manodopera qualificata e la mancata corrispondenza fra domanda e offerta di qualifiche hanno provocato una crescita salariale. La privatizzazione di alcune imprese non è andata in porto per mancanza di interesse da parte degli investitori.

La produzione industriale è rimasta relativamente volatile. La capacità di esportazione delle piccole e medie imprese è tuttora molto limitata Le carenze amministrative hanno influito negativamente sull'ingresso nel mercato, sulla registrazione delle proprietà e sul rilascio delle licenze edilizie. L'ampio settore informale, incentivato da un quadro normativo inadeguato e dalle carenze nell'applicazione della legge, anche per quanto riguarda la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, costituisce tuttora un grosso problema, poiché riduce la base imponibile e l'efficienza delle politiche economiche.

Il Montenegro ha proseguito l'allineamento con gli standard europei . Nel complesso, l'accordo interinale viene applicato correttamente dal 1° gennaio 2008. Si segnalano buoni progressi per quanto riguarda la libera circolazione dei servizi, le dogane, la fiscalità, l'agricoltura, il traffico di transito stradale e la ricerca. È inoltre proseguita la creazione del quadro legislativo per i seguenti settori: libera circolazione delle merci, concorrenza, appalti pubblici, diritti di proprietà intellettuale, istruzione, occupazione e politiche sociali, industria e PMI, sicurezza alimentare, giustizia, libertà e sicurezza. In molti settori, tuttavia, occorre completare la legislazione pertinente e rafforzare la struttura istituzionale e la capacità amministrativa, in particolare nell'ambito giustizia, libertà e sicurezza. I risultati ottenuti sono eterogenei per quanto riguarda i trasporti, l'energia, l'ambiente e la società dell'informazione. I progressi non sono soddisfacenti per quanto riguarda lo sviluppo del sistema statistico.

Il Montenegro ha compiuto qualche progresso verso la realizzazione delle priorità del partenariato europeo relative al mercato interno . Prosegue lo sviluppo istituzionale connesso alla libera circolazione delle merci , ma il Montenegro deve rafforzare ulteriormente le capacità amministrative e umane corrispondenti, intensificare la cooperazione fra le istituzioni statali competenti e allineare il quadro legislativo orizzontale con la normativa comunitaria. Occorrerà un maggiore impegno anche per quanto riguarda l' acquis settoriale specifico.

Il quadro legislativo sulla libera circolazione delle persone è stato migliorato con l'adozione della legge sull'occupazione e sul lavoro degli stranieri, che sarà applicata dal 1° gennaio 2009. Per quanto riguarda la libera circolazione dei servizi , la situazione è notevolmente migliorata con la liberalizzazione avvenuta nell'ambito degli attuali negoziati di adesione all'OMC. Per quanto riguarda il diritto di stabilimento , si è modificato il diritto societario per allinearlo ulteriormente con le direttive pertinenti dell'UE.

La situazione è migliorata anche per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali , poiché è stata modificata la legislazione sulle operazioni estere in conto corrente e capitale abrogando alcune misure protettive.

Si segnalano buoni progressi in materia di dogane e fiscalità . La legislazione pertinente è stata ulteriormente allineata con l' acquis , ma occorrerà progredire ulteriormente in termini di allineamento e di miglioramento della riscossione delle imposte. La capacità amministrativa delle autorità doganali e fiscali deve essere ulteriormente rafforzata, anche per quanto riguarda l'uso effettivo dell'analisi dei rischi e dell'informatizzazione. La lotta contro la corruzione rimane prioritaria.

Si è continuata a sviluppare la struttura istituzionale per la concorrenza con la creazione dell'amministrazione per la tutela della concorrenza e la commissione di controllo degli aiuti di Stato. Si dovrà garantire l'indipendenza operativa di questi organismi e rafforzare la loro capacità amministrativa.

Il sistema degli appalti pubblici è stato ulteriormente migliorato. L'allineamento è ancora indietro in settori come i servizi pubblici, le concessioni e i partenariati pubblico-privato. Si è formato il personale dell'agenzia per gli appalti pubblici, la cui capacità amministrativa deve però essere ulteriormente rafforzata.

Occorre migliorare ulteriormente la tutela dei diritti di proprietà intellettuale . Il 28 maggio 2008 è stato aperto l'ufficio montenegrino della proprietà intellettuale, ma la sua capacità istituzionale e di attuazione e l'informazione del pubblico sono ancora limitate.

Lo sviluppo delle politiche e della legislazione sull' occupazione è proseguito con l'adozione della legge sul lavoro, ma le capacità di attuazione rimangono nettamente insufficienti. Il Montenegro, che continua globalmente a soddisfare i requisiti riguardanti le politiche sociali e la tutela dei gruppi vulnerabili, ha migliorato il quadro legislativo e ha creato il Consiglio sociale come piattaforma per sviluppare il dialogo sociale.

Il governo ha fatto i primi passi per definire una politica della pubblica sanità , ma i progressi sono globalmente limitati.

Si rilevano miglioramenti nel settore dell' istruzione , con il rafforzamento del quadro legislativo e del sistema di garanzia della qualità. Occorre però un maggiore impegno per attuare una politica globale di apprendimento permanente. Si segnalano progressi apprezzabili in materia di ricerca riguardanti, in particolare, la definizione di una strategia e la cooperazione regionale e internazionale, anche con l'UE.

Il Montenegro è entrato nella fase finale dell'adesione all' OMC . Si osservano progressi a livello multilaterale e bilaterale, tra cui l'accordo concluso in aprile con la CE.

Per quanto riguarda le politiche settoriali , il paese ha compiuto qualche progresso nel settore dell' industria e delle PMI , ma è ancora indietro in termini di armonizzazione e di accelerazione del rilascio di licenze e permessi e di creazione di infrastrutture per le imprese.

Si segnalano progressi per quanto riguarda la riforma legislativa e la pianificazione dello sviluppo in materia di agricoltura e sviluppo rurale , sicurezza alimentare , questioni veterinarie e fitosanitarie e pesca , ma occorre rafforzare l'attuazione e creare un sistema integrato per la sicurezza alimentare.

L'allineamento con l' acquis in materia di ambiente ha mostrato qualche progresso, ma occorrerà un notevole impegno a livello di attuazione. È fondamentale rafforzare la capacità amministrativa, creare servizi ispettivi efficienti e sensibilizzare maggiormente i cittadini alla tutela dell'ambiente, un aspetto che desta preoccupazioni, specialmente nelle zone costiere e nei parchi nazionali.

È proseguita la liberalizzazione dei trasporti , in particolare per quanto concerne il traffico di transito stradale. È in atto la ristrutturazione delle ferrovie, ma le condizioni di accesso all'infrastruttura non sono ancora state definite. I progressi sono limitati per quanto riguarda la sicurezza stradale, il trasporto marittimo e l'approccio sistemico allo sviluppo dei trasporti. Il paese dovrà dar prova di notevole impegno per applicare l'acquis sull'aviazione. Il Montenegro continua a partecipare attivamente all'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale.

I progressi osservati nel settore dell' energia sono tuttora discontinui. Il paese deve ancora impegnarsi in modo costante per adempiere ai requisiti del trattato che istituisce la Comunità dell'energia.

Si è registrato qualche progresso nell'area della società dell ’ informazione e dei media , ma si nutrono preoccupazioni circa l'indipendenza della nuova autorità per le comunicazioni elettroniche. Inoltre, il trasferimento delle competenze al nuovo ente regolatore può avere ripercussioni finanziarie negative sull'l'agenzia per l'emittenza radiotelevisiva.

Lo sviluppo del controllo finanziario interno pubblico e dell'audit esterno si trova ancora in una fase iniziale. Occorrerà un impegno considerevole in termini di sensibilizzazione e di formazione ai nuovi sistemi. L'indipendenza e la capacità della Corte dei conti devono essere notevolmente rafforzate.

Si sono fatti progressi limitati nella produzione di statistiche e la capacità amministrativa rimane nettamente insufficiente. L'ufficio statistico (MONSTAT) ha notevoli problemi a svolgere i suoi compiti e non è ancora professionalmente indipendente. Occorreranno sforzi considerevoli in tutti i settori per raggiungere un livello conforme agli standard dell'UE.

Il Montenegro ha adottato qualche provvedimento per realizzare le sue priorità in materia di giustizia, libertà e sicurezza , la cui attuazione rimane però limitata.

Il Montenegro ha compiuto progressi per quanto riguarda la politica dei visti . Gli accordi di facilitazione del visto e di riammissione CE-Montenegro sono entrati in vigore nel gennaio 2008. È iniziato un dialogo con la Commissione europea sulla liberalizzazione dei visti. Il Montenegro ha adottato la nuova legislazione pertinente e iniziato a rilasciare documenti di viaggio biometrici. Il regime dei visti, tuttavia, non è pienamente conforme agli standard europei e occorrerà un ulteriore impegno per soddisfare i criteri definiti nella road map in materia di liberalizzazione dei visti.

Per quanto riguarda la gestione delle frontiere , il Montenegro ha iniziato ad attuare la strategia integrata per la gestione delle frontiere e il relativo piano d'azione e a intensificare la cooperazione tra polizia di frontiera e servizi doganali. Manca però una nuova legge sul controllo delle frontiere statali e le attrezzature tecniche di numerosi valichi di frontiera sono inadeguate.

I progressi in materia di asilo e migrazione sono stati discontinui. In materia di asilo, si segnalano l'adozione del diritto derivato e la creazione dell'ufficio per l'asilo e della commissione di Stato per i ricorsi in materia di asilo. Per quanto riguarda la migrazione, invece, i preparativi si trovano ancora nella fase iniziale. Deve ancora essere adottata una legge sugli stranieri. Occorre applicare efficacemente la nuova strategia in materia di migrazione e creare un centro di detenzione per i migranti irregolari.

Per quanto riguarda il riciclaggio del denaro , si è registrato qualche progresso con l'adozione di una nuova legge sulla prevenzione del riciclaggio e sul finanziamento del terrorismo. Ora si deve adottare la legislazione applicativa e rafforzare la capacità di attuazione. Le competenze e le capacità dell'unità di informazione finanziaria sono tuttora limitate e le capacità investigative delle autorità incaricate di far applicare la legge rimangono insufficienti. Occorre un maggiore impegno per prevenire e combattere il riciclaggio del denaro, tuttora fonte di gravi preoccupazioni.

È stata adottata una nuova strategia antidroga e impartita ulteriore formazione per la polizia di frontiera e gli agenti doganali, ma il transito e il traffico di droga , in particolare quelli in cui sono coinvolti gruppi della criminalità organizzata, continuano a destare serie preoccupazioni. L'abuso di droga e la criminalità connessa alla droga sono in aumento nel paese. Il Montenegro ha adottato qualche provvedimento per realizzare le sue priorità, ma sono necessari ulteriori interventi.

È stato compiuto qualche progresso per quanto riguarda la polizia , che ha proseguito la sua riorganizzazione interna e i suoi cicli di formazione, ma di cui occorre migliorare attrezzature, infrastrutture e capacità professionale.

La lotta contro la criminalità organizzata è stata rafforzata, in particolare, con l'adozione di un piano d'azione aggiornato e la creazione di sezioni speciali presso i tribunali superiori. Questo fenomeno, tuttavia, continua a destare serie preoccupazioni, con ripercussioni negative sullo Stato di diritto e sul clima imprenditoriale. Non è ancora stato adottato un nuovo codice di procedura penale. Le indagini rimangono inadeguate e portano a pochissime condanne definitive. Si sono fatti scarsi progressi per quanto riguarda la lotta contro la tratta di esseri umani : il Montenegro resta un paese di origine, di transito e di destinazione. Le indagini in questo campo sono rare e occorre un approccio più proattivo per individuare e assistere le vittime.

Si osservano progressi limitati per quanto attiene alla protezione dei dati personali. In mancanza di un nuovo atto legislativo e di un'autorità di vigilanza indipendente ed efficiente, le norme vigenti sulla protezione dei dati non verranno applicate, il che è molto preoccupante.

Serbia

La Serbia ha compiuto qualche progresso verso la conformità con i criteri politici in linea con il partenariato europeo. L'accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA) firmato nell'aprile 2008 ha segnato una svolta nelle relazioni UE-Serbia. Si rilevano notevoli progressi per quanto riguarda la cooperazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia (ICTY). La piena cooperazione rimane uno degli obblighi internazionali prioritari che deve essere totalmente rispettato. Nelle conclusioni del Consiglio del 29 aprile 2008, i ministri dell'UE hanno convenuto di sottoporre l'ASA alla ratifica dei rispettivi parlamenti nazionali e la Comunità ha deciso di attuare l'accordo interinale non appena il Consiglio avrà stabilito che la Serbia coopera appieno con l'ICTY. Nel corso dell'anno, la vita politica serba è stata condizionata in larga misura dalla dichiarazione di indipendenza del Kosovo[11]. Le divisioni tra i partiti politici sulle principali questioni strategiche hanno avuto ripercussioni negative sull'attività del parlamento e del governo, dando luogo a elezioni politiche anticipate. La stabilità governativa e il consenso sull'integrazione europea sono aumentati dopo le elezioni presidenziali e politiche. Il nuovo governo, formato nel luglio 2008, ha iniziato a occuparsi delle principali priorità politiche e ad accelerare il processo di riforma.

Si è fatto qualche progresso in materia di democrazia e Stato di diritto con l'adozione della legislazione necessaria per attuare il nuovo quadro costituzionale . Occorrono però altre riforme per garantire la piena conformità delle disposizioni costituzionali sul settore giudiziario con gli standard europei.

Dopo aver ratificato l'ASA nel settembre 2008, il parlamento ha iniziato a lavorare su un pacchetto legislativo riguardante gli standard europei in una serie di settori. Nel periodo oggetto della relazione, tuttavia, l'attività legislativa è stata limitata e sono state adottate poche leggi. La riforma parlamentare è stata rinviata e non si è affrontata la questione del controllo dei partiti sui mandati dei parlamentari. La capacità delle commissioni parlamentari rimane limitata e la legislazione elettorale deve ancora essere riveduta.

Per gran parte del periodo oggetto della relazione, le attività del governo sono state condizionate dalle questioni relative al Kosovo e dalla mancanza di un consenso sulle relazioni con l'UE. Il nuovo governo insediato nel luglio 2008 si è impegnato a rafforzare i legami con l'UE e a portare avanti il processo di riforma. Il coordinamento politico generale fra i ministeri e le agenzie deve essere migliorato. La riforma legislativa ha registrato qualche progresso per quanto riguarda il governo locale. Occorre tuttavia procedere a un ulteriore miglioramento e allineamento con gli standard europei pertinenti.

La capacità della Serbia in materia di pubblica amministrazione è globalmente buona. Le strutture di integrazione europea sono state potenziate e l'amministrazione serba ha contribuito attivamente a preparare, sotto il coordinamento dell'ufficio serbo per l'integrazione europea, un programma nazionale di integrazione nell'UE che il governo serbo ha adottato nell'ottobre 2008. L'ufficio del mediatore di Stato, di recente creazione, si è adoperato con impegno per rispondere alle richieste di assistenza dei cittadini e ha proposto numerose modifiche dei disegni di legge. Gli enti regolatori indipendenti si sono dimostrati relativamente efficienti se si considerano le difficili condizioni in cui dovevano operare. Le autorità serbe devono dar prova di maggiore determinazione per conferire maggiori poteri agli enti regolatori indipendenti e garantire che operino in modo più efficiente. La professionalità e la responsabilità della funzione pubblica devono essere ulteriormente rafforzate.

È stata adottata una serie di leggi in favore del controllo civile sulle forze armate . La riforma del settore non è ancora terminata e il parlamento deve garantire un effettivo controllo democratico.

Nel settore giudiziario , la Corte costituzionale ha ripreso la sua attività dopo la nomina del presidente e di 10 giudici su 15. La formazione e le condizioni di occupazione dei magistrati sono ulteriormente migliorate. La riforma del sistema giudiziario , tuttavia, è ancora nella fase iniziale e non esiste un quadro legislativo completo per la sua attuazione. Le corti d'appello e i tribunali amministrativi non sono stati istituiti. La Serbia dovrà adoperarsi con ulteriore impegno per garantire l'indipendenza, la responsabilità e l'efficienza dell'apparato giudiziario.

Sono stati compiuti alcuni progressi nella lotta alla corruzione . Nell'ottobre 2008 sono state adottate le modifiche della legge sul finanziamento dei partiti politici e la legge che istituisce un'agenzia anticorruzione, in cui figurano anche nuove norme sui conflitti di interessi. La convenzione di diritto civile sulla corruzione e il protocollo aggiuntivo alla convenzione di diritto penale contro la corruzione sono state ratificate nel novembre 2007. Manca però una strategia chiara per combattere la corruzione. Mancano organi di controllo sufficientemente indipendenti in materia di finanziamento dei partiti, conflitti di interessi, appalti pubblici e privatizzazione e i risultati concreti sono limitati. La corruzione rimane globalmente molto diffusa e costituisce un serio problema in Serbia.

Esiste un quadro generale per il rispetto dei diritti umani e la tutela delle minoranze in Serbia. La costituzione contiene garanzie relative ai diritti civili e politici , che di norma sono protetti. Questi diritti, tuttavia, hanno risentito del clima creatosi nel paese subito dopo la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, con diversi incidenti caratterizzati da un linguaggio incendiario e atti di violenza contro le organizzazioni della società civile, i difensori dei diritti umani e alcune sezioni dei media. Le garanzie costituzionali e giuridiche esistenti in materia devono essere applicate pienamente. Nonostante le riforme attuate nel sistema carcerario , sussistono gravi problemi di sovraffollamento, violenza e tossicodipendenza.

La Serbia ha adottato gran parte delle disposizioni legislative necessarie per tutelare i diritti economici e sociali . Occorre tuttavia sviluppare ulteriormente il quadro legislativo, adottando fra l'altro una legge globale antidiscriminazioni. La legislazione deve essere attuata integralmente. Il ministero del Lavoro e degli affari sociali si è impegnato attivamente per promuovere i diritti delle donne , ma devono ancora essere adottate una legge specifica sulla parità fra i sessi e la strategia nazionale per migliorare lo status delle donne e promuovere la parità fra i sessi. Occorre proteggere maggiormente le donne e i bambini contro ogni forma di violenza nonché migliorare l'inclusione sociale di bambini, disabili e gruppi vulnerabili , specie per quanto riguarda l'accesso all'assistenza sanitaria e a un'istruzione adeguata. Per quanto attiene ai diritti di proprietà , il fatto che la legislazione sulla restituzione non sia ancora stata adottata impedisce di avviare correttamente il processo di restituzione.

In Serbia, i diritti delle minoranze sono globalmente rispettati, ma la legislazione che disciplina i consigli nazionali per le minoranze non è stata adottata. Subito dopo la dichiarazione di indipendenza del Kosovo si sono verificati incidenti di stampo etnico in Vojvodina, in particolare a danno della minoranza nazionale albanese. La situazione nella Serbia meridionale è rimasta stabile ma tesa, mentre nella regione di Sandžak la situazione è peggiorata con l'accentuarsi delle divisioni nella comunità musulmana. Non si è dimostrato sufficiente impegno per risolvere il problema dello status dei profughi e degli sfollati . La minoranza rom si trova ancora ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili ed è penalizzata per quanto riguarda l'accesso all'istruzione, alla protezione sociale, all'assistenza sanitaria, agli alloggi e all'occupazione. La mancata iscrizione all'anagrafe ne ostacola tuttora l'accesso ai diritti sociali ed economici di base.

Per quanto attiene alle questioni regionali e agli obblighi in campo internazionale , la Serbia ha notevolmente migliorato la cooperazione con l'ICTY arrestando e trasferendo all'Aia i ricercati Stojan Župljanin e Radovan Karadžić. La piena collaborazione con l'ICTY è al tempo stesso un obbligo internazionale che deve essere totalmente rispettato e una delle priorità principali del partenariato europeo.

La Serbia ha partecipato attivamente alle iniziative regionali, tra cui il nuovo Consiglio di cooperazione regionale (CCR), ha contribuito in modo costruttivo all'attuazione dell'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA) e ha insistito perché le autorità del Kosovo fossero rappresentate dall'UNMIK nei gruppi regionali. È importante che la Serbia assuma un atteggiamento costruttivo in merito alla partecipazione del Kosovo alle iniziative regionali e ai consessi internazionali.

La dichiarazione di indipendenza del Kosovo ha influito sui rapporti fra UE e Serbia. Nel febbraio 2008, una manifestazione contro la dichiarazione di indipendenza è culminata in atti di violenza e numerosi dimostranti hanno attaccato le missioni diplomatiche a Belgrado, comprese le ambasciate dell'UE. L'UE ha condannato queste aggressioni e ha esortato le autorità serbe a fare quanto in loro potere per prevenire altri atti di violenza.

La Serbia si è impegnata solennemente a utilizzare solo mezzi pacifici e ha dato prova di moderazione nel reagire alla dichiarazione di indipendenza dell'assemblea del Kosovo. Il governo serbo ha seguito le vie giuridiche e diplomatiche per contestare la legalità della dichiarazione di indipendenza. Le autorità serbe hanno richiamato gli ambasciatori in carica nei paesi che hanno riconosciuto il Kosovo, compresi gli Stati membri dell'UE. Gli ambasciatori serbi richiamati dagli Stati membri dell'UE sono poi rientrati nelle loro sedi di destinazione. Nell'ottobre 2008, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a favore di un progetto di risoluzione presentato dalla Serbia in cui si chiedeva un parere consultivo della Corte internazionale di giustizia sulla legalità della dichiarazione di indipendenza del Kosovo.

La Serbia si è opposta alla riconfigurazione della presenza civile internazionale in Kosovo e allo spiegamento di EULEX, a meno che non sia autorizzato dal Consiglio di sicurezza dell'ONU. Nel maggio 2008 la Serbia ha indetto elezioni comunali in Kosovo malgrado l'opposizione dell'UNMIK e ha potenziato le istituzioni parallele in Kosovo, creando anche un'assemblea dei comuni.

L' economia serba ha continuato a crescere rapidamente, ma i progressi sul fronte della stabilizzazione macroeconomica sono stati eterogenei. La protratta inversione del consolidamento fiscale è andata ad aggiungersi ai rischi macroeconomici. Il ritmo delle riforme strutturali è rallentato; l'alto tasso di disoccupazione e le pressioni inflazionistiche in aumento costituiscono tuttora problemi molto seri.

Per quanto riguarda i criteri economici , la Serbia ha compiuto qualche progresso verso un'economia di mercato funzionante ma deve impegnarsi maggiormente per potere far fronte a medio termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Si è mantenuto globalmente un consenso sui principi di base dell'economia di mercato. Il nuovo quadro di politica monetaria per il controllo dell'inflazione ha permesso alla Serbia di raggiungere nel 2007 gli obiettivi fissati in materia di inflazione. Il processo di privatizzazione è andato avanti. Prosegue lo sviluppo dell'intermediazione finanziaria, il cui livello rimane però relativamente basso. Si osservano progressi apprezzabili per quanto riguarda lo sviluppo del settore finanziario non bancario.

Al tempo stesso, tuttavia, si è registrato un aumento degli squilibri esterni, del debito estero e del grado di macrovulnerabilità parallelamente a un deterioramento qualitativo del finanziamento, anche alla luce della crisi finanziaria globale. Si è mantenuta una politica di bilancio espansionistica, che ha contribuito alla crescita degli squilibri esterni e al ritorno delle pressioni inflazionistiche nel 2008. Il problema della disoccupazione rimane preoccupante nonostante gli alti tassi di crescita economica degli ultimi anni. L'economia, inoltre, risente sempre più della carenza di personale qualificato. È proseguita la privatizzazione delle imprese e delle banche di Stato. Gli investimenti esteri hanno risentito del clima politico instabile.

Non esiste ancora un settore privato veramente dinamico e competitivo. I requisiti burocratici eccessivi e la complessità della legislazione continuano a ostacolare l'entrata nel e l'uscita dal mercato. La prevedibilità giuridica e la fiducia nel sistema giuridico rimangono limitate, specie per quanto riguarda l'effettiva applicazione dei diritti di proprietà. Pur essendo diminuita, l'influenza dello Stato sulla competitività rimane considerevole. L'ampio settore informale, incentivato da un quadro normativo carente e da politiche inadeguate a livello fiscale e di spesa e da un'applicazione carente delle leggi, anche per quanto riguarda la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, costituisce tuttora un grosso problema, poiché riduce la base imponibile e l'efficienza delle politiche economiche.

Per quanto riguarda gli standard europei , il rispetto degli obblighi assunti in sede di ASA, in particolare nell'ambito dell'accordo interinale, è una priorità fondamentale del partenariato europeo. Nell'ottobre 2008 il governo serbo ha deciso di attuare l'accordo interinale a decorrere dal 1° gennaio 2009. La capacità amministrativa soddisfacente della Serbia le consente tuttora di attuare correttamente l'ASA e l'accordo interinale. Per garantire il pieno adempimento degli obblighi contemplati dall'ASA e trarre i debiti vantaggi dall'accordo, la Serbia dovrà impegnarsi maggiormente sia per adottare e attuare le leggi che per rafforzare la capacità amministrativa e di applicazione, anche a livello degli enti regolatori.

La Serbia ha fatto qualche progresso in materia di mercato interno , ma l'allineamento legislativo procede a rilento. Nel settore della libera circolazione delle merci , si rilevano progressi a livello di standardizzazione, accreditamento e valutazione della conformità. La capacità istituzionale e amministrativa deve essere rafforzata, come pure il quadro legislativo. La Serbia deve migliorare la legislazione in materia di standardizzazione, metrologia e sicurezza dei prodotti e iniziare a predisporre una struttura di vigilanza del mercato.

I preparativi per quanto riguarda la circolazione delle persone e dei servizi e il diritto di stabilimento hanno registrato progressi moderati. Occorre un maggiore impegno per garantire l'allineamento legislativo con l'acquis, specie per quanto riguarda il diritto societario e le banche. La capacità degli enti di vigilanza nel settore dei servizi finanziari deve essere ulteriormente rafforzata. Pur essendo stata potenziata di recente, la commissione titoli non ha ancora poteri sufficienti per svolgere correttamente le sue funzioni in linea con gli standard internazionali. Per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali , si segnalano un'ulteriore liberalizzazione dei flussi di capitali con la Bosnia-Erzegovina e un miglioramento della cooperazione con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia per quanto riguarda la vigilanza bancaria. Nel complesso, i preparativi per adempiere gli obblighi previsti dall'ASA sono abbastanza a buon punto.

Il rafforzamento della capacità amministrativa presso le amministrazioni doganale e fiscale ha contribuito positivamente a combattere il traffico illecito e il contrabbando nonché a migliorare la riscossione delle imposte. Sono entrati in vigore nuovi dazi ad valorem e specifici sulle sigarette, in conformità dell' acquis . La Serbia deve tuttavia potenziare ulteriormente l'infrastruttura doganale e dar prova di maggiore impegno per soddisfare gli standard dell'UE in materia di fiscalità diretta.

Si è fatto qualche progresso per quanto riguarda l'applicazione della normativa sulla concorrenza e si è rafforzata la capacità amministrativa della commissione per la tutela della concorrenza. La legislazione antitrust deve essere allineata maggiormente con i requisiti dell'accordo interinale. La capacità di applicazione delle autorità garanti della concorrenza deve essere ulteriormente migliorata. La Serbia non ha ancora adottato un quadro legislativo per gli aiuti di Stato e non ha creato né un'autorità di controllo degli aiuti di Stato che sia indipendente dal punto di vista operativo né un sistema di controllo ex-ante . Le procedure applicate agli appalti pubblici sono diventate più trasparenti, ma la Serbia non dispone ancora di un sistema moderno e pienamente efficace in questo settore. Occorre modificare ulteriormente la legislazione pertinente e migliorare la capacità di applicare i requisiti dell'ASA.

Per quanto riguarda la legge sulla proprietà intellettuale , si è rafforzata la capacità dell'ufficio per la proprietà intellettuale, di cui occorre tuttavia aumentare la capacità amministrativa e l'indipendenza per garantire una maggiore coerenza e un'applicazione più efficace delle norme. La procedura di rilascio dei brevetti è stata semplificata secondo gli standard europei. Si è fatto qualche progresso in materia di applicazione, che ha portato alla confisca di merci contraffatte.

Per quanto riguarda il ravvicinamento agli standard europei in materia di politiche sociali e occupazione , l'applicazione delle norme è parzialmente migliorata, ma rimane inadeguata. Si deve ancora adottare la legislazione relativa alle politiche sociali e rafforzare la capacità amministrativa in materia di pubblica sanità. Occorre sviluppare ulteriormente l'assistenza a chi ha problemi di salute mentale attraverso servizi a livello delle comunità anziché negli istituti. Sono stati registrati pochi progressi nel settore dell' istruzione . Occorre rafforzare la capacità amministrativa, il coordinamento fra le istituzioni e i contatti con il mercato del lavoro. Per quanto riguarda la scienza e la ricerca , la Serbia ha partecipato con successo al Settimo programma quadro di ricerca, ma deve ancora definire una politica integrata per la ricerca, che preveda maggiori investimenti e la mobilità dei ricercatori. I preparativi per l'adesione all' OMC sono relativamente a buon punto, ma la Serbia deve intensificare gli sforzi per raggiungere il suo obiettivo di una rapida adesione.

Per quanto riguarda le politiche settoriali , nei settori dell' industria e delle PMI la Serbia mantiene il suo impegno ad applicare la Carta europea per le piccole e medie imprese, migliorando in particolare la collaborazione fra pubblico e privato. Il paese deve però adottare una nuova politica industriale conforme alla strategia dell'UE.

La capacità amministrativa è stata migliorata nel settore dell' agricoltura , ma occorre adottare un quadro legislativo appropriato e rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa. Si osservano pochi progressi in termini di sviluppo rurale e nel settore fitosanitario.

I preparativi della Serbia in materia di ambiente sono relativamente a buon punto, ma l'applicazione delle leggi deve essere migliorata a tutti i livelli e manca un quadro legislativo e istituzionale globale per la gestione delle risorse idriche.

Si rileva qualche progresso nel settore dei trasporti . La Serbia continua a partecipare attivamente all'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale. È proseguita l'attuazione della prima fase dell'accordo sullo Spazio aereo comune europeo (ECAA), ma l'accordo non è ancora stato ratificato. La Serbia ha adottato una nuova strategia per lo sviluppo del trasporto ferroviario, stradale, fluviale, aereo e intermodale, compresa l'estensione del corridoio X, che deve però essere integrata da piani d'azione e misure legislative e amministrative a livello settoriale.

Si è fatto qualche progresso in materia di energia , con il perfezionamento dei sistemi tariffari applicati alla trasmissione di elettricità e l'apertura dei mercati per i consumatori diversi dalle famiglie. La Serbia, tuttavia, deve ancora adottare le modifiche della sua legge sull'energia e rafforzare la capacità amministrativa per conformarsi ai requisiti del trattato che istituisce la Comunità dell'energia.

Si sono registrati pochi progressi per quanto riguarda la società dell’informazione e i media . Sono stati adottati i regolamenti sulla firma elettronica, ma il quadro legislativo inadeguato e la limitata capacità istituzionale e normativa frenano tuttora lo sviluppo delle comunicazioni elettroniche, dei servizi della società dell'informazione e della politica audiovisiva.

In materia di controllo finanziario , non esiste ancora una politica globale sul controllo finanziario interno pubblico. Nel complesso, la Serbia è solo all'inizio dei preparativi finalizzati a introdurre un sistema pubblico di controllo finanziario che sia moderno ed efficiente. Non si sono create unità di audit interno presso tutti i ministeri e la Corte dei conti non è ancora operativa.

La Serbia ha fatto progressi relativamente soddisfacenti verso la conformità con i requisiti dell'ASA e del partenariato europeo in materia di statistiche . Occorre rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa.

Si è registrato qualche progresso in materia di giustizia, libertà e sicurezz a. Gli accordi di facilitazione del visto e di riammissione tra l'Unione europea e la Serbia sono entrati in vigore nel gennaio 2008 ed è stato lanciato il dialogo sulla liberalizzazione dei visti. Tuttavia, il regime dei visti serbo non è del tutto conforme agli standard europei. La Serbia ha iniziato a introdurre passaporti biometrici nell'agosto 2008. Per quanto riguarda il controllo delle frontiere , nell'ottobre 2008 è stata adottata una nuova legge sulla protezione dei confini statali, ma l'attuazione della strategia nazionale integrata per la gestione delle frontiere e del relativo piano d'azione procedono a rilento. La qualità delle attrezzature varia considerevolmente da un valico di frontiera all'altro.

Dopo l'adozione della nuova legislazione sull' asilo , la Serbia è subentrata all'UNHCR nella gestione delle richieste di asilo. Si deve tuttavia ovviare alle carenze procedurali che ancora sussistono e adottare la normativa di attuazione. Occorre inoltre accelerare i progressi in materia di migrazione agevolando, in particolare, il reinserimento dei rimpatriati.

Il riciclaggio del denaro costituisce tuttora un problema serio. Nel settembre 2008 il governo ha adottato una strategia nazionale per lottare contro il riciclaggio del denaro e il finanziamento del terrorismo, ma deve ancora essere adottata la legislazione pertinente. Occorre prendere misure efficaci per applicare le norme e valutare le segnalazioni di transazioni sospette e rafforzare la capacità investigativa delle autorità incaricate di far applicare la legge.

La Serbia è situata lungo una delle principali rotte dei Balcani per il traffico di droga . Nel periodo oggetto della relazione, le autorità serbe hanno confiscato una notevole quantità di droga, ma non sono ancora stati adottati una strategia e un piano d'azione nazionali per combattere la tossicodipendenza e ridurre l'offerta di droga. Il traffico di droga rimane un problema serio.

Sebbene la formazione supplementare abbia migliorato le capacità professionali della polizia , sussistono notevoli differenze fra i diversi servizi, a cui si aggiungono problemi strutturali come la mancanza di coordinamento, di trasparenza e di una chiara divisione delle competenze.

La lotta alla criminalità organizzata continua a destare serie preoccupazioni in Serbia, con ripercussioni negative sullo Stato di diritto e sul clima imprenditoriale. Nell'ottobre 2008 è stata adottata una nuova legislazione sulla confisca dei beni acquisiti mediante atti criminali e sulla responsabilità penale delle persone giuridiche. Il fatto che l'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale sia stata ritardata ha tuttavia impedito di completare il quadro legislativo. Non sono ancora stati adottati una strategia e un piano d'azione a livello nazionale. La brevità del mandato del procuratore speciale compromette l'efficienza del suo operato. La cooperazione internazionale tra le forze di polizia e la capacità dei servizi specializzati della polizia di investigare sulla criminalità finanziaria rimangono insufficienti. Mancano le capacità di gestire i beni confiscati acquisiti mediante atti criminali e le disposizioni sulla confisca dei proventi di reato non vengono applicate correttamente.

La Serbia rimane un paese di origine, di transito e di destinazione della tratta di esseri umani . Si è fatto qualche progresso in termini di indagini e rinvii a giudizio, ma il numero delle vittime serbe è aumentato. Occorre migliorare ulteriormente la cooperazione fra autorità statali e ONG e fornire maggiore assistenza alle vittime.

La Serbia ha firmato il protocollo del Consiglio d'Europa e ha adottato una nuova legislazione sulla protezione dei dati , ma non essendovi un'autorità di supervisione indipendente ed efficiente per la protezione dei dati le norme vigenti non sono state applicate.

Kosovo[12]

Il Kosovo ha dichiarato l'indipendenza il 17 febbraio 2008 e ha adottato una costituzione entrata in vigore il 15 giugno. A febbraio l'UE ha deciso di inviare in Kosovo una missione PESD per lo Stato di diritto, denominata "EULEX", e ha nominato un rappresentante speciale. EULEX è in fase di insediamento. Il segretario generale dell'ONU ha iniziato a riconfigurare la missione delle Nazioni Unite in Kosovo (UNMIK). L'UNSCR 1244/99 rimane il quadro legislativo internazionale per il mandato dell'ONU in Kosovo. Il Consiglio europeo di dicembre 2007 e giugno 2008 ha dichiarato che l'UE è pronta a sostenere lo sviluppo economico e politico del Kosovo attraverso una chiara prospettiva europea, in linea con la prospettiva europea della regione.

Per quanto riguarda i criteri politici , il Kosovo ha compiuto qualche passo avanti nella realizzazione delle priorità principali del partenariato europeo. La costituzione adottata in aprile è conforme agli standard europei. È stato inoltre adottato un gran numero di leggi fondamentali, che devono ora essere applicate. Le più importanti sfide politiche riguardano il rafforzamento dello Stato di diritto, la politica anticorruzione, la lotta alla criminalità organizzata e la promozione del dialogo e della riconciliazione tra le comunità. Sussistono tensioni fra albanesi e serbi, specialmente nel Kosovo settentrionale. Dopo la dichiarazione di indipendenza, la situazione è rimasta relativamente calma dal punto di vista della sicurezza , fatta eccezione per due incidenti gravi verificatisi nel Kosovo settentrionale (distruzione di due valichi di frontiera e occupazione del tribunale di Mitrovica) che hanno causato un morto e molti feriti. Le istituzioni parallele serbe impediscono al governo di esercitare la sua autorità nell'intero territorio.

Per quanto riguarda la democrazia e lo Stato di diritto , la stabilità è stata globalmente mantenuta nonostante diversi incidenti. I leader politici del Kosovo hanno continuato a collaborare con la comunità internazionale. La complessità del contesto legislativo nuoce allo Stato di diritto. Le istituzioni del Kosovo devono essere potenziate a tutti i livelli.

L' assemblea ha adottato qualche provvedimento per rafforzare le sue strutture. I rappresentanti della comunità serba del Kosovo hanno ripreso a partecipare ai lavori dopo un boicottaggio successivo alla dichiarazione di indipendenza. Sussistono carenze nel funzionamento dell'assemblea, in particolare per quanto riguarda la sua capacità di esaminare i disegni di legge e di esercitare un controllo parlamentare sul governo.

Il nuovo governo insediatosi nel gennaio 2008 ha giudicato prioritarie le questioni connesse all'integrazione europea e ha adottato il piano per l'integrazione europea e il piano d'azione del partenariato europeo. Le riforme, tuttavia, sono state rinviate perché l'attività del governo ha risentito in misura considerevole del problema dello status e delle altre questioni connesse alla dichiarazione di indipendenza del Kosovo. La capacità e la pianificazione strategica devono tuttora essere rafforzate. Occorre inoltre migliorare il coordinamento interministeriale e l'interazione tra governo e assemblea.

La pubblica amministrazione del Kosovo è debole e inefficiente. La strategia di riforma e il piano d'azione in questo settore devono ancora essere attuati concretamente a livello centrale e locale. Occorrerà dar prova di notevole impegno per creare il quadro necessario a una funzione pubblica professionale, efficiente, indipendente, meritocratica e libera da ingerenze politiche.

L'assemblea ha approvato una serie di leggi importanti per migliorare il funzionamento del sistema giudiziario . Il consiglio di coordinamento per lo Stato di diritto ha iniziato la sua attività, ma il sistema giudiziario rimane carente. Occorre un piano globale per razionalizzare le leggi vigenti, spesso contraddittorie. I tribunali risentono ancora di gravi problemi riguardanti l'organizzazione, le risorse umane e l'arretrato giudiziario. Il sistema di protezione dei testimoni non funziona. Continuano a operare tribunali paralleli che applicano la legislazione serba.

Per quanto riguarda la lotta alla corruzione , l'agenzia anticorruzione (KAA) è diventata più efficiente e ha migliorato i propri metodi di lavoro. La corruzione, tuttavia, rimane molto diffusa e costituisce un problema estremamente serio. Devono ancora essere elaborati una strategia e un piano d'azione anticorruzione. Il quadro istituzionale per la lotta alla corruzione è poco chiaro e le risorse della KAA sono inadeguate.

La costituzione contiene garanzie relative al rispetto dei diritti umani e alla tutela delle minoranze . Sono state predisposte salvaguardie giuridiche per garantire il rispetto dei diritti umani. Rimangono necessari una maggiore determinazione politica e un monitoraggio efficace. Dopo la dichiarazione di indipendenza, il governo ha continuato a occuparsi delle minoranze etniche, in particolare dei serbi del Kosovo, ma dovrà agire in modo più risoluto per integrare questa e altre comunità.

Sono stati compiuti alcuni passi avanti per quel che riguarda i diritti civili e politici . Il sistema di gratuito patrocinio è operativo. Sebbene il sistema carcerario del Kosovo sia stato migliorato, sussistono problemi riguardanti, in particolare, gli standard per le carceri di alta sicurezza. Si sono registrati progressi limitati nel campo della libertà di espressione , ma la diffamazione si configura tuttora come reato. I media rimangono vulnerabili alle ingerenze politiche. La libertà di riunione e di associazione è garantita dalla costituzione, ma non esiste ancora il quadro legislativo corrispondente. La capacità delle organizzazioni della società civile rimane insufficiente.

I diritti economici e sociali sono garantiti solo in parte. Occorre un impegno costante per tutelare le donne e i bambini da tutte le forme di violenza. L'integrazione e la protezione dei gruppi socialmente vulnerabili e dei disabili non sono pienamente garantite. L'applicazione delle leggi antidiscriminazioni non viene monitorata correttamente e i cittadini non sono informati di queste disposizioni. Si osservano pochi progressi per quanto riguarda i diritti di proprietà, che sono stati oggetto di violazioni a causa dell'ostruzionismo e dei ritardi nell'applicazione della legge. Il fatto che le autorità del Kosovo non abbiano accesso al registro fondiario di Belgrado frena considerevolmente gli sviluppi in questo campo. Occorre rafforzare l'applicazione delle leggi sul rispetto della proprietà religiosa (ad esempio, i comuni di Dečani/Deçan e Đakovica/Gjakovë violano la legislazione sull'inviolabilità dei beni della chiesa ortodossa).

Per quanto riguarda i diritti delle minoranze , i diritti culturali e la tutela delle minoranze , si registra qualche progresso in merito alla legislazione sulle minoranze e sui diritti culturali. Il quadro legislativo prevede la partecipazione delle minoranze etniche alla società del Kosovo, ma la Serbia ha scoraggiato la comunità serba del Kosovo dal parteciparvi. Si segnala tuttora qualche incidente interetnico, anche se non grave. Le condizioni di vita delle minoranze rimangono difficili. Si è fatto qualche passo avanti in relazione ai profughi , agli sfollati e ai rimpatriati , come ad esempio l'approvazione della strategia di reinserimento nell'ottobre 2007, ma il processo di rientro è rallentato dopo la dichiarazione di indipendenza e rimane un problema prioritario. Le comunità rom, ashkali e egiziane si trovano ancora ad affrontare discriminazioni e condizioni di vita molto difficili, con problemi di accesso all'istruzione, alla protezione sociale, all'assistenza sanitaria, agli alloggi e all'occupazione. Il governo dovrà prendere altri provvedimenti per la tutela e l'integrazione di tutte le minoranze.

Riguardo alle questioni regionali e agli obblighi in campo internazionale , il Kosovo partecipa attivamente alle iniziative di cooperazione regionale. Come la Serbia, il Kosovo deve dimostrare un atteggiamento costruttivo in merito alla sua partecipazione costante. L'UNMIK si è offerta di agevolare l'impegno ininterrotto del Kosovo nell'ambito degli accordi internazionali. Un comitato misto ha iniziato a lavorare con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia sulla delimitazione dei confini.

Sebbene il ritmo di espansione dell' economia del Kosovo sia stato più rapido degli anni precedenti, la crescita non riesce comunque ad assorbire l'offerta supplementare di manodopera proveniente da una popolazione giovane e in aumento. La situazione macroeconomica è stata caratterizzata da risultati di bilancio volatili, dalla crescita dell'inflazione, da una disoccupazione altissima e da squilibri esterni. Il consenso sui principi di base della politica economica è stato indebolito dal fatto che il governo si è concentrato sugli sviluppi politici e dalla maggiore volatilità di bilancio. Lo sviluppo economico è inoltre ostacolato dalla stasi nella privatizzazione, dall'inaffidabilità dell'approvvigionamento energetico, dalla debolezza dello Stato di diritto, dalla capacità di produzione limitata, dalle carenze infrastrutturali e dall'inadeguatezza del sistema scolastico.

Per quel che riguarda i criteri economici , il Kosovo ha compiuto progressi discontinui e molto limitati verso un'economia di mercato funzionante. Il Kosovo deve realizzare con costanza e determinazione le riforme e i cospicui investimenti necessari nei settori delle infrastrutture e dell'istruzione per far fronte a lungo termine alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Nel complesso, le politiche economiche sono rimaste orientate al mercato. Il governo ha presentato un quadro globale di spesa a medio termine 2009-2011. La crescita ha registrato una lieve ripresa rispetto agli anni precedenti e l'attività economica viene trainata sempre più dal dinamismo del settore privato. Gli investimenti esteri diretti sono aumentati, così come l'intermediazione finanziaria in Kosovo. Alcune procedure per l'ingresso nel/l'uscita dal mercato delle imprese sono state semplificate ed è proseguita l'integrazione con l'UE.

Il contesto politico incerto, tuttavia, ha influito negativamente sulla coerenza e sull'affidabilità delle politiche economiche. Al consolidamento di bilancio del 2007, risultato più forte del previsto, ha fatto seguito nel 2008 un piano di bilancio espansionistico che ha accentuato la volatilità del bilancio. Il bilancio non viene utilizzato come uno strumento efficiente di politica finanziaria e non contribuisce alla prevedibilità degli sviluppi economici, ma risponde invece alle pressioni di spesa ad hoc. L'inflazione ha ripreso a crescere e la disoccupazione è rimasta elevatissima. La situazione dei conti esteri è rimasta precaria, poiché il disavanzo commerciale si è ulteriormente acuito e al Kosovo manca tuttora una capacità di esportazione.

La privatizzazione è stata sospesa temporaneamente nel 2008 dopo una decisione della Corte suprema che rimetteva in discussione il metodo seguito e la transizione dall’Agenzia fiduciaria per il Kosovo (KTA) dell'UNMIK all'autorità per le privatizzazioni del Kosovo. La qualità insufficiente delle statistiche continua a ostacolare la definizione di politiche valide. Lo sviluppo del settore privato è frenato principalmente da un approvvigionamento energetico inaffidabile, dalla scarsa disponibilità delle competenze richieste e dall'inadeguatezza delle infrastrutture fisiche. Alle imprese non vengono applicate condizioni uniformi per l'accesso ai finanziamenti e il differenziale del tasso d’interesse tra depositi e prestiti è rimasto molto elevato. L'ampio settore informale, incentivato da un quadro normativo carente, da politiche inadeguate a livello fiscale e di spesa e da un'applicazione carente delle leggi, anche per quanto riguarda la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, costituisce tuttora un grosso problema, poiché riduce la base imponibile e l'efficienza delle politiche economiche.

Il Kosovo ha compiuto qualche progresso nel ravvicinamento delle sue leggi e politiche agli standard europei , in particolare in settori quali le dogane, l'agricoltura e la libera circolazione delle merci. Tuttavia, per quanto riguarda l'effettiva applicazione ed attuazione della legislazione i progressi sono stati limitati. Occorre un maggiore impegno per promuovere un ulteriore ravvicinamento agli standard europei e la loro effettiva applicazione, in particolare nei settori della lotta alla criminalità organizzata, del riciclaggio del denaro, della droga, della fiscalità, dell'energia e dell'occupazione.

La realizzazione delle priorità del partenariato europeo relative al mercato interno dell'UE è proseguita in modo non omogeneo. Si è registrato qualche progresso nella creazione delle infrastrutture orizzontali richieste dalla legislazione dell'UE sulla libera circolazione delle merci , ma l'allineamento con gli standard europei rimane limitato. Occorre un impegno costante e considerevole per sviluppare le infrastrutture e migliorare la capacità amministrativa onde garantire un recepimento e un'attuazione adeguati degli standard europei. Si rilevano pochi progressi nei settori della libera circolazione delle persone , dei servizi e del diritto di stabilimento , dove l'allineamento è tuttora limitato. Lo stesso vale per la libera circolazione dei capitali .

Si è registrato qualche progresso in materia di dogane . La legislazione doganale è stata in gran parte allineata con la normativa UE, ma occorrerà un notevole impegno per applicare la legislazione contro le merci contraffatte e il contrabbando. La mancanza di controlli doganali efficaci nel Kosovo settentrionale, dove le autorità doganali si trovano nell'impossibilità di svolgere le loro funzioni, priva il governo di entrate cospicue e permette una notevole diffusione del contrabbando. La legislazione fiscale del Kosovo è stata allineata solo in parte. L'entità dell'economia informale e i controlli inefficaci mantengono la riscossione delle imposte a livelli bassissimi. Non si rileva alcun progresso nel settore della concorrenza . I risultati sono eterogenei per quanto riguarda gli appalti pubblici . La legge quadro è conforme agli standard europei, ma mancano le disposizioni di attuazione e una strategia generale per un ulteriore sviluppo. Si osservano pochi progressi in materia di proprietà intellettuale . È entrata in vigore la legislazione sulle violazioni dei diritti di proprietà, la cui applicazione lascia però molto a desiderare.

I progressi sono limitati anche per quanto riguarda il ravvicinamento agli standard europei in materia di occupazione e nei settori sociali . La definizione di politiche adeguate per l'occupazione e la protezione sociale in Kosovo è ostacolata dalla mancanza di un quadro strategico e legislativo e della necessaria capacità amministrativa. Il settore della pubblica sanità versa in condizioni disastrose e non riceve sufficiente attenzione dal governo. Si segnala qualche progresso nel ravvicinamento agli standard dell'UE in materia di istruzione . Il governo si è impegnato a investire di più in questo settore, considerato prioritario, e il ministero dell'istruzione ha continuato a migliorare qualitativamente l'insegnamento e l'apprendimento nell'istruzione superiore. L'istruzione, tuttavia, risente ancora di una grave mancanza di risorse. I progressi nel settore della ricerca sono ancora limitati.

In materia di politiche settoriali , si registrano pochi progressi per quanto riguarda il ravvicinamento agli standard dell'UE in materia di industria e PMI .

Si segnala qualche progresso a livello legislativo nei settori dell' agricoltura e della pesca . Sono stati attuati alcuni elementi del piano di sviluppo agricolo e rurale 2007-2013. Il sostegno pubblico allo sviluppo dell'agricoltura è aumentato, ma rimane comunque molto limitato se si considera l'importanza potenziale del settore per l'economia del Kosovo. Occorre definire in modo più chiaro le competenze dei diversi servizi agricoli (compresa l'amministrazione veterinaria e fitosanitaria ) a livello centrale e locale.

I progressi osservati in materia di ambiente riguardano prevalentemente la legislazione orizzontale, in particolare quella relativa alla valutazione dell'impatto ambientale. Occorrono ulteriori sforzi per portare avanti il recepimento e l'applicazione della normativa nella maggior parte dei settori. Si deve inoltre ovviare alla mancanza di risorse umane e finanziarie a livello centrale e locale e predisporre meccanismi di coordinamento adeguati fra tutte le istituzioni competenti per la tutela dell'ambiente.

Si segnala qualche progresso nel settore dei trasporti , che ha risentito per decenni della mancanza di investimenti sufficienti. Il Kosovo ha iniziato nel 2008 a investire maggiormente nelle infrastrutture di trasporto, specie per quanto riguarda la costruzione e la manutenzione delle strade e continua a partecipare attivamente all'Osservatorio dei trasporti dell'Europa sudorientale. La capacità di applicare gli standard europei in materia di trasporti rimane però insufficiente, specialmente nel settore ferroviario. Il Kosovo deve sviluppare la sua capacità di attuare i progetti d'investimento nelle infrastrutture e nel materiale rotabile.

Si rileva qualche progresso in materia di energia , in particolare nella costruzione della capacità istituzionale del ministero, dell'ente regolatore e dell'operatore del sistema di trasmissione (KOSTT). Le penurie energetiche rimangono però frequenti e devono ancora essere risolti gravi problemi. Occorre migliorare la sostenibilità finanziaria dell'ente per l'erogazione dell'energia riducendo le perdite commerciali e non tecniche e migliorando la riscossione delle bollette, rendere più stabile l'approvvigionamento, potenziare le infrastrutture e ovviare all'imminente penuria di lignite in Kosovo.

Fra i risultati ottenuti in materia di società dell'informazione e di media si segnalano il buon funzionamento del consiglio per la stampa e dell'ente per i media. È proseguita la liberalizzazione del mercato, con l'offerta dei servizi di un secondo operatore di telefonia mobile, ma i vari enti regolatori devono far fronte a restrizioni di bilancio.

Si osserva qualche progresso in materia di controllo finanziario . I miglioramenti sono invece limitati nel settore delle statistiche , dove la capacità amministrativa e la capacità delle istituzioni di collaborare per la raccolta e il trattamento dei dati continuano a destare preoccupazione.

Si rileva qualche limitato progresso in termini di giustizia, libertà e sicurezza. In Kosovo non esiste un regime dei visti che disciplini l'accesso al territorio per i cittadini di paesi terzi. Si è migliorato il quadro per la gestione integrata delle frontiere. Il governo ha iniziato a rilasciare passaporti kosovari, La polizia di frontiera non ha nessun controllo effettivo sui valichi di frontiera nel Kosovo settentrionale, che rimangono di competenza dell'UNMIK.

L'assemblea ha adottato una legge sull'asilo, ma il ministero dell'interno ha una capacità limitata di gestire le richieste di asilo o i casi dei cittadini kosovari respinti alla frontiera. Non esiste un centro di accoglienza per i richiedenti asilo o per le persone respinte e deve ancora essere adottata una legge sulla migrazione.

Non si sono registrati progressi sufficienti nella lotta contro il riciclaggio del denaro . Occorre dar prova di maggiore determinazione e aumentare la capacità per contrastare questo fenomeno. La magistratura e le autorità incaricate di far applicare la legge non hanno ancora la competenza necessaria per combattere efficacemente la criminalità economica e finanziaria. Mancano procuratori specializzati e locali adeguati per conservare le prove. La comunicazione fra i servizi e le istituzioni competenti è tuttora insufficiente. La lotta contro il riciclaggio del denaro rimane una priorità assoluta.

Il traffico di droga rimane un problema preoccupante. Il Kosovo rappresenta una delle principali rotte per il traffico di droga nei Balcani meridionali. Non esiste un piano d'azione o una strategia per combattere il traffico di droga. Le statistiche non sono affidabili e la capacità di raccogliere informazioni è insufficiente.

Si registrano progressi in materia di polizia con l'adozione di leggi sulle forze di polizia e sull'ispettorato di polizia, ma l'attuazione di una strategia efficace per ridurre la criminalità richiede una determinazione costante e una capacità sufficiente in termini di polizia. Sebbene la polizia del Kosovo sia multietnica, alcuni agenti serbi la boicottano. In alcune zone a maggioranza serba, la polizia del Kosovo non può svolgere correttamente i suoi compiti.

La criminalità organizzata rimane un problema serio, che ha ripercussioni negative sullo Stato di diritto e sul clima imprenditoriale. Non esiste una strategia per combatterla. Il quadro legislativo non è ancora stato completato. Manca una legislazione relativa alla confisca dei beni, alla protezione dei testimoni e agli agenti infiltrati. Occorre inoltre un registro fondiario affidabile che consenta di confiscare i beni immobili. Le autorità devono impegnarsi in modo deciso e costante per contrastare efficacemente la criminalità organizzata. Il Kosovo rimane una zona di origine, di transito e di destinazione della tratta di esseri umani . A luglio sono stati adottati una strategia e un piano d'azione, la cui attuazione è però inadeguata.

Non vi sono sviluppi per quanto attiene alla protezione dei dati personali . Non esiste ancora una legislazione generale in merito e non è stata ancora istituita un'autorità di vigilanza indipendente per la protezione dei dati.

Turchia

La Turchia continua a soddisfare in misura sufficiente ai criteri politici di Copenaghen. La Corte costituzionale non ha posto in atto la richiesta del procuratore capo di sciogliere il partito al governo e di mettere al bando 71 dei suoi membri prominenti, ma ha tuttavia imposto sanzioni finanziarie, scongiurando così una grave crisi politica. La Turchia ha ora una nuova opportunità di procedere con le riforme e di stabilire un clima di dialogo e di pluralismo. Qualche progresso è stato compiuto per quanto attiene alla libertà di espressione, ai diritti delle comunità religiose non musulmane e alla promozione dello sviluppo economico nell'area sudorientale. È tuttavia necessario un ampio e coerente programma di riforme politiche, in particolare la riforma della costituzione, ed occorre un notevole ulteriore impegno nella maggior parte dei settori attinenti ai criteri politici.

Per quanto riguarda la democrazia e lo Stato di diritto , il nuovo presidente ha svolto un ruolo positivo chiedendo nuove riforme politiche e adoperandosi per migliorare le relazioni con l'Armenia. Tuttavia, l'assenza di dialogo e di spirito di compromesso tra i principali partiti politici ha avuto conseguenze negative sul funzionamento delle istituzioni politiche e sul processo delle riforme politiche. Il lavoro del parlamento recentemente eletto ha risentito notevolmente delle vicende giuridiche volte alla dissoluzione del partito al governo e di uno dei partiti dell'opposizione.

Per quanto attiene alla gestione pubblica locale, occorre che vengano attuate le recenti leggi relative all'amministrazione locale e che vengano incrementate le risorse finanziarie dei governi locali.

Vi sono stati pochi progressi nella riforma della pubblica amministrazione. È necessario attuare una riforma della funzione pubblica.

Relativamente al controllo civile sulle forze di sicurezza , occorre garantire le piene funzioni della supervisione civile e il controllo del parlamento sulle spese di difesa. Gli alti gradi delle forze armate hanno continuato a rilasciare dichiarazioni su questioni che esulano dalle loro competenze.

Per quanto attiene al settore giudiziario , vi sono stati progressi nella preparazione della riforma. L'indipendenza e l'imparzialità del settore giudiziario destano però ancora preoccupazioni. Non si sono osservati progressi né relativamente alla composizione del consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri né riguardo all'istituzione di corti d'appello regionali. Occorre migliorare la qualità delle indagini della polizia e della gendarmeria per garantire un processo equo.

Nella lotta alla corruzione si sono osservati progressi limitati. La corruzione resta molto diffusa. Preoccupa il fatto che non esistano ancora né una strategia globale, né un piano d'azione, né un meccanismo di coordinamento sulla materia. La Turchia ha bisogno di sviluppare un track record delle indagini, delle incriminazioni e dei rinvii a giudizio.

Per quanto attiene ai diritti umani e alla tutela delle minoranze , i progressi sono stati limitati. La Turchia ha continuato ad attuare le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, ma sono necessari ulteriori sforzi. Non vi sono stati progressi nella ratifica degli strumenti internazionali in materia di diritti umani. È necessario che venga potenziato il quadro istituzionale per la promozione e l'attuazione dei diritti umani. Da tempo si attende l'istituzione di un difensore civico.

Il quadro giuridico turco comprende un esauriente pacchetto di misure di salvaguardia contro la tortura e i maltrattamenti . Sono tuttavia necessari maggiori sforzi per la messa in atto della politica della tolleranza zero. Destano preoccupazione le notizie su casi di maltrattamenti e di torture, in particolare al di fuori dei luoghi di detenzione. In questo contesto, continuano a ricoprire un'importanza fondamentale la ratifica del protocollo opzionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura (OPCAT) e la lotta all'impunità nei confronti delle violazioni dei diritti umani.

Si è osservato qualche progresso nell'impegno teso al rafforzamento della salvaguardia della libertà di espressione , in particolare grazie all'emendamento dell'articolo 301 del codice penale turco. Tuttavia la Turchia deve costituire un adeguato track record in materia di attuazione dell'articolo riveduto. È inoltre necessario che si affronti la questione di tutte le restrizioni giuridiche al fine di garantire il pieno rispetto della libertà di espressione, de iure e de facto, in linea con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Certe pressioni sull'esercizio della libertà della stampa e dei media elettronici richiedono una vigilanza e un monitoraggio nel settore.

Occorrono ulteriori sforzi per garantire nella pratica la libertà di riunione , in linea con gli standard europei, dal momento che ai dimostranti vengono ancora poste limitazioni arbitrarie e nei loro confronti viene ancora fatto un uso sproporzionato della forza. Si sono osservati alcuni miglioramenti nel quadro giuridico relativo alla libertà di associazione . Tuttavia, alcune associazioni devono affrontare eccessive difficoltà amministrative o procedimenti giudiziari. Inoltre, alla luce delle recenti cause per lo scioglimento di partiti politici, e secondo le indicazioni fornite dalla Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa, occorre che le disposizioni giuridiche sui partiti politici vengano modificate conformemente alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo e alle migliori pratiche degli Stati membri dell'UE.

Per quanto riguarda la libertà di culto , l'adozione della legge sulle fondazioni porta una risposta a questioni pendenti in materia di proprietà relative alle comunità non musulmane. Tuttavia, non è ancora stato istituito un quadro normativo conforme ai requisiti della Convenzione europea dei diritti dell'uomo che consenta alle comunità religiose non musulmane e agli Alevi di svolgere le loro attività senza indebite restrizioni. Occorre che la Turchia si impegni maggiormente per stabilire una situazione in cui il diritto di culto possa essere pienamente rispettato nella pratica.

Il quadro giuridico generale che garantisce la parità di genere e i diritti delle donne è in buona parte esistente, ma è necessario un maggiore impegno per garantire in pratica il pieno esercizio di questi diritti. Occorrono inoltre ulteriori notevoli sforzi affinché sia possibile porre rimedio al divario che esiste tra uomini e donne in termini di opportunità e partecipazione economica, di livello di istruzione, di accesso alle cure mediche e di potere politico. Benché sia proseguito l'impegno volto a combattere i delitti d'onore e la violenza domestica, questi fenomeni costituiscono ancora un grave problema ed è necessario che gli sforzi per combatterli vengano intensificati.

Vi sono stati progressi in materia di accesso dei bambini all'istruzione, ai servizi sociali e alle strutture di giustizia minorile. Occorre tuttavia che gli sforzi continuino in tutte le aree inerenti ai diritti dei minori, compreso in relazione alla capacità amministrativa, all'istruzione e al sistema giudiziario per i minori e al lavoro minorile.

Non vi è ancora una legislazione che garantisca, in linea con gli standard dell'UE e con le pertinenti convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), il pieno rispetto dei diritti sindacali , soprattutto per ciò che attiene al diritto di organizzarsi, di scioperare e di contrattare collettivamente.

Riguardo ai diritti delle minoranze , la situazione resta invariata. La Turchia non ha compiuto progressi nell'allineamento agli standard europei. Benché si sia osservato qualche limitato progresso in materia di diritti culturali , in questo campo vi sono ancora restrizioni, in particolare in relazione all'uso di lingue diverse dal turco per le trasmissioni radiotelevisive, nella vita politica e per avere accesso ai servizi pubblici. Inoltre, né la scuola pubblica, né la scuola privata offrono la possibilità di apprendere queste lingue. Non vi sono stati progressi relativamente alla situazione dei Rom , i quali sono spesso oggetto di trattamenti discriminatori per quanto attiene all'accesso ad alloggi adeguati, all'istruzione, alla tutela sociale, alla sanità e all'occupazione. Si verificano ancora casi di demolizioni di quartieri rom, talvolta accompagnati da sfratti.

Per quanto riguarda l'area orientale e l' area sudorientale , la decisione del governo di completare il progetto per l'Anatolia sudorientale è un passo avanti verso la soluzione delle difficoltà economiche e sociali della regione. Sono necessari ulteriori sforzi per creare le condizioni affinché la popolazione, a predominanza curda, possa godere appieno di diritti e libertà. Le indennità agli sfollati hanno continuato ad essere corrisposte, Tuttavia, il governo non dispone di una strategia nazionale globale per risolvere la questione degli sfollati. Resta ancora da eliminare gradualmente il sistema dei "guardiani di villaggio".

Gli attacchi terroristici del PKK, che figura nell'elenco delle organizzazioni terroristiche stilato dall'UE, sono continuati e hanno mietuto molte vittime.

Per quanto riguarda le questioni regionali e gli obblighi in campo internazionale , la Turchia ha espresso il proprio pubblico sostegno alla piena ripresa dei negoziati sotto l'egida delle Nazioni Unite volti a trovare una soluzione globale al problema di Cipro . Malgrado ciò, non è possibile segnalare alcun progresso verso la normalizzazione delle relazioni bilaterali con la Repubblica di Cipro. La Turchia non ha attuato pienamente il protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione e non ha eliminato tutti gli ostacoli alla libera circolazione delle merci, comprese le limitazioni delle linee di collegamento diretto con Cipro.

Le relazioni con la Grecia hanno avuto un'evoluzione positiva. Sono state adottate nuove iniziative volte a stabilire un rapporto di fiducia, ma non sono stati raggiunti accordi circa le controversie sui confini. La Turchia continua a svolgere un ruolo positivo nei Balcani occidentali . Le relazioni con la Bulgaria restano buone. Le relazioni di buon vicinato restano fondamentali.

L' economia della Turchia ha continuato a dare risultati relativamente positivi, benché la crescita sia scesa al di sotto del potenziale, in gran parte a causa di un rallentamento della domanda interna dovuto ad una politica monetaria molto più restrittiva. È stata mantenuta la stabilità macroeconomica. L'inflazione è aumentata notevolmente, soprattutto a seguito dell'aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia. Il processo di riforma strutturale è andato avanti un po' più celermente, soprattutto nella prima metà del 2008. Nonostante qualche recente iniziativa, sono necessari ulteriori progressi per correggere gli squilibri del mercato del lavoro e per ovviare alla mancanza delle competenze richieste.

Per quanto concerne i criteri economici, la Turchia ha un'economia di mercato funzionante. Il paese dovrebbe essere in grado di far fronte a medio termine alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione, sempre che il programma globale di riforme venga attuato con determinazione in modo da porre rimedio alle carenze strutturali.

Nell'ultimo anno, la Turchia ha posto in atto un forte programma di stabilizzazione. Il paese entra adesso in una nuova fase della sua strategia di sviluppo, volta ad incrementare il proprio potenziale di crescita attraverso investimenti pubblici, la creazione di occupazione e riforme settoriali. Finora, l'economia ha avuto un buon andamento nonostante le turbolenze finanziarie a livello mondiale e l'insicurezza politica interna.

Gli afflussi di capitale a lungo termine restano elevati e determinano un aumento delle riserve ufficiali. I risultati finanziari sono stati soddisfacenti, benché il governo non abbia centrato gli obiettivi di bilancio del 2007. Nel giugno 2008, le autorità hanno approvato un quadro di bilancio a medio termine di cinque anni.

Nuove iniziative destinate a stimolare gli investimenti nell'infrastruttura mirano a ridurre le enormi disparità regionali. Nell'area della liberalizzazione dei prezzi, in particolare nel settore dell'energia, sono stati compiuti notevoli progressi. La privatizzazione è proseguita grazie ad alcune consistenti operazioni. Nonostante diversi momenti di instabilità nel periodo 2007-2008, il settore finanziario ha finora mostrato una notevole capacità di ripresa.

Tuttavia, le pressioni inflazionistiche sono aumentate, in parte a causa del rincaro del prezzo del petrolio e delle materie prime. Il notevole fabbisogno di finanziamenti esterni, determinato dai forti disavanzi esterni, a cui si aggiungono il considerevole affidamento che il settore privato fa sui finanziamenti esterni e il consistente - seppure in diminuzione - stock del debito, rende la Turchia potenzialmente vulnerabile ai cambiamenti di atteggiamento da parte degli investitori. La creazione di occupazione continua ad essere ostacolata in primo luogo dalla scarsa disponibilità delle competenze richieste e poi dalla rigidità nei rapporti occupazionali. Le rigidità strutturali del mercato del lavoro costituiscono un notevole ostacolo per la crescita dell'occupazione femminile e giovanile. Le abilità della forza lavoro non sono ancora adeguate alle esigenze di un'economia emergente in rapida espansione. L'attribuzione di aiuti di Stato manca di trasparenza. L'ampio settore informale, alimentato dalle debolezze del quadro normativo, da politiche fiscali e di spesa inadeguate e da una scarsa applicazione della legge, erode la base imponibile e compromette l'efficacia delle politiche economiche. In particolare, le PMI lavorano troppo spesso in nero e continuano perciò ad avere un accesso insufficiente ai finanziamenti e al know-how.

La Turchia ha migliorato la sua capacità di assumere gli obblighi connessi all'adesione . Vi sono stati progressi nella maggior parte dei settori. L'allineamento è a buon punto in alcuni campi, quali la libera circolazione delle merci, i diritti di proprietà intellettuale, la politica antitrust, l'energia, la politica industriale e delle imprese, la protezione dei consumatori, la statistica, le reti transeuropee e la scienza e ricerca. Tuttavia, occorre che l'allineamento vada avanti, soprattutto in campi quali l'ambiente, gli aiuti di Stato, gli appalti pubblici, la politica sociale e dell'occupazione, il diritto societario, la sicurezza alimentare, le politiche veterinarie e fitosanitarie e la libera circolazione dei servizi. Diversi importanti obblighi che la Turchia ha contratto nel quadro dell'unione doganale con l'UE restano disattesi. L'uso sproporzionato di misure di salvaguardia e contrasti commerciali di lunga data incidono sul buon funzionamento dell'unione doganale. È necessario che sia ulteriormente incrementata la capacità amministrativa della Turchia di adeguarsi all' acquis .

Riguardo alla libera circolazione delle merci , il livello di allineamento della legislazione in materia di prodotti e delle misure orizzontali è buono, tranne per ciò che attiene alla vigilanza del mercato e alla metrologia. Tuttavia, vi sono ancora alcuni ostacoli tecnici agli scambi. Qualche passo avanti è stato compiuto in materia di diritto di stabilimento e libera prestazione dei servizi . L'allineamento resta in fase iniziale. Per quanto riguarda la libera circolazione dei capitali , la Turchia ha compiuto qualche progresso relativamente alla circolazione dei capitali, ai pagamenti e alla lotta al riciclaggio di denaro. Resta tuttavia ancora necessario rafforzare la capacità di applicazione delle leggi. Vi sono stati progressi apprezzabili nel settore dei servizi finanziari , in relazione soprattutto al rafforzamento delle norme prudenziali e di sorveglianza.

I progressi nel settore degli appalti pubblici sono stati disomogenei. Benché la designazione del ministero delle Finanze quale coordinatore generale della politica sulla materia costituisca uno sviluppo positivo, occorre anche una strategia globale che identifichi le riforme necessarie. Il sistema turco degli appalti pubblici è solo parzialmente allineato con quello dell'UE. La Turchia ha compiuto progressi limitati in materia di diritto societario . Il nuovo codice commerciale non è stato adottato. L'allineamento legislativo in materia di proprietà intellettuale è relativamente a buon punto. Il coordinamento e la cooperazione tra gli organismi pubblici che si occupano di diritti di proprietà intellettuale sono migliorati come è migliorata anche la qualità del lavoro di tali organismi. Tuttavia, l'applicazione e l'attuazione richiedono un considerevole rafforzamento. Per quanto riguarda la società dell'informazione e i media , il livello di allineamento della Turchia con l' acquis audiovisivo resta limitato. Non vi sono stati progressi riguardo all'adozione della nuova legge sulle comunicazioni elettroniche.

Relativamente alla concorrenza , il livello dell'allineamento continua ad essere buono nel settore dell'antitrust. Tuttavia, non vi sono stati progressi quanto all'adozione della legislazione sugli aiuti di Stato, all'istituzione dell'autorità di controllo degli aiuti di Stato e all'attuazione degli impegni in materia di trasparenza. Il completamento dell'elaborazione del programma nazionale di ristrutturazione dell'industria siderurgica resta una priorità. Nel settore dell 'agricoltura e dello sviluppo rurale , l'allineamento è ancora limitato. Sono stati compiuti progressi sostanziali nella creazione della capacità necessaria ad attuare l'IPARD. Tuttavia, occorrono ulteriori sforzi per completare le necessarie strutture amministrative e di controllo. La Turchia non ha eliminato gli ostacoli tecnici al commercio di carni bovine e di animali vivi della specie bovina. Nel settore della pesca , non si è compiuto alcun progresso nella creazione del necessario quadro legislativo. Si osservano progressi limitati per quanto riguarda le risorse, la gestione della flotta, le ispezioni e i controlli. Tanto nell'agricoltura, quanto nella pesca, le capacità di attuazione sono in fase iniziale. Riguardo alla politica veterinaria, fitosanitaria e della sicurezza alimentare , l'allineamento è in fase iniziale. Non è ancora stata adottata una legge quadro in materia di servizi veterinari, di prodotti alimentari e di mangimi. Procede il lavoro sull'identificazione e la registrazione degli animali. Il paese è riuscito a contenere i focolai di influenza aviaria. Resta causa di grave preoccupazione l'efficacia del controllo sulle altre malattie degli animali, in particolare sull'afta epizootica.

Alcuni progressi sono stati realizzati nella politica dei trasporti . L'allineamento nel settore stradale è proseguito, ma è necessario un ulteriore miglioramento della capacità di attuazione. La Turchia non ha compiuto molti progressi nel settore ferroviario. La Turchia ha compiuto progressi limitati nel settore dei trasporti aerei. L'assenza di comunicazione tra i centri di controllo aereo della Turchia e della Repubblica di Cipro mette a rischio la sicurezza aerea. I progressi nel settore dei trasporti marittimi sono discontinui. Sono stati compiuti alcuni progressi nel settore delle reti transeuropee . La valutazione del fabbisogno di infrastrutture di trasporto (Transport Infrastructure Needs Assessment - TINA) è stata portata a termine, ma manca tuttora un sistema più affidabile di dati classificati sui trasporti. Nel campo dell' energia , si è osservato qualche discontinuo progresso. La concorrenza resta limitata dopo l'adozione delle leggi quadro sui mercati dell'elettricità e del gas naturale. Non sono ancora stati fissati gli obiettivi nazionali in materia di efficienza energetica e di energie rinnovabili.

In campo fiscale , vi è stato qualche progresso di ordine legislativo. La modernizzazione dell'amministrazione delle entrate si è tradotta in un migliore servizio per il contribuente e in una più efficace riscossione dei tributi. Permane però un'imposizione fiscale discriminatoria sugli alcolici e sui prodotti del tabacco.

È migliorata la capacità amministrativa in campo statistico . Sono tuttavia ancora necessari ulteriori progressi, soprattutto per quanto riguarda le statistiche agricole e macroeconomiche e la registrazione delle imprese.

Si è osservato qualche progresso nel settore della politica economica e monetaria . Permangono ancora diverse carenze, riguardo in particolare alla piena indipendenza della banca centrale, al finanziamento monetario del settore pubblico e all'accesso privilegiato del settore pubblico ai mercati finanziari. Per quanto attiene all' occupazione e alla politica sociale , la Turchia ha compiuto qualche progresso grazie all'adozione del pacchetto occupazione e della legge sui contributi previdenziali e sull'assicurazione sanitaria generale. Occorre tuttavia uno speciale impegno per garantire il pieno rispetto dei diritti sindacali e per combattere il lavoro nero. Sono necessari ulteriori sforzi anche per combattere il lavoro minorile e per aggiornare e completare i documenti strategici relativi al settore. Occorrono miglioramenti relativamente all'uguaglianza tra i sessi in campo economico e sociale.

Sono continuati i progressi in materia di politica industriale e delle imprese con l'adozione della strategia e del piano d'azione per le PMI. Nel complesso, il livello di allineamento della Turchia è elevato. Nel settore della scienza e della ricerca i progressi compiuti sono stati buoni. Globalmente, la Turchia è prossima all'integrazione nello Spazio europeo della ricerca. Nel settore dell' istruzione e della cultura si sono registrati progressi verso un adattamento del sistema di istruzione turco alla struttura e al quadro delle qualifiche dell'UE. La Turchia ha partecipato con risultati positivi ai programmi comunitari.

Nel settore della politica regionale e del coordinamento degli strumenti strutturali , ci sono stati progressi nella creazione della capacità necessaria per l'attuazione delle componenti III e IV dell'IPA. Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi per porre in essere le necessarie strutture amministrative e di controllo a livello centrale e locale.

Nel settore giudiziario , vi sono stati progressi, in particolare riguardo alla definizione di una strategia di riforma giudiziaria. L'indipendenza e l'imparzialità del settore giudiziario destano però ancora preoccupazioni. La riforma dovrebbe trovare una soluzione a tali questioni. Si segnalano pochi progressi per quanto riguarda la lotta alla corruzione . In questo campo, il governo ha continuato ad attuare le proprie iniziative. Tuttavia, non esiste una legislazione che stabilisca le norme sulla trasparenza del finanziamento delle campagne elettorali. Non vi sono stati progressi verso la limitazione dell'immunità dei parlamentari. Occorre che vengano sviluppati una strategia e un piano d'azione anticorruzione e che la loro attuazione riceva il necessario appoggio politico. Per quanto attiene ai diritti fondamentali , si è osservato qualche progresso legislativo. Occorrono ulteriori consistenti sforzi per garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali fissati dalla convenzione europea dei diritti dell'uomo e dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Si segnala qualche progresso in materia di giustizia, libertà e sicurezza , soprattutto per quanto riguarda la lotta al traffico di droga e alla tratta di esseri umani. L'allineamento con l' acquis in questo settore è in corso, ma sono necessari notevoli sforzi in campi quali la politica dei visti e la cooperazione giudiziaria in materia penale. Sono anche necessari sforzi notevoli nella lotta contro la criminalità organizzata, che resta oggetto di preoccupazione. È necessario migliorare la capacità di gestire le questioni relative all'asilo e alla migrazione. Occorre intensificare l'impegno dedicato all'attuazione del piano d'azione nazionale sulla gestione integrata delle frontiere. È necessario che la Turchia riprenda i negoziati su un accordo di riammissione con la Comunità europea.

In materia di ambiente , la Turchia ha compiuto progressi nei settori della qualità dell'aria e della gestione dei rifiuti nonché nel rafforzamento della capacità amministrativa a livello centrale. Il livello generale di allineamento è però ancora scarso. La Turchia non ha mostrato miglioramenti nei settori dell'inquinamento industriale, della gestione del rischio e degli OGM.

Un livello di allineamento soddisfacente è stato raggiunto nel campo della tutela della salute e dei consumatori . Sono stati compiuti progressi relativamente all'attuazione delle norme in materia di vigilanza del mercato e di sicurezza dei prodotti, ma occorrono ancora maggiori sforzi per le questioni non connesse alla sicurezza. In Turchia, il movimento dei consumatori è ancora debole. La Turchia ha compiuto qualche progresso nell'area della tutela della salute .

Per quanto attiene all' unione doganale , la Turchia ha raggiunto un elevato livello di allineamento. L'allineamento, tuttavia, non è completo per quel che riguarda le zone di libero scambio, le esenzioni dai dazi doganali, la lotta contro la contraffazione e il controllo a posteriori. La Turchia ha raggiunto un elevato livello di allineamento anche nel settore delle relazioni esterne , ma non ha aderito pienamente alle posizioni dell'UE nel quadro dell'OMC e dell'OCSE.

Qualche limitato progresso è stato compiuto nel settore del controllo finanziario . Benché la legislazione relativa al controllo finanziario interno pubblico sia stata messa a punto, devono essere approvati diversi emendamenti relativi al controllo interno. Occorrono strutture permanenti che collaborino con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode in materia di protezione degli interessi finanziari dell'UE e che mantengano i contatti con i servizi della Commissione responsabili della protezione dell'euro contro la falsificazione. Non si segnalano particolari sviluppi riguardo alle disposizioni finanziarie e di bilancio .

È proseguito il fedele allineamento della Turchia alla politica estera, di sicurezza e di difesa dell'UE. La Turchia contribuisce in modo sostanziale alla PESD e cerca un maggiore coinvolgimento nelle sue attività. Tuttavia, la Turchia si oppone alla cooperazione UE/NATO che coinvolgerebbe tutti gli Stati membri dell'Unione.

La Turchia ha potenziato il proprio ruolo di fattore positivo nella stabilità regionale e ha svolto una parte importante nei miglioramenti delle relazioni tra i suoi partner regionali, soprattutto in Medio Oriente e in Caucaso. Nel corso del conflitto in Georgia, la Turchia ha svolto un ruolo di conciliazione e ha proposto di istituire una "piattaforma per la stabilità e la collaborazione caucasica". La visita del presidente turco in Armenia ha segnato un nuovo incoraggiante passo nelle relazioni bilaterali tra i due paesi e ha aperto una prospettiva di normalizzazione delle relazioni. La frontiera terrestre della Turchia con l'Armenia resta tuttavia chiusa.

[1] Rafforzare la prospettiva europea dei Balcani occidentali - COM(2008)127 def., del 5.3.2008.

[2] Ai sensi della risoluzione 1244/99 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

[3] TAIEX: programma per l'assistenza tecnica e lo scambio di informazioni, gestito dalla Commissione - SIGMA: Sostegno per il miglioramento della governance e della gestione, programma dell'OCSE sostenuto dalla Commissione nell'ambito dell'allargamento.

[4] In virtù del cumulo diagonale, un paese può trasformare ed esportare nell'Unione un prodotto che beneficia di un trattamento commerciale preferenziale, anche quando le materie prime di quel prodotto sono in parte originarie di un altro paese beneficiario del regime.

[5] 1° La soluzione accettabile e duratura del problema della ripartizione della proprietà fra lo Stato e gli altri livelli di governo; 2° La soluzione accettabile e duratura del problema della proprietà della difesa; 3° Il completamento del processo di definizione dello status di Brocesso di definizione dello status di Brčko; 4° La sostenibilità di bilancio (promossa da un accordo su una metodologia permanente per la fissazione dei coefficienti ad uso dell'autorità per le imposte indirette e sull'istituzione di un consiglio di bilancio nazionale); 5° Il consolidamento dello Stato di diritto (dimostrato dall'adozione di una strategia nazionale per i crimini di guerra, di una legge sugli stranieri e sull'asilo e di una strategia nazionale per la riforma del settore giudiziario).

[6] Ricerca e sviluppo; istruzione e cultura; politica industriale e delle imprese; relazioni esterne.

[7] ai sensi dell'UNSCR 1244/99.

[8] 1) attuazione della riforma della polizia in conformità dell'accordo dell'ottobre 2005 sulla ristrutturazione della polizia; 2) cooperazione totale con l'ICTY; 3) adozione e applicazione di tutta la legislazione necessaria sull'emittenza pubblica; 4) sviluppo del quadro legislativo e della capacità amministrativa necessari per la corretta attuazione dell'ASA.

[9] Si tratta di cinque obiettivi: 1) soluzione accettabile e duratura del problema della ripartizione della proprietà fra lo Stato e gli altri livelli di governo: 2) soluzione accettabile e duratura del problema della proprietà della difesa; 3) completamento del processo di definizione dello status di Brčko; 4) sostenibilità di bilancio (promossa da un accordo su una metodologia permanente per la fissazione dei coefficienti ad uso dell'autorità per le imposte indirette e sull'istituzione di un consiglio di bilancio nazionale); 5) consolidamento dello Stato di diritto (dimostrato dall'adozione di una strategia nazionale per i crimini di guerra, di una legge sugli stranieri e sull'asilo e di una strategia nazionale per la riforma del settore giudiziario) e di due condizioni specifiche: 1) firma dell'ASA e 2) situazione politica stabile.

[10] ai sensi dell'UNSCR 1244/99.

[11] ai sensi dell'UNSCR 1244/99.

[12] ai sensi dell'UNSCR 1244/99.

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