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Nuovo impegno europeo per i servizi d'interesse generale

La Commissione fa un bilancio dell’impegno europeo per i servizi d'interesse generale. Essa presenta inoltre le azioni concrete da adottare per consolidare il quadro regolamentare dell'UE in seguito all’adozione di un protocollo che deve essere accluso al trattato di Lisbona.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 20 novembre 2007, che accompagna la comunicazione "Un mercato unico per l'Europa del XXI secolo" - I servizi di interesse generale, compresi i servizi sociali di interesse generale: un nuovo impegno europeo [COM(2007) 725 definitivo - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La Commissione identifica i principi fondamentali che possono essere applicati ai servizi d’interesse generale (SIG) nell’Unione europea (UE). La presente comunicazione costituisce un quadro di riferimento per la gestione e il rispetto delle specificità dei SIG, e ciò prima dell’entrata in vigore del trattato di Lisbona e del suo protocollo sui servizi d’interesse generale.

Diversità dei servizi d’interesse generale

I SIG sono soggetti a obblighi di servizio pubblico. Spetta alle autorità pubbliche a livello nazionale, regionale o locale decidere la loro natura e portata. Le autorità pubbliche possono prestare tali servizi o conferire a enti pubblici o privati il compito di prestare tali servizi.

Da parte sua, l’UE ha una responsabilità condivisa che le permette di regolamentare e definire le condizioni di funzionamento dei SIG aventi una dimensione europea.

I SIG sono suddivisi in due categorie, soggette a norme europee differenti:

  • i servizi d'interesse economico generale (SIEG), forniti dietro compenso, sono assoggettati alle norme europee in materia di mercato interno e concorrenza. Tuttavia, possono essere autorizzate deroghe per garantire il rispetto dell’interesse generale. Alcuni dei SIEG hanno una dimensione europea, in particolare le grandi imprese di rete (i servizi postali, le telecomunicazioni, i trasporti, i servizi d'approvvigionamento di luce e gas), e sono disciplinati da un quadro normativo europeo specifico. Inoltre, è possibile applicare a tali servizi le norme europee in materia di appalti pubblici, protezione dell’ambiente e dei consumatori;
  • i servizi non economici, quali la polizia, la giustizia e i regimi legali di sicurezza sociale non sono assoggettati ad una normativa europea specifica, né alle norme del mercato interno e della concorrenza.

Nella pratica, il funzionamento di tali servizi varia spesso da uno Stato membro all'altro. Inoltre, la distinzione tra servizi economici e non economici rende necessaria un’analisi caso per caso di ciascuna attività.

Servizi sociali d’interesse generale

I servizi sociali d’interesse generale (SSIG) sono generalmente forniti in maniera personalizzata, al fine di rispondere alle esigenze di utenti vulnerabili, e si basano sul principio di solidarietà e di parità d’accesso.

Possono essere di natura economica o non economica, anche nel caso degli organismi senza scopo di lucro. Infatti, la qualifica di attività economica dipende essenzialmente dal modo in cui l’attività viene svolta, organizzata e finanziata, e non dallo status giuridico dell’organismo che presta il servizio.

Si tratta principalmente:

  • dei regimi legali e complementari di protezione sociale, che coprono i principali rischi della vita (salute, invecchiamento, infortuni sul lavoro, disoccupazione, pensione e invalidità);
  • degli altri servizi sociali prestati direttamente alla persona, quali i servizi di assistenza sociale, i servizi per l’occupazione e la formazione, l’edilizia popolare o le cure a lungo termine.

Modernizzare le norme europee

Per consolidare il quadro normativo europeo applicabile ai SIG, la Commissione s’impegna ad adottare una serie di azioni basate sul protocollo sui servizi d’interesse generale del trattato di Lisbona. Tali azioni sono articolate intorno alle seguenti linee di intervento:

  • migliorare l'accesso all'informazione e sviluppare strumenti di comunicazione, quali la creazione di un servizio di informazione interattivo o di un servizio di assistenza per il mercato unico;
  • adottare iniziative settoriali in particolare nei settori dell'energia, dei trasporti, delle comunicazioni elettroniche, dei servizi postali, sociali e sanitari;
  • sorvegliare le azioni per assicurare qualità, trasparenza e buoni progressi.

Contesto

La presente comunicazione è redatta sulla scorta del libro bianco della Commissione del 2004 e del parere del Parlamento formulato nel 2006, documenti che hanno contribuito al dibattito e al formarsi di opinioni convergenti sul ruolo che l'UE deve svolgere e sulla linea da tenere rispetto ai servizi di interesse generale. Essa attinge inoltre alla consultazione pubblica sui servizi sociali d'interesse generale (DE) (EN) (FR) avviata nel 2006.

ATTI COLLEGATI

Documento di lavoro dei servizi della Commissione - Guida relativa all'applicazione ai servizi d'interesse economico generale, e in particolare ai servizi sociali d’interesse generale, delle norme dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato, di "appalti pubblici" e di "mercato interno" [SEC(2010) 1545 def. – Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale].

La Commissione pubblica una guida volta a chiarire le norme europee applicabili ai servizi d’interesse economico generale e ai servizi sociali d’interesse generale. In questo modo, la Commissione esplicita le norme relative alla libertà di stabilimento e di prestazione di servizi nel mercato interno, alla concorrenza e alla direttiva “servizi”, agli aiuti di Stato, agli appalti pubblici e alle concessioni di servizi delle autorità pubbliche.

Ultima modifica: 03.05.2011

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