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Document 32010D0335

2010/335/: Decisione della Commissione, del 10 giugno 2010 , relativa alle linee direttrici per il calcolo degli stock di carbonio nel suolo ai fini dell’allegato V della direttiva 2009/28/CE [notificata con il numero C(2010) 3751]

OJ L 151, 17.6.2010, p. 19–41 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
Special edition in Croatian: Chapter 15 Volume 013 P. 95 - 117

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2010/335/oj

17.6.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 151/19


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 10 giugno 2010

relativa alle linee direttrici per il calcolo degli stock di carbonio nel suolo ai fini dell’allegato V della direttiva 2009/28/CE

[notificata con il numero C(2010) 3751]

(2010/335/UE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

vista la direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE (1), in particolare l’allegato V, parte C, punto 10,

considerando quanto segue:

(1)

La direttiva 2009/28/CE stabilisce le regole per il calcolo dell’impatto dei gas a effetto serra di biocarburanti, bioliquidi e carburanti fossili di riferimento, che tengono conto delle emissioni risultanti da modifiche degli stock di carbonio a seguito della modifica della destinazione dei terreni. La direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 1998, relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio (2) comprende le regole corrispondenti per quanto riguarda i biocarburanti.

(2)

È necessario che la Commissione rediga le proprie linee direttrici per il calcolo degli stock di carbonio nel suolo sulla base delle Linee guida del 2006 del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) per gli inventari nazionali dei gas a effetto serra. Queste ultime erano dirette all’istituzione di inventari nazionali dei gas a effetto serra e non si presentavano in una forma facilmente applicabile dagli operatori economici. È quindi opportuno basarsi su altre fonti scientifiche di dati, quando nelle linee guida IPCC per gli inventari nazionali dei gas a effetto serra mancano le necessarie informazioni per la produzione di biocarburanti e di bioliquidi o quando tali informazioni non sono accessibili.

(3)

Per il calcolo degli stock di carbonio presenti nelle materie organiche del suolo è opportuno tenere conto del clima, del tipo di suolo, della copertura e della gestione del suolo, nonché degli apporti. Per i suoli minerali, la metodologia IPCC di livello 1 per il carbonio organico nel suolo costituisce un metodo appropriato da utilizzare a questo scopo in quanto riguarda il livello mondiale. Per i suoli organici, la metodologia IPCC riguarda in particolare la perdita di carbonio dovuta al drenaggio dei terreni e prende in considerazione solo le perdite annuali. Dato che il drenaggio dei terreni comporta una consistente perdita di stock di carbonio che non può essere compensata dalla riduzione dei gas a effetto serra consentita da biocarburanti o bioliquidi e dato che il drenaggio delle torbiere è vietato dai criteri di sostenibilità fissati nella direttiva 2009/28/CE, è sufficiente stabilire delle regole generali per determinare gli stock di carbonio nel suolo o le perdite di carbonio nei suoli organici.

(4)

Per il calcolo degli stock di carbonio nella biomassa vivente e nelle materie organiche morte un metodo appropriato potrebbe essere costituito da un approccio a bassa complessità corrispondente alla metodologia IPCC di livello 1 per la vegetazione. Conformemente a tale metodologia è ragionevole presumere che tutti gli stock di carbonio presenti nella biomassa vivente e nelle materie organiche morte si perdano al momento della conversione dei terreni. Le materie organiche morte hanno generalmente poca importanza nella conversione dei terreni per determinare le colture destinate alla produzione di biocarburanti e bioliquidi, ma se ne dovrebbe tenere conto almeno per le foreste dense.

(5)

Per calcolare l’impatto della conversione dei terreni sulle emissioni di gas a effetto serra, è opportuno che gli operatori economici siano in grado di utilizzare i valori effettivi degli stock di carbonio associati alla destinazione dei terreni di riferimento e alla destinazione dei terreni dopo la conversione. Essi dovrebbero poter utilizzare dei valori standard ed è quindi opportuno che le presenti linee direttrici glieli forniscano. Non è però necessario fornire dei valori standard per combinazioni improbabili di tipi di clima e tipi di suolo.

(6)

L’allegato V della direttiva 2009/28/CE definisce il metodo per calcolare l’impatto delle emissioni di gas a effetto serra e contiene le regole per calcolare le emissioni annualizzate delle variazioni degli stock di carbonio derivanti dalle modifiche di destinazione del terreno. Le linee direttrici allegate alla presente decisione stabiliscono delle regole per il calcolo degli stock di carbonio nel suolo e completano le regole stabilite nell’allegato V,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Le linee direttrici per il calcolo degli stock di carbonio nel suolo ai fini dell’allegato V della direttiva 2009/28/CE figurano nell’allegato alla presente decisione.

Articolo 2

Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 10 giugno 2010.

Per la Commissione

Günther OETTINGER

Membro della Commissione


(1)  GU L 140 del 5.6.2009, pag. 16.

(2)  GU L 350 del 28.12.1998, pag. 58.


ANNEX

Linee direttrici per il calcolo degli stock di carbonio nel suolo ai fini dell’allegato V della direttiva 2009/28/CE

INDICE

1.

Introduzione

2.

Rappresentazione coerente degli stock di carbonio nel suolo

3.

Calcolo degli stock di carbonio

4.

Stock di carbonio organico nel suolo

5.

Stock di carbonio sopra e sotto la copertura vegetale

6.

Stock di carbonio di riferimento nei suoli minerali

7.

Fattori che rispecchiano la differenza del carbonio organico nel suolo rispetto al carbonio organico nel terreno di riferimento

8.

Valori di stock di carbonio per stock di carbonio sopra e sotto la copertura vegetale

1.   INTRODUZIONE

Le presenti linee direttrici stabiliscono le regole per il calcolo degli stock di carbonio nel terreno, sia per la destinazione di riferimento del terreno (CS R, secondo la definizione di cui al punto 7 dell’allegato V alla direttiva 2009/28/CE) che per la destinazione reale del terreno (CSA , secondo la definizione di cui al punto 7 dell’allegato V alla direttiva 2009/28/CE).

Al punto 2 figurano le regole per determinare in modo coerente gli stock di carbonio nel suolo. Il punto 3 contiene la regola generale per il calcolo degli stock di carbonio, che consiste in due componenti: carbonio organico nel suolo e stock di carbonio sopra e sotto la copertura vegetale.

Il punto 4 contiene le regole dettagliate per determinare gli stock di carbonio organico nel suolo. Per i suoli minerali esso offre la possibilità sia di seguire un metodo che consente di utilizzare i valori contenuti nelle linee direttrici che di utilizzare metodi alternativi. Per i suoli organici sono descritti dei metodi, ma le linee direttrici non contengono valori per determinare gli stock di carbonio organico nei suoli organici.

Il punto 5 contiene regole dettagliate per gli stock di carbonio nella vegetazione, ma ha valore solo quando si scelga di non utilizzare i valori contenuti al punto 8 delle linee direttrici per gli stock di carbonio sopra e sotto la copertura vegetale (l’utilizzo dei valori di cui al punto 8 non è obbligatorio e, in taluni casi, esso può non contenere i valori appropriati).

Il punto 6 contiene le regole per selezionare i valori appropriati nel caso si scelga di utilizzare i valori delle linee direttrici per il carbonio organico nei suoli minerali (questi valori figurano ai punti 6 e 7). In queste regole si fa riferimento agli strati di dati relativi alle regioni climatiche e ai tipi di suoli disponibili attraverso la piattaforma on line per la trasparenza istituita dalla direttiva 2009/28/CE. Questi strati di dati sono strati dettagliati alla base delle figure 1 e 2 infra.

Il punto 8 contiene dei valori per gli stock di carbonio sopra e sotto la copertura vegetale e i relativi parametri. I punti 7 e 8 contengono dei valori per quattro diverse categorie di destinazione del terreno: terreni coltivati, colture perenni, terreni erbosi e terreni boschivi.

Figura 1

Regioni climatiche

Image

Figura 2

Distribuzione geografica dei tipi di suolo

Image

2.   RAPPRESENTAZIONE COERENTE DEGLI STOCK DI CARBONIO NEL SUOLO

Per determinare gli stock di carbonio per unità di superficie associato a CS R e CSA si applicano le regole seguenti:

(1)

la superficie per la quale vengono calcolati gli stock di carbonio nel suolo deve presentare, in tutta l’unità di superficie:

a)

caratteristiche biofisiche simili sotto il profilo climatico e del tipo di terreno;

b)

precedenti simili per quanto riguarda la coltivazione sotto il profilo della fresatura;

c)

precedenti simili sotto il profilo degli apporti di carbonio nel suolo;

(2)

lo stock di carbonio della destinazione reale del terreno, CS A,verrà considerato:

nel caso di perdita di stock di carbonio: l’equilibrio stimato dello stock di carbonio che il terreno raggiungerà dopo la sua nuova destinazione,

nel caso di accumulo di stock di carbonio: la prima data tra lo stock di carbonio stimato dopo 20 anni o l’arrivo a maturità della coltura.

3.   CALCOLO DEGLI STOCK DI CARBONIO

Per il calcolo di CSR e CSA si applica la seguente formula:

CSi = (SOC + CVEG ) × A

dove:

CSI= lo stock di carbonio per unità di superficie associato alla destinazione del terreno i (espresso in massa di carbonio per unità di superficie, compresi suolo e vegetazione);

SOC= lo stock di carbonio per unità di superficie associato alla destinazione del terreno i (espresso in massa di carbonio per unità di superficie, compresi suolo e vegetazione);

CVEG= above and below ground vegetation carbon stock (measured as mass of carbon per hectare), calculated in accordance with point 5 or selected from the appropriate values in point 8;

A= messa in scala dei fattori per la superficie interessata (espresso in ettari per unità di superficie).

4.   STOCK DI CARBONIO ORGANICO NEL SUOLO

4.1.   Suoli minerali

Per il calcolo del SOC si fa uso della regola seguente

SOC = SOC ST × FLU  ×  MG  × FI

dove:

SOC= carbonio organico nel suolo (espresso in massa di carbonio per ettaro);

SOCST = carbonio organico nel suolo di riferimento presente nello strato superficiale di 0-30 centimetri del terreno (espresso in massa di carbonio per ettaro);

FLU = fattore di destinazione del terreno che riflette la differenza tra il carbonio organico nel suolo associato al tipo di destinazione del terreno e il carbonio organico nel terreno di riferimento;

FMG = fattore di tecnica di coltura che riflette la differenza del carbonio organico nel suolo associato alla pratica di coltura principale e il carbonio organico nel terreno di riferimento;

FI = fattore di apporto che riflette la differenza tra il carbonio organico nel suolo associato a diversi livelli di apporto di carbonio nel suolo e il carbonio organico nel terreno di riferimento.

Per SOCST si applicano i valori appropriati illustrati al punto 6.

Per FLU , FMG e FI si applicano i valori appropriati illustrati al punto 7.

In alternativa all’utilizzo della regola summenzionata, per determinare ilSOC. possono essere utilizzati altri metodi appropriati, tra i quali le misurazioni. Quando tali metodi non si basano su misurazioni essi tengono conto del clima, del tipo e della copertura e della gestione del terreno, nonché degli apporti.

4.2.   Suoli organici (histosols = istosuoli)

Per determinare il SOC, possono essere utilizzati dei metodi appropriati. Tali metodi tengono conto della profondità totale dello strato di suolo organico, nonché del clima, della copertura e della gestione del terreno e degli apporti. Tali metodi possono comportare delle misurazioni.

Nel caso di stock di carbonio interessati dal drenaggio dei terreni, si tiene conto del carbonio rilasciato in seguito a drenaggio attraverso i metodi appropriati. Tali metodi possono basarsi sulle perdite annuali di carbonio in seguito a drenaggio.

5.   STOCK DI CARBONIO SOPRA E SOTTO LA COPERTURA VEGETALE

Tranne quando viene utilizzato per CVEG un valore stabilito al punto 8, per il calcolo di CVEG si applica la regola seguente:

CVEG = CBM  + CDOM

dove:

CVEG= stock di carbonio presente sopra e sotto la copertura vegetale (espresso in massa di carbonio per ettaro);

CBM= stock di carbonio nella biomassa vivente sopra e sotto il suolo (espresso in massa di carbonio per ettaro), calcolato conformemente al punto 5.1;

CDOM= stock di carbonio nella materia organica morta sopra e sotto il suolo (espresso in massa di carbonio per ettaro), calcolato conformemente al punto 5.2;

Per CDOM può essere utilizzato il valore di 0, tranne nel caso di terreni boschivi — escluse le piantagioni forestali — con una copertura superiore al 30 %.

5.1.   Biomassa vivente

Per il calcolo di CBM si applica la seguente formula:

CBM = CAGB  + CBGB

dove:

CBM= stock di carbonio nella biomassa vivente sopra e sotto il suolo (espresso in massa di carbonio per ettaro);

CAGB= stock di carbonio nella biomassa viva sopra il suolo (espresso in massa di carbonio per ettaro), calcolato conformemente al punto 5.1.1;

CBGB= stock di carbonio nella biomassa viva sotto il suolo (espresso in massa di carbonio per ettaro), calcolato conformemente al punto 5.1.2.

5.1.1.   Biomassa vivente sopra il suolo

Per il calcolo di C AGB si applica la seguente formula:

CAGB = BAGB  × CFB

dove:

CAGB= stock di carbonio sopra il suolo nella biomassa vivente (espresso in massa di carbonio per ettaro);

BAGB= peso della biomassa vivente sopra il suolo (espresso in massa di materia secca per ettaro);

CFB= frazione di carbonio di materia secca nella biomassa vivente (espresso in massa di carbonio per massa di materia secca).

Per i terreni coltivati, le colture perenni e le piantagioni forestali il valore per B AGB sarà il peso medio della biomassa vivente sopra il suolo durante il ciclo di produzione.

Per CFB può essere utilizzato il valore di 0,47.

5.1.2.   Massa vivente sotto il suolo

Per il calcolo del C BGB si utilizza una delle due regole seguenti:

(1)

CBGB = BBGB  × CFB

dove:

CBGB= stock di carbonio sotto il suolo nella biomassa vivente (espresso in massa di carbonio per ettaro);

BBGB= peso della biomassa vivente sotto il suolo (espresso in massa di materia secca per ettaro);

CFB= frazione di carbonio di materia secca nella biomassa vivente (espresso in massa di carbonio per massa di materia secca).

Per i terreni coltivati, le colture perenni e le piantagioni forestali il valore per BBGB sarà il peso medio della biomassa vivente sotto il suolo durante il ciclo di produzione.

Per CFB può essere utilizzato il valore di 0,47.

(2)

CBGB = CAGB  × R

dove:

CBGB= stock di carbonio sotto il suolo nella biomassa vivente (espresso in massa di carbonio per ettaro);

CAGB= stock di carbonio sopra il suolo nella biomassa vivente (espresso in massa di carbonio per ettaro);

R= rapporto tra lo stock di carbonio nella biomassa vivente sotto il suolo e lo stock di carbonio nella biomassa vivente sopra il suolo.

Possono essere utilizzati valori appropriati per R definiti al punto 8.

5.2.   Materia organica morta

Per il calcolo di C DOM si applica la seguente formula:

CDOM = CDW  + CLI

dove:

CDOM= stock di carbonio sopra e sotto il suolo nella materia organica morta (espresso in massa di carbonio per ettaro);

CDW= stock di carbonio in pozzi di legno morto (espresso in massa di carbonio per ettaro), calcolato conformemente al punto 5.2.1;

CLI= stock di carbonio presente nei rifiuti (espresso in massa di carbonio per ettaro), calcolato conformemente al punto 5.2.2.

5.2.1.   Stock di carbonio nei pozzi di legno morto

Per il calcolo di C DW si applica la seguente formula:

CDW = DOMDW  × CFDW

dove:

CDW= stock di carbonio in un pozzo di legno morto (espresso in massa di carbonio per ettaro);

DOMDW= peso del pozzo di legno morto (espresso in massa di materia secca per ettaro);

CFDW= frazione di carbonio di materia secca nel pozzo di legno morto (espresso in massa di carbonio per massa di materia secca).

Per CF DW può essere utilizzato il valore di 0,5.

5.2.2.   Stock di carbonio nella lettiera

Per il calcolo di C LI si applica la seguente formula:

CLI  = DOMLI  × CFLI

dove:

CLI= stock di carbonio nella lettiera (espresso in massa di carbonio per ettaro);

DOMLI= peso della lettiera (espresso in massa di materia secca per ettaro);

CFLI= frazione di carbonio di materia secca presente nella lettiera (espresso in massa di carbonio per massa di materia secca).

For CF LI può essere utilizzato il valore di 0,4.

6.   STOCK DI CARBONIO DI RIFERIMENTO NEI SUOLI MINERALI

Verrà selezionato nella tabella 1 un valore per SOC STsulla base della regione climatica e del tipo di suolo appropriati nell’aresdada interessata, come indicato ai punti 6.1 e 6.2.

Tabella 1

SOCST, carbonio organico del suolo di riferimento presente nello strato superiore di 0-30 centimetri del terreno (in tonnellate di carbonio per ettaro)

(tonnes of carbon per hectare)

Regioni climatiche

Tipo di terreno

 

Terreni argillosi ad alta attività

Terreni argillosi a bassa attività

Terreni sabbiosi

Terreni spodici

Terreni vulcanici

Terreni umidi

Boreale

68

10

117

20

146

Fredda temperata, secca

50

33

34

20

87

Fredda temperata, umida

95

85

71

115

130

87

Calda temperata, secca

38

24

19

70

88

Calda temperata, umida

88

63

34

80

88

Tropicale, secca

38

35

31

50

86

Tropicale, umida

65

47

39

70

86

Tropicale, piovosa

44

60

66

130

86

Tropicale, montagnosa

88

63

34

80

86

6.1.   Regione climatica

La regione climatica appropriata per la selezione del valore appropriato per SOCST verrà determinata a partire dagli strati di dati sulle regioni climatiche disponibili attraverso la piattaforma per la trasparenza istituita dall’articolo 24 della direttiva 2009/28/CE.

6.2.   Tipo di terreno

Il tipo di terreno appropriato verrà determinato secondo la procedura illustrata alla figura 3. Gli strati di dati relativi al suolo tipo disponibili attraverso la piattaforma per la trasparenza istituita dall’articolo 24 della direttiva 2009/28/CE possono essere utilizzati come orientamento per determinare il tipo di suolo appropriato.

Figura 3

Classificazione dei tipi di terreno

Image

7.   FATTORI CHE RISPECCHIANO LA DIFFERENZA DEL CARBONIO ORGANICO NEL SUOLO RISPETTO AL CARBONIO ORGANICO NEL TERRENO DI RIFERIMENTO

I valori appropriati per FLU , FMG and FI possono essere selezionati nelle tabelle che seguono. Per il calcolo di CSR i fattori appropriati relativi alla gestione e agli apporti sono quelli che sono stati applicati nel gennaio 2008. Per il calcolo di CSA i fattori appropriati relativi alla gestione e apporti sono quelli che vengono applicati e che porteranno allo stock di carbonio equilibrato.

7.1.   Tabella 2

Tabella 2

Fattori per terreni coltivati

Regione climatica

Destinazione del terreno

(F LU)

Gestione

(F MG)

Apporti

(F I)

FLU

FMG

FI

Temperata/boreale, secca

Coltivato

Fresatura completa

Deboli

0,8

1

0,95

Moderati

0,8

1

1

Elevati con concime

0,8

1

1,37

Elevati senza concime

0,8

1

1,04

Fresatura ridotta

Deboli

0,8

1,02

0,95

Moderati

0,8

1,02

1

Elevati con concime

0,8

1,02

1,37

Elevati senza concime

0,8

1,02

1,04

Senza fresatura

Deboli

0,8

1,1

0,95

Moderati

0,8

1,1

1

Elevati con concime

0,8

1,1

1,37

Elevati senza concime

0,8

1,1

1,04

Temperata/boreale, umida/piovosa

Coltivato

Fresatura completa

Deboli

0,69

1

0,92

Moderati

0,69

1

1

Elevati con concime

0,69

1

1,44

Elevati senza concime

0,69

1

1,11

Fresatura ridotta

Deboli

0,69

1,08

0,92

Moderati

0,69

1,08

1

Elevati con concime

0,69

1,08

1,44

Elevati senza concime

0,69

1,08

1,11

Senza fresatura

Deboli

0,69

1,15

0,92

Moderati

0,69

1,15

1

Elevati con concime

0,69

1,15

1,44

Elevati senza concime

0,69

1,15

1,11

Tropicale, secca

Coltivato

Fresatura completa

Deboli

0,58

1

0,95

Moderati

0,58

1

1

Elevati con concime

0,58

1

1,37

Elevati senza concime

0,58

1

1,04

Fresatura ridotta

Deboli

0,58

1,09

0,95

Moderati

0,58

1,09

1

Elevati con concime

0,58

1,09

1,37

Elevati senza concime

0,58

1,09

1,04

Senza fresatura

Deboli

0,58

1,17

0,95

Moderati

0,58

1,17

1

Elevati con concime

0,58

1,17

1,37

Elevati senza concime

0,58

1,17

1,04

Tropicale, umida/piovosa

Coltivato

Fresatura completa

Deboli

0,48

1

0,92

Moderati

0,48

1

1

Elevati con concime

0,48

1

1,44

Elevati senza concime

0,48

1

1,11

Fresatura ridotta

Deboli

0,48

1,15

0,92

Moderati

0,48

1,15

1

Elevati con concime

0,48

1,15

1,44

Elevati senza concime

0,48

1,15

1,11

Senza fresatura

Deboli

0,48

1,22

0,92

Moderati

0,48

1,22

1

Elevati con concime

0,48

1,22

1,44

Elevati senza concime

0,48

1,22

1,11

Tropicale, montagnosa

Coltivato

Fresatura completa

Deboli

0,64

1

0,94

Moderati

0,64

1

1

Elevati con concime

0,64

1

1,41

Elevati senza concime

0,64

1

1,08

Fresatura ridotta

Deboli

0,64

1,09

0,94

Moderati

0,64

1,09

1

Elevati con concime

0,64

1,09

1,41

Elevati senza concime

0,64

1,09

1,08

Senza fresatura

Deboli

0,64

1,16

0,94

Moderati

0,64

1,16

1

Elevati con concime

0,64

1,16

1,41

Elevati senza concime

0,64

1,16

1,08

La tabella 3 contiene indicazioni per la selezione di valori appropriati dalle tabelle 2 e 4.

Tabella 3

Orientamenti relativi alla gestione e agli apporti per terreni coltivati e colture perenni

Gestione/Apporti

Orientamenti

Fresatura completa

Perturbazione importante del suolo con inversione completa e/o frequenti lavori di fresatura (nel corso dell’anno). Al momento della piantatura, modesta copertura di residui (ad esempio < 30 %).

Fresatura ridotta

Fresatura primaria e/o secondaria ma con perturbazione ridotta del terreno (di solito poco profonda e senza inversione completa) che lascia di solito una copertura > 30 % di residui al momento della piantatura.

Senza fresatura

Semina diretta senza fresatura primaria, con perturbazione minima del suolo nella zona di semina. Vengono normalmente utilizzati degli erbicidi per eliminare le erbacce..

Deboli

L’eventuale tasso di residui è modesto nel caso della loro rimozione (attraverso raccolta o incenerimento), di frequenti messe a riposo, di colture che producono pochi residui (ad esempio ortaggi, tabacco, cotone), del non utilizzo di fertilizzanti minerali o di colture che fissano l’azoto.

Moderati

Rappresentativo della coltura annuale a cereali nella quale tutti i residui del raccolto vengono lasciati nei campi. Se vengono rimossi i residui viene aggiunta della materia organica supplementare (ad esempio concime). Ciò richiede fertilizzanti minerali o colture rotative che fissano l’azoto.

Elevati con concime

Rappresenta degli apporti di carbonio notevolmente più elevati rispetto a colture con apporti moderati di carbonio, a causa della pratica supplementare di aggiungere regolarmente del concime animale.

Elevati senza concime

Rappresenta degli apporti molto più importanti di residui di colture rispetto a sistemi di con apporti moderati di carbonio, a causa di pratiche supplementari come colture che producono molti residui, utilizzo di concimi verdi, colture di copertura, terreni messi a riposo migliorati con vegetazione, irrigazione, utilizzo frequente di graminacee vivaci nelle rotazioni annuali, ma senza applicazione di concimi (cfr. paragrafo che precede).

7.2.   Colture permanenti

Tabella 4

Fattori per le colture perenni, cioè colture pluriennali il cui fusto solitamente non viene tagliato annualmente come i cedui a rotazione rapida e le palme da olio

Regione climatica

Destinazione del terreno

(F LU)

Gestione

(F MG)

Apporti

(F I)

FLU

FMG

FI

Temperata/boreale, secca

Coltura perenne

Fresatura completa

Deboli

1

1

0,95

Moderati

1

1

1

Elevati con concime

1

1

1,37

Elevati senza concime

1

1

1,04

Fresatura ridotta

Deboli

1

1,02

0,95

Moderati

1

1,02

1

Elevati con concime

1

1,02

1,37

Elevati senza concime

1

1,02

1,04

Senza fresatura

Deboli

1

1,1

0,95

Moderati

1

1,1

1

Elevati con concime

1

1,1

1,37

Elevati senza concime

1

1,1

1,04

Temperata/boreale, umida/piovosa

Coltura perenne

Fresatura completa

Deboli

1

1

0,92

Moderati

1

1

1

Elevati con concime

1

1

1,44

Elevati senza concime

1

1

1,11

Fresatura ridotta

Deboli

1

1,08

0,92

Moderati

1

1,08

1

Elevati con concime

1

1,08

1,44

Elevati senza concime

1

1,08

1,11

Senza fresatura

Deboli

1

1,15

0,92

Moderati

1

1,15

1

Elevati con concime

1

1,15

1,44

Elevati senza concime

1

1,15

1,11

Tropicale, secca

Coltura perenne

Fresatura completa

Deboli

1

1

0,95

Moderati

1

1

1

Elevati con concime

1

1

1,37

Elevati senza concime

1

1

1,04

Fresatura ridotta

Deboli

1

1,09

0,95

Moderati

1

1,09

1

Elevati con concime

1

1,09

1,37

Elevati senza concime

1

1,09

1,04

Senza fresatura

Deboli

1

1,17

0,95

Moderati

1

1,17

1

Elevati con concime

1

1,17

1,37

Elevati senza concime

1

1,17

1,04

Tropicale, umida/piovosa

Coltura perenne

Fresatura completa

Deboli

1

1

0,92

Moderati

1

1

1

Elevati con concime

1

1

1,44

Elevati senza concime

1

1

1,11

Fresatura ridotta

Deboli

1

1,15

0,92

Moderati

1

1,15

1

Elevati con concime

1

1,15

1,44

Elevati senza concime

1

1,15

1,11

Senza fresatura

Deboli

1

1,22

0,92

Moderati

1

1,22

1

Elevati con concime

1

1,22

1,44

Elevati senza concime

1

1,22

1,11

Tropicale, montagnosa

Coltura perenne

Fresatura completa

Deboli

1

1

0,94

Moderati

1

1

1

Elevati con concime

1

1

1,41

Elevati senza concime

1

1

1,08

Fresatura ridotta

Deboli

1

1,09

0,94

Moderati

1

1,09

1

Elevati con concime

1

1,09

1,41

Elevati senza concime

1

1,09

1,08

Senza fresatura

Deboli

1

1,16

0,94

Moderati

1

1,16

1

Elevati con concime

1

1,16

1,41

Elevati senza concime

1

1,16

1,08

La tabella 3 al punto 7.1 contiene delle indicazioni per la selezione dei valori appropriati dalla tabella 4.

7.3.   Terreni erbosi

Table 5

Factors for grassland, including savannahs

Regione climatica

Destinazione del terreno

(F LU)

Gestione

(F MG)

Apporti

(F I)

FLU

FMG

FI

Temperata/boreale, secca

Terreni erbosi

Migliorata

Moderati

1

1,14

1

Elevati

1

1,14

1,11

Gestione minima

Moderati

1

1

1

Moderatamente degradati

Moderati

1

0,95

1

Gravemente degradati

Moderati

1

0,7

1

Temperata/boreale, umida/piovosa

Terreni erbosi

Migliorata

Moderati

1

1,14

1

Elevati

1

1,14

1,11

Gestione minima

Moderati

1

1

1

Moderatamente degradati

Moderati

1

0,95

1

Gravemente degradati

Moderati

1

0,7

1

Tropicale, secca

Terreni erbosi

Migliorata

Moderati

1

1,17

1

Elevati

1

1,17

1,11

Gestione minima

Moderati

1

1

1

Moderatamente degradati

Moderati

1

0,97

1

Gravemente degradati

Moderati

1

0,7

1

Tropicale, umida/piovosa

Savana

Migliorata

Moderati

1

1,17

1

Elevati

1

1,17

1,11

Gestione minima

Moderati

1

1

1

Moderatamente degradati

Moderati

1

0,97

1

Gravemente degradati

Moderati

1

0,7

1

Tropicale montana, secca

Terreni erbosi

Migliorata

Moderati

1

1,16

1

Elevati

1

1,16

1,11

Gestione minima

Moderati

1

1

1

Moderatamente degradati

Moderati

1

0,96

1

Gravemente degradati

Moderati

1

0,7

1

La tabella 6 contiene delle indicazioni per la selezione dei valori appropriati dalla tabella 5.

Tabella 6

Orientamenti su gestione e apporti per terreni erbosi

Gestione/ Apporti

Orientamenti

Migliorata

Represents grassland which is sustainably managed with moderate grazing pressure and that receive at least one improvement (e.g. fertilisation, species improvement, irrigation).

Gestione minima

Terreni erbosi non degradati e gestiti in modo sostenibile, ma senza significativi miglioramenti della gestione.

Moderatamente degradati

Terreni erbosi con eccesso di pascolo e moderatamente degradati, con produttività leggermente ridotta (rispetto ai terreni indigeni o gestiti al minimo) e che non ricevono apporti.

Gravemente degradati

Comporta una importante perdita nel lungo termine di produttività e della copertura vegetale, dovuta a gravi danni meccanici alla vegetazione e/o una grave erosione del suolo.

Moderati

Vale quando non sono stati usati apporti supplementari di gestione.

Elevati

Vale per terreni erbosi migliorati dove sono stati utilizzati uno o più apporti/miglioramenti supplementari di gestione (oltre a quanto richiesto per ottenere la classificazione di terreni erbosi migliorati).

7.4.   Terreni forestali

Tabella 7

Fattori per terreni forestali il cui fogliame rappresenta almeno il 10 % della superficie

Regione climatica

Destinazione del terreno

(F LU)

Gestione

(F MG)

Apporti

(F I)

FLU

FMG

FI

Tutte

Foresta nativa (non degradata)

n.p. (1)

n.p.

1

 

 

Tutte

Foresta gestita

Tutte

Tutte

1

1

1

Tropicale, umida/piovosa

Coltura itinerante-messa a riposo rapida

n.p.

n.p.

0,64

 

 

Coltura itinerante-messa a riposo matura

n/a

n/a

0,8

 

 

Temperata/boreale, umida/secca

Coltura itinerante-messa a riposo rapida

n/a

n/a

1

 

 

Coltura itinerante-messa a riposo matura

n/a

n/a

1

 

 

La tabella 8 contiene delle indicazioni per la selezione dei valori appropriati dalla tabella 7.

Tabella 8

Orientamenti sulla destinazione del terreno per terreni forestali

Destinazione del terreno

Orientamenti

Foresta nativa

(non degradata)

Foresta nativa o a lungo termine, non degradata e gestita in modo sostenibile.

Coltura itinerante

Coltura itinerante permanente, nella quale la foresta o il terreno boschivo tropicale viene dissodato per piantare colture annuali per un breve periodo (ad esempio 3-5 anni) poi abbandonate per permetterle di ricrescere.

Messa a riposo matura

Situazioni nelle quali la vegetazione forestale ritorna ad uno stato maturo o quasi maturo prima di essere nuovamente dissodata per permettere delle coltivazioni.

Messa a riposo rapida

Situazioni in cui la vegetazione forestale non è ricostituita prima di essere nuovamente dissodata.

8.   VALORI DI STOCK DI CARBONIO PER STOCK DI CARBONIO SOPRA E SOTTO LA COPERTURA VEGETALE

Per C VEG o R possono essere utilizzati i valori appropriati stabiliti in questo punto.

8.1.   Terreni coltivati

Tabella 9

Valori relativi alla vegetazione per le terre coltivate (in generale)

Regione climatica

CVEG

(tonnellate di carbonio/ettaro)

Tutte

0


Tabella 10

Valori (specifici) relativi alla vegetazione per la canna da zucchero

Settore

Regione climatica

Zona ecologica

Continente

CVEG

(tonnellate di carbonio per ettaro)

Tropicale

Tropicale secca

Foresta tropicale secca

Africa

4,2

Asia (continentale,

4

Boscaglia tropicale

Asia (continentale, insulare)

4

Tropicale umida

Foresta decidua tropicale umida

Africa

4,2

America centrale e America del Sud

5

Tropicale piovosa

Foresta pluviale tropicale

Asia (continentale, insulare)

4

America centrale e America del Sud

5

Subtropicale

Calda temperata secca

Subtropical steppe

Nord America

4,8

Calda temperata Umida

Foresta umida Subtropicale

Central and South America

5

Nord America

4,8

8.2.   Colture permanenti, cioè colture pluriennali il cui fusto solitamente non viene tagliato annualmente come i cedui a rotazione rapida e la palma da olio.

Tabella 11

Valori relativi alla vegetazione per le colture permanenti (in generale)

Regione climatica

CVEG

(tonnellate di carbonio per ettaro)

Temperata (tutti i regimi di umidità)

43,2

Tropicale, secca

6,2

Tropicale, umida

14,4

Tropicale, piovosa

34,3


Tabella 12

Valori per la vegetazione per colture perenni specifiche

Regione climatica

Tipo di coltura

CVEG

(tonnellate di carbonio per ettaro)

Tutte

Noci di cocco

75

Jatropha

17,5

Jojoba

2,4

Palma da olio

60

8.3.   Terreni erbosi

Tabella 13

Valori relativi alla vegetazione per i terreni erbosi — esclusi quelli a boscaglia (in generale)

Regione climatica

CVEG

(tonnellate di carbonio per ettaro)

Boreale — secca e piovosa

4,3

Temperata fredda — secca

3,3

Temperata fredda — umida

6,8

Temperata calda — secca

3,1

Temperata calda — umida

6,8

Tropicale — secca

4,4

Tropicale — umida e piovosa

8,1


Tabella 14

Valori (specifici) relativi alla vegetazione per miscanthus

Settore

Regione climatica

Zona ecologica

Continente

CVEG

(tonnellate di carbonio per ettaro)

Subtropicali

Calda temperata secca

Foresta subtropicale secca

Europa

10

Nord America

14,9

Steppa subtropicale

Nord America

14,9


Tabella 15

Valori relativi alla vegetazione per la boscaglia, vale a dire terreni la cui vegetazione è composta principalmente di piante lignee di altezza inferiore a 5 metri e che non presentano l’aspetto tipico degli alberi

Settore

Continente

CVEG

(tonnellate di carbonio per ettaro)

Tropicale

Africa

46

Nord America e Sud America

53

Asia (continentale)

39

Asia (insulare)

46

Australia

46

Subtropicale

Africa

43

Nord America e Sud America

50

Asia (continentale)

37

Europe

37

Asia (insulare)

43

Temperato

A livello mondiale

7,4

8.4.   Terreni forestali

Tabella 16

Valori relativi alla vegetazione per terreni forestali, escluse le piantagioni forestali, il cui fogliame rappresenta tra il 10 % e il 30 % della superficie

Settore

Zona ecologica

Continente

CVEG

(tonnellate di carbonio per ettaro)

R

Tropicale

Foresta pluviale tropicale

Africa

40

0,37

Nord America e Sud America

39

0,37

Asia (continentale)

36

0,37

Asia (insulare)

45

0,37

Foresta tropicale umida

Africa

30

0,24

Nord America e Sud America

26

0,24

Asia (continentale)

21

0,24

Asia (insulare)

34

0,24

Foresta tropicale secca

Africa

14

0,28

Nord America e Sud America

25

0,28

Asia (continentale)

16

0,28

Asia (insulare)

19

0,28

Sistemi tropicali montagnosi

Africa

13

0,24

Nord America e Sud America

17

0,24

Asia (continentale)

16

0,24

Asia (insulare)

26

0,28

Subtropicale

Foresta subtropicale umida

Nord America e Sud America

26

0,28

Asia (continentale)

22

0,28

Asia (insulare)

35

0,28

Foresta subtropicale seccat

Africa

17

0,28

Nord America e Sud America

26

0,32

Asia (continentale)

16

0,32

Asia (insulare)

20

0,32

Steppa subtropicale

Africa

9

0,32

Nord America e Sud America

10

0,32

Asia (continentale)

7

0,32

Asia (insulare)

9

0,32

Temperato

Foresta temperata oceanica

Europe

14

0,27

Nord America

79

0,27

Nuova Zelanda

43

0,27

Sud America

21

0,27

Foresta temperata continentale

Asia, Europa (≤ 20 anni))

2

0,27

Asia, Europa (> 20 anni)

14

0,27

Nord America e Sud America (≤ 20 anni)

7

0,27

Nord America e Sud America (> 20 anni)

16

0,27

Sistemi temperati montagnosi

Asia, Europa (≤ 20 anni)

12

0,27

Asia, Europa (> 20 anni)

16

0,27

Nord America e Sud America (≤ 20 anni)

6

0,27

Nord America e Sud America (> 20 anni)

6

0,27

Boreale

Foreste di conifere boreali

Asia, Europa, Nord America

12

0,24

Aree boschive della tundra boreale

Asia, Europa, Nord America (≤ 20 anni)

0

0,24

Asia, Europa, Nord America (> 20 anni)

2

0,24

Sistemi montagnosi boreali

Asia, Europa, Nord America (≤ 20 anni)

2

0,24

Asia, Europa, Nord America (> 20 anni)

6

0,24


Tabella 17

Valori relativi alla vegetazione per terreni forestali, escluse le piantagioni forestali, il cui fogliame rappresenta più del 30 % della superficie

Settore

Zona ecologica

Continente

CVEG (tonnellate di carbonio per ettaro)

Tropicale

Foresta pluviale tropicale

Africa

204

Nord America e Sud America

198

Asia (continentale)

185

Asia (insulare)

230

Foresta tropicale umida decidua

Africa

156

Nord America e Sud America

133

Asia (continentale)

110

Asia (insulare)

174

Foresta tropicale secca

Africa

77

Nord America e Sud America

131

Asia (continentale)

83

Asia (insulare)

101

Tropical mountain systems

Africa

77

Nord America e Sud America

94

Asia (continentale)

88

Asia (insulare)

130

Subtropicale

Foresta umida subtropicale

Nord America e Sud America

132

Asia (continentale)

109

Asia (insulare)

173

Foresta subtropicale secca

Africa

88

Nord America e Sud America

130

Asia (continentale)

82

Asia (insulare)

100

Steppa subtropicale

Africa

46

Nord America e Sud America

53

Asia (continentale)

41

Asia (insulare)

47

Temperato

Foresta temperata oceanica

Europa

84

Nord America

406

Nuova Zelanda

227

Sud America

120

Foresta temperata continentale

Asia, Europa (≤ 20 anni)

27

Asia, Europa (> 20 anni)

87

Nord America e Sud America (≤ 20 anni)

51

Nord America e Sud America (> 20 anni)

93

Sistemi temperati montagnosi

Asia, Europa (≤ 20 anni)

75

Asia, Europa (> 20 anni)

93

Nord America e Sud America (≤ 20 anni)

45

Nord America e Sud America (> 20 anni)

93

Boreale

Foreste di conifere boreali

Asia, Europa, Nord America

53

Aree boschive della tundra boreale

Asia, Europa, Nord America (≤ 20 anni)

26

Asia, Europa, Nord America (> 20 anni)

35

Sistemi montagnosi boreali

Asia, Europa, Nord America (≤ 20 anni)

32

Asia, Europa, Nord America (> 20 anni)

53


Tabella 18

Valori relativi alla vegetazione per le piantagioni forestali

Settore

Zona ecologica

Continente

CVEG

(tonnellate di carbonio per ettaro)

R

Tropicale

Foresta pluviale tropicale

Latifoglie d’Africa > 20 anni

87

0,24

Latifoglie d’Africa ≤ 20 anni

29

0,24

Africa Pinus sp. > 20 anni

58

0,24

Americas Eucalyptus sp.

17

0,24

Americas Pinus sp.

58

0,24

Americas Pinus sp.

87

0,24

Americas Tectona grandis

70

0,24

Altre latifoglie d’America

44

0,24

Latifoglie d’Asia

64

0,24

Asia: altre

38

0,24

Foresta decidua tropicale umida

Latifoglie d’Africa > 20 anni

44

0,24

Latifoglie d’Africa ≤ 20 anni

23

0,24

Africa Pinus sp. > 20 anni

35

0,24

Africa Pinus sp. ≤ 20 anni

12

0,24

Americas Eucalyptus sp

26

0,24

Americas Pinus sp.

79

0,24

Americas Tectona grandis

35

0,24

Altre latifoglie d’America

29

0,24

Latifoglie d’Asia

52

0,24

Asia other

29

0,24

Foresta tropicale secca

Latifoglie d’Africa > 20 anni

21

0,28

Latifoglie d’Africa ≤ 20 anni

9

0,28

Africa Pinus sp. > 20 anni

18

0,28

Africa Pinus sp. ≤ 20 anni

6

0,28

Americas Eucalyptus sp.

27

0,28

Americas Pinus sp.

33

0,28

Americas Tectona grandis

27

0,28

Altre latifoglie d’America

18

0,28

Latifoglie d’Asia

27

0,28

Asia: altre

18

0,28

Boscaglia tropicale

Latifoglie d’Africa

6

0,27

Africa Pinus sp. > 20 anni

6

0,27

Africa Pinus sp. ≤ 20 anni

4

0,27

Americas Eucalyptus sp.

18

0,27

Americas Pinus sp.

18

0,27

Americas Tectona grandis

15

0,27

Altre latifoglie d’America

9

0,27

Latifoglie d’Asia

12

0,27

Asia: altre

9

0,27

Sistemi tropicali montagnosi

Latifoglie d’Africa > 20 anni

31

0,24

Latifoglie d’Africa ≤ 20 anni

20

0,24

Africa Pinus sp. > 20 anni

19

0,24

Africa Pinus sp. ≤ 20 anni

7

0,24

Americas Eucalyptus sp.

22

0,24

Americas Pinus sp.

29

0,24

Americas Tectona grandis

23

0,24

Altre latifoglie d’America

16

0,24

Latifoglie d’Asia

28

0,24

Asia: altre

15

0,24

Subtropicale

Foresta subtropicale umida

Americas Eucalyptus sp.

42

0,28

Americas Pinus sp.

81

0,28

Americas Tectona grandis

36

0,28

Altre latifoglie d’America

30

0,28

Latifoglie d’Asia

54

0,28

Asia: altre

30

0,28

Foresta subtropicale secca

Latifoglie d’Africa > 20 anni

21

0,28

Latifoglie d’Africa ≤ 20 anni

9

0,32

Africa Pinus sp. > 20 anni

19

0,32

Africa Pinus sp. ≤ 20 anni

6

0,32

Americas Eucalyptus sp.

34

0,32

Americas Pinus sp.

34

0,32

Americas Tectona grandis

28

0,32

Altre latifoglie d’America

19

0,32

Latifoglie d’Asia

28

0,32

Asia: altre

19

0,32

Steppa subtropicale

Latifoglie d’Africa

6

0,32

Africa Pinus sp. > 20 anni

6

0,32

Africa Pinus sp. ≤ 20 anni

5

0,32

Americas Eucalyptus sp.

19

0,32

Americas Pinus sp.

19

0,32

Americas Tectona grandis

16

0,32

Altre latifoglie d’America

9

0,32

Latifoglie d’Asia > 20 anni

25

0,32

Latifoglie d’Asia ≤ 20 anni

3

0,32

Conifere d’Asia > 20 anni

6

0,32

Conifere d’Asia ≤ 20 anni

34

0,32

Sistemi montagnosi subtropicali

Latifoglie d’Africa > 20 anni

31

0,24

Latifoglie d’Africa ≤ 20 anni

20

0,24

Africa Pinus sp. > 20 anni

19

0,24

Africa Pinus sp. ≤ 20 anni

7

0,24

Americas Eucalyptus sp.

22

0,24

Americas Pinus sp.

34

0,24

Americas Tectona grandis

23

0,24

Altre latifoglie d’America

16

0,24

Latifoglie d’Asia

28

0,24

Asia: altre

15

0,24

Temperato

Foresta temperata oceanica

Asia, Europa, latifoglie > 20 anni

60

0,27

Asia, Europa, latifoglie ≤ 20 anni

9

0,27

Asia, Europa, conifere > 20 anni

60

0,27

Asia, Europa, conifere ≤ 20 anni

12

0,27

Nord America

52

0,27

Nuova Zelanda

75

0,27

Sud America

31

0,27

Foresta temperata continentale e sistemi montagnosi

Asia, Europa, latifoglie > 20 anni

60

0,27

Asia, Europa, latifoglie ≤ 20 anni

4

0,27

Asia, Europa, conifere > 20 anni

52

0,27

Asia, Europe, coniferous ≤ 20 anni

7

0,27

Nord America

52

0,27

Sud America

31

0,27

Boreale

Foresta di conifere boreali e sistemi montagnosi

Asia, Europe > 20 anni

12

0,24

Asia, Europa ≤ 20 anni

1

0,24

Nord America

13

0,24

Terreni boschivi della tundra boreale

Asia, Europa > 20 anni

7

0,24

Asia, Europa ≤ 20 anni

1

0,24

Nord America

7

0,24


(1)  n/a = non pertinente; in questi casi F MG eFI non si applicano e per il calcolo di SOC può essere utilizzata la regola seguente: SOC the folDeboliing rule may be used: SOC = SOCST  × FLU .


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