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Document 52014DC0248
REPORT FROM THE COMMISSION TO THE COUNCIL AND THE EUROPEAN PARLIAMENT on the feasibility of a network of smaller credit rating agencies
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO in merito alla fattibilità di una rete di agenzie di rating del credito minori
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO in merito alla fattibilità di una rete di agenzie di rating del credito minori
/* COM/2014/0248 final */
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO in merito alla fattibilità di una rete di agenzie di rating del credito minori /* COM/2014/0248 final */
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO
E AL PARLAMENTO EUROPEO in merito alla fattibilità di una rete di
agenzie di rating del credito minori 1. Introduzione Oggi
le agenzie di rating del credito (CRA) svolgono un ruolo importante per l'accesso
al capitale e il finanziamento a lungo termine nei mercati dei capitali dell'economia
mondiale. Poiché un rating del credito riflette l'opinione dell'agenzia che lo
emette in merito all'affidabilità creditizia, a una certa data, di uno Stato, un'impresa,
un titolo o un'obbligazione, rappresenta un dato importante per gli investitori
e altri partecipanti al mercato, di cui influenza il processo decisionale
strategico. Il ruolo svolto dalle agenzie di rating del credito durante la
recente crisi finanziaria illustra l'importanza che esse rivestono per i
mercati finanziari globalizzati, in quanto i rating del credito influenzano i
mercati mobiliari sotto molti aspetti, compresi l'accesso degli emittenti al
capitale, la struttura delle transazioni e la capacità dei fiduciari e di altri
attori di effettuare particolari investimenti. Questa circostanza è anche più
importante per gli investimenti a lungo termine, poiché le agenzie di rating
del credito hanno un impatto sul modo in cui il risparmio viene incanalato verso
la domanda di tali investimenti[1]. In
Europa sono emerse numerose agenzie di rating notevolmente più piccole (il cui
numero è aumentato ulteriormente dopo l'introduzione, nel 2009, della
legislazione europea in materia[2]) che operano
chiaramente in particolari settori di riferimento (ad esempio, il settore
assicurativo), in segmenti del mercato finanziario (ad esempio, le obbligazioni
municipali) o in date aree geografiche, venendo così incontro al fabbisogno di
vari mercati specializzati. Conformemente
al quadro normativo stabilito dal regolamento relativo alle agenzie di
rating del credito nell'UE, queste ultime devono essere
registrate, autorizzate e sottoposte a vigilanza da parte dell'Autorità
europea degli strumenti finanziari e dei mercati (AESFEM, sigla inglese ESMA). La
normativa le sottopone inoltre a stringenti requisiti volti a garantirne l'indipendenza,
come condizione preliminare per l'autorizzazione a fornire servizi di rating. L'osservanza
di questo regime regolamentare ha contribuito a garantire la qualità dei loro servizi
al mercato, aiutandole in tal modo a divenire col tempo seri attori di mercato.
Eppure, nonostante le loro buone potenzialità di crescita, a tutt'oggi questi
nuovi attori di mercato rimangono spesso piccoli sotto il profilo sia della
portata che dell'orientamento geografico. 1.1.
Obiettivo della relazione Migliorare
le condizioni per un'efficiente concorrenza sul mercato concentrato delle
agenzie di rating del credito, creando così le condizioni preliminari per la
comparsa e la crescita di nuovi attori di mercato, è un obiettivo chiave del
lavoro politico della Commissione europea in quest'area. Tale
obiettivo è anche sancito dagli sforzi compiuti a livello internazionale (da G20,
Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB) e International
Organisation of Securities Commissions (IOSCO)) per accrescere la
trasparenza e rafforzare la concorrenza nel mercato delle agenzie di rating del
credito[3]. Nell'intento
di rafforzare ulteriormente la concorrenza, la Commissione europea ha prospettato
delle misure addizionali nella sua proposta di un terzo regolamento relativo
alle agenzie di rating del credito (CRA), adottato ed entrato in vigore recentemente[4], in
prosieguo "regolamento CRA III". Ai sensi dell'articolo 39 ter, paragrafo
3 del regolamento CRA, "La Commissione presenta al Parlamento europeo e al
Consiglio, entro il 31 dicembre 2013, una relazione in merito alla fattibilità
di una rete di agenzie di rating del credito minori al fine di migliorare la
concorrenza sul mercato. Tale relazione valuta forme di assistenza finanziaria
e non finanziaria per la creazione di detta rete, tenendo conto dei potenziali
conflitti di interesse derivanti da un finanziamento pubblico di questo tipo.
Alla luce delle conclusioni di tale relazione e seguendo il parere tecnico dell'AESFEM,
la Commissione può riesaminare e suggerire proposte di modifica dell'articolo 8
quinquies"[5] del
regolamento CRA III[6]. L'obiettivo
complessivo dell'istituzione di una tale rete è quello di rafforzare le agenzie
di rating del credito minori, stimolandole a crescere fino a divenire attori di
mercato più competitivi. La sezione 2 della relazione individua e
analizza la fattibilità di tutte le opzioni politiche che prevedono di istituire
tale rete al fine di conseguire gli obiettivi indicati sopra. L'analisi
riguarda gli aspetti operativi e finanziari dell'istituzione di detta rete. La sezione 3 trae
qualche conclusione dai risultati esposti nella sezione 2 e propone misure a
breve nonché a medio/lungo termine al fine di conseguire l'obiettivo
complessivo. 1.2.
Consultazione delle parti interessate Nell'analizzare
la fattibilità di una rete di agenzie di rating del credito minori la
Commissione ha avviato un ampio processo di consultazione delle parti
interessate al fine di analizzare le motivazioni delle agenzie di credito
minori. Un
primo incontro dedicato alla discussione di questo tema si è svolto nel gennaio
2013 con i membri della European Association of Credit Rating Agencies (EACRA),
un'associazione di agenzie di rating del credito minori, per chiarire quanto le
parti interessate siano disponibili a creare una rete di tali agenzie. La
questione della creazione di una tale rete è stata discussa anche nel corso di
incontri con singoli rappresentanti di tali agenzie. Inoltre
il 2 luglio 2013 la Commissione ha organizzato una tavola rotonda con talune agenzie
di rating del credito minori al fine di conoscerne le opinioni particolareggiate
sulla fattibilità di una rete di tali agenzie. Alla tavola rotonda hanno
partecipato i rappresentanti di 13 agenzie di rating del credito, l'EACRA, un
rappresentante dell'AESFEM e il Comitato economico e sociale europeo [7]. La
tavola rotonda ha consentito di svolgere una proficua discussione con i
partecipanti sugli sviluppi del mercato e sulle tendenze delle agenzie di
rating minori, rilevanti per l'obiettivo della relazione della Commissione. La Commissione
ha anche fornito un utile feedback per mezzo di contributi scritti, prima e
dopo lo svolgimento della tavola rotonda. La
Commissione ha inoltre chiesto e ricevuto pareri tecnici sul contenuto della
relazione da parte dell'AESFEM, che ha offerto un valido contributo alla
preparazione della presente relazione[8]. 1.3. Definizione delle agenzie
di rating del credito minori ai fini della presente relazione In
conformità al regolamento CRA la presente relazione valuta la fattibilità di
una rete di "agenzie di rating del credito minori". Il
regolamento CRA contiene una serie di soglie riguardanti il fatturato, il
numero di dipendenti e la quota di mercato miranti ad accrescere la concorrenza
sul mercato delle agenzie di rating minori (descritte in appresso più
dettagliatamente). Il regolamento non contiene però una definizione delle "agenzie
di rating del credito minori" in quanto tali. Ai
fini della presente relazione, e sulla base dell'analisi di mercato fornita dall'AESFEM
nel contesto del suo parere tecnico, 19 delle 22 agenzie di rating registrate e
le 2 agenzie certificate (cfr. l'allegato per la lista completa delle agenzie registrate
e certificate) sono considerate " agenzie di rating del credito minori".
Questa valutazione tiene conto dell'ampia divergenza esistente fra le agenzie
di rating "più grandi" e quelle "più piccole" in termini dei
seguenti fattori: numero di dipendenti, campo di attività (sotto il profilo
delle tipologie dei rating emessi), struttura del gruppo e fatturato. 2. Fattibilità
di una rete di agenzie di rating del credito minori La
valutazione d'impatto che accompagna il regolamento CRA III ha compiuto una
prima analisi del potenziale impatto che la creazione di una rete di agenzie minori
eserciterebbe sulla concorrenza nel mercato delle agenzie di rating del credito.
Da una consultazione delle parti interessate la valutazione d'impatto ha tratto
la conclusione che la creazione di una tale rete può contare su un certo appoggio.
Avvalendosi di questi risultati, nel preparare la presente relazione la Commissione
ha valutato ulteriormente il valore aggiunto della creazione di una simile
rete, nonché quali possibili tipi di rete possano servire meglio ai suoi fini e
siano realizzabili. Tenendo
conto di quanto precede, sono stati presi in considerazione due tipi di rete, distinti
a seconda della portata e della natura della cooperazione proposta. I pro e i contro
di ciascuna opzione sono illustrati di seguito, insieme a qualche riflessione
sull'aspetto logistico dell'attuazione di ciascuna di esse. 2.1. Rete
integrata Una
rete integrata avrebbe una portata più vasta e un livello di cooperazione più
profondo. La Commissione ha valutato, sulla scorta dei contributi forniti
da rappresentanti delle agenzie di rating minori, una serie di campi che
potrebbero essere coperti da una rete integrata. Come
risultato, la valutazione ha individuato le seguenti aree di potenziale valore
aggiunto per una rete integrata: lo sviluppo di una piattaforma comune di dati
di base utilizzati per elaborare i rating, la progettazione e l'utilizzo di
metodologie comuni, la condivisione di conoscenze specialistiche e di buone pratiche
relative a un'ampia gamma di temi, quali i controlli esterni, la preparazione degli
investitori, le comunicazioni, le metodologie e l'osservanza delle norme
giuridiche. Sennonché, per quanto concerne la creazione di una
tale rete, le agenzie di rating minori hanno dato un feedback misto. Nel corso
della tavola rotonda organizzata dalla Commissione, soltanto una minoranza di
partecipanti si è espressa a favore della creazione di una rete integrata, quale
illustrata sopra e proposta dalla Commissione come primo punto di discussione. Per di più, l'analisi dell'opzione di una rete integrata
ha evidenziato che la creazione di una rete che intensifichi la cooperazione
incontra una serie di ostacoli da parte delle agenzie di rating minori.
Innanzitutto, esse hanno spesso modelli e obiettivi aziendali molto diversi, il
che rende difficile integrare un numero così elevato di attori in un'unica
categoria. Inoltre esse operano in nicchie di mercato differenti e applicano
strategie e metodologie differenti per quanto concerne l'ambito geografico di intervento.
Ciò renderebbe difficile creare una rete che soddisfi contemporaneamente le
loro esigenze. Le agenzie di rating minori che operano in un ambiente
concorrenziale considerano altresì difficile partecipare a una rete i cui concorrenti
operano nelle stesse aree geografiche e/o nelle stesse nicchie di mercato. Le
parti interessate hanno sottolineato che le reti (comprese quelle composte da
un numero limitato di agenzie di rating minori) potrebbero pertanto venire
create dall'azione delle forze di mercato, anziché da formali atti istitutivi della
Commissione europea. In
questa fase inoltre la creazione di una simile rete integrata potrebbe apparire
come un ingente investimento di cui non si vedrebbe però il rendimento. In
questa fase non è dunque possibile sostenere con validi argomenti economici la
creazione di reti di agenzie di rating che operino nel mercato come entità indipendenti.
L'introduzione di un regime speciale per le reti, che consenta ai partecipanti
di registrarsi presso l'AESFEM come agenzie di rating sotto un nuovo marchio di
rete, pur mantenendo i loro marchi individuali, potrebbe agevolare il processo.
L'attuale regime normativo consente di creare reti, ma soltanto sotto lo stesso
marchio. Il suddetto regime speciale potrebbe facilitare l'istituzione di reti ad
hoc da parte di diverse agenzie di rating che aggregherebbero risorse allo
scopo di emettere dei rating in categorie di rating o aree geografiche
specifiche. Vi
è infine il rischio che qualsiasi rete integrata del genere possa stimolare comportamenti
anticoncorrenziali. Ciò sarebbe contrario all'obiettivo unionale di favorire la
diversità nel settore del rating. Per di più si dovrebbero in ogni caso
rispettare le norme dell'UE in materia di concorrenza. La portata e il tipo di
scambio di informazioni dovrebbero rispettare integralmente l'articolo 101 del
trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE)[9]. Per
la creazione di una simile rete completamente integrata di agenzie di rating minori
la Commissione europea dovrebbe fornire un ampio finanziamento e un adeguato seguito
volto a far "decollare e funzionare" il progetto. A seconda della
portata della rete il finanziamento stimato nell'ipotesi della
partecipazione di 15 agenzie di rating sarebbe dell'ordine di grandezza di 900 000–1 950 000
euro all'anno[10]. Se
si dovesse decidere di realizzarla, un'iniziativa del genere potrebbe rientrare
in uno dei due programmi inseriti nel quadro finanziario pluriennale per il 2014-2020.
In particolare, i programmi "Orizzonte 2020" o "COSME" potrebbero
coprire una possibile iniziativa del genere. Un presupposto del finanziamento
del progetto sarebbe una decisa partecipazione delle parti interessate all'elaborazione
della domanda di approvazione del progetto, da sottoporre ad uno dei programmi
suddetti, delineando chiaramente la portata e la struttura del progetto stesso.
La concessione di tale finanziamento è subordinata alla positiva
valutazione del competente servizio della Commissione, nell'osservanza di tutti
i requisiti giuridici cui sono soggette tali domande. Tale progetto di
finanziamento unionale dovrebbe parimenti avere un ampio seguito da parte della
Commissione, relativamente alla presentazione della domanda di finanziamento e alla
conseguente attuazione del progetto. Alla Commissione è stato inoltre chiesto
di inserire nella presente relazione la valutazione del conflitto di interessi che
potrebbe derivare dal sostegno finanziario e non finanziario fornito a ciascuna
opzione politica. Per l'opzione della rete integrata tale valutazione non è
stata però eseguita, in considerazione del fatto che quell'opzione era stata
rifiutata a causa dei vari seri ostacoli individuati, nonché delle riserve in
fatto di concorrenza riguardanti il tipo di informazioni che potevano venire
scambiate in una rete integrata. Tale analisi viene eseguita soltanto per l'opzione
politica preferita. 2.2.
Rete cooperativa Come
alternativa all'ipotesi di creare una rete integrata, illustrata sopra, è stata
valutata la creazione di una rete cooperativa. Questa soluzione comporterebbe
una forma di cooperazione più leggera. Potrebbe assumere la forma di un foro
dedicato alle agenzie di rating del credito minori, che consentirebbe di stabilire
una struttura per regolari forme di scambio e cooperazione fra dette agenzie. L'analisi
mirava a mostrare fino a qual punto tale foro potrebbe costituire una
piattaforma per trattare temi di interesse per le agenzie di rating minori, nonché
per scambi di informazioni e migliori pratiche, con particolare riferimento alle
potenziali difficoltà di attuazione del regolamento CRA III e a questioni
strategiche di importanza comune a tutte le agenzie della rete. Si è altresì
valutato quanto tale foro possa favorire la riduzione delle barriere all'entrata
delle agenzie di rating minori e a stimolarne la crescita (cfr. sezione 3),
contribuendo alla valutazione d'impatto delle misure previste dal regolamento CRA
III e a individuare ulteriori mezzi o strumenti potenzialmente utilizzabili in
quest'area. Si è anche cercato di stabilire se una rete di cooperazione possa servire
alla ricerca di ulteriori modi per facilitare la comunicazione di informazioni
da parte degli emittenti alle agenzie di rating, al fine di facilitare l'emissione
di rating non richiesti relativi a emittenti societari, fra cui piccole
imprese. Il lavoro della rete potrebbe anche abbracciare discussioni circa l'opportunità
di ridurre gli ostacoli che si frappongono alla crescita transfrontaliera delle
agenzie di rating minori, segnatamente nei paesi non membri dell'UE. La
Commissione potrebbe partecipare al lavoro della rete, ad esempio stabilendo
gli ordini del giorno e presiedendo gli incontri. In tal modo la rete di
cooperazione potrebbe funzionare anche come dialogo in materia di
regolamentazione fra le agenzie di rating minori e la Commissione europea. Tale
dialogo offrirebbe alla Commissione un feedback sui potenziali problemi cui devono
far fronte le agenzie di rating minori e servirebbe alla presentazione delle
ulteriori relazioni della Commissione a seguito del regolamento CRA III. In
particolare, tale regolamento impone alla Commissione di valutare l'obbligo di
utilizzare un'agenzia di rating del credito minore nel caso di ricorso a più di
un'agenzia, sulla base del principio "conformità o spiegazione"; di
esaminare la questione se la portata del meccanismo di rotazione debba essere
estesa ad altre classi di attività; se sia opportuno adottare periodi
differenziati per le varie classi di attività; e la necessità di ulteriori
iniziative volte a promuovere la concorrenza sul mercato dei rating del credito[11]. Si
è inoltre considerata la possibilità di approfondire progressivamente la
portata e la natura della cooperazione nel contesto del funzionamento di una
potenziale rete. Ciò consentirebbe alla rete di evolvere nel corso del tempo a
seconda delle necessità. A questo proposito essa potrebbe mirare a individuare
i potenziali ostacoli all'ulteriore sviluppo della cooperazione fra le agenzie
di rating minori e avanzare proposte volte ad affrontare tali ostacoli.
Tuttavia, come si è già detto, l'osservanza del diritto della concorrenza dell'UE
non deve mai venire meno. Dal
feedback ottenuto dalle discussioni si trae l'indicazione che le agenzie di
rating minori, pur non apparendo del tutto contrarie a una rete cooperativa, sono
interessate soprattutto a un dialogo costante con la Commissione in materia di regolamentazione,
che dia loro l'opportunità di discutere una regolamentazione proporzionata che
tenga conto delle specificità delle agenzie di rating minori. Per
quanto riguarda la forma degli incontri, la rete potrebbe riunirsi in sedute
plenarie, mentre si potrebbero istituire dei gruppi di lavoro tematici che
informerebbero la rete in occasione delle sedute plenarie. Il
sostegno finanziario occorrente per avviare la rete di cooperazione sarebbe
limitato all'organizzazione degli incontri. La Commissione potrebbe assicurare
il sostegno organizzativo e logistico del foro. 3.
Conclusioni e passi successivi L'analisi
di fattibilità delle opzioni per la creazione di una rete di agenzie di rating
minori ha individuato molteplici ostacoli di mercato all'istituzione di una
rete integrata, nonché qualche ostacolo che limita la potenziale portata di una
rete cooperativa. Inoltre, la consultazione delle parti interessate ha indicato
che nelle condizioni attuali i rappresentanti del settore non sostengono la
creazione di alcun tipo di rete di agenzie di rating minori, né sono propensi a
parteciparvi. Le agenzie di rating minori hanno invece espresso l'esigenza di un
dialogo o di un foro strutturati in cui discutere con la Commissione europea lo
stato del mercato del rating e della regolamentazione delle rispettive agenzie e,
in particolare, gli aspetti che riguardano quelle più piccole. Benché sia
fattibile, l'istituzione di una rete cooperativa con uno scambio limitato di
informazioni non sembra corrispondere pienamente alle esigenze delle agenzie di
rating minori. Inoltre
con l'entrata in vigore del regolamento CRA III è già stata introdotta una
serie di misure, quali illustrate anche nella presente relazione, che mirano a
stimolare la competitività e sostenere la crescita delle agenzie minori nel
mercato del rating. Inoltre per una serie di tali misure occorre che ulteriori atti
delegati e di esecuzione vengano presentati dalle autorità europee di vigilanza
e adottati dalla Commissione europea. Questo processo è in atto. Tuttavia, nel
caso delle misure che sono divenute applicabili alla data di entrata in
vigore del regolamento CRA III, il 20 giugno 2013, il periodo di
tempo trascorso da allora non è sufficiente per valutare l'effetto di tali
misure sulla concorrenza. Per
poter valutare adeguatamente l'istituzione di qualche forma di cooperazione fra
le agenzie di rating minori e proporre le conseguenti opzioni politiche,
occorre valutare preliminarmente l'impatto delle suddette misure. Una volta
divenuto possibile analizzare l'impatto di tali misure e quindi anche le
esigenze delle agenzie di rating minori, i risultati di quell'analisi consentiranno
a loro volta di stabilire se la creazione di una rete sia ancora un'ipotesi
sostenibile e, in caso affermativo, aiuteranno a determinarne la portata e il
tipo, tenendo in debito conto le considerazioni relative al diritto della
concorrenza. Al tempo stesso l'avvio di un dialogo in materia di regolamentazione
con il settore del rating può servire ad agevolare questo processo. Tenendo
conto di quanto precede, la presente relazione propone di valutare gradualmente
la necessità di creare una rete nel medio/lungo termine. 3.1
Opzioni politiche di breve termine La
Commissione propone, in alternativa alla creazione di una rete, l'istituzione
di un dialogo in materia di regolamentazione come la soluzione più adeguata di breve
termine. L'analisi del mercato e delle opinioni delle parti interessate ha dimostrato
che in questa fase le agenzie di rating minori avvertono l'esigenza di creare
una forma siffatta di dialogo sullo stato del mercato del rating e, in
particolare, sugli aspetti che riguardano gli attori di mercato minori. Questo dialogo
potrebbe configurarsi come il periodico follow up degli sviluppi di mercato nel
settore del rating e consentire la discussione delle questioni di
regolamentazione relative al regolamento CRA. Tale
dialogo in materia di regolamentazione potrebbe assumere la forma di uno o più
eventi all'anno, nel corso dei quali le parti interessate avrebbero l'opportunità
di esprimere le proprie opinioni sullo stato del mercato e discutere con la Commissione
europea le questioni di regolamentazione di particolare interesse per le agenzie
di rating minori, così come si è proposto per il caso dell'opzione di rete cooperativa. 3.2
Opzioni politiche di medio/ lungo termine Riflettendo
sui risultati del dialogo in materia di regolamentazione e sulla valutazione
dell'effetto delle misure adottate a norma del regolamento CRA III, in una
fase successiva i servizi della Commissione valuteranno il valore aggiunto di
una rete di agenzie di rating minori e, se lo riterranno fattibile, definiranno
le misure da adottare per creare il quadro normativo necessario al suo
efficiente funzionamento. [1] Cfr. anche il Libro verde — Il finanziamento a lungo
termine dell'economia europea, COM/2013/0150 final,
http://ec.europa.eu/internal_market/finances/financing-growth/long-term/index_en.htm [2] Regolamento (CE) n. 1060/2009 del 16 settembre 2009 del
Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle agenzie di rating del credito, GU L 302 del 17.11.2009, pag.1, in prosieguo "regolamento CRA". [3] A seguito del comunicato del G20 risultante dal suo incontro del 4-5 novembre 2012, che invitava la IOSCO a
lavorare ulteriormente "per
accrescere la trasparenza delle agenzie di rating del credito e la
concorrenza fra esse", nell'aprile
2013 la IOSCO ha presentato al G20 la relazione su "Transparency
and Competition among Credit Rating Agencies" nonché
sulle sue attività in corso (disponibile
a:
http://www.iosco.org/library/briefing_notes/pdf/IOSCOBN01-13.pdf). Per avviare una riflessione su questi temi, la IOSCO ha inoltre intrapreso la revisione del Codice di condotta —
Principi basilari per le agenzie di rating del credito del dicembre 2004 (disponibile
a: http://www.iosco.org/library/pubdocs/pdf/IOSCOPD180.pdf)
la cui conclusione è prevista per l'estate del 2014. Nell'agosto 2013 l'FSB ha presentato al G20 una relazione sullo stato di avanzamento dei suoi lavori in materia di
agenzie di rating del credito, che
tratta anche il lavoro svolto dalla IOSCO in quest'area. [4] Regolamento (UE) n. 462/2013 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 21 maggio 2013 che modifica il regolamento (CE) n. 1060/2009
relativo alle agenzie di rating del credito, GU L 146 del 31.5.2013, pag.1. [5] L'articolo 8 quinquies del regolamento 462/2013 sul
ricorso a più di un'agenzia di rating dispone: "1. L'emittente o un terzo collegato che
intendano incaricare almeno due agenzie per il rating relativo alla stessa
emissione o entità considerano di incaricare almeno un'agenzia di rating che
detenga una quota di mercato non superiore al 10% e che possa essere giudicata,
dall'emittente o da un terzo collegato, in grado di valutare l'emissione o l'entità
di cui trattasi, a condizione che nell'elenco dell'AESFEM di cui al paragrafo 2
sia disponibile un'agenzia per il rating del credito dell'emissione o entità.
Qualora l'emittente o un terzo collegato non incarichino almeno un'agenzia di
rating del credito con una quota di mercato non superiore al 10%, tale
circostanza deve essere documentata. 2. Al fine di agevolare la valutazione da parte dell'emittente
o di un terzo collegato a norma del paragrafo 1, l'AESFEM pubblica annualmente
sul proprio sito Internet un elenco delle agenzie di rating del credito
registrate, con l'indicazione della quota totale di mercato da esse detenuta e
dei tipi di rating del credito emessi, che può essere utilizzato dall'emittente
come punto di partenza per la sua valutazione. 3. Ai fini del presente articolo, la quota totale di
mercato è calcolata con riferimento al fatturato annuo generato a livello di
gruppo da attività di rating del credito e servizi ausiliari.". [6] Articolo 39 ter, paragrafo 3, del regolamento CRA. [7] Cfr. il verbale della tavola rotonda a:
http://ec.europa.eu/internal_market/rating-agencies/docs/130702_minutes_en.pdf [8] AESFEM, "Technical Advice on the
feasibility of a network of small and medium-sized CRAs", 21 novembre 2013, consultabile a:
http://www.esma.europa.eu/system/files/2013-1703_technical_advice_on_the_feasibility_of_a_network_of_small_and_medium-sized_cras_0.pdf [9] Cfr. anche Linee
direttrici sull'applicabilità dell'articolo 101 del trattato sul funzionamento
dell'Unione europea agli accordi di cooperazione orizzontale, GU C 11 del 14.1.2011, pagg 1-72, dal paragrafo 55. [10] Valutazione d'impatto
allegata alla proposta di regolamento CRA III, Allegato
X, pag. 161. [11] Articolo 39, paragrafo 4 e paragrafo 5.