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Quadro normativo per la televisione mobile

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Quadro normativo per la televisione mobile

La presente comunicazione presenta esempi di buone pratiche degli Stati membri in materia di regolamentazione, per le reti e i servizi di televisione mobile. Essa prende in esame i modelli di autorizzazione per tali reti e servizi nonché particolari questioni inerenti ai vari livelli dell’attività di regolamentazione.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 10 dicembre 2008 – Quadro normativo per le reti e i servizi di televisione mobile: buone pratiche di autorizzazione – Il modello UE [COM(2008) 845 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

La presente comunicazione fa seguito alla comunicazione del 2007 relativa al rafforzamento del mercato interno della televisione mobile, la quale evidenziava l’importanza del contesto regolamentare nell’adozione di tali servizi. Essa illustra alcuni esempi di buone pratiche tratti dall'approccio regolamentare adottato dagli Stati membri per le reti e i servizi di televisione mobile.

Da quando ha avviato la sua iniziativa sulla televisione mobile, la Commissione ha pubblicato a intervalli regolari aggiornamenti sulla situazione normativa esistente in Europa. Da questo studio emerge che gli Stati membri hanno adottato approcci molto diversi alla televisione mobile. Pertanto, il Consiglio telecomunicazioni del novembre 2007 ha invitato la Commissione ad assumere un ruolo più attivo e a individuare le migliori prassi in relazione ai regimi di autorizzazione per la televisione mobile, favorendone l’adozione da parte degli Stati membri.

Quando la Commissione ha avviato la sua iniziativa sulla televisione mobile nel luglio 2007, solo alcuni Stati membri avevano cominciato ad affrontare gli aspetti normativi. Ad oggi, alcuni Stati membri non hanno ancora istituito un quadro normativo per le reti e i servizi di televisione mobile, mentre altri intendono estendere alla televisione mobile il regime generale applicabile alla radiodiffusione. In ogni caso, la Commissione sottolinea l’importanza di evitare situazioni di forte incertezza della regolamentazione. Inoltre, poiché la televisione mobile è un servizio senza fili in grado di acquisire in futuro una dimensione transfrontaliera, i regimi di autorizzazione dovrebbero anche tenere conto della dimensione del mercato interno. È fondamentale che gli approcci regolamentari nazionali siano quanto più coerenti possibile, nel rispetto delle specificità locali.

Attualmente il mercato della televisione mobile in Europa è caratterizzato da tre principali modelli di regolamentazione che definiscono i diritti e gli obblighi degli operatori in possesso di licenza:

  • estensione delle norme esistenti relative alla televisione digitale terrestre (DTT); questo modello, alla fine, potrebbe tuttavia risultare insufficiente;
  • il modello della «semplice distribuzione all’ingrosso» (plain wholesale model), laddove lo spettro è assegnato a un singolo operatore, può apparire discutibile alla luce della direttiva sulla concorrenza, in particolare qualora l’attribuzione dello spettro non avvenga sulla base di una procedura aperta e trasparente e di norme non discriminatorie;
  • l’«approccio integrato» che, secondo la Commissione, sembra essere il più adatto al varo del servizio di televisione mobile, perché prevede il coinvolgimento di tutti i pertinenti operatori di mercato.

Le attività di regolamentazione per i servizi di televisione mobile dovrebbero essere concepite in modo tale da evitare ostacoli o ritardi indebiti. La regolamentazione dovrebbe stabilire i requisiti minimi da rispettare per garantire un uso efficiente delle frequenze. Gli elementi principali dell’attività di regolamentazione da prendere in considerazione sono:

  • quadro generale: dovrebbe essere chiaro, trasparente e adeguato ai nuovi sviluppi. Le procedure di autorizzazione dovrebbero essere efficienti e aperte a tutti gli operatori del mercato per garantire pari condizioni. Un altro fattore decisivo è la tempestività del processo legislativo. Per facilitare l’elaborazione di regole adeguate alle esigenze del mercato, gli Stati membri dovrebbero istituire meccanismi di consultazione pubblica. E’ inoltre considerata buona pratica la presentazione periodica di relazioni da parte delle autorità pubbliche sugli sviluppi del mercato, per formulare proposte adeguate qualora la normativa esistente debba essere adattata.
  • regimi di autorizzazione: dovrebbero essere chiari e trasparenti. A tale scopo occorre definire chiaramente il nesso tra le norme in materia di comunicazioni elettroniche, spettro e contenuti. Inoltre, il rilascio delle autorizzazioni dovrebbe essere centralizzato attraverso uno «sportello unico» per garantire una procedura semplificata e coordinata.
  • procedure di aggiudicazione: dovrebbero essere pubbliche, trasparenti e ben definite con un calendario chiaro stabilito in anticipo rispetto ai test commerciali dei servizi di televisione mobile. I criteri di aggiudicazione dovrebbero insistere sulla qualità del servizio, l’uso ottimale dello spettro e la collaborazione fra gli operatori di mercato. I criteri dovrebbero essere applicati in maniera obiettiva, trasparente e non discriminatoria, nel pieno rispetto delle regole di concorrenza.
  • aspetti specifici: non dovrebbero imporre oneri inutili agli operatori. Ad esempio, le norme relative agli obblighi di trasmissione («must-carry») non sono adeguate in questa fase di sviluppo del servizio di televisione mobile. Tuttavia, negli Stati membri dovrebbe essere organizzata una discussione sulle norme in materia di «obbligo di offerta». Parallelamente, andrebbero incoraggiate la condivisione dell’infrastruttura di rete e la co-ubicazione, prendendo nella dovuta considerazione anche gli aspetti dell’interoperabilità e del roaming.

Per garantire l’efficacia delle attività normative sulla televisione mobile la Commissione continuerà a favorire lo scambio di buone pratiche tra le amministrazioni nazionali e gli operatori di mercato pertinenti.

Ultima modifica: 18.02.2009

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