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Document 52006DC0246

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo - Migliorare il processo di consultazione sulla gestione comunitaria della pesca

/* COM/2006/0246 def. */

52006DC0246

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo - Migliorare il processo di consultazione sulla gestione comunitaria della pesca /* COM/2006/0246 def. */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 24.5.2006

COM(2006) 246 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

Migliorare il processo di consultazione sulla gestione comunitaria della pesca

INDICE

1. Introduzione 3

2. Previsione e gestione delle possibilità di pesca 4

2.1. Metodi di consultazione ed esigenze in termini di dati 4

2.2. Procedura attuale 5

2.3. Parere delle parti interessate 6

3. Raccomandazioni per migliorare il sistema 7

3.1. Modifica delle date della campagna di pesca 7

3.2. Modifica del calendario per le valutazioni scientifiche degli stock 7

3.3. Aspetti relativi ai paesi terzi 8

3.4. Consultazione anticipata dei gruppi di interesse dell’UE sulle decisioniin materia di gestione della pesca 8

3.5. Modifica del calendario delle proposte e delle decisioni legislative 10

3.6. Separazione dei regolamenti relativi ai contingenti dagli altri strumentidi gestione 11

4. Conclusione: un nuovo calendario per il dibattito sulla gestione della pesca 12

INTRODUZIONE

È necessario modificare le vigenti procedure per l’adozione delle decisioni annuali relative alla gestione comunitaria della pesca al fine di garantire l’“ampio coinvolgimento dei diretti interessati in tutte le fasi di questa politica, dalla sua elaborazione fino all’attuazione” (articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 2371/2002 del Consiglio).

Di norma le possibilità di pesca concesse ai pescatori della Comunità europea vengono fissate in una riunione del Consiglio “Agricoltura e pesca” che ha luogo alla fine del mese di dicembre. Il regolamento così adottato, che entra in vigore il 1º gennaio dell’anno successivo, stabilisce i TAC e i contingenti assegnati agli Stati membri, i livelli di cattura autorizzati per tipo di attrezzo e per zona e alcune disposizioni tecniche relative agli attrezzi da pesca autorizzati nell’anno in questione.

Il regolamento del Consiglio è basato su una proposta della Commissione, come previsto dai trattati. Fino ad ora tale proposta è stata presentata molto tardi nel corso dell’anno, al fine di tener conto dei dati scientifici e tecnici più recenti. Il tempo a disposizione per le consultazioni con le parti interessate è pertanto estremamente limitato.

Lo stato di depauperamento di molti stock ittici ha richiesto negli ultimi tempi misure di conservazione di portata più ampia. La semplice riduzione dei TAC si è infatti rivelata insufficiente ed è stato necessario predisporre una serie di misure, segnatamente in materia di gestione dello sforzo, aspetti tecnici, controllo ed ispezione. La definizione di tali misure nell’arco di tempo limitato del processo decisionale annuale si è rivelata difficile.

La Commissione ha avviato nel 2005 una consultazione informale con i portatori di interesse e gli Stati membri, volta a definire metodi di lavoro alternativi per la preparazione delle decisioni in materia di gestione comunitaria della pesca. Se diversi Stati membri non hanno escluso la possibilità di alcuni adeguamenti, la maggior parte di essi è apparsa poco propensa a modificare il periodo di applicazione dei TAC. La Commissione è stata invitata a esaminare la possibilità di ottenere con maggiore anticipo nel corso dell’anno i pareri scientifici per la gestione della pesca. Diversi Stati membri hanno esortato la Commissione a consultare per tempo i consigli consultivi regionali in merito alle decisioni concernenti le possibilità di pesca. Tuttavia alcuni Stati membri hanno sottolineato che i limiti di tempo insiti nel sistema attuale contribuiscono all’efficacia del processo decisionale.

La Commissione ha già adottato provvedimenti volti ad evitare che le decisioni in materia di gestione della pesca si concentrino nell’ultima parte dell’anno. Nel 2005 essa ha presentato, con un certo anticipo, una proposta distinta riguardante i TAC applicabili agli stock del Mar Baltico. Nel corso dell’anno si sono svolte discussioni tecniche con gli Stati membri in vista della preparazione delle decisioni relative alla gestione dello sforzo di pesca, alla fissazione dei TAC e a questioni correlate. I TAC per le specie di acque profonde sono già stati fissati in un regolamento distinto per un periodo di due anni.

Sono necessari ulteriori miglioramenti, in particolare per consentire una consultazione efficace dei portatori di interesse. Il presente documento propone un nuovo metodo di lavoro per la preparazione delle decisioni del Consiglio che fissano le possibilità di pesca e le condizioni ad esse associate nella Comunità. Si tratta di migliorare il processo di consultazione con le parti interessate e garantire un più efficace coordinamento tra la Commissione, gli Stati membri e i consulenti scientifici in relazione agli obiettivi a lungo termine della gestione della pesca e ai mezzi per conseguirli, prima che la Commissione presenti le proprie proposte in materia di gestione annuale della pesca. Dovrebbe inoltre essere modificato, almeno in parte, il calendario di presentazione delle proposte della Commissione.

Il fatto di rafforzare il processo di consultazione dei gruppi di interesse non pregiudicherà il diritto di iniziativa della Commissione. Scopo delle consultazioni è fornire alla Commissione, per la formulazione delle sue proposte, una più ampia base di conoscenze e il parere dei portatori di interesse.

PREVISIONE E GESTIONE DELLE POSSIBILITÀ DI PESCA

Metodi di consultazione ed esigenze in termini di dati

Il sistema di consultazione e gestione della pesca generalmente utilizzato nella Comunità è stato elaborato all’inizio degli anni ‘80 con l’introduzione della politica comune della pesca. A quel tempo gli stock ittici non erano considerati a rischio e lo scopo perseguito non era tanto di garantire lo sviluppo sostenibile della pesca, quanto di prevedere le possibilità di prelievo a breve termine per ogni stock ai fini della fissazione di contingenti nazionali e di quote conformi al principio di stabilità relativa.

Tale impostazione trova riscontro nei pareri formulati da organismi scientifici quali il CIEM in relazione alle “opzioni di cattura” a breve termine, elaborati sulla base dei livelli di prelievo ritenuti possibili mantenendo invariato il tasso di pesca, fino a quando la consistenza dello stock non scenda al di sotto di un livello biologico minimo.

Con l’affermarsi dell’approccio precauzionale nella gestione della pesca, a seguito dell’adozione dell’accordo delle Nazioni unite del 1995 sugli stock ittici transzonali, i pareri dovevano far riferimento ai quantitativi massimi che potevano essere prelevati senza pregiudicare la biomassa riproduttiva degli stock a breve termine o senza provocare tassi di mortalità per pesca che a lungo termine avrebbero comportato un rischio eccessivamente elevato per lo stock riproduttivo. Nel 2002 la Comunità ha accolto l’approccio precauzionale e l’approccio ecosistemico per la gestione delle risorse nel suo regolamento quadro sulla politica comune della pesca. Nello stesso anno la Comunità e gli Stati membri si sono impegnati a mantenere e ricondurre gli stock ittici a livelli atti a produrre rese elevate, come stabilito dal piano di attuazione del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile adottato a Johannesburg nel 2002.

Procedura attuale

La prassi seguita dalla Comunità nella gestione della pesca, fondata su previsioni a breve termine, ha involontariamente complicato il processo decisionale.

In primo luogo, il fatto che le decisioni siano per lo più riferite al breve periodo non ha permesso di instaurare un reale dibattito sulla gestione a lungo termine. Di tale aspetto ha tenuto conto la riforma della politica comune della pesca, che ha portato alla definizione di una base giuridica per la gestione a lungo termine[1].

In secondo luogo, poiché le previsioni a breve termine devono essere quanto più accurate possibile, le valutazioni scientifiche vengono approntate solo nell’ultima parte dell’anno, affinché le previsioni tengano conto dei risultati dei rilevamenti più recenti.

In terzo luogo, a causa dei tassi di prelievo generalmente elevati, segnatamente nella pesca demersale, una parte cospicua delle catture effettuate annualmente è costituita da esemplari giovanili che non erano disponibili per la pesca nell’anno precedente. Ciò ha rafforzato la necessità di ricorrere a rilevamenti “dell’ultimo minuto” per la previsione dei livelli di cattura.

Infine, per diversi stock importanti (come il merluzzo bianco del Mare del Nord, del Kattegat, del Mare d’Irlanda e del Mar Baltico, la passera di mare dello Skagerrak e del Kattegat, l’eglefino del Mare del Nord e l’acciuga del golfo di Biscaglia), solo una piccola parte dello stock sopravvive da un anno all’altro. Tale fenomeno può dar luogo a una certa instabilità delle possibilità di pesca, in quanto i livelli di reclutamento possono subire notevoli variazioni da un anno all’altro. Ad esempio, il TAC per l’eglefino del Mare del Nord ha subito una variazione annua media del 32% nel periodo 1988-2005. Risulta difficile gestire fluttuazioni significative delle possibilità di pesca, sia dal punto di vista del mercato che sotto il profilo occupazionale.

A causa dei fattori sopra descritti, la realizzazione di analisi scientifiche e l’adozione delle decisioni di gestione seguono un calendario piuttosto serrato per la maggior parte degli stock ittici commerciali:

- in settembre vengono completati gli ultimi rilevamenti e vengono analizzati i dati a bordo delle navi da ricerca;

- all’inizio di ottobre vengono approntate le valutazioni scientifiche e i risultati vengono presentati al comitato consultivo per la gestione della pesca del Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM);

- alla fine di ottobre il CIEM presenta il proprio parere ai suoi committenti: la Comunità europea, la Norvegia, l’Islanda, la NEAFC ed altri;

- in novembre i pareri scientifici sono analizzati dalla Commissione, che consulta inoltre il comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca e i gruppi di interesse; vengono avviati negoziati con la Norvegia ed altri Stati costieri per gli stock gestiti congiuntamente;

- all’inizio di dicembre la Commissione adotta la proposta di regolamento che stabilisce le possibilità di pesca, che è successivamente discussa dagli Stati membri, dai consigli consultivi regionali e dalle parti interessate;

- a metà dicembre il regolamento è adottato dal Consiglio.

Nel 2004 e 2005 la Commissione ha avviato, sin dall’inizio dell’anno, un dibattito con gli Stati membri e con i gruppi di interesse su diversi aspetti tecnici del regolamento che stabilisce le possibilità di pesca. In occasione di tali riunioni anticipate sono state esaminate in dettaglio questioni come le misure tecniche, le disposizioni per la gestione dello sforzo di pesca e le zone di divieto. Tale processo ha agevolato nel 2005 le decisioni relative agli aspetti tecnici, con particolare riguardo alla gestione dello sforzo di pesca.

Parere delle parti interessate

Il consiglio consultivo regionale (CCR) per il Mare del Nord, consultato in merito alla modifica del calendario annuale per l’adozione delle decisioni, ritiene fondamentale che venga dedicato più tempo all’esame delle condizioni di prelievo dei TAC, con particolare riguardo alle misure tecniche transitorie e ai sistemi di gestione dello sforzo.

Il comitato consultivo per la pesca e l’acquacoltura (CCPA) si è dichiarato aperto a una revisione del calendario di adozione dei regolamenti che stabiliscono le possibilità di pesca, purché gli eventuali cambiamenti vengano introdotti in modo graduale. Il CCPA si è dimostrato favorevole all’attuazione di strategie a medio termine (tra cui in particolare la fissazione di un limite del 15% alla variazione dei TAC) che comportino una maggiore partecipazione dei gruppi di interesse e ha proposto che per alcuni stock i pareri scientifici vengano richiesti con minore frequenza e i TAC siano fissati per periodi più lunghi (come già avviene per lo scampo e per le specie di acque profonde). Analogamente al CCR per il Mare del Nord, il CCPA auspica che venga dedicato più tempo al dibattito sulle condizioni accessorie per il prelievo dei TAC, come le misure tecniche e le modalità pratiche di attuazione della gestione dello sforzo di pesca. Esso si è dichiarato contrario al fatto di suddividere in strumenti distinti le disposizioni relative ai TAC e ai contingenti e ritiene inevitabile l’adozione di un pacchetto unico a fine anno.

Il CCPA ha accettato di considerare la possibilità di modificare il calendario della campagna di pesca, ad esempio fissando il 1º aprile, anziché il 1º gennaio, come data di inizio. Esso ritiene tuttavia, al pari della Commissione, che tale modifica presupponga l’accordo di altri Stati costieri.

RACCOMANDAZIONI PER MIGLIORARE IL SISTEMA

Modifica delle date della campagna di pesca

Attualmente la fissazione dei TAC è effettuata per l’anno civile, a decorrere dal 1º gennaio, sia nell’UE che nei paesi terzi confinanti. Sarebbe possibile far decorrere tale periodo di gestione di dodici mesi da una data diversa. Tale modifica potrebbe comportare alcuni vantaggi per determinati stock per i quali il termine naturale della campagna di pesca non coincide con la fine dell’anno civile. Tuttavia l’andamento stagionale delle varie attività di pesca è talmente variabile che, se in alcuni casi ciò potrebbe risultare vantaggioso, in altri potrebbero sorgere ulteriori problemi. Per ottenere un reale beneficio globale si potrebbe valutare la possibilità di fissare campagne di pesca distinte per i vari stock. Tale soluzione comporterebbe tuttavia ingenti costi amministrativi. Nel complesso la Commissione ritiene che, in presenza di soluzioni alternative atte a produrre un risultato equivalente, sia preferibile evitare tale opzione a breve termine.

Modifica del calendario per le valutazioni scientifiche degli stock

Attualmente i pareri scientifici vengono trasmessi alla Commissione dal comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca, il quale si basa sulle valutazioni e i pareri formulati dal Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare. La presentazione dei pareri scientifici ha luogo due volte nel corso dell’anno:

- in giugno per le specie di acque profonde, gli stock del Mar Baltico e diversi stock di aringa e spratto;

- in ottobre per lo sgombro, lo scampo e la maggior parte degli stock demersali di pesce piatto e pesce tondo.

La Commissione ha avviato discussioni con il CIEM e lo CSTEP per valutare la possibilità di anticipare a giugno la presentazione dei pareri scientifici per un maggior numero di stock. Per motivi di coerenza sarebbe necessario fare in modo che i pareri relativi agli stock catturati insieme nell’ambito della pesca multispecifica siano presentati contemporaneamente. Pur non ignorando che il fatto di anticipare la presentazione dei pareri può tradursi in una minore precisione delle previsioni, si ritiene che ciò rappresenti una conseguenza accettabile. La Commissione ha inoltre chiesto se, a partire dal 2007, i pareri potranno essere presentati a una data anteriore nel corso dell’anno.

Il CIEM sta valutando attentamente in che modo sia possibile modificare il calendario per l’elaborazione e la presentazione delle valutazioni e dei pareri al fine di rispondere alle esigenze della Commissione. Tale valutazione comprende i seguenti aspetti: implicazioni di qualsiasi modifica, in termini di perdita di precisione per i vari stock, nel caso in cui la presentazione dei pareri sia anticipata per esigenze di valutazione e gestione pluriennale; prodotti di consulenza più strategici; protocolli per l’aggiornamento non programmato delle valutazioni e/o dei pareri, laddove ciò risulti necessario sulla base di nuove informazioni; disponibilità di personale scientifico che consenta di portare a termine la procedura di valutazione e consulenza in tempi più brevi. Sulla base di questa valutazione, la Commissione concorderà con il CIEM una procedura consultiva modificata a partire dal 2007.

Per il 2006 il CIEM esaminerà le modalità di una procedura consultiva transitoria basata sulle valutazioni più recenti e sul parere del comitato consultivo per la gestione della pesca (Advisory Committeee of Fisheries Management - ACFM), che preveda la possibilità di ulteriori aggiornamenti nel caso in cui emergano nuovi dati abbastanza rilevanti da giustificare una modifica sostanziale del parere originario. Tuttavia non va dimenticato che gli istituti nazionali di ricerca alieutica, che forniscono dati e consulenze al CIEM, hanno pianificato con ampio anticipo l’impiego delle loro risorse, per cui risulterà difficile anticipare la presentazione dei dati o riprogrammare le riunioni già fissate.

Aspetti relativi ai paesi terzi

L’adozione delle decisioni in materia di gestione degli stock gestiti congiuntamente con la Norvegia (merluzzo del Mare del Nord, passera di mare, merluzzo carbonaro, aringa e merlano) e degli stock normalmente gestiti con altri Stati costieri (melù, aringa atlantico-scandinava, sgombro), nonché delle misure decise nell’ambito della NEAFC (specie di acque profonde, sgombro, scorfano), ha luogo attualmente nel mese di novembre. È consuetudine definire un pacchetto di misure comprendente tutta una serie di strumenti (disposizioni in materia di gestione delle risorse, quali i TAC, misure tecniche e di controllo, trasferimenti), al fine di garantire sia una certa coerenza biologica che un corretto equilibrio politico.

La Commissione avvierà un dibattito con altri Stati costieri sulla possibilità di anticipare l’adozione di alcune di queste decisioni comuni. Se alcune di esse sono subordinate alla presentazione dei dati scientifici più recenti, altre lo sono meno e lasciano quindi un certo margine di manovra per eventuali cambiamenti.

Consultazione anticipata dei gruppi di interesse dell’UE sulle decisioni in materia di gestione della pesca

È possibile migliorare la preparazione delle decisioni di gestione e rafforzare il processo di consultazione. Se le stime dell’abbondanza del reclutamento sono disponibili solo nell’ultima parte dell’anno, alcune caratteristiche generali delle varie zone e attività di pesca, quali la mortalità per pesca e lo sforzo di pesca rispetto ai limiti precauzionali, la domanda di mercato nel settore e le interazioni con altre specie, sono note con maggiore anticipo. La preparazione delle decisioni di gestione potrebbe essere migliorata se la Commissione proponesse “regole di cattura” da seguire per la fissazione dei TAC. Tali regole, che il Consiglio ha già adottato nell’ambito di piani di ricostituzione e di gestione per determinati stock, potrebbero vertere sui seguenti elementi:

- variazione interannuale dei TAC;

- riduzione della mortalità per pesca a un livello sostenibile;

- adeguamento dello sforzo di pesca (giorni in mare) in funzione dei tassi di mortalità per pesca (percentuale delle risorse ittiche catturate nel corso di un anno).

In linea di principio, un metodo di gestione fondato su tali “regole di cattura” potrebbe essere applicato a tutti gli stock soggetti alla competenza della Comunità, con il conseguente vantaggio di poter dedicare più tempo alla discussione degli obiettivi e dei mezzi per conseguirli. In attesa delle stime scientifiche esatte delle risorse ittiche effettuate dal CIEM e dallo CSTEP, si potrebbero esaminare i principi di gestione con le parti interessate.

Idealmente tali “regole di cattura” dovrebbero essere adottate nell’ambito dei regolamenti del Consiglio relativi alle attività o zone di pesca e agli stock ittici principali e non dovrebbero formare oggetto di aggiornamenti frequenti. Tuttavia è necessario che nel breve periodo la Commissione esamini le procedure da seguire per la fissazione dei TAC relativi agli stock che non formano oggetto di piani a lungo termine.

A questo scopo si potrebbe procedere nel modo seguente.

In una prima fase, nel mese di aprile, la Commissione potrebbe presentare una dichiarazione strategica di intenti per la fissazione dei TAC per l’anno seguente, che illustri la strategia e le ipotesi di lavoro definite dalla Commissione sulla base delle tendenze evidenziate dai più recenti pareri scientifici (vale a dire i pareri presentati nell’anno precedente). Tale dichiarazione dovrebbe contenere alcuni elementi tipici di un approccio generico, tra cui:

a) l’impegno a ricondurre gradualmente gli stock ai livelli più atti a consentire lo sfruttamento sostenibile delle risorse e a garantire nel contempo rese elevate;

b) i TAC e i livelli di sforzo per l’anno successivo, da stabilire in conformità delle norme previste da eventuali piani di ricostituzione o di gestione a lungo termine o nel rispetto del principio in base al quale la mortalità per pesca non deve aumentare per nessuno stock il cui tasso di mortalità superi il livello atto a produrre rese elevate a lungo termine;

c) uguale trattamento per gli stock che presentano livelli simili di sfruttamento o depauperamento;

d) regole sulla variazione interannuale dei TAC, fatte salve circostanze particolari che giustifichino una variazione più significativa per determinati stock.

Attraverso una serie di esempi pratici per i principali stock ittici commerciali, la Commissione dimostrerebbe come l’impostazione adottata si traduce nella definizione di TAC o livelli di sforzo, nell’ipotesi che i pareri scientifici per l’anno successivo corrispondano a quelli per l’anno in corso (il testo dovrebbe specificare espressamente che in alcuni casi tali proiezioni potrebbero subire variazioni significative in funzione dei pareri scientifici successivi, ad esempio in relazione al reclutamento).

La stima dei TAC relativi agli stock già contemplati da piani di ricostituzione o di gestione sarebbe effettuata applicando automaticamente le disposizioni previste da detti piani a lungo termine.

La dichiarazione strategica non comprenderà la posizione negoziale della Commissione sulla partecipazione della Comunità alle organizzazioni regionali per la pesca.

Durante l’estate la dichiarazione della Commissione potrebbe formare oggetto di consultazioni con i CCR e gli Stati membri. Ciò rafforzerebbe il processo di anticipazione e consentirebbe ai gruppi di interesse di partecipare a un dibattito più strategico sulle attività di pesca. Un dibattito politico potrebbe inoltre aver luogo in ottobre al Consiglio, che sarebbe invitato a formulare osservazioni sulla strategia proposta dalla Commissione, tenendo conto del contributo dei CCR.

Modifica del calendario delle proposte e delle decisioni legislative

Le proposte della Commissione in materia di gestione della pesca non devono necessariamente essere comprese in un pacchetto unico per l’insieme delle risorse.

Gli stock le cui previsioni devono tener conto delle stime scientifiche più recenti (nonché gli stock catturati insieme ad essi) dovranno continuare a essere regolamentati alla fine dell’anno. Le decisioni relative agli altri stock, con una durata di vita superiore, potranno invece essere anticipate. Negli stock di dimensioni sufficientemente ampie e non sottoposti ad eccessivo sfruttamento si verifica un trasferimento sostanziale di risorse da un anno all’altro, per cui i dati degli ultimi rilevamenti non apportano nuovi elementi di rilievo riguardo alle possibilità di pesca per l’anno successivo. Per gli stock caratterizzati da tassi di mortalità per pesca poco elevati è possibile anticipare la presentazione delle proposte e l’adozione delle decisioni.

La Commissione propone pertanto di applicare il seguente approccio in due fasi alle decisioni annuali relative alla gestione della pesca.

Fase 1 (giugno - ottobre)

i) Per gli stock ittici gestiti esclusivamente dalla Comunità e per i quali i pareri scientifici del CIEM sono disponibili nel mese di giugno, la Commissione consulterà nei mesi di giugno e luglio i consigli consultivi regionali competenti in merito ai TAC corrispondenti. La Commissione elaborerà quindi una proposta di regolamento all’inizio di settembre e il Consiglio potrà adottare i TAC in questione nel mese di ottobre. Attualmente gli stock del Mar Baltico e le specie di acque profonde formano oggetto di una proposta legislativa distinta. Tale modo di procedere potrebbe in futuro essere esteso agli stock pelagici gestiti esclusivamente dalla Comunità e (se si perviene ad un accordo in tempo utile con altri Stati costieri) al melù, allo sgombro e agli stock condivisi di aringa.

Fase 2 (ottobre - dicembre)

ii) Per le attività di pesca che dipendono dal livello di reclutamento, nelle quali le risorse alieutiche disponibili per la cattura sono prevalentemente costituite da novellame appena reclutato, la fissazione dei TAC dovrà necessariamente continuare ad aver luogo una volta valutata l’effettiva consistenza della nuova classe di età. Ne consegue che la proposta della Commissione potrà essere presentata solo dopo l’elaborazione dei pareri del CIEM in autunno (generalmente in ottobre, con la possibilità che in futuro questa data possa essere leggermente anticipata). In questo caso il calendario di presentazione della proposta della Commissione resta sostanzialmente invariato (fine novembre). Tuttavia le consultazioni preliminari dei gruppi di interesse e del Consiglio effettuate sulla base della dichiarazione strategica della Commissione agevoleranno il processo di consultazione dei gruppi di interesse sui pareri recentemente formulati. La proposta definitiva della Commissione non dovrebbe contenere elementi di novità per le parti interessate. Questa seconda fase comprenderà anche i TAC e l’applicazione provvisoria delle misure tecniche decise nell’ambito delle riunioni annuali di organizzazioni regionali per la pesca quali la NAFO, l’ICCAT, la CCAMLR o la NEAFC.

Separazione dei regolamenti relativi ai contingenti dagli altri strumenti di gestione

Secondo il parere dei gruppi di interesse e degli Stati membri, l’inclusione delle disposizioni in materia di limitazione dello sforzo di pesca nel pacchetto annuale sulla gestione della pesca complica il processo negoziale, per cui sarebbe opportuno accogliere tali disposizioni in un regolamento distinto.

La Commissione riconosce che le modalità applicative per la misurazione, il trasferimento e il monitoraggio dello sforzo di pesca potrebbero formare oggetto di un regolamento autonomo. Tuttavia la fissazione dei limiti applicabili allo sforzo di pesca dovrebbe continuare a far parte del processo decisionale annuale.

Dal momento che le vigenti norme comunitarie sulla limitazione dello sforzo di pesca saranno riesaminate in occasione della revisione del piano di ricostituzione del merluzzo bianco che sarà attuata più avanti nel corso dell’anno, la Commissione ritiene opportuno posticipare al 2007 la proposta di un nuovo regolamento distinto in tale materia.

CONCLUSIONE: UN NUOVO CALENDARIO PER IL DIBATTITO SULLA GESTIONE DELLA PESCA

Per rafforzare il dibattito sulla gestione comunitaria della pesca potrebbe essere adottato il calendario qui di seguito proposto.

Data | Azione |

Aprile | La Commissione pubblica la “dichiarazione strategica” relativa alla fissazione delle possibilità di pesca per l’anno successivo. Viene avviato un dialogo con il settore su questioni politiche, tra cui le regole di cattura dei TAC, i livelli di sforzo e altri aspetti tecnici quali la gestione dello sforzo; tale dialogo prosegue nel corso dell’anno. |

Inizio giugno | Il CIEM e lo CSTEP formulano pareri scientifici per alcuni stock (in particolare gli stock del Mar Baltico, gli stock pelagici e (un anno su due) le specie di acqua profonda). |

Giugno-luglio | La Commissione consulta i CCR in merito all’applicazione della politica comune della pesca agli stock per i quali vengono presentati pareri nel mese di giugno. Vengono avviati negoziati sugli stock pelagici gestiti congiuntamente con i paesi terzi che lo desiderino. |

Inizio settembre | La Commissione presenta la sua proposta di regolamento relativo alle possibilità di pesca per gli stock per i quali vengono formulati pareri nel mese di giugno. |

Ottobre | Il Consiglio adotta un regolamento sui TAC per gli stock per i quali vengono formulati pareri nel mese di giugno. Il CIEM e lo CSTEP formulano pareri scientifici per i restanti stock. Prosegue il dibattito con i gruppi di interesse sulle opzioni politiche in materia di pesca e sui pareri scientifici riguardanti gli stock per i quali vengono formulati pareri nel mese di ottobre. |

Novembre | Vengono condotti negoziati con la Norvegia e con altri Stati costieri sugli stock per i quali vengono formulati pareri nel mese di ottobre. La Commissione tiene conto dei risultati della consultazione dei CCR nella preparazione della seconda proposta relativa alle possibilità di pesca, che è presentata alla fine di novembre. |

Dicembre | Il Consiglio adotta un regolamento che stabilisce le possibilità di pesca per gli stock per i quali vengono formulati pareri nel mese di ottobre. |

Gennaio | Il regolamento che stabilisce le possibilità di pesca entra in vigore per l’anno civile. |

[1] Articoli 5 e 6 del regolamento (CE) n. 2371/2002 del Consiglio, del 20 dicembre 2002, relativo alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nell'ambito della politica comune della pesca , GU L 388 del 31.12.2002, pag. 59.

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