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Document 42009X0124(01)

Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, sulle priorità future di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale (IFP)

OJ C 18, 24.1.2009, p. 6–10 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

24.1.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 18/6


Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, sulle priorità future di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale (IFP)

(2009/C 18/04)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO,

CONSAPEVOLI DI QUANTO SEGUE:

1.

Il 12 novembre 2002 il Consiglio ha approvato una risoluzione sulla promozione di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale (1). Questa è servita in seguito da base per la dichiarazione adottata dai Ministri responsabili dell'istruzione e della formazione professionale degli Stati membri dell'UE, dei paesi dell'EFTA/SEE e dei paesi candidati all'adesione, dalla Commissione e dalle parti sociali europee nella riunione di Copenaghen del 29 e 30 novembre 2002 quale strategia atta a migliorare i risultati, la qualità e l'attrattiva dell'istruzione e della formazione professionale, comunemente denominata «processo di Copenaghen».

2.

Un primo esame del processo intrapreso a Maastricht il 14 dicembre 2004 (2) ha rilevato in particolare che sono stati compiuti progressi nello sviluppo di vari strumenti e principi comuni e ha collegato strettamente il processo alla strategia di Lisbona e al programma di lavoro «Istruzione e formazione». Un secondo esame effettuato ad Helsinki il 5 dicembre 2006 (3) ha sottolineato la necessità di mantenere l'impulso impresso e garantire la continuità nell'attuazione dei principi e degli strumenti adottati.

3.

La raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente (4), invita gli Stati membri a sviluppare l'offerta di competenze chiave nell'ambito delle loro strategie di apprendimento permanente per offrire a tutti i giovani gli strumenti per sviluppare tali competenze chiave a un livello che costituisca una base sufficiente per ulteriori occasioni di apprendimento, come anche per la vita lavorativa.

4.

Le conclusioni del Consiglio, del 25 maggio 2007, relative ad un quadro coerente di indicatori e parametri di riferimento per monitorare i progressi nella realizzazione degli obiettivi di Lisbona in materia di istruzione e formazione (5) ribadiscono la necessità di continuare a migliorare la qualità dei dati prodotti dal Sistema statistico europeo.

5.

La risoluzione del Consiglio, del 15 novembre 2007, sulle nuove competenze per nuovi lavori (6) sottolinea l'urgenza di prevedere in anticipo il fabbisogno di competenze per preparare le persone a nuovi lavori nella società dei saperi attuando misure volte ad adeguare le conoscenze, le capacità e le competenze alle esigenze dell'economia e a prevenire le potenziali carenze.

6.

La relazione congiunta 2008 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010» (7) sottolinea che sono necessari ulteriori sforzi per migliorare la qualità e l'attrattiva dell'IFP e che dovrebbero iniziare i lavori su un quadro strategico aggiornato per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione.

7.

Il Consiglio europeo del 13 e 14 marzo 2008 (8) ha delineato le priorità per il periodo 2008-2010 e ha insistito sul fatto che «investire di più e con maggiore efficacia nel capitale umano e nella creatività lungo tutto il corso della vita sono condizioni essenziali per il successo dell'Europa in un mondo globalizzato». Per far fronte alla carenza di manodopera, sempre più marcata in alcuni settori, il Consiglio ha invitato la Commissione a presentare una valutazione esauriente dei futuri bisogni europei per quanto riguarda le competenze fino al 2020, che tenga conto delle ripercussioni dei cambiamenti tecnologici e dell'invecchiamento della popolazione.

8.

La raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (9) permette di promuovere la mobilità e l'apprendimento permanente facilitando il riconoscimento dei risultati dell'apprendimento da un sistema di formazione all'altro e da un paese all'altro.

9.

Le conclusioni del Consiglio, del 22 maggio 2008, sulla promozione della creatività e dell'innovazione attraverso l'istruzione e la formazione (10) invitano a promuovere una maggiore sinergia tra conoscenze e competenze, da un lato, e creatività e capacità innovativa, dall'altro, a tutti i livelli di istruzione e di formazione. Inoltre la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'anno europeo della creatività e dell'innovazione nel 2009 (11) si prefigge di sostenere gli sforzi degli Stati membri per promuovere la creatività attraverso l'apprendimento permanente in quanto motore dell'innovazione e fattore chiave dello sviluppo di competenze personali, professionali, imprenditoriali e sociali.

10.

Le conclusioni del Consiglio, del 22 maggio 2008, sull'istruzione destinata agli adulti (12) riconoscono il ruolo chiave che l'istruzione può svolgere nella realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona e, in particolare, nel consentire l'adattamento tecnologico dei lavoratori e nel rispondere alle esigenze specifiche dei lavoratori anziani e dei migranti.

SOTTOLINEANO QUANTO SEGUE:

1.

L'istruzione e la formazione professionale (IFP) è una parte essenziale dell'apprendimento permanente che copre tutti i pertinenti livelli di qualifica e dovrebbe essere strettamente collegata all'istruzione generale e all'istruzione superiore. L'IFP, che occupa un posto centrale sia nelle politiche sociali sia in quelle per l'occupazione, favorisce non solo la competitività, le prestazioni delle imprese e l'innovazione nel contesto di un'economia globalizzata ma anche l'equità, la coesione, lo sviluppo personale e la cittadinanza attiva.

2.

Per consentire percorsi flessibili che possano essere adattati alle esigenze dei cittadini lungo tutto l'arco della vita, si dovrebbe cercare di collegare più strettamente tutte le forme e i contesti di apprendimento.

3.

Per l'IFP è particolarmente importante migliorare la creatività e l'innovazione. A tal fine dovrebbe essere attivamente promossa l'acquisizione di competenze chiave per l'apprendimento permanente.

4.

Per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro, occorre incoraggiare sistemi di alternanza, che associno l'apprendimento negli istituti di istruzione e quello sul posto di lavoro, e sviluppare la formazione degli adulti nelle imprese e negli istituti d'istruzione superiore.

5.

La previsione anticipata di fabbisogno, di lacune e carenze in materia di competenze — oltre all'individuazione di richieste del mercato del lavoro nuove o emergenti ai livelli europeo e nazionale — è una condizione necessaria per l'attuazione di politiche di IFP che rispondano alle esigenze delle persone, della società e dell'economia.

6.

I servizi di informazione, orientamento e consulenza dovrebbero formare un sistema coerente che consenta ai cittadini europei di gestire il loro apprendimento e i loro percorsi e passaggi lungo tutto l'arco della vita.

7.

Per rispondere alla domanda di qualifiche di alto livello, occorre accrescere il ruolo che l'istruzione superiore svolge nell'istruzione e formazione professionale e a favore di un migliore inserimento sul mercato del lavoro.

8.

La promozione della mobilità dei lavoratori, dei discenti e dei formatori da un sistema all'altro e da un paese all'altro richiede l'attuazione all'attuazione degli strumenti europei comuni di trasparenza e riconoscimento delle qualifiche, quali l'Europass, il quadro europeo delle qualifiche, il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS) e il futuro sistema europeo di crediti per l'IFP (ECVET).

9.

L'attuazione degli strumenti europei comuni implica meccanismi di assicurazione della qualità e la realizzazione del futuro quadro europeo di assicurazione della qualità per l'IFP, che sono essenziali per assicurare la fiducia reciproca promuovendo nel contempo la modernizzazione dei sistemi di istruzione e formazione.

RICONOSCONO QUANTO SEGUE:

Il processo di Copenaghen ha definito priorità ambiziose a livello sia europeo che nazionale. Ha comportato sviluppi significativi nelle politiche nazionali e la creazione di strumenti importanti per la trasparenza e il riconoscimento delle conoscenze, delle capacità e delle competenze e per la qualità dei sistemi.

A livello europeo, metodi di lavoro rinnovati hanno permesso di sensibilizzare gli attori e di favorire l'appropriazione degli strumenti da parte loro.

In particolare, il quadro europeo delle qualifiche è un importante fattore di sostegno e facilitazione per la creazione di sistemi e quadri nazionali delle qualifiche sulla base dei risultati dell'apprendimento e quindi di modernizzazione e miglioramento dello status dell'IFP.

Inoltre il processo di Copenaghen ha contribuito ad accrescere il ruolo dell'IFP nell'attuazione della strategia di Lisbona nelle sue tre dimensioni: competitività, occupazione e coesione sociale. Occorre pertanto che esso tenga conto delle priorità del futuro quadro strategico di cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione, in cui si integra pienamente.

In tale quadro l'IFP dovrebbe mantenere la sua specificità. Si tratta di una responsabilità condivisa che associa strettamente gli Stati membri, le parti sociali e le organizzazioni settoriali in tutte le fasi del processo — condizione necessaria per la qualità e l'efficienza dell'IFP.

SOTTOLINEANO QUANTO SEGUE:

1.

Occorre adottare un approccio che consenta di attuare i diversi strumenti in modo coerente e complementare.

2.

Per facilitare l'utilizzo degli strumenti comuni da parte dei cittadini e di tutte le altre parti interessate è necessario che questi ricevano un'informazione approfondita al riguardo.

3.

Le misure delineate nelle presenti conclusioni sono applicabili su base volontaria e dovrebbero essere sviluppate tramite una cooperazione di tipo ascendente. Per la riuscita dello sviluppo e dell'attuazione degli strumenti è necessario l'impegno di tutte le parti interessate.

CONVENGONO QUANTO SEGUE:

Le priorità e gli orientamenti stabiliti dal processo di Copenaghen dal 2002 sono ancora validi. Occorre dunque proseguirne l'applicazione e affrontare, per il periodo 2008-2010, le quattro linee d'azione seguenti:

1.   Attuare a livello nazionale e a livello europeo gli strumenti e i dispositivi della cooperazione in materia di istruzione e formazione professionale

È importante sviluppare sistemi e quadri nazionali delle qualifiche sulla base dei risultati dell'apprendimento, coerenti con il quadro europeo delle qualifiche, ed attuare il futuro sistema ECVET nonché il futuro quadro europeo di assicurazione della qualità, al fine di rafforzare la reciproca fiducia.

In tale prospettiva sarebbe opportuno sviluppare:

progetti pilota, metodi appropriati e strumenti di accompagnamento,

dispositivi e strumenti per la convalida dei risultati dell'apprendimento non formale e informale in combinazione con l'attuazione dei quadri nazionali delle qualifiche, del quadro europeo delle qualifiche e del sistema ECVET,

strumenti di assicurazione della qualità,

la coerenza tra i diversi strumenti.

2.   Rafforzare la qualità e l'attrattiva dei sistemi di istruzione e formazione professionale

Promuovere l'attrattiva dell'IFP per tutti i tipi di pubblico

promuovere l'IFP tra allievi, genitori, adulti (che siano occupati, disoccupati o inattivi) e imprese, ad esempio dando carattere continuativo all'organizzazione di gare in materia di competenze, come Euroskills,

assicurare un accesso non discriminatorio e la partecipazione all'IFP e tener conto delle esigenze delle persone o dei gruppi a rischio di esclusione, in particolare dei giovani che abbandonano prematuramente la scuola, delle persone scarsamente qualificate e di quelle svantaggiate,

facilitare l'accesso all'informazione, all'orientamento lungo tutto l'arco della vita e a servizi di consulenza attraverso una corretta attuazione della risoluzione del Consiglio, del 21 novembre 2008, «Integrare maggiormente l'orientamento permanente nelle strategie di apprendimento permanente» (13),

facilitare i percorsi che consentono alle persone di progredire da un livello di qualifica a un altro rafforzando i collegamenti tra l'istruzione generale, l'IFP, l'istruzione superiore e l'istruzione destinata agli adulti.

Promuovere l'eccellenza e la qualità dei sistemi di IFP

sviluppare meccanismi di assicurazione della qualità attraverso l'attuazione della futura raccomandazione sul quadro europeo per l'assicurazione della qualità; partecipare attivamente alla rete europea per l'assicurazione della qualità dell'IFP nell'ottica di sviluppare strumenti comuni e sostenere l'attuazione del quadro europeo delle qualifiche incoraggiando la reciproca fiducia,

accrescere l'investimento nella formazione iniziale e continua degli attori dell'istruzione e formazione professionale: insegnanti, formatori, «tutor» e operatori dell'orientamento,

basare le politiche di IFP su prove affidabili confortate da una ricerca e da dati rigorosi, e migliorare i sistemi e i dati statistici relativi all'IFP,

sviluppare sistemi e quadri nazionali delle qualifiche sulla base dei risultati dell'apprendimento che siano di facile comprensione e garantiscano una qualità elevata, al contempo assicurandone la compatibilità con il quadro europeo delle qualifiche,

favorire l'innovazione e la creatività nell'IFP e attuare le conclusioni del Consiglio, del 22 maggio 2008, sulla promozione della creatività e dell'innovazione attraverso l'istruzione e la formazione,

sviluppare l'apprendimento delle lingue e adattarlo alle specificità dell'istruzione e formazione professionale,

migliorare la permeabilità e la continuità dei percorsi di apprendimento tra l'IFP, l'istruzione generale e l'istruzione superiore.

3.   Sviluppare le relazioni tra l'istruzione e formazione professionale (IFP) e il mercato del lavoro

In questa prospettiva occorrerebbe:

continuare ad elaborare meccanismi di prospezione, incentrati su impieghi e qualifiche a livello nazionale e in Europa, identificando gli eventuali divari e carenze di qualifiche e facendo fronte alle esigenze future di qualifiche e di competenze, in termini sia quantitativi sia qualitativi, dell'economia e delle imprese, in particolare delle PMI, conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo del 13 e 14 marzo 2008 e alla risoluzione del Consiglio, del 15 novembre 2007, su nuove competenze per nuovi lavori,

assicurare un'adeguata partecipazione delle parti sociali e degli attori economici nella definizione e attuazione delle politiche dell'IFP,

migliorare i servizi di orientamento e consulenza al fine di rendere più agevole la transizione dalla formazione all'occupazione e contribuire in tal modo agli obiettivi fissati nella risoluzione del Consiglio, del 28 maggio 2004, sul rafforzamento delle politiche, dei sistemi e delle prassi in materia di orientamento lungo tutto l'arco della vita in Europa (14); partecipare attivamente alla rete europea per lo sviluppo di politiche di orientamento lungo tutto l'arco della vita,

rafforzare i meccanismi, compresi quelli finanziari (sia pubblici che privati), volti a favorire la formazione degli adulti, specie sul posto di lavoro, prestando particolare attenzione alle PMI, per offrire maggiori opportunità per i percorsi professionali e aumentare la competitività delle imprese. A questo riguardo sarà opportuno realizzare le azioni delineate nelle conclusioni del Consiglio, del 22 maggio 2008, sull'istruzione destinata agli adulti,

sviluppare e mettere in atto la convalida e il riconoscimento dei risultati dell'apprendimento non formale e informale,

migliorare la mobilità delle persone che seguono una formazione professionale in alternanza, rafforzando i programmi comunitari esistenti di sostegno alla mobilità, soprattutto per gli apprendisti. Le conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, del 21 novembre 2008, sulla mobilità dei giovani (15) dovrebbero contribuire a questo processo,

sviluppare il ruolo che l'istruzione superiore svolge a favore dell'istruzione e formazione professionale e di un migliore inserimento nel mercato del lavoro.

4.   Rafforzare i meccanismi della cooperazione europea

perfezionare i meccanismi della cooperazione europea nell'ambito dell'IFP, specie migliorando l'efficacia delle attività di apprendimento tra pari e traendo insegnamenti dai loro risultati in termini di politiche nazionali,

garantire l'integrazione e la visibilità dell'IFP tra le priorità del futuro quadro strategico di cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione, provvedendo nel contempo ad articolare l'IFP con le politiche d'insegnamento scolastico, di istruzione superiore e di istruzione destinata agli adulti; sviluppare i collegamenti con le politiche europee relative al multilinguismo e alla gioventù,

consolidare gli scambi e la cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali, in particolare l'OCSE, il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione internazionale del lavoro e l'UNESCO. Andrebbe garantito a tutti gli Stati membri il diritto di partecipare a tali lavori.

INVITANO GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NEI LIMITI DELLE RISPETTIVE COMPETENZE,

ad attuare le azioni definite nelle quattro linee d'azione predette, relative alle priorità del processo di Copenaghen per il periodo 2008-2010, mediante:

finanziamenti appropriati sia pubblici che privati, tramite le pertinenti risorse UE, quali il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo regionale e i prestiti della Banca europea per gli investimenti, per accompagnare le riforme a livello nazionale conformemente alle priorità degli Stati membri e al programma di apprendimento permanente per accompagnare l'attuazione effettiva degli strumenti comunitari,

il proseguimento dei lavori miranti a migliorare la portata, la raffrontabilità e l'attendibilità delle statistiche sull'IFP, in stretta cooperazione con l'Eurostat, l'OCSE, il Cedefop e la Fondazione europea per la formazione professionale, e lo sviluppo di una componente IFP più esplicita nell'ambito del quadro coerente di indicatori e criteri di riferimento. Andrebbe garantito a tutti gli Stati membri il diritto di partecipare a tali lavori,

l'ulteriore sviluppo di attività volte ad anticipare le esigenze di qualifiche e lo scarto tra qualifiche possedute e qualifiche domandate, in stretta collaborazione con il Cedefop, la Fondazione europea per la formazione professionale e la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro,

lo scambio di informazioni con paesi terzi, in particolare quelli interessati dalla politica di allargamento e dalla politica europea di vicinato.

La cooperazione in tali lavori dovrebbe essere inclusiva e coinvolgere tutti gli Stati membri, la Commissione, i paesi candidati, i paesi EFTA-SEE e le parti sociali.

Il Cedefop e la Fondazione europea per la formazione professionale continueranno a sostenere la Commissione soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio e la registrazione dei progressi compiuti nell'attuazione.

Nelle relazioni sul futuro quadro strategico di cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione e sui programmi nazionali di riforma legati alla strategia di Lisbona dovrà essere accordata un'attenzione particolare ai progressi compiuti in materia di IFP.


(1)  GU C 13 del 18.1.2003, pag. 2.

(2)  Doc. del Consiglio 9599/04.

(3)  GU C 298 dell'8.12.2006.

(4)  GU L 394 del 30.12.2006, pag. 10.

(5)  GU C 311 del 21.12.2007, pag. 13.

(6)  GU C 290 del 4.12.2007, pag. 1.

(7)  Doc. del Consiglio 5723/08.

(8)  Doc. del Consiglio 7652/08, punto 13, pag. 9.

(9)  GU C 111 del 6.5.2008, pag. 2.

(10)  GU C 141 del 7.6.2008, pag. 17.

(11)  Doc. del Consiglio 8935/08.

(12)  GU C 140 del 6.6.2008, pag. 10.

(13)  Doc. del Consiglio 15030/08.

(14)  Doc. del Consiglio 9286/04.

(15)  Doc. del Consiglio 16206/08.


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