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Document 51999DC0624

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo ed al Consiglio - La strategia per il mercato interno europeo

/* COM/99/0624 def. */

51999DC0624

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo ed al Consiglio - La strategia per il mercato interno europeo /* COM/99/0624 def. */


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO ED AL CONSIGLIO - La strategia per il mercato interno europeo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO ED AL CONSIGLIO

La strategia per il mercato interno europeo

Introduzione

Il 5 ottobre 1999 la Commissione ha adottato una comunicazione a carattere consultivo [1] in cui esprime il proprio pensiero in merito all'elaborazione di una strategia per i prossimi cinque anni. La comunicazione ha suscitato un breve ma intenso dibattito in sede di Consiglio, Parlamento e Comitato economico e sociale, oltre che tra le parti interessate.

[1] COM(1999) 464 def.

La risposta alle idee della Commissione è stata positiva. C'è un chiaro consenso nei confronti dell'iniziativa, che tende a combinare obiettivi strategici più a lungo termine con attività mirate a breve termine, soggette a revisione annua.

Uno scambio di opinioni sulla suddetta comunicazione consultiva ha avuto luogo in occasione del Consiglio mercato interno del 28 ottobre 1999; globalmente i ministri hanno accolto con favore l'impostazione proposta.

Nella risoluzione del 4 novembre [2] il Parlamento si è dichiarato favorevole alla struttura proposta e ha dato risalto alla necessità di un'impostazione unificata per arrivare ad un contesto congruo e coerente in cui s'inseriscano i provvedimenti legislativi e d'altro genere, pur garantendo la corretta partecipazione del Parlamento al processo.

[2] B-5-0204/1999.

L'Osservatorio per il mercato unico, un gruppo di studio che opera sotto gli auspici della sezione del Comitato economico e sociale responsabile per le questioni industriali, ha esaminato la comunicazione in occasione delle riunioni dell'8 ottobre e dell'8 novembre. Il 29 ottobre la Commissione ha organizzato un'audizione a cui hanno partecipato numerosi rappresentanti dell'industria, delle organizzazioni sindacali, di altre organizzazioni non governative e dei paesi candidati all'adesione [3].

[3] Un rapporto completo sull'audizione è reperibile sul sito Web della Commissione (europa.eu.int.comm/dg15/en/update/strategy). Altri commenti sono pervenuti per posta, anche elettronica.

La presente comunicazione illustra la strategia della Commissione per il mercato interno nel corso dei prossimi cinque anni, enunciando quattro obiettivi strategici nonché gli obiettivi operativi che ne derivano e, per la prima volta, le attività mirate (soggette a revisione annua) che la Commissione raccomanda di intraprendere per il loro conseguimento. Le attività mirate rispecchiano le priorità della Commissione, indirizzate ed improntate dai pareri espressi dalle parti in causa ed in particolare dal Parlamento europeo e dagli Stati membri - inclusi i presidenti attuali e futuri del Consiglio dei ministri.

La Commissione invita il Parlamento europeo, il Consiglio, il Comitato economico e sociale e tutte le parti interessate a sostenere l'impostazione globale proposta, ed in particolare i quattro obiettivi strategici. Parlamento e Consiglio sono inoltre invitati a sostenere l'attuazione delle attività mirate ed a garantire una rapida approvazione dei provvedimenti legislativi d'importanza cruciale.

La strategia

La strategia per il mercato interno esposta nel presente documento illustra in modo organico le linee politiche per questo settore, per gli anni che vanno dal 2000 al 2004. Essa enuncia una visione strategica a più lungo termine, che dovrebbe guidare l'identificazione di più immediate priorità d'azione. L'obiettivo finale è di migliorare i benefici del mercato interno negli anni a venire, a vantaggio di cittadini ed imprese. La Commissione è consapevole che la credibilità del mercato interno dipende dalla propria capacità di realizzare e veder realizzati questi vantaggi. La strategia è stata concepita tenendo conto che, per conseguire un mercato interno più maturo:

· è necessario rafforzare la concorrenzialità dell'economia europea e migliorare la qualità di vita dei cittadini europei. Laddove gli interessi delle imprese e dei consumatori divergono occorre riconciliarli in modo equo: le politiche comunitarie riguardanti l'ambiente, la coesione economica e sociale, la sanità pubblica e la sicurezza nonché i diritti dei consumatori vanno non soltanto coordinate con quelle relative al mercato interno ma integrate in esse, come richiesto dal trattato;

· è necessario coinvolgere tutti i diretti interessati nel continuo sviluppo del mercato interno, indipendentemente dal fatto che si tratti di persone fisiche o giuridiche e dalla loro ubicazione e situazione. Il continuo sviluppo del mercato interno è fattore di avvicinamento dell'Unione europea ai suoi cittadini perché ha ripercussioni sulla loro vita quotidiana, sul loro ruolo di dipendenti, datori di lavoro, consumatori, pensionati, studenti, beneficiari di un credito, risparmiatori, investitori e contribuenti;

· è necessario eliminare tutti gli ostacoli ingiustificati alla libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali. Il nuovo contesto giuridico posto in essere dall'integrazione dei mercati nazionali deve funzionare in modo ottimale per massimizzare i vantaggi di consumatori, cittadini ed imprese. Occorre perseguire un giusto equilibrio tra attività legislativa e non legislativa, oltre che tra armonizzazione comunitaria e reciproco riconoscimento delle normative nazionali. Ogniqualvolta ciò risulti opportuno la Commissione appoggerà l'autoregolamentazione e garantirà che essa produca risultati in modo aperto e trasparente;

· è necessario promuovere una riforma ed una modernizzazione strutturali di vasta portata attraverso gli strumenti microeconomici previsti nell'ambito del processo di vigilanza economica multilaterale, stabilito dal Consiglio europeo di Cardiff;

· è necessario controllare e rivedere gli effetti dei provvedimenti relativi al mercato interno finora adottati impiegando ed utilizzando strumenti quali il quadro di valutazione ed il rapporto Cardiff [4]. Il dialogo con i cittadini e le imprese dovrebbe giovarsi appieno delle occasioni offerte dalle tecnologie dell'informazione per sviluppare un processo onnicomprensivo ed interattivo di definizione delle linee politiche;

[4] Il quadro di valutazione del mercato unico si è dimostrato un valido strumento per verificare i progressi compiuti in campo giuridico ed amministrativo, mentre il rapporto Cardiff fornisce una valutazione annua di come funzionano i mercati dei prodotti e dei capitali.

· è necessario fornire un contesto adeguato per liberare il considerevole potenziale che le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, commercio elettronico incluso, hanno ai fini dello sviluppo del mercato interno;

· è necessario preparare il prossimo ampliamento dell'Unione: l'adesione di dieci o più paesi rappresenta un considerevole impegno per gli Stati membri, attuali e futuri. Occorre migliorare il funzionamento del quadro normativo esistente ed ottenere quanto più rapidamente possibile che i paesi candidati all'adesione ne applichino in concreto le regole;

· è necessario guardare al di là dei confini dell'Unione: Internet e commercio elettronico offrono anche alle imprese più piccole la possibilità di scambi su scala mondiale. L'esperienza compiuta dall'Unione per realizzare il proprio mercato interno offre la base su cui costruire una proficua discussione con i principali partners commerciali.

Occorre infine far riferimento all'obiettivo, distinto ma correlato, dell'Unione di costituire uno spazio in cui regnino libertà, sicurezza e giustizia. Il trattato di Amsterdam offre nuove possibilità per garantire che le libertà derivanti dal mercato interno possano essere godute da tutti in condizioni di sicurezza e giustizia. Il consiglio europeo di Tampere ha dato risalto all'importanza del nesso esistente tra tale obiettivo e le preoccupazioni quotidiane dei cittadini. Chiaramente ogni progresso realizzato nel costituire uno spazio in cui regnino libertà, sicurezza e giustizia (per quanto riguarda ad esempio l'assistenza giuridica) costituirà un importante elemento del contesto più ampio in cui si colloca l'elaborazione di questa strategia.

Obiettivi strategici

Sono stati identificati quattro obiettivi strategici, che sono:

- migliorare la qualità della vita dei cittadini,

- rendere più efficienti i mercati dei prodotti e dei capitali nella Comunità,

- migliorare il contesto in cui operano le imprese,

- trarre profitto da quanto il mercato interno ha consentito di ottenere in un mondo in continua evoluzione.

Questi obiettivi strategici forniscono un contesto di riferimento per lo sviluppo delle necessarie politiche settoriali; essi non si escludono a vicenda, ma si sovrappongono ed integrano l'un l'altro. È indispensabile valutare i progressi compiuti nel conseguirli; a tal fine la Commissione procederà ad individuare opportuni indicatori quantitativi e qualitativi. I quadri di riferimento per le politiche settoriali (alcuni dei quali sono già in funzione, quali ad esempio quello per gli appalti pubblici ed il piano d'azione per i servizi finanziari [5]) formano parte di questo contesto più ampio.

[5] Vedere il documento COM(1999) 232, "Messa in atto del quadro di azione per i servizi finanziari: piano d'azione " dell'11.5.1999.

Obiettivi operativi

È stata parimenti definita una serie di obiettivi operativi, ciascuno dei quali riguarda una particolare dimensione delle politiche da perseguire che contribuisce al conseguimento di uno o più obiettivi strategici. Gli obiettivi operativi forniranno i riferimenti necessari a valutare i progressi compiuti.

Attività mirate

Nell'ambito degli obiettivi strategici ed operativi le priorità a breve termine sono identificate sotto forma d'attività mirate, che sono state descritte in termini precisi allo scopo di poterne misurare i risultati. Nel loro novero rientrano iniziative ed interventi a livello tanto comunitario quanto nazionale.

Per garantire la continuità da un anno all'altro le attività mirate sono state definite nell'ambito di un orizzonte di 18 mesi. Alcune di esse non saranno ancora giunte a termine quando se ne farà una prima revisione in occasione del Consiglio mercato interno del maggio 2000, ma il fatto d'identificare tali obiettivi concreti consentirà alle successive presidenze del Consiglio ed alla Commissione stessa di avviare lavori preparatori d'importanza critica così da massimizzare la possibilità di concludere le attività nel corso dell'anno successivo. La priorità politica da attribuire ai singoli interventi non subisce tuttavia pregiudizio né dalla scelta delle attività mirate né dai termini fissati in relazione ad esse.

Il ciclo annuo

Attualmente il ciclo annuo del mercato interno comprende il quadro di valutazione, presentato due volte all'anno, ed il rapporto sul funzionamento dei mercato dei prodotti e dei capitali (rapporto Cardiff). La Commissione presenterà inoltre una rassegna ed un aggiornamento delle attività mirate, da discutere in sede di Parlamento europeo e nell'ambito del secondo Consiglio "Mercato interno" di ogni anno. Tale rassegna esaminerà i progressi compiuti e considererà quanto efficace sia l'attuale programma periodico nel conseguire gli obiettivi più a lungo termine. La Commissione proporrà una serie esauriente d'indicatori che consentano di valutare l'efficacia delle politiche perseguite e la misura in cui hanno contribuito al conseguimento degli obiettivi più ampi.

>SPAZIO PER TABELLA>

Gli aggiustamenti annui delle attività mirate nel campo del mercato interno risulteranno coerenti con gli obiettivi prioritari della riforma strutturale individuati negli indirizzi di massima per la politica economica, che svolgono una funzione cruciale ai fini del coordinamento della politica economica tra gli Stati membri. I diversi elementi della strategia per il mercato interno, inclusi i risultati delle discussioni del Consiglio "Mercato interno" relative al rapporto Cardiff ed i pareri espressi dal Parlamento europeo, forniranno materiale tanto per le proposte della Commissione riguardanti la rassegna delle attività mirate quanto per le sue raccomandazioni relative agli indirizzi di massima per la politica economica. Il compito di mantenere un'impostazione coerente spetterà inizialmente alla Commissione ed in un secondo momento agli Stati membri.

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

Figura 1: Ciclo annuo della strategia del mercato interno

Obiettivo strategico 1: I cittadini

La Comunità deve rispondere alle crescenti aspettative del pubblico per quanto riguarda la qualità della vita e lo sviluppo sostenibile. Per poter beneficiare di mercati veramente aperti ed efficienti i cittadini devono poter compiere scelte informate e disporre di strumenti efficaci atti a promuovere la loro salute, la loro sicurezza ed i loro interessi economici. In quanto dipendenti i cittadini devono avere fiducia nel fatto che l'aumento della concorrenza sia accompagnato da livelli adeguati di tutela previdenziale.

La cittadinanza europea conferisce un diritto generale a muoversi e soggiornare liberamente sul territorio dell'Unione, indipendentemente dalla situazione economica del singolo individuo. Essa conferisce diritti civili e politici quali il diritto a votare nelle elezioni locali ed in quelle del Parlamento europeo nel paese in cui si risiede.

I cittadini si attendono che l'Unione si adoperi per conseguire i suoi obiettivi fondamentali, enunciati nell'articolo 2 del trattato, tra cui vi sono la promozione del progresso economico e sociale, livelli elevati d'occupazione ed uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Il primo obiettivo strategico dovrebbe essere quindi quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Nell'ambito di quest'obiettivo generale sono stati selezionati tre obiettivi operativi.

Obiettivi operativi

Cittadini 1 // Ø Far sì che il mercato interno contribuisca allo sviluppo sostenibile ed equilibrato

È indispensabile integrare in tutte le politiche della Comunità le prescrizioni relative alla tutela dell'ambiente. Occorre parimenti tener conto della necessità di rafforzare la coesione economica e sociale riducendo i dislivelli nel campo dello sviluppo regionale [6]. Allo sviluppo sostenibile si potrà peraltro arrivare unicamente prendendo in considerazione la tutela ambientale, la concorrenzialità delle imprese, i problemi occupazionali e le speciali esigenze di regioni od aree più svantaggiate, incluse quelle periferiche.

[6] Articoli 158 e 159 del trattato.

La Commissione ha già enunciato l'impostazione che adotterà per far sì che le politiche perseguite per quanto riguarda mercato interno ed ambiente si sostengano e corroborino l'una con l'altra [7]. Una strategia comunitaria volta ad integrare la politica ambientale con quella del mercato interno è in corso d'elaborazione.

[7] Si veda il documento COM(1999) 263 def. intitolato "Mercato unico ed ambiente" dell'8.6.1999.

Benché i dati empirici a nostra disposizione sembrino indicare che il mercato interno ha già conseguito risultati favorevoli in termini di coesione [8], occorrerà andare avanti con il monitoraggio per garantire che appropriati provvedimenti sussidiari possano essere sollecitati, in caso di necessità, per rafforzare la struttura economica delle regioni e renderle pienamente partecipi dei benefici rivenienti dall'appartenenza al mercato interno.

[8] cf. inter alia, il primo rapporto sul coesione, (novembre 1996): Single Market Review (sub-series IV, in particolare, volume 2).

Il mercato interno ha già dato un contributo significativo alla creazione di posti di lavoro. Tra le iniziative incentrate sull'offerta devono però rientrare interventi volti a sviluppare capacità professionali, flessibilità e mobilità dei lavoratori europei. Questa impostazione è stata elaborata nell'ambito delle linee guida per l'occupazione, in particolare nell'ambito dei "pilastri" relativi ad occupabilità ed adattabilità.

Per conseguire questo primo obiettivo (Cittadini 1) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

Cittadini 2 // Ø Migliorare salute e sicurezza dei cittadini e promuoverne gli interessi economici

I problemi incontrati dai consumatori rappresentano un elemento cruciale dell'impegno a favore dei cittadini nell'ambito del mercato interno e costituiranno un riferimento essenziale per la sua valutazione. Un livello elevato di tutela ed una corretta applicazione delle norme [9], in particolare quelle relative alla sicurezza di beni e servizi, risultano fattori d'importanza fondamentale. Occorre sviluppare le transazioni commerciali transfrontaliere e strumenti efficaci di tutela, specialmente in considerazione del fatto che il commercio elettronico continua a crescere in modo esponenziale.

[9] L'articolo 153, paragrafo 2 del trattato CE prescrive ormai di prendere in considerazione la tutela dei consumatori all'atto di definire le altre politiche comunitarie.

Un'ulteriore liberalizzazione dei servizi d'interesse generale, l'introduzione dell'euro e lo sviluppo del commercio elettronico sono tutti fattori che hanno il potenziale di offrire ai cittadini ulteriori vantaggi economici. Per esprimere questo potenziale occorre prendere il controllo di tali sviluppi così da tener conto di queste problematiche. Per garantire che i benefici prospettati dalla legislazione comunitaria vengano effettivamente resi disponibili il mercato interno dovrebbe essere oggetto di un rigoroso monitoraggio, impostato in funzione della prospettiva dei cittadini.

Per conseguire questo obiettivo (Cittadini 2) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

Cittadini 3 // Ø Consolidare e promuovere il pieno esercizio dei diritti dei cittadini

Pochi cittadini esercitano il loro diritto alla libera circolazione: la mobilità della manodopera nel mercato interno, necessaria per rendere flessibile l'economia, resta quindi limitata. Efficienza e facilità di utilizzo devono caratterizzare le procedure per l'esercizio dei diritti rivenienti dal mercato interno, come il diritto al riconoscimento delle qualifiche professionali. L'accesso agevole alle informazioni riguardanti le offerte di lavoro nei diversi Stati membri costituisce un'esigenza fondamentale ai fini di una maggiore mobilità. A questo proposito la rete di servizi EURES, che riunisce i servizi nazionali di collocamento, deve intensificare la sua attività. Le amministrazioni nazionali e quella dell'Unione devono lavorare di concerto per sviluppare una cultura amministrativa comune in grado di offrire un livello elevato di servizio e di consentire una rapida soluzione degli eventuali problemi.

I cittadini hanno bisogno d'informazioni, sostegno e consigli adeguati. Il dialogo con i cittadini e le imprese è uno dei canali che, alla pari della rete UE di sportelli per i consumatori europei (gli "Eurosportelli") e di altre reti d'informazioni quali EURES, puo' aiutare i cittadini a far valere i propri diritti.

Per conseguire questo obiettivo operativo (Cittadini 3) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

Obiettivo strategico 2: I mercati

Per rendere più concorrenziale la propria economia l'Unione deve disporre di prodotti, servizi e mercati dei capitali più efficienti. La definizione del processo di riforma economica concordato dal Consiglio europeo di Cardiff contribuirà al conseguimento di tale risultato. Gli Stati membri e le istituzioni della Comunità devono rispondere a tale processo impegnandosi attivamente per realizzare i necessari cambiamenti. Una riforma strutturale di ampia portata e la modernizzazione dei mercati costituiscono parte integrante del processo di coordinamento economico nell'Unione, che trova espressione negli indirizzi di massima per la politica economica.

La disponibilità di una politica delle imprese adeguatamente coordinata e coerente che interessi l'intera Comunità sta assumendo crescente importanza; particolare attenzione vien dedicata alle esigenze delle imprese di piccole e medie dimensioni (PMI) allo scopo di garantire che tali imprese realizzino pienamente il loro potenziale d'innovazione, crescita e creazione di posti di lavoro.

Per questi motivi il secondo obiettivo strategico sarà quello di rendere più efficienti i mercati comunitari dei prodotti e dei capitali. Nell'ambito di questo obiettivo generale si sono individuati cinque obiettivi operativi.

Obiettivi operativi

Mercati 1 // Ø Incoraggiare la riforma economica per favorire l'efficienza del mercato

Il processo di riforma economica avviato dal Consiglio europeo di Cardiff, che costituisce attualmente uno dei tre pilastri del patto europeo per l'occupazione, mette in luce i settori in cui occorre intervenire a livello comunitario o nazionale ed integra con una dimensione microeconomica l'elaborazione degli indirizzi di massima per la politica economica. Il problema non è soltanto quello di stabilire se le normative degli Stati membri siano giuridicamente compatibili col mercato interno, ma anche se esse siano atte a garantire il massimo vantaggio ricavabile dall'integrazione dei mercati in termini di concorrenzialità ed occupazione oltre che a far conseguire nel modo più efficiente gli obiettivi prefissati nel campo dell'economia politica.

Il processo di valutazione comune nell'ambito del quale i rapporti nazionali vengono studiati nel quadro del Consiglio mercato interno va ulteriormente sviluppato in un esercizio di revisione paritetica per consentire così a questo nuovo strumento di esplicare pienamente il proprio potenziale.

Per conseguire questo obiettivo (Mercati 1) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

Mercati 2 // Ø Garantire che i servizi finanziari esprimano appieno il loro potenziale

I servizi finanziari rappresentano un settore d'importanza cruciale che contribuirà in misura significativa a rendere il mercato interno una realtà per consumatori ed operatori economici. Occorre consolidare i benefici che il comparto dei servizi finanziari ha tratto dall'introduzione dell'euro per far sì che i consumatori possano accedere ad una più ampia scelta di prodotti concorrenziali e affidabili nel campo dei servizi finanziari al minuto, gli operatori economici (in particolare le PMI) possano ricorrere più agevolmente ad un mercato unico e liquido dei capitali d'investimento ed i mercati finanziari godano di una costante stabilità. L'attuazione del piano d'azione sui servizi finanziari del maggio 1999, incentrato specificamente su queste questioni, costituisce quindi un importante elemento della strategia per il mercato interno.

In seguito a tale piano l'occupazione dovrebbe ricevere un considerevole impulso grazie alla maggiore facilità con cui gli operatori, e specialmente le imprese più piccole, potranno investire nell'innovazione ed alla garanzia di una maggiore scelta di servizi di qualità atti a soddisfare la richiesta dei consumatori, in particolare in seguito alla crescita del commercio elettronico. Per progredire con maggiore facilità nel concordare ed attuare i necessari provvedimenti la Commissione lavorerà in stretta cooperazione con i funzionari degli Stati membri, gli operatori di mercato e gli utenti.

Per conseguire questo obiettivo (Mercati 2) occorre la seguente attività mirata:

>SPAZIO PER TABELLA>

Mercati 3 // Ø Massimizzare i benefici che il mercato interno può ricavare dall'era digitale

Negli anni a venire la tecnologia e le informazioni trasformeranno l'economia europea, i suoi posti di lavoro e la sua società, ripercuotendosi tanto sulle imprese quanto sui cittadini.

Lo sviluppo di un quadro normativo favorevole al commercio elettronico, basato sui principi del mercato interno ha un'importanza cardinale. Esso costituirà parte integrante dell'iniziativa "Europa elettronica" che sta venendo elaborata per il vertice di Helsinki [10], ed offre alle imprese la possibilità di accedere a nuovi mercati transfrontalieri a costi relativamente bassi, soprattutto nel caso di quelle che trattano prodotti intangibili (servizi finanziari, assicurazioni) o prodotti di largo consumo, di modesto ingombro ma d'alto valore (CD, prodotti griffati). Il commercio elettronico consente parimenti ai consumatori di cercare le occasioni più convenienti in tutto il mercato interno e addirittura in tutto il mondo.

[10] L'iniziativa "Europa elettronica" ("La società dell'informazione per tutti"), che verrà presentata al Consiglio europeo di Helsinki, preparerà il cammino al contributo della Commissione al vertice di Lisbona del marzo 2000 sul tema: "Occupazione, riforma economia e coesione sociale: verso un'Europa dell'innovazione e delle conoscenze".

Per garantire che i vantaggi del commercio elettronico non siano vanificati da divergenze delle normative nazionali e che i consumatori possano fiduciosamente fare i propri acquisti in linea occorrono ulteriori interventi della Comunità. L'obiettivo che essa deve perseguire con tali interventi dev'essere quello di porre in essere un quadro normativo appropriato; ridurre la regolamentazione al minimo necessario per garantire la certezza del diritto ai fornitori di servizi; fornire ai consumatori un livello elevato di tutela e dispositivi semplici e poco costosi di ricorso; infine, impedire che l'Internet venga utilizzato come tramite per attività criminose.

Per conseguire questo obiettivo (Mercati 3) sono necessarie le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

Mercati 4 // Ø Incoraggiare creatività ed innovazione tutelando in modo adeguato i diritti di proprietà industriale ed intellettuale

I mercati della proprietà industriale ed intellettuale sono in costante evoluzione; questo processo è stimolato dall'evoluzione tecnica, da nuove strategie di commercializzazione e dal comportamento di consumatori ed utenti. Un'adeguata tutela dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale è d'importanza critica per garantire un clima favorevole all'innovazione, alla creatività ed agli investimenti. Le norme del mercato interno in questo campo dovranno promuovere un ambiente favorevole alla concorrenza ed al tempo stesso realizzare un attento equilibrio di tutti gli interessi in causa. La proposta di un brevetto comunitario andrà a sostenere la capacità innovativa delle imprese della Comunità.

Per conseguire questo obiettivo (Mercati 4) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

Mercati 5 // Ø Garantire una legislazione in grado di aprire il mercato nei settori delle aziende di pubblica utilità e dei trasporti, preservando al tempo stesso l'universalità del servizio

La liberalizzazione nei settori delle telecomunicazioni, dell'approvvigionamento in energia elettrica e del trasporto aereo e stradale sta già dando buoni frutti in termini di riduzione dei prezzi e qualità più elevata dei servizi. La liberalizzazione del trasporto ferroviario di merci costituisce attualmente un obiettivo prioritario. Si prevede che il recente completamento della liberalizzazione del cabotaggio marittimo produca risultati analoghi. La Commissione sta anche affrontando il problema dei ritardi nel trasporto aereo risultanti dall'inadeguatezza dei sistemi di gestione del traffico aereo e proporrà iniziative volte a definire norme comuni per la gestione del traffico aereo a livello europeo.

Occorre garantire un'applicazione uniforme della normativa comunitaria da parte delle autorità nazionali, sviluppando nel contempo con urgenza procedure per rafforzare la cooperazione tra le varie autorità nazionali. Per questi mercati lo strumento principale di gestione sarà la disciplina della concorrenza, benché gli obiettivi dell'universalità del servizio, dei diritti dei consumatori e dell'interoperabilità possano continuare a rendere necessaria una regolamentazione specifica. La liberalizzazione delle telecomunicazioni dovrà garantire che tutti i cittadini possano accedere a prezzi contenuti ad un servizio universale e, in particolare, ai servizi pertinenti alla società dell'informazione.

Per conseguire questo obiettivo (Mercati 5) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

Obiettivo strategico 3 : Le imprese

Gli interventi miranti ad approfondire l'integrazione del mercato eliminando gli ostacoli settoriali sui mercati di beni e servizi e migliorando il funzionamento della prassi comunitaria consolidata (acquis) produrranno completamente il loro effetto soltanto se l'ambiente globale in cui operano le imprese è favorevole. Anche per ottenere questo occorre un impegno comune di Stati membri ed istituzioni comunitarie volte ad eliminare le pratiche anticoncorrenziali, gli ostacoli di natura tributaria all'attività transfrontaliera e la concorrenza sleale in campo tributario, pur lasciando impregiudicate le politiche settoriali. A livello tanto nazionale quanto comunitario occorre un impegno continuo e sempre più intenso per arrivare ad un contesto regolamentare meno oneroso e ad una normativa di elevata qualità. In particolare potranno risultare proficui per le imprese di piccole e medie dimensioni una riduzione dei costi legati al rispetto delle normative ed un ambiente amministrativo che incoraggi l'imprenditoria. Il terzo obiettivo strategico è dunque quello di migliorare l'ambiente in cui operano le imprese.

Obiettivi operativi

Imprese 1 // Ø Una determinazione comune a garantire che l'integrazione del mercato non sia compromessa da pratiche anticoncorrenziali

Non si accetterà che l'ulteriore integrazione del mercato interno od i suoi incrementi d'efficienza siano ostacolati da comportamenti anticoncorrenziali delle imprese o da aiuti concessi dagli Stati membri. Occorre applicare con vigore le norme comunitarie e nazionali per garantire che produttori e distributori non possano tornare a suddividere in segmenti il mercato o mantenere i prezzi a livelli artificialmente elevati per mezzo di accordi restrittivi o abusi di posizione dominante. Il libro bianco della Commissione dedicato alla "Modernizzazione delle norme per l'applicazione degli articoli 85 ed 86 del trattato CE" [11] delinea la prospettiva di ulteriori cambiamenti alla struttura della normativa. È di fondamentale importanza che gli organismi nazionali responsabili per la concorrenza e la Commissione lavorino di concerto per garantire una concorrenza libera ed equa a tutti i livelli del mercato.

[11] Documento 1999/C132/01; gli articoli 85 ed 86 sono diventati gli articoli 81 ed 82 in seguito alla nuova numerazione.

Benché in declino a livello globale, gli aiuti pubblici continuano a costituire una seria minaccia all'integrazione ed all'efficienza del mercato. La valutazione dei singoli aiuti notificati andrà integrata con un esame dell'impatto complessivo sul mercato interno degli aiuti pubblici che costituiscono distorsioni della concorrenza. Gli Stati membri dovrebbero riorientare gli aiuti pubblici tuttora esistenti distogliendoli dalle iniziative ad hoc e settoriali per indirizzarli verso il perseguimento di obiettivi politici orizzontali d'interesse comunitario.

Per conseguire questo obiettivo (Imprese 1) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

Imprese 2 // Ø Eliminare gli ostacoli tributari al mercato interno e la concorrenza sleale in campo tributario

In seguito al Consiglio informale ECOFIN tenutosi a Verona nell'aprile 1996 l'attenzione si è concentrata sull'esigenza d'intervenire in modo coordinato a livello europeo per:

- arrestare l'erosione di determinate categorie di entrate tributarie;

- eliminare gli ostacoli di natura tributaria al buon funzionamento del mercato interno;

- rendere i sistemi tributari più favorevoli all'occupazione.

Tutto ciò ha indotto la Commissione a presentare il "pacchetto tributario" avallato dal Consiglio nel dicembre 1997. In questo contesto di maggior coordinamento occorre un'impostazione equilibrata e complessiva, per offrire al contribuente un sistema tributario all'altezza delle esigenze del mercato interno. Particolare attenzione verrà dedicata all'eliminazione delle disposizioni discriminatorie. Attualmente i contribuenti (persone fisiche e giuridiche) possono esser soggetti ad una doppia imposizione, a ritardi nei rimborsi fiscali e ad altri ostacoli di natura tributaria che impediscono di sfruttare appieno le "quattro libertà".

Le normative esistenti in campo tributario vanno applicate in modo efficiente. Le inchieste svolte tra le imprese indicano persistentemente che la complessità delle procedure IVA costituisce uno tra i principali fattori di dissuasione agli scambi transfrontalieri. La Commissione ha già presentato alcune proposte per la semplificazione nel breve termine (abolizione dei rappresentanti tributari e sostituzione del rimborso IVA con un effettivo diritto di deduzione). Le norme e le procedure IVA andranno modernizzate per tener conto dell'evoluzione delle imprese, e in modo particolare del commercio elettronico.

Per conseguire questo obiettivo (Imprese 2) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

Imprese 3 // Ø Rendere più efficace il quadro giuridico

Il presupposto fondamentale di un mercato pienamente integrato, atto a suscitare la fiducia dei diretti interessati, è un corpus comune di norme, applicato uniformemente dagli Stati membri. Il fatto che non si sia riusciti a recepire nelle legislazioni nazionali le direttive convenute continua quindi a costituire un soggetto che merita urgentemente attenzione. Tutti gli Stati membri dovrebbero ormai essere in grado di raggiungere i risultati ottenuti dai paesi del gruppo di testa.

Il nuovo ordinamento giuridico esige parimenti un'interpretazione comune delle norme e la definizione di strategie concordate per ottenerne il rispetto, che prevedano tra l'altro una più intensa cooperazione amministrativa. I funzionari nazionali devono lavorare di concerto per ottenere un livello uniformemente elevato di applicazione delle norme e la risoluzione efficiente dei problemi incontrati dalle persone fisiche e giuridiche. La responsabilità di garantire il rispetto delle norme spetta in primo luogo agli Stati membri, che dovranno cercare di sviluppare una mentalità favorevole al mercato interno in seno alle proprie amministrazioni. La Commissione avvierà e faciliterà l'avviamento di attività comuni e lo scambio delle prassi migliori; essa continuerà parimenti a seguire scrupolosamente le procedure di infrazione. Dal canto loro gli Stati membri dovranno garantire una risposta rapida ed appropriata a tutte le lettere di costituzione in mora e ai pareri motivati.

L'accesso ai servizi di informazione e consulenza svolge un ruolo cruciale nel consentire alle imprese di trarre il massimo vantaggio dal mercato interno e di risolvere ogni problema. Oltre ad avvalersi dei centri europei d'informazione già esistenti, la Commissione attribuirà priorità elevata all'ulteriore sviluppo del dialogo con i cittadini e le imprese ed alla rete degli Eurosportelli.

Per conseguire questo obiettivo (Imprese 3) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

Imprese 4 // Ø Eliminare i restanti ostacoli agli scambi transfrontalieri

Nonostante persistano alcuni problemi il mercato interno si è dimostrato un mezzo efficace per integrare i mercati dei beni. L'obiettivo della Comunità dev'essere ora quello di eliminare tutti gli ostacoli che ancora intralciano gli scambi transfrontalieri, soprattutto nel terziario, ed impedire che ne appaiano di nuovi. Occorre in particolare migliorare l'applicazione del principio del reciproco riconoscimento, per quanto non vada esclusa la possibilità di applicare l'armonizzazione anche in questo campo.

Per conseguire questo obiettivo (Imprese 4) occorrono le seguenti attività mirate:

>SPAZIO PER TABELLA>

Imprese 5 // Ø Sgravare le imprese, in particolare le PMI, dagli oneri derivanti dalle normative ed aiutarle ad approfittare delle occasioni offerte dal mercato interno

Oltre a comportare per le imprese oneri e costi aggiuntivi, che tra l'altro ne riducono anche la concorrenzialità, norme troppo complicate o mal concepite possono fungere anche da deterrente all'espansione delle imprese, pregiudicando così il processo di creazione di posti di lavoro, soprattutto nelle imprese di piccole e medie dimensioni. La Commissione ha già dato prova di considerevole impegno [12] nel migliorare la qualità della legislazione, attuando tra l'altro l'iniziativa SLIM ed il progetto pilota Business Test Panel. In termini di ripercussioni sulla legislazione vigente o programmata tuttavia i risultati continuano ad essere inferiori alle aspettative; occorre pertanto sviluppare una politica coerente che comprenda le attività svolte a livello tanto nazionale quanto comunitario. In questo ambito potrebbe rientrare ad esempio applicare l'impostazione SLIM contemporaneamente alle direttive comunitarie ed ai corrispondenti provvedimenti nazionali d'attuazione per mezzo di un'attività parallela e coordinata negli Stati membri. Il dialogo con i cittadini e le imprese può servire ad aiutare le imprese a trar profitto dalle occasioni offerte dal mercato interno, e verrà altresì ulteriormente sviluppato per rendere possibile un flusso costante d'informazioni verso tutti gli operatori interessati al funzionamento del mercato interno. Questi dati possono contribuire a migliorare e semplificare il contesto giuridico ed amministrativo. Le imprese infine, comprese quelle di dimensioni più modeste, hanno bisogno di un inquadramento chiaro ed aggiornato nell'ambito del diritto societario per poter operare nel mercato interno.

[12] Si veda la relazione annua "Legiferare meglio", la più recente delle quali figura nel documento COM (1998) 715 def. dell'1.12.1998.

Per conseguire questo obiettivo (Imprese 5) occorrono le seguenti attività mirate:

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Obiettivo strategico 4 : Aspetti esterni

È impossibile prendere in considerazione il mercato interno isolandolo dall'ordine economico mondiale. A livello microeconomico la maggiore concorrenzialità derivante dal mercato interno riveste un'importanza vitale per le imprese europee che operano sui mercati mondiali; a livello politico il mercato interno offre un modello di come raggiungere un consenso globale o regionale sulla liberalizzazione degli scambi. Esso costituisce altresì un presupposto critico per il successo dell'ampliamento dell'Unione. L'obiettivo strategico finale è quindi quello di sfruttare i risultati conseguiti dal mercato interno in un mondo in evoluzione. Vi sono due obiettivi operativi.

Obiettivi operativi

Esterno 1 // Ø Contribuire a definire le caratteristiche del sistema di scambi multilaterali per il prossimo secolo

Il mercato interno, la moneta unica, le prospettive di un ampliamento dell'Unione (che la renderanno il più grande mercato integrato del mondo, con più di mezzo miliardo di consumatori) e la crescente assertività politica dell'Unione sul piano mondiale fanno dell'Unione uno dei principali attori dello sviluppo e del consolidamento del sistema multilaterale di scambi e dell'ordine giuridico mondiale. L'accordo raggiunto a Seattle sul varo del prossimo round di negoziati nel corso di quest'anno dovrebbe fornire all'Unione un'occasione di ribadire il suo impegno per un sistema aperto di scambi mondiali e per il rafforzamento dell'Organizzazione mondiale del commercio, particolarmente per quanto ne riguarda il sistema di soluzione dei contenziosi. Il contributo dell'Unione ai negoziati mirerà a raggiungere livelli elevati di liberalizzazione globale degli scambi e di accesso ai mercati, pur garantendo che vengano adeguatamente salvaguardati gli interessi ed i valori europei di natura sociale, ambientale, culturale ecc.

L'obiettivo globale dell'Unione rimane quello di realizzare ulteriori progressi verso la liberalizzazione degli scambi, integrando al tempo stesso sempre più nel sistema multilaterale di scambi i paesi in via di sviluppo. All'ordine del giorno figurano già alcuni settori d'importanza fondamentale del mercato interno: appalti pubblici, investimenti, concorrenza, diritti di proprietà intellettuale ed industriale, servizi professionali e finanziari. Le soluzioni sviluppate nel quadro del mercato interno possono offrire basi adeguate e collaudate per un quadro normativo internazionale basato sui principi di trasparenza, non discriminazione e par condicio. Al tempo stesso i risultati conseguiti nei negoziati sugli scambi multilaterali incrementeranno e consolideranno il potenziale del mercato interno. Questo processo di reciproco arricchimento promuoverà ulteriormente la coerenza teorica e pratica dell'ordine mondiale in campo commerciale, a vantaggio della prosperità generale.

La crescente importanza dei principi informatori del mercato interno negli accordi commerciali con i paesi terzi si rispecchierà chiaramente nell'esito del prossimo round multilaterale. Nell'ambito degli accordi di Barcellona si stanno contemplando o negoziando accordi di libero scambio con paesi o gruppi di paesi quali Messico, Cile, Russia, Mercosur e paesi mediterranei. La partecipazione attiva delle imprese alla definizione delle caratteristiche del mercato interno ed al controllo della prassi consolidata in questo campo costituiscono un'impostazione che potrebbe venir estesa al contesto bilaterale e multilaterale, come ad esempio nel caso del dialogo commerciale transatlantico.

Per conseguire questo obiettivo (Esterno 1) occorrono le seguenti attività mirate:

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Esterno 2 // Ø Far sì che il mercato interno contribuisca al successo dell'ampliamento della Comunità

La preparazione per l'adesione all'Unione ha già rafforzato l'economia dei paesi dell'Europa centrale ed orientale, come dimostra la loro relativa resistenza alla crisi asiatica dell'autunno scorso. I paesi candidati all'adesione devono continuare a prepararsi per un mercato interno ampliato. È di vitale importanza che, oltre ad effettuare i necessari cambiamenti di natura legislativa, essi pongano in essere infrastrutture amministrative atte a garantire l'effettiva applicazione delle norme del mercato interno, incluse quelle in tema di ambiente, sanità pubblica e tutela dei consumatori. Per aiutarli a costituire e migliorare le necessarie strutture la Commissione farà uso degli strumenti di cui dispone nell'ambito della strategia rafforzata di preadesione.

Occorre concentrarsi sulla necessità di dare il massimo risalto alla dimensione "mercato interno" della strategia di preadesione. Nel contesto della collaborazione per l'adesione vanno realizzati i "tracciati per l'allineamento" [13], avvalendosi d'ogni strumento disponibile tra cui TAIEX (Technical Assistance Information Exchange - Scambio d'informazioni per l'assistenza tecnica) ed accordi di gemellaggio, che andrebbero estesi a tutti i settori che rientrano nel mercato interno.

[13] Il 9 marzo 1998 la Commissione ha proposto a ogni paese candidato all'adesione un "tracciato" per aiutarlo a prepararsi ad applicare gradualmente la prassi comunitaria consolidata nel campo del mercato interno.

Per conseguire quest'obiettivo (Esterno 2) occorrono le seguenti attività mirate:

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SCHEDA FINANZIARIA

1. DENOMINAZIONE DELL'AZIONE

Comunicazione della Commissione "La strategia per il Mercato Interno europeo"

2. LINEA DI BILANCIO INTERESSATA

B5-3001-"Attuazione e sviluppo del Mercato Interno"

3. BASE GIURIDICA

Articolo 211/EC

4. DESCRIZIONE DELL'AZIONE

Gli obiettivi strategici identificati dalla Comunicazione sono:

a) Per migliorare la qualità della vita dei cittadini:

- far sì che il Mercato Interno contribuisca allo sviluppo sostenibile ed equilibrato;

- migliorare la salute e sicurezza dei cittadini e promuoverne gli interessi economici;

- rafforzare e promuovere un ampio uso dei diritti di cittadini.

b) Per migliorare l'efficienza dei mercati comunitari di beni e capitali:

- incoraggiare riforme economiche nell'interesse dell'efficienza del mercato;

- far sì che i servizi finanziari esprimano tutte le loro potenzialità;

- avvantaggiare per quanto possibile il Mercato Interno dell'era digitale;

- incoraggiare la creatività e l'innovazione proteggendo adeguatamente i diritti di proprietà intellettuale ed industriale;

- introdurre una legislazione di apertura del mercato nei servizi e nei trasporti che sia efficace e in grado di mantenere il servizio universale.

c) Per migliorare il contesto delle imprese:

- operare con decisione per far sì che l'integrazione del mercato non sia insidiata da pratiche anticoncorrenziali;

- eliminare le barriere fiscali del Mercato Interno e la concorrenza fiscale sleale;

- migliorare l'efficacia del quadro legislativo;

- eliminare le barriere che ancora ostacolano il commercio transfrontaliero;

- semplificare la normativa sulle imprese, soprattutto se PMI, aiutandole a trarre vantaggio dalle opportunità del Mercato Interno.

d) Per sfruttare i risultati del Mercato Interno in un mondo che sta cambiando:

- contribuire a formare un sistema commerciale multilaterale per il secolo venturo;

- far sì che il Mercato Interno contribuisca al successo dell'ampliamento della Comunità.

5. CLASSIFICAZIONE DELLE SPESE

5.1 SNO

5.2 SD

5.3 Nessuna

6. NATURA DELLE SPESE

Spesa operativa:

- sovvenzioni a progetti di sostegno di interesse comunitario effettuati da organizzazioni esterne;

- finanziamento di azioni d'informazione e di programmi di comunicazione;

- finanziamento di studi generali, analisi, simulazioni o studi preparatori sulle modalità di funzionamento e di valutazione del Mercato Interno e sul raggiungimento di altri obiettivi politici.

7. INCIDENZA FINANZIARIA (sulla parte B)

7.1 Metodo di calcolo del costo totale dell'azione

Le cifre sono tratte dal PPB - 2000. Poiché numerose azioni possono cambiare durante l'anno, non vengono fornite altre cifre (che sarebbero una stima solo molto approssimativa). Nei prossimi 5 anni, non sono però previsti incrementi significativi.

// In EUR

Anno finanziario // PPB 2000

Totale // 11.850.000

7.2 Ripartizione per elementi del costo dell'azione

Come affermato al precedente punto 7.1., numerose azioni possono cambiare durante l'anno. Le cifre della tabella che segue sono quindi quelle del PPB 2000 e si riferiscono ai tipi di elementi contenuti nella Strategia. Non vengono fornite altre cifre che sarebbero una stima solo molto approssimativa. Come sopra ricordato, non sono previsti incrementi significativi nei prossimi 5 anni.

>SPAZIO PER TABELLA>

7.3 Scadenzario dei crediti di impegno/crediti di pagamento

// in EUR

// 2000

Crediti di impegno // 11.850.000

Crediti di pagamento // 8.200.000

8. DISPOSIZIONI ANTIFRODE PREVISTE

I servizi della Commissione, prima di effettuare i pagamenti, verificano che studi e servizi ottenuti siano debitamente terminati, ecc.. in base agli obblighi contrattuali e ai principi di una sana gestione economico-finanziaria. In ogni accordo e contratto che la Commissione stipula con suoi contraenti sono comprese misure antifrode (controlli, relazioni, ecc..).

9. ELEMENTI D'ANALISI COSTO-EFFICACIA

9.1 Obiettivi specifici e quantificabili; beneficiari

Beneficiari:

- altre istituzioni;

- amministrazioni nazionali, regionali e locali;

- cittadini;

- operatori economici

- parti sociali;

- ONG e altre organizzazioni interessate.

9.2 Giustificazione dell'azione

La strategia deve massimizzare le sinergie tra Mercato Interno e altre politiche comuni dell'Unione, fornendo così ai cittadini vantaggi tangibili, elevati livelli di prestazione delle imprese e nuovi posti di lavoro, e far sì che l'attività per il Mercato Interno sia in linea con le priorità definite nella raccomandazione della Commissione sugli orientamenti politici economici generali.

9.3 Controllo e valutazione dell'azione

Per verificare i progressi, la DG Mercato Interno dispone di una serie di strumenti come il Quadro di valutazione, l'indagine annuale sulle imprese, le reazioni al Dialogo con i cittadini e le imprese e il processo di riforma economica avviato dal Consiglio europeo di Cardiff.

10. SPESE AMMINISTRATIVE (Parte A della sezione III del bilancio generale)

L'effettiva mobilizzazione delle risorse necessarie dipende da come la Commissione decide di destinare le risorse di anno in anno, a seconda del personale e degli importi aggiuntivi autorizzati dall'autorità di Bilancio. Le esigenze supplementari indicate non pregiudicano, comunque, la decisione che la Commissione dovrà prendere riguardo alla richiesta di nuovi posti nel quadro del PPB e alla destinazione delle risorse.

10.1. Impatto sul numero di posti

Tutto il personale esistente nella DG Mercato Interno è coinvolto nell'attuazione della Strategia per il Mercato Interno europeo. Le cifre, perciò, sono fornite solo per le risorse supplementari considerate necessarie.

>SPAZIO PER TABELLA>

Le risorse amministrative richieste saranno effettivamente mobilizzate in base alla decisione annuale della Commissione sulla destinazione delle risorse, che terrà conto, soprattutto, del personale e degli importi aggiuntivi accordati dall'autorità di bilancio.

Le necessarie risorse aggiuntive di cui sopra dovranno essere reperite nel corso di una futura decisione sulla destinazione delle risorse o attraverso il reimpiego di risorse esistenti, in mancanza delle quali si dovranno scartare le azioni che non possono essere portate a buon fine.

10.2. Impatto finanziario globale delle risorse umane supplementari

>SPAZIO PER TABELLA>

10.3. Incremento di altre spese amministrative dovuto all'operazione

>SPAZIO PER TABELLA>

La spesa precisata nella tabella che precede al punto A-7 sarà coperta da stanziamenti in seno al bilancio globale della DG.

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