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Partenariato euroafricano nel settore delle infrastrutture

La creazione delle infrastrutture in Africa rappresenta un requisito essenziale per la crescita economica e il suo sviluppo umano e sociale: in questo contesto si inserisce il partenariato fra la Commissione e l'Africa per sviluppare grandi reti di infrastrutture. Il partenariato rappresenta un elemento centrale della strategia dell'Unione europea per l'Africa, adottata nel dicembre 2006.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo del 13 luglio 2007 - Promuovere le interconnessioni in Africa: il partenariato UE-Africa per le infrastrutture [COM(2006) 376 definitivo - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Infrastrutture in Africa: bilancio della situazione

L'accesso limitato ai trasporti, ai servizi di telecomunicazione e di energia e all'acqua potabile costituisce un notevole ostacolo alla riduzione della povertà e alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM) in Africa. Difatti, il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi ad esse correlati contribuisce alla crescita economica, promuove gli scambi commerciali e rafforza l'integrazione regionale.

I sistemi di trasporto africani sono poco sviluppati perché la circolazione delle persone e delle merci si basa essenzialmente sul trasporto su strada, i cui servizi e le cui connessioni risultano però insufficienti. Il potenziale energetico del continente è elevato, ma utilizzato in maniera poco efficiente. Le risorse idriche sono ripartite in maniera disomogenea e sono soggette a forti fluttuazioni stagionali; inoltre la maggior parte della popolazione non ha accesso all'acqua potabile e ai servizi sanitari di base. Infine, l'accesso ai servizi di telecomunicazione è caro e disomogeneo: il divario digitale africano è il più grande a livello mondiale.

Nel corso degli anni 90, i governi africani e gli Stati membri dell'Unione europea (UE) hanno progressivamente ridotto le risorse destinate allo sviluppo delle infrastrutture nel continente. Investire di più risulta quindi necessario. L'UE intende proseguire sulla scia dei progressi già realizzati grazie alla collaborazione fra la Commissione, i governi africani e altri finanziatori. Per esempio, il potenziamento della rete stradale primaria e dei porti marittimi ha avuto un impatto positivo sugli scambi commerciali e sull'integrazione economica regionale.

Un partenariato per affrontare le sfide

Di fronte a queste sfide, l'UE lancia un partenariato con l'Africa per lo sviluppo delle grandi infrastrutture sul continente. Questo partenariato si basa sulla strategia dell'UE per l'Africa e sugli obiettivi definiti dal piano di azione a breve termine per le infrastrutture (i-STAP) dell'Unione africana (UA) e del NEPAD (Nuova Alleanza per lo Sviluppo Africano).

Il partenariato si concentra principalmente sulle infrastrutture che favoriscono le interconnessioni a livello continentale e regionale in Africa, quali:

  • i trasporti (rete stradale e ferroviaria, porti, collegamenti marittimi e fluviali, trasporti aerei), al fine di ridurre i costi e migliorare la qualità del servizio;
  • l'acqua e la rete sanitaria, per migliorare la gestione delle risorse idriche a livello locale, nazionale e dei bacini fluviali transfrontalieri e l'accesso all'acqua potabile e a condizioni sanitarie adeguate;
  • l'energia, per permettere l'estensione delle reti, la distribuzione nelle regioni rurali e il miglioramento delle connessioni transfrontaliere;
  • tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), per fornire un adeguato accesso alle tecnologie a prezzi ragionevoli attraverso un sostegno alla riforma normativa, il potenziamento delle capacità e lo sviluppo delle infrastrutture a banda larga.

Questo partenariato finanzia sia investimenti in infrastrutture materiali, sia misure di sviluppo istituzionale e di potenziamento delle capacità e misure di sostegno al quadro politico e normativo a livello nazionale.

L'Africa può inoltre beneficiare dell'esperienza acquisita dall'UE nello sviluppo delle reti transeuropee (RTE) di infrastrutture: in particolare della metodologia per individuare i progetti prioritari e dei principi per lo sviluppo del consenso riguardo all'armonizzazione dei quadri normativi.

Le operazioni promosse nell'ambito del partenariato assicureranno la coerenza fra gli investimenti a livello continentale e regionale e le strategie nazionali per le infrastrutture e la riduzione della povertà. Questo partenariato opera quindi a tre livelli:

  • a livello continentale, l'UA-NEPAD coordina l'identificazione delle priorità continentali e regionali;
  • a livello regionale, i programmi indicativi regionali prevedono un sostegno alle politiche e ai quadri normativi che accompagnano gli investimenti materiali;
  • a livello nazionale, l'UA-NEPAD e le delegazioni dell'UE collaborano per monitorare le azioni a livello nazionale che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi del partenariato.

Il finanziamento delle operazioni condotte nell'ambito del partenariato si basa su vari strumenti:

  • le risorse regionali e nazionali del 10° Fondo europeo di sviluppo (FES), ossia 5,6 miliardi di euro. Questo importo rappresenta un notevole aumento delle risorse finora destinate dal FES alle infrastrutture africane (3,75 miliardi di euro a valere sul 9° FES);
  • le risorse intra-ACP, comprese quelle assegnate attraverso il fondo per l' acqua e il fondo per l'energia (es de en fr);
  • il nuovo fondo fiduciario istituito dall'UE e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), con l'obiettivo di finanziare in particolare gli investimenti in infrastrutture transfrontaliere. Le sovvenzioni per il fondo fiduciario verranno fornite dalla Commissione, dagli Stati membri disposti a contribuire e dalle istituzioni finanziarie europee e africane che si occupano di sviluppo. Nella fase iniziale 2006-2007, il fondo ha beneficiato di 87 milioni di euro, che saranno distribuiti sotto forma di sovvenzioni provenienti dalla Comunità e dagli Stati membri, e di 260 milioni di euro che saranno erogati sotto forma di prestiti da parte della BEI.

Il successo del partenariato richiede un efficace coordinamento tra la Comunità europea, gli Stati membri e gli altri organismi e le altre iniziative internazionali come la Banca mondiale e la BEI. Questo coordinamento deve essere completato dalla diretta partecipazione dei beneficiari, in particolare attraverso l'impegno a livello politico da parte dei governi ad attuare i principi del buon governo in tutti i settori infrastrutturali. È promossa inoltre la partecipazione del settore privato al partenariato.

Dati principali dell'atto

  • Totale della popolazione senza accesso all'acqua potabile in Africa: 42 %.
  • Totale della popolazione senza accesso a strutture igienico-sanitarie di base: 60 %.
  • Totale della popolazione senza accesso all'elettricità: più dell'80 %.
  • Totale del potenziale idroelettrico convertito in elettricità: 7 %.

Ultima modifica: 31.10.2007

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