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Document 52002DC0551

Comunicazione della Commissione - Gli indicatori strutturali

/* COM/2002/0551 def. */

52002DC0551

Comunicazione della Commissione - Gli indicatori strutturali /* COM/2002/0551 def. */


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE - Gli indicatori strutturali

RELAZIONE

Questa comunicazione presenta l'elenco d'indicatori di cui la Commissione propone di servirsi nel rapporto della Commissione al Consiglio Europeo della primavera 2003. // Questa comunicazione presenta l'elenco d'indicatori che la Commissione propone di utilizzare a sostegno dei messaggi chiave del Rapporto di primavera del 2003. Inoltre, in essa si descrivono i progressi compiuti nell'ultimo anno dai servizi della Commissione nell'elaborare nuovi indicatori strutturali, nel migliorare la qualità di quelli inclusi nell'elenco dello scorso anno e nell'integrare i paesi candidati nel processo.

Il nuovo elenco, pur essendo notevolmente stabile, presenta alcuni cambiamenti. // È questo il terzo anno nel quale la Commissione ha scelto una serie d'indicatori strutturali. All'elenco sono state apportate modifiche limitate, nell'intento di assicurare un grado elevato di stabilità, il che è importante per valutare i progressi compiuti da un anno all'altro nel conseguimento degli obiettivi, oltre a consentire un continuo miglioramento dell'attendibilità e la qualità degli indicatori. Nondimeno, si è data prova anche di una certa flessibilità, per inserire nell'elenco indicatori che riflettessero le nuove priorità politiche oppure quando fossero ormai disponibili indicatori migliori.

L'elenco resta breve ed equilibrato tra i vari settori. // L'elenco d'indicatori è rimasto volutamente breve: il numero degli indicatori è sempre di 42, come nel Rapporto di primavera dell'anno scorso. Un elenco piuttosto breve consente di evidenziare meglio i messaggi politici risultanti dagli indicatori. Si è mantenuto l'equilibrio tra i settori, con sette indicatori per ciascuno dei settori.

La principale novità è l'inclusione dei paesi candidati. // Come chiesto dal Consiglio europeo di Göteborg tutti e 13 i paesi candidati saranno integrati negli indicatori strutturali fin da quest'anno per poterli valutare nel Rapporto di primavera della Commissione. La comunicazione presenta un quadro della prevista disponibilità di dati dei paesi candidati al momento del Rapporto di primavera.

Sono numerosi i progressi nell'elaborare e nel migliorare gli indicatori. // I servizi della Commissione hanno compiuto notevoli progressi nell'elaborare nuovi indicatori e nel migliorare la qualità e la presentazione di quelli già disponibili. I progressi riguardano l'elaborazione d'indicatori in vari campi: indicatori compositi, produzione potenziale, qualità del lavoro, aliquota d'imposta effettiva marginale (e media), assistenza per i figli, commercio elettronico, accesso telematico all'amministrazione pubblica (e-government), demografia delle imprese, registrazione d'imprese, integrazione finanziaria, tasso di riciclaggio di materiali selezionati e rifiuti pericolosi. Come risultato di tali lavori, sono stati aggiunti all'elenco due nuovi indicatori. Il prossimo anno i servizi della Commissione continueranno ad elaborare indicatori relativi a un'ampia gamma di aree. Sono stati sviluppati, e saranno utilizzati nelle discussioni e nelle comunicazioni in materia, due indicatori compositi relativi all'economia basata sulla conoscenza. La Commissione continua la riflessione sull'uso di indicatori compositi nel quadro degli indicatori strutturali.

GLI INDICATORI STRUTTURALI

I. Precedenti

1. Nelle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona (punto 36) si chiedeva di concordare un insieme di indicatori strutturali da utilizzare a sostegno delle analisi contenute nel rapporto (noto come "Spring Report") presentato annualmente dalla Commissione al Consiglio europeo di primavera (d'ora in poi "Rapporto di primavera"). La funzione degli indicatori strutturali è consentire una valutazione obiettiva dei progressi realizzati nel conseguimento degli obiettivi del Consiglio europeo di Lisbona, ampliati a Göteborg e precisati a Stoccolma e Barcellona.

2. Negli ultimi due anni la Commissione ha preparato un elenco di indicatori strutturali approvato in seguito dal Consiglio. Questi indicatori si riferiscono a sei settori: situazione economica generale, occupazione, innovazione e ricerca, riforme economiche, coesione sociale e ambiente. Gli indicatori si sono rivelati utili per mostrare, nel Rapporto di primavera, in quali campi era necessario intensificare l'azione politica e per misurare i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi di Lisbona.

3. Questa comunicazione presenta l'elenco d'indicatori di cui la Commissione propone di servirsi come elementi chiave nel Rapporto di primavera 2003. L'elenco definitivo degli indicatori strutturali concordati con il Consiglio sarà adottato al Consiglio europeo di Copenaghen nel dicembre 2002.

II. Le attività attuali

4. Le attività dei servizi della Commissione sugli indicatori strutturali dopo la comunicazione dell'anno scorso hanno seguito quattro direttrici principali:

i) continuare a migliorare la qualità degli indicatori di cui ci si è avvalsi per il Rapporto di primavera del 2002;

ii) integrare negli indicatori strutturali i paesi candidati, come richiesto dal Consiglio europeo di Göteborg;

iii) fornire definizioni e dati precisi per l'elenco concordato d'indicatori da elaborare; e

iv) considerare se sia necessario modificare l'elenco degli indicatori tenendo conto dei progressi compiuti nell'elaborazione di nuovi indicatori e delle priorità politiche indicate ai più recenti Consigli europei.

5. L'Eurostat sta collaborando con gli altri servizi della Commissione e con gli istituti nazionali di statistica degli Stati membri per migliorare la qualità degli indicatori. Nell'ultimo anno l'Eurostat ha esteso il novero di paesi presi in considerazione e le serie temporali ed ha migliorato la qualità dei dati per molti degli indicatori esistenti. In particolare sono stati compiuti notevoli progressi per quanto riguarda la disponibilità di dati ufficiali per indicatori strutturali che si fondavano in precedenza su fonti ufficiose. Inoltre l'Eurostat ha continuato a migliorare il suo sito Internet accessibile al pubblico [1], che contiene ora informazioni metodologiche particolareggiate e i dati relativi a tutti gli indicatori strutturali. Migliorare la qualità degli indicatori significa anche migliore la solidità di ogni conclusione che verrà tratta dai dati nel Rapporto di primavera.

[1] www.europa.eu.int/comm/eurostat/structuralindicators

6. La presente comunicazione costituisce il risultato principale dei lavori che la Commissione ha effettuato lo scorso anno riguardo agli indicatori strutturali. Al Capitolo III sono indicati i principi di maggior rilevanza sui quali è basato il nuovo elenco d'indicatori. Al Capitolo IV viene presentato il nuovo elenco d'indicatori strutturali, spiegando perché nuovi indicatori sono stati inclusi nell'elenco di quest'anno e perché se ne sono esclusi alcuni figuranti nell'elenco precedente. Il Capitolo V spiega come i paesi candidati vengono integrati negli indicatori strutturali quest'anno. Infine il Capitolo VI illustra i progressi compiuti dai servizi della Commissione nell'elaborazione di nuovi indicatori dallo scorso anno; maggiori ragguagli e il nuovo elenco d'indicatori da elaborare sono presentati nell'Allegato 1.

III. I principi alla base del nuovo elenco d'indicatori

7. Questo è il terzo anno in cui la Commissione ha scelto una serie d'indicatori strutturali intesi principalmente a sostenere i messaggi chiave del Rapporto di primavera. Nell'elenco d'indicatori si è assicurato un grado elevato di stabilità, così da poter misurare, come richiesto dal Consiglio, i progressi che si compiranno nel corso del tempo. La stabilità è opportuna anche perché di solito la maggior parte dei problemi strutturali mostrano una notevole persistenza. In tal modo è anche possibile migliorare di continuo gli indicatori, in termini di affidabilità e di qualità: se si cambiassero gli indicatori di anno in anno, questo compito risulterebbe molto più difficile sia per l'Eurostat sia per gli istituti nazionali di statistica.

8. Nel definire l'elenco d'indicatori si è data prova anche di flessibilità, nella misura in cui si sono individuate nuove priorità e sono diventati disponibili indicatori migliori. Tuttavia, i margini di flessibilità sono stati contenuti dall'esigenza di un sufficiente grado di stabilità, allo scopo di assicurare la possibilità di presentare, nel Rapporto di primavera di ogni anno, una valutazione coerente e ben fondata dei progressi verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti a Lisbona e nei successivi Consigli europei.

9. L'elenco d'indicatori deve rimanere breve, così da inviare messaggi politici chiari, semplici e mirati, ma deve anche essere equilibrato, per riflettere la pari importanza che si è attribuita a Lisbona ed a Göteborg ai settori 1) dell'occupazione, 2) dell'innovazione e ricerca, 3) delle riforme economiche, 4) della coesione sociale e 5) dell'ambiente. Vi sono inoltre alcuni indicatori relativi alla situazione economica generale che illustrano il contesto economico nel quale si stanno attuando le riforme strutturali. La comunicazione presenta in totale 42 indicatori, un numero immutato rispetto al Rapporto di primavera 2002. Ogni settore comprende sette indicatori, per assicurare che ogni politica sia trattata con pari approfondimento.

10. In linea di principio tutti i nuovi indicatori vanno attinti dalla serie d'indicatori che i servizi della Commissione si sono impegnati ad elaborare nella comunicazione dello scorso anno o devono essere giustificati alla luce di un nuovo obiettivo fondamentale stabilito da un Consiglio europeo. Inoltre, questi nuovi indicatori vanno attinti dai vari processi di elaborazione d'indicatori e di parametri comparativi ("benchmark") che si stanno conducendo a livello settoriale e che sono già stati sperimentati in tale sede. È anche importante assicurare la coerenza tra questi processi settoriali e gli indicatori strutturali di portata globale.

11. Inoltre, tutti i nuovi indicatori devono rispondere ai criteri utilizzati per la scelta degli indicatori già in uso e quindi devono essere: 1) di facile lettura e comprensione; 2) pertinenti sotto il profilo politico; 3) coerenti tra di loro; 4) tempestivamente disponibili; 5) comparabili tra gli Stati membri, i paesi candidati e per quanto possibile anche con altri paesi; 6) selezionati attingendoli da fonti affidabili; 7) tali da non imporre un onere eccessivo agli Stati membri e a chi fornisce i dati e le risposte a questionari.

12. La principale novità degli indicatori strutturali di quest'anno è che la loro applicazione verrà estesa a tutti e 13 i paesi candidati, come aveva chiesto il Consiglio europeo di Göteborg. Questo sarà il primo passo per includere i paesi candidati nella strategia di Lisbona a partire dal Rapporto di primavera 2003. L'Eurostat si è adoperata, insieme con gli istituti statistici dei paesi candidati, per migliorare la disponibilità e la qualità degli indicatori strutturali relativi a tali paesi. Per maggiori particolari si veda il Capitolo V.

IV. Il nuovo elenco d'indicatori

13. Il nuovo elenco d'indicatori è stato elaborato nell'ottemperanza dei suddetti principi. Su un totale di 42, sono stati aggiunti all'elenco tre indicatori e tre ne sono stati tolti.

14. L'elenco comprende nuovi indicatori là dove si sono registrati progressi sufficienti nell'elaborazione di dati: ciò vale per "età media effettiva di cessazione dell'attività", "registrazione d'imprese" e " integrazione finanziaria". L'elenco rispecchia anche nuove priorità politiche. Ad esempio, le "spese per la R&S" sono ora suddivise per fonte di finanziamento anziché per settore economico per rispecchiare l'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di Barcellona. L'inclusione della "età media effettiva di cessazione dell'attività" riflette anch'essa l'importanza attribuita a tale questione dal Consiglio europeo di Barcellona. Ogni volta che si sono aggiunti all'elenco nuovi indicatori, questi dovevano soddisfare i criteri qualitativi enunciati nel precedente Capitolo III.

15. Con l'introduzione di nuovi indicatori, è stato necessario escluderne alcuni dell'elenco dell'anno scorso. Si tratta di un processo che diventa tanto più difficile quanto più si rendono disponibili indicatori più numerosi ed accurati. Nondimeno si sono aggiunti nuovi indicatori nei casi in cui avevano maggiore pertinenza politica rispetto al precedente indicatore, la qualità dei dati per il nuovo indicatore era migliore o l'indicatore precedente era in una certa misura un doppione di un altro indicatore già presente nell'elenco.

16. La disaggregazione tra i sessi è un principio generale da applicare agli indicatori strutturali. Essa è stata estesa quest'anno, nei casi in cui sono disponibili dati di buona qualità e, ovviamente, quando una distinzione tra i sessi è pertinente. Si prevede che dati disaggregati per sesso saranno disponibili in tempo per il Rapporto di primavera 2003 per gli indicatori "età media effettiva di cessazione dell'attività", "formazione permanente", "infortuni sul lavoro" (gravi, ma non mortali), "tasso di rischio di povertà", "tasso di rischio di persistenza della povertà", "dispersione dei tassi regionali di disoccupazione", "disoccupazione di lunga durata", "nuovi dottorati in scienza e tecnologia" e "persone che abbandonano prematuramente la scuola".

Situazione economica generale

17. Gli indicatori relativi alla situazione economica generale illustrano il contesto economico globale nel quale si stanno attuando le riforme strutturali. Nessuna modifica è stata apportata a questa categoria di indicatori. È stato elaborato un nuovo indicatore per misurare l'incremento della produzione potenziale, che costituisce l'obiettivo di fondo delle riforme strutturali. Si è tuttavia deciso di non inserire il tasso di crescita della produzione potenziale nell'elenco di quest'anno affinché ci fosse il tempo necessario per risolvere eventuali problemi derivanti dall'uso di questo indicatore.

Occupazione

18. Gli indicatori relativi all'occupazione riguardano vari obiettivi cruciali del Consiglio europeo di Lisbona: il potenziamento dell'occupazione nell'Unione, l'importanza delle pari opportunità di lavoro per uomini e donne e l'importanza di una "politica attiva a favore dell'occupazione", incentrata fra l'altro sulla formazione permanente. Va sottolineato che il Consiglio europeo di Barcellona ha precisato gli obiettivi di Lisbona relativi all'occupazione ed alla coesione sociale.

19. Nell'elenco degli indicatori strutturali è stato inserito un indicatore della "età media effettiva di cessazione dell'attività" per seguire l'obiettivo del Consiglio europeo di Barcellona di innalzare progressivamente di circa 5 anni, entro il 2002, l'età media effettiva alla quale si cessa l'attività lavorativa nell'Unione europea. Questo indicatore sostituisce il "tasso di occupazione dei lavoratori anziani" che diverrà un sottoinsieme dell'indicatore relativo al tasso di occupazione.

Innovazione e ricerca

20. Gli indicatori relativi all'innovazione e alla ricerca misurano l'importanza attribuita a Lisbona al passaggio a un'economia basata sulla conoscenza mediante migliori politiche nei settori della R&S, dell'istruzione e della società dell'informazione. Nessuna modifica è stata proposta per questa categoria di indicatori. Tuttavia l'indicatore delle "spese per la R&S" sarà disaggregato per fonte di finanziamento anziché per settore che effettua le spese stesse. Ciò rispecchia l'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di Barcellona di accrescere la spesa totale per la R&S nell'Unione con il traguardo di avvicinarsi al 3% del PIL entro il 2010 e aumentare l'efficienza della R&S. I due terzi degli investimenti dovrebbero provenire dal settore privato. Gli indicatori compositi elaborati in questo campo saranno utilizzati dapprima nell'ambito dei processi settoriali.

Riforme economiche

21. Gli indicatori relativi alle riforme economiche rispondono all'importanza attribuita dal Consiglio europeo di Lisbona alla riforma dei mercati dei prodotti e dei capitali. Tali indicatori riguardano l'integrazione dei mercati, i progressi nella liberalizzazione delle industrie a rete (network industries) e le possibili distorsioni nel funzionamento dei mercati dei prodotti causate da interventi pubblici.

22. Nell'elenco è stato inserito l'indicatore convergenza dei tassi d'interesse in sostituzione di capitali raccolti sui mercati azionari. Il nuovo indicatore permette di misurare meglio i progressi dell'integrazione dei mercati finanziari. Rispetto ai capitali raccolti sui mercati azionari, la convergenza dei tassi d'interesse ha una base più ampia in quanto abbraccia più mercati finanziari e non subisce distorsioni dovute ai programmi di privatizzazione o alle fluttuazioni cicliche dei mercati mobiliari. Inoltre i dati sono disponibili entro un breve lasso di tempo e la convergenza dei tassi d'interesse è un indicatore collaudato e di facile interpretazione.

23. Un indicatore della registrazione d'imprese è stato aggiunto all'elenco degli indicatori strutturali a seguito della richiesta del Consiglio europeo di Lisbona di vigilare sui tempi ed i costi che comporta la costituzione di un'impresa. Il numero totale delle pratiche da espletare per registrare una nuova impresa e il tempo medio occorrente per il loro assolvimento sono buoni indicatori dei progressi delle riforme economiche. Questo indicatore sostituisce gli investimenti nelle imprese, che misurano con minor precisione i progressi delle riforme economiche.

Coesione sociale

24. Gli indicatori della coesione sociale misurano il grado e la persistenza del rischio di povertà e della dispersione dei redditi e il rischio associato di esclusione sociale, in risposta all'alta priorità attribuita alla coesione sociale dal Consiglio europeo di Lisbona. Il metodo di coordinamento aperto nel campo dell'inclusione sociale è stato avallato dal Consiglio europeo di Laeken. Sette dei dieci indicatori primari convenuti a Laeken per questo processo si trovano nell'elenco. Altri, come la "speranza di vita" alla nascita, sono utilizzati nei processi settoriali.

25. Nel settore della coesione sociale sono state apportate modifiche alle definizioni di "diseguaglianze nella distribuzione del reddito", "tasso di rischio di povertà", "tasso di rischio di persistenza della povertà" e "persone appartenenti a famiglie di disoccupati". La definizione di coesione regionale è stata modificata facendo riferimento non più alla variazione dei tassi di disoccupazione regionali bensì a quella dei tassi di occupazione regionali ed il nome dell'indicatore è diventato "dispersione dei tassi di occupazione regionali".

Ambiente

26. Gli indicatori ambientali riflettono l'integrazione dello sviluppo sostenibile nel processo avviato a Lisbona, decisa dal Consiglio europeo di Göteborg. Gli indicatori riguardano i quattro aspetti principali indicati dal Consiglio europeo di Göteborg: il cambiamento climatico, i trasporti sostenibili, le minacce alla salute pubblica, la gestione delle risorse naturali.

27. Nessun cambiamento è stato proposto quest'anno alla lista di indicatori ambientali. Tuttavia l'indicatore emissioni di gas a effetto serra è stato modificato includendovi gli obiettivi politici stabiliti nel protocollo di Kyoto e l'accordo di ripartizione degli oneri dell'UE. Questi obiettivi impongono ad alcuni Stati membri di ridurre le loro emissioni mentre ad altri è consentito di aumentarle rispetto ai livelli del 1990. Raffrontare le emissioni attuali con i valori individuali fissati come obiettivo per ciascuno Stato membro è un modo efficace per valutare gli effetti delle politiche relative al cambiamento climatico.

V. Inclusione dei paesi candidati negli indicatori strutturali

28. Come richiesto dal Consiglio europeo di Göteborg, i tredici paesi candidati (Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia e Turchia) saranno progressivamente inclusi nell'esercizio di applicazione degli indicatori strutturali a partire da quest'anno. Sarà data la preferenza ad un sottoinsieme di indicatori strutturali che consenta un'ampia copertura geografica, consentendo di fare raffronti adeguati con e tra i paesi candidati. Qualsiasi proposta di nuovi indicatori strutturali dovrebbe tener conto della disponibilità di dati per i paesi candidati.

29 L'Eurostat si è adoperata, insieme con gli istituti statistici dei paesi candidati, per migliorare la disponibilità e la qualità degli indicatori strutturali relativi a tali paesi. I progressi in questo settore sono stati notevoli. L'Eurostat ha tenuto conto delle scadenze imposte per il Rapporto di primavera e al momento attuale si sta ancora procedendo alla raccolta e alla valutazione di qualità dei dati per gli indicatori strutturali dei paesi candidati. I dati relativi ai paesi candidati non sono perciò inclusi nell'allegato statistico (grafici) allegato alla presente comunicazione.

30. Le previsioni sulla disponibilità di dati per i paesi candidati si trovano nella tabella 1 che segue. Al momento è difficile dare indicazioni precise sui paesi e sugli anni che saranno disponibili per il Rapporto di primavera 2003 in quanto l'Eurostat e gli istituti statistici dei paesi candidati si stanno adoperando per assicurare la copertura più ampia possibile, tenendo presente che occorrono dati di buona qualità e si devono al contempo rispettare i programmi di sviluppo del sistema statistico dei paesi interessati. L'inclusione dei paesi candidati nell'esercizio di elaborazione degli indicatori strutturali non si deve tradurre in un pesante onere per tali paesi.

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

31. La tabella mostra che, in generale, per il Rapporto di primavera 2003 si prevede di aver disponibili informazioni per la maggior parte degli indicatori e per la maggioranza dei paesi candidati, anche se la disponibilità dei dati è più scarsa per il settore delle riforme economiche. In qualche caso, i dati disponibili dovranno essere interpretati con cautela visto che la raccolta dei dati è iniziata di recente e date le caratteristiche specifiche dei paesi candidati. Per alcuni degli indicatori, una copertura più completa dei paesi candidati richiederà tempi assai lunghi, anche se a tale processo va data un'alta priorità.

32. Va anche rilevato che i paesi SEE/EFTA (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) saranno inclusi nell'allegato statistico del Rapporto di primavera 2003, purché siano disponibili i dati.

VI. Indicatori in corso di elaborazione

33. Nella comunicazione sugli indicatori strutturali dello scorso anno, la Commissione aveva presentato 21 indicatori da elaborare. Dalla data di pubblicazione di quest'ultima, nell'ottobre 2001, i servizi della Commissione hanno compiuto molti progressi nello sviluppo degli indicatori. In particolare, i progressi riguardano l'elaborazione d'indicatori nei seguenti campi: produzione potenziale, qualità del lavoro, aliquota d'imposta effettiva marginale (e media), assistenza per i figli, commercio elettronico, informatizzazione della pubblica amministrazione (e-government) , demografia delle imprese, registrazione d'imprese, integrazione finanziaria, consumo di sostanze chimiche tossiche, produttività delle risorse, tasso di riciclaggio di materiali selezionati e rifiuti pericolosi. I progressi compiuti in ciascuno di questi campi sono esposti in compendio nell'Allegato 1.

34. I servizi della Commissione hanno compiuto notevoli progressi nell'elaborare indicatori compositi, in particolare in settori quali l'economia basata sulla conoscenza, imprenditorialità e mercato interno. Gli indicatori compositi sono calcolati ponderando una serie d'indicatori primari ben selezionati, così da avere un compendio dei progressi delle politiche di ciascuno Stato membro in un particolare settore. Gli indicatori compositi presenterebbero il vantaggio di utilizzare una gamma di informazioni più ampia di quanto sia possibile includere nell'elenco attuale d'indicatori strutturali e consentirebbero anche di ridurre il numero d'indicatori dell'elenco. Tuttavia, poiché l'evidenza empirica fornita dagli indicatori compositi induce a formulare messaggi politici forti, è necessario che tali indicatori siano solidi e si basino su una metodologia valida.

35. La Commissione si è quindi fondata sul presupposto che gli indicatori compositi vanno valutati caso per caso e devono soddisfare i seguenti criteri qualitativi. Gli indicatori compositi dovrebbero: presentare un valore aggiunto rispetto ad indicatori più semplici; includere solo indicatori primari pertinenti per il fenomeno da misurare; fondarsi su dati di alta qualità per tutti gli indicatori primari; va studiata la correlazione tra gli indicatori primari; il metodo di ponderazione degli indicatori primari dev'essere trasparente, semplice e statisticamente solido; va verificata la robustezza e la sensibilità degli indicatori compositi.

36. In particolare, nell'arco dello scorso anno sono stati sviluppati due indicatori compositi, riguardanti rispettivamente gli "investimenti nell'economia basata sulla conoscenza" ed i "progressi nel passaggio verso l'economia basata sulla conoscenza". Questi indicatori compositi sono stati valutati da esperti esterni e sono stati sottoposti ad un esame e ad un'analisi di sensibilità particolareggiati [2]. La Commissione propone di utilizzare questi due indicatori compositi nelle discussioni e nelle comunicazioni in materia. Questo varrà anche per altri indicatori compositi che i servizi della Commissione stanno sviluppando. Ad esempio, un indicatore per misurare il grado di preparazione al commercio elettronico delle imprese europee è in corso di elaborazione, mentre indicatori compositi sono già utilizzati per misurare i progressi nel campo del mercato interno e dell'innovazione. Per migliorare la qualità della sintesi compiuta, la Commissione potrebbe prendere in esame l'inclusione degli indicatori compositi nel quadro degli indicatori strutturali sulla base della valutazione del loro impiego nei processi settoriali.

[2] State-of-the-art Report on Current Methodologies and Practices for Composite Indicator Development, Centro comune di ricerca - Gruppo Statistica applicata, Ispra, giugno 2002 (www.jrc.cec.eu.int/uasa/prj-comp-ind.asp)

Tabella 2: I 42 indicatori strutturali proposti per il Rapporto di primavera 2003

Situazione economica generale

a. PIL pro capite (in SPA) e tasso di crescita reale del PIL

b. Produttività del lavoro

c. Crescita dell'occupazione*

d. Tasso di inflazione

e. Crescita del costo unitario del lavoro

f. Saldo del bilancio pubblico

g. Debito pubblico

I. Lavoro

1. Tasso di occupazione*

2. Età media effettiva di cessazione dell'attività*

3. Divario retributivo tra i sessi

4. Aliquota fiscale sui lavoratori a bassa retribuzione

5. Formazione permanente

6. Infortuni sul lavoro*

7. Tasso di disoccupazione*

II. Innovazione e ricerca

1. Spese per le risorse umane (spese pubbliche per l'istruzione)

2. Spese per la R&S (per fonte di finanziamento)

3. Livello dell'accesso a Internet

4. Dottorati in scienza e tecnologia*

5. Brevetti

6. Capitali di rischio

7. Spese nelle TIC

III. Riforme economiche

1. Livelli relativi e convergenza dei prezzi

2. Prezzi nelle industrie a rete

3. Struttura dei mercati nelle industrie a rete

4. Appalti pubblici

5. Aiuti di Stato settoriali e ad hoc

6. Convergenza dei tassi d'interesse

7. Registrazione d'imprese

IV. Coesione sociale

1. Diseguaglianze nella distribuzione del reddito

2. Tasso di rischio di povertà*

3. Tasso di rischio di persistenza della povertà*

4. Dispersione dei tassi regionali di occupazione*

5. Persone che hanno abbandonato prematuramente la scuola e non seguono corsi d'istruzione o di formazione

6. Disoccupazione di lunga durata*

7. Persone appartenenti a famiglie di disoccupati

V. Ambiente

1. Emissioni di gas a effetto serra (rispetto agli obiettivi)

2. Intensità del consumo di energia nell'economia

3. Volume dei trasporti (tonnellate e passeggeri/km) in rapporto al PIL

4. Ripartizione tra i modi di trasporto

5. Qualità dell'aria urbana

6. Rifiuti comunali

7. Quota delle energie rinnovabili

Le modifiche sono in grassetto. * Indica gli indicatori disaggregati tra i sessi.

Tabella 3: Modifiche apportate all'elenco degli indicatori strutturali*

Situazione economica generale

Nessun cambiamento.

I. Lavoro

"Età media effettiva di cessazione dell'attività" al posto di "tasso di occupazione dei lavoratori anziani". Quest'ultimo rientra ora nell'indicatore "tasso di occupazione".

II. Innovazione e ricerca

L'indicatore "spese per la R&S" è disaggregato per fonte di finanziamento anziché per settore che effettua la R&S.

III. Riforme economiche

"Convergenza dei tassi d'interesse" al posto di "capitali raccolti sui mercati azionari".

"Registrazione d'imprese" al posto di "investimenti nelle imprese".

IV. Coesione sociale

La "coesione regionale" è ora definita in termini di variazione dei tassi regionali di occupazione anziché di disoccupazione e l'indicatore è stato ribattezzato "dispersione dei tassi di occupazione regionali".

Sono state modificate le definizioni di "diseguaglianze nella distribuzione del reddito" e di "persone appartenenti a famiglie di disoccupati".

V. Ambiente

"Emissioni di gas a effetto serra" fa ora riferimento agli obiettivi politici concordati.

* Rispetto all'elenco adottato dal Consiglio europeo di Laeken.

ALLEGATO 1: INDICATORI IN CORSO DI ELABORAZIONE

1. Nel periodo intercorso tra la pubblicazione della precedente comunicazione nell'ottobre 2001 e quella attuale, i servizi della Commissione hanno compiuto molti progressi nello sviluppo degli indicatori. L'allegato illustra i progressi compiuti. Si presenta qui anche il nuovo elenco d'indicatori da elaborare.

Indicatori compositi

2. I servizi della Commissione hanno compiuto notevoli progressi nell'elaborare indicatori compositi dall'anno scorso, come si è detto sopra [3]. In particolare, sono stati sviluppati due indicatori compositi: "investimenti nell'economia basata sulla conoscenza" e "progressi nel passaggio verso l'economia basata sulla conoscenza". La Commissione propone di utilizzare questi due indicatori compositi nelle discussioni e nelle comunicazioni su questi argomenti. Si potranno così cogliere meglio le varie dimensioni dell'economia basata sulla conoscenza.

[3] Gli indicatori compositi saranno valutati sulla base del loro impiego nei processi settoriali.

3. L'indicatore composito "investimenti nell'economia basata sulla conoscenza" coglie i due aspetti principali dell'investimento nella conoscenza: generazione e divulgazione. Questo indicatore composito è costruito utilizzando i seguenti indicatori primari: spese per la R&S, dottorati in scienza e tecnologia, ricercatori, investimenti fissi lordi, governo elettronico, spese per l'istruzione e formazione permanente.

4. L'indicatore composito "progressi nel passaggio verso l'economia basata sulla conoscenza" coglie quattro aspetti importanti della realizzazione di tali progressi: produttività del lavoro, livello scientifico e tecnico, uso dell'infrastruttura d'informazione ed efficacia del sistema di istruzione. Questo indicatore composito è costruito utilizzando i seguenti indicatori primari: produttività del lavoro, brevetti, pubblicazioni, commercio elettronico e tasso di successo scolastico.

Situazione economica generale

5. I servizi della Commissione in collaborazione con il Consiglio hanno messo a punto un indicatore della produzione potenziale, basato su una funzione della produzione. Come già detto si è tuttavia deciso di non inserire questo indicatore nell'elenco di quest'anno affinché ci fosse il tempo di risolvere gli eventuali problemi che potrebbero derivare dal suo utilizzo.

Occupazione

6. I servizi della Commissione stanno analizzando i principali fattori che generano il divario retributivo tra i sessi allo scopo di ottenere ulteriori dati per l'analisi dei differenziali retributivi tra uomini e donne. La Commissione sta preparando un documento politico.

7. In collaborazione con l'OCSE si stanno definendo indicatori riguardanti l'aliquota d'imposta effettiva marginale e l'aliquota effettiva media. Tali indicatori misurano rispettivamente le trappole della povertà e della disoccupazione. Tuttavia, si prevede che i dati non siano disponibili in tempo per il Rapporto di primavera del 2003.

8. Il Consiglio europeo di Barcellona ha fissato obiettivi per le strutture di assistenza per i figli. Sono ora disponibili alcuni dati tratti dai Piani nazionali per l'occupazione degli Stati membri. Ad oggi sono disponibili dati di 11 Stati membri, non però del tutto conformi alla definizione convenuta. I servizi della Commissione stanno collaborando con l'Eurostat e con gli Stati membri per migliorare la copertura geografica dei dati. Vista l'importanza politica attribuita a questo indicatore gli Stati membri dovrebbero raddoppiare gli sforzi per fornire dati sull'assistenza per i figli.

Innovazione e ricerca

9. L'Eurostat ha svolto un'inchiesta pilota sul commercio elettronico nel 2001 e nel 2002. L'inchiesta non copre ancora tutti e 15 gli Stati membri. Nel frattempo i servizi della Commissione hanno raccolto, tramite un'inchiesta Eurobarometro, dati sulla percentuale di imprese che vendono prodotti on-line e la percentuale di imprese che acquistano on-line. I dati dell'inchiesta del 2001 sono già disponibili e quelli del 2002 sono attesi nel novembre 2002. Dal 2003 in poi i dati sul commercio elettronico saranno tratti dall'inchiesta dell'Eurostat. Poiché i dati dell'Eurostat non coprono ancora tutti gli Stati membri, l'indicatore rimane in corso di elaborazione.

10. L'indicatore relativo all'informatizzazione dell'amministrazione pubblica (e-government) " è definito come la percentuale media di utilizzo di 20 servizi pubblici di base disponibili on-line. I primi risultati per tale indicatore sono diventati disponibili nel 2001 e sono stati utilizzati con successo nel processo di benchmarking della "e-Europe". Pur essendo disponibili i dati, la Commissione ha deciso di non includerlo tra gli indicatori strutturali per l'esigenza di avere un elenco breve. L'indicatore di informatizzazione dell'amministrazione pubblica (e-government) è tuttavia mantenuto nell'elenco d'indicatori da elaborare in quanto se ne potrà riconsiderare in futuro la sua inclusione nell'elenco degli indicatori strutturali.

Riforme economiche

11. Si è continuato a compiere progressi nella raccolta di dati sulla demografia delle imprese. Dati armonizzati sulla "nascita di nuove imprese", sui "tassi di sopravvivenza di nuove imprese " e sulla "chiusura di imprese" dovrebbero essere disponibili verso la fine del 2002 per la maggior parte degli Stati membri, con il proposito di coprire tutti gli Stati membri entro il 2003.

12. Nell'ambito della procedura Best del Programma pluriennale a favore delle imprese e dello spirito imprenditoriale, sono stati pubblicati indicatori sulla registrazione d'imprese. Dati sul "tempo occorrente per registrare una società per azioni" e sul "costo della registrazione di una società per azioni" sono quindi stati inclusi negli indicatori strutturali (come spiegato sopra).

13. I servizi della Commissione hanno elaborato tre indicatori sulla integrazione finanziaria in risposta ad una richiesta del Consiglio Ecofin del luglio 2000. Successivamente, nell'elenco è stato inserito uno di questi indicatori, la "convergenza dei tassi d'interesse" (come spiegato sopra). Si continua a lavorare su altri indicatori dell'integrazione finanziaria quali il grado di preferenza per attività finanziarie nazionali nella ripartizione del portafoglio di banche o fondi pensione.

Coesione sociale

14. Il Consiglio Occupazione e affari sociali ha adottato il rapporto del Comitato per la protezione sociale sugli "indicatori relativi alla povertà e all'esclusione sociale" il 3 dicembre 2001. Sulla scia della rapporto si stanno effettuando lavori per elaborare indicatori riguardanti, per esempio, la sanità e la condizione socioeconomica, gli alloggi e le condizioni di vita. Per il Rapporto di primavera 2003 si prevede che si potranno fornire dati sugli indicatori per la coesione sociale derivati dal Panel europeo delle famiglie (ECHP). In futuro, tali indicatori si baseranno sulle nuove "Statistiche del reddito e delle condizioni di vita" (UE-SILC), che dovrebbero fornire dati con minore ritardo temporale (due anni). Inoltre l'Eurostat rifletterà sull'elaborazione di dati regionali sul PIL pro capite basati sul livello regionale dei prezzi.

Ambiente

15. Nella comunicazione dell'anno scorso erano stati inclusi sei indicatori da elaborare nel settore dell'ambiente. Informazioni più dettagliate su questi indicatori ed altri indicatori ambientali in corso di elaborazione si troveranno nel prossima rapporto dell'Eurostat al Consiglio Ambiente.

16. Per il consumo di sostanze chimiche tossiche è ancora necessaria una notevole mole di lavoro metodologico. L'Eurostat ha avviato un progetto per elaborare una serie di indicatori che tiene conto dei più comuni effetti tossicologici sugli esseri umani e degli effetti sull'ecosistema.

17 I dati sulla produttività delle risorse nella generazione di elettricità sono già disponibili, ma quelli per il consumo apparente di prodotti minerari devono ancora essere migliorati per colmare le lacune e migliorare la qualità e la tempestività dei dati.

18. Per il tasso di riciclaggio di materiali selezionati e la produzione di rifiuti pericolosi il futuro regolamento europeo sulle statistiche sui rifiuti dovrebbe dar luogo a statistiche armonizzate, con un miglioramento della copertura geografica, della tempestività e della qualità.

Nuovo elenco d'indicatori da elaborare

19. Il nuovo elenco d'indicatori da elaborare comprende indicatori già figuranti nell'elenco dell'anno scorso, la cui elaborazione non è stata ancora completata o che sarebbe utile collaudare ancora nell'ambito dei processi settoriali. Tra questi figurano gli indicatori compositi, la produzione potenziale, l'aliquota d'imposta effettiva marginale (e media), l'assistenza per i figli, il commercio elettronico, l'informatizzazione della pubblica amministrazione (e-government), la demografia delle imprese, il tasso di riciclaggio di materiali selezionati e i rifiuti pericolosi. Altri indicatori dello scorso anno sono rimasti nell'elenco perché i progressi sono stati scarsi, dato che i servizi della Commissione dovevano circoscrivere la loro attenzione sull'elaborazione di un numero gestibile d'indicatori. Nello stesso contesto occorre riflettere ulteriormente sulla relazione tra l'indicatore da elaborare "anni in buona salute" e l'indicatore "speranza di vita alla nascita".

20. Il PIL pro capite a livello regionale è stato aggiunto all'elenco d'indicatori da elaborare. Questo indicatore, che svolge una funzione centrale nella definizione della politica di coesione economica e sociale, è stato già proposto in precedenza dalla Commissione per l'inclusione nell'elenco, ma non è stato accettato dal Consiglio. Di conseguenza i servizi della Commissione continueranno ad adoperarsi per sviluppare questo indicatore ed in particolare per esprimerlo in termini di parità di potere d'acquisto misurata a livello regionale.

21. Nessun altro nuovo indicatore è stato aggiunto quest'anno all'elenco degli indicatori da elaborare. Lo sviluppo di indicatori è un processo lungo e la Commissione ha quindi deciso di focalizzarsi sugli indicatori già prescelti per l'elaborazione. L'unica altra modifica rispetto all'anno scorso è la soppressione della registrazione d'imprese, ormai passata nell'elenco degli indicatori strutturali.

Tabella 4: Elenco degli indicatori da elaborare*

Indicatori compositi

Situazione economica generale

1. Produzione potenziale

2. Produttività totale dei fattori

I. Lavoro

3. Posti vacanti

4. Qualità del lavoro

5. Aliquota d'imposta effettiva marginale (e media)

6. Assistenza per i figli

II. Innovazione e ricerca

7. Indicatori compositi relativi all'economia basata sulla conoscenza

8. Spese pubbliche e private per le risorse umane

9. Commercio elettronico

10Informatizzazione della pubblica amministrazione (e-government)

11. Investimenti nelle TCI

III. Riforme economiche

12. Demografia delle imprese

13. Costo del capitale

14. Integrazione finanziaria

IV. Coesione sociale

15. PIL regionale pro capite in SPA

Il Comitato per la protezione sociale ed i servizi della Commissione continueranno ad elaborare indicatori.

V. Ambiente

16. Consumo di sostanze chimiche tossiche

17. Anni in buona salute

18. Biodiversità

19. Produttività delle risorse

20. Tasso di riciclaggio di materiali selezionati

21. Produzione di rifiuti pericolosi

* Gli indicatori per i quali si sono già compiuti progressi sono in corsivo.

ALLEGATO 2 - Definizione, fonte, disponibilità e obiettivo politico degli indicatori scelti

Indicatori della situazione economica generale

>SPAZIO PER TABELLA>

* Per "serie temporali" si intendono gli anni per i quali sono disponibili dati nella maggior parte degli Stati membri.

I) Occupazione

>SPAZIO PER TABELLA>

II) Innovazione e ricerca

>SPAZIO PER TABELLA>

III) Riforme economiche

>SPAZIO PER TABELLA>

IV) Coesione sociale

>SPAZIO PER TABELLA>

V) Ambiente

>SPAZIO PER TABELLA>

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