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La strada verso l’unione bancaria

Per garantire un sistema bancario sicuro ed evitare che il denaro pubblico sia utilizzato per salvare banche fallite, l’Unione europea (UE) stabilisce l’unione bancaria.

ATTO

Comunicazione dalla Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio Una roadmap verso l’unione bancaria [COM(2012) 510 final del 12.9.2012, non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La crisi finanziaria del 2008 ha spinto l’UE verso l’adozione di alcune importanti riforme normative nel settore finanziario. Tuttavia, esse non sono sufficienti: per garantire un sistema solido e proteggere il denaro dei contribuenti, sono necessarisistemi europei comuni di riferimento.

L’unione bancaria, attualmente in corso di attuazione, è concepita sia per gli Stati membri dell’eurozona sia per altri paesi dell’Unione europea che vogliano partecipare.

Tre sono le linee d’intervento principali:

Vigilanza bancaria

In vigore dal novembre 2013, la normativa UE che istituisce un meccanismo di vigilanza unico attribuisce alla Banca centrale europea (BCE) la responsabilità di vigilare sulle banche, in stretta collaborazione con le autorità di vigilanza nazionali.

La BCE vigilerà direttamente sulle banche più importanti. Le autorità di vigilanza nazionali si occuperanno degli altri istituti creditizi, sebbene la BCE avrà facoltà di subentrare, se necessario.

La BCE garantirà che le nuove norme prudenziali applicabili al settore bancario, le quali prevedono che le banche dispongano di maggiori e migliori capitali, siano applicate sistematicamente. Esse si applicano a tutte le banche dei 28 Stati membri dell’Unione europea.

Attualmente, la BCE si sta occupando della valutazione della salute finanziaria delle banche, che sarà integrata da uno stress test condotto in stretta collaborazione con l’Autorità bancaria europea (EBA).

Ristrutturazione bancaria

Essa sarà basata su un meccanismo di risoluzione unico (SRM), applicabile dal 1o gennaio 2015. Esso dovrebbe garantire che creditori e azionisti siano i primi a contribuire alla ristrutturazione delle banche in crisi: si tratta di una riduzione del debito in contrapposizione a un salvataggio (nel quale le banche sono salvate utilizzando il denaro dei contribuenti).

Tale meccanismo comprende:

  • un’autorità europea di risoluzione che sarà incaricata di ristrutturare banche in difficoltà in maniera efficiente e a un costo minimo per i contribuenti e l’economia reale;
  • un fondo di risoluzione unico che possa sostenere piani di ristrutturazione adottati dalla nuova autorità. Le banche lo finanzieranno anticipatamente.

L’SRM darà disciplinato da due testi: un regolamento SRM riguardante gli aspetti principali del meccanismo e un accordo intergovernativo relativo ad alcuni aspetti specifici del fondo di risoluzione unico.

Protezione del denaro dei depositanti

Per il momento non sono previsti piani relativi alla creazione di un sistema comune di garanzia dei depositi. Al contrario, la normativa prevede che ciascuno Stato membro dell’UE istituisca un fondo nazionale di garanzia dei depositi, finanziato anticipatamente dalle banche. I fondi possono concedersi prestiti vicendevolmente su base volontaria.

ATTI COLLEGATI

Regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio che conferisce compiti specifici alla Banca centrale europea sulle politiche relative alla vigilanza prudenziale degli istituti di credito (GU L 287 del 29.10.2013).

Regolamento (UE) n. 1022/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, modificativo del regolamento (UE) n. 1093/2010 che istituisce un’autorità europea di vigilanza (Autorità bancaria europea) per quanto concerne l’attribuzione di compiti specifici alla Banca centrale europea ai sensi del regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio (GU L 287 del 29.10.2013).

Proposte

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che fissa norme e una procedura uniformi per la risoluzione delle crisi degli enti creditizi e di talune imprese di investimento nel quadro del meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie e che modifica il regolamento (UE) n. 1093/2010 [COM(2013) 520 final, non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai sistemi di garanzia dei depositi [rifusione] [COM(2010) 368 final, non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica le direttive del Consiglio 77/91/CEE e 82/891/CE, le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE e 2011/35/UE e il regolamento (UE) n. 1093/2010 [COM(2012) 280 final, non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

Ultima modifica: 09.03.2014

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