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Document 52006DC0846

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo - Piano d'interconnessione prioritario {SEC(2006) 1715} {SEC(2007) 12}

/* COM/2006/0846 def. */

52006DC0846

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo - Piano d'interconnessione prioritario {SEC(2006) 1715} {SEC(2007) 12} /* COM/2006/0846 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 10.1.2007

COM(2006) 846 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

Piano d'interconnessione prioritario

{SEC(2006) 1715}{SEC(2007) 12}

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

Piano d'interconnessione prioritario

INDICE

1. Sono necessarie misure urgenti 3

2. Situazione attuale dello sviluppo delle infrastrutture energetiche dell'Europa 6

3. Azioni da intraprendere: le proposte della Commissione 8

3.1. Le infrastrutture essenziali che incontrano considerevoli difficoltà 8

3.2. Nomina di coordinatori europei per la realizzazione di determinati progetti prioritari 11

3.3. Pianificazione delle reti in funzione delle esigenze dei consumatori 12

3.4. Accelerare le procedure di autorizzazione 13

3.5. Istituire un quadro di riferimento chiaro per gli investimenti 14

4. Conclusioni 16

Allegato 1 17

Allegato 2 18

Allegato 3 19

Allegato 4 21

SONO NECESSARIE MISURE URGENTI

Gli interconnettori agevolano il trasporto interegionale e transfrontaliero di elettricità e energia e costituiscono una condizione imprescindibile per il funzionamento del mercato interno. I capi di Stato e di governo, riunitisi a Hampton Court in ottobre 2005, hanno sottolineato la necessità di una politica più forte per agevolare il completamento dei progetti di infrastruttura prioritari. Precedentemente, al Consiglio europeo di Barcellona del 2002, avevano deciso di comune accordo di portare i livelli minimi di interconnessione tra Stati membri al 10%. Attualmente numerosi Stati membri non hanno ancora conseguito questo obiettivo[1]. Il Consiglio europeo del marzo 2006 si è espresso a favore dell'adozione di un piano di interconnessione prioritario (in appresso "il piano") nell'ambito analisi strategica europeo dell'energia ( Strategic European Energy Review - SEER)[2]. Il Consiglio europeo del giugno 2006 ha chiesto di sostenere vigorosamente i progetti d'infrastrutture energetiche esterne destinate a rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento.

La politica energetica per l'Europa (PEE) deve perseguire lo sviluppo di un'infrastruttura efficace nel settore energetico per conseguire gli obiettivi in materia di sostenibilità, competitività e sicurezza dell'approvvigionamento.

Sostenibilità Per integrare l'energia elettrica prodotta dalle fonti energetiche rinnovabili, occorre disporre di importanti infrastrutture energetiche nuove. Queste infrastrutture miglioreranno anche l'efficienza delle capacità di produzione nuove e già esistenti e ridurranno i rischi di effettuare investimenti poco opportuni nelle capacità di produzione.

Competitività L'adeguato rendimento dell'infrastruttura energetica è di fondamentale importanza per il funzionamento e lo sviluppo di un mercato energetico interno efficiente. Tale rendimento serve a imprimere un impulso al commercio interregionale che, a sua volta, porta ad una concorrenza efficace e riduce le possibilità di posizioni dominanti.

Sicurezza dell'approvvigionamento Data la forte dipendenza del mercato interno energetico dagli approvvigionamenti esterni, occorre diversificare le fonti e disporre di reti adeguatamente interconnesse per rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento e la solidarietà tra Stati membri (ad esempio, le isole energetiche).

Politiche e misure a livello dell'UE

L'Unione europea (UE) ha elaborato una serie di politiche destinate a sostenere lo sviluppo di un'infrastruttura energetica efficace in Europa.

Innanzitutto, negli orientamenti relativi alle reti transeuropee dell'energia (orientamenti RTE-E)[3], l'UE ha elencato 314 progetti di infrastruttura ("progetti di interesse comune") il cui completamento dovrebbe essere agevolato ed accelerato. Tra questi rientrano 42 "progetti di interesse europeo" (allegati 1 e 2) altamente prioritari, che possono rivestire un carattere transfrontaliero o avere un impatto considerevole sulla capacità di trasporto transfrontaliero. Gli orientamenti forniscono un quadro ai fini di un maggior coordinamento, per il controllo dei progressi nell'attuazione nonché, se del caso, per il sostegno finanziario della CE, in particolare sotto forma di prestiti della Banca europea per gli investimenti (BEI).

In secondo luogo, l'UE ha introdotto recentemente regole specifiche per garantire un livello adeguato di interconnessione elettrica e di approvviggionamento di gas tra gli Stati membri, garantendo nel contempo un ambiente stabile per gli investimenti (direttive concernenti le misure per la sicurezza dell’approvvigionamento di elettricità e per gli investimenti nelle infrastrutture[4] e le misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas naturale [5]).

In terzo luogo, il Consiglio europeo, nelle conclusioni della riunione del giugno 2006 ha chiesto di “−dare pieno sostegno ai progetti infrastrutturali compatibili con le considerazioni ambientali e volti ad aprire nuovi canali di fornitura al fine di diversificare le importazioni di energia, da cui trarranno beneficio tutti gli Stati membri”.

Infine nella riunione del 14 e 15 dicembre 2006 il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza della "realizzazione di un mercato interno dell'energia interconnesso, trasparente e non discriminatorio, con norme armonizzate" e "lo sviluppo della cooperazione per affrontare le emergenze, in particolare in caso di interruzione dell'approvvigionamento."

Interventi urgenti

Malgrado questa legislazione, i progressi realizzati nello sviluppo delle reti sono insufficienti e sussistono ancora dei notevoli ostacoli.

Come illustrato dettagliatamente nella comunicazione "Prospettive per i mercati interni del gas e dell'elettricità", attualmente l'Unione europea non è assolutamente in grado di garantire ad una qualsiasi impresa comunitaria di vendere gas e elettricità alle stesse condizioni, senza disciminazioni o svantaggi di alcun tipo, di cui beneficiano le imprese nazionali esistenti. In particolare non esiste ancora l'accesso non discriminatorio e ad un livello analogo di supervisione regolamentare in ogni Stato membro.

Inoltre l'Unione europea non ha ancora affrontato adeguatamente la sfida che consiste ad investire ad un livello adeguato in nuove infrastrutture, sulla base di un quadro regolamentare comune e stabile a livello europeo, a sostegno del mercato interno. Inoltre manca ancora, in larga misura, il coordinamento necessario tra le reti energetiche, in termini di norme tecniche, regole di bilanciamento, qualità del gas, sistemi di contatto e meccanismi di gestione della congestione, senza i quali gli scambi transfrontalieri non possono essere relizzati in modo adeguato. Occorre menzionare in particolare che gli investimenti sono falsati per via dell'insufficiente unbundling ( separazione ). Gli operatori di rete non sono incentivati a sviluppare la loro rete nell'interesse generale del mercato e per agevolare l'ingresso di nuovi operatori a livello di capacità o approvvigionamento. La comunicazione, già menzionata, riguardante il mercato interno afferma che numerosi segnali dimostrano che le decisioni di investimento delle imprese verticalmente integrate sono condizionati dalle esigenze delle loro filiali responsabili dell'approvvigionamento. Queste imprese sembrano veramente poco inclini ad aumentare, ad esempio, le capacità di importazione di gas (terminali GNL ad esempio) nell'ambito di un processo aperto, una tendenza che ha determinato, in alcuni casi, problemi per la sicurezza dell'approvvigionamento. Lo stesso fenomeno si osserva, in alcuni casi, per la disponibilità di capacità di collegamento dei nuovi impianti di produzione.

Le reti attualmente sono utilizzate a regimi più vicini ai limiti consentiti e ciò determina il rischio di interruzioni temporanee dell'approvvigionamento[6]. Molti paesi e numerose regioni sono tuttora delle " isole energetiche ", considerevolmente isolate dal resto del mercato interno, tra queste ricordiamo gli Stati Baltici[7] e i nuovi Stati membri dell'Europa sudorientale.

Gli importi investiti in infrastrutture transfrontaliere in Europa sono estremamente ridotti, si tratta di 200 milioni di euro l'anno in reti elettriche transfrontaliere[8] che rappresentano solo il 5% dell'importo totale degli investimenti annui per le reti elettriche nell'UE, in Norvegia, Svizzera e Turchia.

Queste cifre non corrispondono alle esigenze di infrastrutture efficaci, conformemente agli obiettivi della PEE. Per far fronte alle esigenze stabilite negli orientamenti RTE-E[9], l'UE dovrà investire entro il 2013 almeno 30 miliardi di euro nelle infrastrutture (6 miliardi per il trasporto di elettricità, 19 miliardi per i gasdotti e 5 miliardi per i terminali di gas naturale liquefatto).

Si ritiene che occorreranno circa 7 o 800 milioni di euro l'anno per immettere nella rete una percentuale maggiore di energia elettrica proveniente dalle fonti rinnovabili[10] e internalizzare i costi di bilanciamento delle fonti intermittenti[11].

Via via che diminuiranno le riserve di gas interne, le importazioni copriranno una parte crescente della domanda di gas. Questo maggior ricorso alle importazioni richiede investimenti in tempo utile lungo l'intera catena del gas nonché un pieno sostegno alle interconnessioni esterne delle reti energetiche. Nonostante queste esigenze, sono state espresse preoccupazioni (AIE)[12] circa i gravi rischi di investimenti insufficienti nell'insieme del settore del gas.

Se l'UE va avanti di questo passo in materia di infrastrutture, non conseguirà nessuno degli obiettivi della PEE e la congestione comporterà un aumento dei prezzi dell'energia. Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili sarà ostacolato dalle capacità insufficienti della rete di trasporto sia tra gli Stati membri che all'interno di ciascuno di essi. L'esperienza recente indica che esiste una strozzatura significativa per lo sviluppo delle fonti di energia "verde": la durata media della costruzione di parchi eolici è di circa tre anni ma occorrono fino a dieci anni per collegare ed integrare dei parchi eolici geograficamente "disseminati"[13]. L'insufficienza delle capacità di rete di trasporto e i vincoli che gravano sulla produzione fanno sì che ogni mercato nazionale dell'elettricità dovrà disporre di capacità di produzione supplementari per far fronte a picchi di domanda imprevisti o a improvvisi guasti di generatori e ciò rendera il sistema meno effciente.

Obiettivi del piano

Il presente piano descrive lo stato di avanzamento dei 42 progetti di interesse europeo nei settori del gas e dell'elettricità e considera anche i terminali di gas naturale liquefatto (GNL) anche se non rientrano fra tali progetti[14]. Molti di questi progetti registrano progressi soddisfacenti, mentre altri non vanno avanti. Il piano prevede pertanto delle misure specifiche per il completamento progressivo dei progetti critici che registrano ritardi considerevoli e propone misure destinate ad agevolare un quadro di investimenti stabile.

Questa visione di insieme è corredata da un documento di lavoro dei servizi della Commissione [15] che approfondisce una precendente analisi[16].

Il piano in questione si incentra sui progetti di interesse europeo approvati dal Consiglio e dal Parlamento europeo negli orientamenti TEN-E. Altri progetti[17] potrebbero essere considerati a medio o lungo termine nell'ambito della prossima revisione di tali orientamenti.

SITUAZIONE ATTUALE DELLO SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE ENERGETICHE DELL'EUROPA

L'analisi effettuata dai servizi della Commissione ha evidenziato una serie di lacune.

Elettricità

Sui 32 progetti di interesse europeo 20 registrano dei ritardi (allegato 3): 12 dei 20 progetti hanno un ritrado tra uno e due anni, 8 un ritardo superiore a tre anni. Solo 12 dei 32 progetti di interesse europeo non hanno accumulato ritardi (37%); solo cinque sono virtualmente o praticamente completati[18]. Una tratta di un progetto aspetta la relizzazione dell'altra ttratta da oltre dieci anni[19] e due progetti sono parzialmente in costruzione[20].

Per quanto concerne i ritardi accumulati si possono trarre una serie di conclusioni:

- La complessità della pianificazione e di altre procedure di autorizzazione costituisce la ragione principale della maggior parte dei ritardi. Anche se le procedure giuridiche sono generalmente paragonabili nella maggior parte degli Stati membri, le principali fasi (processo complessivo di pianificazione) sono attuate secondo procedure la cui struttura varia da un paese all'altro. Ad esempio quando si tratta di integrare reti diverse[21], quando sono coinvolte più autorità[22] o quando esistono periodi di consultazione e procedure di autorizzazione particolarmente lunghi[23].

- Quando due o più Stati membri sono interessati da un progetto, l'assenza di armonizzazione della pianificazione e delle procedure di autorizzazione causa spesso ritardi eccessivi.

- Le obiezioni non legate a questioni ambientali o sanitarie[24] possono ritardare notevolmente il completamento di molti progetti[25]. I cavi sottomarini, costosi e difficili, che hanno incontrato solo una debole opposizione dei cittadini, hanno registrato progressi più rapidi di alcune interconnessioni terrestri contestate.

- Le difficoltà di finanziamento hanno ritardato alcuni progetti[26], soprattutto per quanto riguarda l'inntegrazione della "elettricità verde" e le connessioni con i paesi confinanti.

- Sembra che alcuni operatori della rete di trasporto (TSO) abbiano tardato ad aumentare le loro capacità transfrontaliere Ciò spesso è dovuto all'inadeguatezza degli incentivi previsti dal quadro regolamentare o al fatto che alcuni TSO fanno parte di imprese verticalmente integrate poco desiderose di aumentare un'offerta che potrebbe nuocere alle loro affiliate responsabili dell'approvvigionamento. Analogamente un livello inadeguato delle tariffe regolamentate, ricalcolate sul breve periodo (tre mesi o un anno), sembrano aver frenato lo sviluppo delle infrastrutture prioritarie.

Gas

Globalmente la maggior parte dei dieci gasdotti di "interesse europeo" registra progressi soddisfacenti (allegato 4).

La maggior parte di questi progetti non ha registrato ritardi significativi. Almeno sette delle dieci condotte di interesse europeo dovrebbero entrare in funzione entro il 2010-2013; uno è già stato completato[27], due sono in costruzione[28], ed altri due sono parzialmente in costruzione[29]. Queste infrastrutture rappresenteranno una capacità di importazione aggiuntiva per l'UE di circa 80-90 miliardi di m³ da qui al 2013 (16-17% del fabbisogno stimato di gas dell'UE per il 2010)[30] .

La realizzazione di 29 terminali e impianti di stoccaggio di GNL è stata invece ostacolata da importanti difficoltà in vari Stati membri. Nove progetti[31] sono stati abbandonati e si sono dovute cercate soluzioni alternative. Cinque altri progetti GNL sono attualmente bloccati[32].

In sintesi gli investimenti e l'impegno nella catena del gas sembrano soddisfacenti. Tuttavia, malgrado il completamento di vari progetti di gasdotti, sembra che i rischi aumentino per gli investimenti in gasdotti transfrontalieri. I ritardi sono dovuti anche a preoccupazioni ambientali e all'opposizione incontrata a livello locale, in particolare per i terminali GNL. L'aumento dei prezzi delle materie prime e la penuria di manodopera qualificata sono fattori che contribuiscono a queste difficoltà[33].

AZIONI DA INTRAPRENDERE: LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE

Le infrastrutture essenziali che incontrano considerevoli difficoltà

La valutazione della Commissione costituisce una base per garantire un'attenzione e un impegno adeguati a livello dell'UE e degli Stati membri. Le parti interessate e le autorità nazionali dovrebbero adesso impegnarsi per portare a termine rapidamente i progetti.

Azione 1: Sono state individuate le infrastrutture più importanti che incontrano particolari difficoltà |

Elettricità

La Commissione ha individuato i progetti essenziali seguenti che sono fondamentali per il completamento del mercato interno, l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nel mercato e il miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento, e la cui attuazione potrebbe essere ritardata per dei motivi noti.

Progetti | Giustificazione | Data di completamento annunciata nel 2004 (2006) | Motivi del ritardo |

Kassø (DK) – Hamburg/Dollern (DE) | Questo collegamento è essenziale per l'integrazione di grandi volumi di elettricità di origine eolica in Germania del Nord, in Danimarca, nel Mare del Nord e nel Baltico, nonché per gli scambi col Nord Europa ed infine per la sicurezza della rete e del commercio. | 2010 (2012) Il progetto è ancora in fase di studio | Area a forte densità di popolazione; numerosi proprietari di terreni. |

Hamburg/Krümmel (DE) – Schwerin (DE) | Integrazione dell'elettricità eolica; colmare una lacuna tra la rete occidentale e orientale dell'Unione europea | 2007 (2007) Fase di autorizzazione | Opposizione della popolazione locale: tracciato, timore dei campi elettromagnetici; deterioramento del paesaggio. Lunghe procedure pubbliche di consultazione. Numerose parti interessate. Non si percepiscono le prospettive a livello sovraregionale ed europeo. |

Halle/Saale (DE) – Schweinfurt (DE) | idem | 2010 (2009) Fase di autorizzazione | Attraversamento della foresta di Thüringe. Opposizione della popolazione locale: impatto negativo sul turismo, tracciato, timore dei campi elettromagnetici, impatto sul paesaggio. Diversità delle parti interessate. Non si percepiscono le prospettive a livello sovraregionale ed europeo. |

St-Peter (AT) – Tauern (AT) | L'area più congestionata di Europa centrale che pone problemi per una gestione sicura della rete | 2010 (2011) Fase di autorizzazione/ studio | Lentezza della procedura di autorizzazione: necessità di un coordinamento supplementare. Opposizione della popolazione locale: timore dei campi elettromagnetici, impatto sul paesaggio, uccelli e insetti protetti. Terreno difficile. Le autorità responsabili per la valutazione d'impatto (VIA) e le autorizzazioni non sono adatte ai grandi progetti di infrastruttura. |

Südburgenland (AT) – Kainachtal (AT) | idem | 2007 (2009) Fase di autorizzazione | Lentezza della procedura di autorizzazione. Opposizione della popolazione locale: timore dei campi elettromagnetici, richiesta di cavi sotterranei. Potenziale opposizione alla costruzione di vie di accesso al sito. Le autorità responsabili per la valutazione d'impatto (VIA) e le autorizzazioni non sono adatte ai grandi progetti di infrastruttura. |

Dürnrohr (AT) – Slavětice (CZ) | Collegamento fondamentale con il nuovo Stato membro e l'Europa centrale | 2007 (2009) Il progetto è ancora in fase di studio | Opposizione dell'Austria al nucleare. Progetto collegato al rafforzamento della rete austriaca (Nord-Sud). Area protetta. Popolazione locale sensibilizzata sulla questione dei campi elettromagnetici (Austria) |

Udine Ovest (IT) – Okroglo (SI) | Le linee tra tra la Slovenia e l'Italia sono molto sovraccariche Rischio importante di blackout in Italia Collegamento importantissimo per i flussi di elettricità a livello dell'UE. | 2009 (2011) Il progetto è ancora in fase di studio | Difficoltà nell'individuare i punti di attraversamento della frontiera tra Italia e Slovenia. Area ad elevata densità di popolazione. Potenziale problema commerciale. Definizione del tracciato: 35% del territorio sloveno rientra nel programma Natura 2000. Opposizione della popolazione locale: timore dei campi elettromagnetici, impatto sul paesaggio. Condizione preliminare posta dalla Slovenia: completamento della linea Berecevo-Krsko ed interconnessione con l'Ungheria. Rafforzamento preliminare della rete italiana. |

Collegamento elettrico tra la Lituania e la Polonia ivi compresa una modernizzazione della rete polacca (DE-PL) | Connessione fondamentale per collegare la rete baltica all' UCTE | 2012 (2013) Il progetto è ancora in fase di studio | Coordinamento e mancanza di un sostegno politico sufficiente in passato. Incertezza dovuta alla presenza di aree di sincronizzazione diverse. Stabilità della rete polacca. Attraversamento di aree protette. Le espropriazioni richiedono modifiche legislative in Polonia. Necessità di un convertitore "back to back". Incertezza conrcenente le aree di sincronizzazione. |

Sentmenat (ES) – Bescanó (ES) – Baixas (FR) | Connessione criuciale tra UCTE e "l'isola elettrica" iberica. | 2007 (2009); Fase di autorizzazione | Attraversamento dei Pirenei. Difficoltà nell'individuare i punti di attraversamento della frontiera tra Spagna e Francia. Opposizione della popolazione locale. |

Moulaine (FR) – Aubange (BE) | 2010 (2012) La parte belga del progetto è completata mentre quella francese è ancora in fase di studio | Priorità data al progetto Avelin-Avelgem; difficoltà per fare accettare il progetto nelle aree rurali ed urbane; tracciato ancora non stabilito sul versante francese (mancano da 13 a 16 km). |

Collegamento con cavi sottomarini tra l'Inghilterra e i Paesi Bassi | 2008 (2010) Fase di autorizzazione | Procedure ambientali lunghe. Procedura di regolamentazione olandese lunga. Procedure di consultazione pubblica lunghe in entrambi i paesi. Incertezza per quanto riguarda il finanziamento e le sovvenzioni. Incertezza circa la regolazione del collegamento (richieste di esenzioni/orientamenti sulla gestione della congestione) |

Gas

Nel settore del gas, l'UE deve diversificare le sue attuali fonti di approvvigionamento (Norvegia, Russia e Nord Africa), dotandosi di un "quarto corridoio" che convoglierà il gas da fonti alternative (30 miliardi di m3, ossia 7% della domanda di gas dell'UE nel 2010): Asia centrale, Mar Caspio e Medio Oriente attraverso il gasdotto Nabucco .

L'UE deve inoltre garantire il rapido completamento dei progetti prioritari nel settore del gas attualmente in ritardo. La Commissione rileva che il gasdotto GALSI, che collega l'Algeria alla penisola italiana (attraverso la Sardegna), registra un notevole ritardo.

Occorre inoltre garantire la consegna di quantità maggiori di gas importato al termine della catena di approvviggionamento, affinché i consumatori finali beneficino di adeguati approvvigionamenti. Lo sviluppo della distribuzione a valle è di fondamentale importanza (ad es. i gasdotti che collegano i mercati del gas della Germania, della Danimarca e della Svezia, nonché i mercati della Germania, del Benelux e del Regno Unito). Infine il gas naturale liquefatto (GNL) può garantire una maggiore flessibilità in particolare per gli Stati membri che dipendono da un'unica fonte di approvvigionamento di gas. Il GNL può costituire una adeguata riserva in grado di garantire l'approvvigionamento di gas e rafforzare la conpetitività nel mercato. In questo ambito, la Commissione nel 2007 esaminerà l'opportunità di un'azione comunitaria per rafforzare la solidarietà energetica nell'ambito di un piano d'azione per il GNL.

Nomina di coordinatori europei per la realizzazione di determinati progetti prioritari

Nell'ambito degli orientamenti TEN-E, la Commissione può, d'accordo con gli Stati membri interessati e previa consultazione del Parlamento europeo, designare un coordinatore europeo

Il coordinatore in questione promuoverà la dimensione europea del progetto e avvierà un dialogo transfrontaliero tra i promotori, il settore pubblico e quello privato, nonché gli enti locali e regionali e la popolazione locale. Il coordinatore contribuirà al coordinamento delle procedure nazionali (anche ambientali) e presenterà un rapporto sui progressi del o dei progetti nonché sugli eventuali ostacoli e difficoltà che potrebbero comportare considerevoli ritardi.

Azione 2: Nomina di coordinatori europei (cfr. punto 3.1) All'inizio del 2007 la Commissione proporrà la designazione di coordinatori europei al fine di agevolare il completamento dei progetti seguenti: Elettricità: Collegamento tra la Germania, la Polonia e la Lituania, in particolare Alytus – Elk (convertitore back-to-back). Collegamento dei parchi eolici offshore nell'Europa del Nord (Danimarca, Germania e Polonia). Collegamento tra Francia e Spagna, in particolare la linea Sentmenat (ES) – Bescanó (ES) – Baixas (FR). Gas: Il gasdotto NABUCCO. |

In una fase seguente, in funzione dei progressi realizzati, sarà considerata la nomina di coordinatori europei per i progetti seguenti:

Elettricità:

- collegamenti all'interno dell'Austria e con l'Austria;

- collegamenti tra Italia e Slovenia;

- collegamenti tra il Regno Unito e l'Europa continentale;

- la linea Moulaine (FR) – Aubange (BE).

Gas:

- gasdotto GALSI che collega l'Algeria, l'Italia via la Sardegna e la Toscana con una diramazione verso la Francia via la Corsica;

- il gasdotto Svezia-Danimarca-Germania;

- capacità di gas a valle tra la Germania, i Paesi Bassi, il Belgio e il Regno Unito;

- il completamento di vari terminali GNL che registrano importanti ritardi.

Pianificazione delle reti in funzione delle esigenze dei consumatori

Il recente blackout verificatosi il 4 novembre 2006 in otto paesi comunitari ha evidenziato il fatto che l'Europa continentale si comporta già, per alcuni aspetti, come un sistema elettrico unico dotato, tuttavia, di una rete non adatta a tale scopo.

Il sistema elettrico dell'Europa (ivi compresa l'infrastruttura delle rete) deve essere pianificato, costruito e operato in funzione dei consumatori che lo utilizzeranno. L'individuazione, la progettazione e la costruzione delle infrastrutture nei mercati liberalizzati è un processo continuo che richiede un controllo e un coordinamento costanti tra gli operatori del mercato. Non si tratta solo di costruire un numero maggiore di interconnessioni o di centrali in ogni regione, si tratta anche del futuro mix energetico dell'UE, della gestione di un sistema che comporta una quota più elevata di produzione intermittente, nonché dell'ubicazione geografica dei siti di produzione. La trasparenza per quanto concerne l'evoluzione della saturazione della rete a breve e lungo termine è di fondamentale importanza.

Nell'UE sarebbe opportuno procedere, in ciascuna delle regioni energetiche e tra loro, ad una pianificazione coordinata rafforzata delle infrastrutture e/o delle capacità di produzione necessarie. Questo obiettivo è evocato nella comunicazione della Commissione sulle prospettive per i mercati interni del gas e dell'elettricità. Si valuteranno due vie principali per conseguire un maggior coordinamento degli operatori della rete di trasporto (TSO).

L'utilizzazione di GALILEO per un attento monitoraggio in tempo reale dellle reti energetiche è indispensabile al fine dello sviluppo di une rete innovativa "intelligente". Ciò consentirà di monitorare e controllare il sistema elettrico in tempo reale. Questa tecnologia contribuirà inoltre alla prossima iniziativa europea per la protezione delle infrastrutture energetiche critiche.

Azione 3: Pianificazione coordinata a livello regionale Nel 2007 la Commissione proporrà la creazione di un quadro rafforzato per i TSO, responsabile della pianificazione coordinata della rete. |

Come illustrato dettagliatamente nella comunicazione "Prospettive per i mercati interni del gas e dell'elettricità"[34], questo quadro dovrebbe costituire una piattaforma per il monitoraggio e le analisi dell'evoluzione attuale e futura delle reti in ogni settore energetico e pemetterà di migliorare le capacità di trasporti tra gli Stati membri su base regionale. Agevolerà il dialogo tra le parti interessate, tenendo debitamente conto delle considerazioni socioeconomiche ed ambientali e renderà possibile, in linea con le procedure nazionali di pianificazione, l'elaborazione di piani regionali per lo sviluppo delle reti, nonché delle previsioni sul bilanciamento tra offerta e domanda (valori di base e di punta). Nell'esecuzione dei suoi compiti, terrà debitamente conto del parere dei regolatori e di altre istanze importanti nel settore del gas e dell'elettricità (ad esempio, il forum di Firenze e quello di Madrid).

Questo coordinamento rafforzato dovrebbe essere completato da una visione generale della pianificazione e dello sviluppo delle infrastrutture su una base più europea. Gli investitori potenziali nella generazione e nel trasporto hanno bisogno di informazioni aggiornate sugli sviluppi a medio e breve termine. L'Osservatorio dell'energia[35] dovrebbe pertanto analizzare la domanda di nuove infrastrutture da parte dell'UE. Sulla base di questa analisi, la Commissione, se del caso, proporrà delle modifiche degli orientamenti RTE-E e stabilirà le nuove infrastrutture prioritarie di interesse europeo. Occorre individuare anticipatamente le potenziali penurie per consentire al mercato di reagire. L'Osservatorio dovrebbe apportare un aiuto materiale e tecnico ai coordinatori designati nell'UE.

Accelerare le procedure di autorizzazione

Le lunghe procedure legali e di autorizzazione ostacolano considerevolmente lo sviluppo di alcune infrastrutture del gas e alcuni progetti riguardanti il trasporto dell'elettricità. La frammentazione delle procedure, una forte opposizione degli enti locali e regionali, l'utilizzazione abusiva dei diritti di veto e il gran numero di enti responsabili della concessione delle autorizzazioni costituiscono ostacoli significativi. Per quanto riguarda le connessioni tra Stati membri l'assenza di coordinamento e le scadenze diverse spesso ritardano le procedure di autorizzazione.

Malgrado l'introduzione in alcuni paesi di procedure di autorizzazione semplificate, le principali difficoltà sussistono. La costruzione di una nuova connessione può in alcuni casi richiedere oltre 10 anni, mentre il tempo necessario per la costruzione di un parco eolico e o di una centrale a gas a ciclo combinato è tra 2 e 3 anni.

Negli Stati Uniti in passato si sono verificati problemi analoghi ( black out in California dovuti alla carenza di interconnessioni e un'inadeguata struttura del mercato che portava a degli abusi). Per questi motivi, in caso di ritardo eccessivo nella realizzazione di un progetto prioritario di infrastruttura di rete in uno Stato, la pianificazione e l'autorizzazione delle infrastrutture a livello interfederale negli Stati Uniti sono oggi decise a livello federale dalla Commissione federale di regolamentazione dell'energia ( Federal Energy Regulatory Commission - FERC), se i progetti prioritari non sono autorizzati nei tempi stabiliti a livello dei singoli Stati.

La Commissione non ritiene che questa strategia sia adatta per l'UE. Tuttavia è necessario intervenire efficacemente se si vuole che le infrastrutture dell'elettricità e del gas dell'UE siano in grado di adeguarsi veramente ai cambiamenti in corso nei mercati energetici. È indispensabile ridurre i tempi necessari per la pianificazione e la costruzione delle infrastrutture prioritarie dell'UE, pur tenendo adeguatamente conto delle problematiche ambientali, sanitarie e di sicurezza.

Innanzitutto, sulla base degli orientamenti RTE-E, il fatto di definire "di interesse europeo" alcuni progetti prioritari dovrebbe permettere di accelerarne l'attuazione. Questa dichiarazione comporta la definizione di un calendario per il completamento del progetto, ivi compresi i dettagli concernenti le modalità di avanzamento dell'iter di approvazione (il coordinamento delle valutazioni può contribuire a semplificare le procedure). Per garantire l'efficacia di questa dichiarazione, la Commissione ritiene che in futuro la selezione dei progetti di interesse europeo dovrebbe avvenire nei rispetto di condizioni rigorose. Questa dichiarazione dovrebbe riguardare solo i progetti che hanno un impatto considerevole sui flussi di corrente e sugli scambi nella regione in questione, qualora la fase di pianificazione e autorizzazione risulti chiara e realistica e il valore aggiunto europeo evidente. Inoltre tutte le parti interessate dovrebbero essere d'accordo.

In secondo luogo la Commissione proporrà, previa consultazione degli Stati membri e delle principali parti interessate, l'armonizzazione delle procedure nazionali di autorizzazione.

Azione 4: Armonizzazione delle procedure di autorizzazione Nel corso del 2007 la Commissione avvierà il riesame gli orientamenti RTE-E al fine di imporre agli Stati membri, nel rispetto del principio di sussidiarietà, di istituire procedure nazionali nelle quali le fasi di pianificazione e approvazione dovrebbero essere completate entro un periodo massimo di cinque anni. |

Ciò non signifca che si dovranno stabilire nuove norme a livello dell'UE per quanto riguarda i principali aspetti da considerare nel processo di pianificazione. Si tratta solo dell'obbligo di effettuare le procedure nazionali entro un termine ragionevole, nel rispetto della legislazione ambientale e degli interessi legittimi dei cittadini interessati; a ciò dovrebbe aggiungersi una valutazione comparativa ( benchmarking ) adeguata delle migliori pratiche nella valutazione degli standard nazionali.

Istituire un quadro di riferimento chiaro per gli investimenti

I progetti RTE-E dovrebbero essere finanziati innanzitutto dagli operatori economici interessati. Gli investimenti nelle nuove linee di trasporto hanno tuttavia subito un rallentamento. Questa tendenza può spiegarsi in parte con l'esistenza di vecchie capacità di riserva, ma l'organizzazione attuale del mercato non crea incentivi a favore di investimenti in infrastrutture di trasporto efficaci. I modelli di tariffazione regionali inadeguati mascherano la saturazione interregionale o bloccano l'accesso ad informazioni precise e tempestive per quanto concerne le prestazioni delle reti di trasporto. La carenza degli investimenti in questo campo è in contraddizione con il crescente interesse del settore privato per gli investimentI in progetti di infrastruttura a lungo termine.

È pertanto indispensabile garantire un quadro regolamentare stabile e attrattivo che consenta al settore privato di prevedere l'adeguato completamento dei suoi investimenti e garantisca una redditività stabile di questi ultimi, offrendo nel contempo un servizio di alto livello ai clienti. Nella comunicazione allegata sul mercato interno del gas e dell'elettricità, la Commissione presenta varie azioni che si prefiggono tali obiettivi. In particolare sono formulate proposte sulla separazione contabile e amministrativa ( unbundling ) e sulla necessità di rafforzare i poteri dei regolatori energetici, e si menziona anche il rafforzamento della trasparenza.

Il finanziamento pubblico delle RTE-E è stato un eccezionale catalizzatore che ha consentito agli operatori privati di completare i progetti di infrastruttura ostacolati da procedure eccessivamente lunghe o da costi particolarmente elevati. Il finanziamento dell'UE riduce in effetti i rischi di ritardo, spinge ad esplorare, nell'ambito dei progetti, le possibilità di ricorrere a tecnologie nuove, e agevola l'adozione di decisioni concernenti determinati progetti.

L'UE deve dotarsi di un'infrastruttura energetica più efficiente. L'attuale stanziamento di bilancio per le RTE-E (20 milioni di euro l'anno) non basterà per incentivare i considerevoli investimenti nuovi necessari. Il bilancio RTE-E deve far fronte a:

- l'esigenza pressante di integrare l'elettricità "verde" nella rete;

- le esigenze crescenti in termini di infrastruttura legate all'allargamento dell'Unione europea a 27 Stati membri;

- l'esigenza di migliorare ulteriormente la coesione come previsto dal trattato e dagli orientamenti RTE-E e di collegare un numero più elevato di mercati regionali isolati in modo da costituire un mercato unico (integrazione della nuova comunità energetica Sud-orientale, integrazione del sistema UCTE con altri sistemi tra cui la CSI e il collegamento Euro-Med ecc.).

Occorre pertanto interrogarsi sull'adeguatezza degli attuali livelli di finanziamento per conseguire gli obiettivi della PEE.

Azione 5: Finanziamento dell'UE A tal fine la Commissione valuterà l'opportunità di aumentare il finanziamento comunitario delle reti RTE-E . |

Se si guarda al futuro il finanziamento RTE-E dovrebbe essere destinato essenzialmente a studi socioeconomici e di pianificazione con un impatto molto più significativo nell'UE (ad esempio, estensione del sistema sincrono dell'UCTE nei paesi vicini o integrazione della produzione eolica offshore nella rete principale). Per il gas questi studi potrebbero affrontare delle questioni come le norme di qualità del gas, la possibilità di un' armonizzazione tecnica o l'impatto dei gasdotti sulle reti di distrubuzione a valle.

Gli orientamenti strategici comunitari per la politica di coesione per il 2007-2013 menzionano tra le priorità la questione dell'uso intensivo, in Europa, della risorse energetiche tradizionali. Per farvi fonte sarà necessario un sostegno per il completamento delle interconnessioni, in particolare nelle reti transeuropee, il perfezionamento delle reti elettriche ed infine il miglioramento delle reti di trasporto e di distribuzione del gas. Si impone anche un coodinamento più stretto con la BEI e la BERD al fine di agevolare gli investimenti di carattere paneuropeo. Queste due istituzioni finanziarie dovrebbero considerare i progetti di interesse europeo come una delle loro principali priorità per le operazioni di prestito. Nel caso di progetti concernenti dei paesi che partecipano alla politica europea di vicinato, il finanziamento potrebbe essere concesso nell'ambito del Fondo di investimento per la politica di vicinato. Si ritiene che il Fondo eserciti un effetto leva corrispondente a quattro-cinque volte l'importo della sovvenzione concessa nell'ambito della politica europea di vicinato. Analogamente il dispositivo africano per le infrastrutture potrebbe contribuire a pruomovere i collegamenti energetici verso l'Europa.

Nello stesso tempo, per evitare eventuali impatti sulla concorrenza nel mercato dell'energia liberalizzato, derivanti dagli aiuti pubblici agli investimenti, occorre rispettare le regole comunitarie applicabili agli aiuti di Stato.

CONCLUSIONI

Nell'attuale situazione degli investimenti concernenti le infrastrutture, l'UE non sarà in grado di istituire un vero e proprio mercato unico. Non potrà neanche integrare la necessaria produzione aggiuntiva di elettricità proveniente da fonti rinnovabili. Continuerà a pagare prezzi più elevati dovuti alla congestione e a mantenere delle capacità non adeguate in ciascuna delle aree energetiche non sufficientemente interconnesse.

Occorre pertanto attuare pienamente e con determinazione i progetti di interesse europeo nonché le azioni elencate nella presente comunicazione.

Allegato 1

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Allegato 2

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Allegato 3

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Allegato 4

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[1] Tra cui la Polonia, il Regno Unito, la Spagna, l'Irlanda, la Francia, il Portogallo nonché la Bulgaria e la Romania.

[2] COM(2007) 1 del 10.1.2007.

[3] Decisione n. 1364/2006/CE. GU L 261 del 22.9.2006, pag. 1.

[4] Direttiva 2005/89/CE, GU L 33 del 4.2.2006, pag. 22.

[5] Direttiva 2004/67/CE del Consiglio. GU L 127 del 29.4.2004, pag. 92.

[6] Relazione della Commissione sulla creazione del mercato interno del gas e dell'elettricità (COM(2005) 568 def.).

[7] Anche se recentemente è stato realizzato un collegamento tra l'Estonia e la Finlandia.

[8] Gli investimenti annui per l'intera rete ammontano a 3,5 miliardi di euro (4 miliardi di euro da qui al 2006); " TEN-E invest' study " (2005).

[9] La cifra di 6 miliardi di euro corrisponde ai progetti di interesse europeo riguardanti l'elettricità. Questo importo rappresenta solo una parte delle esigenze per la rete dell'UE. Le proiezioni dell'AIE circa gli investimenti totali necessari nell'UE per la rete elettrica tra il 2001 e il 2010 ammontano, ad esempio, a 49 miliardi di euro. Gli investimenti destinati ad attenuare la congestione costituiscono solo una parte dell'importo totale necessario. " Lessons from Liberalised Electricity Markets " (OCDE/IEA 2005)

[10] L'energia eolica installata in Europa aumenterà da 41 GW nel 2005 a quasi 67 GW nel 2008 (" The European Wind Integration Study EWIS for a successful integration of Wind power into European Electricity Grids ").

[11] La forte concentrazione dell'energia eolica in Germania del Nord, collegata principalmente, alla rete di distribuzione e con capacità di trasporto Nord-Sud insufficiente, comporta dei flussi di corrente importanti nei sistemi di trasporto limitrofi, compromettendo sempre più la stabilità della rete nonché le capacità di scambio (Studio EWIS).

[12] Rapporto AIE " Natural Gas. Market Review 2006. Towards a Global Gas Market ".

[13] EWIS

[14] In futuro sarà necessario considerare anche attentamente le interconnessioni riguardanti il petrolio e i prodotti petroliferi, in quanto continua a svolgere un ruolo importante nel paesaggio energetico dell'UE e la dipendenza dell'UE nei confronti delle importazioni di petrolio ammonta a circa 90%. Sarà necessario costruire nuove infrastrutture di trasporto, tra cui delle condotte, per rendere possibile una diversificazione geografica delle fonti di approvvigionamento e per raccogliere le sfide legate alla tendenza generale di trattare dei greggi più pesanti e a più elevato tenore di zolfo, nonché all'insufficienza delle capacità attualmente utilizzate. Ciò sarà particolarmente importante per gli Stati membri dell'UE dell'Europa centrale e dell'area mediterranea.

[15] SEC(2007) 1715

[16] SEC(2006) 1059

[17] Ad esempio lo sviluppo del corridoio energetico Asia centrale – Mar Caspio – Mar Nero e il gasdotto Baku-Erzurum.

[18] Aveline (FR)- Avelgem (BE) line; S- Fiorano (IT) – Robbia (IT) line; S. Fiorano (IT)– Nave (IT) – Gorlago (IT) line; V. Hassing (DK) – Trige (DK) line; Cavo sottomarino Estlink tra Finlandia ed Estonia.

[19] Parte belga del progetto Moulaine (FR) –Aubange (BE); si attende la tratta francese.

[20] Linea Philippi (EL) – Hamitabad (TR); linea Hamburg/Krümmel (DE) – Schwerin (DE).

[21] Ritardi dovuti alla necessità di integrare linee ad alto voltaggio nei progetti ferroviari (linea Thaur (AT) -Brixen (IT) ).

[22] Collegamento con cavi sottomarini Fennoscan tra Finlandia e Svezia, in cui le procedure di autorizzazione comprendono anche la questione dei diritti sulle acque.

[23] Collegamento con cavi sottomarini tra il Regno Unito e i Paesi Bassi, con lunghe procedure di autorizzazione.

[24] L'impatto visivo spesso preoccupa molto le popolazioni locali.

[25] Linea St-Peter (AT) – Tauern (AT), linea Lienz (AT) – Cordignano (IT), linea Sentmenat (ES) – Becanó (ES) – Baixas (FR), linea Hamburg/Krümmel (DE) – Schwerin (DE), linea Neuenhagen (DE) – Vierraden (DE) – Krajnik (PL).

[26] Estensione della rete UCTE verso est per comprendere i Paesi Baltici, estensioen tedesca della rete per integrare l'elettricità verde, linea Tunisia e Italia. .

[27] Gasdotto "Green-stream" tra la Libia e l'Italia, attraverso la Sicilia.

[28] Condotta TRANSMED II tra Algeria, Tunisia e Italia via la Sicilia; il gasdotto Balgzand – Bacton tra Pesi Bassi e Regno Unito.

[29] Gasdotto nordeuropeo; [30]()*5WXYwxyzÅäå w x í î ñ ò ,ñèÛèñèÎÇÃǶè¶è¶è°ª¦Ÿè?„?{k{]{jhBÞU[pic]mHnHu[pic]-h~s‰hBÞaJh[pic]mHnHu[pic]hBÞmHnHu[pic]hBÞaJmHnHu[pic]-jhBÞU[pic]aJmHnHu[pic]

h³[pic]ChZ{©hZ{©hZ{©gasdotto Turchia-Grecia-Italia.

[31] PRIMES. " European Energy and Transport. Scenarios on key drivers ". (2004).

[32] Terminali GNL sulla costa ionica, a Corigliano Calabro, sulla costa tirrenica, a Montaldo di Castro, Lamezia Terme e San Ferdinando, sulla costa ligura a Vado Ligure, ed un secondo terminale GNL in Grecia continentale.

[33] Terminale GNL di Muggia, terminale GNL di Brindisi, terminale GNL di Taranto, terminale GNL in Sicilia, terminale GNL di Livorno (offshore).

[34] IEA. 2006.

[35] COM(2006) 841

[36] Proposto nella presente analisi strategica della politica energetica europea.

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