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Document 32013D1312

Decisione n. 1312/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell' 11 dicembre 2013 , relativa all'agenda strategica per l'innovazione dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT): il contributo dell'EIT a un'Europa più innovativa Testo rilevante ai fini del SEE

OJ L 347, 20.12.2013, p. 892–923 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document No longer in force, Date of end of validity: 31/12/2020; abrogato da 32021D0820

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2013/1312/oj

20.12.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 347/892


DECISIONE N. 1312/2013/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

dell'11 dicembre 2013

relativa all'agenda strategica per l'innovazione dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT): il contributo dell'EIT a un'Europa più innovativa

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 173, paragrafo 3,

visto il regolamento (CE) n. 294/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio (1),

vista la proposta della Commissione europea,

previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (2),

deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria (3),

considerando quanto segue:

(1)

Il regolamento (CE) n. 294/2008 dispone che la Commissione presenti una proposta per una prima agenda strategica per l'innovazione ("ASI"), in base al progetto predisposto dall'Istituto europeo di innovazione e tecnologia ("EIT").

(2)

L'ASI dovrebbe definire i campi prioritari e la strategia a lungo termine dell'EIT e comprendere una valutazione della sua incidenza economica e della sua capacità di generare il miglior valore aggiunto in materia di innovazione. L'ASI dovrebbe tenere conto dei risultati del monitoraggio e della valutazione dell'EIT.

(3)

La prima ASI dovrebbe definire in modo preciso le caratteristiche e le condizioni di funzionamento dell'EIT, le procedure per la cooperazione tra il comitato direttivo e le comunità della conoscenza e dell'innovazione ("CCI"), nonché le modalità di finanziamento delle CCI,

HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

È adottata l'agenda strategica per l'innovazione ("ASI") dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per il periodo 2014–2020, il cui testo è riportato nell'allegato.

Articolo 2

L'ASI è attuata conformemente al regolamento (CE) n. 294/2008.

Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Strasburgo, l'11 dicembre 2013

Per il Parlamento europeo

Il presidente

M. SCHULZ

Per il Consiglio

Il presidente

V. LEŠKEVIČIUS


(1)  Regolamento (CE) n. 294/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2008, che istituisce l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (GU L 97 del 9.4.2008, pag. 1).

(2)  GU C 181 del 21.6.2012, pag. 122.

(3)  Posizione del Parlamento europeo del 21 novembre 2013 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale)


ALLEGATO

L'AGENDA STRATEGICA PER L'INNOVAZIONE DELL'EIT

Indice

Sintesi delle azioni principali

1.

L'Istituto europeo di innovazione e tecnologia: un attore dell'innovazione nell'Unione

1.1.

L'EIT: far fronte alle sfide della società per mezzo dell'innovazione nel triangolo della conoscenza

1.2.

Il valore aggiunto dell'EIT: caratteristiche distintive

1.3.

Sinergie e complementarità con altre iniziative di azione e di finanziamento

2.

Rafforzare il ruolo dell'EIT dopo il 2013: le priorità

2.1.

Incentivare la crescita, l'impatto e la sostenibilità attraverso l'EIT

2.1.1.

Consolidare e stimolare la crescita e l'impatto delle CCI esistenti

2.1.2.

Creazione di nuove CCI

2.2.

Accrescere l'impatto dell'EIT

2.3.

Nuovi meccanismi operativi e monitoraggio orientato ai risultati

3.

Modalità decisionali e operative efficaci

3.1.

Snellire e chiarire il processo decisionale dell'EIT

3.2.

Investire nelle CCI: relazioni EIT–CCI

3.3.

Stabilire rapporti con le parti interessate

4.

Stima del fabbisogno finanziario e delle fonti di finanziamento (2014–2020)

4.1.

Consolidare un modello di finanziamento intelligente delle CCI

4.2

Fabbisogno di bilancio dell'EIT

Scheda 1:

Innovazione per una vita sana e un invecchiamento attivo

Scheda 2:

Materie prime – Prospezione, estrazione, trasformazione, riciclaggio e sostituzione sostenibili

Scheda 3:

Alimentazione per il futuro – Una catena di approvvigionamento sostenibile dalle risorse al consumatore

Scheda 4:

Industria manifatturiera a valore aggiunto

Scheda 5:

Mobilità urbana

Sintesi delle azioni principali

Sezione 2.1.1.   Consolidare e stimolare la crescita e l'impatto delle CCI esistenti

L'EIT:

incoraggerà le CCI a sviluppare una maggiore varietà di attività di formazione, oltre che a fornire consulenza in merito, e a far meglio conoscere l'esistenza delle attività stesse;

predisporrà gradualmente meccanismi di esame competitivi per l'attribuzione di una percentuale della sovvenzione alle CCI, che sarà basata sui piani aziendali e la performance delle CCI e terrà conto del fatto che le CCI crescono a ritmi diversi;

incoraggerà le CCI a sviluppare attività congiunte su questioni orizzontali;

introdurrà un sistema di valutazione tra pari per le qualifiche con marchio EIT e avvierà un dialogo con gli organismi nazionali e internazionali di assicurazione qualità in un'ottica di promozione di un approccio coerente.

Sezione 2.1.2.   Creazione di nuove CCI

L'EIT:

predisporrà una procedura di selezione per ogni fase di creazione di CCI che consenta alle CCI candidate di disporre di tempo sufficiente per preparare le proposte;

pubblicherà appositi bandi per cinque nuove CCI: un bando per due nuove CCI nel 2014 sui temi "vita sana" e "invecchiamento attivo" nonché "materie prime"; un bando per due nuove CCI nel 2016 sui temi "alimentazione per il futuro" e "industria manifatturiera a valore aggiunto" nonché un bando per una nuova CCI nel 2018 sul tema "mobilità urbana";

compirà ogni sforzo per assicurare che le future procedure di selezione delle CCI siano rese note al maggior numero possibile di potenziali soggetti interessati;

farà in modo che le condizioni quadro delle future procedure di selezione delle CCI permettano di ottenere un risultato ottimale, in particolare fornendo orientamenti chiari sui requisiti e sui processi nonché lasciando ai proponenti un tempo sufficiente per organizzare il partenariato.

Sezione 2.2   Accrescere l'impatto dell'EIT

L'EIT:

incoraggerà la partecipazione ad attività di sensibilizzazione sostenendo in particolare, a seconda dei casi, le CCI afferenti al sistema di innovazione regionale;

creerà/adatterà uno strumento web per fornire una piattaforma per la condivisione delle conoscenze e il lavoro in rete attorno all'EIT;

costruirà e sosterrà una rete solida e funzionale delle persone che hanno portato a termine con successo i corsi di formazione EIT/CCI ("EIT Alumni");

renderà gli insegnamenti e i successi delle CCI sistematicamente accessibili alla più ampia comunità dell'innovazione possibile per quanto riguarda l'Unione e non solo, ad esempio mettendo a disposizione online materiali delle attività di formazione dell'EIT e delle CCI;

assicurerà una forte partecipazione del settore privato, anche delle PMI, al triangolo della conoscenza.

Sezione 2.3   Nuovi meccanismi operativi e monitoraggio orientato ai risultati

L'EIT:

predisporrà un'agenda di semplificazione, con parametri per la valutazione dei progressi, e riferirà alla Commissione in merito ai progressi nella sua attuazione nella relazione annuale di attività; farà in modo che i nuovi modelli di semplificazione siano diffusi in tutta l'Unione e confluiscano in altre iniziative dell'Unione;

istituirà, in cooperazione con la Commissione e con le CCI, un sistema globale per monitorare il contributo dell'EIT a Orizzonte 2020, l'impatto che l'EIT produce con le proprie attività e quelle delle CCI nonché la performance delle CCI; l'EIT riferirà in merito a tutte le sue attività di monitoraggio nella relazione annuale di attività che è tenuto a trasmettere al Parlamento europeo e al Consiglio.

Sezione 3.1   Snellire e chiarire il processo decisionale dell'EIT

L'EIT:

farà in modo, per mezzo di una strategia intelligente in materia di risorse umane che comprenda l'impiego sistematico di competenze interne ed esterne nonché procedure di gestione interna, di diventare un'istituzione di riferimento per la governance dell'innovazione;

adotterà misure concrete per promuovere ulteriormente una cultura dell'apertura e della trasparenza.

Sezione 3.2   Investire nelle CCI: relazioni EIT–CCI

L'EIT:

fornirà orientamenti chiari e coerenti sulle aspettative, gli obblighi e le responsabilità durante tutto il ciclo di esistenza delle CCI;

svilupperà, in stretta collaborazione con le CCI, la propria capacità interna di facilitare gli scambi e l'apprendimento tra le CCI;

fornirà alle CCI una serie di servizi su questioni orizzontali che presentano un margine di miglioramento in termini di efficienza e attuerà altre politiche d'impresa allo stesso scopo;

fornirà orientamenti sull'adesione e associazione di partner che non sono in grado di diventare investitori e partner a pieno titolo di una CCI.

Sezione 3.3   Stabilire rapporti con le parti interessate

L'EIT:

istituirà un forum delle parti interessate all'EIT periodico e la sua configurazione speciale dei rappresentanti degli Stati membri, per facilitare l'interazione e l'apprendimento reciproco con la comunità dell'innovazione in generale di tutto il triangolo della conoscenza, anche per quanto concerne le autorità nazionali e regionali; in tale contesto la piattaforma web potrà ulteriormente contribuire a favorire l'interazione tra i partecipanti;

utilizzerà sistematicamente le associazioni esistenti di università, imprese e organizzazioni di ricerca e organizzazioni di cluster come piattaforme per lo scambio di conoscenze e la diffusione dei risultati;

predisporrà un meccanismo, ad esempio una riunione annuale tra l'EIT, le CCI e i servizi interessati della Commissione europea, al fine di agevolare le sinergie tra l'EIT e le CCI, da un lato, e altre iniziative dell'Unione, dall'altro.

L'AGENDA STRATEGICA PER L'INNOVAZIONE DELL'EIT

1.   L'Istituto europeo di innovazione e tecnologia: un attore dell'innovazione nell'Unione

La presente Agenda strategica per l'innovazione (ASI) stabilisce le priorità dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) per il periodo 2014–2020 e le relative modalità di funzionamento. Si tratta quindi di uno strumento chiave che permette ai responsabili politici europei di definire gli indirizzi strategici dell'EIT, cui è comunque lasciata una notevole autonomia per quanto riguarda i modi e i mezzi per conseguire gli obiettivi fissati.

L'ASI è il risultato di un approfondito processo avente l'obiettivo di tracciare un bilancio dei primi anni di esistenza dell'EIT nonché un quadro completo della situazione dell'innovazione in Europa. Essa si basa su un primo progetto di testo del comitato direttivo dell'EIT presentato alla Commissione europea il 15 giugno 2011, come prescritto dal regolamento (CE) n. 294/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio (1).

Tiene inoltre conto dei risultati di una valutazione indipendente della fase iniziale di attività dell'EIT e su un processo di consultazione aperto a tutte le parti attualmente o potenzialmente interessate alle attività dell'EIT quali imprese, istituti di insegnamento superiore, enti di ricerca, autorità nazionali e regionali.

1.1.   L'EIT: far fronte alle sfide della società per mezzo dell'innovazione nel triangolo della conoscenza

In un mondo in rapida evoluzione, la via verso il futuro passa in Europa per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il "triangolo della conoscenza", costituito da istruzione superiore, ricerca e innovazione, nonché l'interazione tra questi suoi tre lati appaiono oggi come la forza motrice indispensabile per raggiungere il citato obiettivo e rimanere competitivi in un'economia e in una società globali della conoscenza. L'Unione europea, di conseguenza, ha posto detti settori tra le priorità politiche della sua strategia Europa 2020. Tali priorità sono in particolare al centro delle iniziative faro "L'Unione dell'innovazione", "Youth on the Move", che costituiscono il quadro strategico generale delle azioni dell'Unione nei campi in questione, cui si affiancano altre iniziative, quali "Una politica industriale integrata per l'era della globalizzazione", "L'agenda digitale europea" e "Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse". L'EIT contribuirà appieno al raggiungimento degli obiettivi delle citate iniziative faro.

Le ragioni che inducono a mettere al centro dell'attenzione istruzione superiore, ricerca e innovazione sono chiare. Nel contesto dell'economia della conoscenza e di crescente concorrenza a livello globale, anche alla luce della sfida demografica affrontata internamente dall'Europa, la crescita economica e l'occupazione in futuro dipenderanno in misura crescente da innovazioni nei prodotti, nei servizi e nei modelli di attività, nonché dalla capacità della stessa Europa di coltivare, attrarre e trattenere talenti. Se è vero che in Europa non mancano casi individuali di successo, l'Unione deve raggiungere il livello dei leader mondiali dell'innovazione. Inoltre, per assicurarsi i talenti l'Unione si trova a fronteggiare l'aumentata concorrenza dei nuovi centri di eccellenza situati nelle economie emergenti.

L'Europa deve intensificare ulteriormente i suoi sforzi nel campo dell'istruzione superiore, della ricerca e dell'innovazione facendo altresì propria una vera cultura imprenditoriale, che è essenziale alimentare e sostenere per cogliere il valore della ricerca e dell'innovazione, dare vita a nuove iniziative e arrivare a sviluppare concretamente sul mercato le innovazioni in settori con un forte potenziale di crescita. L'Europa deve promuovere il ruolo degli istituti di insegnamento superiore come motori dell'innovazione, perché le persone di talento devono acquisire le competenze, le conoscenze e l'attitudine adatti a far progredire l'innovazione.

L'EIT è stato istituito proprio per contribuire a una crescita economica sostenibile e alla competitività rafforzando la capacità di innovazione dell'Unione e dei suoi Stati membri incrementandone altresì la capacità di convertire i risultati della ricerca in prodotti e servizi di elevato valore. Integrando pienamente il triangolo della conoscenza costituito da istruzione superiore, ricerca e innovazione, l'EIT aiuterà in modo sostanziale ad affrontare, in particolare, le sfide della società nell'ambito di Orizzonte 2020 e a innescare un cambiamento sistemico nel modo di collaborare degli attori europei dell'innovazione.

Per realizzare tale obiettivo, l'EIT combina un orientamento strategico al suo livello con un approccio dal basso per quanto riguarda le tematiche di competenza delle sue comunità della conoscenza e dell'innovazione (CCI). Le CCI sono partenariati paneuropei altamente integrati, in una prospettiva di lungo periodo, tra università di eccellenza, istituti di ricerca, piccole e grandi imprese e altri attori dell'innovazione attorno a specifiche problematiche della società. Ciascuna CCI è articolata in un piccolo numero di centri di co–locazione interconnessi in cui i partner collaborano strettamente su base quotidiana condividendo altresì obiettivi strategici comuni. I centri di co–locazione si basano sui centri di eccellenza esistenti che sono ulteriormente sviluppati per diventare ecosistemi locali di innovazione e collegati in una più vasta rete di nodi di innovazione distribuita in tutta Europa. Nel quadro dell'EIT ciascuna CCI gode di un'ampia autonomia nella definizione dell'organizzazione interna, della composizione, dell'agenda e dei metodi di lavoro, e ha quindi la possibilità di scegliere l'approccio più adatto per realizzare i suoi obiettivi. L'EIT dovrebbe fungere da modello in Europa con una governance efficiente e "leggera". A livello strategico, l'EIT organizza il processo di selezione delle CCI secondo i settori tematici determinati dal Parlamento europeo e dal Consiglio, le coordina in un quadro flessibile, fornisce loro ove opportuno sostegno e consulenza per le questioni amministrative e diffonde i loro migliori modelli di governance e di finanziamento. È opportuno promuovere un coordinamento e una cooperazione fra le CCI al fine di garantire la creazione di sinergie e di valore aggiunto.

Attraverso le CCI, l'EIT tenta di accelerare l'innovazione e di contribuire a creare ambienti multidisciplinari e interdisciplinari più propizi all'innovazione e alla realizzazione di forme inedite di collaborazione tra istruzione superiore, ricerca e imprese. Un simile approccio permette di affrontare le sfide sempre più complesse e interconnesse che si pongono alla società, descritte in Orizzonte 2020, abbinando l'innovazione settoriale a quella intersettoriale e riunendo persone di eccellenza di settori, provenienze e discipline diversi, che altrimenti non si sarebbero necessariamente incontrate, perché insieme trovino soluzioni alle sfide stesse.

Risultati ottenuti

L'EIT ha completato la sua fase iniziale, che è stata consacrata all'avvio delle sue attività attraverso le prime CCI e all'organizzazione delle sue funzioni decisionali ed esecutive (comitato direttivo e sede centrale). L'EIT ha altresì raggiunto il suo obiettivo principale, ovvero la piena integrazione dell'intera catena dell'innovazione, riunendo istituti di insegnamento superiore, centri di ricerca e imprese nelle tre prime CCI, costituite nel 2010 nei settori individuati dal Parlamento europeo e dal Consiglio come essenziali per il futuro sviluppo dell'Europa: energia sostenibile (KIC InnoEnergy), adattamento ai cambiamenti climatici e loro attenuazione (Climate KIC) e futura società dell'informazione e della comunicazione (EIT ICT Labs).

Inoltre, l'EIT sta ora consolidandosi con la sua sede di Budapest come istituzione dell'innovazione. Ha anche istituito la Fondazione EIT, un'organizzazione giuridicamente indipendente che ha il compito di promuovere e sostenere i lavori e le attività dell'EIT accrescendone altresì l'incidenza sulla società.

Le CCI sulla strada per diventare partenariati integrati di livello mondiale

Stabilite nel 2010, le prime tre CCI hanno svolto le loro prime attività nel 2011. Nonostante la loro sinora breve esperienza, esse sono riuscite a raggiungere nei rispettivi settori una massa critica e presentano una partecipazione equilibrata delle diverse componenti del triangolo della conoscenza. Grazie all'unione delle forze dei loro partner (in virtù del loro numero e del peso che rappresentano nei rispettivi settori) le CCI hanno la possibilità di assumere un ruolo di livello mondiale.

Figura 1 –   Centri di co–locazione delle CCI

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Le CCI hanno seguito indirizzi diversi, che rispecchiano la diversità dei settori tematici, per costruire le loro strategie e strutture di governance. Una CCI è stata costituita sotto forma di impresa, mentre le altre due di associazione non lucrativa. Tutte sono strutturate attorno a una trentina di partner principali e a cinque o sei centri di co–locazione, cui si aggiungono generalmente un numero variabile di altri partner affiliati, tra cui piccole e medie imprese (PMI).

La costituzione delle CCI come persone giuridiche distinte poste sotto la direzione di un amministratore delegato segna un netto distacco dalla tradizionale impostazione di tipo multibeneficiario. Inoltre, tutte le CCI seguono una logica imprenditoriale per la pianificazione strategica delle loro attività e tutte hanno applicato il principio della co-locazione, che consiste nel riunire più team in un unico luogo fisico, in cui sono concentrate diverse attività della CCI e nel combinare competenze e qualifiche acquisite in diversi ambiti di specializzazione a livello paneuropeo. In particolare le imprese avranno un ruolo determinante nello svolgimento delle attività delle CCI, le quali dovrebbero essere in grado di innescare investimenti e un impegno a lungo termine da parte delle imprese.

Le attività delle CCI spaziano attraverso l'intera catena dell'innovazione e comprendono, tra l'altro, l'organizzazione di programmi di master e dottorato con il marchio EIT, che combinano un elevato livello scientifico con una formazione all'imprenditorialità, servizi per la creazione di imprese e programmi di mobilità. Le attività iniziali delle CCI, incentrate sui talenti e sulle persone, hanno permesso di ottenere primi risultati sul piano dell'istruzione e dell'imprenditorialità, tra cui l'organizzazione di programmi di master e di dottorato. Due CCI hanno unito le loro forze e cooperano a un programma comune di master riguardante le reti intelligenti.

I risultati ottenuti dalle CCI nel primo anno di attività (2010–2011) sono promettenti:

Quasi 500 studenti hanno completato la loro formazione nell'ambito di corsi estivi e più di 200 studenti sono attualmente iscritti a master con il marchio CCI. La domanda proveniente da persone di talento è forte: KIC InnoEnergy ad esempio ha ricevuto 950 domande per il corso di master, per il quale erano disponibili 155 posti. Gli studenti che hanno portato a termine con successo i corsi Climate KIC nel 2010 e nel 2011 hanno costituito un'associazione di ex studenti con l'obiettivo di mantenere nel lungo termine i contatti con la CCI.

Sei start–up sono già state create grazie al capitale di avviamento costituito da premi e ricompense oppure grazie all'aiuto delle CCI. Più di 50 start–up sono attualmente in fase di incubazione. EIT ICT Labs sostiene 18 piccole imprese con "business coach".

All'interno del triangolo della conoscenza sono stati stabiliti legami a livello regionale attraverso programmi di sviluppo professionale interdisciplinare come il programma "Pioneers in practice" di Climate KIC (59 persone hanno finora partecipato a tale programma di mobilità).

Sono state stabilite nuove regole in materia di proprietà intellettuale che prevedono la suddivisione dei proventi derivanti dai diritti di proprietà intellettuale tra le società interessate e la persona giuridica CCI.

Figura 2 –   Partner delle CCI nel 2011 (imprese, istruzione superiore, organizzazioni di ricerca)

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1.2.   Il valore aggiunto dell'EIT: caratteristiche distintive

L'approccio dell'EIT è caratterizzato da una serie di elementi grazie ai quali apporta un reale valore aggiunto a livello di Unione.

Superamento della frammentazione per mezzo di partenariati integrati a lungo termine e raggiungimento di una massa critica grazie alla dimensione europea: sulla base delle iniziative di cooperazione esistenti, l'EIT rafforza il carattere permanente e strategico dei partenariati selezionati nelle CCI. Le CCI permettono a partner di livello mondiale di unirsi in nuove configurazioni, di ottimizzare le risorse esistenti, sviluppando altresì, ove opportuno, nuovi modelli di innovazione aperta, di trovare nuovi sbocchi imprenditoriali grazie a nuove catene di valore che consentono di affrontare rischi più elevati e sfide di più vasta portata. Inoltre, i numerosi centri di eccellenza che esistono in tutti gli Stati membri spesso non raggiungono la massa critica necessaria per reggere, individualmente, la concorrenza mondiale. I centri di co–locazione delle CCI offrono agli attori locali forti la possibilità di stringere stretti rapporti con altri partner di eccellenza al di là delle frontiere e quindi di agire e di essere riconosciuti su scala mondiale.

Maggiore impatto degli investimenti nell'istruzione, nella ricerca e nell'innovazione e sperimentazione di nuove forme di governance dell'innovazione: l'EIT funge da "catalizzatore dell'innovazione", valorizzando la base di ricerca esistente, accelerando l'applicazione e lo sfruttamento delle tecnologie e dei risultati della ricerca nonché trasferendo questi ultimi all'istruzione. Le attività di innovazione contribuiscono a loro volta ad allineare e stimolare gli investimenti nella ricerca e a rendere l'istruzione e la formazione più rispondenti alle esigenze delle imprese. L'EIT dispone a tale scopo di un ampio margine di flessibilità per sperimentare nuovi modelli di innovazione che permettano una reale distinzione tra i modelli di governance e di finanziamento delle CCI nonché un adattamento rapido che consenta di cogliere meglio le nuove opportunità che si presentano.

Coltivazione dei talenti al di là delle frontiere e promozione dell'imprenditorialità grazie all'integrazione del triangolo della conoscenza: l'EIT promuove l'innovazione attraverso le persone e pone gli studenti, i ricercatori e gli imprenditori al centro della sua azione. Apre nuovi percorsi professionali e opzioni di mobilità tra il mondo accademico e il settore privato offrendo altresì strumenti innovativi di sviluppo professionale. Il marchio "EIT" attribuito a programmi innovativi di master e di dottorato contribuirà, nelle aspettative, a creare un marchio di eccellenza internazionalmente riconosciuto che permetterà di attrarre talenti dall'Europa e dal resto del mondo. L'imprenditorialità è promossa attraverso una nuova generazione di studenti, inclusi dottorandi, di livello mondiale, in possesso delle conoscenze e delle qualità necessarie per trasformare le idee in nuove opportunità imprenditoriali. Tali studenti svolgono un ruolo chiave nell'integrazione del triangolo della conoscenza.

Finanziamento intelligente per mezzo della leva finanziaria combinata con un approccio orientato ai risultati e all'impresa: l'EIT fornisce fino al 25 % del bilancio delle CCI e catalizza il 75 % delle risorse finanziarie provenienti da un'ampia gamma di partner pubblici e privati nonché del terziario, con un approccio di per se imprenditoriale, creando altresì un notevole effetto leva attraverso la messa in comune di investimenti su ampia scala e l'utilizzo razionalizzato di diverse fonti pubbliche e private a favore di strategie comuni. Le CCI adotteranno disposizioni interne per evitare il doppio finanziamento di attività a livello nazionale e di EIT.

Inoltre, mettendo l'accento sugli effetti per il mercato e per la società, l'EIT segue un approccio orientato ai risultati. Le CCI operano secondo una logica imprenditoriale, sulla base di piani aziendali annuali, con un ampio ventaglio di attività che vanno dall'istruzione alla creazione di imprese, con chiari obiettivi e risultati attesi nonché indicatori chiave di performance per la relativa valutazione.

1.3.   Sinergie e complementarità con altre iniziative di azione e di finanziamento

Sempre più spesso le iniziative e i programmi dell'Unione tengono conto delle interrelazioni esistenti fra ricerca, innovazione e istruzione superiore. Esistono grandi possibilità di azioni a livello europeo, nazionale e regionale che traggano forza dalla loro complementarità. A livello di Unione anche il quadro strategico costituito dal programma quadro di ricerca e innovazione (2014–2020) – Orizzonte 2020, garantirà il pieno sfruttamento di dette sinergie.

L'EIT contribuirà in modo sostanziale agli obiettivi fissati da Orizzonte 2020, in particolare affrontando le sfide della società in modo complementare rispetto ad altre iniziative riguardanti i settori in questione. Nell'ambito di Orizzonte 2020, l'EIT si porrà nella linea dell'obiettivo "sfide della società", ma, nell'intento di facilitare l'interazione tra gli obiettivi, contribuirà anche all'obiettivo "leadership industriale e quadri competitivi" stimolando la ricerca orientata ai risultati e promuovendo la creazione di PMI innovative ad alto potenziale di crescita. Infine, contribuirà all'obiettivo della creazione di una "base scientifica di eccellenza" favorendo la mobilità transfrontaliera tra discipline, settori e paesi nonché introducendo l'imprenditorialità e la cultura del rischio nell'ambito di studi postuniversitari innovativi.

L'EIT contribuirà quindi in maniera significativa alla promozione delle condizioni quadro necessarie per sfruttare il potenziale di innovazione della ricerca dell'Unione e favorire il completamento dello Spazio europeo della ricerca (SER).

L'EIT fa inoltre dell'istruzione una dimensione a pieno titolo, oltre che necessaria, della politica di ricerca e innovazione dell'Unione. Grazie a un insegnamento orientato all'innovazione e all'imprenditorialità, esso svolge un'importante funzione di ponte tra il quadro della ricerca e dell'innovazione e le politiche e i programmi di istruzione fornendo altresì l'impegno a lungo termine necessario per introdurre cambiamenti sostenibili nell'istruzione superiore. In particolare con i suoi nuovi titoli di studio transdisciplinari e interdisciplinari, conferiti dagli istituti di insegnamento superiore partecipanti conformemente alle normative e alle procedure di convalida nazionali, l'EIT guida uno sforzo di collaborazione verso un'educazione all'innovazione con un evidente collegamento con la più ampia agenda europea per la modernizzazione degli istituti di insegnamento superiore contribuendo così alla promozione dello Spazio europeo dell'istruzione superiore.

Inoltre, esistono possibilità di interazione, con effetto di mutuo rafforzamento, con la politica di coesione dell'Unione, dati i nessi esistenti tra aspetti locali e globali dell'innovazione. I centri di co–locazione permettono una cooperazione transfrontaliera e sono in una posizione favorevole all'utilizzo delle varie forme di finanziamento offerte dalle rispettive regioni. I centri di co–locazione svolgono un ruolo importante nel rafforzamento della connettività locale–globale della CCI nel suo insieme, anche attraverso una stretta cooperazione con le autorità regionali, in particolare con quelle che intervengono nella concezione e nella realizzazione delle strategie regionali di innovazione per la specializzazione intelligente. Inoltre, i collegamenti tra le CCI e le organizzazioni di cluster locali possono essere rafforzati per accrescere la partecipazione delle PMI alle attività delle CCI. Se le opportunità di sinergie differiscono in funzione dell'area tematica della CCI, un certo numero di iniziative e programmi a livello di Unione sembrano prestarsi in modo particolare a trarre vantaggio dalla cooperazione e dal coordinamento. Poiché il concetto stesso dell'EIT/CCI si fonda sulla valorizzazione dell'eccellenza europea esistente, le CCI attuali e future cercheranno, per definizione, di sfruttare al massimo le sinergie in questione. Nelle attese le CCI valorizzeranno le iniziative eventualmente esistenti nei corrispondenti settori, comprese le iniziative di programmazione congiunta, i partenariati europei per l'innovazione e i partenariati pubblico–privato.

Le iniziative di programmazione congiunta, uno strumento chiave per superare la frammentazione della ricerca, dovrebbero, se del caso, costituire il nucleo della base di ricerca paneuropea delle CCI. A loro volta, le CCI possono accelerare e favorire lo sfruttamento della ricerca pubblica di eccellenza messa in comune dalle iniziative di programmazione congiunta, superando così la frammentazione nell'innovazione. Le iniziative tecnologiche congiunte e i partenariati pubblico–privato di nuova istituzione forniscono piattaforme per la promozione della ricerca guidata dall'industria su larga scala e rafforzano lo sviluppo delle principali tecnologie. Le CCI possono contribuire a catalizzare i grandi investimenti di ricerca descritti per promuovere il trasferimento e la commercializzazione di tecnologie nonché sviluppare nuove iniziative nelle imprese esistenti grazie al talento imprenditoriale. Con il suo approccio fondato sul triangolo della conoscenza, l'EIT integrerà gli investimenti del Consiglio europeo della ricerca (CER) nella ricerca di frontiera di livello mondiale prendendo in considerazione l'intera catena dell'innovazione, dalle idee all'applicazione e allo sfruttamento, offrendo altresì ulteriori opportunità nell'ambito dell'innovazione e dell'esposizione all'imprenditorialità per i ricercatori "Marie Skłodowska–Curie" e gli studenti "Erasmus +" al fine di contribuire a favorire lo sviluppo dello Spazio europeo della ricerca e dello Spazio europeo dell'istruzione superiore.

I prossimi partenariati europei per l'innovazione forniranno quadri generali per favorire l'allineamento e le sinergie intelligenti tra la ricerca guidata dall'offerta e dalla domanda nonché gli strumenti e le politiche di innovazione. Le CCI possono contribuire ai partenariati europei per l'innovazione con la loro natura distribuita e l'esperienza sul campo, in particolare sviluppando il necessario capitale umano, formando i principali attori, quali imprenditori e ricercatori, e identificando le condizioni quadro e le prassi ottimali riguardanti le questioni politiche, di regolamentazione o di standardizzazione nel rispettivo settore.

In pratica, le opportunità di sinergie si concretizzeranno in modi diversi, da CCI a CCI e da sfida a sfida. Oggi, sono in via di sviluppo a livello delle CCI collegamenti con altre iniziative, che variano secondo le specificità di ciascuna CCI e il suo settore tematico. L'EIT dovrebbe inoltre promuovere sinergie e interazioni delle CCI nell'ambito dei pilastri di Orizzonte 2020 e con altre iniziative pertinenti, tenendo debitamente presente il rischio di sovrapposizioni.

Esempi concreti di sinergie tra le CCI e altre iniziative (settembre 2011)

EIT ICT Labs è in collegamento e collabora strettamente con il partenariato pubblico–privato Internet del futuro, l'iniziativa tecnologica congiunta ARTEMIS e iniziative EUREKA come ITEA2 (Information Technology for European Advancement) e il partenariato Trust in Digital Life. Applicando "catalizzatori" CCI come Innovation Radar, Patent Booster e Technology Transfer per tutta la durata dei progetti di ricerca finanziati dall'Unione, EIT ICT Labs ne accresce l'impatto sul mercato. Dando accesso ai suoi centri di co–locazione può aumentare la mobilità delle persone e delle idee in Europa.

KIC InnoEnergy contribuisce all'attuazione del piano strategico dell'Unione per le tecnologie energetiche (piano SET), anche attraverso la sua partecipazione alla piattaforma SETIS di monitoraggio e mappatura delle tecnologie nonché il suo contributo alle iniziative industriali europee. Attualmente interagisce anche con il Centro comune di ricerca della Commissione (CCR) per quanto riguarda le capacità di simulazione nella costruzione di scenari.

Climate KIC opera in sinergia con iniziative di programmazione congiunta nel settore, in quanto l'agenda per l'innovazione e il piano di attuazione di Climate KIC saranno parzialmente fondati sull'agenda strategica comune definita nell'iniziativa di programmazione congiunta sul clima (servizi climatici e adattamento). Le comunità regionali per l'innovazione e l'attuazione Climate KIC costituiscono un modello originale paneuropeo di innovazione regionale, che utilizza le regioni come banchi di prova, collegando lo sviluppo delle capacità manageriali e dei punti di forza regionali alle sfide mondiali.

2.   Rafforzare il ruolo dell'EIT dopo il 2013: le priorità

2.1.   Incentivare la crescita, l'impatto e la sostenibilità attraverso l'EIT

Insegnamenti tratti dalla fase di messa in atto

Il processo di creazione delle prime CCI ha permesso di acquisire con la pratica molti insegnamenti. È apparso chiaro che le CCI sono concetti nuovi e che tutte le parti intervenute nel processo avevano sottovaluto la difficoltà di organizzare le CCI come persone giuridiche e di stabilire rapporti contrattuali con le CCI e i loro partner. Il non aver riflettuto a sufficienza su quali forme di personalità giuridica fossero le più adatte non ha contribuito ad agevolare il processo. Se l'approccio dal basso verso l'alto, che lascia a ciascuna CCI una notevole libertà nell'organizzazione dei propri partenariati, deve essere mantenuto, è opportuno chiarire meglio quali siano le forme giuridiche più adatte fornendo altresì un sostegno in tal senso. Non dovrebbe poi sottovalutarsi la difficoltà di far coesistere diverse culture accademiche e imprenditoriali in un unico soggetto giuridico; di qui l'importanza di condividere valori comuni a livello sia di CCI che di EIT. Inoltre, le CCI sono innovazioni istituzionali su larga scala e non ce ne sono due che siano uguali in termini di caratteristiche, ad esempio per quanto concerne dimensioni e organizzazione. Questo fa sì che esista una vasta gamma di modelli di innovazione, ma rende anche più difficili il coordinamento generale e il monitoraggio delle CCI.

In futuro, l'EIT dovrebbe dare indicazioni più chiare a monte fin dal processo di selezione in modo che tutte le CCI condividano le caratteristiche strategiche fondamentali pur seguendo metodi diversi in termini di organizzazione, funzionamento e finanziamento.

L'EIT dovrebbe ridurre gli oneri amministrativi divulgando altresì le migliori prassi e le esperienze delle CCI esistenti presso quelle nuove. Infine, il fatto che per ora le CCI siano solo tre non permette di raggiungere la massa critica necessaria perché l'EIT possa sviluppare appieno il proprio potenziale come istituto leader nel campo dell'innovazione.

L'EIT deve inoltre essere qualcosa di più che la "somma delle sue parti"; è altresì indispensabile promuovere attività che prevedano il coinvolgimento di più CCI.

È necessario che nel lungo termine l'EIT sviluppi un'identità chiara e diventi un marchio mondiale. Il processo di sviluppo di un solido marchio EIT può includere azioni volte a creare una consolidata rete di persone e imprese attorno alla comunità EIT (studenti, ex studenti, docenti, imprenditori, professionisti, ecc.) nonché l'organizzazione di conferenze ed eventi finalizzati a promuovere un senso di identità, oltre che la visibilità.

L'EIT come investitore nel triangolo della conoscenza

Sulla base dei citati insegnamenti l'EIT intende consolidare e sviluppare ulteriormente il suo ruolo di "investitore" che favorisce lo sviluppo dei centri di eccellenza esistenti nei campi della ricerca, dell'imprenditoria e dell'istruzione superiore in Europa e permette loro di unire le forze e di favorire una collaborazione sistematica a lungo termine attraverso le CCI.

Considerare l'EIT come un investitore significa puntare sull'identificazione delle migliori opportunità strategiche e sulla scelta di un portafoglio di partenariati di livello mondiale, le CCI, per sfruttarle. In linea con tale approccio l'EIT attribuisce le sovvenzioni annuali alle CCI sulla base dei loro risultati passati e delle attività proposte nel loro piano aziendale secondo una procedura chiara e trasparente. Alla valutazione dei piani aziendali contribuiranno esperti esterni indipendenti. In tale prospettiva l'EIT dovrebbe non solo fissare indirizzi generali, ma anche fornire alle CCI un sostegno adeguato e monitorarne i risultati. Allo stesso tempo le CCI hanno un ampio margine di manovra per definire la loro agenda, le loro strategie interne e la loro organizzazione nonché per realizzare le loro attività e mobilitare i talenti e le risorse necessari.

I risultati ottenuti con l'investimento dell'EIT nelle CCI saranno misurati in termini di benefici tangibili per l'economia europea e per la società nel suo complesso, quali la creazione di imprese, prodotti e servizi nei mercati esistenti e futuri, il miglioramento delle capacità imprenditoriali, nuove e più interessanti opportunità di lavoro e la capacità di attrarre e trattenere talenti da tutta l'Unione e dal resto del mondo.

Ciò richiede per l'EIT la creazione di un solido sistema di monitoraggio e valutazione, che permetta in particolare di misurare, con un confronto con le migliori prassi internazionali, le realizzazioni, i risultati e gli effetti economici e sociali generati. La creazione di un sistema equilibrato di monitoraggio delle performance per valutare gli effetti prodotti dall'EIT attraverso le CCI, la performance dell'EIT stesso in quanto organizzazione e il contributo dell'EIT a Orizzonte 2020 costituisce una priorità in tal senso.

Un elemento importante al riguardo è anche lo sviluppo, insieme con le CCI, di una vera e propria "identità aziendale" dell'EIT attorno a una serie di valori condivisi. Tutte le CCI e i loro singoli partner hanno identità aziendali e valori propri, ma condividono anche valori che accomunano l'EIT e le CCI, che sono: l'eccellenza nel triangolo della conoscenza nel suo complesso, la competenza e l'imprenditorialità ad alto livello, la collaborazione a lungo termine al di là delle frontiere, delle discipline e dei settori nonché l'importanza attribuita agli effetti sociali ed economici. Si tratta di un'identità che migliorerà anche la visibilità e la reputazione dell'EIT e delle CCI all'esterno.

2.1.1.   Consolidare e stimolare la crescita e l'impatto delle CCI esistenti

L'EIT fornirà un sostegno attivo alle tre prime CCI per accrescerne il potenziale, l'impatto e il contributo agli obiettivi di Orizzonte 2020. Col tempo, le CCI estenderanno il loro portafoglio iniziale di attività per sfruttare le nuove opportunità offerte dal mercato o dalla società adattandosi altresì a un contesto globale in evoluzione. Per favorire tale evoluzione, l'EIT consiglierà e definirà, in maniera aperta e trasparente nonché in stretta cooperazione con le singole CCI, strategie di cofinanziamento su misura, che al tempo stesso supporteranno le attività strategiche nella prospettiva dell'EIT.

Le CCI dovrebbero rimanere partenariati dinamici e quindi essere disposte ad accogliere nuovi partner in tutta l'Europa sulla base dell'eccellenza, ma anche a separarsi, se necessario, da quelli esistenti. Le CCI dovrebbero attingere a nuove fonti di eccellenza esistenti e potenziali che apportino un valore aggiunto attraverso la partecipazione di nuovi partner ai centri di co–locazione esistenti, una maggiore cooperazione tra i centri di co–locazione nell'ambito di ciascuna CCI o addirittura la creazione di un nuovo centro di co–locazione, mantenendo i loro partenariati concentrati, solidi e gestibili.

È anche importante un buon equilibrio fra cooperazione e concorrenza per ottimizzare la performance delle CCI. L'EIT incoraggerà le CCI a cooperare in settori che offrono notevoli possibilità di sinergie, ad esempio con corsi comuni di sviluppo professionale, attività comuni di ricerca, master o dottorati oppure mobilità inter–CCI tra mondo accademico e imprese. Al tempo stesso l'EIT fornirà incentivi per un certo grado di concorrenza al fine di incoraggiare le CCI a restare concentrate sui risultati e sull'impatto del progetto nonché ad adottare le misure appropriate in caso di performance insufficiente.

Le CCI non si appoggiano solo sull'eccellente base di ricerca esistente dei loro partner, ma sono anche in prima linea per promuovere e attuare il compito formativo dell'EIT. L'obiettivo è quello di formare le persone di talento dotandole delle competenze, delle conoscenze e degli abiti mentali, anche per quanto riguarda l'imprenditorialità, necessari in un'economia e in una società globali della conoscenza. A tal fine l'EIT promuove attivamente, tra l'altro, i titoli di studio con marchio EIT monitorandone la qualità e l'attuazione coerente nelle varie CCI. In tale ottica farà ampio uso delle valutazioni tra pari e di esperti stabilendo altresì un dialogo con gli organismi internazionali di garanzia della qualità. Ciò migliorerà la reputazione e il riconoscimento nazionali e internazionali delle qualifiche con marchio EIT, accrescendone l'attrattiva a livello mondiale e quindi migliorando l'occupabilità di chi le ha conseguite, nonché fornendo nel contempo una piattaforma per la cooperazione a livello internazionale. In futuro le CCI saranno incoraggiate a estendere le loro attività formative al di là del livello post–laurea includendo una maggiore varietà di forme di studio per proporre una gamma più ampia di attività innovative di sviluppo professionale, comprendente formazioni per dirigenti, corsi di formazione su misura, compresi corsi di formazione professionale, e corsi estivi, nonché tirocini all'interno delle CCI e dei loro partner.

Per accrescere l'impatto delle loro attività formative e raggiungere un pubblico più ampio, le CCI possono considerare l'eventualità di introdurre, su base sperimentale, moduli per corsi universitari di primo livello o per l'insegnamento secondario a distanza e per via elettronica.

L'EIT:

incoraggerà le CCI a sviluppare una maggiore varietà di attività di formazione, oltre che a fornire consulenza in merito, e a far meglio conoscere l'esistenza delle attività stesse;

predisporrà gradualmente meccanismi di esame competitivi per l'attribuzione di una percentuale della sovvenzione alle CCI, che sarà basata sui piani aziendali e la performance delle CCI e terrà conto del fatto che le CCI crescono a ritmi diversi;

incoraggerà le CCI a sviluppare attività congiunte su questioni orizzontali;

introdurrà un sistema di valutazione tra pari per le qualifiche EIT e avvierà un dialogo con gli organismi nazionali e internazionali di assicurazione qualità in un'ottica di promozione di un approccio coerente.

2.1.2.   Creazione di nuove CCI

Per rafforzare il suo impatto e incentivare l'innovazione in nuovi settori in cui la società è posta di fronte a sfide, l'EIT estenderà progressivamente il proprio portafoglio di CCI. Procedendo gradatamente alla creazione di nuove CCI, l'EIT terrà nel dovuto conto gli insegnamenti tratti dalle precedenti fasi e farà in modo che le CCI siano costituite unicamente in settori in cui esiste chiaramente un potenziale di innovazione e un'eccellenza di prim'ordine su cui fondarsi. Nel periodo 2014–2020 saranno pertanto create nuove CCI in tre fasi. Un bando per due CCI sarà pubblicato nel 2014, seguito da un ulteriore bando per due CCI nel 2016, e infine un bando per una CCI nel 2018, a condizione che il riesame dell'EIT di cui all'articolo 32, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1291/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (2) abbia esito positivo, in modo da arrivare a otto CCI in tutto nel periodo 2014–2020 (con la creazione di 35–45 centri di co–locazione in tutta l'Unione). Il processo di selezione di CCI si baserà essenzialmente sui risultati positivi delle lezioni tratte dal processo relativo alle CCI della prima serie e su un'approfondita valutazione esterna dell'EIT e dei CCI esistenti, nonché su una valutazione dell'impatto economico e sociale delle CCI e del contributo dell'EIT al rafforzamento delle capacità di innovazione dell'Unione e degli Stati membri, oltreché, ove applicabile, sui risultati delle valutazioni di Orizzonte 2020.

Nuove CCI saranno create in settori che offrono un effettivo potenziale di innovazione. L'EIT in tal modo contribuirà pienamente agli obiettivi dell'agenda politica generale dell'Unione e in particolare agli obiettivi di Orizzonte 2020, che individua una serie di grandi sfide per la società e di tecnologie di base e industriali. L'obiettivo è la creazione di CCI in settori tematici che, per la loro ampiezza e complessità, esigono un approccio transdisciplinare, transfrontaliero e trans–settoriale. La scelta dei settori tematici presuppone quindi un'attenta analisi che permetta di stabilire se una CCI può apportare un valore aggiunto reale e avere un impatto positivo sull'economia e sulla società.

La Commissione europea ha condotto questa analisi valutando oggettivamente il potenziale dei temi futuri delle CCI. Un punto di partenza è stato il progetto di ASI che il comitato direttivo dell'EIT ha presentato alla Commissione nel giugno 2011. Parallelamente, è stata definita una serie di solidi criteri su cui basare una valutazione obiettiva del potenziale innovativo offerto da ciascun tema futuro. La validità di tali criteri è stata verificata con la più vasta comunità dell'innovazione rappresentata dal triangolo della conoscenza attraverso una consultazione pubblica aperta. Questo processo ha permesso di determinare i seguenti criteri:

rispondere alle grandi sfide economiche e della società cui l'Europa è confrontata e contribuire all'agenda Europa 2020;

allinearsi e coordinarsi con le pertinenti politiche dell'Unione e con le iniziative esistenti Orizzonte 2020 e Erasmus+;

essere in grado di mobilitare investimenti e un impegno a lungo termine da parte delle imprese; avere un mercato per i loro prodotti o essere in grado di crearne di nuovi;

creare un impatto sostenibile e sistemico, misurato in termini di nuove persone formate alla cultura d'impresa, nuove tecnologie, nuove imprese e posti di lavoro altamente qualificati;

riunire una massa critica di attori di livello mondiale della ricerca, dell'istruzione e dell'innovazione, in tutta Europa, che altrimenti non collaborerebbero, anche in riferimento alla cooperazione con partner fuori dall'Europa;

richiedere approcci interdisciplinari e stimolare le università a sviluppare nuovi tipi di formazione interdisciplinare;

colmare i grandi divari di innovazione che costituiscono il paradosso europeo, ossia temi per i quali l'Europa dispone di una forte base di ricerca, ma ha scarsi risultati nell'innovazione.

La valutazione dei temi proposti nel progetto dell'EIT e dall'insieme delle parti interessate ha indicato chiaramente un certo grado di variazione riguardo al potenziale impatto che la costituzione di una CCI potrebbe avere. Di conseguenza, alcuni temi sono stati del tutto scartati, altri sono stati ridefiniti perché rispondano meglio alle specificità del contesto europeo e mondiale in questo campo.

Le seguenti aree tematiche sono state individuate come quelle in cui la costituzione di una nuova CCI può maggiormente valorizzare le attività esistenti e dare un effettivo impulso all'innovazione:

Innovazione per una vita sana e un invecchiamento attivo

Materie prime – prospezione, estrazione, trasformazione, riciclaggio e sostituzione sostenibili

Alimentazione per il futuro – Una catena di approvvigionamento sostenibile dalle risorse al consumatore

Industria manifatturiera a valore aggiunto

Mobilità urbana

Maggiori dettagli sui singoli temi sono forniti nelle schede riportate alla fine del documento (3).

Sulla base di questi temi, l'EIT potrà organizzare in modo autonomo il processo di selezione delle future CCI. Il successo dei futuri bandi per le CCI dipenderà molto da un chiaro orientamento quanto alle aspettative e alle richieste, nonché da un calendario che consenta alle CCI candidate di organizzarsi solidamente sul piano giuridico e su quello finanziario prima di presentare una proposta. Le CCI saranno selezionate in base ai criteri dettagliati definiti nel regolamento dell'EIT, basati sui principi generali di eccellenza e di pertinenza per l'innovazione. Ogni CCI selezionata dovrà dimostrare in che modo produrrà il massimo impatto nel settore in questione e dimostrare l'efficacia della sua strategia.

Tenendo conto della necessità di procedere gradualmente nella costituzione di nuove CCI, la scelta dei temi per le tre fasi si è basata sulla maturità del settore, sul potenziale impatto per la società e l'economia e sulle possibilità di sinergie con altre iniziative. I temi per la fase del 2014 sono i seguenti:

Innovazione per una vita sana e un invecchiamento attivo

Materie prime – prospezione, estrazione, trasformazione, riciclaggio e sostituzione sostenibili

I temi per la fase del 2016 sono i seguenti:

Alimentazione per il futuro – Una catena di approvvigionamento sostenibile dalle risorse al consumatore

Industria manifatturiera a valore aggiunto

Il tema per la fase del 2018 è il seguente:

Mobilità urbana

L'EIT:

predisporrà una procedura di selezione per ogni fase di creazione di CCI che consenta alle CCI candidate di disporre di tempo sufficiente per preparare le proposte;

Pubblicherà appositi bandi per cinque nuove CCI: un bando per due nuove CCI nel 2014 sui temi "vita sana" e "invecchiamento attivo" nonché "materie prime"; un bando per due nuove CCI nel 2016 sui temi "alimentazione per il futuro" e "industria manifatturiera a valore aggiunto" nonché un bando per una nuova CCI nel 2018 sul tema "mobilità urbana";

compierà ogni sforzo per assicurare che le future procedure di selezione delle CCI siano rese note al maggior numero possibile di potenziali soggetti interessati;

farà in modo che le condizioni quadro delle future procedure di selezione delle CCI permettano di ottenere un risultato ottimale, in particolare fornendo orientamenti chiari sui requisiti e sui processi nonché lasciando ai proponenti un tempo sufficiente per organizzare il partenariato.

2.2.   Accrescere l'impatto dell'EIT

Promuovere l'innovazione in tutta l'Unione

Nel periodo iniziale l'EIT ha incentrato i suoi sforzi sulla creazione delle CCI. L'EIT ha come obiettivo primario il rafforzamento dei centri di eccellenza esistenti, ma dovrà anche portare benefici alle zone dell'Unione che non partecipano direttamente alle CCI. L'EIT ha quindi il compito di promuovere attivamente la diffusione delle migliori prassi per l'integrazione del triangolo della conoscenza al fine di sviluppare una cultura comune dell'innovazione e della condivisione delle conoscenze.

In futuro l'EIT dovrà rendere comprensibile e riproducibile l'esperienza delle CCI e farne un elemento costitutivo di una cultura che possa fungere da modello in Europa e nel resto del mondo. Individuando, analizzando e condividendo le migliori prassi e nuovi modelli di governance e di finanziamento delle CCI, l'EIT intende far sì che le conoscenze che esso stesso e le CCI generano siano diffuse e sfruttate a vantaggio delle persone e delle istituzioni, anche di quelle non partecipanti direttamente alle CCI.

L'EIT cercherà inoltre di migliorare la propria visibilità in tutta l'Unione. È necessario ricorrere a tutti i mezzi e le vie di comunicazione pertinenti per assicurare un sufficiente accesso alle informazioni sul funzionamento e sul campo d'azione dell'EIT e delle CCI.

L'EIT può svolgere un ruolo decisivo nel sintetizzare la diversità degli approcci seguiti dalle CCI e nel renderli trasferibili in campi in cui la capacità di innovazione è scarsa, e che altrimenti non sarebbero in grado di beneficiare dell'esperienza acquisita dall'EIT. Grazie a questa azione di sensibilizzazione l'esperienza dell'EIT contribuirà a promuovere lo sviluppo di capacità di innovazione in questi settori. Questa attività può produrre ottimi risultati basandosi sui lavori delle CCI.

L'introduzione di un sistema di innovazione regionale (RIS), mirato a partenariati di università, organizzazioni di ricerca, imprese e altre organizzazioni interessate, fornirà un meccanismo specifico per la diffusione delle migliori prassi e l'ampliamento della partecipazione alle attività delle CCI.

Tale sistema, non solo offrirà ai partecipanti esterni alle CCI la possibilità di acquisire esperienza dalle CCI, facilitando altresì l'interazione con queste ultime, ma li stimolerà anche a mettere pienamente a frutto le conoscenze e il "know how" acquisiti in campi che non rientrano nelle CCI, promuovendo in tal modo la capacità di innovazione in tutta l'Unione. I partecipanti al RIS dovranno inoltre dimostrare un chiaro allineamento tematico facendo rifermento ai pertinenti piani di innovazione regionale, in particolare le strategie per la specializzazione intelligente, al fine di garantire un impatto strategico.

Il sistema sarà attuato dalle CCI su base volontaria con il sostegno dell'EIT ove opportuno. I partecipanti saranno selezionati mediante una procedura aperta e trasparente gestita dalle CCI.

Le attività intraprese nell'ambito del RIS saranno di competenza delle CCI. Tali attività potrebbero comprendere azioni di mobilità strutturate finalizzate a garantire che i talenti esterni alle CCI – studenti, ricercatori, docenti e imprenditori di ogni età, sesso e a qualsiasi livello di carriera – abbiano l'opportunità di prendere parte alle attività delle stesse CCI.

Se da un lato i partecipanti al RIS ricorreranno principalmente ad altre fonti di finanziamento tra cui finanziamenti nazionali, fondi strutturali e risorse proprie ai fini della partecipazione al RIS, dall'altro l'EIT può incentivare l'attuazione del RIS da parte delle CCI finanziando azioni di mobilità strutturate nell'ambito del suo programma relativo alle attività di diffusione e sensibilizzazione.

I principali motori di apprendimento a livello dell'EIT possono essere: la ricerca di eccellenza diretta all'innovazione per la creazione di nuove imprese e nuovi modelli di impresa, ivi inclusa la possibilità per le PMI e le istituzioni pubbliche di partecipare più attivamente all'innovazione, la gestione dei portafogli PI e nuovi modi di condivisione della PI, l'imprenditorialità e nuove forme integrate di insegnamento multidisciplinare; modelli di governance finanziaria innovativi, basati sul concetto di innovazione aperta o sul coinvolgimento dei poteri pubblici. Questo permetterà all'EIT di svolgere un ruolo esemplare e di agire da protagonista nel panorama europeo dell'innovazione e diventare un'istituzione di livello mondiale internazionalmente riconosciuta nel campo dell'innovazione.

Promuovere e attrarre i talenti

Le persone di talento sono al centro dell'innovazione di successo. Uno dei ruoli più importanti dell'EIT è quello di dare a queste persone la possibilità di utilizzare pienamente il loro potenziale e di creare condizioni che favoriscano il loro sviluppo. Attraverso le CCI, l'EIT crea queste condizioni, ma deve integrarle con strategie per attrarre i migliori talenti nelle CCI.

Inoltre, l'EIT avrà il compito di attrarre talenti dall'esterno dell'Unione. Creando un marchio forte e stabilendo relazioni strategiche con partner di tutto il mondo, l'EIT può accrescere l'attrattiva dei partner delle CCI. In stretta cooperazione con le CCI, l'EIT dovrà sviluppare una forte strategia internazionale, individuare e mantenere contatti con interlocutori pertinenti e partner potenziali. In questo contesto l'EIT e le CCI dovranno sfruttare appieno le iniziative dell'Unione esistenti nel settore, come i programmi in materia di ricerca, istruzione, formazione e gioventù, tra cui il programma "Erasmus+" e le azioni Marie Skłodowska–Curie, nonché altre iniziative di mobilità a livello di Unione. Inoltre, l'EIT può promuovere la condivisione delle conoscenze, il tutoraggio e la creazione di reti incoraggiando, tra l'altro, la creazione di una rete di ex studenti dell'EIT.

L'EIT integrerà i suoi sforzi per promuovere le persone di talento e le idee brillanti con altre misure, come l'organizzazione di concorsi di idee o l'assegnazione di premi all'innovazione, di propria iniziativa o in collaborazione con partner mondiali.

L'EIT:

incoraggerà la partecipazione ad attività di sensibilizzazione sostenendo in particolare, a seconda dei casi, le CCI afferenti al sistema di innovazione regionale;

creerà/adatterà uno strumento web per fornire una piattaforma per la condivisione delle conoscenze e il lavoro in rete attorno all'EIT;

costruirà e sosterrà una rete solida e funzionale delle persone che hanno portato a termine con successo i corsi di formazione EIT/CCI ("EIT Alumni");

renderà gli insegnamenti e i successi delle CCI sistematicamente accessibili alla più ampia comunità dell'innovazione dell'Unione e del mondo, anche mettendo a disposizione online materiali delle attività di formazione dell'EIT e delle CCI;

assicurerà una forte partecipazione del settore privato, anche delle PMI, al triangolo della conoscenza.

2.3.   Nuovi meccanismi operativi e monitoraggio orientato ai risultati

La semplificazione, attuata in modo responsabile, è indispensabile perché l'EIT possa ottenere risultati efficaci, promuovere progressi nel campo dell'innovazione e il coinvolgimento della comunità imprenditoriale. L'EIT non ha ancora sfruttato pienamente la sua flessibilità per portare più avanti la semplificazione.

In quanto "investitore" nelle CCI, l'EIT considera la semplificazione come un processo dinamico che è parte integrante del funzionamento dell'EIT e della sua funzione di sostegno delle CCI. A questo scopo, l'EIT cercherà di adattare, migliorare e snellire i suoi processi di monitoraggio, reporting e finanziamento e cercherà costantemente approcci semplificati che possano aiutare le CCI a far fronte alle nuove esigenze emergenti e promuovere il loro impatto.

Le CCI costituiranno un laboratorio ideale per nuovi modi di finanziamento e di gestione dell'innovazione. Attraverso la sperimentazione e l'esperienza delle CCI, l'EIT stabilirà un'agenda di semplificazione di aspetti chiave quali accordi contrattuali, presentazione semplificata di relazioni, importi e tassi forfettari al fine di ridurre gli oneri amministrativi per le CCI.

La Commissione controllerà attentamente la capacità dell'EIT di stabilire accordi e principi il più possibile semplici per il finanziamento e la gestione delle attività delle CCI, sulla base dell'agenda di semplificazione dell'EIT. Le esperienze fatte, anche di insuccessi, saranno condivise con le future CCI e i programmi dell'Unione nell'ambito di Orizzonte 2020.

La Commissione ha intensificato gli sforzi per aiutare l'EIT a creare un solido sistema di monitoraggio orientato ai risultati. Tale sistema garantirà la piena responsabilità dell'EIT e delle CCI, la qualità delle prestazioni, il contributo alle priorità di Orizzonte 2020, e allo stesso tempo permetterà una sufficiente flessibilità nelle operazioni delle CCI e nell'apertura a idee e partner nuovi. Consentirà all'EIT di sviluppare una solida capacità di raccolta e analisi degli input provenienti dalle CCI, anche per quanto concerne le fonti di finanziamento, per misurare i risultati ottenuti dall'EIT in rapporto ai propri obiettivi e per porre a confronto l'EIT e le CCI con le migliori prassi a livello europeo e mondiale.

Il sistema sarà concepito in modo flessibile e se necessario adattato per tener conto dell'evoluzione e dell'aumento del portafoglio di attività dell'EIT e delle CCI. Secondo la raccomandazione della valutazione esterna indipendente e le disposizioni generali di monitoraggio nel quadro di Orizzonte 2020, la Commissione ha proposto, in associazione con l'EIT e le CCI, l'istituzione di un sistema di monitoraggio della performance orientato ai risultati per l'EIT, relativo a quattro livelli di attività:

livello Orizzonte 2020: monitoraggio regolare del contributo dell'EIT e delle CCI al raggiungimento degli obiettivi di Orizzonte 2020;

livello EIT: valutazione della performance dell'EIT come organismo Unione efficiente ed efficace, misurata in termini di sostegno fornito alle CCI, intensità e copertura delle sue attività di sensibilizzazione, di divulgazione e internazionali e di capacità di adottare procedure semplificate;

livello inter–CCI: monitoraggio del contributo di tutte le CCI al raggiungimento degli obiettivi strategici dell'EIT, come definiti in un apposito strumento (ad es. un quadro di valutazione);

livello della singola CCI: monitoraggio della performance delle singole CCI sulla base degli obiettivi individuali e degli indicatori di performance stabiliti nei rispettivi piani aziendali. Le CCI hanno diversi modelli d'impresa e mercati e quindi diversi indicatori di performance industriali, che sono fondamentali per la buona gestione delle singole CCI.

L'EIT:

svilupperà un'agenda di semplificazione, con criteri in base a cui valutare i progressi compiuti e riferirà alla Commissione sui progressi nella sua attuazione nella relazione annuale di attività; farà in modo che i nuovi modelli di semplificazione siano diffusi in tutta l'Unione e confluiscano in altre iniziative dell'Unione;

istituirà, in cooperazione con la Commissione e con le CCI, un sistema globale per monitorare: il contributo dell'EIT a Orizzonte 2020; l'impatto che l'EIT produce con le proprie attività, e quelle delle CCI e i risultati delle CCI. L'EIT riferirà in merito a tutte le sue attività di monitoraggio nella relazione annuale di attività che è tenuto a trasmettere al Parlamento europeo e al Consiglio.

3.   Modalità decisionali e operative efficaci

La struttura di governance dell'EIT combina l'impostazione dal basso verso l'alto delle CCI con l'orientamento strategico proveniente dall'EIT. Il processo decisionale al livello EIT deve quindi essere caratterizzato da una prospettiva autenticamente strategica, combinata con efficaci meccanismi operativi e un coinvolgimento sistematico degli attori del triangolo della conoscenza in tutta Europa.

Il modello di governance dell'EIT si è dimostrato nel complesso valido. Tuttavia, le esperienze acquisite nel periodo iniziale indicano che si può fare di più per rafforzare l'efficacia dei meccanismi operativi e decisionali dell'EIT. Le relazioni tra il comitato direttivo dell'EIT, responsabile delle decisioni strategiche, e la sede centrale, responsabile della messa in atto, devono essere definite più chiaramente e semplificate. La sede dell'EIT dovrà definire i settori critici in cui l'EIT darà il suo sostegno alle CCI, trovando un giusto equilibrio tra le funzioni di sostegno e di monitoraggio. Il comitato direttivo deve adoperarsi per garantire che le esperienze maturate dalle CCI e dall'intera comunità dell'innovazione siano tenute nel dovuto conto nelle decisioni strategiche. Infine, l'EIT dovrebbe continuare ad essere responsabile dinanzi al Consiglio e agli Stati membri.

3.1.   Snellire e chiarire il processo decisionale dell'EIT

Il comitato direttivo dell'EIT definisce la direzione strategica dell'EIT e le condizioni quadro per le CCI. Tramite i propri membri collega l'EIT con i diversi gruppi di attori. In linea con l'approccio imprenditoriale dell'EIT la presa di decisioni deve essere efficiente, rapida e orientata a obiettivi precisi.

A questo riguardo sono fattori determinanti la dimensione, la composizione e le procedure del comitato direttivo. Il principio dei membri indipendenti cui si aggiungono un numero limitato di membri eletti che rappresentano le CCI si è dimostrato valido e permette di raccogliere competenze da tutto il triangolo della conoscenza. Il modello iniziale di 18 membri eletti con l'aggiunta, più di recente, di altri quattro rappresentanti delle CCI ha tuttavia mostrato i suoi limiti. Un comitato di dimensioni ridotte permetterà di dare maggiore efficienza al processo decisionale e di ridurre le spese amministrative generali.

Infine, si può accrescere ancora l'efficienza riorientando il comitato direttivo dell'EIT verso il suo ruolo centrale, che è quello di dare un indirizzo strategico. Inoltre, la coerenza con altre iniziative dell'Unione sarà ulteriormente rafforzata intensificando la consultazione con la Commissione europea sul programma di lavoro triennale dell'EIT. Le informazioni sull'EIT e sulle CCI del programma di lavoro triennale dell'EIT permetteranno di assicurare la complementarità con le altre parti di Orizzonte 2020 e con le altre politiche e gli altri strumenti dell'Unione. Tutte queste modifiche sono state incorporate nel regolamento (CE) n. 294/2008 modificato.

Le decisioni del comitato direttivo dell'EIT sono messe in atto dalla sede centrale EIT sotto la guida del direttore, che è responsabile delle azioni dell'EIT. La sede centrale rispecchia il carattere orientato ai risultati dell'EIT ed è all'origine della semplificazione delle procedure. Allo stesso tempo, sviluppa la capacità di assimilare sistematicamente gli insegnamenti tratti dalle CCI e di metterli a disposizione dell'intera comunità dell'innovazione. Col tempo, la sede centrale dell'EIT diverrà un ricco archivio delle migliori prassi e un vero partner nella conoscenza per i responsabili politici.

Una delle sfide per la sede centrale dell'EIT consiste nell'attrarre e trattenere professionisti di talento. Per dotare l'EIT dei migliori talenti e delle migliori competenze, dovrà definire una chiara strategia delle risorse umane, che preveda opzioni diverse dall'impiego diretto, come i distacchi o le assegnazioni temporanee, e promuova gli scambi regolari di personale e gli stage con centri di innovazione, ricerca e istruzione di eccellenza dell'Unione e del resto del mondo.

L'EIT:

farà in modo, per mezzo di una strategia intelligente in materia di risorse umane che comprenda l'impiego sistematico di competenze interne ed esterne nonché procedure di gestione interna, di diventare un'istituzione di riferimento per la governance dell'innovazione;

adotterà misure concrete per promuovere ulteriormente una cultura dell'apertura e della trasparenza.

3.2.   Investire nelle CCI: relazioni EIT–CCI

Le interazioni tra l'EIT e le CCI non solo creano le condizioni perché le CCI possano operare con successo, ma sono anche al centro del processo di apprendimento reciproco che consente all'EIT di svolgere il suo ruolo di banco di prova per i nuovi modelli di innovazione. Per fornire alle CCI un quadro adeguato l'EIT deve dare un indirizzo chiaro e coerente in tutte le fasi del processo, senza però essere eccessivamente prescrittivo. Tale indirizzo include in particolare la gestione di una CCI e il modo in cui coinvolgere partner principali e partner non principali. Per raggiungere la massima efficienza, le interazioni tra l'EIT e le CCI devono essere sistematiche e regolari, nonché chiare, trasparenti e fondate sulla fiducia. Le relazioni contrattuali tra l'EIT e le CCI e le modalità organizzative della sede dell'EIT dovrebbero contribuirvi.

L'EIT non dovrà avere un semplice ruolo amministrativo, ma ottimizzerà le proprie funzioni operative per portare le CCI alla massima performance e dare ampia diffusione ai buoni risultati. È possibile aumentare l'efficienza fornendo servizi e funzioni in modo centralizzato, anziché a livello delle singole CCI. Mentre tutte le CCI lavorano su tematiche specifiche, alcuni elementi hanno natura orizzontale e in tal caso l'EIT può apportare un concreto valore aggiunto. Queste funzioni di fornitore di conoscenze possono riferirsi in particolare al fatto che l'EIT diventi un intermediario di informazione e un interlocutore di molte risorse, ad esempio favorendo gli scambi e l'apprendimento reciproco tra CCI, facilitando le relazioni con le istituzioni dell'Unione e altre organizzazioni come l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), o su specifiche questioni orizzontali, ad esempio la consulenza in materia di proprietà intellettuale, il trasferimento di tecnologie e conoscenze, la valutazione comparativa in rapporto alle migliori prassi internazionali, o realizzando studi previsionali per individuare gli orientamenti futuri per l'EIT e le CCI. L'EIT e le CCI dovrebbero decidere insieme quale sia il modo più efficace per far questo. Sarà di fondamentale importanza per l'EIT e le CCI creare validi meccanismi di collaborazione sistematica su questioni orizzontali.

L'EIT:

fornirà orientamenti chiari e coerenti sulle aspettative, gli obblighi e le responsabilità durante tutto il ciclo di esistenza delle CCI;

svilupperà, in stretta collaborazione con le CCI, la propria capacità interna di facilitare gli scambi e l'apprendimento tra le CCI;

fornirà alle CCI una serie di servizi su questioni orizzontali che presentano un margine di miglioramento in termini di efficienza e attuerà altre politiche d'impresa allo stesso scopo;

fornirà orientamenti sull'adesione e associazione di partner che non sono in grado di diventare investitori e partner a pieno titolo di una CCI.

3.3.   Stabilire rapporti con le parti interessate

Uno scambio attivo con altre iniziative e l'apprendimento reciproco dovrebbero essere un elemento centrale dell'attività di sperimentazione di nuovi modelli di innovazione svolta dall'EIT. L'EIT deve quindi attingere alle migliori prassi e alle competenze esterne esistenti per diventare l'organismo di riferimento in materia di innovazione che aspira ad essere. È pertanto indispensabile che il comitato direttivo prenda le sue decisioni tenendo conto dei punti di vista e delle esigenze degli attori dell'innovazione sul terreno e nel contesto del più ampio quadro europeo. Adottando una cultura di apertura e di impegno esterno, l'EIT può promuovere attivamente l'accoglimento delle innovazioni da parte della società.

A questo scopo l'EIT stabilirà rapporti diretti con gli Stati membri e altri attori della catena dell'innovazione, con benefici per entrambe le parti. Per rendere più sistematico il dialogo e lo scambio, la creazione di un forum che riunisca tutti gli attori attorno a questioni orizzontali potrebbe costituire uno strumento capace di favorire una comunicazione interattiva.

Potranno parteciparvi i rappresentanti di autorità nazionali e regionali, associazioni di categoria, singoli soggetti del mondo imprenditoriale, dell'istruzione superiore e della ricerca, organizzazioni cluster e altri attori del triangolo della conoscenza.

I rappresentanti degli Stati membri si riuniscono in una configurazione speciale, in seno al forum delle parti interessate all'EIT, per assicurare una comunicazione e un flusso di informazioni appropriati con l'EIT ed essere informati dei risultati, fornire consulenza e condividere esperienze con l'EIT e le CCI. La configurazione speciale dei rappresentanti degli Stati membri in seno al forum delle parti interessate all'EIT garantisce inoltre le opportune sinergie e complementarità tra le attività dell'EIT e delle CCI e i programmi e le iniziative nazionali, ivi compreso il potenziale cofinanziamento nazionale delle attività delle CCI. L'organizzazione del forum è prevista nel regolamento (CE) n. 294/2008 modificato.

Inoltre, un'attiva consultazione, fin dall'inizio del processo, con altre istituzioni dell'Unione, in particolare con i servizi interessati della Commissione, contribuirà a massimizzare le sinergie e l'apprendimento reciproco con altre iniziative dell'Unione.

L'EIT:

istituirà forum delle parti interessate all'EIT periodico, e la sua configurazione speciale dei rappresentanti degli Stati membri, per facilitare l'interazione e l'apprendimento reciproco con la comunità dell'innovazione in generale di tutto il triangolo della conoscenza, anche per quanto concerne le autorità nazionali e regionali. In tale contesto la piattaforma web potrà ulteriormente contribuire a favorire l'interazione tra i partecipanti;

utilizzerà sistematicamente le associazioni esistenti di università, imprese e organizzazioni di ricerca e organizzazioni di cluster come piattaforme per lo scambio di conoscenze e la diffusione dei risultati;

predisporrà un meccanismo, ad esempio una riunione annuale tra l'EIT, le CCI e i servizi interessati della Commissione europea, al fine di agevolare le sinergie tra l'EIT e le CCI, da un lato, e le altre iniziative dell'Unione, dall'altro.

4.   Stima del fabbisogno finanziario e delle fonti di finanziamento (2014–2020)

4.1.   Consolidare un modello di finanziamento intelligente delle CCI

L'EIT ha ideato un modello di finanziamento originale, che si fonda sui punti di forza e sulle risorse delle organizzazioni di eccellenza esistenti; il finanziamento dell'EIT funge da catalizzatore per la raccolta di altre risorse finanziarie da un'ampia gamma di partner pubblici e privati. Su tale base, l'EIT fornisce in media fino al 25 % del finanziamento totale delle CCI, mentre il restante 75 % della dotazione globale di una CCI proviene da altre fonti: entrate e risorse proprie dei partner delle CCI, ma anche finanziamenti pubblici a livello nazionale, regionale e dell'Unione europea, in particolare i Fondi strutturali, attuali e futuri, e il programma quadro di ricerca e innovazione. In quest'ultimo caso le CCI (o alcuni dei loro partner) chiedono un finanziamento secondo le regole dei programmi e su un piano di parità con gli altri richiedenti. Il contributo dei partner delle CCI non è un "co-finanziamento" tradizionale, ma una condizione per un livello minimo di partecipazione di organizzazioni esistenti e per il loro impegno finanziario a favore della CCI. Questo approccio dal basso garantisce un forte impegno dei partner delle CCI, incentiva gli investimenti e stimola il cambiamento strutturale e organizzativo tra i partner delle CCI e oltre.

L'esperienza delle prime CCI dimostra che l'industria si è finanziariamente impegnata nella realizzazione dei piani aziendali delle CCI e che la quota del bilancio annuo totale delle CCI proveniente da partner industriali è dell'ordine del 20–30 %.

Il finanziamento dell'EIT è previsto solo per le "attività delle CCI a valore aggiunto", vale a dire le attività che permettono l'integrazione delle politiche relative al triangolo della conoscenza (istruzione superiore, ricerca e innovazione) e dei partner all'interno e tra le CCI, secondo gli obiettivi e le priorità fissati nei piani aziendali delle CCI. È destinato in particolare a progetti delle CCI nei settori della ricerca di base e applicata, dell'innovazione, dell'istruzione, dell'imprenditorialità e della creazione di imprese che si aggiungono a investimenti in attività ben consolidate (ad esempio progetti di ricerca esistenti). Anche le attività di amministrazione, gestione e coordinamento delle CCI dovrebbero essere coperte dal contributo dell'EIT.

Le CCI passano attraverso diverse fasi di sviluppo con diverse caratteristiche dei loro bilanci complessivi prima di raggiungere la velocità di crociera. La capacità di assorbimento di una CCI è relativamente limitata all'inizio, ma cresce notevolmente negli anni successivi.

Dopo una fase di avvio della durata di due anni, i bilanci delle CCI dovrebbero crescere in modo sostanziale e le CCI possono mobilitare un livello significativo di nuove risorse provenienti da partner esistenti e nuovi in un tempo relativamente breve. Per raggiungere una massa critica sufficiente e ottenere un impatto a livello europeo, i bilanci annuali delle CCI saranno compresi tra 250 e 450 milioni di EUR alla velocità di crociera, secondo la strategia, il partenariato e il potenziale di mercato di ciascuna CCI.

Anche se sul piano finanziario le CCI non saranno pienamente indipendenti dall'EIT durante i primi anni di attività, saranno incoraggiate a diventare sostenibili nel medio termine, ossia a ridurre gradualmente la loro dipendenza dal finanziamento dell'EIT per il loro ulteriore consolidamento e la loro ulteriore espansione. Il finanziamento dell'EIT continuerà ad essere fornito per alcune attività delle CCI a valore aggiunto, per le quali gli investimenti EIT producono benefici sostanziali, come insegnamento, creazione di imprese, co–locazione, attività di sensibilizzazione e diffusione.

Attualmente il finanziamento dell'EIT alle CCI avviene unicamente tramite sovvenzioni. Nel prossimo quadro finanziario pluriennale (2014–2020) potranno essere creati nuovi meccanismi finanziari attraverso strumenti di debito o rappresentativi di capitale. Come "investitore" nelle CCI, l'EIT seguirà da vicino questi sviluppi e incoraggerà le CCI a sfruttarli appieno, se del caso facilitando e coordinando l'accesso.

4.2.   Fabbisogno di bilancio dell'EIT

Il fabbisogno di bilancio dell'EIT nel periodo 2014–2020 ammonta a 2 711,4 milioni di EUR e si basa su tre componenti principali: la spesa necessaria per il consolidamento delle tre CCI esistenti, il graduale sviluppo verso nuove CCI rispettivamente nel 2014, 2016 e 2018 e le spese per attività di diffusione e di sensibilizzazione e amministrative.

Circa 1 695 milioni di EUR (62,5 % del bilancio totale dell'EIT) sono previsti per finanziare le CCI designate nel 2009 e che già operano a velocità di crociera; 542 milioni di EUR (20 %) sono previsti per la seconda fase di CCI, 249 milioni di EUR (9,2 %) per la terza fase e 35 milioni di EUR (1,3 %) per la fase finale.

Il bilancio previsionale dell'EIT per le CCI nel periodo 2014–2020 è quindi pari a 2,5 miliardi di EUR (93 % del bilancio totale dell'EIT per il periodo 2014–2020). Grazie al forte effetto di leva dell'EIT, le CCI dovrebbero mobilitare altri 7,5 miliardi di EUR di altre fonti pubbliche e private.

L'EIT intraprenderà anche una serie di attività di diffusione e di sensibilizzazione, ivi compreso il sostegno alla mobilità strutturata all'interno del RIS, che accresceranno in modo sensibile l'impatto delle sue attività in tutta Europa. Inoltre, una serie di servizi di supporto e di monitoraggio orizzontali contribuiranno in termini di valore aggiunto e di incrementi di efficienza per le attività delle CCI. Nell'attuare e sviluppare queste attività, l'EIT dovrà seguire una strategia diretta a ottenere un'elevata efficienza energetica, ossia un massimo di impatto mediante meccanismi leggeri. Circa 125 milioni di EUR (4,6 %) del bilancio dell'EIT saranno necessari per queste attività.

Se l'EIT vuole sperimentare nuovi modelli di innovazione aperta e semplificazione, questo dovrebbe riflettersi nel suo approccio all'amministrazione. L'EIT deve essere una organizzazione snella, che segue un approccio strategico per attingere alle competenze quando sia necessario, ma senza creare strutture inutilmente onerose e permanenti. Le spese amministrative, comprendenti le spese per il personale, le spese amministrative e di infrastruttura e le spese di esercizio, non supereranno col tempo il 2,4 % del bilancio dell'EIT. Parte delle spese amministrative sono coperte dal paese ospitante, l'Ungheria, che metterà gratuitamente a disposizione uffici fino al 2030 e contribuirà con 1,5 milioni di EUR all'anno alle spese di personale fino al 2015. Su questa base, le spese amministrative saranno quindi di circa 65 milioni di EUR per il periodo 2014–2020.

Figura 3:   Ripartizione del fabbisogno di bilancio

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L'EIT durante il prossimo quadro finanziario pluriennale sarà finanziato principalmente mediante un contributo di Orizzonte 2020 dell'importo di 2 711,4 milioni di EUR.

Scheda 1:   Innovazione per una vita sana e un invecchiamento attivo

1.   LA SFIDA

La salute, l'evoluzione demografica e il benessere costituiscono le principali sfide della società che saranno affrontate nell'ambito di Orizzonte 2020. Gli obiettivi generali di ogni azione diretta ad affrontare questa sfida dovrebbero essere il miglioramento della qualità di vita dei cittadini europei di tutte le età e il mantenimento della sostenibilità economica dei sistemi sanitari e previdenziali a fronte dell'aumento dei costi, della riduzione delle risorse umane e delle aspettative dei cittadini per la migliore assistenza possibile.

Le sfide relative ai settori dell'assistenza sanitaria e sociale sono numerose e strettamente interconnesse: malattie croniche (malattie cardiovascolari, tumori e diabete), sovrappeso e obesità, malattie infettive (HIV/AIDS, tubercolosi) e neurodegenerative (acutizzate dall'invecchiamento della popolazione), isolamento sociale, diminuzione del benessere, maggiore dipendenza dei pazienti dall'assistenza formale e informale, esposizione multipla a fattori ambientali di cui sono ignote le conseguenze a lungo termine sulla salute. Inoltre, gli ostacoli all'applicazione, allo sfruttamento e all'utilizzazione su vasta scala di nuovi ritrovati, prodotti e servizi impediscono di dare risposte efficaci a tali sfide.

La risposta a queste sfide è stata così definita in Orizzonte 2020: assicurare migliori condizioni di salute, qualità della vita e benessere generale per tutti promuovendo le attività di ricerca e di innovazione. Tali attività avranno come grandi obiettivi il mantenimento e la promozione della salute a tutte le età e la prevenzione delle malattie, il miglioramento della nostra capacità di curare, trattare e gestire malattie e invalidità, il sostegno ad un invecchiamento attivo e il contributo al raggiungimento di un settore sanitario sostenibile ed efficiente, ivi compresi i servizi locali e regionali e l'adattamento delle città e delle loro strutture in funzione dell'invecchiamento della popolazione.

2.   PERTINENZA E IMPATTO

Una CCI incentrata sull'innovazione per una vita sana e un invecchiamento attivo contribuirà alla realizzazione delle priorità Orizzonte 2020, in particolare di quelle definite nel contesto della sfida sociale "Salute, evoluzione demografica e benessere".

Questo settore tematico è di grande rilevanza dal punto di vista della società e della politica pubblica. Le questioni della vita sana e dell'invecchiamento attivo si ripercuotono su quasi tutti i settori della nostra vita e della società, e molto spesso esigono misure di regolamentazione. Il settore dell'assistenza sanitaria e sociale è grande importanza anche sotto il profilo socio–economico, in quanto si tratta di uno dei settori per i quali è maggiore la spesa (pubblica e privata) (4) e questo settore non offre solo opportunità per l'innovazione economica e tecnologica, ma ha anche un grande potenziale di innovazione sociale. L'invecchiamento della popolazione costituisce una sfida per i servizi pubblici e richiede ad esempio lo sviluppo e il miglioramento dei servizi locali e l'adeguamento urbano.

La pertinenza socio–economica può essere ulteriormente sottolineata dal fatto che l'Europa ha il vantaggio di disporre di un solido settore farmaceutico e di sistemi sanitari e previdenziali ben sviluppati che danno occupazione a milioni di persone in tutta l'Unione. Il settore è inoltre uno dei principali settori manifatturieri di alta tecnologia dell'Unione. Il potenziale di crescita in questi settori è molto elevato, in quanto una società che invecchia significa un aumento della domanda aggregata di prodotti e servizi per l'assistenza e la vita autonoma.

Entrano in gioco anche altri settori, come il turismo. La popolazione in età avanzata è costituita in larga misura da una generazione che è abituata a viaggiare ed è ancora intenzionata a viaggiare, ha esigenze di alta qualità e, di conseguenza, ha un crescente bisogno di servizi accessibili (trasporti, alberghi, intrattenimento, ecc.). Più servizi turistici accessibili possono accrescere la competitività dell'intero settore e promuovere una migliore inclusione della popolazione in età avanzata.

Non da ultimo, l'Unione può contare su un alto livello della ricerca e dell'istruzione in questo settore. In molti Stati membri esistono eccellenti infrastrutture e istituzioni di ricerca che costituiscono una base propizia alla partecipazione dell'industria alle attività previste dall'EIT.

Le sfide riguardanti una vita sana valgono per tutta l'Europa. Le risposte che possono essere date da una CCI richiedono un'intensa cooperazione tra gruppi multidisciplinari e multisettoriali di eccellenza, con partecipanti provenienti da tutti i settori del triangolo della conoscenza (istruzione superiore, ricerca e innovazione). Una CCI su questo tema avrebbe il valore aggiunto di collegare le attività di innovazione e di istruzione superiore con l'eccellente base di ricerca già esistente. Nel far questo, porrà in particolare l'accento sui programmi di studi superiori, sullo sviluppo di nuove competenze (necessarie ad esempio per lo sviluppo tecnologico, ma anche per l'assistenza agli anziani), sul rafforzamento degli aspetti imprenditoriali per promuovere lo sviluppo di una forza lavoro altamente imprenditoriale nel settore, sostenere lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e rafforzare le catene di valore esistenti o crearne di nuove.

Esempi di prodotti e servizi che potrebbero essere creati grazie a una CCI vanno oltre le applicazioni tecnologiche (come le applicazioni che trattano, codificano, standardizzano e interpretano i dati in settori quali il cancro e le malattie cardiovascolari; o gli strumenti di valutazione dei rischi e rilevazione precoce), e potrebbero mettere in moto l'innovazione sociale con nuovi concetti che migliorino ad esempio la gestione delle abitudini di vita e l'alimentazione, promuovano la vita attiva e indipendente in un ambiente adatto alle persone anziane o mantengano sistemi di cura economicamente sostenibili.

Incentrata sugli aspetti sistemici dei sistemi sanitari e previdenziali europei o di assistenza e sul sostegno all'invecchiamento attivo, una CCI su questo tema implicherebbe anche una più stretta cooperazione tra grandi e piccole imprese, più specializzate, per una maggiore circolazione delle conoscenze. Inoltre, un valore aggiunto specifico che una CCI potrebbe fornire in questo settore potrebbe essere la creazione di partenariati innovativi a livello locale, di particolare importanza nel settore dei servizi.

Grazie al suo approccio integrativo al triangolo della conoscenza, una CCI sulla vita sana e l'invecchiamento contribuirebbe in modo determinante a risolvere il "paradosso europeo" valorizzando la posizione di eccellenza dell'Unione nella ricerca scientifica e trasformando questa risorsa in prodotti e servizi innovativi e in nuove opportunità commerciali e nuovi mercati.

I principali rischi associati al successo di una CCI su questo tema riguardano principalmente le necessarie condizioni quadro normative di accompagnamento in fatto di innovazione, che potrebbero richiedere alcuni adattamenti che le CCI non si propongono direttamente (5). Di qui la necessità che le CCI si mantengano in collegamento con le attività nazionali e dell'Unione in materia di innovazione e indirizzo politico in corso su questi temi (si veda la sezione seguente).

3.   SINERGIE E COMPLEMENTARITÀ CON LE INIZIATIVE ESISTENTI

Numerose iniziative dell'Unione danno un importante contributo sulle questioni della salute e dell'invecchiamento attivo. Tali iniziative comprendono una vasta gamma di settori d'azione oltre al settore sanitario, come l'economia, la sicurezza e l'ambiente. Indirettamente contribuiscono quindi a obiettivi Europa 2020 quali R&S/innovazione, occupazione e inclusione sociale.

Una CCI sull'innovazione per una vita sana e un invecchiamento attivo collaborerà strettamente con il partenariato europeo per l'innovazione (PEI) pilota sull'invecchiamento attivo e in buona salute. Terrà conto delle azioni concrete presentate nel piano di innovazione strategico del PEI e contribuirà alla realizzazione dei suoi obiettivi. Creerà complementarità nei settori chiave dell'istruzione e della formazione, ma anche costituendo una rete strutturata unica di operatori in posizione ideale per individuare le condizioni quadro e le migliori prassi sulle questioni politiche, regolamentari o di standardizzazione aventi un impatto nel settore. Nel contesto del PEI una CCI in questo settore può anche contribuire all'iniziativa Lead Market eHealth, che mira a stimolare il mercato delle soluzioni innovative nel settore della sanità online mettendo l'accento sugli strumenti di indirizzo (standardizzazione, sistemi di certificazione e appalti pubblici).

Sarà promosso il coordinamento anche con l'iniziativa di programmazione congiunta (IPC) a favore della ricerca sulla malattia di Alzheimer e altre malattie neurodegenerative, con l'IPC "Vivere più a lungo e meglio" sulle implicazioni e le sfide dell'evoluzione demografica e con l'IPC "Un'alimentazione sana per una vita sana". Una CCI in questo settore accelererà e promuoverà lo sfruttamento della ricerca pubblica di eccellenza messa in comune grazie a queste IPC e quindi contribuirà a ridurre la frammentazione del paesaggio dell'innovazione.

Una CCI si baserà anche largamente sui principali risultati della ricerca dell'iniziativa tecnologica congiunta sui farmaci innovativi e dei numerosi progetti del programma quadro di ricerca riguardanti questo settore tematico (come il programma di ricerca sulla salute o le attività di ricerca sulle TIC per la salute e l'invecchiamento) per promuovere il trasferimento e la commercializzazione di tecnologie mediante i migliori talenti imprenditoriali. Analogamente, agirà in coordinamento con i lavori del programma congiunto Domotica per categorie deboli e del programma per la competitività e l'innovazione.

In conclusione, una CCI in questo settore sarebbe complementare a queste attività in quanto si concentrerebbe sulle attività transdisciplinari all'interno del triangolo della conoscenza, con un forte accento sui prodotti e servizi innovativi e sulla formazione imprenditoriale.

4.   CONCLUSIONE

Una CCI incentrata sulla vasta questione dell'innovazione per una vita sana e un invecchiamento attivo soddisfa i criteri proposti per la scelta dei temi delle CCI:

risponde a una grande sfida economica e sociale (salute e benessere nell'intero arco della vita per tutti, mantenendo sistemi di assistenza economicamente sostenibili) e contribuisce all'attuazione dell'agenda Europa 2020 e dei suoi obiettivi in materia di occupazione, innovazione, istruzione e inclusione sociale;

il tema della CCI è conforme alle priorità definite in Orizzonte 2020 ed è complementare con altre attività dell'Unione in materia sanitaria e assistenziale, in particolare con le corrispondenti IPC e con il PEI sull'invecchiamento attivo e in buona salute;

si fonda su una solida base di ricerca e su un solido settore industriale per il quale una CCI avrà un'attrattiva. È in grado di mobilitare gli investimenti e l'impegno a lungo termine delle imprese e offre possibilità per vari prodotti e servizi emergenti;

darà una risposta al paradosso europeo, perché valorizzerà la forte base di ricerca dell'Unione e troverà nuovi approcci innovativi per migliorare la qualità della vita dei cittadini europei e mantenere la sostenibilità economica dei sistemi sanitari e previdenziali;

produce un impatto sostenibile e sistemico, misurato in termini di nuove persone formate alla cultura d'impresa, nuove tecnologie e nuove imprese; promuoverà nuovi sviluppi tecnologici e l'innovazione sociale;

mira a superare l'alto livello di frammentazione dell'intero settore dell'assistenza sanitaria e sociale; riunirà una massa critica di attori di eccellenza nell'ambito della ricerca, dell'innovazione, dell'istruzione e della formazione nel settore;

adotta un approccio sistemico e quindi richiede un lavoro interdisciplinare che coinvolga diversi settori della conoscenza, quali la medicina, la biologia, la psicologia, la sociologia, la demografia, l'economia e le TIC.

Scheda 2:   Materie prime  (6) – Prospezione, estrazione, trasformazione, riciclaggio e sostituzione sostenibili

1.   LA SFIDA

La società moderna è totalmente dipendente dall'accesso alle materie prime. L'accesso alle materie prime è essenziale per il funzionamento efficace dell'economia dell'Unione. Tuttavia, il trittico costituito dalla diminuzione delle risorse naturali "finite", dalla popolazione umana in costante crescita e dai livelli di consumo in rapido aumento nei paesi in via di sviluppo determina un'espansione della domanda di materie prime e di risorse naturali. Questi fattori sono tra quelli responsabili del previsto aumento del consumo delle risorse naturali nel corso dei prossimi decenni.

Come messo in evidenza dalla tabella di marcia sull'efficienza delle risorse e da Orizzonte 2020, il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di garantire l'accessibilità, la disponibilità e un utilizzo sostenibile delle materie prime necessarie per l'economia europea e per il nostro benessere, creando un'economia efficiente in termini di risorse che soddisfi i bisogni di una popolazione crescente entro i limiti ecologici di un pianeta finito.

2.   PERTINENZA E IMPATTO

Questo settore tematico ha grande rilevanza in termini di impatto economico e sociale. Le materie prime sono di importanza fondamentale per l'economia mondiale e per la qualità della vita; aumentare l'efficienza delle risorse è fondamentale per garantire la crescita e l’occupazione per l'Europa. Porterà grandi opportunità economiche, migliorerà la produttività, ridurrà i costi e accrescerà la competitività.

Anche se l'Unione gode di un'ottima reputazione in fatto di ricerca e possiede vari centri di eccellenza, si potrebbe fare molto di più per mettere a profitto questa situazione nell'ambito del settore prioritario in questione. Una CCI sarebbe particolarmente indicata a tal fine.

Nella linea di altre attività dell'Unione, una CCI in questo settore dovrebbe concentrarsi sulla promozione di un polo di conoscenze e di un centro di competenze in materia di istruzione accademica, tecnica e pratica e di ricerca per quanto riguarda un'industria estrattiva sostenibile in superficie, in profondità, in mare aperto, l'estrazione mineraria urbana e dalle discariche, la gestione dei materiali, le tecnologie di riciclaggio, la gestione della fine del ciclo di vita, la sostituzione dei materiali nonché il commercio aperto di materie prime e una governance globale al riguardo. Avrebbe un ruolo di intermediario e di stanza di compensazione europea dei centri d'eccellenza per quanto riguarda questi aspetti e gestirebbe un programma di ricerca di importanza strategica per l'industria dell'Unione. Per questo motivo e per massimizzare l'impatto delle azioni, evitando i doppioni con le attività dell'Unione, tra cui il PEI sulle materie prime, le CCI forniranno il necessario complemento nei settori del capitale umano (formazione, istruzione) per le azioni pilota nel campo delle tecnologie innovative (ad esempio impianti di dimostrazione) per la prospezione terrestre e marina, l'estrazione e la trasformazione sostenibili, un utilizzo efficiente delle risorse, la raccolta, il riciclaggio, il riutilizzo e la sostituzione.

Potrebbe nel contempo porsi l'obiettivo di diventare un pioniere tecnologico, creando progetti pilota e dimostratori di processi e soluzioni innovativi, comprendenti per esempio l'uso di materiali alternativi economicamente attraenti e sostenibili, tra cui i materiali biologici, di importanza strategica per l'Unione. Potrà quindi stimolare l'espansione dei mercati esistenti e la creazione di nuovi, in particolare nei settori della prospezione, dell'estrazione e della trasformazione sostenibili, della gestione dei materiali efficiente in termini di risorse, delle tecnologie di riciclaggio e della sostituzione dei materiali. Sarà necessario valutare gli effetti e sviluppare misure di adattamento e prevenzione dei rischi innovative ed efficaci rispetto ai costi per habitat particolarmente sensibili come l'Artico.

Una CCI in questo campo sarà molto importante per superare la barriera costituita dalla mancanza di tecnologie. L'innovazione tecnica è necessaria per sviluppare una serie di tecnologie complementari che possono trasformare le catene di valore tradizionali dei minerali e delle materie prime. È un settore che richiede ulteriori lavori per sviluppare nuovi processi e per ottimizzare e commercializzare le conoscenze esistenti in questo settore. L'approccio imprenditoriale di una CCI sarebbe particolarmente adatto per affrontare questo problema.

Un altro elemento di valore aggiunto di una CCI sulle materie prime è il suo contributo al superamento delle limitate opportunità di networking del settore. In effetti, l'eterogeneità dei vari settori di ricerca interessati implica limitate possibilità di incontrare ricercatori in varie discipline e di beneficiare dell'impollinazione incrociata di idee e della collaborazione che sarà necessaria per promuovere soluzioni efficaci rispetto ai costi, caratterizzate da basse emissioni di carbonio e rispettose dell'ambiente. La creazione di una rete all'interno di una CCI che riunisca attori delle tre componenti del triangolo della conoscenza in tutta la catena del valore contribuirà a superare questa debolezza. Questo permetterà di accrescere i trasferimenti di tecnologie, conoscenze e competenze e di fornire a ricercatori, studenti e imprenditori le conoscenze e le competenze necessarie per sviluppare soluzioni innovative e trasformarle in nuove opportunità commerciali.

3.   SINERGIE E COMPLEMENTARITÀ CON LE INIZIATIVE ESISTENTI

L'Unione ha individuato questo settore prioritario come una delle grandi sfide. Una CCI contribuirebbe a Orizzonte 2020, in particolare alla sfida sociale relativa all'approvvigionamento sostenibile di materie prime e all'efficienza delle risorse. Contribuirebbe altresì al proposto PEI sulle materie prime. Il PEI sulle materie prime creerà le condizioni generali per facilitare l'allineamento e le sinergie tra gli strumenti e le politiche di ricerca e di innovazione in funzione della domanda e dell'offerta esistenti in questo campo. Questo riguarderà le attività tecnologiche, ma anche l'individuazione di condizioni quadro e prassi ottimali su questioni politiche, di regolamentazione o di standardizzazione che hanno un impatto sull'innovazione in un dato settore o per una data sfida. Una CCI in questo settore creerebbe complementarità nella formazione degli attori chiave, ma anche per fornire una rete strutturata unica di esperti. Fornirebbe una base solida per sostenere altre azioni connesse all'innovazione che saranno svolte nel quadro del PEI e per il cui successo le risorse umane sono una necessità assoluta.

Sarà inoltre in una posizione ideale per sostenere il PEI nell'identificazione delle condizioni quadro e delle prassi ottimali su questioni politiche, di regolamentazione o di standardizzazione che hanno un impatto sul settore. Una CCI si baserebbe anche largamente sui risultati dei numerosi progetti di ricerca del settimo programma quadro che riguardano il tema, in particolare di quelli finanziati nel quadro delle nanoscienze, delle nanotecnologie, delle tecnologie dei materiali e delle nuove produzioni e dell'ambiente.

Inoltre, si baserebbe sui progetti di prima applicazione commerciale di eco–innovazione nel quadro del programma per la competitività e l'innovazione, in cui il riciclaggio dei materiali ha costituito uno dei temi prioritari. Tale esperienza continuerà con Orizzonte 2020, segnatamente nel contesto delle sfide della società rappresentate dall'azione per il clima, dall'ambiente, dall'efficienza delle risorse e dall'approvvigionamento di materie prime.

Vanno inoltre ricercate sinergie con la Rete europea di competenze in materia di terre rare, istituita per le materie prime essenziali denominate "terre rare".

Una CCI in questo campo ricercherebbe complementarità e sinergie con tali attività e dovrebbe concentrarsi sulle attività transdisciplinari all'interno del triangolo della conoscenza, con un forte accento sui prodotti e servizi innovativi e sulla formazione imprenditoriale.

4.   CONCLUSIONE

Una CCI in questo settore è la più adatta a rispondere alle sfide sopra ricordate e risponde ai criteri proposti per la scelta dei temi delle CCI nell'ASI:

risponde a una grande sfida economica e sociale cui l'Europa è confrontata (la necessità di sviluppare soluzioni innovative per la prospezione, l'estrazione, la trasformazione, l'utilizzo, il riutilizzo, il riciclaggio e la gestione della fine del ciclo di vita delle materie prime che siano efficienti in termini di costi, a basse emissioni di carbonio e rispettose dell'ambiente), e contribuisce all'attuazione dell'agenda Europa 2020 e dei suoi obiettivi in materia di clima e di energia, occupazione, innovazione e istruzione;

il tema di questa CCI è conforme alle priorità definite in Orizzonte 2020 ed è complementare ad altre attività dell'Unione nel settore delle materie prime, in particolare al PEI sulle materie prime;

è in grado di mobilitare investimenti delle imprese e offre possibilità per vari prodotti e servizi emergenti, in particolare nei settori dell'estrazione e della trasformazione sostenibili, della gestione dei materiali, delle tecnologie di riciclaggio e della sostituzione dei materiali;

produce effetti sostenibili e sistemici, misurati in termini di nuove persone formate alla cultura d'impresa, nuove tecnologie e nuove imprese; offre, in particolare, opportunità di creazione di valore sociale puntando a realizzare l'obiettivo della sostenibilità dell'intero ciclo di esistenza dei prodotti: un uso più efficiente delle materie prime e il miglioramento del riciclaggio e del recupero delle medesime;

comprende una forte componente formativa che manca in altre iniziative e riunirà una massa critica di attori di eccellenza nell'ambito della ricerca e dell'innovazione;

richiede un lavoro interdisciplinare che coinvolga diversi settori della conoscenza, quali la geologia, l'economia, le scienze ambientali, la chimica, la meccanica e diversi settori industriali (edilizia, automobile, aerospaziale, macchine e attrezzature, energie rinnovabili);

darà una risposta al paradosso europeo, perché l'Europa dispone di una solida base di ricerca ma produce poca innovazione in questo settore; offre opportunità di innovazione per un'industria estrattiva e una gestione dei materiali sostenibili; la sostituzione e il riciclo possono promuovere i cambiamenti nel settore e rafforzare le attività d'investimento grazie alla creazione di nuovi prodotti, servizi e approcci alla catena dell'approvvigionamento.

Scheda 3:   Alimentazione per il futuro – Una catena di approvvigionamento sostenibile dalle risorse al consumatore

1.   LA SFIDA

La catena mondiale dell'approvvigionamento alimentare è posta di fronte a una complessa serie di sfide.

Sul lato della domanda, la situazione è caratterizzata da una popolazione mondiale in crescita, da un innalzamento del tenore di vita (in particolare nei paesi emergenti) che crea una domanda di alimenti più variati e di migliore qualità, che a sua volta richiede una maggiore produzione alimentare. Di conseguenza, l'ONU ha previsto che la domanda alimentare aumenterà del 70 % entro il 2050 (7). Allo stesso tempo, la rapida espansione del settore della bioenergia accentua ulteriormente la domanda di sottoprodotti derivati dal processo di produzione alimentare.

Sul lato dell'offerta, il cambiamento climatico aggraverà le pressioni sulla produzione e sull'approvvigionamento alimentari. Inoltre, un certo numero di sistemi di produzione alimentare nel mondo sono insostenibili. Senza cambiamenti, il sistema alimentare mondiale continuerà a degradare l'ambiente e a compromettere la capacità di produrre alimenti in futuro.

Questi problemi, in particolare, devono essere considerati in relazione agli atteggiamenti, alle preoccupazioni e ai comportamenti dei consumatori, poiché la produzione è determinata dai consumatori e dai mercati. Nel corso degli ultimi due decenni la complessità del consumo alimentare è enormemente aumentata. I consumatori chiedono prodotti alimentari a prezzi accessibili, diversificati, di alta qualità e convenienti, che rispondano ai loro gusti e alle loro necessità. Le preoccupazioni su varie questioni, che vanno dalla sicurezza alimentare e dalla protezione ambientale a considerazioni di carattere etico, quali l'equità delle pratiche commerciali o il benessere degli animali, sono in costante aumento e si traducono nella crescente richiesta di un'azione politica da parte di gruppi di consumatori. Infine, le abitudini di consumo alimentare (compresi gli sprechi di prodotti alimentari) possono avere forti ripercussioni sulla salute e il benessere dei consumatori, sulla produzione primaria e sull'ambiente.

Orizzonte 2020 risponde a questa complessità e definisce le sfide relative a questo settore: la sfida è quella di garantire la disponibilità di prodotti alimentari sicuri e di grande qualità e di prodotti biologici e di garantire una gestione sostenibile delle risorse biologiche, contribuendo allo sviluppo delle zone rurali e costiere e alla competitività delle bioindustrie europee, in pari tempo preservando gli ecosistemi terrestri e marini, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili, attenuando il cambiamento climatico e facilitando l'adattamento ad esso e promuovendo lo "zero rifiuti" nonché l'efficienza delle risorse.

2.   PERTINENZA E IMPATTO

Una CCI su una catena di approvvigionamento sostenibile contribuirà a realizzare le priorità di Orizzonte 2020, in particolare quelle definite nel contesto della sfida per la società relativa a "Sicurezza alimentare, agricoltura e settore forestale sostenibili, ricerca in ambito marino, marittimo e delle acque interne e bioeconomia".

Questo settore tematico è inoltre molto importante in termini di impatto economico e sociale. Le questioni della sicurezza alimentare hanno ripercussioni su quasi tutti i settori dell'economia e della società e molto spesso esigono misure di regolamentazione.

L'industria alimentare è il maggiore settore manifatturiero in Europa e ha un ruolo essenziale nello sviluppo economico generale europeo. Nonostante questo suo ruolo di rilievo, l'industria alimentare europea vede messa in forse la sua competitività. Nel corso dell'ultimo decennio la quota europea del mercato mondiale è scesa dal 25 % al 21 %, di fronte alla concorrenza delle economie emergenti come la Cina, l'India e il Brasile. Sempre meno in grado di competere sui soli costi, l'industria alimentare europea, per invertire questa tendenza, deve poter creare valore aggiunto offrendo prodotti più sani, più sostenibili ed efficienti sul piano delle risorse.

Sono necessarie misure per creare un sistema alimentare mondiale sostenibile e capace di adattarsi al cambiamento climatico, che risponda alla domanda crescente di prodotti alimentari entro i limiti dei terreni disponibili e della diminuzione degli stock ittici, che protegga l'ambiente naturale e salvaguardi la salute umana.

Una CCI in questo campo si concentrerà sulla catena dell'approvvigionamento alimentare, il che si presta particolarmente all'approccio olistico di una CCI. Essa comprende l'apporto di risorse all'inizio della catena (fertilizzanti, ecc.), la produzione, la trasformazione, l'imballaggio e la distribuzione di alimenti e si conclude con i consumatori, che potrebbero costituire una priorità specifica di una CCI (riduzione dello spreco alimentare, alimentazione sana, ecc.). L'obiettivo è creare un sistema più efficiente ed efficace in termini di catena di approvvigionamento alimentare, migliorando nel contempo la sostenibilità e la tracciabilità in tutti i segmenti di tale catena.

Agire sulla catena dell'approvvigionamento alimentare tramite una CCI permetterà non solo di rispondere ad alcune delle principali sfide economiche e della società cui l'Europa è confrontata, ma anche di mobilitare gli investimenti e l'impegno a lungo termine delle imprese, in particolare avvalendosi di tecnologie nuove e innovative, processi e conoscenze miranti ad accrescere la produzione alimentare, la trasformazione, l'imballaggio e la distribuzione sostenibili, a ridurre i rifiuti e a promuovere una migliore alimentazione. Attraverso il suo approccio integrato, una CCI in questo campo sarà in grado di influenzare l'industria in modo da indurla a concentrarsi sull'innovazione orientata ai consumatori, migliorandone così la salute e la qualità della vita. Questo si accompagnerà al potenziale di nuovi modelli d'impresa e strategie di mercato che puntano sui bisogni e sulle tendenze dei consumatori e si basano su una maggior consapevolezza della catena alimentare, che possono far coincidere le innovazioni e le possibilità tecnologiche con gli interessi dei consumatori e in tal modo creare nuove opportunità commerciali.

Una CCI in questo settore sarà molto importante per superare la forte frammentazione dell'intera catena dell'approvvigionamento alimentare. Raccoglierà lungo tutta la catena una massa critica di attori di eccellenza nell'ambito della ricerca, dell'innovazione, dell'istruzione e della formazione. Tutti gli elementi della catena (settore primario, produzione alimentare, trasformazione, rivendita al dettaglio, ristorazione e, non da ultimo, i consumatori) sono strettamente legati tra loro per la concezione delle future innovazioni. Una CCI fornirà il necessario approccio sistemico e interdisciplinare per affrontare tali questioni.

Il grande valore aggiunto di una CCI in questo settore sarà il suo ruolo nel dare una soluzione all'attuale scarsità di competenze e risorse umane. Al momento è probabile che circa la metà delle industrie europee dei prodotti alimentari e delle bevande debba far fronte alla carenza di personale scientifico e qualificato. Questo rappresenta un ostacolo all'innovazione. Integrando l'istruzione con gli altri settori del triangolo della conoscenza, una CCI si occuperà della questione e offrirà nel contempo la possibilità di incentivare nuove persone formate alla cultura d'impresa, in grado di sviluppare tecnologie, servizi e imprese nuovi e innovativi. L'importanza attribuita alla cultura d'impresa sarebbe particolarmente appropriata nel settore alimentare, che è caratterizzato da un gran numero di PMI.

I principali rischi associati al successo di una CCI nell'ambito di questo tema riguardano principalmente le necessarie condizioni quadro che accompagnano l'innovazione, di cui le CCI si occupano direttamente. Per accrescere la sostenibilità in tutta la catena dell'approvvigionamento alimentare possono essere necessarie modifiche della regolamentazione, ad esempio per internalizzare i costi della produzione alimentare. Pertanto, le CCI devono operare in collegamento con le attività in corso su questi temi a livello di Unione e a livello nazionale (si veda la sezione seguente).

3.   SINERGIE E COMPLEMENTARITÀ CON LE INIZIATIVE ESISTENTI

L'Unione è pienamente impegnata in questo campo. Una CCI contribuirebbe ad affrontare la sfida per la società di Orizzonte 2020 relativa a "Sicurezza alimentare, agricoltura e settore forestale sostenibili, ricerca in ambito marino, marittimo e delle acque interne e bioeconomia". In particolare, coopererebbe con il proposto partenariato europeo per l'innovazione (PEI) "Produttività e sostenibilità dell'agricoltura". Mentre quest'ultimo si occuperebbe fondamentalmente di creare collegamenti tra la ricerca di punta e l'innovazione pratica, una CCI creerebbe, in particolare, complementarità nell'educazione degli attori chiave, quali gli imprenditori e i consumatori. È inoltre necessario un coordinamento con l'iniziativa di programmazione congiunta "Agricoltura, sicurezza alimentare e cambiamento climatico", che metterà in comune le attività di ricerca nazionali per integrare l'adattamento, l'attenuazione e la sicurezza alimentare nei settori agricolo, forestale e della gestione del territorio.

Il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca promuoverà la sostenibilità ambientale e sociale per il settore della pesca e dell'acquacoltura, sottolineando così la necessità di sviluppi tecnici associati a nuove competenze imprenditoriali in questi settori, in linea con l'evoluzione del comportamento dei consumatori, offrendo possibilità di sinergie. Analogamente, sarà anche possibile un coordinamento con le recenti iniziative di programmazione congiunta (IPC) dal titolo "Un'alimentazione sana per una vita sana" e "Collegare la ricerca sul clima in Europa" nonché con le piattaforme tecnologiche europee nei settori connessi (in particolare, la piattaforma "Alimentazione per la vita") o numerosi progetti del settimo programma quadro. Inoltre, si baserebbe sui progetti di prima applicazione commerciale nel campo dell'eco–innovazione nel quadro del programma per la competitività e l'innovazione, in cui il settore alimenti e bevande ha costituito uno di quelli prioritari. Questa esperienza continuerà con Orizzonte 2020, segnatamente nel contesto delle sfide per la società rappresentate dall'azione per il clima, dall'ambiente, dall'efficienza delle risorse e dalle materie prime.

Una CCI in questo campo sarebbe complementare a tali attività in quanto si concentrerebbe su attività transdisciplinari all'interno del triangolo della conoscenza, con un forte accento sui prodotti e i servizi innovativi e l'educazione alla cultura d'impresa, nonché su questioni riguardanti i consumatori.

4.   CONCLUSIONE

Una CCI incentrata sulla catena dell'approvvigionamento alimentare è la più adatta a rispondere alle sfide descritte sopra. Essa risponde inoltre ai criteri proposti per la scelta dei temi delle CCI:

risponde a una grande sfida economica e sociale (la necessità di garantire un sistema alimentare resiliente e sostenibile rispondendo nel contempo alla domanda crescente di prodotti alimentari entro i vincoli posti dalla disponibilità di terreni, tutelando l'ambiente naturale e salvaguardando la salute umana) e contribuisce alla realizzazione dell'agenda Europa 2020 e dei suoi obiettivi in fatto di clima ed energia, occupazione, innovazione e istruzione;

il tema della CCI è in conformità con le priorità definite in Orizzonte 2020 ed è complementare ad altre attività dell'Unione nel settore alimentare, in particolare con il PEI "Produttività e sostenibilità dell'agricoltura";

la CCI è in grado di mobilitare gli investimenti e l'impegno a lungo termine delle imprese e offre possibilità per vari prodotti e servizi emergenti, in particolare avvalendosi di tecnologie, processi e conoscenze nuovi e innovativi, per accrescere la produzione alimentare, la trasformazione, l'imballaggio e la distribuzione sostenibili, ridurre i rifiuti e promuovere una migliore alimentazione e un migliore stato di salute della popolazione;

produce effetti sostenibili e sistemici, misurati in termini di nuove persone formate alla cultura d'impresa, nuove tecnologie e nuove imprese; favorirà nuovi sviluppi tecnologici e sistemi di produzione più efficienti e sostenibili;

mira a superare la forte frammentazione dell'intera catena dell'approvvigionamento alimentare, a favorire la tracciabilità e a riunire una massa critica di attori di eccellenza nell'ambito della ricerca, dell'innovazione, dell'istruzione e della formazione lungo tutta la catena;

esige pertanto un lavoro interdisciplinare che coinvolga diversi settori della conoscenza, come l'agronomia, l'ecologia, la biologia, la chimica, la nutrizione e la socio–economia;

darà una risposta al paradosso europeo, trovando nuovi approcci innovativi per garantire una catena di approvvigionamento più sostenibile ed efficiente e migliorare la sicurezza alimentare.

Scheda 4:   Industria manifatturiera a valore aggiunto

1.   LA SFIDA

Una delle grandi sfide definite nell'agenda per l'innovazione in Europa e che dovrà anche essere affrontata nel quadro di Orizzonte 2020 è la competitività degli Stati membri dell'Unione nel mercato mondiale. Uno dei settori in cui il problema è particolarmente urgente è quello manifatturiero.

L'industria manifatturiera è sottoposta nei paesi europei a una forte pressione, dovuta all'accresciuta concorrenza da parte di altre economie sviluppate, al minor costo di produzione nei paesi in via di sviluppo e alla scarsità delle materie prime. Parallelamente, altri fattori determinano cambiamenti nel settore manifatturiero: i nuovi bisogni del mercato e della società, i rapidi progressi della scienza e della tecnologia, le esigenze ambientali e di sostenibilità.

Una possibile risposta a queste sfide è lo sviluppo di un'industria manifatturiera "di elevato valore (o a valore aggiunto)". Questo concetto definisce un sistema integrato comprendente l'intero ciclo di produzione, distribuzione e trattamento di fine vita delle merci e dei prodotti/servizi che applica un sistema di innovazione guidato dal cliente/consumatore. Anziché competere principalmente sui costi, l'industria manifatturiera a valore aggiunto crea valore attraverso l'innovazione di prodotti/servizi, l'eccellenza dei processi, il riconoscimento dei loro marchi e/o il loro contributo a una società sostenibile.

Il settore manifatturiero è di grande importanza economica, sociale e ambientale. Nel 2010 il settore manifatturiero ha rappresentato il 15,4 % del PIL dell'Unione e oltre 33 milioni di posti di lavoro. Questa percentuale sale al 37 % se si includono la produzione di energia, l'edilizia e i servizi alle imprese. Il settore manifatturiero è anche all'origine del 25 % circa dei rifiuti, del 23 % delle emissioni di gas a effetto serra e del 26 % dei NOx prodotti in Europa.

Tenendo conto di questo, è evidente che gli obiettivi generali dell'industria manifatturiera devono essere l'aumento della competitività dell'Europa nel mercato mondiale e lo sviluppo di processi di produzione più sostenibili e più rispettosi dell'ambiente.

2.   PERTINENZA E IMPATTO

Una CCI dedicata all'industria manifatturiera a valore aggiunto contribuirà alla realizzazione delle priorità di Orizzonte 2020 in termini di produzione e trasformazione avanzate, nonché del suo obiettivo specifico di passare dalle odierne forme industriali di produzione a tecnologie di produzione e trasformazione trans–settoriali a più forte intensità di conoscenze, sostenibili e a basse emissioni di carbonio, per realizzare prodotti, processi e servizi innovativi.

Sarà in grado di mobilitare gli investimenti e l'impegno a lungo termine delle imprese, di espandere i mercati e crearne di nuovi. Potrà svolgere, in particolare, una funzione di supporto alle azioni definite nell'agenda strategica per la ricerca della piattaforma tecnologica europea (PTE) "Manufuture":

progettazione ecocompatibile,

sviluppo di prodotti e servizi a valore aggiunto,

sviluppo di nuovi modelli di impresa,

sviluppo di processi di produzione avanzati,

scienze e tecnologie di produzione nuove ed emergenti,

trasformazione delle attuali infrastrutture di ricerca e di istruzione per sostenere un'industria manifatturiera di livello mondiale.

Nel sostenere lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi, modelli di impresa e processi di fabbricazione, occorre porre l'accento sulla sostenibilità e sull'eco–innovazione, con la riduzione delle inefficienze in termini di risorse ed energia, ottimizzando gli effetti ambientali positivi, ma anche contribuendo a rafforzare gli effetti economici e sociali positivi. Concretamente, questo approccio "pulito" implicherà processi e macchine che facciano un uso efficiente dell'energia e dei materiali, l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili e/o il ricorso a una gestione intelligente dell'energia, con riduzioni significative dei rifiuti e delle emissioni. Contribuendo allo sviluppo di un'industria manifatturiera più sostenibile, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, una CCI sarebbe in grado di innescare un cambiamento dei comportamenti delle imprese e dei consumatori e di produrre effetti sistemici.

Una CCI dedicata all'industria manifatturiera a valore aggiunto potrebbe anche avere un ruolo e un impatto molto importanti a livello regionale: promuovere la creazione di cluster regionali interconnessi con trasferimenti e collaborazione locali, sviluppare le competenze in tecnologie di produzione avanzate e sviluppare l'eccellenza nelle tecnologie di produzione sarebbero i principali compiti di una CCI a livello regionale. In questo contesto, particolare attenzione potrebbe essere riservata alle regioni più colpite dal calo delle capacità produttive e alle PMI.

Uno dei presupposti essenziali per la realizzazione di questi obiettivi è la disponibilità di una forza lavoro altamente qualificata che sia sufficiente in qualità e numero. Alla CCI spetterebbe quindi un ruolo molto importante per rimodellare il panorama dell'istruzione in questo settore. Creando rapporti più stretti tra la domanda di competenze e l'offerta di formazione, una CCI promuoverebbe diplomi comuni post–laurea, corsi comuni di formazione professionale post–laurea e di pratica industriale.

Lo sviluppo delle capacità costituirà un altro elemento centrale di una CCI sull'industria manifatturiera a valore aggiunto. Ciò riguarda non soltanto l'offerta di forza lavoro altamente qualificata, ma anche la possibilità di fare delle CCI un forum per l'interazione e la promozione di capacità e competenze interdisciplinari, in particolare per la combinazione di più tecnologie abilitanti fondamentali, come proposto dal gruppo ad alto livello sulle tecnologie abilitanti fondamentali (8).

Una CCI in questo campo avrà la possibilità di riunire diversi attori in questo settore eminentemente interdisciplinare, compresi i principali costituenti a monte e a valle della catena del valore, tra cui le industrie di trasformazione (ad esempio quella siderurgia e quella chimica) che sono immediatamente connesse con la catena di valore dell'industria manifatturiera a valore aggiunto.

3.   SINERGIE E COMPLEMENTARITÀ CON LE INIZIATIVE ESISTENTI

Una CCI come quella descritta sarebbe complementare a una serie di altre iniziative dell'Unione, nonché a livello degli Stati membri e delle associazioni del settore.

Oltre alla già ricordata piattaforma tecnologica europea "Manufuture", la CCI potrebbe anche stabilire legami con le PTE sull'integrazione dei sistemi intelligenti e l'iniziativa tecnologica congiunta (ITC) concernente i sistemi informatici incorporati. Il partenariato pubblico–privato (PPP) sulle fabbriche del futuro, come pure altri partenariati che potrebbero essere varati nell'ambito di Orizzonte 2020 all'interno del settore tematico in questione, e una serie di programmi quadro (PQ) sarebbero inoltre partner naturali di cooperazione. La CCI terrebbe conto delle priorità di ricerca e dei piani d'azione definiti nel quadro delle PTE e dei lavori di ricerca svolti finora dall'ITC, dal PPP e dai progetti del PQ in questo settore.

Allo stesso modo, si baserebbe sui progetti di prima applicazione commerciale di eco–innovazione nel quadro del programma per la competitività e l'innovazione, in cui si è sviluppata un'esperienza nel campo della produzione più sostenibile. Questa esperienza continuerà con Orizzonte 2020, segnatamente nel contesto delle sfide della società rappresentate dall'azione per il clima, dall'ambiente, dall'efficienza delle risorse e dalle materie prime. Possono essere prese in considerazione anche le sinergie con il programma pilota "Verifica delle tecnologie ambientali", il cui obiettivo è promuovere le tecnologie di alto valore ambientale fornendo una convalida da parte di terzi delle loro prestazioni.

Una CCI sull'industria manifatturiera a valore aggiunto potrebbe anche fungere da punto di collegamento per ottenere effetti di sinergia con il Consiglio europeo della ricerca, come raccomandato dal Gruppo di alto livello sulle tecnologie abilitanti fondamentali per promuovere l'eccellenza nella ricerca tecnologica e nell'innovazione.

Una CCI in questo settore sarebbe complementare a tali attività perché si concentrerebbe sulle attività interdisciplinari nell'ambito del triangolo della conoscenza con una spiccata attenzione alla formazione imprenditoriale.

4.   CONCLUSIONE

Una CCI che ponga l'accento sull'integrazione di tutte le parti interessate dal settore manifatturiero e, in particolare, sulla riforma dell'istruzione in questo campo sarebbe in grado di affrontare le sfide descritte sopra. Soddisfa inoltre i criteri proposti nell'ASI per la selezione dei temi delle CCI:

risponde a una grande sfida sociale ed economica cui l'Europa si trova a far fronte (accrescere la competitività degli Stati membri sul mercato mondiale e contribuire allo sviluppo di un processo di produzione più sostenibile e rispettoso dell'ambiente) e contribuisce alla realizzazione degli obiettivi di crescita intelligente e sostenibile della strategia Europa 2020;

il tema della CCI è in linea con le priorità definite in Orizzonte 2020 e complementare ad altre attività dell'Unione europea nel settore;

può appoggiarsi su un solido settore industriale che sarà attratto da una CCI;

offre possibilità a vari prodotti, servizi e modelli di impresa emergenti e, soprattutto, saprà rispondere all'urgente necessità di personale qualificato in questo settore;

adotta un approccio sistemico e richiede quindi un lavoro interdisciplinare e lo sviluppo di un nuovo tipo di educazione che oltrepassi i confini tra le discipline;

riunirà una massa critica di attori di eccellenza nell'ambito della ricerca, dell'innovazione, dell'istruzione e della formazione nella catena del valore, che diversamente non entrerebbero in contatto;

darà una risposta al paradosso europeo, perché sfrutterà la forte base di ricerca dell'Unione e troverà approcci innovativi per rendere il settore manifatturiero più competitivo, sostenibile ed efficiente sotto il profilo delle risorse.

Scheda 5:   Mobilità urbana

1.   LA SFIDA

Il tema dei trasporti intelligenti, verdi e integrati è stato individuato come una delle grandi sfide della società che saranno affrontate nell'ambito di Orizzonte 2020. Il Libro bianco sui trasporti del 2011 rafforza la necessità di agire in questo settore nel prossimo decennio. La mobilità urbana è un compito particolarmente difficile. Tocca diverse questioni quali i trasporti (compresi i nuovi concetti di mobilità, l'organizzazione dei trasporti, la logistica, la sicurezza dei sistemi di trasporto), l'ambiente (riduzione dei gas a effetto serra, dell'inquinamento atmosferico e sonoro) la pianificazione urbana (nuovi concetti che permettano di conciliare vita e lavoro) e ha un notevole impatto a livello economico e sociale (creazione di imprese, occupazione, inclusione sociale, strategie in materia di edilizia abitativa e localizzazione). L'obiettivo generale è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini europei che, in numero crescente, vivono in grandi aree urbane in cui si concentra gran parte dell'attività economica (9).

Una mobilità urbana sostenibile potrà essere ottenuta solo se vi saranno innovazioni che portino a soluzioni più verdi, più inclusive, più sicure e più intelligenti. Se questo non avverrà, le conseguenze a lungo termine avranno elevati costi sociali, ambientali ed economici. Tuttavia, concetti innovativi di mobilità, che comportino in particolare la sostituzione dei mezzi di trasporto individuali con mezzi di trasporto pubblico e collettivo, dovrebbero essere accettati dai cittadini. Modificare i comportamenti senza arrecare svantaggi per la qualità della vita e il costo della vita nelle aree urbane sarà una delle grandi sfide da affrontare in questo campo.

2.   PERTINENZA E IMPATTO

L'obiettivo essenziale di una CCI sulla mobilità urbana sarà quello di garantire un sistema di mobilità urbana più verde, più inclusivo, più sicuro e più intelligente.

Come già accennato sopra, il tema è di grande rilevanza da un punto di vista sociale e di politica pubblica. Riveste inoltre grande importanza sotto il profilo socioeconomico, dal momento che coinvolge settori economici preminenti in termini di PIL e di occupazione, come l'industria automobilistica o il settore dell'edilizia. La mobilità urbana è inoltre in rapporto con le strategie di protezione ambientale e rientra a pieno titolo nelle politiche di inclusione sociale, localizzazione, edilizia e urbanismo.

Una CCI sulla mobilità urbana è in linea con le priorità definite in Orizzonte 2020 e con gli obiettivi strategici di Europa 2020 per quanto riguarda il conseguimento di uno sviluppo urbano più intelligente, più sostenibile, a basse emissioni di carbonio e inclusivo. Una CCI in questo settore tematico potrebbe contribuire a ognuno degli obiettivi della strategia Europa 2020, ad esempio promuovendo soluzioni ecologicamente efficienti, sistemi TIC intelligenti per la gestione del traffico e servizi di trasporto più efficienti e accessibili.

Infatti, poiché la mobilità urbana è per sua natura sistemica, una CCI in questo settore potrebbe offrire molte possibilità di innovazione lungo la catena dell'innovazione, come lo sviluppo di sistemi di trasporto multimodali e soluzioni di trasporto più intelligenti e più sostenibili.

Una CCI sulla mobilità urbana può contare su una solida base tecnologica e industriale e offre un potenziale per nuovi prodotti e servizi (10), in particolare nei settori della pianificazione sostenibile e delle eco–industrie.

Inoltre, lo sviluppo di modelli innovativi di mobilità urbana potrà trarre vantaggio anche dalla forte attenzione politica e dal supporto di cui gode questa priorità tematica. Questi modelli urbani innovativi possono avere un impatto globale se sono trasferiti come migliori prassi agli agglomerati urbani in massiccia crescita in altre parti del mondo, in particolare in Africa, Asia e America latina.

Una CCI in questo settore porrà la mobilità urbana e la pianificazione del trasporto urbano nel contesto più ampio della pianificazione urbana sostenibile e dello sviluppo territoriale a livello locale e regionale. La CCI avrà così il vantaggio di operare in un campo multidisciplinare e intersettoriale e di contribuire a superare l'attuale frammentazione organizzativa del settore. Permetterebbe di stabilire una più stretta cooperazione tra autorità pubbliche (principalmente a livello locale e regionale), associazioni locali e settore privato (promotori e operatori delle infrastrutture), istituti di ricerca e università (integrando il triangolo della conoscenza).

Riunendo partner di livello mondiale in nuove configurazioni, la CCI sulla mobilità urbana avrà la possibilità di ottimizzare le risorse disponibili e di sfruttare le opportunità commerciali create per mezzo di queste nuove catene di valore.

La CCI sulla mobilità urbana si concentrerà sulle attività del triangolo dell'innovazione che possono fruire di un ulteriore sostegno dell'Unione, in particolare attraverso l'IET. In realtà, il grande valore aggiunto di una CCI in questo settore consisterà nel suo ruolo nell'integrazione delle tre componenti del triangolo della conoscenza e nella produzione di un cambiamento sistemico nel modo di cooperare degli attori dell'innovazione. Analogamente, la CCI, ponendo l'innovazione prodotta dalle persone, e quindi gli studenti, i ricercatori e gli imprenditori al centro della propria azione, saprà rispondere in modo incisivo alle sfide sopra descritte. Di conseguenza, vi sarà una speciale attenzione per l'istruzione/formazione, l'imprenditorialità e la diffusione dei risultati, ad esempio sviluppando le competenze e le conoscenze dei professionisti del trasporto urbano nelle amministrazioni locali e regionali (apprendimento permanente/ programmi di scambio del personale/formazione professionale), proponendo programmi specifici di insegnamento superiore in mobilità urbana (corsi estivi/programmi di scambio), commercializzando con successo concetti di trasporto innovativi (sostegno a spin–off e a start–up da parte di università e istituti di ricerca, ecc.).

Inoltre, il concetto di co–locazione potrebbe essere rafforzato nell'ambito di una CCI dedicata a questo tema, perché per sua natura questo settore tematico ha una forte dimensione locale e regionale.

3.   SINERGIE E COMPLEMENTARITÀ CON LE INIZIATIVE ESISTENTI

Le questioni relative alla mobilità sono oggetto di numerose iniziative dell'Unione, che in questo campo è fortemente impegnata.

I collegamenti con altre attività dell'Unione esistono e saranno intensificati. Una CCI sulla mobilità urbana terrà conto delle azioni sviluppate nell'ambito del piano d'azione sulla mobilità urbana e del piano d'azione per un sistema di trasporto intelligente.

In particolare, essa coopererà con le previste iniziative europee sulle città e comunità intelligenti, che comprendono l'efficienza energetica, le TIC e il trasporto urbano.

Una CCI creerebbe, in particolare, complementarità nella formazione degli attori chiave, anche fornendo una rete strutturata di operatori nella situazione ideale per individuare le condizioni quadro e le prassi ottimali concernenti questioni politiche e regolamentari che hanno un impatto sul settore.

Un coordinamento è necessario anche con l'iniziativa di programmazione congiunta "Urban Europa", che metterà in comune le attività di ricerca nazionali dirette a trasformare le zone urbane in centri di innovazione e tecnologia, realizzare sistemi logistici di trasporto intra–interurbano ecocompatibili e intelligenti, ridurre l'impronta ecologica e rafforzare la neutralità climatica. Una CCI in questo settore accelererà e promuoverà lo sfruttamento della ricerca pubblica di eccellenza messa in comune grazie a queste IPC e quindi contribuirà a ridurre la frammentazione del paesaggio dell'innovazione.

L'iniziativa CIVITAS, che sostiene progetti di ricerca e dimostrazione per attuare misure innovative nei trasporti urbani puliti, e l'iniziativa industriale europea sulle città e comunità intelligenti, mirante a rendere la produzione e l'uso dell'energia nelle città più sostenibili ed efficienti, saranno iniziative con cui naturalmente coopererà una CCI sulla mobilità urbana.

Una CCI in questo settore potrebbe anche stabilire legami con le piattaforme tecnologiche europee (PTE) relative ai trasporti e all'energia, il partenariato pubblico–privato (PPP) sulle "auto verdi" europee e i numerosi progetti del programma quadro (PQ) in questo settore. La CCI terrebbe conto delle priorità di ricerca e dei piani d'azione definiti nel quadro delle PTE, nonché dei lavori di ricerca svolti finora dai PPP e dai progetti del PQ, per migliorare e accelerare l'adozione e lo sfruttamento dei risultati di queste ricerche.

Verranno inoltre ricercate complementarità con la "Alleanza europea delle industrie mobili e per la mobilità". Cofinanziata nell'ambito del programma per la competitività e l'innovazione, l'Alleanza europea delle industrie mobili e per la mobilità intende riunire i responsabili politici regionali e nazionali che sostengono soluzioni innovative nei servizi mobili e della mobilità, al fine di rendere disponibile un maggiore e migliore sostegno alle PMI che prestano servizi innovativi in questi settori.

Essa si avvarrà inoltre di "Energia intelligente per l'Europa", la prima applicazione commerciale di eco–innovazione e i servizi e progetti pilota basati sulle TIC per la mobilità urbana intelligente nell'ambito del programma per la competitività e l'innovazione.

Una CCI in questo settore sarebbe complementare a tali attività in quanto si concentrerebbe su attività transdisciplinari all'interno del triangolo della conoscenza, con un forte accento sui prodotti e i servizi innovativi e la formazione imprenditoriale.

Una CCI avente per tema la mobilità urbana sarebbe anche complementare rispetto ad alcune delle attività specifiche già svolte da due CCI esistenti, ossia le attività di Climate KIC per quanto concerne la transizione verso città resilienti a basse emissioni di carbonio e le attività di EIT ICT Labs in fatto di sistemi di trasporto intelligente e città digitali del futuro. La CCI sulla mobilità urbana farà propri i lavori svolti nel quadro di queste CCI e li collocherà nel contesto più ampio di un sistema di mobilità urbana più verde, più inclusivo, più sicuro e più intelligente.

4.   CONCLUSIONE

Una CCI sul tema della mobilità urbana è la più adatta a rispondere alle sfide sopra descritte. È inoltre conforme ai criteri proposti per la scelta dei temi delle CCI:

risponde a una grande sfida economica e sociale (realizzare un sistema di trasporto europeo efficiente sotto il profilo delle risorse, rispettoso dell'ambiente, sicuro e ben organizzato a beneficio dei cittadini, dell'economia e della società) e contribuisce all'attuazione dell'agenda Europa 2020 e dei suoi obiettivi in materia di clima ed energia, occupazione, innovazione e istruzione;

il tema della CCI è conforme alle priorità definite in Orizzonte 2020 ed è complementare ad altre attività dell'Unione nei settori dei trasporti, dell'energia e dell'ambiente;

rafforzando la mentalità imprenditoriale, integra le tecnologie emergenti con nuove catene di valore e favorisce la trasposizione della ricerca accademica in prodotti e servizi;

contribuirà così a risolvere il paradosso europeo, perché valorizzerà la forte base di ricerca dell'Unione e adotterà approcci innovativi per realizzare un sistema di mobilità urbana più verde, più inclusivo, più sicuro e più intelligente;

riunirà una massa critica di attori di eccellenza nell'ambito della ricerca, dell'innovazione, dell'istruzione e della formazione, che diversamente non entrerebbero in contatto;

adotta un approccio trans–settoriale e quindi collega i vari livelli di responsabilità, dai soggetti privati alla pubblica amministrazione, in particolare a livello locale, e ai singoli cittadini;

implica un lavoro interdisciplinare che coinvolge diversi settori della conoscenza e lo sviluppo di nuovi tipi di formazione interdisciplinare.


(1)  Regolamento (CE) n. 294/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 marzo 2008, che istituisce l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (GU L 97 del 9.4.2008, pag. 1).

(2)  Regolamento (UE) n. 1291/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 11 dicembre 2013, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) - Orizzonte 2020, (Cfr. la pagina 104 della presente Gazzetta ufficiale).

(3)  Le schede contengono una sintesi dell'analisi effettuata sulla pertinenza e sul valore aggiunto della creazione di una CCI nei temi proposti. Esse forniscono informazioni indicative su quello che una CCI potrebbe fare nel settore specifico, ma non prescrizioni sulle future attività e sui futuri metodi di lavoro delle CCI.

(4)  La spesa sanitaria varia da paese a paese. La percentuale rispetto al PIL varia dall'1,1 al 9,7 % e quella rispetto al totale della spesa pubblica dal 4 % a oltre il 18 %. I settori connessi hanno un'elevata intensità di R & S: il settore farmaceutico e quello delle biotecnologie superano di gran lunga ogni altro settore (15,9 %); anche nel settore delle apparecchiature e dei servizi sanitari l'intensità è elevata (6,8 %).

(5)  Per esempio, l'accesso del paziente a farmaci di elevata qualità è ritardato dalla normativa sulla messa in commercio dei nuovi farmaci (con più tempo dedicato ai test e alla certificazione) e sulle modalità di fissazione dei prezzi e di rimborso.

(6)  Nella presente scheda sarà utilizzata la definizione più restrittiva di "materie prime non energetiche, non agricole" per ridurre le possibili sovrapposizioni con le CCI esistenti in tema di cambiamento climatico ed energia, nonché con altri futuri settori prioritari delle CCI, come l'alimentazione.

(7)  Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) 2009. "L'agricoltura mondiale verso il 2050".

(8)  Cfr. http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/ict/files/kets/hlg_report_final_en.pdf.

(9)  Oltre il 70 % degli europei vive in aree urbane, che coprono più del 25 % del territorio dell'Unione. Circa l'85 % del PIL dell'Unione è generato nelle aree urbane. L'urbanizzazione dovrebbe aumentare in Europa, fino a raggiungere l'83 % circa entro il 2050.

(10)  Alcuni esempi di potenziali nuovi mercati: nuovi servizi per i viaggiatori, manutenzione e gestione dei flussi di traffico e della congestione stradale; nuove applicazioni nei veicoli; servizi di comunicazione immersiva che favoriscono la comunicazione ed evitano gli spostamenti (JRC65426 EN).


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