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Il Kosovo verso l’integrazione europea

Il Kosovo (quale definito dalla Risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite) è un candidato potenziale all’adesione all’Unione europea (UE). Il Kosovo ha fatto progressi nell’ambito delle sue riforme. La Commissione, tuttavia, traccia un bilancio degli sforzi ancora necessari nell’ottica di un ravvicinamento del paese all’UE.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 17 dicembre 2009, intitolata «Realizzare la prospettiva europea del Kosovo» [COM(2009) 534 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Il Kosovo (quale definito dalla Risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite) ha compiuto progressi verso l’adesione all’Unione europea (UE). Infatti, il Kosovo partecipa al Processo di stabilizzazione e associazione dell’UE per i Balcani occidentali.

I progressi riguardano in primo luogo l’adattamento della legislazione alle norme europee e la creazione di una struttura di bilancio sostenibile. Tuttavia, il Kosovo deve ancora affrontare importanti sfide sul piano politico, economico e sociale.

L’UE offre supporto tecnico e finanziario per sostenere le riforme. Il Kosovo beneficia infatti dello strumento di assistenza preadesione, del programma CARDS, dello strumento per la stabilità e di altre iniziative.

Accelerare le riforme

Nel 2008 e 2009 il Kosovo ha adottato programmi di misure conformi agli obiettivi del partenariato europeo. Le riforme devono consentire di migliorare in particolare:

  • il funzionamento dello Stato, del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione;
  • la politica di bilancio e la stabilità economica;
  • gli appalti pubblici e il clima imprenditoriale;
  • la lotta alla corruzione, al riciclaggio di denaro e alla criminalità organizzata;
  • la coesione sociale;
  • la tutela delle minoranze, in particolare di quelle serbe, e la riconciliazione fra le comunità.

Libera circolazione delle persone

I cittadini kosovari beneficiano ormai di procedure di rilascio del visto semplificate per soggiorni di breve durata nei paesi dell’UE. Il sistema dei visti sarà reso ancora più flessibile non appena il Kosovo avrà realizzato progressi per quanto riguarda:

  • gli accordi di riammissione dei cittadini kosovari,
  • la lotta alla criminalità organizzata,
  • la sicurezza dei documenti d’identità,
  • il controllo dei flussi migratori e la sicurezza delle frontiere.

Il Kosovo deve inoltre partecipare alle attività di cooperazione giudiziaria di Europol (EN), Eurojust (EN) e Frontex (EN).

Sviluppo socio-economico del Kosovo

Il Kosovo è stato relativamente poco colpito dalla crisi economica mondiale per la sua scarsa partecipazione ai mercati internazionali. Ciononostante, nel 2009 si è registrato un calo nell’afflusso di investimenti diretti esteri e di rimesse. Inoltre, il deficit pubblico e il deficit commerciale del Kosovo sono considerevoli.

L’UE sostiene il Kosovo in diversi settori:

  • gli scambi commerciali: la Commissione propone un regime di misure commerciali eccezionali che può essere sostituito in futuro da un altro regime preferenziale per i prodotti originari del Kosovo (sistema paneuromediterraneo di cumulo dell'origine (EN));
  • la sostenibilità macro-economica e di bilancio: nel quadro del dialogo economico del Kosovo con l’UE e della sua adesione alla Banca mondiale e al Fondo monetario internazionale (FMI);
  • il settore privato: a favore delle piccole e medie imprese (PMI), delle privatizzazioni e dell’innovazione;
  • l’occupazione e le politiche sociali: per rafforzare le agenzie di collocamento e i regimi di avviamento al lavoro e di inclusione sociale. Il Kosovo partecipa in particolare al programma europeo PROGRESS;
  • l’istruzione, la formazione e la ricerca: in particolare attraverso i programmi europei di scambio di studenti e il 7° programma quadro di ricerca;
  • la cultura e la vita dei cittadini: in particolare a favore delle organizzazioni della società civile.

Gli sforzi del Kosovo devono essere estesi a nuovi settori:

  • l’energia: per pervenire a una privatizzazione del settore, accrescere l’efficienza energetica nonché l’utilizzo di energie rinnovabili;
  • i trasporti: onde migliorare l’infrastruttura ferroviaria e stradale e far partecipare il Kosovo allo spazio aereo comune europeo;
  • l’ambiente: devono essere prese misure per proteggere la salute pubblica (acqua potabile, qualità dell’aria, ecc.) e per applicare in modo adeguato la legislazione europea.

Cooperazione regionale

La cooperazione del Kosovo con gli altri Stati dell'Europa meridionale è fondamentale per il suo sviluppo commerciale, la sua crescita economica e la sua stabilità politica. Tuttavia, la sua partecipazione ai consessi regionali continua ad essere una questione delicata dal punto di vista politico. Inoltre, vige ancora un blocco delle esportazioni del Kosovo verso la Serbia e del commercio di transito verso la Bosnia-Erzegovina.

La rappresentanza estera del Kosovo viene assolta dall’UNMIK (Amministrazione civile temporanea delle Nazioni Unite in Kosovo).

Dialogo tra l’UE e il Kosovo

Il Kosovo conduce un dialogo regolare con l’UE in materia di innovazione, mercato interno, buon governo, agricoltura, economia e infrastrutture.

Assistenza finanziaria dell’UE

L’assistenza finanziaria dell’UE è incentrata su un numero limitato di priorità. I fondi assegnati a titolo dello strumento di assistenza preadesione (IPA) sono stati pari a 359 milioni di euro per il periodo 2007-2009 e a 206 milioni per il periodo 2010-2012. Questi fondi devono essere utilizzati per finanziare attività transfrontaliere.

Contesto

L’indipendenza del Kosovo è stata riconosciuta da 22 paesi dell’UE su 27. La mancanza di una posizione comune non impedisce all’UE di adottare misure di sostegno per lo sviluppo economico e politico del paese.

Inoltre, l’UE sostiene la stabilità del Kosovo attraverso:

  • la presenza di una missione civile nel quadro della politica europea di sicurezza e di difesa (PESD),
  • la nomina di un rappresentante speciale per le riforme politiche,
  • l’istituzione della missione europea EULEX (EN) per lo Stato di diritto (polizia, giustizia e dogane).

Ultima modifica: 08.04.2010

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