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Document 52006DC0620

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo sulla preparazione della conferenza dei ministri degli Esteri euromediterranei di Tampere (27-28 novembre 2006) - Il partenariato euromediterraneo: è tempo di passare all’azione

/* COM/2006/0620 def. */

52006PC0620

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo sulla preparazione della conferenza dei ministri degli Esteri euromediterranei di Tampere (27-28 novembre 2006) - Il partenariato euromediterraneo: è tempo di passare all’azione /* COM/2006/0620 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 25.10.2006

COM(2006)620 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

sulla preparazione della conferenza dei ministri degli Esteri euromediterranei di Tampere (27-28 novembre 2006) Il partenariato euromediterraneo: è tempo di passare all’azione

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

sulla preparazione della conferenza dei ministri degli Esteri euromediterranei di Tampere (27-28 novembre 2006) Il partenariato euromediterraneo: è tempo di passare all’azione

1. Da oltre dieci anni il partenariato euromediterraneo rappresenta un quadro di riferimento per le relazioni tra l’Europa e i partner del Mediterraneo meridionale[1]. Al vertice di Barcellona del 2005, i capi di Stato e di governo hanno adottato un programma di lavoro quinquennale volto, tra l’altro, a portare avanti il dialogo politico e le riforme, far fronte alle minacce regionali e internazionali alla sicurezza e alla stabilità, sostenere uno sviluppo socioeconomico sostenibile, accelerare il passaggio a una zona di libero scambio, impegnarsi a ridurre i livelli di inquinamento nel Mediterraneo, intensificare la cooperazione nel settore dell’istruzione e della cultura e infine trattare la questione dei flussi migratori attraverso un’impostazione globale e integrata.

2. Tenuto conto delle difficili condizioni generali in cui versa il Medio Oriente, il partenariato euromediterraneo assume ancor maggiore importanza quale struttura di cooperazione regionale che comprende una serie di paesi. La violenza e le sofferenze osservate nei territori palestinesi, in Libano e nel Nord di Israele durante l’estate del 2006 hanno messo in rilievo l’importanza di imprimere nuovo slancio al processo di pace . Il contributo europeo all’attuazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite è significativo, così come lo è stata la rapida risposta dell’UE alle esigenze umanitarie e ambientali durante e dopo il conflitto. Altrettanto significativo è l’impegno dell’UE ad aiutare il governo libanese ad attuare le necessarie riforme politiche, di sicurezza, economiche e sociali, che offre il contesto per l’assistenza europea alla ristrutturazione e alla riabilitazione. Il Consiglio ha espresso la propria ferma volontà che tutte le parti della regione svolgano un ruolo costruttivo per contribuire all’attuazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite.

3. Gli avvenimenti che hanno coinvolto i territori palestinesi mettono in rilievo l’importanza dell’aiuto dell’UE nella fornitura di servizi essenziali alla popolazione palestinese, nonché la necessità di confermare l’impegno ad affrontare le questioni di circolazione e di accesso. L’UE ha mobilitato più risorse che mai per far fronte alle necessità impellenti dei palestinesi, anche attraverso il meccanismo internazionale temporaneo, che negli ultimi mesi ha consentito di inoltrare ingenti risorse direttamente alla popolazione palestinese e che è stato ulteriormente prorogato. I recenti drammatici sviluppi evidenziano altresì l’imperiosa necessità di abbandonare l’odio e la violenza per instaurare la pace e un clima di fiducia. L’UE resta dell’idea che non esistano soluzioni militari o unilaterali ai problemi del Medio Oriente. Per garantire pace e sicurezza durature nella regione è indispensabile una risoluzione globale del conflitto israelo-palestinese imperniata su una soluzione negoziata che preveda la coesistenza dei due Stati.

4. Il partenariato euromediterraneo sta entrando in una nuova, importantissima fase, che dovrebbe concentrarsi sul conseguimento degli obiettivi concordati al vertice di Barcellona per corrispondere le grandi attese dei governi e della società civile. L’obiettivo prioritario del processo di Barcellona consiste nello sviluppare la dimensione regionale di un partenariato globale tra l’Europa e il Mediterraneo meridionale, basato sulla politica europea di prossimità imperniata sui risultati. Il partenariato euromediterraneo, che agisce in sinergia con la politica europea di prossimità, resta l’unico forum regionale in cui sia possibile procedere a un dialogo politico e in materia di sicurezza tra tutti i partner europei mediterranei, discutere e approvare l’integrazione regionale quale fattore di stabilità e crescita e infine trattare la componente regionale di questioni strategiche quali l’energia sostenibile, la politica ambientale, i trasporti, la riduzione della povertà, il potenziamento del ruolo della donna nella società e l’immigrazione.

5. La presente comunicazione persegue un triplice obiettivo:

a) riesaminare i lavori realizzati dopo il vertice di Barcellona del 2005;

b) preparare la prossima conferenza dei ministri degli Esteri euromediterranei di Tampere, proponendo obiettivi prioritari per l’attuazione del programma di lavoro quinquennale per il 2007 e il codice di condotta antiterrorismo; e

c) sviluppare la questione dei metodi di lavoro nell’ambito del partenariato per migliorare il funzionamento del processo di Barcellona conformemente ai suggerimenti formulati da alcuni Stati membri dell’UE e da alcuni partner mediterranei.

A) LAVORI REALIZZATI DOPO IL VERTICE DI BARCELLONA

1. I trentacinque partner del processo di Barcellona e la Commissione europea hanno iniziato a lavorare all’attuazione del programma di lavoro quinquennale subito dopo il vertice di Barcellona. Essendo il primo anno di attuazione, il 2006 è quindi un anno decisivo.

2. Durante la presidenza austriaca, nel primo semestre dell’anno , i partner hanno organizzato la conferenza ministeriale sul commercio svoltasi a Marrakech il 24 marzo, nel corso della quale hanno analizzato l’attuazione del piano d’azione di Palermo, confermato il proseguimento delle iniziative a favore della liberalizzazione degli scambi, in particolare a livello Sud-Sud, e avviato i negoziati in materia di servizi e diritto di stabilimento. Nella seconda parte dell’anno, durante la conferenza di Tunisi (25 e 26 giugno), i ministri dell’Economia e delle Finanze hanno discusso il modo di migliorare la gestione delle finanze pubbliche, un elemento fondamentale di un vasto programma che contempla questioni economiche e finanziarie. Il 22 e il 23 maggio 2006, a Vienna, la presidenza e la Commissione hanno organizzato congiuntamente un’importante riunione sulla xenofobia, il razzismo e i media, che ha riunito professionisti dei media della regione euromediterranea per discutere il modo di affrontare i problemi del razzismo, della xenofobia e dell’odio e incoraggiare il rispetto di tutte le religioni e le culture. La conferenza ha sottolineato il ruolo significativo che il partenariato può svolgere per sormontare le barriere culturali che dividono il Mediterraneo. Inoltre, il 6 e il 7 giugno si è svolto a Bruxelles il seminario annuale sulla transizione economica (dal tema “offrire ai partner la possibilità di partecipare al mercato interno") e il 14 e il 16 giugno è stata organizzata a Rabat una riunione preparatoria della prima conferenza euromediterranea sul ruolo della donna nella società . Il dialogo sulla società dell’informazione , approvato alla riunione ministeriale di Dundalk del 2005, è stato avviato nell’aprile 2006, con l’organizzazione del primo forum euromediterraneo sulla società dell’informazione.

3. In vista della conferenza di Tampere , sotto la presidenza finlandese del secondo semestre dell’anno , i partner continueranno ad impegnarsi nel campo della parità tra i sessi e del ruolo della donna nella società . Una prima riunione ministeriale euromediterranea nel settore si svolgerà ad Istanbul nel novembre 2006. In seguito al vertice di Barcellona, che ha varato l’iniziativa volta a ridurre i livelli di inquinamento nel Mediterraneo (Horizon 2020), e ai successivi dibattiti con i paesi partner ed altre parti interessate della regione (società civile, imprese, regioni e città della regione mediterranea), la Commissione ha elaborato una comunicazione corredata di proposte relative a un programma di misure. La riunione dei ministri euromediterranei dell’ Ambiente , fissata per il 20 novembre 2006 al Cairo, dovrebbe mettere a punto e adottare il suddetto programma, che stabilirà le fasi dell’attuazione dell’iniziativa Horizon 2020. I ministri euromediterranei dell’ Industria , dal canto loro, si riuniranno a Rodi per concordare settori prioritari di cooperazione economica nell’ambito della politica europea di prossimità e rafforzare la loro cooperazione in materia di competitività, accesso al mercato, innovazione e investimenti. I partner continueranno altresì a lavorare alla preparazione della riunione euromediterranea dei ministri competenti in materia di immigrazione con un nuovo incontro di alti funzionari specializzati. Il forum euromediterraneo sull’ energia si è riunito nuovamente (21 settembre 2006) a Bruxelles a livello di direttori generali per esaminare l’avanzamento della cooperazione nel settore energetico e iniziare a elaborare una strategia energetica euromediterranea per il futuro (2007-2010 ed oltre).

4. Dal canto suo, la Commissione europea sta preparando i documenti di strategia e i programmi indicativi nazionali e regionali , che costituiranno il quadro della cooperazione finanziaria nazionale e regionale euromediterranea dal 2007 nell’ambito del nuovo strumento europeo di prossimità e partenariato (ENPI). Dal 2007, salva approvazione formale, la strategia regionale e il programma indicativo si concentreranno essenzialmente sul finanziamento delle priorità stabilite nel programma di lavoro quinquennale convenuto al vertice di Barcellona.

5. La Commissione europea annette grande importanza al ruolo della società civile nel processo di Barcellona. La conferenza dei ministri degli Esteri euromediterranei che si svolgerà a Tampere offrirà ai rappresentanti della piattaforma non governativa la possibilità di presentare i risultati del forum civile di Marrakech (3-5 novembre), il primo ad essere organizzato in un paese partner. In tale contesto, i ministri dovrebbero sostenere le iniziative volte a rafforzare il ruolo e la posizione della società civile nel partenariato, compresa l’instaurazione di meccanismi di consultazione ad ogni livello. Potrebbero quindi venire create, in un prossimo futuro, piattaforme non governative nazionali quali strumenti intesi a consolidare il partenariato euromediterraneo.

B) DIECI LINEE D’AZIONE PER IL SECONDO ANNO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI LAVORO QUINQUENNALE

I. Dialogo politico e in materia di sicurezza

1. Dal suo avvio nel 1995, il processo di Barcellona ha contribuito a promuovere la cooperazione in campo politico e in materia di sicurezza ; sono già state prese diverse importanti misure volte a favorire il partenariato. Inoltre, i partner euromediterranei hanno regolarmente sottolineato la necessità di sviluppare una cultura di dialogo e cooperazione per garantire pace e stabilità alla regione. Al tempo stesso, è opinione comune che dal 1995 le minacce alla sicurezza dei partner euromediterranei siano notevolmente cambiate. Esse sono oggi meno prevedibili, assumono svariate forme e comprendono in particolare il terrorismo, la proliferazione delle armi di distruzione di massa, i conflitti regionali e la criminalità organizzata. Il traffico e la diffusione illegali di armi leggere e di piccolo calibro è uno dei principali fattori di destabilizzazione degli Stati e costituisce parte integrante di tutte le suddette minacce. Si tratta pertanto di una delle principali questioni di sicurezza che i partner euromediterranei devono affrontare.

2. È generalmente riconosciuto che il processo di Barcellona è in grado di consolidare la pace e la sicurezza nella regione , segnatamente promuovendo criteri universali, nonché l’attuazione e il rispetto di tutti gli accordi multilaterali pertinenti in materia di disarmo e di non proliferazione. In tale contesto, e con il sostegno della presidenza e del Consiglio, la Commissione incoraggia tutti i partner ad impegnarsi a favore dello svolgimento del seminario regionale sulle mine terrestri antipersona e della riunione euromediterranea ad hoc sulle armi di distruzione di massa e sui loro vettori . La Commissione propone inoltre di organizzare nel 2007 un seminario euromediterraneo sulle questioni di sicurezza , che potrebbe contribuire a una comunanza di vedute sulle principali questioni in materia di sicurezza regionale.

3. Il processo di Barcellona fornisce un importante quadro per l’approfondimento del dialogo politico, consentendo ai partner euromediterranei di adoperarsi per garantire pace, sicurezza e stabilità alla regione euromediterranea, una regione che deve fondarsi sullo sviluppo sostenibile, sullo Stato di diritto, sulla democrazia e sui diritti umani. Al vertice di Barcellona, i partner euromediterranei hanno convenuto di esaminare la possibilità di approfondire la cooperazione nel campo delle “norme concordate a livello internazionale per lo svolgimento delle elezioni”. In tale contesto, la Commissione propone di organizzare nel 2007 un seminario euromediterraneo regionale in materia di cooperazione, migliori pratiche e scambio di esperienze in campo elettorale.

4. La Commissione è un’accesa sostenitrice dell’ Assemblea parlamentare euromediterranea (EMPA), essendo fermamente convinta del fatto che il processo di Barcellona consista in un processo politico in cui gli organi legislativi, che rappresentano il fondamento di tutti i sistemi democratici, possono e vogliono assumere un ruolo attivo. La Commissione conferma il suo fermo impegno a rafforzare ulteriormente gli scambi con l’organo parlamentare del processo di Barcellona per conseguire gli ambiziosi obiettivi fissati al vertice di Barcellona. In questo contesto, i partner dovrebbero valutare altresì la possibilità di autorizzare la cooperazione tecnica tra parlamenti nazionali.

II. Attuazione del codice di condotta antiterrorismo

1. L’adozione del codice di condotta euromediterraneo antiterrorismo costituisce un risultato politico significativo che rispecchia la consapevolezza comune del fatto che il quadro regionale euromediterraneo può svolgere un ruolo fondamentale nello scambio di esperienze e quale piattaforma adeguata ai fini di una maggiore cooperazione. Si registrano progressi nello sviluppo della cooperazione tra le autorità di polizia, giudiziarie e di altri settori, in particolare attraverso il programma regionale “JAI”. Tale aspetto verrà ulteriormente sviluppato durante la seconda fase del programma. I partner dovrebbero ora concentrarsi sui provvedimenti pratici da adottare per attuare il codice di condotta approvato di comune accordo .

2. Per contribuire all’attuazione del codice di condotta euromediterraneo antiterrorismo, e conformemente all’ultima riunione ad hoc (15 maggio 2006) svoltasi in ambito Euromed, la Commissione propone di organizzare nel 2007 un seminario euromediterraneo sul ruolo dei media nella prevenzione delle istigazioni attraverso una comunicazione efficace e professionale . La Commissione propone di ricorrere ai quadri di dialogo e cooperazione esistenti nel settore, quali l’iniziativa “Euromed e i media”, come contributo al seminario previsto. Si intende fornire in tal modo ai responsabili delle politiche e ai professionisti dei media un forum per lo scambio di esperienze concrete sul ruolo dei media in questo settore.

3. Inoltre, conformemente alle disposizioni in materia di diritti umani contenute nei piani d’azione della politica di prossimità e nel codice di condotta antiterrorismo, la Commissione prevede altresì di organizzare nel 2007 un seminario regionale euromediterraneo sul rispetto dei diritti umani nella lotta contro il terrorismo in conformità del diritto internazionale . Il seminario riunirà funzionari del governo, giudici e avvocati, nonché rappresentanti della società civile, per cercare di formulare una serie di raccomandazioni.

III. Una zona euromediterranea per il libero scambio e gli investimenti

1. A seguito degli orientamenti convenuti al vertice di Barcellona del novembre 2005, sono state avviate diverse iniziative nell’ambito del partenariato euromediterraneo volte a contribuire alla creazione di una zona di libero scambio euromediterranea entro il 2010. Come confermato alla conferenza euromediterranea svoltasi a Marrakech all’inizio dell’anno, il programma per il 2007 sarà imperniato sull’attuazione di tali iniziative, in particolare sui negoziati riguardanti la liberalizzazione degli scambi di servizi e il diritto di stabilimento , sui negoziati relativi a una maggiore liberalizzazione dei prodotti agricoli, sull’instaurazione di un meccanismo di composizione delle controversie e sulla convergenza normativa. I risultati della valutazione d’impatto sulla sostenibilità della zona di libero scambio euromediterranea, attesi per la fine del 2006, saranno presi in considerazione nei prossimi negoziati sulla liberalizzazione degli scambi. Per fare il punto sui progressi compiuti in tali settori, i ministri euromediterranei del Commercio potrebbero prevedere una riunione ministeriale nella seconda metà del 2007 .

2. Per quanto riguarda i servizi e il diritto di stabilimento , sono stati avviati colloqui a livello regionale con sette paesi partner mediterranei (Autorità palestinese, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco e Tunisia) per definire i principi generali della liberalizzazione comuni a tutti i partner mediterranei. A tempo debito saranno avviati con ciascun partner mediterraneo negoziati bilaterali sugli impegni specifici.

3. Quanto ai prodotti agricoli, ai prodotti agricoli trasformati e ai prodotti della pesca , sono stati avviati con diversi partner mediterranei negoziati relativi a una progressiva liberalizzazione degli scambi sulla base della road map di Rabat (2005), per concludere accordi e procedere alla loro attuazione, possibilmente entro il 2007. La Commissione sottolinea che è importante compiere progressi in materia di misure di accompagnamento riguardanti gli aspetti non tariffari degli scambi agricoli ed altre questioni quali lo sviluppo rurale, per garantire la riuscita e l’efficacia dell’attuazione a vantaggio di tutte le parti. Essa esorta inoltre ad avviare tempestivamente azioni collegate come stabilito nei piani d’azione della politica di prossimità.

4. Per risolvere le controversie in campo commerciale, sono stati avviati negoziati congiuntamente con tutti i partner mediterranei per approvare l’instaurazione di un meccanismo di composizione delle controversie che contenga norme procedurali specifiche a tal fine.

5. Il programma di lavoro 2007-2008 sulla cooperazione industriale euromediterranea , adottato dai ministri dell’Industria durante la conferenza euromediterranea svoltasi a Rodi nel settembre 2006, comprende cinque capitoli: competitività delle imprese, innovazione, agevolazione degli scambi di prodotti industriali, dialogo sul futuro dell’industria tessile e dell’abbigliamento e investimenti.

6. Le proposte per il periodo 2007-2008 volte a rafforzare la competitività delle imprese intendono ottenere un maggiore sostegno dei paesi partner mediterranei alla Carta euromediterranea per le imprese in tutti i settori pertinenti a livello nazionale, regionale e locale, cercando in particolare di conseguire un maggiore coinvolgimento del settore privato, segnatamente delle organizzazioni di imprese, al processo decisionale della carta e alla sua attuazione. Inoltre, i partner mediterranei potranno partecipare a diversi programmi ed attività realizzati nell’UE per promuovere l’innovazione.

7. Nei settori in cui la legislazione viene armonizzata a livello di UE, i paesi partner mediterranei saranno ulteriormente incoraggiati ad allineare la propria legislazione, le proprie norme e le proprie procedure di valutazione della conformità sul sistema dell’UE, al fine di eliminare gli ostacoli tecnici frapposti agli scambi da norme e standard tecnici divergenti. I paesi partner mediterranei riceveranno assistenza per accelerare le riforme e la convergenza normativa e porre in essere, o migliorare, le necessarie infrastrutture e normative in materia di qualità per poter concludere accordi sulla valutazione della conformità e sull’accettazione dei prodotti industriali (ACAA) in settori di comune interesse non appena risulteranno soddisfatte le condizioni.

8. Il programma di lavoro quinquennale prevede la creazione di un gruppo ad hoc incaricato di esaminare possibili metodi per potenziare i flussi di investimenti nella regione mediterranea . Durante la prima metà del 2007, la Commissione intende organizzare una prima riunione del gruppo ad hoc in consultazione con le autorità euromediterranee interessate. Tale gruppo ha il compito di identificare gli ostacoli strutturali e regolamentari agli investimenti esteri nei paesi della regione, proporre misure per ovviare a tali ostacoli, anche attraverso la convergenza verso le migliori pratiche regionali, ed evidenziare le attività di promozione degli investimenti. Vista la notevole importanza che i partner mediterranei annettono agli investimenti quale settore di cooperazione, la Commissione intende inserire nel programma indicativo regionale per il periodo 2007-2009 un programma di cooperazione nel settore degli investimenti.

9. Conformemente alla decisione del Consiglio ECOFIN del novembre 2003, che raccomandava di procedere al riesame del Fondo euromediterraneo di investimenti e partenariato (FEMIP) entro la fine del 2006, e sulla base della seconda conferenza ministeriale euromediterranea ECOFIN/FEMIP svoltasi a Tunisi il 25 e il 26 giugno 2006, la Commissione e la BEI presenteranno una relazione congiunta di riesame al Consiglio ECOFIN, che prenderà una decisione sul futuro del FEMIP nel novembre 2006 . La prossima conferenza ministeriale euromediterranea ECOFIN/FEMIP dovrebbe svolgersi a Cipro nel maggio 2007 .

IV. Energ ia e trasporti

1. Le questioni in materia di energia e trasporti, il cui ruolo fondamentale nella dimensione economica del partenariato euromediterraneo era già stato riconosciuto dalla conferenza di Barcellona del 1995, assumono un’importanza crescente per i partner euromediterranei. Tale aspetto è stato sottolineato altresì nelle conclusioni della presidenza del Consiglio europeo dei giorni 15 e 16 giugno 2006, che chiedevano “lo sviluppo e l’attuazione di una politica energetica esterna” per l’UE, segnatamente attraverso “l’estensione del mercato interno dell’energia dell’UE ai suoi vicini”.

2. L’adozione degli obiettivi prioritari della cooperazione energetica euromediterranea durante le conferenze dei ministri dell’Energia svoltesi ad Atene e a Roma nel 2003 e la loro attuazione nel periodo 2003-2006 hanno rappresentato un passo importante verso la creazione di un mercato euromediterraneo dell’energia completamente interconnesso e integrato. Il forum euromediterraneo sull’energia svoltosi a Bruxelles nel settembre 2006 ha concordato raccomandazioni per il futuro, in particolare: esaminare la possibilità di estendere al gas naturale l’iniziativa subregionale in materia di elettricità nel Magreb e di estendere all’elettricità l’iniziativa subregionale per il gas nel Mashrak, sempre che le condizioni lo permettano; integrare i mercati energetici nelle regioni euromediterranea e subsahariana; completare i necessari progetti di infrastrutture energetiche. Il forum ha inoltre preso nota delle conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2006, che hanno evidenziato l’importanza degli aspetti esterni della politica energetica dell’UE, compreso lo sviluppo di un piano prioritario di interconnessione per le reti dell’elettricità e del gas. Il forum ha discusso altresì lo sviluppo sostenibile del settore energetico e la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili e un uso più efficiente dell’energia. La prossima conferenza euromediterranea dell’energia che si svolgerà nel 2007 dovrà decidere gli obiettivi prioritari della cooperazione energetica per i prossimi anni.

3. L’adozione, nel corso della conferenza dei ministri dei Trasporti svoltasi a Marrakech nel 2006, degli obiettivi prioritari della cooperazione euromediterranea nel settore dei trasporti e la loro attuazione nel periodo 2007-2012, rappresentano un passo importante verso la creazione di una rete euromediterranea di trasporto multimodale integrato e l’attuazione dei principali orientamenti strategici per la futura cooperazione euromediterranea nel settore dei trasporti, in particolare l’ammodernamento e la riforma dei trasporti marittimi e aerei, il potenziamento del trasporto multimodale, nonché la promozione del programma GNSS (sistema mondiale di navigazione satellitare) nella regione. Tali priorità si basano sul libro blu in materia di trasporti nella regione mediterranea, un documento elaborato congiuntamente nel quadro del forum euromediterraneo sui trasporti, che individua i principali orientamenti per lo sviluppo di un sistema euromediterraneo di trasporto integrato nei prossimi anni. Esse poggiano inoltre sulla relazione finale del gruppo ad alto livello sull’estensione degli assi prioritari del trasporto transeuropeo ai paesi vicini, in particolare sulle sue implicazioni per la regione mediterranea. La Commissione ha affrontato tali questioni con grande impegno, varando negli ultimi dodici mesi progetti riguardanti la riforma dell’aviazione civile, nonché lo sviluppo delle autostrade del mare volte a collegare i porti del Mediterraneo. Inoltre, il forum euromediterraneo sui trasporti si è concentrato sull’obiettivo del programma di lavoro quinquennale che prevede la lotta contro l’inquinamento del Mediterraneo, varando il progetto triennale SAFEMED contro l’inquinamento marittimo nella regione. Nei prossimi mesi il forum euromediterraneo sui trasporti adotterà un piano d’azione sul trasporto regionale per i prossimi cinque anni per attuare le raccomandazioni contenute nel libro blu e nella relazione finale del gruppo ad alto livello.

V. Ambiente

1. Nel 2007 prenderà il via l’attuazione dell’iniziativa Horizon 2020 volta a ridurre i livelli di inquinamento nel Mediterraneo, con l’identificazione di progetti prioritari per la riduzione dell’inquinamento e l’avvio di misure prioritarie di consolidamento delle capacità nei paesi partner. Tali lavori prevedono uno stretto coordinamento tra i paesi partner, donatori quali la BEI e la Banca mondiale, nonché parti interessate e reti che operano nel settore dell’ambiente quali UNEP/MAP e il comitato mediterraneo per lo sviluppo sostenibile. Verrà rivolta particolare attenzione anche all’individuazione di esigenze prioritarie nel settore della ricerca in materia di ambiente. Sarà creato un gruppo direttivo incaricato di condurre l’iniziativa Horizon 2020 , sulla base di indicatori e di una scheda di valutazione che verranno elaborati congiuntamente dall’Agenzia europea per l’ambiente, dal Piano d’azione per il Mediterraneo e dalla Commissione europea, con la partecipazione attiva dei paesi della regione.

2. Sarà intensificata la cooperazione tra i partner comunitari e mediterranei per la gestione sostenibile delle risorse ittiche del Mediterraneo, in particolare all’interno degli organismi regionali competenti (Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo e Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico), conformemente alla dichiarazione della conferenza ministeriale sullo sviluppo sostenibile della pesca nel Mediterraneo svoltasi a Venezia (novembre 2003). Inoltre, nel quadro dell’ampia consultazione sul libro verde della Commissione europea intitolato “Verso la futura politica marittima dell’Unione: oceani e mari nella visione europea”, i partner sono invitati a contribuire al dibattito in corso sulle nuove impostazioni volte a rafforzare la cooperazione in materia di economia e governance marittime e di gestione delle risorse marine, in particolare nel Mediterraneo.

VI. Istruzione e sviluppo sociale

1. L’istruzione, nonché l’istruzione e la formazione professionali, figuravano tra i principali punti all’ordine del giorno del vertice di Barcellona. I capi di Stato e di governo euromediterranei hanno convenuto di aumentare significativamente i finanziamenti a favore dell’istruzione per incrementare i tassi d’iscrizione, estendere e migliorare la lotta contro l’analfabetismo, soprattutto di donne e ragazze, e potenziare le capacità delle università, segnatamente incoraggiando la costituzione di reti tra queste e introducendo un criterio per l’istruzione universitaria. Alcuni di questi obiettivi sono stati perseguiti con successo dai programmi Tempus ed Erasmus Mundus della Commissione, nonché attraverso programmi bilaterali nel settore dell’istruzione. La cooperazione bilaterale e i programmi comunitari proseguiranno nei prossimi anni. Inoltre, a livello regionale, la Commissione varerà un sistema di borse di studio nel 2007 per gli studenti universitari provenienti dai paesi interessati dalla politica europea di prossimità, e proporrà di organizzare nel 2007 una conferenza euromediterranea sull’istruzione superiore e la ricerca , per esaminare la cooperazione nel settore dell’istruzione superiore e i criteri dell’istruzione universitaria. Inoltre, la Commissione continuerà a sostenere le iniziative mediterranee nel campo dell’istruzione e della formazione professionali a livello regionale (progetto MEDA-Istruzione e formazione all’impiego) e bilaterale.

2. In conformità delle priorità del programma di lavoro quinquennale legate allo sviluppo e alle riforme sostenibili in campo socioeconomico , la Commissione intende elaborare un’impostazione più sistematica della cooperazione in questo settore, che rappresenta uno dei principali settori per il potenziamento della coesione sociale e dello sviluppo economico. Il contesto euromediterraneo può svolgere un importante ruolo nello scambio di esperienze e fornire una piattaforma adeguata per rafforzare la cooperazione. I partner dovrebbero ora concentrarsi su come adottare provvedimenti pratici per attuare le priorità sociali legate allo sviluppo, stabilite nei piani d’azione della politica di prossimità. La Commissione propone di riunire nel 2007 un gruppo di lavoro euromediterraneo sulla politica dell’occupazione e sulle misure pratiche volte a creare opportunità di lavoro. In tale contesto, uno scambio strutturato servirebbe per riesaminare le migliori pratiche e mettere a punto un adeguato sostegno alle misure di riforma con le parti interessate e le parti sociali. Il gruppo di lavoro proposto potrebbe preparare il terreno per la conferenza ministeriale euromediterranea sull’occupazione prevista per il 2008 .

3. Nel quadro del programma di lavoro quinquennale, la Commissione intende elaborare un’impostazione più sistematica della cooperazione nel settore sanitario, un settore determinante per potenziare la coesione sociale e lo sviluppo economico. Essa propone di riunire nel 2007 un gruppo di lavoro euromediterraneo sulla sorveglianza e il controllo delle malattie trasmissibili . Contribuendo a contenere le minacce sanitarie a vantaggio di tutte le popolazioni su base regionale, una siffatta cooperazione sarebbe chiaramente nell’interesse di tutte le parti. In tale contesto, uno scambio strutturato di esperienze e migliori pratiche in materia di cooperazione esterna consentirebbe di fare il punto degli insegnamenti tratti dai programmi di cooperazione e dalle iniziative nazionali, di ottenere un consenso sui fini, sugli obiettivi e sulla terminologia e di fornire un adeguato sostegno alle misure di riforma. Il gruppo di lavoro proposto potrebbe preparare il terreno per una conferenza euromediterranea ministeriale sulla sanità da organizzare nel 2008 , che potrebbe occuparsi, tra l’altro, dei sistemi sanitari e di misure e attività pratiche che permettano di conciliare qualità, sostenibilità ed equità dell’assistenza sanitaria.

VII. Potenziare il ruolo della donna nella società

La prima conferenza ministeriale euromediterranea sul potenziamento del ruolo della donna nella società, che si svolgerà a Istanbul il 14 e il 15 novembre 2006 , dovrebbe adottare un piano d’azione quinquennale (2007-2011) volto a promuovere la partecipazione a pieno titolo delle donne alla vita economica, politica e sociale della regione euromediterranea. Tutti i partner euromediterranei devono impegnarsi a mobilitare risorse finanziarie a sostegno dell’attuazione di tale piano d’azione (finanziamenti nazionali, ENPI, contributi bilaterali degli Stati membri, FEMIP ed altri strumenti finanziari pertinenti). La Commissione si adopererà per conseguire gli obiettivi indicati nel piano d’azione nei prossimi cinque anni ed elaborerà nel 2007 un nuovo programma regionale (follow-up del programma regionale euromediterraneo intitolato “Offrire migliori opportunità alle donne nella vita economica”) contenente proposte concrete di iniziative e progetti strutturati su tre assi principali: diritti delle donne e partecipazione politica; integrazione socioeconomica; cambiamento degli stereotipi femminili attraverso l’istruzione e i media. In seguito alla conferenza di Istanbul verrà creato un gruppo indipendente ad alto livello incaricato di elaborare una serie di indicatori che serviranno a controllare e valutare l’attuazione generale del piano d’azione. Il gruppo ad alto livello elaborerà nel 2007 una prima relazione , che sarà presentata al comitato euromediterraneo; le sue raccomandazioni verranno presentate alla conferenza dei ministri degli Esteri euromediterranei. Nel 2009 si svolgerà il follow-up della conferenza ministeriale euromediterranea per discutere le questioni relative all’attuazione del piano d’azione .

VIII. Società dell’informazione

La prima conferenza euromediterranea sulla società dell’informazione svoltasi a Dundalk (Irlanda) nell’aprile 2005 ha instaurato il dialogo euromediterraneo sullo sviluppo della società dell’informazione, compresa la regolamentazione delle comunicazioni elettroniche. La Commissione propone di organizzare una seconda conferenza euromediterranea sulla società dell’informazione nel 2007 , preferibilmente in un paese partner mediterraneo, per valutare i progressi compiuti in materia di armonizzazione delle normative e cooperazione tra le autorità regolamentari, apertura dei mercati delle telecomunicazioni e scambio di esperienze nei settori dell’ e Education e dell’ e Government. Questa seconda conferenza euromediterranea sulla società dell’informazione offrirà la possibilità di valutare i progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi fissati nei piani d’azione nazionali della politica di prossimità. A questo proposito, i ministri potrebbero voler riesaminare le misure adottate per liberalizzare i mercati delle telecomunicazioni, elaborare quadri regolamentari armonizzati e promuovere la società dell’informazione, segnatamente attraverso la diffusione di Internet.

IX. Dialogo culturale

1. In term ini di dialogo interculturale, dal processo di Barcellona dovrebbe scaturire una serie di nuove azioni che fungerebbero da polo d’attrazione e potrebbero neutralizzare i tentativi di provocare una spaccatura tra le nostre culture e le nostre società. A questo riguardo, il programma euromediterraneo Heritage e la fondazione Anna Lindh – ALF – continueranno a contribuire a tale obiettivo. Le 35 reti dell’ALF (che comprendono ormai oltre 1 000 organizzazioni) dovrebbero svolgere un importante ruolo attraverso una serie di iniziative intese a migliorare la comprensione reciproca nella regione euromediterranea. I ministri riuniti a Tampere potrebbero prender nota delle idee/proposte presentate alla riunione dei capi delle reti prima dell’incontro di Tampere. L’ALF dovrebbe essere altresì invitata a contribuire ai preparativi dell’“Anno europeo del dialogo interculturale – 2008”. Una riunione dei ministri euromediterranei della cultura potrebbe essere organizzata nel 2007 per discutere il programma interculturale del processo di Barcellona, esaminare i risultati dei primi tre anni dell’ALF e proporre un collegamento con altre iniziative quali il follow-up dell’adozione della convenzione dell’UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali o l’Alleanza delle civiltà.

2. In seguito ai dibattiti del comitato Euromed sulla questione delle vignette, sono state sostenute in generale le proposte della Commissione (“Decalogo” DS 29/06) riguardanti un migliore impiego dei vari strumenti Euromed per promuovere il dialogo interculturale, segnatamente promuovendo un maggiore coinvolgimento dei media e dei leader d’opinione e rivolgendosi alla società civile . I ministri dovrebbero approvare tali suggerimenti e incaricare il comitato Euromed di procedere all’attuazione del decalogo.

X. Immigrazione

1. L’immigrazione, l’integrazione sociale, la giustizia e la sicurezza sono diventate questioni politiche fondamentali del processo di Barcellona. Gli impegni politici assunti al vertice di Barcellona devono trasformarsi in misure e azioni concrete che consentano di affrontare tali fenomeni attraverso un’impostazione globale e integrata . L’adozione a Valenza, nel 2002, del documento quadro regionale e la successiva attuazione del programma regionale “MEDA-JAI” hanno rappresentato un importante passo avanti, che ha incoraggiato anche la cooperazione a livello bilaterale. Il controllo dei piani d’azione della politica europea di prossimità in sede di sottocomitati “giustizia e sicurezza” e di gruppi di lavoro “immigrazione e affari sociali” offre una solida base per l’attuazione degli accordi di associazione e dei piani d’azione della politica europea di prossimità.

2. Il quadro Euromed, che si concentra in particolare sull’immigrazione a livello regionale, consente, soprattutto attraverso i suoi strumenti giuridici e finanziari, un’ impostazione strategica volta ad ottimizzare i vantaggi dell’immigrazione per tutti i partner. Conformemente al capitolo IV del programma di lavoro quinquennale adottato al vertice di Barcellona e in seguito all’esito positivo della riunione degli alti funzionari specializzati svoltasi il 20 giugno 2006, la Commissione propone di intensificare il dialogo regionale sull’immigrazione attraverso la cooperazione operativa.

3. In consultazione con tutti i partner euromediterranei, la Commissione propone di elaborare un programma di lavoro dettagliato e mirato contenente proposte concrete di iniziative e progetti strutturati su tre assi principali: immigrazione legale, immigrazione e sviluppo e immigrazione clandestina. In tale contesto, si dovrebbe tener conto anche dei contributi di altre iniziative internazionali quali la riunione ministeriale euroafricana di Rabat sull’immigrazione. Per favorire la comprensione comune delle attività in corso in materia di immigrazione, verrà realizzata una panoramica dei programmi bilaterali esistenti finanziati dalla Comunità nei settori dell’immigrazione e dello sviluppo, nonché dell’immigrazione legale e clandestina, sulla base di informazioni fornite da tutti i partner. Una volta elaborato, tale programma di lavoro servirà come base alla riunione ministeriale euromediterranea sull’immigrazione prevista per il 2007 e volta ad approvare una serie di misure supplementari intese a promuovere la cooperazione in tutte le questioni riguardanti l’immigrazione.

C) Metodi di lavoro

1. Il partenariato euromediterraneo è riuscito ad instaurare relazioni politiche ed istituzionali a lungo termine tra l’Europa e i suoi partner mediterranei in due dimensioni complementari: a) una dimensione multilaterale , con le conferenze dei ministri degli Esteri euromediterranei e le conferenze euromediterranee in svariati settori e b) una dimensione bilaterale , attraverso la conclusione di accordi di associazione consolidati dalla politica europea di prossimità e dai relativi piani d’azione. È generalmente riconosciuta, tuttavia, la necessità di migliorare le dimensioni regionale e multilaterale del processo di Barcellona per soddisfare le esigenze di relazioni politiche, economiche, sociali e culturali complesse e in evoluzione, fra 35 partner e la Commissione europea. Il partenariato deve comunicare con maggiore efficacia , migliorare il coinvolgimento di tutte le parti interessate e di tutti i partecipanti ed essere più operativo, efficiente ed orientato ai risultati .

2. La Commissione sosterrà le iniziative dei partner volte a migliorare la visibilità del processo e il coinvolgimento delle varie parti, nonché a garantire un’attuazione efficace ed efficiente degli impegni concordati e adottati al vertice di Barcellona per i prossimi cinque anni. La Commissione esorta a migliorare il coordinamento tra i ministeri competenti , a favorire una maggiore partecipazione della società civile , compresi i rappresentanti del settore privato, e ad intensificare gli sforzi per migliorare i metodi di lavoro del partenariato quale passo essenziale per rendere il quadro regionale più efficiente ed operativo. Si intende in tal modo garantire una migliore preparazione e una migliore strutturazione delle conferenze dei ministri degli Esteri euromediterranei. Per assicurare una buona preparazione delle conferenze dei ministri degli Esteri, occorre che il documento sulle priorità della presidenza e la comunicazione della Commissione siano adottate con largo anticipo sulla conferenza ministeriale, e che le priorità espresse da tutti i partner vengano consultate e tenute in debito conto. I ministri euromediterranei potrebbero altresì valutare la possibilità di incontrarsi ogni anno durante il secondo semestre, per approvare priorità di attuazione del programma di lavoro quinquennale per l’anno seguente. Tali miglioramenti operativi, unitamente a proposte più dettagliate che verranno presentate dal comitato di studio ad hoc, permetteranno di compiere ulteriori progressi a livello di struttura istituzionale del partenariato, quando la situazione politica lo consentirà.

[1] Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Autorità palestinese, Siria, Tunisia e Turchia.

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