52006SC1370

Documento di lavoro dei servizi della commissIone - Documento di accompagnamento proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al divieto di esportazione e allo stoccaggio in sicurezza del mercurio metallico - Sintesi {COM(2006) 636 final SEC(2006) 1369} /* SEC/2006/1370 */


[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 26.10.2006

SEC(2006) 1370

DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE Documento di accompagnamento

PROPOSTA DI REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO RELATIVO AL DIVIETO DI ESPORTAZIONE E ALLO STOCCAGGIO IN SICUREZZA DEL MERCURIO METALLICO SINTESI {COM(2006) 636 finalSEC(2006) 1369}

DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE Documento di accompagnamento

PROPOSTA DI REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO RELATIVO AL DIVIETO DI ESPORTAZIONE E ALLO STOCCAGGIO IN SICUREZZA DEL MERCURIO METALLICO SINTESI

La presente valutazione dell'impatto è stata elaborata dai servizi della Commissione per l'attuazione di due azioni chiave della strategia sul mercurio[1]: il divieto di esportazione del mercurio (azione 5) e lo stoccaggio in sicurezza delle eccedenze di mercurio (azione 9).

L'obiettivo è quello di valutare le misure specifiche da adottare per introdurre una legislazione efficace. Lo scenario di base prevede il divieto di esportazione del mercurio metallico e l'obbligo di stoccaggio/smaltimento delle eccedenze di mercurio provenienti dall'industria dei cloro-alcali. Nel quadro della presente valutazione dell'impatto, si è proceduto ad una valutazione più dettagliata delle seguenti questioni :

- il campo di applicazione del divieto di esportazione: il divieto deve anche applicarsi ai composti del mercurio e ai prodotti contenenti mercurio che sono già oggetto di restrizioni nell'Unione europea?

- il campo di applicazione dell'obbligo di stoccaggio: è necessario imporre anche un obbligo di stoccaggio/smaltimento per il mercurio derivante dalla produzione di metalli non ferrosi, per il mercurio proveniente dalla purificazione del gas naturale e per il mercurio riciclato?

- presentazione di relazioni e scambio di informazioni: come concepire uno strumento che consenta di attuare in maniera sicura ed efficace il divieto di esportazione e l'obbligo di stoccaggio/smaltimento;

- gli strumenti giuridici.

La valutazione dell'impatto conclude che in questa fase sarebbe prematuro estendere il divieto di esportazione ai prodotti oggetto a restrizione all'immissione sul mercato dell'UE e ai composti del mercurio, quali il calomelano. Questo aspetto dovrebbe essere esaminato più in dettaglio a suo tempo, prima dell'entrata in vigore del divieto di esportazione nel 2011. In particolare, conformemente ai principi di una migliore legislazione, i costi amministrativi di una tale estensione e l'impatto sulla competitività delle imprese dell'UE potrebbero richiedere un'analisi più approfondita.

L'analisi degli sviluppi sui mercati internazionali conferma chiaramente le conclusioni formulate nella strategia sul mercurio: il divieto di esportazione del mercurio deve essere inserito in una prospettiva più ampia. Per produrre il massimo di effetti benefici per l'ambiente, esso deve essere integrato da misure adottate a livello internazionale. Dati i notevoli quantitativi di mercurio metallico in oggetto, è tuttavia importante che l'UE agisca in maniera proattiva e dia il suo contributo alla riduzione dell'esposizione al mercurio, senza attendere che venga messo a punto a livello internazionale uno strumento giuridico pienamente funzionante.

L' offerta di mercurio nell'Unione europea proviene principalmente dalle seguenti fonti: le eccedenze dell'industria dei cloro-alcali, a seguito della conversione a metodi che non prevedono l'utilizzo del mercurio o a seguito della chiusura di impianti; il mercurio derivato come sottoprodotto dalle attività di estrazione e di fusione di metalli non ferrosi (ad esempio, la produzione di zinco); il mercurio derivato come sottoprodotto dalla purificazione del gas naturale; il mercurio riciclato (mercurio utilizzato in metodi di produzione e mercurio contenuto in prodotti, ad esempio le lampade fluorescenti, ecc.); gli stock di mercurio accumulati nel corso degli anni da intermediari e commercianti, quali MAYASA[2]. Nel 2005 l'offerta totale di mercurio dell'Unione europea (senza considerare gli stock di mercurio) è ammontata a 625 tonnellate.

Il consumo totale del mercato (compreso il mercurio contenuto nei prodotti importati nell'Unione europea) è pari a circa 440 tonnellate all'anno. L'industria dei cloro-alcali è il maggiore utilizzatore di mercurio metallico (circa il 50%). Nel 2005 la domanda dell'industria dei cloro-alcali è stata di circa 190 tonnellate. La fabbricazione degli amalgami dentali costituisce il secondo più importante utilizzo nell'Unione europea. La diminuzione del consumo nell'UE-25 è dovuta principalmente alla notevole diminuzione o sostituzione del contenuto di mercurio nei prodotti e nei processi regolamentati (vernici, batterie, pesticidi, cloro-alcali, ecc.) e al generale trasferimento della fabbricazione di prodotti contenenti mercurio (termometri, batterie, ecc.) dai paesi dell'UE-25 verso paesi terzi.

La domanda di mercurio per il periodo 2005-2015 per usi diversi da quelli dell'industria dei cloro-alcali[3] dovrebbe essere di circa 190 tonnellate all'anno. Per lo stesso periodo, l'offerta di mercurio nell'Unione europea (escludendo, dopo il 2011, il mercurio proveniente dall'industria dei cloro-alcali e il mercurio derivante dalla produzione di metalli non ferrosi e dalla purificazione del gas naturale) ammonterebbe a circa 481 tonnellate all'anno.

Per gran parte degli ultimi 40 anni i prezzi del mercurio hanno registrato un continuo ribasso. Nel corso dell'ultimo decennio si sono stabilizzati al loro livello più basso (intorno a 4-5 dollari US al kg), per poi aumentare e superare i 20 dollari US a partire dalla metà del 2004 e nel 2005, e registrare quindi un leggero ribasso nel 2006[4]. È difficile prevedere l'andamento del prezzo del mercurio nel medio e nel lungo periodo. Dato l'afflusso massiccio di mercurio proveniente dall'industria europea dei cloro-alcali fino a che le esportazioni non saranno vietate, i prezzi dovrebbero continuare a diminuire portandosi a 10 dollari US al kg o al di sotto di detto valore nel corso del prossimo anno. La presente valutazione dell'impatto ipotizza che il prezzo sul mercato interno dell'Unione europea si mantenga su livelli analoghi al prezzo mondiale, visto che le importazioni nell'Unione europea continueranno ad essere autorizzate dopo il 2011. Per i calcoli effettuati nella presente valutazione dell'impatto ci si è basati su un prezzo di 10 dollari US/kg[5] .

Si propone di vietare le esportazioni di mercurio metallico. L'Unione europea è uno dei maggiori esportatori di mercurio metallico. Dopo la cessazione nel 2003 delle attività estrattive nella miniera spagnola di Almaden, l'industria dei cloro-alcali è ormai il principale fornitore di mercurio dell'Unione europea. Attualmente l'industria vende le sue eccedenze di mercurio man mano che adotta una tecnologia che non ne richiede l'impiego. Il quantitativo restante nelle celle a mercurio dell'industria dei cloro-alcali è stimato ad un totale di circa 12 000 tonnellate. Nell'Unione europea la domanda di mercurio è ridotta. La maggior parte delle eccedenze viene pertanto esportata. Secondo le statistiche del commercio internazionale, nel 2004 sono state esportate 824 tonnellate. Il mercurio è un problema mondiale che richiede soluzioni a livello internazionale. L'Unione europea non sarebbe credibile se, da un lato, raccomandasse e sostenesse azioni a livello mondiale per ridurre l'offerta e la domanda di mercurio e, dell'altro, continuasse ad essere uno dei maggiori fornitori mondiali.

Si propone di introdurre l'obbligo di stoccaggio per il mercurio metallico non più utilizzato dall'industria dei cloro-alcali, nonché per il mercurio proveniente dalla produzione di metalli non ferrosi e dalla purificazione del gas naturale. Attualmente nell'UE l'offerta interna di mercurio supera la domanda. Secondo le informazioni ricevute, questa tendenza è destinata a confermarsi anche in futuro. Sembrerebbe che i quantitativi di mercurio saranno sufficienti per il mercato interno dell'Unione europea e che non sarà necessario utilizzare le eccedenze provenienti dall'industria dei cloro-alcali né il mercurio derivante dalla produzione di metalli non ferrosi e della purificazione del gas naturale. Nell'Unione europea la domanda di mercurio è in costante calo e, dopo l'entrata in vigore del divieto di esportazione e dell'obbligo di stoccaggio, la domanda sarà inferiore all'offerta proveniente dal mercurio riciclato e dagli stock che ancora restano nell'Unione europea. Volutamente l'obbligo di stoccaggio non si estende al mercurio riciclato ricavato dai prodotti contenenti mercurio. Dal punto di vista ambientale si tratta di una fonte privilegiata. È probabile che la raccolta del mercurio, che è un'attività auspicabile, verrebbe a cessare, qualora venisse imposto un obbligo di stoccaggio anche per il mercurio riciclato. In mancanza di un sistema di raccolta, gran parte di detto mercurio verrebbe disperso nell'ambiente.

Come strumento per attuare in maniera sicura ed efficace il divieto di esportazione e l'obbligo di stoccaggio si propone la presentazione di relazioni e lo scambio di informazioni per seguire le importazioni e le esportazioni di mercurio e dei suoi composti tra gli Stati membri, nonché verso e dalla Comunità. L'obiettivo è quello di utilizzare al meglio i dati disponibili, di semplificare i flussi di dati e di limitare al minimo indispensabile gli oneri amministrativi. Ciò consentirebbe inoltre di reagire rapidamente all'evoluzione degli schemi di produzione e di consumo. Un sistema rigido basato, ad esempio, su un questionario periodico viene volutamente escluso.

Il regolamento appare l'unico strumento giuridico idoneo per introdurre il divieto di esportazione e l'obbligo di stoccaggio/smaltimento. Non viene proposta una soluzione specifica per lo stoccaggio/smaltimento delle eccedenze di mercurio; l'atto giuridico si limita a definire i tipi di impianti di stoccaggio/smaltimento che offrono garanzie sufficienti per il trattamento sicuro del mercurio metallico, tenuto conto delle specificità della sostanza. Si propone di procedere ad una valutazione dei rischi legati al mercurio in funzione dei siti per garantire condizioni di sicurezza a lungo termine. La decisione sulle varie soluzioni di stoccaggio/smaltimento deve essere presa dai settori e dagli Stati membri interessati.

Il regolamento sarà integrato da un accordo volontario dell'industria dei cloro-alcali, ossia il settore maggiormente interessato sotto il profilo quantitativo.

Il divieto di esportazione e l'obbligo di stoccaggio devono inoltre essere considerati congiuntamente alle azioni adottate a livello internazionale nel quadro della strategia sul mercurio. Occorre adottare misure a livello internazionale per porre fine alla produzione di mercurio a partire dal cinabro e per impedire che le eccedenze di mercurio vengano reimmesse sul mercato. È prevista la cooperazione con i paesi in via di sviluppo, e l'Unione europea sostiene le iniziative internazionali, quale il programma mondiale sul mercurio dell'UNEP. La Commissione opera per migliorare sistematicamente i contatti con i paesi non membri dell'UE che sono importanti in quanto produttori, consumatori o esportatori di mercurio e/o che si trovano a dover far fronte a problemi di inquinamento da mercurio. La conferenza internazionale sul mercurio, che si terrà il 26 e il 27 ottobre 2006 a Bruxelles con la partecipazione di numerosi Stati non membri dell'UE, consentirà di ridare slancio ai negoziati internazionali, in particolare per quanto riguarda le questioni commerciali, e ciò ben prima della 24a sessione del consiglio di amministrazione dell'UNEP del 2007.

Stima dei costi e dei benefici . Anche considerando le stime più prudenti, le stime più basse dei benefici (ossia i costi evitati per tonnellata di mercurio) dovrebbero essere superiori alle stime più elevate dei costi; tuttavia, l'analisi presentata nell'allegato III non può essere considerata un'analisi costi-benefici esaustiva, in quanto i dati disponibili non permettono confronti diretti tra i costi e i benefici previsti.

Per la valutazione degli aspetti ambientali, la valutazione dell'impatto applica un mix di analisi qualitativa e di analisi quantitativa. I restanti usi a livello mondiale e le eccedenze di mercurio da esportare dall'UE sono indicati in termini quantitativi. L'ipotesi presa in considerazione è che una parte importante di detti usi sia all'origine del mercurio metallico disperso nell'ambiente. Il divieto di esportazione del mercurio e l'introduzione di un obbligo di stoccaggio dovrebbero ridurre le emissioni, anche se la loro entità è difficile da quantificare[6].

Per valutare i benefici per la salute umana, sarebbe necessario un modello che consenta di individuare una correlazione tra la dispersione nell'ambiente e la produzione di metilmercurio nel pesce, nonché determinare le quantità assorbite dalle popolazioni vulnerabili. Dopo aver analizzato la portata di un tale esercizio di modellizzazione (comparti ambientali interessati, copertura geografica, popolazioni interessate, ecc.), si è concluso che un tale esercizio sarebbe contrario al principio di proporzionalità dell'analisi fissato negli orientamenti sulla valutazione dell'impatto.

Secondo nuove ricerche sui benefici condotte negli Stati Uniti[7], [8] le economie realizzate si situerebbero tra i 3 milioni e i 70-100 milioni di euro all'anno per tonnellata di emissioni evitate. Le ricerche suggeriscono inoltre che i benefici per tonnellata aumentano con il diminuire delle emissioni complessive, anche se ad un ritmo molto più lento. Questi valori possono essere confrontati con i valori superiori della forchetta dei costi dello smaltimento permanente (substrato profondo), ossia 37-70 000 euro a tonnellata e all'anno (per un periodo di 40 anni), e delle perdite di reddito (10 000 euro a tonnellata).

[1] COM(2005) 20 definitivo.

[2] Miñas de Almadén y Arrayanes, S.A.

[3] L'industria dei cloro-alcali riutilizzerà le sue eccedenze di mercurio, pertanto la domanda del settore non è inclusa nel quantitativo indicato.

[4] I commercianti internazionali di metalli non ferrosi indicano generalmente i prezzi in dollari US.

[5] 7,85 euro al kg o 7851,76 euro a tonnellata.

[6] I rischi per l'ambiente e per la salute derivanti in particolare dal metilmercurio che si forma in ambiente acquatico, valutati tra l'altro dall'UNEP, non sono ripresi in toto nella valutazione dell'impatto.

[7] Economic valuation of human health benefits of controlling mercury emissions from U.S. coal-fired power plants , (valutazione economica dei benefici per la salute umana del controllo delle emissioni di mercurio provenienti dalle centrali a carbone degli Stati Uniti) www.nescaum.org, febbraio 2005.

[8] Public health and economic consequences of methyl mercury toxicity to the developing brain, Environmental Health perspectives 113 (conseguenze economiche e per la salute pubblica della tossicità del metilmercurio nello sviluppo delle funzioni cerebrali), Environmental Health Perspectives 113 , maggio 2005.